I MATERIALI DI PARTENZA - horta-srl.it · PIANTE MADRI MARZE • L’impatto del Mal dell’Esca in...
Transcript of I MATERIALI DI PARTENZA - horta-srl.it · PIANTE MADRI MARZE • L’impatto del Mal dell’Esca in...
I MATERIALI DI PARTENZA
E. Sartori, M. Borgo, G. Pegoraro
Vivai Cooperativi Rauscedo
Demoday, Castell’Arquato, 06/03/2018
Verifiche pluriennali effettuate in Grecia su 35 Ha di
piante madre portainnesto palificati (allevamento a
«T») hanno dato il seguente esito:
- tutti i portinnesti del gruppo BERL x RUP dimostrano
elevata suscettibilità all’Esca in particolare il 1103P;
- questo nonostante l’impianto a «T», sia stato
effettuato su terreno vergine, con barbatelle da
micropropagazione e in ambiente non viticolo;
IMPIANTO SPERIMENTALE DI PORTAINNESTI
MICRORPOPAGATI (anno 1995/96)
EMISSIONE DI POLLONI SU PORTAINNESTO DEL
GRUPPO BERLANDIERI X RUPESTRIS
TESTA
TESTA
polloni
CONFERMATI i risultati avuti nel comprensorio di
Rauscedo:
• i portinnesti con sangue Rupestris e quindi tutti i
BERL x RUP (110R, 1103P, 775P, 779P, 140RU) ma
anche i RIP x RUP (3309, 101.14, Schwarzmann)
tendono a emettere polloni
• con allevamento strisciante e quindi «testa di
salice» c’è l’emissione di tralci solo dalla testa stessa
(i sovrannumerari vengono scacchiati a verde)
• nel sistema a «T» i polloni emergono dal piede del
ceppo, lungo il fusto e dalla testa di salice. I
sovrannumerari della testa di salice vengono
scacchiati, quelli lungo il fusto e alla base eliminati.
L’operazione di spollonatura deve essere ripetuta
durante la stagione
• si è constatato che il/i punti di entrata dell’esca
sono le ferite da spollonatura lungo il fusto (l’Esca si
«mangia» il fusto)
CONCLUSIONE: incidenza molto minore di
Esca su allevamento strisciante rispetto al
«T» in quanto i punti di eventuale entrata
sono limitati alla testa. Il sistema a «T» è
stato progressivamente abbandonato.
RACCOLTA
PIANTE MADRI MARZE
• L’impatto del Mal dell’Esca in tutto ilmondo è una questione di grandeimportanza per i suoi effetti negativi
• La sindrome del Mal dell’Esca ècomplessa, legata alla varietà, al clima, alsuolo, e a condizioni tecniche
• La predisposizione genetica, è statavalutata ad oggi, per un piccolo numero divarietà, in diverse condizioni ambientali elimitata ad un piccolo numero di piante
• Questo lavoro è finalizzato a conoscere lasuscettibilità di Vitis vinifera ai sintomi delMal dell‘Esca su circa 200 varietà, tuttecoltivate nello stesso sito
METODOLOGIA
• L’indagine è stata condotta nel Centro
Marze VCR a Fossalon di Grado a 4Km dal
mare in area di coltivazione di soia e mais
• Il vigneto fu iniziato nel 1995 e ad oggi
• Ad oggi, ci sono circa 430.000 piante di
200 varietà, molte delle quali associate a
diversi cloni, per un totale di 495 cloni di
creazione nazionale ed estera. Per ogni
varietà e clone ci sono 380 piante o
multipli
Dal 2006, tutte le piante con sintomi di Mal dell’Esca sono state estirpate
-130 ha, 200 varietà, 495 cloni
CENTRO MARZE VCR- GRADO
1,293,23
4,52 4,19 4,84
11,61
25,16
27,74
36,13
59,03
45,48
0,00
10,00
20,00
30,00
40,00
50,00
60,00
70,00
% c
um
ula
ta
vit
i sin
to
ma
tic
he
Varieta'
% mal dell'esca
FONTE VCR
MONITORAGGIO MAL DELL’ESCA-VCR
CUMULATIVO CEPPI ELIMINATI PER MAL DELL'ESCA
PERIODO 1995-2017 IMPIANTO 1995
1,29
6,77
10,9712,26
21,94
44,84
42,90
45,81
0,00
5,00
10,00
15,00
20,00
25,00
30,00
35,00
40,00
45,00
50,00
AGLIANICO
TAURASI
SANGIOVESE NEGRO
AMARO
CANNONAO VERMENTINO CROATINA ITALIA ALBANA
% v
iti
sin
to
ma
tic
he
Varieta'
% mal dell'esca
FONTE VCR
MONITORAGGIO MAL DELL’ESCA-VCR
CUMULATIVO CEPPI ELIMINATI PER MAL DELL'ESCA
PERIODO 1996-2017 IMPIANTO 1996
0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
200
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
nu
me
ro
cu
mu
lato
v
iti
sin
tom
ati
ch
e
Anno di conrollo
PINOT BIANCO
MONTEPULCIANO
RABOSO
VERONESE
PINOT GRIGIO
CHARDONNAY
SANGIOVESE
UVA DI TROIA
TOCAI FRIULANO
MALVASIA ISTRIA
LAMBRUSCO
SALAMINO
RIESLING B.
N.B: -PINOT BIANCO: 1 CEPPO SINTOMATICO IN 22 ANNI
-MONTEPULCIANO: 5 CEPPI ESTIRPATI IN 22 ANNI
-LAMBRUSCO SALAMINO: 183 CEPPI ESTIRPATI IN 22 ANNI FONTE VCR
ANDAMENTO MAL DELL'ESCA PERIODO 1995-2017
ANNO D'IMPIANTO 1995
0,00
5,00
10,00
15,00
20,00
25,00
30,00
35,00
40,00
45,00
50,00
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
% c
um
ula
ta v
iti
sin
tom
ati
ch
e
anno di controllo
AGLIANICO
TAURASI
SANGIOVESE
NEGRO
AMARO
CANNONAO
VERMENTINO
CROATINA
ITALIA
ALBANA
FONTE VCR
ANDAMENTO MAL DELL'ESCA PERIODO 1996-2017
ANNO D'IMPIANTO 1996
INNESTO A VERDE
Il materiale di
propagazione per la
realizzazione degli
innesti «a verde» viene
coltivato su lana di
roccia, in ambiente
protetto.
1,94
27,42
19,68
0,321,94 0,97
40,97
3,00
50,65
2,26 1,61 0,65 1,29
7,42
0,00
10,00
20,00
30,00
40,00
50,00
60,00
% v
iti
sin
tom
ati
ch
e
varieta'
% mal dell'esca
FONTE VCR
IMPIANTO 2001 CON BARBATELLE DA INNESTO "A VERDE"
INCIDENZA MAL DELL'ESCA 2001-2017
orientamento del vigneto ovestest
Forma di allevamento: cordone speronato, 3 m x 1 m
Il grafico
rappresenta la
reale
disposizione
delle varietà
rispetto
all’orientamento
est-ovest
0,00
10,00
20,00
30,00
40,00
50,00
60,00
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
% c
um
ula
ta v
iti
sin
tom
ati
ch
e
anno di controllo
ANCELLOTTA
CABERNET
SAUVIGNON
CARMENERE
CHARDONNAY
CORTESE 1
CORTESE 2
CROATINA
DOLCETTO
LAMBRUSCO
SALAMINO
MERLOT 4
MERLOT 1
MERLOT 2
MERLOT 3
PINOT GRIGIO
FONTE VCR
IMPIANTO 2001 CON BARBATELLE DA INNESTO "A VERDE"
EVOLUZIONE 2001-2017
OSSERVAZIONI
1. L’eliminazione dei ceppi alla prima comparsa dei sintomi
non ha portato al contenimento della malattia.
Probabilmente gli stessi risultati sarebbero stati ottenuti
con la sola capitozzatura dei ceppi con sintomi
2. La diversa sensibilità varietale è nettamente e chiaramente
dimostrata
3. Non si sono riscontrate significative differenze tra cloni
della stessa varietà o tra portinnesti diversi innestati sulla
stessa varietà
4. Varietà molto vigorose (Tocai Fr.) risultano meno sensibili
di varietà mediamente o poco vigorose (Riesling B.)
5. Nessuna differenza è stata riscontrata tra viti innestate ad
omega, incastro o innestate a verde
6. La contiguità di varietà molto sensibili con varietà poco
sensibili non induce tassi di piante sintomatiche maggiori
in quelle poco sensibili
GRAZIE PER L’ATTENZIONE