I DELLA GIOVENT ù

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settimanale cattolico dell’irpinia [email protected] anno XXXVii - n °. 34 - euro 0.50 sabato 24 settembre 2011 www.ilpontenews.it “Et veritas liberabit vos” Vangelo pag. 7 S. De Vito Politica pag. 5 A. Santoli Idraulica Giordano srl Montefredane (Av) Tel. 0825-607306 fax. 0825-607444 Il Ponte è il primo settimanale dell’Irpinia 4000 cOPIE DISTRIbuITE AD uScITA C ari amici, che nessuna avversità vi paralizzi! Non abbiate paura del mondo, né del futuro, né della vostra debolezza. Il Signore vi ha concesso di vivere in questo momento della storia, perché grazie alla vostra fede continui a risuonare il Suo nome in tutta la Terra. Era il 20 agosto scorso quando Papa Benedetto XVI pronunciò, con forza, que- ste parole nella base aerea “Cuatro Vientos” di Madrid. Davanti a lui, circa due milioni di per- sone, di giovani “radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede” incuranti del maltempo e della stan- chezza.C’eravamo anche noi, giovani provenienti dalla diocesi di Avellino. Posso dirlo con un misto di soddisfazione e orgoglio: c’ero anch’io in mezzo a loro, immerso nei mille colori della 26esima Giornata Mondiale della Gioventù. Una grande festa collettiva, da rivivere passo dopo passo, emozione dopo emozione. pag. 3 Fisco pag. 6 F. Iannaccone RISTORANTE  PIZZERIA La buona cucina Via Pianodardine 55 83100 Avellino tel. 0825622041 chiuso il lunedì è gradita la prenotazione L’editoriale di Mario Barbarisi I n queste ultime settimane si sono lette, sui giornali nazionali, cose dav- vero inaudite. Mi riferisco alle intercettazioni telefoniche che coinvolgono, tra gli altri, il Presidente del Consiglio. Si resta senza parole. Mentre il Paese affonda nelle emergenze scopriamo facili costumi e corruzione diffusa al vertice delle Istituzioni. Il processo non c’è ancora stato ma mentre fino a qualche mese fa si poteva sindacare sulle dichiarazioni di singole persone, come nel caso D’Addario,Noemi,Ruby etc., ora siamo al cospetto di una moltitudine di intercettazioni che non lasciano alcun dubbio. La domanda ricorrente in parte dell’opinione pubblica: ma la Chiesa che fa? Risposta: Se la Chiesa interviene sulle vicende politiche italiane e interna- zionali sono in molti a dire che si tratta di un’ingerenza, se invece la Chiesa non interviene sentiamo dire che la Chiesa non fa nulla. Per restare ai fatti la Chiesa è intervenuta sulla vicenda ma con la giusta e dovuta, a mio avvi- so, moderazione. Le gerarchie ecclesiali hanno definito “indifendibile” il pre- sidente del Consiglio. Vi sembra poco o tanto? Non è forse il giusto? Vi aspettavate di più? Diciamolo francamente tutti gli italiani desiderano, in questo particolare e difficile momento storico, uscire dalla crisi morale ed economica, riavere punti certi e credibili nell’Istituzione parlamentare, un lavoro certo e ben retribuito, servizi efficienti e assistenza sanitaria gratui- ta, ma non è mica detto che subito dietro l’angolo ci sia una politica miglio- re e, quindi, la soluzione a tutti i problemi. E allora qual è la soluzione? La soluzione è cominciare a muoversi, programmare, cambiare per costruire il futuro. Sergio Romano nell’editoriale del Corriere della Sera di Mercoledì scorso ha affermato la necessità di proporre il cambiamento a partire dalla stessa maggioranza di governo come garanzia per resistere al tempo, per evitare di essere schiacciati dagli eventi,cancellati dalla storia politica che conta, non per manifesta incapacità ma, purtroppo, per gravi fatti di immo- ralità. E pensare che per molto meno sono andati giù per terra i presiden- ti degli Stati Uniti Nixon e Clinton; per un rimborso spese gonfiato sono scattate le manette per un deputato britannico, il laburista David Chaitor . La nostra esterofilia si ferma quando chi governa comprende che nelle buone pratiche dei governi stranieri non c’è la “giusta” convenienza! L’ex ambasciatore Sergio Romano nel già citato articolo di fondo del Corriere della Sera ha proposto una staffetta come accaduto in Spagna. Un passo indietro del Premier ( Zapatero) per consentire al Paese un passo in avan- ti. Il fatto sostanziale, tuttavia, è che la situazione italiana non ha prece- denti storici di pari entità. La Spagna,infatti, non si sveglia al mattino, per mesi e mesi, leggendo su quotidiani come “ El Pais ” o “ Le Figarò” di inter- cettazioni a luci rosse o di deprezzamenti sull’aspetto fisico della cancellie- ra tedesca Merkel, per non parlare dell’uso “privato” di aerei e residenze. Quale futuro potrà dare questo governo e quali risposte dovrà aspettarsi l’Italia e, quindi, la nostra Irpinia rispetto a problemi seri, come la cronica mancanza di lavoro e di infrastrutture e a Servizi inadeguati alle esigenze del territorio? E torniamo alla Chiesa. Le GMG, le Giornate Mondiali della Gioventù fortemente volute da Giovanni Paolo II, fanno registrare da sem- pre il pienone di giovani fedeli: La Chiesa chiama, i giovani rispondono. Non è un dato da sottovalutare. Nessun movimento o associazione al mondo può,infatti, vantare un seguito così numeroso, specie di giovani: Il futuro è loro e la speranza è di tutti! Fino a quando ci sarà una folla oceanica, come quella radunata in Spagna, di giovani pronti a seguire insegnamenti di amore, di carità e di rispetto verso il prossimo possiamo tirare un sospiro di sollievo e sperare in un avvenire migliore. Speriamo che nasca presto, tra le nuove generazioni, la passione per impegnarsi in politica riscopren- do, come affermava lo stesso Papa Giovanni Paolo II , la politica come il più esigente servizio di carità. Questi giovani forti e di sani principi non sono lontani dalle nostre case. A Madrid hanno partecipato tanti ragazzi e ragazze della nostra diocesi. In questo numero raccontiamo alcune delle loro magnifiche esperienze e della profonda fede e commozione. Dinanzi a tale moltitudine di nuove energie Papa Benedetto XVI (foto) sorride, non nasconde la gioia: La Chiesa è viva e presente. Medicina pag. 8 G. Palumbo GIORNATE MONDIALI DELLA GIOVENTù Dall’Irpinia a Madrid, il racconto dei giovani della diocesi di Avellino che hanno partecipato all’incontro con Papa Benedetto XVI Speciale pagg. 2-3-4 a pag. 12

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settimanale cattolico dell’irpinia

[email protected] XXXVii - n °. 34 - euro 0.50sabato 24 settembre 2011

www.ilpontenews.it

“Et veritas liberabit vos”

Vangelo

pag. 7

S. De VitoPolitica

pag. 5

A. Santoli

IdraulicaGiordano srl

Montefredane(Av)

Tel. 0825-607306fax. 0825-607444

Il Ponte è il primo settimanale dell’Irpinia

4000 cOPIE DISTRIbuITE AD uScITA

“Cari amici, che nessuna avversità vi paralizzi! Non abbiate paura del mondo, né delfuturo, né della vostra debolezza. Il Signore vi ha concesso di vivere in questo

momento della storia, perché grazie alla vostra fede continui a risuonare il Suo nome intutta la Terra”. Era il 20 agosto scorso quando Papa Benedetto XVI pronunciò, con forza, que-ste parole nella base aerea “Cuatro Vientos” di Madrid. Davanti a lui, circa due milioni di per-sone, di giovani “radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede” incuranti del maltempo e della stan-chezza.C’eravamo anche noi, giovani provenienti dalla diocesi di Avellino. Posso dirlo con un misto di soddisfazione e orgoglio: c’ero anch’io in mezzo a loro, immerso neimille colori della 26esima Giornata Mondiale della Gioventù. Una grande festa collettiva, darivivere passo dopo passo, emozione dopo emozione.

pag. 3

Fisco

pag. 6

F. Iannaccone

RISTORANTE PIZZERIA

La buona cucina

Via Pianodardine 55

83100 Avellino

tel. 0825622041

chiuso il lunedì

è gradita la prenotazione

L’editoriale di Mario Barbarisi

In queste ultime settimane si sono lette, sui giornali nazionali, cose dav-vero inaudite. Mi riferisco alle intercettazioni telefoniche che coinvolgono,

tra gli altri, il Presidente del Consiglio. Si resta senza parole. Mentre il Paeseaffonda nelle emergenze scopriamo facili costumi e corruzione diffusa alvertice delle Istituzioni. Il processo non c’è ancora stato ma mentre fino aqualche mese fa si poteva sindacare sulle dichiarazioni di singole persone,come nel caso D’Addario,Noemi,Ruby etc., ora siamo al cospetto di unamoltitudine di intercettazioni che non lasciano alcun dubbio. La domandaricorrente in parte dell’opinione pubblica: ma la Chiesa che fa?Risposta: Se la Chiesa interviene sulle vicende politiche italiane e interna-zionali sono in molti a dire che si tratta di un’ingerenza, se invece la Chiesanon interviene sentiamo dire che la Chiesa non fa nulla. Per restare ai fattila Chiesa è intervenuta sulla vicenda ma con la giusta e dovuta, a mio avvi-so, moderazione. Le gerarchie ecclesiali hanno definito “indifendibile” il pre-sidente del Consiglio. Vi sembra poco o tanto? Non è forse il giusto? Viaspettavate di più? Diciamolo francamente tutti gli italiani desiderano, inquesto particolare e difficile momento storico, uscire dalla crisi morale edeconomica, riavere punti certi e credibili nell’Istituzione parlamentare, unlavoro certo e ben retribuito, servizi efficienti e assistenza sanitaria gratui-ta, ma non è mica detto che subito dietro l’angolo ci sia una politica miglio-re e, quindi, la soluzione a tutti i problemi. E allora qual è la soluzione? Lasoluzione è cominciare a muoversi, programmare, cambiare per costruireil futuro. Sergio Romano nell’editoriale del Corriere della Sera di Mercoledìscorso ha affermato la necessità di proporre il cambiamento a partire dallastessa maggioranza di governo come garanzia per resistere al tempo, perevitare di essere schiacciati dagli eventi,cancellati dalla storia politica checonta, non per manifesta incapacità ma, purtroppo, per gravi fatti di immo-ralità. E pensare che per molto meno sono andati giù per terra i presiden-ti degli Stati Uniti Nixon e Clinton; per un rimborso spese gonfiato sonoscattate le manette per un deputato britannico, il laburista David Chaitor.La nostra esterofilia si ferma quando chi governa comprende che nellebuone pratiche dei governi stranieri non c’è la “giusta” convenienza! L’exambasciatore Sergio Romano nel già citato articolo di fondo del Corrieredella Sera ha proposto una staffetta come accaduto in Spagna. Un passoindietro del Premier (Zapatero) per consentire al Paese un passo in avan-ti. Il fatto sostanziale, tuttavia, è che la situazione italiana non ha prece-denti storici di pari entità. La Spagna,infatti, non si sveglia al mattino, permesi e mesi, leggendo su quotidiani come “El Pais” o “Le Figarò” di inter-cettazioni a luci rosse o di deprezzamenti sull’aspetto fisico della cancellie-ra tedesca Merkel, per non parlare dell’uso “privato” di aerei e residenze.Quale futuro potrà dare questo governo e quali risposte dovrà aspettarsil’Italia e, quindi, la nostra Irpinia rispetto a problemi seri, come la cronicamancanza di lavoro e di infrastrutture e a Servizi inadeguati alle esigenzedel territorio? E torniamo alla Chiesa. Le GMG, le Giornate Mondiali dellaGioventù fortemente volute da Giovanni Paolo II, fanno registrare da sem-pre il pienone di giovani fedeli: La Chiesa chiama, i giovani rispondono. Nonè un dato da sottovalutare. Nessun movimento o associazione al mondopuò,infatti, vantare un seguito così numeroso, specie di giovani: Il futuro èloro e la speranza è di tutti! Fino a quando ci sarà una folla oceanica, comequella radunata in Spagna, di giovani pronti a seguire insegnamenti diamore, di carità e di rispetto verso il prossimo possiamo tirare un sospirodi sollievo e sperare in un avvenire migliore. Speriamo che nasca presto,tra le nuove generazioni, la passione per impegnarsi in politica riscopren-do, come affermava lo stesso Papa Giovanni Paolo II, la politica comeil più esigente servizio di carità. Questi giovani forti e di sani principi nonsono lontani dalle nostre case. A Madrid hanno partecipato tanti ragazzi eragazze della nostra diocesi. In questo numero raccontiamo alcune delleloro magnifiche esperienze e della profonda fede e commozione. Dinanzi atale moltitudine di nuove energie Papa Benedetto XVI (foto) sorride, nonnasconde la gioia: La Chiesa è viva e presente.

Medicina

pag. 8

G. Palumbo

GIORNATE MONDIALIDELLA GIOVENTù

Dall’Irpinia a Madrid, il racconto dei giovani della diocesi di

Avellino che hanno partecipato all’incontro con Papa Benedetto XVI

Speciale pagg. 2-3-4

a pag. 12

Il PonteIl PonteSpeciale GMG2 24 settembre 2011

LE  ORIGINILa Giornata Mondiale della Gioventù

(GMG) è un incontro internazionaledi spiritualità dei giovani cattolici natoper iniziativa di Papa Giovanni Paolo II.L’ultimo raduno si è svolto a Madrid dal15 al 21 agosto 2011 al termine delquale, come da tradizione, BenedettoXVI ha annunciato luogo e date delprossimo incontro: Rio De Janeiro,

Brasile, dal 23 al 28 Luglio 2013.A livello diocesano, negli anni in cui non si svolge laGMG internazionale, gli incontri sono organizzati suiniziativa delle varie diocesi mondiali e in Piazza SanPietro a Roma con il Papa, in occasione dellaDomenica delle Palme. Durante i raduni internaziona-li, invece, i partecipanti soggiornano nelle Diocesi limi-trofe alla città che ospita l'evento, in un susseguirsi discambi culturali, momenti di spiritualità e di svago. La grande intuizione di Giovanni Paolo II ha fattosì che quest’evento fosse sempre più amato daigiovani.Anche se il Pontefice non se ne è mai attribuito lapaternità, egli volle cercare un nuovo modo per pro-muovere l’incontro tra la Chiesa e i giovani e fu cosìche, tra il 1983 e il 1984, nell’ anniversario dell’AnnoSanto della Redenzione, istituì il “Giubileo internazio-nale della Gioventù” in prossimità della Domenicadelle Palme: in quell'occasione trecentomila giovaniprovenienti da più parti del mondo giunsero a Roma.Il Pontefice consegnò una croce di legno ai giovani per

simboleggiare "l'amore del Signore Gesù per l'umani-tà e come annuncio che solo in Cristo morto e risor-to c'è salvezza e redenzione". In quell'occasioneGiovanni Paolo II diede quindi appuntamento a tuttia Buenos Aires per il 1985, anno in cui istituì ufficial-mente la "Giornata mondiale della gioventù".Negli anni dispari l'incontro si sarebbe quindi svolto inuna città del mondo scelta dal Papa intorno ad untema ben preciso indicato da una frase del Vangelo.Uno degli incontri più significativi è stata la GMGtenutasi nel 1991 in Polonia a Częstochowa, cittànatale del Papa, che portava per la prima volta laGMG al di là della cortina di ferro. Vi parteciparonodunque anche i giovani degli stati dell'ormai defuntoblocco sovietico.Nell’edizione di Roma del 2000, in concomitanza conil Giubileo, i media italiani coniarono il termine "papa-boys" per indicare l’attaccamento dei giovani alla figu-ra del Pontefice.La Giornata Mondiale della Gioventù del 2002 che sitenne a Toronto, in Canada, fu l'ultimo incontro dipapa Wojtyła, che vi partecipò ormai molto malato.Nel 2005 nella città di Colonia in Germania, sua terradi origine, Papa Benedetto XVI celebra la sua primaGMG, raccogliendo l’eredità del suo predecessore conlo slogan “Siamo venuti per adorarlo”.“Siate sempre lieti nel Signore! (Fil 4,4)” è stato iltema di quest’anno, un augurio di serenità che maicome oggi sembra risuonare come un incoraggia-mento ai giovani.

Madrid - giornate Mondiali della gioventù

Tra gli appuntamenti in programmadurante la GMG spiccano di certo le cate-

chesi con i Vescovi. La GI.FRA. d’Italia haavuto l’opportunità di stare all’Arena diMadrid (zona Lago) in un enorme stanzache poteva contenere circa 2000 persone.Dei tre giorni previsti, la prima catechesi èstata mercoledì 17 agosto con il tema:Saldi nella fede. ”Nulla ti turbi, nulla ti spa-venti, a chi ha Dio nulla gli manca, solo Diobasta”: queste sono state le parole introdut-tive del discorso dell’arcivescovo di Chieti-Vasto Bruno Forte. Nella vita si hanno rispo-ste vere quando si hanno domande vere. Ladomanda più vera e profonda che abbiamo,secondo l’arcivescovo Forte, è la felicità. E’possibile che tutto ciò che di bello c’è nellavita finisce? Due sono le alternative da sce-gliere: o siamo gettati verso la morte oppu-re siamo mendicanti del cielo. Il giovanenon può fare a meno di avere sete di bellez-za. L’esilio vero è quando ci si dimenticadella patria promessa, quando non c’ènostalgia di Dio. Chi è il Dio della nostrafede? Se è vero che quando uno ama trovail tempo per la persona amata, allora si puòessere innamorati anche di Dio! La novitàdel Nuovo Testamento è che Dio trova iltempo per l’uomo perché lo ama. Dio amaanche “i cattivi”, quelli “brutti interiormente”.Se c’è una formica nera, in una notte nera,su una pietra scura, Dio la vede e la ama.Noi non siamo una formica e Dio ci ama lostesso, Lui è sempre sveglio e ci ama dasempre e per sempre. Perché ci sia un rap-porto d’amore ci vogliono almeno due per-sone: un eterno amante e un eterno amato,ci vuole un legame infinito per arrivareall’eterno amore. Tu hai creduto all’amore?Ci credi che non sei solo? Ci credi che seisempre amato? Fede significa abbandonar-si all’Amore. Quando accogli Dio-Amorenasce la fede che è lotta: resa e abbando-no. Se la fede non fosse lotta Dio sarebbeun’invenzione della nostra mente. Dioturba, sconvolge. L’arcivescovo ha conclusoil suo discorso consigliandoci la lettura di“Lettera ai cercatori di Dio” e con un augu-rio: <<Il Signore ti perseguiti con il suoamore per tutta la vita>>. Però l’amore èesigente, costa, non possiamo dire alSignore “ci vediamo un’altra volta”. Nellalotta con Dio vince chi perde. <<Anche sedovessi perdere tutto Tu, o Dio, sei il miotutto>>.

Giovedì 18 il tema era: Radicati inCristo. Abbiamo avuto come “catechista”l’arcivescovo Rino Fisichella, Presidente delPontificio Consiglio per la Promozione dellaNuova Evangelizzazione. Egli ha iniziatodicendo che dobbiamo imparare a conosce-re sempre meglio Gesù, ogni giorno di più.Lo conosciamo davvero? Crediamo in Lui?Anche Giobbe si è arrabbiato con il Signore,ma poi bisogna mettersi in ascolto e capireil perché di un incidente, ad esempio. Il fon-damento è il principio da cui tutto deriva:vuoi una casa? Scava! La casa della mia vitava costruita sulla fede. Sarai libero quandoavrai solide certezze, perciò occorre cono-scere: le scelte prese da giovani incidono sulfuturo. Blaise Pascal ci parla di scommessadella fede. Paradiso? Anima? Cosa sonoquesti concetti? Il Faust protagonista di unracconto popolare tedesco dà al diavolo lasua anima in cambio di un giorno in più.Faust ha tutto ma non la gioia. Non esisteamore se non si coniuga con la fede. Il vec-chio si deprime perché non vede più la vitadavanti a sé. Molte volte per aiutare unapersona depressa conta, più dei ragiona-menti, una silenziosa ma sincera vicinanza.Però ad un giovane non può essere conces-sa la depressione perché ha la forza dentrodi sé per cambiare il mondo. Vasco Rossi hainiziato la sua carriera cantando: “Vogliouna vita spericolata, maleducata, piena diguai”. E alla fine oggi si trova a dire: “La cosaè facile: sarebbe meglio non essere mainati”. La rassegnazione non è una parola cri-stiana perché il cristiano è orientato verso ilfuturo. Ma chi stabilisce il criterio della felici-tà? Anche sulla sedia a rotelle c’è chi è feli-

ce. Noi siamo comunità quando siamo <<inCristo>>. Se Gesù non ci avesse dato iltutto noi non avremmo tutto da rischiare.Capita che anche chi non crede spera. Lasperanza cristiana è credere che ciò che hadetto Gesù si realizzerà. Il cristiano deveavere un sano realismo. La Chiesa è sposadi Cristo, gli uomini di chiesa, però, possonoavere contraddizioni. Lo scandalo che puòdare un sacerdote è più pubblico di quelloche può dare un semplice fedele. Ogni voltache io ricevo l’Eucarestia, anche se sonoconfessato, <<non sono degno>> perchécome uomo mi porto le mie contraddizioni.Riceviamo a volte obiezioni strumentali allaChiesa da persone che guardano solo allecontraddizioni e non vogliono conoscere latotalità della Chiesa (gli “esempi di santità”che permangono). Nella Lumen gentium sidice che la Chiesa ha sempre bisogno diessere purificata perché con i nostri peccatioscuriamo la santità ecclesiale. L’indulgenzaè la pienezza del perdono di Gesù che miviene dato dalla Chiesa. Dobbiamo stareattenti alla secolarizzazione perché chi tentadi mettere fuori gioco Dio mette fuori giocoanche sé stesso. E’ nel quotidiano che dobbiamo uscire dal-l’effimero.

Infine, venerdì 19 il tema: Testimoni diCristo nel mondo con il Cardinale AgostinoVallini, Vicario Generale del Papa per la Cittàdi Roma. Per San Paolo l’amore a Cristo èprioritario, il resto è “monnezza” parados-salmente. L’amore vero, quindi, è dare quel-lo che uno è, non tanto quello che ha. Lecose del mondo sono sì importanti, ma ven-gono dopo. Si può parlare di Cristo solo sesi è fatta esperienza viva di Lui. Noi nondobbiamo studiare per presentare un pro-dotto. La Chiesa non può tutto: noi siamovasi di creta, in tante cose incapaci. Vedo ilbene, lo approvo, però faccio anche il malea causa della fragilità: solo con una veraesperienza di Gesù (chi è per me Lui), comeper Paolo a Damasco, le cose cambiano. GliAtti degli Apostoli sono il diario della primacomunità cristiana, di gente come noi. Iosono cristiano non perché devo andare inparrocchia e fare tante cose, ma sono cri-stiano se ho incontrato Cristo, la sua luceche mi porta ad essere testimone, con il miocompito di studente, professionista, etc.Dopo la notte, noi giovani siamo gli annun-ciatori del mattino (ecco il significato del-l’espressione <<sentinelle del mattino>>).Costruisci un mondo nuovo (senza egoi-smo) e annuncia ciò che il Signore ti ha fatto(prima che nascessi Lui ha avuto un proget-to di felicità per me). Perché si vive, perchési muore? Sono domande decisive. Bisognaragionare con la nostra testa: questo non miconvince, ad es., questo va approfondito(vedi i discepoli di Emmaus). La Parola diDio nutre la nostra fede personale e rispon-de ad un bisogno profondo dell’anima. LaDomenica non posso fare a mano

dell’Eucarestia (non è un dovere, ma unbisogno d’ossigeno). Il Cardinale ha poirisposto alle domande fatte da vari giovani.<<Come faccio a proporre Gesù rispettan-do la libertà di un ateo?>>. La Chiesa ècominciata non imponendo, ma raccontan-do la propria esperienza (si veda Pietro cheannuncia a Pentecoste). Non c’è nulla di piùlibero dell’atto di fede. Naturalmente poiognuno è giudice del proprio destino. LaChiesa propone, chiede dei sì, non imponedei no. La forza convincente della testimo-nianza raccontata interroga chi con noisfoga i suoi dubbi. Perché non dovremmoessere perseguitati qui in Spagna (si pensiagli indignados)? Noi seguiamo unCrocifisso Risorto! C’è stato un giovane chedopo essere stato sputato in faccia si èmesso a cantare. Noi pretendiamo che tuttovada bene, se c’è qualcosa che non mi piaceallora Dio non esiste. Il Dio di Gesù è amore(c’è anche la sofferenza da affrontare). IlConcilio Vaticano II è nato per la nuovaevangelizzazione, però non possiamo aboli-re il metodo degli Atti degli Apostoli. LaChiesa non è alla ricerca di un marketing. E’chiaro che bisogna organizzarsi, ma la forzavera viene dalla testimonianza della fede(centralità della Bibbia ed Eucarestia). Lacrisi economica avviene per l’egoismoumano. Nella Repubblica del Congo c’è unminerale che serve per fare il cellulare. Glioccidentali vanno a prenderselo a pocoprezzo in un villaggio senza asfalto, ma solocon la pista aerea. Ognuno di noi non devespeculare! Chiedere 500 euro per un postoletto a Milano ad uno studente fuori sede èun peccato per il cristiano. Si testimoniaanche con comportamenti leali. C’è tantagente che è felice anche se non credente,però ci sono i grandi problemi della vita:bisogna pregare il Signore perché apra allafede le persone atee che vogliamo bene. Macosa anima chi non è credente, cosa c’è nelsuo cuore, lo lasciamo al Signore. I primitestimoni-annunciatori della fede sono papàe mamma per diritto naturale e sacramen-tale. La parrocchia prepara, si allea allafamiglia, ma i genitori non possono disinte-ressarsi del catechismo che ricevono dallacomunità. La fede non è una cosa astratta,ma è incarnata nei cristiani che camminanoper strada. Dire noi cristiani siamo buoni evoi cattivi, noi di AC siamo buoni e voi Scoutsiete cattivi… così noi diamo una controte-stimonianza! La Gi.fra. deve frequentarsi,ad es., con Comunione e Liberazione.Diamoci da fare! Occorre fede adulta, capa-cità critica. Pare che quando abbiamo a chefare con il Signore stiamo a concedere 5minuti di preghiera, 30 minuti di Messa. Lafede matura piano piano: occorre un cam-mino costante per potersi confrontareanche con chi ha un livello culturale alto.

Francesco Varricchio

Luigia

Meriano

“NoN AbbiAtE pAurA”Molti giovani irpini testimoni dell’evento

324 settembre 2011Il PonteIl Ponte Speciale GMGGMG Madrid - Il racconto di una forte emozione

“Cari amici,che nessu-

na avversità viparalizzi! Nonabbiate paura delmondo, né delfuturo, né della

vostra debolezza. Il Signorevi ha concesso di vivere inquesto momento della storia,perché grazie alla vostrafede continui a risuonare ilSuo nome in tutta la Terra”.Era il 20 agosto scorso quandoPapa Benedetto XVI pronun-ciò, con forza, queste parolenella base aerea “CuatroVientos” di Madrid. Davanti alui, circa due milioni di persone,di giovani “radicati e fondati inCristo, saldi nella fede” incurantidel maltempo e della stanchez-za.C’eravamo anche noi, giovaniprovenienti dalla diocesi diAvellino. Posso dirlo con un misto di sod-disfazione e orgoglio: c’eroanch’io in mezzo a loro, immer-so nei mille colori della 26esimaGiornata Mondiale dellaGioventù. Una grande festa col-lettiva, da rivivere passo dopo passo,emozione dopo emozione.Venerdì 12 agosto: arriva, dopomesi di attesa, il giorno della parten-za. L’appuntamento, alle 9 di sera, èa Baronissi con i ragazzi dellaGioventù Francescana. Io giungo nelluogo concordato con un quarto d’oradi anticipo e con la gioia nel cuore dichi sa a cosa andrà incontro perché,di gmg, ne ha già vissuta una: quel-la di Colonia sei anni prima. Dopoaver salutato i miei amici e aver fattole prime, nuove conoscenze, vedoche l’autista del pullman è ormaipronto. Si parte, destinazione Torino. Sabato 13 agosto: entriamo nelcapoluogo piemontese dopo 12(estenuanti) ore di viaggio. La città èsemi-deserta (d’altronde siamo quasia ferragosto): non importa, vorràdire che penseremo noi a ridarle vita.Scesi dal pullman, baciamo terra e cisistemiamo all’interno di uno dei tantiPalasport cittadini. Per chi non losapesse, nel gergo specifico dellegmg, “sistemarsi” significa aprire ilproprio sacco a pelo e mettersi in filaper poter fare una doccia veloce.Nulla di più. Nel pomeriggio, facciamo visita agliospiti del “Cottolengo” (dal nome delsuo fondatore), un istituto di caritàcon sede principale nel quartiereAurora. L’impatto non è dei migliori,vista la presenza di ammalati, tossi-codipendenti, poveri senza fissadimora. Ma pian piano le testimo-nianze di queste persone, che hannoconosciuto (o ritrovato) Cristo supe-rando le proprie difficoltà grazie aivolontari della struttura, trasformanole nostre titubanze in una sete inar-restabile di incontri e di relazioni. In serata, facciamo ritorno alPalasport: cena, animazione con ballie canti e poi si va a dormire. Per unavolta, non sono i pasti ad essere “alsacco” ma, semmai, è il sonno. Domenica 14 agosto: dopo averfatto suonare più volte la sveglia, cialziamo pronti ad affrontare un’altra,lunga giornata. Si ritorna al“Cottolengo”, e stavolta sono gli stes-si volontari ad illustrarci le attività chesvolgono quotidianamente. In unasocietà nella quale troppe volte i gio-vani sono considerati un problema, èbello vedere tanti ragazzi che si inte-ressano, invece, ai problemi dei menifortunati. Intorno alle ore 13 arriva il momentodel “pranzo dei popoli”: non si trattadi un semplice momento di convivia-lità, ma di un pranzo intervallato daconsiderazioni sulla fame nel mondo

e sulle differenze tra Paesi ricchi enazioni povere. In tutta sincerità, nonavevo mai fatto un pasto così stimo-lante e ricco di spunti riflessivi.Dopo la celebrazione eucaristica, cirimettiamo in viaggio. Stavolta si vaall’estero, in Francia, per vivere unatipico ferragosto a Lourdes.Lunedì 15 agosto: nemmeno iltempo di scendere dal pullman(ormai diventato la nostra secondacasa) che bisogna correre alla Messainternazionale del mattino. D’altronde, è risaputo: in ogni gmgche si rispetti i ritmi sono serrati, nonc’è un attimo di sosta.La celebrazione ci consente diimmergerci nell’atmosfera diLourdes, cittadina nota per le appari-zioni della Madonna riferite nel 1858dalla giovane contadina BernadetteSoubirous e riconosciute dalla Chiesacattolica.Dalla Basilica dell’Immacolata

Concezione a quella sotterranea diSan Pio X, passando per la Grotta diMassabielle e il bagno nell’acquamiracolosa: un percorso in cui,tenendo conto dei nostri piedi ormaigonfi e stanchi, lasciamo che sia lafede a trasportarci.In serata, l’emozione più grande:Lourdes si accende grazie alle millefiaccole della processione Mariana,sublime commistione di popoli, lin-gue, canti, preghiere individuali ecomunitarie. Gesù Cristo ha detto:“Dove sono due o tre riuniti nel mionome, io sono in mezzo a loro”.Durante la processione non eravamodue o tre, ma molti di più. Siamocerti che, fra noi, ci fosse anche ilSignore, e Maria con Lui.Martedì 16 agosto: finalmente arri-viamo a Madrid. E’ proprio qui chetanti giovani, provenienti da quasi200 nazioni diverse, si sono datiappuntamento con Dio Padre. Ilnostro gruppo, intanto, cresce adismisura, con la Gifra avellinese che

si unisce al resto d’Italia: siamoormai oltre 600. Ci sistemiamo all’in-terno di una palestra nel comune diFuenlabrada, poco distante (inmetro) dalla capitale.Dopo un po’ di meritato riposo, pas-seggiamo per le strade madrilene,torride e multietniche come non mai,alla ricerca di monumenti (e perso-ne) da fotografare. C’è solo l’imba-razzo della scelta: Porta del Sol,Palazzo Reale, Cattedraledell’Almudena, Museo del Prado.Decidiamo di visitarli tutti: magari neiprossimi giorni non ci sarà tempo,meglio approfittarne ora. Andato via il sole, si chiude in bellez-za con la Messa in Piazza Cibeles(celebrata dall’Arcivescovo di Madrid,Antonio Maria Rouco Varela) cheapre ufficialmente la Giornata mon-diale della gioventù, e a seguire conla festa della Gifra: piacevole siparioche cala sulla prima, intensa giorna-

ta in terra spagnola. E siamo soloall’inizio. Mercoledì 17 agosto: è il giorno incui Madrid si tinge di azzurro. I nostriconnazionali tirano fuori l’orgogliopatriottico (considerando anche ifesteggiamenti per i 150 annidell’Unità d’Italia), mostrando alresto del mondo vessilli tricolori diogni genere. La festa degli italiani simaterializza sul palcoscenico spa-gnolo: la gmg è anche questo.Giovedì 18 agosto: arriva il Papa. Alleore 16, Piazza Cibeles (spesso gremi-ta di tifosi madrileni pronti a festeg-giare i successi calcistici del Real)accoglie Benedetto XVI in un abbrac-cio senza confini. Il Pontefice non puòfar altro che ringraziare: “E’ una gioiaimmensa incontrarmi qui con voi, nelcentro di questa bella città di Madrid.Il Signore ci ha riuniti per vivere inquesti giorni la bella esperienza dellaGiornata mondiale della gioventù.Con la vostra presenza e la parteci-pazione alle celebrazioni, il nome di

Cristo risuonerà in ogni angolo diquesta illustre città. Preghiamo per-ché il suo messaggio di speranza eamore abbia eco anche nel cuore diquelli che non credono o si sonoallontanati dalla Chiesa. Grazie tanteper la splendida accoglienza che miavete riservato entrando nella città,segno del vostro amore e dellavostra vicinanza al Successore diPietro”.Venerdì 19 agosto: stessa Piazza,stessi giovani, stesso Papa. E’ il gior-no della Via Crucis, perché la gmgnon è fatta soltanto di balli e canti,ma innanzitutto di preghiera, ascoltoe meditazione. Benedetto XVI sirivolge ai papaboys sottolineandocon forza, come aveva già fatto nellacerimonia del giorno precedente,l’importanza dell’amore verso il pros-simo e della capacità di saper soffrirecon e per l’Altro: “Cari giovani, chel’amore di Dio aumenti la vostra gioiae vi spinga a rimanere vicini ai menofavoriti. Voi che siete molto sensibiliall’idea di condividere la vita con glialtri, non passate oltre davanti allasofferenza umana, dove Dio vi atten-de affinché offriate il meglio di voistessi”.Sabato 20 agosto: La gmg entranel vivo. Maciniamo chilometri a piediper raggiungere l’aeroporto militare“Cuatro Vientos”, dove si svolgerà laveglia con il Pontefice. Nonostante lastanchezza e gli inevitabili problemilogistici, tutto sembra andare per ilmeglio. Ad un certo punto, però,ecco arrivare un ospite inatteso epoco gradito: la pioggia.Per fortuna, la juventud del Papa nonha paura di nulla, e dimostra disapersi adattare a qualunque situa-zione. Un mare di teli, ombrelli e k-way spunta improvvisamente sulleteste dei ragazzi. Si può proseguire,con le parole di Benedetto che, comesempre, illuminano la buia nottemadrilena: “Dio ci ama. Questa è lagrande verità della nostra vita e chedà senso a tutto il resto. Non siamofrutto del caso o dell’irrazionalità, maall’origine della nostra esistenza c’èun progetto d’amore di Dio.Rimanere nel suo amore significaquindi vivere radicati nella fede, per-ché la fede non è la semplice accet-tazione di alcune verità astratte,bensì una relazione intima con Cristoche ci porta ad aprire il nostro cuorea questo mistero di amore e a viverecome persone che si riconosconoamate da Dio. Se rimarrete nell’amo-re di Cristo, radicati nella fede, incon-trerete, anche in mezzo a contrarietàe sofferenze, la fonte della gioia edell’allegria. La fede non si oppone ai

vostri ideali più alti, al contrario, lieleva e li perfeziona. Cari giovani,non conformatevi con qualcosa chesia meno della Verità e dell’Amore,non conformatevi con qualcuno chesia meno di Cristo”.Domenica 21 agosto: la Messamattutina è l’ultimo atto della gmg.Sin dall’inizio della celebrazione, SuaSantità dimostra di non aver dimen-ticato la veglia bagnata di poche oreprima: “Cari giovani, spero cheabbiate potuto dormire almeno unpoco, nonostante l’inclemenza deltempo. Sono sicuro che all’alba dioggi avete levato gli occhi al cielo piùdi una volta e non solo gli occhi, maanche il cuore, e questo vi avrà per-messo di pregare. Dio sa ricavare ilbene da tutto”. E in Spagna, di bene da ricavare cen’era davvero tanto, facile da scorge-re nei mille, trasparenti volti deipapaboys: ragazzi postmodernicapaci di divertirsi senza eccessi, gio-vani testimoni pronti a vivere inprima persona la fede in Dio Padre e,soprattutto, smaniosi di trasmettereagli altri la gioia dell’incontro conCristo. Benedetto XVI sa bene anchequesto: “Cari giovani, permettetemiche vi inviti a rafforzare questa fedeche ci è stata trasmessa dagliApostoli, a porre Cristo al centro dellavostra vita. Però permettetemi ancheche vi ricordi che seguire Gesù nellafede è camminare con Lui nellacomunione della Chiesa. Non si puòseguire Gesù da soli. Chi cede allatentazione di andare «per conto suo»o di vivere la fede secondo la menta-lità individualista, che predominanella società, corre il rischio di nonincontrare mai Gesù Cristo, o di fini-re seguendo un’immagine falsa diLui. Aver fede significa appoggiarsisulla fede dei tuoi fratelli, e che la tuafede serva allo stesso modo daappoggio per quella degli altri. Vichiedo, cari amici, di amare laChiesa, che vi ha generati alla fede,che vi ha aiutato a conoscere meglioCristo, che vi ha fatto scoprire la bel-lezza del suo amore. Per la crescitadella vostra amicizia con Cristo è fon-damentale riconoscere l’importanzadel vostro gioioso inserimento nelleparrocchie, comunità e movimenti,così come la partecipazioneall’Eucarestia di ogni domenica, il fre-quente accostarsi al sacramentodella riconciliazione e il coltivare lapreghiera e la meditazione dellaParola di Dio. Da questa amicizia conGesù nascerà anche la spinta checonduce a dare testimonianza dellafede negli ambienti più diversi, inclu-so dove vi è rifiuto o indifferenza.Non è possibile incontrare Cristo enon farlo conoscere agli altri. Quindi,non conservate Cristo per voi stessi!Comunicate agli altri la gioia dellavostra fede”.Lunedì 22 agosto: si ritorna inItalia, ancora a Torino, ma per poco.Appena il tempo di fare un giro sottola Mole Antonelliana, mangiare ungelato e via, ripartiamo per l’ultimavolta.Martedì 23 agosto: intorno all’oradi pranzo giungiamo esausti a desti-nazione. Torniamo a casa con la spe-ranza di non rivedere mai più un pul-lman in vita nostra e, soprattutto,con la consapevolezza di aver viag-giato sempre in compagnia delSignore. Personalmente, dopo aver vissuto lagmg di Colonia, nel 2005, ero con-vinto che l’esperienza spagnola nonsarebbe riuscita ad emozionarminella stessa maniera. Mi sbagliavo digrosso: ci vediamo a Rio de Janeironel 2013.

Antonio Iannaccone

“ViVErE rAdicAti NELLA fEdE”all’appuntamento erano presenti i nostri collaboratori antonio iannaccone e Francesco Varricchio, testimoni e inviati speciali

4 24 settembre 2011 Il PonteIl PonteSpeciale GMG

Ogni giorno i sacerdoti diocesani annunciano il Vangelo nelle parrocchie tra la gente, offrendo a tutti carità,

conforto e speranza. Per continuare la loro missione, hanno bisogno anche del tuo aiuto concreto: di un’offerta per il

sostentamento dei sacerdoti. Queste offerte arrivano all’Istituto Centrale Sostentamento Clero e vengono distribuite a

tutti i sacerdoti, specialmente a quelli delle comunità più bisognose, che possono contare così sulla generosità di tutti.

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Senza fine, sei un attimo senza finenon hai ieri, non hai domani, tutto è

ormai nelle tue mani, mani grandimani. Senza fine! Non m'importa dellaluna, non mi importa delle stelle, tu perme sei luna e stelle, tu per me sei solee cielo, tu per me sei tutto quanto, tuttoquanto voglio avere. Senza fine …Partenza ore 5,30 del mattino di unvenerdì non qualunque, siamo pieni dientusiasmo. Un po’ assonnati ci mettia-mo in viaggio, in cammino verso unpaese nuovo, all’avventura, come per-fetti viaggiatori e non turisti. Alla ricer-ca di quel Cristo che ritroveremo comenon mai nei volti, nell’alito e nel sudoredella fronte di milioni di giovani chesono giunti fin lì dagli estremi confinidella terra per essere insieme, peressere segno visibile di quella fede checi anima dal di dentro. Avendo supera-to qualche vuoto d’aria e lo spaventoper una virata un po’ brusca, il suoloriarso di Madrid ci contiene e accoglie.C’è bisogno del targhettino ma l’ufficioche è predisposto all’accoglienza eall’assegnamento dei pass è chiuso,siamo alquanto meravigliati di comeuna tale organizzazione non riesca asoddisfare e coprire le ore pomeridiane.Ci viene indicato un luogo sulla cartina“Aviación Española” dove saremoaccolti nella casa canonica della parroc-chia sant’Antonio M. Zaccaria, quierano già ospitati tre gruppo di cui duedall’Italia e uno dalla Polonia. Subito cioffrono dell’acqua da bere e ci sistemia-mo, devo dire che il parroco è propriouna persona affabile. Raggiungiamo ilcentro dove cerchiamo un locale perrifocillarci: considerando la grandezzadella città la presenza di locali è vera-mente esigua. Era un pomeriggio torri-do, il sole era alto nel cielo e ci sarebberestato a lungo, i Bomberos erano lì congli idranti, non smettevano di essere inazione, si divertivano anche loro. Siaccoglieva l’acqua come manna dalcielo, come una benedizione, bastava-no poi poche ore per tornare asciutti. Ilvenerdì è dedicato alla contemplazionedella passione del Signore e partecipia-

mo quindi alla via crucis col Papa. E’emozionante vedere come è possibilel’inculturazione, assistere a canti didiverse lingue e capire che non sono gliusi e le peculiarità dei popoli a definireuna religione, ma è la stessa religioneche nasce dal di dentro a manifestarsisecondo le peculiarità di quella specifi-ca popolazione. Per l’occasione sonostate portate le statue della “passionestorica” che in tarda serata hanno fattorientro nelle rispettive parrocchie, leprocessioni erano accompagnate dabande musicali che ritmavano il cam-mino stesso della statua con un ritmo euna sonorità da far turbare e vibrare incardias. Facciamo rientro in parrocchiadove riposiamo e al mattino di buon oraci incamminiamo verso il luogo dove cidaranno i pass e tutto l’occorrente pervivere al meglio la GMG. Il luogo predi-sposto sia per la veglia che per lamessa di domenica è Cuatro Vientos,località che si vede arrivare lei una fiu-mana di persone, principalmente gio-vani, che dalla mattina fino a sera, pertutto il pomeriggio non ha cessato discorrere. Ti fermi un attimo a guardaredall’esterno e dici: wow, siamo davvero

in tanti! Questa è gente che per unmotivo o per un altro voleva esserci,perché ci crede, perché sa che non èsola, perché porta in se una felicità chenon ha confini. Questa è la gioventù delPapa! Durante la veglia si scatena untemporale che con il forte vento scoper-chia due tende, l’acqua ci rende umidic-ci abbastanza, non fradici fortunata-mente. Questa notte dormiremo interra, senza nessun confort, senzaaffetti familiari, con pochi amici, soli sulcuore della terra, abbiamo capito l’im-portanza di ciò che nel quotidianoabbiamo, di ciò che abbiamo lasciatoper stare lì e ne apprezziamo il valoreproprio ora che ne avvertiamo l’assen-za. Dopo aver capito cosa si prova adesserlo, potrò dire: sono stato un bar-bone! in modo da non più deridere chicasa non ha, magari mi preoccuperòun po’ più di loro, ne avranno bisogno.Il sabato sera è lungo e sono state alle-stite delle cappelle laterali dove saràpossibile per tutta la notte adorare ilsantissimo sacramento e accostarsi allaconfessione. I giovani non sono tuttisotto le tende per l’adorazione, c’è chidorme e chi balla. Rispetto ai primi è

stato come se rivivesse un personaggiodel presepe napoletano, ovveroSerafino, quel pastore che è rappresen-tato dormiente. Quante persone non siaccorgono della presenza di Cristo,quanti non lo accolgono, quanti fannofinta di niente, magari l’hanno visto,hanno sperimentato l’ebbrezza dellostare in Cristo ma poi si sono tiratiindietro. Coloro che ballano esprimeva-no in modo unico la gioia, definibilecome il movimento circolare sotto l'in-fluenza di una violenta emozione che èproprio della danza che rende tutti par-tecipi, attivi e in armonia, è l'esserepresi da ciò che si vive e lasciarsi porta-re. Ti sei reso conto di dove sei? AMadrid, in una prefigurazione più chetangibile della santa Gerusalemme.Una moltitudine infinita di uomini edonne giunti dall’oriente e dall’occiden-te per fare festa insieme. Nell’osservareho provato un attimo di intensa felicitàe di calore in tutto il mio essere, mi sen-tivo benissimo, avevo la certezza cheDio esisteva. Si dorme sotto le stelle,supini con il naso all’in su, verso uncielo madrileno tempestato da miriadidi stelle, con la possente presenza dellaluna. Quella stessa luna che predisponel’animo alla preghiera, che assiste aibaci più fervorosi di due innamorati.Quella luna che non si stanca mai diuscire di notte per confortare, assisteree illuminare le strade buie dell’animo edell’intelletto. Quella luna che sfigura alconfronto col sole fa la sua parte, al suoposto e fa tutto ciò che le compete. Stasorgendo! E’ l’espressione che ci svegliae dopo le dovute pulizie personali pren-diamo posto nell’attesa della celebra-zione. Abbiamo scelto una postazioneeccezionale, di fronte al maxischermopossiamo vedere tutto, in lontananza siscorge l’altare ed il Papa è alto poco piùdi un centimetro. La santa messa èsolenne, priva di fronzoli superflui, nel-l’essenzialità del rito romano, i cantiaiutano la partecipazione ed elevanol’animo. Al termine della Messa assistia-mo al passaggio della croce e la conse-gna dell’icona mariana dai ragazzi spa-

gnoli a quelli brasiliani. Il principio atti-vo della croce è l’Amore, l’amore di Dioper gli uomini e l’amore che unisce gliuomini tra di loro. La GMG si è conclu-sa, a noi il compito, l’onere e l’onore ditestimoniare la nostra fede. La fede èuna vita sosteneva Andrè Louf e la vitanon è mai statica, si evolve sempre, èla vita di Dio in noi che deve aprirsi uncammino per progredire. La traversa-ta è stata un “nulla”, un tempo nelquale puoi fare poco, se non riposare ocontemplare il panorama dall’alto in unavvolgente pensiero d’essere una pic-cola creatura amata e privilegiata,posta dal suo creatore in un universomozzafiato. E’ l’alba o l’aurora? Per chiè un passo sopra le nuvole sono la stes-sa cosa. A destra nell’arancione piùintenso si scorge una sfera luminosache parla di un mondo nuovo, un modonuovo di ascoltare la vita, un modonuovo di concepire l’esistenza, proietta-ti in un futuro dove poter mettere afrutto l’amore di Cristo, alla sinistra lanotte nera e vellutata, ormai alle spal-le. Concludendo, ciò che ha fatto dasfondo a questa esperienza è stata lagioia che è il potersi abbandonare alflusso dei sentimenti, allo stupore che sivive; gioia è poter piangere di felicitàquando qualcosa ci tocca il cuore,quando qualcuno ci fa sentire che ciama davvero, quando ci sentiamoavvolti dalla bellezza della natura. Gioiaè benedire, vedere le cose tutte daun'altra prospettiva, quella di Dio, sen-tire il mondo amico, sentire gli animalinostri fratelli in questo creato e le pian-te nostre sorelle di questa natura; èbenedire la Vita per la mia vita, ringra-ziarla per tutto ciò che è successo, can-tare la grandezza della mia vita, esserefelici di quello che si è e che è stato.Gioia è cantare insieme, è cantare disera, di notte o attorno ad un fuoco.Gioia è lasciarsi portare.

Stefano Cucciniello da San Potito Ultra (AV)

Missione gMg - aMBasciatoRi dell’allegRia

Diario di Viaggio - La Testimonianza degli irpini presenti a Madrid

524 settembre 2011Il PonteIl Ponte Politica

AlfonsoSantoli

i regali estivi

della regione campania

Prima di andare in ferie il Consiglio regio-nale della Campania ha approvato in

prima battuta la modifica dello Statuto checonsente al governatore Caldoro di por-

tare da 12 a 14 il numero degli asses-

sori. La modifica sarà “a costo zero”.Negli ambienti della maggioranza si sostie-ne che il monte delle indennità che si

evolve mensilmente ai componenti

della Giunta si dividerà per 14 e non

per 12. Quale sarà la reazione degli asses-sori che dovranno subire una decurtazionedai loro lauti attuali emolumenti?Giannantonio Stella, fustigatore dellaCasta interpellato dal “Corriere delMezzogiorno” in merito ha tra l’altro detto:“…da 12 a 14 assessori “a costo zero” pro-

posto dal presidente Caldoro non sono con-

vinto della bontà dell’operazione”.Sarcasticamente ha proseguito: “Certo,

basta che faccia assessori due frati

Cappuccini che viaggiano solo a piedi e con

i sandali e che ingaggino come segretarie le

suore Orsoline che dedicano a tutti il loro

lavoro per iol benessere della città… Se gli

assessori non sono frati Cappuccini e le

segretarie non sono suore Orsoline la vedo

dura. In genere, nella politica italiana, non

si contempla l’esistenza di persone total-

mente disinteressate…”.Ammesso che ci sarà la suddivisione delleindennità mensili che toccano ai compo-

nenti della Giunta, i costi dei nuovi

assessori sarebbero ben altri: le auto

blu, gli autisti, i sei dipendenti facenti

parte della segreteria, di cui uno con

qualifica di dirigente di staff. A tutto ciò

vanno aggiunte le spese per la luce, i

mobili, i telefonini, la carta intestata, la

rappresentanza, ecc.

Come si può notare, “il costo zero” tantodecantato è una vera e pura “invenzio-

ne” della maggioranza per evitare even-tuali proteste popolari.Mentre in Italia vengono ridotti i com-

ponenti delle assemblee elettive, la

Regione Campania va in controten-

denza.Al regalo dei due nuovi assessori “a costozero”, si fa per dire, si è caricato sulle nostrespalle anche il raddoppio dei ticket sulle

prestazioni sanitarie (si à passati da 10 a20 euro), imposto dal Ministro della SaluteFazio con decreto del 17 luglio.A tal proposito la CGIL minaccia “la mobi-litazione a tutela della salute” e contesta alpresidente Caldoro che “l’annunciato risa-namento del sistema sanitario regionalenon è altro che una farsa…”Ogni commento è superfluo… Questi

sono gli attuali nostri governanti

che siamo costretti, nostro malgra-

do, a sopportare…

Innanzi tutto diciamo chiaramente che cosa s’intende per etica o più semplicemen-te per moralità: essa, fin dai primi tempi dell’antichità, è nata come scienza che

studia la pratica della vita e che ha appunto per sua specifica finalità l’analisi della“prassi”, ossia dell’azione umana e particolarmente della condotta dell’uomo tra lagente o anche nella sua più completa solitudine.Nel corso dei secoli, è stata sempre considerata una componente fondamentaledella filosofia e la stessa filosofia si è sempre posta dinanzi ad essa con tanta umil-tà, attenzione, deferenza e stima, ritenendola vitale ed essenziale allo svolgimentosereno della nostra stessa esistenza.Accennando appena alle risultanze di una così difficile speculazione, protrattasi nel

tempo per secoli e secoli, si può oggi, finalmente, parlare delle funzioni primarie dell’uomo condiffusa consapevolezza, ossia delle sue virtù, quali sono le antiche virtù etiche, l’amore, la liber-tà, il coraggio, la giustizia, la solidarietà, l’onestà, l’eroismo, la magnanimità e tante altre che lamanualistica elenca e di quelle altre virtù cosiddette “dianoetiche”, quelle che riguardano esclu-sivamente l’attività concreta dell’uomo, realizzate prevalentemente con razionalità o meglio conl’intelletto. Si può dire, dunque, senza tema di smentita, che l’etica è connaturata da sempre conla nostra stessa esistenza, fa parte integrante di essa, per cui determina i doveri, le legittime pre-tese, le soluzioni normative necessarie, i precisi contenuti operativi del nostro agire e soprattut-to non ha mai escluso l’aspetto formale del suo essere, indispensabile a svolgere in manieraspecchiata una retta e serena convivenza familiare e sociale.Spinoza, forse, è oggi il filosofo più congeniale all’età contemporanea, giacchè sostiene che i com-portamenti umani devono essere esplicati sempre conformemente alla loro natura e così anco-ra lo stesso utilitarismo, benchè pieno di eccentricità egoistiche, quando afferma che il buon cal-colo morale consente lo stesso la massimizzazione del Bene.Il problema più delicato nasce, invece, nei tempi moderni, pervasi da tanto materialismo e datanto relativismo, quando si discute affannosamente in omaggio alla psicologia moderna, tra

morale soggettiva e morale pubblica, nonostante l’illuminante pensiero hegeliano, tuttora domi-nante nei maggiori circoli culturali. Tutti oramai riconoscono nettamente superiore al soggettivi-smo l’”eticità” di Hegel, perché siffatta intuizione contribuisce da sola alla migliore formazionedella coscienza interiore di ciascuno di noi, perché s’ispira unicamente al bene comune, sia nellapropria famiglia, sia nella società civile, sia nelle istituzioni statuali.Forse, un ulteriore intervento fazioso, atto a scardinare l’assetto oggettivo della moralità che sista esaminando, è dato, appunto, dalla moderna psicologia sociale, che, come si sa bene, non èmolto propensa a parlare di una moralità oggettiva, meglio universale, non legata al singolo sog-getto, ma valida ed efficace per tutti. Infatti, i propugnatori di questa nuova differenziazione ritengono ancora preminente la moralesoggettiva, cioè di quel complesso di regole interiorizzate, che permette all’individuo isolato divalutare solo con le sue forze se un comportamento proprio o altrui è giusto o ingiusto, buono ocattivo. Sostengono, poi, gli stessi autori che, essendo la moralità tradizionalmente intesa comecomponente umana piuttosto vasta e un po’ vaga, è poco verificabile nella sua concretezza, per-chè riguarda solo l’interiorità della persona.Distinguono, in proposito, una moralità ufficiale ed una moralità effettiva, propria dell’individuo,cioè quella che di fatto guida, specie secondo interessi economici, le scelte ed i comportamentie si mescola spesso con idee e pratiche diverse anche religiose, banalizzando così, niente dimeno, anche la morale cattolica.S. Freud, in verità, si espresse un po’ diversamente, parlando del Super-io. Il Super-io è presen-te in ciascuno di noi e costituisce la parte ancora un po’ inconscia della nostra individualità e sicomporta però come se fosse la nostra coscienza e, quindi, giudica il nostro operato e quello deglialtri con i valori che ha “introiettato”, come si dice in psicoanalisi. In questa sua azione di con-trollo, si avvale soprattutto dei valori che gli pervengono dalla vita di relazione, a cominciare daquelli che gli germogliano nel suo animo più ristretti dai rapporti familiari, più larghi, invece, daquelli sociali e della Comunità, cui appartiene, propri della stessa natura della nostra umanità.Si auspica, pertanto, una più corretta riflessione su questa importante analisi, perché si contra-stino energicamente siffatte digressioni, agendo soprattutto a favore dei giovani, generosi si, mamolte volte superficiali, perché possano crescere e formarsi in perfetta coerenza con i veri valo-ri etici, validi per tutti, che mai s’inaridiscono, giammai tramontano.

L’Etica ai giorni nostri, quanto è mutata?

Mario

Di Vito

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dall’aumento di due assessori

ai super ticket sanitari

6 24 settembre 2011 Il PonteIl PonteAttualità

Nel numero di chiusura del giornaleper il periodo di ferie abbiamo parlatodella manovra economica estiva cheprevedeva una serie di provvedimen-ti e misure per i prossimi quattroanni.Nel numero di riapertura del giornaledopo il periodo feriale parliamo anco-ra di una nuova manovra, quellaimpostaci dalla Banca centraleeuropea.Riassumiamo, pertanto, gli excur-sus legislativi verificatisi in questoperiodo: prima la conversione inlegge (legge n.106 del 12 luglio)del cosiddetto “decreto sviluppo”;subito dopo l’approvazione lampodella manovra estiva con misureurgenti per la stabilizzazionefinanziaria (legge n.111 del 16luglio) e disegno delega per lariforma fiscale e assistenziale; adagosto, dulcis in fundo, varo dellamanovra-bis, chiamata anche“manovra di ferragosto” imposta,come già detto, dalla Banca cen-trale europea per anticipare al2013 l’obiettivo di pareggio delbilancio statale, inizialmente pro-grammato per il 2014.L’iter di formazione di quest’ultimamanovra è stato quanto mai trava-gliato in quanto, in prima battuta, èsorto come decreto legge n.138 del13 agosto e, dopo, ben cinque riscrit-ture, si è arrivati alla versione definiti-va approvata dal Parlamento con votodi fiducia sia al Senato che allaCamera, diventando la legge n.148del 14 settembre 2011 pubblicatasulla G.U. n. 216 del 16 settembre2011. Tutta la manovra che si componedi 27 articoli contiene misurecomplessive per 53,3 miliardi nel2013, di cui circa il 65% ( 35,4miliardi) arriverà da nuove entra-te mentre il restante 35% ( circa18 miliardi) si recupererà da taglialla spesa.Però dopo la risposta negativa delle

borse alla manovra e l’aumento dellospread a vista d’occhio ci portano afare un’amara deduzione e cioè che lamanovra stessa, così come è stataattuata, non è sufficiente a far risolle-vare le sorti del nostro Paese e, con-seguentemente, si intravedonoall’orizzonte ulteriori correttivi tanto èvero che la Camera ha già approvatodue ordini del giorno, con il sì delGoverno, sul condono fiscale ed edili-zio e sulle pensioni di anzianità.Di seguito si riepilogano brevementele principali misure fiscali contenutenella legge di conversione e la lorodata di entrata in vigore.• AUMENTO DELL’IVA. L’Iva ordina-ria passa dal 20% al 21%, rima-nendo, invece, inalterate quelle del4% e del 10% relative ai beni di primanecessità; tale misura dovrebbe por-tare maggiori entrate stimate per 4,2miliardi di euro a partire dal 2012,anche se occorrerà tener conto dellericadute sui consumi per effetto anchedel possibile aumento dei prezzi. Ladisposizione è entrata in vigoredal 17 settembre, giorno succes-sivo a quello della pubblicazionedella legge in gazzetta.• LIMITAZIONE USO DEL CON-TANTE. E’ consentito l’uso del con-tante fino a 2.499,99 euro. Taledisposizione era già contenuta nel DL138/2011, per cui già in vigore adecorrere dal 13/8/2011.• CARCERE PER I MAXI EVASORI.E’ previsto l’arresto per chi evadeoltre 3 milioni di euro con un’im-posta evasa superiore al 30% delvolume di affari. E’ inoltre previstoun generale abbassamento dellesoglie di rilevanza penale (es. opera-zioni inesistenti, dichiarazione infedeleo fraudolenta, ecc.). La disposizioneè entrata in vigore dal 17 settem-bre 2011.• RECUPERO CONDONO 2002.Stretta sui contribuenti che nonhanno versato le rate relative allesanatorie fiscali del 2002. Infatti

Equitalia avvierà le azioni coattive neiconfronti dei debitori inderogabil-mente entro il 31 dicembre 2011.In caso di inadempienza, scatterà lasanzione del 50% e, in più, sarannocontrollate le attività del contribuenterelativamente alle annualità successi-ve a quelle condonate, ancora accer-tabili. Per chi ha aderito al condono del2002, i termini per gli accertamentiIva pendenti al 31 dicembre 2011sono prorogati di un anno. La dispo-sizione è entrata in vigore il 17settembre 2011.• LOTTA EVASIONE DEI COMUNI.I Comuni incasseranno il 100% delricavato della lotta all’evasionealla quale hanno dato il loro contribu-to e la loro collaborazione. La dispo-sizione è entrata in vigore il 17settembre 2011.• CONTRIBUTO DI SOLIDARIE-TA’. Dal 1 gennaio 2011 al 31dicembre 2013 (con possibilità diproroga con Dpcm, fino al raggiungi-mento del pareggio di bilancio) chipossiede un reddito complessivolordo superiore a 300mila europagherà un contributo di solida-rietà (sulla parte eccedente) del3%. Il contributo è deducibile dal red-dito Irpef. Per le regole specifiche si

dovrà attendere un decreto delMinistero delle Finanze, da emanareentro il 30 ottobre 2011.• ROBIN HOOD TAX. Aumentodell’Ires del 4% per il prossimotriennio, per le società del settoreenergetico. Disposizione in vigoregià dal 1/1/2011.• TAGLI AGLI ENTI LOCALI. Sonoprevisti tagli per 6 miliardi agli entilocali. I Comuni e le Regioni potrannoaumentare le rispettive addizionalidell’Irpef. Disposizione in vigore dal1/1/2012.• TASSAZIONE DELLE COOPERA-TIVE Due le novità per le cooperativea mutualità prevalente:1. Il 10% degli utili netti annualidestinati alla riserva obbligatoriadevono ora essere tassati;2. Le percentuali minime di tassazio-ne dell’utile passano dal 30% al40% per le cooperative diverse daquelle agricole e della piccola pesca, edal 55% al 65% per le cooperativedi consumo.Queste disposizioni entrano invigore dal 1/1/2012.• SOCIETA’ DI COMODO. Previstauna maggiorazione dell’aliquota Iresdi 10,5 punti percentuali (dal 27,5%al 38%) per le società di comodo.

Disposizione in vigore dal1/1/2012.• RENDITE FINANZIARIE. La tas-sazione sulle rendite finanziarie èeffettuata con aliquota unica del20%. Sono esclusi i titoli pubblici cherestano tassati al 12,5%.Disposizione in vigore dal1/1/2012.• AGEVOLAZIONI FISCALI.Prevista la riduzione delle agevolazio-ni fiscali entro il 1/10/2012 nel caso incui il governo non attuerà la delegafiscale-assistenziale entro il 30 set-tembre 2012.

Oltre alle predette misure di naturafiscale previste dalla manovra diferragosto, vi sono altri provvedi-menti di altra natura che vale lapena ricordare:• PENSIONI. La necessità di innalza-re l’età pensionabile delle donne hacomportato l’anticipo di 2 anni (dal2016 al 2014) del meccanismo pre-visto dal precedente decreto di luglioche permetterà di portare nel2023 a 65 anni l’età per la pensio-ne di vecchiaia. Il provvedimentoriguarda le donne che lavoranonel settore privato in quanto perquelle del settore pubblico è giàprevisto dal 2012 come età pen-sionabile il raggiungimento dei 65anni. Per quanto riguarda il compartoscuola, la maturazione dei requisiti dipensione dal 1° gennaio 2012 com-porterà la possibilità di andare in pen-sione (finestra di uscita) il 1° settem-bre dell’anno successivo a quello dimaturazione dei requisiti.• PUBBLICO IMPIEGO. La liquida-zione del trattamento di fine rap-porto avverrà decorsi 24 mesi nelcaso di dimissioni, decadenza, ecc(e non più sei mesi), mentre doposei mesi nel caso di raggiungimentodell’età pensionabile o di servizio inbase alla normativa prevista dagliordinamenti di appartenenza del sin-golo lavoratore.

LE MANOVRE FIScALI RIVEDuTE E cORRETTE““AA TTUU PPEERR TTUU CCOONN IILL FFIISSCCOO”” a cura di Franco Iannaccone

In questi giorni difficiliper il nostro Paese

sono in tanti a porre lestesse domande: è pos-sibile che il Capo delloStato non possa inter-venire con un provvedi-mento per “dimissiona-re” il Presidente delConsiglio al centro di

uno scandalo politico-morale senzaprecedenti? E’ possibile che la Leggenon preveda una procedura simileall’impeachment ( in italiano: statodi accusa, imputazione) dellaCostituzione americana che ha con-sentito di mettere sotto accusa duepresidenti (Clinton e Jhonson) e, adun altro (Nixon), di evitarlo solo gra-zie alle dimissioni prima che siavviasse la procedura? Purtroppo, l’art. 90 della Costituzioneprevede che solo il Presidente dellaRepubblica possa essere messo instato di accusa per reati di alto tradi-mento e di attentato alla Costituzionee ne disciplina la procedura. Niente,al riguardo, è previsto per il Capo delGoverno, per il quale valgono laregola del consenso politico delParlamento (la cd “fiducia”) ovverole altre sanzioni previste dal Codice diProcedura Penale, con le peculiaritàpreviste per i membri del Parlamento(autorizzazione all’arresto) e per imembri del governo (Tribunale deiMinistri).Il problema più serio è che il susse-guirsi delle notizie, delle intercetta-zioni, delle accuse, dei fatti criminosie/o amorali accertati a carico del

Presidente del Consiglio (insieme alledifficoltà a venirne fuori) creano unasfiducia ed un malessere che nonpuò essere facilmente descritto némisurato. Chiunque incontriamo havoglia ed ansia di dichiarare il propriodissenso, la propria preoccupazione.Molti si lamentano e dicono che ilnostro Paese è destinato ad un inevi-tabile declino: è come se volesserospegnere il cervello ad un popoloe purtroppo nessuno reagisceper tenerlo acceso; ci annebbia-no la ragione con notizie di abusie di ingiustizie che poi finiamoper scambiare per normalità;perdiamo tutti la nostra dignitàaccettando passivamente ciò chenel nostro profondo sentiamosbagliato..!! Sono questi solo alcu-

ni dei commenti che registriamo daqualche mese nei confronti di un lea-der che, travolto dalle sue debolezzemorali, politiche e comportamentali,sta portando l’Italia verso la banca-rotta se è vero, come scrivono moltieconomisti, che l’opinione pubblicainternazionale (i mercati, gli operato-ri finanziari, persino alcuni stati“amici”) ha già condannatoBerlusconi ed il suo governo per leincertezze dimostrate in passato eper la mancanza di garanzie per ilfuturo.Vorremmo credere che è tutto falso,che è tutto inventato, che le telefona-te che raccontano malefatte, abusi,tentativi di arricchimento a spese deicittadini, ricatti e menzogne, povertàintellettuali e morali non siano

vere….!?! Purtroppo non è così! Nonriusciremmo a stare fuori da questoclima di sfiducia e di paura nemme-no se provassimo a spegnere la tele-visione o volessimo evitare di legge-re i giornali!Gli unici che si rifiutano di riconosce-re la gravità del momento sono “gliuomini del Presidente”, i nominati,i prescelti: siano essi personaggi diterz’ordine (nani e ballerine, soubret-te travestite da suora o “responsabi-li” acquistati al mercato di fine anno),o siano, invece, persone che hanno,in passato, dimostrato di avereintelligenza politica ed una discretacultura.Questi ultimi, sono doppiamenteresponsabili dell’imminente disastro:sia perché vi hanno concorso senzafar niente per evitarlo, sia perché,rispetto agli altri, pur avendo le qua-lità ed i mezzi per opporsi a tale disfa-cimento morale, politico ed economi-co hanno dimostrato di aver paura, dinon voler perdere il potere ed i privi-legi che hanno scambiato con il lorocolpevole silenzio!Non meno grave, infine, è la respon-sabilità di quei cittadini (o Istituzioni)che dimostrano “indifferenza” rispet-to a questi problemi!Stépahne Hesse in un suo saggiorecente (“Indignatevi”) ha scritto:l’indifferenza è il peggiore di tuttigli atteggiamenti, è dire:”io che ciposso fare, mi arrangio”.Comportandoci in questo modoperdiamo una delle componentiessenziali dell’umano, una dellesue qualità indispensabili: la

capacità di indignarsi e l’impegnoche ne consegue.Quello che, oggi, tutti dovremmoriscoprire è la “dignità” di unaNazione: quella del cittadino comu-ne, come quella più alta ed importan-te delle Istituzioni; quella della“Politica” come quella della“Economia”. Quella che ci rende“Uomini” capaci, per dirla con Hesse,di indignazione e di impegno socialee politico al servizio delle nostrecomunità.Con un po’ di ironia e di sarcasmo sipotrebbe suggerire, al PresidenteNapolitano, l’adozione di un DecretoPresidenziale urgente, scegliendo, semai, la forma di un “messaggio”all’Italia, di poche parole: Si porta aconoscenza del Popolo Italianoche la “Dignità nazionale” ètemporaneamente sospesa inconcomitanza con la permanen-za dell’On. Berlusconi allaPresidenza del Consiglio. Lastessa potrà essere a tutti glieffetti ripristinata non appenaperverranno le rituali dimissionidell’interessato ovvero se equando il Parlamento scoprirà lasaggezza di una soluzione politi-ca adeguata. Il Presidente potrebbe anche rischia-re l’impeachement da parte dell’at-tuale maggioranza di governo, mariuscirebbe, forse, a risvegliare lacoscienza ed il coraggio di coloro chehanno ancora a cuore il bene comu-ne e possono fare tutto quello che vafatto per porre fine al disastro!

DIGNITà NAZIONALE

MicheleCriscuoli

724 settembre 2011Il PonteIl Ponte

Il brano, che la liturgia ci propone,rappresenta uno dei tanti foto-

grammi che raccontano il camminodi Gesù dall’ingresso aGerusalemme fin sulla Croce. Lascena, dunque, si svolge in unmomento molto particolare della vitadi Gesù. è ormai vicina la sua morte:il Messia aveva già fatto il suoingresso trionfale a Gerusalemme enel tempio, scacciando via i mercan-ti. Ora, in questo nuovo giorno, Gesùsi trova ancora in quel tempio adinsegnare e, con lui, ci sono quegliinterlocutori senza nome a cui rivol-gerà la domanda “Che ve ne pare?”.La loro identità era stata annunciatapochi versetti prima: sono gli anzianie i dottori della Legge che, pieni disdegno, erano andati a cercare Gesùnel tempio, in quello stesso luogo cheGesù, il giorno precedente, avevarestituito alla sua dignità originaria:da spelonca di ladri a casa di preghie-ra. Proprio qui il Messia si lasciaincontrare, alla vigilia della sua pas-sione e resurrezione, e accoglie ladomanda dei suoi interlocutori, circal’origine della sua autorità. Gesù simostra ben disposto a dialogare conloro, li ascolta, presta loro attenzione,gli racconta una breve parabola echiede il loro giudizio in merito. Il

Maestro amava parlare in parabole,le considerava uno strumento privile-giato per entrare in comunicazione ein comunione con le folle, perchéqueste, specchiandosi nella Parola,potessero guardarsi con gli occhi diDio, con verità, e, così, ottenere laguarigione dallo loro cecità spirituale(cfr. Mt 13,10-15). Adesso, Gesùaccoglie queste autorità giudaicheallo stesso modo in cui aveva accoltola gente che si gremiva intorno a Lui:offre una piccolissima parabola,insieme alla sua interpretazione, cioèoffre un’ulteriore occasione di com-prensione del cuore e di salvezza. Laparabola parla di un padre e di duefigli, nulla viene detto della loro iden-tità: alla richiesta del padre, “Va’ oggia lavorare nella vigna”, il primo figliorisponde affermativamente, ma, poi,non vi si reca. Il secondo, invece, cheaveva subito rifiutato l’invito, va alavorare nella vigna, dopo essersipentito. Il racconto è concluso e Gesùpone una domanda fondamentale:“Chi dei due ha compiuto la volontàdel padre?”. Questo interrogativo fada eco ad un’altra affermazione diGesù: “Non chiunque mi dice:Signore, Signore, entrerà nel regnodei cieli, ma colui che fa la volontà delPadre mio che è nei cieli” (cfr. Mt

7,21) e questa, costruire la volontàdel Padre, è indicata, nel nostrobrano, come la via della giustizia,della salvezza e della felicità. E cosìGesù, nel rendere un’ulteriore testi-monianza alla verità profetizzata dalBattista, svela i sentimenti e i pregiu-dizi dei dottori della legge e deglianziani. Il Maestro, infatti, mette astretto confronto questi ultimi conprostitute e pubblicani. Ma su cosa sibasa questo confronto? Esso, infatti,sarà suonato improprio e scandalo-so, agli orecchi dei capi giudaici edella comunità di Matteo: Gesùaveva creato una relazione tra duegruppi di persone, che pur vivendonello stesso territorio, convivevanocome degli estranei, perché apparte-nevano a due mondi diversi. I primirappresentavano le massime autori-

tà giudaiche, abitavano i palazzi,interpretavano la Legge e si premu-ravano di farla rispettare: il loro zeloreligioso e la loro giustizia era nota. Isecondi abitavano la strada, erano,perciò, ben conosciuti come pubblicipeccatori, estraniati, in forza dellaLegge, dalla vita sociale e religiosa,allontanati da ogni forma di relazionecon Dio e con gli uomini. Allora, comeè possibile spiegare la solenne affer-mazione di Gesù: “I pubblicani e leprostitute vi passano avanti nelregno di Dio” (cfr. Mt 21,31)? Gesù,in verità, dimostra di possedere unosguardo penetrante ed è lo stessosguardo che era stato donato alBattista quando, rifiutando il suo bat-tesimo ad un numeroso gruppo difarisei e sadducei, li ammonì dicen-do: “Fate dunque frutti degni di con-

versione, e non crediate di poter direfra voi: Abbiamo Abramo per padre(cfr. Mt 3,8-9). Parlando in questomodo, Gesù certamente si mostracome un profondo conoscitore del-l’animo umano, perciò, Lui, checonosce il cuore dei dottori dellaLegge, può rivelare la loro durezza,che è incapacità di relazione autenti-ca al Signore. Infatti, Gesù contrap-pone alle certezze dei capi giudaici,una fondamentale verità: la giustiziaè una via ed è una via in costruzione.Nulla è garantito e nulla è dato perscontato: perciò, bandita la sindromedei “primi della classe”, tutto si giocaa livello della relazione con Dio, che èfare, cioè costruire la volontà delPadre. E fare la volontà è accoglierela sua Parola, farla crescere dentro disé, perché questa possa dare unaforma nuova alla persona. Dunque,pubblicani e prostitute meritano l’in-gresso nel regno dei Cieli, perchéhanno creduto, si sono fidati di Dio,hanno acconsentito ad una nuovacreazione, si sono pentiti, si sonolasciati trasformare e hanno portatofrutti degni di conversione: nell’acco-gliere Dio, hanno mostrato una tra-sformazione integrale della loro per-sona che li ha condotti, oggi, nelmomento in cui sono stati chiamati,senza costrizioni, a lavorare nellavigna, ad annunciare nella luce e daitetti la buona novella. Allora, i grandimoniti di Gesù sulla conversione e ilpentimento, che hanno attraversatol’intero vangelo di Matteo, trovanoqui il loro culmine e si risolvono inuna sola domanda: “Ami Dio? Fallovedere! Vuoi abitare la sua casa, ilsuo regno? Fatti abitare da Dio!”.

Stefania De Vito

“non chiunque mi dice: signore, signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli” (cfr. Mt 7,21)

La liturgia della Parola: XXVI Domenica del Tempo Ordinario

Dal Vangelo secondo Matteo (21,28-32)

«Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: Figlio,

và oggi a lavorare nella vigna. Ed egli rispose: Sì, signore; ma non andò.

Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli rispose: Non ne ho voglia;

ma poi, pentitosi, ci andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?».

Dicono: «L'ultimo». E Gesù disse loro: «In verità vi dico: I pubblicani e le

prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. E' venuto a voi Giovanni nella

via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute inve-

ce gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non

vi siete nemmeno pentiti per credergli.»

Innanzi tutto un caloroso saluto a tutti gli affezionati lettori del nostrosettimanale ai quali porgo sentimenti di amicizia e gratitudine per la

collaborazione che offriranno negli appuntamenti settimanali a venire.L'attenzione di chi scrive questa rubrica spazierà sui più svariati temisociali, raccogliendo segnalazioni, osservazioni, lettere su tematiche diampio respiro e notevole interesse sociale, in particolare per quantoattiene la realtà locale e provinciale. La tutela e i diritti delle fasce debo-li costituiranno il polo privilegiato di attenzione giornalistica e sociologi-ca, in coesione ed armonia con le linee pastorali della Chiesa locale ed

universale, di cui il nostro settimanale, nel suo piccolo, ne è espressione. Nel periodo estivo ho incontrato molte persone anziane, che hanno espresso un disagiocomune: la solitudine e la indifferenza della comunità civile rispetto ai loro bisogni. Il datopreoccupante è il numero di suicidi,che colpisce comunità che si sono storicamente distin-te per l'alto grado di solidarietà. Cosa sta cambiando nel nostro tessuto sociale e rela-zionale?Così si esprime Antonio G., ultrasettantenne: “La televisione e i mezzi di informazione ingenerale ci propongono sempre l'immagine dell'uomo di successo, la cui aspirazione è ilraggiungimento di uno status economico alto: da raggiugere a qualsiasi costo e con tutti imezzi. E' chiaro , sulla scorta di tali indicazioni mass-mediatiche, che lo spazio ai deboli, aisommersi, ai senza voce viene totalmente negato. Ogni aspirazione di riscatto sociale o diconquista di diritti civili viene recisa al nascere, dando priorità ad obiettivi strettamenteeconomici per categorie sociali forti e autosufficienti. Antonio ha centrato il problema della emarginazione, ha focalizzato a pieno la strategia

prioritaria della società consu-mistica. Sento di rispondergliche la sua capacità di analisideve tradursi in fatti: organiz-zare un bel movimento dianziani, ispirato alla solidarie-tà e al riconoscimento deidiritti della terza età o essereparte attiva di un qualchecentro sociale della nostracomunità civile e religiosa.Antonio è la punta avanzata

di una moltitudine di deboliche interroga la società civile,che sollecita tutti noi ad esse-re presenze costruttive, capa-ci di rempire di contenuti soli-dali le complesse strategiedel mondo consumistico. Ci invita ad essere più sama-ritani consapevoli.

Anziani e grandi solitudini

L' Angolo del SociologoA CURA DI PAOLO MATARAZZO

Carissimi lettori è arrivato ilmese di settembre, mese

in cui si ritorna al ritmo con-sueto di lavoro. Iniziamo unaltro anno insieme per appro-fondire le varie notizie che ciarrivano direttamente dai mis-sionari. Sacerdoti, Religiosi elaici che lasciano la vitacomoda delle loro famiglieper raggiungere terre lontane

e difficili per annunciare il Vangelo. Questo primoarticolo lo dedichiamo alle attività di Padre DionisioFerrero del Pontificio Istituto Missioni Estere che ciscrive dalla Guinea Bissau in Africa: “Appena sonogiunto in Africa – scrive P.Dionisio – la primadomanda che mi hanno fatto è stata il perché avevolasciato la ricca Italia ed ero venuto a vivere aBanbadinca in Guinea Bissau. La mia risposta èstata che noi missionari siamo stati educati a volerbene i poveri. La Chiesa sta con tutti, ma si trova piùa suo agio con gli ultimi della società. Anche a mepiace stare con gli ultimi, seguire l’esempio di Gesù.Molte volte noi missionari, in certi ambienti, siamocollocati fuori dalla società, non ci lasciano nemme-no parlare. Uno dei progetti realizzati è stato il semi-nario che è costato quattro anni di lavoro, un semi-nario costruito partendo dalla cultura della GuineaBissau e cioè all’entrata la cappella staccata dalresto della costruzione. Poi il dormitorio, il campoper giocare a calcio, il salone per lo studio comuni-tario e il refettorio. Per noi missionari, il seminariosignifica il nostro futuro.Noi non abbiamo figli, iseminaristi un giorno ci sostituiranno. Nella scuola diBrandao abbiamo circa una cinquantina di alunniadulti, funziona dalle 19 alle 21, con l’energia sola-re. Insegnare, è un lavoro che mi è sempre piaciu-to, fin dal 1974, quando mi trovavo nel seminario diBissau. Avevo quaranta alunni dentro e altri quaran-ta fuori dalla sala, mi seguivano attraverso le fine-stre che avevano le zanzariere. Quando uno sape-va leggere, quando capiva una frase saltava in altoper la gioia. Mi piace l’esempio della foresta che quida noi è fitta, impenetrabile, piena di pericoli, laforesta galleria, piena di termitai, di gatti selvaggi:nel lugubre silenzio della notte tutto ti mette paura,il cuore ti si stringe, ma se accendi una luce ti senti

padrone della situazione, ti senti Sandokan.L’alunno che sa leggere e scrivere ha una luce in più,affronta i problemi della foresta, della vita, senzapaura alla maniera propria di Sandokan. L’acqua, intante tribù africane, è simbolo della vita divina cheentra in noi, che ci comunica l’energia vitale, la forzadella quotidianità. Di fatto, nelle scuole dove non c’èil pozzo, nelle Chiese senza acqua, l’igiene si perdee anche la vita cristiana diventa poco significativa.Durante la guerra civile di Bissau (98 – 99) sonoandato a Cumula per mettere in salvo una famiglia.In quei pochi Km. Ho visto una marea di mani teseche chiedevano acqua. Quel dramma non riesco piùa dimenticarlo. Una scuola in meno o anche unacappella in meno, ma un pozzo in più. I figli di Diosenza acqua sono un tormento alla dignità umana.Per questo abbiamo come programma tre pozziall’anno anche se a volte i finanziamenti sono diffi-cili. Abbiamo anche una Cattedrale che è una pic-cola cappella (m.16x6,30) ma per noi è grande: conla veranda di 2 metri, la scala di due gradini, le mat-tonelle, l’altare, le due croci (una dentro e l’altrafuori per indicare chiaramente che si tratta di unaChiesa) e in fondo una lavagna per i corsi di alfabe-tizzazione. Ci è costata più del previsto, ma laProvvidenza è stata generosa verso gli ultimi delmondo. Ringrazio di cuore quanti sono stati e saran-no utili a questa umanità dimenticata”.

SOLIDARIETà SENZA cONFINI

Pasquale de Feo

Esperienza missionaria dalla Guinea bissau

8 24 settembre 2011 Il PonteIl Ponte

Medicina

AIDS: cONTINuA L’EMERGENZAMEDIcINA E SALuTE a cura di Gianpaolo Palumbo

Tutto cominciò nell’Africa subsa-hariana per colpa della mutazio-

ne di un virus animale (forse dellascimmia) che fu trasmesso all’uomoe che in pochi anni ha dato un epi-demia di proporzioni mondiali, pas-sando da una semplice infezione a

procurare un sindrome da immunodeficienzapraticamente mortale. L’infezione virale comporta una infiammazionecronica che procura all’organismo dell’uomo undeficit della funzione del sistema immunitario:quello deputato alla nostra difesa.Correva l’anno 1981 quando furono identificati iprimi casi di AIDS e dall’epoca sono morte venti-cinque milioni di persone e si sono infettate ben40 milioni. Solo nell’anno 2005 morirono 570.000bambini e 3.100.000 adulti.Questi che riportiamo sono dati certi, ma si avvi-cinano ad una realtà che viene stimata dagli epi-demiologi di tutto il mondo ben più grave.Comunque dieci milioni di persone non possonoessere raggiunte dalla terapia ed altrettante nonpossono accedere ai servizi di prevenzione, e c’èda dire che la terapia antiretrovirale è utilizzatacon successo già da quindici anni. l’efficacia degliattuali farmaci è tale che se sono utilizzati sularga scala e dovunque possono davvero annul-lare la circolazione del virus. Utilizzando la terapiain modo capillare e quanto più possibile diffuso sipuò debellare un flagello, allo stesso modo che fuattuato per la tubercolosi. Nel nostro paese ogni due ore una persona vienecontagiata dal virus, poi responsabile della malat-tia, per un totale di 4.000 nuovi casi all’anno.Questi dati sono terribili, ma nel mondo le cosesono messe molto male, perché si registra unainfezione ogni sei secondi (7.400 nuovi casi algiorno). La metà dei casi viene curata e muoionoogni ora 200 persone. Nell’Africa subsahariana,da dove si sviluppò e”partì” in giro per il mondol’infezione, si calcola che ci siano 28 milioni di sie-ropositivi, in pratica il 60% della popolazioneadulta e per ¾ sono donne. In America Latina,nella zona dei caraibi si contano 2 milioni di siero-positivi e 100.000 morti. Per i dati rapportati

all’Africa tale area è la più colpita dopo quella al disotto del deserto del Sahara. Sul finire dello scorso anno la Unità OperativaComplessa di Malattie Infettive diretta dal DottorNicola Acone organizzò un meeting molto inte-ressante sull’emergenza AIDS, visto che nell’am-bito del Dipartimento delle MedicineSpecialistiche del “Moscati” di Avellino opera conintensità e grandi numeri, oltre che con grossipositivi risultati, la Struttura per l’Assistenza e laCura della Immunodeficienza Acquisita, direttadal Dottor Sergio Giglio.Sono trascorsi mesi ma l’eco di quel convegnonon si è spento ed ancora oggi si fa riferimento incampo scientifico sui dati emersi nell’articolatodibattito che accompagnò e seguì tutta una seriedi interventi mirati soprattutto alla gestione tera-peutica dei sieropositivi.I problemi dibattuti in quella occasione sonoancora oggi di grande rilevanza: l’integrazioneospedale territorio, l’assistenza domiciliare ed isintomi per una diagnosi precoce.I numeri sono allarmanti anche nel nostro paesecon 180.000 siero positivi e 22.000 che sviluppa-no la malattia da immunodeficienza, ci si preoc-cupa di più il fatto che un sieropositivo su quattronon sa di esserlo. Oggi la prima via di trasmissio-ne è quella per contatti sessuali non protetti e lepersone che scoprono di essere positivi al virusHIV hanno un’età molto più elevata rispetto aventi anni. Seguono poi le trasmissione con san-gue infetto e derivati da madre a figlio.Si era parlato per il passato delle zanzare comepossibile veicolo di infezione, ma è stato dimo-strato che il virus non si moltiplica nelle ghiando-le salivari dell’insetto o lo fa in maniera così atte-nuata che ci vorrebbero dieci milioni di puntureper avere solo una probabilità di infezione. A que-sto punto è stato chiesto dal pubblico nell’AulaMagna del “Moscati” che se una zanzara pungeun individuo sieropositivo e subito dopo pungeuna persona sana era in grado di poter trasmet-tere l’infezione. Ciò non è possibile perché il virusnon viene iniettato con il sangue, ma solo con lasaliva.Il 30% delle nuove diagnosi riguarda i cittadini

stranieri. Le donne costituiscono il 40% dei siero-positivi e sono in aumento.Dal Convegno del Moscati è anche emerso che sela tendenza non muta nel 2015 i sieropositivi piùnumerosi in Italia e nel mondo saranno ultracin-quantenni. Sono cambiate le modalità con cuiviene trasmesso il virus. Nel 1985 colpiva i tossi-codipendenti nel 74,6% dei casi, mentre oggisono scesi al 5,4%. La trasmissione sessuale è al79% mentre era solo del 7,8% nel 1985. I datidel “ Moscati” sono sovrapponibili a quelli nazio-nali, compresi quelli sugli extracomunitari.Si è parlato di prevenzione, ma i primi sintomidell’AIDS sono gli stessi che riferiscono soggetticon un sistema immunitario indenne. I più comu-ni sono: febbre, sudorazione notturna, le ghian-dole al collo, alle ascelle ed all’inguine si ingrandi-scono, tremori, forte astenia e perdita di peso.Senza medicina dopo un anno con i segni cheabbiamo riportato si muore per sopraggiuntealtre infezioni che prendono piede nell’organismoperché sono saltate tutte le barriere di difesa.Tanto è ciò vero che si muore per infezioni deltipo: toxoplasmosi del cervello, candidosi del-

l’esofago, della trachea, dei bronchi e deipolmoni.La terapia non è standard, ma si usa tutta unaserie di antiretrovirali in opportune combinazioniche ha consentito e consente di prolungare dialmeno dieci anni la vita degli individui colpiti dalvirus.L’Istituto Superiore di Sanita’ ha fatto conoscerealcuni dati legati alla geografia. In media ogni100.000 abitanti ci sono 6 sieropositivi con unaincidenza molto elevate nelle regione del Nord,seguite dal Lazio e poi dal Sud e dalle Isole. Lapercentuale italiana viene considerata in Europadi livello medio-alto, per cui non si può abbassa-re la guardia nei confronti del terribile virus. Peravere il mondo libero dall’AIDS ci vuole ancoratanto tempo, ma in questo momento storico inte-ressa la diagnosi precoce per istituire una tera-pia che possa raggiungere tutti. Purtroppo la dia-gnosi di sieropositività e spesso tardiva ed arrivain concomitanza di altre patologie non curabili esenza aver avuto la possibilità di usufruire deibenefici della terapia.

924 settembre 2011Il PonteIl Ponte

ATTIVITA’ E ASSISTENZA PER GLI ANZIANI ANcHE PER uN GIORNO:

IL NuOVO SERVIZIO PER LA TERZA ETA’

Un servizio nato con l’obiettivo di sostenere la popolazione anziana, fornendo un supporto concreto per gli anzia-ni e per le loro famiglie. La casa-albergo per anziani “Villa Paradiso” di Parolise (Avellino) ha ideato un servizio

innovativo per quegli anziani che hanno bisogno di assistenza senza voler lasciare le proprie case: grazie alla presa incarico e all’accompagnamento a domicilio, gli anziani potranno partecipare alle attività del centro Diurno di

“Villa paradiso” per fare poi ritorno presso la propria abitazione.

Numerosi sono i laboratori per la terza età attivi presso la struttura, per favorire la creazione di contesti di dialogo e

di fiducia affinché gli anziani possano trovare nuove motivazioni: si parte dal cineforum, con la visione di film e la

successiva discussione e esternazione delle impressioni, curiosità e perplessità; laboratorio artistico-espressivo,

incentrato sulla manipolazione di paste morbide, pittura su vari supporti e con varie tecniche, disegno libero e guida-

to, decoupage su vari supporti, cartonage, collage con varie tecniche e materiali, patchwork su polistirolo; gite e viag-gi organizzati, con la possibilità di partecipare a viaggi di gruppo organizzati in località sempre diverse dove trascor-

rere il proprio tempo libero, sempre sotto la supervisione di personale qualificato; musicoterapia, disciplina scientifi-

ca che predilige il canale non-verbale e il canale corpo-sonoro-musicale, con l’obiettivo di far acquisire al paziente

nuove modalità di comunicazione con se stesso, il proprio nucleo familiare e tutto il mondo esterno, al fine di miglio-

rare le relazioni e la qualità della vita. Gli scopi, in questo campo di applicazione, possono essere riabilitativo (deficit

mentale e/o motorio, situazioni varie di handicap), e terapeutico (autismo, psicosi, nevrosi, pazienti oncologici, termi-

nali, in stato comatoso ecc.). Questo tipo di laboratorio si compone di due momenti: musicoterapia attiva, con la pro-

duzione di suoni attraverso semplici strumenti musicali e nella produzione canora, e musicoterapia recettiva, con

l’ascolto, durante vari momenti dell’animazione, di musiche rilassanti e stimolanti; danza-movimento-terapia, per

favorire l’integrazione attraverso “liberi movimenti”, balli di gruppo, balli di coppia e ginnastica dolce; giardinaggio,

che, oltre a far acquisire agli utenti elementi pratici relativi alle varie tecniche di coltivazione e cura delle piante, inten-

de offrire la possibilità di far vivere agli utenti un momento importante di aggregazione e di condivisione; scritturacreativa, con la proposta di letture di quotidiani, libri, poesie e testi vari da commentare e trascrivere, nonché attraver-

so il racconto e la stesura di storie e racconti personali, con obiettivi quali stimolare la memoria, mantenere attivi pro-

cessi di lettura e di scrittura, condividere i propri vissuti, creando un clima piacevole e familiare, favorire l’apprendi-

mento anche in età avanzata; attività ricreative, con momenti di svago e di gioco; cucina, con la possibilità di prepa-

rare dolci, biscotti, pietanze varie, secondo ricette della tradizione locale o il gusto personale.

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10 24 settembre 2011 Il PonteIl PonteAmbiente

il ponteSettimanale cattolico dell’Irpinia associato alla Fisc

Proprietà diocesi di avellino

fondazione “opus solidarietatis pax onlus”

editrice “coop. il Ponte a.r.l.”

direttore responsabile

Mario Barbarisi

Redazione:

Via Pianodardine - 83100 Avellino telefono e fax 0825 610569

stampa: Poligrafica Ruggiero - Avellino

Registrazione presso il Tribunale di Avellino del 22 dicembre 1975

iscrizione al Rns n. 6.444 iscrizione Roc n. 16599

sped. in a. p. comma 20b art. 2 legge 662/96 Filiale P.T. Avellino

rubrica “tErrAVErdEciELoAzzurro”

cassiopea, da oggi, non brilla piùdisastro ambientale a caserta: prescrizione per i 95 accusati

Rabbia, indignazio-ne, delusione, ras-

segnazione. Cassiopea- l’indagine sullo sver-samento dei rifiuti tos-sici nelle campagnedella provincia diCaserta - è un buco

nell’acqua, una colossale perdita ditempo e di denaro pubblico.Prescritti 95 indagati tra imprendito-ri e autotrasportatori del nord.Migliaia, centinaia di migliaia di ton-nellate di rifiuti tossici sversate - trail 1999 e il 2000 - nelle campagne dicontadini compiacenti, indebitati,ricattati. Il meccanismo, tramite il filmGomorra, è noto: lo stakeholder -nel film Beppe Servillo - offre a prez-zi stracciati alle aziende la soluzionedel problema rifiuti. Le aziende - gliimprenditori provengono da Veneto,Piemonte, Lombardia, ma ancheEmilia Romagna e Toscana - trovanoconveniente sversare abusivamen-te, è un modo per restare competi-tivi. In genere si tratta di imprendi-tori del settore siderurgico, cartario,metallurgico e conciario del Nord. E’stato provato, documentato, che irifiuti sono nelle campagne, nellecave, nelle discariche abusive, maanche, tristemente, in quelle legali.Succede, però, che per tutta unaserie di lentezze e conflitti di compe-tenza tra Procure, nel frattempo,questi reati siano stati prescritti. Eche adesso i responsabili, gli autorimateriali di questi crimini, siano libe-ri. Ma il disastro ambientale è lì,sotto gli occhi di tutti, almeno di chivuol vedere. Un fenomeno che noninizia e non si esaurisce in queglianni e non è limitato a quell’areadella Campania. Intanto si è ancor dipiù esteso a tutte le regioni meridio-nali tra la connivenza delle istituzio-ni locali, la rabbia della gente e lasostanziale indifferenza di politici,media mainstream, autorità sanita-rie. E lo Stato? “Si costerna, s’indi-gna, s’impegna, poi getta la spugnacon gran dignità”. La sentenzaavrebbe, forse, costretto lo StatoItaliano a procedere alla bonifica deisiti individuati come pericolosi. Ma,

del resto, non ci si è nemmenoimpegnati per la creazione delRegistro dei Tumori Regionale chenel 2007 fu istituito da una appositadelibera regionale tranne, appunto,le solite riunioni, parole, dichiarazio-ni. La prova finale - in aggiunta atanti altri studi e ricerche, in primisquello del Lancet Onchology - che indeterminate aree la mortalità èmaggiore costringerebbe ad unabonifica dal costo economico inim-maginabile e a risarcimenti enormi.L’unico passo in avanti sostanziale èla creazione del Registro animale deiTumori nel 2008. Una notizia chenon circola abbastanza. L’IstitutoZooprofilattico Sperimentale delMezzogiorno di Portici, insieme alCRIUV (Centro di RiferimentoRegionale per l’igiene UrbanaVeterinaria) e alla Facoltà diVeterinaria del Federico II di Napoliha iniziato nel 2011 a creare undatabase per riversare i dati nellabanca dati italiana e avere una inda-gine epidemiologica in grado di for-nire definitivamente una correlazio-ne tra tumori animali e umani. Glianimali sentinella hanno un ciclo divita minore con una fisiologia epatologia simile alla nostra. Quindisono degli ottimi indicatori. Ma non èun percorso semplice, né veloce;per avere una base dati adeguata civorrà tempo e, intanto, dovrebbepartire anche il Registro dei Tumorinelle altre province visto che solonell’ASL 4 di Napoli e nella Provinciadi Salerno ci si è avviati in questadirezione. La Campania, apparte-nente a pieno titolo al sud delmondo, rappresenta un laboratoriobiopolitico dove i corpi, la terra, l’ac-qua, i rifiuti sono mescolati, conta-minati, in un esercizio di potere tesosemplicemente al controllo dellerisorse del territorio. E’ un processoche appartiene a quello più genera-le della globalizzazione, con riflessidefinitivi e persistenti su noi stessi el’ambiente che ci circonda. La moti-vazione che spinge governi, impresee istituzioni locali è il denaro. I bene-ficiari che godono di questa opera-zione che sta spossessando il suddel proprio territorio sono principal-

mente gli operatori finanziari ed eco-nomici, le multinazionali che sposta-no mezzi e capitale a seconda delleloro convenienze per eliminare icosti e, buoni ultimi, tutti i pesci pic-coli che ne raccolgono le briciole. Lacriminalità organizzata funge daspauracchio, anzi fa paura, ma èstrumentale agli interessi dell’impre-sa. Se l’imprenditore veneto o lom-bardo non trova più convenientesversare rifiuti in Campania allorasceglierà la Puglia, oppure delocaliz-zerà la propria azienda direttamentein Cina o nel Vietnam, dove al minorcosto ambientale si aggiungonominori diritti sociali e minori tutelesindacali.Siamo alla fase finale di questo cicloeconomico e i risultati sono sotto gliocchi di tutti: le scorie e i rifiuti simischiano agli scarti umani dellasocietà occidentale, in un meltingpot che non ha niente di progressi-vo, ma è solo contaminazione. Ilproblema dell’uomo comune è nelnon voler guardare, né accettare,per cambiare, la triste ma nonimmodificabile realtà dei fatti. Lacolpa? Di tutti e di nessuno.

VirginianoSpiniello

ECO FLASH NEWS DI DAVIDE MARTONE

ENERGIA IDROELETTRIcA, PRO E cONTROSi tratta di un'energia pulita o di un'altra fonte

energetica inquinante?

Il mare, una delle forze motrici del nostro pianeta, potreb-be rivelarsi una fonte energetica produttiva, viste le sue

possibili applicazioni. L'idroelettrico è una queste. SuWikipedia è descritta come una fonte di energia pulita cheutilizza l'energia potenziale dell'acqua che si trasforma inenergia cinetica, superato un dislivello, e che viene poi tra-

sformata in energia elettrica. Altro caso è quello dell'energia mareomo-trice, che sfrutta i movimenti delle maree attraverso centrali in cui “l'acquaaffluisce e defluisce in un vasto bacino, passando attraverso una serie ditunnel nei quali, acquistando velocità, fa girare delle turbine collegate ageneratori” (sempre da Wikipedia). Diversi, per caratteristiche e funziona-lità, sono gli impianti di produzione energetica: le centrali mareomotri-ci sfruttano le maree e fanno scorrere l'acqua in tunnel dotati di turbine col-legate a generatori elettrici, quelle che sfruttano le correnti sono simili aimpianti eolici, mentre ci sono impianti a gradiente termico che sfruttano ilfenomeno attraverso un fluido che circola in un circuito chiuso e che, cam-biando di stato, fa funzionare delle turbine e dei generatori. Il problemamaggiore per la costruzione di tali impianti sembra essere ancora il prezzoelevato e la loro scarsa applicazione. Ad oscurare ulteriormente questo tipodi energia ci sono, però, dei dati piuttosto inaspettati, elaborati da uno stu-dio effettuato da degli esperti agli ordini del ricercatore brasiliano NathanBarros e pubblicati sulla rivista Nature Geoscience il primo settembre. Laricerca si è concentrata sullo studio di possibili emissioni di anidride carbo-nica e metano da parte di impianti idroelettrici, l'unico elemento che vienetralasciato negli studi preparatori alla costruzione di questi ultimi che inclu-dono principalmente le possibili conseguenze sul microclima locale. Unacausa considerevole dell'istallazione di centrali idroelettriche nelle valli chevengono sommerse con degli sbarramenti consiste nel fatto che la vege-tazione presente, una volta sommersa, subisce dei deterioramenti che por-tano all'emissione di anidride carbonica e metano, prodotti inizialmente informa liquida ma che successivamente subiscono un passaggio di stato.Questo fenomeno di deterioramento porta ad una produzione media dicirca “48 milioni di tonnellate di anidride carbonica e a 3 milioni di tonnel-late di metano l'anno”, pari al “4% delle emissioni mondiali di metano daparte delle acque interne”. Si tratta di un problema non di poco conto cheandrebbe in ogni caso tenuto d'occhio. Nonostante questo, però, non man-cano progetti che portano avanti l'utilizzo di questa fonte energetica.Progetti come quello Svizzero, realizzato al confine con la Germania nellalocalità di Rheinfelden è figlio della collaborazione tra società come le tede-sche EnergieDienst e EnBW e il gruppo svizzero Axpo. Si tratta di una cen-trale che sfrutta la forza del fiume Reno e che è in grado di produrre in unanno “600 milioni di chilowattora” (da “Il Corriere del Ticino” del 15 set-tembre 2011). L'idroelettrico resta dunque nei piani di Paesi che hannodeciso di farla finita con fonti pericolose e costosissime, come l'energianucleare, e di dare una scossa definitiva al loro sistema di produzione ener-getica nazionale scegliendo di investire nel settore delle rinnovabili. Ma sipuò parlare ancora di un'energia pulita o siamo difronte all'ennesimo casodi fonte energetica inquinante?

1124 settembre 2011Il PonteIl Ponte Cultura

cultura, Arte & SpettacoliLA bIbLIOcLASSIFIcA SETTIMANALE

a cura di Claudia Tucci

Oggi pubblichiamo la classifica dei dieci libri più venduti della libreria “Mondadori”di Avellino, sita in Piazzale Amedeo Guarino.

Abbiamo anche chiesto al titolare, il signor Alfredo Gambarota, che tipo di clientelafrequenti abitualmente il suo negozio e quali siano le tipologie di libri comprate dagiovani e meno giovani. Il quadro che ne è risultato è che, negli ultimi tempi, la lettura è diventata un hobbycondiviso da persone di ogni età, per cui la clientela del signor Gambarota è piutto-sto diversificata e che, mentre i giovani si orientano di più sui romanzi classici,seguendo i suggerimenti ricevuti in ambito scolastico, la clientela più matura hagusti molto variegati, che spaziano dai romanzi di classifica e dai bestsellers a let-ture più tradizionali.Questa settimana in classifica troviamo molti libri interessanti, ma vorrei soffermar-

mi sul romanzo di Vanessa Diffenbaugh, “Il linguaggio segreto dei fiori”, un librodelicato e coinvolgente allo stesso tempo, il caso editoriale del 2011, tanto da esse-re pubblicato in contemporanea in 31 paesi. Il libro racconta di Victoria, una ragaz-za taciturna e timorosa di avere qualsiasi contatto fisico, risultato di una vita tra-scorsa come una pallina da ping pong rimbalzata da una famiglia adottiva all’altra;una vita vuota e triste che trova soluzione quando Victoria conosce Elisabeth, quel-la che diventerà sua madre e che le insegnerà a comunicare ed a vivere i propri sen-timenti grazie al linguaggio dei fiori. Un libro di spessore e molto piacevole cheattrae già dalla copertina, disponibile in quattro versioni, ognuna con un fiore diver-so: la rosa, la gerbera, la camomilla e la buganvillea, i cui significati possono esse-re trovati nel dizionario dei fiori presente alla fine del romanzo.Mentre il prossimo caso editoriale italiano potrebbe diventare il vincitore del “PremioCampiello 2011” tenutosi lo scorso 3 settembre presso il Gran teatro della Fenice aVenezia. Il romanzo s’intitola “Non tutti i bastardi sono di Vienna”. Scritto da AndreaMolesini , è un romanzo ironico che traccia un profilo duro del primo conflitto mon-diale, in particolare del periodo della “disfatta di Caporetto” e della conquista dellazona dell’ Isonzo da parte degli austriaci. Buona lettura!

AVELLINO - LA CLASSIFICA MONDADORI DI QUESTA SETTIMANA

1. Melissa Hill – Un regalo da Tiffany

2. Donato Carrisi – Il tribunale delle anime

3. A. Camilleri G. Di Cataldo C. Lucarelli – Giudici

4. Vanessa Diffenbaugh – Il linguaggio segreto dei fiori

5. Clara Sanchez – Il profumo delle foglie di limone

6. Francesco Fioretti – Il libro segreto di Dante

7. Marcela Serrano – Dieci donne

8. S. Rizzo G.A. Stella – Licenziare i padreterni

9. AA. VV. – Giù da gara

10. Edoardo Nesi – Storia della mia gente

MONTEFORTE “GLI ITINERARI DEL bORGO DI SAN MARTINO”

L’enogastronomia incontra la storia e le tra-dizioni a Monteforte e lo fa grazie a un pro-

getto ideato dall’Amministrazione Comunaleper catalizzare l’attenzione su un patrimoniodi ricchezze che meritano di essere conosciu-te e godute e finanziato dal Piano di SviluppoRurale della Regione Campania. La riscoper-ta dei valori dell’Irpinia sullo sfondo del tradi-zionale Palio di San Martino, giunto alla suaquattordicesima edizione, avviene attraverso“Gli itinerari del borgo di San Martino”, mani-festazione che si svolgerà in due fasi. Laprima il prossimo fine settimana e la secondain occasione della festa patronale l’11 e 12novembre. Sabato 24 e domenica 25 saran-no 21 gli espositori irpini che hanno aderitocon entusiasmo all’iniziativa per presentare iloro prodotti e la sapienza di un’antica tradi-zione culinaria che fonda le sue radici nelMedioevo, costruendo negli anni una nuovacucina al passo con i gusti del tempo e apri-ranno i loro stand nello spazio retrostante Palazzo Loffredo e in piazza Umberto I, mentre in aper-tura di manifestazione, sabato alle 18,00 nella Sala Consiliare del Comune avverrà la presenta-zione del progetto alla presenza dei referenti e delle autorità e dei figuranti del Palio in costumeinsieme ai gonfaloni delle contrade partecipanti. In serata si esibiranno artisti di strada. Il giornodopo, mentre gli stand resteranno aperti per tutta la giornata, dopo la proclamazione dell’edittodi apertura a San Martino e in piazza Umberto, la sfilata storica delle contrade partirà alle 17,00dalla parte più alta del centro storico per raggiungere Palazzo Loffredo e concludersi in piazza conlo spettacolo degli sbandieratori di Campobasso e i balli medievali. A questa, come sempre,seguiranno i “Ludi uvae” e la “Corsa r’o truocchio e r’a copella” in cui le contrade si contenderan-no il Palio. Durante la manifestazione, saranno presentati anche un concorso fotografico e un con-corso video con premi in denaro. La portata dell’evento, che non si ferma alla manifestazione fol-kloristica, assume rilevanza di ampio respiro se si considera la valenza del progetto che ha sapu-to investire nella sua interezza una realtà rurale in via di trasformazione quale quella diMonteforte, comune in forte espansione demografica ed edilizia, che ora punta ad operare unasintesi culturale al passo con le esigenze di un tessuto popolare eterogeneo per origini e tradizio-ni. Forte è stato negli ultimi anni l’afflusso migratorio dalla limitrofa provincia di Napoli e anchedall’hinterland avellinese, dovuto alla funzione di attrattore residenziale e ambientale cheMonteforte aveva assunto nei confronti di tali aree. Il passo che l’Amministrazione Comunale haintenzione di promuovere con iniziative di questo genere è quello di trasferire il cambiamento sulpiano culturale nel rispetto delle tradizione che hanno reso così unica e ambita questa terra.

Eleonora Davide

Domenica 18 settembre si è tenuto il “IV Giro Storico del Partenio – In viaggio conla storia”, organizzato dalla Scuderia Partenio di Mercogliano, un raduno di auto

d’epoca cui hanno partecipato numerose vetture provenienti da tutto il meridioned’Italia. L’evento ha avuto inizio alle 10,30, quando tutti i partecipanti hanno attra-versato Ospedaletto, Summonte, Sant’Angelo a Scala e Pietrastornina. Nel pomerig-gio, dopo la tappa di Monteforte Irpino, i concorrenti hanno raggiunto Avellino per laconsegna dei premi in “ Corso Vittorio Emanuele” alle 19,00. Durante la premiazione,centinaia di persone hanno visto, osservato, ammirato e talvolta toccato quelle scin-tillanti opere d’arte che definiamo freddamente “auto storiche”. Ciò decreta il succes-so della manifestazione e rispecchia le aspettative dell’organizzatore dell’evento ElioSateriale (della Scuderia Partenio), che durante la conferenza stampa del 16 settem-bre ha affermato di voler attirare i giovani nel mondo delle vetture d’epoca e di volertornare al passato “quando c’era amore per le auto”. Tra i numerosi premi assegnati,è interessante ricordarne alcuni, come una Ford del 1920 premiata per la sua “longe-vità”, una vettura simbolo del dinamismo del nascente mercato automobilistico ame-ricano d’inizio XX secolo. Come dimenticare poi la splendida Triumph TR3 del 1957 diGiulio Martinelli (una delle preferite dal pubblico) premiata dal presidente dell’ACI.Infine, di rilievo è il “Trofeo Gigino Tangredi”, vinto quest’anno da Antonio Carbone,un premio, intitolato al grande meccanico irpino che fondò il “Green Racing Club” diS.Tommaso e che lavorò presso la Ferrari a Maranello.

Flavio Uccello

Le Vetture d’Epoca incantano l’Irpinia

12 24 settembre 2011 Il PonteIl PonteCulturaL’infoBACHECA

AVELLINO - (Chiesa Cattedrale) - Sabato 24 settembre San Modestino e l’Abellinum cristiana – Congresso interna-

zionale promosso dalla Diocesi di Avellino e dall’Istituto

Superiore di Scienze Religiose “San Giuseppe Moscati” diAvellino - Giornata di chiusuraPresiede: Prof. Carlo Greco (Preside Pontificia FacoltàTeologica dell’Italia Meridionale) - 9,00: Saluto del Sindacodi Avellino; 9,15: La diocesi di Avellino in epoca normanna- Prof. Errico Cuozzo (Univ. Federico II - Napoli); 10,00:Santi campani e culto romano - Prof.ssa MargheritaCecchelli (Univ. di Roma La Sapienza – Istituto PatristicoAugustinianum - Roma); 10,45: Pausa caffè; 11,00:Aspetti del culto dei santi in alcuni centri della Campania -Prof.ssa Silvana Episcopo (Univ. Federico II -Napoli)Presiede: Mons. Francesco Marino - Vescovo diAvellino; 16,30: La chiesa antica modello di riforma - IlCardinale Raffaele Farina (Archivista e Bibliotecario diSanta Romana Chiesa); 17,30: Conclusioni - Mons.Francesco Marino (Vescovo di Avellino); 18,00:Concelebrazione Eucaristica.

MERCOGLIANO - In occasione delle Giornate Europee delPatrimonio la Biblioteca Statale di Montevergine ha orga-nizzato un Evento dal Titolo: "Conferenza sui servizi

offerti e visite guidate", saranno così strutturate: Sabato25 settembre la mattina la Biblioteca è regolarmente aper-ta al pubblico con tutti i servizi attivi. Sabato 25 p.m. alleore 17.30 e domenica 26 a.m. alle ore 11.00 nella SalaAuditorium conferenza di presentazione dei servizi webattivi dalla Biblioteca; inoltre, possibilità di visite guidateesclusivamente sabato 24 settembre p.m. alle ore 16.00e domenica 25 settembre alle ore 9.30 (la prenotazione

è obbligatoria). Contestualmente saranno esposti trecodici più significativi posseduti dalla Biblioteca: Legenda

de vita et obitu Sancti Guilielmi, Psalterium Davidis, Horae

Beatae Mariae Virginis. Telefono prenotazioni: 0825787191-789933-VOIP 88253 2211 Mercogliano, PalazzoAbbaziale di Loreto.

Già si registra il tutto esaurito per lo spettacolodi Renzo Arbore che, fuori abbonamento, apri-

rà la stagione Teatrale del Gesualdo di Avellinovenerdì 30 settembre. Sono quasi vent’anni che loshowman italiano più conosciuto nel mondo giraininterrottamente con la sua Orchestra, daun’estremità all’altra, agli Stati Uniti alla Cina, dalMessico al Canada con innumerevoli concerti accla-matissimi ovunque in un clima da record. In questianni Arbore - facendo presa sul pubblico di qualsia-si latitudine - ha ottenuto tantissimi premi e rico-noscimenti, quantità di spettatori, cifre da “capogi-ro” che hanno premiato lo spirito assolutamentetravolgente e contagioso dell’artista. Il nuovospettacolo si annuncia un grande show (dalle can-zoni napoletane ai grandi successi televisivi a quel-

le sonorità che Arbore chiama le canzoni della memoria) con escursioni verso le musi-che del sud del mondo. Il concerto inizierà con alcuni “ispirati omaggi” al repertoriopartenopeo e proseguirà con un ricordo a Totò (con il montaggio degli sketch tratti daisuoi film e l’immancabile “Malafemmena”), a Murolo, con alcune “chicche” tratte dalrepertorio, e naturalmente a Napoli (con le immagini dei siti paesaggistici più sugge-stivi). In scaletta non mancheranno anche un “saluto” alla grande Gabriella Ferri (conla celebre “Dove Sta Za Zà”) e all’indimenticato Nino Manfredi (ricordato con ilbrano“Tanto pe' cantà”).Arbore ha fondato, quasi vent’anni fa, “L’Orchestra Italiana” per valorizzare e rilan-ciare da noi e all’estero l’immagine e lo spirito di una Italia unita attraverso la musi-ca ed in particolare attraverso la Canzone Napoletana Classica. I 1270 abbonati contati dal Teatro a settimane dalla prossima chiusura della campa-gna abbonamenti, il numero più alto raggiunto in dieci anni di attività, testimonia l’ap-prezzamento per un cartellone di pregio che merita elogi sia per varietà che per sta-tura artistica dei personaggi coinvolti. “Questi non sono solo numeri, ma sostegnoconcreto alle attività del teatro che vive grazie ai biglietti e agli abbonamenti vendu-ti” ha dichiarato Luca Cipriani, presidente dell’Istituzione, commentando il dato.

Graziella Testa

APRE LA STAGIONE TEATRALE DEL GESuALDO ARbORE cON L’ORcHESTRA ITALIANA

IL SIPARIO

1324 settembre 2011Il PonteIl Ponte Rubriche

Irpiniaturismo.it è un porta-le turistico del territorio

Irpino, nato per essere a ser-vizio anche dei residenti,degli enti e delle aziendelocali, ma soprattutto perpromuovere il territorio con ilcoinvolgimento, la partecipa-zione e la collaborazione diassociazioni ed enti locali che

intendano valorizzare le risorse socio-cultura-li, ambientali ed enogastronomiche, allariscoperta di luoghi di cui spesso si ignoral’esistenza o si sottovaluta la bellezza. Il sitosi propone anche come punto di incontro e diriferimento per coordinare e promuovere letante valide iniziative che molto spesso nontrovano la giusta visibilità.Il portale è caratterizzato da tre settori pre-valenti: uno dedicato alla conoscenza del ter-ritorio provinciale e ai suoi 119 Comuni; unodedicato ai numerosi eventi che segnano lestagioni di questa terra, con le nostre tradi-zioni, usi, costumi ed attrattive; uno dedica-

to al patrimonio produttivo, con la suddivisio-ne per categorie specifiche.Irpiniaturismo sviluppa la propria attività diagenzia di valorizzazione e promozione delterritorio, sia sul mercato interno che suquello internazionale, con un innovativo pro-getto volto a presentare il territorio irpino intermini di marketing territoriale globale. Tra i servizi turistici offerti dal portale, possia-mo citare: la partecipazione a Fiere, Borse eworkshop di settore nazionali ed internazio-nali; un servizio di marketing e comunicazio-ne, con il coordinamento e realizzazione dicampagne pubblicitarie per la promozionedel prodotto turistico e la realizzazione diazioni di comunicazione e di marketing pub-blicitario delle aziende; una consulenza turi-stica con attività di analisi territoriale perconto di enti e associazioni, con conseguen-te redazione di piani di miglioramento territo-riale per lo sviluppo turistico-ambientale esocio-culturale e studi di fattibilità.

www.irpiniaturismo.it

L’INTERNAuTA - Guida al web

uN PORTALE A SERVIZIODELL’IRPINIA

VittorioDella Sala

E’ importante conoscere il passato per capire il presente. Nella rubrica“cinEtica”, in virtù di questo assunto, si è deciso non solo di recensire film

in uscita nei cinema, ma di volgere talvolta lo sguardo verso il passato per capi-re l’importanza che ha avuto il cinema nel raccontare il nostro Paese.Cominciando dal Neorealismo.Tale movimento culturale si sviluppò nel secondo dopoguerra, tra il 1943 ed il1952, ed ha avuto uno sviluppo importante nel cinema, grazie a registi comeRoberto Rossellini, Luchino Visconti, Vittorio De Sica e lo sceneggiatore Cesare

Zavattini.Il cinema neorealista è caratterizzatoda trame ambientate fra le classidisagiate e lavoratrici, utilizzando tal-volta attori non professionisti per leparti secondarie. I film trattanosoprattutto la situazione economicaitaliana nel dopoguerra, con particola-re attenzione al disagio vissuto e allavoglia di rimettersi in piedi.Il neorealismo ha avuto risonanzamondiale per la prima volta nel 1946,con ‘Roma, città aperta’, di RobertoRossellini, primo importante film usci-to in Italia dopo la guerra. Nonostantela presenza di molti elementi estraneial neorealismo, esso dipinge chiara-mente la lotta per l'esistenza che gliItaliani hanno combattuto giorno dopo giorno sotto l'occupazione tedesca di Roma, facendocoscientemente il possibile per resistere all'occupazione. I bambini vi giocano una posizionechiave e la loro presenza alla fine del film è indicativa del loro ruolo in generale nel neoreali-smo: sono osservatori delle difficoltà del mondo di oggi che tengono la chiave del futuro.Il film, in bilico tra storia e romanzo, è lo specchio di una realtà caratterizzata dalla lotta anti-fascista, che viene raccontata ponendo l’accento più sul piano morale che sul piano politico.Indimenticabile, inoltre, l’interpretazione di Anna Magnani che, grazie a questo ruolo, hacominciato ad acquisire celebrità in tutto il mondo.Un film da conoscere al pari di una data storica, perché capire i meccanismi del passato aiutaa vivere con più consapevolezza il presente. E quale film migliore di “Roma città aperta” percapire il dopoguerra italiano, fonte di tanto dolore ma di tanto orgoglio per chi, nonostante lenumerose difficoltà, è riuscito a rialzarsi e continuare a scrivere pagine della storia italiana.

“cinEtica”

Shantala

IL NEOREALISMO DI ROSSELLINI

Mestieri e figure scomparse nel tempo

A’ FORNARAIn passato le nostre nonne ogni 15\ 20

giorni impastavano il pane che era unavera e propria tradizione. Poiché in casanon avevano il forno, per cuocerlo dove-vano portarlo dalla “fornara”che posse-deva un forno privato con funzione pub-blica. Agli inizi del secolo scorso in alcu-ni paesi, emigranti che avevano lavoratoall’estero ritornavano nella loro terra e,grazie ai risparmi accumulati, dopo annidi lavoro e sacrifici, facevano costruireun forno e iniziavano quest’attività cheera svolta, esclusivamente, dalle donne.Il lavoro della “fornara” si svolgevasoprattutto nelle ore notturne. Lei met-teva a disposizione il forno e si interes-sava della cottura. Le clienti provvedeva-

no alla paglia e, negli anni 50, per ogni panella di pane pagavano una lira.Le donne che volevano usufruire del forno, dovevano recarsi la sera prima dalla “fornara”e prenotarsi scegliendo se essere inserite nella prima o nella seconda infornata.C’era chi acquistava il lievito naturale da lei e c’era chi, invece, da un precedente impastone aveva preso un pezzo e l’aveva lasciato riposare mettendolo sotto un piatto rovesciatoin un angolo della dispensa, al fine di prendere una naturale acidità.Le nostre nonne erano molto competenti, sapevano bene che tipo di farina adoperare ecome impastare. Per rendere il pane più fresco e per conservarlo più a lungo, all’impasto,composto da farina, acqua, sale e lievito, aggiungevano le patate bollite e schiacciate.L’ impasto veniva fatto in un contenitore di legno chiamato “ matrella “ o “ fazzatora“ edurava fino a quando la pasta si staccava dalle mani: c’era l’usanza di segnare col coltellouna croce su ogni pezzo di pane al fine che lievitasse con l’aiuto del buon Dio.Nei piccoli centri la “fornara” si recava dalle clienti durante la notte, tra l’una e le due, perinformarle che il forno stava per essere acceso e diceva di iniziare l’impasto.Faceva, poi, un secondo giro verso le cinque e, mentre le donne dividevano la pasta inpagnotte, adagiandole nei cesti coperti da panni di lino, la “fornara” portava il forno a tem-peratura giusta.Le clienti che, oltre al pane, avevano impastato anche delle pizze dovevano recarsi mez-z’ora prima perché, per cuocerle, la temperatura doveva essere più bassa.Dopo aver sfornato le pizze, la “fornara” aggiungeva altra legna per aumentare la tempe-ratura idonea alla cottura del pane. Il suo lavoro richiedeva soprattutto competenza, abi-lità, esperienza.Quando i mattoni interni diventavano bianchi, puliva il piano del forno servendosi di unostraccio di iuta bagnato, resistente al calore.Per rendersi conto del grado giusto della temperatura, spargeva un pugno di crusca e sequest’ ultima bruciava subito, doveva pulire di nuovo l’interno del forno. Quando si rende-va conto che la temperatura era quella idonea adagiava le pagnotte di pasta sulla “par-messola” e le infornava.Poi sigillava la bocca del forno con del fango e dopo cinque minuti lo apriva e, se il paneaveva assunto un colore rossiccio, si lasciava il forno aperto facendolo cuocere altre dueore. Conclusa la cottura la donna sfornava il pane croccante e profumato, frutto di tantolavoro, e le nostre nonne soddisfatte lo riportavano a casa con lo stesso “mezzo di traspor-to” la lunga tavola di legno dove avevano adagiato i cesti col pane e lo sistemavano in unacassapanca di legno priva d’aria, dove si conservava per parecchi giorni.

Antonietta Urciuoli

chiesa di Maria S.S. del carmelo a Monteforte Irpino

Di origine duecentesca, la chiesa dedicata alla Vergine del carmelo sorge in località Portella,dove fu edificata in luogo della torre di avvistamento del posto fortificato che presidiava il valicodi Monteforte. E’ sede dei confratelli della congregazione di Maria SS. del carmelo. Ha un coroligneo di manifattura pregiata ed il pulpito, la cantoria e l’organo a canne della metà del ‘700. Aldi sotto della chiesa, qualche anno fa è stata portata alla luce una cripta dalla volta a botte e dallepareti affrescate, che serviva da cimitero per gli abitanti del luogo. La chiesa era intitolata a SantaMargherita già nel Seicento. un piccolo gioiello inserito in un borgo davvero caratteristico, dovesi possono ancora osservare i resti delle fortificazioni medievali, inglobate nelle vecchie costruzio-ni e che presto, purtroppo, subiranno la sorte di altre emergenze storiche del paese, sostituite inmolti casi da insignificanti, se non addirittura inguardabili,costruzioni moderne.

E.D.

I TESORI DELLE NOSTRE cHIESE

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14 24 settembre 2011 Il PonteIl PonteEcclesia

LA DIOcESI NON HA DIMENTIcATO

Carissimi, Sono trascorsi cinque anni dalla piamorte del mio venerato predecessoremons. Antonio Forte. Invito i parroci acelebrare la Santa Messa di suffragioper l’amato vescovo nelle comunitàparrocchiali. Bisogna dire che la pre-ghiera di suffragio ha un più impor-tante significato: custodire la memo-ria di chi avendo predicato il Vangelo,costituisce un "anello" dellaTradizione della Chiesa di Avellino.Ogni vescovo, infatti, entrando nelmisterioso e mirabile evento dellasuccessione apostolica, da una partericeve in eredità un tesoro quale scri-ba sapiente dell'immagine evangelicadello «scriba divenuto discepolo delRegno dei cieli simile ad un padronedi casa, che dal suo tesoro sa trarrecose nuove e cose antiche» (Mt13,52). Il tesoro è la grande correntedella Tradizione della Chiesa, che con-tiene le «cose antiche», ricevute etrasmesse da sempre, e permette dileggere le «cose nuove», in mezzoalle quali trascorre la vita della Chiesae del mondo. Un patrimonio da ricon-

segnare ai successori arricchito dal suo ministero episcopale. Custodire la memoria diun vescovo ha il senso di dare alla propria vita un assetto sempre più consapevolmen-te ecclesiale. E’ il compito del pastore, fare la carità nella verità, di cui Gesù Cristo s'èfatto testimone con la sua vita terrena, con la sua morte e risurrezione, è la principa-le forza propulsiva del ministero. L’amore per la Chiesa è una forza straordinaria, chespinge a impegnarci con coraggio e generosità, è una forza che ha la sua origine inDio, Amore eterno e Verità assoluta.

+Francesco Marino Vescovo di Avellino

Santa Teresa di Gesù Bambino (di Lisieux) Vergine e dottore della Chiesa

1 ottobre

Alençon (Francia), 2 gennaio 1873 - Lisieux, 30 settembre 1897

La Francia dell'Ottocento è il primo paese d'Europa nel quale cominciò a diffondersi la con-vinzione di poter fare a meno di Dio, di poter vivere come se egli non esistesse. Proprio nelpaese d'Oltralpe, tuttavia, alcune figure di santi, come Teresa di Lisieux, ricordarono che ilsenso della vita è proprio quello di conoscere e amare Dio. Teresa nacque nel 1873 in unambiente profondamente credente. Di recente anche i suoi genitori sono stati dichiaratibeati. Ella ricevette, dunque, una educazione profondamente religiosa che presto la indus-se a scegliere la vita religiosa presso il carmelo di Lisieux. Qui ella si affida progressivamen-te a Dio. Su suggerimento della superiora tiene un diario sul quale annota le tappe della suavita interiore. Scrive nel 1895: «Il 9 giugno, festa della Santissima Trinità, ho ricevuto la gra-zia di capire più che mai quanto Gesù desideri essere amato». All'amore di Dio Teresa vuolrispondere con tutte le sue forze e il suo entusiasmo giovanile. Non sa, però, che l'amore lacondurrà attraverso la via della privazione e della tenebra. L'anno successivo, il 1896, simanifestano i primi segni della tubercolosi che la porterà alla morte. Ancor più dolorosa èl'esperienza dell'assenza di Dio. Abituata a vivere alla sua presenza, Teresa si trova avvoltain una tenebra in cui Le è impossibile vedere alcun segno soprannaturale. Vi è, però, un'ul-tima tappa compiuta dalla santa. Ella apprende che a lei, piccola, è affidata la conoscenzadella piccola via, la via dell'abbandono alla volontà di Dio. La vita, allora, diviene per Teresaun gioco spensierato perché anche nei momenti di abbandono Dio vigila ed è pronto a pren-dere tra le sue braccia chi a Lui si affida.

Patronato: Missionari, Francia

Etimologia: Teresa = cacciatrice, dal greco; oppure donna amabile e forte, dal tedesco

Emblema: Giglio, Rosa

Martirologio Romano: Memoria di santa Teresa di Gesù Bambino, vergine e dottore dellaChiesa: entrata ancora adolescente nel Carmelo di Lisieux in Francia, divenne per purezzae semplicità di vita maestra di santità in Cristo, insegnando la via dell’infanzia spirituale pergiungere alla perfezione cristiana e ponendo ogni mistica sollecitudine al servizio della sal-vezza delle anime e della crescita della Chiesa. Concluse la sua vita il 30 settembre, all’etàdi venticinque anni.(30 settembre: A Lisieux in Francia, anniversario della morte di santa Teresa di GesùBambino, la cui memoria si celebra domani). Si arrampica a Milano sul Duomo fino alla Madonnina, a Pisa sulla Torre, e a Roma si spin-ge anche nei posti proibiti del Colosseo. La quattordicenne Teresa Martin è la figura più attra-ente del pellegrinaggio francese, giunto in Roma a fine 1887 per il giubileo sacerdotale diLeone XIII. Ma, nell’udienza pontificia a tutto il gruppo, sbigottisce i prelati chiedendo diret-tamente al Papa di poter entrare in monastero subito, prima dei 18 anni. Cauta è la rispo-sta di Leone XIII; ma dopo quattro mesi Teresa entra nel Carmelo di Lisieux, dove l’hannopreceduta due sue sorelle (e lei non sarà l’ultima). I Martin di Alençon: piccola e prospera borghesia del lavoro specializzato. Il padre ha impa-rato l’orologeria in Svizzera. La madre dirige merlettaie che a domicilio fanno i celebri pizzidi Alençon. Conti in ordine, leggendaria puntualità nei pagamenti come alla Messa, stima-tissimi. E compatiti per tanti lutti in famiglia: quattro morti tra i nove figli. Poi muore anchela madre, quando Teresa ha soltanto quattro anni. In monastero ha preso il nome di suor Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, ma nontrova l’isola di santità che s’aspettava. Tutto puntuale, tutto in ordine. Ma è scadente lasostanza. La superiora non la capisce, qualcuna la maltratta. Lo spirito che lei cercava, pro-prio non c’è, ma, invece di piangerne l’assenza, Teresa lo fa nascere dentro di sé. E in sécompie la riforma del monastero. Trasforma in stimoli di santificazione maltrattamenti,mediocrità, storture, restituendo gioia in cambio delle offese. E’ una mistica che rifiuta il pio isolamento. La fanno soffrire? E lei è quella che "può farvimorir dal ridere durante la ricreazione", come deve ammettere proprio la superiora grinto-sa. Dopodiché, nel 1897 lei è già morta, dopo meno di un decennio di vita religiosa oscuris-sima. Ma è da morta che diviene protagonista, apostola, missionaria. Sua sorella Paolina(suor Agnese nel Carmelo) le ha chiesto di raccontare le sue esperienze spirituali, che esco-no in volume col titolo Storia di un’anima nel 1898. Così la voce di questa carmelitana mortapercorre la Francia e il mondo, colpisce gli intellettuali, suscita anche emozioni e tenerezzepopolari che Pio XI corregge raccomandando al vescovo di Bayeux: "Dite e fate dire che siè resa un po’ troppo insipida la spiritualità di Teresa. Com’è maschia e virile, invece! SantaTeresa di Gesù Bambino, di cui tutta la dottrina predica la rinuncia, è un grand’uomo". Ed èlui che la canonizza nel 1925. Non solo. Nel 1929, mentre in Urss trionfa Stalin, Pio XI già crea il Collegio Russicum, alloscopo di formare sacerdoti per l’apostolato in Russia, quando le cose cambieranno. Già allo-ra. E come patrona di questa sfida designa appunto lei, suor Teresa di Gesù Bambino.

25 Domenica S. Aurelia

26 Lunedì Ss. Cosma e Damiano

27 Martedì S. Vincenzo

28 Mercoledì S. Venceslao

29 Giovedì S. Michele

30 Venerdì S. Girolamo

1 Sabato S. Teresa di Gesù B.

la settimana

IL SANTO

cONSIGLIO DIOcESANO DI AZIONE cATTOLIcA

Si è svolto sabato 17 settembre il consiglio diocesano dell’Azione cattolica diAvellino. Fin qui nulla di nuovo se non fosse che, invece del Palazzo Vescovile in

Piazza Libertà, stavolta la condivisione dei lavori ha avuto luogo a Roma, presso ilocali della Domus Pacis. Dopo la celebrazione eucaristica della mattina, presieduta nelle Grotte Vaticanedall’Arciprete della Basilica di San Pietro, Card. Angelo Comastri, il consigliopomeridiano (aperto anche a tutti i presidenti parrocchiali) è durato quasi tre ore eha visto il presidente diocesano, Nicola La Sala, illustrare ai presenti il program-ma delle attività previste per il prossimo anno.Un anno in cui l’attenzione dell’Ac locale si concentrerà sulle realtà parrocchiali, verofulcro alla base dell’intero movimento associativo, e sulla riscoperta del valore diuna testimonianza pura e autentica, che passi attraverso l’adeguata formazione ditutti gli educatori pronti ad assumere uno stile di vita improntato sulla Parola di Dio.Dulcis in fundo, la giornata si è conclusa con la nomina del nuovo vicepresidente delsettore adulti, Salvatore Aquino, che lascia così il ruolo di segretario diocesano.

Antonio Iannaccone

Monsignor Antonio Forte - Nato il 9 luglio 1928deceduto l’11 settembre 2006

Una traccia indelebile segna il ricordo del Vescovo Antonio Forte ad Avellino. Lacittà lo ha ricordato l’11 settembre scorso, al quinto anniversario dalla sua dipar-tita, con la Santa Messa in commemorazione celebrata in cattedrale da S.E.mons. Francesco Marino, il quale ha esortato i parroci della diocesi a fare lo stes-so. L’empatia con le persone e il carisma esercitato nel condurre il gregge irpi-no, affidato a mons. Forte nel 1993, ne hanno fatto una figura di riferimento pertutta la comunità cittadina e diocesana. L’affetto con cui oggi viene ricordato dachi ha avuto il piacere di conoscerlo durante la sua azione pastorale costituiscela migliore testimonianza di una vita spesa per il popolo di Dio.

Claudia Tucci

Agli inizi di settembre, nella notte

tra il 2 e il 3, è venuto a mancare

Padre Innocenzo Massaro, fonda-

tore del Roseto, parroco amato e

stimato dai fedeli avellinesi. Padre

Innocenzo era anche un nostro

affezionato lettore e sostenitore.

Di recente aveva iniziato una col-

laborazione con questa testata. I

suoi pregevoli scritti erano ispira-

ti dalla profondità di animo e di

pensiero, dalla cultura e dalla fede

che ha segnato il cammino di una

vita affrontata con saggezza e

coraggio. La direzione e la reda-

zione de “IL PONTE” si unisce al

dolore della moltitudine di fedeli che rimpiangono Padre Innocenzo. Siamo vicini ai

familiari e, in particolare, all’amico Andrea. Nel prossimo numero ripubblicheremo

alcuni scritti di Padre Innocenzo Massaro con testimonianze.

Il ricordo di Padre Innocenzo Massaro

1524 settembre 2011Il PonteIl Ponte

Numeri utili

Emergenza Sanitaria 118

Vigili del fuoco 115

Carabinieri 112

Polizia 113

Guardia di Finanza 117

Guardia medica

Avellino

0825292013/0825292015

Ariano Irpino 0825871583

Segnalazione Guasti

Enel 8003500

Alto Calore Servizi 3486928956

Sidigas Avellino 082539019

Ariano Irpino 0825445544

Napoletana Gas 80055300

Farmacie di Turnocittà di Avellino

dal 26 settembre al 2 ottobre 2011servizio notturno

Farmacia ForteVia Tedesco

servizio continuativo Farmacia CardilloVia Due Principati

sabato pomeriggio e festiviFarmacia Fiore

Via Perrottelli

Passa... Tempoa cura di Claudia Tucci

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Perché?

Perché alcune persone sono mancine?

Il mancinismo è la tendenza ad usare, in parte o del tutto, il lato sinistro del corpo per compiere movi-

menti e gesti automatici e volontari.

Nella prima infanzia, nel cervello umano avviene una specializzazione funzionale dei due emisferi

cerebrali. Nei mancini è l'emisfero destro a predominare, perciò si pensa che i mancini siano più crea-

tivi e abbiano una miglior padronanza del corpo e della memoria. Questo processo viene chiamato

lateralizzazione ed avviene dopo i 36 mesi, inizia con lo sviluppo del linguaggio e si conclude verso i 3

– 4 anni.

Si pensa che il mancinismo sia un fenomeno genetico e quindi anche ereditario.

cuRIOSITà Soluzione della settimana precedente

Accadde il …Il 17 settembre del 2001 il Dow Jones Industrial Average riapre per la prima volta dopo gli attacchi

terroristici dell'11 settembre 2001. Le azioni precipitano durante tutta la seduta facendo registrare

la più grande perdita di punti in tutta la sua storia, perdendo 684,81 punti e chiudendo a 8920,70.

Il Dow Jones è il più noto indice della borsa di New York (New York Stock Exchange) il quale viene

calcolato, considerando il prezzo dei principali 30 titoli di Wall Street. E’ stato creato negli Stati Uniti

per valutare i ritmi di crescita dell'economia americana e deve la sua nascita a Charles Dow, padre

dell’analisi tecnica e fondatore del Wall Street Journal.

AVELLINO - PONTE DELLA FERRIERA - ANNI '20 (per gentile concessione della Signora Urciuoli).

16 24 settembre 2011 Il PonteIl Ponte