I presidibocciano lariforma dellascuola - csvteramo.it filepreside del liceo scientifico Da Vinci di...

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L'inchiesta Flavia Amabile A PAGINA 14 ^ I presidi bocciano senza mezzi termini la riforma della scuola: «In questo modo siamo diventati dei passacar- te». I dirigenti degli istituti scolastici accusano: sono stati ridimensionati i nostri poteri. E per protesta ad agosto non selezioneranno i docenti. I presidi bocciano la riforma della scuola "Siamo passacarte" L'accusa dei dirigenti: ridimensionati i nostri poteri Per protesta ad agosto non selezioneranno i docenti Da super-presidi a passacarte il passo è breve. Sono bastati pochi mesi e qualche ammorbidimento della legge sulla Buona Scuola, per ridimensionare alcuni poteri dei dirigenti scolastici. È la denuncia delle associazioni di categoria. L'Anp, l'Associazione Nazionale Presidi a cui è iscritto il 51% dei dirigenti, ha pubblicato un comunicato da cui emergono netti rifiuti che rischiano di pesare sulla gestione delle scuole. Si rifiuteranno di selezionare gli insegnanti ad agosto, di accettare reggenze di nuovi istituti. Rifiuteranno nuovi incarichi e si dimetteranno da ruoli non obbligatori già rivestiti. Non si presenteranno più dal giudice del lavoro a fare le veci degli avvocati per difendere gli istituti, non invieranno i documenti per farsi valutare e non faranno riempire i questionari che arrivano alle scuole da parte di Miur, Invalsi, Indire, Regioni. La domanda« Siamo presidi o meri esecutori?», chiede Giuliano Boc- chia, preside del liceo scientifico Da Vinci di Pescara, un colosso di circa 1500 alunni e oltre 100 professori. «Non vogliamo bloccare tutte le scuole d'Italia ma l'anno scorso abbiamo lavorato in un clima di caccia alle streghe e in emergenza. In piena estate a scegliere i professori. Invece, nelle classi è arrivato tutt'altro. Ora dovremmo venire valutati su quello che abbiamo dovuto subire contro la nostra volontà? Non collaboreremo più, rifiuterò con la morte nel cuore. Amo la scuola ma tutto si basa sul volontariato di alcuni, non è pensabile La Stampa (ITA) - it Print Tipo media: Quotidiano Nazionale Tiratura: 379.334 Publication date: 27.04.2017 Diffusione: Pagina: 1, 14 Spread: 220.803 Readership: 1.317.000 La Stampa (ITA) - it Tipo media: Publication date: Pagina: L'INCHIESTA Sei presidi scelgono lo sciopero Flavia Amabile APAGINA 14 I presidi bocciano senza mezzi termini la riforma della scuola: «In questo modo siamo diventati dei passacar- te». I dirigenti degli istituti scolastici accu- sano: sono stati ridi- mensionati i nostri po- teri. E per protesta ad agosto non selezione- ranno i docenti. LA STAMPA Print Quotidiano Nazionale Tiratura: 27.04.2017 Diffusione: 1, 14 Spread: Readership: I presidi bocciano la riforma dellascuola Laccusadeidirigenti:ridimensionati i nostripoteri Perprotestaadagostononselezioneranno i docenti JJ a super -presidi a pas- sacarte il passo è bre- ve. Sono bastati pochi mesi e qualche ammorbidi- mento della legge sulla Buona Scuola, per ridimensionare alcuni poteri dei dirigenti sco- lastici. E la denuncia delle as- sociazioni di categoria. L'Anp, l'Associazione Nazionale Pre- sidi a cui è iscritto il 51% dei dirigenti, ha pubblicato un co- municato da cui emergono netti rifiuti che rischiano di pesare sulla gestione delle scuole. Si rifiuteranno di selezio- nare gli insegnanti ad agosto, di accettare reggenze di nuovi istituti. Rifiuteranno nuovi in- carichi e si dimetteranno da ruoli non obbligatori già rive- stiti. Non si presenteranno più dal giudice del lavoro a fa- re le veci degli avvocati per di- fendere gli istituti, non invie- ranno i documenti per farsi valutare e non faranno riem- pire i questionari che arriva- no alle scuole da parte di Miur, Invalsi, Indire, Regioni. 379.334 220.803 1.317.000 La domanda « Siamo presidi o meri esecu- tori?», chiede Giuliano Boc- chia, preside del liceo scienti- fico Da Vinci di Pescara, un colosso di circa 1500 alunni e oltre 100 professori. «Non vo- gliamo bloccare tutte le scuole d'Italia ma l'anno scorso ab- biamo lavorato in un clima di caccia alle streghe e in emer- genza. In piena estate a sce- gliere i professori. Invece, nel- le classi è arrivato tutt'altro. Ora dovremmo venire valutati su quello che abbiamo dovuto subire contro la nostra volon- tà? Non collaboreremo più, ri- fiuterò con la morte nel cuore. Tutti i diritti riservati PAESE : Italia PAGINE : 1, 14 SUPERFICIE : 50 % PERIODICITÀ : Quotidiano DIFFUSIONE : (470000) AUTORE : Flavia Amabile 27 aprile 2017 - N°116

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L'inchiesta Flavia Amabile A PAGINA 14 ^ I presidi bocciano senza mezzi termini la riforma della scuola: «In questo modo siamo diventati dei passacar- te». I dirigenti degli istituti scolastici accusano: sono stati ridimensionati i nostri poteri. E per protesta ad agosto non selezioneranno i docenti. I presidi bocciano la riforma della scuola "Siamo passacarte" L'accusa dei dirigenti: ridimensionati i nostri poteri Per protesta ad agosto non selezioneranno i docenti Da super-presidi a passacarte il passo è breve. Sono bastati pochi mesi e qualche ammorbidimento della legge sulla Buona Scuola, per ridimensionare alcuni poteri dei dirigenti scolastici. È la denuncia delle associazioni di categoria. L'Anp, l'Associazione Nazionale Presidi a cui è iscritto il 51% dei dirigenti, ha pubblicato un comunicato da cui emergono netti rifiuti che rischiano di pesare sulla gestione delle scuole. Si rifiuteranno di selezionare gli insegnanti ad agosto, di accettare reggenze di nuovi istituti. Rifiuteranno nuovi incarichi e si dimetteranno da ruoli non obbligatori già rivestiti. Non si presenteranno più dal giudice del lavoro a fare le veci degli avvocati per difendere gli istituti, non invieranno i documenti per farsi valutare e non faranno riempire i questionari che arrivano alle scuole da parte di Miur, Invalsi, Indire, Regioni. La domanda« Siamo presidi o meri esecutori?», chiede Giuliano Boc- chia, preside del liceo scientifico Da Vinci di Pescara, un colosso di circa 1500 alunni e oltre 100 professori. «Non vogliamo bloccare tutte le scuole d'Italia ma l'anno scorso abbiamo lavorato in un clima di caccia alle streghe e in emergenza. In piena estate a scegliere i professori. Invece, nelle classi è arrivato tutt'altro. Ora dovremmo venire valutati su quello che abbiamo dovuto subire contro la nostra volontà? Non collaboreremo più, rifiuterò con la morte nel cuore. Amo la scuola ma tutto si basa sul volontariato di alcuni, non è pensabile che la scuola funzioni così. E quest'anno andrò in ferie». E chi effettuerà la chiamata dei professori? «Delegherò il collegio dei docenti. È formato da tutti i professori della scuola, sono 120 persone, faranno loro i colloqui e sceglieranno. Vediamo che cosa succederà. A scuola c'è paura per l'uomo forte, si pensa che tutti abbiano il diritto di far valere la propria voce e nel frattempo stanno smontando la legge 107». Dal punto di vista dei presidi la struttura della Buona Scuola ha iniziato a scricchiolare la scorsa estate. Mentre loro erano chiusi negli uffici a compulsare curriculum e liste di docenti anche a Ferragosto sulla base di scadenze- capestro stabilite dal Miur, i sindacati concludevano un accordo che offriva la possibilità agli insegnanti di accettare la chiamata dei presidi - e di diventare quindi di ruolo, spesso a centinaia di chilometri lontano da casa - ma di rimanere per un anno ancora vicini alla famiglia.È stato necessario sostituirli, e poi sostituirli di nuovo in un domino che in alcune scuole non si è mai interrotto e in altre è andato avanti fino a Natale tra supplenti e classi abbandonate a se stesse. Maurizio Pranzò, preside dell'istituto Curcio di Ispica, 1250 alunni, 5 plessi e un corso serale: «Ho lavorato l'anno scorso senza badare alle ferie e all'estate perché tutto fosse in regola. Tutto inutile, vanificato dagli accordi raggiunti dai sindacati dei professori. Il primo periodo dell'anno scolastico abbiamo assistito allo stesso andirivieni di professori dell'anno precedente. E noi continuiamo ad avere troppe reggenze e troppi incarichi non legati alla scuola. Non ho più il tempo di presenziare ai consigli di classe. Mi capita di non conoscere i docenti della mia scuola. Temo che l'amministrazione abbia creato un mostro. Per quel che riguarda noi dirigenti la nostra protesta sarà questa: faremo i presidi nelle nostre scuole. Per tutto il resto se la sbrighi qualcun altro». Anche se a volte si tratta di atti dovuti? Giorgio Rembado, presidente dell'Anp: «Speriamo che non si arrivi alle conseguenze estreme ma, se dovesse capitare, sappiamo quello che stiamo facendo». Alessandro Artini, preside dellTsis Fossombroni ad Arezzo: «Dove potremo rifiutarci ci rifiuteremo. Se non potremo farlo, obbediremo. Ma si deve sapere che il nostro parere è negativo».© BYNCNDALCUNI DIBJTT1 RISERVATI Il rifiuto I presidi non faranno nemmeno riempire i questionari che arrivano alle scuole da parte di Miur, Invalsi, Indire e Regioni 51% iscritti AII'Anp, l'Associazione Nazionale Presidi, è iscritto il 51% dei dirigenti scolastici Barricata Giorgio Rembado, presidente Anp: «Speriamo che non si arrivi alle conseguenze estreme ma, se dovesse capitare, sappiamo quello che stiamo facendo»

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Tipo media: Quotidiano Nazionale Tiratura: 379.334

Publication date: 27.04.2017 Diffusione:

Pagina: 1, 14 Spread: 220.803

Readership: 1.317.000

La Stampa (ITA) - it

Tipo media:

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Pagina:

L'INCHIESTA

Sei presidiscelgono

lo scioperoFlavia Amabile

APAGINA 14

— I presidi boccianosenza mezzi termini lariforma della scuola:«In questo modo siamodiventati dei passacar-te». I dirigenti degliistituti scolastici accu-sano: sono stati ridi-mensionati i nostri po-teri. E per protesta adagosto non selezione-ranno i docenti.

LA STAMPAPrint

Quotidiano Nazionale Tiratura:

27.04.2017 Diffusione:

1, 14 Spread:

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I presidiboccianola riforma dellascuola

Laccusadeidirigenti:ridimensionatii nostripoteriPerprotestaadagostononselezionerannoi docenti

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mesi e qualche ammorbidi-mento della legge sulla BuonaScuola, per ridimensionarealcuni poteri dei dirigenti sco-lastici. E la denuncia delle as-sociazioni di categoria. L'Anp,l'Associazione Nazionale Pre-sidi a cui è iscritto il 51% deidirigenti, ha pubblicato un co-

municato da cui emergononetti rifiuti che rischiano dipesare sulla gestione dellescuole.

Si rifiuteranno di selezio-nare gli insegnanti ad agosto,di accettare reggenze di nuoviistituti. Rifiuteranno nuovi in-carichi e si dimetteranno daruoli non obbligatori già rive-stiti. Non si presenterannopiù dal giudice del lavoro a fa-re le veci degli avvocati per di-fendere gli istituti, non invie-ranno i documenti per farsivalutare e non faranno riem-pire i questionari che arriva-no alle scuole da parte di Miur,Invalsi, Indire, Regioni.

379.334

220.803

1.317.000

La domanda« Siamo presidi o meri esecu-tori?», chiede Giuliano Boc-chia, preside del liceo scienti-fico Da Vinci di Pescara, uncolosso di circa 1500 alunni eoltre 100 professori. «Non vo-gliamo bloccare tutte le scuoled'Italia ma l'anno scorso ab-biamo lavorato in un clima dicaccia alle streghe e in emer-genza. In piena estate a sce-gliere i professori. Invece, nel-le classi è arrivato tutt'altro.Ora dovremmo venire valutatisu quello che abbiamo dovutosubire contro la nostra volon-tà? Non collaboreremo più, ri-fiuterò con la morte nel cuore.

Tutti i diritti riservati

PAESE : Italia PAGINE : 1, 14SUPERFICIE : 50 %PERIODICITÀ : Quotidiano

DIFFUSIONE : (470000)AUTORE : Flavia Amabile

27 aprile 2017 - N°116

Amo la scuola matutto si basasul volontariato di alcuni, nonè pensabile che la scuola fun-zioni così.E quest'anno andròin ferie». E chi effettuerà lachiamata dei professori? «De-legherò il collegio dei docenti.E formato da tutti i professoridella scuola,sono 120persone,faranno loro i colloqui e sce-glieranno. Vediamo che cosasuccederà. A scuola c'è pauraper l'uomo forte, si pensa chetutti abbiano il diritto di farvalere la propria voce e nelfrattempo stanno smontandola legge 107».

Dal punto di vista dei pre-sidi la struttura della BuonaScuola ha iniziato a scricchio-lare la scorsa estate. Mentreloro erano chiusi negli uffici acompulsare curriculum e li-ste di doccnti anche a Ferra-gosto sulla base di scadenze-capestro stabilite dal Miur, isindacati concludevano unaccordo cheoffriva la possibi-lità agli insegnanti di accetta-re la chiamata dei presidi - edi diventare quindi di ruolo,spessoa centinaia di chilome-tri lontano da casa - ma di ri-manere per un anno ancoravicini alla famiglia.

È stato necessario sostituirli,e poi sostituirli di nuovo in undomino che in alcune scuolenon si è mai interrotto e in altreèandato avanti fino aNatale trasupplenti e classi abbandonatea sestesse.

Maurizio Franzò, presidedell'istituto Curcio di Ispica,1250 alunni, 5 plessi e un corsoserale: «Ho lavorato l'annoscorso senza badare alle ferie eall'estate perché tutto fosse inregola. Tutto inutile, vanificatodagli accordi raggiunti dal sin-dacati dei professori. Il primoperiodo dell'anno scolastico ab-biamo assistito allo stessoandi-rivieni di professori dell'annoprecedente. E noi continuiamoad avere troppe reggenze etroppi incarichi non legati allascuola. Non ho più il tempo dipresenziare ai consigli di clas-

se. Mi capita di non conoscere idocenti della mia scuola. Temoche l'amministrazione abbiacreato un mostro. Per quel cheriguarda noi dirigenti la nostraprotesta sarà questa: faremo ipresidi nelle nostre scuole. Pertutto il resto se la sbrighi qual-cun altro».

Anche se a volte si tratta diatti dovuti? Giorgio Rembado,presidente dell'Anp: «Speria-mo che non si arrivi alle con-seguenze estreme ma, se do-vesse capitare, sappiamoquello che stiamo facendo».Alessandro Artini, presidedell'Isis Fossombroni adArezzo: «Dove potremo riflu-tarei ci rifiuteremo. Se nonpotremo farlo, obbediremo.Ma si deve sapere che il nostroparere è negativo».

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Il rifiutoI presidi non

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ANDREA DI MARCO/REPORTERS

Tutti i diritti riservati

PAESE : Italia PAGINE : 1, 14SUPERFICIE : 50 %PERIODICITÀ : Quotidiano

DIFFUSIONE : (470000)AUTORE : Flavia Amabile

27 aprile 2017 - N°116