I Romeni Di Albania

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    I ROMENI DI ALBANIA

    C. N. BURILEANU

    Al lettore interessato a questo libro, salutem dico.

    Più di vent'anni fa ho trovato questo raro libro, sta!ato nel "#"$, in un antiquariato di Bolo%na.A quei te!i ho frequentato tre o quattro Congressi Macedo-Romeni tenuti all'universit& diSacred Heart  in Connetiut.

    (uesta versione ).do* ontiene solo le didasalie delle + o !iù foto se%nalate dal olore blu, !er ese!io-

    Roeni del Pindo

    !ero di !oter asseblare le sansioni ori%inali /in forato ).0I112 del douento e !resentarloin forato ).!df 

     Librorum amator ,Laurentiu A. Costahe

    Posso essere ontattato a

    suitnerual3%ail.o

    mailto:[email protected]:[email protected]

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    C. N. BURILEANU

     4444444444 

    I R56ENI 7I ALBANIAC5N PRE1A8I5NE 7EL

    Prof. A. BALDACCI9RAN7E U11ICIALE 7ELLA C5R5NA 7I R56ANIA

    Bolo%naR. 0IP. 7EL. CA:. U11. L. AN7RE5LI, E7I05RE

    via Farini a 37 lett. B-C 

    "#"$

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    ALLA0A6PA I0ALIANAR56ANA6EN0E

    L'AU05RE

    ROMA, FEBBRAIO 1912

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    Roma, settembre 1911.

    Caro professore,

    Mentre esce alla luce nella lingua di Dante questo modesto lavoro, frutto diricerche e di studi da me compiuti il primo in Albania mercè il tuo impulso, la tuadirezione è col tuo benevolo aiuto, sento il dovere di dimostrarti pubblicamentetutta la gratitudine del mio animo per quanto tu facesti per rendere efficaci treanni di lavoro tra le genti latine di quella regione. I fermi sentimenti di

     patriottismo è di filoromanesimo che io, meglio di ogni altro, ebbi occasione diapprezzare sempre in te, sono la ragione principale della traduzione del mio libroda te desiderata nella lingua italiana.

    La distinzione di grande ufficiale della corona di Romania che S. M. il ReCarlo, mio Augusto sovrano, si degno conferirti l'anno scorso di motu-proprio,segnerà sempre per me l'incoraggiamento a proseguire in quella via la quale,vivificando i nostri sentimenti per l'idea latina, si tenne costantemente uniti per il

     progresso dei nostri due paesi. Credimi sempre

    tuo aff.moCostantino Burileanu

     Al Signor

    Prof. Dott. Antonio BaldacciR. Universita’

    BOLOGNA

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    Prefazione all'Edizione Romena._____________________

     Al lettore,

    Ricordo, allora io mi occupava di botanica. La carovana era trascinata per

    monti e valli e piani dalla forza irresistibile che avvinceva il suo modesto capo per

    l'interessante flora albanese.

    Passando il tempo, le erbe e gli alberi di Albania mi erano diventati familiari. Ma fino allora, pure avendo vissuto a spizzico di mesi per interi annicon i pastori, non avevo mai scrutato nell’intimo del sangue qui fieri abitatori del

     paese meno noto dell'Europa, e a tutt'al più mi ero fermato all'esterno.Un giorno, mentre più infieriva la rivoluzione in Macedonia, e la strage

     faceva scempio di se’ ricordo: mi sussultava il cuore per l’intensa commozioneriandando col pensiero alle mie care montagne, e pensai che anche l’Albaniaaveva una questione etnografica. I Greci pretendevano a viva forza per se’ la

     patria di Iskender e di Ali’; i bulgari minacciato l’Adriatico rompendo i fianchi del Jablanitza ... dei grandi Illiri non avrebbe dovuto restare che la memoria nelletradizioni. In quel giorno, ormai lontano, il Signor Bosio (il dragomanno delle ViceConsolato d'Italia a Vallona) ed io passavamo pel Musakijà al trotto sui nostriagili i cavalli. Sostammo ad un villaggio con le case costruite in calce e creta: pocolontano, a vista d'occhio, sorgeva un villaggio isolato di poche capanne coperte di

     paglia. «Chi abita quelle villaggio? domandai. «Ciobani (pastori); mi fu risposto.

    «Albanesi, come voi? «No, ciobani. «Ma chi sono dunque questi pastori? «Greci,soggiunse Bosio. «Vediamo, dissi, e così seppi che quei poveri abbandonati eranovalacchi, e che, greci di fede, parlavano un dialetto latino affine al romeno comeall'italiano.

    Nessuno o quasi li considerava come uomini ...Di quei Vallacchi ne trovai dopo in cento altri villaggi, in montagna e in

     pianura, come dappertutto nell'Albania.Pouqueville e Weigand li avevano appena intraveduti.

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    Pensai che sarebbe stato compimento di un dovere grande per la scienza e per l'idea latina far studiare quel problema, e l'occasione mi si è presentò molto favorevole.

    L'amico Burileanu può dire come noi ci conoscemmo e come sono andate lecose nel 1904 è nel 1905; ma io sono fiero di soggiungere qui che, egli, nei due

    viaggi compiuti nell’Albania centrale è nella Macedonia, ha superato ogni piùlusinghiera a aspettativa ed ha meritato della patria in altissima misura. Io gliattesto qui l'onore che gli è dovuto come a studioso, come ad apostolo: questo èmodesto premio, lo so; ma l'opera sua trionferà sicuramente e nobilmente.

    Il sangue dei nostri grandi antenati, colonizzatori dell'Illirio, vive ancorasuperstite là, nella grande piano tra Durazzo e Vallona e i monti macedoni, eirradia e s’abbraccia con le altre grandi masse latine che si stanno ribellandoall’Ellade e invitano alla guerra: sono note da ieri, per volontà dell'autoregeneroso di questo libro, queste antiche è nuovamente manifestato si tribùvalacche di Albania è dicono tanto nella loro olimpica semplicità !

    Le tribù valacche di Albania sono le avanguardie che l'antico troncobalcanico, inestato con Roma, ha lasciato sull'Adriatico per ammonire l'Italia di làdal mare.... La mia patria intenderà?

     A. BALDACCI

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    Due parole per l'Edizione italiana._____________________

    Esaurita l'edizione romena «Dela Românii din Albania », l'amico Autore presenta il suo bel libro in lingua italiana al nostro pubblico, il quale sentivaveramente il bisogno di questa traduzione per conoscere i discendenti di quei

    legionari di Cesare che, raccoltisi da ogni parte d'Italia, seguirono il granCapitano nella campagna più ardita e temeraria di tutta la sua vita militare. Daquei legionari che, portati come il vento dall'Italia sulle coste acroceraunichesenza bagagli e senza approvvigionamenti, seppero coprire di gloria il loro duce,giunsero fino a noi i lontani pronipoti e resistono con la stessa audacia dei loroavi in mezzo alle genti albanesi e alla confusione religiosa che regna anchenell'Albania. l'amico Burileanu ha studiato questi nostri consanguinei con amoredi apostolo, di patriota e di scienziato, interessando in alto grado l'opinione

     pubblica del suo paese, la quale, innanzi i suoi studi, ignorava che nell'Albaniavivesse una massa così grande di romeni.

    Sono veramente degni di Roma quei lontani suoi figli. Non importa che essasiano perduti nelle pianure o sui monti e che non conoscano la vita civile; essiresistettero con la lingua e con i costumi a tutte le tempeste etnografiche chesconvolsero per diciannove secoli la penisola Balcanica, e tali e quali limandarono le varie provincie d'Italia, così rimasero; essi rappresentano ilmonumento vivente che attesta anche nell'Albania come in Dalmazia, la potestàdella civiltà latina dinanzi al mondo e il diritto che ha la romanità di essereanche colà rispettata e amata dallo straniero. Non solo, dunque, lungo le costeliturgiche, da Tergeste, a Polla, a Salina, a Risano, è sacro il diritto di difesa della

    nostra gente; ma oltre, anche nell'Albania. A parte ogni altra considerazione politica parmi che quel sangue latino, resistito per quasi duemila anni ad ogniincrocio di gente non propria, dovrebbe significare qualche cosa anche per l'Italia.La Romania da gran tempo compie il dover suo e senza clamore, come la veramadre che non abbandona i figli: il Governo turco, infatti, fu sempre benevole conl'elemento romeno. In Dalmazia, gli italiani non possono dire altrettanto.

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    Io penso qui, con ammirazione, alla parte assuntasi dal GeneraleLahováry1 quando, essendo egli Ministro degli Affari Esteri, fece studiaredall'amico Burileanu i romeni di Albania che gli avevo segnalato. L'iniziativa diquel grande statista romeno fu poi continuata dai suoi successori, così che ilsignor Burileanu potrà completare con gli altri studi in preparazione l'opera sua

    degna del più sincero encomio. Col tempo è anche sperabile che si possano averenotizie sull'origine precisa dei romeni albanesi e sulle più differenti questioni didiritto romano e longobardo: grande è la messe per questi studi fra le gentibalcaniche, e la Romania, in ciò che le spetta, ha fatto anche la parte dell'Italia.

    Questo libro è il primo veramente importante che esce in lingua italianasull'argomento dei romeni nella penisola balcanica. Secondo quanto è noto, losteso Re Carlo di Romania ha consigliato la traduzione; d'altra parte Egli ne haincoraggiato la pubblicazione insignendo l'Editore del grado di Ufficiale dellaCorona di Romania. Il miglior premio che l'amico Burileanu potesse desiderare gliè quindi venuto dal suo Re, il quale, con l'atto compiuto, dimostra quanto Gli

    stiano a cuore gli interessi della sua Patria.

     A. BALDACCI

     N. ;$Roa, $.Pre%iato i%nore,

    Conforandoi all'ordine rievuto da Buarest, ho l'onore di es!rierle i rin%ra?iaentidi . E. il 9enerale I. Lahov@r, 6inistero de%li Affari Esteri, !er il odo intelli%ente ol quale

    Ella ha o!iuto l'inario affidatole di visitare, sotto la dire?ione del Prof. Baldai, le ontradedell'Albania Centrale, abitate da Roeni.Il 6inistro, !er darle un attestato della sua benevolen?a, La !ro!orr&, alla !ria

    oasione, a ua 6aest& I Re !er una deora?ione.1eliitandoi on Lei !er il suesso onse%uto, La !re%o di a%%radire i sensi della ia

    distinta osservan?a.

    Il 6inistro/firato2 NIC5LA 1LE:A

    1 /"2 Il %enerale Lahov@r fee srivere al si%nor Burileanu la se%uente lettera ol e??o del R. 6inistro diRoania in Roa-

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    PREFAZIONE___________

    Sono ormai trascorsi più di dieci anni....

    Ricordo: mi trovavo nella Biblioteca della Società Geografica a Roma,intento a sfogliare Riviste....Da poco avevo cominciato ad occuparmi di politica balcanica, subito peròrilevando come la stampa italiana, pure intrattenendosi su le cose degli Slavi edei Greci, per nulla si curasse di quanto riguardava i figli della stessa « AeternaUrbs », Roma, l'« alma Mater »!... Ospite d'Italia, come ai Romeni in generale m'eratoccato di riflettere che da tutti avrebbe potuto derivarci del male, che tuttiavrebbero potuto disinteressarsi alla causa del nostro Popolo, ma non dall'Italia,non l'Italia....

    Quale delusione la mia, allorchè, trascorsi i primi tempi a Roma, dovettiaccorgermi della piena apatia e, sinceramente, della piena ignoranza con chegl'Italiani trattavano i fratelli lontani, sconosciuti, o, meglio, sperduti frammezzoad altre genti2!

    Fu in allora che, ascoltando i consigli d'un patriota triestino, iniziai unaserie di articoli sui Romeni, genericamente, nel giornale romano la «Patria »,diretto da Federico Fabbri, giornale oggidì scomparso.

    Se non che, intravvedute ben presto le varie difficoltà dell'impresa, pensaidi costringere il mio tema nei limiti di un argomento ormai -- come sempre, delresto! -- all'ordine del giorno: la questione Balcanica. Il fatto che tra le popolazionidella Penisola trovavansi anche degli elementi latini, e questi eranocompletamente trascurati dal mondo diplomatico e dagli studiosi, mi trascino adoccuparmene, desideroso di dare un umile mio tributo d'affetto memore a una

     parte, esigua sia pure, di quella nostra gente latina. Ed ecco perchè io frequentava assiduamente la Biblioteca geografica, frugando nelle diverseRiviste, cercando di scovare il poco, il pochissimo che dell'argomento trattasse....La fortuna benevola volle aiutarmi, intermediario un patriota d'Italia....

    Chino sul mio tavolo di lavoro, avevo di fronte a me due studiosi infervoratia parlar di politica balcanica: i Greci, i Serbi, i Bulgari, i Montenegrini, gli

     Albanesi venivan tutti, via via, portati in ballo.... Fissai i due, a lungo: uno,benchè ravvolto nella veste talare, doveva essere albanese.., e io attesi che se neandasse, non inspirandomi costui, in verità, molta fiducia... E la sorte mi fu

     propizia: l'altro rimase, a un certo momento, solo, e poi che questi m'inspirava, alcontrario, viva simpatia, mi feci animo, affrontandolo « ipso facto »,

     presentandomi e in breve esponendogli le linee del mio programma, i contorni

    2 /"2 In un altro io libro intitolato- D Per l'idea aedoroena F trovansi raolti i i%liori artioli he srissi sui%iornali e sulle riviste, a difesa de' iei onna?ionali.

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    ancor vaghi del mio progetto, che assumeva quasi l'aspetto d'un ideale!Il prof. Antonio Baldacci -- che tale egli era -- fu con me così gentile, che

    m'avvidi d'essere subito compreso: interessandosi cordialmente a quanto io avevogià intrapreso, volle darmi altresì qualche prezioso consiglio, e m'incaricò discrivere un articolo sui Romeni balcanici in generale che m'avrebbe fatto

     pubblicare in una delle Riviste di Roma

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    . Questa la prima prova cui il mio «buonconsigliere » riuscì bellamente a iniziarmi; ma un'altra, quella del fuoco, per cosìdire, e a breve distanza di tempo, doveva sopravvenire a indurmi sempre più sula retta strada....

    S'era tenuto a Roma, nell'autunno del 1899, il X Congresso internazionaledegli Orientalisti, e quel grande patriota romeno che fu V. A. Urechia vi aveva

     proposto, alla Sezione Storica, di formare una Commissione europea di scienziati,i quali .si recassero nella penisola Balcanica per studiarvi dappresso le diverse

     popolazioni e compilarne una carta etnografica. Il grande Vegliardo mirava conciò ad apportare un po' di luce su l 'esistenza in Turchia d'una gente fino d'allora

    ignota: « i Romeni macedoni » . Con l'ausilio del Baldacci, la proposta fu discussa,vagliata; ma poi, per meschini interessi di parte e di.. «parti pris », fu messa adormire!

    Però, quell'innamorato di studi balcanici, quel milite attivo della questionestessa, che risponde appunto al nome di Balasci, amico fedele del grandeUrechia, si prefisse di non lasciar cadere la nobile proposta romena, cercandoanzi con ogni mezzo di porla in pratica. In fatti, il sogno, direi quasi, delvenerando nostro scienziato veniva, solo un anno dopo, al Congresso nazionaleitaliano tenutosi in Milano, solennemente approvato. Ma trattavasi d'un concilio..

    nazionale, e tutto rimase allo stato... di pio desiderio! Il Baldacci non disperò,tuttavia, e fisa la mente al generoso disegno di costituire la Commissione « ad hoc», risolvette d'imprimere egli, al progetto, e da solo, un novo slancio, recandosi di

     persona a studiare uno degli elementi meno conosciuti della Penisola Balcanica,il latino, principiando dai Romeni di Albania, perchè più vicini questi all'Italia e

     forse più importanti, per poi passare agli altri, lontani assai, della Macedonia edel Pindo.

    Ma una grande difficoltà si era frapposta al cammino del Baldacci:l'idioma. Durante i suoi molteplici viaggi nella vasta penisola, egli s'era formata laconvinzione che soltanto un connazionale avrebbe potuto sviscerare la questioneattuale dei Romeni albanesi. Egli, quindi, a me si rivolse, vivificando d'un subitole mie povere forze per raggiungere il buon fine, dal punto di vista statistico,etnografico, linguistico e del sentimento della coscienza nazionale.

    Intrapresi così il mio primo viaggio in Albania, guidato amorevolmente dalMaestro insigne e, mercè le sue raccomandazioni, sostenuto dalle Autoritàconsolari italiane del luogo.

    3 /$2 :edasi l'DItalia Coloniale F N.

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    I risultati che ne sortirono parvero soddisfacenti anche ai maggiorenti delmio stesso Paese, che mi consigliarono di fatto a proseguire, talchè m'indussi a

     fare un secondo viaggio in quell'e contrade, quindi un terzo, che ora descrivo inrapidi appunti e in modestissima veste italiana dal romeno del volume già

     pubblicato nel 1906, sotto gli auspici del Ministero della Pubblica Istruzione di

    Bucarest

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    .È d'uopo, adesso, che io dica al Lettore dei fini che mi trassero a stamparein italiano «I Romeni di Albania »?

    Col mio primo viaggio nella Musacheia ben potevo io appagarmi del fattocompiuto in difesa de' miei connazionali; in quel tempo, il Baldacci non era

     preoccupato che dalla formazione del Comitato scientifico europeo cui accennai.Ma venne in appresso al nostro perfetto buon accordo su un altro punto più vastodel problema, al quale convergemmo tutti i nostri sfarzi: far interessare, più che

     per lo passato, alla sorte dei fratelli latini di Turchia tanto i Romeni del Danubioquanto gl'Italiani, e non solo dal lato sentimentale -- , se pure il sentimento non

    valga di per se medesimo alcunchè nella vita dei popoli -- , ma benanco dal lato pratico, utile così alla Romania che alla patria di Dante, onde conservarel'elemento latino dei Balcani libero dalle influenze che possano alterarne ilcarattere, consolidandone per l'avvenire il tipo, mettendolo in grado di potersi dasè avviare lungo la strada del progresso civile, e nel contempo incanalare il corsodelle aspirazioni italoromene. Poi che queste aspirazioni, politicamente parlando,si risolvono al postutto in un desiderio unico: lo statu-quo; laddove nel campoeconomico, l'orizzonte dovrebbe spaziar oltre i confini dei protocolli diplomatici,

     per giungere all'alto scopo di rendere l'elemento latino Balcanico conscio delle

     proprie forze e capace di una «collettiva nazionale » gratitudine verso i propriredentori, facendo dei prodotti italiani e romeni, .specie agricoli, la merce preferita.

    Riflettete: non si deve forse all'elemento italiano dell'Argentina la vittoriadei mercati italiani, laggiù, su gran parte dei titoli della esportazione Straniera inconcorrenza spietata ?

    E basterebbe, nel caso nostro, sapere il numero, l'efficienza deicommercianti romeni sparsi nell'interno della Turchia, per le coste dell'Adriatico,del Ionio, nei porti dell'Asia Minore, dell'Egitto..., per comprendere che questisarebbero degli ottimi, fedeli agenti commerciali italo-romeni; basterebbe gettaruno sguardo su una carta geografica per capire a colpo d'occhio, come, dal tenoredella sua distribuzione in Albania, in Macedonia nella Serbia. nella Bulgaria,l'elemento latino potrebbe con eccellenza di mezzi servire di ponte  fra l'Adriatico eil Danubio, di simpatico anello di congiunzione fra l'Italia e la Romania.

    Ma l'argomento è troppo seducente, e ci porterebbe lontani assai dalla

    4 /+2 L'edi?ione italiana viene arrihita on il via%%io del "#G, on olti lihHs e on una arta %eo%rafia aolori.

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     portata d'una modesta Prefazione; torniamo ai ·« Romeni di Albania ».Ciò che mi sta a cuore si è di convincere i Lettori dell'assoluta sincerità con

    cui furono da me fatte le ricerche, oggetto di questo umile libro! Potrà talunoincolparci di lungaggini descrittive, tal altro di eccessiva insistenza nel batteresul tasto delicato, ma pur tanto bello, della coscienza nazionale dei Romeni

    d'Albania; nessuno, ne ho fede, potrà darmi la taccia di menzognero.Non rimane dunque a me che difendermi... debolmente, da quelle piccoleaccuse, così: nella tema d'essere noioso, cercai di ricreare il lettore con qualche

     pennellata dalle pretese artistiche, con qualche suono d'arpa eolia -- più̀ o meno!con qualche sospiro da Poeta... più o meno arcaico, si sa, sperando d'invogliarlo ariposarsi poi nella palestra tecnica, ch'è, malgrado tutto, l'unica interessante, qui.Nè vi nascondo che molte pagine ho dedicato alla pittura d'ambiente, se non altro

     per indurre il lettore a un cristiano senso di pietà verso chi venne, non una voltasola, a trovarsi nelle condizioni, e peggio, dell'eroe della « Mala notte »· diFrancesco Berni:

    . E sì...« che di formiche addosso....tante bocche mi avevan, tanti dentitrafitto, morso, punto e scorticato...Dio ve'l dica per me s'io dormi' mai ! »

    D'altra parte, il « nazionalismo » propriamente detto, non risultando in Albania come in tutta In Macedonia e nel Pindo ecc. conforme alla lingua, ho

    reputato della massima importanza l'insistervi su col riprodurre molti dei colloquida me tenuti con quei buoni Romeni, di maniera che nessun dubbio potesse piùalbergare nell'animo dei lettori sul modo di pensar di «nostra gente », sparsa,sperduta in quelle terre altrui !...

    In fine, noi abbiamo la ferma convinzione di far cosa grata agl'Italianidando alla luce il volume, e in compenso io non chiedo che un po' dicompatimento, anzi, se volete, molto compatimento !

    N. B. -- Sono particolarmente grato al signor Alessandro Calza, Segretario dellaDirezione delle Miniere di Malfidano (Buggerru, Sardegna), il quale, da buonamico, volle prestarmi aiuto nella traduzione, dal romeno, del presente lavoro.Egli ha fatto del suo meglio per mettere in buon italiano la mia prima traduzione,ed io debbo confessare che l'opera sua mi è stata preziosissima e che è meritospeciale suo se io posso affidare il presente libro al pubblico italiano.

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    I ROMENI di ALBANIA

    I.

    INTRODUZlONE

     _______ 

    Da Roma a Santiquaranta  Da Santiquaranta a !iannina  Il "ordo#lio d$i Rom$ni d$l Pindo.  Da!iannina a %$r&$#a.

    Il "> Lu%lio "#> lasiavo Roa !er ibarari, do!o aluni %iorni, alla volta di antiquaranta,dal !orto di Brindisi.

    PoihH il !irosafo doveva toare, durante il suo via%%io, Vallona, hiaai a bordo, %iunto inquel !orto, il Console d'Italia AL1RE75 ANCARAN5, he sa!eva del io arrivo ol&, e insiee i !oneo d'aordo su o%ni !ossibile eventualit&.

    7i fatto, !er le sue raoanda?ioni al Ca!itano del !irosafo italiano su ui i trovavo, !oteisbarare a antiquaranta, sen?a essere olestato dalle Autorit& turhe. Per il traite quindi dell'A%en?iaitaliana di quel !orto fui affidato al Corriere !ostale, italiano benano, di 9iannina, e in sua o!a%nia, adorso di avallo, i diressi verso questa itt&.

    7i qui, do!o alune settiane, i reai a Corita in 6aedonia, %iun%endo os nella re%ione delonte !omor, he i ero !ro!osto di visitare in questo via%%io, e !ria anora di aver studiata la re%ionea Nord del fiue Semen", strettaente onnessa a quella he avevo !erorso durante il via%%io dell'annoinnan?i. 7ovetti in tal odo fare un enore %iro !ria di arrivare alla ta delle rierhe !refissei, eiJ in se%uito a ulteriori irostan?e he i obbli%arono a odifiare l'itinerario !ria stabilito D %irandola !osi?ione F, !er disto%lierle vie!!iù l'atten?ione delle autorit& turhe, sos!ettose !er indole, anhequando non esiste alun otivo !lausibile.

    Invee, dunque, di sbarare a 7ura??o e di avan?are, seondo il !riitivo dise%no, dal arenell'interno, virai, !er os dire, di bordo, !enetrando nella re%ione entovata dall'interno verso il are.

    9li avvenienti svoltisi di !oi i dettelo ra%ione, da he evitai, !er un lato, i sos!etti he avrei

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     !otuto susitare ol io sbaro nel !orto di  #urao  ove i a%%iorenti vi%ilavano assai do!o lea%ita?ioni a Roa di uno fra i !retendenti al trono di Albania e, d'altra !arte, riusii ad ottenere in9iannina quell'a!!o%%io he i sarebbe al erto anato a 7ura??o.

    Chi via%%ia, del resto, in 0urhia, deve essere !re!arato ad o%ni evenien?a e deidere sul da farsia seonda, se!re, delle irostan?e del oento. In fatti, durante il io lun%o via%%io, fui ostretto autare !oi di nuovo itinerario, e a a%ione a!!unto delle autorit& turhe altre due volte lo utai, invee, !er i!reveduti inidenti.

    CiJ !reesso, dividerJ la ateria di questo via%%io in tre !arti-$% 7a Santi&uaranta a 'iannina( )% da 'iannina a Corita nel vilaet di 6onastir 3% da Corita

    verso l*+driatico, seondo l'itinerario se%nato sull'annessa arta. Nei !rii due !erorsi i liitai a se!lii rierhe, di !assa%%io, ira i Roeni di quei luo%hi,

    non avendo io !otuto di !ersona ontrollare le infora?ioni rievute al ri%uardo, !er non disto%lieri aidalla ta ultia. (uesti due via%%i, dunque, hanno un'i!ortan?a seondaria in onfronto del ter?o,da Corit?a verso l'Adriatio.

    Da Santiquaranta a !iannina.

    La strada da antiquaranta a 9iannina ha una lun%he??a di "$ K., e si !uJ !erorrerla a avalloin due %iorni o !oo !iù, on edia andatura. 7alla valle del 7rino, ossia dal !unto ove la trada ifonde on quella he ena ad Ar%hiroastro, il via%%io !uJ farsi anhe in arro??a, se!re he rara avis -- si abbia la ventura di trovarne una, in quelle ontrade, on destina?ione a 9iannina.

    Coloro he desiderassero via%%iare in ondi?ioni !iù !ro!i?ie, !otrebbero venendo !er are,sbarare a revesa al ud, in quanto he il aino da questa itt& a 9iannina e i%liore e !iù siuro,essendo !iù frequentato di quello da e !reselto.

    A antiquaranta io era %iunto alle ; !o. e !oi he il orriere italiano doveva !artir subito on la !osta, nH, quindi, i era !ossibile as!ettare l'alba dell'indoani, dovetti etteri in via%%ioiediataente, on esso e on il ciragi del io Cavallo, verso #elvino, dove arrivai alle # ira disera, e !ernottai in un an, he, !er aso, aveva dis!onibile Una Caera on un letto Il attino a!!resso,di buon'ora, fatta asualente onosen?a d'un Albanese he sa!eva d'italiano, erai, sen?a alun

    risultato, di avere da lui qualhe infora?ione sul onto dei Roeni non ne ottenni una ris!osta !iùsoddisfaente he a antiquaranta- D .... Non ve nH sono, nH nei dintorni, ne !iù in l&. F Ne altri, ui i rivolsi !er e??o del suddetto inter!rete, i se!!ero dare a%%iori ra%%ua%li in

    o!enso i dettero il onsi%lio di %uardari bene le s!alle !er :ia, %iahH a Ceamicu, nella Ceaeriahe avrei attraversato, olti hanno l'abitudine di s!ararvi il fuile alla shiena, sen?'altro.... Lo he non iha !unto ralle%rato, oe failente ia%inerete.

    A avallo... di un  somaro, a dorso nudo, oe il %iorno !ria, e on i iei effetti di vestiario a bilio ui fianhi del l'aniale, 'inainai, ao!a%nato dal orriere italiano, alla volta di 9iannina. A isura he il sole si al?ava il aldo diveniva o%nora !iù noioso, e !ur dovevao !roedere se!re !iù al trotto, non avendo il orriere te!o da !erdere esso doveva arrivare on la orris!onden?a il%iorno se%uente, di buon'ora, a 9iannina.

    La strada era deserta solo, qua e la, sor%evansi dei ontadini albanesi, lun%o la valle fertile del

    7rino, intenti a lavorare la terra. 6a iJ he ontribuiva fari sebrare la via anor !iù elanonia, erail fatto he non avevo !ersona on ui sabiare una !arola il orriere della !osta italiana era turo >ahiH, e non i !otevao quindi o!rendere

    :erso le + !oeridiane %iunsi a un an, dove an%iai do!o un'ora di ri!oso, ri!rendeo lastrada verso /arovina, e a sera arrivao qui, sen?a !erJ ferarisi, quantunque fossero %i& le ". 0rasorse undii ore di via%%io da 7elvino, si !erveniva al an di Calibaci,  !osto all'inroio on lastrada di 6onastir.

    0rovai la due Roeni, uno di Corit?a, l'altro di Corit?a, entrabi lavoranti a questa strada a

    5 /"2 7ovunque s'inontri nel testo la !arola turco dovr& intendersi albanese-musulmano, in quanto he nellare%ione da e !resa a studiare non esistono turhi autentii, salvo, e non se!re, le autorit& del luo%o.

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    ne!!ur da loro i fu !ossibile avere delle infora?ioni sui Roeni di quella !arte dell'Albaniaeridionale. Essi i raontarono, in ontraabio, he anhe a Corit?a erano a!!arsi %li antarti( hesulla via da e !erorsa i bri%anti avevano de!redato !arehie !ersone he il %iorno innan?i il orrieredella !osta austriaa

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    Inutili, e fuor di luo%o, sarebbe desrivere alunhH della ia !eranen?a a 9iannina 7'altra !arte, questa re%ione non fa !arte del ielo di rierhe da e i!rese attualente a riferirvi, e noninsisterJ dunque a !arlarvene. 7irJ solo he , durante il ese in ui diorai, volens-nolens, a 9iannina,%li antarti %rei entrarono in leasa$)( !oo !iù tardi assassinavano, D ad usu %raeoru F , tre infeliiroeni di +bela.

    Correva %i& in allora la voe he bande di antarti sorra??assero !er le onta%ne battendo lestrade dei dintorni o%ni %iorno, !rovenivano a 9iannina noti?ie irabolanti delle loro %esta. A Corit?a,

    esse avevano avuto una sarauia oi soldati questi si erano liitati a tirare qualhe ol!o... innoentedalle finestre della asera, non avendo artuie a suffiien?a !er ris!ondere 7all'interno della !rovinia %iun%evano infora?ioni altrettanto sonfortevoli e hi attribuiva i fatti a%li antarti, hi afilibustieri di !rofessione, a!!artenenti a tutte le varie na?ionalit& del !aese.

    Certo si H he i !ressi di 9iannina erano infestati da bande di alfattori, he avevano a%%reditoolta %ente di 9iannina stessa e viinan?e a%li uni avevano ar!ito danaro, a%li altri avevano !resi%l'induenti un !rete, !er ese!io, era stato torturato on l'olio bollente, !er ostrin%erlo a indiare dovefossero ri!osti %li averi della hiesa a un muctar $3 avevano ar!iti i quattrini, solo lasiando%li, in se%uitoa ri!etute !re%hiere, il re%istro de'onti, e !ur do!o una solenne bastonatura di ui il !overetto si riorder& !er tutta la vita....

    E non in quella ontrada soltanto !areva aadessero di siili avventure Non !ohi aidenti,infatti, di tal %enere, erano sonosiuti al %ran !ubblio, !oi he 5san!asi& teneva assai a he nel suo

    vila"et re%nasse, !er aore o !er for?a, In quiete, e etteva sen?'altro in arere hiunque fosse statotanto ardito di denuniare una ra!ina da !arte di bri%anti os e%li si o!orto ol !overo suddetto !retetorturato all'olio, os on il muctar, cos: on tutte le altre vittie delle Dbande F, in questa aniera e%livolendo far redere alla tranquillit& nel suo D vilaet F, quel 0artaro di Criea....

    Avvenuto l'assassinio dei tre roeni di Abela, i o!atriotti di questi infelii !resero a rifu%%iarsiin 9iannina, e i bri%anti... di !rofessione andarono loro inontro, !er s!o%liarli di olti roeni benestanti, he !rovenivano da  Baiasa, e%uale fu la sorte, tal he, !resi tra i fuili dei surriferiti, essi sividero ostretti a onse%nare, sen?a a!rir boa, %li abiti on quanto avevano di !iù aro.... Parehiroeni si travestirono !er non essere rionosiuti oe tali, e %uada%narono le onta%ne, errando la dovea!!ena le a!re selva%%ie riesono a !iantare la ?a!a, !er %iun%ere, do!o enori %iri, in ondi?ioni !iùhe iserabili, a 9iannina

    Roeni del Pindo

    I o!atriotti, he !oterono os salvarsi, reavansi !oi %iornalente al Consolato roeno e !ian%evano a lun%o sulla triste loro sorte, he li aveva ridotti in quel odo, !rivi di qualsiasi difesa, nudid'ari, alla ere dei loro a%u??ini, torturatori.... Un !adre di nuerosa fai%lia ri!ianse il fi%lio di ui !iù nessuna noti?ia, da %ran te!o, aveva rievuto un altro lariava !er la !erdita, quasi erta, delfratello sul viso di tutti, indistintaente, !oteva le%%ersi una u!a dis!era?ione.... I !rofu%hi !ensavanoalle fai%lie he avevano lasiate nel !iù !rofondo soraento, in osterna?ione.... 0utti quelli he

    tentarono di ritornare ai loro !aesi dovettero a e??a via rinuniarvi, essendo !ersuasi orai hesarebbero irriediabilente aduti fra le un%hie de%li assassini... custodi delle strade In tale stato di ose, i 9rei di 9iannina faevano %enerosaente !arada del valore de%li antarti, e

    si burlavano nobilente dei artiri fu%%itivi dai loro Couni !erhH, ineri quali erano, non avrebbero

    11 /$2 7urante il io so%%iorno a 9iannina sono stato os!ite %radito della fai%lia Padeanu, Cui i o!iaio di !or%ere qui i iei !iù vivi rin%ra?iaenti, sia !er la benevolen?a addiostratai, sia !er l'a!!o%%io he il Consolestesso volle dari di fronte alle autorit&. Alla %entilissia i%nora Padeanu, i ris!ettosi sensi della ia %ratitudine !er tutte le atten?ioni !rodi%atei da tutti i suoi ari.12 /+2 leasa, Coune roeno viino a Corit?a vedasi !iù oltre.13 /"2 Muctar , !odest&.

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     !otuto difendersi... quasi he i %rei non sa!essero hi, in altre irostan?e, aveva fatta l'indi!enden?adella 9reia oderna

    5san!asi& se ne restava i!assibile erto, nell'anio di quest'uoo invehiato tra i vi?i,ribolliva il senso della vendetta ontro i roeni, !er l'onta da lui !atita nel trasorso e%li traboava di%ioia !er l'altrui sventura.

    I soldati he 5san, ostretto da Costantino!oli, s!ediva a inse%uir %li antarti, non... liinontravano ai, e allorhH i ontadini indiavano loro la dire?ione !resa dai bri%anti, i iliti

     !rendevano... la dire?ione o!!osta, ris!ondendo ai ontadini stessi aravi%liati, he D essi nononosevano la tattia F

    (uesta la situa?ione dei Roeni del Pindo, nell'e!oa in ui io i trovava a 9iannina dovunque, !ianto e desola?ione, e ai un ra%%io di s!eran?a, di onforto

    E questo non era he il !reludio !ur triste di %i& ben altri orrori";

    Da !iannina a %$r&$#a.

    Colta la irostan?a he le bande di antarti delle viinan?e di Conit?a eransi ritirate nella re%ionedel Pindo, i avviai verso Corit?a su una arab5 tura, in o!a%nia di due suvar he 5san!asi&aveva avuto la bont& di ettere a ia dis!osi?ione.

    La strada he ondue a Corit?a si !uJ farla in arro??a, in due %iorni e e??o, %iun%endo osdo!o dodii ore di via%%io a Leasovi, do!o nove a  Hersega, e do!o altre sei a Corit?a.Io su!erai il !erorso sen?a alun inidente, a non sen?a un !o' di tre!ida?ione nel traversare

    valli !rofonde e rihe di bosa%lie, in ui re%nava un silen?io di orte La via, ta%liata nella a%%ior  !arte fra !iù serie di onta%ne, H in ontinua disesa e salita, quindi fatiosa olto. (uattro !ianure neinterro!ono la onotonia- quella di 9iannina, he finise a Pasi&han, e quelle di Conit?a di Colonia edi Corit?a i !aesa%%i vi si distendono variati e belli, on tutto he le orone dei onti siano !ressohHnude di ve%eta?ione, in diversi !unti, e !redis!on%ano l'ania, unitaente alla solitudine del aino,alla triste??a.

    A valle, i onti di Conit?a sono i !iù va%hi, insiee a quelli de%li Scra0ari, s!eie se %uardati daLeasovi, assuendo, s!eie verso sera, un'intona?ione alda di a??urro, !rofondo, intenso, d'una belle??a aravi%liosa al traontar del sole.

    Pohe sono le infora?ioni he riusii, asualente, ad avere su quei luo%hi- al D han F diCalibahi, dove !ernottai durante la aria verso 9iannina, fei onosen?a d'un !astoreroenofarsaliota, erto Vasile /anaci, di ogdorion( e%li i disse he ivi si erano stabilite inque o seifai%lie roene, e he in quasi tutti i Couni della Ciaeria sonvi due, tre o quattro fai%lie di roeni,fisse.

    Presso Conit?a, trovai lavorando al  sos; uno dei due roeni he 'avevan fatto da inter!reti aCalibahi questi i assiuro he a Conit?a vivono trenta fai%lie roene i he, il %iorno avanti, settefilibustieri avevano !resa la strada della onta%na, traversando il aino da e battuto, !ro!rio viinoal !unto dove io 'era ferato infine, he a tre ore di distan?a dalla loalit& detta D 6eso%hefira F sitrova il villa%%io farsaliota Megidi;.

    Lun%o il !erorso fino a Leasovi vidi, intenti al lavoro del sos;, aluni albanesi, e inontrai unadieina di favore%%iatori dei bri%anti, he, aanettati, e sotto sorta ilitare, venivan ondotti a

    9iannina.A Leasovi !assai la notte in un D han F i%liore alquanto di quello trovato a Calibahi, avendo !otuto %iaere in una stan?a, entro a un letto !riitivo, su un aterasso he riordava i te!i diAl!asi&

    L'indoani, %iun%eva alla !ianura di Colonia, e in sul traonto a erse%a un !iolo eratoalbaneseusulano, dove, una volta alla settiana, si tiene baar /erato2, e vi onven%ono anhe deiroeni dei dintorni, s!eie farsalioti, abitanti nelle onta%ne viine.

    Aluni de%li albanesi di erse%a sono stati in Roania e !arlano il roeno disretaente bene.

    14 /"2 :edasi in !ro!osto il libro verde roeno del "#>. :edasi anhe il io artiolo Verso l*accordo greco-romeno sulla 4uova +ntologia 2 del "< 5ttobre "#G.

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    Un rio !ro!rietario di questo Coune, di reli%ione ortodossa, vorrebbe D fissare F i  8arsalioti diColonia in erse%a. A tal uo!o esso ha fatto ostruire, a sue s!ese, un te!io e ederebbe ai farsalioti ilterreno neessario !er edifiarvi delle ase. I farsalioti, PerJ, res!in%ono la !ro!osta, non volendodivenire servi di aluno, e teendo qualhe sor!resa,oe !er lo !assato, a 6e%idiH">

    15 /"2 :edasi verso la fine del libro- i farsalioti di 6e%idiH.

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    II.

    DA %ERSE!A A CORITZA

    I (ar&alioti di Colonia.  La "itt) di Corit*a.  (ar&alioti Mo&"o+ol$ni $d Al,an$&i.  La &"uola $ la"-i$&a.  Lori#in$ rom$na di al"uni ,$/ mu&&ulmani.

    7a erse%a in l& s'ini?iano le ie rierhe !ersonali, di quest'anno, sui Roeni rierhe fondatesu ie !ro!rie i!ressioni e su dati de e stesso assunti fra que%li abitanti.

    Potrei qui, sen?'altro, es!orre i risultati delle ie inhieste dirette, quale onositore in ateriaa !referiso di svol%ere !uraente e se!lieente il etodo da e se%uito, e di desrivere il via%%ioda e o!iuto, fase !er fase.

    i vedr& in tal odo oe la !o!ola?ione roena, delle ontrade studiate, sia riasta quasi a noi straniera, non tanto, erto, !er il suo aore all'elleniso, quanto !er il fatto he noi non abbiao sa!utoavviinari ad essa, al%rado tutti i sarifii ateriali da noi affrontati nei Balani e al%rado tutta lanostra !ro!a%anda, di !iù he trent'anni, !er forare una D osien?a na?ionale Q tra i nostri fratelli.

    Poi he noi siao stati e siao tuttora i a!i del oviento di ri%enera?ione, !er dir osi, deiRoeni balanii, su noi !reisaente riade la a%%ior ol!a della non riusita, e iJ a a%ione dellatotale anan?a di or%ani??a?ione nella lotta ontro l'elleniso.

     Non sa!eo, in onlusione, serbari tutto quanto eravi di roeno in fatto di sentiento, e quae la, anhe di lin%ua non solo, a lasiao he l'elleniso oe vedreo si annidasse l& dove nonv'era !enetrato !ria dell'ini?io della nostra !ro!a%anda na?ionale.

    5r dunque, !erhH !erhH 9rei lavorano non disutiao oe e noi !ersistiao se!re aia%inari h'essi trionfino solo a furia di quattrini, laddove, invee, e !iù sentito un'i!erioso biso%nod'intelli%en?a e di savie??a, di sentiento e di for?a

    7'altro anto, sor%iao oe non !ohi roeni dell'Albania, sul litorale Adriatio s!eialente,vadano s!erdendosi, da un ventiinque anni a questa !arte, dientiando la lin%ua adre etrasforandosi via via in Albanesi (uale la ausa 6a non abbiao noi o!letaente abbandonato iroeni di quella terra

    E !rose%uendo di e%ual !asso, non i riarranno, fra qualhe te!o, he i 1arsalioti i quali,essi !ure, resisteranno !erano fino a he la loro iseria non entrer& nell'auto stadio della neraindi%en?a.

    E noi finireo ol !erdere anhe %li ultii, i 1arsalioti

    I (ar&alioti di Colonia

    Il %iorno a!!resso al io arrivo in erse%a, entre, allo s!untar del sole, i ain%eva a !renderela strada in dire?ione di Corit?a, %ettando %li ohi verso i onti di 9raoste, sorsi del fuo he neusiva da ben inque lati, lun%o le falde, e a distan?a a!!rossiativa d'un hiloetro l'un dall'altro !unto.Io stesso !otei distin%uere, lun%o la onta%na, inque !ioli villa%%i di 1arsalioti, della Colonia, heavevano evidenteente aesi i fuohi di attina, sia !er uoersi il an%iare, sia !er !rote%%ersi dallefresure dell'alba.

    Io aveva sentito !arlare di questi 1arsalioti a /9iannina, e tutti i avevano sonsi%liato dalferari tra loro, !er le bande di antarti he sorra??avano in quelle onta%ne a l'i!ulso del uore'i!ed di !assar viino ad essi sen?a !ur erare di vederli, tanto !iù he ai un roeno, da iJ he iera stato detto, li avrebbe avviinati

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    In o!a%nia di un albanese e di un luo%otenente turo dei %endari, on ui aveva strettoaii?ia il %iorno !ria, !artii a avallo !er uno di quei inque villa%%i, e do!o oltre un'ora di ainoentrava in !aese fra %li abbaiaenti furiosi dei ani da !astore e fra le strida dei bibi e delle bibe, hefu%%ivano !er o%ni !arte, !aurosi di trovarsi davanti dei visitatori sonosiuti.

    La !osi?ione del luo%o bella, ridente assai, !oi he doina la !ianura della Colonia il arattere bi??arro in tutto del villa%%io farsaliota autentio i ti!i e i ostui de%li uoini, e in is!eie delle donne usite dalle calive$.

    Signor #ina,

    1in qui sono arrivato bene e%ualente io desidero sia !er voi i%nor 7ina, vi rendo noto, da !arte dei roeni he si trovano in queste onta%ne, he essi, ahiH, !overa %ente, soffrono assai assai

     !er %l'insorti %rei....Più di + a!i di bestiae, e !eore, e ontoni e... sono stati divorati da%l'insorti %rei, oeanhe innuerevoli oc5 di fora%%io, e tutto sen?a ai !a%are.... E non basta- ostoro li !eruotonoorribilente e li inaiano di orte, e i roeni non hanno on hi e oe onsolarsi

    9li antarti diono loro- D 9uardate di non lasiarvi in%annare dai Roeni, he vorrebbero farvian%iare la vostra reli%ione e diventare assoni /attolii2 oe essi sono. F

    16 /"2 Ca!anne o!erte di !a%lia.17 /$2 Aii.

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    (uesto, si%nor 7ina, ho !otuto sa!ere dai roeni 1arsalioti di queste !arti, he olto silaentano e diono- D PerhH non dovreo avere anhe noi qualuno he i !rote%%a e i salvi daqueste ana%lie di %rei... F

    5rai vediao ri!etono essi he nessuno s'interessa della nostra sorte e ai de seinteresser&. D 4on ci rimane &uindi ce andarci ad annegare, dal momento ce non 0ossiamo 0i= so88rire,n; so00ortare le terribili minaccie ce ci 0rovengono dai greci 2

    a!!ia, si%nor 7ina, he otto %iorni or sono e o!arso un altro a!itano dell'eserito ellenio,

    on soldati se%uai tutti della 9reia in nuero di sessanta. Adesso ostoro si trovano nel ca5 di Castoriadalle !arti del 7evol.

    Prendete isure di siure??a e non dorite, si%nor 7ina, !oi he non H questo il te!o didorire, e doandate aiuto alle Autorit& i!eriali, !er la siure??a della vostra vita e dei vostri averi.

    S su!erfluo srivervi di !iù, siate !rudenti voi stessi./2 AP505LI

     N. B. Eo i noi dei a!i e del a!itano della banda

    "2 Il a!o- Ste8an #ucas.$2 Il a!itano- C. 'udas.+2 L'uffiiale- Vergas.

    Lasiereo !er ora questi 1arsalioti di Colonia, !er ritornare ad essi !iù tardi, quandoinontrereo un altro %ru!!o dei loro o!a%ni sulle onta%ne di Chiaf?e? al sud di 6oso!ole.

    La strada da erse%a a Corit?a si !rolun%a !er ira sei ore di via%%io, ioH- due attraverso la !ianura di Colonia, due in una re%ione di olli e di valli, fra ui &vvene una !iuttosto a!ia, e due !er il !iano di Corit?a, he si s!in%e fino alla itt& del edesio noe.

    La !ianura di Colonia e bellissia, e tale si !resenta in is!eie a quelli he !roven%ono dallare%ione onta%nosa di Leasovi essa fa !arte del D a?& F di Colonia, he o!rende

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    tutte le altre, e !reisaente quella a e destinata, e quella !eraltro dove due is!ettori roeni osebbero a raontari trovarono odo di sve%liarsi !iù d'una volta durante la notte !er !rotestare ontrol'alber%atore, ossia ontro il aTtre... delle iii he non li lasiavano dorire

    7el resto, l'htel di Corit?a H all'alte??a di Corit?a stessa, la quale sebra, tuttavia, una ittadina !iù euro!ea he tura. Relativaente !ulita, essendo anali??ata rara avis  in 0urhia ha dellestrade abbastan?a lar%he, qualuna lar%a addirittura, dove le ase non a!!aiono addossate le une alle altrenon !ohe di queste, !oi, sono %ra?iose d'as!etto.

    Aqua e aria buona, i dintorni va%hi, !o!ola?ione si!atia, e da !arte delle Autorit& loali un !o'di libert&, essendo i %%iorenti eno fanatii he in altre itt& tutto questo fa si he Corit?a !ossadirsi un entro %radevole.

    La +o+ola*ion$ di Corit*a.

    Corit?a, 9hior%ea, Cureaua, oe la hiaano ris!ettivaente i roeni, i %rei e i turhi, onta$>, anie, fra albanesi e roeni.

    9li Albanesi sono di reli%ione ortodossa e usulana i Roeni, tutti se%uai della ortodossia, sidividono in 1arsalioti e 6oso!oleni. La a%%ioran?a, fra %li albanesi, e ortodossa, fra i roeni eoso!olena.

    I Roeni, in Corit?a, forano un %ru!!o di ; abitanti.

    I (ar&alioti.

    I 1arsalioti di Corit?a ostituisono un insiee di "

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    la D %ran tenuta F, non si !eritano di ettere in ostra %li abiti aratteristii del farsaliota, riserbatia!!unto !er le solenni oasioni.

    1ra essi, si rinven%ono ti!i belli e %entili.La lin%ua dei 1arsalioti di Corit?a e, %eneralente, unia, la roena PerJ, essi onosono, %li

    uoini in s!eie, anhe l'albanese non os la %rea, he ne %li uoini ne le donne onosono"V. arentela. - - I 1arsalioti di Corit?a, oe tutti i loro o!atriotti della !enisola balania, non

    s'i!arentano on %ente di diversa stir!e, e ne!!ure on roeni oso!oleni, al%rado questi offrano

    loro, s!esso, le !ro!rie fi%liuole in o%lie.Inoltre, essi vivono ra%%ru!!ati nel quartiere detto  Barci, a sinistra della strada !er ui si entra in

    Corit?a venendo da 6onastir, sihH non sono onfusi o%li Albanesi e on i 6oso!oleni.(ueste sono le%%i a ui i 1arsalioti non hanno ai dero%ato !rova ne sia he tutti, o quasi, i loro

    villa%%i, dovunque essi risiedano, si trovano a distan?a da quelli albanesi, anhe quando !ortano un noeidentio.

    Cira la !arentela i !iae ri!ortare qui, da un autore %reo, la ris!osta data da un 1arsaliota di Megidi; a un %reo, il quale %li doandava in is!osa la sua fi%lia.

    D (ualhe anno addietro, un %iovane di fai%lia rinoata e ria, doandava in is!osa la fi%lia diun valaho, he era in verit& un ti!o di sovrana belle??a. Il valaho non solo res!inse la !ro!osta, aa%%iunse on indiibile dis!re??o- D !iuttosto he darla al %reo l'aa??o. F

    S0iru Balamace farsaliota di Corit?a.

    Potete dunque onvinervi dello s!irito di na?ionalit& he ania i 1arsaliotiIn quanto ai 1arsalioti di Corit?a, io stesso !otei onstatare oe essi erano dei bravi e onvinti

    roeni, forniti di %a%liardi e sineri sentienti na?ionali roeni. La !ro!a%anda nulla !ot fra loro solorius a orro!ere on danaro aluni fra essi deboli di arattere, !ohissii del resto, e questi furonosedotti !iuttosto dalle venalit& he non da vero aore !er l'elleniso, he ai ri!eto ebbe adattehire !resso i 1arsalioti. RaenterJ qui  4icola !rilea e il !alabacu  quest'ultio del Coune diPleasa , !oi he soltanto essi trovaronsi tra i 1arsalioti di Corit?a, a !restare an forte alla ausa %reaerto, essi erano inonsienti del ale he avrebbero !rourato alla loro stir!e, ai loro on%eniti.... Il

     !rio, nella s!eran?a di %uada%nare ento lire al ese, lui, !overissio , si asrisse ad una banda diantarti %rei, he !oi abbandonJ, stano di !ortare sulla onta%na non so quanti hili di artuie, e !er una soa, verso la fine, he non ra%%iun%eva la quinta !arte di quella aordata all'atto del di luiarruolaento nella banda dei bri%anti suddetti

    Io riordo he, trovandoi on aluni aii in un affH !resso Corit?a, !otei vedere questofarsaliota inainarsi verso la itt&, !allido, sunto, sal?o, e on %li abiti laeri si da far o!assione.... Il dis%ra?iato trasinava a stento il !iede destro, !er una ferita busatasi hi sa in qualeirostan?a bandistia ...E%li se ne tornava os a Corit?a, !er erarvi, in seno alla fai%lia, un ultio rifu%io, nella s!eran?aerta, forse, he nessuno di quanti lo avrebbero rionosiuto si sarebbe dato !ena di denuniarlo, entrandoe%li in itt&, di !ieno %iorno, e !er la strada !rini!ale, oe il !iù !aifio e il !iù onesto dei ortali....

     Nello stesso %iorno il iserabile fu esso in arere dalle autorit&. turhe, a ui e%li denunio !oii suoi o!lii e orruttori, fra i quali anhe il 0alabau, he da olto te!o i 1arsalioti di Pleasa e diCorit?a desideravano ardenteente di eliinare....

    Il %iorno a!!resso al io arrivo a Corit?a, una de!uta?ione di 1arsalioti, insiee ai nostriistitutori di qui, e in o!a%nia del !rete di Pleasa, venne di attino all'D alber%o F !er au%urari il benvenuto. 6i o!iaio di riordar fra loro !iru e 7ina Balaae, Naihi 1aWe..., tutti di alta statura,

    18  /"2 Nella loro lin%ua non esiste >  e ?, nH sonvi verbi in r?  oe, del resto, !resso tutti i roeni di Albania.vedasi, alla fine, Q la lingua dei romeni di +lbania.

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     Li 0itricum ti lucre bune,sman 0asa li 8eaDe surgiune

    Surgiune tu ltalie,

    !u Gtalie 0ortul Brindi,

     En s*li ginE vEr avi(

    In +ndrei al Balamaci, ..

     JKilaAi doili cu !aci(

     Edianu agudE iru!a s*lia Ebare Viiru,

    Ste0su Di 8eaDe Valiu(

     +gudE telu Sultanu,

    Valilu s*lia lirtare la Edianu(

     +l Edeanu di Vlaie li scriarE,

    S*clida 0oarta din a8arE(

     Edianu a Valilu li aci(

     Ma s*vrei s*nE lirtEm doili,

     itriaDi s*aduci 8iciorili(

    Valilu asti0ta cu banda

    C>nd isirE reviorli Saranda,

    rdin dE Valilu 0i la tabori,Si s*veagliE doili 8iciori

    S*nu 0ata tiva 0i cale,

    CE di Edianu nu vra scE0are(

     +ndrea cu !acit doili ca 8raAi,

     4inti s*na0oi cu su8arai(

    C>nd vinira tu 0uliAie,

    'recili s*8Ecea mare ciudie,

    Ca s*turara dit eKurie(

    sman 0asa mulEi avea eKilatE,

     Ma di rar nu*s-u avea a8latE,

     #i aesti el s-u 0aAE,

    Ca lirtEri el cE8tE.

    I farsalioti 'intonarono questa an?one in oro sulla usia abituale delle loro an?oni, herilevereo quando s'i!render& a studiare i farsalioti noadi.

    Ii%rati da !oo te!o a Corit?a, quei farsalioti non !ossiedono terre da oltivare quindi, nonsi sono dediati ai lavori della a!a%na. i ou!ano !er lo !iù di sartoria, he H nelle loro ani,eslusivaente le donne attendono a lavorare la lana e %li uoini uiono. ono !ure eranti di bestiae, he aquistano in !riavera e rivendono in autunno, liitando !erJ il oerio a !eore e aa!re e trattano bens l'artiolo D fora%%io. F

    I Mo&"o+ol$ni di Corit*a.

    ono in nuero di ira ; fai%lie e !roven%ono quasi tutti da 6oso!ole, he va di anno inAnno sfollandosi di questi roeni, oe notereo nel desrivere quella ittadina. i !arler& allora deioso!oleni dal !unto di vista del ti!o, dei ostui, delle abitudini, e., !oi he i sebra !iù adatto didisorrerne a !ro!osito del loro luo%o di ori%ine.

    (ui, i liitereo a diostrare oe i 6oso!oleni di Corit?a se%uano le tenden?e dei6oso!oleni in %enere, ovunque essi si trovino, rivelandosi eno buoni roeni dei loro fratelli farsaliotidal lato del sentiento, !oi he si fondono e vanno i!arentandosi on eleenti di altre stir!i. Cos se

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     !oniao ente al D ostue F, si ritroveranno quattro !unti essen?iali, aratteristii, nei 6oso!oleni, adifferen?a dei 1arsalioti.

    In verit&, !ressohH tutti i 6oso!oleni di Corit?a sono %reoani quindi, essi hanno le loroabita?ioni s!arse nella itt&, e onfuse !er onse%uen?a on quelle de%li Albanesi, ui !iù failente, es!esso, si unisono in !arentela, !urhH, s'intende, siano ristiani. 5ra, benhH il %rado di resisten?a diiasun eleento etnio sia e rian%a e%ualente elevato, siili !arentele si risolvono alla fin fine in undanno !er i 6oso!oleni, D er%o F del roanesio, in quanto %li albanesi ostituisono la a%%ioran?a.

    (uesta orrente di !arentela fra Roeni e Albanesi, seondo vedreo !iù in l&, ini?iavasi solouna trentina d'anni or sono e avreo !oi oasione di esainarne anhe le ause.

    I 6oso!oleni di Corit?a sono, nella quasi totalit&, dei oerianti, e fra i a%%iori olti sireano all'estero, e quasi !er tutta Euro!a, fuorhH in 9reia, essendo questa na?ione !overa 'industriano benano in sartoria si%norile, onfe?ionando s!eialente delle sottane da donna, e qualhe volta delleo!erte da letto. Essi sono rihi di aue oeriale, tanto he i 1arsalioti hiaano i 6oso!oleni D buoni u%ini dei %iudei. F In fatti, il loro ostue, he si rassoi%lia a quello di un ebreo, viene in aiutoall'ironia farsaliota allorhH doandai a un %iovane oso!oleno quale fosse il ostue indossato, i furis!osto- D l'ebreo F . In o%ni aso l'abito oso!oleno si !resta non !oo al oerio, e io redo heesso sia il risultato di un biso%no !reisaente oeriale !iù he del %usto !ersonale dei 6oso!oleni,il ui vestiario in ori%ine e stato, forse, identio a quello dei 1arsalioti.

    Abbiao detto he i 6oso!oleni di Corit?a sono quasi tutti %reoani a%%iun%iao, PerJ, he

    non sono fanatii, ne sanno %ran he di %reo. In %enerale, i %iovani onosono un !o' e%lioquestalin%ua !er averla studiata a suola a %li an?iani non la !arlano !ressohH affatto, e os !ure le donneoso!olene fra loro, !er altro, /li sorrono in roeno, ossia in una lin%ua he, salve !ohe ee?ioni, esiile in tutto a quella dei 1arsalioti.

    I 1arsalioti non vivono in tro!!o buona aronia on i 6oso!oleni %reoani !erJ aano disuteresovente, e vivaeente, on loro, !er indurli ad abbraiare la ausa na?ionale. i raonta, tra ifarsalioti, un fatto, he, se ostra da un lato, l'aore di aluni fra i 6oso!oleni !er la lin%ua %rea,dall'altro denota lo s!irito satirio dei 1arsalioti e il loro affetto !er la !ro!ria stir!e- durante unadisussione tra erti 1arsalioti e erti 6oso!oleni %reoani, uno di questi volendo hiudere la boa ai1arsalioti, us nella ridiola senten?a he . hi non sa il %reo andr& all'inferno ,. e un farsaliota, !ronto,ris!ose- . allora, noi sareo all'altro ondo in o!a%nia delle vostre donne, he non sanno di %reo F

     Nel io so%%iorno a Corit?a non i fu !ossibile onosere !ersonalente olti 6oso!oleni aa%ione delle suddette aniosit&, ne erarono essi la ia aii?ia, nH erai io la loro non i%uardarono tuttavia di al ohio, quantunque la ia !resen?a dovesse erto dar da !ensare a %rannuero di loro.

    In o!enso, i farsalioti si ralle%rarono assai he fosse andato a visitarli un Roeno dellaRoania !er studiarne il arattere aorsi nuerosissii a salutari alla !arten?a, si distaarono da eon !rofondo ri!ianto.

    La &"uola $ la "-i$&a di Corit*a.

    I loali !resi in affitto !er la suola dei faniulli e !er quella delle ra%a??e di Corit?a a!!aionodisreti. Le lassi dei ashi sono abbastan?a frequentate, ontando ira ottanta allievi, a lo eranoanor !iù nel !assato !er ese!io, la !ria suola ista a!ertasi ventun'anni or sono, aveva in sul !rini!io ben $ allievi o quasi , a !ian !iano, e a seonda delle irostan?e, andJ !oi se!re !iù?o!!iando....

    La suola delle faniulle, inau%urata tredii anni or sono, anh'essa disretaente nuerosa,o%%id ontando una settantina di alunne a or son quattro anni ne aveva ">G e le ause di talediinu?ione dobbiao s!eialente attribuire alla !olitia alatiia e inostante del nostro Paese ari%uardo dei Roeni di 0urhia, oe diostrereo.

    Una hiesa, nella quale si elebri in roeno, non esiste a Corit?a a, seondo le assiura?ioni

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    fattei, si !arlerebbe d'innal?arne una in !osi?ione assai bella della itt&, al e??o quasi dell'arteria !rini!ale he !roviene da 6onastir.

    La suola roena di Cori?a

    I 1arsalioti, %iudiando benissio dell'i!ortan?a he la hiesa assue nelle lotte !er lana?ionalit&, s!eie nelle attuali irostan?e ossia quando la batta%li viene in%a%%iata a!!unto nelnoe dell'istru?ione e della reli%ione hanno !ensato e deiso di ostruire una a!!ella !rovvisoria, inattesa di edifiare il te!io e l'idea sebrai eellente.

    (uando !ossederanno la loro hiesa, i Roeni s!erano di attirare alla loro ausa, se non tutti,aleno una %ran !arte dei 6oso!oleni insiee on i !reti, di ui aluni si !ie%ano %i& verso ilroanesio.

    Certo la hiesa di Corit?a irra%%ier& un benefio i!ulso anhe sui Roeni dei Couni viini a essa dovrebbe eri%erli %rande e aestosa quanto !iù !ossibile, !er sostenere validaente il !ara%oneon quella dei %reoani /siano questi Albanesi o Roeni2, di ui ri!roduiao qui la foto%rafa, !er ostrare quanto essa sia i!onente e bella....

    (uesto te!io fu inal?ato oi danari del bul%aro %reoane 7uro, del viino oune bul%aro

     Bobostita -- arrihitosi in Roania, oe olti altri, del resto, di quei luo%hi.Insoa, le nostre suole e le nostre hiese dovrebbero !er tutto %are%%iare on quelle %rehe, enon essere delle staber%he he inaiano di !rei!itare da un oento all'altro... 9li orientali, H noto,ten%ono assai alla !o!a, al lusso, alla %rande??a a%nifiente, alla for?a, e fanno dei !ara%oni....

    i%norina Ar%intaru, 1arsaliota, 6aestra della suola roena di Corit?a

    !li Al,an$&i di Corit*a.

    9li albanesi di Corit?a si suddividono in ortodossi e usulani. I !rii ono in a%%ioran?a, e !assano %eneralente !er %rei, a oltissii di loro nutrono sentienti na?ionali he, !er otivi difaile o!rensione, non !ossono essere !rolaati.

    I Roeni na?ionalisti non vivono ertaente in !erfetto aordo on %li Albanesi %reoani, aon quelli he ne diostrano tenden?e favorevoli al roanesio sono in ottia aronia, riferendo essi airoeni edesii tutto quanto fanno oloro i quali rivelano sentienti ellenii, siano questi Albanesi oRoeni.

    In %enerale, il sentiento na?ionale albanese deve rierarsi fra %li albanesi di reli%ioneusulana, e iJ dovunque, oe si vedr&. Ci liitereo ora a diostrare he i Roeni on tenden?ena?ionaliste si serbano nei i%liori ra!!orti on %li Albanesi usulani di Corit?a, i quali sosten%ono laausa dei Roeni s!erando, da quanto afferano essi edesii, he ol trionfo del roanesio se%nanodei %iorni lieti anhe !er la loro ausa. e non avessero a Corit?a l'aiuto dei usulani, i Roeni

    sarebbero alla erH de' Roeni %reoani, !artiolarente nei !roessi e, in %enere, ne%li affari di%iusti?ia, !oi he s!esso il buon andaento d'un %iudi?io di!ende dall'a?ione dei %reoani he stanno al !otere. Inoltre, i usulani si offrono di !rourare ai Roeni della %ente d'ari, !er forare le bande/"2ontro %li antarti %rei /allo stesso odo he i usulani di 9iannina2.

    /"2 I Roeni non ebbero ai delle bande a servi?io della loro ausa essi disde%naronose!re siile e??o barbaro usato dal 9overno di Atene.

    9li Albanesi aoettani odiano i fratelli %reoani, a non quelli he sanno !ro!i?i alna?ionaliso essi ovano ontro i loro %reoani il edesio odio he i roeni hanno ontro i !ro!rifratelli di sentienti %reofili.

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    9li ortodossi, e in s!eie i usulani, a!!rendono, onosono l'albanese, e si ostranodesiderosi di farsi una oltura na?ionale, on tutto he anhino di !ersona he !ossa iJ inse%nar loro !ur tutti srivono in albanese /osa vietata in allora in 0urhia2, e !re%ano i Roeni di !rourar loro deilibri albanesi.

     Non e dunque da aravi%liare he un buon roeno di Corit?a i diesse, on un tal qualeaento di aare??a- D vedi, si%nore, noi, al%rado la nostra !ro!a%anda e le nostre suole, non abbiao !otuto %ran he i!arare ai nostri Roeni entre, %li Albanesi, !rivi benano di suole, sanno le%%ere e

    srivere a oe a dove FE questa e la !ura verit& !oi he, l& dove i Roeni !roedono lenti e !er ra%ioni he

    esainereo !oi , %li Albanesi vanno innan?i veloi, studiando anhe in arere allorhH vi trovinoqualhe !ersona intelli%ente, istruita, o qualhe oge, he la ala ventura di !rofessar sentientina?ionali o un se!lie sos!etto ha aiato nel edesio luo%o fra bri%anti e delinquenti ouni

    E%ual fenoeno ri%uardo al desiderio d'ibeverarsi di oltura na?ionale risontrai a9iannina e ovunque fui di !assa%%io, !er rierhe fattene, sia direttaente, quando l'oasione i #i !resentava, sia !er e??o d'infora?ioni assunte, raolte, va%liate, interediari i Roeni stessi. E quii !iae ri!ortare l'ese!io ti!io d'un albanese usulano, nutrito di sentienti na?ionali- il cavas delConsolato roeno di 9iannina, he i!aro a le%%ere e a srivere al Consolato edesio, oiniandoallora a o!rendere bene he osa volesse dire sentiento na?ionale e a far quindi della vera e !ro!ria !ro!a%anda, fino a tanto he il suo aestro nel vederlo tro!!o rio di ?elo e !er !aura he in breve

    te!o e%li non arrivasse a eessivi !ro%ressi, fu ostretto a ettere l'allievo sul ci va la, a sanso di serT%uai.... Io onobbi questo usulano, he si hiaa D usuf F !er es!resso io desiderio, e%li itrasrisse varie an?oni albanesi e, finite quelle risa!ute a ente, nonhH alune altre da lui raiolate adestra e a ana fra i suoi o!a%ni, i!rese a o!orre de' versi e%li !ersonalente, riusendo in talodo a tirari di tasa qualhe D !iastra . in !iù Conservo, a titolo di uriosit&, queste an?oni, fra uiuna o!osta este!oraneaente, nel te!o stesso he io i foto%rafava a 9iannina in ostuealbanese.

    9li albanesi %odono a Corit?a di una relativa libert& una sera, i fu dato di udire una turba dira%a??i he antava a squaria%ola, nel bel e??o della itt&, una an?one dal ritornello- D Urrah, fratellinostri, fi%li dell'Albania F

    Anni or sono esisteva in Corit?a una suola albanese, a ai 0urhi sebro he questa faesse dei !assi tro!!o lun%hi, e quindi fu abolita, !er se!re

    en?a dubbio, %li Albanesi sono da airarsi, ne bastano !er essi sl !ohe !a%ine, eritandoquel !o!olo uno studio s!eiale, aurato, he ne etta in lue le qualit& !iù interessanti e !iù si!atihe.

    0 E&t$m+oran$a 1 di 2u&uf.

    0e diele e saba Constandin Burileanu,U vesh e rroba te ra e rroba te Cersafta,7el t foto%rafoXa sh%i!etare arshalha,0a shiKoine fer%hia !er te shKreten sh%i!eri,1renXte naK ane ?ili s na Xi Besalhi,Po Xei ne Klhaveri ne dore te halhdu!it,

    h!etona o !erendi e na ie! !aKe liri,0e shKoie e sho%eri de %hithe Kane ?ili.

     Me $ 'usti $ $6N.

    Tradu*ion$.

    7oenia in sul far del attino, il valoroso

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    Constantin Burileanu si vesti de%li abiti i%liori,de%li abiti cersa8ta, -- e andJ dal foto%rafoall'albanese /vestito2 he aravi%lia lo %uardi,  8ergia --  !er la isera Albania, 8ienOte na@ ane ili --  !oihH noi siao leali,solente he siao in servitù, in anodell'Asiatio 0uro. Affrettati, o ielo,

    e dai un !o' di libert&,affinhH !ossiao %oderla tutti insiee.

    $ +gosto $6N.

    Ori#in$ rom$na di al"uni ,$/ al,an$&omu&ulmani.

    6olti be albanesi usulani di Corit?a e dei dintorni dihiarano he i loro antenati erano roeni,%iun%endo fino ad eslaare on questi- D Noi usulani siao da voi roeni se!arati !er un fo%liettodi arta velina da si%aretta. F E%ualente si !rolaano aluni be di Cortesi, di Butn /Colonia2, di

     Niolit?a, di 8avaleni"#

    , e.7'altra !arte, sioe vedreo !iù oltre, non !ohe fai%lie roeno di olti entri sonoori%inarie di Couni he o%%i sono albanesiusulani. E sovra tutto nei !ressi di Preeti e di 1raseridevesi rierare e studiare, fra l'altro, tal fatto, !oi he, da quanto ho !otuto sa!ere, vi sussistono, anoraal %iorno d'o%%i, delle traie utili assai !er siili inda%ini e in quante altre re%ioni sarebbe !ossibile ea!erto il a!o a otali rierhe interessanti olto In fatti, quale !iù bello e nobile !iano di lotta, !er noi,he quello d'inanalare la nostra !ro!a%anda su basi sientifihe, infondendole seriet&, for?a e ontinuit&di. etodo, oe da siili irostan?e viene i!osto

    Per dis%ra?ia nostra, la nostra lotta na?ionale, finora, si H svolta !iù oe una tisi in fai%lia,ereditaria, he quale una vera !ro!a%anda di !o!olo....

    19 Per onsidera?ioni faili a intuirsi, tralasiao qui d'indiare i noi di questi be.

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    III.

    I ROMENI DEI DINTORNI DI CORITZA

    Pl$a&a $ la d$"ad$n*a d$l (ar&alioti.  Pl$a&a d$+r$data da#li antarti $ il manif$&to d$#li antarti.  L$la#nan*$ d$i Rom$ni.  !io3ani Rom$ni di Pl$a&a in Am$ri"a .  Il 0 -aidu" 1 Mitru 4la-u.  AltriComuni "on Rom$ni +r$&&o Corit*a.

     Nei dintorni !iù !rossii a Corit?a, lun%o le falde del onte 6orava, trovansi dei Roeni in !arehi Couni, oe- Pleasa, 7ishnit?a, 6oria, 7renova, Bobostit?a, da e visitati !ersonalente, eos !ure in altri inori !osti fra Bituhi e Corit?a, sui quali i fu %ioofor?a a!!a%ari di assuere dalun%i infora?ioni, he non saranno forse tro!!o esatte, ira le fai%lie roene ola esistenti.

    I Couni !iù i!ortanti !er i Roeni, fra quelli itati, sono Pleasa e 7ishnit?a essi eritanoquindi una desri?ione a !arte.

    Il Comun$ di Pl$a&a.

    (uesto Coune dista ira due ore da Corit?a io ne fei il tra%itto in arro??a, sulla strada he !orta a 6onastir, se%uendo in !ianura una !arallela al onte 6orava, a !rose%uii a !iedi !er una buona !arte di aino, salendo !oi il detto onte da Pleasa, Coune usulano, fino a Pleasa, Coune !rettaente roeno.

    0roviao, dunque, a una erta distan?a da un Coune turo, un Coune roeno di e%ual noesihH dobbiao ar%uirne he quest'ultio sia indubbiaente farsaliota.

    Anhe qui i 1arsalioti serbarono fede all'abitudine di vivere se!arati dai onna?ionali di altrastir!e, sia !erhH il loro Coune abbia !reso noe dall'oonio usulano, alle falde della onta%na,

    sia !erhH, al ontrario, questo lo abbia derivato dal farsaliota, il he sebra !iù !robabile se si rifletta alnoe roeno del Coune stesso. Avreo del resto oasione di notare altrove oe, sovente, !resso aun rio Coune albaneseusulano con nome romeno se ne trovi uno farsaliota !ortante identionoe, a, onse%uenteente, eno dovi?ioso. Non e questo forse un indi?io di reota trasfora?ione dialuni Couni roeni in usulani

    7al !unto di vista della !osi?ione, Pleasa si rassoi%lia ai villa%%i farsalioti della 6usaheia,essendo oe questi ada%iata ne alla valle ne al uline della onta%na, bens a e??o !endio, o quasi,dalla vetta, da ui, oltre all'aria tersa, !ura, si %ode d'un bel !anoraa, doinante %ran !arte dell'estesa !ianura di Corit?a.

    Pleasa fu %rande e o!ulenta !er lo !assato, in sui !rii te!i della sua fonda?ione farsaliotai!overitasi an ano, il Coune andJ quindi sfollandosi a vista d'ohio, e !er olte ause, fra ui !rini!ale l'annessione della 0essa%lia alla 9reia da quell'e!oa ebbero !rini!io la iseria e lo

    s!o!olaento del !aese.In verit&, questi 1arsalioti, stabilitisi a Pleasa in se%uito alla loro ei%ra?ione da Corteshi /!resso

    1rasheri2, ontinuarono !ur se!re la loro vita noade andavano, d'inverno, in 0essa%lia on %li o!ii%re%%i finano ento ila !eore, in allora e tornavano alle loro terre d'estate, !rose%uendo os latradi?ione d'una esisten?a va%ante, abbenhH il nuovo Coune fosse o!osto di ase erette in !ietra, onarattere, dunque, di vera e !ro!ria stabilit&. Al oento dell'annessione so!ra detta, una !arte di essi sivide ostretta a rianere in Pleasa, non !otendo sborsare due volte i da?i di entrata e di usita, anhe !er il !asolo, e ioH una volta ai 0urhi e l'altra ai 9rei. Cos, olti dei 1arsalioti di Pleasa restarono adAlirJ in 0essa%lia, dove, !er abitudine, ri!etiao, andavano a svernare on i loro %re%%i e aluni fraessi, nel "VV", al te!o della nota rivolu?ione, si distinsero quali a!i dei ribelli. Non !ohe fai%lie, iJ

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    al%rado, e a a%ione delle intollerabili vessa?ioni i!oste dai 9rei do!o l'annessione, abbandonaronoalla lor volta la 0essa%lia, faendo ritorno in 0urhia una sessantina isero !iede a Caterina, i rianentisi restituirono sen?'altro al Coune di ori%ine, Pleasa.

    Riordiao, fra queste ultie, la fai%lia Balaae, he nei te!i andati dava i elnii $  ai1arsalioti, e tuttora %ode %ran onsidera?ione tra i 1arsalioti di Pleasa e Corit?a, essendo !er di !iùfai%lia nuerosa e benestante, e ritenuta fra le !rie in detti Couni.

    Anhe di questi ultii te!i il 9overno %reo ebbe a hiaare, !er ordini ilitari, aluni %iovani

    farsalioti di Pleasa, he !assavano oe %rei al te!o della loro !eranen?a in 0essa%lia, do!ol'annessione di questa alla 9reia. Riordiao fra ostoro 6iltiade Balaae, il nostro istitutore diCorit?a.

    7all'annessione della 0essa%lia, dunque, ri!etiao, data l'i!overiento dei 1arsalioti di Pleasa, !oi he, trovandosi essi nell'i!ossibilit& di allevare %re%%i di !eore in suffiiente quantitativo, venne ainaridirsi la sor%ente di rihe??a oune a tutti i 1arsalioti dei Balani, sihH dovettero ini?iare subito, e !er la seonda volta, l'ei%ra?ione dai luo%hi natali.

    Ai %iorni nostri, osi, ne troviao olti stabilitisi a Corit?a, e olti anora, s!eie fra i %iovani,he hanno !reso la via della fu%a in Aeria, nella s!eran?a di rinvenirvi un'esisten?a i%liore he nonnelle re%ioni selva%%ie, barbare, della 0urhia....

    Centosessanta %iovanotti di Pleasa hanno doiilio attualente in Aeria, e ioH, !reisaente-trentadue a NeY orK quindii a . 1raniso quaranta a 9roosvinor venti a . Louis e %li altri

    s!ar!a%liati qua e l&.7a infora?ioni attinte !resso i %enitori di questi ei%rati, a!!resi he la a%%ioran?a viveall'estero disretaente, %uada%nando aluni, oe ad ese!io tal ristu 9hiZe, fino a quattordiina!oleoni al ese. Aluni !oi ebbero finano il !ensiero di andar a studiare nel 9innasio roeno di Berat,he, PerJ, alau%urataente, !er ra%ioni di eonoia, o%%id non esiste !iù

    Il !rete Nastase, di Pleasa, ha tre fi%li a . 1raniso. S- qui da notare oe i Roeni ei%rati inAeria fluisono !er trovare da ou!arsi !iù solleitaente he non %li Albanesi ad essi o!a%ni die%ual ventura nei edesii entri d'ii%ra?ione- e iJ, evidenteente, !erhH i %iovani roeni sono diloro !iù svelti e !iù intelli%enti, e quindi hanno !iù faili aderen?e nella lontana terra del Nord. 0anto verohe %li ei%rati roeni riesono a inviare dei danari, frutto di ben sudate eonoie, alle ris!ettivefai%lie.

    6a iJ he a%%iorente i ha stu!ito, si H he il sentiento di !atriottiso in ostoro, invee

    di affievolissi e di dar lor odo di obliare la isera terra natia, sebra !iuttosto rin%a%liardirsi e divenir  !iù !rofondo l& dove !arrebbe he l'abiente affatto diverso e le ondi?ioni eonoihe i%liorate e lastraordinaria lontanan?a dovessero ridurlo quasi a un so%no, e a un so%no ben triste, e solo in eoria,ioH, d'un luo%o di sofferen?e, di aara esisten?a ...

    I 1arsalioti di Pleasa si ostrano fieri, e on ra%ione, dei !ro!ri fi%li lontani, eori se!re dellefai%lie e della stir!e ui essi edesii a!!arten%ono.6i o!iaio, an?i, a questo !unto, di ri!rodurre due brevi douenti, he serviranno a onferarese!re e%lio il io asserto.

    Il !rio- una lettera di due %iovani farsalioti residenti a NeY [orK, indiri??ata al !adre l'altro,intitolato- D %li tatuti della oiet& D !eran?a F di NeY orK l'uno e in dialetto, il seondo in lin%uaroena.

     NeY[orK, < A!rilie "#

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    ar\de de n\shi. Nial u bunul nu se aravd\- aXunse uZitul di os.\nd?ile a fraZilor a noshtri aft\ r\?bunare Tn ontra dushanului.ilianlu dit !\nteu a li ai s'l\ht\r\se]te la aht\ri rie shi el se revolt\ la

    aiste l\eZi. 0e aea li!seshte vrute tat\, s'n\ adun\ i si are shi s\ stri%\ !\n\ laer- sus ro\niea, ^n%hios %reoanili si s'\ft\ r\sbunare, s\ ar\hi ara tu \n\si s'lu!t\ ti sf\nt\ au?\ naZional\.

    ' n\ virs\ s\nd?ile f\r\ ohtare si urur. ' uri u ara tu \n\ si u r\sul !i bu?e. 6are va s'hib\ nua aWilor Wi lu!t\ si or ti naZiune shi liberate. Nua lor vas'ar\\n\ ti totuna. Al\vd\ri di tuti !\rZile va s'l\ vin\. /Ca un bun ro\n e hiZi s'nu v\al\saZi a ^n%hios di alanZi. Inatea ontra %reilor s'areas\ la voi ai ult di \t la oriare alt ru\n- s'a ult \nd va s'hi ale!t a a!edan shi bun a!\r\tor a !atrilei shi anaZiunilei di la abt\ri are fa!t\ nu v\ 'nhide\.

     N'vie va s'd?i\, luea, 6ihali a li _ate, are erea ah\nt avd?\t tu lui tiura%iul s'%iunaea a lui 'nu al\s\, vrute tate, s'hiar\ nua di %iuneaZ\ di la noi,li!seahashte s'o !\str\ a doare str\osheas\.

    Coroane de lauri va s'!oart& aei e lu!t\ ti \rata naZiune. Nin%\\ un' oar\, vrute tate, noi nu urur\ ontra aestui fa!t, a ult ne

     buur\ \nd nuele a nostru de failie va s'ar\\n\ tu istorie ti totun& nisters. 7ada

    s' du\ %riXe s'hib\ !atroan\ roan\, s'lu!te ti naZie a ult do \r ori &re alt` R\\n\f\rsheroat\. a'invin?\ la 1\rsheroZi velia virtute roan\.:\ ur\ bun\ \l\u?ire, sues, ura%iu si ban\ lun%\. 0riufZtori va s'hi.Ai voshtri vruZi si su!ushi hili,/ss2 7E6E0RU shi 0E575R CA05NE PCiu8ec% 

    La oiet& D !eran?a F, on sede a . Louis, fu fondata il "+ ettebre "#+ in NeY [orK, eo!osta in a%%ioran?a da %iovani roeni farsalioti. 7a quanto risulta all'art. $ dellostatuto!ro%raa so!ra detto, so!o della oiet& e di- a2 Aiutare le hiese e le suole roene diCorit?a, Pleasa e 7ishnit?a b2 oorrere i ra%a??i !overi di quei Couni, !rourando loro il neessario

     !er la suola, e, in aso di estreo biso%no, abiti e sar!e 2 :enir in aiuto dei %iovinetti dili%enti,s!rovvisti di e??i, he as!irino a !rose%uire %li studi in qualhe suola seondaria, su!eriore d2 Aiutarei ebri stessi della oiet& in aso di alattia.

    5rbene, non sono, queste, !rove evidenti de%li alti, nobili sensi di na?ionalit& he aniano,aendono di saro fuoo, le osien?e rette di quei %iovani roeni ei%rati nel suolo di ashin%ton

    Che ai avranno eslaato, essi, i buoni, i ari %iovani roeni, lontani dal loro Coune natio,allorquando avranno onosiuto le %esta de%li antarti %rei nel Coune stesso, !rettaente roeno, edove di %reo &vvi solo un cane he erto 1arsaliota !ortJ seo dalla 0essa%liaAl io %iun%ere in Pleasa, venendoi inontro il !rete Nastase on olti farsalioti, la !ria osa he'indiarono e stata la loro hiesa devastata dai bri%anti, he la 9reia offiiale ha inviati oe unasventura, un fla%ello, sulle teste dei !overi roeni, nel santo noe della reli%ione ellenia e della

    oderna barbara ivilt& %rea Credo su!erfluo d'insistere sulle %esta del bri%anta%%io %reo/"2 $" ai danni de' Roeni di questeontrade onluderJ solo ol dire alto e forte he i 1arsalioti aerebbero la orte !iuttosto he divenir %rei.

    In breve aennerJ he una banda di ira ottanta antarti %rei, !enetrando in Pleasa il attino del$ Lu%lio "#>, ne terrori??ava la !o!ola?ione, ardendo i libri elesiastii roeni, e, do!o svali%iato ilte!io, vi affi%%eva il se%uente !rolaa-

    21/"2 :edasi in !ro!osto D Gl libro verde F roeno, del "#

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    +gli abitanti di leasa,

    Rendiao noto a%li abitanti he hi si dihiarer& roeno di na?ionalit&, o invier&i suoi babini alla suola roena, o !re%her& nella hiesa roena, sar& ondannato aorte e dea!itato

     leasa, ) Luglio $6N.

    Il Ca!itano- C. 9U7A

    Il Ca!o- 0E1AN 6ALLI F

    D :ede, si%nore osi laentavansi i !overi farsalioti se vo%liono fari %rei !er for?a E salei quanti %rei abbiao a Pleasa Un ane solo he il farsaliota 6iiu ha !ortato on se dalla 9reia,i!onendo%li a!!unto il noe di %reo.... 5 he, !er una bestia di 0essa%lia, dovreo noi a!rire unasuola %rea nel nostro Coune eslusivaente roeno Noi, ab anti&uo, siao roeni e roenivo%liao orire, oe i nostri avi e antenati vollero e feero.

    E !oi, diaine, oe !otreo noi trasforari in %rei dal oento he nessuno, qui, nel

    Coune, onose una !arola di %reo:oi, in Roania, ausate noi, Roeni di 0urhia, di non aare la nostra stir!e, a al ertoi%norate oe le ose vadano qui, e ale quindi, i %iudiate.... Eo, noi siao tutti roeni, e !er iJa!!unto i H !iobata addosso tanta iattura, ui neeno sa!reo oe sfu%%ire

    :oi, in Roania, banhettate, !oi he Iddio vi onesse il bene a noi, qui, noi soltantosa!!iao la nostra vita di stenti E invano noi al?iao %rida al Cielo... neeno i asolta

    6a oe non vedete voi he i 9rei vanno infiltrandosi anhe l& dove nessuno !ur so%na di farsi%reo 5r o' !erhH PerhH i 9rei lavorano, bri%ano dovunque, e la Roania, invee, sta a %uardare...,e ette alla fine il si%illo sulla !ro!ria iner?ia on l'ausar noi di anato roanesio a, Lei, !er aso,oe i 9rei so%liono fare !er trarre in in%anno i nostri uoini Eo- !ohi esi or sono, essi hannoo!rato 0alabau, sa!endolo !overo, trasinandolo nel loro !artito, e di lui si servono adesso qualedoile struento !er la !ro!a%anda ellenia !oi, hanno inaiato de%li altri, e infine i hanno s!editi %li

    antarti !er de!redari e aa??ari, non volendo noi abbandonare la nostra suola, In nostra hiesa, lanostra lin%ua 7unque, he farebbe, Ella, si%nore, se fosse !adre di fai%lia, se si trovasse !er iJ nellanostra !osi?ione

    Per il oento, anora, non !aventiao he il %reiso riesa a ettere radii nel nostroCoune, !oi he !ossiao anora etterlo in fu%a on un alio, al%rado tutti i bri%anti andati dalla Moreaua)) sulle nostre s!alle a Ella o!render& di le%%ieri he se le ose andranno se!re os, enessuno ai verr& ad aiutari, a sorre%%eri, niente vi sia da aravi%liare ove, fra qualhe anno, sfiniti,sor%a anhe nel nostro Coune un !artito %reo, oe !er inanto....

    Il 9reo, i%nore, !otreo rassoi%liare... alla arie dei denti- li !er li non le si annette alunai!ortan?a a a ano ano si risente il danno he essa va a!!ortando alla salute di tutto l'or%aniso F

    Allorquando io !assai viino alla suola %rea, da !oo istituita, notai oe questa fosse

    disretaente affollata.... Ed era naturale he os fosse, se ri!ensiao a quanto H stato detto !iù so!raIn onlusione- anora una suola %rea in !iù all'attivo, di quelle %i& esistenti, e un !ro%resso in !iù, anora, dell'elleniso, he va i!onendosi %ra?ie alla %a%liardia del suo iniviliento aleno, in tal%uisa, la sta!a di Atene va stroba??ando !er tutta Euro!a$+/$2

    5ù, non sono forse da ondannare alla %o%na ivile otesti uoini he ven%ono a seinare la

    22 /"2 6orea, 9reia.

    23 /$2 Purtro!!o, anhe in Italia, aluni %iornali tratti in in%anno, !resero le difese della 9reia, sabiandol*ellenismo oderno on quello antio. 6a quanta differen?a...

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    disordia fra %li abitanti d'un Coune, dove %iaai aluno de' Roeni 1arsalioti ebbe !ur a inlinareverso la 9reia, o, benano, nell'i!otesi he vi esista un vero !artito %reoane he sfidi i !ro!ri fratelli,le !ro!rie fai%lie del Coune stesso, ostanteente e !uraente roeno

    Al %iorno d'o%%i, Pleasa onta ira entoinquanta fai%lie. Le ase, nella a%%ioran?a ostruitein !ietra, non a!!aiono ne tro!!o onfortevoli ne tro!!o isere, e son tutte ra%%ru!!ate, oe, !er altro,in tutti i Couni !osti BU onta%ne, o albanesi o roene. (uesto Coune, ben vedesi, H !iù !overo delsuo oonio turo, situato nella valle.

    1ai%lia farsaliota di Corit?a, ori%inaria di Pleasa, in ostue farseroteso alterato

    9li abitanti, uoini e donne, indossano il ostue farsaliota, e tutti i aratteri fisii dei farsalioti !osse%%ono soltanto, dato la loro stabilit& in %enere, e la !rossiit& di Corit?a, essi son venuti a !oo a !oo !erdendo alquanto del odo di vivere dei farsalioti noadi.

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    Buoni roeni nel fondo dell'anio, sono tuttavia !arehio aare%%iati nell'esisten?a da%li ultiitra%ii avvenienti, sihH aluni fra essi !ohi, del resto hanno i!reso a battere una via errata, aiJ ostretti dal biso%no. E dal biso%no, eslusivaente, ri!eto, questi !ohi furon tratti a utar via, e non%i&, affero, da utato sentiento !atrio, da inlina?ione verso l'elleniso...

     Mitru Vlau, a!o di una banda bul%ara, he !iù d'una volta ebbe a dar !rova del suo ora%%iointelli%ente e abile, in varie lotte on le bande %rehe e on i 0urhi, ero, a !iù ri!rese, di  0ulire il suoCoune di Pleasa da questi erranti e alla fine vi sarebbe riusito, sen?a dubbio, se i 1arsalioti stessi di

    Pleasa, iti di uore, non l'avessero !re%ato di ris!ariar loro la vita 7iesi, an?i, he %li antartisarebbero !iobati su Pleasa a!!unto !er vendiarsi di iJ he i %rei soffersero a ausa di questo banditoroeno dai sentienti na?ionali, e a!o dei Bul%ari, !er la ui ausa lotto, s!into dal suo %iusto odioontro i 0urhi e i 9rei.

    7iversi aneddoti Bi raontano del :lahu, oe di uno he sovente affronto la orte, frae??oa ille !erioli, se!re usendone salvo %ra?ie al suo ora%%io i!erterrito, sen?a !ari, del suo in%e%novivido.

    La vita di 6itru e tutta una storia.7i lui vo%lio raontarvi un'avventura a!itata%li in un villa%%io della re%ione di Castoria- i

    soldati turhi avevano irondato la asa dove 6itru trovavasi on sette o!a%ni suoi, a non osando !erano avviinarvisi di tro!!o, tentarono di atturarlo on sor!resa.

    Uno di quei 0urhi, de'!iù ardientosi, e noto !er il suo ora%%io in siili fran%enti, sal sulla

    asa, erando di !enetrarvi !er il tetto. 6a a!!ena il soldato %li fu a tiro, 6itru %li es!lose ontro unol!o di fuile, !ro!rio in fronte, faendolo ru??olare a terra, in e??o ai o!a%ni sbalorditi IlCoandante, allora, diede l'ordine di suonare l'attao a una !alla, diretta da 6itru, tiratorei!are%%iabile, infiltrandosi nel D !avillon F. della trobetta, andJ a ol!ire in boa lo sventuratotrobettiere, he aveva os intuonata la sua an?one di 6orte

    I soldati, atterriti, batterono la ritirata, e solo verso sera ritentarono un attao alla asa fatale.6itru li lasio avviinare ben bene, e !oi, a un tratto sa%lio nel bel e??o della !attu%lia una boba, heuise !arehi, aiando in fu%a %li altri, invasi da folle !anio.... I su!erstiti si ritrassero in lontanan?a,as!ettando soorsi.

    Pria he i rinfor?i %iun%essero, 6itru, on i suoi se%uai, !rofittando dell'osurit&, s%attaiolavadalla !iola i!rovvisata forte??a, e, !ervenuto in salvo ai onfini del villa%io, !rese a battere, oe su%ran asse, so!ra aluni bidoni da !etrolio, affinh i !overi soldati turhi a!!rendessero hiaraente he

    6itru si allontanava da loro indisturbato, e a suon di usia$;

    /"2

    7o!o averi fatta visitare la hiesa, i 1arsalioti, venutii inontro, oe dissi, ol vehiosi!atiissio !rete N\stase !rototi!o dei nostri saerdoti, dall'aria buona, dal viso e dalla voe soave , i ondussero qua e l& alle loro ase, offrendoi a %ara quanto di e%lio !ossedevano, e !or%endoiol uore il D ben arrivato F fra loro, e allietandoi olle loro an?oni, e on le loro dan?e tal he !arvei di essere oe fra i nostri Roeni di Roania.

    Con tutto iJ, i fu dato di osservare he questi 1arsalioti, in %enerale, reano sol!ita nel volto,in o%ni lato del loro odo di ondursi, oe una s!eie di alinonia, quasi di triste??a, he, quantunquedoinata dalla for?a esteriore, rende i Roeni di Pleasa eno svelti, eno ilari, erto, dei nostriontadini di Roania. E iJ risulta bens dalle loro alinonihe an?oni, oe !ure dalle lor dan?e....

     Ne il fenoeno e diffiile a s!ie%arsi, ne oorre insistervi su non !ossono, que%li sventurati,

    vivere in quelle terre allo stesso odo he il nostro !oeta Bolintineanu ebbe a antare !er luo%hi siili aa!i di fiori, !er %iorni in eterna festivit& I 1arsalioti di Pleasa seondo abbiao di %i& rilevato non sono !iù rihi oe in altri te!i delleentoila !eore, quante, ioH, ne avevano !ria he la 0essa%lia fosse inor!orata alla 9reia, non sonoloro riaste he a!!ena ventiila, o%%id ustodite da una ventina di farsalioti nel viino D 6untese F,ovile os detto dai Roeni, e !er ui !a%ano una tassa annuale. Attualente, essi sono in %ran !arteciragi e oltivatori di %re%%i !ohi ei%rano nel verno in dire?ione della 9reia, o e%lio verso il ud,

    24 /"2 Alla distan?a di un anno 6itru :lahu si suiidava !er non asar vivo nelle ani dei soldati turhi he loavevano nuovaente irondato.

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    arrestandosi a Caterina. La suola e la hiesa di Pleasa, ri!eto, lasiano a desiderare sia oeostru?ione sia oe loali adatti al fine !ro!ostosi.

    Can*on$ di Pl$a&a.

    Aide ore lai 9hior%ia Z\ruhi u funde,

    6i n'adui na si dau bune, N'dau bune s'dau o\e,'arade buhia ali NasteAide la buhie bu?\ b\rbuhie,'treWi \ni !i la duhiane,0a si'Zi dau n'dau baiae,hi s'li \i \ni !ir aleAide or !eria al 9hior%ia, neali, neale,Lu a%udir\ tu sufrunZealiAide or !eria al or%hia, tube, tube,Lu a%udir\ dau\ !liubePeria al 9hior%hia ut\ u \du\,

    'avea n\ 'nveast\ f\dul\Peria al 9lhior%hia \rshiliosa,h avea n\ 'veast\ adilioas\.

    Di&-nit*a.

     Nel io ritorno a Corit?a, verso le quattro !oeridiane, i ferai !er un'ora al villa%%iofarsaliota 7ishnit?a, olloato quasi a et& aino fra Pleasa e Corit?a, a destra della via he ena a6onastir, sui fianhi della onta%na, e !reisaente un !o' !iù %iù di Pleasa. 7etto villa%%io si hiaava !er lo innan?i D 6orava F onta una trentina di fai%lie, ed e olto !overo in onfronto del suo

    oonio usulano, situato viino ad esso, in quanto vi abitano dei be usulani.La a%%ior !arte delle ase di 7ishnit?a farsaliota sono se!lii oe quelle dei farsaliotinoadi, he vanno a svernare, seondo dieo, on i loro %re%%i !resso ai onfini della 0essa%lia. Piùiseri dei onna?ionali di Pleasa, essi vivono naturalente in ondi?ioni !e%%iori di quelli tuttavia, sianten%ono altretanto fedeli !atriotti.

    5ri%inari del Coune di  /arcani,  !rossio a Cortes, e a 1rasheri, ne' ui dintorni dovetteantiaente esservi qualhe nido del roanesio, olti farsalioti di 7isnit?a si erano da!!ria stabilitiin 0essa%lia, avendovi benano delle terre, he !oi hanno abbandonato del tutto, !oi he, all'e!oa dellaei%ra?ione, non si s!in%ono di solito oltre Elassona.

    6entre i allontanavo da 7ishnit?a, quei !overetti i son%iuravano di tornar fra loro, e diassiurare i Roeni di Roania he essi !ure on buoni roeni, e he non li dobbiao dientiare iJebbe in s!eial odo a ri!eteri un aio di 6itru :lahu, he s!esso aveva de' olloqui on questo

    a!obanda de' bul%ari.Lasio ia%inare ai lettori quale shianto all'anio i desse la vista di que%l'infelii 1arsalioti,he sa!evo inorruttibili roeni, e !ur ne onstatava la %rande iseria

    5h bravi e dis%ra?iati 1arsalioti di 7ishnit?a...Più in l& di 7ishnit?a esisteva una volta un altro villa%%io roeno, hiaato D tro!ani F ora si

    voifera he sar& rio!osto. Il Celnic Pitu 9aihi, !ro!rietario dell'oonio onte tro!ani, sarebbe aiJ ben dis!osto.

    Altri Comuni "on Rom$ni +r$&&o Corit*a5 &ulla lin$a d$l mont$ Mora3a.

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    Lun%o il onte 6orava, alle sue falde, si ritrovano tre Couni, in ui abitano anhe dei Roeni. Nel !rio, Mboria, usulano, viinissio a Corit?a, hanno doiilio una trentina di fai%lie roene,quasi tutte farsaliote, he da %ran te!o hanno doandato una suola roena, a fino ad o%%i invano.

    9li altri due,  #renova e  Bobostita, sono i soli Couni bul%ari esistenti da questo lato dellaonta%na 6orava, he, insiee on 9laliit?a, !rolun%ato verso Nord, e 9raostea verso il ud,sebrano se%nAre il onfine naturale tra l'Albania e la 6aedonia.

    In 7renova vivono ira diei fai%lie roene, e in Bobostit?n ira quindii. In quanto esse

    a!!arten%ono a due Couni bul%ari, avviene ivi un isu%lio on fai%lie di differenti stir!i, tal he non !ohe delle !rie s'i!arentano on eleenti di e!!o bul%aro, reando os un vero danno alla ausaroena, di fronte alla enore a%%ioran?a dei bul%ari stessi.

    (uei due Couni si rivelano subito dovi?iosi le abita?ioni sono tutte ostruite in !ietra e benra%%ru!!ate. 9li abitanti, a%rioltori, si dediano alla !re!ara?ione di un liquore D Zuia 2, e di ottio%usto. Bobostit?a in s!eie, fabbria di siile liquore, rieratissio nelle re%ioni suddette. 6olti Bul%aridei due Couni onosono, aleno in !arte, il roeno, !oihH sono stati in Roania, dove trovaronofortuna notiao i fratelli 7uro e 7odan, di Buharest, ai quali aennao %i& !arlando di Corit?a.

    Roeni s'inontrano altres nel Coune albanese  #arda,  !resso Bobostit?a, sulla resta del6orava, lun%o la edesia linea di Pleasa

    Al di la del 6orava oiniano i Couni bul%ari, ove risiedono !ure dei Roeni in nuero !iù o eno rilevante , he servono in %uisa di le%ae fra i Roeni di Albania, della re%ione i!resa da

    noi a desrivere, e i %randi entri roeni della 6aedonia.I Couni bul%ari sono- otistea, Polosa, Bilistea, :rni, :abeli, @rdes, Bresnit?a, 9abres,Conolat?i, situati fra il onte 6orava e i se%uenti Couni roeni della 6aedonia- Pisuderi /1lorina2,Belaen, Nevesa, Ne%ovani.

     Nelle viinan?e di Bobostit?a ritrovansi alune fai%lie roene, !ohe in verit&, e s!arse !er iCouni di Ausa, Caenit?a, 1lohi, Puleana, he non ho !erJ visitati non sa!rei quindi fissare,neeno a!!rossiativaente, il nuero dei Roeni he vi risiedono.

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    I4.

    DA CORITZA