I Disturbi del Comportamento Alimentare fra Emozioni e Cibo

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I Disturbi del Comportamento Alimentare fra Emozioni e Cibo I Giorgi NS Bonfiglio

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I Disturbi del Comportamento Alimentare fra Emozioni e Cibo. I Giorgi NS Bonfiglio. Un equilibrio possibile?. Evitare le emozioni, vivere le emozioni. (A. Ferro, 2007). “...l’evitamento delle emozioni è una delle attività principali della nostra mente….” - PowerPoint PPT Presentation

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I Disturbi del Comportamento

Alimentare fra Emozioni e Cibo

I GiorgiNS Bonfiglio

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Un equilibrio possibile?

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Evitare le emozioni, vivere le emozioni.

(A. Ferro,

2007)

“...l’evitamento delle emozioni è una delle attività principali della nostra mente….”

“ La mente è il meglio, ma anche il peggio della nostra specie, un dono

dell’evoluzione ma anche un lascito gravoso dell’evoluzione e rischioso per

l’evoluzione stessa.”

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EmozioniSaggio sul corpo e il

sociale (P.Dumouchel, 2008)

“ le emozioni sfuggono all’autorità del soggetto isolato, lo superano.

Sono l’irrompere dell’ io nell’altro e dell’altro nell’io……

sono la dimensione fondamentale del legame sociale.”

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Funzioni delle Emozioni

Motivazione Comunicazione sociale

Informazione

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Sistemi motivazionali interpersonali

Sistema di attaccamento

Sistema di accudimento

Sistema agonistico/cooperativo

Sistema sessuale

Principi organizzatori a base innata delle interazioni sociali selezionati evoluzionisticamente

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Funzioni metacognitive

Capacità di discriminare, riconoscere e descrivere gli stati interni propri e altrui

Capacità di porre in relazioni stati mentali e di descrivere pertanto cause e motivazioni della

condotta

Capacità di effettuare operazioni e costruire pensieri sui propri contenuti mentali, differenziando

il proprio punto di vista da quello altrui

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DCA (disturbi del comportamento alimentare): disagio caratterizzato da un alterato rapporto con il cibo e con il corpo, a cui si associano problemi psicologici

Anoressia (incidenza 0,5%)

Bulimia (incidenza 1/2%)

EDNOS (incidenza 3/4%)

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DCA

Il disturbo può essere letto come tentativo di cura di sé, per sviluppare attraverso la disciplina del corpo un senso di

individualità e di efficacia interpersonale; difesa da un tumulo emozionale che potrebbe essere o apparire

incontrollabile; gestire in questo modo l’esperienza di non accudimento, confusione dei ruoli familiari….

come tentativo di separazione, la realizzazione di una identità possibile minacciata da un altro che non lascia

essere quel che si è; il dolore non potendo essere affrontato, espresso, vissuto, viene negato in una continua coazione dove il cibo sostituisce l’altro e il corpo satura lo

spazio. (G. Lo Verso,

2008)

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Estremi di un continuum…..

La Bilancia come prova del valore di sé, come espressione di potere, lotta fra

dipendenza e autonomia……

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Il comportamento alimentale è rigido, controllato, ossessivoAnorexia hysterica (Lasègue, 1874)

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1. EEccessiva restrizione alimentare fino a perdere peso oltre l’85% del peso ideale

2. Disturbi dell’immagine corporea, con alterazione della percezione del proprio corpo che talora possono avere caratteristiche deliranti.

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3. Paura di ingrassare o desiderio di ulteriore calo ponderale

4. Amenorrea, ossia, assenza di ciclo mestruale per almeno tre mesi consecutivi, oppure presenza di cicli mestruali solo con opportuna terapia o, ancora, ritardo della comparsa del menarca rispetto all’età media.

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IL TIPO “RESTRICTER” IL TIPO BULIMICO (BINGE EATING/PURGINO TYPE)

nel quale la diminuzione del peso è perseguita attraverso la dieta, il digiuno e l’esercizio fisico

nel quale avvengono regolarmente crisi bulimiche e/o condotte di eliminazione quali l’autoinduzione del vomito, l’uso di lassativi, diuretici. In alcuni casi, le condotte di eliminazione sono attuate anche in assenza di crisi bulimiche, per l’introduzione di modeste quantità di cibo.

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Coinvolge le donne più degli uomini in un’età compresa fra i 12 e i 25 anni (maschio:femmina = 1:9) e può portare alla morte

È un problema prevalentemente dei paesi occidentali e di epoca recente

L’anoressica ha pensieri pervasivi e ossessivi (rimuginazione) sulla forma del proprio corpo e sulla paura di ingrassare

“Anoressia” (no-appetito) è un termine fuorviante: infatti la fame è molto forte, accentuata dalle carenze nutritive.

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• Inizio di una dieta (spesso condivisa dai genitori), e frequente attività fisica compulsiva per perdere peso.

• L’anoressica cerca di “allontanare” gli stimoli della fame ad es. attraverso il consumo di bevande calde.

• Mangia solo cibi ipocalorici

• Mangia in piedi, taglia il

cibo per renderlo minuto,

mastica a lungo

• Sensazione d’onnipotenza

• fobia del peso

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Aumenta il bisogno di movimento

Può aumentare la disponibilità nel preparare il cibo per gli altri

Quando la fame diventa intollerabile:

- abbuffate per poi indursi il vomito

- usare lassativi e/o diuretici

Amenorrea

Perturbazioni nell’immagine di sé, vale a dire nell’autopercezione corporea, che risulta distorta e tipicamente "gonfiata"

Percezione alterata dello stimolo della fame

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Conseguenze

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Il comportamento alimentale è disordinato, caotico, ossessivo

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1.Ricorrenti episodi di “abbuffate” caratterizzate dai seguenti aspetti:1. ingestione, in un modesto

lasso di tempo, di una quantità di cibo più elevata di quella che la maggior parte delle persone mangerebbe nel medesimo intervallo e in circostanza analoghe.

2.Sensazione di mancanza di controllo sul proprio comportamento alimentare nel corso delle crisi.

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1.Comportamenti compensatori inappropriati: vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici; digiuno o esercizio fisico.

2.Le abbuffate e le condotte di eliminazione si verificano, in media, 2 volte la settimana per 3 mesi.

3.L’autostima è influenzata in modo eccessivo dall’aspetto corporeo e dal peso.

4.Assenza di una diagnosi preesistente di Anoressia Nervosa.

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CON CONDOTTE DI ELIMINAZIONE

SENZA CONDOTTE DI ELIMINAZIONE

Comportamento che va dalle grandi abbuffate (binge) spesso in solitudine, seguite da vomito autoindotto, lassativi ecc. allo scopo di riportare tutto alla “situazione di partenza, all’ordine”.

Compensate dal digiuno o dall’esercizio fisico smodato

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Il peso corporeo non subisce brusche variazioni, ma viene comunque controllato

La bulimia è più frequente nelle grandi aree urbane e si sviluppa con un picco verso i 18-19 anni (corrispondenza con fine degli studi, inizio dell’Università, primi cambiamenti verso l’autonomia e l’indipendenza)

Le caratteristiche di personalità sono simili all’anoressica; l’esordio è simile ma il decorso differente

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Vengono assunte rapidamente grandi quantità di cibo (al di fuori del normale), compresi quelli “proibiti” (per il soggetto).

Durante l’abbuffata si avverte la perdita di controllo e alterazione della coscienza. Si vivono, sensi di vergogna e colpa

L’innesco può essere dovuto ad uno stato emotivo (es., come rabbia, noia, ansia) o l’ingestione di un cibo “proibito”

Può essere programmata; spesso si consuma la notte e può durare anche ore con cicli vomitare-mangiare

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EmozioniSaggio sul corpo e il sociale

“ Se il corpo è ciò che mi nasconde al mondo, esso è anche ciò che mi consegna agli altri….mi rivela agli altri e testimonia sottilmente della mia dipendenza da loro.

Dunque il corpo non è tanto una prigione che mi isola dal mondo, quanto una gabbia che presenta agli altri, spettatori stupefatti, l’esemplare che l’abita.”

(P.Dumouchel, 2008)

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