I n t o r n o a Bohumil H r a b a l - esamizdat.it · I due vecchietti fanno quasi a gara a...

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Il progetto “Intorno a Hrabal”, nato da un’idea di Roberto Curci, è stato inaugurato al Mittelfest di Cividale, il 19 luglio 2005, con lo spettacolo teatrale Rozvzpomínání (Ricordando) presentato dal teatro di Brno Husa na provázku per la regia di Ivo Krobot. La pièce è tratta dal romanzo di Hrabal Ho servito il re d’Inghilterra con il sostegno di: REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA ASSESSORATO CULTURA MINISTERO DELLA CULTURA DELLA REPUBBLICA CECA BIBLIOTECA STATALE DI TRIESTE PROVINCIA DI UDINE AMBASCIATA DELLA REPUBBLICA CECA Bohumil Hrabal Intorno a UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE

Transcript of I n t o r n o a Bohumil H r a b a l - esamizdat.it · I due vecchietti fanno quasi a gara a...

Il progetto “Intorno a Hrabal”, nato da un’idea di Roberto Curci, è stato inauguratoal Mittelfest di Cividale, il 19 luglio 2005, con lo spettacolo teatrale Rozvzpomínání(Ricordando) presentato dal teatro di Brno Husa na provázku per la regia di IvoKrobot. La pièce è tratta dal romanzo di Hrabal Ho servito il re d’Inghilterra

con il sostegno di:

REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA ASSESSORATO CULTURAMINISTERO DELLA CULTURA DELLA REPUBBLICA CECABIBLIOTECA STATALE DI TRIESTEPROVINCIA DI UDINEAMBASCIATA DELLA REPUBBLICA CECA

Bohumil H r a b a l

I n t o r n o a

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE

rassegna c i n e m a t o g r a f i c aIl cinema sul fondo

convegno internazionale di studiIntorno a Bohumil Hrabal

mostra f o t o g r a f i c aHrabal: I m m a g i n id i un tenero barbaro

proiezionI24–26 ottobre 2005ore 20

Cinema Aristonviale Romolo Gessi 14Triestet. 040 304222

ingresso 3 eurosoci alpe adria cinemaingresso 2 euro

La rassegna proseguirà nel corsodella 17° edizione di TRIESTE FILM F E S T I VA L(19–26 gennaio 2006)

a cura di Francesco Pitassioschede dei film a cura diMassimo Tria

in collaborazione conN á rodní Filmovy Archiv (Praga)La Cineteca del Friuli (Gemona)

inaugurazione 27 ottobre 2005 ore 18

Sala Madrassivia Gemona 60Udine

convegno28–29 ottobre 2005Sala ConvegniUniversità di Udinevia Petracco 8Udine

a cura di Annalisa Cosentino

con il patrociniodell’Ambasciata dellaRepubblica Ceca a Roma

con il sostegno e la collaborazione delMinistero della Cultura della Repubblica Ceca

fino al 12 novembre 2005dal lunedì al venerdìore 9–18sabatoore 9–13domenica e festivi chiuso

Biblioteca Statale di Triestel a rgo Papa Giovanni XXIII 6Trieste

a cura di Marco De AnnaAndrea Lucatello

in collaborazione conAmbasciata della Repubblica Ceca a Roma

Intorno aBohumil Hrabal

organizzazione

via donota 1 – triestetel 0403476076 fax [email protected]

ufficio stampaVolpe & Sain Comunicazione

Adattamenti, traduzioni cinematografiche, e riduzioni di personaggi e testi celeberrimi dello scrittore ceco BohumilHrabal. Ma anche film nascosti nelle pieghe della sua scrittura,evocati in sordina o direttamente citati dalla memoria piro-tecnica del letterato. E ancora materiali documentari ineditisulla sua attività artistica, sul circolo di amici, sui luoghi dellasua infanzia. Il cinema sul fondo rende conto di questo aspettospesso trascurato dell’attività artistica di Hrabal, tuttaviaspesso suo influente sfondo.

Rassegna cinematografica

Il cinema sul fondo

a cura di Francesco Pitassio

le schede dei film sono a cura di Massimo Tria

lunedì 24 ottobreore 20

PERLIČKY NA DNĚ (Perline sul fondo) di Jiří Menzel, Jan Němec, Evald Schorm, Věra Chytilová, Jaromil Jire, Cecoslovacchia, 1965, durata complessiva degli episodi 104’

Fotografia: Jaroslav Kučera. Aiuto regista: Květa Ondráková. Aiuto cameraman: Miroslav Ondříček. Musica: Jan Klusák, Jiří Šust. Montaggio:Jiřina Lukešová, Miroslav Hájek. Scenografia: Olin Bosák. Costumi: MartaBár t o vá. Suono: Blažej Bern a rd. Produzione: Studi Barrandov.

Composto nella versione per la distribuzione dai seguenti cinque episodi:

ep. SMRT PANA BALTAZARA (La morte del signor Baltazar) di Jiří Menzel, b/n, 25’

Sceneggiatura: Jiří Menzel e Bohumil Hrabal dal racconto di Hrabal Smrtpana Baltisbergra. Interpreti: Pavla Maršálková, Ferdinand Krůta, Jan Pech,Alois Vachek, Emil Iserle.

Una famigliola di anziani appassionati di corse e di motori si mette inviaggio per assistere al Gran Premio di motociclette di Brno. La lorovecchia e scoppiettante macchinina fa le bizze, ma in fondo è megliodelle Alfa Romeo e delle Maserati, perché “all’occorrenza ci si puòcaricare sopra dieci quintali di patate”. Preso posto sul bordo dellapista, i due uomini e la donna si ritrovano in compagnia di villeggianti,

Perline sul fondoLa nuova ondata ceca trovò alla metà degli anni Sessanta unpadre putativo in Bohumil Hrabal e nelle sue prose brevi,costellate di bizzarre figure marginali. L’esito di questo incon-tro eccezionale fu un film-manifesto, composto di sei cortome-traggi girati dai principali cineasti della nová vlna, a cui siaggiunse il lavoro autonomo e folgorante di un giovane slovac-co, Juraj Herz. Oggi restano sette piccole perle sul floridofondo degli anni Sessanta.

spettatori sonnacchiosi e giovani innamorati. in particolare un arzillovecchietto senza gambe offre loro il destro per scambiarsi ricordi, sto-rielle e aneddoti sul mondo delle corse e su vari celebri incidenti. Inquel gran giorno di gare uno dei favoriti è di certo il pilota Baltazar, mai protagonisti parlano troppo di incidenti e di sventure. Che sia un cat-tivo presagio? La gara ha inizio…

Dicono del film:“Nel suo episodio La morte del signor Baltazar a Jiří Menzel non inte-ressano troppo i volti umani, almeno non tanto da caratterizzarli. Piùche altro egli raffigura lo stramparlone come tipo umano. Dedica lastessa attenzione a colui che parla quanto a colui che ascolta. Esoprattutto, egli cerca di mostrarci in che modo guarda uno stram-parlone. E che cosa guarda…Perciò stesso è giusto che sulla scenaci sia anche il migliore rappresentante dei testi hrabaliani, un interpre-te non professionista dello zio Pepin. Questi porta con sé il mondo deipropri ricordi, sempre pronto a farne partecipe chiunque egli incontri.La sorprendente convinzione con la quale si abbandona e si immergenei propri ricordi dimostra come lo stramparlare non sia un sempliceraccontare, e neanche un tenero rimembrare come accade a Boudníkne L’Automat Svět, bensì un rito magico, quasi una preghiera”.J. Janoušek, “Perličky na dně”, Film a doba , 1965, 9, p. 487.

ep. PODVODNÍCI (Gli imbroglioni) di Jan Němec, b/n, 11’

Sceneggiatura: Jan Němec e Bohumil Hrabal dall’omonimo racconto diHrabal. Interpreti: Miloš Čtrnácty, František Havel, Josef Hejl, Jan Vašák.

In una asettica stanza d’ospedale due anziani degenti si raccontano lestorie delle proprie vite, a sentir loro piene di avventure e di successi.I due vecchietti fanno quasi a gara a enfatizzare l’uno le vicende su cuicome giornalista ha potuto relazionare, l’altro i suoi exploit di cantan-te d’opera. Solo dopo la loro morte sentiremo dalla voce degli inser-vienti dell’ospedale la verità sui due arzilli signori. Fingevano di esserequalcun altro. Ma non sono i soli.

Dicono del film:“…Jan Němec…dall’opera di Hrabal ha scelto il racconto Gli imbro-g l i o n i, per adattare questo autore al proprio stile, nella stessa originalemaniera con cui si era adattato Lustig [per il suo corto Un bocconeN . d . T.]. In apparenza sembra essere un triste aneddoto su due “imbro-

ep. AUTOMAT SVĚT (L’Automat Svět) di Věra Chytilová, b/n, 23’

Sceneggiatura: Věra Chytilová e Bohumil Hrabal dall’omonimo racconto di Hrabal. Interpreti: Věra Mrázková, Vladimír Boudník, Alžběta Laštovková,Václav Chochola, Aleš Košnar.

Alla tavola calda “Svět” i clienti bevono e discorrono, mentre al pianodi sopra si festeggia animatamente un matrimonio. L’idillio è interrottoquando in un bagno del locale viene ritrovato il cadavere di una gio-vane impiccata. Gli avventori vengono cacciati in malo modo, rimanea bere ed a raccontare le sue disavventure amorose soltanto un uomo,male in arnese, operaio e artista genialoide. Scopriremo che il destinogli ha fatto un brutto scherzo. A un certo punto però scende nel loca-le la novella sposa.Ispirato ad uno dei compagni di bohème di Hrabal, Vladimír Boudník,che nel corto interpreta “sé stesso”. Il locale, a metà fra la birreria e latavola calda, era uno di quelli frequentati da Hrabal e dai suoi amici nelquartiere di Libeň, e ricorre anche altre volte nelle sue opere. Lo scrit-tore descrive l’origine del nome del locale (che significa “mondo”) neUn tenero barbaro, dedicato appunto per intero a Boudník.

Dicono del film:“È indubbio che il maggiore merito di Hrabal consista nel saper crea-re nelle sue prose tutta una serie di speranze illusorie il cui esito con-clusivo è poi la disillusione. E proprio la Chytilová, che si è scelta unracconto meramente “illusorio”, è l’unica ad aver colto pienamentequesta disillusione derivante dall’illusione”.J. Hořák, “Hrabalova próza a film”, Film a doba , 1965, 5, p. 268.

ep. ROMANCE (Romanza) di Jaromil Jireš,b/n, 23’

Sceneggiatura: Jaromil Jireš e Bohumil Hrabal dall’omonimo racconto di Hrabal. Interpreti: Dana Valtová, Ivan Vyskočil, Karel Jeřábek.

Un apprendista incontra per caso all’uscita dal cinema una giovanezingara, che lo attrae e poi lo ammalia con il suo fare eccentrico ediverso da quello delle altre ragazze. Il loro inizia come un flirt venale,ma l’amore dato per denaro si trasforma in qualcosa di più bello edindefinito. I due vagheggiano perfino di iniziare una vita nuova, incu-ranti degli schemi asfissianti della metropoli, dei genitori che probabil-

glioni”, che sul letto di morte si raccontano i propri successi, aneddo-to cui off re degna conclusione l’indignata reazione del barbiere, il qualeperò subito dopo si spaccia a sua volta per medico…N ě m e c non lip e rde di vista un attimo, e per mezzo di una stilizzata omogeneità nellaresa attoriale, e utilizzando delle inquadrature frontali che si ripetonocon una certa regolarità, si emancipa dal contenuto fattuale immedia-to e dà vita ad una situazione dai toni irreali, non senza rimandi alleconquiste del teatro dell’assurdo, in primis di Beckett”.J. Janoušek, “Perličky na dně”, Film a doba , 1965, 9, p. 487.

ep. DŮM RADOSTI (La casa della gioia) di Evald Schorm, col, 22’

Sceneggiatura: Evald Schorm e Bohumil Hrabal dal racconto di HrabalBambini di Praga 1947. Interpreti: Josefa Pechlátová, Václav Žák, IvanVyskočil, Antonín Pokorny.

Due assicuratori giungono nell’abitazione di campagna di un pellaio.Egli è pero anche artista eccentrico, pittore naïve che dipinge tutt’in-torno ai muri della propria casa scene fantastiche e grottesche, ispira-to dalla propria “Musa”, l’anziana madre. Uno dei due agenti d’assi-curazione cerca di persuadere l’uomo a stipulare un contratto, non sisa quanto per lui realmente vantaggioso, mentre l’altro si intenerisce,si informa estasiato sulle creazioni strabilianti e variopinte del vec-chietto, giungendo perfino a dissuaderlo dal fare alcun affare con loro.I visitatori avranno anche la fortuna di vedere con i propri occhi lamusa ispiratrice di tali visioni fra il sacro e il profano: nascosta da unacoperta, sbuca fuori la piccola mammina ed è la fine di ogni speranzadi chiudere un contratto. Madre e figlio raccontano di quella volta cheebbero l’idea di sistemare sul bivio di una strada un Cristo di latta incostume da bagno colorato. Risultato: sei incidenti d’auto in sei gior-ni. I colori vivaci attirano troppo l’attenzione.

Dicono del film:“C’era da aspettarsi che Schorm, già abituato a confrontarsi con la“realtà” nel corso del suo lavoro con i film documentari, avrebbe coltocon precisione l’importanza di una ambientazione reale e l’avrebbesfruttata al massimo. Così egli ha utilizzato un approccio…consisten-te nella creazione di un personaggio stilizzato e “recitato” all’internodi un dato ambiente reale, per mezzo del quale personaggio appuntoveniamo a conoscere l’ambiente in questione”.J. Hořák, “Hrabalova próza a film”, Film a doba , 1965, 5, p. 268.

re, che si è portato da casa una casseruola di crauti da cui attingedurante la conversazione: i due confrontano le proprie idee e le pro-prie concezioni sullo sport più diffuso del mondo e sulle donne.Intanto tornano i tifosi, delusi per una cocente sconfitta…

Dicono del film:“…la tragedia del vecchio Jupa, apprezzato intenditore di calcio, chequel giorno è stato strapazzato come un ragazzino. Pur in uno spaziolimitato Passer è qui riuscito a penetrare in modo incredibilmente pro-fondo nell’animo del vecchietto. È poi del tutto straordinario il modoin cui con un minimo accenno ci fa intuire tutto il destino di quell’uo-mo, e sfruttando un paio di frammenti compone un sottotesto dalquale emerge una storia umana. Un ruolo importante nella realizza-zione di questo piccolo miracolo lo ha anche il particolare stile di mon-taggio, non dissimile dal principio del movimento sincopato…si hal’impressione che Un pomeriggio noioso sia eseguito, a differenzadegli altri episodi, in tonalità minore piuttosto che in maggiore”.J. Janoušek, “Perličky na dně”, Film a doba, 1965, 9, p. 487.

SBERNÉ SUROVOSTI (Crudeltà usate)di Juraj Herz, Cecoslovacchia, 1965, b/n, 31’

Sceneggiatura: Juraj Herz e Bohumil Hrabal dal racconto di Hrabal BaronPrášil. Fotografia: Rudolf Milič. Musica: Zdeněk Liška. Montaggio: JaromírJanáček. Scenografia: Olin Bosák. Suono: Dobroslav Šrámek. Interpreti:Václav Halama, František Ketzek, Libuše Palečková, Bobina Maršatová, Jan Vlček. Produzione: Studi Barrandov.

Hant’a lavora in un deposito in cui manda al macero la carta ed i libriconsiderati ormai inservibili. Lo troviamo inginocchiato in una chiesa,intento in una preghiera piuttosto eccentrica, mentre esprime il desi-derio che avvengano varie ed improbabili sventure ad alcuni suoiclienti fissi. Poi si accorda con il sacrestano per portare al propriocapo delle statue che in chiesa non servono più. Ha però l’idea bis-lacca di farle a pezzi: così ridotte le porta al suo posto di lavoro, dovepassano varie persone, che portano pacchi di carta da buttare e spes-so sono vittime di qualche trovata di Hant’a. Il quale dopo aver fatto isuoi soliti giri quotidiani ed averne combinate diverse, si lava e se neva via tranquillo dal deposito, lasciando il proprio datore di lavoro arimettere insieme i monconi di statue.

mente si opporranno alla loro unione e di un datore di lavoro ubriacoe sgarbato. La bella zigana ha “gli occhi come Gina Lollobrigida” e perlei il suo nuovo ragazzo, Gaston, è più bello degli eroi del cinema, piùbello di Fanfan la Tulipe. Lo porta dunque al campo nomadi, da dovepotrà vedere Praga da un’altra prospettiva.

Dicono del film:“…è difficile, quasi impossibile, definire in concreto in quale passag-gio o fino a che punto questo racconto sia “reale” e dove invececominci il suo lato “illusorio”…Purtroppo Jireš non ha colto questoaspetto fondamentale, che avrebbe dovuto costituire il punto di par-tenza per la trasposizione filmica. Detto ciò è naturale che egli abbiapoi commesso un grave errore nell’approccio al materiale letterario dipartenza, il che ha segnato negativamente anche il film. Jireš si è limi-tato a seguire fedelmente la vicenda, e da essa si è fatto deviare versouna trasposizione “realistica”, alla quale si è attenuto fino in fondo. Diconseguenza lo spettatore che si trovi a confrontare il film con il rac-conto di partenza si trova di fronte ad un paradosso apparentementeinspiegabile: metro dopo metro la pellicola è una trasposizione detta-gliata del racconto di Hrabal, tuttavia si ha l’impressione che parli ditutt’altro”.J. Hořák, “Hrabalova próza a film”, Film a doba , 1965, 5, p. 270.

Facevano parte dello stesso progetto hrabaliano, ma venivano proiettati separatamente:

FADNÍ ODPOLEDNE (Un pomeriggio noioso)di Ivan Passer,Cecoslovacchia, 1965, b/n, 14’

Sceneggiatura: Ivan Passer e Bohumil Hrabal dall’omonimo raccontodi Hrabal. Fotografia: Jaroslav Kučera. Montaggio: Miroslav Hájek.

Scenografia: Olin Bosák. Suono: Blažej Bernard. Interpreti: Kamila Turková,Jan Tožička, Leopold Smolík, Miloš Končicky, Josef Vaništa. Produzione:Studi Barrandov.

È un bigio pomeriggio domenicale, in un’osteria come tante ci sonoalcuni avventori, fra cui il vecchio chiacchierone Jupa, che si spacciaper esperto di football, un giovane che fuma, legge e beve come iso-lato in un mondo a sé stante, delle donne che giocano a carte. A rav-vivare l’atmosfera si presentano dei tifosi della locale squadra di cal-cio, tutti speranzosi nell’esito positivo dell’imminente partita del loroteam del cuore. Poi rimangono a parlare Jupa ed un curioso avvento-

dicono del film:“…Herz si fa incantare dall’ambiente reale del deposito della carta damacero e dalla grottesca bizzarria del cortile parrocchiale a tal puntoda lasciare da parte tutti gli altri ambienti presenti nel racconto, se siesclude la birreria…Proprio in quest’occasione Hrabal ci fa scorgerela “perlina sul fondo”: Hant’a FINGE SOLTANTO di essere un buffo-ne…Ed è proprio qui il secondo, purtroppo ancora più sostanzialeerrore di Juraj Herz: con la sua trasposizione filmica (a differenza diHrabal) ha fatto di Hant’a un buffone autentico, e non invece una per-sona normale che si fa soltanto credere tale.”J. Hořák, “Hrabalova próza a film”, Film a doba , 1965, 5, p. 270.

L ’ i m p e r i a l r e g i o s c r i t t o r e

Bohumil Hrabal nasce nell’Impero austro-ungarico e crescenella Cecoslovacchia di Masaryk, in cui la compostezzaabsburgica si confronta con una modernizzazione dei costumie della società. La memoria ironica del decoro militare imperial-regio disegnata da Lamač e quella affettuosa dei genitori delloscrittore, tratteggiata nel romanzo La tonsura adattato daMenzel propongono il quadro di un’epoca vagheggiata.

martedì 25 ottobreore 20

IN MEMORIAM DR. H.C. ING. HANUŠ K A R L Í KCecoslovacchia, 1927, b/n, 8’ c.ca

Una lunga fila di notabili e ricchi borghesi segue un corteo funebre.Uno sguardo ed una documentazione sul mondo boemo degli anniVenti. È la Prima Repubblica Cecoslovacca, un paese dove arti, affarie giovane democrazia prosperano.

C. A K. POLNÍ MARŠÁLEK (Il feldmaresciallo imperialregio) di Karel LamačCecoslovacchia, 1930, b/n, 89’

Sceneggiatura: Václav Wa s s e rman dal testo teatrale di Emil Artur Longen.Fotografia: Oto Heller, Václav Vích. Musica: Jára Beneš, Zdenûk Vlk. Suono:Dr. Neumann. Interpreti: Vlasta Burian, Theodor Pištěk, Čeněk Šlégl, HelenaMonczáková, Jiří Hron, Jindřich Placata. Produzione: Elekta.

Un ufficiale boemo delle armate austro-ungariche, Františe kProcházka, non riesce a rassegnarsi di essere stato mandato anzitem-po in pensione, per di più per colpa di una popolare ed allegra canzo-ne parodica ai danni dei superiori dell’esercito. Con i compagni dibisboccia si vanta delle proprie qualità e sogna nuove imprese milita-

Hrabal davanti al deposito di carta da macero di via Spálená (foto: Jirí Kolár).

ore 20

POSTŘIŽINY (La tonsura)di Jiří Menzel, Cecoslovacchia, 1980, b/n, 98’

Soggetto: dal libro omonimo di Bohumil Hrabal. Sceneggiatura: Jiří Menzel e Bohumil Hrabal. Fotografia: Jaromír Šofr. Musica: Jiří Šust. Montaggio: Jiří Brožek. Scenografia: Zbyněk Hloch. Costumi: ZuzanaMáchová. Suono: Karel Jaroš. Interpreti: Magda Vašáryová, Jiří Schmitzer,Jaromír Hanzlík, Rudolf Hrušínsky, Petr Čepek, František Řehák, MiroslavDonutil. Produzione: Studi Barrandov.

Nella ridente città di Nymburk (Boemia centrale) l’ordinatissimo Francinè amministratore di una fabbrica di birra, e la sua giovane e aff a s c i n a n-te mogliettina, Maryška, vive al suo fianco una vita piena d’entusiasmoe di slanci, mettendo spesso in difficoltà lo sposo con un comport a-mento fra il fanciullesco e l’imbarazzante. Le cose peggiorano (o, aseconda del punto di vista, si fanno ancora più allegre) quando arriva invisita “per non più di quindici giorni” il fratello di Francin, il calzolaioPepin, chiacchierone colossale che entra subito in sintonia conM a ryška. La donna ha sentire e modi liberi ed innocenti che ne fannoquasi una musa pagana, il cognato ha un mondo intero di storielle dar a c c o n t a re e trova in questa “vestale liberty” dai capelli scintillanti eviventi un’ascoltatrice ideale. Lo scompiglio e l’idillio campagnolo con-vivono, fin quando i due, ad onta di ogni tentativo di vita tranquilla, sia rrampicano sulla ciminiera del birrificio, costringendo all’interv e n t opersino i locali pompieri. “Per fortuna” del disperato Francin, mentresta ballando con lo zio Pepin Maryška si sloga una caviglia. Ma cam-biamenti ancora più radicali stanno per avvenire: la giovane si decide alpasso fatale di tagliare la propria stupenda ed ammiratissima chioma dicapelli, quei “capelli di cui [mio marito] si era innamorato quando esi-steva ancora l’impero austroungarico e per amore dei quali mi avevasposato”. Con la sua nuova acconciatura Maryška incontra il suo allibi-to maritino e gli rivela che è in arrivo un lieto evento.Con La tonsura Hrabal volle presentare un quadro autobiografico intri-so di femminile e di sana, scoppiettante paganità: quella rappresenta-ta nel film è la sua famiglia, Marie/Maryška è sua madre, Pepin è lo zioche fu sua “musa” e fonte di ispirazione a più riprese per i suoi cele-bri “stramparloni”. È il film che segna il ritorno sulle scene ufficiali dellacoppia Hrabal-Menzel dopo alcuni anni di interruzione forzata, e cheporta al loro apice le tendenze idilliche, aproblematiche della interpre-tazione menzeliana del grande scrittore. Anche per questi motivi ebbeun enorme successo, contribuendo a far diventare La tonsura uno deitesti hrabaliani più amati dai lettori e dal pubblico medio.

ri, attendendo invano di essere reintegrato al servizio dell’Imperatore.La sua unica consolazione è il nipote, Rudi, ufficiale in carriera di stan-za ai confini dell’Impero. questi vive la sua storia d’amore con la bellafiglia del comandante di guarnigione, storia osteggiata dalla madredella ragazza, arpia e vera padrona di casa, nonché della guarnigione.L’anziano ed inarrestabile Procházka decide di far visita al nipote, suasperanza e continuatore delle sue (in buona parte solo sognate) eroi-che imprese. Fingerà di essere il Feldmaresciallo atteso dalla guarni-gione per una rassegna delle truppe. Ne nasceranno equivoci ed inci-denti, che condurranno però ad un lieto fine sia la storia d’amore fra igiovani che le brame di avventure del militare in pensione.Tratto da un testo teatrale di Emil Artur Longen, appositamente scrit-to per Vlasta Burian, fu questo il primo grosso successo cinematogra-fico del popolarissimo attore ceco, una sorta di pietra miliare ancheperché figura fra i primi film cechi parlati: mentre altri attori dell’epocadel muto non si dimostrarono all’altezza della nuova situazione, VlastaBurian confermò definitivamente la sua popolarità e diede inizio aduna serie di ruoli cinematografici che ne fecero il “re della commedia”ceca. Di grande successo furono anche le canzoni, in particolare quel-la principale, la parodia sul tema del Feldmaresciallo, composta daJára Beneš e Emanuel Brožík. Il passaggio e l’adattamento dal testoteatrale allo schermo fu in buona parte merito di Václav Wasserman,poi insegnante di Juraj Jakubisko alla FAMU. Come è successo altrevolte per opere della cultura ceca, anche questo film uscì dai confinidella patria grazie alla versione in tedesco, che fece conoscere il testoanche almeno in Austria e in Germania.

La parola a Bohumil Hrabal:“…e poi avevamo uno dei primi grammofoni, e così conobbi la vocedi Enrico Caruso e della Destinnová. Ma contemporaneamente suidischi del grammofono ho anche conosciuto, poiché a mio padre pia-ceva moltissimo, lo humour di un Vlasta Burian.”Da Dribbling stretti (Klíčky v kapesníku), in Hrabal, Opere scelte, a cura di SergioCorduas e Annalisa Cosentino, Mondadori, pag. 1711.

“…aspettavo solo mio padre, quando arrivò un inserviente e mi disse“Signorina aspetti un attimo”…e nel mio palco entrò il re dei comici inpersona, Vlasta Burian, il re dei comici, e mi comunicò che in quelpalco purtroppo non ci potevo più stare, perché sfortunatamenteaveva appena appreso che mio padre era stato giustiziato perchéaveva espresso la sua approvazione per l’attentato al ReichsprotektorHeydrich…”tratto da B. Hrabal, Autíčko, in Sebrané spisy Bohumila Hrabala, Pražská imagina-ce, Praga 1991-1997, vol. 12, p. 161.

Il regista sul film:“Per lungo tempo non vollero neanche sentir parlare di Hrabal, nean-che quando i suoi libri ripresero ad uscire, neanche quando anch’ioormai potevo lavorare liberamente. Quando mi capitò fra le mani ilmanoscritto de La tonsura capii subito che poteva uscirne un belfilm…Quando finalmente La tonsura uscì in volume cercai di nuovo ditrasporlo in pellicola. Mi dissero: come libro va bene, ma come filmno, il cinema fra tutte le arti è la più importante…[dopo qualche tempoN.d.T.] il film La tonsura ricevette il premio della critica e soprattuttoottenne un successo enorme nelle sale cinematografiche”.J. Menzel in Filmovy smích Jiřího Menzela, intervista a cura di Pavel Taussig,Rychnov nad Kněžnou, 2004, pp. 19-22.

mercoledì 26 ottobre

ore 20.00

ŽENY A KOLÁŽE ŠTĚPÁNA KOLÁŘE(Le donne e i collages di Štěpán Kolář)di J. Sík,Cecoslovacchia, 1964, 10’ ca.

O KOČKÁCH, BEATNICÍCH A VŠE L IČEMS JINÉM (A proposito di gatti, beatnik e altre questioni) di Rudolf Růžička,Cecoslovacchia, 1967, b/n, 10’ c.ca.

Soggetto e regia: Rudolf Růžička. Fotografia: Lída Hadašová. Mirek Dohnalintervista Bohumil Hrabal in un’esercitazione per il secondo anno di corsodella FAMU.

Uno sguardo al mondo creativo praghese dei dorati anni Sessanta, inparticolare poi uno sguardo gettato direttamente nel laboratorio diBohumil Hrabal, che accoglie una piccola troupe nel suo appartamen-to divenuto leggendario, in via Na hrázi 24 (“Sull’argine”; egli la rino-minò “Sull’Argine dell’Eternità”). Hrabal discorre del proprio metodocreativo, delle proprie passioni, e mostra i suoi strumenti di lavoro edi libri che ha pubblicato, in bella mostra sulla sua scrivania.

Beat totaleLa lenta costruzione di uno stile letterario avviene per lo scrit-tore ceco negli anni bui del realismo socialista. Insieme aHrabal alcuni compagni di strada e vita - l’artista VladimírBoudník e il filosofo Egon Bondy - e sodali e interlocutori - ilpittore Jiří Kolář. Gli “anni beat” di Hrabal attraverso due brevidocumenti e l’adattamento del romanzo dedicato al tenerobarbaro Boudník.

Bohumil Hrabal con Ji rí Menzel sul set.

Dicono del film:“Riassumendo, Un tenero barbaro di Petr Koliha risente di un approc-cio non omogeneo, ed in pratica rappresenta un vero e proprio luogodi scontro fra la tradizione degli adattamenti hrabaliani orientati sullacommedia e sul sentimentalismo, rappresentata da Menzel, ed unosforzo di gettare uno sguardo più profondo sul mondo, in senso esi-stenziale, nel quale accanto alla “tenerezza” ci siano anche tratti diautentica “barbarie”.”J. Lukeš, Orgie stř ídmosti aneb konec československé státní kinematografie (Kritickydeník1987-1993), Národní filmovy archív, Praga 1993, p. 170.

NĚŽNÝ BARBAR (Un tenero barbaro) di Petr Koliha, Cecoslovacchia, 1989, col., 90’

Soggetto: dal libro omonimo di Bohumil Hrabal. Sceneggiatura: Václav Nyvltdal proprio adattamento teatrale del testo di Hrabal. Fotografia: VladimírSmutny. Musica: Miki Jelínek. Montaggio: Jiří Brožek. Scenografia: ZbyněkHloch. Costumi: Marie Franková. Suono: Jiří Moudry. Interpreti: BoleslavPolívka, Jiří Menzel, Arnošt Goldflam, Ivana Chylková, Evelyna Stejmarová,Valerie Kaplanová, Jaromír Hanzlík, Rudolf Hrušínsky, Pavel Novy, LeošSuchařípa. Produzione: Studi Barrandov.

Il film è composto da una serie di scene e di situazioni di vita vissutache hanno per protagonisti un trio di originali ed “artisti della vita”,costituito dalle incarnazioni letterarie di Hrabal stesso (il Dottore) e deisuoi compagni di bevute e filosofeggiamenti Egon Bondy, poeta dellascena underground, e Vladimír Boudník, artista figurativo e “tenerobarbaro”. Quest’ultimo ha inventato una nuova tecnica grafica, l’e-splosionalismo, e giunge perfino ad avere l’onore di una esposizionepubblica delle sue opere, ma ciò non basta per dargli una irraggiungi-bile serenità e per scacciare l’ossessione suicida. Ci sono episodi diconcordia empatica e liti colossali, bevute madornali e riflessionimetafisiche che danno vita ad una convivenza fraterna ma burrasco-sa: come quando il Dottore e Vladimír decidono di vivere “separati incasa” ed alzano un muro di mattoni fra le proprie stanze adiacenti, odisseminano l’appartamento di specchi per risparmiare sulla luce elet-trica, o ancora quando l’artista prova a fare una maschera mortuariaalla sua ragazza e quasi la soffoca.Il testo di partenza (inedito nel circuito ufficiale ceco fino al 1990) sisitua a metà fra la memorialistica stilizzata e l’omaggio mitopoietico adun clamoroso amico di bohème. Nel film ci sono anche richiami e cita-zioni di altri testi dell’universo hrabaliano, fra l’altro vengono “rifatte”alcune sequenze cardinali del cortometraggio di Věra ChytilováL’Automat Svět, come quella della creazione dal vivo di una graficaesplosionalista.

La parola a Bohumil Hrabal::“Nietzsche si domandava dove sono i barbari del Ventesimo seco-lo…Vladimír! Eh già, è proprio così! Vladimír! Un barbaro delVentesimo secolo che naviga nelle fredde acque dell’arte e nelle caldeacque della scienza, come ha detto Dalí. Vladimír...”Da Un tenero barbaro, in Hrabal, Opere scelte, a cura di Sergio Corduas e AnnalisaCosentino, Mondadori, 2003, pag. 1115.

Vladimír Boudník nel 1967 (foto: Václav Brany)

’affetto che potrebbero nascere rimangono inespressi, ma il giornali-sta alla fine rinuncia a sfruttare per fini lavorativi questo incontro, men-tre Anne farà ritorno alla sua vita, segnata per sempre dalle sue atipi-che “vacanze romane”.

La parola a Bohumil Hrabal::“Se dovessi scegliere ad esempio che cosa vorrei essere se potessidi nuovo venire al mondo, non sceglierei lo scrittore. Il cantante dioperetta…e oggi è la stessa identica cosa, anche il contenuto di certifilm che hanno una sfumatura leggera come nell’operetta, quelli conAudrey Hepburn, ad esempio Vacanze romane. È un film scioccante.Audrey Hepburn e Gregory Peck. Un’operetta cinematografica chemozza il fiato. Se potessi scriverla darei in cambio tutti i Treni stretta-mente sorvegliati. E Come rubare un milione di dollari e vivere felici...con Peter O’Toole? Wyler mi affascina.”Da Dribbling stretti (Kličky na kapesníku), in Hrabal, Opere scelte, a cura di SergioCorduas e Annalisa Cosentino, Mondadori, 2003, pag. 1715.

Il cinema sul fondo proseguirà e si concluderà nell’ambitodella diciassettesima edizione del Trieste Film Festival cheavrà luogo a Trieste dal 19 al 26 gennaio 2006.

Nella seconda parte della rassegna, ancora Menzel, naturalmente, e poi Chaplin, Keaton, Forst, Ucicky,Laurel e Hardy, Serpentin, Christian-Jacque, ma ancheVisconti Fellini e altre sorprese

mercoledì 26 ottobre

ore 22.15

ROMAN HOLIDAYS (Vacanze romane) di William Wyler,Stati Uniti, 1953, b/n, 119’

Soggetto: Ian Mc Lellan Hunter. Sceneggiatura: Ian Mc Lellan Hunter e JohnDighton. Fotografia: Franz Planer, Henry Alékan. Musica: Georges Auric.Montaggio: Robert Swink. Scenografia: Hal Pereira, Walter Tyler. Costumi:Edith Head. Interpreti: Gregory Peck, Audrey Hepburn, Eddie Albert, PaoloCarlini, Tullio Carminati, Hartley Power, Laura Solari, Harcourt Williams, PaolaBorboni. Produzione: William e Robert Wyler per la Paramount.

Anne, una principessa in visita per le capitali europee, mal sopporta gliimpegni e le formalità imposte dall’etichetta e cerca un modo permovimentare la sua permanenza nella città eterna. Fugge dai suoiappartamenti e si mette a girare per la città. Malauguratamente siperde, intontita dall’effetto di un sonnifero che aveva preso preceden-temente, ma viene soccorsa da un giornalista americano. Questi starischiando il posto di lavoro proprio a causa di un suo falso articolosulla principessa, che all’inizio non riconosce ma aiuta, seppur nonentusiasta. Quando si accorge della vera identità della ragazza pensadi architettare uno scoop che rimetta in sesto la propria situazionelavorativa e la porta in giro in lambretta per vari luoghi della capitaledove i due incontrano varia umanità ed imparano a conoscersi. Unfotografo suo amico deve intanto immortalare di nascosto i varimomenti della giornata romana della principessa. I lievi sentimenti

Una questione di stileLa grazia dell’operetta mitteleuropea ritrovata nell’ammirataopera di un cineasta ebreo alsaziano emigrato a Hollywood enella gestualità danzante e raffinata della più europea delle divestatunitensi, Audrey Hepburn.

Studiosi e amici di Bohumil Hrabal si incontrano sia per approfondire la ricerca e la riflessione su aspetti finora pocostudiati dell’opera hrabaliana, sia per offrire testimonianze sullavita del grande scrittore ceco. Il convegno si articola in unaserata teatrale inaugurale e due giorn a t e di lavori in italiano ececo (è prevista la traduzione simultanea).La tavola rotonda conclusiva sarà l’occasione per confrontareopinioni e impressioni di lettura.

Convegno i n t e r n a z i o n a l e d i s t u d i

Intorno a Bohumil Hrabal

a cura di Annalisa Cosentino

Il cinematografo finale di BohousekFrancesco Pitassio (UNIVERSITÀ DI BOLOGNA)

“E completare il testo con le forbici...”: la trascrizione scenica delle prose hrabalianePetr Oslzly(ACCADEMIA D’ARTE DRAMMATICA, BRNO)

ore 16.30Trasferimento a Trieste Visita della mostra fotografica Hrabal: Immagini di un tenero barbaroBiblioteca Statale di Trieste, largo Papa Giovanni XXIII 6, Trieste

Sabato 29 OttobreUniversità di Udine, Sala Convegni, Palazzo Antonini, via Petracco 8, Udine

ore 9.30La solitudine rumorosa come immagine del mondoJosef Zumr (ISTITUTO DI FILOSOFIA, ACCADEMIA DELLE SCIENZE, PRAGA)

Il suicidio nel discorso hrabalianoGiuliana Polenta (PSICANALISTA, ROMA)

Hrabal e il donchisciottismoJirí Pelán (UNIVERSITÀ DI PRAGA)

Antipoetiche di Bohumil Hrabal?Sergio Corduas (UNIVERSITÀ DI VENEZIA)

Il collage come sperimentazione dell’esistenzaXavier Galmiche (UNIVERSITÉ PARIS IV-SORBONNE, PARIGI)

Modi e motivi della scrittura hrabalianaTomás Mazal (SCRITTORE, PRAGA)

ore 15.30 La parola vedenteTavola rotonda condotta da Maurizio Bait

Giovedì 27 OttobreSala Madrassi, via Gemona 60, Udine

INAUGURAZIONE

Saluti delle autorità

Lettura di testi di Bohumil Hrabal regia di: Ivo Krobot con: Massimo Somaglino, Ivo Krobot, Ivana Oviszach, To m ás Mazal Accompagnamento musicale di: Josef Cecil

Venerdì 28 OttobreUniversità di Udine, Sala Convegni,Palazzo Antonini, via Petracco 8, Udine

ore 9.30Motivi-codice nell’ultimo HrabalMilan Jankovic(ISTITUTO DI LETTERATURA CECA, ACCADEMIA DELLE SCIENZE, PRAGA)

Testo compiuto e opera apertaMichael Spirit (UNIVERSITÀ DI HEIDELBERG)

Alcune osservazioni sui tempi narrativi nella prosa di Bohumil HrabalFrançois Esvan (UNIVERSITÀ DI NAPOLI “L’ORIENTALE”)

Un patriota impertinenteAnnalisa Cosentino(UNIVERSITÀ DI UDINE)

Alcuni ricordi personaliIvo Vodsed’álek (SCRITTORE, PRAGA)

Bohumil Hrabal nella biblioteca “Libri Prohibiti”Jirí Gruntorád(DIRETTORE DELLA BIBLIOTECA-MUSEO „LIBRI PROHIBITI“, PRAGA)

ore 14.30 La forma scenica delle prose hrabalianeIvo Krobot (ACCADEMIA D’ARTE DRAMMATICA, BRNO)

La vita e le opere del grande scrittore ceco Bohumil H r a b a lsono raccontate in un percorso attraverso immagini che docu-mentano affetti e luoghi, ispirazioni e stramparlonerie.All’allestimento della mostra, tratta dall’archivio fotografico diTomás Mazal, hanno collaborato Annalisa Cosentino e IvanaOviszach.

I libri, gli oggetti e i collage in mostra provengono dalle collezioni della Biblioteca-Museo Libri Proibiti di Praga, dalMuseo Bohumil Hrabal di Nymburk e dalle collezioni private diTomás Mazal e Terza Froňková Albichová

Il volume edito in occasione della mostra dalla Forum è curatoda Annalisa Cosentino e Marco De Anna

Mostra fotograficaHrabal: Immagini

di un tenero barbaro

a cura di Marco De Anna e Andrea Lucatello

con la collaborazionedell’Ambasciata della Repubblica Ceca a Roma.

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINEASSOCIAZIONE ALPE ADRIA CINEMA

con il sostegno diREGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIAPROVINCIA DI UDINEBIBLIOTECA STATALE DI TRIESTEAMBASCIATA DELLA REPUBBLICA CECA

con la collaborazione e il sostegno delMINISTERO DELLA CULTURA DELLA REPUBBLICA CECA

OrganizzazioneAlpe Adria [email protected]. 040 3476076

B o h u m i lH r a b a l

I n t o r n o a

Trieste–Udineottobre 2005

MOSTRA FOTOGRAFICAHrabal: Immagini di un tenero barbaroa cura di Marco De Anna e Andrea Lucatello

INAUGURAZIONE VENERDÌ 7 OTTOBRE 2005, ore 18Biblioteca Statale di Tr i e s t el a rgo Papa Giovanni XXIII 6Tr i e s t e

8 OTTOBRE – 14 NOVEMBRE 2005dal lunedì al venerdì, ore 9–18sabato, ore 9–13domenica e festivi chiuso

Biblioteca Statale di Tr i e s t el a rgo Papa Giovanni XXIII 6Tr i e s t e

La vita e le opere del grandescrittore ceco Bohumil Hrabalsono raccontate in un percorsoattraverso immagini che documentano affetti e luoghi,ispirazioni e stramparlonerie.All’allestimento della mostra, tratta dall’archivio fotografico di Tomás Mazal, hanno collaborato Annalisa Cosentino,M a rco De Anna, Andrea Lucatelloe Ivana Oviszach.

RASSEGNA CINEMATOGRAFICAIl cinema sul fondoa cura di Francesco Pitassio

24 – 26 OTTOBRE, ore 20Cinema Aristonvia Romolo Gessi 14Tr i e s t e

Adattamenti, traduzioni cinematografiche, e riduzioni di personaggi e testi celeberrimidello scrittore ceco BohumilHrabal. Ma anche film nascostinelle pieghe della sua scrittura,evocati in sordina o direttamentecitati dalla memoria pirotecnicadel letterato. E ancora materialidocumentari inediti sulla sua attività artistica, sul circolo di amici, sui luoghi della suainfanzia. "Il cinema sul fondo"rende conto di questo aspettospesso trascurato della attivitàartistica di Hrabal, tuttavia spesso suo influente sfondo.

CONVEGNOinternazionale di studiIntorno a Bohumil Hrabala cura di Annalisa Cosentino

INAUGURAZIONE GIOVEDÌ 27 OTTOBRE 2005, ore 18Sala Madrassivia Gemona 60U d i n eLettura di testi di Bohumil Hrabalregia di Ivo Kro b o tcon Massimo Somaglino e Ivo Kro b o t

28 E 29 OTTOBRE 2005Sala Convegni Università degli Studi di UdinePalazzo Antonini,via Petracco 8, Udine

Studiosi e amici di BohumilHrabal si incontrano sia per approfondire la ricerca e lariflessione su aspetti finora pocostudiati dell’opera hrabaliana, sia per offrire testimonianze sullavita del grande scrittore ceco. Il convegno si articola in unaserata teatrale inaugurale e due giornate di lavori in italiano e ceco (è prevista la traduzione simultanea). La tavolarotonda conclusiva sarà l’occasione per confrontareopinioni e impressioni di lettura.

Con il patrocinio dell’Ambasciatadella Repubblica Ceca a Roma

Mostra f o t o g r a f i c aHrabal: Immagini di untenero barbaro

Rassegna c i n e m a t o g r a f i c aIl cinema sul fondo

Convegno internazionale di studiIntorno a Bohumil Hrabal

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINEDIPARTIMENTO DI LINGUE E CIVILTÀ DELL'EUROPA CENTRO-ORIENTALE

ASSOCIAZIONE ALPE ADRIA CINEMA

PROVINCIA DI UDINE

REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA

con il patrocinio di

AMBASCIATA DELLA REPUBBLICA CECA

con il sostegno e la collaborazione del

MINISTERO DELLA CULTURA DELLA REPUBBLICA CECA

Informazioni

Università degli Studi di UdineCentro Convegni 0432 556348

Alpe Adria Cinema – Trieste 040 3476076

Bohumil H r a b a l

I n t o r n o a

U d i n e, 2 7 - 2 9 O t t o b r e 2005 C o n v e g n o i n ter n a z i o n a le d i s t u d i

Studiosi e amici di Bohumil Hrabal si

incontrano sia per approfondire la ricerca

e la riflessione su aspetti finora poco

studiati dell’opera hrabaliana, sia per

offrire testimonianze sulla vita del grande

scrittore ceco. Il convegno, a cura di

Annalisa Cosentino, si articola in una

serata teatrale inaugurale e due giornate

di lavori in italiano e ceco (è prevista

la traduzione simultanea).

La tavola rotonda conclusiva sarà un’occasione

per tutti — studiosi, amici e lettori — per

confrontare opinioni e impressioni di lettura.

Inaugurazione

Saluti delle autorità

Lettura di testi di Bohumil Hrabal

regia di Ivo Krobot

conMassimo SomaglinoIvo KrobotIvana OviszachTomás Mazal

Accompagnamento musicale di Josef Cecil

ore 9.30

Motivi-codice nell’ultimo HrabalMilan Jankovic(ISTITUTO DI LETTERATURA CECA, ACCADEMIADELLE SCIENZE, PRAGA)

Testo compiuto e opera apertaMichael Spirit (UNIVERSITÀ DI HEIDELBERG)

Alcune osservazioni sui tempinarrativi nella prosa di BohumilHrabalFrançois Esvan (UNIVERSITÀ DI NAPOLI “L’ORIENTALE”)

Un patriota impertinenteAnnalisa Cosentino(UNIVERSITÀ DI UDINE)

Alcuni ricordi personaliIvo Vodsed’álek (SCRITTORE, PRAGA)

Bohumil Hrabal nella biblioteca “Libri Prohibiti”Jirí Gruntorád(DIRETTORE DELLA BIBLIOTECA-MUSEO „LIBRIPROHIBITI“, PRAGA)

Pausa

Ore 14.30

La forma scenica delle prosehrabalianeIvo Krobot (ACCADEMIA D’ARTE DRAMMATICA, BRNO)

Il cinematografo finale diBohousekFrancesco Pitassio (UNIVERSITÀ DI BOLOGNA)

“E completare il testo con le for-bici...”: la trascrizione scenicadelle prose hrabalianePetr Oslzly(ACCADEMIA D’ARTE DRAMMATICA, BRNO)

Ore 16.30Trasferimento a Trieste

Visita della mostra fotografica Hrabal: Immagini di un tenerobarbaro

Biblioteca Statale di Triestelargo Papa Giovanni XXIII 6Trieste

ore 9.30Interventi di: La solitudine rumorosa comeimmagine del mondoJosef Zumr (ISTITUTO DI FILOSOFIA, ACCADEMIA DELLE SCIENZE, PRAGA)

Il suicidio nel discorso hrabalianoGiuliana Polenta (PSICANALISTA, ROMA)

Hrabal e il donchisciottismoJirí Pelán (UNIVERSITÀ DI PRAGA)

Antipoetiche di Bohumil Hrabal?Sergio Corduas (UNIVERSITÀ DI VENEZIA)

Il collage come sperimentazionedell’esistenzaXavier Galmiche (UNIVERSITÉ PARIS IV-SORBONNE, PARIGI)

Modi e motivi della scrittura hrabalianaTomás Mazal (SCRITTORE, PRAGA)

Pausa

Ore 15.30

La parola vedenteTavola rotonda condotta da Maurizio Bait

Giovedì 27 Ottobre

Sala Madrassi,via Gemona 60,U d i n e

Venerdì 28 Ottobre

Università di Udine, Sala Convegni, Palazzo Antonini, via Petracco 8, Udine

Sabato 29 Ottobre

Università di Udine, Sala Convegni Palazzo Antonini, via Petracco 8, Udine