I fondi strutturali finanziano l'e-government: risorse, strumenti, progetti

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47 E-GOV E POLITICA Fondi strutturali comunitari I fondi strutturali nanziano l’e-government: risorse, strumenti, progetti Le strategie dell’informazione coinvolgono anche il Mezzogiorno: l’obiettivo è assicurare coordinamento alle iniziative locali digitalizzando intere aree “strategiche” Luigi Reggi Non c’è dubbio che le politiche per l’innovazio- ne e la società dell’informazione siano più ef- caci in presenza di una forte regia nazionale, soprattutto nel nostro Paese dei “100 ori” e 8.100 comuni. Assicurare un adeguato livello di coordinamento delle iniziative locali e una dif- fusione omogenea dei “fattori abilitanti” della società digitale quali le reti di comunicazione e i servizi infrastrutturali, è però più facile quando il livello centrale può disporre di una dotazione

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I fondi strutturali !nanziano l’e-government: risorse, strumenti, progettiLe strategie dell’informazione coinvolgono anche il Mezzogiorno: l’obiettivo è assicurare coordinamento alle iniziative locali digitalizzando intere aree “strategiche”

Luigi Reggi

Non c’è dubbio che le politiche per l’innovazio-ne e la società dell’informazione siano più ef-!caci in presenza di una forte regia nazionale, soprattutto nel nostro Paese dei “100 !ori” e 8.100 comuni. Assicurare un adeguato livello di

coordinamento delle iniziative locali e una dif-fusione omogenea dei “fattori abilitanti” della società digitale quali le reti di comunicazione e i servizi infrastrutturali, è però più facile quando il livello centrale può disporre di una dotazione

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suf!ciente di risorse c.d. “ordinarie”. Se, inoltre, si tiene conto delle conseguenze della riforma del titolo V della Costituzione sull’autonomia delle regioni nel settore dell’innovazione, si spiega facilmente come, a partire dalla conclu-sione della prima fase del piano nazionale di e-government, le strategie e le politiche regionali abbiano assunto un ruolo centrale nella diffu-sione della società dell’informazione in Italia.

I numeri del Mezzogiorno digitaleA fronte della progressiva diminuzione delle ri-sorse nazionali, infatti, si è assistito, al centro nord, a una maggiore frammentazione degli interventi che ha portato a privilegiare le inizia-tive delle singole regioni !nanziate prevalente-mente con fondi propri e, al sud, ad un mag-giore ruolo esercitato della politica di coesione comunitaria e nazionale. Specie nel Mezzogiorno, infatti, i fondi strut-turali comunitari gestiti dalle regioni all’interno dei programmi operativi regionali (POR) costi-tuiscono di gran lunga la principale fonte di !nanziamento per questo settore. Sulla base degli ultimi dati disponibili, nel periodo 2000-2006 gli investimenti per l’e-government !nan-ziati dai fondi strutturali sono stati pari a 595 milioni di euro, come riportato nell’ultima rela-zione del Ministero dello sviluppo economico sullo stato di attuazione del quadro comunita-rio di sostegno 2000-2006. Inoltre, secondo il rapporto di DigitP.A. (all’epoca Cnipa) “Lettura trasversale sulle politiche di e-government e società dell’informazione”, occorre tener conto degli accordi di programma quadro del settore “Società dell’Informazione” (sui quali conver-gono i fondi strutturali ma anche da risorse del FAS e risorse regionali ordinarie), pari a circa 1.280 milioni di euro (il 73% dei quali destinati al Mezzogiorno). Si tratta di progetti orientati al front of!ce e all’erogazione di servizi telematici (268.4 milioni di euro), al back of!ce e ai proces-si interni (221.38 milioni di euro) e all’inclusione digitale (105.65 milioni di euro). Lo sviluppo di reti a banda larga rappresenta l’ambito a cui è

stato destinato il maggior ammontare di inve-stimenti (26% sul totale), mentre le risorse de-dicate allo sviluppo di servizi infrastrutturali e di back of!ce ammontano al 24% del totale (312 milioni di euro); la stessa percentuale si registra per quanto riguarda il rafforzamento del front of!ce. Nel periodo 2007-2013, le risorse dedi-cate alla società dell’informazione aumentano ancora. La programmazione del quadro stra-tegico nazionale 2007-13 ha destinato all’Ict, secondo il rapporto del Ministero dello sviluppo economico “Migliorare le Politiche di Ricerca e Innovazione per le Regioni“, 3.500 milioni di euro, il 77% dei quali concentrati nelle regio-ni dell’obiettivo convergenza (Campania, Sici-lia, Puglia, Calabria e Basilicata). Delle risorse programmate, circa 650 milioni sono dedicati ai servizi pubblici digitali (e-government, sanità elettronica, e-learning, e-inclusion), 370 milioni allo sviluppo della banda larga nelle zone a fal-limento di mercato, 350 alla promozione delle Ict nelle imprese. Le risorse restanti sono de-dicate a settori trasversali quali i trasporti, la sicurezza, l’istruzione, le tecnologie ambientali oppure ai servizi infrastrutturali (interoperabili-tà, sicurezza informatica, ecc.).

Le scelte regionali: obiettivo convergenza

La Campania è la prima regione in Europa per ammontare di risorse comunitarie destinate alla società dell’informazione (800 milioni di euro), più di interi paesi come Svezia e Finlan-dia (che, ovviamente, ricevono minori !nan-ziamenti in quanto aree più ricche). Seguono la Puglia (340) e la Sicilia (247). Anche la Sar-degna ha programmato notevoli risorse (290 milioni di euro), la maggior parte delle quali de-stinate all’e-government. Le scelte strategiche regionali si ri"ettono negli interventi inclusi nei POR: l’e-government è presente in maniera si-gni!cativa in tutti i programmi operativi delle regioni convergenza; nell’obiettivo competitivi-tà, le Marche e la Provincia Autonoma di Trento

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Alla Campania 800 milioni di euro per la società dell’informazione; seguono Puglia (340 milioni), Sicilia (247) e Sardegna (290)

Programma Intervento Risorse (Meuro)

Descrizione

POR CALABRIA Progetto Cittadinanza Digitale 1,8 Avviso “Cittadinanza digitale attiva”

POR CALABRIA Sistema Informativo Amministrazione Regionale (SIAR)

8,99 Potenziamento del Sistema e-government Regionale

POR CALABRIA Sistema Informativo Sanitario Regionale (SISAR)

8,99 Potenziamento del Sistema Informativo Sanitario Regionale

POR CAMPANIA Avvisi e-government per i Comuni 45 Finanziamento progetti da parte di singoli Comuni o aggregazioni (>50.000 - >100.000 abitanti)

POR PUGLIA Completamento e ampliamento iniziative ICT 2000-2006

39 Valutazione delle iniziative meritevoli di prosecuzione, individuazione di criteri e roadmap per l’avvio

POR PUGLIA Sviluppo nuovi servizi di e-government nella P.A. locale

59,2 Presentazione nuovi progetti di e-government da parte delle Aree Vaste

POR SICILIA Incentivazione all’accesso e alla diffusione di servizi ICT da parte dei cittadini

63 Interventi vari a regia regionale: sistemi informativi nei settori territorio, beni culturali, sanità industria, lavoro

Tabella 1 - Nuovi interventi avviati per le ICT nella P.A. nelle Regioni ob. Convergenza !nanziati dai FS, giugno 2010. Fonte: DG per la Politica Regionale Unitaria Comunitaria, MiSE-DPS.

si concentrano sulla reingegnerizzazione dei processi interni della P.A. e sulla costruzione di sistemi informativi integrati a vantaggio degli utenti dei servizi pubblici. Inoltre, quasi tutte le regioni hanno dedicato interventi alla diffusio-ne dell’Ict nelle imprese. Le regioni che hanno previsto interventi per portare la banda larga nei territori marginali a fallimento di mercato sono diciassette. L’attuazione dei programmi operativi 2007-2013 è iniziata, come nel resto d’Europa, con grave ritardo, e sta entrando a regime solo in questi mesi. Considerando gli assi dei POR dedicati alla società dell’informa-zione (che comprendono, talvolta, anche inter-venti per l’innovazione nelle imprese e in taluni casi per la ricerca), secondo i dati uf!ciali di monitoraggio della Ragioneria generale dello Stato, ad aprile 2010 gli impegni giuridicamen-te vincolanti si attestano a circa il 20% della dotazione complessiva, mentre i !nanziamenti giunti a destinazione (pagamenti) sono ancora fermi a poco più del 10%.La tabella riporta alcuni esempi dei primi pro-getti avviati in tema di servizi pubblici digitali

nelle regioni dell’obiettivo convergenza, dove si concentra, come abbiamo visto, il maggiore ammontare di risorse. Si tratta per lo più di interventi a scala ridotta, riguardanti in alcuni casi lo sviluppo di sistemi informativi dell’am-ministrazione regionale. È questo il caso del-la Sicilia (63 milioni di euro): sono !nanziati i sistemi informativi del lavoro, sanità, demanio marittimo, sistema museale, ambiente, !nan-ziamenti alle imprese, nonché i sistemi territo-riali. Tra i vari micro-progetti troviamo anche

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il rafforzamento del sistema informativo degli sportelli unici, dei Cst e l’adesione al proget-to interregionale Icarper l’interoperabilità e la cooperazione applicativa. La Campania de-dica invece 45 milioni di euro per un avviso dedicato alla diffusione dell’e-government nei comuni del territorio, anche in forma associa-ta, con numero totale di abitanti non inferiore a 100.000. L’intervento prevede l’interoperabilità delle so-luzioni e una forte leva sull’organizzazione in-terna dei singoli enti. In Puglia, dove la nuova strategia regionale sulla società dell’informa-zione prevede la de!nizione di un più stringen-te cronoprogramma delle varie azioni gestito dal Cripal (centro regionale per l’innovazione della pubblica amministrazione locale) e con-diviso con i diversi attori coinvolti, i nuovi in-terventi riguardano progetti di e-government proposti dalle aree vaste, attualmente al vaglio dell’amministrazione.

“Fare sistema”, ma come?

In conclusione, è ancora presto per valutare se e come la politica regionale non solo saprà contribuire a diminuire la distanza che separa le nostre regioni del Mezzogiorno dalle aree più avanzate d’Italia e d’Europa, ma se saprà anche “fare sistema” per uno sviluppo com-plessivo del Paese. Per rispondere a entrambe queste domande, mentre la programmazione 2007-2013 entra nel vivo e la progettazione della nuova 2014-2020 è alle porte, il prossimo decisivo passo sarà la de!nitiva chiusura della programmazione 2000-2006 e i primi rapporti di valutazione indipendenti.Nel frattempo, il Dipartimento per sviluppo e la coesione economica (DPS) del Ministe-ro dello sviluppo economico, con il supporto dell’Agenzia per l’innovazione di Milano e di un team di esperti con vasta esperienza interna-zionale, ha lanciato un ambizioso progetto per il “Sostegno alle politiche di ricerca e innova-zione delle Regioni”.

Lo scopo è coinvolgere i policy-maker regio-nali, condividere le esperienze e scrivere in-sieme bozze di documenti immediatamente (ri)utilizzabili nel lavoro quotidiano: testi di ban-di, criteri di selezione e valutazione, ecc.I temi coperti – trasversali alle politiche per l’in-novazione – spaziano dal foresight tecnologi-co per la de!nizione delle priorità strategiche agli indicatori per la selezione dei progetti, il monitoraggio e la valutazione degli interventi, dal principio di condizionalità al public pro-curement pre-competitivo. Un modo per fare coordinamento “dal basso”, direttamente tra i funzionari responsabili della concreta attua-zione delle politiche. E per legare, !nalmente, le politiche di casa nostra alle esperienze più interessanti delle regioni europee.

www.luigireggi.eu

Mentre la progettazione per il periodo 2014-2020 è alle porte, il prossimo decisivo passo sarà la de!nitiva chiusura della programmazione 2000-2006 e i primi rapporti di valutazione indipendenti