I MIRACOLII MIRACOLIEUCARISTICIEUCARISTICI

CASA S. MARIAN°.4

L’ARALDOL’ARALDO

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Amici e benefattori di Casa S. Maria,siamo nell’anno dell’Eucaristia, tempo di grazia perl’infinito dono che Gesù ci ha voluto fare nel restarecon noi tutti i giorni sino alla fine del mondo. E’ lameraviglia delle meraviglie, l’infinita sopresa di Dioche, dopo essersi fatto uomo in Gesù, ha presoveste di un pezzo di pane e un po’ di vino per nutrir-ci della sua stessa vita. Sotto le specie del pane edel vino, si dona ad ogni uomo, come cibo e bevan-da di salvezza.Come è possibile questo? La nostra piccola mentenon è capace di contenere questo grande mistero diamore, e nell’arco dei secoli non sono mancati segniche potessero confermare la nostra debole fede: imiracoli eucaristici attestano che sotto i segni delpane e del vino consacrati c’è realmente e misterio-samente il corpo e sangue di Gesù. In questo nume-ro de L’Araldo abbiamo voluto proporvene alcuni perbendire e ringrazie il Signore."Questo è il mio corpo, che è per voi... questo caliceè la nuova alleanza nel mio sangue... fate questo inmemoria di me" (1Cor 11,24-25).Davanti a questo miracolo quotidiano possiamo solodire come Tommaso: “mio Signore e mio Dio”. Davanti a questo grande meraviglia dell’amore diDio possiamo avere solo sentimenti di adorazione edi amore e con S. Tommaso d’Aquino diciamo: “Tiadoriamo Dio nascosto sotto le specie eucaristiche.Sì, tutto il nostro cuore si abbandona a Te, o Cristo,perché chi accoglie la tua parola, scopre il sensopieno della vita e trova la vera pace”.

La comunità di Casa S. Maria

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L'Eucaristia "omnium miracolorum maximum: il più grande di tutti i miracoli!"

S. TOMMASO D'AQUINO

In Francia, (patria di S. Margherita Maria Alacoquedevota e apostola del Sacratissimo Cuore di Gesù)c'è una grande carta geografica con l'indicazione di132 luoghi, sparsi nel mondo, dove si sarebberoverificati i miracoli eucaristici.

Lanciano, Trani, Ferrara, Alatri, Firenze, Bolsena,Offida, Valvasone, Cascia, Macerata, Bagno diRomagna, Torino, Asti, Morrovalle, Veroli, Siena,Patierno sono le sedi privilegiate in Italia che ilSignore Gesù ha scelto come luoghi dei suoi prodi-gi, per manifestare attraverso segni concreti chedavvero Egli è presente quando il pane e il vinosono consacrati nel suo Corpo e nel suo Sangue.

IO SONO IL PANE DELLA VITA. I vostri padri hanno mangiato la manna deldeserto e sono morti; questo è il pane chediscende dal cielo, perché chi ne mangianon muoia.Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.Se uno mangia di questo pane vivrà in eter-no e il pane che io darò è la mia carne per lavita del mondo. (Gv 6, 48-51)

IL MIRACOLO EUCARISTICO DI LANCIANO

E’ il più antico miracolo ditutti quelli in cui le sacreSpecie furono cambiatein carne e in sangue:risale, infatti, all'VIIIsecolo. A Lanciano, città degli

Abruzzi, in una piccolachiesa un monaco basilia-

no, che celebrava la messain rito latino, dopo la consacra-

zione, cominciò a dubitare della presenza reale diCristo sotto le sacre Specie. Fu allora che, sottogli occhi di questo sacerdote, l'ostia si mutò in unpezzo di carne e il vino consacrato in sanguereale che si coagulò in cinque sassolini irregolaridi forma e di grandezza differenti. Atterrito e con-fuso, dopo esser rimasto per un lungo tempocome rapito in estasi, chiamando i presenti disse:"O felici assistenti, ai quali il Benedetto Dio, perconfondere l'incredulità mia, ha voluto svelarsi inquesto SS.mo Sacramento e rendersi visibile agliocchi vostri. Venite, fratelli e mirate il nostro Diofatto vicino a noi. Ecco la Carne e il Sangue delnostro dilettissimo Cristo".

Dopo mesi di studi, di ricerche, di analisi si èpotuto accertare che la "carne miracolosa" è vera-mente carne costituita dal tessuto muscolarestriato del miocardio (della regione del cuore) eche il "sangue miracoloso" è vero sangue umano(dello stesso gruppo rilevato sulla Sindone).

Gesù,pane che dà forzaa te lode e amore.

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PREGHIERA ALLE SANTE RELIQUIE

O Gesù, Pane Vivo disceso dal cielo, quantoè grande la Tua bontà! Tu, a perpetuare la fedenella Tua Reale Presenza nell'Eucaristia, Tidegnasti, con inaudito portento, mutare d'im-provviso le specie consacrate del pane e delvino in Carne e Sangue, come si conservanonel Santuario Eucaristico di Lanciano.

Accresci sempre più la nostra fede in Te,sacramentato Signore! Fa' che, ardendo diamore per Te, nei pericoli, nelle ansie e nellenecessità, veniamo a cercare conforto solo aiTuoi piedi, o divino prigioniero dei nostritabernacoli, o fonte inesauribile di ogni grazia.Suscita in noi la fame e la sete del Tuo Cibo

eucaristico affinché, secondo la Tua parola,gustando di questo Pane celeste, possiamogodere la vita vera, ora e sempre. Amen.

Mistero grande, Mistero di misericordia. Che cosa Gesù poteva fare di più per noi?Davvero, nell'Eucaristia, ci mostra un amoreche va fino <<all'estremo>>, un amore chenon conosce misura.

ECCLESIA DE EUCHARISTIA, N. 11DI GIOVANNI PAOLO II

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MIRACOLO EUCARISTICO DI OFFIDA

Ad Offida, in provinciadi Ascoli Piceno,sono custoditi evenerati tre cimelirelativi al MiracoloEucaristico avve-nuto nel 1273. A Lanciano in pro-

vincia di Chieti, unadonna su invito di una

maga, a cui si era rivoltaper farsi benvolere dal mari-

to, mette l’Ostia consacrata, prelevata durante lacomunione, su un coppo per bruciarla e ridurla incenere.La particola rimasta solo in piccola parte pane, sitrasformò in carne, da cui sgorgò Sangue abbon-date. La donna spaventata vedendo che il sanguenon cessava di scorrere, prese una tovaglia dilino, v'avvolse il coppo con l'Ostia e il sangue,portò questo involto nella stalla, e lo sotterrò.

La sera tornò il marito col suo giumento, spin-gendolo, come al solito, dentro la stalla. Ma labestia non voleva entrare. La donna agitata giorno e notte da continui eamari rimorsi decise di confessare la sua orrendacolpa. Il Santuario del Miracolo Eucaristico ad Offida

custodisce e venera il coppo, la tovaglia e il reli-quiario della Croce Santa con alcuni frammentidell’Ostia trasformata in carne.

O Cuore eucaristico di Gesù, che ardi d’amore per noi,

accendi i nostri cuori d’amore per te.

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PREGHIERA IN ONORE AL MIRACOLO EUCARISTICO DI OFFIDA

Signore Gesù Cristo, <<disceso dal cielo pernoi uomini e per la nostra salvezza>>; Tu che,nelle tre venerande reliquie eucaristiche del1273, da Lanciano pervenute in Offida, cimostri un triplice segno tangibile della Tuaonnipotenza e carità senza confini, <<manife-stando agli uomini i Tuoi prodigi>>; Tu che,nella tarda e sofferta conversione diRicciarella, pentita della sua esperienzasuperstiziosa e sacrilega, ci hai offerto unadrammatica prova della Tua soccorevolemisericordia senza limiti e senza misura,<<concedendole tempo e modo di ravverdersidalla sua perversione>>; Tu, <<venuto a chia-mare, non i giusti, ma i peccatori, perchè cam-bino vita>>; concedi anche a ciascuno di noi ildono di una sincera e perseverante conver-sione; sicché, <<dove fu abbondante il pecca-to, sia ancora più abbondante la grazia>>, e lavita cristiana prosegua con <<cuore nuovo espirito nuovo>>, nella fidente attesa del para-diso, da Te assicurato al reo confesso e con-trito. Tu, che vivi e regni nel secoli dei secoli. Amen.

Nell'Ostia consacrata adoriamo (Gesù)sacramentalmente presente in corpo, san-gue, anima e divinità, e a noi si offre comecibo di vita eterna.La Santa Messa diviene allora il vero appun-tamento d'amore con Colui che ha dato tuttose stesso per noi.MESSAGGIO PER LA XX GIORNATA MONDIALE DELLA

GIOVENTÙ DI GIOVANNI PAOLO II

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IL MIRACOLO EUCARISTICO DI BOLSENA

Siamo nel 1263. Un sacerdote, Pietro da Praga,dubitava che l’Ostia consacrata fosse il veroCorpo di Cristo, e il vino fosse il vero Sangue. Chiedeva costantemente a Dio di elinimare dall’a-nima quel dubbio.

Un giorno, mentre si recava a Roma, arrivato alcastello di Bolsena, nella diocesi di Orvieto, deci-se di celebrare la Messa nella Chiesa di S.Cristina. Mentre il sacerdote teneva l'Ostia nellemani la vide trasformarsi in vera Carne, bagnata atal punto di Sangue (eccetto alcune particellesotto le sue dita) da macchiare una benda cheserviva per pulire il calice. Il sacerdote, stupito, cercava di coprire il prodigio

sotto il corporale, ma le gocce di Sangue che con-tinuavano a sgorgare, bagnarono il sacro corpo-rale con macchie a forma di uomo. Il sacerdote corse in fretta dal Sommo Pontefice,

e genuflesso innanzi a lui, gli narrò tutto l'accadu-to e della propria durezza di cuore e, dell'errorechiese perdono e misericordia.

Nacque nel cuore di tutto il popolo il desiderio dierigere, per custodire le sacre reliquie, un Tempioche superasse in vastità e bellezza quelli già esi-stenti. Fu eretto il magnifico Duomo di Orvieto.

Gesù vivo nell’Eucaristiaparlaci.

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Signor mio Gesù Cristo, che in questo SacroCorporale Ti degnasti dare una prova della Tuareale Presenza nel Sacramento Eucaristico,sostieni la mia fede, affinché io creda ferma-mente tutte le verità da Te insegnate. Poiché,senza le opere, la fede è morta, fa' che io vivasempre da vero cristiano, attuando il Tuo pre-cetto d'amore verso Dio e verso il prossimo.Come adesso Ti adoro in terra, nel SS.Sacramento, possa un giorno contemplartisvelato in Cielo in tutta la maestà della TuaGloria. Amen.

L'unica ed indivi-sibile esistenza delSignore gloriosonel Cielo non èmoltiplicata, ma èresa presente dalSacramento neinumerosi luoghidella terra dove sicelebra la Messa.Dopo il Sacrificio,tale esistenzarimane presentenel SantoSacramento, cheè, nel tabernacolo,il cuore vivente di ciascuna delle nostre chie-se. Ed è per noi un dovere dolcissimo onoraree adorare nell'Ostia santa, che vedono i nostriocchi, il Verbo Incarnato, che essi non posso-no vedere e che, senza lasciare il Cielo, si èreso presente dinanzi a noi.

DALLA PROFESSIONE DI FEDE DI PAOLO VI 29 GIUGNO 1968

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IL MIRACOLO EUCARISTICO DI TRANI

Intorno all’anno mille,una donna ebreariuscì a mescolarsitra i fedeli in unaassemblea liturgica esi accostò alla comu-nione, con intenzione

malvagia. Ricevuta l'o-stia consacrata per le

mani del celebrante, tornò alsuo posto. Invece di consumare la particola laportò a casa. L'intenzione era quella di irridere eschernire la fede dei cristiani nell'Eucaristia.

Giunta a casa, mise sul fuoco una padella condell’olio. Appena cominciò a friggere, vi immersela santa ostia. A contatto, con l'olio bollente, laparticola divenne miracolosamente Carne da cuiusciva sangue. La donna, presa da paura prima cercò di nascon-dere il fatto, poi vinta dal rimorso, si mise a pian-gere. Alle sue urla accorse una gran folla.Del fatto prodigioso fu avvisato anche il Vescovo,

che fece portare processionalmente i resti delmiracolo in Duomo, dove sono tutt’ora custoditi evenerati.

ATTO DI DESIDERIO

Signore, desidero ardentemente ricevertinella mia anima affinché per amore, divengatutto tuo e non mi separi più da te, ma vivasempre nella tua grazia.

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IL MIRACOLO EUCARISTICO DI ALATRI

Il fatto prodigioso è avvenuto tra la fine del 1227e il 1228 ad Alatri in provincia di Frosinone. Unaragazza, poco più che adolescente, addolorataper un amore non più corrisposto, si rivolse aduna maga. Questa le promise che avrebbe riavu-to l’amato se avesse preso un’Ostia consacratacon cui lei avrebbe creato un filtro miracoloso.

Una mattina, durante la Santa Messa, ricevutal’Ostia, anziché consumarla la portò a casa e laripose in una credenza, non avendo il coraggio diportarla dalla maga.

Presa dal dubbio se farlo o meno, dopo qualchegiorno, riaprì il mobile: l’Ostia si era trasformata in Carne viva.

I resti del miracolo sono oggi custoditi in unacappellina nella cattredale di San Paolo.

O Gesù, che a conferma della Tua realePresenza nella divina Eucaristia, Ti degnastimutare visibilmente in Carne la Particola cheuna fanciulla ricevette sacrilegamente perconsegnarla a una donna malefica, e che doposette secoli e mezzo si conserva ancora visi-bile, ravviva la nostra fede e disponi le nostreanime a riceverTi degnamente nella SantaComunione. Noi vogliamo col Tuo aiuto riparare le irrive-renze e i sacrilegi che ricevi in questoSacramento del Tuo Amore, e uniti spiritual-mente alle anime innamorate di Te che notte egiorno vegliano in Adorazione dinanzi ai TuoiTabernacoli. Ti preghiamo per quanti nonhanno la fortuna di conoscerTi e di amarTi,perché siano conquistati dalla Tua onnipoten-te bontà e si uniscano a noi nella lode peren-ne. Amen.

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PREGHIERA AL SANTISSIMO SACRAMENTO

Mio Signore Gesù Cristo, ami tanto gliuomini che rimani notte e giorno pieno ditenerezza e d'amore nel Sacramento eucari-stico aspettando, chiamando ed accoglien-do tutti coloro che vengono a visitarti.

Io credo che sei presente nell'Eucaristia. Ti adoro dall'abisso del mio niente e ti rin-grazio delle grazie che mi hai elargito, spe-cialmente di avermi donato te stesso in que-sto sacramento, di avermi dato come avvo-cata la tua Santissima Madre Maria e di aver-mi chiamato in questa chiesa.

Oggi voglio venerare il tuo Cuore tantoinnamorato delle creature per ringraziarti delgrande dono eucaristico, per consolarti ditutte le ingiurie che hai ricevuto in questoSacramento dai tuoi nemici e, come ultimomotivo del mio saluto, con questa visitaintendo adorarti in tutti i luoghi della terradove tu, nelle sembianze del Pane santo, seimeno adorato e più solo.

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Gesù mio, ti amo con tutto il cuore e mipento di aver offeso tante volte, in passato,la tua bontà infinita. Propongo con la tua Grazia di non offender-

ti più e per ora, miserabile come sono, miconsacro totalmente a te: rinuncio e ti donotutta la mia volontà, gli affetti, i desideri equanto possiedo.

Da oggi in poi fa' di me e delle mie cosetutto quello che ti piace; ti chiedo soltanto diconcedermi il tuo santo amore, la perseve-ranza finale e l'obbedienza perfetta alla tuavolontà.Ti raccomando le anime delPurgatorio, specialmente le più devote alSantissimo Sacramento e a MariaSantissima.

Ti raccomando i poveri peccatori e infine,mio caro Salvatore unisco tutti i miei deside-ri a quelli del tuo amorevolissimo Cuore ecosì uniti li offro all'Eterno Padre e lo pregoin tuo nome affinché, per tuo amore, li accet-ti e li esaudisca.

SANT 'ALFONSO MARIA DE' LIGUORI

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IL MIRACOLO EUCARISTICO DI TORINO

Il 16 giugno 1453 avvenne a Torino il celebremiracolo del SS. Sacramento.

Nell'alta Val Susa presso Exilles, le truppe diRenato d'Angiò si scontrarono con le milizie delduca Lodovico di Savoia. Qui i soldati si abban-donarono al saccheggio del paese ed alcunipenetrarono anche in chiesa.

Uno di loro, forzò la porticina del tabernacolo erubò l'ostensorio con l'Ostia consacrata. Avvolsetutta la refurtiva dentro un sacco e, a dorso di unmulo, passando per Susa e Rivoli, scese a Torino.

Sulla piazza maggiore, presso la chiesa di S.Silvestro ora dello Spirito Santo, il giumento, ince-spicò e cadde. Ecco allora aprirsi il sacco, e l'o-stensorio cadde a terra, mentre l'Ostia consacra-ta si elevò al sopra delle case circostanti tra lo stu-pore dei presenti.

Subito venne informato il vescovo che, accom-pagnato da un corteo di clero e di popolo, si portòin piazza, si prostrò in adorazione e pregò con leparole dei discepoli di Emmaus: Resta con noi,Signore.

L’ostia risplendeva in aria, come un secondosole. Il vescovo che teneva in mano un calice, loalzò verso l'alto e l'Ostia consacrata cominciò aridiscendere, posandosi dentro il calice.

In processione ci si recò verso la vicina chiesaCattedrale dove il vescovo benedisse il popoloringraziando Dio di questo prodigio eucaristicoche poi meritò a Torino il titolo di "Città del SS.Sacramento". Come ricordo perenne fu costruita la basilica del

Corpus Domini nel punto preciso in cui avvenne ilmiracolo.

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Il dovere di santificare la domenica, soprat-tutto con la partecipazione all'Eucaristia…,ben si comprende se si considerano le molte-plici dimensioni di questa giornata… Essa èun giorno che sta nel cuore stesso della vitacristiana. Se, fin dall'inizio del mio Pontificato,non mi sono stancato di ripetere: <<Nonabbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le portea Cristo!>>, in questa stessa linea vorrei oggiinvitare tutti con forza a riscoprire la domeni-ca: NON ABBIATE PAURA DI DARE ILVOSTRO TEMPO A CRISTO!

DIES DOMINI, N. 7 DI GIOVANNI PAOLO II

Ogni uomo sia pieno di timore, tutto il mondotrepidi e il cielo esulti, quando sull'altare, inmano al sacerdote si rende presente Cristo,figlio del Dio vivente.

O ammirabile magnanimità e stupendabontà! Sublime umiltà e sublimità umile! Che il Signore dell'universo, Dio e figlio di Dio,si umili talmente per la nostra salvezza fino anascondersi in un frustolo di pane. Guardate, fratelli, l'umiltà di Dio ed effondete

davanti a lui i vostri cuori. Umiliatevi anche voi, e sarete esaltati da lui.Non trattenete nulla di voi per voi stessi, cosìche possa totalmente ricevervi Colui che total-mente si dà a voi.

SAN FRANCESCO D'ASSISI, LAUDA ALL'EUCARISTIA

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I MIRACOLI EUCARISTICI DI FIRENZE

Due sono i miracoli accaduti a Firenze. È il mattino del 30 dicembre 1230 e un vecchioprete di nome Uguccione, cappellano dellemonache benedettine, sale l'altare per la cele-brazione della messa. Dopo la comunionelascia, non si sa bene per quale motivo, alcunegocce di vino consacrato nel Calice.

Il giorno dopo, prendendo in mano lo stessocalice, al posto del vino vi trovò Sangue vivorappreso. Subito il vescovo di Firenze ne venneinformato.Fu fatto costruire un ricco tabernacolo nel qualevenne riposto in un'ampolla il contenuto del cali-ce per la venerazione.Ormai sono passati tre secoli da quel giorno,

ma ecco che avviene un secondo prodigio. E’ il Venerdì Santo del 24 marzo 1595.

Mentre all'altar maggiore si sta celebrando ilsacro rito della passione e morte di Gesù, scop-piò all'altare della Reposizione un incendio acausa di una candela. Clero e fedeli corseroimmediatamente ad estinguere le fiamme che sierano diffuse ovunque.Per mettere in salvo il Santissimo Sacramento,

un Sacerdote si lanciò fra le fiamme e aprendol'urna del tabernacolo prese il calice con l'ostia

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grande, ma nella confusione del momento urtòla pisside che conteneva alcune particole pereventuali comunioni agli infermi. Cadendo aterra, la pisside si aprì e ne uscirono le sei par-ticole che rotolarono tra le vampe del tappeto.

Domato finalmente l'incendio tra i lini semi bru-ciati, fu trovato un piccolo corporale, abbrunitodalle fiamme, ma intatto. All’interno, furono rin-venute le 6 particole intatte, abbrunite anch'es-se dall'eccessivo calore, accartocciate e uniteinsieme a formare una sorta di piccolo disco.

Vennero poste all'adorazione dei fedeli e poichiuse in una scatola d'argento smaltato, insie-me al corporale e conservate nel Tabernacoloassieme all'altro miracolo del Sangue divinocoagulato. Quando nel 1628 l'arcivescovo diFirenze, Marzi-Medici, le esaminò attentamen-te, le trovò incorrotte.

O GESU’, PANE VIVO

O Gesù, pane vivo disceso dal cielo, quan-to è grande la tua bontà.

Accresci sempre più la nostra fede in te,sacramentato Signore. Fa’ che ardendo diamore per te, nei pericoli, nelle ansie e nellanecessità, veniamo a cercare conforto soloai tuoi piedi, o Divino Prigioniero dei nostritabernacoli, o Fonte inesauribile di ogni gra-zia.

Suscita in noi la fame e la sete del tuo Ciboeucaristico, affinché secondo la tua parola,gustando di questo pane celeste, possiamogodere la vera vita ora e sempre.Amen.

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C'è un'analogia profonda tra il fiat pronun-ciato da Maria alle parole dell'Angelo, e l'a-men che ogni fedele pronuncia quando rice-ve il corpo del Signore.

A Maria fu chiesto di credere che colui cheElla concepiva era il <<Figlio di Dio>>. In continuità con la fede della Vergine, nelMistero eucaristico ci viene chiesto di cre-dere che quello stesso Gesù si rende pre-sente nei segni del pane e del vino.

ECCLESIA DE EUCHARISTIA, N. 55 DI GIOVANNI PAOLO II

Madre buona, che regalo ci hai

fatto dandociGesù,

il nostro salvatore.

Ecco che eglivuol venire in me per rendermi un

figlio caro al tuo cuore.

Vado con fiduciaa riceverlo e glidico: Gesù mio,

in te mi abbandono.

Vieni a darmi laforza di servirti

fedelmente e la speranza di goderti per sempre

con tua Madre in cielo.

IL MIRACOLO EUCARISTICO DI FERRARA

All’interno della basilica di Santa Maria in Vadosi trova la Cappella del Sangue Miracoloso,consacrata per il miracolo avvenuto nellaPasqua, del 28 marzo 1171.

Secondo una pia tradizione sprizzarono, daun’ostia consacrata, delle stille di sangue chemacchiarono la volta della cappella e apparve aifedeli l’effige del Divin Pargolo.

Amabilissimo Gesù, Signore e Redentorepietoso delle anime nostre, che a confermadella Tua reale Presenza nell'Eucaristia, haivoluto visibilmente far scaturire dall'OstiaSanta il prodigioso Sangue, lasciando levestigia sulle circostanti pareti a pegno delTuo amore, Ti adoriamo profondamente, econ il maggior affetto del nostro cuore, Tisupplichiamo a volerci concedere, nell'infi-nita tua bontà, di non vacillare giammai nellafede verso l'Augusto Mistero Eucaristico,onde meritare coi desideri e con le opere ilfrutto del Tuo preziosissimo Sangue a con-solazione nostra nelle prove della vita, asoave conforto nell'ora della morte. Amen".

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IL MIRACOLO EUCARISTICO DI CASCIA

Siamo nel 1330. Ad unsacerdote fu richiestodi amministrare i santisacramenti a un con-tadino infermo. Presedal tabernacolo unaparticola consacrata,la depose, per uneccesso di confidenza

o per leggerezza, tra lepagine del Breviario e si

avviò verso la casa delmalato.

Al momento di fare la comunio-ne all'infermo, nell'aprire il libro per prendere l'o-stia, si accorse che la particola rosseggiava di vivosangue tanto da impregnare le due pagine tra lequali si trovava.

Con una scusa, senza fare la comunione al vec-chietto, riprese la strada, dirigendosi al conventoagostiniano di Siena, per esporre il caso al P.Simone Fidati da Cascia, celebre predicatore ereligioso di santa vita. Questi, sentita la storia econvinto dalla evidenza del segno prodigioso,accordò il perdono allo smarrito e povero sacer-dote, trattenendo presso di sé quelle due paginedi Breviario macchiate di sangue.

La pagina, che era rimasta aderente la particolae che presenta una maggiore quantità di sanguedell’altra (anche se i segni dell’Ostia sono perfet-tamente combacianti con l’altra pagina), fu donataal convento di Sant’Agostino di Cascia, doveviene venarata nella Basilica di Santa Rita, men-tre l’altra pagina donata a Perugia è stata irrime-diabilmente perduta.

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Lasciate, miei carissimi fratelli e sorelle, cheio renda con intimo trasporto, in compagnia ea conforto della fede, la mia testimonianza difede nella Santissima Eucaristia. <<Ave,verum corpus natum de Maria Virgine, / verepassum, immolatum, in cruce pro homine!>>.Qui c'è il tesoro della Chiesa, il cuore delmondo, il pegno del traguardo a cui ciascunuomo, anche inconsapevolmente, anela.Mistero grande, che ci separa, certo, e mette adura prova la capacità della nostra mente diandare oltre le apparenze. Qui i nostri sensifalliscono… ma la sola fede, radicata nellaparola di Cristo a noi consegnata dagliApostoli, ci basta.

ECCLESIA DE EUCHARISTIA DI GIOVANNI PAOLO II

Vergine Santa, dolcissima Madre, a te offro ilmio cuore.Degnati di purificarlo da ogni peccato, riempi-lo del tuo amore, della tua umiltà e della tuapurezza.Trasformalo in un Tabernacolo puro, dove

Gesù, entrando, trovi tutto il grato profumodelle tue virtù.Nostra Signore del Sacratissimo Sacramento.

Prega per me.

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IL MIRACOLO EUCARISTICO DI SIENA

Il 14 agosto 1730 furono consacrate 223 parti-cole. Trafugate la notte successiva da Siena,furono ritrovate dopo tre giorni in una cassetta dielemosine nella vicina chiesa di S. Maria inProvenzano, tra ragnatele, polvere e qualchemoneta.

Riportate solennemente nella basilica di S.Francesco a Siena, si riscontrò che il loro numerocorrispondeva perfettamente a quello delle ostietrafugate.

Avvolte in un corporale, furono allora depositatenel ciborio in attesa della loro decomposizione,che non si è ancora avverata.

Dopo circa 50 anni furono deposte in un vasosacro, nel quale ogni anno sono portate in pro-cessione, esposte al pubblico senza che si sianotato un sensibile alteramento della loro compo-sizione.Esaminate scientificamente da una commissione

di scienziati, si constatò che esse risultano di veropane azzimo e si trovano in uno stato di buonaconservazione, mentre di solito le ostie non simantengono intatte più di quattro o cinque anni.

Giovanni Paolo II, il 14 settembre 1980, davantialle ostie intatte di Siena esclamò: <<E’ la presenza!>>.

ATTO DI FEDE E DI ADORAZIONE

Signore mio Gesù Cristo, io credo con tuttal’anima che tue sei realmente nel SantissimoSacramento dell’altare in Corpo, Sangue,Anima e Divinità. Quindi, ti adoro in esso e tiriconosco per il mio Creatore Signore,Rendetore e per il mio sommo unico bene.

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L'Anno dell'Eucaristia si pone nel quadro delprogetto pastorale che ho additato nellaLettera apostolica Novo Millennio inuente,dove ho invitato i fedeli a <<ripartire daCristo>>. Contemplando più assiduamente ilVolto del Verbo Incarnato, realmente presentenel Sacramento, essi potranno esercitarsi nel-l'arte della preghiera ed impegnarsi in quellamisura alta della vita cristiana che è condizio-ne indispensabile per sviluppare in modo effi-cace la nuova evangelizzazione. L'Eucaristiasta al centro della vita della Chiesa. In essaCristo si offre al Padre per noi, rendendoci par-tecipi del suo stesso sacrificio, e a noi si donacome pane di vita per il nostro cammino sullestrade del mondo. L'Eucaristia è il sacramento che, sotto le spe-cie del pane e del vino, contiene realmentecorpo, sangue, anima e divinità del nostroSignore Gesù Cristo.

GIOVANNI PAOLO IIANGELUS DEL

13 GIUGNO 2004

Mio Dio, ti ringra-zio del favore chemi hai fatto di ren-dermi partecipe diquesto santosacrificio.

Concedimi la tuasanta benedizionee fa’ che un giornovenga a godere ilfrutto perfetto diquesto sacrificio inparadiso.

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CASA S. MARIA L’ARALDO N.4.2005

Mio Mio Signore,Signore,

e e mio mio Dio!Dio!