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I miglioririvenditori: Hi-Fi Studio Zen

“Abbiamo sempre anteposto l'uomo alprodotto: conoscere l'interlocutore edinstaurare un perfetto rapporto èmomento fondamentale del nostrolavoro.”

Con quest’approccio assolutamente“umanistico” si apre il sito di Hi-FiStudio Zen, forse il negozio di Hi-Fipiù antico in Italia, e che prende vitagrazie agli sforzi e all’intellettualeoriginalità del suo fondatore: Lorenzo Zen. Gammadelta, ha inteso cominciare ilsuo “giro d’orizzonti”, tra i miglioririvenditori Italiani, proprio da qui, eproprio perché c’è piena condivisionetra la filosofia di Zen e quella chemuove il managment di Gammadelta.

Una filosofiaZen è quindi un appassionato d’arte,prima di tutto. Un personaggio cheintegra perfettamente il tecnicismoall’ approccio filosofico epienamente umanistico, quindiartistico, che è poi alla base dellamusica. I suoi impianti, quelli che èin grado di combinare con i suoi“ultraquarantanni” di esperienza,sono pezzi sempre unici, perché siconfanno perfettamente alleesigenze del singolo cliente.Nell’intervista che seguirà, uno deipassi più interessanti riguardaproprio quest’aspetto: Zen afferma,infatti, che mentre i produttori dielettroniche si rivolgono al mercato,lui si rivolge al cliente, ed è quindi ingrado di personalizzare al massimoogni combinazione secondo leaspettative. L’intervista che segue è uno scambioa “ruota libera” tra il nostrogiornalista e Lorenzo Zen, da cuitrarre molti spunti interessanti.

GammaDelta: Zen, dicono lei sia ilpiù antico ed appassionato“rivenditore”, con molte virgolette,di Hi-Fi...Zen: Ho iniziato nel 1958 con unpre e finale Marantz 7 e 8b atransistor, prodotti in quegli anni, ecredo che dalla bellezza di 50 annifa, progressi reali in certe zonedell’audio non ne sono stati fatti. Ho la teoria della liuteria e dico:signori non faranno mai piùstrumenti come d’Amati o Stradivari,secondo me l’umanità va avanti acicli chiusi. Per cui un certo tipo diriproduzione audio è inchiodata,come le sono le incisioni; quelledegli anni 50,60 e 70 rimarranno lemigliori. Attraverso il digitale ed ilmulticanale, forse, si potrà arrivareun po’ alla volta, a fare il grandebalzo, che è quello di essere dadavanti a dentro all’evento sonoro,ma vedremo quando e se ciriuscirannoGammaDelta: Qual è la suaimpostazione di lavoro ?Zen: Sono sempre stato con unpiede in quello che è laconservazione della vera l’Hi-End, econ l’altro nel digitale enell’AudioVideo. L’Hi End, a parte ilprogresso dei cavi, è rimasta più omeno la stessa. Si è capito che ilcavo non è un semplice elementopassivo ma è un elemento attivo, ein grado di modificare radicalmentel’inviluppo del suono. A parte,quindi, il settore dei cavi siamo piùo meno come negli anni 50.Essendo coinvolto nella vecchiatradizione, e quindi nell’immutabilitàdella riproduzione, ho allestito ilnegozio audio/video in modoseparato, mantenendo la sacralitàdell’Hi End per i fatti suoi.

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L’Audio/Video è molto affascinante,e pur rimanendo sempretremendamente coinvolto dallamusica, non disdegno affatto unfilm in DVD; ha anch’esso un suofascino e una sua sacralità.GammaDelta: Qual è la suafilosofia di vendita ?Zen: Una cosa dico sempre alla miaclientela: guai se perdono di vista ilpiacere della musica per sfociare nelpiacere della macchina: quella èun'altra storia, andiamo nelcollezionismo, nell’amore per latecnologia, quindi cose bellissimema che non c’entrano nulla conquella che io chiamo l’”arte dellariproduzione sonora”GammaDelta: l’Hi-end a livelliesasperati è estremamente critica, epermette di utilizzare solo pochidischi e/o pochi cd, per la eccessivaanaliticità e poca musicalità chefiniscono per avere questi impiantitop.Zen: Hai fatto l’affermazione chiave:quello che dici è esatto, èl’estremizzazione del mezzo tecnico,che fa dimenticare la poesia. Qual’èla mediazione ? La lotta tra laquantità e la qualità, quindi dellaquantità contro la qualità. Il mondodell’arte è il mondo della qualità, inqualunque tipo di fruizione umananon può esserci razionalità: nessunopotrà mai descrivere un buon vinoo un buon ascolto, e solo l’uomo hagli strumenti per giudicare.

Qualunque tipo di fruizione dellaqualità umana è per definizioneindescrivibile, non per nulla gliegiziani e i cinesi usano gliideogrammi, che non sono scritture.Un vino che assapori lo puoicomunicare solo a chi già sa, a chilo ha già assaporato e lo capisce.Chi non l’ha mai provato non puòcapirlo.

Il primo comma nella costituzionedi un buon impianto Hi-End, diceche più l’impianto è bello, piùl’impianto è costoso, più l’impiantoè sofisticato, e più è faticosometterlo a punto. Più vai su con lacomplessità tecnica, più devi avereuna corrispondenza con tutti iparametri della catena, quindi lastanza, la posizione, i cavi ecc ecc. Dopo tanti anni d’attività, dicosempre ai miei clienti che se michiedessero qual è l’elemento piùimportante in una catena diriproduzione, gli risponderei senzadubbio la posizione della cassa inambiente, che è quella che ti

permette di mettere a fuocol’impianto; è come se vedendo unadiapositiva ci mettessimo a discuteredella colorimetria, senza aver messoprima a fuoco l’immagine. Nelledecine di migliaia impianti che hocomposto, ho potutoimmagazzinare una casisticaenorme, che mi ha permesso dicapire che tutto suona bene e tuttosuona male. Il paradigma potrebbeessere che il grande impianto ècome una splendida cravatta: avederla la trovi bellissima, per stoffa,colori, e finitura, ma se sbagli adabbinarla, meglio una cravatta da1000 lire che una da un milione.Meglio un impianto economico matarato da Dio, piuttosto che impianticostosisissimi ma male amalgamati,o installati in modo non corretto: ècome vedere quella bellissimacravatta su un brutto vestito.Una delle cose più belle e una dellepiù grandi soddisfazioni dopo tantianni di attività, è riuscire ad aiutareun cliente a crescere. A prendereprima di tutto la strada della musica,e non quella delle apparecchiature.Quanta gente ho visto comprareimpianti da 300 milioni e dopovendere tutto, perché la strada dellapura e semplice tecnologia è unastrada morta ed è uno sfizio inutile,di uno che ha soldi e si compra ilpreamplificatore da 500 milioni, manon ha che farsene GammaDelta: Lo usa solo comeoggetto e come status symbol.

Zen: Esatto, manca la spintadell’arte. Quando collaboravo conSonus Faber avevo coniato dueparadigmi: un impianto deve esserecredibile ed evocativo. Credibileperché m’illude di essere davantiall’esecuzione: nessuno davanti aduna foto pensa di essere di frontealla realtà, ma ci può essere unafoto altamente evocativa.GammaDelta: Aziende come Linne Naim propongono tuttol’impianto, dalle sorgenti fino aidiffusori, cavi compresi. Cosa nepensa di questa filosofia integralista?Logico, io ho avuto la fortuna diconoscere Vereker (progettista efondatore della Naim, ndr) e loreputo un personaggio molto bravo.La cosa che mi aveva affascinato èche lui diceva: “io so come suonauno schema”; lui era un tecnico che

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cercava e sapeva fare la correlazionetra un circuito e il suo suono.Bisognerebbe mettere in testa allagente che non esiste l’alta fedeltà,l’alta fedeltà è personalità. Michiedo, infatti, e lo chiedo anche atutti i direttori delle più importantiriviste, cosa vuol dire lineare ? Nonvuol dire rigorosamente nulla; lavecchia Fenice era un teatrotutt’altro che lineare, e nell’ambitodell’arte la linearità è come se iodicessi che un critico d’arte è unoche ci vede bene. Un critico d’artepuò avere anche gli occhiali spessiun dito ed essere un eccelso critico!C’è sempre stata questa mancanzadi cultura, e quindi la cultura dellacultura, ovvero il concepire le cosein se nel loro valore. Faccio unimpianto per la musica, è la musicache deve parlare. GammaDelta: Il discorso dellalinearità alla fine nasconde untecnicismo esasperato, che cela unanon cultura.

Zen: Esatto, posso utilizzare lalinearità come metodo. CitandoVereker (Naim) Spectral o JeffRowland, cosa fanno questipersonaggi ? Hanno una lorodirezione, una loro versione deifatti. Io adoro Spectral perché rientranella mia mentalità. Ai miei clientiho sempre detto: io amo le biondecon poco seno, ma non sono certole donne più belle: sonosemplicemente quelle che piaccionoa me, sono il mio tipo di donna.Anche io avendo dei limiti, edessendo limitato, non possoconcepire che il mio amore è peruna donna perfetta, ed è quindilogico che nel mio limite, debbainterfacciarmi con un limitecomplementare. GammaDelta: Quindi non esisteun meglio e un peggio.Zen: Di cos’è che ha bisognol’orecchio? Di ciò che più glicorrisponde come gusto personale,non c’è meglio o peggio, siamo nelrelativo, e ognuno di noi nel relativodeve avere l’umiltà di prendere ilsuo, sapendo che non è il meglio èsemplicemente il suo! E’ ciò che è,un mezzo il più possibiletrasparente, dove la musica puòessere evocata –da Ex-vocare,chiamare fuori-. Voglio chel’impianto mi chiami fuori la musica,la magia.GammaDelta: Che differenza c’ètra i vari grossi marchi Hi-End?Zen: Io dico sempre che non c’èl’alta fedeltà, ma l’alta personalità.Qual è il vantaggio dell’ultimoanello della catena che siamo noirivenditori: è che noi dobbiamo fare

contenti una sola persona, mentre ilcostruttore deve fare il prodotto peril mercato. Il mio lavorod’installatore è sempre stato basatosu questo principio, ovvero quellodi far felice una persona che a casasua, e con i suoi mezzi possa avereun ascolto di soddisfazione; questodovrebbe essere lo scopo finale ditutto il gioco. Tutto poi si riduce asedersi sulla poltrona, e averedavanti dello spazio libero dovedovrebbero materializzarsi deisuoni. Molti hanno confuso gliappassionati, portandoli per stradediverse rispetto a quelle di cercarela loro via. Tutti abbiamo un nostrosuono, che dipende dalla nostracultura. GammaDelta: Cosa puòconsigliare ad un appassionato inprocinto di scegliere il suoimpianto?Zen: Posso solo consigliargli diascoltare quanto più può. Stanascendo un nuovo modo divendere Hi-Fi, perché bisogna capireche un conto è comprare l’oggetto,e ben altro conto è comprarel’impianto. Costa più sapere cosacomprare, che comprare il prodotto.Il dramma è che noi rivenditorisiamo sia i medici che i farmacisti, edobbiamo fare sia la ricetta chevendere il medicinale. Arrivo, avolte, a proporre delle installazioniin cui il cliente compra altrove glioggetti, ed io effettuo solol’assistenza pre e post vendita. Tuttivorrebbero avere l’arte per saperscegliere un prodotto, ma quest’arteè frutto di un’esperienza eprofessionalità che non si acquisiscein breve tempo. Capita spesso a medi sbagliare che ho tanta esperienza,figuriamoci ad un appassionato!L’unica maniera seria di provare unimpianto è portarselo in casa

propria, non c’è alcun dubbio.GammaDelta: Se lei dovesse dareun peso all’importanza di ognielemento di un impianto, cosaproporrebbe?Zen: Questo è molto semplice:siamo di fronte ad una catena che èdebole, dove c’è l’elemento piùdebole, non importa quale sial’anello. Certo, c’è una gerarchia e lamia filosofia è quella della piramiderovesciata: sorgente eccellente, e ascendere ampli e casse.GammaDelta: E rispetto ai cavicosa pensi sia meglio prediligere ?Zen: Io credo che non siamo mainell’assoluto, ma semprenell’ottimizzazione: io ho in valigia30 cavi, li provo e utilizzo quello cheva meglio, che non è affatto dettoche sia il più bello (il più costosondr).Lasciamo Lorenzo Zen (soprattuttoper motivi di spazio), e loringraziamo per la bellachiacchierata e la fattivacollaborazione. Personaggi delgenere sono quelli che portanoavanti ancora con grande energia evitalità il “sapore” della riproduzionemusicale tout-court, a prescinderedai sofismi tecnologici. Al prossimonumero, quindi, e al prossimoappassionato rivenditore.

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