I mestieri del teatro -...

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Lo spettacolo dal vivo, sia esso teatro di prosa, lirico, balletto, concerto, musical, cabaret, o qualsiasi intrattenimento che preveda la presenza di uno o più artisti che si esibiscano davanti a un pubblico, presuppone lo sforzo realizzativo e il concorso di molte e differenti professionalità. L’apporto di ognuna delle persone coinvolte è indispensabile al conseguimento dell’obiettivo finale che è sempre la creazione di un prodotto artistico di livello, capace di riscuotere il consenso del pubblico. La realizzazione di uno spettacolo dal vivo è, dunque, un lavoro di gruppo, nel quale le competenze di coloro che non appaiono di fronte al pubblico sono importanti tanto quanto il talento di coloro che si presentano davanti allo spettatore. La scelta di assistere a uno spettacolo può essere compiuta basandosi sulla presenza nel cast di un interprete, sulla paternità di un regista o di un autore, ma anche considerando l’ente o l’istituzione che lo produce, i quali possono fornire una garanzia di qualità artistica. Per chi voglia lavorare nel mondo dello spettacolo dal vivo c’è dunque un ampio ventaglio di scelte riguardo alla professione che potrà intraprendere e non è detto che una professione artistica sia quella che potrà dare maggiori soddisfazioni. I mestieri e le professioni del teatro, che sono I mestieri del teatro - 1 le stesse anche nelle altre tipologie di intrattenimento dal vivo, si possono suddivi- dere in tre categorie: le professioni artistiche, le professioni organizzative e i mestieri tecnici. Ogni spettacolo possiede una sua carta d’identità nella quale è possibile reperire tutte le informazioni che lo riguardano: la locandina. In essa si possono leggere il titolo dello spettacolo e i nomi degli artisti che vi sono coinvolti. Vi si trovano l’indicazione della struttura responsabile della produzione, il personale tecnico, organizzativo e amministra- tivo, le ditte che hanno fornito o realizzato i materiali che si utilizzano in scena, fino agli sponsor che con il loro contributo ne hanno permesso la realizzazione. Ad un occhio attento e informato, la lettura della locandina di uno spettacolo fornisce una infinità di notizie riguardo allo stesso e può mettere in grado lo spettatore di compiere una scelta consapevole.

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Lo spettacolo dal vivo, sia esso teatro di prosa, lirico, balletto, concerto, musical, cabaret, o qualsiasiintrattenimento che preveda la presenza di uno o più artisti che si esibiscano davanti a un pubblico, presuppone losforzo realizzativo e il concorso di molte e differenti professionalità. L’apporto di ognuna delle persone coinvolte èindispensabile al conseguimento dell’obiettivo finale che è sempre la creazione di un prodotto artistico di livello,capace di riscuotere il consenso del pubblico. La realizzazione di uno spettacolo dal vivo è, dunque, un lavoro digruppo, nel quale le competenze di coloro che non appaiono di fronte al pubblico sono importanti tanto quanto iltalento di coloro che si presentano davanti allo spettatore.

La scelta di assistere a uno spettacolo puòessere compiuta basandosi sulla presenza nelcast di un interprete, sulla paternità di unregista o di un autore, ma anche considerandol’ente o l’istituzione che lo produce, i qualipossono fornire una garanzia di qualità artistica.

Per chi voglia lavorare nel mondo dellospettacolo dal vivo c’è dunque un ampioventaglio di scelte riguardo alla professione chepotrà intraprendere e non è detto che unaprofessione artistica sia quella che potrà daremaggiori soddisfazioni.

I mestieri e le professioni del teatro, che sono

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I mestieri e le professioni del teatro, che sonole stesse anche nelle altre tipologie diintrattenimento dal vivo, si possono suddivi-dere in tre categorie: le professioni artistiche, leprofessioni organizzative e i mestieri tecnici.

Ogni spettacolo possiede una sua cartad’identità nella quale è possibile reperire tuttele informazioni che lo riguardano: la locandina.

In essa si possono leggere il titolo dellospettacolo e i nomi degli artisti che vi sonocoinvolti. Vi si trovano l’indicazione dellastruttura responsabile della produzione, ilpersonale tecnico, organizzativo e amministra-tivo, le ditte che hanno fornito o realizzato imateriali che si utilizzano in scena, fino aglisponsor che con il loro contributo ne hannopermesso la realizzazione.

Ad un occhio attento e informato, la letturadella locandina di uno spettacolo fornisce unainfinità di notizie riguardo allo stesso e puòmettere in grado lo spettatore di compiere unascelta consapevole.

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Il team creativo è composto dai professionisti che partecipano all’ideazione e alla realizzazione dello spettacolofornendo il loro contributo artistico. Il talento e l’estro di tali figure professionali si applicano alle differentiproblematiche della messinscena, ciascuno occupandosi del proprio specifico campo, ma in stretto e continuoconfronto con il lavoro degli altri.

Si può individuare all’interno di questa categoria un’ulteriore suddivisione; quella, cioè, tra coloro che sonocoinvolti sia nella fase di progettazione sia nella fase di realizzazione e coloro i quali, invece partecipano solo allaseconda. Tali suddivisioni sono funzionali a rendere più semplice questa breve esposizione; la realtà si presenta assaipiù fluida e meno rigidamente definita, come è naturale per un fatto caotico e ogni volta irripetibile, quale unprocesso di creazione artistica.

Tra i professionisti che seguono tutto l’iter di creazione di uno spettacolo, il più importante è il regista. Così comelo intendiamo oggi, il regista è “un’invenzione” relativamente recente, risalendo agli ultimi decenni del XIX secolo eaffermandosi definitivamente lungo tutto il corso del XX. La principale differenza tra questa figura e quelle che lohanno preceduto, come, ad esempio, il capocomico, è che il regista non si limita a svolgere funzioni di scelta delrepertorio, coordinamento e amministrazione, ma si configura come il vero e proprio autore dello spettacolo; colui,cioè, che è il responsabile ultimo di tutte le scelte artistiche e del significato che l’opera compiuta dovrà veicolare,nonché il garante dell’omogeneità e della coerenza della stessa. Egli è la persona a cui tutti gli altri fanno riferimentoper avere indicazioni su come indirizzare e svolgere il proprio lavoro. Spesso è anche colui dal quale nasce l’idea direalizzare un determinato spettacolo, o di mettere in scena un certo testo. In tal caso, il regista si presenterà a unastruttura che produce spettacoli con la propria proposta e chiederà di poterla realizzare. Non è raro il caso in cui sia lastruttura di produzione a scritturare un regista per realizzare un proprio progetto. La libertà e l’autonomia decisionalenella quale il regista svolge il proprio ruolo è direttamente proporzionale alla sua “importanza” e dunque al rapportodi forza che egli riesce a instaurare con la struttura produttiva. È il regista a scegliere i propri collaboratori, sempre inaccordo con i responsabili della produzione. Un abile regista è una delle principali condizioni per garantire la buonariuscita di uno spettacolo: egli deve possedere , oltre al talento, doti di organizzatore, sia che lavori in ambito pubblicoo privato, e deve essere un ottimo promotore di se stesso e delle proprie opere. Ai registi solitamente si affida lao privato, e deve essere un ottimo promotore di se stesso e delle proprie opere. Ai registi solitamente si affida ladirezione artistica di importanti strutture produttive, come i teatri stabili, i festival, o anche le compagnie private.

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La prima responsabilità del regista è quella di redigere il progetto di regia: un documento che contiene tutte leinformazioni preliminari riguardanti lo spettacolo, quali titolo, nome dell’autore del testo, riassunto della trama e deiprincipali avvenimenti, un primo elenco dei collaboratori artistici, una previsione delle necessità tecniche, finoall’ipotesi del periodo di debutto. Qualora siano già stati approntati, il progetto di regia può contenere anche bozzettidi scena e costumi, o addirittura modelli tridimensionali in scala (maquettes) o simulazioni al computer.

Esempi di bozzetti di scena

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Il costumista è il responsabile dell’ideazione dei costumi di scena. Come già detto, anch’egli affianca il regista nellastesura del piano di regia e successivamente nella progettazione dello spettacolo. Prosegue poi il suo lavoro, unavolta definito il cast degli interpreti, adattando alle reali fattezze di questi i costumi già disegnati. Anche per lui valequanto già evidenziato per lo scenografo riguardo al suo rapporto col regista e alla necessità di attenersi strettamentealle sue indicazioni e allo spirito della messinscena. La realizzazione dei costumi è affidata a sartorie specializzate.Tuttavia non è infrequente il caso in cui i costumi siano presi a noleggio e non realizzati ex novo: il costumista, allora,si occuperà del reperimento degli abiti e degli accessori più appropriati e eventualmente del loro adattamento.Talvolta le funzioni di scenografo e costumista si raggruppano nell’identica persona, quando non è così, è vitale chetra i due vi sia una strettissima collaborazione, poiché scene e costumi non possono in alcun modo riflettere dueconcezioni diverse.

Ad affiancare il regista nella stesura del progetto di regia saranno i suoi primi collaboratori: lo scenografo e ilcostumista. Sovente accade che tra queste figure professionali si creino sodalizi che durano anni e un registapreferisca lavorare sempre con i medesimi collaboratori, coi quali si instaura un rapporto di reciproca fiducia ecomprensione.

Lo scenografo cura l’aspetto visivo dello spettacolo, ideando e progettando le scenografie, sia quelletridimensionali, sia quelle dipinte. Il suo lavoro consiste nel creare lo spazio a seconda delle esigenze pratiche,espresse dal regista e soprattutto dello stile e dell’idea dalla quale si origina la messinscena. Una scenografia puòessere, ad esempio, realistica o simbolica, può cioè riprodurre fedelmente la realtà, oppure avvalersi di elementisimbolici che la richiamino. Una tale scelta dipende dall’orientamento generale dello spettacolo e deve esserecompiuta in accordo con il regista. L’apporto creativo di uno scenografo dipende dalla libertà concessagli dal regista edall’importanza dell’aspetto visivo nell’economia dello spettacolo (in taluni spettacoli la scenografia è ridotta alminimo o addirittura inesistente). Una volta terminata la fase di ideazioni comincia quella progettuale vera e proprianella quale lo scenografo, coi suoi assistenti, stende i progetti dettagliati di ogni elemento scenografico. Dopodiché sipassa alla realizzazione, affidata a laboratori specializzati che possono essere interni o esterni alla strutturaproduttiva. Allo scenografo compete la supervisione della costruzione, le eventuali modifiche in corso d’opera e, afabbricazione ultimata, il collaudo, cioè il controllo della effettiva corrispondenza della scenografia finita al progetto dipartenza. In alcuni casi, durante questa seconda fase, allo scenografo ideatore, può subentrare lo scenografo

realizzatore.

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A seconda della tipologia di spettacolo l’apporto del musicista può essere richiesto già nella fase di progettazione eaddirittura, come per scenografo e costumista, in quella di stesura del progetto di regia. Laddove la musica nonrivesta una importanza fondamentale, invece, questa figura fa la sua comparsa in un secondo momento. Il musicista oresponsabile delle musiche è colui che sceglie o compone i brani musicali che a diverso titolo faranno parte dellospettacolo. Bisogna distinguere tra musiche originali, cioè composte appositamente per la messinscena in questione,e brani già esistenti: nel primo caso il musicista è compositore, nel secondo si limita a selezionare i motivi secondo leindicazioni del regista. La musica potrà essere eseguita dal vivo, oppure essere riprodotta in modo meccanico. Ilresponsabile dovrà perciò dirigere i musicisti sulla scena, oppure adattare i brani già esistenti alle specifiche esigenzedello spettacolo, oppure, ancora, incidere i brani da lui composti perché possano essere riprodotti durante le recite.

Esempi di bozzetti di costumi

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Il regista è la figura preminente nel teatro di prosa. Il direttore d’orchestra riveste la medesima importanza nelteatro lirico, dove sono musica e canto gli elementi su cui si fonda lo spettacolo. Lo stesso dicasi per il coreografo nelballetto e negli spettacoli di danza in genere. Quand’anche in tali spettacoli sia richiesta la presenza di un regista, lasua posizione è subordinata a quella dei professionisti appena ricordati.

Esistono poi gli assistenti e gli aiuti alla regia, che, come indicato dal nome, si preoccupano di fornire assistenza alregista o alla figura equivalente, facendo da intermediari tra costui e i responsabili dei vari settori (artistico, tecnico eorganizzativo) e preoccupandosi di registrare le variazioni dello spettacolo nel suo divenire, prendendo quotidia-namente nota dei cambiamenti apportati in fase di prova e di allestimento.

Una volta terminata la fase progettuale e avviata la realizzazione di scenografie, costumi e quant’altro risultinecessario, lo spettacolo entra nel vivo della sua realizzazione e entrano in gioco altre professioni artistiche, la cuipresenza fino ad ora non è stata necessaria. Si tratta, in primo luogo, degli artisti interpreti: attori, danzatori,ballerini, mimi, comparse, cantanti, professori d’orchestra, musicisti, coristi e via dicendo.

La presenza o meno di ciascuna di tali categorie dipende dal genere di spettacolo, ma ci sono casi di spettacoli“misti”, nei quali si possono trovare rappresentate tutte queste categorie.

Può darsi il caso che alcune peculiarità della messinscena richiedano l’intervento di figure professionali particolari,come maestri di scherma, maestri di canto, maestri di mimo, e altri.

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Altri esempi di bozzetti di scena

Come si è detto, la produzione di uno spettacolo dal vivo è un processo assai complicato e pertanto necessita diun’organizzazione precisa e puntuale. Il personale organizzativo solitamente appartiene alla struttura produttiva e adessa risponde. Al team organizzativo compete la gestione del dossier generale dello spettacolo, il documento nelquale sono contenute tutte le informazioni che lo riguardano: i materiali prodotti dai gruppi artistico e tecnico, icurricula degli artisti coinvolti, i recapiti di coloro che sono implicati nel progetto, i contratti, il materiale pubblicitario,le licenze, i preventivi, le fotografie, la corrispondenza …

Un altro compito fondamentale è la stesura del piano di spesa e la gestione del budget generale previsto per lospettacolo, suddiviso secondo le diverse voci di spesa. È vitale non commettere errori nella valutazione dei costi enell’amministrazione delle risorse per non trovarsi nella sciagurata situazione di dover interrompere la realizzazionedi uno spettacolo per mancanza di fondi. La fattibilità di un progetto dipende, in prima istanza, dalla sua sostenibilitàin termini economici: se la struttura produttiva non dispone di risorse sufficienti, potrà coinvolgere altre strutture,dando vita a coproduzioni, oppure reperire i fondi da sponsors privati o istituzionali tramite sponsorizzazioni opatrocinii. Tali accordi rientrano nelle competenze del team organizzativo.

Ancora al personale organizzativo è affidata in gran parte la responsabilità del cosiddetto casting, cioè dellaselezione degli artisti da sottoporre all’attenzione del regista. Se per le parti principali solitamente il regista o laproduzione hanno già in partenza in mente i possibili candidati, ciò non avviene per i comprimari che devono quindiessere selezionati. Il personale organizzativo attraverso la visione dei curricula, i contatti con le agenzie e i manager

degli artisti e in virtù della propria esperienza, si preoccupa di fornire un elenco di possibili candidati tra i quali ilregista esprimerà la sua scelta, mediante un audizione o un provino.

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Una volta terminata la fase di progettazione, è necessario pianificare accuratamente le fasi successive,individuando tempi e luoghi di prova, di debutto, di una eventuale tournée, stabilendo con precisione quali sono lenecessità pratiche e programmando una soluzione per ciascuna di esse, decretando in via definitiva il budgetdisponibile per ogni capitolo di spesa e cercando di prevedere fin da subito eventuali problemi e situazioni a rischio.

La figura che sta a capo del settore è il direttore organizzativo, chiamato anche, a seconda della realtà in cuiopera, organizzatore generale, segretario generale, direttore di produzione. Egli ha mansioni di coordinamento e diriferimento per tutti coloro che operano nella realizzazione dello spettacolo e pertanto deve possedere ottimecapacità relazionali, che gli consentano di dirimere le dispute che vengano a crearsi in un gruppo di lavoro tantonumeroso e eterogeneo. Al direttore fanno capo gli addetti o delegati alla produzione, che ne sono gli assistenti e sioccupano delle questioni burocratiche, della gestione delle risorse e di tutto quanto detto in precedenza;l’amministratore di compagnia, responsabile della retribuzione del personale implicato nella realizzazione dellospettacolo e della contabilità quotidiana; gli addetti alla comunicazione, i quali preparano il materiale pubblicitariodello spettacolo, l’eventuale merchandising, preoccupandosi di tenere i contatti con i media e con le realtà territoriali,quali associazioni culturali, scuole, circoli, possibili bacini d’utenza per lo spettacolo; gli addetti alla distribuzione, chesi occupano della vendita dello spettacolo e della costruzione della tournée; gli addetti alla logistica, la cuiresponsabilità è quella di organizzare gli spostamenti della compagnia durante la tournée, facendo in modo che inogni piazza sia disponibile tutto quanto occorre per la messinscena e predisponendo l’accoglienza per il personale.

La vastità del team organizzativo dipende dalla complessità del progetto, dalla grandezza della struttura che loproduce, dal genere e dalla tipologia dello spettacolo. Un musical o un’opera lirica richiedono un numero maggiore diaddetti di uno spettacolo di prosa, così come una compagnia privata può permettersi un numero inferiore didipendenti fissi, rispetto a un ente pubblico.

Le strutture che dispongono di uno spazio stabile in cui esercitano la propria attività, quale un edificio teatrale osimile, hanno alle proprie dipendenze il personale necessario a far funzionare detto spazio; il direttore di sala,responsabile in prima persona del funzionamento della sala e di tutte le persone che vi lavorano: cassieri,sbigliettatori, maschere, guardarobieri, baristi, portinai, custodi, etc. etc..

Da questo momento in poi il team organizzativo si occuperà di seguire le prove e la realizzazione dei materiali discena, e, contemporaneamente, di approntare il materiale pubblicitario e dare inizio alla distribuzione, vale a dire lavendita del prodotto finito.

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L’apporto dei tecnici nello spettacolo dal vivo è fondamentale, anche nella fase progettuale. A seconda dellatipologia dello spettacolo, il contributo del light designer o dell’ingegnere del suono può rendersi necessario fin dalleprime battute dell’ideazione. Il primo progetta il disegno luci: tenendo presente gli elementi costitutivi dellospettacolo, scenografie e costumi e l’impronta voluta dal regista, indica quanti e quali strumenti illuminotecnici sianonecessari e li dispone all’interno dello spazio deputato allo spettacolo. La stessa funzione, ma relativamente all’audio,ha l’ingegnere del suono.

Il direttore dell’allestimento, o direttore tecnico è il coordinatore di tutto lo staff tecnico e si occupa di valutare lafattibilità dei progetti di allestimento sulla base di questioni logistiche, quali la mobilitazione in una tournée successivaal debutto. Inoltre egli si preoccupa di gestire i rapporti con i laboratori dove vengono approntati scenografie, costumie tutto quanto lo spettacolo necessiti, preoccupandosi soprattutto che vengano rispettati i tempi di consegna.

Il direttore di scena (o direttore di palcoscenico) gestisce la compagnia durante le prove e in tournée: redigel’ordine del giorno, che stabilisce orari e turni di lavoro di artisti e tecnici, controlla che i tempi di lavorazione sianorispettati e gestisce tutte le questioni non artistiche e che non competono l’amministrazione. Durante la tournée egliè la massima autorità sulla scena, arrivando a sostituirsi al regista, quando si tratta di prendere decisioni riguardantil’adattamento dello spettacolo a spazi non consoni a contenerlo (ad esempio, in caso di un palcoscenico troppopiccolo per ospitare tutta la scenografia, decide quali elementi saranno utilizzati). Ai suoi ordini prestano la propriaopera professionale macchinisti, elettricisti, fonici, attrezzisti e sarte.

I macchinisti sono incaricati del montaggio e dello smontaggio dell’apparato scenografico, prima e dopo lospettacolo e della movimentazione delle scene durante lo stesso (cambio di scena). Fanno riferimento al capomacchinista che è il referente di questo comparto e sono responsabili anche della preparazione delle struttureportanti (americane, stangoni, staffe etc.) alle quali sono in seguito appese le luci. I macchinisti di soffitta o digraticcio, sono quelli che svolgono le proprie mansioni in tale ambiente, preparando e movimentando i tiri.

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Gli elettricisti si occupano del montaggio e dello smontaggio delle luci e di tutte le apparecchiature che hanno ache fare con l’illuminazione dello spettacolo. È loro compito alimentare eventuali macchine di scena che necessitinodella corrente elettrica, così come portare la corrente laddove sia necessaria (ad esempio nei camerini, se ne sonosprovvisti, o nel locale lavanderia se questo non dispone di una presa industriale). Questo gruppo di lavoratori ècapeggiato da un capo elettricista, che solitamente si occupa, a montaggio concluso, della regolazione dei fari (dettapuntamento); durante lo spettacolo, egli siede, in regia, al mixer luci e segue lo svolgimento dello spettacolo,illuminando ogni scena con le luci appropriate, secondo le indicazioni del piano luci approntato dal light designer(spesso le due figure coincidono). Può essere anche chiamato datore luci.

I fonici sono i responsabili dell’audio di uno spettacolo: si occupano di amplificare voci e strumenti e di posizionarele casse acustiche in modo che sia garantito un ascolto di buon livello in tutta la sala. Il loro numero dipendedall’importanza che la musica riveste nell’economia dell’evento (un concerto rock avrà un numero di fonici assai piùelevato di uno spettacolo di prosa nel quale la musica è solo “di accompagnamento”). Prima dell’inizio dellospettacolo il fonico si preoccupa di “fare i volumi”, cioè di bilanciare il volume di emissione della musica rispetto allevoci recitanti (amplificate o no), e delle voci degli attori tra loro. In caso di spettacolo con musica dal vivoquest’operazione è assai più complessa e si chiama check sound. Durante lo spettacolo il fonico starà in regia e dovràpreoccuparsi di musiche ed effetti sonori, facendoli cominciare e terminare al momento giusto, con la giusta intensitàe nel modo deciso insieme al regista in sede di prova: inoltre dovrà tenere costantemente sotto controllo il volumedei microfoni, bilanciando di volta in volta eventuali squilibri.

L’attrezzista è colui il quale posiziona tutti gli oggetti di scena nel posto esatto dove devono stare perché gli attori lipossano trovare al momento giusto. È sua la responsabilità di tali oggetti anche al termine dello spettacolo. Spesso,per ragioni di economia, l’incarico di attrezzista è affidato a uno dei macchinisti, il quale, oltre alle proprie, svolgepure tale mansione. Una figura non più molto presente nel teatro contemporaneo è quella del trovarobe, cioè colui alquale è affidata la ricerca e talvolta la costruzione degli oggetti di scena. Tale mansione oggi è svolta dallo scenografo,o da un suo incaricato.

Le sarte sono coloro che si occupano dei costumi di scena, disponendoli nei camerini degli attori prima dellospettacolo e ritirandoli alla fine. A loro ne è affidata anche la manutenzione, cioè il lavaggio e la stiratura tra unarecita e l’altra e l’eventuale rammendo quando se ne presentasse la necessità. Come si nota è l’unica categoria traquelle tecniche, al femminile, poiché, tradizionalmente, è un ruolo ricoperto da donne.

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Tecnici al lavoro durante l’allestimento di uno spettacolo

In spettacoli che lo richiedano, o in produzioni particolarmente ricche potranno esserci anche parrucchieri etruccatori, ma solitamente, almeno nella prosa, la responsabilità del trucco è lasciata ai singoli artisti.

In condizioni particolari e per soddisfare esigenze particolari , potranno far parte del team tecnico anche altriesperti di settori particolari, come i responsabili video, per spettacoli che prevedano l’utilizzo di proiezioni.

In fase di allestimento dello spettacolo e costruzione e perfezionamento delle scenografie sarà chiamato acollaborare anche il personale scenotecnico costituito da costruttori, pittori, carpentieri, falegnami, fabbri, pittori,decoratori, scultori, tappezieri ,etc.

Inoltre potrà darsi il caso di spettacoli che necessitino di un suggeritore, la cui presenza è assai meno diffusa oggiche in passato e il cui compito è quello di suggerire agli interpreti le battute.

Una volta partito per la tournée, lo spettacolo si avvale anche del contributo di autisti, i quali sovrintendono alcarico e allo scarico dei camion, trasportano da una piazza all’altra il materiale di scena, viaggiando per lo più di nottee riposando di giorno; facchini e aiuti, che sono solitamente assoldati su piazza o messi a disposizione dalla strutturaospitante e che hanno il compito i primi di scaricare al suo arrivo il materiale di scena e ricaricarlo al termine dellosmontaggio, i secondi invece di affiancare macchinisti, elettricisti o fonici, a seconda delle necessità.

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In ogni teatro vi è poi un responsabile di sala, come si è già detto, che controlla dal punto di vista della strutturaospitante che tutte le operazioni inerenti il montaggio, lo smontaggio e l’effettuazione dello spettacolo sianocompiute correttamente e senza danni per l’edificio o lo spazio che ospita. Inoltre il teatro ospitante, perconvenzione, deve fornire un addetto all’apertura e chiusura del sipario e all’accensione e spegnimento delle luci disala, chiamato siparista.

Dal numero di persone coinvolte si può facilmente comprendere che la realizzazione di uno spettacolo dal vivo èun procedimento assai complesso. Ne consegue che una buona capacità di relazionarsi agli altri e di lavorare ingruppo sia uno dei requisiti fondamentali per poter intraprendere una qualunque di queste carriere. Tuttavia,nell’apporto creativo di un numero così elevato di professionisti risiede gran parte del fascino di tale attività.Importantissimo è il rispetto dei ruoli e delle gerarchie, poiché dal lavoro di uno dipende il lavoro degli altri e dunque,

Esempio di piano luci

Una sala di regia

con mixer luci e audio

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Importantissimo è il rispetto dei ruoli e delle gerarchie, poiché dal lavoro di uno dipende il lavoro degli altri e dunque,ogni ingranaggio è ugualmente importante e deve funzionare con precisione, affinché il risultato finale sia unsuccesso.

Una compagnia riunita sul palco per le prove