I PROFILI DI ASSISTENZA - Università degli Studi "G. d ... · profilo di assistenza ima . ... con...
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I PROFILI DI ASSISTENZA I PROFILI DI ASSISTENZA 07 Maggio 2008 07 Maggio 2008 ChietiChieti
dott.ssa Elisabetta SimonettiDipartimento Professioni SanitarieAzienda Ospedaliero-Universitaria
“Ospedali Riuniti Umberto I – Lancisi – Salesi” Ancona
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
� GLI INDIRIZZI DELLA REGIONE MARCHE
� PERCHE’ I PROFILI DI ASSISTENZA ?
� IL PERCORSO DI ELABORAZIONE DEL PROFILO DI ASSISTENZA IMA
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
� PERCHE’ I PROFILI DI ASSISTENZA
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Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
IL BISOGNO, LA DOMANDA, I CONSUMI IN SANITA’
IL BISOGNO: UNO STATO DI NECESSITA’ DELL’INDIVIDUO DOVUTO AL SUO NON COMPLETO BENESTARE PSICOFISICO, INCOERENTE AL SUO RISCHIO SANITARIO INDIVIDUALE E ALLE CONOSCENZE TECNICO-SCIENTIFICHE DISPONIBILI.
LA DOMANDA SANITARIA: LA CONSAPEVOLEZZA DELL’INDIVIDUO DEL PROPRIO STATO DI BISOGNO. PUO’ESSERE IMPLICITA O ESPLICITA.
I CONSUMI SOCIO-SANITARI: LA FRUIZIONE DI PRESTAZIONI E SERVIZI DA PARTE DI UN INDIVIDUO.
SETTORE SOCIO - SANITARIOSETTORE SOCIO - SANITARIO
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
IL BISOGNO, LA DOMANDA, I CONSUMI IN SANITA’
BISOGNO
DOMANDA ESPLICITA
PRESTAZIONE
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
IL BISOGNO, LA DOMANDA, I CONSUMI IN SANITA’
BISOGNO
DOMANDA ESPLICITA
PRESTAZIONE
DOMANDA INAPPROPRIATA
BISOGNOBISOGNO
PRESTAZIONE PRESTAZIONE
DOMANDA ESPLICITA
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
LE CAUSE PER CUI UN BISOGNO NON SI TRASFORMA IN DOMANDA ESPLICITA E IN CONSUMO …
IL CITTADINO NON DISPONE DELLE RISORSE NECESSARIE O DEI DIRITTI SOCIALI PER ACCEDERE ALLE PRESTAZIONI
IL SISTEMA SANITARIO NON PRODUCE LE PRESTAZIONI, PUR DISPONIBILI SUL MERCATO TECNICO-SCIENTIFICO INTERNAZIONALE, NECESSARIE ALLA TUTELA DEL BISOGNO, PER INSUFFICIENZA DI FATTORI PRODUTTIVI O DI COMPETENZE LOCALI
LA PERSONA NON DISPONE DELLE NECESSARIE INFORMAZIONI PER PERCEPIRE E DEFINIRE IL PROPRIO BISOGNO E PER RICERCARE E ACCEDERE AI SERVIZI CORRELATI, A CAUSA DI ELEMENTI CULTURALI COLLETTIVI, DI STRATO SOCIALE O INDIVIDUALI
L’INDIVIDUO E’ TROPPO FRAGILE PSICO-FISICAMENTE PER RICERCARE LE PRESTAZIONI DI CUI NECESSITA
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
IL BISOGNO, LA DOMANDA, I CONSUMI IN SANITA’
BISOGNO
DOMANDA
PRODUTTOREPRODUTTORE
DOMANDA ESPLICITA
PROCESSO DIAGNOSTICO
PROCESSO DIAGNOSTICO
COERENTE ALLA PROPRIA
CAPACITA’ PRODUTTIVA
( OFFERTA)
PRESTAZIONE - CONSUMO DOMANDA
IMPLICITABISOGNOPRESTAZIONE APPROPRIATA
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OFFERTA DOMANDA
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DOMANDASTRUTTURE DI OFFERTA
INDIRIZZO DEGLI UTENTI
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GOVERNO DELL’OFFERTA
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
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PRODUTTORI
BISOGNO DOMANDA
OUTPUT APPROPRIATI E SOCIALMENTE PRIORITARI
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GOVERNO DELL’OFFERTA
GOVERNO DELLA PRODUZIONE
APPROPRIATA (coincidenza tra bisogno e domanda esplicita)
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APPROPRIATEZZA E CLINICAL GOVERNANCE
UN INTERVENTO PUO’ DEFINIRSI APPROPRIATO QUANDO LA SUA PRESCRIZIONE/UTILIZZO E’ IN GRADO DI GARANTIRE, CON RAGIONEVOLE PROBABILITA’, PIU’ BENEFICIO CHE DANNO PER IL PAZIENTE (RAND Corporation Method)
UN INTERVENTO PUO’ DEFINIRSI APPROPRIATO QUANDO LA SUA PRESCRIZIONE/UTILIZZO E’ IN GRADO DI GARANTIRE, CON RAGIONEVOLE PROBABILITA’, PIU’ BENEFICIO CHE DANNO PER IL PAZIENTE (RAND Corporation Method)
GRADO DI AGGIORNAMENTO SCIENTIFICO DELLA DECISIONE CLINICAGRADO DI AGGIORNAMENTO SCIENTIFICO DELLA DECISIONE CLINICA
SICUREZZA E MINIMIZZAZIONE DEI RISCHI DEL PROCESSO ASSISTENZIALESICUREZZA E MINIMIZZAZIONE DEI RISCHI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE
MIGLIORAMENTO CONTINUO DEI SISTEMI E DEI SERVIZIMIGLIORAMENTO CONTINUO DEI SISTEMI E DEI SERVIZI
FABBISOGNO DI APPROPRIATEZZA
QUALITA’ DELLA
ASSISTENZA EROGATA
QUALITA’ DELLA
ASSISTENZA EROGATA
VALUTAZIONE DI UN INTERVENTO
VALUTAZIONE DI UN INTERVENTO
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APPROPRIATEZZA E CLINICAL GOVERNANCE
APPROPRIATEZZA ASSISTENZA
VALUTAZIONE DI PIU’ DIMENSIONI
IL GRADO DI BONTA’ DEI SERVIZI
EFFICACIA CLINICA
EFFICIENZA ALLOCATIVA
NELLA SOSTENIBILITA’ ECONOMICA DEL SISTEMA DI CURE
NELL’USO DI RISORSE COMUNI
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L’APPROPRIATEZZA
� NELLE DOTAZIONI INFRASTRUTTURALI: PRESENZA DI UN MIX DI DOTAZIONI EQUILIBRATE TRA LE DIVERSE TIPOLOGIE DI SERVIZI
� NELLA DEFINIZIONE DEGLI AMBITI DI CURA A CUI SI INVIA IL PAZIENTE
� NELL’APPLICAZIONE DEI PROFILI DI ASSISTENZA
� NELLE DOTAZIONI INFRASTRUTTURALI: PRESENZA DI UN MIX DI DOTAZIONI EQUILIBRATE TRA LE DIVERSE TIPOLOGIE DI SERVIZI
� NELLA DEFINIZIONE DEGLI AMBITI DI CURA A CUI SI INVIA IL PAZIENTE
� NELL’APPLICAZIONE DEI PROFILI DI ASSISTENZA
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GLI ASSI DEL CLINICAL GOVERNANCE
MIGLIORAMENTO QUALITA’
ASSISTENZA
DECISIONE AUTONOMA
DELLA MIGLIORE
RISPOSTA AL BISOGNO
GESTIONE EFFICIENTE NELL’USO
DELLE RISORSE
AUTONOMIA PROFESSIONALE
REALIZZAZIONE STRATEGIA AZIENDALE
MANAGEMENTPROFESSIONISTI
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GLI ASSI DEL CLINICAL GOVERNANCE
CONDIVISIONE DI UN IMPEGNO DI RESPONSABILIZZAZIONE DIFFUSA SULLO SVILUPPO DELLE PROPRIE COMPETENZE PROFESSIONALI IN LINEA CON GLI OBIETTIVI AZIENDALI
PROFESSIONISTI
SISTEMA DI OFFERTA
LIVELLO DI RISPOSTA
RISORSE IMPIEGATE
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IL SISTEMA DI CLINICAL GOVERNANCE
CLINICAL GOVERNANCE
GOVERNO DELLA DOMANDA
APPROPRIATEZZA DELLA
ASSISTENZA
ALLEANZE CON I PROFESSIONISTI
PERCORSI ASSISTENZIALI
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IL SISTEMA DI CLINICAL GOVERNANCE
CLINICAL GOVERNANCE
AUTONOMIA DECISIONALE
PROFESSIONISTI
GOVERNO DELLA OFFERTA
MANAGEMENT
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� PERCHE’ I PROFILI DI ASSISTENZA
Per Governo Clinico si intende un approccio
integrato per l’ammodernamento del SSN, che
pone al centro della programmazione e gestione
dei servizi sanitari i bisogni dei cittadini e
valorizza il ruolo e la responsabilità dei medici
e degli altri operatori sanitari per la promozione
della qualità.
Per Governo Clinico si intende un approccio
integrato per l’ammodernamento del SSN, che
pone al centro della programmazione e gestione
dei servizi sanitari i bisogni dei cittadini e
valorizza il ruolo e la responsabilità dei medici
e degli altri operatori sanitari per la promozione
della qualità.
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� PERCHE’ I PROFILI DI ASSISTENZA
Per Governo Clinico si intende quel processo che deve essere assunto pienamente dai diversi attori decisionali del sistema assistenziale, fondato sull’applicazione di tutti quegli strumenti che utilizzano i dati della ricerca scientifica, e più in generale delle “evidenze”, per un migliore utilizzo delle risorse e delle tecnologie disponibili ai fini di una assistenza più efficace e più rispettosa dei vincoli economici.
Per Governo Clinico si intende quel processo che deve essere assunto pienamente dai diversi attori decisionali del sistema assistenziale, fondato sull’applicazione di tutti quegli strumenti che utilizzano i dati della ricerca scientifica, e più in generale delle “evidenze”, per un migliore utilizzo delle risorse e delle tecnologie disponibili ai fini di una assistenza più efficace e più rispettosa dei vincoli economici.
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� PERCHE’ I PROFILI DI ASSISTENZA
Per assicurare la qualità e la sicurezza delle prestazioni, i migliori risultati possibili in salute e l’uso efficiente delle risorse, vengono impiegate metodologie e strumenti quali le linee guida ed i profili di assistenza basati su prove di efficacia, la gestione del rischio clinico, la valorizzazione e la formazione del personale, l’integrazione disciplinare e multiprofessionale, la valutazione sistematica delle performance…
Per assicurare la qualità e la sicurezza delle prestazioni, i migliori risultati possibili in salute e l’uso efficiente delle risorse, vengono impiegate metodologie e strumenti quali le linee guida ed i profili di assistenza basati su prove di efficacia, la gestione del rischio clinico, la valorizzazione e la formazione del personale, l’integrazione disciplinare e multiprofessionale, la valutazione sistematica delle performance…
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� PERCHE’ I PROFILI DI ASSISTENZA
Il Governo Clinicoun importante elemento
Il Governo Clinicoun importante elemento
L’esigenza di assicurare omogeneità, per qualità e quantità, nonché per requisiti
minimi di sicurezza e garanzia di efficacia, alle prestazioni erogate su tutto
il territorio nazionale
L’esigenza di assicurare omogeneità, per qualità e quantità, nonché per requisiti
minimi di sicurezza e garanzia di efficacia, alle prestazioni erogate su tutto
il territorio nazionale
La necessità di passare a percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali costruiti sulla appropriatezza e sulla
centralità del paziente
La necessità di passare a percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali costruiti sulla appropriatezza e sulla
centralità del paziente
che può contribuire ad integrare una serie di elementi:
che può contribuire ad integrare una serie di elementi:
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
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Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
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Convergere di una serie di politiche di tutto il sistema sanitario in una prospettiva di rivisitazione critica degli elementi strutturali, metodologici, organizzativi, professionali, culturali dell’assistenza erogata a qualsiasi livello.
Politiche di governo che responsabilizzano politici, manager, operatori e cittadini in una prospettiva di “definire la qualità, assicurare le responsabilità, implementare il miglioramento” in modo “reciprocamente controllabile” da parte dei vari stakeholders del sistema assistenziale.
CONDIVISIONE MULTIDISCIPLINAREPERSEGUIMENTO DI OBIETTIVI DI QUALITA’ ED
ECONOMICITA’RESPONSABILIZZAZIONE – ACCOUNTABILITYEMPOWERMENT DEL PAZIENTE-UTENTE E DELLA
COMUNITA’
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CONDIVISIONE MULTIDISCIPLINARE……perché governare la pratica clinica significa porre l’accento sul fatto che il risultato degli interventi e dei servizi sanitari è in larga misura l’esito non tanto della abilità e capacità tecnica del singolo operatore, quanto piuttosto della buona operatività dei team di operatori dei servizi adeguatamente supportate da un ambiente organizzativo funzionale al raggiungimento degli obiettivi clinici dei servizi. Perciò innovazione strutturale, organizzativa e operativa attraverso il coinvolgimento attivo e l’integrazione dei diversi attori assistenziali.
PERSEGUIMENTO DI OBIETTIVI DI QUALITA’ ED ECONOMICITA’……misurabili e monitorabili attraverso precisi indicatori e standard.
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RESPONSABILIZZAZIONE –ACCOUNTABILITY……in una prospettiva di “rendere conto” agli stakeholders, e di “dare evidenza” nella classica logica dei modelli PDCA (Plan-Do-Check-Act) o RAID (Review, Agree, Implement, Demonstrate).
EMPOWERMENT DEL PAZIENTE-UTENTE E DELLA COMUNITA’ ……attraverso l’informazione, la trasparenza e l’aumento del contributo diretto ai processi di pianificazione-verifica. Un processo partecipativo che coinvolga fattivamente tutti gli attori, politici, manageriali, professionali e comunità.
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GLI ASSI PORTANTI DEL MODELLO SISTEMATICO DI GOVERNO CLINICO
Garanzia di un equo accesso e di un’elevata qualità dell’assistenza, indipendentemente dal luogo di residenza del cittadino, concentrandosi, innanzitutto, sugli aspetti realmente importanti per gli utenti.
Approccio centrato sul paziente e sull’insieme del suo percorso assistenziale, piuttosto che sui singoli momenti che lo compongono.
Predisposizione di indirizzi clinici chiari (clinicalguidance), basati sulle prove di efficacia clinica e di costo-efficacia, che tengano in considerazione l’esperienza dei professionisti e dei manager, nonché i valori e le aspettative degli assistiti.
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
GLI ASSI PORTANTI DEL MODELLO SISTEMATICO DI GOVERNO CLINICO
Definizione di chiari standard condivisi e di misure di performance, collegati ad un sistema di precise responsabilità e di monitoraggio continuo, che consenta di identificare le aree cliniche suscettibili di miglioramento, di realizzare attività di analisi comparativa delle prestazioni erogate (benchmarking), di fornire un ritorno informativo puntuale agli operatori (feedback), e infine di monitorare eventi avversi ed errori clinici per segnalarne in modo tempestivo l’occorrenza.
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
GLI ASSI PORTANTI DEL MODELLO SISTEMATICO DI GOVERNO CLINICO
Esistenza di un idoneo impianto di divulgazione attiva delle informazioni finalizzato a rendere agli utenti più trasparenti i servizi ed i risultati, nonché specifiche politiche aziendali per la raccolta sistematica di informazioni sulla qualità dei servizi così come essa viene percepita dai pazienti e per il suo utilizzo come momento di verifica delle prestazioni.
Autoregolamentazione professionale come opportunità di partecipazione degli operatori alla definizione degli standard ed allo stesso tempo esistenza di un impianto di sostegno tecnico-metodologico e formativo, nonché di strutture di verifica interna ed esterna.
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
GLI ASSI PORTANTI DEL MODELLO SISTEMATICO DI GOVERNO CLINICO
Costante crescita professionale (formazione
continua) rispondente non soltanto alle necessità di
apprendimento dei singoli professionisti, ma al più
ampio bisogno di sviluppo dei servizi.
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LA GESTIONE PER PROCESSI
GOVERNO DELLA DOMANDA NELLA
AZIENDA SANITARIA
DA BISOGNO A DOMANDA ESPRESSA
PRESIDIARE IL
PROCESSO
IL PROCESSO E’ CONDIZIONATO
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LA GESTIONE PER PROCESSI
2. IL PROCESSO DI TRASFORMAZIONE IN DOMANDA ESPRESSA AVVIENE SULLA BASE DI CONOSCENZE SPECIALISTICHE ADEGUATE?
1. IL BISOGNO VIENE PORTATO ALL’INTERNO DELL’AMBITO ASSISTENZIALE ADEGUATO?
DALLA APPROPRIATEZZA
DELL’AMBITO ASSISTENZIALE
DALLA SPECIFICITA’DELLE
CONOSCENZE SPECIALISTICHE
3. SONO DISPONIBILI LE TECNOLOGIE, STRUTTURE DI OFFERTA, RISORSE INFERMIERISTICHE NECESSARIE?
DALLE RISORSE MATERIALI E UMANE
UTILIZZABILI
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LA GESTIONE PER PROCESSI Gestire l’Azienda ottimizzando i processi….
PROCESSO: un insieme di attività, svolte in sequenza e/o in parallelo, che partendo da un INPUT permettono di raggiungere un determinato OUTPUT (Biffi e Pecchiari1999).
PROCESSO SANITARIO: una sequenza spazio-temporale di attività di carattere amministrativo e clinico specialistiche, la cui revisione modifica/definisce una specifica organizzazione del lavoro per i professionisti e per le strutture coinvolte.
La sequenza di attività fa riferimento al processo produttivo in cui INPUT (risorse umane e non) vengono impiegati per produrre un OUTPUT (la risposta sanitaria a un determinato problema di salute). Il processo sanitario deve pertanto identificarsi con la linea produttiva –erogativa.
La sequenza di attività fa riferimento al processo produttivo in cui INPUT (risorse umane e non) vengono impiegati per produrre un OUTPUT (la risposta sanitaria a un determinato problema di salute). Il processo sanitario deve pertanto identificarsi con la linea produttiva –erogativa.
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LA GESTIONE PER PROCESSI
I processi erogativi oggetto di gestione per processi devono essere processi critici per l’azienda sanitaria rispetto a una o più delle seguenti variabili:- Complessità tecnico-specialistica delle conoscenze necessarie;- Numerosità dei casi trattati e quindi, significativo peso economico delle risorse assorbite;- Mancanza di integrazione tra le strutture di offerta/ambiti assistenziali coinvolti.
I processi erogativi oggetto di gestione per processi devono essere processi critici per l’azienda sanitaria rispetto a una o più delle seguenti variabili:- Complessità tecnico-specialistica delle conoscenze necessarie;- Numerosità dei casi trattati e quindi, significativo peso economico delle risorse assorbite;- Mancanza di integrazione tra le strutture di offerta/ambiti assistenziali coinvolti.
Il processo è, a sua volta, scindibile in microprocessi che producono OUTPUT INTERMEDI riconducibili alle fasi logiche di gestione del problema di salute: diagnosi, trattamento/terapia efollow up, ognuna delle quali rappresenta un traguardo intermedio di salute.
Il processo è, a sua volta, scindibile in microprocessi che producono OUTPUT INTERMEDI riconducibili alle fasi logiche di gestione del problema di salute: diagnosi, trattamento/terapia efollow up, ognuna delle quali rappresenta un traguardo intermedio di salute.
L’integrazione e i legami di causa-effetto tra le diverse attività sanitarie rendono necessaria la misurazione del risultato complessivo dell’intero processo erogativo.
L’integrazione e i legami di causa-effetto tra le diverse attività sanitarie rendono necessaria la misurazione del risultato complessivo dell’intero processo erogativo.
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
LA GESTIONE PER PROCESSI
Approccio in grado di:
Approccio in grado di:
Recuperare il paziente al centro dell’attenzione della programmazione, dell’organizzazione e della gestione –attraverso la misurazione dei risultati finali, il soddisfacimento dei bisogni sanitari.
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
LA GESTIONE PER PROCESSI
Approccio in grado di:
Approccio in grado di:
Supportare la riprogettazione di un sistema di misurazione dei risultati orientato sia alla rilevazione degli indispensabili fenomeni clinico-sanitari (risultati finali) che di quelli economici (costo di gestione).
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LA GESTIONE PER PROCESSI
Approccio in grado di:
Approccio in grado di:
Coinvolgere i professionisti nella gestione fornendo loro strumenti di conoscenza focalizzati sugli aspetti realmente gestiti, ossia le modalità di combinazione delle risorse organizzative ed economiche a disposizione per raggiungere specifici risultati di salute rispetto ai pazienti trattati.
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LA GESTIONE PER PROCESSI
Approccio in grado di:
Approccio in grado di:
Favorire la riprogettazione della struttura organizzativa e del sistema delle responsabilità aziendali in un’ottica dinamica e sempre più coerente con le finalità aziendali (tutelare la salute dei cittadini e/o curare i pazienti), superando progressivamente le barriere poste dagli assetti organizzativi tradizionali basati sul principio della divisionalizzazione e specializzazione del lavoro piuttosto che rispetto alle modalità con le quali si sviluppano i processi reali interni.
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GLI STRUMENTI OPERATIVI DELLA GESTIONE PER PROCESSI
LINEE GUIDALINEE GUIDA
DISEASE MANAGEMENTDISEASE MANAGEMENT
PERCORSIPERCORSI
PROTOCOLLIPROTOCOLLI
PROFILIPROFILI
GLI STRUMENTI DEL GOVERNO CLINICO IN RELAZIONE AL LORO RAPPORTO CON IL PROCESSO ASSISTENZIALE
EVIDENCE-BASED MEDICINE A SOSTEGNO DEL PROBLEM SOLVINGC
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PERCORSO DEL PAZIENTE
PROFILO DI ASSISTENZA DISEASE
MANAGEMENT
LINEE GUIDA
PROTOCOLLI
SINOSSI COMPARATIVA DI ALCUNI STRUMENTI DI CLINICAL GOVERNANCE
IperefficienzaIperefficienzaIperefficienza Nulla flessibilità
Genericità Quali rischi
Tutta la storia naturale della
malattia
Da processi in singole UU.OO. a
processi transmurali
Da processi in singole UU.OO.
a processi transmurali
Specifiche problematiche
D-T
Le più rilevanti clinicamente
Parti dei processi interessati
Molto forteMolto forteConsistenteNulla Scarsa Attenzione agli aspetti economici
Molto forteConsistenteMolto forteNulla Scarsa Attenzione agli
aspetti assistenziali
Molto forteConsistenteMolto forteMolto forteMolto forteAttenzione agli aspetti clinici
Molto forteMolto forteConsistente Nulla Scarsa Attenzione agli
aspetti organizzativi
Azioni praticheAzioni praticheAzioni pratiche
PrescrizioneRaccomandazioniCome agiscono
Locale LocaleLocaleInternazionale e/o Nazionale
Internazionale e/o Nazionale
A che livello
Work TeamWork TeamWork TeamEsperti EspertiChi li produce
EBMEBMEBMEBMEBMDa cosa nascono
Disease Manag.Percorsi Assist.Profili Assist.Protocolli DTLinee Guida
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
STRUMENTI OPERATIVI DELLA CLINICAL GOVERNANCESTRUMENTI OPERATIVI DELLA CLINICAL GOVERNANCE
EVIDENCE-BASED MEDICINE A SOSTEGNO DEL PROBLEM SOLVING
Singolo professionista Caso clinicoCaso clinicoProblemsolving
Problemsolving
Team di professionisti Problemsolving
Problemsolving Target di pazientiTarget di pazientiEBM
EBM
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
MIRATI E PUNTUALI, INERENTI A PRECISE AZIONI (SNODI DECISIONALI CLINICI, DIAGNOSTICI O TERAPEUTICI)
MIRATI E PUNTUALI, INERENTI A PRECISE AZIONI (SNODI DECISIONALI CLINICI, DIAGNOSTICI O TERAPEUTICI)
LE LINEE GUIDA E I PROTOCOLLI DIAGNOSTICO-TERAPEUTICI
PRETTAMENTE CLINICHE, GENERALISTE E FINALIZZATE A SUGGERIRE INDIRIZZI COMPORTAMENTALI ASETTICI, AVULSI DALLE SPECIFICITA’ DEI CONTESTI OPERATIVI E ORGANIZZATIVI
PRETTAMENTE CLINICHE, GENERALISTE E FINALIZZATE A SUGGERIRE INDIRIZZI COMPORTAMENTALI ASETTICI, AVULSI DALLE SPECIFICITA’ DEI CONTESTI OPERATIVI E ORGANIZZATIVI
LINEE GUIDA
PROTOCOLLI D-T
DI FORTE SUPPORTO AI PROCESSI ASSISTENZIALI MA NON LI PRENDONO IN CONSIDERAZIONE
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
I PERCORSI ASSISTENZIALI - I PROFILI DI ASSISTENZA E IL DISEASE MANAGEMENT
STRUMENTI OPERATIVI FINALIZZATI A MIGLIORARE IL VERSANTE DELLA PRODUZIONE, L’ASSISTENZA A SPECIFICI TARGET DI PAZIENTI CON UNA PRECISA PATOLOGIA
STRUMENTI OPERATIVI FINALIZZATI A MIGLIORARE IL VERSANTE DELLA PRODUZIONE, L’ASSISTENZA A SPECIFICI TARGET DI PAZIENTI CON UNA PRECISA PATOLOGIA
STRUMENTI OPERATIVI CHE SI COSTRUISCONO, SI ADATTANO E SI SVILUPPANO COMPATIBILMENTE CON LE CARATTERISTICHE DEI CONTESTI LOCALI
STRUMENTI OPERATIVI CHE SI COSTRUISCONO, SI ADATTANO E SI SVILUPPANO COMPATIBILMENTE CON LE CARATTERISTICHE DEI CONTESTI LOCALI
UTILIZZANO COME TECNOLOGIA DI
BASE L’ANALISI DI PROCESSO
UTILIZZANO COME TECNOLOGIA DI
BASE L’ANALISI DI PROCESSO
SI APPLICANO A TARGET
DEFINITI DI PAZ
SI APPLICANO A TARGET
DEFINITI DI PAZ
SI ADATTANO ALLE CARATTERISTICHE
DEI CONTESTI LOCALI
SI ADATTANO ALLE CARATTERISTICHE
DEI CONTESTI LOCALI
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
IL DISEASE MANAGEMENT
HA COME ASPETTO PECULIARE
L’APPROCCIO SISTEMICO
HA COME ASPETTO PECULIARE
L’APPROCCIO SISTEMICO
COINVOLGIMENTO DI TUTTI I CAREGIVER
CHE CONCORRONO A FORNIRE PRODOTTI
ASSISTENZIALI
COINVOLGIMENTO DI TUTTI I CAREGIVER
CHE CONCORRONO A FORNIRE PRODOTTI
ASSISTENZIALI
INDIVIDUAZIONE DEI PRINCIPALI
GENERATORI DI COSTO DEL SISTEMA
MALATTIA
INDIVIDUAZIONE DEI PRINCIPALI
GENERATORI DI COSTO DEL SISTEMA
MALATTIAINDIVIDUAZIONE ED IL MONITORAGGIO DELLE
PERFORMANCE CLINICHE E
ASSISTENZIALI
INDIVIDUAZIONE ED IL MONITORAGGIO DELLE
PERFORMANCE CLINICHE E
ASSISTENZIALI
ATTRAVERSO USO DEI
PROTOCOLLI E PROFILI
ATTRAVERSO USO DEI
PROTOCOLLI E PROFILI
CONDIVISE TRA I DIVERSI SOGGETTI EROGATORI
CONDIVISE TRA I DIVERSI SOGGETTI EROGATORI
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
LA STRUTTURA DEL DISEASE MANAGEMENTMalattia come Sistema e come Continuum
LA STRUTTURA DEL DISEASE MANAGEMENTMalattia come Sistema e come Continuum
PAZ A RISCHIO
INSORGENZA
RICONOSCIMENTO E TRASPORTO IN H
VALUTAZ. IN P.S.
RICOVERO IN REPARTO
FOLLOW UP
STORIA NATURALE DELLA MALATTIA
STORIA NATURALE DEI SERVIZI SANITARI
DISTRETTO
PERSONALE REPARTO
PERSONALE P.S.MEDICO DI
M.G.
INDIVIDUAZIONE DEI PRINCIPALI COST
DRIVER NELLA STORIA NATURALE DELLA
MALATTIA
COINVOLGIMENTO DI TUTTI GLI ATTORI CHE EROGANO ASSISTENZA
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
I PERCORSI ASSISTENZIALI - I PROFILI DI ASSISTENZA
� TENDENZA MAGGIORMENTE ORIENTATA ALL’EFFICIENZA ORGANIZZATIVA
� TENDENZA MAGGIORMENTE ORIENTATA ALL’EFFICIENZA ORGANIZZATIVA
� TENDENZA A PRENDERE IN CARICO MAGGIORMENTE GLI ASPETTI CLINICO-ASSISTENZIALI ED I BISOGNI COMPLESSI (anche non-clinici) DEL PAZIENTE.� ABBRACCIANO TUTTO L’ARCO TEMPORALE DELLA STORIA NATURALE DELLA MALATTIA , SOVRAPPONENDOSI ALLA LOGICA DEL D.M.
� TENDENZA A PRENDERE IN CARICO MAGGIORMENTE GLI ASPETTI CLINICO-ASSISTENZIALI ED I BISOGNI COMPLESSI (anche non-clinici) DEL PAZIENTE.� ABBRACCIANO TUTTO L’ARCO TEMPORALE DELLA STORIA NATURALE DELLA MALATTIA , SOVRAPPONENDOSI ALLA LOGICA DEL D.M.
PERCORSI ASSISTENZIALIPERCORSI ASSISTENZIALI PROFILI DI ASSISTENZAPROFILI DI ASSISTENZA
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
IL PROFILO DI ASSISTENZA
E’ LO STRUMENTO PER PRATICARE GESTIONE PER PROCESSI ALL’INTERNO DELLE AZIENDE SANITARIE.IL PROCESSO E’ QUELLO PRODUTTIVO � EROGATIVO RAPPRESENTATO DALL’INSIEME DI SERVIZI E PRESTAZIONI CHE L’AZIENDA EROGA PER DARE RISPOSTA A UN PROBLEMA DI SALUTE.
E’ LO STRUMENTO PER PRATICARE GESTIONE PER PROCESSI ALL’INTERNO DELLE AZIENDE SANITARIE.IL PROCESSO E’ QUELLO PRODUTTIVO � EROGATIVO RAPPRESENTATO DALL’INSIEME DI SERVIZI E PRESTAZIONI CHE L’AZIENDA EROGA PER DARE RISPOSTA A UN PROBLEMA DI SALUTE.
L’INSIEME DI ATTIVITA’ CHE PROFESSIONISTI DIFFERENTI, CHE OPERANO ANCHE IN AMBITI ASSISTENZIALI DIVERSI, SVOLGONO PER GESTIRE UN PROBLEMA DI SALUTE, ALL’INTERNO DI UN APPROCCIO CLINICO CONDIVISO.
L’INSIEME DI ATTIVITA’ CHE PROFESSIONISTI DIFFERENTI, CHE OPERANO ANCHE IN AMBITI ASSISTENZIALI DIVERSI, SVOLGONO PER GESTIRE UN PROBLEMA DI SALUTE, ALL’INTERNO DI UN APPROCCIO CLINICO CONDIVISO.
DEFINITO PER UN DETERMINATO PROCESSO SANITARIO -PER UN DATO PROBLEMA DI SALUTE.DEFINITO PER UN DETERMINATO PROCESSO SANITARIO -PER UN DATO PROBLEMA DI SALUTE.
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
IL PROFILO DI ASSISTENZA
IL RISULTATO DELLA RIPROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA DEL PROCESSO SANITARIO PER PROBLEMA DI SALUTE, ALL’INTERNO DEL QUALE E’ STATA RIDEFINITA L’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO CHE CONSENTE DI SVILUPPARE IL NECESSARIO COORDINAMENTO TRA LE FASI DELL’ASSISTENZA E LE DIVERSE PROFESSIONALITA’ COINVOLTE.
IL RISULTATO DELLA RIPROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA DEL PROCESSO SANITARIO PER PROBLEMA DI SALUTE, ALL’INTERNO DEL QUALE E’ STATA RIDEFINITA L’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO CHE CONSENTE DI SVILUPPARE IL NECESSARIO COORDINAMENTO TRA LE FASI DELL’ASSISTENZA E LE DIVERSE PROFESSIONALITA’ COINVOLTE.
IL MECCANISMO ATTRAVERSO IL QUALE SI ESPLICITA LA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE RISPETTO AL LIVELLO DI SEVERITA’ DELLA PATOLOGIA E ALL’INTENSITA’ ASSISTENZIALE A ESSA ASSOCIABILE.
IL MECCANISMO ATTRAVERSO IL QUALE SI ESPLICITA LA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE RISPETTO AL LIVELLO DI SEVERITA’ DELLA PATOLOGIA E ALL’INTENSITA’ ASSISTENZIALE A ESSA ASSOCIABILE.
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
IL PROFILO DI ASSISTENZA
INTEGRATO CON GLI ALTRI SISTEMI OPERATIVI D’AZIENDA, NELLA MISURA IN CUI VEICOLA ANCH’ESSO GLI OBIETTIVI STRATEGICI.
INTEGRATO CON GLI ALTRI SISTEMI OPERATIVI D’AZIENDA, NELLA MISURA IN CUI VEICOLA ANCH’ESSO GLI OBIETTIVI STRATEGICI.
CONTINGENTE, POICHE’ E’ RELATIVO A UNO SPECIFICO CONTESTO CARATTERIZZATO DA UNA DETERMINATA DOTAZIONE TECNOLOGICA, ORGANIZZAZIONE DELL’OFFERTA, ESPERIENZA MATURATA DALLE RISORSE PROFESSIONALI, …., AL PUNTO CHE UN PROFILO DEFINITO IN UNA AZIENDA NON NECESSARIAMENTE E’ ESPORTABILE IN UN ALTRO CONTESTO AZIENDALE.
CONTINGENTE, POICHE’ E’ RELATIVO A UNO SPECIFICO CONTESTO CARATTERIZZATO DA UNA DETERMINATA DOTAZIONE TECNOLOGICA, ORGANIZZAZIONE DELL’OFFERTA, ESPERIENZA MATURATA DALLE RISORSE PROFESSIONALI, …., AL PUNTO CHE UN PROFILO DEFINITO IN UNA AZIENDA NON NECESSARIAMENTE E’ ESPORTABILE IN UN ALTRO CONTESTO AZIENDALE.
E. Simonetti
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E. Simonetti
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E. Simonetti
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Windle PE, Nursing Management September 1994
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
IL PROFILO DI ASSISTENZA
DEI PROFESSIONISTI - NELLA MISURA IN CUI LI RENDE PROTAGONISTI DELLA DEFINIZIONE DI UN APPROCCIO AZIENDALE ALLA GESTIONE DI UN PROBLEMA DI SALUTE (tempi e tipologie di prestazioni intermedie, di farmaci, ecc.), A PARTIRE DALLA FASE DI DIAGNOSI, E CONSENTE LORO DI OPERARE ALL’INTERNO DI UNA RETE INTEGRATA DI SERVIZIO CON REGOLE E MECCANISMI DI INTEGRAZIONE CHE ESSI STESSI HANNO CONTRIBUITO A DEFINIRE (modalità di refertazione, meccanismi di invio, tempi di attesa, ecc.)
DEI PROFESSIONISTI - NELLA MISURA IN CUI LI RENDE PROTAGONISTI DELLA DEFINIZIONE DI UN APPROCCIO AZIENDALE ALLA GESTIONE DI UN PROBLEMA DI SALUTE (tempi e tipologie di prestazioni intermedie, di farmaci, ecc.), A PARTIRE DALLA FASE DI DIAGNOSI, E CONSENTE LORO DI OPERARE ALL’INTERNO DI UNA RETE INTEGRATA DI SERVIZIO CON REGOLE E MECCANISMI DI INTEGRAZIONE CHE ESSI STESSI HANNO CONTRIBUITO A DEFINIRE (modalità di refertazione, meccanismi di invio, tempi di attesa, ecc.)
CONSENTE DI ORIENTARE I COMPORTAMENTI
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
IL PROFILO DI ASSISTENZA
DEGLI UTENTI – ATTRAVERSO STRUMENTI INFORMATIVI RELATIVI ALL’INTERO ITER DI DIAGNOSI, CURA E TRATTAMENTO E NON SOLO ALLA SINGOLA PRESTAZIONE, ESPLICITANDO LA RETE DI STRUTTURE E PROFESSIONALITA’ COINVOLGIBILI A FRONTE DI QUALSIASI SVILUPPO DEL SUO STATO DI SALUTE.TALE OPERAZIONE HA UN POTERE FORTEMENTE RASSICURANTE NEI CONFRONTI DELL’UTENZA (non solo il paziente, ma anche i suoi caregiver) CHE SOLITAMENTE SI COSTRUISCE AUTONOMAMENTE IL PROPRIO “PERCORSO” IN ASSENZA DI TALE CONOSCENZA.
DEGLI UTENTI – ATTRAVERSO STRUMENTI INFORMATIVI RELATIVI ALL’INTERO ITER DI DIAGNOSI, CURA E TRATTAMENTO E NON SOLO ALLA SINGOLA PRESTAZIONE, ESPLICITANDO LA RETE DI STRUTTURE E PROFESSIONALITA’ COINVOLGIBILI A FRONTE DI QUALSIASI SVILUPPO DEL SUO STATO DI SALUTE.TALE OPERAZIONE HA UN POTERE FORTEMENTE RASSICURANTE NEI CONFRONTI DELL’UTENZA (non solo il paziente, ma anche i suoi caregiver) CHE SOLITAMENTE SI COSTRUISCE AUTONOMAMENTE IL PROPRIO “PERCORSO” IN ASSENZA DI TALE CONOSCENZA.
CONSENTE DI ORIENTARE I COMPORTAMENTI
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
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I PROFILI DI ASSISTENZA
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
Prospettive di profondo ridimensionamento delle risorse in sanità, indicano che:� la dinamica di crescita dei servizi offerti alla popolazione non potràmantenere lo stesso trend � ma dovrà attestarsi su una prospettiva di mantenimento dei livelli di assistenza.
Prospettive di profondo ridimensionamento delle risorse in sanità, indicano che:� la dinamica di crescita dei servizi offerti alla popolazione non potràmantenere lo stesso trend � ma dovrà attestarsi su una prospettiva di mantenimento dei livelli di assistenza.
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I PROFILI DI ASSISTENZA
IL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE ATTRAVERSA UN PROCESSO DI RADICALE TRASFORMAZIONE, ALL’INTERNO DEL QUALE EMERGONO DUE TENDENZE:
Processi endogeni di riorganizzazione e di rifunzionalizzazione dei servizi.miglioramento
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
Sulla scia della necessità di promuovere un più oculato uso delle risorse, si sono diffuse esperienze relative:� all’Area della Appropriatezza e della Medicina basata sulle prove di efficacia
Sulla scia della necessità di promuovere un più oculato uso delle risorse, si sono diffuse esperienze relative:� all’Area della Appropriatezza e della Medicina basata sulle prove di efficacia
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I PROFILI DI ASSISTENZA
IL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE ATTRAVERSA UN PROCESSO DI RADICALE TRASFORMAZIONE, ALL’INTERNO DEL QUALE EMERGONO DUE TENDENZE:
POTENZIALI RISULTATI …-Riduzione della variabilità nella pratica clinica e assistenziale- Rafforzamento dell’integrazione tra servizi e professionalità e potenziamento della continuità assistenziale- Miglioramento del livello di partecipazione alle scelte da parte dei professionisti- Miglioramento della qualità percepita (paz. e operatori) importanza strategica
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
I PROFILI DI ASSISTENZA
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L’UNIVERSALISMO E L’EQUITA’ – PARI OPPORTUNITA’ DI ACCESSO E FRUIZIONE DEI SERVIZI SANITARI
LA PROGRAMMAZIONE COME PROCESSO CAPACE DI COINVOLGERE UNA PLURALITA’ DI SOGGETTI, DI FAR FRONTE ALLE MODIFICATE ASPETTATIVE DEI CITTADINI, ALLE LORO NUOVE ESIGENZE E AI LORO NUOVI BISOGNI, GARANTENDO SOPRATTUTTO SERVIZI DIFFERENZIATI AD ALTO CONTENUTO PROFESSIONALE E FORTEMENTE PERSONALIZZATI
LA CENTRALITA’ DEL CITTADINO COME PROTAGONISTA E PRINCIPALE FRUITORE DEI PERCORSI ASSISTENZIALI
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
I PROFILI DI ASSISTENZA�������������������� �����������
L’INTEGRAZIONE INTERDISCIPLINARE, INTERPROFESSIONALE E INTERSETTORIALE COME STRATEGIA OPERATIVA DI FONDO PER IL GOVERNO E LA GESTIONE DELLA COMPLESSITA’ DEI FENOMENI SANITARI A PARTIRE DALL’INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA
LA GLOBALITA’ DELLE PRESTAZIONI RILETTA ALLA LUCE DELL’APPROPRIATEZZA (FARE LE COSE GIUSTE ED ACCETTABILI DAL PAZIENTE, AL NUMERO GIUSTO, NEL LUOGO GIUSTO, AL GIUSTO COSTO) PER GARANTIRE QUALITA’ E COMPATIBILITA’ ECONOMICA, SVILUPPANDO LA COMPETENZA DEGLI OPERATORI A TUTTI I LIVELLI DEL SISTEMA
L’USO RAZIONALE (E NON RAZIONAMENTO) DELLE RISORSE
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
I PROFILI DI ASSISTENZA�������������������� �����������
IL LAVORO SUI PROFILI DI ASSISTENZA
IMA
STROKE
FRATTURA FEMORE
UREMIA
REGIONE MARCHEREGIONE MARCHE
REGIONE GUIDA METODOLOGICA REGIONE GUIDA METODOLOGICA
PER LA PROGETTAZIONE PER LA PROGETTAZIONE
DEI PROFILI DI ASSISTENZADEI PROFILI DI ASSISTENZA
APPROPRIATEZZA D’USO DELLE RISORSE
EFFICACIA CLINICA
EFFICIENZA OPERATIVA
GARANZIA DELLA CONTINUITA’ ASSISTENZIALE ED INTEGRAZIONE DEI SERVIZI E DELLE FUNZIONI
POLITICA PER LA QUALITA’POLITICA PER LA QUALITA’
GARANZIA DEI DIRITTI DEI CITTADINI
MACROBIETTIVI SANITA’MACROBIETTIVI SANITA’
MACROBIETTIVO 3 RIORIENTARE IL SISTEMA DELL’OFFERTAMACROBIETTIVO 3 RIORIENTARE IL SISTEMA DELL’OFFERTA
MACROBIETTIVO 4 QUALIFICARE IL SISTEMA DELL’OFFERTAMACROBIETTIVO 4 QUALIFICARE IL SISTEMA DELL’OFFERTA
INDIRIZZI PSR MARCHE 2003-2006
MACROBIETTIVO 3 RIORIENTARE IL SISTEMA DELL’OFFERTAMACROBIETTIVO 3 RIORIENTARE IL SISTEMA DELL’OFFERTA
RIQUALIFICAZIONE DELLA RETE OSPEDALIERA (POTENZIAMENTO DEGLI OSPEDALI DI RETE COME STRUTTURE AD ALTA INTENSITA’ ASSISTENZIALE) E SVILUPPO DEL MODELLO HUB E SPOKE
RIQUALIFICAZIONE DELLA RETE OSPEDALIERA (POTENZIAMENTO DEGLI OSPEDALI DI RETE COME STRUTTURE AD ALTA INTENSITA’ ASSISTENZIALE) E SVILUPPO DEL MODELLO HUB E SPOKE
RIORGANIZZAZIONE E RIQUALIFICAZIONE
DEL SSR
RIORGANIZZAZIONE E RIQUALIFICAZIONE
DEL SSR
GOVERNO CLINICO
INDIRIZZI PSR MARCHE 2003-2006
MACROBIETTIVI SANITA’MACROBIETTIVI SANITA’
INDIRIZZI PSR MARCHE 2003-2006
MACROBIETTIVI SANITA’MACROBIETTIVI SANITA’
GARANTIRE AI CITTADINILA POSSIBILITA’ DI USUFRUIRE
DI BUONE PRATICHEPROFESSIONALI
GARANTIRE AI CITTADINILA POSSIBILITA’ DI USUFRUIRE
DI BUONE PRATICHEPROFESSIONALI
MACROBIETTIVO 4 QUALIFICARE IL SISTEMA DELL’OFFERTAMACROBIETTIVO 4 QUALIFICARE IL SISTEMA DELL’OFFERTA
PROFILI ASSISTENZIALI
SVILUPPANDO TUTTE LE METODOLOGIE, AZIONI E
STRUMENTI CHE METTONO IN DISCUSSIONE
L’AUTOREFERENZIALITA’
SVILUPPANDO TUTTE LE METODOLOGIE, AZIONI E
STRUMENTI CHE METTONO IN DISCUSSIONE
L’AUTOREFERENZIALITA’
E. Simonetti
CONTINOUS QUALITY IMPROVEMENT
RAZIONALIZZAZIONE DEI PROCESSI ASSISTENZIALI E DELLE PROCEDURE CLINICHE
INTEGRAZIONE TRA GLI OPERATORI DI UNA STESSA AREA
INCREMENTO DI EFFICIENZA, RAZIONALIZZANDO E SEMPLIFICANDO I
PROCESSI OPERATIVI
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E. Simonetti
PERCORSO DI ELABORAZIONE PROFILO ASSISTENZIALE IMAPERCORSO DI ELABORAZIONE PROFILO ASSISTENZIALE IMA
ELABORAZIONE DI RACCOMANDAZIONI, INDICATORI, STANDARD REGIONALI
COSTITUZIONE DEI GRUPPI REGIONALI DI ESPERTI
COSTITUZIONE DI WORKTEAM AZIENDALIELABORAZIONE DEL PROFILO DI ASSISTENZA
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E. Simonetti
COSTITUZIONE DEI GRUPPI REGIONALI DI ESPERTI
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Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
LIVELLI DI EVIDENZA E GRADI DI RACCOMANDAZIONELIVELLI DI EVIDENZA E GRADI DI RACCOMANDAZIONE
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BEST PRACTICE NON SUPPORTATE DA EVIDENZE
BEST PRACTICE LINEE GUIDA
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Cardiology/American Heart AssociationGRADI DELLE
RACCOMANDAZIONI E RELATIVI LIVELLI DI
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E. Simonetti – Area Professioni Sanitarie
ELABORAZIONE DI RACCOMANDAZIONI,INDICATORI, STANDARD REGIONALI
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E. Simonetti – Area Professioni Sanitarie
ELABORAZIONE DI RACCOMANDAZIONI, INDICATORI, STANDARD REGIONALI
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E. Simonetti – Area Professioni Sanitarie
ELABORAZIONE DI RACCOMANDAZIONI, INDICATORI, STANDARD REGIONALI
1. GESTIONE DELLA FASE ACUTA PREOSPEDALIERA
1.1 MODALITA’ DI RICHIESTA DI SOCCORSO E DI INTERVENTO DA PARTE DEL SISTEMA DI EMERGENZA TERRITORIALE
IIa3. Attuazione di programmi di informazione per pazienti e famiglie circa i segni ed i sintomi di infarto miocardico acuto, l’importanza del rapido accesso al sistema di emergenza territoriale, l’utilizzo di farmaci
I2. Disponibilità di un sistema di emergenza territoriale, con personale preparato al trattamento dell’arresto cardiaco con la defibrillazione quando indicata e al riconoscimento dei pazienti con dolore toracico di tipo ischemico
I1. Disponibilità di accesso al 118, numero unico del sistema di emergenza territoriale
GRADORACCOMANDAZIONE
E. Simonetti – Area Professioni Sanitarie
1. GESTIONE DELLA FASE ACUTA PREOSPEDALIERA
N. Totale paz con IMA che accedono
in H con Medico 118
Da definire% paz con IMA che accedono in H con Medico 118 sul totale paz con IMA che accedono in H con 118 (r. 2)
N. Totale paz con IMA che accedono
in H con 118
N. Totale paz con IMA che accedono
in H
Da definire% paz con IMA che accedono in H con 118 sul totale paz con IMA che accedono in H (r. 1 e 3)
ACCESSIBILITA’
DATOSTANDARD REGIONALE
INDICATORECRITERIO
1.1 MODALITA’ DI RICHIESTA DI SOCCORSO E DI INTERVENTO DA PARTE DEL SISTEMA DI EMERGENZA TERRITORIALE
E. Simonetti – Area Professioni Sanitarie
1. GESTIONE DELLA FASE ACUTA PREOSPEDALIERA
Data e ora di arrivo in
PS/UTIC/Emodinamica
� di 60 minutiTEMPO ORGANIZZATIVO: Il tempo che intercorre dalla chiamata del soccorso alla consegna del paz in PS/UTIC/Emodinamica
Data e ora di chiamata del
soccorso
Data e ora di arrivo del soccorso
� di 8 minuti in area urbana e � di 20 minuti in area
extraurbana
TEMPO DI INTERVENTO: Il tempo che intercorre dalla chiamata del soccorso all’arrivo di un’ambulanza con almeno un componente dell’equipaggio adeguatamente addestrato all’uso del defibrillatore
Data e ora di insorgenza della sintomatologia
� 120 minutiTEMPO DECISIONALE: Il tempo che intercorre tra l’insorgenza dei sintomi e la richiesta del soccorso (118, MMG) da parte del paz
TEMPESTIVITA’
DATOSTANDARD REGIONALE
INDICATORECRITERIO
1.1 MODALITA’ DI RICHIESTA DI SOCCORSO E DI INTERVENTO DA PARTE DEL SISTEMA DI EMERGENZA TERRITORIALE
E. Simonetti – Area Professioni Sanitarie
ELABORAZIONE DI RACCOMANDAZIONI, INDICATORI, STANDARD REGIONALI
1. GESTIONE DELLA FASE ACUTA PREOSPEDALIERA
1.2 DIAGNOSI
GPP6. L’ECG e la valutazione anamnestico/clinica del paz devono essere comunicate all’UTIC, e/o al Dipartimento di Emergenza /PS, e/o alla Centrale Operativa del 118 a seconda delle realtà locali
GPP5. Inizio stratificazione diagnostica mediante valutazione classe Killip e ECG
IIb4. Esecuzione ECG a 12 derivazioni
GRADORACCOMANDAZIONE
E. Simonetti – Area Professioni Sanitarie
ECG a 12 derivazioni, esecuzione immediata:� Presenza di ST sopraslivellato> 1 mm in due o più derivazioni contigue�Presenza di BBsx completo non noto in precedenza
Esame obiettivo:� Misurazione parametri vitali� Auscultazione polmonare� Presenza turgore giugulari� Presenza polsi periferici� Classe Killip 1 2 3 4� Valutazione segni neurologici
Anamnesi:� Data e ora di insorgenza dei sintomi� assunzione di Nitroderivato� Storia di Cardiopatia Ischemica
� 10 minuti
TEMPO DI DIAGNOSI: Il tempo che intercorre tra l’arrivo dell’equipaggio 118 e l’effettuazione della diagnosi
TEMPESTIVITA’
DATOSTANDARD REGIONALE
INDICATORECRITERIO1.2 DIAGNOSI
E. Simonetti – Area Professioni Sanitarie
Presenza di scheda dolore toracico compilata appropriatamente dal Medico 118
90%
% di pazienti trasportati in H dal 118 con documentazione clinica completa (compilazione di una scheda che preveda la registrazione di anamnesi, esame obiettivo e interpretazione di ECG a 12 derivazioni)
COMPLIANCE
DATOSTANDARD REGIONALE
INDICATORECRITERIO
1.2 DIAGNOSI
E. Simonetti – Area Professioni Sanitarie
ELABORAZIONE DI RACCOMANDAZIONI, INDICATORI, STANDARD REGIONALI3. GESTIONE DELLA FASE POST - ACUTA OSPEDALIERA
3.1 INTERVENTI RIABILITATIVI PRECOCI
A3.3 Per completare un trattamento riabilitativo cardiologicoomnicomprensivo è raccomandata la distribuzione al paz di un manuale esplicativo sulle cause della sua patologia, in grado difornire consigli per reagire allo stress e alle false convinzioni
A
2.9 I programmi di riabilitazione cardiaca devono includere,oltre agli interventi di riabilitazione fisica, anche interventi in ambito psicologico ed educativo come parte di un’offerta multiprofessionale e omnicomprensiva centrata sul paz
GPP2.8 Il trattamento riabilitativo, sulla base dell’iter del paz con IMA, si articola in tre fasi di intervento: fase 1 Ospedaliera, fase 2 Ambulatoriale, fase 3 Mantenimento
GPP2.7 Il programma riabilitativo deve iniziare in UTIC dopo la stabilizzazione clinica del paz
GRADORACCOMANDAZIONE
E. Simonetti – Area Professioni Sanitarie
Registrazione consegna manuale educativo< 90%
% di paz ai quali è stato distribuito un manuale esplicativo ed educativo sulla patologia
Registrazione dell’esistenza in cartella del piano riabilitativo
< 90%% di paz in cui viene predisposto un piano riabilitativo multiprofessionale
Registrazione dell’intervento di educazione sanitaria e del supporto psicologico
< 90%
% di paz nei quali l’intervento riabilitativo include anche interventi di supporto psicologico e di educazione sanitaria mirati sui fattori di rischioCOMPLIANCE
PROTOCOLLO TERAPEUTICO
Data di inizio intervento riabilitativo< 90%
% di paz candidabili nei quali l’intervento riabilitativo è stato iniziato in UTIC
TEMPESTIVITA’
DATOSTANDARD REGIONALE
INDICATORECRITERIO3.1 INTERVENTI RIABILITATIVI PRECOCI
E. Simonetti
FACILITARE LA COSTRUZIONE DEI PROFILI DI ASSISTENZA NEL CONTESTO AZIENDALE
COSTITUZIONE DI WORKTEAM AZIENDALI
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CONTESTUALIZZARE IL SISTEMA DI MONITORAGGIO DEGLI INDICATORI
E. Simonetti
OSPEDALIERI E TERRITORIALI
COMPOSIZIONE DEI WORKTEAM AZIENDALI
MULTIDISCIPLINARI E MULTIPROFESSIONALI
180 OPERATORI COINVOLTI NEL PROCESSO ASSISTENZIALE
MEDICO ED INFERMIERE DELLE UNITA’ OPERATIVE DI:- UTIC- CARDIOLOGIA- 118- PRONTO SOCCORSO- EMODINAMICA- CARDIOCHIRURGIADIRIGENTE LABORATORIO ANALISIRAPPRESENTANTE DIREZIONE MEDICA DI PRESIDIOSERVIZIO INFERMIERISTICOUFFICIO QUALITA’MMG
E. Simonetti
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ATTIVITA’ ASSISTENZIALI (SANITARIE E NON)
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Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
RACCOGLIERE TUTTE LE ATTIVITA’ EFFETTUATE NELL’ASSISTENZA AL PAZIENTE DAI RELATIVI ATTORI COINVOLTI LUNGO IL PERCORSO ASSISTENZIALE, L’ORA E IL GIORNO DI ESECUZIONE
PER OGNI FASE PRINCIPALE DEL PERCORSO:118 –P.S. – UTIC – EMODINAMICA - REPARTO
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E. Simonetti – Area Professioni Sanitarie
Raccomandazione 1.7La supplementazione di ossigeno, l’incannulamento di una vena e il continuo monitoraggio elettrocardiografico devono essere assicurati a tutti i pazienti con dolore toracico acuto di tipo ischemico
Predisposizione e verifica di funzionamento di defibrillatore, monitor, saturimetro e
bombola O2 per il trasporto Accessibilità carrello emergenza
Predisposizione e verifica di funzionamento di defibrillatore, monitor, saturimetro e
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Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
MONITORAGGIO DEL PROFILO DI ASSISTENZAMONITORAGGIO DEL PROFILO DI ASSISTENZA
MISURARE LA PERFORMANCE DEL SERVIZIO SANITARIO
REGIONALE RELATIVAMENTE AGLI STANDARD DI QUALITA’
DELL’ASSISTENZA FISSATI DALLE RACCOMANDAZIONI
REGIONALI
E. Simonetti – Area Professioni Sanitarie
REGISTRO MARCHIGIANO SINDROMI CORONARICHE ACUTE
MONITORARE L’APPLICAZIONE DEL PROFILO ASSISTENZIALE ALLA PERSONA CON IMA;
VALUTARE LA PERFORMANCE DEL SSR RELATIVAMENTE ALLA QUALITA’ DELL’ASSISTENZA FORNITA;
PROMUOVERE RICERCHE NELL’AMBITO DI TUTTE LE SCA.
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
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Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
QUALE PERCORSO PER VALUTARE LA
PERFORMANCE DEL SSR RELATIVAMENTE ALLA
QUALITA’ DELL’ASSISTENZA
INFERMIERISTICA ?
Elisabetta Simonetti - Area Professioni Sanitarie
DEFINIRE STANDARD ED INDICATORI DI
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
MONITORARE L’EFFICACIA, L’EFFICIENZA E LA QUALITA’ DEI RISULTATI ASSISTENZIALI
INFERMIERISTICI
PERSONA CON SINDROME CORONARICA ACUTA
E. Simonetti – Area Professioni Sanitarie
ELABORAZIONE DI RACCOMANDAZIONI, INDICATORI, STANDARD REGIONALI3. GESTIONE DELLA FASE POST - ACUTA OSPEDALIERA
3.1 INTERVENTI RIABILITATIVI PRECOCI
A3.3 Per completare un trattamento riabilitativo cardiologicoomnicomprensivo è raccomandata la distribuzione al paz di un manuale esplicativo sulle cause della sua patologia, in grado difornire consigli per reagire allo stress e alle false convinzioni
A
2.9 I programmi di riabilitazione cardiaca devono includere,oltre agli interventi di riabilitazione fisica, anche interventi in ambito psicologico ed educativo come parte di un’offerta multiprofessionale e omnicomprensiva centrata sul paz
GPP2.8 Il trattamento riabilitativo, sulla base dell’iter del paz con IMA, si articola in tre fasi di intervento: fase 1 Ospedaliera, fase 2 Ambulatoriale, fase 3 Mantenimento
GPP2.7 Il programma riabilitativo deve iniziare in UTIC dopo la stabilizzazione clinica del paz
GRADORACCOMANDAZIONE
E. Simonetti – Area Professioni Sanitarie
Registrazione consegna manuale educativo< 90%
% di paz ai quali è stato distribuito un manuale esplicativo ed educativo sulla patologia
Registrazione dell’esistenza in cartella del piano riabilitativo
< 90%% di paz in cui viene predisposto un piano riabilitativo multiprofessionale
Registrazione dell’intervento di educazione sanitaria e del supporto psicologico
< 90%
% di paz nei quali l’intervento riabilitativo include anche interventi di supporto psicologico e di educazione sanitaria mirati sui fattori di rischioCOMPLIANCE
PROTOCOLLO TERAPEUTICO
Data di inizio intervento riabilitativo< 90%
% di paz candidabili nei quali l’intervento riabilitativo è stato iniziato in UTIC
TEMPESTIVITA’
DATOSTANDARD REGIONALE
INDICATORECRITERIO3.1 INTERVENTI RIABILITATIVI PRECOCI
E. Simonetti
GARANTIRE AL CITTADINO
MARCHIGIANO STANDARD
ASSISTENZIALI E
RISULTATI DI SALUTE
MISURABILI IN
QUALUNQUE PUNTO DEL
SISTEMA ASSISTENZIALE
REGIONALE
ASSISTENZA SANITARIAASSISTENZA SANITARIA
DEFINIRE STANDARD LEGATI ALLE PERFORMANCE ASSISTENZIALI, MONITORABILI ATTRAVERSO UN SISTEMA DI INDICATORI
DEFINIRE STANDARD LEGATI ALLE PERFORMANCE ASSISTENZIALI, MONITORABILI ATTRAVERSO UN SISTEMA DI INDICATORI
E. Simonetti – Area Professioni Sanitarie
STANDARD ED INDICATORI NELL’ASSISTENZA SANITARIA
STANDARD ED INDICATORI NELL’ASSISTENZA SANITARIA
STRUMENTI FONDAMENTALI
PER IL MONITORAGGIO E LA
VALUTAZIONE DELLA QUALITA’
DELL’ASSISTENZA
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STANDARD DI ASSISTENZA
STANDARD DI ASSISTENZA
STANDARD DELLA PRATICA
STANDARD DELLA PRATICA
MIGLIORAMENTO DELL’ASSISTENZA INFERMIERISTICAMIGLIORAMENTO DELL’ASSISTENZA INFERMIERISTICA
PRODUZIONE DI CHIARE E PRECISE INDICAZIONI SU CIO’CHE DEVE ESSERE UNA BUONA GESTIONE DELLA PRATICA, CON UN APPROCCIO CENTRATO SULLA PERSONA ASSISTITA, IN TUTTO IL PROCESSO ASSISTENZIALE
PRODUZIONE DI CHIARE E PRECISE INDICAZIONI SU CIO’CHE DEVE ESSERE UNA BUONA GESTIONE DELLA PRATICA, CON UN APPROCCIO CENTRATO SULLA PERSONA ASSISTITA, IN TUTTO IL PROCESSO ASSISTENZIALE
E. Simonetti – Area Professioni Sanitarie
PERCORSO DI ELABORAZIONEPERCORSO DI ELABORAZIONE
� DEFINIZIONE DEI RISULTATI INFERMIERISTICI
� REVISIONE DEL PROFILO ASSISTENZIALE IMA� INTEGRAZIONE REGISTRO M.SCA
� REVISIONE DEL PROFILO ASSISTENZIALE IMA� INTEGRAZIONE REGISTRO M.SCA
� DEFINIZIONE DELL’APPROPRIATEZZA INFERMIERISTICA
� DEFINIZIONE DEGLI INDICATORI DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA
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REGISTRO MARCHIGIANO
SCA
REGISTRO MARCHIGIANO
SCA
PROFILI ASSISTENZA
ALLA PERSONA CON IMA
PROFILI ASSISTENZA
ALLA PERSONA CON IMA
SPECIFICOINFERMIERISTICO
SPECIFICOINFERMIERISTICO
E. Simonetti – Area Professioni Sanitarie
SPECIFICO PROFESSIONALE INFERMIERISTICO
INDIVIDUAZIONE DELLE ATTIVITA’
DI COMPETENZA INFERMIERISTICA
QUALITA’, EFFICACIA, EFFICIENZA DEI
RISULTATI ASSISTENZIALI
SISTEMA
DI INDICATORI
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WORKTEAM PROVINCIALI REGISTRO MSCA
REGISTRO MSCAPROFILO IMAPROFILO IMA
ANALISI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE INFERMIERISTICO
Area TecnicaArea
Tecnica Area RelazionaleEducativa
Area RelazionaleEducativa Area
AutosufficienzaAutonomia
Area Autosufficienza
Autonomia
Area Organizzativa
Area Organizzativa
ACUTA POST-ACUTA CRONICA
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Area TecnicaArea
Tecnica
Area RelazionaleEducativa
Area RelazionaleEducativa
Area Autosufficienza
Autonomia
Area Autosufficienza
Autonomia
Area Organizzativa
Area Organizzativa
Protocolli, Procedure, Monitoraggi sistematici, ecc.
Interventi di informazione ed educazione sanitaria e terapeutica: promozione di stili di vita sani, insegnamento dell’autocura e prevenzione.
Classi di dipendenza del paziente, capacità esistenti e potenziali del paziente e della famiglia per autogestire la malattia.
Interventi sui modelli organizzativi e assistenziali
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RISULTATI
FASE ACUTA E POST-ACUTAFASE ACUTA E POST-ACUTA
STANDARD ED INDICATORI DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA
• Valutazione e controllo del dolore toracico
• Valutazione e controllo dell’ansia, dello stress e della
depressione
• Valutazione del livello di informazione e conoscenza e
di capacità specifiche relative allo stato di salute ed il
suo mantenimento
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STANDARD ED INDICATORI DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA
STANDARD ED INDICATORI DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA
3. Alterazioni sensoriali e percettive correlate a stress psicologico
• Il paziente risulta essere predisposto all’ascolto e sembra giovarsi delle informazioni date;
• Il paziente esprimerà le sue sensazioni riguardanti gli elementi che generano stress;
• Il paziente assumerà una posizione rilassata e una espressione distesa del viso.
�Valutazione e controllo dell’ansia, dello stress e della depressione
FASE ACUTA
FASE ACUTA
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STANDARD ED INDICATORI DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA
STANDARD ED INDICATORI DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA
ENTRO 48 ORE DAL RICOVERO IL PAZIENTE E LA FAMIGLIA DOVRANNO: • Dimostrare un feedback che indichi una buona conoscenza di base delle immediate necessità mediante la formulazione di domande appropriate;• Manifestare una identificazione iniziale delle necessità di apprendimento a lungo termine.
1. Mancanza di conoscenze correlata ad una malattia da poco diagnosticata e complessa e ad una terapia anch’essa nuova.
�Valutazione del livello di informazione e conoscenza e di capacità specifiche relative allo stato di salute ed il suo mantenimento
FASE
POSTACUTAFASE
POSTACUTA
STANDARD ED INDICATORI DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA
FASE ACUTA
D.I. 1. Dolore toracico correlato a ischemia miocardica
ENTRO 1 O 2 ORE DALL’INIZIO DEL DOLORE, LA P.A. DOVRA’:• Essere in grado di esprimere la cessazione o la riduzione del dolore;• Non manifestare sintomi o segni riferibili al dolore;• Assumere una postura rilassata;• Avere una espressione del viso rilassata;• Avere una respirazione normale.
INDICATORI
STANDARD ED INDICATORI DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA
FASE ACUTA
D.I. 2. Rischio elevato di mancanza di conoscenze, correlato ad una carente disponibilità all’apprendimento
PRIMA DI INIZIARE L’INSEGNAMENTO LA P.A.:• Avrà condizioni di salute stabili;• Dirà quello che sa e vorrebbe sapere circa la sua malattia, se
interpellato;• Dirà quali bisogni di apprendimento ritiene prioritari;• Dimostrerà motivazione ad imparare, per esempio, formulando
domande appropriate.
INDICATORI
STANDARD ED INDICATORI DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA
FASE ACUTA
D.I. 3. Alterazioni sensoriali e percettive correlate a stress psicologico
• La persona assistita risulta essere predisposta all’ascolto e sembra giovarsi delle informazioni date;
• La persona assistita esprimerà le sue sensazioni riguardanti gli elementi che generano stress;
• La persona assistita assumerà una posizione rilassata e una espressione distesa del viso.
INDICATORI
STANDARD ED INDICATORI DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA
FASE ACUTA
D.I. 4. Mancanza di conoscenze correlata alle procedure diagnostiche e agli interventi terapeutici
• La persona assistita ha compreso l’importanza della procedura, i rischi ad essa correlati e l’esito della stessa, dimostrando un buon feed-back.
INDICATORI
STANDARD ED INDICATORI DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA
FASE POST ACUTA
ENTRO 48 ORE DAL RICOVERO LA PERSONA ASSISTITAE LA FAMIGLIA DOVRANNO: • Dimostrare un feedback che indichi una buona conoscenza di base
delle immediate necessità mediante la formulazione di domandeappropriate;
• Manifestare una identificazione iniziale delle necessità di apprendimento a lungo termine.
D.I. 1. Mancanza di conoscenze correlata ad una malattia da poco diagnosticata e complessa e ad una terapia anch’essa nuova.
INDICATORI
STANDARD ED INDICATORI DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA
FASE POST ACUTA
AL MOMENTO DELLA DIMISSIONE LA P.A.: • Dirà di conoscere le misure di prevenzione;• Esprimerà la volontà di attenersi alla terapia;• Elencherà i propri fattori di rischio e dimostrerà di conoscere le
modificazioni riguardanti la dieta, lo stile di vita e le abitudini che incidono sulla salute;
• Spiegherà le ragioni dei cambiamenti da apportare alla dieta;• Identificherà metodi specifici per ridurre l’assunzione di sale e
grassi;• Dirà di avere compreso il regime farmacologico;• Identificherà due fattori di stress ai quali è esposto e il modo di
farvi fronte;• Sarà in grado di riconoscere il dolore anginoso;• Elencherà le caratteristiche dei sintomi di angina e cosa occorre
fare;• Avrà iniziato un programma per smettere di fumare.
INDICATORI
STANDARD ED INDICATORI DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA
FASE POST ACUTA
A SECONDA DEL LIVELLO DI DISPONIBILITA’ ALL’APPRENDIMENTO LA PERSONA ASSISTITA: • Dimostrerà di imparare;• Mostrerà un livello di ansia molto basso in rapporto alla cura di sé;• Dirà di essere soddisfatta dei risultati di apprendimento ottenuti;• Mostrerà di comprendere realisticamente che ha ancora dei bisogni di
apprendimento;• Identificherà risorse educative appropriate.
D.I. 2. Rischio elevato di mancanza di conoscenze, correlato alla non esecuzione delle modifiche del piano di insegnamento che risultano necessarie.
INDICATORI
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FASE CRONICAFASE CRONICA
STANDARD ED INDICATORI DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA
• Valutazione e controllo dell’ansia, dello stress e della depressione
• Valutazione dell’efficacia dell’insegnamento e dei programmi educativi
• Valutazione del livello di adattamento della persona e della famiglia alla malattia
• Valutazione e controllo della compliance • Valutazione e controllo della qualità di vita
RISULTATI
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STANDARD ED INDICATORI DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA
STANDARD ED INDICATORI DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA
FASE CRONICA
FASE CRONICA
MONITORARE E VALUTAREMONITORARE E VALUTARE
ADERENZA DEL PAZIENTE AI PROGRAMMI DI
PREVENZIONE SECONDARIA (antitabagismo,
educazione alimentare, diabete, training fisico)
QUALITA’ DELLA VITA (Euro-QoL)
Follow-up ambulatoriali
�Valutazione e controllo della compliance � Valutazione e controllo della qualità di vita
4321Evito gli stress
4321Conduco una vita tranquilla e serena
4321Assumo tutti i farmaci prescritti agli orari
indicati
4321Seguo/ho seguito un programma di attività
fisica
4321Seguo la dieta consigliata
4321Ho ripreso a fumare
SempreQuasi
sempre
PocoMai VALUTAZIONE COMPLIANCE AL
PROGRAMMA DI PREVENZIONE
SECONDARIA
VALUTAZIONE COMPLIANCE NEI PAZ. CON SCA
Non valutabileN.V.
Non sono capace di eseguire le mie attività usuali
C
Ho qualche problema nell’eseguire le mie attività usuali
B
Non ho problemi nell’eseguire le mie attività usuali (per es. lavoro, studio, faccende di casa, attività fam. o del tempo libero)
A
FOLLOW UP 3 MESI
FOLLOW UP 1 MESE
ATTIVITA’ USUALI
Non valutabileN.V.
Avverto dolore o disagio estremoC
Avverto dolore o disagio moderatoB
Non avverto dolore o disagioA
FOLLOW UP 3 MESI
FOLLOW UP 1 MESEDOLORE/DISAGIO
VALUTAZIONE QUALITA’ DELLA VITA NEI PAZ. CON SCA
Non valutabileN.V.
Sono costretto a lettoC
Ho qualche problema nel camminoB
Non ho alcun problema nel camminoA
FOLLOW UP 3 MESI
FOLLOW UP 1 MESE
MOBILITA’
Non valutabileN.V.
Non sono capace di lavarmi e vestirmi da solo
C
Ho qualche problema nel lavarmi o vestirmi da solo
B
Non ho problemi nella mia cura personale
A
FOLLOW UP 3 MESI
FOLLOW UP 1 MESE
CURA PERSONALE
VALUTAZIONE QUALITA’ DELLA VITA NEI PAZ. CON SCA
Non valutabileN.V.
Sono estremamente ansioso o depresso
C
Sono moderatamente ansioso o depresso
B
Non sono ansioso o depressoA
FOLLOW UP 3 MESI
FOLLOW UP 1 MESE
ANSIETA’ E DEPRESSIONE
VALUTAZIONE QUALITA’ DELLA VITA NEI PAZ. CON SCA
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INTERVENTI SUL SISTEMA ORGANIZZATIVO
INTERVENTI SUL SISTEMA ORGANIZZATIVO
E. Simonetti – Area Professioni Sanitarie
INTEGRAZIONE E CONTINUITA’ASSISTENZIALE• Modulo Accertamento Infermieristico basato sul modello
fisiologico (Gordon)• Valutazione livello raggiungimento risultati assistenziali• Progettazione e programmazione periodica di incontri
formativi sulla Prevenzione Secondaria al paziente con SCA
INTEGRAZIONE E CONTINUITA’ASSISTENZIALE• Modulo Accertamento Infermieristico basato sul modello
fisiologico (Gordon)• Valutazione livello raggiungimento risultati assistenziali• Progettazione e programmazione periodica di incontri
formativi sulla Prevenzione Secondaria al paziente con SCA
PERSONALIZZAZIONE E UMANIZZAZIONE DELL’ASSISTENZA• Valutazione della Qualita’ Percepita (Patient Satisfaction Scale)
PERSONALIZZAZIONE E UMANIZZAZIONE DELL’ASSISTENZA• Valutazione della Qualita’ Percepita (Patient Satisfaction Scale)
QUESTIONARIO VALUTAZIONE LIVELLO RAGGIUNGIMENTO RISULTATI ASSISTENZIALI
Ha manifestato una identificazione iniziale delle necessità di apprendimento a lungo termine
Ha dimostrato un feedback che indichi una buona conoscenza di base delle immediate necessità mediante la formulazione di domande appropriate
Risulta essere predisposta all’ascolto e sembra giovarsi delle informazioni date
NOIN PARTE
SIAl momento del trasferimento la persona assistita:
SCOREINDICATORI DI RISULTATO
QUESTIONARIO VALUTAZIONE LIVELLO RAGGIUNGIMENTO RISULTATI ASSISTENZIALI
Elencherà le caratteristiche dei sintomi di angina e cosa occorre fare
Identificherà due fattori di stress ai quali è esposto e il modo di farvi fronteSarà in grado di riconoscere il dolore anginoso
Identificherà metodi specifici per ridurre l’assunzione di sale e grassiDirà di avere compreso il regime farmacologico
Spiegherà le ragioni dei cambiamenti da apportare alla dieta
Elencherà i propri fattori di rischio e dimostrerà di conoscere le modificazioni riguardanti la dieta, lo stile di vita e le abitudini che incidono sulla salute
Avrà iniziato un programma per smettere di fumare
Esprimerà la volontà di attenersi alla terapia prescritta
Dirà di conoscere le misure di prevenzione
NOIN PARTE
SIAl momento della dimissione la persona assistita:
SCOREINDICATORI DI RISULTATO
QUESTIONARIO VALUTAZIONE QUALITA’ PERCEPITA
4321Si è sentito a suo agio a parlare delle sue paure e preoccupazioni con il personale infermieristico?
4321Esprima un giudizio sulla competenza del personale infermieristico
4321Si ritiene soddisfatto delle risposte infermieristiche in relazione ai Suoi bisogni di salute?
4321Esprima un giudizio sulla cortesia del personale infermieristico
4321Il personale infermieristico si è interessato a Lei come persona?
4321Nell’insieme si ritiene soddisfatto della qualità dell’assistenza infermieristica?
4321Esprima un giudizio globale sulla assistenza infermieristica ricevuta
MSSIMIDOMANDE
MI = molto insoddisfatto; I = insoddisfatto; S = soddisfatto; MS = molto soddisfatto
QUESTIONARIO VALUTAZIONE QUALITA’ PERCEPITA
4321Ritiene di aver migliorato la conoscenza della malattia e delle modalità con cui poterla gestire a domicilio?
4321Il personale infermieristico la chiamava con il Suo nome?
4321Si ritiene soddisfatto del coinvolgimento dei Suoi familiari nel processo di cura?
4321Si ritiene soddisfatto delle informazioni che il personale infermieristico Le ha fornito sulla malattia e sulle procedure diagnostiche e terapeutiche a cui è stato sottoposto?
MSSIMIDOMANDE
MI = molto insoddisfatto; I = insoddisfatto; S = soddisfatto; MS = molto soddisfatto
E. Simonetti – Area Professioni Sanitarie
Un professionista infermiere …Un professionista infermiere …
…per assicurare risposte assistenziali appropriate …per assicurare risposte assistenziali appropriate e sicure ai cittadini nei diversi contesti e sicure ai cittadini nei diversi contesti organizzativi ed assistenziali ad elevata organizzativi ed assistenziali ad elevata complessitàcomplessità
E. Simonetti – Area Professioni Sanitarie
IMPLEMENTAZIONE DELLA PRATICA CLINICO
ASSISTENZIALE (competenza)
MIGLIORAMENTO DEL CONTESTO ORGANIZZATIVO
(Metodo e Pianificazione)
RISPOSTE ALLA COMPLESSITA’ RISPOSTE ALLA COMPLESSITA’ DEI BISOGNI DELLA PERSONADEI BISOGNI DELLA PERSONA
E. Simonetti – Area Professioni Sanitarie
…in grado di avere una lettura complessiva …in grado di avere una lettura complessiva della realtà sociodella realtà socio--economicoeconomico--professionaleprofessionale
…in grado di avere una consapevolezza …in grado di avere una consapevolezza autorevole della funzione assistenziale e del autorevole della funzione assistenziale e del suo ruolo nel SSN e nelle politiche sociosuo ruolo nel SSN e nelle politiche socio--sanitariesanitarie
…con una elevata competenza…con una elevata competenza
…con un forte senso di appartenenza al …con un forte senso di appartenenza al gruppo professionalegruppo professionale
……
…un professionista infermiere…