I milesi. Talete, Anassimandro, Anassimene...Mileto, sia dalle culture fluviali egiziane e...

10
14/10/2020 I milesi. Talete, Anassimandro, Anassimene https://www.printfriendly.com/p/g/eqbuyz 1/10 September 19, 2018 I milesi. Talete, Anassimandro, Anassimene gabriellagiudici.it/la-scuola-di-mileto/ Indice 1. Talete 2. Anassimandro 3. Anassimene Watch Video At: https://youtu.be/QxDrRXFzg8s 1. Talete

Transcript of I milesi. Talete, Anassimandro, Anassimene...Mileto, sia dalle culture fluviali egiziane e...

Page 1: I milesi. Talete, Anassimandro, Anassimene...Mileto, sia dalle culture fluviali egiziane e mesopotamiche che lo spingevano a vedere nell’acqua l’elemento indispensabile per la

14/10/2020 I milesi. Talete, Anassimandro, Anassimene

https://www.printfriendly.com/p/g/eqbuyz 1/10

September 19, 2018

I milesi. Talete, Anassimandro, Anassimenegabriellagiudici.it/la-scuola-di-mileto/

Indice

1. Talete 2. Anassimandro 3. Anassimene

Watch Video At: https://youtu.be/QxDrRXFzg8s

1. Talete

Page 2: I milesi. Talete, Anassimandro, Anassimene...Mileto, sia dalle culture fluviali egiziane e mesopotamiche che lo spingevano a vedere nell’acqua l’elemento indispensabile per la

14/10/2020 I milesi. Talete, Anassimandro, Anassimene

https://www.printfriendly.com/p/g/eqbuyz 2/10

Talete di Mileto (62 a.C.- 5)

Acqua è l’arché

L’acqua è il principio di tutte le cose perché è in tutto e senza di lei nonc’è niente. L’acqua è senza forma, perciò può assumere tutte le forme: ildivenire perciò si spiega con le trasformazioni dell’elemento originario,costitutivo di tutta la realtà.

Per Talete dì Mileto (626 a.C -548 ca) il principio (archè) di tutte le cose èl’acqua. Secondo Aristotele, Talete ricavò forse questa convinzione constatando che ilnutrimento di tutte le cose è umido; che il caldo stesso vive dell’elemento umido; che isemi di tutte le cose hanno natura umida e che l’acqua è il principio naturale delle coseumide.

Talete sostenne anche – continua Aristotele – che laterra poggia sull’acqua. Quest’ultima quindi, standosotto, fonda e sorregge tutte le cose. E’ probabile cheTalete sia giunto alla conclusione che l’acqua è ilprincipio della natura sulla base di prove elementari:senza acqua non c’è vita; dunque all’acqua,quell’acqua concreta che beviamo e che è nutrimentoper la natura, sono riconducibili tutte le cose.

Con ogni probabilità Talete era mosso anche daconsiderazioni di ordine pratico: aveva studiato glieffetti delle piene del Nilo ed era influenzato sia dalla tradizione marinara degli abitanti diMileto, sia dalle culture fluviali egiziane e mesopotamiche che lo spingevano a vederenell’acqua l’elemento indispensabile per la sopravvivenza dell’uomo.

Di lui non ci è giunto alcuno scritto e tutto ciò che sappiamo intorno alla sua ricerca e allasua fama di sapiente (sophos) è contenuto in poco più di un paio di aneddoti riferiti daPlatone e Aristotele.

Page 3: I milesi. Talete, Anassimandro, Anassimene...Mileto, sia dalle culture fluviali egiziane e mesopotamiche che lo spingevano a vedere nell’acqua l’elemento indispensabile per la

14/10/2020 I milesi. Talete, Anassimandro, Anassimene

https://www.printfriendly.com/p/g/eqbuyz 3/10

Sappiamo per certo che nel 585 a. C., utilizzando forse leosservazioni e i calcoli degli astronomi caldei, predisseun’eclissi di sole. Studiò le proprietà della calamita escoprì un sistema per calcolare la distanza delle navi dalporto. Calcolò l’altezza delle piramidi misurandonel’ombra.

Mileto, Agorà

Il suo nome è citato con ammirazione da Eraclito e da Senofane, mentre Platone lomette al primo posto nell’elenco dei sette sapienti della Grecia (Protagora,343a). E’ ancora Platone, a raccontarci nel Teeteto la storia secondo la quale, mentrecamminava con gli occhi fissi alle stelle, cadde in un pozzo, provocando il riso di unaservetta tracia che lo dileggiò, osservando che si preoccupava di conoscere le cose delcielo e non si accorgeva di quelle che aveva tra i piedi.

Platone usa l’episodio per osservare che il filosofo, è

Page 4: I milesi. Talete, Anassimandro, Anassimene...Mileto, sia dalle culture fluviali egiziane e mesopotamiche che lo spingevano a vedere nell’acqua l’elemento indispensabile per la

14/10/2020 I milesi. Talete, Anassimandro, Anassimene

https://www.printfriendly.com/p/g/eqbuyz 4/10

uno straniero sperduto nel mondo umano, troppo umano, che rischia come Talete dicadere in un pozzo. Il filosofo ignora la lotta per le magistrature, i dibattiti politici, i festinirallegrati dalle suonatrici di flauto. I più grandi averi gli paiono poca cosa,abituato com’è ad abbracciare con lo sguardo l’intera terra [P. Hadot, Che cos’è lafilosofia, Einaudi, 1998, p. 67].

Forse Nietzsche aveva in mente questo episodio quando scriveva che «quelli che erano stativisti danzare, furono presi per pazzi da chi non poteva sentire la musica».

Nella Politica, Aristotele riferisce invece che poiché i suoi concittadini ne criticavano lapovertà, rinfacciandogli l’inutilità della filosofia, un inverno in cui, in base ai suoi calcoliastronomici, aveva previsto un abbondante raccolto di olive, affittò tutti i frantoi di Miletoe di Chio mentre erano ancora a basso prezzo per affittarli ad un prezzo maggiore quandotutti li chiedevano, mostrando che per un sapiente è facile arricchirsi anche senon è questo lo scopo della sua esistenza (A 11, 1259a).

2. Anassimandro

Page 5: I milesi. Talete, Anassimandro, Anassimene...Mileto, sia dalle culture fluviali egiziane e mesopotamiche che lo spingevano a vedere nell’acqua l’elemento indispensabile per la

14/10/2020 I milesi. Talete, Anassimandro, Anassimene

https://www.printfriendly.com/p/g/eqbuyz 5/10

Anaximandros (611-10 – 547) a. C.)

gnomone

L’archè non può essere uno dei contrari, perché la contrarietà el’opposizione nascono con il mondo e perché da una cosa finita non puòvenire l’infinito. I contrari nascono con il distacco dall’infinito, ove è laverità, cioè che tutto è uno. Nel finito le cose sono quindi nella non veritàe nell’ingiustizia e ciecamente combattono se stesse nell’altro.

Forse fu Anassimandro (611-10 – 547a.C.) e non Talete a usare per primo laparola archè nel suo libro Sullanatura di cui conserviamo unframmento.

Amico e discepolo del matematico,scopritore dell’inclinazione dellozodiaco e dello gnomone – un orologiosolare che realizzò a Sparta -, primocartografo della terra, dei mari e delcielo – conoscenze legate alla cittàmarinara e dedita ai commerci in cuivisse -, ipotizzò che le prime forme divita avessero preso forma in unambiente umido. Anassimandroriprese e sviluppò il problemadel principio delle cose posto daTalete, giungendo tuttavia a unasoluzione diversa da quella delmaestro.

Per lui l’arché non è né l’acqua, néun altro dei cosiddetti elementifondamentali (aria, terra, fuoco).

Nessuno di questi elementi può essereposto come principio di tutte le cose;tra di essi infatti vi è reciprocaopposizione: essi non possonoquindi derivare l’uno dall’altro(l’opposizione non èoriginaria, emerge con il venire almondo). Inoltre, sono tutte cose finite, limitate, determinate.

Al contrario, per Anassimandro, l’archè deve essere infinita e illimitata, per poteressere in grado di dare origine a tutte le cose. Il principio di tutte le cose devequindi essere qualcosa di diverso dagli elementi, qualcosa di non limitato, di non finito.Anassimandro lo definisce àpeiron che significa sia “infinito”, sia “indefinito”.

Page 6: I milesi. Talete, Anassimandro, Anassimene...Mileto, sia dalle culture fluviali egiziane e mesopotamiche che lo spingevano a vedere nell’acqua l’elemento indispensabile per la

14/10/2020 I milesi. Talete, Anassimandro, Anassimene

https://www.printfriendly.com/p/g/eqbuyz 6/10

Apeiron, l’infinito, è l’arché

L‘àpeiron non è un elemento e non si identifica con nessuna cosa particolare.E’ una natura infinita, una sostanza primordiale e indeterminata, da cui haorigine l’intero universo: dall’àpeiron tutte le cose nascono e in esso di nuovo sidissolvono.

La realtà viene a essere costituita in questo modo, per Anassimandro, da un dualismofondamentale che oppone l’infinito (àpeiron) e il finito (i contrari). Il mondoconcreto della nostra esperienza è formato infatti, per il filosofo, da un insieme dielementi contrari che tendono a sopraffarsi l’un l’altro, commettendo così una reciproca“ingiustizia’’ (per esempio il giorno caccia la notte, da cui sarà poi dissolto a sua volta,secondo un movimento ciclico perpetuo; così l’alternarsi delle stagioni, del caldo e delfreddo ecc.).

Per Anassimandro l’àpeiron è inmovimento. Tale movimento è eterno e dinatura vorticosa. A partire da esso, perseparazione dall’infinito originario,vengono generati i contrari fondamentali,il caldo e il freddo, i quali a loro voltagenerano tutte le cose.

Secondo questa teoria, il nostro sarebbe solo unodegli infiniti mondi esistenti, i quali compionoil loro ciclo vitale, fino a dissolversinell’àpeiron originario, da cui erano nati.Per ciascuno dei mondi, il tempo della vita e della morte è determinato da una leggecosmica che regola il divenire del tutto.

Grazie alla testimonianza di Simplicio, filosofo greco del VI secolo d.C., noi siamo inpossesso di un frammento dell’opera di Anassimandro, che costituisce il più anticotesto filosofico giunto fino a noi:

da dove infatti gli esseri hanno l’origine, ivi hanno anche la distruzione secondo necessità:poiché essi pagano l’uno all’altro la pena e l’espiazione dell’ingiustizia secondo l’ordine deltempo.

Come si vede, nel frammento il termine àpeiron non compare. Esso ci è giunto infattiindirettamente, attraverso le testimonianze posteriori, in primo luogo quelle di Aristotelee di Simplicio.

Page 7: I milesi. Talete, Anassimandro, Anassimene...Mileto, sia dalle culture fluviali egiziane e mesopotamiche che lo spingevano a vedere nell’acqua l’elemento indispensabile per la

14/10/2020 I milesi. Talete, Anassimandro, Anassimene

https://www.printfriendly.com/p/g/eqbuyz 7/10

Isolati e separati lottiamo edimentichiamo di essere la stessarealtà. Di fronte alla crudezza delclima queste due rane sembrano

invece intuirlo

una lotta in cui i contrari commettonoingiustizia l’uno verso l’altro

Il frammento affronta piuttosto il problema delnascere e del morire delle cose. Le cose – diceAnassimandro — si sviluppano e poi si dissolvono,vengono al mondo e poi finiscono, ritornando nelprincipio primordiale da cui hanno avuto origine. Ilsepararsi degli elementi dall‘àpeironcoincide con il loro entrare nel tempo. Iltempo è dunque ciò che caratterizza ildivenire della natura. Esso regola il diveniredegli elementi e assicura l’equilibrio delmondo e delle sue parti.

Alla base della vita dell’universo c’è quindi,per Anassimandro, un ordine, risultatodell’azione del tempo. Il mondo è così “cosmo”,cioè successione ordinata di eventi (non chaòs), il cuimovimento (divenire) è spiegato dall’attività deicontrari, una lotta in cui i contraricommettono l’un l’altro ingiustizia (peresempio, nell’alternarsi delle stagioni, ciascundell’àpeiron elemento si impone, per un certotempo, sull’altro: il caldo dell’estate è sconfitto dalfreddo dell’inverno ecc.).

Con la separazione dei contrari dal principio, sirompe l’armonia originaria propria dell’infinito. Alsuo posto, subentra la differenza, il contrasto. Icontrari sono tuttavia destinati a espiareper la colpa commessa, venendo meno aloro volta e tornando all’infinito.

Page 8: I milesi. Talete, Anassimandro, Anassimene...Mileto, sia dalle culture fluviali egiziane e mesopotamiche che lo spingevano a vedere nell’acqua l’elemento indispensabile per la

14/10/2020 I milesi. Talete, Anassimandro, Anassimene

https://www.printfriendly.com/p/g/eqbuyz 8/10

L’intuizione di Anassimandro, la nascita del tempo

Watch Video At: https://youtu.be/XHb12peDrdE

3. Anassimene

Page 9: I milesi. Talete, Anassimandro, Anassimene...Mileto, sia dalle culture fluviali egiziane e mesopotamiche che lo spingevano a vedere nell’acqua l’elemento indispensabile per la

14/10/2020 I milesi. Talete, Anassimandro, Anassimene

https://www.printfriendly.com/p/g/eqbuyz 9/10

Come l’anima nostra che è aria, ci tiene insieme, così il soffio e l’aria abbracciano tutto il mondo.

DK fr. 13 b2

Pneuma, il soffio vitale, è l’arché

La filosofia di Anassimene (VI sec.), l’ultimo rappresentante della scuola di Mileto, èstrettamente legata a quella dei suoi predecessori. Sulla base delle speculazioni di Talete eAnassimandro, Anassimene si chiede in cosa consista, effettivamente questoprincipio, l’identità delle cose molteplici, cioè l’archè.

Come ha mostrato Anassimandro, rispetto a Talete, l’archè non può essere qualcosa dilimitato, una cosa determinata; ma allo stesso tempo, deve essere possibile dire cos’è eindicare come sia in grado, pur essendo l’origine, di divenire tutte le cose. Per questimotivi, principio di tutte le cose è per Anassimene l’aria, sostanza sempre mobile,infinitamente estesa e capace di espandersi ovunque.

Anassimene è il primo a porsi il problema della causa– ciò che Aristotele chiameràcausa efficiente – che trasforma l’archè in tutte le cose esistenti, estendendo il suoconcetto di archè oltre l’idea di causa materiale. Ciò che spinge l’àpeiron a determinarsisono i principi di rarefazione e condensazione a cui l’aria è soggetta.

Nell’unico frammento della sua opera giunto fino a noi, egli concepisce l’universo comeun grande organismo vivente che respira l’aria in cui è immerso. Il soffio vitale(pneuma) è il principio vivificatore che anima il mondo.

L’aria — dice Anassimene – è il segno della presenza in noi di un’anima(psychè). Nell’uomo agisce dunque lo stesso principio che governa le cose del mondo;tutto è aria: essa sorregge la terra, muove gli elementi del cosmo, anima il mondo e gliuomini.

Page 10: I milesi. Talete, Anassimandro, Anassimene...Mileto, sia dalle culture fluviali egiziane e mesopotamiche che lo spingevano a vedere nell’acqua l’elemento indispensabile per la

14/10/2020 I milesi. Talete, Anassimandro, Anassimene

https://www.printfriendly.com/p/g/eqbuyz 10/10

Del pensiero del filosofo, che deve essere stato di immensa suggestione, restano però delleeco nei filosofi posteriori, tanto che Michel Montaigne – nel ‘500, cioè in un’epoca diriscoperta del greco e della filosofia antica – scriveva:

Come Anassimene scriveva a Pitagora: “con che coraggio posso perdere il mio tempo aconoscere il segreto delle stelle, quando davanti agli occhi ho sempre presente o la morte ola schiavitù?”, ognuno deve dire così: “Agitato dall’ambizione, dalla cupidigia, dallatemerarietà, dalla superstizione, e avendo dentro di me altri simili nemici della vita, mimetterò a pensare al moto del mondo?” [Michel de Montaigne, Essays, 26].

Ciò mostra quanto unitaria, concreta e legata all’esistenza, fosse lariflessione dei greci antichi.

Test Kahoot

Esercitazione

1. Spiega il significato dei due aneddoti, platonico e aristotelico, sulla figura di Talete.

2.Spiega il significato del frammento di Anassimandro «da dove infatti gli esseri hannol’origine, ivi hanno anche la distruzione secondo necessità: poiché essi pagano l’unoall’altro la pena e l’espiazione dell’ingiustizia secondo l’ordine del tempo».

3. Illustra la critica di Anassimandro all’individuazione dell’arché fatta da Talete.

4.Spiega perché Anassimene non accoglie la tesi di Anassimandro e individua l’archénell’aria (pneuma).