I giovani e la pallanuoto di Fabio de Siati

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Di Fabio de Siati – pubblicato su www.wpdworld.com 2015

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Analisi del contesto

con riferimento al background motorio e sportivo

Il processo di accrescimento è

caratterizzato da repentini cambiamenti

soprattutto a carico dello sviluppo strutturale e

psicologico e le caratteristiche soggettive si

mostrano in questo periodo attraverso notevoli

differenze tra gli individui della stessa età, in cui

l’età biologica spesso non coincide con quella

cronologica.

Un semplice metodo per valutare lo stato

di accrescimento può essere quello di rilevare

l’altezza periodicamente, infatti l evoluzione

dell’altezza è un criterio fondamentale per

individuare la pubertà. Ad esempio se si controlla

l’altezza ogni 6 mesi, si può tracciare la curva

d’evoluzione in funzione dell’età. In questo modo è

possibile constatare un picco in questa curva che

viene denominato Picco di Crescita.

L’anno del picco di crescita è generalmente il dodicesimo per le ragazze e il quattordicesimo per i

ragazzi.

Il picco di crescita nei ragazzi e la comparsa del menarca nelle ragazze, procurano veloci variazioni sia

delle masse che delle dimensioni nei vari segmenti corporei, questo produce inizialmente movimenti meno

coordinati e precisi, a causa della mancanza di un adeguato tempo di adattamento.

In una attività di “sviluppo” con i giovani, nella programmazione dell’allenamento devono essere

sempre incluse delle esercitazioni di carattere estensivo multidisciplinare (multilateralità), anche molto

diverse dal modello di prestazione svolte sia a secco che in acqua, i ragazzi hanno bisogno di poter

sperimentare su se stessi molteplici combinazioni di movimenti che serviranno da bagaglio esperienziale che

hanno il fine di generare un transfer di apprendimento.

Il transfert di apprendimento consente di trasferire l’apprendimento di una determinata abilità da

un contesto ad un altro.

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Autori come Schmidt e Lee, 1999, affermano che nell’apprendimento motorio il transfert può

generarsi quando l’acquisizione di una abilità motoria influenza l’apprendimento di una nuova abilità. Per

fare un esempio l’apprendimento della tecnica del servizio nel tennis può facilitare apprendimento della

battuta nella pallavolo in questo caso il transfert è definito ravvicinato, mentre imparare a saltare tra uno

scoglio e l’altro ad esempio al mare può facilitare lo sviluppo dell’apprendimento della tecnica del salto in

lungo ma in quest’altro caso il transfert è definito distanziato, poiché l’apprendimento dell’abilità viene

trasferita da un contesto ad un altro.

Analisi del Contesto

I dati fanno riferimento ad un campione di n 145 giovani praticanti pallanuoto di età compresa tra i

10 e i 17 anni provenienti da n. 29 società sportive presenti su tutto il territorio Italiano,

La tabella mostra l’andamento percentuale delle presenze in relazione alle fasce di età.

L’età media dei ragazzi è stata di 13,6 ± 1,5 anni, mentre per le ragazze è stata di 14,3 ± 1,1 anni.

La tabella sottostante mostra caratteristiche antropometriche (altezza e peso) e le percentuali della

massa grassa e dell’acqua corporea totale, si è proceduto quindi ad effettuare il calcolo del BMI ( indice della

massa corporea) e della BSA (superfice corporea espressa in Mq).

La tabella mostra i valori medi suddivisi per sesso nelle varie fasce di età.

Fascia di età H H Kg Kg fat fat h20 h20 bmi bmi bsa bsa

tra 9-10 139 32 5 70 17 0,73

tra 10-11 148 49 19 59 23 1,01

tra 11-12 151 51 17 60 22 1,05

tra 12-13 160 159 56 54 17 28 61 52 22 22 1,14 1,12

tra 13-14 165 154 58 57 15 33 62 49 21 24 1,20 1,15

tra 14-15 170 166 69 63 20 29 59 52 24 23 1,36 1,27

tra 15-16 174 166 68 52 18 21 60 58 22 19 1,37 1,11

tra 16-17 174 154 69 64 19 38 60 46 23 27 1,38 1,25

tra 17 -18 166 53 12 65 19 1,13

Valori medi

Fascia di età M F

tra 9-10 1% 0%

tra 10-11 3% 0%

tra 11-12 11% 0%

tra 12-13 17% 1%

tra 13-14 24% 1%

tra 14-15 20% 3%

tra 15-16 12% 1%

tra 16-17 3% 1%

tra 17 -18 1% 0%

Totale 100%

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Per conoscere meglio il background sportivo dei ragazzi, è stato predisposto un questionario

composto da N.8 domande a risposta chiusa/aperta. Il questionario risulta essere uno strumento di misura

molto valido perché consente di valutare un fenomeno in modo quantitativo.

Questo metodo ha permesso di ottenere indicazioni utili anche su aspetti di tipo socio-relazionali,

fornendoci in questo modo la possibilità di effettuare alcune speculazioni.

Gli anni di esperienza nella pallanuoto

Con la prima domanda si cercava di capire quale fosse stata l’esperienza maturata dai ragazzi nella pallanuoto. In questa domanda il ragazzo veniva semplicemente invitato ad indicare il numero di anni di pratica in questo sport.

Dall’analisi dei dati risulta che la maggior

parte dei giovani pratica la pallanuoto già da 2-4

anni, con un valore medio di 3,3 anni per i ragazzi

e 4,7 anni per le ragazze.

L’assegnazione dei ruoli nella pallanuoto

La seconda domanda indagava sulla specializzazione sportiva con riferimento al ruolo, ovvero se al

ragazzo/a era stata già assegnata all’interno della squadra un ruolo o specializzazione.

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Il primo grafico a Sx, fa riferimento alla media complessiva dei ragazzi, come osserviamo quasi la

totalità ( 88%) dei ragazzi hanno già assegnato un ruolo la differenza di età fra i due gruppi e di circa un anno

(età: 14,1±1,4 vs 13,1±1,2).

Il secondo grafico suddivide ulteriormente i due gruppi per fasce di età, come si osserva già dai 10

anni alcuni ragazzi hanno assegnato il ruolo. Mentre i casi in cui non vengono assegnati ruoli sono

notevolmente minori in ogni fascia d’età, si potrebbe ipotizzare forse per questi casi che i ragazzi non

mostrano ancora un attitudine al gioco o forse perché determinata da una precisa scelta pedagogica

dell’allenatore.

Così come è stato indicato nell’ interessante libro del Prof. Vittori in “Cuore e Nervi Saldi ” del 2014,

famoso ai molti per essere stato l’ allenatore di Pietro Mennea, ma anche ottimo insegnante di educazione

fisica nelle scuole, ma anche in molti altri studi, la specializzazione precoce procura innumerevoli effetti sia

sull’ processo di accrescimento che di sviluppo delle abilità motorie. In primo luogo la specializzazione

anticipata procura una trasformazione anticipata delle strutture e apparati sollecitati, e il rischio di generare

una stagnazione della prestazione, in quanto l'atleta avrà avuto la possibilità di acquisire soltanto un ristretto

bagaglio di schemi motori per cui riuscirà ad operare solo in determinate situazioni standardizzate, questo

potrà favorire con più facilità l’avvento di traumi sull'apparato locomotore, in quanto il sistema muscolare

presenterà degli squilibri, (spesso notevoli), tra i vari distretti corporei soprattutto nelle discipline con gesta

asimmetriche che possono far insorgere o accentuare degli atteggiamenti viziati e predisporre ai

paramorfismi. infine ma non per importanza può generare anche il “Burn Out”, ovvero l’abbandono precoce

della disciplina praticata anche per la mancanza di nuovi stimoli motori e psicologici-motivazionali.

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N. sedute di all.to settimanale N. soc.tà Minuti medi per seduta di all.to

tra 3 e <4 sedute 5 101tra 4 e <5 sedute 7 97tra 5 e <6 sedute 12 115tra 6 e 7 sedute 5 122

La pratica nella Pallanuoto

La terza domanda faceva riferimento all’impegno richiesto durante la settimana per gli allenamenti, i

ragazzi dovevano indicare quante sedute di allenamento facevano a settimana.

Come si vede dalla tabella molte società richiedono un impegno giornaliero ai propri ragazzi,

probabilmente nelle risposte in cui si indicano 7 giorni di allenamento a settimana i ragazzi fanno

riferimento anche al giorno della competizione.

E’ indubbio comunque come in questo sport venga richiesto un notevole impegno dei ragazzi nella

partecipazione all’attività sportiva

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La durata della seduta di allenamento

La quarta domanda faceva riferimento alla durata di allenamento per ogni seduta, il grafico mostra la

distribuzione del tempo espresso in minuti per ogni società sportiva

Le risposte ci hanno consentito anche di analizzare più nel dettaglio la suddivisione degli allenamenti

settimanali per di fasce di età.

Il grafico sottostante mostra questo l’andamento.

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7

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50 70 90 110 130 150 170

N. s

ed

ute

di a

ll.to

se

tt.le

N. minuti di allenamento per seduta

distribuzione delle società in funzione dell'impegno richiesto ai ragazzi nell'allenamento

Quadrante 3 28%

Quadrante 2 17% Quadrante 1 41%

Quadrante 4 14%

Questo ultimo grafico a quadranti, ci permette di identificare istantaneamente quale tipo di impegno

le società sportive richiedono ai propri ragazzi, ogni quadratino azzurro indica una società sportiva. Nell’asse

delle ascisse troviamo l’indicazione dei minuti di allenamento, mentre nell’asse delle ordinate troviamo il

numero di sedute settimanali.

Il grafico è stato costruito sulla media di tutti i valori ottenuti nelle risposte. Infatti i quattro

quadranti sono stati definiti proprio in funzione dei valori medi.

Nel primo quadrante in alto a destra vengono identificate il numero di società che richiedono un’

alto impegno settimanale ed un alto tempo per seduta di allenamento e come vediamo queste occupano il

41% delle società totali (n. totale delle

società sportive considerate in questo

studio n. 29).

Nel secondo quadrante troviamo

società che richiedono un’ alto impegno

di presenza settimanale ma svolgono la

loro attività in un tempo minore (il 17%).

Nel terzo quadrante si trovano le

società che richiedono un minor impegno

settimanale con un minor tempo

dedicato per ogni seduta di allenamento (

28%).

Nel quarto quadrante vendono identificate le società che richiedono un minore impegno settimanale

con un maggior tempo per ogni seduta di allenamento (14%).

Apparentemente sembra che i gruppi più numerosi di società presenti in questo studio si

distribuiscano in modo antitetico l’uno rispetto all’ altro, come se un gruppo fosse più orientata alla

formazione e sviluppo dei giovani pallanuotisti ed uno più orientato al compito e al risultato per cui la

prestazione fisica e il risultato sia maggiormente ricercato.

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Esperienze motorie pregresse e abilità

Con questa domanda si voleva capire quali background motori i ragazzi avessero acquisito prima di

dedicarsi esclusivamente alla pallanuoto.

Come sappiamo per un armonico sviluppo psicofisico è fondamentale poter far apprendere ai

ragazzi molte abilità motorie sviluppate in diversi contesti, questo permettere di sviluppare una “ memoria

motoria” a cui può attingere le diverse

informazioni cinestetiche nel corso della propria

vita sportiva e di relazione. Poiché “La

percezione cinestetica” rappresenta la capacità

individuale di percepire i propri muscoli e il

proprio corpo ed elaborare movimenti e azioni

dalle piu’ semplici alle piu’ complesse “.

In questo studio gli sport praticati sono

stati riassunti in tre classi : tecnici-compositori,

di prestazione e di squadra.

Negli sport tecnico compositori rientrano tutte quelle discipline in cui la componente artistica è

associata ad un'importante componente atletica, come ad esempio: Il pattinaggio artistico, il ballo da sala, la

ginnastica artistica o ritmica, il nuoto sincronizzato, ma anche la stessa pratica del fitness, la ginnastica

aerobica, i corsi di danza (funky, hip hop,..) ecc.ecc .

Negli sport di prestazione è l’atleta che individualmente deve raggiungere la migliore prestazione al

fine di abbattere il proprio record o record più importanti, vincere contro un avversario come ad esempio

avviene negli sport lotta, sollevamento pesi, la corsa, il tennis, ecc.ecc. in questi sport gli atleti devono

possedere notevoli capacità fisiche individuali.

Lo sport di squadra è un’attività, coinvolgente e interessante. Questo aspetto è importantissimo per

i bambini, perché in questo modo imparano a socializzare e a instaurare rapporti con gli altri coetanei, basati

sul rispetto, l’aiuto reciproco, la collaborazione. Lo sport di squadra insegna a saper convivere con altra

gente, a conoscersi, a collaborare e condividere il bene e male, la vittoria e la sconfitta. Fare parte di una

squadra significa confrontarsi con gli altri e combattere

insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune. Questo

implica imparare ad essere altruisti, sacrificarsi e dare il

massimo per il raggiungimento del bene collettivo e non solo

per se stessi.

La tabella qui a fianco mostra l’andamento del

numero di sport praticati precedentemente alla pallanuoto.

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L’avvio alla pratica sportiva dei ragazzi da chi dipende?

Questa domanda un po’ provocatoria pone l’attenzione sulla relazione, genitore “sportivizzato/ non

sportivizzato”- figlio “per nulla o poco sportivo”.

Ai ragazzi è stato richiesto di indicare se i loro genitori praticano o avevano praticato lo sport da

ragazzi. Dalle risposte è stato possibile sviluppare la seguente tabella:

Nella colonna di sinistra viene indicato il numero di sport praticati dai ragazzi prima di dedicarsi

esclusivamente alla pallanuoto, mentre nelle colonne successsive vengono effettuate alcune speculazioni

sulla relazione sportivizzazione dei genitori e avvio alla pratica sportiva dei propri figli.

Come vediamo dal primo gruppo di risposte se la mamma ha fatto-fà sport ed il papà no, c’è una

generalizzata minor partecipazioni alle attività motorie e sportive da parte dei ragazzi, la cui pratica sportiva

si limita per il 2% alla partecipazone di tre sport diversi, di converso se è il papa che ha fatto-fa sport e la

mamma no, la percentuale aumenta e la partecipazione alla pratica sportiva dei ragazzi mostra maggiore

multilateralità.

Nelle ultime due colonne di sinistra, viene indicato l’avvio alla pratica sportiva dei figli con

l’indicazione del numero di sport praticati prima della pratica della pallanuoto, nella condizione in cui

entrambi i genitori abbiano fatto o fanno ancora sport e no, è evidente che i gentori

Un notevole aumento della possibilità di far avvicinare i ragazzi verso la pratica dell’attività motoria

e sportiva sono i figli che hanno entrambi e i genitori sportivizzati i quali risultano essere il 46% del totale

mentre la percentuale scende al 15% se entrambe i genitori non hanno mai fatto sport.

Fabio De Siati Phd

SNC Civitavecchia A2

Tirsenya Waterpolo C

papà ha fatto/fa

sport

mamma ha fatto/fa

sport

papà ha fatto/fa

sport

mamma ha fatto/fa

sport

no si si no

1 13% 4%

2 21% 8%

3 12% 3%

4 0% 0%

Totale 46% 15%

4%

4%

2%

0%

10% 29%

Sportivizzazione dei genitori e pratica sportiva dei figli

Esperienze

pregresse N. sport

praticati dai figli

doppio si doppio no

7%

14%

7%

1%