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Servizi concernenti le Norme in Materia di Sicurezza e Mediazione delle Controversie Ente individuato ope legis sia per la realizzazione del corso, che per il rilascio dell’attestato I . CO . TE . A . C . A . T . S . r . l . Istituto di COnsulenza TEcnica Aziendale Autoriz . D . A . 3638/5s · Accredit . HLA00 1 _0 1 DDG 335 1 3 ·· Reg . Trib . Modica 2033 · CCIAA 935 1 2 · P . IVA 0 1 087 1 00887 www.icotea.it - 0932793820

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Servizi concernenti le Normein Materia di Sicurezza e

Mediazione delle Controversie

Ente individuato ope legissia per la realizzazione delcorso, che per il rilasciodell’attestato

I.CO.TE.A. C.A.T. S.r.l.

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La Disgrafia

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La disgrafia

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Cos’è la disgrafia?

• La disgrafia è un disturbo specifico della scrittura nellariproduzione di segni alfabetici e numerici, caratterizzatoda difficoltà riguardanti esclusivamente il grafismo.

• Può talvolta essere legata ad un quadro di disprassia(disturbo della coordinazione motoria), o essere secondariaad una lateralizzazione incompleta.

• Emerge nel bambino quando la scrittura inizia la sua fasedi personalizzazione, indicativamente (e sologenericamente) alla terza elementare. Nelle due classiprecedenti lo sforzo e il disordine sono in generedeterminati dalla fatica dell'apprendimento, in terzaelementare il gesto è abbastanza automatizzato da lasciarspazio alla spontaneità e, di conseguenza,all'evidenziazione della difficoltà.

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La disgrafia

Caratteristiche della disgrafia

• In genere il problema viene sollevato dagli insegnantielementari che lamentano la difficoltà di seguire ilbambino nel disordine della sua scritturadisorganizzata.

• La mano dei bambini affetti da disgrafia scorre confatica sul piano di scrittura e l'impugnatura dellapenna è spesso scorretta. La capacità di utilizzare lospazio a disposizione per scrivere è, solitamente, moltoridotta: il bambino non rispetta i margini del foglio,lascia spazi irregolari tra i grafemi e tra le parole, nonsegue la linea di scrittura e procede in “salita” o in“discesa” rispetto al rigo.

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• La pressione della mano sul foglio non è adeguatamente regolata;talvolta è eccessivamente forte (per eccesso di tensione) e il segnolascia un'impronta marcata anche nelle pagine seguenti delquaderno, talvolta è debole e la grafia è svolazzante (scarsatenuta psicofisica).

• Il tono muscolare è spesso irrigidito o, al contrarioeccessivamente rilasciato. Sono inoltre frequenti le inversioninella direzione del gesto, che si evidenziano sia nell’esecuzionedei singoli grafemi che nella scrittura autonoma, che a volteprocede da destra verso sinistra

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• Il bambino disgrafico presenta difficoltà notevoli anche nella copia enella produzione autonoma di figure geometriche (tende adarrotondare gli angoli e a non chiudere le forme). Anche il livello disviluppo del disegno è spesso inadeguato all’età; la riproduzione dioggetti o la copia di immagini è molto generica ed i particolaririsultano poco presenti.

• La copia di parole e di frasi è scorretta; sono presenti inversioninell'attività grafo-motoria ed errori dovuti a scarsa coordinazioneoculo-manuale. La copia dalla lavagna è ancora più difficile, inquanto il bambino deve portare avanti più compiticontemporaneamente: distinzione della parola dallo sfondo,spostamento dello sguardo dalla lavagna al foglio, riproduzione deigrafemi.

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• Le dimensioni delle lettere non sono rispettate, la forma è irregolare,l'impostazione invertita, il gesto è scarsamente fluido, i legami tra lelettere risultano scorretti. Tutto ciò rende spesso la scritturaincomprensibile al bambino stesso, il quale non può quindi neancheindividuare e correggere eventuali errori ortografici

• Anche il ritmo di scrittura risulta alterato; il bambino scrive convelocità eccessiva o con estrema lentezza, ma la sua mano eseguemovimenti a “scatti”, senza armonia del gesto e con frequentiinterruzioni: il movimento flessorio pronatorio/supinatorio dellamano è disarmonico e influenza negativamente le inversioni delgesto (ad esempio nei risvolti e nei collegamenti) che perdono lanaturale curvelineità.

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• La velocità è alterata in entrambe le direzioni: lascrittura può farsi estremamente lenta (sintomo dienorme sforzo psicofisico) ma anche eccessivamenteveloce (sintomo di una sovraeccitazione psiconervosa),le forme grafiche sono frammentate, le prassiescollegate tra loro, non sono rispettati gli equilibridella dimensione, spesso sono come "ammaccate".

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La disgrafia

La disgrafia

• In sintesi, la disgrafia è una anomalia delmovimento corsivo e della condotta del trattoche si traduce in difficoltà di coordinamento,irregolarità delle spaziature, malformazioni ediscordanze di ogni tipo associate ad un trattodi pessima qualità

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La disgrafia

Disortografia – aspetti linguistici• Disordine di codifica del testo scritto che viene fatto

risalire ad un deficit di funzionamento dellecomponenti centrali del processo di scrittura,responsabili della transcodifica del linguaggio orale enel linguaggio scritto

Disgrafia – aspetti grafo-motori• Disordine delle componenti periferiche cioè

esecutivo-motorie. Prescinde dalle variabililinguistiche come il lessico, la grammatica, lasintassi, l’ortografia

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La disgrafia

• La disgrafia è sicuramente il disturbo specifico dell’apprendimentoche risulta più difficile da valutare con parametri oggettivi. Ibambini con ipotesi di disgrafia mostrano principalmente unascrittura illeggibile, o comunque di difficile interpretazione, sia daparte del bambino che l’ha prodotta che da parte di altri lettori.

• In ambito prettamente neuropsicologico, un modello sviluppato dadiversi autori è uno di quelli che meglio può rappresentarel’integrazione tra ortografia e grafia, dunque dalla parola udita sinoall’esecuzione grafica della scrittura (figura seguente).

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La disgrafia

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PAROLA UDITA

Analisi parola udita

Se parola conosciuta- Via lessicale-semantica -

Se parola nuova- Via fonologica -

Lessico grafemico Buffer fonemico

Buffer grafemico

Pattern grafo - motorio

ESECUZIONE SCRITTA

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La disgrafia

• In questo modello si parte dalla parola udita. Se questa è unaparola conosciuta già contenuta nel repertorio lessicale, allorail lessico grafico permette di recuperare l’ortografia necessaria(via lessicale-semantico). Se invece si ascolta una parola nonconosciuta, si utilizza un meccanismo di conversione fonema -grafema in cui si richiama il relativo segno scritto (viafonologica), in pratica questo modulo traduce uno per uno isuoni del buffer fonemico ordinandoli nel tempo e nello spaziocon una precisa sequenzialità.

• Il deficit degli alunni disgrafici si manifesta a livello delpattern grafo-motorio. Da qui le problematiche di grafia giàdescritte.

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La disgrafia

Come si misura la disgrafia

Così come è possibile valutare l’età grafomotoria di un ragazzo in modooggettivo, è altrettanto oggettivo il metodo di rilevazione della disgrafiaattraverso la scala D messa a punto dall’equipe di Ajuriaguerra. Talescala, che non tiene in considerazione dell’età anagrafica del ragazzoperché la disgrafia presenta peculiarità specifiche che non sono inrelazione con l’evoluzione della scrittura, è composta da 25 items divisiin tre gruppi:

• cattiva distribuzione nello spazio ( 7 items)

• maldestrezza (14 items)

• errori nella forma e nelle proporzioni (5 items)

• Il calcolo per valutare la gravità del problema è effettuato attraversoun conteggio matematico molto simile a quello effettuato nella scalaE per il calcolo dell’età grafomotoria.

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La disgrafia

Età grafomotoria e scala E

• Per età grafomotoria si intende lo stadio diconsapevolezza del bambino nell’acquisizone di unapropria grafia.

• L’equipe di Ajuriaguerra ha ideato una scalaoggettiva (scala E) per la valutazione oggettiva di talicompetenze

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La disgrafia

Scala D• La scala D può essere utilizzata a partire dall’ottavo anno

di età del bambino, periodo in cui è possibile fare unadiagnosi certa di disgrafia. Questo non significa che non sipossa fare una valutazione delle abilità grafomotorie primadi questa età in quanto, nei casi in cui nelle scritture infase di apprendimento e consolidamento (fase pre-calligrafica) si rivelino gap deficitari e/o anomalie rispettoalla norma, prevenire è, nei confronti del bambino, moltopiù efficace che rieducare, sia sul piano più prettamentepratico che psicologico.

• Una volta diagnosticato il disturbo nella sua specificità, èpossibile valutare l’opportunità e la modalitàdell’intervento grafoterapeutico.

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La disgrafia

Le diverse forme di disgrafia• La disgrafia si presenta in forme diverse in relazione agli aspetti

eziologici da cui si origina. Le due principali classificazioni deldisturbo disgrafico sono le seguenti:

Classificazione delle disgrafie di Ajuriaguerra• scritture tese: presentano tensione e contrazione del gesto

grafico• scritture molli: presentano rilasciamenti e irregolarità• scritture impulsive: caratterizzate da gesto grafico

incontrollato in corpo e alla fine di parola. Le scritture impulsivepossono essere ulteriormente distinte in “molli” o “rigide”

• scritture maldestre: presentano irregolarità edisorganizzazione nella forma dei grafemi e nel movimentocomplessivo della scrittura

• scritture lente e precise: mostrano una iper-strutturazionedelle lettere per un eccesso di precisione

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La disgrafia

Classificazione delle disgrafie di R. Olivaux

Partendo dalla considerazione che la scrittura ha tre specifichefunzioni: quella di esprimere il pensiero (funzione strumentale), dicomunicarlo (funzione relazionale) e di rappresentare la personalitàdello scrivente in tutti i suoi aspetti (funzione rappresentativa),Olivaux ha stabilito che quando una di esse è compromessa,possiamo parlare di

• Disgrafia strumentale: difficoltà a strutturare il gesto graficoper “fatica” di chi scrive e conseguente lentezza dello scritto

• Disgrafia relazionale: illeggibilità per difficoltà di relazionecon l’ambiente. Sono grafie caratterizzate da una gestioneirregolare dello spazio grafico, da dimensione molto variabiledelle lettere, mancanza di pressione o pressione pastosa, ecc.

• Disgrafia sintomatica: difficoltà di espressione di sé -“scrittura maschera”- si presentano molto accurate, controllate,artificiose.

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La disgrafia

• Le diverse classificazioni di disgrafia possono variare per autoree nomenclatura ma collimano nei punti più salienti.

• L’incapacità di tracciare correttamente lettere e numeri haconseguenze rilevanti sul rendimento scolastico tanto chel’espressione difettosa del pensiero in segno grafico è spessopresente in ragazzini con risultati scolastici poco soddisfacenti.

• Per avere una buona scrittura occorre attivare quotidianamente,e in modo adeguato, quei “muscoli della mente” che favoriscononell’individuo, agilità, fluidità, attenzione, concentrazione ememoria. Lo scrivere ripetutamente in modo scorretto finisce conil generare automatismi altrettanto scorretti che non possono cherendere difficoltosa la produzione di segni grafici leggibili ecomprensibili.

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La disgrafia

Difficoltà nel riconoscimento del disturbo• La scarsa cultura che ancora oggi domina gli ambienti educativi

in merito alla difficoltà di scrivere di molti ragazzini, non aiuta adiminuire la percentuale che vede disgrafico, in media, unbambino su cinque. In una classe di 25 alunni, la media ciallerta che cinque potrebbero esserlo. E’ chiaro che esistono classidove una percentuale molto più alta di ragazzini presenta ilproblema e classi dove la percentuale è più bassa o addiritturanulla.

• Spesso la disgrafia viene scambiata per negligenza, pocoimpegno, scarsa motivazione all’apprendimento. Il ragazzinoaffetto da questo disturbo è pertanto considerato pocovolenteroso, disorganizzato, disordinato, non motivato e talevalutazione genera un pregiudizio pericolosissimo che permanetalvolta per sempre o, nel migliore dei casi, fino a quando ilragazzo non viene sottoposto a diagnosi grafomotoria che neconferma la disgrafia.

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Esempio di disgrafia:

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Disgrafia in bambino di 9 anni

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Disgrafia in bambino di 9 anni

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Disgrafia in bambino di 11 anni

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Disgrafia in signora di 52 anni

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La disgrafia

La rieducazione della scrittura

• Per quanto la diffusione dell’uso del pc tenda a farcene dimenticare,la scrittura non è un gesto puramente strumentale ma, insiemeall’uso del linguaggio, una delle espressioni più elevate ecaratterizzanti la specie umana. Lo scrivere è un’azioneestremamente complessa e sofisticata risultante da una serie diprocessi neurologici, fisiologici, e muscolari, in parte coscienti inparte automatizzati. La grafia, implicando e rispecchiandol’individuo nella sua totalità è stata definita una sorta di«elettroencefalogramma naturale». Scrivendo l’individuo oggettivizzail proprio pensiero, comunica con gli altri ed esprime se stesso e lapropria assoluta individualità.

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La disgrafia

I fini della rieducazione

• Alla luce di tali funzioni, è evidente come unintervento di rieducazione della scrittura non sia soloquello di “migliorare la comprensibilità della grafiadello scrivente”. Il suo obiettivo primario è piuttostoquello di ricostruire le basi necessarie affinché lascrittura possa svolgere le proprie fondamentalifunzioni di espressione, comunicazione erappresentazione della personalità dello scrivente.

• In questo senso, la rieducazione della scrittura èinnanzitutto la «ripresa di una educazione che erainsufficiente o addirittura del tutto assente» (Olivaux,1994)

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Rieducazione e individualità• Attraverso un’adeguata terapia rieducativa, condotta da

personale specializzato (Rieducatore della Scrittura –Grafoterapeuta ), si passa da una prima fase di de-condizionamento del gesto grafico dagli automatismiscorretti precedentemente acquisiti, ad una seconda fase diri-educazione dello stesso. Tale rieducazione, tuttavia, nonè finalizzata ad un condizionamento formale del gestorivolto ad ottenere una “bella grafia”, ma piuttosto alrispetto del soggetto e della sua individualità affichè questapossa esprimersi attraverso la sua scrittura.

• L’iter rieducativo consente al soggetto disgrafico di divenireprogressivamente sempre più abile e cosciente dellapropria scrittura che si fa più sciolta e scorrevole nellaforma e nel movimento ed in grado di rappresentare almeglio la sua personalità.

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Le tecniche

Vengono applicate tecniche specifiche di:

• Rilassamento

• Esercizi di motricità manuale

• Esercizi grafici specifici

• Giochi con il corpo legati al grafismo

• Esercizi per la respirazione

Viene mantenuto un costante contatto e rapporto dicollaborazione con le famiglie e gli insegnanti.

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Esempi di esercizi praticiper la rieducazione• Si tratta di esercizi

pregrafemici, finalizzatiall’acquisizione di unmaggiore controllo delmovimento

• I livello

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• II livello

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• III livello

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• IV livello

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• V livello

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La disgrafia

Rieducazione e autostima• Questo ha naturalmente tutta una serie di ricadute

positive sull’autostima del bambino/ragazzo cheacquisisce sempre maggiore fiducia nelle propriecapacità di leggere e scrivere in modo rapido ecorretto consentendogli un positivo inserimentonella scuola e migliori risultati in campo scolastico.

• Da un punto di vista evolutivo, la disgrafia peggiorae si radica progressivamente con l’età. Per questo,più la diagnosi è precoce e l’intervento tempestivo,più il percorso di rieducazione risulterà facile edefficace. In caso di disgrafia, tuttavia, un interventodi rieducazione è consigliato e possibile a qualsiasietà.

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La disgrafia

• Giulia 11 anni, prima e dopo la rieducazione

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• Luisa 52 anni, prima e dopo la rieducazione

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Misure preventive della disgrafia

• Globalismo affettivo: ‘‘interagire per integrare’’Il metodo del Globalismo Affettivo si è rivelato molto valido neiconfronti di tutti i bambini della scuola dell’infanzia, in particolarmodo con i disabili, ed utilizza delle tecniche atte a prevenire ladislalia e la disgrafia. Per far fronte alle numerosissime adesioni daparte dei Circoli Didattici della Puglia, l’Ufficio Scolastico Regionaleha calendarizzato un’intensa serie di corsi a Bari, a Cerignola, aLecce e ad Andria nell’arco temporale dal 19 al 24 marzo. I corsistisaranno messi in grado dall’Autore prof. Vito De Lillo, di applicaresubito il Metodo nelle settimane immediatamente successive allaformazione, in modo da terminare la fase applicativa entro il 15giugno. È prevista da parte dei patrners validatori un’azione direttadi monitoraggio su un campione di sezioni di scuola dell’infanzia.

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In cosa consiste

• Il metodo del Globalismo Affettivo prevede per ogni letteradell’alfabeto una storia fantastica, in cui i personaggi, dopo unaserie di avventure divertenti e accattivanti, si trasformanofisicamente nel singolo segno alfabetico assumendone la forma. Ilmetodo prevede non solo l’ascolto di questi racconti, ma anchel’intervento attivo dei bambini attraverso la drammatizzazione,la rappresentazione grafica e l’utilizzo di percorsi digitaliinterattivi tramite l’utilizzo del PC da parte del “maestroComputeraio”. Il metodo del Globalismo Affettivo si è rivelatomolto valido nei confronti di tutti i bambini della scuoladell’infanzia, in particolar modo con i disabili, ed utilizza delletecniche atte a prevenire la dislalia e la disgrafia.

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La disgrafia

• Celestina Martinelli, dirigente dell’8° Circolo “Rosmini”,Scuola Polo per il Globalismo Affettivo, aggiunge: “Talemetodologia, che consente la maturazione di livelli semprepiù appropriati di coscientizzazione mimico-gestuale,emotiva e cognitiva degli alunni di scuola dell’infanzia, èstata accolta con grande attenzione dall’Assessoratoall’Istruzione del Comune di Andria che ha patrocinato esostenuto l’iniziativa finanziando l’acquisto diapparecchiature tecnologiche per gli otto Circoli Andriesitali da consentire la piena fruibilità del metodo a tutti idocenti delle scuole dell’infanzia andriesi e – di riflesso- atutti i piccoli alunni andriesi”.

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La disgrafia

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Esempio di valutazione della scrittura

Scrittura di Paolo

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La disgrafia

Rilevamenti scala D

• Dall’applicazione della Scala D di Disgrafia è emersoun punteggio di 13,5; il che significa che ci troviamo inpresenza di una probabile disgrafia.

• La scala ci indica inoltre che gli aspetti più colpiti delgrafismo riguardano il Movimento e la Forma. Soloper citare alcune caratteristiche relative almovimento, si può notare, per esempio, come lascrittura presenti molte frammentazioni e stacchi inpunti ingiustificati del tracciato, ritocchi, angolosità,irregolarità nella dimensioni delle lettere.

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Altre osservazioni

• Relativamente all’aspetto formale, si registrano cerchiinvertiti delle lettere “a”, “o”, “d”, “g” e “q”, lettere “m”ed “n” con gramma letterali frammentati e angolositànelle arcate superiori.

• Si rileva inoltre un’importante difficoltà anchenell’area di utilizzazione dello spazio, che riguarda lamancata tenuta del rigo, ossia la mancanza diappoggio delle lettere sulla linea di base, dando così lasensazione di mancanza di linearità e di ordinedispositivo.

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La disgrafia

Rilevamenti scala E

• Per quanto attiene alla Scala “E”, che, come dettoprecedentemente, misura l’età grafo-motoria delsoggetto, la rilevazione degli Items di Forma eMovimento, moltiplicati per il Coefficiente diPonderazione, ci conduce ad un risultato finale di 27, 5punti, che equivale ad un’età grafo-motoria di 8 anni emezzo. Questo significa che Paolo, avendo al momentodella somministrazione del Test 10 anni e tre mesi,presenta uno scarto a livello grafo-motorio di 1 anno e9 mesi

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Velocità di scrittura

• Infine, per quanto riguarda il test di velocità - checonsta di due diverse prove: la prima eseguita inaccuratezza esecutiva e la seconda in velocità - Paoloraggiunge il punteggio di 54 lettere al minuto per iltest dell’accuratezza, quando la media ne prevede 79,e di 73 al minuto per la velocità esecutiva, quando lamedia ne prevede 112. In questo modo si attestarispettivamente 25 lettere al di sotto della media inaccuratezza esecutiva e 39 lettere al minuto sotto lamedia in velocità esecutiva

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Rieducazione

• Tenuto conto delle valutazioni effettuate, delle potenzialità diPaolo e del suo livello di motivazione, propongo ai genitori unpercorso di recupero della scrittura con incontri a cadenzasettimanale di 1 h, precisando che non da subito, ma dopo i primiincontri, verranno somministrati anche dei piccoli esercizi graficiche Paolo dovrà fare quotidianamente a casa. Questo perchéquando si lavora sulla scrittura, in quanto automatismo grafico, ènecessario un esercizio costante, sia per decondizionaremovimenti grafo-motori errati, sia per ri-condizionare il grafismoall’esecuzione di movimenti grafici corretti e funzionali allascrittura.

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Esercizi rieducativi

• L’intervento è stato molto vario; innanzitutto si è lavorato moltosulla distensione psico-neuro-muscolare attraverso i granditracciati eseguiti con pennello, pastelli grossi e pennarelli, sia sulpiano verticale alla lavagna che sul piano orizzontale sul tavolo.Si è passati poi all’esecuzione dei tracciati scivolati utilizzandosia forme pre-scritturali che scritturali semplici, i quali oltre afavorire il rilassamento del gesto grafico, permettono al soggettodi recuperare l’aspetto continuità, cioè la possibilità di eseguirelettere e parole collegandole correttamente tra loro, favorendo inquesto modo l’acquisizione di fluidità e scorrevolezza.

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Prassi adottata

• Ad ogni incontro sono stati dedicati i primi dieci minuti agli esercizi ditonificazione muscolare di spalla, braccio, avambraccio, polso, mani edita e poi ai giochi con la palla, le palline, le racchette o la corda alloscopo di migliorare la coordinazione generale.

• Si è passati successivamente al lavoro sui grandi tracciati variando divolta in volta i materiali utilizzati o gli esercizi proposti. Sono statiquindi dedicati 5 minuti alla respirazione consapevole, al fine di favorireil rilassamento e la concentrazione prima di iniziare gli esercizi specificisulla scrittura.

• Il lavoro specifico sulla grafia è stato fatto lavorando su una determinatatipologia di movimento. In sostanza le lettere sono divise per gruppiletterali affini; ogni gruppo letterale ha alla sua base un movimentospecifico. Su questo movimento vengono proposti esercizi pre-scritturalieseguiti su grandi e piccoli tracciati, fino a giungere allo studio delladinamica corretta delle singole lettere e dei loro collegamenti.

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Prassi adottata• Come primo gruppo di lettere ho scelto di lavorare sui cerchi;

infatti, dato che Paolo eseguiva tutte le lettere a cerchio in sensoorario, è stato necessario procedere subito ad una loro correzione.

• Ci siamo poi dedicati via via agli altri gruppi letterali, lavorandosempre prima sulle forme pre-grafiche, per giungere solosuccessivamente alle lettere appartenenti a quel gruppo.Contemporaneamente si sono curati sia i collegamenti all’internodelle singole lettere che tra una lettera e l’altra, dato che questoera uno degli aspetti più colpiti della scrittura di Paolo.

• Il lavoro sulla scioglimento della scrittura, sul recupero di formedinamiche corrette e soprattutto sui collegamenti haprogressivamente permesso di recuperare una velocità esecutivaadeguata al livello di scolarizzazione del bambino, colmandoquasi completamente quel gap che rendeva Paolo lento nelloscrivere rispetto ai suoi compagni.

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• La scrittura di Paolo dopo la rieducazione

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Valutazione dei risultati• Dopo 25-30 incontri distribuiti lungo l’arco scolastico, la scrittura

di Paolo appare completamente mutata. Paolo, innanzitutto nonè più un bambino frustrato da questo problema.

• Adesso la sua scrittura si presenta personalizzata, la discrepanzarelativa all’età grafomotoria è stata azzerata, le dinamicheletterali sono state tutte corrette ed ora sono funzionali allaprogressione del tracciato verso destra. Paolo esegue le singolelettere in unico movimento ed effettua dei collegamentiinterletterali che rendono il grafismo più sciolto e rapido. Ladiscrepanza relativa alla velocità si è andata progressivamenteassottigliando. Paolo ora riesce a scrivere accuratamente 80-85lettere al minuto, rientrando perfettamente nella media che neprevede 79, mentre in velocità esecutiva ne traccia mediamente100-105, attestandosi anche in questo caso vicino alla media chene prevede 112.

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• Al di là dei risultati ottenuti, certamente soddisfacentied oggettivi, la cosa più importante di tutto il percorsoè che Paolo ora si sente sereno, non è più turbato dallafatica di scrivere, dalla preoccupazione di rimanereindietro e dal sentirsi diverso dai suoi compagni, equesto è certamente l’obiettivo migliore che si potesseraggiungere.

• E’ questa una delle conseguenze più naturali di unintervento rieducativo: il conseguimento nel ragazzo diun accresciuto benessere psico-fisico e relazionalefatto di maggiore autostima e fiducia nelle propriecapacità.

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