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1 I negoziati per l’ingresso dell’AGIP nel Kazakistan. AUTORE: Giorgio Taronna Premessa: il crollo del muro di Berlino. La caduta del muro di Berlino, avvenuta nel 1989, dà origine alla disgregazione dell’Unione Sovietica ed alla costituzione della Federazione Russa. Dalle ceneri dell’Unione Sovietica, in un breve periodo di tempo, vengono a costituirsi una serie di repubbliche indipendenti, tra le quali sono da citare, per il loro grande potenziale petrolifero, il Kazakistan, il Turkmenistan e l’Azerbaijan. Le tre nuove repubbliche hanno anche una caratteristica comune: si affacciano sul Mar Caspio, un bacino ancora poco esplorato sul quale si affacciano anche la Federazione Russa e l’Iran. L’AGIP e l’incontro di Santa Margherita Ligure. Nel 1991 l’AGIP SpA, in costante fase di crescita nello scenario internazionale, promuove a Santa Margherita Ligure un incontro tra il Top Management della Società ed i manager aziendali allo scopo di illustrare i risultati di uno studio commissionato ad esperti del settore per riorganizzare la Società con l’obiettivo di snellire le procedure e consentire decisioni più rapide in un contesto petrolifero in rapida evoluzione. Contestualmente viene dato mandato: 1- alle Unità di Produzione di accelerare ed ottimizzare lo sfruttamento delle riserve di idrocarburi in Italia ed all’Estero 2- alle Unità di Esplorazione di ricercare, nelle immediate vicinanze dei giacimenti già in produzione, riserve addizionali per poter sostituire quelle prodotte annualmente 3- alle Unità di Nuove Iniziative di esplorazione petrolifera, potenziate e riorganizzate, di assicurare nuove aree di esplorazione con elevato potenziale petrolifero. Queste aree, indicate in gergo come “Aree di Frontiera”, sono per definizione aree sulle quali sono insiti rischi politici ed economici di varia natura, con obiettivi di medio - lungo termine. Negli Uffici di Sede delle Nuove Iniziative si accelerano quindi gli studi già in corso e si dà inizio alla valutazione di nuovi Paesi, tra i quali vanno citati la Federazione Russa, il Kazakistan, l’Azerbaijan, il Turkmenistan, l’Iran, l’Iraq, il Venezuela, l’Argentina, l’Australia, il Brasile, l’Angola e la Nigeria. Tutti questi Paesi vengono fatto oggetto di studi multidisciplinari sulla base di documentazione in possesso dell’AGIP e di nuovi documenti acquisiti sul mercato con massicci investimenti. I risultati degli studi, opportunamente catalogati, vengono utilizzati per la selezione preliminare di nuove aree caratterizzate da elevato potenziale minerario, sulle quali viene calcolato, tenendo conto di vari fattori, tra i quali il rischio Paese, il potenziale economico in base al quale fissare la priorità dell’intervento. Per quanto riguarda il Kazakistan, gli studi multidisciplinari effettuati tra il 1990 ed il 1992 mettevano in rilievo le grandi potenzialità del Mar Caspio kazako. Prima ancora del crollo del muro di Berlino era stato studiato anche il Campo a gas e condensati denominato Karachaganak, situato in terraferma a Nord del Mar Caspio, scoperto dalla compagnia russa Gasprom. Questo campo “Giant”, pur necessitando di lavori di ottimizzazione e ripristino, veniva considerato dall’AGIP come obiettivo a medio termine. Così, in uno stesso paese, l’AGIP intravedeva due progetti con elevato interesse geominerario anche se con elevato rischio paese. Veniva pertanto deciso, con il pieno appoggio dell’Eni, di investire nei due progetti con obiettivi di medio – lungo termine.

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I negoziati per l’ingresso dell’AGIP nel Kazakistan .

AUTORE: Giorgio Taronna

Premessa: il crollo del muro di Berlino. La caduta del muro di Berlino, avvenuta nel 1989, dà origine alla disgregazione dell’Unione Sovietica ed alla costituzione della Federazione Russa. Dalle ceneri dell’Unione Sovietica, in un breve periodo di tempo, vengono a costituirsi una serie di repubbliche indipendenti, tra le quali sono da citare, per il loro grande potenziale petrolifero, il Kazakistan, il Turkmenistan e l’Azerbaijan. Le tre nuove repubbliche hanno anche una caratteristica comune: si affacciano sul Mar Caspio, un bacino ancora poco esplorato sul quale si affacciano anche la Federazione Russa e l’Iran.

L’AGIP e l’incontro di Santa Margherita Ligure. Nel 1991 l’AGIP SpA, in costante fase di crescita nello scenario internazionale, promuove a Santa Margherita Ligure un incontro tra il Top Management della Società ed i manager aziendali allo scopo di illustrare i risultati di uno studio commissionato ad esperti del settore per riorganizzare la Società con l’obiettivo di snellire le procedure e consentire decisioni più rapide in un contesto petrolifero in rapida evoluzione. Contestualmente viene dato mandato:

1- alle Unità di Produzione di accelerare ed ottimizzare lo sfruttamento delle riserve di idrocarburi in Italia ed all’Estero

2- alle Unità di Esplorazione di ricercare, nelle immediate vicinanze dei giacimenti già in produzione, riserve addizionali per poter sostituire quelle prodotte annualmente

3- alle Unità di Nuove Iniziative di esplorazione petrolifera, potenziate e riorganizzate, di assicurare nuove aree di esplorazione con elevato potenziale petrolifero. Queste aree, indicate in gergo come “Aree di Frontiera”, sono per definizione aree sulle quali sono insiti rischi politici ed economici di varia natura, con obiettivi di medio - lungo termine.

Negli Uffici di Sede delle Nuove Iniziative si accelerano quindi gli studi già in corso e si dà inizio alla valutazione di nuovi Paesi, tra i quali vanno citati la Federazione Russa, il Kazakistan, l’Azerbaijan, il Turkmenistan, l’Iran, l’Iraq, il Venezuela, l’Argentina, l’Australia, il Brasile, l’Angola e la Nigeria. Tutti questi Paesi vengono fatto oggetto di studi multidisciplinari sulla base di documentazione in possesso dell’AGIP e di nuovi documenti acquisiti sul mercato con massicci investimenti. I risultati degli studi, opportunamente catalogati, vengono utilizzati per la selezione preliminare di nuove aree caratterizzate da elevato potenziale minerario, sulle quali viene calcolato, tenendo conto di vari fattori, tra i quali il rischio Paese, il potenziale economico in base al quale fissare la priorità dell’intervento. Per quanto riguarda il Kazakistan, gli studi multidisciplinari effettuati tra il 1990 ed il 1992 mettevano in rilievo le grandi potenzialità del Mar Caspio kazako. Prima ancora del crollo del muro di Berlino era stato studiato anche il Campo a gas e condensati denominato Karachaganak, situato in terraferma a Nord del Mar Caspio, scoperto dalla compagnia russa Gasprom. Questo campo “Giant”, pur necessitando di lavori di ottimizzazione e ripristino, veniva considerato dall’AGIP come obiettivo a medio termine. Così, in uno stesso paese, l’AGIP intravedeva due progetti con elevato interesse geominerario anche se con elevato rischio paese. Veniva pertanto deciso, con il pieno appoggio dell’Eni, di investire nei due progetti con obiettivi di medio – lungo termine.

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L’apertura all’esplorazione del Mar Caspio. A fine Aprile 1993 il Kazakistan promuove un incontro internazionale negli Stati Uniti a Houston per comunicare l’apertura all’esplorazione petrolifera del settore kazako del Mar Caspio su un’area di circa 100.000 Kmq.

L’Offshore kazako al t empo dei negoziati di Houston Il Governo kazako precisa inoltre che le Società interessate al progetto dovranno presentare, in colloqui riservati, informazioni esaustive relative alla propria organizzazione ed alle loro capacità tecniche ed economiche per poter operare in un’area considerata di frontiera. All’incontro promosso dal Governo kazako, rappresentato dal Ministro dell’Energia Kadyr Baikenov, intervengono non meno di 50 compagnie petrolifere, comprese tutte le “Major”. La delegazione AGIP, forte delle sue conoscenze tecniche sull’area del Mar Caspio, manifesta il suo interesse ed offre la sua piena collaborazione al successo dell’iniziativa. Concorda inoltre, se richiesta dalla compagine governativa, la sua disponibilità ad operare nell’ambito di un Consorzio di compagnie straniere in considerazione degli elevati investimenti necessari per l’esplorazione ed eventuale futuro sviluppo dell’area.

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Kadir Baikenov, Ministro dell’Energia La present azione ufficiale a Houston Dopo l’incontro di Houston vennero intensificati gli incontri bilaterali tra alcune Major petrolifere e le Autorità kazake, rappresentate dal Ministro dell’Energia K. Baikenov e B. Kuandykov, Presidente della Società di Stato kazaka KCS.. A fine Maggio 1993 i rappresentanti del Kazakistan convocarono le Compagnie prescelte e, nel corso di incontri bilaterali, richiesero la disponibilità a far parte di un Consorzio internazionale di compagnie petrolifere, al fine di giungere senza ulteriori indugi alla firma di un accordo preliminare da siglare ad Almaty nel mese di Giugno.

VP KCS Marabayev, Pres KCS Kuandykov, Il Ministro dell’Energia Baikenov ed il Pres. KCS DM Geologia Daubeev a Londra Maggio 1993 Kuan dykov a Londra Maggio 1993 L’accordo venne effettivamente firmato il 9 giugno 1993 tra le Compagnie petrolifere che avevano accettato l’offerta ed Governo kazako, rappresentato dal Ministro dell’Energia Baikenov.

Il documento, che prevedeva il pagamento di un Bonus di 30 milioni di dollari, venne firmato per conto dell’AGIP da Guglielmo Moscato, nominato il giorno precedente Presidente dell’AGIP SpA.

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La firma per la formazione del Consorzio Almaty 9 giugno 1993 (Accordo preliminare)

I rappresentanti delle Compagnie facenti pare del C onsorzio (ultimo a destra G. Moscato AGIP) Le parti dell’accordo più significative sono sintetizzate di seguito:

• la garanzia per le Compagnie petrolifere firmatarie dell’accordo, di negoziare i termini dell’accordo definitivo direttamente con la Compagnia di Stato KCS

• l’autorizzazione concessa dal Governo kazako a programmare e ad eseguire studi geologici, geofisici e di impatto ambientale nell’area protetta del Mar Caspio, osservando speciali precauzioni atte a preservare il delicato ecosistema dell’area

• il conferimento alla Compagnia KCS del ruolo di Operatore del progetto ed alle compagnie petrolifere internazionali quello di coadiuvare la KCS nello sviluppo del progetto fino al raggiungimento della completa autosufficienza, grazie all’assistenza tecnica e di addestramento delle compagnie stesse

• l’intero programma di esplorazione doveva essere condotto prevalentemente nell’interesse della Repubblica kazaka e finanziato totalmente dalle Compagnie internazionali

• in considerazione degli investimenti necessari all’esecuzione dello studio esplorativo iniziale (ERS), veniva garantita a ciascuna compagnia internazionale il diritto di selezionare 2 blocchi esplorativi per un totale di 12 blocchi, che sarebbero stati successivamente oggetto di negoziati definitivi.

Caratteristiche geografiche, economiche e politiche del Kazakistan.

Con i suoi 2,7 milioni di kmq, il Kazakistan è al nono posto tra i più vasti paesi del mondo e ha una superficie pari circa a quella dell'Europa occidentale. Il suo confine con la Russia, a nord e a ovest, lungo 6846 km, è uno dei più lunghi al mondo, secondo solo a quello tra Canada e Stati Uniti E. Confina inoltre con il Turkmenistan, l'Uzbekistan e il Kirghizistan a sud, e con la Cina a est. Ha una

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lunga fascia costiera (1894 km) sul Mar Caspio e una molto più ristretta, di un migliaio di km, sul lago d'Aral, che condivide con l'Uzbekistan.

Il paese è principalmente pianeggiante, se si escludono le pendici montuose orientali e sud-orientali. Il Kazakistan sud-orientale occupa l'estremità settentrionale del Tian Shan e il monte Khan Tengri (7010 m), uno dei più alti picchi del Tian Shan, segna il confine tra la Cina, il Kazakistan e il Kirghizistan. A cavallo del confine, poco più a ovest, ci sono le catene montuose di Küngey Alatau, Zailijski Alatau, Kirghiz Alatau e Talassky Alatau, catene minori del Tian Shan che superano in molti punti i 4000 m.

Come il resto della regione, il Kazakistan è caratterizzato da estati calde e da inverni molto freddi. Durante i mesi più caldi, luglio e agosto, le temperature massime giornaliere medie sono di 36 °C ad Almaty e di 38 °C a Semey, anche se in realtà i giorni così caldi non sono mai tanto frequenti. Da novembre a marzo le mattine gelide sono frequentissime ad Almaty, e le temperature pomeridiane rimangono al di sotto degli 0 °C per almeno un pomeriggio su tre. Il terreno è coperto di neve in media per 111 giorni all'anno, mentre le cime dei monti Altaj sono innevate tutto l'anno. Di solito nebbia e foschia si dissolvono entro mezzogiorno. A Semey le mattine d'estate sono le uniche in cui il terreno non sia ghiacciato, mentre da ottobre ad aprile il ghiaccio è padrone. D'inverno non è raro che ci sia la neve, anche se nel caso delle pianure le precipitazioni di qualunque tipo sono molto scarse, la neve ghiacciata permane sul terreno in un sottile strato per 150 giorni all'anno. Le temperature medie giornaliere in gennaio sono di -2 °C ad Almaty e di -11 °C a Semey, mentre le temperature minime annuali possono arrivare a -26 °C ad Almaty e a -37 °C a Semey.

Le precipitazioni annue vanno da meno di 100 mm all'anno nei deserti a 1500 mm sui monti Altaj. Le precipitazioni estive nelle steppe sono dovute soprattutto a violenti temporali, che possono dare origine a brevi ma violente inondazioni locali.

Cavalli al pascolo invernale a Oblys

La capitale è stata trasferita nel 1997 da Almaty (meglio conosciuta come Alma Ata che in kazako significa "il posto con le mele), dove nel 1991 venne firmato il trattato che pose fine all' Unione Sovietica e istituì la Comunità degli Stati Indipendenti, ad Astana, il cui nome in kazako significa "capitale".

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Quando nel 1991 venne proclamata l’indipendenza del Kazakistan, restava ancora da definire il limite delle acque territoriali nel Mar Caspio in base ad una corretta attribuzione dell’offshore agli stati rivieraschi. Nel febbraio 1993 il Consiglio dei Ministri della nuova repubblica kazaka dà comunque mandato al Ministro dell’Energia di promuovere e coordinare nuovi studi geologici e geofisici nella regione del Mar Caspio. Nell’Aprile dello stesso anno il Consiglio dei Ministri costituisce la Compagnia di Stato kazaka KazakistanCaspiShelf (KCS) affidandole il mandato di organizzare e coordinare tutte le operazioni petrolifere nel Mar Caspio.

Astana Il Teatro dell’Opera Il monumento Bayterek

I negoziati per il “Consortium Agreement” tra le co mpagnie internazionali. Dopo la firma del Giugno 1993 dell’accordo preliminare, iniziò una serie di incontri tra le Compagnie internazionali e tra queste e la KCS che durarono fino al mese di Novembre. Gli incontri avvennero in diversi paesi, tra cui Italia, Olanda, Gran Bretagna, Francia, Norvegia, Germania, Stati Uniti e Kazakistan e servirono a stabilire tra i possibili partner del Consorzio una comune strategia, che trovò pratica attuazione nel documento di “Cooperation Agreement” siglato ad Amburgo nel mese di Agosto 1993, basato sui seguenti principi:

• piena cooperazione nella selezione dei 12 blocchi di Esplorazione e Produzione accordo di joint Venture (JV) basato sul principio che lo sviluppo e produzione sui blocchi selezionati ed assegnati sarebbe stato condotto in accordo tra le compagnie occidentali e

• ciascuno avrebbe detenuto 1/6 come quota di partecipazione nella JV (16,666%)

I negoziati con la KCS, pur se molto complessi, furono sviluppati e portati a termine in soli cinque mesi ed il documento finale, denominato “Consortium Agreement” venne firmato ad Almaty il 3 dicembre 1993 dal Governo kazako, rappresentato dal Ministro dell’Energia Baikenov, mentre per il Consorzio costituito da KCS e le 6 compagnie occidentali firmarono i rispettivi rappresentanti designati. Venne altresì concordato un bonus di firma di 45 milioni di dollari, che aggiunti ai 30 versati alla sigla dell’accordo preliminare portavano il bonus totale a 75 milioni non recuperabili a fronte del futuro accordo di “Production Sharing o PSA”.

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Le 7 Compagnie del Consorzio ricevute dal President e della Repubblica N. Nazarbayev 2.12.1993

La firma definitiva per l’inizio degli studi da par te del Consorzio Almaty 3 dicembre 1993

Bentivegna, Poggiagliolmi, Taronna e il V.P. Taronna in costume kazako e il Presidente del KCS Nurkhaydarov alla firma dell’accordo KCS Kuandykov al ricevimento dopo la firma

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L’Ambasciatore italiano, Taronna, Bentivegna, Il Resident Manager Agip Poggiagliolmi e Taronna Poggiagliolmi e il Ministro dell’Energia Baikenov si preparano per la firma dell’accordo L’accordo, relativo ad un’area di circa 100.000 Kmq del Mar Caspio, divenne esecutivo il 1° febbraio 1994 ed aveva i seguenti obiettivi:

• completare il programma di studi ambientali (Environment Work Program o EWP) ed esplorativi (Exploration Research Study o ERS)

• progettare e costruire le infrastrutture per scopi sociali e per i progetti di sviluppo futuri • organizzare ed implementare i programmi di addestramento ed i relativi strumenti tecnici

per il personale della KCS e di altri enti governativi kazaki • completare l’esecuzione ed ottenere l’approvazione del Governo kazako per il nuovo

sistema cartografico e la suddivisione in blocchi dell’area kazaka del Mar Caspio • selezionare i 12 blocchi di pertinenza delle compagnie facenti parte del Consorzio sui quali

condurre l’esplorazione. Su tali blocchi, oggetto di un futuro “Petroleum Sharing Agreement” o PSA, sarebbero stati applicati i termini e le condizioni già inseriti nel “Consortium Agreement”

Per poter operare il Consorzio formò un Comitato Operativo (Management Committee o MC) costituito da un rappresentante per ognuna delle Compagnie facenti parte del Consorzio, al quale era affidato il compito di supervisionare e controllare le operazioni svolte dall’Operatore, in questo caso la Compagnia di Stato KCS, il cui staff era stato rafforzato con personale tecnico ed amministrativo fornito dalle sei Compagnie internazionali facenti parte del Consorzio, l’italiana Agip, la francese TOTAL, l’anglo – olandese SHELL, l’americana MOBIL, l’inglese British Gas, la JV anglo – norvegese BP e Statoil, seguendo uno schema organizzativo basato su 8 Dipartimenti, aventi ognuno un budget prefissato, per un totale di 280 milioni di dollari:

• Personale (organizzazione e addestramento) 46 milioni • Legale • Relazioni Pubbliche (progetti sociali) 20 milioni • Ambiente 6 milioni • Finanza • Contratti • Geologia e Geofisica 179 milioni • Infrastrutture e Logistica 29 milioni

Nel caso l’investimento richiesto per completare i lavori previsti dal Consortium Agreement fosse risultato inferiore ai 280 milioni previsti, il 25% della somma non spesa doveva essere versata alla KCS. A capo di ogni Dipartimento venivano affiancate due persone, una della KCS ed una nominata dalle Compagnie internazionali, allo scopo di approvare e firmare congiuntamente contratti, fatture, pagamenti, rapporti, ecc.

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L’operatore KcS doveva costituire un Ufficio principale ad Almaty e due uffici periferici rispettivamente a Atyrau e Aktau e, in base agli accordi, doveva iniziare i rilievi esplorativi nel 1994 e concluderli entro e non oltre il 31 ottobre 1997,

L’attività esplorativa KCS dal 1994 al 1997. I primi 4 mesi del 1994 vennero impiegati dal KCS per:

• La messa a punto del modello organizzativo che, nella fase di maggiore attività, vide la presenza di circa 130 tecnici provenienti dalla compagnia di stato KCS e di 40 assegnati al progetto dalle 6 compagnie internazionali

• La definizione del contratto con la Western Geophysical, alla quale venne affidato l’intero programma di rilevamento ed elaborazione dei dati sismici, da eseguire in due campagne successive

• La progettazione degli uffici dell’Operatore ad Almaty ed Atyrau e del centro di elaborazione dati di Atyrau

Gli uffici KCS ad Almaty ed il Centro di elaborazio ne dati a Atyrau A partire dal mese di Maggio del 1994 cominciarono ad arrivare ad Almaty i primi tecnici che, pur non disponendo di uffici adeguati, iniziarono ad esplicare tutti i lavori di preparazione alla prima campagna esplorativa. Vennero così messe a punto tutte le misure necessarie per evitare qualsiasi danno all’ecosistema del Caspio e trovare soluzioni per risolvere il problema delle telecomunicazioni in un paese povero di infrastrutture adeguate. Vennero anche promosse alcune iniziative di carattere sociale per alleviare le situazioni di disagio delle popolazioni residenti nell’area di Atyrau e nella regione del Mangistau

Gli uffici KCS ad Aktau ed i primi alloggi degli es patriati a Atyrau – Albergo Caspi

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L’8 Novembre 1994 venne finalmente presentato il piano sulla strategia del Consorzio per lo sviluppo delle attività esplorative e di eventuale messa in produzione dei campi scoperti, piano sviluppato con il supporto delle Società di consulenza John Brown e PriceWaterhouse, che venne accolto molto favorevolmente. Operare nel Mar Caspio poneva molteplici problemi: • stagionali, poiché nel periodo invernale il mare gelava, in particolare in prossimità della costa,

rendendo impossibile qualsiasi tipo di operazioni • di previsione dell’escursione delle maree, poiché a differenza dei mari aperti, in cui le maree

sono prevedibili dipendendo in gran parte dalle fasi lunari, nel Mar Caspio esse dipendono in gran parte dalla direzione del vento ed un’area accessibile oggi può non esserlo, alla stessa ora domani, poiché è cambiata la direzione del vento e quella che prima era una zona percorribile con i battelli da “shallow Water” è diventata completamente asciutta

• logistici. essendo le infrastrutture locali abbastanza primitive ed essendo il Mar Caspio raggiungibile via mare solamente attraverso il canale navigabile Volga – Don, che collega i bassi corsi dei fiumi Volga e Don, e rappresenta la via d'acqua navigabile più diretta che connetta il mar d'Azov (e quindi il mar Nero) con il Mar Caspio, con notevoli limitazioni alla stazza e dimensioni delle navi che vogliono percorrerlo. Le dimensioni massime delle imbarcazioni che possono transitare sono di 140 metri di lunghezza, 16,6 di larghezza e con un pescaggio inferiore ai 3,5 metri (classe Volga-Don massima).

Il rilievo shallow water pilota, studiato per mettere a punto le tecniche e le metodologie da usare nell’area protetta del Mar Caspio settentrionale, iniziò il 10 settembre 1994 e dovette, dopo appena alcuni giorni, essere sospeso per la stagione invernale, per venir ripreso nella Primavera del 1995. Nel Febbraio del 1995 il Ministero dell’Ecologia kazako approvò lo studio di impatto ambientale effettuato dalla “Arthur D. Little”, in base al quale poterono, nell’Aprile 1995, iniziare i rilievi nella zona del Mar Caspio meridionale ed in quella “deep water” settentrionale, che dovevano coprire l’intero Mar Caspio kazako Il rilievo venne completato a fine Settembre 1996, per un totale di 26.180 Km di linee sismiche che coprivano un’area di circa 100.000 Kmq, che vennero elaborate nel nuovo Centro di processing di Atyrau. L’interpretazione dei dati venne invece effettuata negli uffici di Almaty da un team misto, costituito da geofisici della KCS e delle 6 Compagnie.

La firma del contratto con la Western Geoph. Da Kuandykov, Marabaev e Ibrashev (KCS) Sinistra Taronna, Kuandykov, Reeves, U. Pecchiani premiati nel maggio 1997 per il rilievo sismico I risultati dell’interpretazione geofisica e geologica si rilevarono estremamente interessanti e misero in luce numerose strutture ubicate in prevalenza nella parte settentrionale del Caspio. Tra queste la più interessante, già conosciuta con il nome di Kashagan, venne completamente delineata, confermando le valutazioni positive formulate prima dell’inizio dei negoziati.

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Almaty 1997 Il geofisico dell’Agip Alberto Negri il lustra al Team geofisico lo stato dell’interpretazi one

Mappa del Mar Caspio kazako con La firma del PSA a Washington: il Presidente kazako Nazarbayev La divisione in blocchi esplorativi incontra i l Vice Presidente USA Albert Gore I lavori vennero completati dall’Operatore KCS nei tempi previsti nel Consortium Agreement ed i risultati più importanti conseguiti furono:

• la conclusione dell’intero progetto entro la fine di Aprile 1997, 5 mesi prima del previsto • il costo finale si limitò a 218 milioni rispetto ai 280 previsti, per cui, in base agli accordi,

15,5 milioni vennero riconosciuti come bonus per la KCS (25% della cifra risparmiata) • il riconoscimento da parte del Governo kazako di tutte le spese sostenute, con la possibilità

di essere recuperate a fronte della futura produzione di idrocarburi • il trasferimento al Governo kazako di tutti i dati rilevati ed elaborati, dell’interpretazione

geofisica, del Centro di processing di Atyrau e di parte dell’equipaggiamento impiegato nel rilievo sismico, in maniera da mettere in grado la KCS di poter in futuro operare indipendentemente nell’offshore kazako del Caspio

• il rispetto delle modalità operative studiate per ridurre a zero l’impatto ambientale nel delicato ecosistema del Caspio, evitando qualsiasi danno

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• lo sviluppo di moderne infrastrutture nelle aree in cui ha operato il Consorzio (Almaty, Atyrau e Aktau), divenute proprietà statali alla fine delle operazioni

• la pianificazione e la realizzazione di un programma di addestramento che è stato utilizzato sia dai tecnici locali assegnati al Consorzio, sia dalla stessa KCS che dai Ministeri dell’Energia, delle Finanze, dell’Ecologia e della Geologia

• la realizzazione di progetti di carattere sociale a favore delle comunità locali • la compilazione e presentazione nell’Ottobre 1996 al Governo kazako di una “grid map”

dell’offshore kazako del Mar Caspio, realizzata con la coope razione delle 6 Compagnie partner nel progetto. Il lavoro, discusso a livello ministeriale, venne approvato il 10 dicembre 1996 con una risoluzione governativa firmata dal Primo Ministro

• l’approvazione, sula base della grid map, di esercitare, da parte delle 6 Compagnie internazionali, il loro diritto di procedere alla selezione dei 12 blocchi di esplorazione e produzione, tutti ubicati nella parte settentrionale del Mar Caspio.

Il 23 maggio 1997 venne indetta ad Almaty una cerimonia solenne nel corso della quale il Presidente della Repubblica kazaka Nazarbayev premiò i rappresentanti del Consorzio per i brillanti risultati economici. Il Deputy General Director del Consorzio Giorgio Taronna (Agip) ricevette la medaglia di Yeren Enbegy Ushin; con la stessa medaglia vennero premiati il General Director Z. Marabaev, il Deputy V.P. Geologia e Geofisica P: Lantigner (TOTAL), il Deputy Chief del Dipartimento di Ecologia P. Manella (Mobil), il Deputy Director dell’Ufficio KCS di Atyrau P. Jeffrey (BP). Il Presidente della compagnia di Stato KCS Baltabek Kuandykov ed il Direttore per il Business Development del Consorzio Kenhnzebek Ibrashev ricevettero invece l’Ordine di Kurmet.

Almaty 23 maggio 1997 Cerimonia di premiazione per i risultati ottenuti con La medaglia per il rilievo sismico: da sinistra Ibrashev. Kuandiko v, il Presidente kazako l’Ordine di Ku rmet Nazarbayev, Taronna (Agip) e Marabaev Il Consortium Agreement conteneva già delle clausole significative che sarebbero state inglobate nel Production Sharing Agreement che le Compagnie avrebbero firmato al momento dell’assegnazione ufficiale dei blocchi scelti, tra cui:

• la redditività minima garantita alle Compagnie internazionali, fissata al 20% (IRR) • la stabilità fiscale • la rapida conclusione dell’accordo di PSA in modo da poter iniziare tempestivamente la

nuova fase di esplorazione geofisica e meccanica dei blocchi scelti

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Il Production Sharing Agreement. Nell’Ottobre del 1997 il Presidente ella Compagnia di stato Kazakhoil Balkimbayev venne nominato Primo Ministro e Kuandykov venne nominato al suo posto, ma continuò a condurre i negoziati, con l’obiettivo di firmare un PSA durante la visita di Stato del Presidente Nazarbayev negli Stati Uniti. Il PSA venne firmato il 18 Novembre 1997 a Washington, per essere definitivamente approvato dal Governo kazako il 20 Maggio 1998, con la SHELL quale Operatore del Consorzio e con la KCS assegnataria di 1/7 (14,28%) delle quote.. Poterono così iniziare ulteriori lavori di prospezione geofisica di dettaglio che portarono all'individuazione del giacimento gigante di Kashagan, oltre ai giacimenti minori di Kashagan Southwest, Aktote, Kairan e Kalamkas, considerati grandi per gli standard internazionali, ma comunque molto più piccoli del gigantesco Kashagan, e venir ubicati i primi pozzi esplorativi al fine di delineare i prospetti messi in luce dallo studio preliminare (ERS) al fine di accertare la natura e la consistenza delle riserve in posto. Per poter operare nella fase di esplorazione meccanica , le Compagnie dovettero formare un nuovo Consorzio, chiamato “Offshore Kazakistan International Operating Company” (OKIOC). Nell’anno successivo, la Compagnia KCS kazaka decise di ridurre la sua quota nel Consorzio non avendo a disposizione le risorse economiche necessarie per contribuire al finanziamento del progetto, quote acquistate da Phillips Petroleum e Inpex. Per poter perforare nelle acque poco profonde del mar Caspio settentrionale, soggetto alla formazione di spessi banchi di ghiaccio , che si spostavano frequentemente sotto l’azione degli impetuosi venti invernali, ancora prima della firma del PSA la Statoil aveva finanziato, per favorire i cantieri norvegesi, uno studio per la realizzazione di un impianto di perforazione installato su un mezzo a bassissimo pescaggio, in grado di resistere alla pressione dei ghiacci e di operare in acque profonde solo tre o quattro metri. Come scafo venne scelta una grossa “marsh barge” costruita anni prima in Louisiana e che aveva operato per alcuni anni nell’Africa occidentale. La “barca” venne riportata negli Stati Uniti, tagliata in tre parti e completamente revisionata e rinforzata per essere trainata attraverso l’Atlantico fino ad un cantiere tedesco. Qui venne ulteriormente modificata per accogliere un modernissimo impianto di perforazione, di costruzione norvegese, adatto per operare in ambienti artici, I tre pezzi vennero poi rimorchiati lungo il sistema fluviale e di canali navigabili russo e Kazako fino al Mar Caspio, dove vennero finalmente assemblati in un cantiere russo ad Astrakhan. La nuova “submerged barge”, molto più grande di quella originale, con una stazza di 6000 tonnellate, alloggi per 100 persone e serbatoi per liquidi e polveri in grado di garantire l’operatività per diverse settimane senza rifornimenti, venne chiamata Sunkar ed al traino di due rimorchiatori, arrivò in postazione il 14 luglio 1999. La “barca” doveva avere in dotazione, per questioni di sicurezza legate alla presenza del velenosissimo acido solfidrico nei gas della formazione, tre trattori anfibi, di nome Arktos, progettati in Canada, che dovevano essere pronti, in caso di emergenza ed abbandono nave, prima di arrivare all’obiettivo posto intorno ai 4500 metri di profondità. Purtroppo durante le prove sui banchi di ghiaccio, uno dei trattori si rovesciò intrappolando tre operatori, che vennero salvati quasi incolumi.

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La Sunkar in postazione Trattore anfibio Arktos nell a stiva della Sunkar A causa di questo incidente venne indetta una riunione a San Donato Milanese dove i Partner della JV decisero di sospendere i lavori di perforazione in attesa che i trattori Sunkar venissero modificati adeguatamente e superassero tutti i collaudi di sicurezza. La perforazione riprese solamente nell’Aprile 2000 e dopo pochi giorni venne raggiunto il reservoir, dove si accertò la presenza di gas e olio. Il 4 Luglio, alla presenza del Presidente della repubblica kazaka Nazarbayev e dei rappresentanti del Consorzio (OKIOC), dalla postazione di perforazione venne ufficialmente dichiarata la scoperta con una produzionem dal primo pozzo esplorativo, di 600 mc di olio e 200.000 mc di gas al giorno. I lavori di esplorazione meccanica non furono facili e non mancarono le critiche alla Shell per come li aveva condotti e per i ritardi accumulati rispetto alla tabella di marcia ma, finalmente, nel 2000 fu completata la perforazione del primo pozzo esplorativo di Kashagan: complessivamente le risorse di idrocarburi in posto superavano i 40 miliardi di barili di petrolio equivalente, di cui circa 13 erano riserve recuperabili.

L’impianto di perforazione al traino diretto al Controlli ambientali nelle fasi di esploraz ione pozzo esplorativo di Kashagan e sviluppo del campo di Kashagan

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Il campo di Kashagan in fase di sviluppo con la gra nde isola per il supporto logistico e con le dighe di protezione contro tempeste e il ghiaccio alla de riva

Kashagan: l’isola con i due impianti di perforazion e per lo sviluppo e la coltivazione del giacimento, con i moli per l’attracco dei mezzi navali di suppo rto A causa delle difficoltà incontrate nella prima fase esplorativa, fu deciso di cambiare operatore e l'incarico fu tolto alla Shell ed affidato, nel febbraio del 2001, all’AGIP che si fece carico di un lavoro gigantesco. Nel frattempo BP e Statoil uscirono dal consorzio vendendo le loro quote agli altri soci. Il consorzio cambiò nome in Agip Kazakhstan North Caspian Operating Company (Agip KCO). Successivamente il consorzio perdeva un altro componente, BG Group, che nel 2003 cercò di cedere la sua quota ai cinesi di CNOOC e di Sinopec. L'operazione, da circa 1,2 miliardi di dollari, non riuscì perché gli altri componenti esercitarono i rispettivi diritti di prelazione. Ma all'orizzonte apparve una nuova complicazione: il governo kazako decise di entrare direttamente nel consorzio. Questo portò ad un nuovo round di trattative tra i soci che portarono a nuovi ritardi fino a quando, nel maggio 2005, la società di stato Kazmunaigaz fu ammessa nel consorzio con la metà della quota di BG, circa l'8%.

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Dettaglio degli impianti di perforazione e di quell i di trattamento e produzione nella fase iniziale d i costruzione

Vista aerea dell’area trattamento e produzione idro carburi nella fase di costruzione Lo sviluppo del giacimento procedeva tra mille difficoltà di carattere ambientale legate alla pericolosità dei gas contenuti nei pozzi. Nel febbraio del 2007, il Consorzio annunciò che la produzione non sarebbe potuta partire prima del 2010 e che i costi della prima fase di sviluppo sarebbero stati pari a 19 miliardi di euro, circa il doppio di quanto inizialmente previsto. Per il particolare meccanismo contrattuale che legava il Consorzio con il governo kazako, il ritardo e l'aumento di costi implicavano un rinvio dei pagamenti delle royalty al Governo kazako, che reagì in modo molto stizzito ai nuovi numeri presentati dal Consorzio. Il 27 agosto del 2007, il governo kazako fermò i lavori del giacimento per presunte violazioni ambientali, aprendo di fatto il braccio di ferro con il Consorzio. Il 27 settembre 2007 il Parlamento di Astana approvò una legge che consentiva di modificare i contratti in essere con compagnie straniere qualora fossero minacciati gli interessi nazionali. A questo punto la crisi era giunta al suo culmine, ma la soluzione iniziava ad apparire all'orizzonte:

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il governo kazako chiedeva un aumento della partecipazione della sua Kazmunaigaz, magari con un ruolo di co-operatore, ed una compensazione in denaro. Il resto è storia recente. Dopo una serie di incontri, è emerso un sostanziale accordo tra tutti i componenti del consorzio, ma con una ferma opposizione di ExxonMobil alle concessioni in favore del governo kazako. La scadenza delle trattative venne più volte estesa fino al 14 gennaio 2008 quando la stampa russa diede per prima la notizia dell'accordo. Alla compagnia kazaka Kazmunaigaz venne aumentata la quota di partecipazione dall'8,33% al 16,81% con un esborso di 1,78 miliardi di dollari. Al Governo kazako venne riconosciuto un indennizzo di 5 miliardi di dollari per i ritardi nell'entrata in produzione del giacimento. Eni, dopo la conclusione dei lavori, perderà il ruolo di operatore unico del giacimento. I costi complessivi per lo sviluppo saliranno da 57 a 136 miliardi di dollari mentre la produzione slitterà di un altro anno, a fine 2011. La nuova JV sarà così composta: Eni (16.81%), Shell (16.81%), Total (16.81%), ExxonMobil (16.81%), KazMunayGas (16.81%), ConocoPhillips (9.26%), Inpex (8.33% Malgrado le difficoltà ambientali, politiche, tecniche ed economiche, le potenzialità del Mar Caspio kazako sono molto grandi, anche se le estreme difficoltà tecniche dovuto alle sovrappressioni in giacimento ed alla presenza di acido solfidrico in notevole percentuale nel gas e nell’olio (19% di H2S) riducono di molto il valore degli idrocarburi, le riserve accertate sono molto elevate: nel solo Kashagan si ipotizza la presenza di riserve per 13 miliardi di barili di petrolio equivalente, facendo di questo campo uno dei primi 5 al Mondo nell’intera storia dell’esplorazione petrolifera ed il più grande scoperto negli ultimi 30 anni. Queste nuove scoperte, insieme all’inizio della produzione del campo onshore di Karachaganak con operatore AGIP e British Gas, fanno del Kazakistan uno dei teatri operativi dell’industria petrolifera più importanti nel mondo. E’ stata così premiata l’intuizione dei tecnici AGIP che, già alla fine degli anni ’80, avevano giudicato il Kazakistan come uno dei paesi da inserire tra le priorità esplorative della Società. Le recenti notizie che Kashagan comincerà a produrre nel 2012 e che nel 2019 la produzione si assesterà a circa 1,5 milioni di barili al giorno, costituiscono il giusto premio al lavoro dei tecnici ed alla lungimiranza dell’AGIP.

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CV di Giorgio Taronna

Nato a Foggia il 6 Maggio 1937, ha conseguito la laurea in Scienze Geologiche all’Università di Padova nel Luglio 1961. Assunto all’Agip SpA il 20 Agosto 1962, lavorando fino al 1970 come petrografo e geologo dell’Esplorazione Italia Settentrionale. Dal 1970 al 1973 presso l’Agip Canada come geologo Esplorazione Estero Dal 1973 al 1974 geologo con le Nuove Iniziative Estero Agip Dal 1974 al 1978 Chief Geologist e poi Exploration Manager con l’Agip UK Dal 1978 al 1979 Responsabile unità Esplorazione Italia Meridionale Agip Dal 1979 al 1987 Vice President Exploration e poi Executive Vice President con l’Agip Canada Dal 1987 al 1991 Vice Direttore Generale dell’Agip Miniere Dal 1991 al 1994 Direttore Servizio Nuove Iniziative Estero Agip Dal 1994 al 1997 General Vice Director KCS (Kazakistan) In pensione dal 1997 Socio APVE dal 15/02/2002

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Bibliografia

Keys to the Caspian Shelf Autore: Baltabek Kuandykov Presidente della Compagnia di Stato kazaka KazakhstanCaspiShelf (KCS) in occasione del 15° anniversario della formazione nel 1993 del Consorzio che prese lo stesso nome. Editore: Meridien Petroleum, 2008ISBN 9965-32-763-7

Si ringrazia Baltabek Kuandykov per aver gentilmente concesso di utilizzare le molte fotografie contenute nel suo bellissimo ed interessante libro per arricchire la documentazione del mio articolo. Giorgio Taronna

LA FEBBRE DEL CASPIO: PROSPETTIVE ENERGETICHE E RUO LO DELL’ENI NELL’ULTIMA GRANDE RISERVA PLANETARIA . http://www.aspoitalia.it/documenti/bardi/petroliocaspio2004/petroliocaspio2004.html

Kashagan Field http://www.worldlingo.com/ma/enwiki/en/Kashagan_Field/1 Trans-Caspian Oil Pipeline http://www.worldlingo.com/ma/enwiki/en/Trans-Caspian_Oil_Pipeline Capitalizing on Oil’s Rise, Kazakhstan Expands Stake in Huge Offshore Project http://www.nytimes.com/2008/01/15/business/worldbusiness/15kazakh.html?_r=1&ref=kazmunaigaz Caratteristiche della nave di perforazione Sunkar operata attualmente dalla SAIPEM http://www.offshore-technology.com/projects/kashagan/ Il trattore anfibio Arktos usato per evacuazione di emergenza dalla piattaforma di perforazione. http://www.arktoscraft.com/pdf La Strategia Italiana del Petrolio http://www.halloitalia.it/italiapetrolio.asp Kazakhstan, l'Eni tra ambizioni e compromessi http://www.paneacqua.eu/print_article.php?id=5858 Articoli di rivista http://www.tesionline.com/__PDF/28142/28142b.pdf KAZMUNAIGAZ: Kazakhstan's National Oil and Gas Comp any http://www.carnegieendowment.org/publications/index.cfm?fa=view&id=19050