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I programmi europei di azione per l’ambiente (Environment Action Programmes) Roberta Bernasconi Università dell’Insubria Varese, 14 marzo 2007 1957 1957 1957 Breve storia delle azioni ambiente I La protezione dell’ambiente in quanto tale non appariva nel trattato della costituzione della Comunità Europea Le prime norme comuni all’interno del territorio europeo furono relative alla protezione dei consumatori per garantire la libera circolazione dei beni negli stati membri No riferimenti normativi a legislazione ambientale (artt. 100 –armonizzazione- e 235 –misure necessarie per la politica comune- del trattato costitutivo)

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I programmi europei di azioneper l’ambiente

(Environment Action Programmes)

Roberta Bernasconi

Università dell’Insubria

Varese, 14 marzo 2007

195719571957Breve storia delle azioni ambiente I

La protezione dell’ambiente in quanto tale non appariva nel

trattato della costituzione della Comunità Europea

Le prime norme comuni all’interno del territorio europeo

furono relative alla protezione dei consumatori per

garantire la libera circolazione dei beni negli stati membri

No riferimenti normativi a legislazione ambientale

(artt. 100 –armonizzazione- e 235 –misure necessarie per

la politica comune- del trattato costitutivo)

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Breve storia delle azioni ambiente II

Fine anni ’60 - inizio anni ’70 incremento delle

problematiche ambientali con aumento dell’inquinamento

1972 prima conferenza sull’ambiente delle nazioni unite

1973 primo allargamento dell’UE (DK, UK e IRL)

I primi programmi ambiente (EAP)

1973-1976 I programma

1977-1981 II programma

Scopo: fissare principi e priorità nella

politica globale europea

Indispensabili per la definizione dei principi basilari che

saranno ripresi in tutti gli altri EAP.

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• VIA

• sostenibilità

• conoscenze scientifiche

• principio ‘chi inquina paga’

• principio della non lesione per gli stati confinanti

• sguardo allo sviluppo dei paesi terzi (1975 conv.di Lomè)

• promozione della protezione internazionale

• educazione ambientale

• basi per il principio della sussidiarietà nella protezione

ambientale

• armonizzazione nazionale a livello comunitario

Programmi ambiente:i principi base

Il maggiore risultato dei primi EAP e’ stato quello della

realizzazione di obiettivi qualitativi per il controllodell’inquinamento

I programmi ambiente azioni

Aria

Acqua

Discariche

Oli esausti

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III EAP 1982-1986

Azioni

• fondi per le attività agricole

• sviluppo economico regionale

• aiuti agli stati africani e caraibici

Scopi:

• prevenzione (1985 Direttiva EIA)

• protezione dell’ambiente• pianificazione dell’utilizzazione dei suoli

Spostamento dell’attenzione dal controlloalla prevenzione degli effetti

Breve storia delle azioni ambiente III

Nel 1987 l’Atto Unico Europeo ha modificato il trattato di

Roma introducendo la formulazione di una politica estera

europea

art. 100 criteri per la definizione della legislazione ambientale

art. 130 obiettivi, mezzi, procedimenti per il rispetto delle leggi

• conservazione e protezione dell’ambiente

• protezione della salute umana

• utilizzazione mirata delle risorse naturali

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IV EAP 1987-1992

Azioni

• applicazione della legislazione esistente

• regolamentazione degli impatti ambientali delle sostanze

pericolose

• educazione

• creazione di nuovi posti di lavoro

Scopo: integrazione delle problematiche ambientali nelle

altre politiche europee

IV E.A.P. 1987-1992

Creazione di uno strumento legislativo in grado di fornire

supporto nella valutazione dei rischi delle sostanze chimiche

esistenti: nascita della procedura del Risk Assessment sia

per l’ambiente sia per la salute dell’uomo.

A partire dal 1988 iniziano programmi obbligatori per tutti gli

stati membri dell’Unione Europea (OECD Organizzazione

per la cooperazione e lo sviluppo economico)

1993 Regolamento per le sostanze chimiche esistenti

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10/12/1991 Trattato di Maastricht

Stabilisce che là dove la commissione europea ha legiferato,

ha la massima autorità ed è vincolante.

Sistema legislativo europeo:

• decisioni• direttive• regolamenti• raccomandazioni

Breve storia delle azioni ambiente IV

V E.A.P. 1992-2000

‘per uno sviluppo durevole e sostenibile’

Scopi:

• gestione a lungo termine delle risorse naturali, dei

cambiamenti climatici, acidificazione

• lotta all’inquinamento (qualità delle risorse idriche, ambienti

urbani, zone costiere e gestione dei rifiuti)

• riduzione nell’uso delle energie non-rinnovabili

• miglioramento della salute dell’uomo

• individuazione dei settori economici a rischio per l’ambiente:

industria, trasporti, energia, turismo e agricoltura.

1998 convenzione di Aarhus - informazione

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Convenzione sulla diversità biologica

Obiettivi

- conservazione della diversità biologica,

- utilizzo sostenibile dei suoi componenti

- corretta ed equa distribuzione dei benefici derivantidall'utilizzazione delle risorse genetiche.

primo accordo globale ed esteso a tutti gli aspetti della diversità

biologica: - risorse genetiche,

- specie,

- ecosistemi.

Rio de Janeiro 1992

Convenzione sulla diversità biologica

Riconosce, per la prima volta, che la conservazione della diversità è

problema comune per l'intera umanità e parte integrante del processo di sviluppo.

Per raggiungere gli obiettivi, la Convenzione promuove maggior

collaborazione tra i Paesi, dando disposizioni su:

- cooperazione tecnico-scientifica

- accesso alle risorse genetiche

- trasferimento di tecnologie compatibili con l'ambiente

Agenda 21 - Sezione II: Conservazione e Gestione delle Risorse per lo Sviluppo

Rio de Janeiro 1992

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Risposta europea alla convenzione

Decisione 93/626/CEE 25/10/93

Approvazione della convenzione sulla diversità biologica finalizzata ad anticipare, prevenire e combattere alla fonte le cause

di significativa riduzione o perdita di diversità biologica

PRINCIPIO DI PRECAUZIONE

Valutazione del V programma ambiente

Direttiva IPPC 96/61/EEC =>(OECD)

creazione registro emissioni

+Legge quadro sulle acque

MA ritardi nell’applicazione delle decisoni europeeda parte degli SM

Buoni risultati su controlli inquinamento atmosferico e idrico

• aumento dello sforzo depurativo

• riduzione significativa di Pb e Hg nell’atmosfera

• riduzione dell’acidificazione di aree boschive (SO2 )

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Direttiva IPPC 96/61/EECIntegrated Pollution Prevention and Control

Attualmente è l’unico strumento legislativo europeo che

richiede controlli sulle immissioni industriali alla fonte

• Tutte le iniziative necessarie alla prevenzione

dell’inquinamento devono essere prese (B.A.T.)

• Non devono essere causati inquinamenti – valori soglia

• Utilizzo intelligente dell’energia

• Prevenzione di incidenti

• Messa in sicurezza degli impianti

• Registro europeo delle emissioni inquinanti EPER (2000)

Direttiva IPPC 96/61/EEC

Controlli su attività industriali legate a (Annex I):

• attività energetiche

• produzione e trasformazione metalli

• industria dei prodotti minerari

• industria chimica

• gestione rifiuti

Sostanze che prevedono applicazione IPPC (Annex III)

• protezione aria (NOx, SOx, CO, F, Cl, amianto…)

• protezione acqua (composti organofosforici, nitrati, fosfati,

cianuri, metalli, arsenico ….

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EPER on-line

Italia:

recepimento

IPPC con

dlgs 372 del

1999

PRTR

Il regolamento (CE) n. 166/2006

istituisce il PRTR (registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti) che

armonizza le norme riguardanti la comunicazione

periodica alla Commissione delle informazioni sugli

inquinanti da parte degli Stati membri.

Evoluzione dell’EPER

Conseguenza della firma del potocollo di Kiev (maggio 2003)

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Direttiva IPPC 96/61/EEC

RIFIUTI direttive su

Olii, incenerimento,

rischi ambientali

ACQUA

CHIMICI pericolosi

(asbestos Directive)

LEGISLAZIONE ORIZZONTALEEIA directive – Seveso I e II - Emas …

30/10/2007

Horizontal legislation

E’ una legislazione trasversale che lambisce diversi ambiti.

Il nucleo legale è costituito da 5 strumenti:

3 Direttive 85/337/EEC

90/313/EC

91/692/EEC

2 Regolamenti 1210/90/EEC

1973/92/EEC

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Horizontal legislation

1. EIA Environmental Impact Assessment Directive(85/337/EEC consolidata 97/11/EEC)

Garantisce una valutazione di progetti pubblici e privati che

possano avere grave impatto ambientale prima che vengano

approvati (VIA):

Annex I obbligo di richiesta di valutazione

(es inceneritori, impianti di estrazione petrolio….)

Annex II decisionale case-by-case - autorità

amministrativa

(es. costruzione centri commerciali, attività turistiche…)

Horizontal legislation

2. Direttiva per l’accesso alle informazioni sull’ambiente(90/313/EC amendata dalla direttiva 2003/4/EC*)

Garantisce che le informazioni sull’ambiente possano essere

di pubblico dominio.In ITALIA è il ministero dell’ambiente che si occupa della

diffusione delle informazioni e dell’implementazione della direttiva

(stato dell’ambiente).

3. Reporting Directive (91/692/EEC)

Armonizza lo scambio di informazione tra la EC e i MS

sull’applicazione di 27 direttive ambientali che regolano aria

suolo e rifiuti. I rapporti sono compilati ogni 3 anni.

* Entrata in vigore il 14/02/2005 dopo firma convenzione di Aarhus.

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Horizontal legislation

4. European Evironment Agency Regulation (1210/90/EEC)

Regola l’attività dell’Agenzia Europea per l’Ambiente e la

creazione dell’European Environment Information and

Observation Network (EIONET). Membri: 37 Nazioni!Pubblicazione ogni cinque anni dello “stato dell’ambiente”

5. Regolamento LIFE (1973/92/EEC) …

Protezione delle risorse idriche europee

Prima ondata legislativa europea sull’acqua

1975 – 1980 (bacini – potabilita’)

1991 - Direttiva per il trattamento delle acque urbane reflue

- Direttiva sui nitrati

1996 Direttiva IPPC

1998 Direttiva sull’acqua potabile

2000

DIRETTIVA QUADRO SULL’ACQUA 2000/60/CEAdozione 23/10/2000

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Protezione delle risorse idriche

Direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE

Per la prima volta vengono considerate le acque come provenientida ECOSISTEMI

Mantenimento e miglioramento dell’ambiente acquatico

all’interno della Comunita’

Utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali

(principio precauzione-azione preventiva

+ “chi inquina paga!)

Eliminazione delle emissioni di sostanze pericolose Annex X

Protezione delle risorse idriche

Direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE

SCADENZE

- Entro tre anni (dicembre 2003) adattamento normativo (SM)

- Dicembre 2004 analisi impatti sui bacini idrici

- Dicembre 2006 inizio programmi di monitoraggio

- Dicembre 2008 presentazione piani gestione fluviale

- Dicembre 2009 prima pubblicaz. piani di gestione fluviale

- Obbligo per tutti gli SM di classificare lo stato di qualita’ ambientale delle acque superficiali entro 15 anni (dic2015)

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Protezione delle risorse idriche III Direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE

ITALIA

2005 la commissione ha inviato pareri motivati per non aver

designato i distretti idrografici e non aver trasmesso studi

ambientali sullo stato attuale delle risorse idriche.

12/01/2006 la Commissione Europea (corte europea)

condanna l’ITALIA per mancata trasposizione della

direttiva Acqua entro il termine prescritto 31/12/2003

VI EAP 2001-2010 ambiente 2010 – il nostro futuro, la nostra scelta

Tematiche prioritarie:

• Cambiamento climatico• Natura e biodiversità• Ambiente e salute• Gestione delle risorse e dei rifiuti

Adozione luglio 2002

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Cambiamento climatico I

Obiettivo della strategia europea è quello di operare una

politica di rispetto alla convenzione quadro delle UN

(protocollo di Kyoto 1997)

2008-2012 riduzione delle emissioni di gas di serra dell'8% rispetto ai livelli del 1990.

2020 riduzione del 20–40% rispetto ai livelli del 1990

ECCP programma europeo per il cambiamento climatico

nel 2000 l’UE ha assolto l’obiettivo di stabilizzare le emissioni ai livelli del 1990

Cambiamento climatico II

Azioni specifiche:

� Ricerca

� Utilizzo di tecnologie avanzate

� Risparmio energetico

� Energie rinnovabili (12%)

� Efficienza energetica

ex. impianti a produzione combinata

� Revisione nella politica dei trasporti

� Aumento imposizioni fiscali

� Regime di scambio di quote entro 2005

UE responsabile del 15%

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Cambiamento climatico III

ECCP programma europeo per il cambiamento climatico

nel 2000 l’UE ha assolto l’obiettivo di stabilizzare le emissioni ai livelli del 1990

ECCP I e II

ECCP I prevedeva inzialmente un lavoro sullo sviluppo delle

politiche future (energia, trasporto e industria). Attivazione di 11 working groups che hanno prodotto i seguenti risultati:

- proposta per la ratifica del protocollo di Kyoto

- proposta per lo scambio di quote (12.000 impianti industriali)- individuazione misure prioritarie + “action plans” per la loroattivazione (promozione di biofuels, tassazione veicoli)

ECCP II 24/10/2005

- revisione ECCP I

- aviazione- autoveicoli

- revisione scambio quote…

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Cambiamento climatico IV

Art. 25 stabilisce che il protocollo è valido solo se viene

ratificato da almeno 55 Paesi che nel 1990 siano stati

responsabili del 55% delle emissioni di gas serra.

L’Europa ha ratificato il protocollo nel maggio del 2002

USA 36.1%

Cambiamento climatico IV

Dicembre 2003

Conferenza delle parti della convenzione quadro delle

nazioni unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC)

COP 9 Milano

L’EU senza misure straordinarie ad oggi non potrà

raggiungere l’obiettivo 8% del 2010

Riesame strategie comunitarie

(gennaio 2005 introduzione scambio quote)

?Archiviazione del protocollo?

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Cop-10 Buenos Aires 6-18 dicembre 2004

16 febbraio 2005OGGI

159 Paesi hanno ratificato il protocollo (61,6%) (dati 08/’05)

Borsa europea CO2 2005-2007

Community Independent Transaction Log

2003/87/EC direttiva che istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nella Comunità

A partire dal 1º gennaio 2005, tutti gli impianti che esercitanouna delle attività indicate nell'allegato I della direttiva (attività nel settore dell'energia, produzione e trasformazione dei metalli ferrosi…) e che emettono i gas a effetto serra specificati in relazione a tali attività devono avere ottenuto un'apposita autorizzazione rilasciata dalle autorità competenti.

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Borsa europea CO2 2005-2007

Procedura di infrazione per Belgio, Finlandia, Grecia e Italia per non aver recepito interamente nell’ordinamento nazionale la direttiva sullo scambio delle

quote di emissione entro la data prevista(31 dicembre 2003).

Maggio 2005 La commissione accoglie il piano italiano sull’assegnazione delle

quote di emissione di CO2

Borsa europea CO2 2008-2012Community Independent Transaction Log

Fino al 2007 EU “regala” 95% delle quote Dopo 2007 EU “ragala” il 90%

Maggio 2005 La commissione accoglie il piano italiano sull’assegnazione dellequote di emissione di CO2

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I rifiuti in Europa

Si stima che la produzione annua di rifiuti sia pari a 1,3 miliardi di tonnellate di rifiuti (di cui 58 milioni considerati pericolosi) – escludendo cave, miniere agricoltura, pesca, servizi pubblici …

Destinazione dei rifiuti (solo municipali 14%)

49% discariche18% inceneritori27% riciclati o compostati

530 Kg / pro capite

Uso sostenibile delle risorse naturali e gestione dei rifiuti

Obiettivo: scissione tra la produzione di rifiuti e la

crescita economica

Traguardoriduzione dei rifiuti destinati allo smaltimento finale

20% 2010

50% 2050

e dei rifiuti pericolosi

20% 2010

50% 2020

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Uso sostenibile delle risorse naturali e gestione dei rifiuti

Azioni:

• Ricerca

• programmi di controllo degli standard di esercizio

• aumento carico fiscale su materie prime

• riutilizzo, riciclo e compostaggio

• trattamento puntiforme dei rifiuti

• campagne di informazione

• ecotasse

VI EAP 2001-2010

Approccio politico: indirizzi prioritari di azione strategiche

- miglioramento dell’attuazione della legislazione vigente

- integrazione delle tematiche ambientali nella politica

- partecipazione dei cittadini per modifiche comportamentali

- collaborazione con le industrie (EMAS, Eco-label, librobianco sulla responsabilità per danni ambientali)

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EMAS e ECO-label

Eco-management and Audit Scheme (1836/93 - 2001)

strumento fondamentale per l’armonizzazione delle

performance industriali rispettose dell’ambiente.

Eco-label (1992 - CE 1980/2000)

individua i prodotti senza impatto ambientale negativo

(strategia volta a promuovere lo sviluppo sostenibile nei

settori della produzione e del consumo). Il sistema offre

ai consumatori l'opportunità di individuare i prodotti

ecologici che hanno ottenuto un'approvazione ufficiale

nell'UE, in Nor, Isl e Liechtenstein.

EMAS I e EMAS II

02/01 enti locali, autorità pubbliche e organizzazioni.

Adozione logo per migliorare l’informazione

Interessamento di tutto il personale dipendente.

E’ una certificazione ambientale orientata verso una

riduzione dei consumi

Già alla fine del 2001 risultavano iscritti

all’Emas 75 enti locali.

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EMAS II

Italia Spagna Portogallo Belgio

Maggiori utilizzatori marchio Emas

Germania e Austria lo ritengono ostacolante

OGGI esiste problema di visibilitàOlimpiadi 2006

In Europa sono più di 5000 i siti registrati EMAS

EMAS II - Italia

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ECO-labelAperto a tutte le categorie merceologiche escluse:

• alimenti

• bevande

• prodotti farmaceutici

E’ amministrato dall’European Eco-labelling board

EUEB (rappresentanti di Ambiente, ONG Industria,

commercio) con supporto di CE, MS e UE

IND → ente competente (MS) → EUEB 300-1300 € (0,15% anno max 25.000 € per gruppo)

Dal 2000 al 2002 si è avuto un incremento del

300% di prodotti a marchio Eco-label

Premi ECO-label

31/12/2004 in Europa 227 imprese hanno marchio eco-label per centinaia di prodotti validità 3-5 anni

Le categorie merceologiche sono

23 (tessili, vernici per interno, ammendanti, detergenti, scarpe….)

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Premi ECO-label ITALIA

Febbraio 2007: 93 le licenze Ecolabel europeo attualmente valide in Italia, per un totale di 1454 prodotti/servizi etichettati, distribuiti tra 13 gruppi di prodotti

Comitato ecolabel-ecoaudit ITALIA

DM 413/95

Rappresentanti Ministero

Ambiente

Industria

Sanità

Tesoro 3 anni

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Riesame politica ambientale europea

Europa: fama mondiale per difesa dei temi ambientali

200 leggi europee (140 direttive) in vigore

buoni risultati soprattutto per

- qualità acque

- gestione rifiuti

1/3 delle denunce di violazione aperte per stato

membro riguardano l’ambiente

http://europa.eu.int/

http://www.minambiente.it

http://europa.eu.int/eur-lex/

http://www.jrc.ec.europa.eu/http://europa.eu.int/ecolabelhttp://www.eea.eu.int

Riferimenti e links

• Handbook for Implementation of EU EnvironmentalLegislation

• Sixth Environmental Progamme Action 24/01/2001

• Libro bianco sulla responsabilità per danniall’ambiente (09/02/2000)

• ….