SOLENNITÀ DEI SANTI MARTIRI 2009 - A scuola dai martiri ... · SOLENNITÀ DEI SANTI MARTIRI 2009 -...

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Supplemento de L’Amico del Popolo n. 41 - 21 maggio 2009 SOLENNITÀ DEI SANTI MARTIRI 2009 - La Santa Messa celebrata dal Vescovo alle 10.30 di giovedì 14 maggio A scuola dai martiri per essere popolo A tema dell’omelia di monsignor Andrich il rapporto tra dimensione personale e pubblica della fede Tre momenti della celebrazione 2009 dei santi Martiri: il Vescovo durante l’omelia, la tradizionale offerta del cero, da parte della città al santuario (nella foto il vicesindaco Ennio Trento porta il cero appena acceso), l’intervento, prima della benedizione, del rettore monsignor Secondo Dalla Caneva. La sana dialettica tra dimen- sione personale e pubblica della fede ha costituito la trama dell’omelia rivolta ai numerosi presenti nella ba- silica-santuario dei santi Martiri, gio- vedì 14 maggio, e ai telespettatori di Te- lebelluno che hanno potuto seguire la ce- lebrazione in di- retta. Il Vescovo ha preso le mosse dalla vicenda dei santi martiri, così come descritta, in maniera lapidaria, dal nuovo martirologio, promulgato da Gio- vanni Paolo II: «In Siria, Vittore e Corona, martiri, subirono insieme il martirio». Tutti i feltrini conoscono la tra- dizione, suffragata da fonti pro- dotte in diversi contesti ecclesiali, scritte in greco, in copto, in siriaco, di come Vittore fosse stato interrogato dal prefetto Sebastiano e di come la sua fie- rezza nel proporsi come credente abbia coinvolto, come in un campo magnetico, la giovane Corona nel- la stessa professione di fede e nello stesso destino di morte terrena e di vita eterna. Una comunione suggellata nel sangue e descritta dal Vescovo con il motto «Vittore incoronato, Corona vittoriosa», che propone come in uno slogan la comunione di beni spirituali propri della vicenda dei due giovani. «Desideriamo specchiarci in questa testimo- nianza: dall’interiorità sgorghi un atto di testimonianza che porti agli altri il beneficio della fede». Testimonianza è espressione della fede, è uscire da sé stessi, è sporcarsi le mani nel reale. Nel contempo monsignor An- drich ha insistito sul versante della preghiera per- sonale, da vivere nelle forme tradi- zionali come in quelle nuove, come la preghiera «nell’a- bitacolo dell’auto». Il «respiro della vita» è la preghiera personale, che però va «armonizzato in forme nuove, tutti assieme, per por- tare agli altri questo dono». Un’aporia? Come è possibile col- tivare la propria interiorità e con- temporaneamente vivere in forme pubbliche la fede? Come coniugare spiritualità e testimonianza? La sapienza antica, con Seneca, diceva: «Ogni qualvolta me ne andai tra gli uomini, me ne tornai meno uomo di prima». La sapienza cristiana sa che la chiave per risolvere l’aporia è nel racco- gliersi non in una massa, ma in un popolo: come i pelle- grini che salgono ogni anno al san- tuario partendo da Santa Giustina o da Feltre o da altre par- rocchie, popolo che nello stile sinodale sa vivere il proprio essere Chiesa, e che è capace di di- latarsi per accogliere, come la Ge- rusalemme biblica, i suoi nuovi abitanti: «Concorriamo al bene di tutti, anche degli immigrati che abitano nei nostri territori». E anche, in una prospettiva interre- ligiosa, tutto l’universo dei cre- denti, prospettiva di cui la scritta coranica «L’universo è di Dio» sui capitelli dell’abside resta profezia tuttora muta, come una fonte di energia non ancora captata e sco- perta. La festa dei santi Vittore e Corona 2009, nella cornice del san- tuario del Miesna, archivia un’o- melia che invita ad armonizzare il respiro dell’anima del credente con la capacità di calcare la scena del mondo da protagonisti: non di- mentica l’analisi socio-religiosa per il Sinodo di Belluno-Feltre che tra gli altri dati raccolti nell’occa- sione portava ad evidenziare la fatica della coerenza per il cre- dente bellunese-feltrino. DICEMBRE 2008 Arrivato al Santuario il Bastone del pellegrino Martedì 23 dicembre 2008 alle ore 22 il Bastone del pel- legrino e del cittadino è stato accolto dal rettore mon- signor Secondo Dalla Caneva nella basilica-san- tuario sul monte Miesna. A portarlo una staffetta podi- stica degli arbitri di calcio della sezione Aia di Belluno, partiti dalla casa di pre- ghiera “San Girolamo Miani” di Castelnuovo di Quero. Il cammino del ba- stone, iniziato la sera di Pasqua del 2008, si è snodato lungo tutta la pe- nisola: 350 tappe giorna- liere per oltre 5000 Km, tutti a piedi. Oltre 100.000 persone, di ogni età, lo hanno impugnato, tra cui il santo padre Benedetto XVI. Ha fatto tappa nelle città scelte come sede delle 12 tribù del grande censimento iniziato nel dicembre 2007; ha incontrato 240 Sindaci,46 Vescovi ed Arci- vescovi,2 cardinali. Il 26 di- cembre è, infine, tornato là dove era partito nove mesi prima, ovvero la cooperativa Arcobaleno ’86 di Feltre. Alla presenza di quasi 250 persone, tra cui il vescovo di Belluno-Feltre monsignor Giuseppe Andrich, oltre ad amministratori e operatori del sociale, si è svolta una ce- rimonia in cui sono stati ri- percorsi i momenti più signi- ficativi di questo viaggio nel cuore dell’Italia. La tappa al Santuario del ba- stone del pellegrino. Il santuario è anche cuore della vocazione transfrontaliera di Feltre. è di questi giorni la notizia del- l’intensificarsi dei rapporti con Praga, la cui cattedrale custodisce le reliquie di san Vittore. Il 12 marzo, una delegazione ungherese della città di Kiskunféléghyaza, in Ungheria, gemellata con Feltre, ha fatto visita al santuario (nella foto), ricordando anche monsignor Loris Susanetto. Dall’Ungheria al santuario INTERIORITÀ «Dall’interiorità sgorghi un atto di testimonianza che porti agli altri il beneficio della fede» MASSA O POPOLO? Per esprimere comunitariamente la propria fede occorre essere popolo, non massa

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Supplemento de L’Amico del Popolo n. 41 - 21 maggio 2009

SOLENNITÀ DEI SANTI MARTIRI 2009 - La Santa Messa celebrata dal Vescovo alle 10.30 di giovedì 14 maggio

A scuola dai martiri per essere popoloA tema dell’omelia di monsignor Andrich il rapporto tra dimensione personale e pubblica della fede

Tre momenti della celebrazione 2009 dei santi Martiri: il Vescovo durante l’omelia, la tradizionale offerta del cero, da parte della città al santuario (nella foto il vicesindaco Ennio Trento porta il ceroappena acceso), l’intervento, prima della benedizione, del rettore monsignor Secondo Dalla Caneva.

La sana dialettica tra dimen-sione personale e pubblica dellafede ha costituito latrama dell’omeliarivolta ai numerosipresenti nella ba-silica-santuario deisanti Martiri, gio-vedì 14 maggio, e aitelespettatori di Te-lebelluno che hannopotuto seguire la ce-lebrazione in di-retta.

Il Vescovo hapreso le mosse dalla vicenda deisanti martiri, così come descritta,in maniera lapidaria, dal nuovomartirologio, promulgato da Gio-vanni Paolo II: «In Siria, Vittore eCorona, martiri, subirono insiemeil martirio».

Tutti i feltrini conoscono la tra-dizione, suffragata da fonti pro-

dotte in diversi contesti ecclesiali,scritte in greco, in copto, in siriaco,

di come Vittore fossestato interrogato dalprefetto Sebastianoe di come la sua fie-rezza nel proporsicome credente abbiacoinvolto, come in uncampo magnetico, lagiovane Corona nel-la stessa professionedi fede e nello stessodestino di morteterrena e di vita

eterna. Una comunione suggellata nel

sangue e descritta dal Vescovo conil motto «Vittore incoronato,Corona vittoriosa», che proponecome in uno slogan la comunione dibeni spirituali propri della vicendadei due giovani. «Desideriamospecchiarci in questa testimo-

nianza: dall’interiorità sgorghi unatto di testimonianza che porti aglialtri il beneficio della fede».

Testimonianza è espressionedella fede, è uscire da sé stessi, èsporcarsi le mani nel reale.

Nel contempo monsignor An-drich ha insistito sul versantedella preghiera per-sonale, da viverenelle forme tradi-zionali come inquelle nuove, comela preghiera «nell’a-bitacolo dell’auto».Il «respiro dellavita» è la preghierapersonale, che peròva «armonizzato informe nuove, tuttiassieme, per por-tare agli altri questo dono».

Un’aporia? Come è possibile col-tivare la propria interiorità e con-

temporaneamente vivere in formepubbliche la fede? Come coniugarespiritualità e testimonianza? Lasapienza antica, con Seneca,diceva: «Ogni qualvolta me neandai tra gli uomini, me ne tornaimeno uomo di prima».

La sapienza cristiana sa che lachiave per risolverel’aporia è nel racco-gliersi non in unamassa, ma in unpopolo: come i pelle-grini che salgonoogni anno al san-tuario partendo daSanta Giustina o daFeltre o da altre par-rocchie, popolo chenello stile sinodalesa vivere il proprio

essere Chiesa, e che è capace di di-latarsi per accogliere, come la Ge-rusalemme biblica, i suoi nuovi

abitanti: «Concorriamo al bene ditutti, anche degli immigrati cheabitano nei nostri territori». Eanche, in una prospettiva interre-ligiosa, tutto l’universo dei cre-denti, prospettiva di cui la scrittacoranica «L’universo è di Dio» suicapitelli dell’abside resta profeziatuttora muta, come una fonte dienergia non ancora captata e sco-perta.

La festa dei santi Vittore eCorona 2009, nella cornice del san-tuario del Miesna, archivia un’o-melia che invita ad armonizzare ilrespiro dell’anima del credente conla capacità di calcare la scena delmondo da protagonisti: non di-mentica l’analisi socio-religiosaper il Sinodo di Belluno-Feltre chetra gli altri dati raccolti nell’occa-sione portava ad evidenziare lafatica della coerenza per il cre-dente bellunese-feltrino.

DICEMBRE 2008

Arrivato al Santuarioil Bastone del pellegrino

Martedì 23 dicembre 2008alle ore 22 il Bastone del pel-legrino e del cittadino è statoaccolto dal rettore mon-signor Secondo DallaCaneva nella basilica-san-tuario sul monte Miesna. Aportarlo una staffetta podi-stica degli arbitri di calciodella sezione Aia di Belluno,partiti dalla casa di pre-ghiera “San GirolamoMiani” di Castelnuovo diQuero. Il cammino del ba-stone, iniziato la sera diPasqua del 2008, si èsnodato lungo tutta la pe-nisola: 350 tappe giorna-liere per oltre 5000 Km, tuttia piedi. Oltre 100.000

persone, di ogni età, lohanno impugnato, tra cui ilsanto padre Benedetto XVI.Ha fatto tappa nelle città

scelte come sede delle 12tribù del grande censimentoiniziato nel dicembre 2007;ha incontrato 240Sindaci,46 Vescovi ed Arci-vescovi,2 cardinali. Il 26 di-cembre è, infine, tornato làdove era partito nove mesiprima, ovvero la cooperativaArcobaleno ’86 di Feltre.Alla presenza di quasi 250persone, tra cui il vescovo diBelluno-Feltre monsignorGiuseppe Andrich, oltre adamministratori e operatoridel sociale, si è svolta una ce-rimonia in cui sono stati ri-percorsi i momenti più signi-ficativi di questo viaggio nelcuore dell’Italia.

La tappa al Santuario del ba-stone del pellegrino.

Il santuario è anche cuore della vocazione transfrontaliera di Feltre. è di questi giorni la notizia del-l’intensificarsi dei rapporti con Praga, la cui cattedrale custodisce le reliquie di san Vittore. Il 12marzo, una delegazione ungherese della città di Kiskunféléghyaza, in Ungheria, gemellata conFeltre, ha fatto visita al santuario (nella foto), ricordando anche monsignor Loris Susanetto.

Dall’Ungheria al santuario

INTERIORITÀ

«Dall’interioritàsgorghi un atto ditestimonianza cheporti agli altri ilbeneficio della fede»

MASSA O POPOLO?

Per esprimerecomunitariamente la propria fedeoccorre essere popolo,non massa

Supplemento de L’Amico del Popolo 21 MAGGIO 2009 – N. 41

LA VIA AL SANTUARIO - Nell’estate 2009 la quarta edizione dell’iniziativa dovuta a Orazio Cirri ed Elena Modena

L’itinerario a Gerusalemme e l’ultimo scorcio dell’anno paolinoTra agosto e settembre nella Casa esercizi si terrà anche un corso di canto gregoriano diretto dal maestro MegnaL’edizione 2009 della “Via

al santuario” ricorda al pel-legrino, fisico o spirituale, l’i-tinerario principe del cri-stiano: è la via versoGerusalemme, la città santadelle tre religioni, la stradache è simbolo dell’esodo defi-nitivo verso la città santadella nuova creazione. E as-sieme, via verso la cono-scenza della storia dellaChiesa, con la prima cri-stianità. L’Eco di San Vittoreha chiesto a Elena Modena,direttore artistico di questaedizione, alcune informa-zioni.

Quando inizia l’edizione diquest’anno?

«Sono già esposti nel Semi-nario vescovile di Feltre ipannelli della mostra“Paolo: tra obbedienza efollia”. Inoltre, il 24 maggiosi terrà in Duomo alle 16.30 ilconcerto “Sulla via di Da-masco. L’inizio di una nuovavita”. Queste iniziative, nateda una cordata che fa capo al-l’Istituto superiore discienze religiose di Belluno,volute in occasione dell’annopaolino sono poi confluitenell’itinerario “La via al san-tuario».

Come mai un inizio così anti-cipato rispetto all’annoscorso?

«La via al Santuario, comedicevo, ha colto l’occasione diunirsi a questa opportunità.L’anno paolino è occasioneper scoprire un aspetto par-ticolare di Gerusalemme,cioè le vicende della primachiesa. Colgo anche l’occa-sione per dire come que-st’anno “La via al santuario”vorrebbe mettere in collega-mento più realtà: Santuario,Museo diocesano, Duomo.Quest’anno si vorrebbelegare ulteriormente fra diloro luoghi distanti in

termini di chilometri, manon in termini diocesani. Eanche luoghi molti impor-tanti dal punto di vista dellastoria della Chiesa».

Che date dobbiamo fissaresul nostro calendario perquesta edizione?

«Non serve sprecare parolesulle difficoltà economicheche rendono quest’annomolto difficile per tutte le ini-ziative. Stiamo aspettandodelle risposte da due entiprima di divulgare un pro-gramma ambizioso che vedeben tre concerti, di cui unoinserito nella settimana de-dicata al corso di Canto gre-goriano, dal 31 agosto al 5settembre. Ci sarà poi lamostra “Sulla via di Da-masco”, che sta circuitandoper l’Italia, partita daRoma».

Corso di canto gregoriano?Può essere più precisa?

«Senz’altro. È una idea pro-grammata dall’autunno del-l’anno scorso. Si tratta di uncorso che si svolgerà dal 31agosto al 5 settembre, con-cepito in maniera assoluta-mente armonica con la ba-silica-santuario sia dal pun-to di vista logistico, sia dalpunto di vista acustico. An-che grazie ai lavori recenti lacasa si presta a un corso resi-denziale di una settimana diriflessione e dedizione aduna materia come il cantogregoriano fondamento dellastoria della musica occi-dentale. Il direttore del corsoè Lanfranco Menga, docentedi prepolifonia al conserva-torio “Benedetto Marcello” diVenezia, uno dei maggioriesperti di canto gregoriano in

Italia. I requisiti per iscri-versi al corso non sono statidefiniti, si intende partiredalle basi, anche perché l’ap-proccio a questo repertoriopassa necessariamente at-traverso il segno grafico.Spiegando e trattando deineumi, si inizia anche peruna persona che non saleggere la musica a questotipo di letture. Il corso saràanche di alfabetizzazionemusicale: un repertorio chesi presta a questo tipo di for-mazione, anche se un corso dialfabetizzazione non vuoldire che sarà un corso facile.Il tipo di scrittura si presta aquesta alfabetizzazione, nonsaranno proposti brani instile ornato o melismatico».

Parole tecniche, queste, chescoraggiano i neofiti ad acco-starsi a questa proposta?

«Non direi. I requisiti periscriversi al corso non sonostati definiti: si intendepartire dalle basi, ancheperché l’approccio a questorepertorio passa necessaria-mente attraverso il segnografico. Spiegando e trat-tando dei neumi, si iniziaanche per una persona chenon sa leggere la musica aquesto tipo di letture. Le di-dattiche saranno ancheorientate al testo, alla com-prensione del latino, che cre-diamo non sia affatto unalingua morta, tutt’altro: ilgregoriano è esempio di sim-biosi tra testo poetico e mu-sicale.

Ci saranno momenti seraliin cui sono previste relazioni,e anche prove aperte in cui icorsisti assistono alle provedella Schola gregoriana diVenezia, diretta dal maestro

Menga. E poi l’ascolto:cantare insieme presupponeuna grande disponibilità al-l’ascolto. Ci aspettiamo20-30 persone».

Come è stata accolta finora laproposta?

«Favorevolmente sia dalrettore del Santuario che dal-l’arciprete del Duomo, a cuiho esposto anche un sognoche spero diventi progetto:creare un ensemble di cantogregoriano a servizio dellabasilica di san Vittore. Perquesto spero che il corso siafrequentato anche da stu-denti Feltrini».

Come ci si iscrive?«Per le iscrizioni, il terminemassimo è stato posto al 31 diluglio all’indirizzo di postaelettronica:claviere alice.it È un corsoche dovrà autosostenersi».

IN CALENDARIO

Esercizi spirituali, artee musica per il Santuario

Oltre ai pellegrinaggi in-dividuali e di gruppi (dalleparrocchie alle associa-zioni), nelle prossime set-timane il santuario e la Casaesercizi accoglieranno i se-guenti incontri, soprattuttoa carattere spirituale:●domenica 17 maggio: SantaMessa alle 10.30 con la par-rocchia di Rasai; ● dal 6 al 10 luglio, corso diesercizi spirituali per sa-cerdoti con la predicazione

di monsignor Dino DeAntoni, arcivescovo di Go-rizia; ● dal 12 luglio al 2 agosto,corsi di iconografia; ● dal 31 agosto al 5 settembre,corso di canto gregorianonell’ambito dell’itinerario“La via al santuario”; ● dal 7 al 10 settembre, corsodi esercizi spirituali perdonne predicato da donFrancesco De Luca, coordi-natore della pastorale dio-

cesana nell’ambito della li-turgia e della preghiera; ● 10-11 ottobre:giornata dispiritualità per gli amici delritrovo “Don Feltrin”, con lapredicazione di monsignorMario Cecchin. ● Tutte le domeniche SantaMessa alle ore 9 e alle ore 17da maggio ad ottobre; da ot-tobre a maggio, alle ore 9 delmattino (da Pasqua in san-tuario; prima, nella cap-pellina invernale).

Il santuario visto dalla chiusa di Anzù.

DOMENICA 24 MAGGIO ORE 16.30

In Duomo il concerto«Sulla via di Damasco»

«La via al Santuario», itinerario mu-sicale, poetico e di conoscenza ideatoquattro anni or sono da Elena Modena eOrazio Cirri, apre la quarta edizione sulfinire dell’anno paolino con due interventidedicati entrambi alla figura dell’Apo-stolo: la mostra «Obbedienza e follia:Paolo servo di Cristo e apostolo per voca-zione» e il concerto «Sulla via di Damasco.L’inizio di una nuovavita». Quest’anno l’ac-cento è posto espressa-mente suoi luoghi dellaspiritualità, e la program-mazione prevede inter-venti oltre che nella Ba-silica dei santi Vittore eCorona anche presso ilDuomo, il Museo dio-cesano e il Seminario ve-scovile di Feltre, una di-slocazione che ben siaccompagna con il temaportante dell’attuale edizione, la via a Ge-rusalemme. Il retrocedere nella storiadella cristianità sino ai suoi albori pone in-fatti in luce il complesso intreccio di vi-cende e di riflessioni teologiche che do-vette caratterizzare quegli anni davveroardui per i seguaci di Cristo, e che la figuradi Paolo così bene pone a fuoco. La Mostra«Obbedienza e follia: Paolo servo di Cristo

e apostolo per vocazione» si terrà presso ilSeminario vescovile fino a domenica 24maggio, tutti i giorni con orario 9-12/15-18. Il concerto, che precede la SantaMessa vespertina di domenica 24 maggio,si terrà presso la chiesa Concattedrale disan Pietro in Feltre alle ore 16.30. A corol-lario dell’esposizione dei pannelli, con-cepita come un itinerario di riflessione su

Paolo tramite la parola el’immagine, il concerto co-stituisce a sua volta un per-corso di musiche e letturerelativo a tematiche chehanno inciso sul credo del-l’Apostolo. I brani in pro-gramma, armoniosamentedisposti in varie soluzionidi scrittura e d’organico,sono inclusi fra il tardo Me-dioevo e il primo Seicento;fra gli autori Ildegarda diBingen, Andrea Gabrieli,

Alessandro Grandi, Claudio Monteverdi,Francesco Cavalli. L’esecuzione è affidataa Creator ensemble; il gruppo vocale, sortoall’interno di “Creator” Faenza MusicaSacra, è costituito da Elisabetta Tiso,Elena Modena, Giovanni Cantarini,Yiannis Vassilakis; all’organo Marija Jo-vanovich. La direzione è affidata a MarcoGemmani.

MOSTRA

In Seminario aFeltre, la mostradedicata a san Paoloè aperta finoal 24 maggio

COLLEGAMENTO

Nell’edizione 2009“La Via al santuario”desiderainterconnettere piùluoghi importantinella storia localedella Chiesa, anchese distantigeograficamente. La “Via in Santuario”infatti si aprequest’anno in città,nel Seminariovescovile e inConcattedrale

SANTUARIO - Fedeli e autorità, numerosi come ogni anno, presenti alla Santa Messa del 14 maggio.