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I Costi di Produzione
• Misurazione del costi: di quali costi tenere conto?
• I costi nel breve periodo
• I costi nel lungo periodo
• Curve di costo nel lungo e nel breve periodo a confronto
• Produzione di due prodotti: economie di scopo
1 G. Pignataro Microeconomia SPOSI
Di quali costi tenere conto per valutare i profitti?
Costo economico e costo contabile
Costo contabile Somma di spese effettive e deprezzamento di beni capitali.
Costo economico Costo dell’utilizzo di risorse economiche nella produzione.
Costo opportunità
Costo associato alle opportunità che si perdono quando le risorse di un’impresa non sono destinate al loro migliore impiego alternativo.
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Costi sommersi
Spesa effettuata e non recuperabile. Per esempio, consideriamo l’acquisto di un’apparecchiatura specializzata per un impianto. Supponiamo che tale apparecchiatura sia utilizzabile soltanto per il suo scopo originale e non possa essere convertita ad un uso alternativo. La spesa sostenuta per questa apparecchiatura è un costo sommerso. Quando il bene non ha un uso alternativo, il suo costo opportunità è zero e quindi si considera un costo sommerso.
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Costi fissi e costi variabili
Costo totale (CT o C) Costo economico totale della produzione, costituito da costi fissi e variabili. Costo fisso (CF) Costo che non varia al variare del livello di produzione e può essere eliminato soltanto cessando l’attività.
Costo variabile (CV) Costo che varia al variare del livello di produzione.
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Su un orizzonte temporale molto breve, per esempio di pochi mesi, la maggior parte dei costi è fissa. Su un orizzonte temporale molto lungo, per esempio di dieci anni, quasi tutti i costi sono variabili.
Costi fissi e costi sommersi a confronto
Quando i macchinari dell’impianto sono troppo specializzati per poter essere utilizzati in un altro settore, la maggior parte, se non tutti i relativi costi, è sommersa, cioè non recuperabile. A che scopo si distingue tra costi fissi e sommersi? Perché i costi fissi influenzano le decisioni che riguardano il futuro dell’impresa, mentre i costi sommersi no. Costi fissi elevati rispetto ai ricavi, e non riducibili, possono portare alla chiusura dell’impresa: eliminare tali costi e azzerare i profitti, infatti, potrebbe essere preferibile a sostenere continue perdite.
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È importante capire le caratteristiche dei costi di produzione ed essere in grado di identificare quali costi sono fissi, quali variabili e quali sommersi.
Esempi:
• personal computer (in cui la maggior parte dei costi è variabile)
• software (in cui la maggior parte dei costi è sommersa)
• pizzerie (in cui la maggior parte dei costi è fissa).
Costi sommersi, fissi e variabili: computer, software e pizze
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Costo totale, costo fisso e costo variabile nel breve periodo
Costo marginale (C’)
Incremento di costo risultante dalla produzione di una unità di output in più.
Poiché il costo fisso non cambia al variare del livello di produzione dell’impresa, il costo marginale è uguale all’incremento della parte variabile
Costo medio totale (CMT) Costo totale dell’impresa diviso per il livello di produzione.
Costo medio fisso (CMF) Costo fisso diviso per il livello di produzione.
Costo medio variabile (CMV) Costo variabile diviso per il livello di produzione.
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Costo marginale e costo medio
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Le tre curve di costo medio nel breve periodo
I costi nel breve periodo
Nel breve periodo il costo variabile misura il costo unitario del lavoro aggiuntivo w moltiplicato per il lavoro aggiuntivo necessario per ottenere l’aumento di produzione ΔL. Poiché ΔCV = wΔL, segue che:
Ma noi sappiamo che ΔL/Δq = 1/P’L. Di conseguenza:
Relazione tra rendimenti marginali decrescenti e costo marginale:
Essi indicano che il prodotto marginale del lavoro diminuisce al crescere della quantità di lavoro impiegata e questo crea un effetto sui costi
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Valutazione complessiva dei costi nel breve periodo
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La relazione fra costo medio e costo marginale
nel breve periodo
Isocosto: Retta che mostra tutte le possibili combinazioni di lavoro e
capitale che si possono acquistare per un costo totale dato.
Il costo totale C di un determinato livello di produzione è dato dalla somma del costo del lavoro dell’impresa wL e del costo del capitale rK:
Se riscriviamo l’equazione del costo totale come equazione di una retta, otteniamo:
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I costi nel lungo periodo
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Isocosto
Ricordiamo che e il saggio marginale di sostituzione tecnica (SMST) tra lavoro e capitale è uguale al rapporto dei prodotti marginali di lavoro e capitale:
Segue che, quando un’impresa minimizza il costo sostenuto per ottenere un particolare livello di produzione, vale la seguente condizione:
che possiamo riscrivere come segue:
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PRODURRE UNA DETERMINATA QUANTITÀ AL COSTO MINIMO
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VARIAZIONE SIMULTANEA DEI PREZZI ED EFFETTI SULL’ISOCOSTO
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L’effetto delle tasse sugli effluenti per la scelta dei fattori produttivi
La tassa sugli effluenti è un’imposta che le acciaierie devono pagare per ogni unità di effluente scaricata nel fiume.
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Miglioramento tecnologico
19 G. Pignataro Microeconomia SPOSI
IL SENTIERO DI ESPANSIONE DI UN’IMPRESA NEL LUNGO PERIODO
20 G. Pignataro Microeconomia SPOSI
Sentiero di espansione di breve e di lungo periodo: un confronto
21 G. Pignataro Microeconomia SPOSI
Costi di breve e di lungo periodo
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Economie e diseconomie di scala
All’aumentare della produzione, il costo medio di produzione dell’impresa probabilmente diminuirà, almeno fino a un certo punto. Questo può accadere per i motivi seguenti:
1. Se l’impresa opera su larga scala, i lavoratori possono specializzarsi nelle attività in cui risultano più produttivi.
2. Variando la combinazione dei fattori produttivi utilizzati, i manager possono gestire in modo più efficace il processo di produzione.
3. L’impresa potrebbe acquistare alcuni fattori di produzione a un costo inferiore in grandi quantità e quindi può spuntare prezzi migliori.
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A un certo punto, tuttavia, è molto probabile che il costo medio di produzione aumenti con la produzione. Ciò accade per tre motivi:
1. Almeno nel breve periodo, le dimensioni degli impianti e i macchinari possono in qualche modo ostacolare il lavoro dei dipendenti.
2. La gestione di un’impresa più grande può diventare più complessa e
inefficiente al crescere del numero dei compiti da svolgere. 3. I vantaggi offerti dagli acquisti in grandi quantità potrebbero scomparire
una volta raggiunti determinati limiti. A un certo punto la disponibilità dei fattori produttivi potrebbe risultare limitata, causando un aumento dei costi.
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● Economie di scala Situazione in cui è possibile raddoppiare la produzione senza raddoppiare i costi.
● Diseconomie di scala Situazione in cui per raddoppiare la produzione è necessario aumentare i costi di più del doppio.
Rendimenti di scala crescenti: La produzione aumenta di più del doppio quando si raddoppiano tutti i fattori produttivi.
Economie di scala: Si può ottenere il raddoppiamento della produzione senza raddoppiare il costo.
Le economie di scala sono spesso misurate in termini di elasticità costo-produzione, EC
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COSTO MEDIO E MARGINALE DI BREVE E DI LUNGO PERIODO
Quando un’impresa opera a un livello di produzione in cui il costo medio di lungo periodo CMLP è decrescente, il costo marginale di lungo periodo C’LP è inferiore al CMLP.
Viceversa, quando il CMLP è crescente, C’LP è maggiore del CMLP.
Le due curve si intersecano in A, dove la curva CMLP raggiunge il minimo.
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Relazione tra costi di breve e di lungo periodo
La curva di costo medio di lungo periodo CMLP è l’inviluppo delle curve di costo medio di breve periodo CMBP1, CMBP2 e CMBP3.
Con economie e diseconomie di scala, i punti di minimo delle curve di costo medio di breve periodo non giacciono sulla curva di costo medio di lungo periodo.
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