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glio la sicurezza della propria azienda, avendo così un maggiore controllo sui rischi. La gestione della salute e della sicurezza sul lavoro costituisce par- te integrante della gestione generale dell’azienda per cui il SGSL definisce le modalità per individuare, all’interno della struttura organizzativa aziendale, le responsabilità, le procedure, i pro- cessi e le risorse per la realizzazione della politica aziendale di prevenzio- Italian/English Edition Jan-Mar 2013 HS + E THE OCCUPATIONAL HEALTH & SAFETY + ENVIRONMENTAL QUARTERLY MAGAZINE MAGAZINE Poste Italiane - Spedizione in a.p. 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - D.R.T. - D.C.B. - TO n. 1/2013 Vol. XI - N. 1 UN MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE (MOG) IN SICUREZZA DEI CANTIERI * Riccardo Arfelli ** Maurizio Biolcati Rinaldi Le innovazioni del D.Lgs. 81/08 L’ entrata in vigore del D.Lgs. 81/08 ha fornito alle realtà im- prenditoriali la possibilità di attuare all’interno della propria organizzazio- ne un Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza dei Lavoratori (SGS- SL oppure, più semplicemente SGSL), che si configura come lo strumento più indicato per definire le procedure per lo svolgimento delle attività di prevenzione e protezione nei luoghi di lavoro e che rappresenta le modalità di organizzazione e di programmazio- ne delle varie fasi lavorative e le mo- dalità di coordinamento fra i soggetti coinvolti. L’art. 30 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i., infatti, parla di un “...modello di or- ganizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia esimente della respon- sabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle as- sociazioni anche prive di personalità giuridica di cui al Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231...”. Si tratta di uno strumento a carattere puramente volontario che un’organizzazione può decidere di adottare per gestire me- continua a pag. 2 In questo numero/In this issue 1 Un modello di organizzazione e gestione (MOG) in sicurezza dei cantieri 8 BOOKSHOP 9 SITE MAP 10 TOP GEAR 11 PRESS REVIEW 12 EVENTS CALENDAR 13 HS+E NEWS

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glio la sicurezza della propria azienda, avendo così un maggiore controllo sui rischi.

La gestione della salute e della sicurezza sul lavoro costituisce par-te integrante della gestione generale dell’azienda per cui il SGSL definisce le modalità per individuare, all’interno della struttura organizzativa aziendale, le responsabilità, le procedure, i pro-cessi e le risorse per la realizzazione della politica aziendale di prevenzio-

Italian/English Edition Jan-mar 2013

Vol. 3 - N. 2 HS+ETHE OCCUPATIONAL HEALTH & SAFETY +ENVIRONMENTAL QUARTERLY MAGAZINE

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Poste Italiane - Spedizione in a.p. 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - D.R.T. - D.C.B. - TO n. 1/2013

Vol. XI - N. 1

UN MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE (MOG) IN SICUREZZA DEI CANTIERI

* Riccardo Arfelli** Maurizio Biolcati Rinaldi

Le innovazioni del D.Lgs. 81/08

L’entrata in vigore del D.Lgs. 81/08 ha fornito alle realtà im-

prenditoriali la possibilità di attuare all’interno della propria organizzazio-ne un Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza dei Lavoratori (SGS-SL oppure, più semplicemente SGSL), che si configura come lo strumento più indicato per definire le procedure per lo svolgimento delle attività di prevenzione e protezione nei luoghi di lavoro e che rappresenta le modalità di organizzazione e di programmazio-ne delle varie fasi lavorative e le mo-dalità di coordinamento fra i soggetti coinvolti.

L’art. 30 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i., infatti, parla di un “...modello di or-ganizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia esimente della respon-sabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle as-sociazioni anche prive di personalità giuridica di cui al Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231...”. Si tratta di uno strumento a carattere puramente volontario che un’organizzazione può decidere di adottare per gestire me- continua a pag. 2

glio la sicurezza della propria azienda, In questo numero/In this issue 1 Un modello di organizzazione

e gestione (MOG) in sicurezza dei cantieri

8 BOOKSHOP 9 SITE MAP10 TOP GEAR11 PRESS REVIEW12 EVENTS CALENDAR13 HS+E NEWS

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HS+E mAGAZINETrimestrale di Sicurezza, Igiene

Industriale e AmbienteThe Occupational Health & Safety and

Environmental Quarterly Magazine

JAN-MAR 2013 / VOL. XI - N. 1

EDITORE / PUBLISHER:Alzani Tipografia

Via Grandi, 5 - Pinerolo (TO)

PROPRIETÀ / OWNER:Techno srl

Via Pirano, 7 – 48122 Ravenna (I)ph. +39 0544 [email protected]

REDAZIONE / EDITORIAL OFFICE:c/o Techno srl

FOTOCOMPOSIZIONE E STAMPA / PHOTOCOMPOSITION AND PRINTING:

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Registrazione Tribunale di Ravennan. 1200 del 25/02/2003

DIRETTORE RESPONSABILE /EDITOR IN CHIEF:

Roberto Nicolucci

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO/CONTRIBUTORS:

Riccardo Arfelli, Maurizio Biolcati Rinaldi,

Roberto Nicolucci, Silvia Signorini

TRADUZIONI / TRANSLATIONS:Chiara De Angelis

HS+E mAGAZINE è pubblicato trime-stralmente. Tutti i diritti sono riserva-ti. Nessuna parte della pubblicazione può essere riprodotta o trasmessa in alcuna forma e con alcun mez-zo, elettronico o meccanico, inclu-sa la fotocopia, senza il preventivo consenso scritto dell’Editore. I punti di vista e le opinioni espresse dagli Autori all’interno della rivista non ne-cessariamente coincidono con quelli del Proprietario, dell’Editore e del Direttore Responsabile.

The HS+E mAGAZINE is published quarterly. All rights reserved. No part of this publication may be reprodu-ced or transmitted in any form or by any means, electronic or mechani-cal, including photocopying, without prior written consent of the Publi-sher. The views and opinions expres-sed elsewhere in the magazine are not necessarily those of the Owner, Publisher or Editor in Chief.

ne, nel rispetto delle norme di salute e sicurezza cogenti.

L’adozione di un SG-SL consente di pianificare la struttura organizzativa in un percorso che declina gli obiettivi strategici, princi-pi cui si ispira ogni azione aziendale, nell’ottica della salute e sicurezza e benesse-re di tutti i partecipanti alla vita aziendale e a cui tutti devono attenersi in rapporto al proprio ruolo ed alle re-sponsabilità assunte.

Gli “attori” del SGSL, infatti, non risultano esse-re solo i lavoratori facenti capo ad una Direzione o ad un singolo datore di lavoro ma anche tutti coloro i qua-li hanno una relazione con l’organizzazione; ciò implica che tutti coloro che hanno accesso ai luoghi di lavoro di una determinata organizza-zione imprenditoriale sono parte attiva o ricettiva del SGSL.

La politica aziendale relativa al-la sicurezza e alla salute sul lavoro (SSL) prevede che venga analizzata ogni attività aziendale valutando tutte le possibili condizioni, che vengano definite le azioni necessarie al rag-giungimento degli obiettivi coerenti con la politica di SSL, e siano stabi-lite per ogni obiettivo le azioni neces-sarie al raggiungimento, le responsa-bilità di ogni soggetto coinvolto, le risorse ed i metodi per misurarne il risultato ottenuto ed effettuare il rela-tivo riesame.

I compiti affidati e le relative re-sponsabilità dei partecipanti all’attività produttiva consentono di diffondere la conoscenza delle procedure operative e di sicurezza a tutti i livelli aziendali. A tal proposito risulta fondamentale l’attività di comunicazione come ele-mento di condivisione e consapevo-lezza tra le diverse funzioni aziendali, le maestranze (siano esse interne od esterne all’azienda), i clienti e i visi-tatori in modo da ricevere, gestire e

rispondere alle comunicazioni, interne ed esterne.

Tale Modello di Organizzazione e di Gestione (MOG) all’interno di un’attività imprenditoriale deve preve-dere un approccio proattivo, nel senso che l’attività di prevenzione deve es-sere in primo piano rispetto a quella di protezione, per cui vanno program-mate tutte le azioni, dalla formazio-ne alla partecipazione alla sicurezza, dalla identificazione dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori alla loro valutazione, dalla programmazio-ne della prevenzione alla limitazione dell’esposizione ai rischi, dall’attua-zione di misure di protezione al loro controllo sistematico.

A eseguito di quanto sopra espo-sto, si è voluto trattare il tema con lo sviluppo di un lavoro che contiene l’analisi della fase “Impianto del Si-stema” per lo sviluppo di un MOG applicato ad un luogo di lavoro con approfondimenti specifici per attività nei cantieri edili, che si caratterizzano con attività produttive molto variabili che vanno analizzate con un modello di tipo standardizzato.

Il cantiere in cui è stato sviluppato il MOG risulta essere stato di elevata

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complessità per le diverse tecnologie e le varietà di attività di costruzione affrontate, che hanno interessato la realizzazione di un nuovo centro dire-zionale nel centro-nord d’Italia.

Nel volume si possono ritrovare sia procedure orizzontali, che riguar-dano tutti gli aspetti e gli obblighi per un azienda che voglia affrontare un percorso nel SGSL, sia aspetti spe-cifici relativi alle diverse tipologie di lavorazioni che si sono prese in esame per lo sviluppo completo di un MOG. Ogni procedura proposta ed ogni valutazione affrontata in que-sto lavoro è stata presa in esame non come assolutistica, ma figlia di un percorso formativo degli autori che vogliono con questo testo contribuire al miglioramento continuo della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro attra-verso l’implementazione di Modelli Organizzativi di Gestione sempre più efficienti ed efficaci.

Modelli di Organizzazione e Gestione della sicurezza sul la-voro

La legislazione in materia di sa-lute e sicurezza sul lavoro indi-vidua nel datore di lavoro di un

azienda le responsabilità di tipo giuridico, tecnico, metodologico e organizzativo, per cui risulta impli-cita, anche se di natura volontaria, l’adozione di strumenti come i Si-stemi di Gestione della Sicurez-za (SGS). Tali Sistemi permettono di determinare una organizzazio-ne lavorativa in cui sono definite responsabilità, competenze, fun-zioni e attività che consentono ad un’azienda di superare la difficoltà oggettiva a tenere sotto control-lo l’intero apparato organizzativo della sicurezza. La complessità di gestione della sicurezza in un can-tiere è evidenziato dal fatto che, in generale, si riscontra una diminu-zione degli infortuni dovuti a cause tecniche ed un aumento degli in-fortuni legati alla componente or-ganizzativa ed a quella comporta-mentale. L’applicazione di un SGS procede secondo una sequenza di fasi ordinata:a) analisi delle fasi lavorative;b) individuazione dei pericoli per i

lavoratori;c) valutazione dei rischi;

d) attuazione delle misure di pre-venzione per l’eliminazione del rischio;

e) avviamento di un programma di miglioramento. Fra i vari Modelli di Organizza-

zione e Gestione della sicurezza sul lavoro (MOG) sono stati analizzati i due MOG citati dall’art. 30 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.: la British Standard OHSAS 18001:2007 (Occupational Health and Safety Assessment Series) e le Linee Gui-da UNI-INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settem-bre 2001.

Ad essi vengono affiancate l’analisi delle Linee Guida SG-SL per un’impresa di costruzio-ni ANCE-ICIC, proposte apposi-tamente per le attività di cantiere dall’Associazione Nazionale Co-struttori Edili e dall’Istituto di Cer-tificazione delle Imprese di Costru-zioni, e l’analisi del Modello di Organizzazione e Gestione per la Sicurezza sul Lavoro UOP-SAL AUSL Forlì – INAIL Emilia Romagna, modello sperimentale, ancora in via di sviluppo in alcu-ni punti, ma interessante poiché affronta alcune questioni poco ap-profondite dagli altri MOG.

Ognuno di questi MOG è stato studiato in maniera analitica tenen-do conto del loro approccio alla materia, ossia osservando l’ordine e le modalità con cui sono esposti gli argomenti; il MOG dell’AUSL di Forlì, ad esempio, presenta una visione schematica delle procedure.a) La BS OHSAS 18001:2007

(Occupational health and safety management systems – Speci-fication – Sistemi di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro) fornisce alle organizza-zioni gli elementi per dotarsi di

ni punti, ma interessante poiché

profondite dagli altri MOG.

do conto del loro approccio alla materia, ossia osservando l’ordine e le modalità con cui sono esposti gli argomenti; il MOG dell’AUSL di Forlì, ad esempio, presenta una visione schematica delle procedure.

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un efficace Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza sul Lavoro (SGSL), è integra-bile con altri requisiti gestionali ed è applicabile a tutte le orga-nizzazioni, con qualunque nu-mero di addetti, e può adattarsi a diverse condizioni geografiche, culturali e sociali, ma, in quanto norma volontaria, non prevede un regime sanzionatorio.

b) Le linee Guida UNI-INAIL han-no validità generale. La loro ap-plicazione va modulata sulle ca-ratteristiche complessive dell’im-presa (dimensioni, tipologie pro-duttive, cicli tecnologici, struttu-ra dell’organizzazione, ecc.) che intende adottarle. Per favorire la diffusione dei SGSL nelle impre-se, in particolare nelle piccole e medie, INAIL rende disponibili i modelli applicativi, riferiti a spe-cifici comparti produttivi, frutto della collaborazione con le Parti sociali e con i relativi Organi-smi paritetici o bilaterali.

c) ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) e ICIC (Istitu-to di Certificazione delle Impre-se di Costruzioni) hanno redatto nel 2008 le “Linee Guida per un’impresa di costruzioni” per:

c1) agevolare le imprese di co-struzione ad implementare un Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza sul Lavoro (nel seguito SGSL) coerente con i requisiti previ-sti dalle ”Linee guida per un Sistema di Gestione della Sa-lute e sicurezza sul Lavoro” prodotte da UNI e INAIL nel 2001;

c2) rispettare la prescrizione del comma 5 che riconosce la conformità di modelli di or-ganizzazione aziendale de-finiti secondo le indicazio-

ni riportate nelle linee guida UNI-INAIL del 28 Settembre 2001 o al British Standard OHSAS 18001:2007;

c3) strutturare istruzioni opera-tive coerenti con il “Codice di comportamento delle im-prese di costruzione” redatto dall`ANCE in ottemperanza del disposto dell`art. 6, com-ma 3 del D. Lgs n. 231/2001 e approvato dal Ministero della Giustizia nella sua ver-sione aggiornata;

c4) per fornire alle imprese lo strumento che, se adottato ed efficacemente attuato, può avere efficacia esimente della responsabilità amministrativa delle aziende per i reati di omicidio colposo e di lesio-ni colpose legati a mancata applicazione delle norme di sicurezza.

Le Linee guida sono correda-te da esempi applicativi che non costituiscono un modello vinco-lante ma che forniscono la struttu-ra del Sistema e della documenta-zione che lo sostiene da adeguare in funzione della tipologia orga-nizzativa dell`impresa e delle sue dimensioni. Tale SGSL è certifi-cabile da parte di un Organismo terzo indipendente con riferimento alla norma internazionale OHSAS 18001:2007.

Il SGSL di un’impresa di co-struzioni, in accordo con quanto indicato nelle Linee guida UNI-INAIL, prevede tre fasi fondamen-tali:– fase preliminare di impianto del

sistema;– fase di esercizio e di controllo

a livello di azienda e di singoli cantieri;

– fase di riesame e di migliora-mento del sistema;

a queste fanno seguito i suggeri-menti per la certificazione del SG-SL realizzato.d) L’Unità Operativa Prevenzione e

Sicurezza degli Ambienti di La-voro dell’Azienda Unità Sanita-ria Locale di Forlì ha sviluppato un progetto volto a promuovere i Sistemi di Gestione della Si-curezza sul Lavoro, rivolgendo un’attenzione particolare alle piccole imprese, che in genere faticano più delle altre ad orga-nizzarsi per la prevenzione. Que-sto modello sperimentale, sem-plificato per le imprese da 11 fi-no a 100 addetti, è stato messo a punto col supporto tecnico della Direzione Regionale dell’INAIL Emilia-Romagna ed in collabo-razione con le Associazioni di Categoria, i Sindacati e gli RLS territoriali ed è stato sperimen-tato nel biennio 2007-2008 in un campione di aziende volon-tarie. Sulla base degli esiti della sperimentazione e delle novità introdotte dai Decreti Legislativi 81/2008, 106/2009 e 231/2001, è stata successivamente sviluppata questa versione del Modello Or-ganizzativo e Gestionale (MOG), che le imprese possono utilizzare in maniera volontaria.Il modello si basa sulle Linee

Guida UNI-INAIL ed è composto da sette procedure, a cui va ag-giunta una procedura facoltativa relativa alla vigilanza, per ottenere anche l’esimenza ai sensi del D. Lgs. 231/2001:d.1) Avvio e Riesame;d.2) Valutazione dei Rischi;d.3) Risorse Strumentali;d.4) Dispositivi di Protezione In-

dividuali;d.5) Informazione, Formazione,

Addestramento, Riunione pe-riodica;

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5HS+E magazine

d.6) Sorveglianza Sanitaria;d.7) Appalti;d.8) Vigilanza.

I contenuti delle fasi operativeTutti questi sistemi SGSL (in-

dicati anche con SGSSL a seconda delle Linee Guida) sono impostati sulla base della sequenza ciclica delle fasi di pianificazione, attua-zione, monitoraggio e riesame del sistema, per mezzo di un processo dinamico. La capacità del siste-ma di raggiungere gli obiettivi pia-nificati deriva dall’impegno e dal coinvolgimento di tutte le funzioni aziendali e soprattutto del livello più elevato.

I contenuti delle fasi possono essere più o meno complessi in ogni singola azienda o unità pro-duttiva in funzione di:– dimensione, natura, attività e

relativa complessità dell’orga-nizzazione;

– significatività dei pericoli e ri-schi presenti, potenziali o resi-dui;

– soggetti potenzialmente esposti.La sequenza delle fasi, quando

il SGSL è a regime, può essere la seguente:a) definizione di una politica della

salute e sicurezza sul lavoro con la quale l’azienda dichiara gli impegni che si assume nel cam-po della prevenzione dei rischi e del miglioramento progressivo delle condizioni di salute e sicu-rezza dei luoghi di lavoro e dei lavoratori;

b) identificazione di tutte le pre-scrizioni normative cogenti e volontarie;

c) identificazione di tutti i pericoli insiti nelle attività lavorative e valutazione dei relativi rischi per tutti i lavoratori coinvolti e per le interazioni fra gli addetti,

dei rischi insiti nell’uso di mate-riali e di preparati pericolosi, di macchine e attrezzature, ecc.;

d) identificazione di tutti soggetti esposti, (quali, ad esempio, su-bappaltatori, lavoratori autono-mi, visitatori occasionali);

e) definizione di specifici obiettivi appropriati, raggiungibili e con-gruenti con gli impegni assunti nella politica del SGSL;

f) elaborazione dei programmi per il raggiungimento di tali obietti-vi, definendo risorse necessarie, responsabilità ai vari livelli, tipi di procedure, caratteristiche dei processi, tempi di conseguimen-to dei risultati;

g) definire le modalità di organiz-zazione e di gestione delle pro-cedure e dei processi al fine di sviluppare e controllare i pro-grammi;

h) portare a conoscenza e a con-divisione della politica e degli strumenti attuativi tutta la strut-tura aziendale in modo da rag-giungere gli obiettivi prefissati;

i) implementare attività di moni-toraggio, verifica ed ispezione, per garantire la funzio-nalità del SGSL;

j) attivare azioni correttive e preventive in funzione sia dei riscontri ottenuti durante lo svolgimen-to delle attività che dei risultati del monitorag-gio;

k) effettuare riesami pe-riodici del SGSL sia per valutarne l’efficacia e l’efficienza nel raggiun-gere gli obiettivi fissati dalla politica della sa-lute e sicurezza, sia per valutarne l’adeguatezza rispetto alla realtà azien-dale e agli adeguamenti

necessari nell’ottica del miglio-ramento continuo.

Confronto fra le Linee guidaL’analisi puntuale delle norma-

tive e delle Linee Guida condotta nel capitolo precedente consente di sviluppare un confronto fra di esse per identificare i requisiti fonda-mentali di un Modello di Organiz-zazione e Gestione della sicurezza (MOG).

Seguendo l’impostazione delle Linee Guida ANCE-ICIC, che sud-dividono il SGSL in 3 fasi fonda-mentali, si possono definire come ambiti tematici riuniti per omoge-neità di sequenza: A- “plan”, B. “do”, C. “check” e “act”, per cui vengono nominati:

A. Impianto di sistema;B. Gestione;C. Controllo e Riesame.Dal lavoro svolto si è potuto tro-

vare l’elenco completo dei requisiti ritenuti fondamentali per un Mo-dello di Organizzazione e Gestione della sicurezza (MOG) che può es-sere rappresentato a titolo esempli-ficativo nello schema seguente.

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A. IMPIANTO DEL SISTEMAA.1. POLITICAA.2. VALUTAZIONE DEI RISCHIA.3. PRESCRIZIONI LEGALIA.4. OBIETTIVI E PROGRAMMIA.5. COMPITI E RESPONSABILITA’A.6. ORGANISMO DI VIGILANZA

A.7. COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE

A.8. INFORMAZIONE, FORMAZIONE, ADDESTRAMENTO E CONSAPEVOLEZZA

A.9. COMUNICAZIONEA.10. DOCUMENTAZIONE

A.11. PIANI DI SICUREZZA PRELIMINARI

B. GESTIONEB.1. GESTIONE OPERATIVAB.2. SORVEGLIANZA SANITARIAB.3. APPALTIB.4. ATTIVITA’ DI CANTIERE

C. CONTROLLO E RIESAMEC.1. MONITORAGGIOC.2. GESTIONE DEGLI INCIDENTI E DEGLI INFORTUNIC.3. AUDIT INTERNIC.4. RIESAMEC.5. SISTEMA DISCIPLINARE

Sulla base dei contenuti delle diverse Linee Guida per i venti Requisiti fondamentali individuati per le tre fasi “A. Impianto del sistema”. “B. Gestione” e “C. Controllo e riesame” che compongono un MOG, sono stati proposti degli strumenti di lavoro costituiti da modelli conformi alle specifiche delle diverse Li-nee Guida.

Il risultato finale è la redazione di strumenti di lavoro adeguati per permettere l’applicazione di un MOG a molti tipi di luoghi di lavoro nel settore indu-striale, delle costruzioni, ecc.

Per ogni requisito specifico viene di seguito ripor-tato l’indice di tutti i modelli elaborati sulla base del lavoro svolto ed inseriti nel volume.

REQUISITI FONDAMENTALI DI UN M.O.G.

A. IMPIANTO DEL SISTEMAA.1. POLITICA

Mod. A1.01_Politica- A.2. VALUTAZIONE DEI RISCHI

Mod. A.2.01_VdR_OrganizzazioneCantiere- Mod. A.2.02_VdR_FasiLavoro- Mod. A.2.03_VdR_OrganizzazioneLavoro- Mod. A.2.04_VdR_Mansioni- Mod. A2.05_VdR_Infortuni- Mod. A2.06_VdR_MalattieProfessionali- Mod. A2.07_VdR_RischiNonInfortunistici- Mod. A.2.08_VdR_AttivitàPericolose- Mod. A2.09_VdR_AttrezzaturePericolose-

A.3. PRESCRIZIONI LEGALIMod. A.3.01_DocumentazioneLegge - Mod. A.3.02_Registro PrescrizioniLe-- gali

A.4. OBIETTIVI E PROGRAMMIMod. A.4.01_PianificazioneObiettivi-

A.5. COMPITI E RESPONSABILITà

Mod. A.5.01_NominaRespLavori- Mod. A.5.02_NominaCSE- Mod. A.5.03_NominaPM- Mod. A.5.04_NominaDirTecnico- Mod. A.5.05_NominaDirTecCantiere- Mod. A.5.06_NominaCapoCantiere- Mod. A.5.07_NominaPreposto- Mod. A.5.08_NominaRespSGSL- Mod. A.5.09_ProcuraSpeciale- Mod. A.5.10_Mandato- Mod. A.5.11_NominaRSPP- Mod. A.5.12_NominaASPP- Mod. A.5.12_NominaAddettoPS- Mod. A.5.13_NominaMC- Mod. A.5.14_NominaAddettoPS- Mod. A.5.15_CompitoAddetto- Mod. A.5.16_RiunionePS- Mod. A.5.17_Compiti_elezioneRLS- Mod. A.5.18_NominaOdV-

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A.6. ORGANISMO DI VIGILANZA

Mod. A.6.01_Report.I°livello_VigilanzaContinua- Mod. A.6.02_Report.I°livello_ReportSanzioni- Mod. A.6.03_Report.I°livello_VigilanzaSistema-

A.7. COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE

Mod. A.7.01_Personale_QuestionarioValutazione - Mod. A.7.02_Personale_ConsutazioneLavoratori-

A.8. INFORMAZIONE, FORMAZIONE, ADDESTRAMENTO E CONSAPEVOLEZZA

Mod. A.8.01_Info_ProgettazioneAttivitàFornmative - Mod. A.8.02_Info_SchedaGruppoOmogeneo- Mod. A.8.03_Info_SchedaBiblio_Cantiere - Mod. A.8.04_Info_SchedaBiblio_Segnaletica- Mod. A.8.05_Info_SchedaBiblio_DPI- Mod. A.8.06_Info_SchedaBiblio_Pozzi- Mod. A.8.07_Info_SchedaBiblio_ProdottiChimici- Mod. A.8.08_Info_SchedaBiblio_EsplosioneIncendio- Mod. A.8.09_Info_SchedaBiblio_Rumore- Mod. A.8.10_Info_SchedaBiblio_Vibrazioni- Mod. A.8.11_Formaz_Programmazione- Mod. A.8.12_Formaz_Autorizzazione- Mod. A.8.13_Formaz_Attuazione- Mod. A.8.14_Formaz_Valutazione- Mod. A.8.15_Formaz_RegistroPresenze- Mod. A.8.16_Formaz_Attestazione- Mod. A.8.17_Formaz_QuadroFinale- Mod. A.8.18_Formaz_Libretto- Mod. A.8.19_Formaz_PresidiSanitari- Mod. A.8.20_Formaz_Autodichiarazione- Mod. A.8.21_Addestr_ProvaEvacuazione-

A.9. COMUNICAZIONE

Mod. A.9.01_Comunicazioni_Comm-RL- Mod. A.9.02_Comunicazioni_OdV- Mod. A.9.03_Comunicazioni_Generali - Mod. A.9.04_Comunicazioni_ConvocazioneRiu-- nioneMod. A.9.05_Comunicazioni_VerbaleRiunione- Mod. A.9.06_Comunicazioni_Dichiarazione- Mod. A.9.07_Comunicazioni_DenunciaINAIL- Mod. A.9.08_Comunicazioni_DenunciaINPS- Mod. A.9.09_Comunicazioni_DichiarazioneOrga-- nicoMod. A.9.10_Comunicazioni_ListaOperai- Mod. A.9.11_Comunicazioni_ListaDocConsegnare- Mod. A.9.12_Comunicazioni_Autocerficazione-- DURC

A.10. DOCUMENTAZIONE

Mod. A.10.01_Documentazione_DocAziendale- Mod. A.10.02_Documentazione_Gestione- Mod. A.10.03_Documentazione_PresenteCantiere-

A.11. PIANI DI SICUREZZA PRELIMINARI

Mod. A.11.01_PianiSic_SicGenerale- Mod. A.11.02_PianiSic_SicFase- Mod. A.11.03_PianiSic_PianificazEmergenza- Mod. A.11.04_PianiSic_ComportamentiEmergen-- zaSismaMod. A.11.05_PianiSic_GestioneEmergenza- Mod. A.11.06_PianiSic_Macchine- Mod. A.11.07_PianiSic_FasiInterferenti-

* Ingegnere edile, ha una vasta esperienza nel settore delle co-struzioni civili e delle opere speciali; si occupa a tempo pieno di coordinamento dei cantieri e di formazione sulla sicurezza in ambito cantieristico su tutto il territorio nazionale

** Ingegnere edile, è professore presso il Dipartimento di Inge-gneria dell'Università di Ferrara; pubblicista e autore di numerosi testi riguardanti le tecniche costruttive e la gestione dei processi produttivi.

* Ingegnere edile, ha una vasta esperienza nel settore delle co-

Sicurezza in edilizia

MOGModello di organizzazione e gestione

Riccardo Arfelli - Maurizio Biolcati Rinaldi

Sistema sicurezza nel cantiere. Gestione, controllo e riesame

SOFTWARE

CD-ROM

MOG Modello di organizzazione e gestione Il Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza dei Lavoratori (SGSL) si configura come lo strumen-to più indicato per definire le procedure per lo svolgimento delle attività di prevenzione e protezione nei luoghi di lavoro. Si tratta di uno strumento a carattere puramente volontario che un’organizzazione può decidere di adottare per gestire meglio la sicurezza della propria azienda, avendo così un maggiore controllo sui rischi.

Il SGSL definisce le modalità per individuare, all’interno della struttura organizzativa aziendale, le responsabilità, le procedure, i processi e le risorse per la realizzazione della politica aziendale di prevenzione, nel rispetto delle norme di salute e sicurezza cogenti.L’adozione di un SGSL consente di pianificare la struttura organizzativa in un percorso che declina gli obiettivi e le azioni dell’azienda nell’ottica della salute e sicurezza a cui tutti all’interno dell’azienda devono attenersi in rapporto al proprio ruolo ed alle responsabilità assunte.

contenuti•AnalisicomparatadinormativeeLineeGuida:BritishStandardOHSAS18001:2007;LineeGuidaUNI-

INAILperunsistemadigestionedellasaluteesicurezzasullavorodel28settembre2001;LineeGuidaANCE-ICICperimpresedicostruzioni;ModellodiOrganizzazioneeGestioneperlaSicurezzasullavoroUOPSALAUSLForli–INAILEmiliaRomagna

•Analisidellafase“ImpiantodelSistema”perlosviluppodiunMOGapplicatoadunluogodilavoroconapprofondimenti specificiperattivitànei cantieri edili edelle fasi “Gestione”deiprocessiesecutivie“ControlloeRiesame”diunMOGalfinediimplementarloefficacementeedimigliorarlocostantemente.

cd-romNelCD-ROMallegatoaltestovienepropostounMOGicuimodellisonoapplicabiliamoltitipidiluoghidi lavoro, con attenzione rivolta anche alle caratteristiche ed alle problematiche di un cantiere edile.

riccardo arfelliLaureatoinIngegneriaEdileall’UniversitàdegliStudidiBologna,conesperienzainimpresa edile ed opere speciali. Attualmente socio e responsabile del settore sicurezza di una Società di Ingegneria specializzata in progettazione integrata e composta da tutte le discipline dell’ingegneria edell’architetturaperoperecivili,ediliedinfrastrutturali.Coordinatoredellasicurezza,svolgeattivitàdi formazione a professionisti, consulenza ed addestramento a responsabili e lavoratori d’impresa.

Maurizio Biolcati rinaldiIngegnere,professorepressoilDipartimentodiIngegneriadell’Universitàdi Ferrara, è autore di numerosi articoli e volumi sulle tecniche costruttive in edilizia e sulla qualità nella gestione dei processi progettuali e produttivi. E’ direttore del Master in Alto Apprendistato “DirezionedelcantiereeDirezionedeilavori”.

Titoli collegati•CantierielavoriinquotaPiMUS•POSPianooperativodisicurezza•PSCPianodisicurezzaecoordinamento

Il presente volume è parte integrante dell’opera “MOG Modello di organizzazione e gestione”,ISBN978-88-6750-061-1(inunvolumepiùCD)e non è vendibile separatamente

Sicurezza in

edilizia MOG M

odello di organizzazione e gestione R. Arfelli - M

. Biolcati Rinaldi

0014

2126

5000001

421267

ISB

N 9

78-8

8-67

50-0

61-1

E ??,00 I.V.A. INCLUSA

9788867

500611

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Utilizzando in modo integrato concetti di prevenzione, epidemiologia, tossicologia, gestione del rischio e di molte altre discipline, Introduction to Occupational Health in Public Health Practice riesce a fornire in modo approfondito un quadro utile agli operatori del settore sanitario impegnati a valutare i rischi di natura professionale e ad individuare le necessarie misure tecniche ed organizzative nel settore della sanità. Il libro, scritto da Bernard J. He-aley e Kenneth T. Walker, entrambi esperti del settore, si rivela un utile strumento per pro-grammare interventi di riduzione e controllo del rischio della massima efficienza in rapporto al costo di implementazione. Studenti e professionisti del mondo sanitario possono trovare in questo manuale preziosi suggerimenti per limitare sia il rischio di malattia professionale che di infortunio in un settore certamente complesso e non privo di rischi – spesso non noti o semplicemente non evidenti.

INTROdUcTION TO OccUPATIONAl HEAlTH IN PUblIc HEAlTH PRAcTIcEdi bernard J. Healey e Kenneth T. WalkerEd.: Jossey-bassISbN: 978-0-470-44768-0© 2009 - pp. 352 - $ 85.00

Centro

Formazione

Offshore

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9HS+E magazine

La Society for Risk Analysis è un organismo internazionale che, mettendo in rete competen-ze multidisciplinari, si propone come un punto di riferimento per chiunque operi nella disci-plina della risk analysis intesa nella più ampia accezione del termine e quindi riguardante gli aspetti di valutazione, caratterizzazione, comunicazione e gestione del rischio sia che si trat-ti di un ambito territoriale, della singola persona o di una comunità o di un ambito lavorativo.Il sito istituzionale www.sra.org, attraverso le varie pagine e sottopagine, promuove l’in-terscambio di informazioni sulla materia ed in particolare opera come portale mettendo a disposizione una selezione di link a siti che si occupano della disciplina; offre inoltre un servizio che facilità i contatti tra chi vuole intraprendere una carriera nel settore e i soggetti richiedenti figure professionali in questo ambito. Cliccando sulla sezione “resources” dalla tendina presente nella homepage si può accedere ad un utilissimo glossario che contiene centinaia di termini e definizioni di uso comune nell’ambito della sicurezza industriale.

www.sra.org

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10 HS+E magazine

L’azienda britannica A-Safe, specialista nella progetta-zione e commercializzazione di barriere di protezione ad uso industriale e aeroportuale realizzate in materiali poli-merici ad alta resistenza, ha aggiunto alla propria gamma RackGuard leg ProtectA un prodotto semplice, economi-co ma innovativo. Il dispositivo è stato studiato per proteg-gere dagli urti (principalmente causati dalle manovre dei forklift) i montanti dei rack utilizzati nei magazzini aziendali e nei centri logistici. Questo tipo di protezione, disponibile in diverse misure per potersi adattare facilmente alle diver-se tipologie di impalcato, evita di dover effettuare, in caso d’urto, costose riparazioni o sostituzioni degli elementi danneggiati.

www.a-safe.com

TOP GEAR

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11HS+E magazine

Il crescente numero di edifici realizzati secondo i più avanzati dettami del contenimento energetico e del rispetto ambientale - sempre più spesso ottemperanti al sistema di certifi-cazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) - hanno da più parti solle-vato interrogativi sull’impatto che queste nuove tecnologie possono avere sulla sicurezza in fase di costruzione e manutenzione degli edifici. In relazione ad alcuni casi di studio condotti negli USA non sembra che le nuove tecnologie di costruzione utilizzate possano avere un impatto negativo. Secondo alcuni ricercatori però un aggravio di rischio potrebbe derivare dall’impiego di procedure di costruzione non consolidate o dalla realizzazione in siti ove po-trebbero nascere problematiche legate ad una logistica più complessa. In particolare pare che un aggravio di rischio possa derivare soprattutto dalle maggiori attività da svolgere in quota (tetti ventilati, installazione di finestrature a soffitto, installazione di pannelli fotovol-taici, installazione di impianti solari per il riscaldamento dell’acqua sanitaria, ecc.) rispetto a quanto usualmente accade nell’ambito di costruzioni realizzate con tecnologie e soluzioni tradizionali.

Professional safety“leed credits: how they affect construction worker safety”di J. Gambatese, n. tymvios

✓ Sistemi di Gestione secondo le norme:

UNI EN ISO 9001:2008 OHSAS 18001:2007

UNI EN ISO 14001:2004 UNI EN ISO 3834 (Settore Costruzioni Saldate)

✓ Sistemi di Gestione della Responsabilità sociale secondo

SA 8000 Corporate Social Responsibility.

✓ Certificazione di Personale e Processi di Saldatura Certificazione di Saldatori ed Operatori di saldatura industriale (Norme EN-ASME-AWS-API ecc.)Certificazione processi speciali di saldatura (Norme EN-ASME-AWS-API ect.)

✓ Certificazione di Saldatori Polietilene (Norme UNI 9737)✓ Elaborazione documentazione relativa all’implementazione della certificazione

secondo Reg. CE 761/2001-EMAS✓ Elaborazione del fascicolo tecnico secondo direttiva 97/23/CE “PED”✓ Elaborazione documentazione per certificazione di prodotto in regime cogente e

volontario ✓ Elaborazione documentazione per certificazione degli aggreganti direttiva 89/106✓ Progettazione e realizzazione di corsi di formazione per:

Qualità, Ambiente, Etica, Security Sicurezza, Agroalimentare; Controlli non distruttivi (RINA ASTN ed UNI EN) tramite centri d’esame partnerSaldatori ed operatori di saldatura metallici e polietilene

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RINA

E.QU.A. S.r.l. Via Pirano, 5 – 48100 Ravenna Azienda con sistema qualità certificato CSQ N°9175

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12 HS+E magazine

2013

INTERSECSalone internazionale sui prodotti della sicurezza e antincendio

15 - 17 gennaioDubai

(EAU)

SEATECRassegna internazionale di tecnologie e subforniture per la cantieristica navale e da diporto

6 - 8 febbraioMarina di Carrara

(Italia)

ECOFIRARassegna internazionale di tecnologie e dei servizi per l’ambiente

20 - 22 febbraioValencia

(Spagna)

OMC 201311th Offshore Mediterranean Conference

20 - 22 marzoRavenna

(Italia)

ENERGETHICASalone internazionale delle energie rinnovabili e sostenibili

7 - 9 aprileTorino

(Italia)

NFPA MEXICO FIRE EXPOSalone internazionale per la prevenzione incendi

23 - 25 aprileCittà del Messico

(Messico)

IFSEC ANd SECuRITy SOluTIONSSalone internazionale della sicurezza

13 - 16 maggioBirmingham

(UK)

SAFETy & HEAlTH EXPOSalone internazionale della sicurezza e della salute

14 - 16 maggioBirmingham

(UK)

Le date indicate potrebbero subire variazioni o alcune manifestazioni potrebbero venire annullate.

Prima di recarsi alle manifestazioni si consiglia di verificare con gli organizzatori dei singoli eventi la correttezza delle date indicate.

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13HS+E magazine

Hs+e neWsHS+ETHE OCCUPATIONAL HEALTH & SAFETY +

ENVIRONMENTAL QUARTERLY MAGAZINE

news

LIMITI DI ESPOSIZIONE PROFESSIONALENella Gazzetta Ufficiale del 6 settembre 2012, n. 208 è stato pubblicato un comunicato del Mini-stero del Lavoro e delle Politiche Sociali; il qua-le rende noto che in data 6 agosto 2012 è stato firmato il decreto interministeriale predisposto ai sensi dell’art. 232, del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. con il quale viene definito il terzo elenco dei va-lori indicativi di esposizione professionale in at-tuazione della direttiva 98/24/CE del Consiglio.L’elenco è definito dalla direttiva 2009/161/UE della Commissione del 17 dicembre 2009 e modifica la direttiva 2009/39/CE della Commis-sione.Il Decreto sostituisce l’Allegato XXXVIII del D.L.gs. 81/08 - Valori indicativi di esposizione professionale con un nuovo elenco.

LAVORATORI IMMIGRATI IRREGOLARI: NUOVA AREA DI RISCHIOÈ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 172 del 25.7.2012 (entrato in vigore il 9.8.2012) il D. Lgs n. 109 del 16.7.2012 di attuazione della di-rettiva 2009/52/CE sulle norme minime relative a sanzioni e provvedimenti nei confronti di da-tori di lavoro che impiegano i cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare.L’articolo 2 del D. Lgs. 109/2012 cit. prevede l’estensione della responsabilità amministra-tiva degli enti ex D. Lgs. 231/2001 al delitto di cui all’art. 22 comma 12-bis D. Lgs. 286/1998 ovvero all’ipotesi di impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno sia irregolare (“Il datore di lavoro che occupa alle proprie dipendenze la-voratori stranieri privi del permesso di soggior-no previsto dal presente articolo, ovvero il cui permesso sia scaduto e del quale non sia stato chiesto, nei termini di legge, il rinnovo, revoca-to o annullato, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa di 5.000 euro per

ogni lavoratore impiegato”) laddove sussista una delle seguenti aggravanti: a) se i lavoratori occupati sono in numero su-

periore a tre; b) se i lavoratori occupati sono minori in età

non lavorativa; c) se i lavoratori occupati sono sottoposti al-

le altre condizioni lavorative di particolare sfruttamento di cui al terzo comma dell’arti-colo 603-bis del codice penale.

In relazione alla commissione del delitto di cui si tratta è prevista per l’ente una sanzione pecuniaria da 100 a 200 quote, entro il limite di 150.000 euro.

CADMIO E PIOMBO: MODIFICHE AL REGOLA-MENTO REACHA seguito alle più recenti informazioni pervenu-te in merito alle valutazioni di rischio connesse a specifiche applicazioni di piombo e cadmio si è reso necessario apportare delle modifiche al Regolamento (CE) n. 1907/2006 (REACH) - alle-gato XVII, sono stati di conseguenza pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea L252 del 19 settembre 2012, i Regolamenti (UE) n. 835/2012 (inerente il cadmio) e n. 836/2012 (inerente il piombo).

RISCHI DI INCIDENTI RILEVANTI: NUOVA DI-RETTIVAÈ stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea L 197 la Direttiva 2012/18/UE sul controllo del pericolo di incidenti rile-vanti connessi con sostanze pericolose, re-cante modifica e successiva abrogazione della direttiva 96/82/CE.Tale direttiva dovrà essere attuata entro il 31 maggio 2015 e le nuove misure saranno cogen-ti a decorrere dal 1° giugno 2015.La nuova Direttiva, che per l’Italia comporterà modifiche al D.Lgs. 334/1999 e s.m.i., è stata emanata anche per allineare le prescrizioni in materia di incidenti rilevanti con le nuove nor-mative in materia di classificazione ed etichet-tatura sostanze pericolose.

SIcUREZZA Ed IGIENE INdUSTRIAlE

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14 HS+E magazine

Le principali innovazioni riguardano:• la “Valutazionedeipericoli di incidente rile-

vante per una particolare sostanza pericolo-sa” (art. 4), introdotta al fine di determinare se, indipendentemente dalla loro classifica-zione di pericolo, vi sono sostanze pericolo-se che non presentano pericoli di incidenti rilevanti e, se del caso, presentare una pro-posta legislativa per escludere tali sostanze pericolose dall’ambito di applicazione della presente direttiva;

• i cambiamenti negli allegati riportanti le so-stanze pericolose e relative quantità che comportano l’applicabilità o meno della Di-rettiva (Allegato I parti 1 e 2).

UNI EN ISO 26800:2011: PRINCIPI FONDAMEN-TALI DI ERGONOMIACon la pubblicazione della norma UNI EN ISO 26800:2011 “Ergonomia – Approccio generale, principi e concetti”, per la prima volta abbiamo un quadro integrato che assembla i principi e i concetti di base dell’ergonomia in un unico do-cumento mostrando una veduta d’insieme sulle modalità in cui essa viene applicata; così che l’approccio generale, i principi e i concetti utili per comprendere ed applicare i principi ergo-nomici siano presentati in maniera completa in un’unica norma.La UNI EN ISO 26800 descrive i principi essen-ziali volti a migliorare la sicurezza ed il funzio-namento – in termini di efficacia, efficienza e soddisfazione – favorendo e salvaguardando la salute e il benessere delle persone e miglioran-do l’accessibilità, per esempio, per le persone anziane e le persone con disabilità.

VERIFICHE PERIODICHE ATTREZZATURE: PUBBLICATO TERZO ELENCO SOGGETTI ABI-LITATIIl Ministero del Lavoro e delle Politiche So-ciali di concerto con Ministero della Salute e con il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato con Decreto dirigenziale del 19 set-tembre il terzo elenco dei soggetti abilitati per l’effettuazione delle verifiche periodiche delle attrezzature: 67 le aziende elencate, classifica-te per data di abilitazione, regione e specifiche

attrezzature per le quali sono in possesso di autorizzazione.Il provvedimento, parimenti a quanto stabilito con la pubblicazione del primo e del secon-do elenco, sancisce la durata dell’iscrizione dei soggetti abilitati ad effettuare le verifiche periodiche, l’obbligo di utilizzo del registro informatizzato, l’obbligo di conservazione dei documenti per un periodo non inferiore ai dieci anni, la possibilità di essere sottoposti a con-trollo da parte della Commissione per l’esame della documentazione.

VERIFICHE PERIODICHE ATTREZZATURE: NUOVI CHIARIMENTIEmessa dalla Direzione generale delle rela-zioni industriali e dei Rapporti di lavoro del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali la circolare n. 22 del 13 agosto 2012 relativa alla “Trasmissione documentazione concernente le attrezzature di lavoro rientranti nel decreto ministeriale 4 marzo 1982 e nell’Allegato VII del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i”.La circolare, indirizzata alle Direzioni territoriali per il Lavoro, riguarda gli obblighi sanciti dal DM 11 aprile 2011 “Disciplina delle modalità di effettuazione delle verifiche periodiche di cui all’All. VII del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81″, nonché i criteri per l’abilitazione deisoggetti di cui all’articolo 71, comma 13, del medesimo decreto legislativo, nello specifico, di espletare l’obbligo, in capo al ministero del Lavoro di inviare “all’INAIL e alle ASL territo-rialmente competenti la documentazione in suo possesso, riguardante le attrezzature di la-voro rientranti nel Decreto ministeriale 4 marzo 1982, rispettivamente ai fini della prima verifica periodica e delle verifiche periodiche successi-ve alla prima”.Ancora il 13 agosto la stessa Direzione genera-le delle relazioni industriali ha emesso una se-condacircolare la “n°23″, contenenteulteriorichiarimenti in materia di:• Richiestadiverificaperiodicasuccessivaal-

la prima, per più attrezzature di lavoro, con differimento dei termini temporali

• Applicabilità dell’articolo 26 del D.Lgs. n.81/2008 e s.m.i. [rischi di interferenza e DU-

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15HS+E magazine

VRI] con riferimento alle attività di verifica periodica delle attrezzature di lavoro

• Attrezzaturedi lavoronoleggiatesenzaope-ratore o concesse in uso

• Generatori di calore alimentati da combu-stibile solido, liquido o gassoso per impian-ti centrali di riscaldamento utilizzanti ac-qua calda sotto pressione con temperatura dell’acqua non superiore alla temperatura di ebollizione alla pressione atmosferica, aventi potenzialità globale dei focolai superiori a 116 kw e serbatoi di GPL

• Sistemidimovimentazioneesospensionediallestimenti scenici

• Pontisollevatoriperveicoli• Carrellicommissionatori• Attrezzaturedi lavoro soggette a periodi di

inattività• Spostamentodelleattrezzaturedilavoro• RaccordoconladisciplinaprevigentealD.M.

11 aprile 2011 in materia di verifiche periodi-che delle attrezzature di lavoro.

OT24/2013L’INAIL ha reso noto il nuovo modello OT 24 2013 per la domanda di riduzione del tasso me-dio di tariffa per le aziende che hanno posto in essere nell’anno solare precedente, cioè il 2012, misure che migliorano le condizioni di salute e di sicurezza nei luoghi di lavoro.Per ottenere la riduzione, le aziende devono essere in linea con la regolarità contributiva e dimostrare il rispetto delle norme in materia di Prevenzione degli Infortuni.Entrando nel merito del nuovo modello, evi-denziamo che questo presenta alcune novità: i) nuovo punto 11 della sezione B (prevenzione e promozione) nella quale si chiede se l’azien-da ha realizzato buone prassi per migliorare le condizioni di salute e di sicurezza nei luoghi di lavoro; ii) un nuovo questionario (allegato I al modello) che il datore di lavoro deve compila-re con il quale viene valutata la responsabilità sociale delle imprese ai fini della riduzione del tasso medio di tariffa (sezione A, domanda a). Di particolare interesse anche la nuova versio-ne del punto 26 del modello, laddove, in materia di formazione si prevede la seguente opzione:

“L’azienda, pur avendo già effettuato la for-mazione del proprio personale prima dell’en-trata in vigore dell’Accordo Stato Regioni del 21/12/2011 ha effettuato corsi di formazione per il proprio personale secondo quanto previsto dall’accordo stesso”.

NUOVA NORMATIVA SULLA SEGNALETICA: PUBBLICATA LA UNI EN ISO 7010:2012 La UNI EN ISO 7010:2012 è una norma che con-tiene una raccolta di simboli registrati ed armo-nizzati riconosciuti universalmente, creata con l’intenzione di armonizzare a livello internazio-nale i simboli della segnaletica di sicurezza. Alcuni di questi simboli sono noti, altri total-mente nuovi. Su alcuni di questi sono stati effettuati test di comprensibilità sia in paesi Europei che extraeuropei. A causa di un sem-pre maggior numero di lavoratori di diversa madrelingua, le istruzioni ed informazioni di sicurezza, basate sul testo, non sono state più giudicate sufficienti. Si è pertanto creato uno standard internazionale per i segnali di sicurezza che utilizzasse solo pittogrammi che potessero essere facilmente compresi indi-pendentemente dalla lingua, cultura o abilità. Nonostante in Europa questo principio fosse già riconosciuto, l’armonizzazione dei simboli a livello continentale non aveva mai avuto un riconoscimento ufficiale. Con il recepimento della norma ISO 7010 questa carenza è stata colmata.L’UNI ha pubblicato la norma lo scorso 18 ot-tobre 2012, ritirando contestualmente le norme nazionali interessate, secondo quanto prevede il regolamento di recepimento del CEN (Comi-tato Europeo di Normazione). Si può affermare che nulla vieta la normale circolazione di se-gnali contenenti simboli del Decreto Legislati-vo 81/2008, fino a nuove disposizioni. È impor-tante sapere che la UNI EN ISO 7010 si applica a tutti gli ambienti di lavoro di tutti i settori, con eccezione di quelli già in passato esclusi.

VERIFICA PERIODICA ATTREZZATURE, MINI-STERO LAVORO PUBBLICA DECRETO TARIFFEPubblicato nella sezione Norme del sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali,

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il Decreto Dirigenziale del 23 novembre 2012, di cui all’art.3, comma 3 del D.M. 11 aprile 2011, con cui sono state determinate le “Tariffe per le attività di verifica periodica delle attrezzature di lavoro di cui all’allegato VII del decreto legislati-vo 9 aprile 2008, n.81 e successive modifiche e integrazioni”.Per ogni tipologia di attrezzatura è determinata la tariffa relativa alla “Prima verifica” e la tariffa da applicare in occasione di “Verifica periodica successiva alla prima”.Con l’art. 2 il decreto stabilisce che le tariffe saranno aggiornate automaticamente ogni due anni a decorrere dalla data di entrata in vigo-re del presente decreto sulla base degli indici ISTAT dei prezzi al consumo per famiglie di operai ed impiegati rilevati al mese che precede l’aggiornamento.

REGOLAMENTO CLP: LA SCADENZA DEL 1 DI-CEMBRESi ricorda che a decorrere dalla data del 01/12/2012 non è più applicabile la deroga di-sposta dal Regolamento UE 1272/2008 (Regola-mento CLP), che consentiva di non ri-etichetta-re e non re-imballare, secondo i nuovi criteri di-sposti dal Regolamento stesso, le sostanze che erano state immesse sul mercato prima della data del 01.12.2010. Si tratta delle cosiddette “sostanze a scaffale” ossia quelle sostanze che sono già uscite dai magazzini del produttore e che sono “sugli scaffali” del rivenditore.La deroga in parola disponeva infatti che tali sostanze potessero mantenere la classificazio-ne e l’imballaggio in conformità alla direttiva 67/548/CEE e successive modifiche, cioè in conformità al regime in essere prima dell’entra-ta in vigore del Regolamento CLP.A decorrere dalla data del 01/12/2012 anche le sostanze che fino ad oggi hanno usufruito della deroga dovranno essere ri-etichettate e re-im-ballate secondo i criteri del Regolamento CLP.Si precisa inoltre che, sempre a partire dal 1° dicembre 2012, le Schede di Sicurezza di tali sostanze dovranno essere conformi alle pre-scrizioni dell’allegato I del Regolamento UE 453/2010 (modifica dell’Allegato II di Reach in materia di schede di sicurezza).

CIRCOLARE DEL MINISTERO: DIVIETO DI UTI-LIZZO DI ALCUNI ACCESSORI PER DECESPU-GLIATORI PORTATILI Il 23 ottobre scorso,il Ministero del Lavoro ha pubblicato la Circolare numero 24 “Divieto d’uso a seguito della decisione della commis-sione europea relativa al divieto di immissione sul mercato di accessori di taglio del tipo a fla-gelli per decespugliatori portatili”.La Circolare ribadisce il divieto d’utilizzo di accessori da taglio, del tipo a flagelli per dece-spugliatori portatili, come stabilito dal Decreto del 26 aprile 2012 del Ministero dello Sviluppo. Gli strumenti in oggetto, caratterizzati da parti metalliche collegate tra loro, possono far “insor-gere rischi residui significativamente più elevati di rottura durante il funzionamento e di proiezio-ne di oggetti rispetto alle lame metalliche costi-tuite da un singolo elemento. Le parti metalliche degli accessori di taglio del tipo a flagelli e i loro organi di collegamento sono sottoposti a ripetutielevatisforzimeccaniciallorchéentranoin contatto con pietre, rocce e altri ostacoli e sono soggetti a rotture e a essere proiettati ad alta velocità. Possono inoltre provocare la pro-iezione di pietre con energia superiore a quella determinata dalle lame metalliche costituite da un singolo elemento. I dispositivi di protezione di cui sono dotati i decespugliatori portatili non possono assicurare un’adeguata protezione contro gli accresciuti rischi provocati dagli ac-cessori di taglio del tipo a flagelli costituiti da parti metalliche collegate”.

AmbIENTE

NUOVO REGOLAMENTO UTILIZZO TERRE E ROCCE DA SCAVO Il 21 settembre è stato pubblicato sulla Gaz-zetta Ufficiale n. 221 il decreto 10 agosto 2012, n. 161 che disciplina l’utilizzazione delle terre e rocce da scavo. Tale decreto si applica alla gestione dei materiali da scavo, ad esclusione dei rifiuti provenienti direttamente dall’esecu-zione di interventi di demolizione di edifici o altri manufatti preesistenti, la cui gestione è di-sciplinata ai sensi della parte quarta del D.Lgs. n. 152/2006.

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17HS+E magazine

Il Regolamento chiarisce che i materiali da scavopossonocontenere, sempreché la com-posizione media dell’intera massa non presenti concentrazioni di inquinanti superiori ai limiti massimi previsti dal presente Regolamento, anche i seguenti materiali: calcestruzzo, bento-nite, polivinilcloruro (PVC), vetroresina, miscele cementizie e additivi per scavo meccanizzato. Inoltre definisce i seguenti elementi principali: • pianodiutilizzopreliminare;• requisitiperlacaratterizzazioneambientale;• requisitiperildeposito;• documentodi accompagnamentoper il Tra-

sporto;• dichiarazionediavvenutoutilizzo.L’allegato 3, infine, chiarisce cosa può essere considerato normale pratica industriale (ridu-zioni volumetriche, vagliature, stabilizzazione, asciugatura, ...).I l provvedimento è entrato in vigore il 06/10/2012; da tale data (per quanto previsto dalla legge 24 marzo 2012, n. 27) risulta abro-gato l’art. 186 del D.Lgs. 152/2006.

ULTERIORE CHIARIMENTO SUL PAGAMENTO DEL CONTRIBUTO SISTRI (anno 2012)In Gazzetta Ufficiale n. 284 del 05 dicembre 2012 è stato pubblicato il D.M. 17 ottobre 2012, n. 210 “Regolamento concernente modifiche al decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 25 maggio 2012, n. 141 (SISTRI)” che elimina la contraddizione tra il Re-golamento Sistri (DM 52/2011) e il D.L. 83/2012 (art. 52, comma 2) riguardo la sospensione del pagamento del contributo SISTRI per l’anno 2012, confermando la sospensione stessa. L’art. unico del DM 210 stabilisce infatti che: “All’articolo 7, comma 3, del decreto del Mini-stro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare del 18 febbraio 2011, n. 52 [...] è sop-presso il seguente periodo: «Per l’anno 2012 il pagamento del contributo deve essere effettua-to entro il 30 novembre»”.

PREVENZIONE INcENdI

È stato Pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 28 agosto 2012 il Decreto del Ministero dell’Interno del 7 agosto 2012, recante le modalità di pre-

sentazione delle istanze concernenti i procedi-menti di prevenzione incendi e la documenta-zione da allegare, ai sensi del DM 151/2011.Si informa che a partire dal 27 novembre 2012 le domande per l’avvio di procedimenti di pre-venzione incendi dovranno essere conformi al nuovo emendamento. Il provvedimento in particolare sostituisce il decreto del Ministro dell’Interno 4 maggio 1998, recante “Disposi-zioni relative alle modalità di presentazione ed al contenuto delle domande per l’avvio di procedimenti di prevenzione incendi, nonchéall’uniformità dei connessi servizi resi dai Co-mandi provinciali dei vigili del fuoco”, adottato ai sensi del precedente regolamento di preven-zione incendi di cui al D.P.R. n. 37 del 1998.Al fine di garantire l’uniformità delle procedure, nonchélatrasparenzaelasemplificazionedeiprocedimenti relativi alla prevenzione incendi dell’attività amministrativa, il Ministero dell’In-terno ha approvato le modalità di presentazio-ne attraverso lo sportello unico per le attività produttive (SUAP).Il provvedimento regolamenta i contenuti e i relativi allegati per ciascuna delle seguenti istanze:• istanzadellavalutazionedeiprogetti;• segnalazione Certificata di Inizio Attività

(SCIA);• attestatodi rinnovoperiodicodi conformità

antincendio;• istanzadideroga;• istanzadiNullaOstadiFattibilità(NOF);• istanzadiverificaincorsod’opera;• istanzadivoltura.Si evidenzia in seguito le modifiche alle attività esistenti rilevanti ai fini della sicurezza antin-cendio che comportano variazione delle pre-esistenti condizioni di sicurezza antincendio – soggette agli obblighi di cui all’art. 4- comma 6 – del DPR 1 agosto 2011, n. 151:

Variazioni delle sostanze o delle miscele A. pericolose comunque detenute nell’attività, significative ai fini della sicurezza antincen-dio:

incremento delle quantità complessiva in a) massa di una qualsiasi sostanza o misce-la pericolosa;sostituzione di sostanza o miscela peri-b)

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colosa che comporti aggravio ai fini antin-cendio.

Modifiche dei parametri significativi per la de-B. terminazione della classe minima di resistenza al fuoco dei compartimenti tali da determinare un incremento della classe esistente.Modifica di impianti di processo, ausiliari e C. tecnologici dell’attività, significativi ai fini della sicurezza antincendio, che comportino:

incremento della potenza o della energia a) potenziale;modifica sostanziale della tipologia o del b) layout di un impianto.

Modifiche funzionali significative ai fini della D. sicurezza antincendio:

modifica sostanziale della destinazione a) d’uso o del layout dei locali dell’attività;modifica sostanziale della tipologia o del b) layout del sistema produttivo;incremento del volume complessivo degli c) edifici in cui si svolge l’attività:modifiche che riducono le caratteristiche di d) resistenza al fuoco degli elementi portanti e separanti dell’edificio o le caratteristiche di reazione al fuoco dei materiali;modifica sostanziale della compartimen-e) tazione antincendio, dei sistemi di ventila-zione naturale o meccanica, dei sistemi di protezione attiva contro l’incendio.

Modifica delle misure di protezione per le per-E. sone:

incremento del numero degli occupanti ec-c) cedente il dimensionamento del sistema di vie d’uscita;modifica delle tipologie degli occupanti (es. d) anziani, bambini, diversamente abili …) o loro diversa distribuzione;modifica sostanziale dei sistemi di vie e) d’uscita, dei sistemi di protezione degli oc-cupanti e dei soccorritori, dei sistemi di rile-vazione e segnalazione di allarme incendio, dell’accesso all’area ed accostamento dei mezzi di soccorso, della comunicazione con altre attività.

DECRETO MINISTERIALE N. 200 DEL 31 OTTO-BRE 2012. NUOVA MODULISTICA DI PREVEZIO-NE INCENDIA seguito del Decreto Ministeriale DCPST (Dire-zione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza

Tecnica ) n. 200 del 31/10/2012 sono stati nuova-mente modificati i moduli di presentazione delle istanze per la prevenzione incendi. In particolare, la nuova modulistica è composta da 19 modelli, i quali sono già vigenti a partire dal 27/11/2012 e, contestualmente, tutta la vecchia modulistica non è più utilizzabile. I file dei modelli sono resi disponibili nell’appo-sita sezione dedicata alla modulistica del sito dei Vigili del Fuoco (www.vigilfuoco.it).

FACILITAZIONE SULL’UTILIZZO DI PRODOTTI IN-NOVATIVI PER LA PROTEZIONE ANTINCENDIO NELLE COSTRUZIONICon la Circolare 14229/2012, emanata dal Dipar-timento del Vigili del Fuoco del Ministero dell’In-terno, si evidenzia che l’idoneità di sicurezza antincendio per l’impiego dei prodotti di costru-zione viene attestata solitamente da specificazio-ni tecniche elaborate da organismi europei come Cen, Cenelec ed Eota, grazie alle quali si ottiene la marcatura CE.Il Dipartimento dei Vigili del Fuoco ha emanato il 19 novembre scorso la lettera circolare VVF 14229/2012 relativa all’impiego di prodotti e siste-mi per la protezione antincendio delle costruzio-ni. Il comando dei VVF ha diffuso il documento per rispondere a numerose richieste da parte di ingegneri, architetti, geometri e periti industriali in merito alla possibilità di impiegare prodotti da costruzione di tipo innovativo per le attività sog-gette al controllo di prevenzione incendi.La circolare evidenzia il fatto che, in mancanza delle specificazioni di legge, i materiali da co-struzione innovativi possono essere impiegati nei progetti che riguardano attività sottoposte a controllo di prevenzione incendi “previa adegua-ta valutazione dei rischi connessa all’impiego dei medesimi da parte del professionista”.L’utilizzo e l’impiego di tale materiali dovrà es-sere accompagnato da adeguate certificazioni di prova rilasciate da organismi autorizzati.

EdIlIZIA E TERRITORIO

LE AGEVOLAZIONI FISCALI PER IL RISPAR-MIO ENERGETICOIl decreto legge n. 83/2012 (convertito dalla leg-ge n. 134 del 7 agosto 2012) ha prorogato al

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30 giugno 2013 la detrazione fiscale del 55%. Dal 1° luglio 2013 l’agevolazione sarà invece sostituita con la detrazione fiscale del 36% pre-vista per le spese di ristrutturazioni edilizie che, dal 2012, non ha più scadenza. Grazie, infatti, all’introduzione nel Testo unico delle imposte sui redditi (DPR 917/1986) dell’art. 16-bis (Detra-zione delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici), l’agevolazione del 36% è stata resa strutturale e definitiva.Le disposizioni che regolano la materia dei bene-fici fiscali per il risparmio energetico sono state più volte modificate e, di conseguenza, negli ul-timi anni sono cambiate anche le procedure da seguire per poterne usufruire.Per esempio:• èstatoprevistol’obbligodiinviareunacomu-

nicazione all’Agenzia delle Entrate, quando i lavori proseguono oltre un periodo d’imposta;

• èstatomodificatoilnumerodirateannuali incui deve essere ripartita la detrazione;

• èstatasostituitalatabelladeivalorilimitedel-

la trasmittanza termica;• èstatoprevistol’esonerodellapresentazione

dell’attestato di certificazione (o qualificazio-ne) energetica per la sostituzione di finestre, per l’installazione dei pannelli solari e per la sostituzione di impianti di climatizzazione in-vernale;

• è stata ridotta (dal 10 al 4%) la percentualedella ritenuta d’acconto sui bonifici che ban-che e Poste hanno l’obbligo di operare;

• dal 2012, la detrazione è stata estesa allespese per interventi di sostituzione di scal-dacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitari;

• èstatoeliminatol’obbligodiindicareilcostodella manodopera, in maniera distinta, nella fattura emessa dall’impresa che esegue i la-vori.

In questa guida sono descritti i vari tipi di inter-vento per i quali si può fruire della detrazione del 55% e gli adempimenti necessari per ottenerla.

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