I canali di Milano tra storia e attualità -...

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MILANO E LE SUE ACQUE Storia e prospettive Maurizio Brown I canali di Milano tra storia e attualità organizzato da in collaborazione con 30 gennaio 2018

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MILANO E LE SUE ACQUE Storia e prospettive

Maurizio Brown

I canali di Milano tra storia e attualità

organizzato da

in collaborazione con

30 gennaio 2018

sorge al centro di una

vasta zona di pianura

delimitata dai fiumi Adda

e Ticino;

lontana dai fiumi

principali;

in una zona ricca di

acque sotterranee.

MILANO: Città senza fiume

Recupero della risorsa: ▪ pozzi, fontanili;

▪ deviazione Seveso e Olona;

▪ costruzione sistema dei Navigli

Da G. Zipoli, La Pianura Padana, storia dell’origine e della sua vegetazione, Milano, 1984

Morfologia della Pianura Padana e fascia delle risorgive

SCHEMA

FONTANILE

IDROGRAFIA STORICA

(Felice Poggi)

Deviazione Seveso:

S-S’-T-T’-U-U’

Deviazione Olona:

A-B-C-D

Vettabbia, il grande emissario

Raccoglie le acque del Seveso, dell’Olona e dei corsi d’acqua minori che

confluiscono nei fossati di difesa della città.

Dal 1257 riceve anche quelle del Naviglio Grande

Navigabile in epoca

romana.

Dal Medioevo raccoglie

anche le acque di

rifiuto cittadine.

Irriga un ampio

comprensorio agricolo

coltivato a marcita:

benefico apporto ai

terreni di sostanze

fertilizzanti;

depurazione biologica

naturale delle acque

reflue.

IL SISTEMA

DEI NAVIGLI

Milano crocevia del

sistema

LE TRE CERCHIE (1860)

1. Cerchia romana (III

secolo):

il sistema Piccolo e

Grande Sevese è

ancora attivo anche

se scorre in alveo

coperto.

2. Cerchia medioevale

(1156):

Fossa Interna.

3. Bastioni spagnoli

(1548-1562):

Cavo Redefossi

1

2

3

MILANO 1888:

Reticolo Idrografico

La grande disponibilità di acque

ha condizionato la struttura

stessa della città di Milano (molte strade ricalcano il tracciato di

un corso d’acqua).

Accanto ai principali canali e

corsi d’acqua, si è andata

sviluppando nel tempo una fitta

rete di canali minori

imponente nodo idraulico:

raccoglie gran parte delle

acque provenienti dal

territorio circostante

A fronte dello sviluppo della città si affermano due esigenze:

• pianificare lo sviluppo urbano;

• salvaguardare la salute della popolazione.

In città si sviluppa un vivace dibattito per definire un Piano Regolatore che affronti anche le esigenze igienico sanitarie:

• 1883 La Giunta Comunale conferisce l’incarico di predisporre il Piano Regolatore all’Ufficio Tecnico (sensibilmente potenziato);

• 1888/9 viene approvato il Piano Beruto.

Incremento abitanti

1801 1861 1901

135.000 192.000 490.000

MILANO: Lo sviluppo urbano del XIX secolo

impronta fondamentale allo sviluppo della

città.

molta attenzione ai problemi igienico-

sanitari:

• copertura dei corsi d’acqua inquinati

dagli scarichi (Redefossi, Vettabbia,

Seveso, Borgognone);

• realizzazione di un efficiente sistema

fognario;

• costruzione del nuovo acquedotto

pubblico

ACQUEDOTTO DI MILANO (1888)

Centrale «Parini» Bastioni di Porta Venezia (1903)

Interno Centrale «Comasina»

ACQUEDOTTO DI MILANO – SCHEMA BASE

Pozzi di approvvigionamento (falda)

Vasca d’accumulo

Pompaggio in rete

Il sistema adottato:

indipendente dal reticolo dei corsi d’acqua;

unitario (le acque di rifiuto e quelle di pioggia

vengono raccolte in unico condotto);

funzionamento per gravità (sfruttando la pendenza

naturale del suolo);

Recapito delle acque nere: Roggia Vettabbia - prati

marcitori

venne stipulato un accordo con gli Utenti del

Consorzio (Convenzioni 1889 e 1905)

FOGNATURA DI MILANO (1890)

Smaltimento delle acque Meteoriche:

condotti di dimensioni ampie

struttura della rete minore a maglie chiuse

(elevata capacità di invaso in rete).

sfioro delle piene: Cavo Redefossi e Lambro Meridionale

Manufatto di confluenza via Pacini (1926)

Collettore di Nosedo – Porta Romana (1901)

Manufatti speciali: P.za Bonomelli (1927)

Manufatti speciali: Bonardi-Ponzio (1925)

sviluppo massimo della

superficie irrigata con acque

di fognatura :

19.000 ettari

Comprensorio

Roggia Vettabbia

Si rese necessario

incrementare la superficie di

spandimento dei liquami per

renderla compatibile con il

numero degli abitanti

venne stipulato un accordo

con gli agricoltori del

Consorzio di Roggia

Vettabbia

(Convenzioni 1889 e 1905).

Il declino delle acque: perdita funzioni/inquinamento

Copertura dei tratti residui dei Navigli, Seveso, Olona e Redefossi;

Copertura indiscriminata e soppressione dei corsi d’acqua minori

Il reticolo principale spezzato: le acque del bacino orientale separate da quello occidentale

oggi 1929

Resilienza nell’oblio:

il reticolo residuo, nascosto e dimenticato,

ha continuato a funzionare;

a volte manifesta la propria esistenza in

modi sgradevoli e fastidiosi:

esondazioni, allagamenti, infiltrazioni e

crolli.

Prospettive di rinascita:

crescita della coscienza ambientale;

processo di deindustrializzazione.

Due fattori determinanti:

la realizzazione del sistema

depurativo;

la risalita della falda

Tre Impianti

1. Peschiera Borromeo

2. Milano Nosedo

3. Milano San Rocco

SISTEMA DI DEPURAZIONE DELLE ACQUE REFLUE DI MILANO

Il sistema depurativo di Milano

fornisce un importante contributo

all’irrigazione di un vasto

comprensorio agricolo: all’interno del

Parco Agricolo Sud Milano:

≈ 90.000.000 m3

Rappresentano l’esempio più significativo in

Europa di riuso irriguo di acque depurate

MILANO NOSEDO: R. VATTABBIA - SUPERFICIEIRRIGATA 37 Km2 - 90 fattorie

90 fattori 45% Mais; 15% Riso; 40% altri cereali e foraggi

MILANO SAN ROCCO: R. PIZZABRASA SUPERFICIEIRRIGATA 50 Km2 - Incidenza 25%

R. CARLESCA SUPERFICIEIRRIGATA 27 Km2 - Incidenza 40%

LA «RISALITA» DELLA FALDA

Seconda metà anni ‘90: La risalita della falda è il risultato di un “naturale riequilibrio” della

distribuzione delle acque sotterranee dovuto alla riduzione dei prelievi (deindustrializzazione).

gravi problematiche per le infrastrutture pubbliche e private realizzate nel sottosuolo

Campi pozzi realizzati per contenere la risalita della falda con recapito nel

reticolo idrico superficiale (MM SpA)

Esempio di recupero ambientale: Roggia Vettabbia alimentata con acque di falda Quartiere Spadolini

corsi d’acqua esistenti: 228

sviluppo complessivo ≈ 540 km

in alvei coperti ≈ 210 km

IL RETICOLO IDRICO ATTUALE

Riattivazione

reticolo

idrico

Dismesso

Progetto MM SpA

rientra nei programmi di

riattivazione del reticolo

idrografico (alimentazione

della Vettabbia e della

Darsena)

condizione indispensabile e

compatibile con la riapertura

della Cerchia dei Navigli

consentirebbe di procedere

alla riapertura graduale del

Naviglio anche per tratti brevi

e non necessariamente

consecutivi,

RIPRISTINO DEL COLLEGAMENTO

IDRAULICO LUNGO LA FOSSA

INTERNA

RIPRISTINO FUNZIONALITÀ E DELLA CONTINUITA’ DEL RETICOLO

recupero acque a fini irrigui: acque superficiali (Martesana) e acque di falda;

rafforzamento dei sistemi rurali in ambito urbano: AQST Milano Metropoli Rurale, 14 febbraio 2015. Enti coinvolti: Regione Lombardia, Comune di Milano, Città Metropolitana, Distretti agricoli;

riqualificazione paesaggistica e ambientale del territorio urbano e rurale;

recapito idoneo delle acque di falda e di pioggia:

riduzione emissioni inquinanti in atmosfera e risparmio energetico

(diffusione sistemi di climatizzazione a pompe di calore da acque di falda);

difesa delle infrastrutture in sottosuolo (pompaggi e aggottamenti);

mitigazione del rischio idraulico (raccolta acque meteoriche).

eliminazione acque parassite dal sistemi di fognatura e depurazione

(obiettivo del Piano di tutela e Uso delle Acque della Regione Lombardia -

Contenimento costi dei Servizi Idrici Integrati)

VALORIZZAZIONE DELLA MATRICE RURALE DELLA VALLE DELLA VETTABBIA

GRAZIE PER L’ATTENZIONE [email protected]