Huang Di Nei Jing o “Classico di Medicina Interna ... - UMAB
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“ Quelli che non seguono le leggi dell ’universo danno origine a calamità e prove
mentre chi segue le leggi dell ’universo rimane immune da pericolose malattie”
Huang Di Nei Jing
o “Classico di Medicina Interna dell’Imperatore Giallo”
I
Un caso clinico di parkinsonismo sottoposto a trattatamento integrativo auricoloterapico
• Indice
• Capitolo 1
Presentazione del caso e scopo dello studio 1
• Capitolo 2
Il parkinsonismo: caratteristiche medico-‐cliniche 3
• Capitolo 3
I principi generali alla base dell’auricoloterapia 5
• Capitolo 4 Anamnesi e documentazione clinica 7
• Capitolo 5 Proposta terapeutica: materiali e metodi 10
• Capitolo 6 Protocollo terapeutico 11
• Capitolo 7 Risultato finale 22
II • Capitolo 8 Conclusioni 23
• Bibliografia 24
• Allegati
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CAPITOLO 1
PRESENTAZIONE DEL CASO E SCOPO DELLO STUDIO
Il presente lavoro prende in considerazione il caso clinico di una donna di 66 anni affetta da sindrome di Parkinsonismo la quale sindrome, negli ultimi tre-‐ quattro anni, si è progressivamente aggravata, limitando in modo serio le attività fisiche quotidiane della paziente. Ne è, conseguentemente, subentrato da parte sua, uno stato di frustrazione che ha inciso sulla sua personalità già di per se ansiosa. Lo scopo di questo studio è quello di verificare, anche alla luce di cio’ che viene riportato in letteratura, se l’auricoloterapia puo’ essere efficace nel trattare la sintomatologia conseguente al Parkinsonosmo e migliorarne la condizione clinica. Questo comporterebbe il poter arginare e limitare i danni che questa malattia, progressivamente invalidante, induce. Gli obiettivi da raggiungere sono quindi: -‐ migliorare la condizione fisica della paziente in modo da consentirgli una miglior qualità della vita e conseguentemente migliorare lo stato dell’umore
-‐ bloccare l’andamento progressivo della malattia
2 -‐ controllare l’assunzione dei farmaci DOPA-‐sinergici cercando di
mantenere il dosaggio al minimo indispensabile e conseguentemente
ridurre gli eventuali effetti collaterali
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CAPITOLO 2
IL PARKINSONISNO: CARATTERISTICHE MEDICO-‐CLINICHE
Con questo termine si identifica un insieme clinico caratterizzato da un disturbo della funzione motoria, associato ad una posizione rigida del corpo, con lentezza dei movimenti volontari ed andatura a scatti. Alla marcia passi sono progressivamente raccorciati ed accelerati. Vi è rigidità articolare e talvolta un caratteristico tremore delle mani detto “a contar monete”. Questo tipo di disturbo motorio si osserva in numerose differenti malattie che hanno in comune un danno al sistema nigro-‐striale dopaminergico. Accanto ai disturbi motorii si assiste, principalmente nella malattia di Parkinson idiopatica, ad alterazioni delle funzioni mentali con alterazioni morfologiche a livello cerebrale tali da ricordare la malattia di Alzheimer. I fattori di rischio presi in considerazione sono molteplici: dal punto di vista epidemiologico si considerano soprattutto l’esposizione ad idrocarburi, solventi, insetticidi, metalli pesanti ma nessuno di questi elementi puo’ essere definito certo. Alcuni studi hanno messo in correlazione il Parkinsonismo con ripetuti traumi cranici ed all’avanzare dell’età poiché si è osservato un picco di insorgenza della
4 malattia attorno ai 60 anni. La teoria che trova piu’ consensi vede come causa della malattia una neurotossina antagonista della dopamina: la MPTP (1-‐metil-‐4-‐fenil-‐1,2,3,6-‐ tetraidropiridina) in grado di provocare una degenerazione della substantia nigra mesencefalica. La gravità della sindrome è proporzionata al deficit di dopamina, la quale puo’, almeno in parte, essere corretto mediante una terapia sostitutiva a base di L-‐ dopa: questa molecola è in grado di superare la barriera ematoencefalica anche se non in grande quantità, ma l’associazione con altre molecole ne aumenta l’assorbimento. Il trattamento tuttavia non modifica le alterazioni morfologiche né arresta il progredire della malattia. Dal punto di vista morfologico, l’unico dato macroscopico a livello cerebrale è un pallore della substantia nigra e del locus ceruleus conseguente alla morte delle cellule della substanzia nigra stessa. Microscopicamente si evidenzia una perdita dei neuroni pigmentati e si osserva la presenza dei Corpi di Lewy i quali, dal punto di vista ultrastrutturale sono composti da filamenti sottili, molto addensati centralmente e piu’ lassamente alla periferia.
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CAPITOLO 3
I PRINCIPI GENERALI ALLA BASE DELL’AURICOLOTERAPIA
Il padiglione auricolare costituisce un micro-‐sistema dove si ha la rappresentazione di tutto l’organismo in modo tale che, di conseguenza ad un processo patologico, si attivano a livello dell’orecchio esterno, dei Punti o Zone dolenti ben precisi e rilevabili alla palpazione. La Medicina Tradizione Cinese nel “Huang Di Nei Jing” “ Classico di Medicina Interna dell’Imperatore Giallo” descrive come esista una stretta relazione tra orecchio, canali, organi e visceri, in modo particolare con il Rene, ma anche con il canale di Vescica Biliare, Intestino Tenue, Intestino Crassi e Stomaco. Lo sviluppo piu’ importante si è avuto negli anni ’50 quando il medico Francese Paul Nogier ha approfondito gli studi sulla correlazione esistente tra organi interni e punti dolenti sul padiglione auricolare in relazione alle varie patologie e proponendo l’immagine dell’orecchi come quella di un feto capovolto. Negli anni ’70 e ’80 presero il via innumerevoli studi che portarono a nuove interpretazioni. Lo studioso francese Bossy ha, a suo tempo, considerato i punti o zone auricolari, non come Proiezioni ma come la Rappresentazione dell’innervazione di un organo o di un territorio, ponendo alla base di tutte le risposte riflesso-‐
6 terapiche con effetti analgesici o antalgici, una correlazione tra le strutture nervose dell’orecchio esterno e la formazione reticolare bulbare. Il successivo modello Olografico considera il padiglione auricolare un vero e proprio microsistema contenente informazioni globali dell’intero organismo e la risposta terapeutica sarebbe mediata da sistemi di amplificazione centrali. La Thalamic Neuron Theory presuppone come, a livello del sistema nervoso centrale, esista in ogni momento un’immagine (ENGRAMMA) dello stato di malattia o di salute dell’ intero organismo e di come i circuiti neuronali, a livello talamico, alterandosi, possano spiegare la persistenza del dolore cronico periferico anche in seguito alla scomparsa dell’evento patologico. Le piu` recenti scoperte nel campo delle Neuroscienze hanno portato ben oltre i due precedenti modelli. La PNEI (Psiconeuroendocrinoimmunologia) presuppone vi sia, nel SNC, un grande numero di mappe (rappresentazioni neuronali) con molteplici sottoinsiemi sensoriali, ciascuno delle quali in grado di trasmettere al cervello segnali sullo stato di salute o malattia dell’organismo. Il midollo spinale, il tronco encefalico e la corteccia cerebrale sono anch’essi chiamati in causa. Nel padiglione auricolare abbiamo quindi delle “mappe rappresentative” correlate alle mappe-‐rappresentazioni neuronali-‐ del SNC ed i punti,o aree dolenti alla palpazione (allodinia auricolare), riflettono le informazioni ricevute da quest’ultime.
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CAPITOLO 4
ANAMNESI E DOCUMENTAZIONE CLINICA
La paziente è nata nel 1945 e non segnala particolari problemi di salute fino alla seconda metà degli anni 80. Ha una sorella, piu’ anziana, affetta da Parkinson conclamato le cui prime manifestazione si sono avute intorno ai 50 anni: il decadimento psico-‐ fisico è stato tale da portare la sorella a sottoporsi ad un intervento chirurgico per il posizionamento di uno stimolatore cerebrale centrale. Successivamente agli anni 80, alla paziente viene diagnosticato un lieve prolasso mitralico che non necessita di trattamento. Agli inizi degli anni ’90 insorge una sintomatologia dolorosa lombare con sciatalgia imputabile ad un’ ernia discale L4-‐L5 che viene trattata con trazioni e corsetto ma nessun atto chirurgico. Da allora persiste un quadro di lombalgia cronica ed un certo grado di ipoestesia all’arto inferiore di sinistra. Non risulta nessuna fisioterapia anche per una scarsa attitudine all’esercizio fisico. Nel 2005, in seguito ad una caduta, riporta una frattura bi-‐malleolare con lussazione a carico della caviglia di destra trattata chirurgicamente con mezzi di sintesi e comportante un “fuori carico” per 60 giorni.
8 Negli anni a venire la paziente sviluppa un quadro di ipertensione arteriosa controllata farmacologicamente Nel 2008 viene sottoposta a colecistectomia e, successivamente, ad isterectomia per tumore del collo dell’utero che non necessita ne di chemioterapia ne di radioterapia. Durante quest’ultimo intervento viene riportato, da parte dell’anestesista, un episodio anomalo non ben definito. Nel 2008 insorge una ipoestesia dell’arto superiore di sinistra associato a dolori alla mano dello stesso lato ed una perdita di forza da parte dello stesso. La paziente non vuole assume farmaci riferendo non ben definite “allergie”. Nel maggio 2010 in seguito all’aggravamento dell’ipoestesia dell’arto inferiore sinistro si sottopone a visita ortopedica dove viene osservato una bradicinesia, rigidità del tronco e assenza di sincinesie pendolari degli arti superiori alla marcia. Viene consigliata una visita neurologica che conferma la presenza di un Parkinsonismo atipico. Si consiglia l’esecuzione di una RMI cerebrale, che non evidenzia nulla di patologico se non un’accentuazione dei solchi. Si consiglia anche una Elettro-‐miografia ai 4 arti che non verrà invece eseguita. A Luglio 2010, la visita fisiatrica di controllo consiglia un Eco Collor Doppler dei trochi sovra-‐aortici il quale risulta essere nella norma.
9 A Novembre 2010, si sottopone ad una nuova visita fisiatrica che conferma la precedente diagnosi. Viene consigliata l’esecuzione di una RMI cervico-‐dorsale ed è nuovamente richiesta una Elettromiografia di cui nonsi ha notizia. Vengono consigliate 10 sedute di fisioterapia ed elettrostimolazione. Nel Marzo 2011 visita ORL-‐otoneurologica: conferma dello stepping ristretto con riduzione delle sincinesie pendolari. Nessuna alterazione vestibolare. Vengono prescritte Citocolina per 20 giorni ed a seguire Hydergina. Non è ben chiaro se la paziente ha assunto i farmaci prescritti. A Febbraio 2012 alla visita fisiatrica di controllo, in considerazione dell’aggravarsi della sintomatologia, viene prescritta L-‐DOPA. Non è ben chiaro se la paziente abbia, da subito, iniziato ad assumere tale farmaco. Nell’ottobre 2012 la paziente si reca in un centro specialistico per le patologie Parkinsoniane dove la malattia viene ulteriormente confermata ed in virtu’ della progressione viene aumentato il dosaggio di L-‐DOPA. A Luglio 2013 la paziente richiede una consulenza al medico-‐specialistica al medico referente la sorella la quale conferma quanto precedentemente detto sia in termini di diagnosi che di terapia. Da segnalare frequenti episodi di manifestazioni cutanee di natura “allergica” e recidivanti nel tempo, spesso associati a stati di stress.
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CAPITOLO 5
PROPOSTA TERAPEUTICA: MATERIALI E METODI
Al fine di agire sulle conseguenze cliniche della malattie e nel tentativo di migliorarne le condizioni, la paziente viene sottoposta ad un ciclo di 10 sedute di auricoloterapia. La scelta dei punti auricolari da utilizzare avviene attraverso l’esame baroestesico ed un rivelatore di punti elettrico. Si utilizzano due palpeur: uno da 130grammi ( nero) ed uno da 250 grammi (blu). Si prendono in considerazione sia punti funzionali che punti neuroriflessi. Oltre ai punti dolenti alla palpazione ed elettricamente attivi, vengono utilizzati dei punti “specifici” atti a stimolare le aree neuro-‐motorie e serotonergiche. Ogni seduta prevede il posizionamento di aghi Serin da 0.20 x 15mm per 20 minuti e il successivo posizionamento di aghi pulce o ASP in oro, per un lasso di giorni variabile da 7, 14, massimo 21. Gli aghi pulce Serin utilizzati sono da 0,2m x 0,6 mm (gialli), 0,2 x 0,9 mm (verdi), 0,2 x 1,2 mm (blu).
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CAPITOLO 6
PROTOCOLLO TERAPEUTICO 1 seduta 27 luglio 2013-‐08-‐27 posizionamento per 15/ 20 minuti di aghi 15mm x0.25 DX .
• P. Zero • P. Shen men ( punto funzionale di primo livello) • P. funzionale del cuore ( cinesi)( lieve prolasso)/ zona polmonare per scuola francese ( pelle:eczema)
SIN.
• P. Zero • P. Shen men ( punto funzionale di primo livello) • P. Darwing ( dolente) • P. sezione del midollo ( dolente – lato sin del corpo piu’ debole)
Aghi pulce DX.
• P. Shen men (giallo) • P. corpo calloso (verde) • P. craving point (verde)
SIN.
• P. Shen men (giallo) • P. corpo calloso ( verde) • P. craving point ( verde) • P. master cerebral omega ( verde) ( punto funzionale di secondo livello)
Dopo la prima seduta, ad una settimana di distanza, la paziente riferisce un lieve miglioramento di mobilità del piede sinistro con recupero del movimento tacco-‐ punta nella camminata, spontaneo e senza sforzo.
12 2 seduta 01 agosto 2013 posizionamento per 15/ 20 minuti di aghi 15mm x0.25 DX.
• P. Zero • P. Shen men • P. Craving point • P. Corpo calloso
SIN.
• P. Zero • P. Shen men • P. sezione del midollo • P. Craving point • P. corpo calloso • Zona lombare ( scuola francese)
Aghi pulce DX.
• P. Shen men (giallo) • P. corpo calloso (verde) • P. craving point (verde) • P. Sponsili
SIN.
• P. Shen men (giallo) • P. corpo calloso ( verde) • P. craving point ( verde) • P. master cerebral omega ( verde)
Dopo la seconda seduta, a distanza di sette giorni, si conferma il miglioramento al piede sinistro. Riferisce anche che, durante o dopo una passeggiata, non è subentrato il dolore lombare che generalmente insorge, obbligandola a delle soste.
13 3 seduta 08 agosto 2013
posizionamento per 15/ 20 minuti di aghi 15mm x0.25 DX.
• P. Zero • P. Shen men • P. Craving point • P. sezione del midollo
SIN.
• P. Zero • P. Shen men • P. sezione del midollo • P. delle allergie ( dermatire provocata dal caldo) • P. vertex cefalico ( dolori cervicali e cefalea)
ASP in oro DX.
• P. Shen men (giallo) • P. corpo calloso (verde) • P. craving point (verde) • P. Sponsili
SIN.
• P. Shen men (giallo) • P. corpo calloso ( verde) • P. craving point ( verde) • P. master cerebral omega ( verde) ( punto funzionale di secondo livello) • P. Jerom ( punto funzionale di secondo livello)
Dopo la terza seduta a distanza di 10 giorni la paziente riferisce un notevole miglioramento dei disturbi lombari. Il lato sinistro del corpo è stazionario.
14 4 seduta 18 agosto 2013 posizionamento per 15/ 20 minuti di aghi 15mm x0.25 DX.
• P. Zero • P. Shen men • P. Craving point • P. sezione del midollo • P. anelgesia dentale ( fastidio dentale)
SIN.
• P. Zero • P. Shen men • P. corpo calloso • P. sezione del midollo • P. craving point • P. Jerome
ASP in oro DX.
• P. Shen men (giallo) • P. corpo calloso (verde) • P. craving point (verde) • P. Sponsili (verde)
SIN.
• P. Shen men (giallo) • P. corpo calloso ( verde) • P. craving point ( verde) • P. master cerebral omega ( verde) • P. Jerom ( verde)
Gli aghi hanno stazionato per 15 giorni dopo di che sono stati tolti ed è stato considerato un periodo di pausa di 7 giorni. La paziente ha ripreso l’attività di palestra dove è stato riscontrato un
15 miglioramento da parte del personal trainer. . 5 seduta 9 settembre 2013 posizionamento per 15/ 20 minuti di aghi 15mm x0.25 DX.
• P. Shen men (giallo) • P. corpo calloso (verde) • P. ACHT (allergie cutanee) • P. Sponsili
SIN.
• P. Zero • P. Shen men • P. sezione del midollo • P. ACHT (allergie cutanee) • P. Craving point
Aghi pulce DX.
• P. Shen men (giallo) • P. corpo calloso ( verde) • P. sezione del midollo (verde) • P. craving point (giallo) • P. maestro de mesoderma o punto delle allergie (blu)
SIN. • P. Shen men (giallo) • P. corpo calloso ( verde) • P. craving point ( verde) • P. master cerebral omega ( verde) • P. sezione del modollo ( verde)
Gli aghi hanno stazionato per 14 giorni. La paziente riferisce la scomparsa del dolore lombare anche dopo
16 “aver camminato a lungo” e stazionato in piedi. Riferisce anche un miglioramento alla gamba di sinistra che sente piu’ funzionale e “piu’ leggera”. 6 seduta 21 settembre 2013 posizionamento per 15/ 20 minuti di aghi 15mm x0.25 DX.
• P. Zero • P. Shen men • P. craving point • P. master cerebral omega • P. sezione del modollo
SIN.
• P. Zero • P. Shen men • P. corpo calloso • P. craving point • P. master cerebral omega • P. sezione del modollo
Aghi pulce DX
• P. Shen men (giallo) • P. corpo calloso ( verde) • P. craving point ( verde) • P. master cerebral omega ( verde) • P. sezione del modollo (blu)
SIN
• P. Shen men (giallo) • P. corpo calloso ( verde) • P. craving point ( verde)
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• P. master cerebral omega ( verde) • P. sezione del modollo (blu)
Gli aghi hanno stazionato per 14 giorni dopo di che sono stati tolti e la paziente è rimasta senza per 8 gg. La paziente riferisce di camminare in “modo differente”: piu’ velocemente e muovendo la gamba sinistra diversamente da come ha fatto ad allora 7 seduta 14 ottobre 2013
posizionamento per 15/ 20 minuti di aghi 15mm x0.25 DX.
• P. Zero • P. Shen men • P. sezione del midollo • P. mano ( dolente per un livido ) • P. dolore lombare e cervicale
SIN.
• P. Zero • P. Shen men • P. sezione del midollo • P. craving point
Aghi pulce DX
• P. Shen men (giallo) • P. Jerome (blu) • P. craving point ( verde) • P. master cerebral (blu) • P. colonna cervicale (verde)
18 SIN.
• P. Shen men (giallo) • P. cervicale ( verde) • P. craving point (blu) • P. corpo calloso ( blu)
Gli aghi hanno stazionato per 14 giorni. La paziente riferisce uno spiccato miglioramento nel parlare e nello scrivere. 8 seduta 27 ottobre 2013 posizionamento per 15/ 20 minuti di aghi 15mm x0.25. DX.
• P. Zero • P. Shen men • P. delle coxalgie • Area motrice midollare • Zona polmone ( dolente alla palpazione): problema di eritema • P. DOPA-‐ Craving
SIN.
• P. Zero • P. Shen men • P. master cerebral Omega ad azione Gabaenergica • P. DOPA-‐Craving
ASP in oro DX
• P. Shen men (giallo) • P. DOPA-‐Craving (verde) • Zona polmone P. funzionale del cuore ( cinesi)( lieve prolasso)/ zona polmonare per scuola francese ( pelle:eczema) (giallo)
• P.corpo calloso (verde) • P. sezione del midollo (blu)
19 SIN
• P. Shen men (giallo) • P. master cerebral Omega ad azione Gabaenergica (verde) • P. DOPA-‐Craving ( verde)
Gli aghi hanno stazionato per 14 giorni. Confermato il miglioramento generale. Dolore al tendine d’ Achille 9 seduta 10 novembre 2013 posizionamento per 15/ 20 minuti di aghi 15mm x0.25. SIN
• P. zero • P. shem men • P. aggessività • P. bromozepam • P. Darwing • P. palato
DX
• P. zero • P. shem men • P. palato • P. Darwing • P. bromozepam
Aghi pulce SIN
• P. shem men (giallo) • P. omega ( giallo) • P. Darwing ( verde) • P. bromozepam (verde) • P. GABA (verde)
20 DX
• P.shen men (giallo) • P. jerome (verde) • P. craving (blu) • P. master cerebral (blu) • P. cuore (giallo)
Gli aghi hanno stazionato per 18 giorni. La paziente riferisce movimento ondulante spontaneo delle braccia alla marcia. Migliore sicurezza nel salire e scendere le scale.
10 seduta 30 novembre 2013
posizionamento per 15/ 20 minuti di aghi 15mm x0.25 DX.
• P. Zero • P. Shen men • P. craving point • P. Jerome • P. sezione del modollo
SIN.
• P. Zero • P. Shen men (giallo) • P. Sponsili • P. ansia 49
ASP in oro DX
• P. Shen men • P. corpo calloso • P. craving point • P. master cerebral • P. sezione del modollo
21 SIN
• P. Shen men • P. corpo calloso • P. craving point • P. master cerebral omega • P. sezione del modollo
Alla decima seduta gli aghi hanno stazionato per 15 giorni dopo di che sono stati rimossi. In accordo con la paziente si è deciso di sospendere per 50 giorni le sedute e poi verificare lo stato fisico della stessa.
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CAPITOLO 7
RISULTATO FINALE
In data 19 gennaio 2014, dopo aver sottoposto la paziente a 10 sedute di auricoloterapia per un arco di tempo di sei mesi, la paziente riferisce quanto segue: -‐ I disturbi a carico del tratto lombare si sono ridotti notevolmente La paziente riesce a stazionare in piedi e a passeggiare per lungo tempo, rapportato “a prima”, senza che insorgano dolori lombari importanti e comunque si sente meno stanca.
-‐ Gli arti del lato sinistro, hanno recuperato una buona mobilità e sensibilità rapportato all’inizio della terapia.
-‐ La paziente riferisce la “voglia di voler fare di piu’”.
-‐ I farmaci sono stati mantenuti ad una dose inferiore ( meta’) da quella prescritta.
In accordo con la paziente si decide di riprendere nel tempo le sedute di Auricoloterapia, a cicli di 3-‐4 mirate a mantenere i risultati ottenuti e a combattere la progressione la malattia di base. Non da meno dare un supporto anti-‐ansia. Si decide, oltretutto, di sottoporsi, a distanza di 12-‐ 18 mesi dall’ultima, ad una visita specialistica fisiatrica per una obiettiva rivalutazione clinica.
23
CAPITOLO 7
CONCLUSIONI In attesa di un riscontro specialistico fisiatrico che ne possa avvalorare i risultati, la paziente, al termine del ciclo terapeutico, composta da 10 sedute di auricoloterapia, nell’arco di sei mesi, riferisce un miglioramento generale delle sue condizioni fisiche e motorie. L’umore risente dell’andamento stagionale tipico di chi ha tendenza a stati di ansia, ma esprime una soddisfazione personale per i risultati raggiunti: non poco peso hanno, in tal senso, le considerazioni positive espresse nei suoi confronti dalle persone che la circondano e che ne hanno constatato un miglioramento . In base a questa mia esperienza, ritendo che l’auricoloterapia possa essere un valido supporto complementare, nel migliorare lo status dei pazienti con disturbi legati al Parchinsonismo.
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BIBLIOGRAFIA
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ED. ELSEVIER MASSON 7-‐ ROBBINS Le basi patologiche delle malattie Pag. 1621 PICCIN ED. 8-‐ SPONSILI O. Auricoloterapia-‐ diagnosi e applicazioni in agopuntura
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