I Documenti Diplomatici Italia - VIII Serie - 1935-1939
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Transcript of I Documenti Diplomatici Italia - VIII Serie - 1935-1939
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MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERICOMMISSIONE PER LA PUBBLICAZIONE
DEI DOCUMENTI DIPLOMATICI
I DOCUMENTIDIPLOMATICI
ITALIANI
OTTAVA SERIE: 1935-1939
VOLUME XI(1 gennaio 22 maggio 1939)
ISTITUTO POLIGRAFICO E ZECCA DELLO STATOLIBRERIA DELLO STATO
ROMA MMVI
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Stampato in Italia - Printed in Italy
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COMMISSIONE PER IL RIORDINAMENTOE LA PUBBLICAZIONE
DEI DOCUMENTI DIPLOMATICI
PRESIDENTE
Pietro PASTORELLI, professore ordinario di Storia dei trattati e politica inter-nazionale nellUniversit La Sapienza di Roma.
VICE PRESIDENTE
Ennio DI NOLFO, professore emerito dellUniversit di Firenze, gi ordinariodi Storia delle relazioni internazionali.
MEMBRI
Gianluca ANDR, professore ordinario (a r.) di Storia dei trattati e politicainternazionale nellUniversit La Sapienza di Roma.
Giovanni BUCCIANTI, professore ordinario di Storia dei trattati e politicainternazionale nellUniversit di Siena.
Giampiero CAROCCI, libero docente di Storia moderna nellUniversitLa Sapienza di Roma.
Massimo CASTALDO, ambasciatore (a r.).Fulvio DAMOJA, professore ordinario (a r.) di Storia delle relazioni interna-
zionali nellUniversit di Perugia.Edoardo DEL VECCHIO, professore ordinario (a r.) di Storia delle relazioni
internazionali nellUniversit di Padova.Giustino FILIPPONE THAULERO, professore ordinario (a r.) di Storia dei rap-
porti tra Stato e Chiesa nellUniversit La Sapienza di Roma.Italo GARZIA, professore ordinario di Storia delle relazioni internazionali
nellUniversit di Bari.
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Renato GRISPO, presidente di sezione (on.) della Corte dei conti, gi diretto-re generale per i beni archivistici del Ministero per i beni culturali eambientali.
Francesco LEFEBVRE DOVIDIO, professore straordinario di Storia delle rela-zioni internazionali nellUniversit La Sapienza di Roma.
Giampiero MASSOLO, ambasciatore, direttore generale per il personale delMinistero degli affari esteri.
Paola OLLA, professore ordinario di Storia delle relazioni internazionali nel-lUniversit di Milano.
Paolo PUCCI DI BENISICHI, ambasciatore, segretario generale del Ministerodegli affari esteri.
Gianluigi ROSSI, professore ordinario di Storia dei trattati e politica interna-zionale nellUniversit La Sapienza di Roma.
Giuseppe ROSSINI, libero docente di Storia contemporanea nellUniversitLa Sapienza di Roma.
Enrico SERRA, professore emerito dellUniversit di Bologna, gi ordinariodi Storia dei trattati e politica internazionale.
Giuseppe VEDOVATO, professore emerito dellUniversit La Sapienza diRoma, gi ordinario di Storia dei trattati e politica internazionale.
Brunello VIGEZZI, professore ordinario (a r.) di Storia moderna nellUni-versit di Milano.
SEGRETERIA GENERALE
Sezione per la pubblicazione dei Documenti Diplomatici ItalianiDott. Maria Laura PIANO MORTARI, dott. Antonella GROSSI, dott. Ersilia FAB-
BRICATORE, dott. Francesca GRISPO, dott. Rita Luisa DE PALMA, dott. Patri-zia DI GIANFELICE, dott. Gian Luca BORGHESE, sig.ra Andreina MARCOCCI,sig.ra Daniela VELLA, dott. Paola TOZZI-CONDIVI, sig.ra Anna QUARTUCCI.
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PIANO GENERALE DELLOPERA
* 1 Serie: 8 gennaio 1861-20 settembre 1870, completa in tredici volu-mi, curati da Walter Maturi (I, II, XIII), Ruggero Moscati (III, IV, V, VI,VII) e Ennio Di Nolfo (VIII, IX, X, XI, XII).
* 2 Serie: 21 settembre 1870-9 marzo 1896, completa in ventisettevolumi, curati da Federico Chabod (I), Angelo Tamborra (II, III, IV,V, VI, VII, VIII, IX), Franco Valsecchi (X, XI, XII), Ennio Di Nolfo(XIII, XIV), Edoardo Del Vecchio (XV-XVI, XVII-XVIII, XIX,XX), Renato Mori (XXI) e Giampiero Carocci (XXII, XXIII, XXIV,XXV, XXVI, XXVII).
3 Serie: 10 marzo 1896-31 dicembre 1907, in undici volumi: pubblicatii voll. I-VII (10 marzo 1896-2 novembre 1903) a cura di Carlo Morandi(I), Giacomo Perticone (II, III), Enrico Serra (IV, V, VI) e GiampieroCarocci (VII).
4 Serie: 1 gennaio 1908-2 agosto 1914, in dodici volumi: pubbli-cati i voll. V-VI e VII-VIII (11 dicembre 1909-18 ottobre 1912) acura di Edoardo Del Vecchio e XII (28 giugno-2 agosto 1914) acura di Augusto Torre.
* 5 Serie: 3 agosto 1914-3 novembre 1918, completa in undici volumi,curati da Augusto Torre (I), Ettore Anchieri (II, III, IV, VII, VIII, IX, X,XI), Pietro Pastorelli (II, III) e Federico Curato (V, VI).
6 Serie: 4 novembre 1918-30 ottobre 1922, in sette volumi: pubblicati ivoll. I-II (4 novembre 1918-23 marzo 1919) a cura di Rodolfo Mosca.
* 7 Serie: 31 ottobre 1922-14 aprile 1935, completa in sedici volumi,curati da Ruggero Moscati (I, II, III, IV) e Giampiero Carocci (V, VI,VII, VIII, IX, X, XI, XII, XIII, XIV, XV, XVI).
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* 8 Serie: 15 aprile 1935-3 settembre 1939, completa in tredici volumi,curati da Renzo De Felice e Pietro Pastorelli (I, II, III), Gianluca Andr (IV,V, VI, VII, VIII, IX, X, XI) e Mario Toscano (XII, XIII).
* 9 Serie: 4 settembre 1939-8 settembre 1943, completa in dieci volumi,curati da Mario Toscano (I, II, III, IV, V), Pietro Pastorelli (VI, VII, IX,X) e Giuseppe Vedovato (VIII).
* 10 Serie: 9 settembre 1943-7 maggio 1948, completa in sette volumi,curati da Pietro Pastorelli (I, III, IV, VI, VII) e Ennio Di Nolfo (II, V).
11 Serie: 8 maggio 1948-24 giugno 1953, in otto volumi: pubblicati ivoll. I e II (8 maggio-30 giugno 1949) a cura di Ennio Di Nolfo (I) e diPietro Pastorelli (II).
12 Serie: 25 giugno 1953-11 giugno 1958, in sette volumi, in prepara-zione.
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AVVERTENZA
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1. Questo volume, undicesimo della serie ottava, racchiude il materiale relativo alperiodo che dal 1 gennaio giunge al 22 maggio 1939, giorno in cui sottoscritta lal-leanza italo-tedesca nota come Patto dAcciaio. Viene cos completata la serie ottava conla saldatura al volume XII, il primo della raccolta ad essere pubblicato nel lontano 1952.
La distruzione dello Stato cecoslovacco, a met marzo, lavvenimento piimportante di questo periodo, per la gravit della crisi cui d luogo e, ancor pi, perla sua rilevanza in quella catena di fatti che porta allo scoppio della seconda guerramondiale. Le reazioni che provoca a Roma sono note da tempo attraverso il Diario diCiano, che in questo caso risulta particolarmente prezioso. Il materiale che qui sipubblica fornisce altri elementi interessanti.
Innanzitutto, confermato che i dirigenti italiani sono colti completamente di sor-presa. Lambasciata a Berlino, dopo il discorso pronunciato da Hitler al Reichstag il 30gennaio giudicato tranquillizzante, ha segnalato pi volte i sintomi di una tendenzameno aggressiva o addirittura pacifica nella politica tedesca. Daltra parte, n da Berlinosi preavvertiti di quanto si sta preparando, n dalla rappresentanza a Praga sono giuntidei segnali che lascino prevedere la crisi. Nemmeno laccentuarsi del separatismo inSlovacchia ha destato particolare allarme, certo non stato visto come il preludio diuniniziativa tedesca che abbia per obbiettivo la distruzione dello Stato cecoslovacco.
Anche nella fase esecutiva dellazione tedesca, Roma scarsamente informata,mai consultata. Le comunicazioni che lambasciatore Attolico fa giungere a PalazzoChigi in quei giorni cruciali consentono di seguire nei particolari i tentativi che, a par-tire dall11 marzo, Attolico compie con von Ribbentrop e presso gli uffici della Wil-helmstrasse (dove tutti si sono resi irreperibili) per essere messo a conoscenza dellasituazione e delle intenzioni del governo tedesco: solo nella notte tra il 13 e il 14marzo lambasciatore in grado di comunicare, dopo un altro colloquio con von Rib-bentrop, che Berlino ha deciso di appoggiare lindipendenza della Slovacchia e di daremano libera agli ungheresi nella Rutenia Subcarpatica (della sorte riservata alla Boe-mia non gli viene detto niente di definitivo). Cos, Roma non solo messa ancora unavolta di fronte al fatto compiuto ma deve constatare la chiara volont da parte tedescadi evitare qualsiasi forma di consultazione, certo per non avere intralci nellesecuzionedei piani fissati ma anche perch si vuole affermare, anche nei confronti dellItalia,che spetta solo a Berlino decidere le sorti della Cecoslovacchia come parte di una zonadellEuropa di competenza esclusiva della Germania.
Le rappresentanze diplomatiche e consolari italiane segnalano ampiamente lefortissime reazioni provocate dal colpo di forza tedesco, il diffuso timore di nuoveaggressioni, lindignazione profonda e lavversione sempre pi forte nei confronti
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della Germania nazista che nei vari Paesi si manifesta anche a livello di governo. Adalimentare queste reazioni si fa notare sono soprattutto due punti che vengonoindicati subito come fondamentali. Innanzitutto, il fatto che, per la prima volta, laGermania nazista si impadronita di territori non abitati da popolazione tedesca e loha fatto dichiaratamente in base al principio dello spazio vitale, che rispon-de ad una logica di dominazione e che per la sua indeterminatezza non consente diidentificare i futuri obiettivi del Reich. Secondo punto: Hitler ha distrutto non laCecoslovacchia creata dai vincitori al termine della Prima Guerra Mondiale ma laCecoslovacchia che lui stesso aveva contribuito a ridisegnare con gli accordi diMonaco e con lArbitrato di Vienna. Hitler, dunque, non ha rispettato gli impegniche aveva preso pochi mesi prima: la sua parola non pi credibile.
dallambasciata dItalia a Berlino che come naturale giungono i rilie-vi di maggiore interesse. Sia lambasciatore Attolico, sia laddetto militare, generaleMarras (che nei suoi rapporti va ben al di l degli aspetti tecnico-militari), sottolinea-no il significato antipolacco dellazione tedesca: in caso di conflitto la Germania ora in grado di attaccare il territorio della Polonia su un fronte molto pi ampio, men-tre sul piano politico Berlino rafforza la sua capacit di pressione in appoggio allerichieste circa Danzica ed il transito attraverso il Corridoio. evidente fannonotare che la Germania ha accantonato le rivendicazioni in materia coloniale, perconcentrare il suo dinamismo nellEuropa Orientale ed quindi prevedibile che tornia porre con maggior forza le rivendicazioni nei riguardi della Polonia. Ma Attolico eMarras sono concordi nel ritenere che, per il momento, Hitler non arriver fino a pro-vocare una guerra, soprattutto perch lo sottolinea in particolare Marras leForze Armate tedesche hanno bisogno ancora di qualche tempo per completare il loroprogramma di riarmo. E questa previsione sembra trovare subito conferma in ci chelo stesso Hitler dice ad Attolico il 20 marzo, in unudienza che ha come scopo princi-pale proprio di far presente agli italiani lopportunit di evitare, per ora, un conflittocon la Francia in modo da consentire alla flotta tedesca di portare a termine la suapreparazione.
Ma Attolico fa pervenire anche un quadro pieno di ombre della situazioneconsiderata dal punto di vista dei rapporti tra Roma e Berlino e lo fa in un rapportoscritto con coraggiosa chiarezza allindomani degli avvenimenti, il 18 marzo. Non lecito scrive che Berlino abbia posto nel nulla le decisioni di Monaco, di cuilItalia era stata il fattore determinante, tanto meno che abbia distrutto lArbitratodi Vienna, di cui lItalia era stata la forza preponderante. E non lecito che siastata data via libera agli ungheresi nella Rutenia Subcarpatica senza nemmeno infor-mare Roma, cos da far risultare che le aspirazioni ungheresi sono soddisfatte grazieal placet della sola Germania, con gli inevitabili riflessi sulla posizione di Budapest,fino a quel momento orientata verso Roma pi che verso Berlino. Occorre dunquechiarire, conclude Attolico, e prima di stringere ulteriormente i legami tra le PotenzedellAsse con unalleanza, quale valore viene assegnato dai tedeschi al pi elementa-re dei doveri reciproci, quello dellinformazione e della consultazione. E chiarire,altres, se lItalia deve considerarsi estromessa dai Balcani, essendole riservata sola-mente lacqua del Mediterraneo.
Il rapporto subito trasmesso a Palazzo Venezia da Ciano (che condivide moltedelle perplessit e delle riserve dellambasciatore) ma Mussolini che pure sottoli-
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nea il documento nei suoi punti pi significativi non ne indotto a riconsiderare lalinea di piena solidariet con Berlino.
Sui fattori che determinano questo suo atteggiamento, la documentazionediplomatica fornisce delle indicazioni che, pur non consentendo di rispondere a tuttigli interrogativi, presentano un certo interesse. confermato che lattenzione diMussolini resta centrata costantemente e pressoch esclusivamente sulle sortidella Croazia che si teme possa ora cadere sotto linfluenza del Reich come logicaconseguenza della sua accresciuta presenza nel Bacino danubiano. Ne consegue che,una volta ottenute da Berlino delle assicurazioni in proposito, Mussolini non prendeiniziative volte a fronteggiare, in una prospettiva di tempo maggiore, la pesante ege-monia germanica e i pericoli che ne derivano per gli interessi dellItalia. Dalla docu-mentazione non emergono, infatti, degli elementi a confermare lipotesi, avanzata insede storiografica, che Mussolini assuma un atteggiamento di attesa con il chiarodisegno di riequilibrare poi la posizione dellItalia attraverso un riavvicinamentoalle Democrazie. Piuttosto da ritenere che, a parte le considerazioni di politicainterna che hanno certo il loro peso, per Mussolini abbia valore decisivo la convin-zione che in Europa non esistono delle forze in grado di contrastare con successolegemonia germanica.
Sorge a questo punto il dubbio che, sul momento, il capo del governo italianosottovaluti la svolta avvenuta in Gran Bretagna (come sembrerebbe confermato dallascarsa attenzione attribuita alla lettera che Chamberlain gli invia il 20 marzo). Tralaltro, durante tutta la crisi, lambasciata a Londra si limita a trasmettere il testo deidiscorsi di Chamberlain e di Halifax e le rassegne della stampa britannica senzaaggiungere una riga di commento a sottolineare certi aspetti che forse possono, senon sfuggire, essere sottovalutati a Roma: primo fra tutti il fatto che il nuovo corsodella politica britannica accompagnato da una reazione di opinione pubblica tantoforte ed estesa da eliminare il dubbio, pi volte espresso da Mussolini, che in GranBretagna non vi sia la volont e la forza morale di opporsi alla politica tedesca diaggressione.
Con il discorso agli squadristi del 26 marzo rivolto allinterno non meno cheallestero Mussolini conferma la linea di piena fedelt allAsse e si chiude ogniprospettiva di mutamento nata dalla crisi.
Un secondo avvenimento di grande portata si ha il 1 aprile quando ha terminela guerra civile spagnola. Le ultime vicende militari e politiche della guerra sonoseguite da Roma con preoccupata attenzione. Landamento delle operazioni in Cata-logna decisamente favorevole ma si teme che Franco non sfrutti a fondo il succes-so, specie dopo che i governativi, con una mossa che ha avuto pi volte successo inpassato, hanno lanciato un attacco diversivo sul fronte di Crdoba. E si teme altresche Franco possa prestare ascolto alle offerte di mediazione e agli appelli per unapace di compromesso che giungono da pi parti.
La pressione che Roma esercita sul Generalissimo , in questa fase, molto forte. lo stesso Mussolini a scongiurarlo di dare un carattere risolutivo al successodelle operazioni sul fronte catalano, mentre da Roma si ribadisce la necessit di porrefine alla guerra con una vittoria senza compromessi, unica soluzione che risponda aisacrifici sostenuti e che possa assicurare la governabilit del Paese. E di fronte alle
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voci di un possibile intervento francese, si avverte Londra e Berlino che in tal caso gi deciso linvio in Spagna di reparti regolari italiani, anche a costo di provocare unconflitto generale.
La conclusione della guerra fa sorgere altre preoccupazioni. Da Roma si guardacon estrema diffidenza ai segni di miglioramento nei rapporti fra Francia e governospagnolo che trova espressione nellinvio a Madrid, quale ambasciatore, di un perso-naggio come il maresciallo Ptain e nella conclusione degli accordi Jordana-Brard.Lallarme tale che Ciano accoglie con soddisfazione la notizia della prossima con-clusione di un trattato di amicizia tra Spagna e Germania che si presenta simmetrico anche se meno impegnativo nella sua formulazione al trattato italo-spagnolodel novembre 1936. Servir ad arginare le manovre francesi verso la Spagna, spiega.Le conseguenze negative che, anche per gli interessi italiani, possono venire daunulteriore crescita dellinfluenza tedesca sono messe in secondo piano di fronteallo spettro di un riavvicinamento tra Parigi e Madrid.
in questo quadro che va vista anche liniziativa di chiedere limmediata ade-sione della Spagna al Patto Anticomintern che, presa dal governo tedesco verso lamet di gennaio e sul momento accantonata come prematura, viene posta nuova-mente sul tappeto da parte italiana non appena si profila imminente la caduta di Bar-cellona. Le resistenze del governo spagnolo, che chiede di rinviare la firma a dopola conclusione della guerra, fanno s che laccordo venga sottoscritto solo il 27marzo e con limpegno di mantenerlo, per il momento, segreto. Ma le pressioni ita-liane e tedesche riprendono gi alla vigilia della resa di Madrid e costringono ilgoverno spagnolo apertamente riluttante ad accettare che il protocollo di ade-sione venga pubblicato.
La documentazione italiana non fornisce elementi circa la traccia lasciata neidirigenti spagnoli da pressioni condotte in modo cos pesante e che li obbligano asubordinare gli interessi della Spagna a quelli delle Potenze dellAsse. un aspettoche avr il suo peso sullatteggiamento successivo del governo spagnolo ma che sem-bra essere trascurato a Roma come a Berlino.
Il materiale relativo allazione italiana in Albania, terzo avvenimento di spiccodi questo periodo, stato qui pubblicato con ampiezza, cos da fornire il maggiornumero possibile di elementi, sia sul processo attraverso il quale matura fra molteesitazioni e ripensamenti la decisione di agire, sia sugli aspetti politici connessiallesecuzione, sia, infine, sui riflessi che si hanno sul piano internazionale, coscome sono visti e valutati da Roma.
Il problema albanese viene posto sul tappeto da Ciano poco dopo la met digennaio, in occasione della sua visita in Jugoslavia: lamicizia della Jugoslavia con-siderata a Roma, troppo preziosa perch si pensi di metterla in pericolo con unazio-ne realizzata senza previo accordo con il governo di Belgrado. Ci che Ciano offrenei suoi colloqui con Stojadinovi la spartizione dellAlbania nel quadro di unapolitica di stretta collaborazione che prevede anche lappoggio italiano alle mirejugoslave su Salonicco. E Stojadinovi approva, in linea di massima, il progetto ita-liano che, si concorda, verr poi negoziato al di fuori dei canali diplomatici normali.
La caduta di Stojadinovi, il 4 febbraio, segna una svolta nella questione. Lideadi unazione concordata con Belgrado viene abbandonata, mentre si ritiene vi siano
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motivi per accelerare i tempi ed agire prima che un diverso orientamento di politicaestera del nuovo governo assicuri maggiori appoggi alla Jugoslavia da parte dellePotenze occidentali. Ma ad agire con rapidit spingono anche altri elementi che sonomessi in luce dalla documentazione qui pubblicata.
C, innanzitutto, lallarme suscitato a Roma dalle notizie di tentativi di pene-trazione economica tedesca in Albania. Di fronte alle fortissime reazioni italiane lAlbania un affare interno dellItalia le smentite e le assicurazioni dellaWilhelmstrasse sono perentorie ma non convincono del tutto, anche perch lallarmesi ripete e a Roma non si riesce ad accertare se ci si trova di fronte alle iniziative diqualche funzionario tedesco di secondordine troppo solerte o se non si tratta invecedi mosse partite da pi alto livello.
Ad agire con rapidit spingono poi le notizie che da tempo invia da Tirana ilministro Jacomoni sulla debolezza del regime di Re Zog e sullatteggiamento dellapopolazione albanese che dice non solo non ostile allItalia ma attende conimpazienza larrivo degli italiani. Sono notizie che fanno ritenere unazione in Alba-nia di rapido successo sul piano militare e pi presentabile sul piano internazionalee che vengono accolte con interesse a Roma (questi documenti sono sempre sottopo-sti a Mussolini che ne sottolinea le frasi pi ottimistiche).
Ma nonostante il ministro Jacomoni faccia presente a pi riprese che una situa-zione tanto favorevole non pu prolungarsi molto, e nonostante le pressioni di Ciano,Mussolini vuole prima aspettare la vittoria definitiva di Franco in Spagna e la conclu-sione dellalleanza con la Germania e ancora agli inizi di marzo conferma questa suaposizione di attesa.
A cambiare il quadro della situazione il colpo di forza germanico sulla Ceco-slovacchia: da l risulta confermato che viene la spinta decisiva ad agire.
La storiografia ha messo in evidenza, a questo proposito, il desiderio dei verticifascisti di dimostrare che lAsse non funziona esclusivamente a vantaggio della Ger-mania. un aspetto legato anche ad esigenze di politica interna, ora divenute pipressanti per le reazioni negative che il colpo di forza tedesco in Cecoslovacchia haprovocato nellopinione pubblica italiana, dove cresce il timore di essere coinvolti inun conflitto a causa della solidariet con la Germania. Ma ad agire spingono anchealtri elementi. In primo luogo il timore che la Germania, come sviluppo logico dellaposizione dominante ottenuta nellarea danubiana, effettui ora una spinta verso lA-driatico. In questa prospettiva, il pieno controllo dellAlbania non ha lo scopo dirilanciare la politica balcanica dellItalia ma costituisce piuttosto una estrema mossadifensiva volta ad impedire che linfluenza tedesca si estenda allimmediato retroter-ra adriatico.
Naturalmente, unazione in Albania poi vista a Roma anche in relazioneallincerta situazione jugoslava, di fronte alla quale lorientamento del governo italia-no non ancora definito. Uscito di scena Stojadinovi, si guarda ora con interesse aduna eventuale dissoluzione dello Stato jugoslavo che, oltre ad eliminare una minacciada oriente in caso di conflitto con la Francia, consentirebbe lannessione del KossovoallAlbania e soprattutto darebbe la possibilit di creare una Croazia indipendentesulla quale si conta di avere uninfluenza esclusiva ( in questa prospettiva che sonoavviati e sviluppati i contatti con gli indipendentisti di Macek di cui si d qui docu-mentazione). Ma a Roma si ha anche la consapevolezza del pericolo che a trarre
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maggiori vantaggi da una crisi dello Stato jugoslavo possa essere la Germania. Ciche appare chiaro che, qualunque possa essere lo sviluppo degli avvenimenti, ilpieno controllo del territorio albanese offre vantaggi di tutto rilievo. Innanzitutto, dalpunto di vista militare perch consente di controllare limboccatura dellAdriatico e in caso di conflitto con la Jugoslavia di aprire un secondo fronte a sud. E poisul piano politico, come condizionamento sul governo di Belgrado che si vedrebbecostretto ad abbandonare ogni velleit di riavvicinamento alle Democrazie occidenta-li e ad allentare i suoi vincoli con lIntesa Balcanica.
Sulla decisione di agire subito in Albania influisce, infine, la sottovalutazione diMussolini e di Ciano delle reazioni che si sarebbero avute da parte britannica. Ci dovuto, in parte, al fatto che dallatteggiamento dellambasciatore Perth Ciano traelimpressione che Londra guardi con comprensione ad un rafforzamento dellaposizione italiana in Albania. A far ritenere che le reazioni britanniche sarebbero tuttosommato limitate anche il tono della stampa britannica: quando, da Tirana, il mini-stro Jacomoni prospetta lopportunit di chiarire a Londra gli obiettivi dellazioneitaliana ad evitare che il governo britannico possa incoraggiare Re Zog alla resisten-za, Ciano, come risposta, gli telegrafa un riassunto degli articoli pubblicati dai gior-nali britannici che tutti sembrano considerare senza allarme lipotesi di un protettora-to italiano sullAlbania.
In realt, lazione in Albania ha ripercussioni importanti sul piano internaziona-le anche per il momento in cui si situa: non trascorso un mese dalla distruzionedella Cecoslovacchia e solo pochi giorni prima c stata la vittoria dei nazionalistispagnoli che pone interrogativi circa i suoi possibili riflessi sullequilibrio mediterra-neo (lannuncio della adesione della Spagna al Patto Anticomintern, l8 aprile, rendequesti interrogativi ancora pi preoccupanti). Il tentativo che Ciano compie attraver-so le ambasciate a Londra e a Parigi di presentare lazione in Albania come volta acontrastare lavanzata della Germania nei Balcani (ci che in parte vero) non hanessun successo. Al contrario, come segnalano le rappresentanze italiane, si diffondela convinzione che ora anche Roma si muova secondo la logica dello spazio vitaleed abbia agito, daccordo con Berlino, nel quadro di una operazione che mira a rea-lizzare il controllo del sud balcanico da parte delle Potenze dellAsse.
In questa situazione, le reazioni che si hanno da parte britannica sono contra-riamente alle previsioni di Palazzo Chigi molto forti. Perch lazione in Albanianon costituisce soltanto una violazione dei Patti di Pasqua, ma segna il fallimento ditutta la politica seguita da Chamberlain nei confronti dellItalia. Fino a quel momen-to, il Primo Ministro britannico aveva sperato di indurre Mussolini a differenziare,sia pure nellambito dellAsse, la posizione italiana da quella della Germania e adesercitare unazione frenante su Berlino. E ancora il 20 marzo gli aveva inviato unalettera per chiedergli di intervenire su Hitler perch ponesse fine alla sua politica diaggressioni, segno che persisteva in lui la distinzione tra i due dittatori e che Musso-lini era pur sempre considerato un interlocutore valido. Ma ora Chamberlain si sentetradito nelle sue attese ed esposto agli attacchi dellopposizione e degli uominidel suo stesso partito che da tempo auspicano un atteggiamento di fermezza di fronteagli Stati totalitari. Le sue reazioni sono durissime e vengono in luce quando daRoma viene proposto, per attenuare la tensione, di annunciare il prossimo ritiro deilegionari dalla Spagna. La proposta fatta pervenire a Chamberlain attraverso il
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canale segreto dellavvocato Dingli e di sir J. Ball riceve una risposta che indi-ca come ormai sia venuta meno ogni fiducia verso Mussolini e il suo governo: lan-nuncio del ritiro immediato potrebbe essere utile, la semplice indicazione di una datafutura irrilevante. E quando da parte italiana ci si dichiara disposti ad un ritiroimmediato purch Chamberlain si impegni a non ostacolare lunione delle CoronedItalia e di Albania, la risposta seccamente negativa.
Il nuovo atteggiamento britannico ha la sua manifestazione pi significativa il13 aprile con lannuncio della garanzia alla Grecia. Proprio il giorno prima il governoitaliano aveva reso pubbliche le assicurazioni date ad Atene di rispettare lintegritterritoriale della Grecia: la garanzia alla Grecia indica che da parte britannica non siannette pi credibilit agli impegni presi dallItalia. Lazione in Albania ha davveroimpresso una svolta ai rapporti tra Roma e Londra.
Lazione italiana poi connessa allorigine di un altro avvenimento che, ancheper il suo indiretto collegamento con la garanzia britannica alla Grecia, si ripercuotesullequilibrio politico e strategico del Mediterraneo: la dichiarazione anglo-turca del12 maggio. Entrambi gli avvenimenti si basano sulla convinzione che lazione inAlbania non sia da considerarsi fine a se stessa ma costituisca la prima fase di uno-perazione pi vasta che lItalia intende condurre, per conto suo o dintesa con la Ger-mania, con lobiettivo di mettere sotto controllo il sud della Penisola balcanica. unaconvinzione che si ha ad Atene, dove ritenuto non solo probabile ma imminente uncolpo di mano sulle Isole Jonie, cos come ad Ankara, dove la diffidenza nei confron-ti dellItalia radicata da tempo fa ora ritenere che lItalia si appresti ad unof-fensiva in direzione dellEgeo. Ipotesi, questa, come segnala lambasciata adAnkara che viene avvalorata dalla presenza in Albania di forze militari italianemolto superiori alle esigenze di controllo del territorio (non si sono trovati elementiche chiariscano i motivi di questo spiegamento di forze che suscita allarme anche aLondra e in altre capitali). Daltra parte, le assicurazioni che, su pressione di Berlino,Ciano d allambasciatore di Turchia, anzich tranquillizzare sono motivo di inquie-tudine per Ankara dove si osserva che ad esse non stato dato quel risalto pubblicoche vi stato invece nel caso delle assicurazioni alla Grecia. In questa situazione, idirigenti turchi decidono di abbandonare la linea di neutralit fin l seguita per sotto-scrivere con la Gran Bretagna la dichiarazione del 12 maggio che impegna i duePaesi allassistenza reciproca nel caso di unaggressione che porti la guerra nel Medi-terraneo. una svolta della politica di Ankara sulla quale, peraltro, ha avuto gran-de influenza anche la pesante ipoteca che la Germania ha posto sulla Romania con iltrattato economico del 23 marzo che, mentre fa considerare pi credibile e concre-tamente efficace un aiuto britannico alla Grecia, in pratica chiude allItalia lOrientemediterraneo.
Linizio dellanno 1939 coincide con lavvio della trattativa per lalleanza italo-tedesco-giapponese, che, a maggio, si trasformer poi in un rapido negoziato a due,italo-tedesco, una volta costatato il carattere considerato troppo limitato degli impe-gni che, almeno per il momento, Tokio disposta ad assumere.
La documentazione relativa allintera trattativa contenuta nellarchivio delministero degli Esteri italiano nota da tempo attraverso lo studio di Mario Toscanosulle origini diplomatiche del Patto dAcciaio e le ricerche ora effettuate, dopo il rior-
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dino delle carte di Gabinetto, non hanno portato alla luce nientaltro di particolar-mente importante. Ma il materiale qui pubblicato consente di definire meglio il qua-dro generale entro il quale si svolge il negoziato cos come visto da Roma e dimeglio comprendere i motivi della posizione assunta dal governo italiano in alcunimomenti della trattativa.
La documentazione sulla fase conclusiva del negoziato lascia tuttavia senzarisposta alcuni interrogativi di non poco conto.
In primo luogo risulta sorprendente limprovvisa decisione di Mussolini di pro-porre unalleanza a due mentre, il 6-7 maggio, in corso a Milano lincontro di Ciano evon Ribbentrop. una soluzione, quella dellalleanza a due, che Mussolini ha gimostrato di preferire ma, in precedenza, il capo del governo italiano ha anche ribadito,e a pi riprese, che occorre prima definire con la Germania le rispettive sfere di interes-si e fissare nello spazio e nel tempo gli obiettivi di ciascuna delle due Potenze. Ci chesorprende non dunque la scelta dellalleanza a due ma il fatto che Mussolini rinunciad un chiarimento di cui ha tanto sottolineato limportanza e che ora si presenta ancorpi necessario di fronte al dilagare dellinfluenza germanica nellEuropa danubiano-balcanica. La documentazione darchivio non fornisce, infatti, alcun elemento dal qualeemerga il delinearsi di un orientamento nuovo su questo punto da parte di Mussolini.Resta la spiegazione, accolta in sede storiografica, che una decisione di cos grandeportata sia stata presa da Mussolini come reazione agli articoli apparsi nella stampafrancese circa un indebolimento dei rapporti tra le due Potenze dellAsse e circa pre-sunti disordini avvenuti a Milano in connessione con larrivo di von Ribbentrop.
In secondo luogo, risulta difficilmente comprensibile latteggiamento di Cianoche, una volta deciso di concludere lalleanza a due, rinuncia a preparare un suo pro-getto e ne affida il compito a von Ribbentrop, senza nemmeno concordarne le lineegenerali. una decisione che determina una svolta nel negoziato perch i tedeschi neapprofittano per presentare un testo dal contenuto assolutamente anomalo unal-leanza offensiva e difensiva, erga omnes e di durata illimitata che, dopo alcunemodifiche introdotte su richiesta degli italiani, che comunque non ne alterano lecaratteristiche essenziali, diventa il Patto dAcciaio.
A quanto sembra ne conferma qualche accenno di Ciano allambasciatoretedesco, von Mackensen da parte italiana ci si aspetta di ricevere un documentoche nelle sue linee generali ricalchi i precedenti progetti di alleanza tripartita. Unaprevisione sorprendente perch invece del tutto prevedibile del resto, lamba-sciatore Attolico lo fa subito presente che unalleanza tra le due Potenze dellAsseavr carattere ben diverso da unalleanza con la partecipazione del Giappone di cui emersa la limitata disponibilit ad impegnarsi. Linerzia di Ciano risulta poi tanto piinspiegabile perch in un trattato a due possono e devono trovare posto delledisposizioni a tutela di specifici interessi italiani (prima fra tutti una solenne riconfer-ma della frontiera comune) ed evidente che una trattativa in proposito si presentermolto pi difficile se condotta sulla base di un progetto redatto da Berlino. Sta difatto che negli archivi italiani non si trovato, a questo proposito, nessun documentointerno di carattere preparatorio.
Infine, la documentazione darchivio non d indicazioni circa le reazioni che sihanno a Roma una volta posti di fronte ad un progetto di alleanza cos diverso da quel-lo che ci si era attesi.
XVI
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Non c comunque indizio che venga presa in considerazione lipotesi di chie-dere delle modifiche sostanziali del testo proposto dai tedeschi: arrivati a questopunto, la richiesta equivarrebbe ad un rifiuto e avrebbe ripercussioni laceranti allin-terno dellAsse. Il fatto che Mussolini e Ciano appaiono prigionieri di una situazio-ne che essi stessi hanno creato: una trattativa volta a limitare il carattere offensivo etotalitario dellalleanza non pi possibile per il solo fatto che, al termine dellin-contro di Milano, stata pubblicamente annunciata su richiesta di Mussolini limminente sottoscrizione di unalleanza tra i due Paesi dellAsse ed un ritardodarebbe corpo e credibilit alle voci di dissensi tra Roma e Berlino pi volte messe incircolazione dalla stampa francese e britannica.
Daltra parte, la documentazione darchivio conferma limportanza che da parteitaliana viene assegnata a due elementi.
Innanzitutto, il fatto che a pi riprese entrambe le parti si sono dichiarate dac-cordo sulla necessit di evitare un conflitto per un periodo di tre (o quattro) anni:Mussolini nelle istruzioni date a Ciano in vista dellincontro di Milano sottolineaquesto punto fino a farlo apparire come una premessa e von Ribbentrop conferma aCiano di essere pienamente daccordo in proposito. In realt, questa concordanza sibasa su un equivoco: gli italiani intendono escludere qualsiasi conflitto, i tedeschi siriferiscono, invece, ad una guerra con le grandi Democrazie e non escludono un con-flitto localizzato, come ritengono possa restare quello tra Germania e Polonia. Nel-lincontro di Milano, lequivoco non chiarito, ne esce anzi aggravato e lalleanzacontinua ad essere vista, dagli italiani, nella prospettiva di alcuni anni di pace.
In secondo luogo, da parte italiana si assegna unimportanza particolare allim-pegno di consultazione contenuto nel progetto di alleanza che redatto secondo unaformula notevolmente ampia (impegno delle parti a restare permanentemente in con-tatto su tutte le questioni relative ai loro interessi comuni e alla situazione generaleeuropea). A Roma, si ancora sotto limpressione di quanto accaduto in occasionedella recente crisi cecoslovacca e non sono state dimenticate le volte in cui Berlino hainformato delle sue intenzioni a decisione presa o addirittura quando gi era passataallazione: limpegno di consultazione si pensa dovr porre al riparo dal ripeter-si di quelle situazioni. Non solo. Attraverso la consultazione permanente si conta dipoter esercitare unazione moderatrice su Berlino e di giungere alla formazione di unapolitica comune che sia una vera politica dellAsse. Linfluenza che in questo momen-to decisivo i due elementi prospettiva di un periodo di pace, impegno di consulta-zione hanno sullatteggiamento di Mussolini e di Ciano appare indiscutibile.
Linsieme di queste circostanze fa s che le aggiunte e le modifiche al progettotedesco di alleanza siano limitate. Tra queste, il richiamo al carattere definitivo dellafrontiera comune, suggerito da Attolico, pur se inserito nel preambolo e non in unarticolo a s, risulta senza dubbio importante, anche perch un silenzio in propositoavrebbe potuto consolidare la convinzione, diffusa non solo tra gli altoatesini maanche in alcuni ambienti del partito nazista, che la frontiera del Brennero sia suscetti-bile di modifiche e ci proprio quando da parte italiana stata posta sul tappeto unasoluzione radicale del problema dellAlto Adige da attuarsi come aveva prospetta-to a suo tempo Hitler mediante un trasferimento di popolazione. Assai modestonelle sue conseguenze pratiche invece il fugace accenno al rispetto degli interessireciproci, inserito anchesso nel preambolo, certo lontanissimo da quel chiarimento
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tante volte indicato come necessario da Mussolini. Data lesigenza di concludererapidamente, non si ritiene possibile andare pi in l di unenunciazione generica macos il problema resta irrisolto, mentre, una volta conclusa lalleanza, la forza nego-ziale dellItalia viene a ridursi.
2. I documenti qui pubblicati provengono nella quasi totalit dallArchivio Sto-rico del Ministero degli Affari Esteri e pi precisamente dai seguenti fondi: raccoltadei telegrammi in partenza e in arrivo serie R. e P.R., compresi i telegrammi Gabi-netto segreto non diramare; telegrammi Ufficio Spagna (che costituiscono una seriea s); archivio di Gabinetto serie 1923-1943; archivio Affari Politici serie 1931-1945; archivi delle ambasciate e legazioni; archivio De Felice (carte Grandi).Alcuni documenti sono tratti dallArchivio Centrale dello Stato, dallArchivio del-lUfficio Storico dello Stato Maggiore dellEsercito e dellArchivio dellUfficio Sto-rico della Marina Militare (come di consueto, in questo caso la loro provenienza stata indicata in nota).
Come gi stato osservato nei volumi precedenti, una lacuna grave di questadocumentazione data dalla mancata redazione da parte di Ciano di promemoriarelativi ai colloqui da lui avuti. In questi casi si rinviato, quando possibile, ai corri-spondenti documenti pubblicati nelle raccolte ufficiali degli altri Paesi e sono stateriportate anche le annotazioni in proposito contenute nel Diario di Ciano, di solitomolto sintetiche ma indicative degli aspetti di un colloquio considerati da lui come ipi interessanti. Al Diario di Ciano si fatto altres riferimento quando in strettaconnessione con la documentazione qui pubblicata ne vengono delle indicazionicirca la posizione di Mussolini e di Ciano, i loro orientamenti ed i motivi alla basedelle loro iniziative, elementi difficili da accertare altrimenti anche per lestremascarsezza di documenti interni (appunti di funzionari, promemoria degli Uffici,ecc.) contenuti nellarchivio.
In questo volume, come gi in quelli immediatamente precedenti, sono stateriprodotte le sottolineature fatte sui documenti da Mussolini, qui indicate da una rigaal di sotto delle parole, esattamente come nelloriginale.
Come gi segnalato nel volume precedente, stato ritrovato nelle Carte diGabinetto un fascicolo contenente gli elenchi dei documenti che scelti personal-mente da Ciano venivano inviati giornalmente in visione a Mussolini, i cosiddettiRapporti al Duce. Per il periodo qui considerato, il fascicolo presenta molte lacune(vi sono 71 elenchi su 142 giorni). Si ritenuto utile segnalare in nota quando undocumento qui pubblicato compreso in quegli elenchi.
In questo volume, come ultimo ad essere pubblicato nella serie ottava, sonostate aggiunte due appendici. La prima contiene alcuni documenti che non sono statirintracciati in tempo per essere inseriti nei volumi precedenti di questa stessa serie.La seconda contiene un gruppo di documenti relativi ai contatti avvenuti fino al31 agosto 1939 con gli ambienti croati.
3. Il dottor Andrea Visone, direttore dellArchivio Storico del Ministero, ha datola sua preziosa collaborazione per la scelta archivistica di base. La dottoressa RitaLuisa De Palma ha svolto ulteriori ricerche nellArchivio Storico del Ministero degliEsteri, ha effettuato le ricerche presso lArchivio Centrale dello Stato e lArchivio
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dellUfficio Storico della Marina Militare, ha redatto lindice sommario, la tavolametodica e lindice dei nomi, curato le appendici III, IV e V e realizzato la messa apunto del volume per la pubblicazione. La dottoressa Francesca Grispo ha condottole ricerche presso lArchivio dellUfficio Storico dello Stato Maggiore dellEsercito.La signora Andreina Marcocci stata di grande aiuto nella decifrazione e trascrizionedei molti documenti danneggiati dallumidit e ha collaborato alla redazione dellin-dice dei nomi. A tutti esprimo il mio vivo ringraziamento.
GIANLUCA ANDR
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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Actes = Actes et Documents du Saint Sige relatifs la seconde guerre mondiale,vol. 1, Le Saint Sige et la guerre en Europe, mars 1939-aot 1940, Citt delVaticano, Libreria Editrice Vaticana, 1965.
BD = Documents on British Foreign Policy 1914-1939, serie terza, London, HerMajestys Stationery Office, 1946-1984.
CIANO, Diario = G. CIANO, Diario 1937-1943, Milano, Rizzoli, 1980.
DDB = Documents diplomatiques belges, 1920-1940, Bruxelles, Acadmie Royalede Belgique, 1964-1966.
DDF = Documents diplomatiques franais (1932-1939), serie seconda, 1936-1939,Paris, Imprimerie Nationale, 1963-1986.
DDT = Akten zur Deutschen Auswrtigen Politik 1918-1945, serie D, 1937-1941,Baden Baden, Imprimerie Nationale, poi altri, 1950-1970.
DP = Dez anos de politica externa (1936-1947). A Naao portugusa e a segundaguerra mundial, Lisboa, Imprensa Nacional, 1964-1980.
DU = Diplomciai iratok magyarorszg Klpolitikjhoz 1936-1945, Budapest,Akadmiai Kiad, 1962.
LEuropa verso la catastrofe = LEuropa verso la catastrofe, 184 colloqui ... verbalizzatida Galeazzo Ciano, Verona, Mondadori, 1948.
FRUS = Foreign Relations of United States. Diplomatic Papers, Washington,Government Printing Office, 1861 e seguenti.
LB = Les relations polono-allemandes et polone-sovitiques au cours de la priode1933-1939. Recueil de documents officiels, Parigi, Flammarion, 1940.
MARTENS = Nouveau recueil gnral de traits et autres actes relatifs aux rapports dedroit international, serie terza, Leipzig, Dieterich, poi altri, 1909-1969.
MUSSOLINI, Opera omnia = B. MUSSOLINI, Opera omnia, Firenze, La Fenice, 1951-1963,voll. 36.
Relazioni Internazionali = Relazioni Internazionali. Settimanale politico, 1938,Milano, I.S.P.I., 1938.
Trattati e convenzioni = Trattati e convenzioni fra lItalia e gli altri Stati, Roma,Ministero degli Affari Esteri, 1872 e segg.
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ELENCO DELLE ABBREVIAZIONI
A.O.I. = Africa Orientale Italianac.a. = corrente annoc.m. = corrente meseC.T.V. = Comando Truppe VolontarieD. = documentoDD. = documentied. = editoE.V. = Eccellenza Vostraperv. = pervenutop.v. = prossimo venturoR. = Regios.a. = scorso annoS.d.N. = Societ delle NazioniS.I.M. = Servizio Informazioni MilitareS.M. = Stato Maggiores.n.d. = segreto non diramareT. = telegrammaTelespr. = telespressoUff. Spagna = Ufficio Spagnau.s. = ultimo scorsoV.E. = Vostra Eccellenzavol. = volumeV.S. = Vostra Signoria
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INDICE - SOMMARIO
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Numerodocum.
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Roma1 gennaio
1939
Ankara1 gennaio
Mosca2 gennaio
Roma2 gennaio
Tokio3 gennaio
Roma3 gennaio
Washington3 gennaio
Budapest4 gennaio
Bucarest4 gennaio
Shanghai5 gennaio
Buenos Aires5 gennaio
Berlino5 gennaio
Washington5 gennaio
Londra6 gennaio
CIANO aMAGISTRATI
T. 8/1 R.
DE PEPPO aCIANO
Telespr. segreto 1/1
ROSSO aCIANO
Telespr. 23/4
CIANO aVON RIBBENTROP
L. segreta
AURITI aCIANO
T. 37/2 R. e 36/3 R.
PIGNATTI aCIANO
T. s.n.d. per corriere97/1 R.
COSMELLI aCIANO
Telespr. 351/62
VINCI aCIANO
T. 35/3 R.
GHIGI aCIANO
R. 73/21
TALIANI aCIANO
T. 63/2 R. e 64/3 R.
SERENA aCIANO
Telespr. 31/9
ATTOLICO aCIANO
L. segreta 92
CUGIA alMINISTERO DELLA MARINA
Foglio 25
CROLLA aCIANO
T. 58/3 R.
Adesione dellUngheria al Patto Anticomintern:risposta al D. 607 del precedente volume.
Valutazione dei commenti fatti da von Neurath adAttolico di cui al D. 529 del precedente volume.Pur confermando latteggiamento di sospettodella Turchia verso lItalia, esprime perplessitsulle intenzioni di von Neurath e nota il tangibi-le rafforzamento dei rapporti turco-tedeschi.
Segnali di distensione della stampa sovietica versola Polonia, indizio di direttive politiche tese aconsolidare i rapporti tra i due Paesi e dellin-tento di dar vita ad una coalizione antifascista.
Tempi maturi per Mussolini per la stipulazione diun patto di assistenza militare tra Italia, Ger-mania e Giappone; proposta di concluderloentro gennaio.
Risultati militari conseguiti dal Giappone alla finedel secondo anno di guerra con la Cina. Mireegemoniche in Estremo Oriente e patto con lePotenze dellAsse; rapporti con lItalia.
Colloquio con il cardinale Pacelli: lettura della notaindirizzata da Mussolini al Pontefice sul suo di-scorso al Sacro Collegio del 24 dicembre e sul-loperato dellAzione Cattolica; politica razzialeitaliana e relazioni tra i due Stati.
Riflessioni sulla politica panamericana di Roose-velt alla luce dei risultati della Conferenza diLima; previsioni sul futuro orientamento delgoverno statunitense.
Conversazione con Csky sulle modalit di adesionedellUngheria al Patto Anticomintern.
Colloquio con Gafencu sugli orientamenti della poli-tica estera rumena. Interesse manifestato dal mini-stro rumeno a relazioni pi strette con lItalia.
Speculazioni sullesistenza di unintesa tra ChiangKai-shek e Wang Ching-wei e sullazione diquestultimo per una pace con il Giappone.
Il panamericanismo secondo il punto di vista del-lAmerica Latina nella Conferenza di Lima:ruolo svolto dallArgentina e interesse al mante-nimento dei rapporti con lEuropa.
Colloquio con von Ribbentrop: desiderata italianisu questioni relative ai rapporti con la Germaniain vista della stipulazione dellalleanza a tre.
Orientamenti della politica estera statunitense:panamericanismo e isolazionismo dalla Confe-renza di Lima allinaugurazione della 76 ses-sione del Congresso.
Colloquio con Cadogan: avvertimento che la posi-zione italiana muter in caso di intervento fran-cese in Spagna che, peraltro, Cadogan esclude.
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Budapest6 gennaio
Washington6 gennaio
Varsavia6 gennaio
Sofia6 gennaio
Londra6 gennaio
Bucarest6 gennaio
Washington6 gennaio
Berlino6 gennaio
6 gennaio
Roma7 gennaio
Roma7 gennaio
Roma7 gennaio
Berlino7 gennaio
Berlino7 gennaio
VINCI aCIANO
T. urgente 67/8 R.
COSMELLI aCIANO
T. 84/2 R.
ARONE aCIANO
T. per corriere103/03 R.
TALAMO aCIANO
T. per corriere106/02 R.
CROLLA aCIANO
Telespr. 132/67
GHIGI aCIANO
Telespr. riservatissimo74/22
COSMELLI aCIANO
Telespr. 141/24
ATTOLICO aCIANO
L. segreta 134
Promemoriadel governo italiano
al Comitatodi Non Intervento
di Londra
MUSSOLINI aGAMBARA
T. Uff. Spagnasegreto 34
PIGNATTI aCIANO
T. s.n.d. per corriere96/3 R.
PIGNATTI aCIANO
T. s.n.d. per corriere95/4 R.
ATTOLICO aCIANO
T. per corriere100/07 R.
ATTOLICO aCIANO
Telespr. 185/41
Colloquio con Csky sugli incidenti alla frontieraungaro-cecoslovacca.
Segnalazione della tendenza degli organi ufficialistatunitensi ad operare una distinzione tra Italiae Germania.
Considerazioni sulla questione di Danzica, presun-to oggetto dei colloqui di Beck con Hitler e vonRibbentrop.
Colloquio con Kiosseivanov sulle aspirazioni nazio-nali bulgare e sui rapporti della Bulgaria con iPaesi balcanici e con lAsse.
Evoluzione dei movimenti pacifisti in Gran Breta-gna. Valutazione della loro possibile incidenzasulla politica britannica.
Trasmissione di rapporto delladdetto militare rela-tivo ad un colloquio con il capo della poliziasegreta rumena: preoccupazione per lespansio-nismo tedesco verso lUcraina, interesse a pistrette relazioni con lItalia.
Atteggiamento statunitense verso il conflitto cino-giapponese.
Nuova redazione del progetto di alleanza tripartitae del protocollo segreto aggiunto.
Punto di vista del governo italiano sul rapportoHemming circa la sua ultima missione in Spa-gna. Nessuna disponibilit a discutere i risultatidella missione inviata a Barcellona dalla Societdelle Nazioni.
Istruzione di raccomandare a Franco di non sospen-dere loffensiva in Catalogna.
Colloquio con il cardinale Pacelli: risposta irritatadel Pontefice alla nota di cui al D. 6.
Impressione che il Papa coltivi il proposito di ungesto clamoroso; motivi per i quali, secondo ilcardinale, non conveniente irritare il Ponteficea proposito dellAzione Cattolica.
Informazioni da von Weizscker sul colloquio diBeck con Hitler.
Sondaggi del governo bulgaro per comprenderelatteggiamento di Berlino di fronte alle suerivendicazioni nazionali. Risposta vaga dellaWilhelmstrasse.
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Rio de Janeiro7 gennaio
Rio de Janeiro7 gennaio
8 gennaio
Mosca8 gennaio
Varsavia9 gennaio
Washington9 gennaio
Berlino9 gennaio
Berlino10 gennaio
Berlino 10 gennaio
Parigi10 gennaio
San Sebastiano10 gennaio
Mosca10 gennaio
Washington11 gennaio
Tokio11 gennaio
Atene11 gennaio
Bucarest11 gennaio
CASSINIS aCIANO
Telespr. 58/30
CASSINIS aCIANO
Telespr. 63/31
Nota di edizione
ROSSO aCIANO
Telespr. 136/60
ARONE aCIANO
T. 114/8 R.
COSMELLI aCIANO
T. 115/7 R.
ATTOLICO aCIANOL. 203
ATTOLICO aCIANO
T. s.n.d. 124/15 R.
ATTOLICO aCIANO
Telespr. 238/51
GUARIGLIA aCIANO
Telespr. 218/97
VIOLA aCIANO
Telespr. segreto 148/48
ROSSO aCIANO
Telespr. 166/76
COSMELLI aCIANO
T. 137/8 R.
AURITI aCIANO
T. riservato 147/23 R.
BOSCARELLI aCIANO
Telespr. ...
GHIGI aCIANO
Telespr. riservatissimo127/35
Riflessioni sul regime di Vargas, in particolaresulla sua politica restrittiva verso le organizza-zioni straniere.
Atteggiamento del Brasile nella Conferenza diLima; risultati ottenuti.
Esame da parte di Mussolini e Ciano dellazioneda svolgere nei Balcani e a proposito dellerivendicazioni coloniali.
Convinzione che lU.R.S.S. riponga le sue speranzenella formazione di un blocco democratico con-tro gli Stati totalitari e tenti di far rivivere lideadella sicurezza collettiva: esposizione degliargomenti a sostegno.
Notizie sui colloqui di Beck con Hitler e con vonRibbentrop. Insoddisfazione negli ambientigovernativi per i risultati delle conversazioni.
Latteggiamento dellambasciata britannica sembraindicare che la politica conciliante di Chamber-lain verso la Germania volga al termine.
Conversazione Magistrati-Oshima sullalleanza atre. Previsione di ritardi nella stipulazione delpatto.
Punto di vista di von Ribbentrop sulle richiesteitaliane di cui al D. 12.
Preoccupazioni nellambiente diplomatico perpossibili nuove rivendicazioni tedesche.
Dissensi suscitati dalla politica di Bonnet, ancheper la debolezza mostrata verso lItalia. Convin-zione che il patriottismo dominer lorienta-mento della politica estera francese.
Colloquio con Serrano sulle prospettive di unarestaurazione monarchica.
Nuova formula di giuramento dei militari dellAr-mata Rossa: suo carattere marcatamente nazio-nale.
Considerazioni sulle dichiarazioni degli ambascia-tori Bullitt e Kennedy alla Commissione affarimilitari del Congresso.
Posizione della Germania nel conflitto tra Cina eGiappone.
Considerazioni sulla situazione balcanica e sulruolo che ha avuto e potr avere la politica ita-liana in questo settore.
Trasmissione di rapporto delladdetto militarerelativo ad informazioni sui rapporti tra Germa-nia e Cecoslovacchia e sulle mire tedescheverso lUcraina.
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Bucarest11 gennaio
Berlino11 gennaio
Roma11 gennaio
Roma11 gennaio
Mosca12 gennaio
Roma12 gennaio
Budapest13 gennaio
Varsavia13 gennaio
Bucarest13 gennaio
Berlino 13 gennaio
Roma14 gennaio
Roma14 gennaio
GHIGI aCIANO
Telespr. 131/39
ATTOLICO aCIANOL. 261
VITETTI aGRAZZI e BUTI
Appunto 300676/C
ColloquioMUSSOLINI - CHAMBERLAIN
Promemoria
ROSSO aCIANO
Telespr. 165/75
ColloquioMUSSOLINI - CHAMBERLAIN
Promemoria
VINCI aCIANO
T. 159/19 R.
ARONE aCIANO
T. per corriere 179/05 R.
GHIGI aCIANO
T. per corriere183/01 R.
ATTOLICO aCIANO
Telespr. riservatissimo351/87
MUSSOLINI aVIOLA
T. s.n.d. 39/6 R.
PIGNATTI aCIANO
T. s.n.d. per corriere177/5 R.
Interesse manifestato da Gafencu ad un avvicina-mento allItalia.
Risposta di von Ribbentrop alla lettera di cui alD. 4, ritenuta poco interessante perch superatadagli eventi.
Lettera di Mussolini in risposta a quella di Rooseveltsul problema ebraico: impossibilit di ospitare gliebrei in Etiopia; convinzione che la creazione diuno Stato ebraico sia lunica soluzione pratica.
Prima giornata dei colloqui. Dichiarazione da partedi Mussolini che lItalia intende fare una politi-ca di pace, che lAsse costituisce la direttivadella politica italiana, che lItalia non ha ambi-zioni dirette in Spagna ma che si riserva diprendere nuove decisioni in caso di interventofrancese. Assicurazioni da parte di Chamberlainche la Gran Bretagna non intende interferire neirapporti tra Roma e Berlino; suo rammarico perle difficolt insorte nei rapporti italo-francesi.
Colloquio con lambasciatore di Polonia, Grzybow-ski: stato dei rapporti polacco-sovietici; punto divista espressogli da Litvinov sui progetti orienta-li della Germania; interesse mostrato dallamba-sciatore francese al riavvicinamento polacco-sovietico.
Seconda giornata dei colloqui. Preoccupazioneespressa da Chamberlain per limponente riar-mo della Germania e per sue possibili iniziativeaggressive; opinione di Mussolini che a Berlinosi desideri un lungo periodo di pace e che unattacco tedesco in Ucraina sia da escludere.
Risposta positiva del governo ungherese allinvitodi adesione al Patto Anticomintern.
Temi del colloquio Hitler-Beck: frontiera comunetra Ungheria e Polonia.
Colloquio con Gafencu: intenzioni tedesche inUcraina e relazioni con lItalia e con la Germania.
Informazioni dagli ambienti dellemigrazionerussa sulla questione ucraina. Ipotesi sugliorientamenti del Reich a tal riguardo.
Istruzione di segnalare a Franco lesistenza diinformazioni assolutamente sicure su di unprossimo intervento francese in Catalogna e sul-lurgenza di precederlo.
Azione svolta per addossare alla Santa Sede laresponsabilit del raffreddamento dei rapportiitalo-vaticani. Miglioramento raggiungibile sol-tanto con un nuovo Pontefice, senza acuire nelfrattempo le ragioni di dissenso tra i due Stati.
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Belgrado14 gennaio
Berlino14 gennaio
Graz14 gennaio
Roma15 gennaio
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Berlino16 gennaio
Berlino16 gennaio
Roma16 gennaio
Roma16 gennaio
Berlino17 gennaio
San Sebastiano17 gennaio
Berlino17 gennaio
Belgrado17 gennaio
Berlino17 gennaio
Berlino18 gennaio
INDELLI aCIANO
T. per corriere187/03 R.
ATTOLICO aCIANO
Telespr. 379/102
TASSONI ESTENSE aCIANO
R. 238/22
PIGNATTI aCIANO
T. per corriere 182/6 R.
ROSSO aCIANO
Telespr. 205/82
ATTOLICO aCIANO
Telespr. 409/111
ATTOLICO aCIANO
Telespr. 413/115
PIGNATTI aCIANO
R. 182/64
InformazioneDiplomaticaNota n. 26
ATTOLICO aCIANO
T. urgentissimo 192/28 R.
VIOLA aCIANO
T. s.n.d. 203/3 R.
ATTOLICO aCIANO
T. per corriere riservato214/011 R.
INDELLI aCIANO
T. per corriere248/05 R.
MARRAS aATTOLICO
Promemoria
ATTOLICO aCIANO
Telespr. 465/129
Notizie e commenti sulle dimissioni di alcuniministri del Gabinetto Stojadinovi.
Informazioni da von Ribbentrop e da Lipski sulcolloquio di Beck con Hitler.
Campagna contro la Chiesa cattolica nel Landaustriaco.
Colloquio con il cardinale Pacelli sulla visita diChamberlain e Halifax in Vaticano.
Osservazioni sulla mancata partecipazione di Lit-vinov alla sessione in corso del Consiglio dellaSociet delle Nazioni.
Conversazione di Magistrati con il generaleBodenschatz sul colloquio di Beck con Hitler.
Ipotesi sui temi che verranno discussi nel congressodel partito nazista a Berlino e congetture sullanecessit per il Reich di un periodo di pace.
Colloquio con il cardinale Pacelli: possibile disten-sione dei rapporti tra Italia e Santa Sede con lasostituzione del cardinale Pizzardo al verticedellAzione Cattolica.
Colloqui tra Mussolini e Chamberlain.
Proposta tedesca di unazione comune pressoFranco per ottenere ladesione della Spagna alPatto Anticomintern.
Colloquio con Franco in esecuzione delle istruzionidi cui al D. 55.
Conversazione con Csky sui suoi colloqui convon Ribbentrop e Hitler.
Abilit di Stojadinovi ad evitare una crisi digoverno, non sufficiente, tuttavia, a porre rime-dio alla crisi politica pi generale del Paese.
Disponibilit dei vertici militari tedeschi ad unacollaborazione pi stretta con lItalia solo dopoche i due governi abbiano definito i reciprociimpegni di carattere politico.
Conversazione con lambasciatore di Cina, ChenChieh: inaccettabilit delle condizioni poste dalGiappone per la pace. Atteggiamento della Ger-mania condizionato dagli interessi economici inCina.
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XXXII
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Parigi18 gennaio
Londra19 gennaio
Varsavia19 gennaio
Berlino19 gennaio
Washington19 gennaio
Roma20 gennaio
Budapest20 gennaio
Varsavia20 gennaio
Washington20 gennaio
Bucarest20 gennaio
Berlino21 gennaio
Berlino21 gennaio
Parigi21 gennaio
Belgrado22 gennaio
Budapest23 gennaio
GUARIGLIA aCIANO
Telespr. 418/187
GRANDI aCIANO
T. per telefono222/12 R.
ARONE aCIANO
T. 234/17 R.
ATTOLICO aCIANO
Telespr. 517/148
COSMELLI aCIANO
Telespr. 611/138
CIANO aATTOLICO
T. 47/30 R.
VINCI aCIANO
T. per corriere265/011 R.
ARONE aCIANO
Telespr. 202/67
COSMELLI aCIANO
Telespr. 645/154
GHIGI aCIANO
R. 255/110
ATTOLICO aCIANO
T. s.n.d. urgente901/36 P.R.
ATTOLICO aCIANO
Telespr. segreto565/164
GUARIGLIA aCIANO
Telespr. 496/218
LANZA DAJETA aANFUSO
T. 260/3 R.
VINCI aCIANO
T. 261/23 R.
Rapporti con lItalia e con la Spagna Nazionale trai temi trattati nella riunione del Comitato esecu-tivo del partito radical-socialista. Pieno consen-so del partito alla politica di Daladier.
Manifestazioni degli ambienti antifascisti in seguitoallavanzata dei nazionali in Catalogna. Calmareazione del governo e dellopinione pubblica.
Tentativi di distensione nei rapporti tra Polonia eGermania.
Notizie sui colloqui di Csky con Gring ed Hess.
Il Neutrality Act nel messaggio di Roosevelt del 4gennaio al Congresso e la posizione favorevoledellAmministrazione statunitense ad una suarevisione.
Risposta al D. 66: convenienza a rimandare lini-ziativa sin quando non sia stata occupata Bar-cellona.
Colloquio con Csky sulle sue conversazioni aBerlino.
Reazioni negative in Polonia alla notizia dellade-sione dellUngheria al Patto Anticomintern.Sospetti sulle reali intenzioni tedesche.
Osservazioni sul programma di riarmo presentatoda Roosevelt al Congresso.
Timori in Romania per la politica tedesca. Interes-se ad un avvicinamento allItalia.
Nessuna notizia da Tokio sul progetto di alleanza atre, nonostante le sollecitazioni dellambasciato-re giapponese.
Osservazioni sui motivi e sulle conseguenze dellasostituzione di Schacht alla presidenza dellaReichsbank.
Considerazioni in merito alle ragioni dellostilitdellopinione pubblica francese verso lItalia.
Istruzioni di Ciano per il ministro a Budapest di farnotare la convenienza per lUngheria a ricam-biare i gesti distensivi della Jugoslavia.
Esecuzione delle istruzioni di cui al D. 85. Dispo-nibilit di Csky a soddisfare i desideri diCiano, senza la convinzione, tuttavia, di potergiungere ad un accordo con la Jugoslavia.
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XXXIII
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Berlino23 gennaio
San Sebastiano23 gennaio
Berlino23 gennaio
18-23 gennaio
Roma24 gennaio
Berlino24 gennaio
Berlino24 gennaio
Praga24 gennaio
Parigi24 gennaio
Sofia24 gennaio
Mosca24 gennaio
Mosca24 gennaio
Ankara24 gennaio
Berlino24 gennaio
ATTOLICO aCIANO
T. per corriere278/016 R
VIOLA aCIANO
T. per corriere307/05 R.
ATTOLICO aCIANO
Telespr. 599/177
Promemoria di Cianosul viaggio in Jugoslavia
CIANO aATTOLICO
T. s.n.d. 49/35 R.
ATTOLICO aCIANO
T. s.n.d. urgentissimo287/41 R.
ATTOLICO aCIANO
T. s.n.d. 286/42 R.
FRANSONI aCIANO
T. per corriereriservatissimo
310/01 R.
GUARIGLIA aCIANO
T. per corriere327/04 R.
TALAMO aCIANO
T. per corriere333/016 R.
ROSSO aCIANO
T. per corriere381/129 R.
ROSSO aCIANO
T. per corriere382/130 R.
DE PEPPO aCIANO
T. per corriere407/07 R.
ATTOLICO aCIANO
Telespr. 635/189
Comunicazione di cui al D. 77 a von Weizscker, ilquale, a sua volta, informa del risultato positivodi un sondaggio gi effettuato dallambasciatoretedesco a Burgos.
Considerazioni sulla possibilit di una resa o diuna resistenza a Barcellona.
Informazioni sulla visita di Chvalkovsky a Berlino.
Colloqui di Belje tra Ciano e Stojadinovi.
Istruzione di comunicare a von Ribbentrop linten-zione di riprendere le azioni di siluramento nelMediterraneo contro eventuali rifornimentisovietici ai governativi spagnoli.
Comunicazioni di von Ribbentrop: richiesta allam-basciatore spagnolo di sondare il suo governo inmerito ad una possibile adesione al Patto Antico-mintern; trattative per un accordo politico traGermania e Spagna.
Comunicazione di von Ribbentrop sul patto dialleanza con Italia e Giappone: necessit di rin-viarne la conclusione.
Colloquio con Chvalkovsky sulle sue conversazionidi Berlino; informazioni sullo stesso tema dal-lincaricato daffari di Germania, Hencke.
Commenti della stampa francese sul viaggio diCiano in Jugoslavia.
Considerazioni sulle voci di un possibile ingressodella Bulgaria nellIntesa Balcanica. Reazionibulgare al convegno di Belje.
Possibilit di accordi commerciali tra Germania eU.R.S.S., accennata da Potemkin e confermatada von Tippelskirch.
Colloquio con Potemkin sulla possibilit di miglio-rare i rapporti economici italo-sovietici e disuperare le difficolt frapposte alla conclusionedi un accordo commerciale.
Timori suscitati in Turchia dallazione italianavolta a migliorare i rapporti dellUngheria conla Jugoslavia e forse anche con la Romania.Preoccupazione per le possibili ripercussionisulla solidit dellIntesa Balcanica.
Campagna della stampa tedesca contro la SantaSede, realizzata anche con luso di articolipubblicati su giornali italiani.
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XXXIV
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Budapest24 gennaio
Roma24 gennaio
Roma24 gennaio
Parigi25 gennaio
Berlino25 gennaio
Berlino25 gennaio
Berlino25 gennaio
Berlino25 gennaio
Parigi25 gennaio
Roma25 gennaio
Roma26 gennaio
Tokio26 gennaio
Varsavia26 gennaio
Roma26 gennaio
Roma26 gennaio
VINCI aCIANO
R. 536/157
PIGNATTI aBASTIANINI
L. 259
PERTH aCIANO
Promemoria
GUARIGLIA aCIANO
T. per corriere328/05 R.
ATTOLICO aCIANO
Telespr. 661/190
ATTOLICO aCIANO
Telespr. segreto670/197
ATTOLICO aCIANO
R. segreto 660/...
ATTOLICO aCIANO
L. riservata 665/...
GUARIGLIA aCIANO
L. riservatissima620/256
InformazioneDiplomaticaNota n. 27
CIANO aATTOLICO
T. 54/41 R.
AURITI aCIANO
T. segreto 324/64 R.
ARONE aCIANO
T. 320/22 R.
CIANO aVIOLA
T. riservatoper corriere 56 R.
CIANO aATTOLICO
T. s.n.d. per corriere57 R.
Scetticismo di Csky circa la possibilit di un riav-vicinamento ungaro-jugoslavo.
Possibili ripercussioni del raffreddamento dei rap-porti con la Santa Sede sullopinione pubblicaitaliana. Convinzione che un miglioramento siapossibile soltanto con un nuovo Pontefice.
Comunicazione del governo britannico a propositodi un eventuale intervento italiano in Catalognaper contrastare una supposta azione francese.
Ribasso dei titoli francesi dovuto in particolarealle preoccupazioni suscitate dalla sostituzionedi Schacht alla presidenza della Reichsbank.
Informazioni ricevute da von Ribbentrop e daMastny a proposito della visita a Berlino diChvalkovsky.
Precisazioni sullaccordo politico tra Germania eSpagna in corso di negoziazione a Burgos.
Esitazioni e ritardi da parte giapponese nelle trattativeper lalleanza tripartita.
Colloquio di Farinacci con Hitler: fedelt della Ger-mania alla politica dellAsse; vantaggi per i duePaesi derivanti dalla vittoria di Franco.
Richiesta di Fagiuoli di conferire col ministro permetterlo al corrente di una conversazione avutacon Baudouin.
Commento sulle discussioni parlamentari francesia proposito dellintervento francese e di quelloitaliano nella guerra civile spagnola.
Istruzione di segnalare il contegno del ministro diGermania a Tirana, von Pannwitz, contrarioagli interessi italiani in Albania, facendo anchecomprendere il gradimento per una sua sostitu-zione.
Convinzioni diffuse tra i responsabili del ministerodegli Esteri giapponese sui possibili orienta-menti della politica internazionale.
Notizie sulla visita di von Ribbentrop in Polonia;atteggiamento della stampa.
Istruzione di prospettare a Franco lopportunit diaderire al Patto Anticomintern.
Istruzione di comunicare a von Weizscker lassen-za di qualsiasi riferimento al tema della restaura-zione monarchica in Spagna nelle recenti conver-sazioni anglo-italiane.
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XXXV
Numerodocum.
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Budapest27 gennaio
Varsavia27 gennaio
Tokio27 gennaio
Bucarest27 gennaio
San Sebastiano28 gennaio
Berlino28 gennaio
Berlino28 gennaio
Parigi28 gennaio
Varsavia30 gennaio
Roma30 gennaio
Berlino31 gennaio
Roma31 gennaio
Budapest31 gennaio
Mosca31 gennaio
Berlino31 gennaio
VINCI aCIANO
T. 346/25 R.
ARONE aCIANO
T. 345/24 R.
AURITI aCIANO
T. 347/63 R.
GHIGI aCIANO
T. per corriere 393/04 R.
VIOLA aCIANO
T. s.n.d. 364/36 R.
ATTOLICO aCIANO
Telespr. 775/233
ATTOLICO aCIANO
Telespr. urgenteriservato 776/234
GUARIGLIA aCIANO
Telespr. 705/298
ARONE aCIANO
T. 398/28 R.
ANFUSO aCIANO
Appunto
ATTOLICO aCIANO
T. urgentissimo410/52 R.
CIANO aATTOLICO
T. per corriere 66 R.
FORMENTINI aCIANO
T. per corriere435/027 R.
ROSSO aCIANO
T. per corriere479/188 R.
ATTOLICO aCIANO
Telespr. 862/254
Comunicazioni di Csky sui passi che disposto acompiere per un riavvicinamento alla Jugoslavia.
Colloquio con von Ribbentrop sul suo soggiorno aVarsavia.
Probabile contenuto delle risposte che il Giapponeindirizzer alle note della Francia, della GranBretagna e degli Stati Uniti sulla Cina.
Preoccupazioni in Romania per la politica orientaledella Germania.
Comunicazione da parte spagnola e tedesca del-laccordo prossimo a concludersi tra i due Paesi.
Segnalazione di episodi di cortesia diplomaticadella Francia verso la Germania. Ripercussioninegative del discorso di Bonnet alla Cameranella stampa tedesca.
Colloquio con von Ribbentrop sul suo soggiorno aVarsavia. Interesse ad uno scambio di vedute conlItalia a proposito delleventualit di proporrealla Polonia ladesione al Patto Anticomintern.
Timori in Francia per possibili nuove rivendicazio-ni tedesche e per lorientamento al riarmo sug-gerito dalla sostituzione del presidente dellaReichsbank.
Colloquio con Beck sulla visita di von Ribbentropa Varsavia.
Riepilogo dei negoziati italo-giapponesi dalleprime aperture nel 1937 fino al progetto dialleanza a tre con la Germania.
Proposta di von Ribbentrop di invitare formalmenteil governo nazionale spagnolo ad aderire al PattoAnticomintern, dando per inteso - per accelerarei tempi - il consenso giapponese.
Istruzione di sondare il governo tedesco sul Comita-to di non intervento prima di esprimersi al riguar-do con Londra. Posizione del governo italiano.
Conversazione con il ministro di Jugoslavia, Rasi,che smentisce la notizia di un prossimo viaggiodi Csky a Belgrado e ribadisce lindisponibilitdel proprio Paese ad un accordo con lUngherialasciando in disparte la Romania.
Informazioni relative ad una proposta sovieticariguardante la costituzione di un Patto del MarNero fra gli Stati rivieraschi, con ladesioneanche della Grecia.
Contenuto del discorso di Hitler al Reichstag.Segnalazione del rilievo dato da Hitler allapronta disponibilit della Germania ad affianca-re lItalia in caso di aggressione.
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XXXVI
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Berlino31 gennaio
Londra31 gennaio
Londra1 febbraio
Londra1 febbraio
Roma1 febbraio
Washington1 febbraio
Bucarest1 febbraio
Berlino2 febbraio
Roma2 febbraio
Berlino2 febbraio
Parigi2 febbraio
San Sebastiano2 febbraio
Washington2 febbraio
Mosca3 febbraio
ATTOLICO aCIANO
Telespr. 861/253
GRANDI aCIANO
Telespr. 680/304
GRANDI aCIANO
T. 418/32 R.
GRANDI aCIANO
T. 422/36 R.
CIANO aVIOLA
T. 72/25 R.
COSMELLI aCIANO
T. 432/28 R.e 433/29 R.
GHIGI aCIANO
T. per corriere484/06 R.
ATTOLICO aCIANO
T. s.n.d. per telefono434/53 R.
CIANO aVIOLA
T. 78/26 R.
ATTOLICO aCIANO
Telespr. 902/268
GUARIGLIA aCIANO
Telespr. 830/346
VIOLA aCIANO
Telespr. 664/154
COSMELLI aCIANO
Telespr. 1066/251
ROSSO aCIANO
T. 453/10 R.
Ulteriori considerazioni sul discorso di Hitler alReichstag, in particolare sui motivi economiciin grado di influenzare la politica tedesca.
Gli scambi di vedute tra Germania e U.R.S.S. nellastampa britannica.
Reazioni in Gran Bretagna al discorso di Hitler del30 gennaio.
Successo del discorso pronunciato da Chamberlainalla Camera dei Comuni.
Istruzione di invitare il governo nazionale ad aderi-re al Patto Anticomintern secondo la proposta divon Ribbentrop di cui al D. 126.
Consensi e opposizioni in Senato al programma diriarmo ed alla revisione della legge di neutralit.Argomenti da utilizzare per rafforzare le corren-ti isolazioniste.
Delinearsi di una manovra tedesca per portare laRomania nellorbita della Germania utilizzandolarma economica. Speranza dei dirigenti rume-ni di riequilibrare la situazione con un avvicina-mento allItalia.
Invio di una commissione giapponese a Berlinoper comunicare le modifiche desiderate al pro-getto di alleanza a tre. Sollecitazioni tedescheaffinch le modifiche vengano invece comuni-cate telegraficamente per concludere il negozia-to entro febbraio.
Istruzione di suggerire a Franco di non accettareun riconoscimento ufficioso dalla Francia, madi insistere per uno ufficiale.
Comunicazioni di von Weizscker: confermataallambasciatore di Francia la portata delleparole di Hitler nel discorso al Reichstag a pro-posito della solidariet italo-tedesca.
Evoluzione dellatteggiamento della Francia neiconfronti della Spagna Nazionale. Voci relati-ve al prossimo invio di un ambasciatore aBurgos.
Viaggio del senatore Brard in Spagna. Disponibi-lit del governo francese ad un riconoscimentode facto; decisione del governo di Burgos diaccettare solo un riconoscimento de iure.
Atteggiamento dellopinione pubblica e del gover-no statunitense verso la guerra civile spagnoladopo la caduta di Barcellona. Timore che la vit-toria di Franco favorisca la penetrazione tedescaed italiana in America latina.
Reazione negativa dei rappresentanti dei Paesiesteri alla notizia della rottura delle relazionidiplomatiche dellU.R.S.S. con lUngheria.
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Bucarest3 febbraio
Washington3 febbraio
Berlino3 febbraio
Berlino4 febbraio
San Sebastiano4 febbraio
Berlino4 febbraio
Berlino4 febbraio
Berlino4 febbraio
Belgrado5 febbraio
San Sebastiano5 febbraio
Roma5 febbraio
Belgrado6 febbraio
Roma6 febbraio
Berlino6 febbraio
Parigi6 febbraio
GHIGI aCIANO
Telespr. riservato448/201
COSMELLI aCIANO
Telespr. 1038/244
ATTOLICO aCIANO
L. riservatapersonale 932
ATTOLICO aCIANO
T. urgente 461/56 R.
VIOLA aCIANO
T. 470/8 R.
ATTOLICO aCIANO
Telespr. 952/277
ATTOLICO aCIANO
Telespr. 954/279
ATTOLICO aCIANO
Telespr. 967/292
INDELLI aCIANO
T. 465/20 R.
VIOLA aCIANO
T. 476/9 R.
Relazione di MUSSOLINIal Gran Consiglio
del Fascismo
INDELLI aCIANO
T. 477/21 R.
CIANO aATTOLICO
T. s.n.d. 83/55 R.
ATTOLICO aCIANO
Telespr. segreto1008/299
GUARIGLIA aCIANO
Telespr. segreto918/387
Punto di vista jugoslavo favorevole ad un avvici-namento italo-rumeno.
Evoluzione - in senso sfavorevole - della posizionedellopinione pubblica statunitense sulla que-stione coloniale tedesca.
Colloquio con von Weizscker in esecuzione delleistruzioni di cui al D. 111 sulla condotta di vonPannwitz.
Proposta di adesione al Patto Anticomintern for-mulata dalla Germania alla Jugoslavia.
Colloquio con Jordana sulla questione del riconosci-mento del governo nazionale da parte francese.
Segnali di un orientamento filovaticano della Francia.
Intenzione di von Ribbentropp di contrastare lin-fluenza britannica in Turchia; convinzione del-lesistenza di un legame difficilmente scindibiletra Grecia e Gran Bretagna.
Posizione favorevole del governo tedesco rispettoalle tendenze revisionistiche dei Paesi balcanici,purch non vi sia un coinvolgimento direttodella Germania.
Motivi della crisi di governo in Jugoslavia.
Invito al governo nazionale spagnolo ad aderire alPatto Anticomintern: risposta positiva di Jorda-na che ritiene, tuttavia, opportuno attendere lafine della guerra.
Linee della politica estera italiana.
Tentativi di Cvetkovi di formare un nuovo Gabi-netto. Considerazioni sulla posizione di Stojadi-novi.
Istruzione di sorvegliare lattivit dellAiutante dicampo di Re Zog, generale Sereggi, che risultaessere stato inviato a Berlino per sostituire inAlbania linfluenza italiana con quella tedesca.
Posizione di Cincar-Markovi riguardo ai rapportiitalo-jugoslavi e alle questioni di politica esteradel momento.
Atteggiamento favorevole degli ambienti politici emilitari francesi a concessioni allItalia purchdi carattere non territoriale.
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Sofia6 febbraio
Berlino6 febbraio
Belgrado7 febbraio
Parigi7 febbraio
Roma8 febbraio
Berlino8 febbraio
Parigi8 febbraio
Roma8 febbraio
Berlino9 febbraio
Berlino9 febbraio
Bucarest9 febbraio
Roma9 febbraio
Tokio9 febbraio
San Sebastiano10 febbraio
Londra10 febbraio
DANEO aCIANO
Telespr. 651/306
ATTOLICO aCIANO
L. segreta 1003
INDELLI aCIANO
T. riservato491/24 R.
GUARIGLIA aCIANO
Telespr. 882/372
CIANO aATTOLICO
T. s.n.d. 85/56 R.
ATTOLICO aCIANO
Telespr. 1092/330
GUARIGLIA aCIANO
Telespr. 917/386
InformazioneDiplomaticaNota n. 28
ATTOLICO aCIANO
T. urgente1876/60 P. R.
ATTOLICO aCIANO
T. riservato525/61 R.
GHIGI aCIANO
T. segreto per corriere568/07 R.
JACOMONI aCIANO
Appunto
GIORGIS alMINISTERO DELLA MARINA
Foglio 529
VIOLA aCIANO
T. 529/12 R.
GRANDI aCIANO
T. 539/51 R.
Riflessioni sullatteggiamento della Germaniaverso le rivendicazioni bulgare.
Impressione di un atteggiamento interessato maanche dilatorio del governo giapponese a propo-sito del patto a tre. Difficolt a definire una datacerta per la conclusione dei negoziati.
Colloquio con Stojadinovi sui suoi rapporti con ilReggente e sul futuro della sua attivit politica.
La questione dei profughi spagnoli in Francia e sueripercussioni sui rapporti tra i due Paesi.
Istruzione di comunicare a von Ribbentrop chelItalia auspica una rapida conclusione dellac-cordo tra Germania e Spagna.
Notizie sui colloqui di Cincar-Markovi a Berlino.
Notizie sulla missione Brard a Burgos: condizioniposte dal governo nazionale per la ripresa dellerelazioni franco-spagnole.
Nessuna sorpresa per le affermazioni di Chamber-lain sulla solidariet politico-militare franco-bri-tannica. Necessit di accelerare il riarmo.
Combinazioni finanziarie tedesco-albanesi per laricerca e lo sfruttamento di giacimenti petrolife-ri in Albania.
Colloquio tra von Ribbentrop e lambasciatore diFrancia, Coulondre: disponibilit francese aconcessioni non territoriali allItalia; ogni altrapretesa sarebbe motivo di conflitto tra i dueStati; interesse tedesco ad una soluzione pacifi-ca della vertenza.
Conversazione con il ministro di Germania, Fabri-cius: posizione del governo del Reich rispettoad una normalizzazione dei rapporti tra Roma-nia ed Ungheria.
Esposizione dei motivi per i quali sarebbe necessa-rio accelerare i tempi di un intervento italiano inAlbania; piani dazione.
Analisi e commento sui costi della guerra con laCina e sulla capacit del Giappone di sostenerelo sforzo bellico.
Missione Brard: condizioni poste dal governonazionale per la ripresa delle relazioni franco-spagnole.
Mutato atteggiamento dellopinione pubblica bri-tannica nei riguardi della guerra civile spagnoladopo il successo dei nazionali in Catalogna.
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XXXIX
Numerodocum.
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Berlino11 febbraio
San Sebastiano11 febbraio
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San Sebastiano14 febbraio
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Parigi15 febbraio
Belgrado15 febbraio
ATTOLICO aCIANO
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Chiarimenti del sottosegretario Keppler a proposi-to delle ricerche petrolifere in Albania di cui alD. 168.
Colloquio con Jordana sulla missione Brard.Intenzione del governo nazionale di non accet-tare le condizioni poste dalla Francia per laripresa delle relazioni con la Spagna.
Impressioni raccolte presso lo Stato Maggioretedesco: preferenza a non affrontare nel corsodellanno un conflitto con la Francia e la GranBretagna. Convinzione che lItalia non siaintenzionata a provocare una guerra e che laPolonia resti un elemento non sicuro per laGermania.
Conversazione con Lugosianu, il quale riferisce ecommenta notizie apprese da esponenti gover-nativi sui piani della Germania verso lOrientebalcanico.
Ulteriori considerazioni sullargomento di cui alD. 175.
Animate reazioni dellopinione pubblica britannicaalloccupazione giapponese di Hainan. Timoredi una politica concertata tra Roma, Berlino eTokio.
Ampia riflessione sulla situazione cecoslovaccadopo i colloqui di Chvalkovsky a Berlino.
Colloquio con Cincar-Markovi: conferma dellelinee di politica estera del Gabinetto precedente.
Convinzione che la segretezza dellaccordo tra Spa-gna e Germania non giovi agli interessi italiani.
Istruzione di informarsi sui passi compiuti per sol-lecitare Franco ad aderire al Patto Anticomin-tern. Convenienza ad agire.
Missione Baudouin a Roma e ostilit della stampafrancese verso la politica conciliativa di Bonnet.
Considerazioni sulla linea politica adottata dallaFrancia nei riguardi del governo nazionalespagnolo.
Informazioni dalladdetto militare. Interesse degliambienti politico-militari francesi al prolunga-mento della guerra civile spagnola per distoglie-re le Potenze dellAsse dalle rivendicazioninazionali e coloniali.
Informazioni relative ad un interessamento tedescoper la questione croata.
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Mutata posizione degli ambienti politici e militari bri-tannici in merito alla politica navale tedesca dopola notizia dellampliamento del canale di Kiel.
Colloquio con Gafencu sui tentativi di normalizza-re i rapporti con Bulgaria e Ungheria e sullereazioni tedesche.
Riassunto della conversazione con Re Zog, preoc-cupato dalle mire italo-jugoslave sul suo Paesee dalle notizie di movimenti insurrezionali isti-gati dallItalia. Considerazioni in merito