I dipinti S spariti

immaginati

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Uno storico cli Pisae la ricostruzioneper il film su Raffac-.fflo

LA Cappella Sistina comenon l'avete mai vista. Pri-ma di Michelangelo e del

suo Giudizio Universale; primadi diventare icona universaledella storia dell'arte e feticcioincontrastato del turismo dimassa. Ma rappresentata, piut-tosto, come apparve la nottedel 26 dicembre 1519, quandovi furono esposti i sette magnifi-ci arazzi di Raffaello oggi custo-diti nella Pinacoteca Vaticana.A guidare la ricostruzione forsepiù sensazionale di Raffaello- Ilprincipe delle arti in 3d, maxiproduzione cinematograficatargata Sky dedicata al mae-stro urbinate e pronta a tornarenelle sale di tutta Italia dal 18 al20 aprile dopo il lancio in pom-pa magna di dieci giorni fa, èstato Vincenzo Farinella, docen-te di storia dell'arte modernapresso l'università di Pisa. Con-sulente scientifico del film, lostudioso si è confrontato conquella che, per uno storicodell'arte, è la più grande dellesfide e contemporaneamente,ammette lui stesso, «un sognoche si realizza: trasformare del-le ipotesi accademiche in qual-cosa di coinvolgente e spettaco-lare». «Quando abbiamo a chefare con delle ricostruzioni -spiega - c'è sempre un margi-ne di approssimazione. Ma ab-biamo potuto contare anche sualcune certezze assolute: quan-do Michelangelo, nel 1534, as-sunse la commissione del Giudi-zio Universale, si trovò di fronteuna parete già completamentedecorata, e strutturata in più fa-sce».

S EGUE A PAGINAXVII

Lastoria

GAIA RAU

La Cappella Sistinae i dipinti sparitiprima del geniodi MichelangeloUn professore un iversitario d i Pisae la ricostruzione tra rea ltà e fantasiarealizzata per il film su Raffaello

DALLA PRIMA DI CRONACA ricostruire le parti centrali, non avendo a di-sposizione delle copie d'epoca, ci siamo affida-ti a un giovane artista, Marco Romano, il qua-le, seguendo le mie indicazioni, ha cercato diimmaginare le parti mancanti. La più diffici-le da realizzare è stata la scena con il ritrova-mento di Mosè nel Nilo: non essendo mai piùstata raffigurata da Perugino, ci siamo ispira-ti alla rappresentazione fatta da Raffaelloper le Logge del Vaticano: un volo pindaricoche ci siamo concessi ipotizzando che l'arti-sta si sia ispirato al suo maestro». «Il nostroobiettivo-conclude lo studioso-era una ri-costruzione non inappuntabile filologicamen-te, che sarebbe stata impossibile, ma voluta-mente spettacolare. Abbiamo pensato algrande pubblico, che spero possa sentirsi,grazie a questo film, emozionato e coinvolto.E magari arrivare ad amare un po' di più lastoria dell'arte. Che nel nostro sistema di in-segnamento, al pari della storia della musica,è una disciplina sempre più maltrattata».

A DOMINARE il livello più basso della pare-te, stando alle fonti esaminate dal do-cente pisano, era un grande dipinto

del Perugino: una finta pala d'altare ad affre-sco raffigurante l'Assunzione della Vergine,con il ritratto del committente Sisto IV dellaRovere. Sopra, nella fascia intermedia, le pri-me storie dei due grandi cicli dedicati alle vi-te di Mosè e di Cristo, sempre realizzati dalpittore umbro, che proseguono sulle paretilunghe della sala, dove si possono ammirareancora oggi. Nella terza fascia c'erano poidue finestre e, accanto ad esse, l'inizio di unasequenza di ritratti di Papi. E infine, ancorapiù in alto, due lunette dipinte dallo stesso Mi-chelangelo fra il 1508 e il 1512, con i ritrattidegli antenati di Cristo, «Finora - raccontaFarinella- questa struttura era stata rappre-sentata dagli studiosi soltanto con degli sche-mi. Noi abbiamo fatto un tentativo più ardi-to, provando a ricostruire l'impatto visivoche doveva produrre la parete quando fu scel-to di ridipingerla completamente. Una deci-sione che, con ogni probabilità, fu presa gra-dualmente: i primi disegni di Michelangeloper il Giudizio rivelano il desiderio di conser-vare almeno la grande Assunta di Perugino.Poi, l'artista stesso o il Papa cambiarono idea,facendo sì che la nuova decorazione si esten-desse all'intera parete». Per riprodurre l'a-spetto originario della Cappella, Farinella e ilsuo team hanno mescolato fonti certe e unpizzico di invenzione: «Per il dipinto di Perugi-no, abbiamo preso come modello il disegno diun pittore peruginesco, forse il Pinturicchio,che lo ritraeva fedelmente. Anche delle lunet-te di Michelangelo possediamo una serie di di-segni e incisioni cinquecenteschi. Mentre per

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IL FILM"Raffaello - I Iprincipe delle arti in3d", maxi produzioneSky, ha debuttatosugli schermi italiani il3aprile,conquistando 45 milaspettatori: tornerà insala dal 18 al 20

IL PROFESSOREVincenzo Farinella,storico dell'arte edocente a Pisa, èstato nominatoconsulentescientifico del film eha collaborato conun giovane artista,Marco Romano

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