I L CANNOCCHIALE DI GALILEI Lo strumento che ha cambiato il modo di vedere il cielo.
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IL CANNOCCHIALE DI GALILEI
Lo strumento che ha cambiato il modo di vedere il cielo
LO STRUMENTO
•Ripreso da studiosi olandesi che avevano progettato un tubo munito
di due lenti per cui oggetti lontani apparivano più vicini
•Lo perfezionò sino ad ottenere un ingrandimento di trenta;
•Utilizzato per scoperte marittime e terrestri;
•Scoperta dei 4 satelliti di Giove: Io, Europa, Ganimede e Callisto;
•Studio macchie lunari e solari;
•Scoperta delle fasi di venere raccolte nel Sidereus Nuncius.
SIDEREUS NUNCIUS (PADOVA 1610)
preparai dapprima un tubo di piombo alle cuiestremità applicai due lenti entrambe piane da unaparte, e dall’altra una convessa e una concava;posto l’occhio dalla parte concava vidi gli oggettiabbastanza grandi e vicini, tre volte più vicini e nove volte più grandi di come non si vedano ad occhio nudo. In seguito preparai uno strumento più esatto, che mostrava gli oggetti più di sessanta volte maggiori. E finalmente non risparmiando fatiche e spese, venni a tanto da costruirmi uno strumento così eccellente, che gli oggetti visti per il
suo mezzo appaiono ingranditi di quasi mille volte e trenta volte più vicini che visti ad occhio nudo.
LA LUNA
“…Bellissima cosa e mirabilmente piacevole ,vedere il corpo della Luna, lontano da noi quasi sessanta raggi terrestri, così da vicino come distasse solo due di queste dimensioni, così che si mostrano il diametro stesso della Luna quasi ternta volte, la sua superficie quasi novecento, il volume quasi ventisettemila volte maggiori che quando si guardano a occhio nudo: e quindi con la certezza della sensata esperienza chiunque può comprendere che la Luna non è ricoperta da una superficie liscia e levigata, ma scabra e ineguale, e proprio come la faccia della terra, piena di grandi sporgenze, profonde cavità e anfratti...”
(Sidereus Nuncius)
LA SUPERFICIE DELLA LUNA
Non levigata,
uniforme e esattament
e sferica
Linea di divisione tra luce e ombra
non ha curvatura regolare
Ineguale, scabra e
con molte cavità e
sporgenze
Frastagliata e irregolare
Parte chiara della falce
lunare presenta macchie
nere e picchi luminosi
Le prime rivolte verso il sole
mentre i picchi retrostanti vengo già illuminati
LA LUCE CINEREA
Non deriva dal Sole, dalle stelle e da Venere ma dalla
Terra
Ecco: giustamente la Terra, grata, rende alla Luna luce pari a quella che essa stessa dalla Luna riceve per quasi tutto il
tempo nelle tenebre più profonde della notte».
I SATELLITI DI GIOVE “Il giorno 7 Gennaio,dunque dell’anno 1610 a un’ora
dalla notte mentre con il cannocchiale osservavo gli astri,mi si presentò Giove.Poichè mi ero preparato uno strumento eccellente,vidi che intorno gli stavano tre stelle piccole ma,luminosissime;e quantunque le credessi del numero delle fisse,mi destarono stupore,perché apparivano disposte esattamente secondo una linea retta e parallela all’eclittica e più splendenti di altre di grandezza uguale a loro…”
(Presto si aggiunse una quarta).Esse gli parvero oscillare intorno a Giove come piccole lune orbitanti intorno al pianete osservate dal piano stesso dell’orbita.