Orientali Il Parco delle Orobie Bergamasche Natura, cultura e...

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BG - MI BG - MI BG - BS BG - BS Sondrio Sentiero delle Orobie Occidentali Sentiero delle Orobie Orientali Sentiero dei fiori e delle farfalle Confine di provincia Strada statale Strada secondaria 7 Il monte Arera 9 L’alta Valle Seriana 8 La Valsanguigno Visitare il Parco delle Orobie Bergamasche Il Parco delle Orobie Bergamasche Classificazione e anno istituzione: Parco Regionale, l.r. n.56 del 15/9/1989 Regione: Lombardia Provincia: Bergamo Comuni: Valle Seriana Superiore: Ardesio, Castione della Presolana, Fino del Monte, Gandellino, Gorno, Gromo, Oltressenda Alta,Oneta, Parre, Premolo, Rovetta, Valbondione, Valgoglio Valle Brembana: Averara, Branzi, Camerata Cornello, Carona, Cassiglio, Cusio, Dossena, Foppolo, Isola di Fondra, Lenna, Mezzoldo, Moio de’ Calvi, Olmo al Brembo, Oltre il Colle, Ornica, Piazza Brem- bana, Piazzatorre, Piazzolo, Roncobello, San Giovanni Bianco, Santa Brigida, Serina, Taleggio, Valleve, Valnegra, Valtorta, Vedeseta Valle di Scalve: Azzone, Colere, Schilpario, Vilminore di Scalve. Superficie: 70.000 ettari Altitudine: min 500, max 3.050 metri slm Ente gestore: Consorzio Parco delle Orobie Bergamasche via Camozzi 111 24121 Bergamo tel. 035 224249 fax 035 219333 [email protected] www.parcorobie.it www.parcorobie.it COME ARRIVARE (IN AUTO) Valle Brembana: percorrere l’Autostrada A4 (Milano-Venezia), uscire a Dalmine, quin- di prendere la s.s. 470 in direzione di San Pellegrino Terme. Oppure dalla Valtellina (Morbegno) per il Passo di San Marco. Valle Seriana e Valle di Scalve: Autostrada A4 (Milano-Venezia), uscire a Bergamo o Seriate; seguire le indicazioni per la s.s. 671 verso Clusone, da dove si può raggiungere l’alta Valle Seriana o deviare verso la Val di Scalve. è possibile raggiungere la Valle di Scalve anche dal Lago d’Iseo, seguendo le indicazioni per Darfo e successivamente la s.s. 294 verso Vilminore/Schilpario. 11 Il “mare in burra- sca” della Presolana 1 La Valtorta 12 Le miniere di Schilpario 2 Gli orridi 5 Isola di Fondra 4 Cornello dei Tasso 6 Il sentiero dei fiori e delle farfalle 10 Il Lago del Barbellino 3 La via Priula al Passo San Marco ALCUNI ITINERARI Parco delle Orobie Bergamasche Natura, cultura e tradizione. Un patrimonio di tutti. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 2 12 Nidi di formica rufa nei boschi del Giovetto Allegrettia pavani Allevamento equini in quota L’arte casearia tramandata ai giovani

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Sondrio

Sentiero delle Orobie OccidentaliSentiero delle Orobie OrientaliSentiero dei fiori e delle farfalleConfine di provinciaStrada stataleStrada secondaria

7 Il monte Arera

9 L’alta Valle Seriana

8 La Valsanguigno

Visitare il Parco delle Orobie Bergamasche

Il Parco delle Orobie Bergamasche

Classificazione e anno istituzione: Parco Regionale, l.r. n.56 del 15/9/1989

Regione: Lombardia

Provincia: Bergamo

Comuni:

Valle Seriana Superiore: Ardesio, Castione della Presolana, Fino del Monte, Gandellino, Gorno, Gromo, Oltressenda Alta,Oneta, Parre, Premolo, Rovetta, Valbondione, Valgoglio

Valle Brembana: Averara, Branzi, Camerata Cornello, Carona, Cassiglio, Cusio, Dossena, Foppolo, Isola di Fondra, Lenna, Mezzoldo, Moio de’ Calvi, Olmo al Brembo, Oltre il Colle, Ornica, Piazza Brem-bana, Piazzatorre, Piazzolo, Roncobello, San Giovanni Bianco, Santa Brigida, Serina, Taleggio, Valleve, Valnegra, Valtorta, Vedeseta

Valle di Scalve: Azzone, Colere, Schilpario, Vilminore di Scalve.

Superficie: 70.000 ettari

Altitudine: min 500, max 3.050 metri slm

Ente gestore: Consorzio Parco delle Orobie Bergamaschevia Camozzi 111 24121 Bergamo tel. 035 224249 fax 035 219333 [email protected] www.parcorobie.it www.parcorobie.it

COME ARRIVARE (IN AUTO) Valle Brembana: percorrere l’Autostrada A4 (Milano-Venezia), uscire a Dalmine, quin-di prendere la s.s. 470 in direzione di San Pellegrino Terme. Oppure dalla Valtellina (Morbegno) per il Passo di San Marco. Valle Seriana e Valle di Scalve: Autostrada A4

(Milano-Venezia), uscire a Bergamo o Seriate; seguire le indicazioni per la s.s. 671 verso Clusone, da dove si può raggiungere l’alta Valle Seriana o deviare verso la Val di Scalve. è possibile raggiungere la Valle di Scalve anche dal Lago d’Iseo, seguendo le indicazioni per Darfo e successivamente la s.s. 294 verso Vilminore/Schilpario.

11 Il “mare in burra-sca” della Presolana

1 La Valtorta

12 Le miniere di Schilpario

2 Gli orridi

5 Isola di Fondra

4 Cornello dei Tasso

6 Il sentiero dei fiori e delle farfalle

10 Il Lago del Barbellino

3 La via Priula al Passo San Marco

ALCUNI ITINERARI

Parco delle Orobie Bergamasche

Natura, cultura e tradizione. Un patrimonio di tutti.

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Nidi di formica rufa nei boschi del Giovetto

Allegrettia pavani

Allevamento equini in quota

L’arte casearia tramandata ai giovani

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Parco delle Orobie Bergamasche. Natura, cultura e tradizione. Un patrimonio di tutti.

Il Parco delle Orobie Bergamasche è un par-

co montano forestale che, con una superficie di circa 70.000 ettari, rappresenta la più gran-de area ad elevata naturalità tra i parchi regio-nali lombardi; interessa il versante meridiona-le delle Orobie, costituito da imponenti rilievi montuosi che si stagliano fino a oltre 3.000 metri d’altitudine; è regno delle aquile, degli stambecchi e di panorami mozzafiato. La na-tura geologica divide il Parco in due settori, separati da un sistema di fratture e scorrimenti conosciuto come Linea insubrica: verso nord si trovano rocce cristalline e metamorfiche, per lo più a reazione aci-da, mentre a sud sono rocce sedimentarie, carbonatiche e spesso carsicizzate.Amministrativamente comprende parte dei territori delle Comunità Montane del-la Valle Seriana Superiore, della Val di Scalve e della Val Brembana, per un totale di 44 comuni.

Il territorioIl territorio è assai vario: su queste montagne si trovano, infatti, estesi boschi, praterie di vario tipo che ospitano flora e fauna d’elevatissimo interesse, rupi e

ghiaioni pure popolati da specie rare e talora endemiche, ossia esclusive di territori assai ristretti, spesso esclusive dell’area del Parco. Molti di questi habitat sono tutelati dall’Unio-ne Europea per il loro elevato valore natura-listico. Con un ricco capitale da conservare e condividere, il Parco delle Orobie Berga-masche è noto come uno dei territori a più ricca biodiversità a livello regionale, nazionale ed europeo. La Commissione Ambiente Eu-ropea ha riconosciuto l’85% del territorio del Parco come parte della Rete Natura 2000,

istituendovi Zone di Protezione Speciale (ZPS) e Siti d’Importanza Comunitaria (SIC) nei territori più ricchi di biodiversità.

I caratteri ambientaliUna delle particolarità del Parco è la sua ricchezza d’acqua: numerosi sono i laghi alpini, circa cento, soprattutto a cavallo tra le valli Seriana e Brembana; altrettanto numerose le cascate, di grande interesse ambientale, economico e turistico. Tra tutte spiccano le Cascate del Serio, le più alte d’Italia e le seconde in Europa; dal Piano del Barbellino, posto alla testata della Val Seriana, le ca-scate si sviluppano, con tre salti successivi, precipitando da un’altezza di 315 metri. In occasione delle aperture delle cascate, circa 10.000 mc d’acqua precipitano rombando dai dirupi, in un caratteristico anfiteatro mon-tano contornato da splendide faggete.All’abbondante presenza d’acqua, sono legati

anche i caratteri d’estrema naturalità della Val Sanguigno, una delle più belle ed incontami-nate zone delle Orobie. Altrettanto rilevante per peculiarità e bellezza è il massiccio carbonatico del Monte Arera, collocato al centro della fascia prealpina, che si contraddistingue in primis per la particolare ricchezza floristica. In questo sin-tetico panorama non si può inoltre dimenticare la Presolana, le cui pendici sono pure popolate da endemiti floristici e faunistici ampiamente noti agli specialisti di tutta Europa.A queste emergenze prettamente naturalistiche e paesaggistiche, nel Parco si aggiungono località significative anche da un punto di vista storico-culturale come la Val Taleggio, la Valtorta e la Val di Scalve. Quest’ultima, caratterizzata da numerose testimonianze dell’attività mineraria e metallurgica, è collegata alla Val Camonica dalla Via Mala, suggestiva strada scavata nella roccia per superare l’orrido del torrente Dezzo.

La floraGrazie ad una notevole varietà di ambienti e di paesaggi vegetali, sovraimposti ad un’area che ha subito vicissitudini connesse alle glaciazioni, con il conse-guente isolamento di popolazioni e la formazione di nuove specie, il territorio del

Parco delle Orobie presenta un patrimonio floristico particolarmente ricco sia per nume-ro di specie sia per rarità di alcune di esse.Sono circa una decina le specie floristiche del Parco presenti nella Lista Rossa Italia-na; sei di tali specie sono endemiti esclusivi delle Orobie, non osservabili in altre parti del mondo, e tra esse figura Linaria tonzigii, nota di pochissime stazioni nell’area dell’Arera e della Presolana. In totale, sono circa una cin-quantina le specie osservabili nel Parco e che

sono a vario titolo ascrivibili alla categoria delle specie endemiche.Altre piante di notevole interesse sono Saxifraga presolanensis, endemita esclu-sivo delle prealpi bergamasche; Primula glaucescens, significativamente detta “Primula di Lombardia”, presente indicativamente dal M. Barro fino all’estremità orientale delle prealpi lombarde; Physoplexis comosa, endemita alpino distribuito dalla Carinzia ai Corni di Canzo, Galium montis-arerae, altro endemita esclusivo delle Prealpi bergamasche, ed inoltre Sanguisorba dodecandra, Campanula rai-neri, Allium insubricum, Silene elisabethae, Primula albenensis, Asplenium preso-lanense, Moehringia concarenae.

La faunaAnche il patrimonio faunistico è assai ricco: le medesime vicende che hanno determinato la presenza di endemiti floristici hanno indot-to la formazione di endemiti faunistici. Sotto quest’aspetto, l’area del Parco costituisce

uno dei luoghi più significativi di tutte le Alpi Centrali. Si pensi che solo nell’area Pizzo della Presolana–Monte Sponda Vaga, sono state rilevate 37 specie endemiche; di que-ste, ben 9 sono stenoendemiti assai loca-lizzati, di cui non si conoscono popolazioni viventi all’esterno di tale area.Un tale numero d’endemiti, di per sé, anche in assenza di ulteriori emergenze, sarebbe sufficiente ad attestare l’enorme valore dei luoghi in esame, di fatto riconosciuti anche a livello internazionale come un vero e proprio “santuario della biodiversità”.Volendo citare alcune specie, Cochlostoma canestrinii è un gasteropode co-nosciuto solo sulla Presolana, Cychrus cylindricollis è un predatore raro ed endemico, presente solo dalle Grigne al Baldo; Boldoriella serianensis è un ca-rabide ipogeo noto solo di pochissime località bergamasche come Allegrettia tacoensis esclusiva del “Bùs di Tacoi” a Gromo San Martino. Tra gli aracnidi di maggior rilievo conservazionistico ricordiamo Megabunus bergomas, descritto nel 1985: è un opilionide endemico. Passando a gruppi faunistici meglio conosciuti, numerosi uccelli fra cui coturni-ci, aquile reali, poiane, gheppi, nibbi, corvi, civette (tra cui ricordiamo anche la civetta nana e la civetta capogrosso), barbagianni, gufi reali, fringuelli delle nevi, francolini di monte, pernici bianche popolano le montagne e le vallate. Sempre tra gli uccelli, si possono osservare specie decisamente rare, come il picchio nero, il re di quaglie, il gallo forcello e il gallo cedrone. Tra gli anfibi, meritano menzione l’ululone, la salamandra pezzata e la salamandra alpina; tra i rettili ricordiamo, oltre ai comuni biacchi, la rara lucertola vivipara.

Le Orobie Bergamasche sono state ogget-to di una riuscita attività di reintroduzione dello stambecco avviata nel 1987 che, ad oltre 20 anni di distanza, ha consentito di stimare la presenza di più di 1.000 stam-becchi sul versante bergamasco delle Oro-bie. Altri ungulati ben presenti nel Parco sono il camoscio, il capriolo, il cervo. Anco-ra tra i mammiferi, si ricordano inoltre spe-cie relativamente comuni come marmotta, scoiattolo, volpe, donnola, faina.

Al già composito quadro delle specie animali cui si è fatto sintetico cenno, si è aggiunto recentemente l’orso bruno, grazie ad un esemplare proveniente dal Trentino avvistato più volte dall’estate 2008, il quale ha mostrato di trovarsi particolarmente a proprio agio nel Parco, sottolineandone in tale modo le ca-ratteristiche di elevata qualità ambientale e naturalità.

I sentieriPer gli amanti delle escursioni, il Parco delle Orobie Bergamasche offre oltre 1.000 Km di svariati sentieri più o meno impegnativi. I più conosciuti sono il “Sentiero dei fiori”, vero e proprio giardino botanico d’alta quo-

ta che si sviluppa lungo i versanti del Monte Arera attorno ai 2.000 metri d’altezza, ed il “Sentiero delle Orobie”, che, con un trac-ciato lungo oltre 85 km, attraversa, di rifugio in rifugio, tutte le Prealpi orobiche. Ad essi di aggiungono numerosi itinerari attraverso i territori delle zone più significa-tive del Parco e altri luoghi d’interesse escursionistico. Nel Parco sono inoltre presenti antichi itinerari d’interesse storico e culturale risalenti alla Prima e Se-conda Guerra Mondiale.

L’ambiente socio-economicoNel territorio del Parco è viva la produzione casearia condotta secondo metodi tradizionali: da centinaia d’anni si producono le formagelle, il Branzi (prodotto in estate nelle malghe), il Taleggio (originario dell’omonima valle) e il Formai de

Mut (lavorato d’estate nelle baite e stagio-nato in valle), questi ultimi due con il mar-chio di Denominazione d’Origine Protetta; Un altro formaggio di gran pregio è lo Stra-chitunt, mentre in alcuni luoghi del Parco si produce il rinomato Bitto. La qualità di que-sti prodotti si deve all’ottimo latte prodotto e alla lavorazione in malga, condotta se-condo la più tipica tradizione contadina, in territori non sempre facilmente accessibili. Le pratiche di fienagione e di alpeggio sono

assolutamente fondamentali nella conservazione di quegli ambienti erbosi aperti che racchiudono la gran parte della biodiversità delle Orobie, in una significativa sintesi tra naturalità e opera dell’uomo. Miele, funghi, salumi e pa-tate completano il quadro della produzione tipica del Parco.

La fruizioneCon l’obiettivo di valorizzare e condividere i beni ambientali del territorio, nel Parco si promuovono visite guidate, degustazioni di prodotti tipici, eventi mu-sicali e d’aggregazione, gratuiti e aperti a tutti. Il Parco è inoltre sempre attento alla fruizione dei beni ambientali del territorio da parte delle fasce più fragili del-la popolazione, tra cui bambini, anziani e persone disabili. Non si può ignorare l’importanza del turismo invernale nell’economia delle valli: a questo riguardo il Parco si sta adeguando per incentivarne e promuoverne la sostenibilità ambientale. Ogni anno, il Parco promuove l’iniziativa “Par-co Vivo”, un insieme di eventi finalizzati alla presentazione al pubblico delle più caratte-ristiche attrattive che l’ambiente naturale del territorio del Parco delle Orobie può offrire. Altro evento attualmente promosso dal Parco è “Trofeo Parco Orobie”, circuito di competi-zioni di corsa in montagna che si svolgono all’interno del contesto delle Orobie.

Il Pizzo di Coca

Linaria tonzigii

Apatura Iris

La marmotta

La gente del Parco

Il sentiero dei Fiori

Il Giovetto

Le cascate del Serio Viola dubiana

Gli orridi

Lo stambecco

Il Parco d’inverno