Dalla salute al benessere: i contributi istituzionali · Il cibo e la sua preparazione sono veicolo...
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Dalla salute al benessere: i contributi istituzionali
Il concetto di salute si è costantemente modificato
nel tempo, per arrivare a assumere, oggi,
un'accezione molto più ampia che associa
strettamente una condizione di assenza di
patologie ad uno stato di ben-essere "globale"
della persona.
QUAL È STATO IL RUOLO DEGLI UFFICI SCOLASTICI
REGIONALI DEL MINISTERO NELL’AMBITO DELLA
PROMOZIONE DELLA SALUTE E DEL BENESSERE?
Nella realizzazione delle campagne promosse dal MIUR a carattere
territoriale e nazionale, il ruolo degli Uffici Scolastici Regionali è quello
di supporto all’organizzazione rispetto alla diffusione dell’informazione
per cogliere e far cogliere le opportunità di arricchimento formativo
rispetto al Piano formativo di studio sia agli studenti che agli insegnanti
perché possano inserirlo nel percorso formativo e trasmetterlo a
docenti alunni e famiglie. Rispetto alla promozione della salute esiste da
anni una collaborazione stretta e fertile attraverso protocolli d’intesa e
tavoli di lavoro con gli Assessorati Regionali alla Salute e dell’Istruzione
con i quali promuoviamo percorsi educazionali rivolti a tutte le fasce
d’età che la scuola rappresenta, dai 3 ai 19 anni.
QUAL È IL RUOLO DELLA SCUOLA NEL TRASMETTERE L’EDUCAZIONE E
LA CONOSCENZA PROPEDEUTICA ALL’ADOZIONE DI
COMPORTAMENTI SALUTARI E DIFFONDERE LA CULTURA DELLA
PREVENZIONE TRA LA POPOLAZIONE E IN PARTICOLARE TRA I
BAMBINI IN ETÀ SCOLARE E LE LORO FAMIGLIE?
Riteniamo sia di fondamentale importanza la promozione della salute. Il modello
piemontese sviluppato negli anni si muove in tal senso secondo due approcci: il primo
globale, vogliamo che gli alunni stiano bene a scuola e devono stare bene fisicamente e
psicologicamente; il secondo approccio è sistemico, nel senso che lo stato di salute
all’interno della scuola deve diffondersi all’esterno attraverso il contatto con la
comunità educante e di contesto e questo si fa interagendo con l’esterno, colloquiando
con le istituzioni tutte e le famiglie. La scuola è uno snodo cruciale perché interagisce
con tutti coloro che ruotano attorno allo studente e quindi ha il dovere di
promuovere i temi della prevenzione.
L’obiettivo che ci poniamo come scuola è quello di contrastare le diseguaglianze
relative alla salute, approcciando i docenti con l’informazione affinchè questa sia
veicolata ai ragazzi e arrivi all’esterno.
LA SCUOLA È UN CANALE NATURALE PER COINVOLGERE E RAGGIUNGERE IL TARGET
DEI BAMBINI E DELLE FAMIGLIE. COME RISPONDONO E QUANTO SONO SENSIBILI LE
SCUOLE PIEMONTESI A PROGETTI EDUCATIVI EXTRA-CURRICULARI?
La scuola è un setting privilegiato per la rete di relazioni e per la possibilità di intervenire con la prevenzione. Penso a tante campagne educazionali passate per le nostre scuole.
Queste esperienze sono un importante opportunità di arricchimento e di approfondimento. Da sempre le scuole piemontesi sono sensibili alle tematiche di promozione della salute e questo è dimostrato dall’attenzione posta, ad esempio, all’attività motoria e alle reti di scopo che parlano di tematiche di salute. Le scuole nella loro autonomia sono in grado di valutare e scegliere le offerte da inserire nel Piano dell’ Offerta Formativa e lo fanno scegliendo le più rispondenti alle esigenze degli studenti. Ma come faccio a prevenire se non conosco? Devo conoscere.
Naturalmente le nostre scuole sono molto attente a valutare e ad intervenire qualora sorgessero criticità per migliorare la campagna di comunicazione.
Il senso di un’istituzione di livello intermedio come l’Ufficio
Scolastico Regionale è quello di svolgere una funzione di raccordo,
di “cerniera” tra la dimensione nazionale delle politiche scolastiche
e quella locale.
Uno snodo che, almeno nelle intenzioni, vuol essere un agente di
mediazione, facilitazione, connessione tra piani di azione che hanno
diversa scala e in cui esigenze e orizzonti temporali non sempre
collimano.
Nell’introduzione delle Linee Guida di Educazione Ambientale
(2014) si leggono alcune asserzioni ben applicabili a tutti i
documenti di indirizzo recentemente emanati come le Linee Guida
per l’Educazione Alimentare (2015)
Più volte nel documento appena citato ritorna l’espressione
“consumo consapevole”: consapevolezza non coincide con
conoscenza, ma non può prescindere da essa, soprattutto in un
epoca in cui le informazioni abbondano e sono almeno in apparenza
a portata di mano di tutti. Informazioni di volta in volta accattivanti
o allarmanti, raramente verificabili o supportate da evidenze
scientifiche. Fornire gli elementi conoscitivi per potersi
orientare .
Ma perché si avviino dei cambiamenti negli stili di vita individuali
occorre andare oltre la dimensione cognitiva ed adottare
un approccio che attivi la sfera valoriale.
In questo senso risultano fondamentali le esperienze di
osservazione, manipolazione , rielaborazione condotte in una
fascia d’età sensibile e recettiva come quella della scuola
primaria.
Da qui l’attenzione ad un approccio che chiama i giovani
studenti a utilizzare quanto hanno appreso, per elaborare un
menù che tenga insieme “ciò che piace” e “ciò che fa
bene”.
“IL MENU L’HO FATTO IO”
Manuale per le istituzioni e gli insegnanti: esperienze e
strumenti per una ristorazione partecipata. Da
un’esperienza di successo, ad un modello riproducibile.
Al fine di promuovere la diffusione della cultura della promozione della salute all'interno delle scuole, l'USR Piemonte, in collaborazione con la Regione Piemonte ha guidato, a partire dall’anno scolastico 2012/2013, un percorso di ricerca-azione che ha coinvolto fino ad oggi più di 153 Scuole piemontesi, insieme ai REPES delle ASL dei territori di appartenenza delle Scuole. Tale percorso ha reso possibile la realizzazione delle seguenti azioni:
a) definizione di un Profilo di Salute condiviso quale strumento di autovalutazione per le Scuole del territorio;
b) realizzazione di percorsi formativi sul tema del benessere a Scuola;
c) l’inserimento del modello all’interno delle Linee Guida 2015/16 - 2016/17
d) ingresso della Rete delle Scuole Piemontesi promotrici di Salute all’interno della Rete europea School for Health in Europe (SHE);
e) attivazione di Policy di Salute su tematiche specifiche all’interno di molte Scuole della Rete;
f) costituzione di Reti di scopo formate dalle Scuole che promuovono Salute appartenenti all’ASL del territorio di riferimento guidate da una Scuola capofila.
L’IMPORTANZA DELL’EDUCAZIONE
ALIMENTARE Il cibo e la sua preparazione sono veicolo di cultura, tradizioni
emozioni. Ma nello specifico discorso che riguarda il
coinvolgimento delle famiglie, occorre ricordare che sul cibo e
attraverso il cibo si costruiscono le prime relazioni
madre/figlio/a. Per questo è tanto delicato e talvolta difficile
intervenire su abitudini alimentari, anche se palesemente scorrette.
Lo sanno bene gli insegnanti della scuola dell’infanzia: l’azione
educativa della scuola in relazione alle abitudini alimentari, deve
sapere e tener conto del fatto che entra nel campo di una
relazione importante e complessa.
Le azioni volte all’educazione alimentare, per
avere qualche probabilità di successo, devono
prevedere il coinvolgimento attivo delle
famiglie: si vedano le esperienze in cui gli
alunni sono impegnati nel recupero di
ricette della tradizione locale o familiare,
quelle contro lo spreco alimentare, quelle
sullo spuntino di metà mattina.
PROTOCOLLO D’INTESA TRA REGIONE PIEMONTE E
MINISTERO DELL' ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA
RICERCA - UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL
PIEMONTE RELATIVA ALLE ATTIVITA' DI PROMOZIONE ED
EDUCAZIONE ALLA SALUTE NELLE SCUOLE.
Art. 1
La presente Intesa si colloca nell'ambito dei progetti del
Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca relativi
all' “Educazione alla salute”, alla convivenza civile, alla
promozione di stili di vita responsabili, nonché ai
documenti internazionali, nazionali e regionali inerenti la
programmazione delle attività relative alla promozione ed
educazione alla salute.
Art. 4
Al fine di realizzare le finalità di cui alla presente
Intesa, è istituito il Gruppo Tecnico Regionale
paritetico "La scuola che promuove salute", formato
da cinque rappresentanti della Regione e
cinque dell'Ufficio Scolastico Regionale,
individuati dalle rispettive amministrazioni, quale
strumento tecnico operativo e progettuale.
L'Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, si impegna a:
Partecipare con propri rappresentanti al Gruppo Tecnico Regionale di cui all’art. 4.
Coprogettare iniziative congiunte per giungere alla costituzione di un sistema interistituzionale volto al perseguimento degli scopi sopra descritti.
Fornire un supporto logistico/amministrativo, anche attraverso le scuole polo, per la sensibilizzazione del personale della scuola (dirigenti, docenti, personale ATA) e per la realizzazione delle azioni di promozione ed educazione alla salute al fine di favorirne l’inserimento nell’ordinaria offerta formativa.
Mettere a disposizione, a tali fini, le proprie strutture ed esperti, secondo piani di fattibilità che saranno definiti con scansione annuale.
Contribuire alla diffusione delle azioni nelle scuole, sia con apposite circolari, sia tramite i propri siti.
DGR 16 - 2013
DGR 26 – 1653 del 29.6.2015 con la DGR 2- 4286 29.11.2016
Interventi relativi a pazienti cronici con particolare riferimento allo spettro autistico
Legge 107: comma 38