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I CANTI DI MONTAGNA E DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE INTERPRETATI DALLA NUOVA LEVA CANTAUTORALE VENETA NELL’ANNO DEL CENTENARIO

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I CANTI DI MONTAGNA E DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE INTERPRETATI DALLA NUOVA LEVA CANTAUTORALE VENETA

NELL’ANNO DEL CENTENARIO

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Il progetto Veneto Contemporaneo in occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale ha scelto di andare a recuperare le radici della musica popolare e di riproporre in una nuova veste “folk” i brani storici tramandati dall’inizio del secolo ai giorni nostri. Lo spettacolo intitolato “I Blues delle Alpi”, frutto di una residenza artistica di tre giorni sul monte Grappa, coinvolge cantautori, musicisti ed interpreti veneti di nuova generazione. Sul palco viene eseguito un repertorio composto da canti degli alpini e di montagna. La scaletta comprende letture musicate, storie di guerra e brani celebri della tradizione corale come “La Tradotta”, “Tapum”, “Sul Cappello”, “Sui monti Scarpazi”, “Stelutis Alpinis”.

Il format dello spettacolo prevede l’esibizione di 9 cantautori. “I Blues delle Alpi” attorno ad un nucleo princi-pale di artisti, una sorta di “nocciolo duro”, viene modulato di volta in volta come uno show a “geometrie variabili”, modulabile anche in base ai diversi contesti territoriali. Il nostro roster attualmente comprende i nomi di: Erica Boschiero, Marco Iacampo, Massimiliano Cranchi, Giorgio Gobbo, Ulisse Schiavo, Alberto Muffato, Alberto Gesù, Alessandro Grazian, Ricky Bizzarro e Sergio Marchesini.

Le composizioni tradizionali vengono reinterpretate con nuove sonorità, prevalentemente chitarre, voci e fisar-moniche, con lo stile tipico dei cantastorie e del folk. Privati in parte dell’aspetto corale i brani in scaletta man-terranno la propria essenza legata alle vicende umane, una valenza che secondo gli organizzatori trascende il tempo e le modalità espressive. Caratterizzati da fortissima umanità e con la loro semplicità narrativa i canti di montagna rappresentano quello che in un’altra cultura è il “blues”. L’evento è arricchito dalle testimonianze scritte della vita degli alpini in trincea durante la Prima Guerra Mondiale, lette dalla docente Irene Barrichello. La narrazione, tratta da diari di guerra e testimonianze di chi era in prima linea, soprattutto il grande classico di Jaher “Con me e con gli Alpini” rappresenta l’anello di congiunzione tra i vari brani proposti.

I BLUES DELLE ALPI

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«Perché trasformare i cori alpini e i canti di guerra in canzoni “blues”? Anche noi, in Veneto, in Italia, abbiamo i nostri blues. Queste canzoni, come quelle della tradizione afroamericana, sono nate in un periodo difficile. Nel nostro caso parlano spesso di guerra, ma senza inneggiarla mai. Sono canti di uomini che vivevano nelle trincee pensando alle loro donne, canti di donne che aspettavano il ritorno dei padri, dei mariti, dei figli. Si racconta l’ac-cettazione del proprio destino, glorioso o sfortunato che sia».

«Sono molti tra i nuovi artisti veneti gli estimatori della tradizione corale delle nostre montagne» spiega Iacampo «il nostro spettacolo porterà alla luce questa passione per la prima volta in forma collettiva. Perché Jack White può citare quando vuole il “suo” retroterra blues e noi no?» si chiede provocatoriamente «Perché ogni africano parte dalla tradizione per arrivare all’afrobeat? Pensiamo che questa operazione contribuisca a valorizzare un patrimonio culturale che non ha senso collocare solo nel passato e che va condiviso con le nuove generazioni. L’evento è dunque l’occasione per soffiare via la polvere da questo “genere”, troppo spesso relegato nei confini della rievocazione, e renderlo parte integrante di una moderna identità culturale, legata al territorio, alle sue radici ma anche ai nuovi linguaggi. I nostri “Blues delle Alpi”, mi piace chiamarli così, sono canti necessari, che risvegliano la voce del tempo». Marco Iacampo, fondatore e direttore artistico di Veneto Contemporaneo

“I Blues delle Alpi” è il frutto di una residenza di tre giorni che si è svolta dal 14 al 16 agosto al Rifugio Alpe Madre, una sede dal forte valore simbolico e dal grande impatto emotivo, situata di fronte a Col Moschin, luogo Sacro alla Patria. La località fu teatro delle battaglie che nel giugno 1918 coinvolsero la XI Armata dell’esercito austriaco e il IX reparto d’assalto dell’esercito italiano. È qui che gli artisti coinvolti nel progetto hanno dato vita alle loro nuove interpretazioni.

NOTE DI REGIA – DAI CORI AL BLUES

LA RESIDENZA

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Marco Iacampo

Ricky Bizzarro Alberto Gesù

Alberto Muffato - Arte molto buffaMassimiliano Cranchi

Alessandro GrazianIrene Barichello Massimiliano Dosoli

Sergio Marchesini

Erica Boschiero

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Lettura 1

Ninna nanna val Lagarina - IacampoIl Capitan de la comagnia - Iacampo

Lettura 2

Era nato poveretto - GrazianNdormezete popin - Grazian

Lettura 3

Stelutis alpini S – Erica BoschieroQuando andaremo fora per la Valsugana - Muffato

Lettura 4La Tradotta – Bizzarro

Ponte della Priula - Bizzarro

Lettura 4bis

Ta Pum - CranchiLa guerra è lunga e larga – Gobbo

Lettura 5

Sul cappello- GesùMonte Canino - Gesù

SCALETTA STANDARD

4 Microfoni (sm58)5 d.i. Box (chitarra acustica, fisarmonica)

4 monitor (2/2 linked)

il palco deve permettere la presenza di 10 sedie dove siederanno i 10 artisti.

SCHEDA TECNICA

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Mattino di Padova 27.09.2015Corriere del Veneto 27.09.2015

Finegil 13.08.2015

CENNI DI RASSEGNA STAMPA

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IL CAST

Erica Boschiero, “Menestrello fatto donna”, “la nuova Joni Mitchell”, “una delle voci più interessanti della canzone d’autore al femminile nel panorama italiano”, così i giornalisti descrivono Erica Boschiero, cantautrice e cantastorie veneta. È stata vincitrice del Premio D’Aponte 2008, del Premio Botteghe Autore 2009, del Premio Corde Libere 2013. Vince quest’anno il premio Lunezia. Ha in attivoi dischi da solista “Dietro ogni crepa di muro” e “Caravanbolero”(2015). Si è esibita in diretta su Rai 2 e Rai News 24, su Radio 1 e molte altre radio nazionali e locali.

Marco Iacampo è una delle voci e più apprezzate del panorama della nuova musica italiana. Attraversa 2 decenni di storia della scena indipendente. Valetudo, disco del 2012, l’ha consacrato come punto di riferimento in ambito cantautorale. È ideatore e direttore artisti-co di Veneto Contemporaneo e di altre iniziative a carattere nazionale, come il Nuovissimo Canzoniere Italiano.

Ricky Bizzarro, musicista, autore e scrittore, è fondatore e leader della rock band Radio-fiera con la quale ha pubblicato 6 album in studio e tenuto più di 1000 concerti in Italia, Europa e Cuba. L’ultimo album, “Atimpùri”, è stato prodotto da Giorgio Canali. È editorialista del quotidiano del gruppo Espresso “La Tribuna” di Treviso”..

Alessandro Grazian nasce a Padova alla fine degli anni 70. Dopo numerose esperienze musicali nel 2005 esordisce con il primo album solista intito-lato ‘Caduto’, seguiranno: ‘Indossai” (2008), “Armi” (2012) e “L’età più forte” (2015). Grazian si occupa anche di colonne sonore (finalista al Torino Film Festival nel 2010 e al Festival di Cannes nel 2011 col regista Pasquale Marino) e di arte figurativa (di successo il suo progetto pittorico del 2011 ‘Ritratti da Grazian’, un’esposizione itinerante di ritratti ad olio di musicisti indipendenti).

Massimiliano Cranchi è frontman della band che porta il suo stesso nome. I Cranchi, quartetto nato sulle rive del Po’ nel 2010, hanno all’attivo due album: “Volevamo uccidere il re” uscito il 9 settembre 2012 su In The Bottle Records, distribuito Audioglobe; segue “Non canto per cantare” uscito quest’anno. Massimiliano è mantovano, propone una canzone d’autore che sa di pianura e di fiume, di gente che vede le montagne ma non le ha mai sca-late, che sente il profumo del mare ma non lo ha mai navigato.

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Alberto Gesù è un esperimento di geriatria cantautoriale e blasfemia soft che ha come scopo la diffusione interclassista su scala mondiale della sfiga quotidiana. La scarna biografia recita così, in realtà l’alter ego di Alberto Cozzi, veneziano, già nei Travolta e nei Marcho’s, ha una lunga storia. Dopo aver vinto il premio Musica da Bere 2013, la nomina-tion al premio Buscaglione 2014, nel settembre di quest’anno, in coincidenza con l’uscita del nuovo disco “Svegliarsi Gente”, il popolare sito Rockit l’ha inserito tra i nuovi 10 cantau-tori italiani da tenere d’occhio.

L’anagramma di Alberto Muffato, è una delle più apprezzate esperienze di indie-pop che della scena veneta negli anni 2000. Il progetto “Artemoltobuffa” nasce nel 2002 e conti-nua fino ad oggi con una discografia che comprende: “Stanotte Stamattina” (2004), L’Aria Misteriosa (2007) e il recente acclamato ritorno “Las Vegas nel Bosco” (2014).

Simone Ulisse Schiavo nell’aprile 2014 vince la prima edizione del “Senza Spine – Fish-market Acoustic Contest” come One Man Band. Il 15 maggio esce il primo EP, per Dischi Sotterranei. Registrato e mixato allo Studio2 di Vigonovo. Ha vent’anni ed è uno dei più promettenti artisti della scena veneta.

Sergio Marchesini fa parte della Piccola Bottega Baltazar, storico gruppo padovano, che ha conseguito il premio Musicultura 2011. Lavora nell’ambito della produzione di musi-ca per teatro, danza e cinema. Tra le colonne sonore scritte e incise, spiccano i lavori per “Come un uomo sulla terra”, finalista al David di Donatello nel 2009; “Il sangue verde”, premio Doc alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2010, e “La Prima Neve”, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2013. Si esibisce in tutta Italia e ha tenuto concerti anche in Spagna, Svizzera, Grecia, Germania, Messico e Bahrain.

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Associazione Veneto ContemporaneoVia Martiri di Cefalonia 19, 31022 Preganziol (TV)

[email protected]

Marco Iacampo 329 4003191Simone Fogliata 340 1570753

Lilli Zecchin 345 9702917

CONTATTI

Veneto Contemporaneo nasce nel 2014 attraverso l’organizzazione di eventi itineranti. Il progetto, fondato da Marco Iacampo e Simone Fogliata, vuole promuovere e rappresentare una rete virtuosa, legata alla creatività, alle pratiche produttive della regione fornendo una nuova idea di Veneto, in grado di mettere in relazione le tradizioni locali con la cultura e il sapere mutevole del mondo globalizzato.

VENETO CONTEMPORANEO: CULTURA GLOBALE E INTRATTENIMENTO DI QUALITÀ PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO