I nuovi martiri del XXI secolo - Voce Isontina

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Società 3 Gli ostacoli per i migranti D dall'obbligo delle impronte di- gitali alla domanda per ottenere lo status di rifugiato Società 10 Una Giornata per l’8x1000 L ’impiego delle risorse nel campo della solidarietà grazie ad una firma Chiesa 8 Facoltà Teologica del Triveneto A pertura dell’Anno Accademico per i dieci anni di attività col card. Parolin Evangelizzazione 11 Giovani, speranza del Burkina L storia di J., che ha saputo non arrendersi di fronte alle difficoltà EDITORIALE Cirenei, contro il silenzio di Mauro Ungaro robabilmente è il momento che le Nazioni Unite aggiornino la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo incanalando P tali diritti in diverse categorie a seconda dell’intensità dell’indignazione generale rispetto la loro violazione. E così si potrebbe sdoppiare l’articolo 18 che oggi sottolinea come ogni individuo abbia "il diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione". La libertà di pensiero guadagnerebbe senz’altro un’ipotetica prima categoria. Abbiamo ancora in mente lo sdegno internazionale dopo la strage nella sede di Charlie Hebdo nello scorso gennaio. Per tutelare quello che veniva - giustamente - considerato un attentato proprio alla liberà di pensiero, erano scese in piazza milioni di persone in tutto il mondo; per i boulevard di Parigi erano sfilati a braccetto i potenti della Terra. Molti dei quali, sia detto per inciso, sono a capo di regimi non proprio tolleranti verso la libertà di stampa ed opinione… In seconda categoria finirebbe la libertà di religione, soprattutto per quanto riguarda i cristiani. Per i 150 giovani studenti kenyoti massacrati ad inizio aprile nel campus universitario di Garissa nessun Capo di Stato si è scomodato. Erano stati uccisi perché cristiani e per la morte dei cristiani, in tante parti, del mondo l’opinione pubblica internazionale ha smarrito - da tempo! - la capacità di indignarsi. E così, come ha ricordato papa Francesco durante la Via Crucis al Colosseo - "questi nostri fratelli sono perseguitati, decapitati e crocifissi per la loro fede, sotto i nostri occhi e spesso con il nostro silenzio complice". Siamo sempre più ciechi e muti, distratti ed indifferenti dinanzi a quanto avviene a chi professa la fede in Cristo in Siria o in Nigeria, in Corea del Sud o nel Laos: un atteggiamento dettato dalla paura o da interessi politici o magari, figlio della diffusa sensazione di impotenza dinanzi ad avvenimenti che sentiamo tanto distanti quanto più grandi di noi. Sempre più spesso non abbiamo il coraggio di dirci cristiani Eppure, da credenti, un aiuto concreto - quello spirituale - lo possiamo offrire da subito a questi nostri fratelli nella fede. La nostra Chiesa diocesana dedicherà la preghiera mariana del mese di maggio ai cristiani perseguitati in tutti i continenti: sarà un modo importante per iniziare a stracciare il velo di silenzio sceso sul loro martirio, facendoci, almeno per un tratto di strada, cirenei nella loro Via Crucis. I nuovi martiri del XXI secolo Giovedì 7 maggio ritiro del clero diocesano a Castelmonte *** Sabato 9 maggio, alle ore 15.30, si riunisce in arcivescovado il Consiglio pastorale diocesano Gorizia 16 èStoria: edizione rivolta ai "Giovani" Aurisina 19 Don Markuža, sacerdote da 50 anni Gradisca 22 Trecento scout hanno "invaso" la Fortezza Cultura 12 Tesi e concorso per ricordare Martina e Strukel WWW.VOCEISONTINA.EU 2 maggio 2015 - Euro 1,00 Anno LI - Numero 17 Poste Italiane s.p.a. | Spedizione in Abbonamento Postale | D:L: 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma, 1, NE/PD | tassa riscossa/taxe perçue/Padova

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Società 3Gli ostacoliper i migranti

Ddall'obbligodelle impronte di-

gitali alla domandaper ottenere lo statusdi rifugiato

Società 10Una Giornataper l’8x1000

L’impiegodelle risorse

nel campodella solidarietàgrazie ad una firma

Chiesa 8Facoltà Teologicadel Triveneto

Apertura dell’AnnoAccademico

per i dieci annidi attivitàcol card. Parolin

Evangelizzazione 11Giovani, speranzadel Burkina

Lstoria di J.,che ha saputo

non arrendersidi frontealle difficoltà

EDITORIALECirenei, contro il silenziodi Mauro Ungaro

robabilmente è il momento chele Nazioni Unite aggiornino laDichiarazione universale deidiritti dell’uomo incanalandoP

tali diritti in diverse categorie a secondadell’intensità dell’indignazione generalerispetto la loro violazione.E così si potrebbe sdoppiare l’articolo 18che oggi sottolinea come ogni individuoabbia "il diritto alla libertà di pensiero, dicoscienza e di religione". La libertà di pensiero guadagnerebbesenz’altro un’ipotetica prima categoria.Abbiamo ancora in mente lo sdegnointernazionale dopo la strage nella sede diCharlie Hebdo nello scorso gennaio. Pertutelare quello che veniva - giustamente -considerato un attentato proprio allaliberà di pensiero, erano scese in piazzamilioni di persone in tutto il mondo; per iboulevard di Parigi erano sfilati abraccetto i potenti della Terra. Molti deiquali, sia detto per inciso, sono a capo diregimi non proprio tolleranti verso lalibertà di stampa ed opinione…In seconda categoria finirebbe la libertàdi religione, soprattutto per quantoriguarda i cristiani.Per i 150 giovani studenti kenyotimassacrati ad inizio aprile nel campusuniversitario di Garissa nessun Capo diStato si è scomodato. Erano stati uccisiperché cristiani e per la morte deicristiani, in tante parti, del mondol’opinione pubblica internazionale hasmarrito - da tempo! - la capacità diindignarsi. E così, come ha ricordato papaFrancesco durante la Via Crucis alColosseo - "questi nostri fratelli sonoperseguitati, decapitati e crocifissi per laloro fede, sotto i nostri occhi e spesso con ilnostro silenzio complice".Siamo sempre più ciechi e muti, distrattied indifferenti dinanzi a quanto avviene achi professa la fede in Cristo in Siria o inNigeria, in Corea del Sud o nel Laos: unatteggiamento dettato dalla paura o dainteressi politici o magari, figlio delladiffusa sensazione di impotenza dinanziad avvenimenti che sentiamo tantodistanti quanto più grandi di noi. Semprepiù spesso non abbiamo il coraggio didirci cristiani Eppure, da credenti, un aiuto concreto -quello spirituale - lo possiamo offrire dasubito a questi nostri fratelli nella fede. La nostra Chiesa diocesana dedicherà lapreghiera mariana del mese di maggio aicristiani perseguitati in tutti i continenti:sarà un modo importante per iniziare astracciare il velo di silenzio sceso sul loromartirio, facendoci, almeno per un trattodi strada, cirenei nella loro Via Crucis.

I nuovi martiridel XXI secolo

Giovedì 7 maggio ritiro del clero diocesano a Castelmonte

***Sabato 9 maggio, alle ore 15.30,

si riunisce in arcivescovado il Consiglio pastorale diocesano

Gorizia 16èStoria: edizione rivoltaai "Giovani"

Aurisina 19Don Markuža,sacerdote da 50 anni

Gradisca 22Trecento scouthanno "invaso" la Fortezza

Cultura 12Tesi e concorso per ricordareMartina e Strukel

WWW.VOCEISONTINA.EU 2 maggio 2015 - Euro 1,00Anno LI - Numero 17

Poste Italiane s.p.a. | Spedizione in Abbonamento Postale |D:L: 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma, 1,NE/PD | tassa riscossa/taxe perçue/Padova

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Sabato, 2 maggio 2015 3Società

Dall'obbligo di prendere le impronte digitali alla consegnadella domanda per il riconoscimento dello status di rifugiato

Il percorso ad ostacoli dei migrantiolti spaesati e impauriti digiovani donne e uominisopravvissuti a un naufra-gio.Dimessi e infreddoliti,

subito dopo uno sbarco sulle co-ste italiane. Siamo abituati a ve-derli così, ma poi, cosa accade al-le loro vite toccate dal dramma esfiorate della morte? Qual è l’iterche li porta al riconoscimento diuna protezione umanitaria e dovevanno?Una scheda per capirequal è il difficile percorso ad osta-coli che li aspetta in Italia.

Quanti sono sbarcati?Tra gennaio e aprile 2015 gli arri-vi sono stati 24mila (erano stati20mila nel 2014). Per il 2015 sonostimati 200.000 arrivi. Nel 2014 so-no sbarcate sulle coste italiane170.100 persone (erano state43mila nel 2013), il 90% in Sicilia,principalmente da Siria, Eritrea eSomalia, il 60% fuggiva da zone diguerra. I migranti arrivati via ma-re nel periodo 2006-2014 (fonte:Guardian) sono stati 324.668 inItalia, 87.067 in Grecia, 39.771 inSpagna, 13.821 a Malta.

Qual è l’iter?Appena sbarcati in Italia ai mi-granti vengono prese le improntedigitali e inserite nel database Eu-rodac. Un passaggio non graditoperché la maggioranza vorrebberaggiungere parenti e amici neiPaesi nord-europei. Purtroppo,per effetto della Convenzione diDublino (secondo la quale si puòchiedere asilo e stabilirsi solo nelprimo Paese sicuro, e non andarealtrove nell’Ue), se volessero an-dare all’estero sarebbero riman-dati indietro. Una volta alloggiati, presentano ladomanda alle Commissioni terri-toriali per chiedere il riconosci-mento dello status di rifugiato. LeCommissioni territoriali: nel 2008erano 10, oggi sono state portate a40. gni rifugiato racconta la sua storiaai membri della Commissione,che dovrà decidere se concedere omeno una qualche forma di pro-tezione internazionale. L’attesadovrebbe essere di 21 giorni, in-

V vece diventa di 6 mesi /1 anno.

Dove sono accoltiOltre all’accoglienza ordinaria, lePrefetture hanno dovuto identifi-care nuove strutture temporaneechiamate Centri di accoglienzastraordinaria (Cas), sia per adultisia per gli oltre 11mila minori ar-rivati nel 2014. Poi ci sono i Cen-tri di accoglienza per richiedentiasilo (Cara). Infine, per i più for-tunati, ci sono i centri del Servi-zio di protezione per richiedentiasilo e rifugiati (Sprar), un percor-so più articolato che dovrebbe of-frire anche l’apprendimento dellalingua e l’inserimento sociale. Fi-nora è stata casuale la destinazio-ne nei diversi Centri.

Quanti sono oggi in accoglienza?Il numero di rifugiati accolti dal-l’Italia rimane modesto se com-parato a quello di altri Paesi euro-pei (la media europea è di 1,1 ognimille). L’Italia accoglie un rifugia-to ogni mille persone, ben al disotto della Svezia (con più di 11 ri-fugiati ogni mille) e la Francia (3,5ogni mille).Il ministero dell’Interno affida imigranti alle Prefetture in pro-porzione alla popolazione resi-dente in ciascuna Regione. At-tualmente sono accolti circa81mila migranti, di cui 65.000hanno presentato domanda diasilo politico, mentre gli altri nonhanno status particolari (i minoriad esempio) o non hanno ancorafatto domanda. Più della metà so-no in 1.657 strutture temporanee(Cas). Altri sono nei 14 Cara/Cdae Cpsa, strutture che hanno dai100 ai 1.000 posti. Strutture isola-te dalle città, che sembrano pen-sate per tenere i richiedenti asilolontano dagli italiani. Circa 30mi-la sono nel sistema Sprar, ma ènecessario l’accordo con gli entilocali: su 8.000 Comuni però solo4.500 hanno dato disponibilità.

Protezione internazionale in ItaliaNel 2013 sono state presentate

27mila domande. Oltre 25mila neiprimi sei mesi del 2014. Il 64%proviene dall’Africa. Nel 2013 è stato accordato lo sta-tus di rifugiato (secondo la Con-venzione di Ginevra del 1951,chiunque sia perseguitato a moti-vo della sua razza, religione, citta-dinanza, opinione politica o ap-partenenza ad un determinatogruppo sociale) al 13% dei richie-denti; il 24% ha ricevuto la prote-zione sussidiaria (riconosciuta achi fugge da conflitti, il permessodura 5 anni); il 24% ha ottenutoun permesso per motivi umanita-ri (accordato dal governo italia-no). La mancanza di una legge organi-ca sull’asilo provoca prassi diffor-mi sul territorio nazionale, qualil’iscrizione al servizio sanitario,all’anagrafe, l’accesso ai servizisociali, la possibilità di fare do-manda per alloggi popolari o diinserirsi nel mondo del lavoro.Questo causa fenomeni di discri-minazione e non favorisce l’inte-grazione dei rifugiati.

Quanto si spendeOgni anno lo Stato italiano spen-de in totale per l’accoglienza circa700/800 milioni di euro, per il2015 si annuncia una spesa intor-no a 1 miliardo. Oggi per ogni richiedente asilo loStato versa agli enti gestori deicentri 35/40 euro al giorno, cheassicurano vitto, alloggio, vestiti,corsi. Solo 2,5 euro al giorno van-no agli ospiti.

L’accoglienza nella rete ecclesialeL’indotto dell’accoglienza gestitodalla Chiesa nelle diocesi ha vistopassare nell’ultimo anno almeno20mila persone, un terzo della ca-pienza dell’intero sistema. Caritas e Arci sono le realtà cheaccolgono il più alto numero diprofughi.

Patrizia Caiffa

(Fonti principali: Caritas italiana,Ministero dell’Interno e Rapportosulla protezione internazionale2014)

L’indotto dell’accoglienzagestito dalla Chiesa nelle diocesi ha visto passarenell’ultimo anno almeno 20mila persone, un terzo della capienzadell’intero sistemadi Patrizia Caiffa

Sgomento e commozione per l’ennesima tragediaI lavori della Commissione della Conferenza episcopale triveneta per le migrazioni

n avvenimento di tragicità inauditaquale l’ultimo drammatico naufra-gio nel Mediterraneo ha preceduto esegnato la Giornata d’incontro degli

operatori pastorali delle comunità immi-grate nel Triveneto con il Vescovo delegato epresidente della Caritas italiana, mons. Lui-gi Bressan, e la Commissione della Confe-renza Episcopale del Triveneto per le Migra-zioni, il 22 aprile scorso. Lo sgomento e la commozione hanno colpi-to quanti, nelle tre regioni, lavorano per lasolidarietà, l’accoglienza e l’accompagna-mento dei migranti in seno alle Chiese loca-li e nella società. In un momento in cui è faticoso credere edagire nell’eguaglianza di dignità e di dirittidi ogni membro dell’unica famiglia umana,i partecipanti alla giornata credono sia im-portante riaffermare la responsabilità del-

U l’accoglienza da parte di ogni regione ita-liana e dell’impegno condiviso da tuttal’Unione Europea."Come cristiani e, anzitutto come delegatiper i migranti - sottolineano in un comuni-cato i componenti la Commissione Cet -sentiamo la missione di comunicare e dif-fondere il messaggio evangelico della fra-ternità, e quindi dell’accoglienza, combat-tendo contro ogni "cultura dello scarto" econtro la chiusura verso gli altri, operando,invece, per un sistema economico e politicodi inclusione. D’altra parte, siamo chiamati - personal-mente e come comunità - a porre in atto tut-te le iniziative concrete possibili per l’acco-glienza o almeno per l’accompagnamentodei rifugiati, anche con visite a loro, incon-tri nelle famiglie e azioni di volontariato,per una coesione attiva. Non possiamo as-

suefarci allo sfruttamento di persone, alleviolenze contro la vita umana o all’abusodelle oggettive difficoltà per finalità di gua-dagno economico o elettorale". I partecipanti alla riunione, nel pregareperle vittime di ieri e di oggi, fanno propri i tan-ti messaggi che, in ambito cattolico e non,manifestano costernazione, dolore e impe-gno di solidarietà. I presenti, infine, ricordano l’invito rivolto atutti da Papa Francesco già nel messaggiodella Giornata Mondiale Migranti del 2014:"E’ necessario il passaggio da un atteggia-mento di difesa e di paura, di disinteresse edi emarginazione - che, alla fine, corrispon-de proprio alla ’cultura dello scarto’ - ad unatteggiamento che abbia alla base la ’cul-tura dell’incontro’, l’unica capace di co-struire un mondo più giusto e fraterno, unmondo migliore".

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Sabato, 2 maggio 20154 Speciale

In preghiera per i cristiani perseguitatiL’attenzione del cuore ed il rosario rivolti alle drammatiche situazioni in tante parti del mondo: dal 3 al 9 maggio focus sull’Asia

a nostra attenzione in questi ultimimesi - e i nostri cuori in questi ultimigiorni - vengono trafitti dalle dram-matiche notizie sulle migliaia di per-

sone, donne, giovani, bambini, uomini, chefuggono dai loro paesi. Questi nostri fratelli sono oggetto di violen-za anche a causa della loro fede cristiana,abbandonano le proprie case per l’insoste-

nibile precarietà di vita alla ricerca di sicurezza, di pace e di condizioni più sop-portabili per sé e per i propri figli. Incontrano invece sfruttamento, violenze epaure ancora più grandi e addirittura la morte nei campi di raccolta nordafricanio alle porte di casa nostra in mezzo al Mare Mediterraneo.Anche papa Francesco, nel suo messaggio per la Giornata del Migrante e del Ri-fugiato 2015, ci ricorda che facciamo parte di una "Chiesa senza frontiere, madredi tutti", Chiesa che allarga le sue braccia per accogliere tutti i popoli, senza di-stinzioni e senza confini e per annunciare a tutti che "Dio è amore", Chiesa che"diffonde nel mondo la cultura dell’accoglienza e della solidarietà, secondo laquale nessuno va considerato inutile, fuori posto o da scartare".

L Attente al grido silenzioso che si leva dagliuomini e donne migranti, dai nostri fratel-li cristiani perseguitati, ma che - soprattut-to - si leva dallo Spirito con il Battesimo "ri-versato nei nostri cuori" e che grida "Abbà,Padre", le comunità cristiane che celebranoil mese di maggio con la preghiera a Maria,Madre del Signore e di tutta l’Umanità, so-no invitate a dedicare l’attenzione del cuo-re e la preghiera del rosario a queste doloro-se situazioni. Il 1° e 2 maggio l’attenzione sarà rivolta al-l’Oceania; dal 3 al 9 all’Asia; dal 10 al 16 al-l’Africa; dal 17 al 23 alle Americhe e dal 24al 31 all’Europa.Situazioni che tutti interpellano, ma so-prattutto noi cristiani, che sappiamo vede-re in ogni uomo - e specialmente nei battez-zati - un fratello, amato da Dio e per il quale

Cristo ha versato il suo preziosissimo san-gue.Sul Voce isontina verrà pubblicata ogni set-timana - una scheda su alcune delle situazioni pro-blematiche dei diversi continenti; - una preghiera dedicata, che potrà essereutilizzata durante la preghiera comunita-ria o personale. Inoltre verrà messo a dispo-sizione sui siti diocesani un sussidio guidaper il rosario, per le comunità che lo deside-rano, con alcuni spunti quotidiani di pre-ghiera da inserire liberamente nella strut-tura del rosario.

mons. Adelchi CabassVicario generale

don Sinuhe Marotta Vicario per l’Evangelizzazione

e i Sacramenti

I cristiani dell’Iraqpagano gli erroridella Primavera arabaLa drammatica e sofferta denuncia dinanzi al Consiglio di sicurezza dell’Onu del patriarca caldeo Louis Raphael I Sako

a Primavera araba ha avutoun impatto negativo pernoi. Se solo avessimo avutol’opportunità di lavorare in

armonia con il mosaico di religioni egruppi etnici che compongono lanostra regione, avremmo vistoprendere forma una forza capace diguidare la regione verso la pace, lastabilità e il progresso". È uno dei passaggi principali deldiscorso tenuto dal patriarca caldeoLouis Raphael I Sako al Consiglio diSicurezza dell’Onu, che ha dedicatouna sessione alla persecuzione deicristiani e delle altre minoranzereligiose in tutto il Medio Oriente. Una prima assoluta che arriva dopoche le comunità cristiane localiavevano ripetutamente denunciatol’inazione della comunitàinternazionale.Nel suo intervento Sako ha raccontatoil dramma dei profughi e dei rifugiaticristiani, fuggiti in seguito alle violenzedei fondamentalisti islamici e oggicostretti a vivere in centri diaccoglienza e campi profughi.

L"

"Per quanto concerne il mio Paese - hadetto il patriarca - vi chiedo pienosostegno al governo centrale e al governoregionale curdo nella liberazione di tuttele città irachene e, per quanto concerne inspecial modo noi cristiani, yazidi eShabaks, la città di Mosul e tutte lecittadine e villaggi della piana di Ninive".Per il patriarca è necessario garantire"una protezione internazionale per i suoiabitanti e approvare una legge sullaproprietà immobiliare che assicuri i lorodiritti nella loro terra, e che permetta lorodi rientrare nelle loro abitazioni eriprendere la propria vita in condizioni dinormalità. Vi è anche una precisaresponsabilità del governo centrale digarantire loro un risarcimento adeguatoper i danni subiti". Da Sako è giunto anche un distinguorelativo a coloro che compiono questi attiterroristici che, ha sottolineato, "nonvanno generalizzati e associati, per esteso,a tutti i musulmani. Difatti vi è unamaggioranza silenziosa e pacifica dimusulmani che respingono lapoliticizzazione della religione; essiaccettano di vivere una vita normale congli altri, all’interno dello stato civile eseguendo i dettami del diritto. La pace ela stabilità non possono essere raggiuntesolo grazie alle azioni militari; da sole,infatti, esse non sono in grado dismantellare questo modo totalizzante dipensare che distrugge esseri umani epietre, in altre parola la civiltà". Questoimplica che "la comunità internazionale -ivi compresa la Lega araba el’Organizzazione della cooperazioneislamica - prenda azioni legali decise emisure definitive. Tutto questo può essereraggiunto attraverso risposte di tipopolitico, culturale ed educativo".Queste soluzioni devono essere"adeguate per proteggere il mosaiconazionale che è formato da ciascunindividuo, persona e gruppo, senzadistinzioni di natura etnica o religiosa. Èloro preciso compito quello di proteggerei diritti di tutti i cittadini e rafforzare lerelazioni fra loro". Non meno urgente peril patriarca caldeo è "fornire risposteconcrete ai bisogni dei rifugiati e alle lorocrescenti sofferenze". Sako ha avanzatoproposte concrete per garantire laconvivenza futura tra le persone e percontrastare il fondamentalismo e ilterrorismo di matrice religiosa. Traqueste, applicare "norme chepromuovano l’uguaglianza, una legge chepunisca nazioni e singoli individui chesostengono gruppi terroristi a livellofinanziario, intellettuale o con le armi,incoraggiare i leader religiosi ad adottareun tono moderato nei discorsi, cherafforzi il senso di cittadinanza fra gliindividui, la riforma dei programmieducativi, che possano favorire i principidel rispetto fra cittadini e la promozionedella tolleranza e della comunicazione el’esegesi dei testi religiosi, secondo ilprincipio della tolleranza zeronell’estrapolare i testi religiosi dai lorocontesti".

"È mancata l’opportunitàdi lavorare in armonia

con il mosaico di religioni e gruppi etnici

che compongono la nostra regione"

O Madre Santa, Figlia dell’Altissimo, Vergine Madre del Salvatore e Madre nostra, volgi il tuo tenero sguardo sulla Chiesa che il tuo Figlio ha piantato sul suolo d’Asia.

Tu hai accettato pienamente e liberamente l’invito del Padre ad essere Madre di Dio; insegnaci a svuotare il cuore da tutto ciò che non è di Dio, sì da essere riempiti anche noi di Spirito Santo dall’alto.

Tu hai contemplato i misteri della volontà di Dio nel silenzio del tuo cuore; aiutaci nel cammino di discernere i segni della potente mano di Dio.

Tu hai levato la voce per cantare le lodi del Signore; guidaci nel gioioso annuncio della fede in Cristo Salvatore.

Tu hai avuto compassione di quanti erano nel bisogno ed hai implorato a loro nome il Figlio tuo; insegnaci a non temere di parlare del mondo a Gesù e di Gesù al mondo.

Proteggi la Chiesa da ogni potere che la minaccia. Aiutala ad essere immagine vera della Trinità Santissima.

Prega affinché tutti i popoli dell’Asia possano giungere a conoscere il Figlio tuo Gesù Cristo, unico Salvatore del mondo, ed assaporare così la gioia della vita nella sua pienezza.

O Maria, Madre della nuova creazione eMadre dell’Asia prega per noi, figli tuoi, ora e sempre!

Giovanni Paolo II (Tratta dall’esortazione apostolica

post-sinodale Ecclesia in Asia, 1999)

Preghiera per l’Asia

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Sabato, 2 maggio 2015 5Speciale

● La paranoia dittatorialecrea un pressantecontrollo sul Paese

● Nessuno può sviluppareidee "devianti", dinatura religiosa o meno

● I cristiani sonoconsiderati "ostili" eritenuti una sottoclasse

a 13 anni consecutivi, la Coreadel Nord è prima nella lista dei50 Paesi al mondo dove si per-seguitano di più i cristiani.

La differenza rispetto agli altri Paesi èdata dal fatto che nel Paese asiatico -sostiene "Porte Aperte" - vi è un’unicariconoscibile fonte di persecuzione, to-tale, che esclude qualsiasi altra: la pa-ranoia dittatoriale, che rende impossi-bile sottrarsi al pressante controllo chepermea l’intero Paese. Tutti hanno ildovere di partecipare ad almeno un in-contro a settimana, nel corso del qualei cittadini vengono indottrinati e adde-strati ideologicamente. A nessuno èpermesso sviluppare idee "devianti",che siano di natura religiosa o meno. Ilsistema di rigido controllo sociale hacome conseguenza un alto li-vello di autocensura e un’asso-luta prudenza nello sceglierecosa dire e di chi fidarsi.

La deificazione del leaderAttorno alla figura del leaderKim Jong-un - proclamato co-me "Eccelso Successore" e an-nunciato come "Leader Supre-mo" e "Comandante Supremodelle Forze Armate", che detie-ne una posizione centrale intutte le organizzazioni del po-tere (il partito, lo stato e l’eser-cito), essendo anche Primo Se-gretario del Partito deiLavoratori - è stata costruitauna sorta di deificazione, chenon lascia spazio per alcun ti-po di religione e che reputa

una minaccia chiunque osi rivolgersicon riverenza a qualcuno che non siamembro della dinastia Kim. Dopo l’ese-cuzione, avvenuta nel dicembre 2013,dello zio di Kim Jong-un, Jang Song Ta-ek, considerato come il suo primo assi-stente e la seconda persona più poten-te nel regime, risulta che nel 2014 sianostate giustiziate più di 10mila persone,presumibilmente collegate a Jang oaventi comunque idee diverse rispettoa quelle del regime.

Fede nascosta anche nelle famiglieI cristiani vivono la clandestinità e nel-la maggior parte dei casi non osanomostrare la propria fede nemmeno al-

l’interno delle famiglie, specialmente aibambini, per paura che lo possano rife-rire agli insegnanti o ai vicini e che que-sti possano denunciarli. È molto peri-coloso possedere una Bibbia, leggerla ofare un culto in privato. Nel sistema distratificazione sociale chiamato "Son-gbun", i cristiani sono classificati come"ostili" e ritenuti una sottoclasse. Nelcaso vengano scoperti, non sono sol-tanto i credenti a essere puniti ma an-che i loro familiari: nel migliore dei ca-si, i parenti subiscono undeclassamento nel sistema del "Son-gbun", mentre i familiari più stretti, chenon siano identificati come cristiani,vengono mandati in un campo di rie-ducazione per scontare la loro pena. Icristiani direttamente coinvolti, invece,

sono portati nei campi di lavo-ro forzato senza possibilità dirilascio: dovranno lavorare lì fi-no alla propria morte. Un cre-dente di cui si scopra il coin-volgimento in attività religioseclandestine dovrà subire la di-scriminazione, l’arresto, la de-tenzione arbitraria fino allapropria scomparsa, la torturae/o la pubblica esecuzione. Se-condo un recente rapporto, laprigione n. 15 (meglio cono-sciuta come il campo per pri-gionieri politici Yodok) è statachiusa nel 2014. Un rapporto precedente soste-neva che solo all’interno diquesto campo ci fossero più di6mila cristiani, secondo le sti-me dei disertori. I "detenuti"non sono stati rilasciati, matrasferiti.

D

a conversione al cri-stianesimo comporta,in Laos, l’accusa di“turbamento della pa-

ce sociale” e, in termini prati-ci, l’allontanamento dalleproprie case, con la perditadi tutti i propri averi. Come ha riportato l’AgenziaFides, nei mesi scorsi scorsi, 6famiglie cristiane di etniaHmong - nei confronti dellaquale si nutre diffidenza, so-prattutto a causa dell’anticaopposizione al governo co-munista ai tempi della guer-ra tra Vietnam e Stati Uniti -sono state cacciate dal lorovillaggio Ki Hai, nella pro-vincia di Borikhamxay, nel-la parte centrale del Paese,dopo essersi rifiutate di ab-bandonare la fede. Dall’animismo, si erano con-vertite al cristianesimo e leautorità avevano arrestatodue uomini, tra i capi fami-glia, tenendoli in carcere percirca un mese e chiedendo dirinunciare alla fede cristia-

na. Quando sono stati rila-sciati, di nuovo è stato loroordinato di tornare a crederenell’animismo, ma hanno ri-fiutato ancora una volta eper questa ragione è giuntol’ordine di sfratto, a causa delquale le famiglie - in tutto 25persone - hanno perso la ca-sa, il terreno e la fattoria. Sono andate a vivere, in mi-seria, nel vicino villaggio diHoi Keo e durante il viaggioil capo di una delle sei fami-glie, un uomo di 62 anni, èmorto a causa del traumasubìto.

Episodi ripetutiAll’inizio del mese di novem-bre, 7 cristiani di etniaHmong erano stati arrestatinella provincia di LuangNamtha, nel Nord del Laos,dopo la loro conversione. Nei giorni successivi, 5 di lo-ro erano stati rilasciati dopoaver firmato un impegno arinunciare alla loro fede,

mentre gli altri, che avevanorifiutato, sono stati trasferitinella prigione provinciale. A settembre, 6 cristiani e unpastore sono stati arrestatiper essersi riuniti in una ca-sa a pregare. A giugno, cin-que leader cristiani sono fi-niti in prigione con l’accusadi aver ucciso una donna,appena convertitasi dal bud-dhismo al cristianesimo, de-ceduta per morte naturale,che essi avevano visitato nel-le ultime ore di vita, per dar-le il conforto della fede e del-la preghiera e di cui stavanoofficiando il funerale.

Il controllo delle fedi imposto dal GovernoLa Costituzione laotiana sta-bilisce il diritto alla praticadel culto senza restrizioni,ma un decreto del 2002 haintrodotto una serie di con-dizioni che consentono alGoverno di mantenere unostretto controllo sulle fedi.

Sono riconosciute quattro re-ligioni principali: il buddi-smo theravada - che ricevefondi e sussidi e gode del so-stegno a livello governativo enon deve sottostare alle nor-me imposte alle altre fedi - ilcristianesimo (che conta l’1,5cento della popolazione, dicui lo 0,7% cattolici), l’islame il baha’i. Il cristianesimo protestante,in particolare quello deigruppi minoritari, è osteg-giato con forza, perché esso èconsiderato un’importazionestatunitense, che costituisceuna minaccia per il modellopolitico e sociale imposto dalPartito unico comunista, cheha preso il potere nel 1975. A questo si aggiunge la re-pressione contro gli Hmong,che contano molte chiese do-mestiche demolite e fedeliuccisi. Coloro che cercano ri-paro nella vicina Thailan-dia, sono molto spesso cattu-rati dall’esercito di Bangkoke rispediti oltreconfine.

LLaos: chi diventa cristiano "turba la pace sociale"

Corea del Nord: il Paese dove si perseguitanodi più i cristiani

Pakistan

■ Asia e gli altri Simbolo della persecuzione di cui sonooggetto i cristiani in Pakistan, è Asia Bibi,in attesa di essere messa a morte se laCorte Suprema non accoglierà il ricorsodei suoi difensori. Si vuole estendere lacondanna a morte anche a chi offendsolo il Corano, mentre gruppi islamiciradicali chiedono l’immediato rilascio diun agente di polizia, reo confessodell’uccisione nel 2011 del governatoredel Punjab, Salman Taseer, che avevaosato difendere - come aveva fatto ilMinistro cattolico della minoranzeShahbaz Bhatti, anch’egli ucciso - ladonna cristiana madre di quattro figli.Come avverte la World Watch List di"Porte Aperte", in Pakistan - collocatoall’ottavo posto nella classifica delleregioni del mondo in cui è più feroce lapersecuzione - i cristiani vengono presi dimira dalle organizzazioni militantiislamiche, dalla criminalità e da unacultura islamizzante che tende ad isolarlidal resto della popolazione. I credenti chene hanno la possibilità, stanno lasciandoil Paese e alcuni osservatori parlano ditalebanizzazione della società pakistana.La legge sulla blasfemia - cosiddetta"legge nera" - continua a provocareconseguenze devastanti sulle minoranze,inclusa quella cristiana: si contanodozzine di nuovi casi registrati, ma ilgoverno ignora i ripetuti richiamiinternazionali che chiedono una rettificase non addirittura il divieto di applicarequesta legge.Da anni, simbolo di questa persecuzione èAsia Bibi, in carcere dal 2009, condannataa morte l’anno successivo - l’unica suasperanza è il ricorso presentato dai suoiavvocati alla Corte Suprema - perchéaccusata di aver bestemmiato il nome diMaometto. Il codice penale prevede lapena capitale solo per chi insulta il"profeta", ma la Corte federale per lasharia ha proposto al Governo diestendere la pena di morte comepunizione per chi profana il Corano, cheattualmente viene punito con il carcere avita. Anche chi calpesta un giornale sulquale sono pubblicati "versetti sacri" puòsubire questa sorta e la propostaformulata, se approvata, aumenterebbedi gran lunga il numero di coloro cherischierebbero la pena di morte.Per rimanere a quanto accaduto solo negliultimi due mesi, un duplice attentato il 15marzo ha colpito la chiesa cattolica di SanGiovanni e quella protestante, la “Chiesadi Cristo”, a Youhanabad, sobborgointeramente cristiano alla periferia diLahore, provocando più di una ventina dimorti ed un centinaio di feriti.Nelle scorse settimane, un adolescentecristiano, Nauman Masih, 14 anni è statobruciato vivo ed ucciso da alcuni giovanimusulmani che Nauman non conosceva.L’episodio è avvenuto venerdì 10 aprile,quando i giovani musulmani che stavanorecandosi in moschea hanno incontratoNauman lungo la strada. Fermatolo,avendo saputo che era di religionecristiana, lo hanno picchiato, hannogettato benzina su di lui e poi gli hannodato fuoco, fuggendo.

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Sabato, 2 maggio 20156 Chiesa

i è tenuto dal 24 al 26 aprile, aRoma, il convegno dellepresidenze diocesane di AzioneCattolica, con un titolo che

raccoglie una sfida: centrare l’impegnomissionario dell’associazionepartendo da alcune parole chiavedell’Esortazione di Papa Francesco.Poveri, popolo, misericordia, gioia edialogo sono state le cinque parole dilettura su cui l’associazione si èinterrogata, memore delle consegnericevute un anno fa in occasionedell’incontro del 3 maggio: andare perle strade e incontrare le persone; gioire

S

Azione Cattolica: quandola realtà sorprende l’idea

Convegno delle presidenze diocesane dell’Associazione a Roma

ed esultare sempre nel Signore.Per ciascuna parola si è svolto unmini-convegno di approfondimentocon una relazione introduttiva e ilracconto di esperienze concrete, perpermetterci poi nel pomeriggio dilavorare nei laboratori su buone prassida seguire poi nella nostra realtà, perrendersi prossimi in ambito civile,etico e culturale, accompagnando lepersone nella fatica del quotidiano.Al termine di questa tre giorni, comeha ben sintetizzato nella sua relazionefinale il presidente nazionale, MatteoTruffelli, l’associazione deve lasciarsi

interrogare dalla vita concreta dellepersone ,perché"essere missionarisignifichi accorgersi innanzitutto che èil Signore stesso che abita la vita diciascuno".Abbiamo un patrimonio di esperienzeda dare alla Chiesa che vive nellerealtà della parrocchia, ecomunicandolo, rimanendo in rete,siamo parte di un’unica esperienza diComunità.In fondo "Le sfide esistono per esseresuperate. Siamo realisti, ma senzaperdere l’allegria, l’audacia e ladedizione piena di speranza! Nonlasciamoci rubare la forzamissionaria!".( n.109 della Evangeliigaudium)Il convegno è stata anche un’occasione per commemorare ilsettantesimo della Liberazione ericordare alcune delle figure dellaResistenza legate per formazioneall’associazione.

Agenda

■ MossaRiti al PrevalVenerdì 1° maggio nel santuario di Maria

Regina dei Popoliin Preval, alle ore10, sarà celebratala messa solenne.Seguiràl’esposizione delSantissimo el’Adorazione perl’intera giornatasino alle ore 18.Domenica 10maggio, giornata

in cui si celebra la festa del Santuario, alleore 18 sarà celebrata la messa solenne.

■ SegnalazioneFalsi operatori CaritasDa più parti è stato segnalato che,soprattutto negli ultimi giorni, sedicentioperatori Caritas stiano contattandotelefonicamente persone residentisoprattutto nell’area di Monfalcone e delMandamento chiedendo un’offe ta indenaro a favore della Caritas diocesana oproponendo la partecipazione onerosa adeventi che sarebbero organizzati a favoredella Caritas stessa.Si sottolinea che tali persone non hannoalcun rapporto con la Caritas diocesana:per contribuire alle iniziative disolidarietà promosse della Caritas ci sipuò rivolgere alla propria parrocchia ocontattare la sede della Caritas in piazzaSan Francesco a Gorizia (telefono0481531847). Si invitano le persone contattate con talimotivazioni, a segnalare quella che siconfigura come una vera e propria truffadirettamente alla Caritas diocesana o alleForze dell’Ordine.

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Sabato, 2 maggio 20158 Chiesa

● La scorsa settimanaa Padova l’aperturadell’ Anno Accademico

● Oltre 2500 gli iscrittiai vari corsi(più di 2100 sono laici)

● L’impegno dicostruire rete fra i soggettiche si occupano di teologia

uando nacque, dieci anni orsono - lo ha ricordato il vesco-vo di Padova mons. AntonioMattiazzo nel suo intervento -

la facoltà teologica del Triveneto avevaa cuore la qualità; voleva offrire alleChiese del Triveneto un punto di riferi-mento forte, sapienziale, in grado diconfrontarsi con la cultura del tempo,in un’apertura all’insegna del dialogo.E la ricerca della qualità resta ancorauna delle priorità della facoltà, che tral’altro ora presenta numeri importanti.In questo anno accademico gli studen-ti iscritti sono 2.552, di cui 2.100 laici(nel 2005 erano 1960, di cui 1.400 laici).Degli attuali studenti 348 frequentanoi corsi di teologia nei tre cicli di baccel-lierato (219), licenza in teologia pasto-rale e spirituale (102) e dottorato (27)della sede centrale di Padova; 1.927 ne-gli 11 istituti di scienze sociali e religio-se e 277 nei 5 istituti affiliati; i docentisono 403. "Questi numeri - ricorda ilpreside, mons. Roberto Tom-masi - manifestano una so-stanziale tenuta, anzi un in-cremento della popolazionestudentesca di circa il 30 percento nell’arco del decennio".Numeri positivi, dunque, checonfermano la validità dell’in-tuizione iniziale, che si è ap-poggiata su tre leve giudicatedecisive: la necessità di lavora-re in rete, l’impegno per unateologia pratica, lo sviluppodella qualità. Costruire rete trai vari soggetti che si occupanodi teologia nel Triveneto è sta-to un impegno di riconiuga-zione funzionale, di organizza-zione, ma anche diottimizzazione di opportunità."Un processo virtuoso di col-

laborazione e condivisione di conte-nuti, risorse e progetti che pian pianosta dando volto e rilevanza alla rifles-sione teologica nelle nostre chiese par-ticolari e per le nostre società. Ci sonouna solidarietà e una sussidiarietà checominciano ad essere effettivamentevissute e che veicolano potenzialità,idee, necessità, aiutando anche le real-tà più "deboli" a inserirsi e rendersipartecipi: qui c’è un piccolo tesoro aportata di mano che merita di esserevalorizzato e fatto crescere".Poi la ricerca continua, positivamenteesasperata della qualità, nella didatticae nella ricerca. Ma c’è un terzo puntoche caratterizza in maniera decisiva illavoro della facoltà: l’impegno per unateologia pratica. Lo ha detto anche ilcardinale Parolin: niente teologia da ta-volino, niente ricerca "pura" disanco-rata dal reale; lo ha ribadito mons.Tommasi: "Dieci anni or sono la na-scente facoltà ricevette come mission

una particolare attenzione alla teolo-gia pastorale. Il che per noi ha signifi-cato e significa fare teologia - scientiafidei - elaborando il sapere su Dio, sul-l’uomo e sul mondo implicato nella fe-de cristiana nel Dio-Trinità in modoche essere, conoscere e agire vi sianointimamente connessi. Lo sforzo èquello di elaborare e proporre una ri-flessione teologica attenta da un latoalla sua essenziale relazione alla vitaecclesiale, dall’altro nella continua ri-cerca di un dono-scambio necessariocon le culture e le società. In quest’ot-tica la presenza di una realtà comequella di una facoltà teologica apparequanto mai significativa anche in ordi-ne alla indispensabile promozione diquel bene/diritto fondamentale che èla libertà religiosa, oggi così minaccia-to e insieme così bisognoso di esseresemantizzato, riconosciuto, promossoe custodito".Una compito inequivocabile, radicale,

perché, come ha detto il pa-triarca Francesco Moraglia,"attraverso il sapere critico lateologia è così chiamata a di-scernere a partire dall’eventoGesù Cristo, non dalle culture.Il metodo non può che esserequello del dialogo ovvero su-scitare con empatia, ma an-dando a fondo nel modo piùradicale, le domande antropo-logiche dell’uomo e, in parti-colare, dell’uomo contempo-raneo, quello post-moderno".C’è poi tutta la questione del-l’annuncio, le scelte pastorali,anche su questo la facoltà teo-logica è chiamata ad un ruoloforte, oltre i saperi, staccandogli occhi dai libri e guardandoalla chiesa "militante".

Q

el disegnare la visio-ne e la teologia di pa-pa Francesco nelmondo aperto, il car-

dinale Pietro Parolin, Segre-tario di Stato del Papa, nellalectio magistralis che ha cele-brato i dieci anni della Facol-tà, ha ricostruito in manierasistematica un pensiero che èmolto di più di un’intuizione,assumendo la concretezza delmodo di intendere la comu-nità umana e la Chiesa.Il punto di partenza è proprioil mondo aperto, quello vis-suto qui e ora da tutti (anchedalla comunità dei credenti);un pianeta senza confini.Francesco preferisce guardarea questa terra come a un po-liedro, nel quale "ciascunafaccia conserva la sua unici-tà e l’identità che ne determi-na la differenza e la ricchezza

rispetto alle altre. Ne conse-gue che la tutela dell’identitàè un fatto essenziale, anzi ènormale difenderla perchéall’identità stessa è legata ladignità della persona umanae la sua unicità".Non quindi un mondo senzadifferenze, omologato e cometale gestito da un potere cen-tralizzato, ma una realtà incui le differenze (di storia,culture, fedi) rappresentanomolteplici ricchezze che han-no un unico imperativo: met-tersi in relazione, confrontar-si, dialogare.Qui entra in campo, prepo-tentemente, la misericordia;che nella visione di Francescodilata in maniera sconvol-gente la sua valenza, dive-nendo la modalità con cuitutti, soprattutto i cristiani,devono rapportasi con gli al-

tri: all’insegna dell’accoglien-za, della compassione, del-l’amore."La via maestra per favorirela comprensione tra le diver-sità e costruire la pace inmezzo a visioni e modi di vi-vere ed agire contrapposti".Lo strumento, forte e corag-gioso, il metodo, arduo per-ché rigoroso, attraverso cuirendere praticabile la miseri-cordia come cuore del rap-porto tra Chiesa e mondo è ildialogo, una frequentazioneche esige quelle "pazienza eumiltà, che accompagnanouno studio approfondito,poiché l’approssimazione el’improvvisazione possonoessere controproducenti o ad-dirittura causa di disagio eimbarazzo". Un dialogo chenon può che essere globale,tra la fede, la ragione e la

scienza, interreligioso, socia-le, nei rapporti tra le nazioni.Il resto viene a seguire, macon conseguenze profondissi-me, anche per la Chiesa. Per-ché se la misericordia rappre-senta la risposta cristiana almondo falsamente aperto ese è il dialogo il metodo at-traverso il quale esercitarequesta virtù, molto vienemesso al bando: dalle discri-minazioni ai pregiudizi, dal-le preclusioni dottrinali agliapprocci moralistici, dalle in-giustizie sociali alle guerre,dalla (falsamente) inevitabi-le accettazione della povertàal dominio del potere econo-mico sulle altre facce del-l’identità. La misericordia èuna categoria potente edeversiva; il dialogo è un me-todo che non ammette com-promessi.

NIl dialogo. Per rendere praticabile la misericordia

Facoltà teologica: 10 anni di riferimento sapienziale

Agenda pastorale

■ SchedaC.pa.pa. e giovaniNell’assemblea diocesana dello scorsogiugno era emerso più volte e in diversimodi il tema della presenza dei giovaninelle nostre comunità, a volte con untono di speranza, a volte con unsottofondo di tristezza e di delusione.Questo argomento è stato poiampiamente ripreso nella letterapastorale del vescovo Carlo perquest’anno pastorale Una Chiesa cheascolta e che accoglie. Fra i suggerimentidel vescovo c’è anche quello di dedicareuna sessione del consiglio pastoraleparrocchiale all’ascolto dei giovani. Moltospesso si parla dei giovani, ancora piùspesso ci si lamenta di loro, ma si fa faticaad ascoltarli e a parlare con loro. La scheda che si trova sul sito delladiocesi fornisce alcuni spunti per

organizzarequesta sessionedel consigliopastoraleparrocchialededicatoall’ascolto coigiovani.Chiaramente èun incontro chedeve esserepreparatotenendo contodella realtà

locale, pertanto anche la scheda forniscealcuni suggerimenti per pensare in modooriginale a questo incontro, ma lasciandomolto alla fantasia della giunta delConsiglio Pastorale. È un incontro che vapreparato con attenzione: per questovengono segnalate alcune attenzioni daavere per non far sì che finisca per essereun’esperienza controproducente. Adesempio è bene ragionare su quale sia illuogo migliore per tenere questa sedutadel Consiglio Pastorale, chi siano lepersone da invitare e come farlo, qualepuò essere un griglia da argomenti daaff ontare, quale metodologia usareperché sia eff ttivamente un incontro diascolto. Sarebbe auspicabile dare un resoconto diquesto incontro anche sul settimanalediocesano in modo da stimolare similitentativi anche in altre comunità.

■ Sala "Incontro"Le parabole della misericordiaMartedì 5 maggio alle ore 20.30 presso laSala "Incontro" della parrocchia S. Roccodi Gorizia il prof. dott. Grasso don Santiterrà il primo dei quattro incontri cheavranno per oggetto "Le Parabole dellaMisericordia". Tema del primo incontrosarà: "La parabola del re e dei servi: lamisericordia come esperienza".Seguiranno martedì 12 con il tema "Ilbuon samaritano: la misericordia oltre ilconfine, martedì 19 "La pecora smarrita,la dramma, il fariseo e il pubblicano: lamisericordia per il deviante" e martedì 26"Il padre e i due figli: la misericordiagratuita".Gli incontri sono un momento diriflessione in preparazione del giubileostraordinario indetto da papa Francescoche avrà al suo centro la misericordia diDio.

■ Domenica 10Gruppo SamuelDomenica 10 maggio dalle 16.00 presso ilConvento delle Suore di Nostra Signora, invia S. Chiara a Gorizia, ci sarà il prossimoappuntamento del gruppo Samuel: ungruppo dedicato a coloro che voglionovivere la vita come vocazione e siinterrogano a 360° sulla volontà di Dionella propria vita. L’incontro prevede unalectio divina, un tempo prolungato disilenzio, la condivisione e un’istruzionesulla vita spirituale. Si conclude con la condivisione dellacena. Informazioni:[email protected]

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Sabato, 2 maggio 2015 9Chiesa Locale

✎LAPAROLA DELLADOMENICA | di Mons. Paolo Nutarelli

V domenica di Pasqua

ancora Giovanni ad ac-compagnarci in questoTempo pasquale nel mi-stero di Dio. La Liturgia

di questa quinta domenica diPasqua, ci rimanda all’UltimaCena di Gesù ed in particolarealle “raccomandazioni” finalifatte dal Maestro ai suoi, chedovranno reggere alla provadella croce e che saranno chia-mati a continuare la sua mi-sione.I versetti del capitolo 15 di Gio-vanni risuonano, oggi, comeuna “poesia di comunione” ed èfacile intravedere nel rapportodi Gesù Cristo con i suoi disce-poli, un modello di riferimentoper ogni Comunità cristiana.Questa “poesia di Comunione”ruota intorno all’immaginedella Vite. Allora come oggi, labellezza di un grappolo d’uvaaffascina per la sua meravi-

Ègliosa composizione. E’ un sim-bolo ideale per esprimere l’in-dividualità e, contemporanea-mente, la Comunità.L’espressione che compare ilmaggior numero di volte nelbrano odierno è “rimanere”: èl’invito che Gesù rivolge aisuoi.Rimanere per riconoscere inGesù la vera vita e nel suo Pa-dre il vignaiolo; rimanere perriconoscere che legati a lui didà frutto; rimanere per ricono-scere che è Gesù stesso che desi-dera questo legame con l’uo-mo.L’immagine della vite, inoltre,ci dice che la Fede in Gesù, per

quanto personale, non è indi-vidualistica. Non esisteun’esperienza di Fede che possaconsiderarsi così eccezionaleda far a meno di inserirsi inuna vita di Comunità “ordina-ria”.Quante volte, invece, le personesi ritrovano con una Fede “fai-da-te” e spizzicano qua e là,dove trovano più “calore” oemozione”, dove “si sentono” o“rinascono” e finiscono, anchein totale buona fede, per evita-re le relazioni con la Comunitàcristiana dove vivono.La vera Fede, in definitiva, hala straordinaria capacità diunire e di farci sentire apparte-

La vera vita è in Gesùnenti in prima persona ad unaComunità molto più vasta evariegata, con la sua storia e isuoi luoghi. L’altra espressione sulla qualepoter riflettere è la potatura...Potare è diverso da tagliare.Il tagliare è sempre una violen-za che genera morte, il potareinvece è pur un’azione difficile;molto simile alla prima, maporta all’effetto contrario, cioèalla vita e a maggiori frutti.La “potatura” delle tante esi-genze e soprattutto di ciò che èsuperficiale, è un fatto necessa-rio per salvare la qualità e laquantità dei frutti. Concludo con una bella cita-

zione di don Giovanni Berti:“La mia vita spirituale è unapianta di cui devo prendermicura anch’io insieme con Dio.Non posso lasciare che crescaselvaggia e da sola.Lo spirito che ho dentro, e che èil vero luogo del mio incontrocon Dio, rischia davvero di sec-carsi e di esser gettato via senon è curato attraverso la pre-ghiera, la meditazione dellaParola, la vita comunitariadella Chiesa, la vita concreta dicarità sullo stile di Gesù. Questisono gli strumenti per la giustacura e la corretta potatura del-la mia vita spirituale.Se imparo a coltivare questamia vita spirituale diventodavvero fruttuoso, e chiunquemi avvicina si accorge che inme i frutti dell’amicizia, dellapazienza, del perdono, dell’al-truismo sono davvero abbon-danti.E questi frutti di vita segnalanoche il mio legame con la piantaprincipale che è Gesù non è in-terrotto ma è vivo”.

Dall’agenda dell’arcivescovo

Domenica 3 Maggio- Alle 10.00, nel Duomo di Cormons,celebrazione della Confermazione.- Alle 18.30, nella chiesa del Sacro Cuore aGorizia, S. Messa di suff agio per gli Scomparsideportati in Jugoslavia.

Martedì 5 Maggio- Alle 10.00, in Arcivescovado, Consiglio deiVicari.- Nel pomeriggio visita alcune famiglie nelleParrocchie di Gorizia.

Mercoledì 6 Maggio- Alle 8.00, nella Chiesa di S. Ignazio (Gorizia),Messa e incontro con Parrocchia Angeli Custodidi Milano.- Dalle 9.30, in Arcivescovado, udienze libereriservate ai soli sacerdoti.

Giovedì 7 Maggio - Dalle 9.30, a Castelmonte, ritiro del clerodiocesano.

Venerdì 8 Maggio- In mattinata, in Arcivescovado, udienze.

Sabato 9 Maggio- Alle 15.30, in Arcivescovado, ConsiglioPastorale Diocesano.

Domenica 10 Maggio- Alle 10.00, nella Parrocchia di Maria Madredella Chiesa di Ronchi dei Legionari,celebrazione della Confermazione.- Alle 16.00, presso il Convento dei Cappuccini aGorizia, incontro del Gruppo Samuel.- Alle 20.00, presso il Kulturni Center "LojzeBratu¬" (Gorizia), spettacolo "Viale deiCiliegi,17 - cercasi tata per due adorabilibambini" del gruppo "I Tubi Innocenti".

✎FAQ - FREQUENTLYASKEDQUESTIONS | di Don Nicola Ban

omelia, dettacomunementepredica, è iltentativo di in-

carnare la Parola di Dioal centro dell’eucarestianella situazione della vita dellacomunità che sta celebrando.L’omelia vuole aiutare a coglie-re il collegamento tra la cele-brazione, con i suoi testi liturgi-ci e con i suoi testi biblici, e lavita concreta. Poiché ogni prete è originale eogni assemblea è unica, nonpuò esserci una predica che val-ga sempre e comunque per tuttii contesti e pertanto non c’è nes-suno che comanda che cosa direai sacerdoti nelle varie celebra-zioni. Ogni sacerdote, in basealla lettura personale che fa inclima di preghiera della Paroladi Dio, in base alla propriaesperienza spirituale e alle per-sone che ha di fronte, fra i mol-

’L

teplici spunti che ci possono essere nella liturgia o nel-la vita della comunità sceglie quelli che reputa più

adatti. Certo, in alcune occasio-ni, può essere suggeritodal vescovo o dalla confe-renza episcopale di tenerconto di qualcosa in par-

ticolare: ad esempio un eventoecclesiale straordinario, unagiornata speciale nell’anno li-turgico (giornata missionaria,giornata delle vocazioni). Mageneralmente la linea dell’ome-lia viene scelta e preparata daisacerdoti. Ci sono alcuni libri e diversi sitiinternet che danno dei suggeri-menti su come costruire l’ome-lia e su quali contenuti poterdare, ma ogni presbitero poi de-ve metterci un po’ della farinadel suo sacco. Con una battuta: per fare unabuona omelia l’importante èche il sacerdote abbia qualcosada dire, la dica e smetta di par-lare una volta che l’ha detta...

I preti come decidono che cosadire durante la predica? Apostolato della Preghiera

■ 13 maggioPellegrinia Monte GrisaL’Apostolato della Preghiera diocesanoorganizza l’annuale pellegrinaggio inpullmann con i gruppi regionali dell’AdPmercoledì 13 maggio al Santuario di MariaMadre e Regina a Monte Grisa (TS).Partenza alle 14 da Lucinico e fermate aGradisca d’Isonzo, Ronchi dei Legionari,Monfalcone. Alle 15.30 recita del santorosario, alle 16 s. messa. Per informazionied iscrizioni chiamare ai numeri328/2645873, 339/8607859 oppure333/1070689. Vi aspettiamo numerosi perpregare e fraternizzare in occasione dellafestività della B.V. Madonna di Fatima.

"E dunquegiungemmoa Roma..."(At. 28:14)

a Lettera di San Paolo ai Romanista segnando il cammino pasto-rale delle nostre comunità comesuggerito dall’arcivescovo Carlo

nella sua Lettera "Una Chiesa che ascol-ta e che accoglie".A conclusione dell’Anno pastorale, dal22 al 24 giugno, la diocesi si farà pelle-grina Roma, con la guida del vescovo,sostando nei luoghi che tradizional-mente conservano memoria propriodella presenza dell’apostolo Paolonell’Urbe.Sarà anche l’occasione per partecipareall’udienza generale del mercoledì dipapa Francesco in piazza San Pietro "ri-cambiando" così la Visita che il papa hacompiuto nelle nostre terre nel mese disettembre sostando nel cimitero austro-ungarico di Fogliano e celebrando lamessa nel sacrario di Redipuglia.Il programma prevede, fra l’altro, la visi-ta al complesso delle Tre Fontane e lacelebrazione nella basilica del martiriodi San Paolo; è prevista inoltre la visitaalle sinagoghe ed al Museo della comu-nità ebraica di Roma ma anche allechiese di Santa Maria in Lata, a San Pao-

Llo alla Regola (sorte sulle case dove se-condo la tradizione l’Apostolo Paoloavrebbe abitato durante la sua perma-nenza nella capitale dell’impero), alCarcere Mamertino (il luogo dove Pie-tro e Paolo trascorsero gli ultimi giornidi prigionia prima di essere martirizza-ti), a San Paolo fuori le Mura (sorta nel-l’area della sepoltura dell’apostolo co-me attesa Eusebio di Cesarea: “Io tiposso mostrare i trofei degli Apostoli. Seandrai in Vaticano o sulla via Ostiense, vitroverai i trofei dei fondatori della Chie-sa”.Il costo del pellegrinaggio sarà di 260euro a persona in camera doppia (280in singola, sino ad esaurimento dellestesse) e comprende il viaggio in pul-

lman con partenza da Gorizia (eventua-li soste saranno concordate secondo laprovenienza deipartecipanti), i pasti dalla cena del lu-nedì alla cena del martedì, la visita aimusei, le guide, l’assicurazione.La partenza da Roma per il rientro av-verrà nel primo pomeriggio di mercole-dì 24. Per informazioni e prenotazioni ci sipuò rivolgere alla signora Barbara, pres-so la Cancelleria della Curia al numero0481597617 (email: [email protected]) Al momento dell’iscrizione andrà ver-sata una caparra di 100 euro; il saldodella quota dovrà avvenire entro il 15maggio.

Itinerario nei luoghi diSan Paolo dal 22 al 24giugno prossimi;mercoledì l’udienza generale in piazza San Pietro

Pellegrinaggio diocesano

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Sabato, 2 maggio 201510 Società

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e opere realizzate grazie all’8xmillesono oltre 20.000 in Italia e nel Ter-zo Mondo. Le 10.584 già avviate inItalia si possono visitare sulla map-

pa delle opere www.8xmille.it. Ed è pro-prio la mappa la protagonista della co-municazione che si troverà nelleparrocchie nella Giornata nazionale del 3maggio con il titolo: "Scopri la mappa del-le opere 8xmille che hai contribuito acreare".La solidarietà da consultare 365 giornil’anno e 10.584 ottimi motivi per destina-re l’8xmille alla Chiesa cattolica.

Moltiplicazione di solidarietà"Le diocesi italiane con le parrocchie (at-traverso i propri sacerdoti e laici di buona

volontà) fanno il possibile per non esseresolo degli osservatori della crisi economi-ca che sta attraversando il nostro Paese",dichiara Matteo Calabresi, responsabiledel Servizio promozione sostegno econo-mico alla Chiesa."Mense Caritas, centri di ascolto e di ac-coglienza, oratori, laboratori per avviareesperienze di lavoro, interventi per tute-lare il patrimonio artistico (a disposizionedi tutti), costruzione di nuovi centri par-rocchiali in periferie dimenticate da tutti:sono vari e numerosi gli esempi di operesocialmente utili, capaci di contrastarel’abbandono scolastico, gravi solitudiniumane, disoccupazione, povertà. Sonotutti interventi vicino a noi, perchél’8xmille non è una moltiplicazione fisca-le, ma una moltiplicazione di solidarietà".Il 3 maggio non sarà, quindi, solo una

questione di firme. In ogni parrocchia cisarà una vera e propria mobilitazione perriscoprirsi tutti corresponsabili e quindiparte della Chiesa in missione. Sarà im-portante ricordare e accompagnare i fe-deli che frequentano la parrocchia a de-stinare l’8xmille fino a settembre. "Ilmeccanismo dell’8xmille funziona bene eoltre 18 milioni di contribuenti titolari del730 o Unico scelgono una delle 12 opzio-ni presenti sui modelli fiscali. Di questi ol-tre 15 milioni firmano per la Chiesa cat-tolica. Ma parliamo di circa 30 milioni dicontribuenti che comunque sono obbli-gati a presentare la dichiarazione dei red-diti. Altri 11 milioni di persone con la so-la Certificazione unica non sanno di avereil diritto di destinare l’8xmille".Per questo nelle parrocchie è stata distri-buita anche una scheda utile per destina-

re l’8xmille, alternativa alla Cu, per tuttiquesti contribuenti esonerati dalla di-chiarazione dei redditi. Molti pensionati elavoratori avranno così la possibilità diesprimersi firmando la scheda per poiconsegnarla in busta chiusa ad un Caf oalla posta.Un modo, non l’unico, che hanno i fedelidi partecipare alle necessità della propriaChiesa. Un gesto di coerenza, una espres-sione di solidarietà con cui si può aiutarela Chiesa ad annunciare il Vangelo in mo-do concreto aiutando gli anziani soli, lefamiglie bisognose, i ragazzi a rischio, i sa-cerdoti che ogni giorno nelle nostre cittàvengono incontro alle necessità spiritua-li e umane di ciascuno. E per vedere cosaè stato fatto basterà collegarsi alla mappadelle opere su www.8xmille.it o scaricarel’app sullo smartphone.

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3 maggio: "Scopri la mappa delle opere 8xmille che hai contribuito a creare"

Una Giornata per moltiplicare la solidarietà

a celebrazione degli anniversa-ri - come informano le statisti-che - non sono molto di moda,anche tanti amano dire a paro-

le che "non c’è futuro senza passato" oche "dimenticare significa qualchevolta, ricadere". Una minaccia chenon sembra preoccupare quanti (e so-no maggioranza ormai) chiedono didimenticare, lasciando il giudizio allastoria. La storia - anche lasciando daparte i luoghi comuni - non manca dimarcare date e celebrazioni. Il 25 apri-le di quest’anno, settantesimo anni-versario della conclusione della guer-ra di liberazione, ha trovato interpretie manifestazioni di qualità che hannosaputo cogliere nel cuore il senso diuna festa che è festa di tutti come delresto il 1 maggio, festa del lavoro.La nostra celebrazione non perde divista il contesto nel quale avviene,quello della nostra terra. Quel "Gori-

ziano" che non vogliamointendere con utilizza-zioni strumentali ma cherappresenta una terra dimolteplicità, di popolidiversi, di storie intrec-ciate e di vicende contro-verse che se non possonoessere selezionate, met-tendo da una parte il be-ne e dall’altra il male intutte le loro gradazioni,

ricerca da sempre (e certamente dal 25aprile di settanta anni fa) un punto disintesi complesso che occorre mettereal centro della comune considerazio-ne. Un punto di vista condiviso anchese le storie sono diverse e, il più dellevolte, non condivise.Questo punto che a fatica - e spessofacendo un passo in avanti ed un pas-so indietro - si tenta di costruire met-te al primo posto il desiderio comunedella pacificazione dopo le tragedie didue guerre e di violenze inaudite; insecondo luogo, il riconoscimento cheil 25 aprile significa una carta costitu-zionale ed un dettato costituzionale darealizzare ancora ma che resta un pun-to fermo, incancellabile; infine che lacostruzione della democrazia è affida-ta alle mani di tutti, non è privilegio dialcuno e, tantomeno, è automatica.La nostra terra - in quello sguardogrande e più ampio dei confini che ab-

biamo avuto la gioia di vedere cadutidopo un tempo fatto di cortine di fer-ro e di angustie ideologiche che nonsolo non sono state amate dalla gentema avevano convinto solo alcuni rap-presentanti - è una terra dove con il 25aprile di settanta anni fa ha visto riap-parire all’orizzonte un coraggioso noalle oppressioni e alle negazioni; uncammino diverso e controverso, è av-venuto senza spargimento di sangue,grazie ai contatti fra le persone, grazieal coraggio di pochi che in pratica nonhanno rinunciato alle loro convinzio-ni ma hanno lavorato a favore dellepopolazioni e della loro terra, moltomeno per i principi e per il regime. Settanta anni, per noi, sono stati nonsolo di verifica sulle medaglie conqui-state o sugli allori di vittorie contesta-te: sono sette decenni di paziente co-struzione di un confine più aperto, diuna collaborazione con il coraggiodella verità, di cooperazione econo-mica per una rinascita (alla quale glistati centralisti non sempre hannopensato), di purificazione della me-moria, di paziente opera di riconcilia-zione , senza negare le storie diversema obbligandole a fare i conti con laricerca e l’impegno alla riconciliazio-ne. Tutto questa è stato possibile propriosui dettati del 25 aprile di settanta an-ni fa che ha posto pietre decisive per la

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La nostra celebrazionenon perde di vista

il contestonel quale avviene,

quello della nostra terra

25 aprile:il sensodi una festache è di tutti

costruzione di una democrazia chenon si ausculta e si loda, qualche vol-ta si dilania forse in polemiche di po-co senso, ma guarda alla sostanza: lacostruzione di forti convinzioni de-mocratiche che hanno il loro punto dipartenza nel servizio e nel bene co-mune. Di fronte a questo i sostenitoridel partito unico negatore di diritti ci-vili e politici, il mito del capo, l’idola-tria della massa e le altre cianfrusagliealla fine hanno dovuto lasciare il cam-po. Tutti si augurano che questo nonconsenta spazio all’anarchismo o alvelleitarismo.Questa testimonianza che viene daquesto angolo della Regione - impos-sibile a Trieste ed a Udine, dove le con-trapposizioni contano, sia quelle sul-la non accolta opera di pacificazione aPorzus o quella della data della festadel Friuli - ha una propria consistenzae portata. Di più, è una strada che me-rita ulteriori passi in avanti: battersicontro tutte le oppressioni e dittatu-re, soprattutto quelle che sono al-l’orizzonte e costituiscono i prologodella terza guerra mondiale come af-ferma Papa Francesco. Dall’ex-Congo viene una testimonian-za di riconciliazione così come è ve-nuta dall’Irlanda; strade che vannopercorse anche per la Cambogia, perle contrade del Medio Oriente e del-l’America latina, in una crescendo difiducia e di riconciliazione, sconfig-gendo la logica del potere e del dena-ro che si camuffa dietro ai mercati daacquisire, le terre (ricche di sottosuo-lo) da conquistare, magari attraversoideologie sempre disponibili a soffia-re sul fuoco delle contraddizioni.Infine, la celebrazione dei settanta an-ni della liberazione interroga tutti sul-l’uso che abbiamo fatto delle respon-sabilità democratiche: un esercizioche passa attraverso la libertà di giu-dizio ed esige il superamento dell’in-differenza e del qualunquismo dellescelte, la fine del pensiero unico. Laresistenza è soprattutto quella delleidee, della formazione rigorosa e delsacrificio personale; resistenza è re-spingere ogni silenzio consenzienteed esercitare la responsabilità control’anonimato e l’ipocrisia. Tutto questoè opera della Politica.

R.B.

Page 11: I nuovi martiri del XXI secolo - Voce Isontina

Sabato, 2 maggio 2015 11Evangelizzazione

I volti e le storie dell’Africa

La storia di J.: con caparbietà nel voler superare gli ostacoli e tanti sacrifici ha terminato i suoi studi e ora ha preso in mano il suo futuro

n un caldo pomeriggio africanocerchiamo un po’ di refrigerio sottoi rami di un mango che estende lasua ombra sul cortile di J., per

l’occasione bene scopato (non c’è unfilo d’erba) e tutto in ordine. Unatelefonata qualche sera prima ciinvitava a fargli visita nella nuovaabitazione in affitto, a 7 euro al mese.Si tratta di un monolocale in "banko",cioè in mattoni di fango, tetto inlamiera, molto più vicina al posto dilavoro di quella di prima. Siamo in un quartiere nato attorno allazona industriale che si sta sviluppandoa nord-ovest della capitale. Da un paio di mesi J. è stato assunto inprova, da uno dei più grandi complessiindustriali del Burkina, come quadrosuperiore, dopo aver conseguitobrillantemente una laurea breve.Sono quasi le cinque del pomeriggio."Vi ho preparato qualcosa" - ci dicecon un certo pudore. Ci aspettava apranzo! Ed è con nostra grande sorpresa cheesce dalla "sua casetta" con due piattifumanti di spaghetti al sugo di pesceche abbiamo condiviso a tre con veropiacere sotto lo sguardo incuriosito deipassanti, perché il cortiletto èsprovvisto di cancello. Per J. è stato unonore avere "les tanties" (ziette) allasua mensa. Durante questo momento di relax ciracconta del suo lavoro e condivide lagioia del suo primo stipendio."Ho inviato qualcosa alla mia famiglia,

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al villaggio". La conferma ci viene datadallo zio che lo ha seguito in questianni e accolto in famiglia, (a Dedugudove lavora nel campodell’insegnamento) per curarlo,quando il ragazzo si trovava in unostato di prostrazione ed esaurimentoper poco cibo e troppo studio. Lo zio loha seguito fino alla guarigione, conimpegno e sacrificio da parte sua edella giovane moglie che proprio inquel periodo ha perso una gravidanza.J. raramente ha avuto qualcosa di suo,

se non gli aiuti dati da grazie al CentroMissionario, per gli studi universitari eper la mensa. Il giorno della prima"paga", per lui è stato un avvenimentoeccezionale; ha telefonato subito allozio per annunciargli la bella notizia. Lo zio che in tutti questi anni lo hasempre consigliato con tanta saggezza,lo ha invitato a condividere la somma,oltre che con i genitori al villaggio,anche con altre persone e con unfratello maggiore, che già lavora datempo, e che non lo ha mai aiutato neimomenti di bisogno. "È bene che tudia qualcosa anche a lui" è stato ilconsiglio dello zio e J. così ha fatto.Tra un familiare e l’altro, non so cosasia rimasto nelle mani del giovane macerto tanta gioia nel cuore nelcondividere il frutto delle sue fatiche ditanti anni di studio e preparazione peril suo primo mese di lavoro.Ora J. con il suo stipendio mensile haacquistato due sedie di plastica equalche stoviglia, così ha potutoinvitarci quella domenica. Ora pensadi economizzare per il futuro, pensa aduna casetta tutta sua e potersi crearela "sua famiglia".Anche noi condividiamo la gioia ditanta generosità di questo giovane, checon molto impegno, caparbietà nelvoler superare gli ostacoli e tantisacrifici ha terminato i suoi studibrillantemente e che ora ha preso inmano il suo futuro e lo gestisce consaggezza, sulle orme dello zio.

Ivana Cossar

I giovani,la speranza del Burkina

Esperienza per un gruppo di giovani

In Messico, da p. Aldo

ono 8 i giovani della diocesi di Gorizia che durante l’esta-te, dal 25 luglio al 9 agosto, andranno in Messico per unviaggio di conoscenza missionaria. Meta è la parrocchia diTexcoco a Città del Messico dove opera don Aldo Vittor, sa-

cerdote originario della nostra diocesi e in servizio nella ComunitàMissionaria di Villaregia. Il gruppo sarà composto anche da 4 per-sone della parrocchia S. Teresa del Bambin Gesù di Trieste, fra cuianche il parroco don Paolo Iannaccone che accompagnerà i gio-vani. Dopo un primo incontro di conoscenza reciproca di contatto conla missione come appare nei testi del vangelo, il secondo incontro,svoltosi a Trieste, ha visto la testimonianza di don Franco Gisma-no e di don Giampaolo Muggia che hanno raccontato come le dio-cesi di Gorizia e di Trieste si sono aperte alla missione "ad gentes"dopo il Concilio Vaticano II.

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A Roma, dal 3 al 5 luglio

RnS: 38^ Convocazionea 38^ Convocazione nazionale del Rinnovamento nelloSpirito Santo si terrà quest’anno a Roma, allo Stadio Olim-pico, dal 3 al 5 luglio prossimo.Come l’anno scorso, all’incontro ha assicurato (a testi-

moniare la sua vicinanza al Movimento) la propria presenza an-che papa Francesco in onore del quale si terrà, fra l’altro, un con-certo per un ecumenismo spirituale dal titolo significativo "Ilmio cuore canti al Signore" con la partecipazione di Andrea Bo-celli e di altri interpreti internazionali.Anche i numerosi ed attivi gruppi del RnS presenti in diocesi par-teciperanno alla Convocazione. Le iscrizioni si raccolgono sin d’ora presso Dimarch Gigliola3936459104, De Martino Roberto 3288367378, Vivaldi Adele3334471466.

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Page 12: I nuovi martiri del XXI secolo - Voce Isontina

Sabato, 2 maggio 201512 Cultura

Un volume dedicato alla storia della sede dell’Associazione "Lipizer" a Gorizia

"Italianità e culturatedesca esplorate,in singolare obiettività.Bell’intermezzo di Goriziaplurale, coi giornali italiani,tedeschi sloveni"

scito nel 2014, presentato nel2015. La copertina, illeggiadritadai cubi di Fröbel, fa intuire i con-tenuti: pedagogia, architettura,

storia che - goriziana - locale non è. Chiaro perché del libro: parlare di densitàculturale della associazione Rodolfo Lipi-zer. Si racconta, con incisi, rimandi, ripre-se, entro il tema: edificio, vite, funzioni.Progetto grafico e impaginazione di Fabri-zio Gabrielli abbracciano il lavoro di Gian-ni e Lorenzo Drascek; lo valorizzano in ma-

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Da asilo perl’infanzia a scuola di musica

niera raffinata: si avverte musica e arte d’inserire luoghi d’ umanità nei luoghi dellanatura. Il libro è sintesi di competenze degli auto-ri: si leggono pedagogia, architettura, mu-sica… poi dialogano nella storia, e nellosvilupparsi dell’ associazionismo…Descrizione della città: ferrovia che la fa di-latare; sviluppo industriale. Ricchezza del-le lingue; inquietudine di popoli per l’iden-tità. Crescere dell’industria; fascino diturismo al sud dell’Impero…La indagine su via Ponte Isonzo parla diepoca, costruzioni d’autore, istituzioni;Convitto San Luigi, Aloisianum; si entranella duplice monarchia; filantropia chemarcava date importanti della famiglia im-periale come le nozze della secondogenitaGisella d’Asburgo, che propizia il sorgeredi una fondazione per un asilo infantile colsistema froebeliano. Arriva una carellatasugli asili, col passaggio da custodia a cen-tri di educazione. Asilo intitolato a France-sco Giuseppe per uno dei suoi innumere-voli anniversari di regno. Bella immaginedel progetto di Angelo Emilio Luzzatto; fa-miglia ebraica, autore della facciata dellasinagoga a Gorizia. Da lì il racconto delle

vicende, compresa la introduzione del si-stema Agazzi al posto di quello froebelianodefinito "non adatto agli italiani". Cambia di nuovo la prospettiva del libro: sitratta di pedagogia, per incontrare AugustFröbel, spiegarlo: giardini d’infanzia, me-tafora e dialogo con la natura, col gioco ascoprire bambino e doni della geometria,per farlo crescere. Personaggio strepitoso,Fröbel. Di lui, seguaci di rara preparazioneentro il respiro culturale dell’Impero: Vit-torio Castiglioni (1840-1911), del mondoebraico, che istituisce una rete di asili froe-beliani fra Trieste e Gorizia.Italianità e cultura tedesca esplorate, insingolare obiettività. Bell’intermezzo diGorizia plurale, coi giornali italiani, tede-schi sloveni, e in mezzo gli echi di BavaBeccaris a Milano, dei petardi contestato-ri di una Gorizia che pure aveva la topono-mastica italiana e udiva echi irredentisticiculminati nella morte di un Oberdan ab-bandonato dall’Italia preoccupata dallaTriplice, prona a collaborazioni polizieschetriplicisticamente versate.Il tempietto dei volontari, ancor’oggi in ro-vine, richiama voci italiche riportate dagliautori; si riverberano in disumane parole

di Papini sulla guerra: "La guerra, infine,giova all’agricoltura e alla modernità. Icampi di battaglia rendono, per molti an-ni, assai più di prima senz’altra spesa diconcio". Si è vicini a date fatali: cambie-ranno mondi; ancor oggi, non hanno fini-to di cambiare; gli Autori spiegano la levamilitare in ambo i campi, per avvicinarsiconsapevoli, alla guerra: sparo di Sarajevo,partenza del 97, poi marasma con TripliceIntesa extraparlamentare, a Triplice Alle-anza ancora in piedi! Forze in campo; di-chiarazioni di guerra.Ci avviciniamo ai Brass, con sventagliatedi personaggi straordinari nella creatività.L’atto di battesimo di Guido Michele, Vir-gilio Maria Brass: padre, di madre tedesca;madre, di madre slovena; levatrice slove-na; cooperatore battezzante don France-sco Zoratti, friulano e consigliere comuna-le. Guido, destino segnato nella sceltapolitica; aderisce, appena oltre l’adole-scenza, all’esercito italiano; entra nel vor-tice della guerra, morendo quasi subito,aspirante ufficiale (ferito a Oslavia l’11 no-vembre del ’15, morto in ospedale a Cor-mons il 21). Si parla, per contiguità logica,degli ospedali militari, del Reseveospitaldel seminario maggiore bombardato, e delSeminario minore, bombardato a onta del-la funzione ospedaliera. Si accenna a reto-rica mistica degli ospedali di un Luigi Bar-zini, si intuisce realtà diversa. Uncapitoletto, denso e illuminato da imma-gini, richiama l’impadronirsi fascista del-l’istruzione e il pervadere la ricreazione, inculmine razzista. Conclusioni, con rasse-renante capitolo sull’edificio sede dell’As-sociazione "Lipizer" in Via don Bosco, rac-contano avventura che continua, precisatadagli Autori giunti al termine delle scoper-te di cui hanno reso partecipi i lettori conl’efficacia, l’eleganza e la levità che informal’intera opera!

Ferruccio Tassin

G. DRASCEK - L. DRASCEK, L’edificio di ViaPonte Isonzo dedicato al volontario irre-dento Guido Brass (1896-1915) da giardinofröbeliano a sede dell’Associazione "Rodol-fo Lipizer", Edizioni della Laguna, Gorizia,2014, pp. 146, 15.

Un bando di concorso per un progetto di idee

Una tesi di laurea ed un concorso

ricorderanno l’opera di Martina e Strukel

i protagonisti della frontiera goriziana, così significativa e ricca diprospettive, sarà dedicata una delle "porte" che hanno segnato lastoria della politica di frontiera del Goriziano, coinvolgendo in questomodo non solo la città (Gorizia e Nova Gorica) ma appunto il

Goriziano, inteso come terra e territorio più ampio di qua e di là del confine diStato. Questa la conclusione della seconda giornata di studio e di riflessione svoltasipresso il Municipio di Gorizia e che ha avuto al centro Michele Martina e

AJosko Strukel, sindaci protagonistinegli anni ’60 e ’70 dell’apertura delconfine e del cammino verso lacostruzione dell’Europa.Una tesi di laurea e un concorso,affidati ora alla iniziativa di quanti -in collaborazione con il Centro"Rizzatti", l’Icm, il Forum zaGorisko di Nova Gorica e quantiintendono promuovere lamedesima cultura e azione politica- rappresenteranno la continuità diuna memoria. La laureaapprofondirà il contenuto di talepolitica di frontiera e dei loroprotagonisti affidata al Centro studimentre concorso sarà proposto daun gruppo di architetti coordinati.La seconda parte del convegno haraccolto prima il ricordo di Martina

e Strukel in un filmato; è seguito latestimonianza del prof. Sergio Tavanoche ha ricordato le radici di una storiae di un futuro che sono comuni fraGorizia e Nova Gorica; è seguita latestimonianza di Branco Marusic. Ilprogetto condiviso sul territorio è statoillustrato da Tomaz Vuga mentrel’evoluzione politica ed istituzionalesono state oggetto di una riflessione diJoze Susmelj che ha continuato l’operadei due sindaci da Nova Gorica. Sono emerse così sia le linee dicontenuto che stanno alla base siadella collaborazione sul confine chedei progetti che ne hanno in qualchemodo consacrato la realizzazione.Infine, introdotti dal presidente

dell’Isig Collini, hanno presso la parolaSandra Sodini di Informest e BorisNemec che hanno dialogato sullenuove opportunità che, con ilcoordinamento del Gect, potrannotrovare attuazione grazie ad un lavorodi definizione di piccoli progetti traGorizia, Nova Gorica e Vrtojba.Un’opportunità che ha come baseappunto un approfondimento deirapporti e la definizione di un progettocomplessivo che sia significativo nelsenso che privilegia il legame e lapromozione della coscienza europeadei popoli limitrofi costruendo untessuto di incontri che promuovano lacostruzione dell’unità nella diversità.

Renzo Boscarol

"Porte" per i protagonistidella frontiera goriziana

Agenda

■ GiasbanaMostra di Oman"L’Ara Pacis di Valentin Oman e i volti dellaGrande Guerra" è il titolo della mostra cheverrà inaugurata venerdì 1° maggio alle 11presso l’azienda agricola Alessio Komjanc efigli al numero 35 di Giasbana. Interverrà ladott.ssa Gisela Hopfmüller. Si tratta di un appuntamento importante perricordare il Centenario del Primo Conflittomondiale, rendendo omaggio all’uomosoffe ente nella guerra con uno sguardo dipace e speranza. Valentin Oman, sloveno carinziano, nato aSt.Stefan/Villach nel 1935, sta dedicandotutta la sua vita all’arte figurativaprodigandosi costantemente perl’uguaglianza della lingua slovena inCarinzia. La storia travagliata del recentepassato di quest’area mitteleuropea, in cuil’artista vive, è sempre discretamentepresente nelle sue opere sia sacre sia profane.La figura umana con la sua precarietà;l’umanità; le generazioni passate, presenti efuture sono un’ispirazione costante per il suoopus figurativo suddiviso in cicli. Uno diquesti è Ara Pacis, ciclo che trae ispirazionedal Monumento di Medea, dedicato allevittime di tuttie le guerre. L’artista, coinvoltoa livello intellettuale ed emozionale neiragionamenti sulle identità e sulle entità deiterritori nonchè sull’irragionevolezza degliorrori passati e sugli eventi contemporanei,esprime nella sua opera l’intimo dissidio tra ipoli opposti dell’umanità. Dall’archivio dell’Associazione Isonzosaranno esposte anche alcune immagini cheritraggono volti di soldati, persone di diversanazionalità, vittime della guerra.

Page 13: I nuovi martiri del XXI secolo - Voce Isontina

Friûl di JevâtPAR CURE DA LA SOCIETÂT FILOLOGJICHE FURLANE

Vie Bellini, 3, Guriza - tel./fax 0481533849 - [email protected] - www.filologicafriulana.it

Presentade la seconde edizion da la rassegne in program dai 7 ai 17 di Mai

e sarà la zornade di Campanili aperti:i cjampanii di Pieris e di Flumisel a sa-ran vierts da lis 3 a lis 5 dopomisdì,cun visitis vuidadis (a lis 3 e mieze aPieris cun Ivan Portelli e a lis 5 e mie-ze a Flumisel cun Ferruccio Tassin) e icjampanârs che a fasaran sunâ a manlis cjampanis. Domenie ai 10 di Mai, alsarà viert a Dael ancje il Museu da lavite e civiltât contadine dal Friûl im-periâl, da lis 3 a lis 6 dopomisdì, cunjentrade libare.Joibe ai 14 di Mai, a lis 4 dopomisdì,Archivi a Gorizia, cunvigne di studisinte sale conferencis da la FondazionCarigo; vinars ai 15, presentazion dallibri ilustrât pai fruts Une zornade cunBerte, a Romans a lis 6 e mieze sotse-re inte suaze da la rievocazion stori-che Romans Longobardorum.Simpri pai fruts, al rive Olmis 2015-2016: dopo da la presentazion uficiâlche e vierzarà la Setemane joibe ai 7 diMai a lis 5 daspomisdì inte sale da laFondazion Crup a Udin, il gnûf diaritorzeon - sul teme di "piçui paîs granctesaurs" - al sarà presentât ancje a

Aquilee (joibe ai 14 inte scuele prima-rie di vie Fermi), a Cormòns (simprijoibe 14 inte Sale civiche) e a Segrât(vinars ai 15 inte scuele primarie). Dute cheste biele schirie di iniziativise à il patrocini di un grum di istitu-zions: il Ministeri pai bens e lis ativi-tâts culturâls, la Regjon, il Consei reg-jonâl, lis trê provinciis dal Friûl storice chês di Belun, Trevîs e Vignesie, lisdiocesis di Udin e di Gurize, l’Univer-sitât dal Friûl, lis fondazions Crup eCarigo e fintremai Expo 2015 Padi-glione Italia. Fondamentâl al è il juto-ri da lis bancjis di Credit cooperatîf dalFriûl, e tra chestis la Casse rurâl di Lu-cinîs Fare e Caprive e la Bcc di Flumi-sel e Dael. Tancj a son i comuns, lis proloco, lis parochiis e lis associazionsche a àn colaborât, masse par rivâ anomenâju un par un culì: pardabonun grant lavôr comunitari.Dut il program al è sul sît www.filolo-gicafriulana.it/scf2015 e o cjatais l’e-book cun dutis lis manifestazions se-di su Store Apple sedi su StoreAndroid.

E partìs une gnoveSetemane de culture furlane

n Friûl ch’al sa resonâ sula sô storie, su lis sôs tra-dizions, su la sô culture,un Friûl ch’al sa meti

adun oms e istituzions, un Friûl ch’alsa interpretâ e trasmeti i valôrs de sôidentitât". Chest al è il progjet da la Se-temane de culture furlane intes perau-lis dal President da la Societât Filolog-jiche Furlane Federico Vicario, che al àpresentade la seconde edizion da lamanifestazion ai 27 di Avrîl te sede so-ciâl di Udin, in presince dal Vicepresi-dent da la Regjon Sergio Bolzonello edal President dal Consei regjonâlFranco Iacop (inte foto).Une Setemane siore di incuintris e diiniziativis dai 7 ai 17 di Mai, ancje inFriûl di soreli jevât. Si tacarà vinars ai8 cu la cunvigne Il neolatino nell’altoAdriatico a Roncjis dal Tiritori in VileVicentini Miniussi (prime session a lis9.30, seconde a lis 15.30). Sabide ai 9di Mai a lis 11 e sarà invezit la presen-tazion da la ristampe dal Strolic storicn.10 dal 1839, inte cjase li che al nassèPieri Zorutt (cussì si firmave il nestri),a Lonzan di Dolegne. Simpri sabide,apontament a lis 3 e mieze dopomisdìin basiliche a Aquilee, pal incuintriBasilica di Aquileia. Elementi dell’ar-redo in reimpiego cun Maurizio Buora;la sere, a lis 8 e mieze, apontament in-vezit a Gurize, inte sede da la Filolog-jiche in vie Bellini, cu la conferenceToponims de citât di Gurize par curedi Franco Finco. Domenie ai 10 di Mai

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Cunvigna di studissui archivis a Guriza

a Setemana da la cultura fur-lana met ta sô ufiarta culturâlun apontament dut dedicât aiArchivis che operin e "vivin"

a Guriza, no senza contâ dentri la zi-tât sûr di Nova Gorica. L’aponta-ment cu la cunvigna Archivi a Gori-zia ‘l è par joiba ai 14 di Mai a lis 4dopomisdì ta sala "della Torre" da laFondazion Carigo in via Carducci.Insieme cu la Filogjica, a colaborinla Provincia, il Comun e la Arcidio-cesi di Guriza, la Associazion Nazio-nâl Archivistica Taliana, la Bibliote-ca Statâl Isuntina, l’Istitût paiIncuintris Culturâi Mitteleuropeanse l’Istitût di Storia Sociâl e Religjosadi Guriza.Il non di Guriza evoca, massima indì di vuê, ricuarts da lis impresis divuera che la vioderin protagonistain maniera dolorosa dilunc dal Nûf-

L

oportunitâts di cognossinzadal nostri passât antic e re-sint.L’Archivi di Stât di Guriza,l’Archivi Storic Provinciâl, ilPokrajinski Arhiv di Nova Go-rica, l’Archivi da la Curia e dala Biblioteca dal Seminari janaderît cun entusiasim: inchist congrès sarà possibilscoltâ da la vôs dai responsa-bii di chistis istituzions (Re-nata Da Nova, Donatella Por-cedda, Drago Trpin e IvanPortelli, coordenâts dal Sorin-tendent Pier Paolo Dorsi) unapresentazion direta e azorna-da dal patrimoni archivisticpresint, in maniera di dismo-vi l’interès di cui che nol co-gnòs chistis colezions prezio-sis e di fâ capî a ducj nualtrisla prerogativa e ancja la re-sponsabilitât culturâl e civîlche l’opara di protezion e va-lorizazion di chista risorsadomanda. Par finî, vignaràpresentât il secont volum daiArchivi della famiglia Degra-zia, par cura di Lucia Pillon.

La FraieViertea CjarlinsLa Setemane de culturefurlane si sierarà domenie ai17 di Mai cu la Fraie deVierte, chest an a Cjarlins.Apontament a lis 9.30 cu laMesse par furlan a Sarvâs,biel che a lis 10.45 a tacaran lis voris inte sale parochiâl di vieGaribaldi. Dopo da la relazion dal Sindic Diego Navarria su Cjarlins,Sarvâs e Maranut, un teritori di confin, a vignaran premiâts istudents vincidôrs dai concors di traduzion par furlan e a saranconsegnats i atestâts ai partecipants dai cors pratics. Tal dopomisdì,visits ae glesie parochiâl di S. Tomâs Apuestul e a la Val di pescjeNalon ( si pues notâsi pal gustâ al 0432 501598 int. 1).Spietant la Fraie, vinars ai 15 di Mai a lis 20.45 al sarà il conciertCanti d’acqua da la corâl Ancelle di Erato direzude dal mestriAlessandro Maurutto e la partecipazion di Rosanna Paroni Bertoja eAldo Colonnello dal Circul culturâl Menocchio.Il conciert finâl da la Setemane, in onôr di Pre Albin Perosa tai centagns da la nassite, al sarà fat invezit a San Denêl, inte glesie diMadone di Strade, a lis 9 di sere, cu la partecipazion da la capelemusicâl di Mortean e chê dal Domo di Udin sot la direzion dalmestri Gilberto Della Negra.

zent, par finî dividuda di unconfin che ferì fin in font la sôidentitât plurâl. Se vuê i stu-diôs rivin a ricostruî l’evolu-zion storica da la ziviltât gu-rizana plurisecolâr lu dovìnpal plui a un patrimoni pre-ziôs e origjinâl rapresentât dalis prestigjosis colezions didocuments custodidis tai Ar-chivis publics e privâts che ala nostra zitât no gi mancjin.Un patrimoni discret, in apa-renza platât e lontan da la vi-ta di ogni dì, che cualchiduncalcola cun imprudenza su-perflui o senza pro; po sì, undocument antic no riva atraicome un cuadri o un’altraopara d’art, ma il complès or-ganizât e ordenât di cjartisstorichis conten infinidis

A RoncjisIl prin apontament da la Setemana dala cultura furlana a soreli jevât ‘l è lacunvigna Il Neolatino nell’AltoAdriatico, in program par vinars ai 8 diMai in Vila Vicentini Miniussi a Roncjisdal Tiritori. Organizada in colaborazioncu la Associazion Culturâl Bisiaca e culConsorzi Culturâl dal Monfalconês, lacunvigna met a confront studiôs dinivel e divigninza internazionâi, che capresentin i risultâts dai propris studisorigjinâi rivuart tancj aspiets da laevoluzion e da la presinza da lis fevelisneolatinis ta zona Nord dal Adriatic.Ven fûr un cuadri comparatîfinteressant, sedi dal pont di vista da ladistribuzion gjeografica sedi te porâl:lis diviarsis relazions cjapin in esamuna serie di situazions e câs cheinteressin l’area vasta e eterogjeniache va dal Friûl a la Dalmazia, cunriferiments che van dal tardoantic a lacontemporaneitât. Tal aprofondî aspiets leâts a specifichitradizions e fevelis locâls, ancjamidiant da l’analisi di cualchiesperienza leteraria, miôr che no diparticolârs cuistions linguistichis,vegnin metudis in lûs tantis da lis pluiimpuartantis carateristichis di un’areaviarta a contaminazions e prestitsparticolarmentri significatî s. In efi tl’interscambi linguistic e il contatfrecuent tra idiomis neolatins (trachiscj una impuartanza granda jan cheiche si riferissin al complès da lis fevelisvenitis) e slâfs ’l è carateristica tipicadi chista area, dulà che si pues ancja aldì di vuê verificâ una sensibi a vivacitâttal ûs corint da lis diviarsis varietâtslinguistichis.Chist il program da la zornada distudis, che e vignarà coordenada dalprofessôr Giovanni Frau: a buinore, dalis 9 e mieza, fevelaran GiorgioCadorini (Universitât da la Slesia),Agata Šega e Martina Ožbot(Universitât di Lubiana), MaurizioPuntin (Societât Filologjica Furlana) eIvan Crico (Associazion CulturâlBisiaca). Tal dopomisdì, da lis 3 emieza, saran invezit i intervents diDiego Dotto (Opera del VocabolarioItaliano), Sandro Cergna (Universitâtdi Pola), Franco Finco (Universitât diFlum) e Suzana Todorovi¤(Universitâtdal Litorâl).

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Sabato, 2 maggio 201514 Musica, Sport & Spettacoli

I nuovi cd:le proposteper maggio

Fra poche settimane uscirà un nuovo album

di Charles Aznavour:il grande cantante a maggio

compirà ben 91 anni

Musicalmente

ari amici lettori, questa rubrica torna a voi dopo un pe-riodo di pausa nel corso del quale sono mancati due gran-di artisti degli anni ’60 ben noti al grande pubblico, va adire il soulman statunitense Percu Sledge, quello noto so-

prattutto per "Whem a man loves a wonan", e il francese RichardAnthony, conosciuto anche in Italia per brani come "Cin con ","Piangi", "E il treno va…" ,"Il mio mondo" di Umberto Bindi " emolti altri.C’è anche, però, la positiva notizia chefra poco esce un nuovo album di Char-les Aznavour, che a maggio, Dio piacen-do, compirà ben 91 anni. Torniamo in questa rubrica a proporvialcun album stranieri degni a nostro av-viso di ascolto ed eventualmente acqui-sto.

Texas like that (Zane Williams) Te-xano, Zane Williams non è al suo primodisco. Già si era fatto notare con i pre-cedenti "Hurry Home" e "OvernightSuccess". Williams è un figura abbastanza ano-mala: è un barroom country rocker, maanche un poeta. Infatti i suoi dischi mi-schiano classico country elettrico allatexana, ma hanno dei testi spesso qua-si letterari che danno al personaggiouno status decisamente diverso, rispet-to a quello di altri suoi coetanei. Ma le canzoni, nel più classico texan sty-le, sono quello che piace a chi cercaquesto tipo di musica.

CThe rose of Roscrae (Tom Russell):Un’opera decisamente ambiziosa. TomRussell, che negli anni Ottanta fu in con-certo anche dalle nostre parti, a Gradi-sca d’Isonzo, ha lavorato per diversi an-ni a questa saga del west, dove ha messoassieme canzoni nuove con classici delpassato, coinvolgendo decine di musi-cisti, famosi e no, in un lavoro comples-so ma pieno di poesia e con una visionestorico-musicale di grande forza espres-siva. Nel disco appaiono Johnny Cash, JoeEly, Jimmie Dale Gilmore, Guy Clark, Au-gie Meyers, Jimmy LaFave, Gretchen Pe-ters, John Trudell, Maura O’Connell, Eli-za Gilkyson, Lead Belly, Dan Penn, WaltWhitman, Gurf Morlix Jack Hardy, DavidMassengill, A.L. "Bert" Lloyd, Finbar Fu-rey e molti molti altri. Sono ben 52 canzoni le canzoni di que-sta nuova proposta: più di due ore emezzo di musica di grande spessore.

Ghost on the canvas (Glen Cam-pbell): Ultimo album, in tutti i sensi, perGlen Campbell, che ha deciso di non far-ne altri. Con più di 40 milioni di dischivenduti in carriera il grande cantante siaccomiata dai suoi fans con un disco in-trigante in cui viene aiutato da molti deimusicisti che ha ispirato. Infatti scrivo-no canzoni per lui o appaiono diretta-mente nel disco, musicisti di varia ed in-teressante estrazione come PaulWesterberg, Chris Isaak, Dick Dale,Brian Setzer, Billy Corgan, Jakob Dylan,Robert Pollard ed altri ancora. Un mae-stro della voce e della canzone Usa vici-na al country che ha attivo hits come"Wichita Lineman" di Jimmy Webb emolti altri.

Ruffian’s misfortune (Ray WylieHubbard): Texano doc, l’arista è sullascena da più di trent’anni. Non ha maitradito i suoi estimatori, rimanendo sal-damente ancorato ad una musica d’au-tore con forti impronte texane. Noncountry, ma con qualche elementocountry nel sound, le canzoni di Ray Wy-lie sono tipiche dei certo cantautoratodi qualità che è venuto fuori dal Texasnegli anni settanta. "Ruffian’s Misfortu-ne "segue i passi del precedente "Grif-ter’s Hymnal".

Giuliano Almerigogna

I nostri preferiti1(1) Shadows in the night - Bob Dylan 2(2) Wallf ower - Diana Krall 3(3) Prima di parlare - Nek -Filippo Neviani 4(-) Rhytmotlight - Lorenzo Ghetti Alessandri 5(-) Porti di mare - Marco Castelli

6(4) Tracker - Mark Knopf er7(5) Afrodezia - Marcus Miller 8(6) Marie - Rachele Bastrenghi 9(7) Terraplane - The Steve Earle...10(8) Qui per te - Giovanni Caccamo

Il calcio sconfitto

stata una domenica di pura follia,l’ennesima e non sarà, purtroppo,l’ultima quella vissuta a Torino nelderby della Mole fra i granata e la

Juventus: prima l’ennesimo assalto alpullman della squadra ospite, mentre siaccinge a raggiungere lo stadio, e poi illancio di una bomba carta in mezzo allagente sulle tribune. Fortuna vuole che non ci sia scappato ilmorto questa volta. Ancora una volta per tutta la settimanaascolteremo discorsi già sentiti da partedei soliti giornalisti, addetti ai lavori epolitici in primis: siamo però sicuri che,che passato il momento, tutto ritorneràcome prima e nulla verrà fatto diconcreto per evitare che simili gesti si

ripetano infuturo. Tutti bravi -ma solo aparole! - aprendereesempio dagliinglesi e dacome comenegli anni ’80,dopo latragedia del

Heysel, venne in quel Paese debellato ilproblema hooligans. Da noi, inutile girarci attorno, non c’è lavolontà specialmente politica di risolverela faccenda: la gran parte dei gruppi piùestremisti del tifo sono politicizzati erappresentano quindi un bacino di votinon indifferente per i politici. Continueremo quindi con questoandazzo per chissà quanto tempo, con ilrischio più che reale che nei prossimianni allo stadio ci andranno solo gliultras. Un padre di famiglia coscienziosonon si azzarderebbe mai portare suofiglio in tribuna o in curva, con tutti irischi che ciò comporta. I numeri dimostrano che ormai i nostrivetusti stadi sono sempre più vuoti (e noncerto per colpa solo delle televisioni apagamento che ti fanno vedere le partitein diretta seduto comodamente nellapoltrona di casa). Meno male che in questa domenica dipura follia il calcio dilettantistico di casanostra ha scritto due pagine di festa perdue società.Il Torviscosa (vincendo per 0-1 sul campodella Juventina) è stato promosso ineccellenza e la Pro Gorizia (grazie allostesso risultato conquistato ad Opicina,rete di testa di Mitja Marchi) dopoun’anno dalla retrocessione è ritornatacon ampio merito in prima categoria,mettendo il primo mattone dellaricostruzione che il blasone della societàdel presidente Bressan reclama.Complimenti quindi a tutti i ragazzi dimister Coceani.

Paolo Nanut

È

A tutto sport✎

Fogliano alla scoperta di Hitchcock e Nolan

protagonista interpretata daTippi Hedren è unacleptomane, incapace diinnamorarsi, che nascondeun terribile segretodall’infanzia. A chiudere la manifestazionesarà "Inception" di Nolan, nelquale Leonardo Di Caprioveste i panni di un abile"ladro di sogni", alle presecon i fantasmi del suopassato.

Elisa Battistella

Venerdì 8 maggioSacre meditazioniriparte da Grado

l coro maschile diPittsburg (Usa) - unaformazione di circa 50ragazzi studenti del

Glee club college - siesibirà a Grado, in basilicadi santa Eufemia, venerdì8 maggio, con inizio alleore 20.45. Il coro, diretto da Richard Teaster, è in tournèe inItalia ed ha già sostenuto concerti a Napoli, Roma, Assisi eFirenze. Quello di Grado sarà l’ultimo appuntamento prima delsuo rientro negli Stati Uniti. In Santa Eufemia il coro presenteràbrani di Handl, Croce, Mozart, Jenkins e altri autoricontemporanei. Il concerto di Grado - che ufficialmente apre ilciclo Sacre Meditazioni del Polifonico sostenuto dallaFondazione Crup - è patrocinato dall’amministrazionecomunale dell’Isola d’oro con il sostegno della parrocchia cheha messo a disposizione la storica basilica. Sarà una occasioneper tutta la popolazione e tutti gli appassionati della musicacorale di ascoltare uno dei cori più interessanti del momentonegli States. Sacre Meditazioni, poi, proseguiranno con altriconcerti in Italia e in Regione.

I ue autori a confronto, entrambi inglesi ed entrambimaestri del suspense e dell’esplorazione della mente. Questi saranno gli ingredienti del DVD Forum "Neimeandri della mente. Il cinema di Hitchcock e Nolan",

giunto quest’anno alla sua quinta edizione. Organizzata dallaPro Loco di Fogliano Redipuglia, con il patrociniodell’Amministrazione Comunale, la manifestazione avrà luogoa partire da giovedì 7 maggioprossimo negli spazi dellaBiblioteca Comunale di FoglianoRedipuglia. Le proiezioni si svolgeranno concadenza settimanale e sarannotutte a ingresso gratuito.Ad aprire la rassegna il 7 maggio,alle ore 20.45, sarà "La donna chevisse due volte", uno dei più grandicapolavori di Alfred Hitchcock, nelquale un’affascinante Kim Novakriesce ad affascinare e ingannare ildetective che dovrebbe indagare sudi lei, interpretato da uno degli

Dattori hitchcockiani pereccellenza come JamesStewart. Seguirà il 14 maggio"Insomnia" di ChristopherNolan, remake dell’omonimofilm norvegese, in cui ilpoliziotto californiano AlPacino si trova a fare i conticon le sue zone d’ombra nelsole perenne dell’estate artica. Il 21 maggio sarà la volta di"Marnie", sempre diHitchcock, nel quale la

Page 15: I nuovi martiri del XXI secolo - Voce Isontina
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L’edizione 2015 del festival internazionale si aprirà il 21 maggio, con la "lectio magistralis" del filosofo e sociologo polacco Zygmunt Bauman, per proseguire sino a domenica 24 con più di un centinaio fra convegni, dialoghi, mostre, proiezioni di film, laboratori...

èStoria si rivolge ai "Giovani"aranno i "Giovani" i protagonistidell’undicesima edizione di "èSto-ria", il Festival Internazionale del-la Storia che dal 21 al 24 maggio

porterà a Gorizia numerosi esperti, storici,critici, sociologi e filosofi.La manifestazione, diretta da Adriano Os-sola e organizzata dall’Associazione cul-turale èStoria, vuole portare al centro del-la scena la storia come motivo di dialogo eGorizia come luogo d’incontro.Dedicarla quest’anno ai giovani, "cheamano poco la storia" - come ha dichiara-to lo stesso Ossola - significa "affrontareuna sfida difficile: per secoli sono staticonsiderati presenza priva di rilevanzasociale. Tenteremo ugualmente di porli alcentro della nostra esplorazione e rifles-sione, tracciando una linea di evoluzionetemporale che renda conto del progressodella nozione dei giovani dall’antichità fi-no ai giorni nostri, senza la pretesa diesaurire un argomento di storia degli af-fetti, sterminato nelle sue relazioni lette-rarie, politiche, scientifiche e sociologiche.Ponendo i giovani al centro del dibattitoma rendendoli il più possibile protagoni-sti e, speriamo, annoiandoli meno del so-lito".Grazie alla collaborazione con il PuntoGiovani, l’Assessorato alle Politiche Giova-nili di Gorizia e la Consulta Provincialedegli Studenti, "èStoria" quindi amplia econsolida il ruolo dei giovani come prota-gonisti. Oltre al coinvolgimento di studen-ti e insegnanti, numerose associazionidella città e della Regione saranno parteattiva per dare risalto alla creatività e agliinteressi dei ragazzi, pubblico attivo piùche mai nella Tenda Giovani, apposita-mente realizzata accanto alle "storiche"Tenda Erodoto e Tenda Apih.Quattro le sezioni che comporranno l’un-dicesima edizione: Giovani, con dibattiti,eventi, progetti e proiezioni cinematogra-fiche; La Storia in testa, dedicata ai queiche rivelano le criticità del nostro presentee ci chiamano a riflettere per orientarcinella comprensione dei conflitti del nostrotempo; Trincee, sezione ad hoc che verràmantenuta fino all’edizione 2019, anni-versario del trattato di Versailles; il Futurodell’alimentazione, tra eventi, incontricon esperti e studiosi, degustazioni e showcooking con le scuole alberghiere.

SUna sfida

on "èStoria 2015",Festival Internazio-nale della Storia de-dicato in modo par-

ticolare quest’anno aigiovani, Gorizia si preparaad essere animata da oltre100 eventi tra convegni, pre-sentazioni, dialoghi, mostre,proiezioni di film, laborato-ri e altre iniziative.Uno degli ospiti più attesidell’edizione 2015 - che siaprirà il 21 maggio - è Zyg-munt Bauman, sociologo efilosofo polacco, padre della"modernità liquida", cheterrà una lectio magistralissulle sfide e le prospettiveche si presentano ai giovaninel corso della loro crescitae nel loro percorso verso ilfuturo.Tra i nomi presenti que-st’anno, spiccano anchequelli di Amina Sboui - ra-gazza tunisina che, nel feb-braio 2013, ancora minoren-ne, decise di fotografarsi apetto nudo postando loscatto su Facebook dopo es-sersi scritta sul torace: "Questo corpomi appartiene" -, la quale offrirà la pos-sibilità di conoscere da vicino le nuoveistanze libertarie e ribelli delle giovanigenerazioni nordafricane, e RobertoSaviano, che sabato mattina sarà pro-tagonista dell’incontro "È ciò che si im-para che fa la differenza" con gli stu-denti delle scuole isontine. Nelpomeriggio della stessa giornata, loscrittore riceverà il premio "Il romanzodella storia 2015" che, grazie a BancaPopolare FriulAdria-Crédit Agricoleunisce le due importanti manifestazio-ni regionali èStoria e pordenoneleg-ge.it. Saviano è stato scelto dalla giuria"per aver indagato la natura antropo-logica del fenomeno camorristico coldistacco di uno storico, senza timori esenza nascondersi dietro la mascheradell’ipocrisia." Dopo l’assegnazionedel premio, Roberto Saviano interverràin un incontro dal titolo "Leggere perresistere al Male".Nella kermesse dedicata alla storia,tanti saranno gli incontri sulle più sva-riate tematiche. Con Maurizio Molina-ri, Loretta Napoleoni, Giampaolo Ca-dalanu e Gianandrea Gaiani sarà

C

affrontato il dibattito sullo Stato Isla-mico, oggi la più temuta minaccia allapace in mondo. Non mancheranno poii momenti di approfondimento e com-memorazione di alcuni importanti an-niversari quali il Centenario dellaGrande Guerra, che sarà affrontato daPaolo Mieli - Presidente del ComitatoStorico della Grande Guerra di èStoria- analizzando l’entrata in guerra del-l’Italia; sul Centenario del genocidiodegli Armeni, popolo flagellato da unaviolenta persecuzione che ancora ogginon ha trovato un riconoscimentocondiviso, discuteranno Antonia Ar-slan, scrittrice e saggista italiana di ori-gine armena, autrice del best seller "Lamasseria delle allodole", e MarcelloFlores, direttore dell’European Masterin Human Rights and Genocide Stu-dies. Spazio anche per gli anniversaridella battaglia di Waterloo, del Con-gresso di Vienna, della fine della Se-conda Guerra Mondiale, del Trattato diOsimo, dei 750 anni dalla nascita delSommo Poeta e dei 150 anni dall’as-sassinio di Abraham Lincoln, che ve-dranno coinvolti alcuni tra i massimi

esperti nazionali e internazionali.I diversi eventi in programma nei quat-tro giorni esploreranno poi come lagrande letteratura ha affrontato il temadella gioventù, con letture dai classicidella letteratura per ragazzi e non solo,tenute da Massimo Popolizio, LucianoVirgilio, Piero Dorfles, Piero Baldini eAldo Cazzullo.L’evento di chiusura del festival saràdedicato a James Matthew Barrie e Pe-ter Pan: i ragazzi smarriti e Peter Pansono esistiti realmente; Barrie li incon-trò a Londra, erano i cinque bambinidella famiglia Llewelyn Davies, che loispirarono nella creazione di un mon-do dove restare giovani per sempre.Andrew Birkin, regista e sceneggiatoreinglese pluripremiato nella sua lungacarriera, autore di un adattamento te-levisivo di Peter Pan e di un raccontobiografico sul rapporto tra Barrie e lafamiglia di Llewelyn Davies, ne discu-terà con Stefano Salis.Per il programma completo e i dettaglisu luoghi e orari degli incontri, è possi-bile consultare il sito www.estoria.it.

Selina Trevisan

S. Anna: mostra missionaria

alle 12.30 e dalle 15 alle 20.Il lavoro del gruppomissionario ricorda a tuttiche "ogni cosa noirealizziamo con amore ecura, o che acquistiamorinunciando a qualcosa, puòaiutare qualcuno che nonconosciamo e non vedremomai e che quindi non potràringraziarci, nella certezzache vi è più gioia nel dare chenel ricevere".

M.B.

Conclusi gli incontri a San Rocco

Conoscere l’Islamenerdì 8 maggio, alle ore 9.30, sarà inaugurata, latradizionale Mostra Missionaria allestita nei localidella parrocchia di S. Anna a Gorizia.Il gruppo missionario, composto di persone sensibili

ai bisogni dei meno fortunati, seppur ristretto nel numero deipartecipanti, continua con tenacia ed immutata passione ilsuo lavoro, silenziosamente, durante tutto l’anno, nellasperanza che si allarghi e sirinnovi. Tante persone hanno delle doti, mahanno paura probabilmente di"farsi avanti", ma il gruppo èsempre aperto a chi vuole offrire lapropria collaborazione.Altra caratteristica della Mostra diS. Anna è il fornitissimo "bancodolci", dove si possono trovaretantissime specialità di varieregioni italiane, preparate dallesignore della parrocchia originarieproprio di quei luoghi; i dolci, purpreparati a casa, sono confezionati

Ve presentati come da espertepasticciere.La mostra meritasicuramente una visita perguardare gli oggetti esposti,ma anche per acquistarequalcosa allo scopo disostenere le numeroseiniziative messe in cantieredall’ufficio missionariodiocesano.La mostra resterà aperta finoal prossimo 10 maggio epotrà essere visitata dalle 8.30

CON L’INTERVENTO DI RENZO GUOLO, DOCENTE DI SOCIOLOGIA DELLERELIGIONI PRESSO LE UNIVERSITÀ DI TRIESTE, PADOVA E TORINA EDSTUDIOSO DEI FONDAMENTALISMI CONTEMPORANEI, SI È CONCLUSO ILCICLO DI INCONTRI SU "CONOSCERE L’ISLAM" PROPOSTO DALLACOMUNITÀ DI SAN ROCCO IN SANA "INCONTRO". (FOTO NEVIO COSTANZO)

Sabato, 2 maggio 201516 Gorizia

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Sabato, 2 maggio 2015 17Bassa Friulana

Joannis: una Festa di Primavera per le MissioniRaccolte le offerte per sostenere l’attività di evangelizzazione in Africa

obiettivo è aiutare le missioni diocesane in Africa: con questa spi-rito, per il quinto anno, la comunità di Joannis ha organizzato la"Festa di Primavera" con l’intento e la volontà di reperire fondi perpoi donarli alla diocesi per il sostegno delle missioni. In prima fi-

la in questa gara di solidarietà la Parrocchia di Sant’Agnese, con il parrocodon Federico Basso, con il Consiglio Pastorale, il Gruppo Missionario, il C.I.L. (Comitato Iniziative Locali) ma anche tante altre persone che in qualchemodo hanno collaborato per la buona riuscita della giornata. Quasi un cen-tinaio di persone sono intervenute per il pranzo, che non si è fermato allasemplice degustazione, ma è continuato con la lotteria che è stata un verosuccesso poichè la generosità dei partecipanti è stata veramente notevole.Mentre venivano distribuiti i biglietti della lotteria la musica del simpatico"Cjadena Folk" ha allietato in modo molto coinvolgente la platea, qualcu-no si è perfino cimentato nel tango e nei valzer lenti. Il parroco, don Fede-rico, ha ringraziato tutte le persone che con la loro partecipazione hanno da-to un bell’impulso alla festa ed un grande valore alla comunità, masopratutto un importante, piccolo - grande aiuto alle missioni. Ora un altroappuntamento, con il medesimo obiettivo, è fissato per l’autunno con "la fe-sta della castagne".

’L

uest’anno è continuata a San Vito al Torre latradizione delle rogazioni del 25 aprile.L’anno scorso con la volontà dell’amministratore

parrocchiale, Don Federico Basso, e con la memoriadella donne meno giovani del paese si era ripresa, dopoalcuni anni, sono state celebrate per le vie del paese iriti delle rogazioni per propiziare i campi e la crescita

Q

S.Vito: le rogazioniin onore di San Marco

della vegetazione nel periodo del risveglio primaverile.Le litanie in latino sono state accompagnate dal coroparrocchiale. Celebrazione, ripeto, permessa graziesolamente alla memoria dei più anziani in quanto latradizione è ormai scomparsa e ne restano sbiaditiricordi. Poche, oramai, le Parrocchie che le ricordano.Questi rituali svolgevano una funzione determinantenel mondo contadino, ovviamente insita nella ri-sacralizzazione periodica del territorio, in particolare inquesto periodo dell’anno in cui la natura, lavegetazione e le messi assicurano la sussistenza el’esistenza delle comunità.Riccardo Millan

Cervignano

■ Giovedì 30Conferenze storiche:I dannati dell’AsinaraProseguono con successo a Cervignano leconferenze storiche organizzate da treassociazioni culturali locali (Alsa, Natisocvm Tvrro", Terre di Confine).Il prossimo appuntamento fissato pegiovedì 30 aprile, ore 18,00, presso la"Casa della Musica" vedrà invece lo stessoconduttore delle serate rag. GiorgioMilocco parlare su:"I dannati dell’Asinara- Testimonianze raccolte in ambito locale".Dopo l’ultimatum dell’estate 1914 il primofronte di guerra in cui si trovò impegnatal’Austria-Ungheria fu quello serbo con il27° e il 97°, successivamente quellogaliziano. Tra i due fronti (serbo egaliziano) quello serbo è stato sino ad oralasciato in secondo piano ed è quindiauspicabile che in futuro se ne trattiampiamente. Le euforiche e speranzoseattese di una guerra breve cozzaronocontro la realtà dei fatti: l’esercito austro-ungarico impreparato e mal guidato faticònon poco per piegare l’esercito serbo,determinato e ben condotto. Con i rovesci iprigioni a.u. in mano serba aumentaronodi numero e furono inviati nella zona di Nis(a sud della Serbia) da cui furonotrascinati verso l’Albania(sessantacinquemila) al seguitodell’armata serba sconfit a assieme aicivili in fuga dagli austro-ungarici...E’ prevista la presenza del prof. Cernigoi,la lettura di alcuni brani di reduci a.u. e laproiezione di inedite fotografie sul f onteserbo ed il campo dell’Asinara.Giorgio Milocco

Grado - Celebrata la S.Messa a Barbana con don Nadir

Affidati a Maria i bimbi della Comunione

DOMENICA 26 APRILE ALLE ORE 15.30 PRESSO IL SANTUARIO DELLA MADONNA DI BARBANA DON NADIR HA CELEBRATO LA SANTAMESSA ASSIEME AI BAMBINI DI PRIMA COMUNIONE, AI CATECHISTI E AI GENITORI PER CONTINUARE LA FESTA DI DOMENICA 19 APRILECON L’AFFIDAMENTO DEI BAMBINI ALLA MADONNA DI BARBANA. CON L’AUGURIO CHE LA BENEDIZIONE DI MARIA VI ACCOMPAGNISEMPRE CON LA SUA LUCE.

Il saluto di Cervignanoa Giuseppe Zigaina

Le voci un embolo profondoNegli animali sotterranei, nellefaleneLa loro eco…non in voiChe sforzate i miei occhiNel sole quotidiano, dell’illusio-ne,dell’oblio.Bisogna tenerli fermi ed aperti-gli occhi-Nel ricordo dei massacriNell’ unico tramonto che fu lagiovinezzaSul grande lenzuolo biancoChe avvolgerà la nostra morte.

Il ricordo di Bullesi sull’isola santuario

L’esempio di Egidio

ede e commozione nel ricordo di Egidio Bullesicelebrato a Barbana il 25 aprile. Particolarmente intensal’omelia alla concelebrazione solenne pronunciata dalvescovo Alfredo Magarotto, con piena convinzione nel

valore della figura del venerabile giovane. Presenti con i fratidel santuario, l’OFS del Friuli Venezia Giulia, i marinai di varigruppi (quello di Carlino è stato intitolato di recente proprio alBullesi). L’indomani, pellegrinaggio dal Pordenonese di 100devoti.

F

ommosso è stato il saluto al pittore, scrittore e intellettua-le Giuseppe Zigaina. Nel Duomo di Cervignano i suoi con-cittadini hanno voluto dimostrare affetto e vicinanza allamoglie Maria e alla figlia Alessandra. Fra il pubblico le au-

torità cittadine e regionali, artisti e personaggi del mondo dellacultura regionale e nazionale. Il rito è stato concelebrato dal par-roco don Dario Franco e da don Pierluigi Di Piazza. Questi nel-l’omelia ha ricordato come Zigainaabbia vissuto con coraggio la sua esi-stenza, senza mai lasciarsi sedurredalle logiche del potere. "Giuseppe,ha ricordato don Di Piazza, lascia unosegno di profonda, molteplice e stra-ordinaria ricchezza, artistica, uma-na,culturale e spirituale, anche inten-dendo laicamente la spiritualità comeprofondità mentale".Molti gli omaggi e ricordi che in que-sti giorni si sono susseguiti. Fra que-sti la poesia "Dal Colle di Redipuglia",della poetessa Rosinella Celeste Lu-cas, ispirata dalla visione di opere del

Cmaestro, da lei conosciuto per-sonalmente, esposte in occa-sione di una mostra a Gradisca.Testo che assieme ad altre liri-che la poetessa ha inviato allaBiblioteca statale isontina.

Margherita Reguitti

Dal Colledi RedipugliaSiete stati giovani ed immortali.Ora questo urlo strozzato nel de-serto

(FOTO MARGHERITA REGUITTI)

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Farsi pellegrini sulle ormedi San Francesco d’Assisi

● Un gruppo di laici inviaggio verso Ravenna,Assisi e Gubbio

● Riscoprire come vivereil vangelo negli ambitiecclesiali

● Un vero pellegrinaggioa ritmo lento e senzaaffanno, per riflettere

u richiesta da parte di laici del-le comunità di Monfalcone,Ronchi e Sistiana, don Mirko -coadiuvato da padre Renato,

cappellano dell’ospedale di Monfal-cone- ha voluto organizzare un pelle-grinaggio di quattro giorni di spiritua-lità e formazione alla luce del Vangelovissuto da San Francesco d’Assisi.L’obiettivo era di riscoprire come vi-vere il Vangelo negli ambiti ecclesialidove si opera per migliorare il proprioservizio all’interno della Chiesa.Partiti di buon mattino, il gruppo disedici fedeli, si è diretto verso Raven-na. Don Mirko ha fortemente volutoche il nostro peregrinare fosse un ve-ro pellegrinaggio a ritmo lento e sen-za affanno per facilitare momenti diriflessione malgrado i molti chilome-tri da percorrere. A conferma di ciò, cisi è fermati all’Abbazia di Pomposa nelterritorio del Delta del Po. Fondata daiBenedettini nel VII sec., fu nel Me-dioevo importante centro di irradia-zione della fede e di cultura; nel XVsec. cominciò la sua decadenza e fuabbandonata due secoli dopo per ma-

S

laria. C’è stata la crescita, la matura-zione e poi il declino ma non prima diaver elaborato e trasmesso la fede:compito che oggi spetta a noi verso lefuture generazioni.Ravenna - per alcuni di noi la prima

visita- raggiunta in tarda mattinata,conobbe un periodo di eccezionalesplendore nel V-VI sec., quando fu ca-pitale dell’Impero d’Occidente e pon-te di passaggio fra il mondo bizantinoe quello romano. Famosa per i suoi

mosaici e numerosi edifici sacri, noi ci siamo limitati al-la visita della Basilica di San Vitale, al Mausoleo di GallaPlacidia e San Apollinare in Classe. La spiegazione deimagnifici mosaici con il supporto della guida e dei nostrisacerdoti è stato un prezioso momento di catechesi. Ab-biamo celebrato la santa Messa nella " cappella dell’Eu-carestia" della Cattedrale di Ravenna e al termine della li-turgia ci siamo portati processionalmente cantando ilRegina coeli presso la cripta dei vescovi per un omaggioe una preghiera sulla tomba del Cardinal Ersilio Tonini.Il tempo trascorso in corriera, oltre alla recita delle lodi,è stato utilizzato da don Mirko per trasmetterci l’omeliadel nostro Arcivescovo in occasione della Messa del Cri-sma (Giovedì Santo) e la lettura della Bolla di indizionedell’Anno Santo straordinario della Misericordia di PapaFrancesco. Arrivo a Santa Maria degli Angeli in tarda mat-tinata (siamo nel secondo giorno). Visita alla Porziunco-la, cuore del Francescanesimo, nel pomeriggio e celebra-zione della Messa in Basilica. Tutte le visite ai luoghi sacrisi sono svolte con seguendo un iter fisso: lettura di unbrano del Vangelo, riflessione, momento di silenzio, pre-ghiera di ringraziamento.Presto, la mattina del terzo giorno, ci siamo incammina-ti per il sentiero che conduce al Santuario di San Damia-no, luogo della vocazione del Santo. Recita all’aperto lun-go il sentiero delle Lodi sotto un cielo luminoso nelsilenzio degli ulivi. Il pomeriggio è stata la volta della vi-sita all’Eremo delle Carceri sul Monte Subasio a cinquechilometri da Assisi dove S. Francesco si ritirava in pre-ghiera assieme ai primi seguaci.Anche qui la fortuna volle di trovarci praticamente solinella pace dei lecci del bosco e diede opportunità a padreRenato di parlarci di "Frate Silenzio". La giornata, all’in-segna del silenzio, si concluse con la santa Messa nellapiccola Cappella della Pace situata sotto la Basilica infe-riore.Il viaggio di ritorno ci ha portati ad una breve visita gui-data della città di Gubbio : città cara a S. Francesco.Come degna chiusura del pellegrinaggio, don Mirko hareso grazie per tutti noi recitando il "Cantico delle Crea-ture" nella lingua originale.

Giulio Nardini

Aiello del Friuli

■ Nuovo ProgettoLa "Tavolata a colori"con gli anziani della casa di riposoDa molti anni si avverte un costante aumento di attenzione nei confrontidel benessere, della gradevolezza della quotidianità, del piacere vitaledella persona e, se questo messaggio vale per tutti, sicuramente assumeun maggior significato per le persone che oggettivamente si trovano inuna situazione di fragilità, di debolezza e - impone, a chi ha il compitoistituzionale o la mission imprenditoriale di aiutarli e sostenerli, unaresponsabilità precisa.Su questi presupposti e su queste visioni si è mosso "Taulade a colors -Tavolata a colori" il progetto presentato, per la Casa di riposo"Mafalda", dal Comune di Aiello del Friuli in collaborazione con lacooperativa La Cisile di San Vito al Torre, che la gestisce, alla FondazioneCassa di Risparmio di Udine Pordenone e che ha consentito di realizzarealcune importanti azioni integrative e aggiuntive a quelleordinariamente svolte nella strutturaIl sostegno economico è stato assegnato al progetto nell’ambito delBando Anziani 2013, attraverso il quale la Fondazione Crup ha destinatoun plafond di 500 mila euro per off ire un aiuto immediato e concretoalle esigenze assistenziali degli anziani, un tema sempre più attuale edurgente per tutta la comunità. Il Bando è stato riproposto, per la terzaconsecutiva, volta anche nel 2014.L’obiettivo generale era quindi quello di migliorare il benessere e laqualità della vita degli anziani residenti e si è sviluppato in alcune azioniprecise individuando anche alcune categorie particolarmente fragiliquali le persone aff tte da demenza o quelle con esiti da ictus:Per loro sono state impostate azioni specificamente legate alla curapersonale, mentre altre iniziative legate alla struttura hanno riguardatol’acquisto di particolari stoviglie e la disponibilità continuativa di unnuovo omogeneizzatore che ha consentito di miglioraresignificativamente il livello qualitativo-nutrizionale delle persone chehanno diffico à, per le loro condizioni fisiche e anche mentali di nutrirsied alimentarsi. Le stoviglie messe a disposizione sono particolarmentecolorate, di tonalità ben precise e studiate in rapporto alla capacitàdella persona con demenza o reduce da ictus di individuare sfumaturecromatiche; quindi colori forti e decisi, utili a queste persone persviluppare emozioni più forti e per essere più riconoscibili consentendoloro -attraverso questi strumenti - una qualità di alimentazione, e quindidi vita complessiva. Una nutrizione migliore e più variegata, acquisitacon maggiore facilità e quindi più gradita anche psicologicamente, perarrivare poi anche ad una migliore fase della digestione hannodeterminato esiti molto positivi e si sono riscontrati notevolimiglioramenti nello stato complessivo di salute di queste persone.Un progetto che ha visto Comune e Cooperativa lavorare, come diconsueto, in stretta sinergia con il totale coinvolgimento di tutti glioperatori sotto la guida del personale infermieristico. Tutto questopersonale è dipendente della cooperativa. Un esito che il Comune diAiello è fiero di poter rendicontare pubblicamente a confermadell’attenzione che l’Amministrazione pone nel continuo miglioramentodella struttura comunale interpretando, in questa maniera, la suavocazione a prendersi cura di propri cittadini e, più in generale, dellacomunità locale ampiamente intesa.

Sabato, 2 maggio 201518 Mandamento

Page 19: I nuovi martiri del XXI secolo - Voce Isontina

Sabato, 2 maggio 2015 19Mandamento

Don Jože Markuža,sacerdote da 50 anni

omenica 19 aprile nellachiesa parrocchialededicata a San Rocco adAurisina fedeli delle

comunità slovena ed italiana, tuttii sacerdoti di Duino Aurisina, donUgo Bastiani parroco, don RenzoBoscarol decano della zonapastorale di Monfalcone, Ronchidei Legionari e Duino, unarappresentanza di Cavaliere dell’Ordine Equestre delSanto Sepolcro di Gerusalemme si sono strettiattorno a don Jože Markuža che ha celebrato consolennità la Santa Messa nel rito bizantino - slavo inricordo del cinquantesimo anniversario della suanominazione sacerdotale. La cerimonia è stata accompagnata dal coroecumenico di Gorizia.Dopo la dimissione il Sacerdote ha distribuito ilsant’Antidoro, pezzetti di pane non consacrati, mabenedetti durante la promoscomidia, perchépreparati dai resti delle prosfore da cui furono toltil’Agnello, le particelle della Madonna e dei santi, ifedeli dopo aver ricevuto il pane e un’immaginettaricordo dell’anniversario di don Jože, hanno baciatola croce. Finita la ricchissima e suggestiva cerimonia,risanamento per l’anima, il parroco don Ugo

DBastiani ha letto il telegramma augurale arrivato dalSommo Pontefice Papa Francesco che "con animograto al Signore" ha ricordato "il 50° anniversario disacerdozio di don Jože Markuža, esprimendo vivefelicitazioni, effusioni celesti, incoraggiamento acostante corrispondenza a Cristo Redentore" edimpartendo al festeggiato ed a tutti i partecipanti alrito la Sua benedizione". Don Ugo ringraziando donJože gli ha consegnato la Bolla Apostolica e a nomedi tutta la comunità gli ha fatto dono di un’iconaraffigurante la Sacra Famiglia. A conclusione del suobreve intervento ha osservato la fortuna di averloincontrato e di consideralo davvero come unfratello. Don Renzo Boscarol, decano della zona pastorale,ha ricordato che don Markuža dottore in ScienzeOrientali è infiammato di calore, parroco del Carso,presta la sua opera in questo lembo di terra secondo

il Vangelo: si augura che dalla sua testimonianzanascano nuove vocazioni come ha ricordato il papa.Figlio della comunità di Aurisina, cinquanta anni faha risposto con gioia alla chiamata del Signore inquesta terra carsica, ed è stato ancheamministratore per due anni della parrocchia diAurisina mentre dal 1992 è parroco di Sgonico.Don Jože Markuža nato il 18 gennaio 1939 a Triesteha vissuto ad Aurisina; è Parroco di Sgonico dal 1992ed Amministratore parrocchiale di S. Pelagio dal2004, è inoltre Presidente dell’Associazione"Apostolato dei SS. Cirillo e Metodio"; la suavocazione - come lui stesso ha ricordato - è nata inrisposta ad una chiamata precisa: "bisogna fare ciòche ci ha indicato Gesù nel Vangelo, seguirlo, poitutto sarà bello. Il Signore ci sorprende sempre conla Sua bontà ed il Suo amore".

Lucia Lalovich Toscano

Celebrazione in San Rocco ad Aurisina

Una solenne cerimonia giubilare,presenti fedeli della comunità slovena e di quella italiana, celebrata con la solennità e la ricchezzadel rito bizantino - slavo

La celebrazione delle cresime a Fogliano

Confermati dallo Spirito SantoSabato 2 maggioOvertwelve/s:a Choral Experience

abato 2 alle 20.30 il ri-creatorio "Mons. O’ Fo-schian" della ParrocchiaSan Giuseppe di Largo

Isonzo ospiterà (a ingresso gratuito) l’atteso concerto "Overtwel-ve/s - A Choral Experience". La serata sarà animata dalle voci dei ragazzi provenienti da dueomonimi gruppi vocali: gli Overtwelve di Monfalcone e gli Over-twelve Sma, provenienti da Milano.Il primo coro é nato nel 2009 dal desiderio di alcuni ragazzi usci-ti dal "Piccolo Coro" di Monfalcone di continuare insieme l’espe-rienza corale. Attualmente conta ben 35 ragazzi di età compresatra i 14 e i 25 anni ed é diretto da Francesca Moretti. Il gruppo mi-lanese, formato da una trentina di ragazzi, si ispira direttamen-te a quello monfalconese ed é diretto da Fabio Macchioni.Il concerto conclude il percorso formativo dedicato alla tecnicacorale per il canto solistico e corale guidato da Francesco Lori.L’evento è realizzato dagli Overtwelve con la collaborazione delPiccolo coro di Monfalcone, il Circolo NOI S. Giuseppe, la Par-rocchia di S. Giuseppe, il Comitato di Quartiere Rione Largo Ison-zo - Crociera e il Comune di Monfalcone.

Greta Brussi

S

UN FOLTO GRUPPO DI GIOVANI HA RICEVUTO, LO SCORSO 18 APRILE, LA CONFERMAZIONE NELLA PARROCCHIALE DIFOGLIANO. GLI ADOLESCENTI, QUASI TUTTI DEL PAESE, HANNO COSÌ COMPLETATO IL PERCORSO DI MATURAZIONESPIRITUALE DURANTE IL QUALE SONO STATI ACCOMPAGNATI DAL DIACONO FRANCO BAGGI (CHE ASSIEME ALPARROCO DON DUILIO HA CURATO LA BUONA RIUSCITA DELLA CELEBRAZIONE LITURGICA). AD ANIMARE LA MESSAÈ STATA LA CORALE "RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO". L’ARCIVESCOVO HA RICHIAMATO I GIOVANI ALL’IMPORTANZADELLA FEDE NEL QUOTIDIANO E ALL’IMPEGNO IN PARROCCHIA DA MATURARE COSTANTEMENTE E DA NONCONCLUDERE CON LA CONFERMAZIONE. UN AUGURIO A NON TERMINARE LA PROPRIA VITA CRISTIANA IN QUELLAGIORNATA MA A COLTIVARLA GIORNO DOPO GIORNO NON SOLO PERSONALMENTE MA NELL’AMBITO COMUNITARIO.

Dal territorio

■ RonchiNuovo volumeIl Comune di Monfalcone e le Associazionislovene Jadro e Tržic presenteranno ilvolume "Le origini dell’Occidente nelsegno di Belino" tradotto dal testosloveno "Belinov Kodeks" curato da IvoPetkovšek di Ronchi. L’autore e il librosaranno presentati da Carlo Mucci, dallostorico Valentino Roiatti e dallacorrettrice Anita Callea.L’appuntamento è per sabato 2 alle 17.

■ Maria MadrePellegrinaggioRimangono ancora alcuni posti per ilpellegrinaggio a Torino dal 21 al 24maggio organizzato dalla parrocchia diMaria Madre della Chiesa in occasionedell’ostensione della Sindone.Informazioni al numero 0481779250.

Uscita a Medea per il branco "Waingung" e per il reparto "Fenice Selvaggia"

Le "Promesse scout" del Monfalcone I

USCITA A MEDEA PER LE PROMESSE DEL GRUPPO SCOUT AGESCI MONFALCONE 1. L’INIZIATIVA HA ANCHE COINVOLTO LE FAMIGLIE: NELCORSO DELLA GIORNATA ALCUNI BAMBINI E BAMBINE DEL BRANCO "WAINGUNGA" ED ALCUNI RAGAZZI E RAGAZZE DEL REPARTO "FENICESELVAGGIA" HANNO PRONUNCIATO LA LORO PROMESSA SCOUT.

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✎OSSERVATORIO | di Luciano Rebullaasce il comitato promo-tore del referendum sulrigassificatore propostodalla società Smart Gas,

guidata da Alessandro Vescovi-ni. Alla guida del comitato dueesponenti dell’Italia dei Valori,il partito di Di Pietro, il capo-gruppo in consiglio comunale aMonfalcone Claudio Martin el’assessore Gualtiero Pin.L’impianto proposto da SmartGas è un minirigassificatore da800 milioni di metri cubi (diecivolte inferiore a quello di cui sidiscute a Trieste) che dovrebbesorgere nell’area della cassa dicolmata del Lisert per un inve-stimento di 120 milioni di euro.La sua realizzazione comporte-rebbe un approfondimento delcanale di accesso al porto ulte-riore oltre a quello già previsto,nuova occupazione tra diretta eindotto di oltre un centinaio didipendenti, un abbattimentodel costo dell’energia almenodel 10% per diverse aziende re-gionali.Se ne parla ormai da oltre due

N

anni con incontri pubblici e di-battiti su stampa e televisione eora che siamo alla fase conclu-siva dell’iter burocratico con larichiesta di VIA (valutazione diimpatto ambientale) si scopreche vanno sentiti i cittadini! Peccato che la stessa sensibilitànon la si dimostri a propositodella centrale. Infatti non si ve-de perché non sin debba sotto-porre a referendum anche laprosecuzione dell’attività dellacentrale oltre il 2017 visto che èsottoposta alla medesima pro-cedura a cui deve sottostare ilrigassificatore e i cui effettisull’ambiente e sulla salute del-le persone sono ormai noti.

Ma poi perché due anni di si-lenzio? Sindaco, Giunta e Con-siglio comunale avevano tutto iltempo per esprimersi come

Smart gas: referendum?

hanno fatto il Consiglio Provin-ciale di Trieste, il Consiglio Co-munale di Duino e il Conte diTorre e Tasso.

Perché solo ora la richiesta direferendum promossa non daun comitato di cittadini, che so-lo da poco hanno compreso larilevanza del problema, ma dauna forza politica di maggio-ranza e da un assessore comu-nale che da tempo posseggonotutta la documentazione e ave-vano sedi ufficiali in cui poteva-no far valere la loro opinione? Purtroppo, però, sia per la cen-trale che per il rigassificatoresembra che a questo punto ladecisione non stia più nelle ma-ni dei cittadini di Monfalconema in quelle della commissioneche esprimerà la valutazione diimpatto ambientale e che néComune né Regione possono fa-re più nulla! Se il referendum può ancora es-sere determinante nella decisio-ne allora lo si faccia per il rigas-sificatore e per la centrale e lopromuova la stessa Giunta co-munale, ma se non è così non sibuttino via soldi pubblici e nonsi prenda in giro la gente per unpugno di voti.

a come sottotitolo ’’Il gusto guarda lontano’’ l’edizione 2015 di Terre di ma-gici sapori, la kermesse che punta alla promozione delle specialità del no-stro territorio, siano esse gastronomiche, culturali o turistiche.La manifestazione, giunta alla sua seconda edizione dopo il grande succes-

so dell’esordio "E’ il risultato di un duro lavoro svolto grazie alla collaborazione ditutti - ha ricordato l’assessore alla Promozione Territoriale Omar Greco - diversa datutte le altre perché propone sia cibi da degustare che corsi di cucina".Si comincia venerdì 1 maggio alle 18.00 con lo showcooking di Riccardo Rizzello(chef, docente e dimostratore) e Gianluca Patruno (maitre dell’hotel Astoria di Trie-ste). Tema saranno le nozze carsiche:gnocchi con gulasch, strucolo carsolinodi carne con creme di peperone giallo ementa. Degustazione libera.Alle ore 19 per ’’Sapori & saperi’’, arriveràin trasferta la seguita trasmissione di Te-lecapodistria ’’ Barca dei Sapori per Expo2015: nutrire il pianeta, energia per la vi-ta’’ con Martina e Marino Vocci. Seguiràalle 20.30 lo spettacolo Vasco Story Show

H

Ritorna "Terredi magici sapori"

Una tre giorni tra ricette e degustazioni in centro a Monfalcone

l’Impero austro-ungarico: si prepareran-no Esterhazy rostbraten, lombata di cer-vo al profumo di timo, crescione con pu-rè di carciofi e salsa di mirtillo, e kipferlalla vaniglia. Come sempre seguirà de-gustazione. Alle 19 per ’’Sapori & saperi’’andrà in scena ’’Wine and Jazz/Jazz andWine’’, gusti di Vini, fra racconti e musi-ca con Marino Vocci, Sandi Skerk e Ma-rio Salvalaggio e l’accompagnamentodella Shipyard jazz town orchestra. Sot-to il tendone allestito in piazza la seratasarà animata dal recital del noto comicoAntonio Cornacchione.Giornata di chiusura il 3 maggio: si iniziaalle 10 con l’attesissimo cake contest, lagara di abilità culinaria nella prepara-zione di torte aperta a tutti gli appassio-nati di cucina. Alle 11 torna lo show coo-king che insegnerà un dolce tipico ilKugelhupf. Alle 19 tornano ’’Sapori e Sa-peri’’ con ’’Il genio del gusto. Come ilmangiare italiano ha conquistato il mon-do’’: Marino Vocci dialoga con Alessan-dro Marzio Magno, autore dell’omoni-mo libro edito da Garzanti. A chiudere laserata sarà lo spettacolo ’’I calzini sul co-mò (ti amo ma non li trovo)’’ di JacopoFo, e alle 22 la gran parata di lampadecon tanto di showcooking in flambè.Oltre al programma, però, grande è l’at-tesa per l’allestimento degli stand ga-stronomici in via S. Ambrogio, via Ros-selli interna, piazza Cavour, via dellaBasilica, viale S. Marco. Tra le propostecucine latinoamericane, balcaniche, gre-ca, slovena, dolci tipici, streetfood.Eventi collaterali saranno le degustazio-ni di vini e formaggi del territorio a curadi Ascom in otto bar cittadini (Art Cafè,Civico 44, Mon Petit cafè, Al vitigno, DaDeo, Caffè Carducci, da Marino, Carso inCorso) e i laboratori per bambini propo-sti da Vivacentro e libreria Tutta un’altrastoria dedicati al cibo (sabato 2 maggiodalle 16 alle 17 per i bambini dai 4 ai 6anni, dalle 17 alle 18 per i 7-10 anni). LaPro Loco presenterà un suo gazebo de-dicato ai piatti di ’’pesce povero’’.All’organizzazione dell’evento, realizza-to con il sostegno della Regione Friuli Ve-nezia Giulia, hanno collaborato Ascom,Vivacentro, e l’associazione Bazar Medi-terraneo.

BoLLicine Band.Sabato 2 maggio 2015 la festa si apre al-le 17 con ’’Sapori & saperi’’. Si parlerà del-le origini dell’occidente nel regno di Be-lino, dal libro di Ivo Petkovsek, con CarloMucci, lo storico Valentino Roiatti e Ani-ta Callea, in collaborazione con le Asso-ciazioni Jadro e Trži¤. Alle 18 nuovoshowcooking dedicato questa volta al-

In agenda

■ 9 maggioConcerto in DuomoIl Duomo di Monfalcone ospiterà sabato 9maggio, con inizio alle 19.00, unimportante evento musicale organizzatodall’Associazione ’I Cameristi Triestini’ edalla parrocchia di Sant’Ambrogio aseguito del restauro della chiesa e del suoorgano.La Cappella Musicale della Basilica di SanFrancesco in Ravenna proporrà unconcerto per coro ed organo conl’esecuzione di brani di Haendel, Bach,Buxtehude e Lotti. Il coro sarà diretta dalmaestro Giuliano Amadei, organistaAndrea Berardi.

■ In S. AmbrogioLe musiche di RamirezNell’ambito del progetto biennale"Trasparenze Musica corale, autori, operee periodi," ideato dall’USCI dellaprovincia di Gorizia, ha preso avvio negliultimi mesi del 2014 e prosegue nelcorrente anno, un progetto che vedeprotagonisti cinque cori giovanili, per untotale di 130 cantori provenienti da tuttoil territorio provinciale. Sono infatticoinvolti in tale progetto il Coro"Arcobaleno" di Mossa, direttrice AnitaPersoglia, il Gruppo "La Foiarola" diPoggio Terza Armata, direttori Lucia Vinzie Matteo Donda, il Gruppo vocale "Note increscendo" di Ronchi dei Legionari,direttrice Marta Furlan, il Coro "AuditeJuvenes" di Staranzano, direttrice GiannaVisintin, ed il Coro "Io tu noi" di Villesse,direttrice Laura Belviso. Il progettoprevede l’esecuzione di due opere delcompositore argentino Ariel Ramirez,"Navidad nuestra" e "Misa Criolla". Questo repertorio è stato eseguito per laprima volta a Monfalcone, nel Duomo disant’Ambrogio, il 24 aprile. Ma prima,nella stessa giornata l’Usci, haaccompagnato la messa feriale presiedutada don Aenoaei. Il celebrante ha esortatoi giovani del coro a seguire la loropassione per la musica sacra e portando ilsaluto del parroco, ha ricordatol’importanza dei giovani nella vitacristiana e nella partecipazione allecelebrazioni eucaristiche.

tanno volgendo al termine ilaboratori teatrali promossi dalCircolo culturale e ricreativo don

Eugenio Brandl presso le scuole di FoglianoRedipuglia e di San Canzian d’Isonzo. Aessere coinvolti sono alcuni ragazzi dellasecondaria di primo grado che sono seguitida Enrico Cavallero degli Artisti associati diGorizia. Si tratta di un progetto in cui ilBrandl investe ormai da molti anni inquanto lo ritiene fondamentale per lacrescita e la formazione dei ragazzi. In ciò è

S sostenuto soprattutto dalla FondazioneCaRiGo. Quest’anno, tra l’altro, lospettacolo della scuola di Fogliano, saràpresentato addirittura all’interno diScienze Under 18, pertanto verràrappresentato in piazza della Repubblica aMonfalcone l’8 maggio prossimo. "Siamomolto soddisfatti del lavoro che vieneportato avanti e per questo dobbiamoringraziare, oltre alla Fondazione Carigo eal regista Enrico Cavallero degli Artistiassociati di Gorizia, anche gli insegnanti e i

volontari che si dedicano a questi ragazzi ea tali iniziative. Se non ci fossero anche lerisorse umane adatte il tutto sarebbeirrealizzabile." Sottolinea il presidente delCircolo Brandl, Elisa Baldo. Il progetto,intitolato "Porte aperte a musica e teatronelle scuole" ha previsto anche duemomenti musicali dedicati alla scuolaprimaria di Turriaco che ha visto tutti i 140allievi del plesso godere di due lezioniconcerto, una dedicata al f auto eall’ottavino, l’altra alle percussioni.

Porteapertea musicae teatronelle scuole

Sabato, 2 maggio 201520 Mandamento

Page 21: I nuovi martiri del XXI secolo - Voce Isontina

Educare i giovaniall’uso correttodella tecnologiaUn momento di conoscenza e riflessionenell’ambito degli incontri culturali programmatidal Circolo "Brandl" di Turriaco nel corso dell’anno

ome Circolo Brandl abbiamo pro-mosso, anche questa primavera,degli incontri culturali dedicati asvariate tematiche tra cui uno de-

dicato all’educazione dei giovani all’usodella tecnologia e un altro incentrato, in-vece, sui danni dalla stessa provocati al-la persona umana intesa nella sua tota-lità. Relatori due specialisti del settore: laformatrice e consulente educativa PaolaCosolo Marangon per la parte più pret-tamente legata alla formazione ed edu-cazione giovanile, il tecnico Roberto Liz-zi per la tematica dell’inquinamento

invisibile. Entrambi si sono rivelati due momenti di alto livello che hannocoinvolto i presenti in una profonda ri-flessione.Insegnando nella scuola secondaria so-no quotidianamente a contatto con gio-vani e giovanissimi, vedo con i miei stes-si occhi quanto e come essi vivano latecnologia, ma molto di ciò che ho sen-tito non lo conoscevo così approfondita-mente, pertanto ho pensato di condivi-dere con voi alcune riflessionisull’argomento.

Paola, come detto formatrice e consulente educativa, esperta nella gestionedi progetti di sostegno alla genitorialità, si occupa di formazione in ambitoeducativo rivolta a insegnanti, genitori, educatori, operatori sociali, psico-logi ormai da diversi anni. Le problematiche legate all’età evolutiva sono ilsuo pane quotidiano, tra cui quelle inerenti, appunto, l’educazione dei gio-vani alla tecnologia.Nella sua ampia digressione ha sottolineato come studi scientifici, abbianodimostrato la dannosità dell’uso del cellulare a livello cerebrale ed emotivo,soprattutto degli smartphone, tra le giovani generazioni. Chiaro, non è cheagli adulti faccia bene essere sempre connessi, anzi, spesso proprio noi adul-ti non sappiamo educare i nostri figli in merito perché noi stessi facciamouso degli smartphone e/o dei social network come dei perfetti adolescenti,

Cma nei ragazzi il danno è davvero note-vole: solo per fare un esempio se da adul-ti le onde emesse dagli apparecchi tele-fonici invadono un terzo del cervello, neigiovani dai 5 ai dodici anni esse penetra-no ben la metà dello stesso e nei picco-lissimi addirittura l’intero volto con dan-ni di cui si può ben immaginare. Nonsolo: lo sviluppo cerebrale ed emotivo delbambino e del ragazzo sino ai dodici an-ni non è pronto a ciò che uno smartpho-ne può proporre: consegnare a un figlioun apparecchio di questo tipo significaaffacciarlo al mondo del web, a tutto ciòche di buono esso offre, ma anche a tut-to il marcio che propone e che, fidatevi,non è poco; Paola lavora in tutto il NordItalia, soprattutto in zona piacentina e hasottolineato come la nostra regione ri-sulti essere quella con maggiori proble-matiche giovanili legate ad un uso nonpositivo della tecnologia. "I giovani - haspiegato - vivono una richiesta costantedi mettersi in mostra, farsi vedere, esserecome gli altri chiedono. Pensiamo ai sel-fie atti a documentare tutto ciò che si stafacendo, alla richiesta di risposte imme-diate sui social, a quel farsi trovare in ogni

momento e trovare gli altri in ogni mo-mento. Forse se noi genitori aiutassimo inostri figli ad avere regole più precise, an-che per quanto riguarda l’utilizzo dei so-cial e degli strumenti digitali, potremmoevitare loro quell’angoscia che deriva dalsentirsi sempre visti, messi in mostra. E’necessario, sempre, ma soprattutto inquell’età, avere un tempo per sé, un tem-po intimo dove si può anche far nulla, masoprattutto in cui non si deve rendereconto in continuazione agli altri di quel-lo che si sta facendo. Dovremmo aiutarei nostri figli a ritrovare quei momenti".Da soli non sanno spegnere lo smar-tphone? Bene, forniamo noi delle regoleprecise sull’utilizzo delle nuove tecnolo-gie e, sottolineo, siamo (congiuntivoesortativo) noi i primi a rispettarle! Exem-plum docet, scrivevano ormai molti se-coli fa i Latini. E’ faticoso, senza ombra didubbio essere genitori, è una vera e pro-pria sfida quotidiana, ma è una sfida cheva vissuta perchè "… i figli richiedono lapresenza forte di un’educazione: è ne-cessario, semplicemente, che facciate igenitori." Ha ricordato Paola.

Elisa Baldo

"Se noi genitori aiutassimoi nostri figli ad avere regole più precise, potremmo evitareloro ll’angoscia che deriva dal sentirsi sempre messiin mostra"

on solo solidarietà ma ancheun segno concreto di giustiziasociale. L’impegno costante epaziente delle tante associa-

zioni, della chiesa diocesana e del de-canato assieme all’opera di tanti vo-lontari, è stato premiato. L’Emporiodella Solidarietà di Monfalcone, inau-gurato nelle scorse settimane rappre-senta anche il frutto nato dalla fedeltàcristiana di tanti e di quella "politicagenuina" al servizio della gente che,coniugate assieme, permettono che lepiccole cose si moltiplichino comeaveva affermato nel suo pensiero il ve-scovo Carlo presenziando l’inaugura-

zione dei loca-li. L’effettomoltiplicatoredi questo pro-getto sociale,non solo per-metterà a mol-te persone indifficoltà diportare fisica-mente la bustadella spesa acasa ma favo-

rirà anche la nascita di tante nuoverelazioni. Chi ha bisogno non resteràsolo e nell’anonimato ma troverà si-curamente in questo emporio solidaleintitolato al sindacalista roncheseAchille Colautti, una "casa accoglien-te", quella che è e resterà una conqui-sta per la comunità nella quale ognu-no potrà "rigenerarsi" moralmentesperando così in un futuro migliore,dignitoso e costruttivo.

Salvatore Ferrara

NSull’Emporio✎

omenica 26 aprile, è statopromosso dalla CaritasDecanale presso l’Oratorio SanMichele, il pranzo di

primavera. Questo momento diconvivialità ha offerto a chi è solo, allepersone anziane e a chi si trova indifficoltà, l’occasione per trascorreserenamente, in compagnia, unpomeriggio di festa. Prima del pranzo,alle 11.30, nella Cappella dell’Oratorioè stata celebrata la messa da don Remo

D

Pranzo di solidarietàcon chi è in difficoltà

L’incontro domenica scorsa nei locali del San Michele

Ceol. Alle 13, nel salone dell’Oratorio èseguito il pranzo, preparato dalparroco di S. Ambrogio, don Fulvio,aiutato da numerosi volontari.L’ iniziativa, è stata realizzata incollaborazione con le parrocchie delDecanato e grazie al generosocontributo della Fondazione Ca.Ri.Go.che anche quest’anno, insieme allaSBE e alla Centrale Termoelettrica A2A,hanno contribuito al funzionamento

della mensa Caritas "Pranzo insieme"al S. Michele. Gli ospiti hannotrascorso il pomeriggio in allegria contanta musica e il gioco della lotteria dibeneficenza. La struttura di viaMazzini ospita dal lunedì al sabato piùdi una cinquantina di personebisognose a pranzo. Inoltre è previsto,grazie alla collaborazione deivolontari, il servizio a domicilio per glianziani impossibilitati a muoversi. Ilservizio offerto dalla mensa CaritasDecanale, da qualche settimana, èarricchito dalla presenza dell’Emporiodella Solidarietà di Viale Verdi,struttura nella quale sono stateassegnate e distribuite in poco tempogià un centinaio di tessere a punti perla spesa solidale di cui necessitanomolte persone anche straniere.

EsseEffe

Sabato, 2 maggio 2015 21Mandamento

Page 22: I nuovi martiri del XXI secolo - Voce Isontina

Sabato, 2 maggio 201522 Cormonese - Gradiscano

ella la celebrazione dellaconfermazione per un gruppodi giovani-adulti delleparrocchie di Cormons e

Gradisca d’Isonzo, celebrazione allaquale due adulti si sono accostati perla prima volta anche all’Eucaristia. Giovani che abbiamo notato motivatinel riprendere "in mano" il propriocammino di fede interrotto per diversimotivi negli anni dell’adolescenza.La liturgia alla quale i cresimandi

B

La Cresima degli adulti:ripresa di un cammino

La celebrazione presieduta dal vescovo Carlo a Gradisca

hanno partecipato con le letture, leintenzioni dei fedeli e con lapreghiera, è stata accompagnata dalcoro parrocchiale impreziosito perl’occasione dall’accompagnamentodell’arpa suonata da Laura Pandolfo.L’Arcivescovo Carlo Roberto MariaRedaelli che ha celebrato l’Eucarestia,durante l’omelia ha ricordato,partendo da un’esperienza personaledi quand’era giovane sacerdote, comedi solito si pensi di più alla salute, alle

cose materiali che non alla salvezza,all’anima, alla felicità del cuore, allasantità. E Gesù ci salva, ha proseguito ilvescovo, dando la sua vita a differenzadel mercenario, ma anche di qualsiasipastore di buon senso cheguarderebbe innanzitutto alla sua. Manoi poi vogliamo essere salvati da quelmale profondo che tutte le cose diquesto mondo non riescono a vincere?Questi giovani ha concluso monsignorCarlo, che oggi chiedono il dono delloSpirito Santo ci dicono con la loroscelta di sì, che è importante esserecristiani perché questo è ciò cherealizza il desiderio più profondo cheabbiamo nel cuore, è ciò che cirealizza come uomini e donne, comepersone. Dalle voci dei giovani cresimati poi sisono raccolti i pensieri di come lacelebrazione della Cresima sia statal’occasione preziosa nella qualeritrovare e sperimentare un contattocon la vita ecclesiale, magari dopoanni di distanza, ritrovare consorpresa e gioia una Chiesa vicina, piùaperta che dialoga con la tua vita realeche solo il Vangelo è capace diilluminare come nessun’altra cosa.Al termine della Messa, dopo latradizionale foto ricordo con isacerdoti e con il Vescovo, i festeggiatisi sono ritrovati nella vicina casacanonica per un momento difraternità con il presule e i padrini.

A.F.

◆ Il 25 aprile sul Collio sloveno

Uscita di famiglieper contemplare Sv. Križ na Taboru

scita indimenticabile per alcune fa-miglie e coppie che si ritrovano perun cammino di amicizia e di fedecomuni. Sabato 25 aprile si sono di-

retti verso il Collio per concludere ideal-mente il loro cammino del corrente annopastorale prima della sosta estiva. Dopo lacelebrazione in onore di san Marco nel San-tuario del Preval e il pranzo comunitario, ilgruppo si è diretto verso il cuore del Collio,nel paese di Kojsko, dove, si erge su un colleuna chiesetta chiamata Sv. Križ na Taboru,anticamente fino alle apparizione dellaMadonna di Monte Santo, luogo di pelle-

U sta di Villaco, uno dei più rari altari dellaSlovenia. Si è potuta così contemplare larappresentazione della leggenda del ritro-vamento della Santa Croce da parte dellamadre di Costantino, la ricchezza dei parti-colari, le decine di personaggi scolpiti nel le-gno, non solo arte, ma anche teologia. Al termine don Maurizio ha consegnato atutte le coppie un mattoncino ricordo, sim-bolo del cammino fatto finora, dicendo chealtri se ne dovranno aggiungere per la co-struzione del Regno in mezzo a noi.

grinaggio. Tabor in sloveno significa "forti-ficazione" che qui è stata eretta all’epocadelle incursioni dei turchi nel XVI. sec. Mafin qui i turchi di fatto non erano mai arri-vati, pur mettendo nel panico la popolazio-ne. Guida al torrione dove è in atto una mostrasui sentieri di pace illustranti il parco dellaPace del Monte Sabotino (Sabotin Park Mi-ru), e poi alla vicina chiesetta è stato il par-roco di Kojsko, molto disponibile che haammaliato i visitatori. Tutti sono rimastistupiti all’apertura delle ante dell’altare li-gneo opera 500 anni fa di un valido altari-

FOTO DI GRUPPO PER LE FAMIGLIE CHE HANNO PARTECIPATO ALL’USCITA

Dal Decanato

■ SagradoCammino AcrCari ragazz, dell’Azione Cattolica Ragazzidi Sagrado, vogliamo scrivervi ancheattraverso il nostro settimanale diocesanoVoce Isontina.Domenica 19 aprile si è concluso il nostrocammino insieme, la nostra avventuranell’ACR di Sagrado. Lo splendido scenario del sentiero Rilkeche avete percorso con la vostra solitaallegria e spensieratezza rappresentadavvero la metafora del cammino cheinsieme abbiamo compiuto in tutti questianni. Sentiero un po’ tortuoso, ma incorniciatoin uno splendido scenario che sono levostre vite di ragazzi dense di sorrisi.Instancabili compagni di viaggio sonostati la leggera brezza che ci ha cullati e sospinti a superare lesalite, le incomprensioni, il solesplendente guida e meta di un viaggiosereno, accompagnandoci giù per lediscese ridenti. Vi ringraziamo di aver accettato il nostroinvito a percorrere insieme questocammino di crescita, da bambini sietediventati ragazzi consapevoli delle primescelte che la vita vi pone davanti. Anche per noi lo stare insieme è stata unacrescita, ci siamo messe in gioco, ci siamorinnovate come educatrici con lasperanza di avervi portato latestimonianza del Vangelo, a vedere, oggi, le vostre anime gioiose elibere prendere il volo nel cielo di aprileabbiamo avuto la certezza di essereriuscite. Dopo aver visitato il castello di Duino,stanchi ma felici, siamo arrivati alla findel sentiero, ma non è una fermata è unasemplice tappa, la prossima tappa sarà il campo estivo chesi svolgerà a Malborghetto: poi noi cifermeremo ma continueremo a seguirecon lo sguardo attento e il cuore in attesa,le vostre splendide vite che comincianoora. Grazie per aver arricchito il nostroviaggio.

Anna e Andreina

ono stati quasi in trecento ad inva-dere pacificamente la città di Gradi-sca nello scorso fine-settimana. Laloro presenza, gioiosa e festante, non

è proprio passata inosservata per coloro chesi sono incamminati lungo l’argine dietro ilCastello. Una piccolo campo scout, è sorto nel giro diqualche ora nel pomeriggio del sabato. Tan-te tende variopinte, hanno colorato quellospazio verde, riempiendolo di voci allegre,di sorrisi e di ragazzi e ragazze tutti affac-cendati nel montaggio delle tende e dei ser-vizi necessari alla vita di ogni campo.Si trattava del "San Giorgio" della BrancaEsploratori e Guide della Zona AGESCI diGorizia. Tutti i reparti dei vari gruppi dellaDiocesi si sono dati appuntamento nellaFortezza per vivere insieme questi due gior-ni intensi di formazione e di divertimento;in onore proprio di San Giorgio, Santo pa-trono degli Scout.

L’ambientazione fantastica ha fatto come diconsueto da cornice ai vari laboratori (pio-nieristica, pronto intervento, topografia, cu-cina, ecc.) disseminati in vari punti dellacittà, in cui i ragazzi sono stati di volta involta coinvolti il sabato pomeriggio e la do-menica mattina.La Messa è stata celebrata sabato sera, pro-prio sul prato dietro il Castello, ed è statadavvero un momento bello ed emozionan-te. Non capita spesso di trovarsi di fronte tre-cento ragazzi… È stata una grande Grazia!Il Vangelo della IV^ domenica di Pasqua delresto - quello del "Buon Pastore" - ci ha aiu-tato ad entrare ancora di più nel clima del-l’evento; ci ha spronato a non stancarci dicamminare con il Signore per i sentieri del-la vita, a non smettere di ascoltare la sua vo-ce proprio come le pecore fanno con il pa-store. A questo proposito, ho raccontato ai ragaz-zi un fatto che mi è successo due anni fa ac-

compagnando proprio un gruppo di lupet-ti in uscita. Visitando una fattoria, ho vistoper la prima volta un pastore con il suogregge di pecore… immediatamente hopensato all’immagine che Gesù dà di sé pro-prio in questo Vangelo… A noi generalmen-te non piace essere paragonati a delle "pe-core", presumiamo che essere delle pecorevoglia dire non avere coraggio, seguire la

massa in maniera acritica, non pensare conla propria testa… invece… le pecore che hovisto riconoscevano la voce e la figura delloro pastore, a lui si avvicinavano con gliagnellini, da lui si lasciavano accarezzare elui le distingueva e le chiamava per nome…Proprio intelligenti queste pecore che rico-noscono il loro pastore…proprio intelligen-ti, dovremmo anche noi imparare da loro ariconoscere Gesù come nostro pastore…Ringraziamo davvero il Signore per questoevento di Grazia che ci ha fatto vivere e affi-diamo a Lui questi ragazzi nella speranzache, attraverso le attività, i giochi, le espe-rienze vissute ma soprattutto attraverso ilnostro esempio di Capi ed educatori, essiproseguano nel loro cammino di formazio-ne umana e cristiana e sappiano riconosce-re sempre più la voce del Maestro, del BuonPastore, di Gesù, che parla al loro cuore e al-la loro vita.

don Giulio

S

Una pacifica e gioiosa "invasione" lo scorso fine settimana a Gradisca

Trecento esploratori e guide per il "San Giorgio"

(foto Alessandro Travain)

Page 23: I nuovi martiri del XXI secolo - Voce Isontina

Sabato, 2 maggio 2015 23Cormonese - Gradiscano

Servono credibilitestimoni di fedeL’invito di mons. Eugenio Ravignaninell’omelia in occasione della celebrazionedel patrono di Cormons S.Adalberto

a celebrazione presieduta damonsignor Eugenio Ravignani,vescovo emerito di Trieste, e laconsegna del premio San-

t’Adalberto a Franco Ceschia sonostati i punti salienti della festa del pa-trono rinnovatasi anche quest’anno il23 aprile in un duomo gremito di fe-deli. Presenti il sindaco Luciano Patat

con il gonfalone municipale, amministratori comunali, rappresentantidelle associazioni cittadine a testimoniare come la festa del patrono siala festa di una comunità intera. Con il vescovo Eugenio hanno concele-brato il parroco don Paolo Nutarelli, il decano don Michele Tomasin,mons. Giuseppe Baldas, don Fausto Furlanut, don Valentin Aenoaei, donMirko Franetovich e don Giulio Boldrin, i diaconi Marco Braida e Rena-to Nucera.La responsabilità dei credenti e la loro testimonianza sono stati i temi del-l’omelia di mons. Ravignani che, richiamandosi a papa Francesco, ha sot-tolineato come "nel nosttro tempo si verifica spesso un atteggiamento diindifferenza verso la fede a cui i cristiani sono chiamati a reagire cona laloro testimonianza di vita… Ciò di cui abbiamo bisogno, specialmente in

L

questi tempi, sono testimoni credibili,che con la vita e anche con la parola ren-dano visibile il vangelo, risveglino l’at-tenzione per Gesù Cristo, per la bellezzadi Dio". I credenti devono avere la con-sapevolezza di essere testimoni di Cristo."La nostra comunità viva la certezza del-la fede e ne dia aperta e coraggiosa testi-monianza - ha detto Ravignani -. Non sichiuda in se stessa o, peggio, si rifugi nel-l’intimità del privato" sottolineando co-me una efficace testimonianza presup-pone ed esige un serio approfondimentodella fede e delle ragioni che la sostengo-no. Perché una testimonianza sia effica-ce deve essere credibile anzitutto con"una testimonianza personale che é lacoerenza della nostra vita con la fede cheprofessiano. "Potrà piacere o non piace-re - ha affermato il vescovo - ma chi viveattorno a noi ci guarda e s’accorge sementre diciamo di credere non viviamoquesta fede nella realtà di ogni giorno".Poi, la testimonianza personale, aperta esolidale, "convince se è sostenuta dallatestimonianza di una comunità che viveunita - ha concluso mons. Ravignani -.Fino a far sì che altri si chiedano comemai sia possibile che, in questo tempo la-cerato da sempre nuovi motivi di divisio-ne e di contrapposizione e contrastantiinteressi, ci si possa accogliere nella reci-proca stima e vivere gli uni al servizio de-gli altri in una singolare esperienza di co-munione e di amore. E’ così che latestimonianza diventa credibile".Al termine della messa, accompagnatadal coro Sant’Adalberto, c’è stata la con-segna del premio Sant’Adalberto a Fran-co Ceschia per il suo silenzioso ma fatti-vo servizio di volontariato in diverseassociazioni della cittadina e in partico-lare "per la sua decennale presenza aogni funerale per accompagnare il sacer-dote in questo importante e delicato ser-vizio e manifestando la partecipazionedella comunità nei confronti delle fami-glie che vi sono questo doloroso mo-mento". La consegna della targa da par-te del vescovo Eugenio è stataaccompagnata da un lungo applauso daparte di tutta la comunità. MonsignorRavignani, prima di congedarsi, ha volu-to ringraziare tutti i presenti avendo pa-role di gratitudine anche verso i chieri-chetti per il loro importante ruolo nelservizio liturgico.

fr.fre.

La messa celebratain un duomo gremito.Consegnatoa Franco Ceschiail premio "Sant’Adalberto"

Agenda

■ AngorisInizia il mese marianoInizia il 1° maggio nell’Unità pastorale diCormons il mese mariano. A Cormons ilprimo appuntamento è venerdì 1 maggio,alle 18, nella cappella di Tutti i Santi allaTenuta di Angoris con la recita del rosario.Alle 18.30 sarà celebrata la messaaccompagnata dal coro Sant’Adalberto. Neigiorni successivi a Cormons, dal 4 all’8maggio il rosario sarà recitato nel nuovopiazzale interno al convento di Rosa Mistica,dall’11 al 15 in via San Daniele(Giardinetto), dal 18 al 22 all’esterno dellachiesa di San Leopoldo e dal 25 al 29 in viaFilanda sotto la ciminiera. A Borgnano partendo dal 2 maggio il rosariosarà celebrato alle 19 nella chiesa di SantaFosca.A Brazzano il 2 maggio alle 18 nella chiesa diSan Rocco, dall’11 al 16 maggio nella chiesadi Santo Stefano a Giassico. A Dolegna delCollio il recitario sarà alle 20 nelle chiese deiSanti Vito e Modesto a Ruttars e in quella diSan Giuseppe nel capoluogo.

■ Sant’AdalbertoDomenica 3 la cresimaDomenica 3 maggio, alle 10, nel duomo diSant’Adalberto l’arcivescovo C arlo Redaelliconferirà la cresima a 42 giovani delleparrocchie dell’Unità pastorale. Un altroappuntamento attende la comunitàdomenica 10 maggio: sempre inSant’Adalberto i bambini della parrocchiariceveranno la Prima comunione. Dueappuntamenti importanti per l’interacomunità. saranno momenti di festa nonsolo per i giovani ma anche per le lorofamiglie.

■ BrazzanoPellegrinaggioalla B.V. del SoccorsoSi ripeterà anche quest’anno il tradizionalepellegrinaggio della comunità di Brazzanoalla chiesa della Beata Vergine del Soccorso,sul monte Quarin. L’appuntamento è fissatoper domenica 31 maggio.

Rompiscena - gruppo teatrale della par-rocchia di Cormons - hanno fatto centroanche in questo loro settimo spettacolo.Nelle due serate, presentate al teatro Co-

munale il 25 e il 26 aprile hanno registrato iltutto esaurito raccogliendo molti applausi.Lo spettacolo allestito quest’anno è "Urine-town", un musical nato nel 2001 a Broadwayche racconta una storia piuttosto singolare:in una città, per problemi di siccità, sono sta-te adottate drastiche misure tra cui la proibi-zione di utilizzare i bagni privati. Chiunque debba espletare i propri bisogni fi-siologici, quindi, deve accedere ai bagni pub-blici, pagando un’adeguata tariffa. Contrad-dire la legge è un reato punito con l’esilio aUrinetown, fantomatico posto di cui si sa po-co o niente. La storia si innesca sull’ennesimo aumentotariffario che porta i più poveri a non potersipiù permettere nemmeno il più lurido gabi-

I netto pubblico.Da questo pretesto, lo spettacolo affronta inchiave satirica i temi della disuguaglianza so-ciale e della ribellione, anche violenta, a del-le leggi ingiuste. In particolar modo, fa riflettere su quali pos-sano essere le reazioni a un sistema che limi-ti o proibisca dei bisogni primari per l’uomo(per assurdo, in questo caso, i bisogni fisiolo-gici). C’è chi reagisce con fermezza e positività (ilgiovane protagonista Bobby Strong), ma nonriesce a scalzare il sistema, neanche inne-scando una rivoluzione tra i più poveri. C’èinvece chi reagisce con altrettanta determi-nazione (la giovane Speranza Cladwell) ma,proponendo ideali di giustizia, libertà e amo-re, si vendica orribilmente di chi prima eral’oppressore.Il musical si conclude, però, con una chiavedi duplice interpretazione: i rivoluzionari, di-

venuti efferati e incoerenti con i propri prin-cipi, non fanno neppure loro una fine felice.La stessa libertà propugnata si confonde inuno schema sottile con l’anarchia: permet-tendo a chiunque di fare ciò che si vuole,quando si vuole, dove si vuole, con chi si vuo-le, in spregio ad una visione collettiva chenon si fermi al bisogno impulsivo ma guardianche al domani, la società rivoluzionariaavrà vita breve.I ragazzi sono riusciti a interpretare con gran-de capacità le diverse emozione che si pre-sentano lungo la storia, non lasciando maiun filo che, intrinseco al pretesto del musicalstesso, non può essere che comico ai limitidell’assurdo.Un grosso complimento quindi a tutti coloroche hanno permesso la realizzazione di que-sta iniziativa, e un altrettanto grande augu-rio di poter portare questo spettacolo nelladiverse realtà della nostra Diocesi.

Il gruppo teatrale della parrocchia di Cormons ha allestito il musical "Urinetown"

I Rompiscena fanno il tutto esaurito al Comunale

stata un successo la raccoltaalimentare avvenuta l’11 aprile scorsoal punto vendita della Coop

Consumatori Nordest di Cormòns a favoredella Caritas parrocchiale. Sono stati raccolti71 scatoloni, superando così il risultatoottenuto nella raccolta precedente che si era

È

Colletta alimentare: raccolti71 scatoloni per la Caritas

attestata a 62 scatoloni. In particolare sonostati raccolti: 17 scatoloni di biscotti, 10 dipasta, 5 di riso, 8 di pelati, 5 di riso, 5 dilegumi, 4 di olio, 4 di farina e 4 di latte.Tutto ciò che è stato raccolto sarà distribuitoalle famiglie più povere residenti nelterritorio della Collaborazione pastoralecormonese. Diversi acquirenti hanno chiestoinformazioni sulle attività della Caritas sulterritorio dimostrando interesse ai progetti.I donatori sono rimasti colpiti dal fatto chela Caritas parrocchiale non opera solo su

Cormòns, ma anche sul territorio circostantee questo fatto non era a loro noto.Un grazie sincero delle parrocchie dellaCollaborazione pastorale cormonese allaCoop Nordest, a tutti coloro che hannoaderito off endo generi alimentari e ai tantivolontari che hanno organizzato la raccolta.Si deve sottolineare che tra i volontari, chesi sono messi a servizio per gestire laraccolts, c’erano anche cittadini stranieriprovenienti dal Marocco e dalla Costad’Avorio, attualmente residenti nelCormonese.

Tutto ciò che è statoraccolto saràdistribuito allefamiglie più povereresidenti nel territoriodel cormonese

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