HOVER DIVER MANUAL - esaweb.netLaura Careddu Testi: Renato Romor Illustrazioni: Stefano Trainito,...

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HOVER DIVER MANUAL

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HOVER DIVER

MANUAL

ESA ® European Scuba Agency E’ vietata la riproduzione di questo manuale o di sue singole partiProduct n° M0027

A cura di Mauro Bertolini

Progetto formativo, sviluppo, consulenza e revisioni: MauroBertolini, Mario Romor, Enrico Firpo, Egidio Trainito, MariaLaura Careddu

Testi: Renato Romor

Illustrazioni: Stefano Trainito, Jacopo Pasqualotto

Foto: E. Trainito, E. Firpo, M. Tsuruoka, M. Romor

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IndiceIntroduzione

5 Il biglietto da visita dei subacquei

Capitolo Uno6 Cosa Imparerai6 La zavorra 8 Il GAV9 La muta stagna

10 Le fruste 11 Rilassamento12 Tecniche in acqua13 La discesa nel blu15 Hovering17 L’abbrivio19 L’assetto e la respirazione20 Contatti con il fondo21 Risalita senza la cima23 Verifica della pesata dopo l’emersione24 Il rebreather25 Complimenti!26 Cosa hai imparato?

Capitolo Due28 Cosa imparerai28 Archimede29 Densità30 Assetto e profondità32 Perché l’assetto neutro?32 Immersioni in aree protette33 Fotografia e videoripresa34 Immersioni profonde e nel blu34 Immersioni in corrente35 Siti archeologici36 Luoghi chiusi36 Orientamento37 Uso della muta stagna38 Diventare professionisti38 Complimenti!39 Cosa hai imparato?

Capitolo Tre41 Immersioni in acque libere

Appendice46 ESA

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Il biglietto da visitadei subacqueiHai mai visto una guida subacquea librarsi a mez-z’acqua, come un colibrì, o fermarsi all’improvvisoper non disturbare gli organismi incontrati in mododa permettere a tutti i subacquei del gruppo di osser-varli? Sicuramente sarai rimasto positivamente col-pito da tanta maestria e avrai desiderato di poter-ti muovere sott’acqua allo stesso modo.Lo scopo principale del corso ESA HoverDiver è proprio quello di aiutare concreta-mente i subacquei a migliorare e perfeziona-re le tecniche di controllo della galleggiabilitàe della posizione del corpo in acqua.Il controllo dell’assetto è di fondamentaleimportanza per qualsiasi genere di attivitàsubacquea, dai primi livelli sino ai livelliprofessionali o addirittura alle attività sub-acquee di tipo tecnico.Già nel corso ESA Open Water Diver l’as-setto viene messo in primo piano e i sub-acquei hanno modo di provare sva-riate volte gli esercizi fondamentalie apprezzare il valore che la gestio-ne dell’assetto può avere in immer-sione: evitare danni all’ambiente,fare meno fatica, divertirsi di più,consumare meno aria, preservare l’attrezza-tura sono esempi concreti di quanto sia utileimparare ed affinare queste tecniche.Nell’ambiente subacqueo spesso si sente direche un buon controllo dell’assetto è il miglior“biglietto da visita” per un subacqueo, perimmergersi in alcune località o su particolarisiti è necessario poter dimostrare di riuscire amantenere una determinata quota per tutta ladurata dell’immersione senza toccare il fondo osollevare sedimento.La pratica in acqua è sicuramente la via miglioreper raggiungere i migliori risultati, tuttavia la parte-cipazione al corso ESA Hover Diver consente dimigliorare le tecniche fondamentali e scoprire gliaspetti più nascosti legati al controllo dell’assetto,

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Capitolo UnoCosa impareraiIn questo capitolo parleremo degli effetti che laposizione e la configurazione dell’attrezzatura pos-sono avere sul controllo dell’assetto in acqua. Inparticolare vedremo come gestire e sistemare ade-guatamente la zavorra, il GAV e le fruste provenien-ti dagli erogatori.Scopriremo come le pratiche di rilassamento possa-no essere utili per migliore le tecniche d’immersio-ne e come comportarsi nelle diverse fasi dell’im-mersione per applicare al meglio il controllo dell’as-setto, per fare meno fatica, stare più comodi, con-sumare meno aria, preservare l’attrezzatura e pro-teggere l’ambiente. Se non lo sai già, scoprirai checon particolari autorespiratori subacquei, la respira-zione non influenza significativamente la galleggia-bilità.

La zavorraPraticando l’attività subacquea è spesso necessarioutilizzare un sistema di zavorra per contrastare laspinta positiva dovuta principalmente all’impiegodelle mute protettive per subacquei. La quantità dizavorra usata dipende sensibilmente dal tipo dimuta usata: maggiore è lo spessore della muta,maggiore sarà la quantità di zavorra da indossa-re. In alcune località tropicali, i subacquei usanoimmergersi senza muta e, proprio per questo, moltepersone riescono a gestire correttamente l’immersio-ne anche senza l’impiego dei pesi. Secondo la loca-lità scelta ed il periodo dell’anno, ti troverai a doverrispondere a questa domanda: “Di quanti pesi hobisogno e com’è preferibile posizionarli?”Quando ti iscriverai per una settimana di immersio-ni, durante una vacanza per subacquei, la stessadomanda ti sarà rivolta dal personale che incontre-rai al desk del centro immersioni che dovrà occu-parsi della preparazione della tua attrezzatura. Ilmiglior modo per dare una risposta corretta è sicu-ramente quello di effettuare la verifica della pesa-ta in acqua, così come è insegnato già nel corsoESA Open water Diver: entra in acqua con tutto l’e-quipaggiamento che intendi usare (compreso: mac-china fotografica, cinepresa, torcia subacquea, ecc.)respira dall’erogatore, trattieni un respiro normale e

Tirando lamanigliachiara sisgancia rapidamentela zavorraintegrata nel GAV

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scarica il GAV, dovresti fluttuare con l’acqua alivello degli occhi, senza muovere le mani e lepinne. Se tendi ad affondare, gonfia immediata-mente il GAV e togli peso dalla tua zavorra. Se inve-ce tendi a galleggiare, aggiungi peso alla zavorra.Potrai aggiungere o togliere pesi fino a raggiungerela condizione ideale che ti permetterà di iniziarel’immersione semplicemente scaricando il GAV edeffettuando una bella espirazione. Durante questocorso farai esperienza su questa tecnica e potrai sta-bilire, assieme all’Istruttore, la quantità esatta dipeso necessaria per immergerti comodamente indeterminate condizioni.Se cambi località, periodo dell’anno, attrezzatu-ra o varia la quantità di sale disciolta nell’acqua,dovrai ripetere l’operazione per stabilire la“nuova” quantità di zavorra che ti occorre.Ritornando alla domanda “quanti pesi ti servono”rivolta dal Diveleader o dall’Istruttore di un centro,potrai rispondere facendo un calcolo che consideril’ultima verifica della pesata che hai effettuato, iltipo di attrezzatura che userai e la salinità (densità)dell’acqua in cui farai le immersioni. Non sempre infatti è possibile fare direttamente lapesata, in alcuni casi è necessario stabilire unaquantità di piombo da portare in barca o in prossi-mità del punto d’ingresso dove effettuare la provadell’assetto in acqua.Esistono tabelle che indicano approssimativamentela quantità di zavorra necessaria in base al tipo dimuta ed al peso corporeo. In realtà è molto difficileche ci sia corrispondenza in quanto a parità di pesoil corpo umano può essere più o meno denso edavere un volulme diverso, inoltre anche altre com-ponenti dell’attrezzatura, oltre alla muta, influisconosulla galleggiabilità: tipo di bombola, tipo di GAV, ilfatto di avere uno o due erogatori (intesi come primistadi), accessori, ecc. Per questo è preferibile registrare la pesata nellogbook ed iniziare l’immersione solo dopoaver effettuato la verifica della pesata in acqua.La dislocazione dei pesi gioca un ruolo importantesulla posizione del corpo in acqua, le prove pratichecon l’Istruttore ti aiuteranno a mettere a punto laconfigurazione più adatta. In ogni caso consideraquanto segue: - se usi una cintura di zavorra tradizionale o con letasche, prova a mettere i pesi equamente distribuitisui fianchi e in avanti in modo tale da controbilan-ciare il peso della bombola;.

1GAV dotatodi appositatasca per lazavorra integrata

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- se usi un sistema Integrato nel GAV dovresti giàavere un bilanciamento ottimale distribuendo equa-mente i pesi nelle apposite “tasche”; - se usi una muta umida di spessore elevato o unamuta stagna, i pesi possono essere distribuiti inmaniera diversa, utilizzando particolari accessoricome le cavigliere o la giberna (sistema essenzial-mente composto da una cintura con tasche per ipiombi ed un particolare imbrago che serve a distri-buire il peso anche parte superiore del busto).Per prevenire la perdita accidentale dellazavorra, controlla sempre che la fibbia dellacintura e le tasche per i pesi siano stati chiusi

correttamente. Verifica inoltre che siapossibile liberarsi dei pesi, rapidamentee con una sola mano, in caso di neces-sità.Considera che l’aria respirata durantel’immersione determina una diminuzio-ne del peso della bombola che influiscesulla galleggiabilità del subacqueo, perquesto puoi prevedere di iniziare l’im-mersione con una piccola quantità dipeso in più rispetto alla condizione diassetto neutro stabilita attraverso laverifica dell’assetto in acqua. Puoi sta-bilire di aggiungere un Kg e ricontrol-lare la pesata alla fine dell’immersioneper stabilire con maggiore precisionela tua pesata neutra.Ricorda di scrivere sempre sul log

book l’attrezzatura impiegata e laquantità di zavorra utilizzata.

Se ricorri all’uso delle cavigliere, ricordache il loro peso va sottratto dal peso della

cintura o del GAV.

Il GAVE’ lo strumento che, per certi aspetti, ci fa assomi-gliare a dei pesci. La maggior parte delle specie dipesci sono infatti dotate di un “GAV naturale”chiamato vescica natatoria, un sacchetto conte-nente gas, che si trova all’interno del loro corpo. Ipesci possono variare il volume della vescica nata-toria in modo da trovare la posizione desideratanella colonna d’acqua. Allo stesso modo, il subac-queo può variare il proprio volume sfruttando la“bolla di gas” racchiusa nel GAV e di conseguenzatrovare l’assetto desiderato. Come già sai, usando

Esempio diGAV parti-colarmenteaccessoriatocon zavor-ra integrata

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l’autorespiratore a circuito aperto, anche il volumedei polmoni può essere usato per controllare laposizione in acqua, facendo ovviamente attenzio-ne a non trattenere mai il respiro. Per ottenerebuoni risultati è importante fare molta pratica nell’u-so del GAV ed utilizzarne uno di taglia adeguata. Pereffettuare la scelta migliore, puoi affidarti ai profes-sionisti di un ESA Point. Le dimensioni di un GAVsono importanti non solo per la comodità ma ancheper la sicurezza del subacqueo, un GAV troppo pic-colo potrebbe influire negativamente sulla respira-zione e non garantire la galleggiabilità ottimale incaso di necessità. Un GAV troppo largo può causare problemi di sta-bilità e spingere sott’acqua il subacqueo che lo gon-fia eccessivamente durante la sosta in superficie. Se ancora non hai acquistato il tuo primo GAV chie-di ai tuoi compagni d’immersione o al personale diun ESA Point, di provare modelli diversi e di offrirtisuggerimenti, in questo modo avrai maggiori possi-bilità di acquistare quello più adatto a te.La posizione del GAV sulla bombola può influi-re sensibilmente sulla posizione del subacqueoin acqua, inizia seguendo le indicazioni del produt-tore, successivamente, se lo ritieni opportuno, provaa montarlo una volta leggermente più in alto edun’altra volta leggermente più in basso, in modo daapprezzare le differenze e adottare la posizione piùidonea al tipo di assetto che voi ottenere.I GAV possono essere dotati di numerosi ozional, trai quali le valvole di scarico rapido, che in alcunimodelli possono essere montate sia sulla partesuperiore sia su quella inferiore, quest’ultima opzio-ne consente al subacqueo di scaricare il GAV diret-tamente dalla posizione orizzontale con la testaorientata verso il basso, senza perdere tempo permettersi in verticale con la testa in alto.

La muta stagnaPer immergersi tutto l’anno, in acque temperate efredde, molti subacquei usano le mute stagne. Lemute stagne isolano il corpo del subacqueo dall’ac-qua, possono essere costruite con diversi materiali esono dotate di valvole di carico e scarico simili aquelle impiegate nei GAV. Le valvole di carico ser-vono a immettere gas all’interno della muta durantela discesa, per prevenire lo schiacciamento e l’in-gresso d’acqua e per controllare l’assetto. Quelle discarico servono per controllare l’assetto ed in parti-

1Come ilGAV, lamuta sta-gna é dota-ta di valvo-le di caricoe scarico

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colare la velocità di risalita. Per usare corretta-mente la muta stagna è consigliabile riceverel’adeguata formazione da un Istruttore ESA qua-lificato, frequentando il corso ESA Dry Diver.Acquisite le competenze e le tecniche necessarie,scoprirai che la muta stagna consente di assumereuna posizione ancora più comoda in acqua e disfruttare il controllo dell’assetto in modo davveroottimale sia per la posizione e il sostentamento delcorpo sia per la protezione dell’ambiente.

Le FrusteNei corsi precedenti hai appreso che l’acqua ècirca 800 volte più densa dell’aria, questa carat-teristica influisce sensibilmente sui movimenti esugli spostamenti effettuati dai subacquei in immer-sione. Un movimento che, fatto fuori dall’acqua, haun effetto quasi nullo, fatto in immersione puògenerare altri movimenti e addirittura degli sposta-menti. Basti pensare ad una persona che nuota eavanza nell’acqua effettuando delle bracciate, se lastessa persona facesse lo stesso movimento adagia-ta sopra un carrellino, fuori dall’acqua, molto pro-babilmente rimarrebbe ferma o quasi. Grazie allasua densità l’acqua offre al nuotatore un “puntod’appoggio” diverso dall’aria. Tutto questo può aiu-tarci a capire perché, per fare meno fatica, consu-mare meno aria e divertirsi di più, è utile avere unaforma che sposti la minor quantità d’acqua possibi-le e assumere una posizione orizzontale in fase diprogressione. L’ideale è avere una forma affuso-lata e compatta, simile a quella di quasi tutti glianimali acquatici che devono compiere importan-ti spostamenti in acqua. Pensa alla forma dei tonni,dei delfini, delle foche, degli squali, ecc. Lo squalobalena, pur essendo gigantesco, si sposta moltovelocemente e con movimenti minimi anche in virtùdella sua forma affusolata e compatta ovvero idro-dinamica. Le fruste provenienti dagli erogatori pos-sono giocare un ruolo molto importante nell’assu-mere e mantenere un assetto idrodinamico. E’ importante configurare con cura il proprio autore-spiratore, fissando le fruste con gli appositi accessorie disponendole in modo che siano il più possibilevicino al GAV ed al corpo del subacqueo, per questopuò essere molto utile il controllo pre-immersione.fissare le fruste correttamente aiuta a ridurre l’attritoed il rischio di impigliamenti e previene possibilidanni all’ambiente sommerso e all’attrezzatura.

Molti GAVsono dotatidi apposita sede per fissare lafrusta digonfiaggio

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RilassamentoPrima di ogni competizione è facile osservare gliatleti che si preparano alla loro migliore prestazio-ne, si isolano, si concentrano e cercano di rilassarsiil più possibile, tentando di liberare la mente daogni pensiero. Cercano di immaginare se stessicompiere il percorso o il gesto atletico nelmodo migliore possibile, ripassando ogni mini-mo particolare. Lo stesso può essere capitatoanche a te, magari in modo più naturale, ti sarai tro-vato a concentrarti sulla preparazione dell’attrezza-tura e ad immaginarti in immersione, sospeso amezz’acqua circondato da pesci curiosi e ritrovartinaturalmente al momento della discesa, già prontoper diventare tutt’uno con l’ambien-te acquatico. Se non ti è capitatoprova a farlo, altrimenti cerca dicurare ulteriormente questa tecnicain modo da godere al massimo dellesensazioni offerte dall’immersionesubacquea. Sono sufficienti alcuni minuti, chiu-di gli occhi e concentrati sulla respi-razione, cerca di effettuare atti lentie profondi e di visualizzarti mentresei sospeso a mezz’acqua immobile,con la consapevolezza che con pic-coli colpi di pinna puoi liberamentespostarti immerso nell’ambiente eosservare gli organismi che vivonosul fondo, senza disturbarli, avvoltoda un branco di pesci incuriositi;basterebbe un piccolo movimentobrusco per rompere l’incantesimo efarli fuggire in un baleno ma il tuocontrollo dell’assetto ti consente dirimanere immobile ad osservarli.Ora sei rilassato e concentrato, con-tinua a respirare lentamente e pro-fondamente e riapri gli occhi, ti sem-brerà di svegliarti da un sogno ma inrealtà stavi solo immaginando quel-lo che potrà accadere durante la tuaimmersione.Questo è un esempio, ognuno di noi può ricer-care e mettere a punto la tecnica di concentra-zione migliore, per esempio, alcune persone pre-feriscono immaginare la sensazione data dal contat-to del corpo con l’acqua e dal fatto di essere sospe-si senza un “sotto” ed un “sopra” in totale assenza di

1... immaginadi essere inassetto per-fetto, immer-so nell’am-biente che ticirconda...

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peso.Questi esercizi hanno la capacità, di predisporrepositivamente il subacqueo all’incontro con l’am-biente in cui sta per tuffarsi.L’Istruttore ti offrirà i suggerimenti per trovare la giu-sta concentrazione e il miglior rilassamento.

Tecniche in acquaDurante i momenti di svago, l’essere umano va allaricerca di sensazioni e momenti importanti che lasci-no un ricordo positivo ed indimenticabile. Ciò spie-ga perché, durante una passeggiata, capita di soffer-marsi su ogni punto panoramico, magari per osser-vare meglio un tramonto o semplicemente il pae-saggio e la natura circostante. Per apprezzare ogni particolare e godere delle mera-viglie offerte dall’ambiente esplorato, è importante

muoversi lentamente, senza fretta,secondo il proprio ritmo.Un’andatura veloce, unita al conse-guente impegno fisico, non per-metterebbe di cogliere tutti i parti-

colari e di valutare adeguatamente ogniosservazione.Sott’acqua avviene la stessa cosa, anzi è pos-sibile affermare che per via della maggioredensità, questo fenomeno è ulteriormenteamplificato. Immagina di procedere in

immersione ad un ritmo molto rapido, proba-bilmente non potresti osservare la maggior partedel paesaggio, degli organismi acquatici e deglieventi che continuamente si avverano davanti agliocchi di un subacqueo attento. Il subacqueo che,grazie al giusto controllo dell’assetto, può procede-re con calma, sorvolando con il minimo impat-to l’ambiente sommerso, ha molte più possibilitàdi scorgere un pesce pettine che, con un guizzo, situffa dentro la sabbia, un piccolo nudibranco chepascola tra le foglie delle alghe che ricoprono unaparete o un’aquila di mare che, materializzandosidal blu, passa vicina ed indisturbata a pochi metri. Viceversa, il subacqueo che è costretto a pinneggia-re continuamente per sostenersi, oltre ad essere dis-tratto dall’impegno fisico, tende a passare veloce,senza osservare i particolari, colpendo il fondale emolti organismi con le pinne e sollevando il sedi-mento che riduce la visibilità, suscitando il disap-punto dei subacquei che partecipano alla stessaescursione; per non parlare delle possibili reazioni

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di fotografi e cineoperatori!Ogni subacqueo gode di un privilegio particolare: lapossibilità visitare un mondo meraviglioso checonsente davvero di “immergersi” nell’ambien-te naturale, a stretto contatto con gli organismiche lo popolano. Per questo è importante fare unosforzo cosciente ed impegnarsi per affinare le tecni-che subacquee fin dall’inizio, sistemare correttamen-te l’attrezzatura e sfruttare i vantaggi offerti dallepratiche di rilassamento.Ricorda, prima di ogni immersione, di verificare insuperficie la quantità corretta di zavorra. In super-ficie, gonfia il GAV e cerca di non agitare lepinne senza motivo, ogni volta che ti adagi sulfondo, fallo prestando la massima attenzione eprima di iniziare a pinneggiare assicurati che lepinne siano staccate dal fondo e orientare orizzon-talmente. Queste piccole accortezze contribuirannonotevolmente al conseguimento degli scopi appenadescritti.

La discesa nel bluLe immersioni iniziano con unadiscesa che, come hai imparato neicorsi precedenti, è bene avvengasfruttando un riferimento come unacima, una parete sommersa o il pro-filo del fondale. Tuttavia, in questo corso affineremole tecniche per scendere senza ilcontatto fisico con la cima, diretta-mente nel blu. Imparerai come con-trollare la galleggiabilità in modo dapoter interrompere la discesa inqualsiasi momento e senza alcunosforzo. Dovresti imparare a scende-re in modo da essere pressochéin “hovering” ad ogni puntodella discesa. In questo modopotrai fermarti agevolmente in casodi difficoltà alla compensazione, peraspettare gli altri subacquei o laguida, per osservare l’ambiente o per valutare glieffetti dell’azoto in un’immersione profonda. Unesercizio simile a questo è infatti previsto durante ilcorso ESA Advanced Diver, proprio nell’immersioneprofonda. Perché può essere utile scendere senza utilizzare lacima? Sicuramente è meglio avere sempre un buon

Durante ladiscesa éimportanteguardarsi av i c e n d a ,r i m a n e r evicini e allostesso livello

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riferimento per la discesa e tutte le volte che hai adisposizione una cima è sicuramente preferibi-le scegliere di immergersi nelle sue immediatevicinanze. Puoi comunque allenarti a scenderesenza toccarla e in caso di necessità allungare unamano ed afferrarti ad essa. Se non ti è già capitato,scoprirai che in alcune zone d’immersione moltorinomate ed interessanti per i subacquei, come leMaldive ed il Mar Rosso, i subacquei si immergonoda barche non ancorate e quindi senza la possibili-tà di un riferimento. Considera che in alcune zoneparticolarmente belle, le imbarcazioni non si posso-no ancorare per particolari regolamenti locali.Questo tipo di immersioni sono universalmentedefinite immersioni in drift o in corrente (ovverodalla barca alla deriva, non ancorata), i subacquei sipreparano con meticolosa cura e, al segnale (di soli-to un ripetuto: “jump!”) del responsabile di bordo,entrano in acqua molto velocemente ed iniziano ladiscesa nel modo stabilito durante il brieifng. Dopol’ingresso in acqua dei subacquei, la barca si lasciatrasportare dalla corrente o si allontana usando ilmotore. Alla fine dell’immersione i subacqueiriemergono lungo una cima nel punto prestabilito dicomune accordo con il Capitano, dove la barca saràpronta ad accoglierli. In questo caso, anche le pro-cedure di risalita sono particolari: ne parleremo trapoco.Per effettuare una buona discesa senza barca anco-rata è fondamentale ascoltare attentamente ilbriefing della guida e rispettare le indicazionistabilite. Se ti immergi con altri subacquei, senza lapresenza di un professionista, assicurati di stabilirebene le procedure assieme agli altri partecipanti.Potresti scoprire che in alcuni casi (immersioni riser-vate ai più esperti) sarà necessario entrare in acquaed iniziare immediatamente la discesa. In questocaso è importante non perdere di vista la guidae il resto del gruppo, solitamente è prevista unasosta a poca profondità per raccogliere il gruppo econtinuare la discesa. Nella maggior parte dei casi,dopo l’ingresso la guida attende che il gruppo siformi, quindi inizia la discesa. Per evitare fatica inu-tile è importante prepararsi molto bene e, prima dientrare in acqua, essere sicuri di aver indossato tuttal’attrezzatura compresi: strumenti, pinne, maschera,pesi, ed erogatore.Per iniziare la discesa puoi agire sul pulsante discarico del GAV o su una valvola a scarico rapi-do, solitamente azionabili tramite un pomello assi-

Minitest1) La zavorra serve princi-palmente per:a) scendere molto veloce-menteb) contrastare la spintapositiva dovuta alla bom-bola caricac) contrastare la spintapositiva dovuta alla muta

2) Fissare con cura tutte lefruste negli appositiagganci serve per:a) ridurre l’attrito inacquab) prevenire danniall’ambiente e all’attrez-zaturac) sia a che b

4) Per controllare l’assetto,durante la discesa:a) immettere gradual-mente aria nel GAVb) scaricare completa-mente il GAV c) raggiungere la profon-dità di 10 metri quindiimmettere aria nel GAV

Risposte: 1c– 2 c – 3a

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curato ad una sagola o tirando verso il basso il tubocorrugato. Esistono anche GAV con i comandi inte-grati che consentono lo scarico rapido agendo su unpulsante pneumatico, collocato nel gruppo di con-trollo del GAV stesso. Mentre scarichi il GAV espiraprofondamente dentro l’erogatore, in questo modopotrai ridurre anche il volume dei polmoni e facili-tare l’inizio della discesa. Oltre a ciò, per vincere laspinta positiva rilassati e tieni le pinne ferme,con le punte rivolte verso il basso. Inizia a com-pensare immediatamente, sia le orecchie che lamaschera. Per controllare la discesa, appena senti che cominciad avere un certo abbrivio verso il basso (osserva isegnali dell’Istruttore o della guida), inizia a rimet-tere aria nel GAV a piccoli colpi,fino a ripristinare il volume cheviene via via ridotto dall’aumento diprofondità e di pressione. Quandoavrai imparato a scendere corretta-mente, sarai in grado di fermartiin ogni momento della discesa,semplicemente agendo lieve-mente sul pulsante di carico eattraverso l’uso corretto dellarespirazione. Durante il corso faraipratica assieme all’Istruttore ESA.Ricorda che in ogni discesa devisentire di avere il controllo della gal-leggiabilità, se ti senti trascinareverso il fondo, devi immettere arianel GAV fino a rallentare adeguata-mente.Come già detto, una discesa lenta è importanteper compensare facilmente, godere al meglio delpaesaggio sommerso, orientarsi correttamente, evi-tare danni all’ambiente e controllare il manifestarsidegli effetti narcotici dell’azoto nelle immersioniprofonde.

HoveringGià durante la discesa, il subacqueo dovrebbe cer-care la condizione che gli permetta di rimaneresospeso nella colonna d’acqua, senza fare fatica esenza agitarsi inutilmente. Come abbiamo visto, sein un momento della discesa devi fermarti, basta unrespiro più profondo ed un colpetto alla valvola dicarico del GAV per ritrovarti immobile a mezz’ac-qua. Questo significa che già mentre scendi stai

Con il giusto assetto, periniziare la discesa,basta scaricare il GAV edespirare

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Elicottero in hovering

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trovando la galleggiabilità neutra per cui, rag-giunta la quota prestabilita per l’immersione, saraigià in equilibrio idrostatico (da molti subacquei defi-nito hovering) e pronto per iniziare la tua escursio-ne subacquea.Il termine hovering deriva dalla lingua inglese esignifica rimanere immobile sopra qualcosa. E’ untermine usato anche in aeronautica per indicare unelicottero che rimane con estrema precisione e quasisenza muoversi ad una quota stabilita, esattamentesopra un obiettivo specifico.Molto probabilmente avrai già fatto pratica di hove-ring nei tuoi corsi precedenti, in questo corso dovrairiuscire a farlo per un tempo più lungo e con mag-

giore naturalezza. L’Istruttore ti daràtutti i suggerimenti necessari e farà inmodo di farti allenare il più possibile.Vediamo alcuni punti che possono esse-re utili per trovare un buon assetto e fareun hovering invidiabile.Se sei adagiato sul fondo, iniziaimmettendo aria nel GAV mentre staiinspirando; in questo modo potraisentire l’effetto del volume dell’a-ria aggiunta unitamente a quellodel volume dell’aria contenuta neipolmoni. Se immetti aria nel GAV infase di espirazione, inspirando potrestitrovarti in una condizione di assettopositivo ed iniziare a muoverti versol’alto; in questo caso ricorda di sca-ricare velocemente l’aria in ecces-so dal Gav ed espirare, in modo dafermare la risalita. In ogni caso, appli-

ca sempre la regola fondamentale dell’attività sub-acquea con autorespiratore: “respira continua-mente senza mai trattenere il fiato!” Come detto, immettere aria in fase inspiratoria, aiutaa capire lo stato della galleggiabilità, infatti dandopiccoli colpi al GAV ad un certo punto ti sentiraidiventare più “leggero” e ti accorgerai di perderelentamente il contatto con il fondo. A questo punto,può essere sufficiente una espirazione adeguata perfermarti e, attraverso la respirazione, mantenere l’as-setto neutro. Sembra complicato, ma con la guidadell’Istruttore scoprirai che è piuttosto facile.Quando ti staccherai dal fondo e cercherai la posi-zione a “mezz’acqua”, ti potrà capitare di sentirti sbi-lanciato sia lateralmente che longitudinalmente.Cerca di rilassarti, metti in atto le tecniche di

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visualizzazione, rimanendo vigile e concentratoper non trattenere il fiato accidentalmente.Continuando a respirare, cerca piuttosto di capirecosa succede al tuo corpo e ricorda che se ti sentispostare lateralmente, basta agire sulla posizione deipesi per ritrovare l’equilibrio. Se le gambe tendonoa salire facendoti ruotare a pancia in alto, puoi pro-vare a rilassare le gambe il più possibile, in modo dafarle diventare “più pesanti”. La posizione del GAV sulla bombola può influiresull’assetto: lasciati andare, pensa a mantenere laquota e “ascolta” il tuo corpo, a fine immersionepotrai discutere con l’Istruttore e stabilire assie-me come agire sulla configurazione dell’attrez-zatura per stabilire il giusto equilibrio.Ancora un suggerimento importante:se vuoi diventare davvero un campio-ne di controllo dell’assetto, cerca difare molto allenamento in acquepoco profonde. Leggendo il Capitolo2 scoprirai perché, nei primi metri,una piccola variazione di quota impli-ca un’importante variazione di volu-me, con la possibile perdita del con-trollo della galleggiabilità. Proprio perquesto il subacqueo che impara a con-trollare bene la galleggiabilità e l’asset-to a pochi metri, sarà molto bravoanche a profondità maggiori.Ricorda inoltre che quando riuscirai astare perfettamente immobile a mez-z’acqua, vorrà dire che, in quelmomento, stai spostando una quantitàdi acqua che pesa esattamente quanto te. L’assettoneutro è una condizione di perfetto equilibrio,quando un oggetto è in immobile a mezz’acqua,basta il peso di una piuma per farlo andare verso ilfondo.Nel secondo capitolo potrai approfondire le nozionirelative alla galleggiabilità.

L’abbrivioQuando il comandante di un’imbarcazione mette ilselettore del cambio nella posizione di neutro, essacontinua ad avanzare per forza d’inerzia; per ferma-re una barca o una nave infatti è necessario metterei motori indietro. Le barche hanno una formamolto idrodinamica, per avanzare con maggio-re facilità sulla superficie dell’acqua e ridurre i

Forme diverse per lo stessoscopo: essere idrodinamici

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tempi di spostamento da un punto all’altro ed ilconsumo di energia. Nei paragrafi precedenti abbia-mo visto che per il subacqueo è importante avereun assetto idrodinamico che consenta di offrire ilminor attrito possibile e “scivolare” meglio nell’ac-qua. Questo aspetto, unito al controllo della galleg-giabilità, permette al subacqueo di muoversi sfrut-tando il proprio abbrivio. Durante il corso proveraiad affinare le tecniche di progressione con l’aiuto edi consigli dell’Istruttore, in queste righe proveremo adescrivere alcuni esempi ed i principi fondamentali.Per provare questo divertente sistema di progressio-ne in acqua devi trovare la galleggiabilità neutra(hovering) ed assumere un assetto orizzontale eidrodinamico. Trovato il perfetto equilibrio

prova a fare una passata di pinnelenta e completa e fermati subitodopo; rimanendo immobile noteraiche, pur non muovendo le pinne, iltuo corpo continuerà a procedere nel-l’acqua per una certa distanza. Questoè l’abbrivio! Il subacqueo che procede in assettoneutro ed in posizione idrodinamica,sfruttando l’abbrivio, risparmia energiae riduce i consumi. La galleggiabilità neutra permette alsubacqueo di usare al meglio diversisistemi di progressione, come: 1) pin-neggiata classica con pancia verso ilfondo, su un fianco, a pancia in alto;2) pinneggiata a rana, con la panciaverso il fondo, su un fianco, con lapancia in alto; pinneggiata classica o a

rana, nuotando all’indietro nella posizione “da sedu-to”; 3) pinneggiata classica, pancia sotto muovendole gambe solo dal ginocchio in giù; 4) pinneggiataall’indietro in posizione orizzontale, pancia sotto. Questi sono solo degli esempi di tecniche di pro-pulsione subacquea, l’Istruttore ti farà fare prati-ca su alcuni di questi e potrà insegnarti dellevarianti o addirittura tecniche diverse, derivatedalla pratica di tutti i giorni e dall’esperienza sulcampo. Considera che una volta in assetto neutro è possibi-le spostarsi anche muovendo le pinne solo con l’ar-ticolazione della caviglia. In ogni caso, indipendentemente dalle tecniche scelte,prova sempre a fare una battuta misurata e lenta e fer-marti per sentire se sei davvero in equilibrio ed

La maggiorparte deipesci nuotasfruttandol’abbrivio

La posizio-ne idrodi-namicaconsente di“scivolare”nell’acqua

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apprezzare l’abbrivio e l’efficacia dei tuoi movi-menti.Ricorda inoltre che mentre stai scivolando in avantisull’acqua, puoi rallentare o addirittura fermare l’ab-brivio, divaricando le gambe ed effettuando unapassata a rana al contrario, prova in questo modo:mentre procedi mella posizione orizzontale a panciain basso, durante la fase di abbrivio in avanti, rac-cogli le gambe unite e distendile indietro immagi-nando di infilare le punte delle pinne nell’acqua.Quando le gambe sono distese, metti i piedi a mar-tello e spingili verso l’esterno, in modo che le pinneoffrano la massima resistenza all’acqua. In questomodo le pinne stanno facendo presa nell’acqua,offrendo un punto d’appoggio, raccogliendo nuova-mente le gambe (piegando il ginoc-chio ma tenendole divaricate) potraifermare l’abbrivio e, ripetendo l’opera-zione, potrai addirittura procedereall’indietro, come un gambero. Conla pratica diventerai bravo e useraiquesta tecnica utile per fermarti edindietreggiare di fronte un organismoche non vuoi disturbare o un ostacolo.

L’assetto e la respirazioneDurante le escursioni subacquee, èfacile incontrare fondali “irregolari”con massi, formazioni coralline, prate-rie di vegetali ed altri oggetti che pos-sono richiedere una variazione diquota per essere superati. Ovviamente si tratta di oscillazioninon molto importanti, ricordando che, secondo leregole imparate nei corsi precedenti, per prevenirela malattia da decompressione è preferibile man-tenere un profilo di immersione piuttostolineare, raggiungendo prima la quota più profondapianificata e risalendo via via verso profondità mino-ri, evitando appundo di fare su e giù.Quindi, per effettuare gli spostamenti minimi neces-sari, senza variare l’assetto messo a punto con ilGAV, è sufficiente “giocare” con la respirazione inmodo da variare il volume polmonare e di conse-guenza cambiare quota. Una respirazione “bassa”(ovvero effettuata con i polmoni piuttosto scarichima senza pause) tenderà a farti scendere mentreuna respirazione “alta” (ovvero con i polmoni pieni,ma sempre senza pause) tenderà a farti risalire di un

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po’. Ricorda sempre di non trattenere il respiroe scaricare il GAV appena tendi a diventarepositivo. Sai che le principali regole di sicurezza,durante ogni immersione con l’autorespiratore,sono: respirare continuamente e risalire lentamente!

Contatti con il fondoIl controllo dell’assettoricopre un ruolo impor-tante per il rispetto del-l’ambiente ed il subac-queo allenato e prepara-to in questo senso puòfare davvero la differen-za in temini di impattosull’ecosistema sommer-so che desidera visitare.Uno dei principaliobiettivi conseguibiliattraverso l’apprendi-mento delle tecnichedi controllo dell’asset-to è quello di evitare oquantomeno ridurre alminimo il contatto con ilfondo. Puoi prevenire ogni con-tatto tenendoti costante-mente ad una certa

distanza dal fondo, dalle pareti e dai reef. Considera quanto segue:- mantieni sempre una galleggiabilità neutra(solo così sarà possibile applicare i suggerimenti cheseguono);- per spostarti da una roccia o dal reef, usa un solodito, osserva dove poggiarlo in modo da evitare ilcontatto con organismi viventi (per es.: usa unaparte di roccia nuda);- se devi poggiarti sul fondo scegli un punto sab-bioso, senza coralli o altri organismi, adagiati lenta-mente, come una piuma.; - per ripartire sollevati dal fondo gonfiando ilGAV (come per l’esercizio dell’hovering), con lepinne ferme;- inizia a pinneggiare solo dopo aver trovato l’asset-to neutro, aver assunto la posizione orizzontale edessere certo che la punta delle pinne non sia rivoltaverso il fondo.Ovviamente tutto questo va considerato ed applica-

L’assettocorrettoconsente diosservare icoralli conil minimoimpatto

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to sempre tenendo conto della sicurezza tua edegli altri subacquei.

Risalita senza la cima Abbiamo parlato delle immersioni che devono esse-re svolte partendo da una barca non ancorata cheperò può farsi trovare ormeggiata al punto d’arrivo,offrendo ai subacquei l’opportunità di riemergerelungo un riferimento e sfruttare i relativi vantaggi(cima, stazione per la sosta di sicurezza, bombolinodi riserva, pesi di riserva, personale di assistenza,ecc.). Tuttavia, quando, per qualsiasi motivo, i subac-quei devono riemergere prima del punto pre-stabilito, o quando non è previstoche la barca si ormeggi alla fine delpercorso subacqueo, può esserenecessario effettuare una risalita senzala cima.Uno dei motivi che può spingere unsubacqueo a riemergere lontano dalpunto d’appoggio può essere la dimi-nuzione della scorta d’aria, per preve-nire questo problema è importantecontrollare spesso il manometroin immersione ed evitare di “sba-gliare strada” sott’acqua. Il corso ESA Orienteering Diver puòessere utile per imparare le tecniche dinavigazione subacquea e prevenire ilfatto di allontanarsi eccessivamentedal punto scelto per la risalita.Con le tecniche che si apprendono nelcorso ESA Hover Diver e con la dovu-ta esperienza, sarà possibile risalire nelrispetto della massima sicurezza e conil dovuto controllo, anche quando nonè disponibile una cima di riferimento.Come per la discesa, anche in fase dirisalita è possibile controllare il pro-prio assetto in modo da avere sempreuna galleggiabilità neutra e potersi fermare in qual-siasi momento. Se in fase di discesa è necessario“frenare” la caduta verso il fondo immettendo gra-dualmente aria nel GAV(e nella muta stagna),durante la risalita è invece necessario scaricarel’aria in eccesso, dal Gav (e dalla muta stagna) inmodo da mantenere la galleggiabilità neutra. L’ariain eccesso si forma per via della minore pressione,

1Il segnala-tore disuperficieoccupapoco spazio epuò esseretenuto nella tasca del GAV

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dovuta alla diminuzione della profondità. Comericorderai, diminuendo la pressione il volumedei GAS tende ad aumentare in maniera inver-samente proporzionale. Aumentando il volume,aumenta la galleggiabilità, per questo risalendo ènecessario scaricare adeguatamente il GAV (o lamuta stagna). Ricorda inoltre che le variazioni divolume e di galleggiabilità, diventano via via piùimportanti man mano che ci si avvicina alla superfi-cie. Basta rilassarsi e trovare la giusta concentrazio-ne per “sentire” il proprio peso in acqua e fer-mare la risalita semplicemente espirando profonda-mente. Verifica spesso la possibilità di fermarti rima-nendo immobile, sospeso a mezz’acqua.Controlla spesso gli strumenti e il relativo segnalato-re della velocità di risalita in modo da non supera-re i 10 metri al minuto o una velocità più lentase così indicato dal computer o dagli strumenti.In caso di velocità eccessiva, non esitare a scaricareil GAV, ma controlla il profondimetro per evitare diritornare verso il fondo.Raggiunta la quota di 5 metri fermati in hove-ring per la sosta di sicurezza di almeno 3 minu-ti, prima di riemergere ottieni il consenso del capo-gruppo o del compagno e assicurati di non avereostacoli sopra la testa. Per riemergere con maggiore sicurezza, senza unacima fissa, è molto utile sfruttare la protezione ed ilsotegno di un segnalatore di superficie. Il segnalatore di superficie è un lungo tubo di mate-riale plastico flessibile e impermeabile, sigillato adun’estremità e assicurato ad una sagola di dimensio-ni adeguate. Può essere tenuto in una tasca delGAV, arrotolato su se stesso, con la sagola ripo-sta adeguatamente. In caso di necessita è suffi-ciente srotolarlo “gonfiarlo” immettendo aria dal latoaperto, usando l’erogatore di riserva.L’aria si raccoglierà all’interno del tubo e lo farà risa-lire verso la superficie, gonfiato adeguatamente, ilsegnalatore sporgerà dalla superficie in modo da: consentire all’assistenza di vedere dove riemerge-ranno i subacqueisegnalare alle imbarcazioni la presenza di subacqueiin immersione offrire ai subacquei un comodo punto di riferimen-to durante la sosta di sicurezzamigliorare la tranquillità dei subacquei con conse-guente miglior controllo dell’assettoL’uso del segnalatore di superficie è piuttosto sem-

Il segnala-tore disuperficie é utile per la risalita nel blu

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plice, anche se è bene prestare attenzione a nonfarsi trascinare verso la superficie, non aggrovigliarela sagola e gonfiarlo in modo che una volta riemer-so possa svettare adeguatamente sopra la superficiedell’acqua. Insomma per evitare sorprese ed esse-re efficenti in caso di necessità, è bene allenar-si all’uso del segnalatore in anticipo e in presen-za di condizioni ottimali. Generalmente le guide subacquee e gli Istruttoridovrebbero essere sempre equipaggiate con unsegnalatore di superficie, per questo non è obbliga-torio che ogni subacqueo ne sia dotato. Ma, viste leridotte dimensioni e la possibilità di tenerlo senzatroppe complicazioni in una tasca del GAV, non èmale pensare di avere con se il proprio segnalatorepersonale. Ovviamente se la risalita si svolge sotto laguida di un professionista è bene attenersi alle sueistruzioni, il proprio segnalatore potrà essere utilenel caso remoto in cui sia necessario risalire inmodo autonomo.Durante tutte le fasi della risalita non trattenereil fiato e rimani sempre assieme al capogruppoo al compagno.In superficie cerca subito galleggiabilità positiva,gonfiando il GAV con il pulsante di carico o a bocca,nel caso l’aria della tua bombola sia terminata. In caso di difficoltà non esitare ad abbandona-re la zavorra.Durante le fasi di recupero rispetta le indicazioni delDiveleader o dell’Istruttore, tieni la maschera sul visoe l’erogatore (o lo snorkel) in bocca, rimani vicino alcapogruppo e osserva le manovre della barca.

Verifica della pesata dopo l’emersioneCome all’inizio dell’immersione, ripeti l’eserciziodella pesata neutra. Questo ti aiuterà a comprende-re l’effetto del consumo dell’aria sulla tua galleggia-bilità e stabilire con maggior precisione la quantitàdi zavorra che devi usare. Come sempre controlla di avere l’acqua a livellodegli occhi, mentre con l’erogatore in bocca,trattieni in superficie un respiro normale con ilGAV sgonfio e le pinne ferme.Esegui la verifica della pesata tutte le volte che: - passa del tempo dall’ultima immersione;- usi attrezzatura nuova o diversa;- cambi località d’immersione;- passi da acqua dolce a acqua salata e viceversa;- lo ritieni necessario.

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Minitest1) Il subacqueo in hove-ring dovrebbe avere unassetto:a. leggermente positivo b. leggermente negativoc. neutro

2) Sfruttare l’abbrivio inimmersione può contri-buire a: a. ridurre i consumi b. risparmiare energia. c. Sia a sia b

3) Vero o Falso. Durante larisalita senza la cima éimportante effettuarecomunque la sosta di 3minuti a 5 metri.

4) Effettuare la verificadella pesata dopo l’immer-sione é utile per:a. valutare il proprioassetto anche con labombola scarica b. calcolare quanta ariaé stata consumatadurante l’immersione c. valutare la compres-sione del neoprene

Risposte: 1c – 2c – 3 Vero – 4a

Subacqueo inassetto neutrocon ilrebreather

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Il rebreatherDurante il corso imparerai ad usare la respirazioneper effettuare piccole regolazioni dell’assetto, periniziare una discesa e correggere una risalita o laposizione del corpo in acqua. Tutto questo è possibile perché, con l’autorespirato-re a circuito aperto, ogni atto respiratorio com-porta una variazione del volume polmonare eperché l’aria respirata è prelevata da un contenitorerigido (la bombola), che non subisce variazioni divolume rilevanti, ed è espirata nell’ambiente circo-stante.Usando un autorespiratore a circuito semi-chiuso ochiuso (rebreather) la respirazione non influisce

sensibilmente sulla galleggiabilità delsubacqueo.Perché la respirazione noninfluenza l’assetto di un subacqueoequipaggiato con un rebreather?Sostanzialmente perché il gas respiratoè prelevato da un sacco flessibile edespirato nuovamente dentro un saccoflessibile (in alcuni casi lo stessosacco) e non nell’ambiente circostante.Un apposito filtro fissa l’anidridecarbonica, ripulendo il gas espira-to, rendendolo utilizzabile. La riduzione del gas dovuta al consu-mo metabolico è ripristinata immetten-do periodicamente nuovo gas nelsacco. Il rebreather può offrire molti vantaggial subacqueo, come notevole aumentodi autonomia, riduzione della disper-sione del calore, facilità di respirazio-ne, maggiore compatibilità con l’am-biente, ecc.Per usare adeguatamente ed insicurezza un autorespiratore a cir-cuito chiuso è necessario frequen-tare un apposito corso ed impararele informazioni e le tecniche necessa-rie, lo scopo di questo programma for-

mativo esula completamente da tutto questo mapuoi chiedere informazioni al tuo Istruttore.

Foto: cortesia Ardizzoni / Fabiano

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Complimenti!

In questo capitolo abbiamoanalizzato glieffetti chel ’a t t r ez-z a t u r apuò avere sulcontrollo dell’asset-to e della galleggiabi-lità; quali tecniche adot-tare nelle diverse fasi del-l’immersione per fare menofatica, stare più comodi, proteggerel’ambiente e preservare l’attrezza-tura. Ora hai un’idea su comecompaortarti nel caso in cui ticapiti di partecipare a immersio-ni che non prevedono l’uso diuna barca ancorata e conosci ilmotivo principale per cui, usandoun autorespiratore a circuito chiu-so, la respirazione non influiscesull’assetto allo stesso modo diquando si usa un autorespiratore acircuito aperto. Quasi tutte le infor-mazioni riguardano tecniche chepotrai applicare già nelle immersionidel corso, assieme all’Istruttore ESA.

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Cosa hai imparato?Lo scopo di questo esercizio è quello di ripassare leinformazioni più importanti della relativa UnitàTeorica, innanzitutto per migliorare la tua forma-zione, ma anche per arrivare più preparato al pros-simo appuntamento con il tuo Istruttore. Rispondialle domande scegliendo la risposta esatta tra quelleindicate, specificando se l’informazione è vera ofalsa oppure scrivendo la risposta nell’apposito spa-zio. Consegna al tuo Istruttore questa scheda, se tro-verà delle imprecisioni ti darà le spiegazioni neces-sarie. Buon lavoro!

1) Il corso Hover Diver può essere utile per approfondirele tecniche:

a. di visualizzazioneb. per valutare la pesata corretta c. a) e b) sono esatte

2) La zavorra deve essere:a. correttamente distribuita e ben equilibratab. stimata attraverso la verifica della pesatac. a) e b) sono esatte

3) Il Giubbotto ad Assetto Variabile (GAV):a. deve essere di taglia un po’ abbondanteb. deve essere montato correttamente sullabombolac. a) e b) sono esatte

4) Vero o Falso. Per effettuare la verifica della pesta neutra il subacqueo deve: entrare in acqua dovenon si tocca e, con l’erogatore in bocca, trattenereun normale respiro, scaricare totalmente il GAV,rimanere immobile e assicurarsi di fluttuare in posi-zione verticale con l’acqua a livello degli occhi. Laprova va effettuata senza muovere le pinne o lebraccia per sostenersi.

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5) Vero o Falso. Le tecniche di visualizzazione noninfluiscono sul controllo dell’assetto.

6) L’ assetto neutro si può raggiungere:a. immettendo gradualmente aria nel GAVdurante la discesa b. immettendo aria nel GAV solo dopo averraggiunto la quota stabilitac. continuando a sgonfiare il GAV durante ladiscesa

7) Vero o Falso. Anche durante la ricerca dell’as-setto si deve rispettare la regola più importante del-l’immersione con l’autorespiratore: “respira conti-nuamente e non trattenere mai il fiato”.

8) Vero o Falso. Usando un autorespiratore a cir-cuito aperto, l’assetto sott’acqua si controlla soloattraverso il GAV in quanto la respirazione non locondiziona sensibilmente.

9) L’utilizzo corretto dell’assetto in immersione:a. aiuta a prevenire possibili danni all’am-bienteb. consente di sfruttare l’abbrivio dato dallapinneggiatac. a) e b) sono esatte

10) A fine immersione il controllo dell’assetto puòessere particolarmente utile:a. per gestire correttamente la velocità di risa-lita e la sosta di sicurezzab. solo per controllare la velocità di risalitac. a) e b) sono esatte

Dichiaro di aver rivisto tutte le risposte conl’Istruttore ESA e di aver compreso la spiegazione diquelle da me sbagliate.

Firma_________________________data__________

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Capitolo Due Cosa Imparerai In questo capitolo potrai approfondire quanto haigià appreso sul principio di Archimende. Vedraicome la densità dell’acqua influisce sull’assetto delsubacqueo in immersione e come è possibile adattar-si variando la quantità di zavorra.Apprezzerai le applicazioni che il controllo dell’as-setto ha nelle diverse tipologie d’immersione e nella

crescita formativa di un subacqueo. Le tecni-che che hai messo in pratica durante laprima immersione del corso ti permet-teranno di comprendere in modo più

approfondito gli esempi e le spiegazioniche l’Istruttore ti offrirà durante la lezione.

ArchimedeIl principio di Archimede afferma: “un oggettomesso in un fluido, riceve una spinta dal bassoverso l’alto pari al peso del volume del fluidospostato ”.Come ti ricorderai dal corso Open Water Diver, que-sto spiega perché una grande nave che pesa svaria-te tonnellate rimane a galla mentre uno spillo, puressendo leggerissimo, affonda inesorabilmente. Laforma della nave fa si che essa sposti un volumed’acqua così grande da pesare più di quanto pesi lanave stessa. Al contrario, l’acqua spostata dallo spil-lo pesa meno di esso e non è sufficiente per soste-nerlo in superficie. Riassumendo, se il volume di liquido spostato pesapiù dell’oggetto immerso, esso galleggia, se il volu-me di liquido pesa di meno dell’oggetto immersoesso affonda. Quando le due forze sono esattamen-te uguali, allora l’oggetto rimane sospeso a mezz’ac-qua senza affondare o risalire. Questa è una condi-zione di perfetto equilibrio, basta poggiare unamoneta sopra un oggetto in perfetto assettoneutro per vederlo affondare.I tre fattori che determinano la galleggiabilità di unoggetto sono:- il peso dell’oggetto; - il volume dell’oggetto; - la densità del fluido in cui l’oggetto è posto.Variando anche solo uno di questi fattori si

Esempi diassetto nega-tivo, positivo eneutro

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modifica l’assetto dell’oggetto.Come ricorderai dal capitolo precedente, il subac-queo varia l’ assetto agendo sul proprio peso com-plessivo (quando effettua la verifica della pesata) ovariando il proprio volume complessivo agendo suicomandi del GAV e tramite la respirazione.Il principio di Archimede trova innumerevoli appli-cazioni in campo subacqueo; per esempio, i pro-fessionisti che lavorano nei porti, sollevano dalfondo e trasportano enormi blocchi di cementosemplicemente applicando ad essi un grosso e robu-sto pallone che riempito d’aria, varia il “volumecomplessivo” del blocco stesso. Lo stesso sistema,con l’aiuto di altre accortezze, è utilizzato dal perso-nale autorizzato per recuperare gli oggetti pesanti daun sito archeologico.

Densità Perché il nostro assetto non è uguale in tutti gliambienti acquatici che frequen-tiamo?Prova a mettere un piccolo oggetto,come una ciliegia (uno spicchio dimandarino o un altro oggetto dipeso e volume simile) prima in unbicchiere d’acqua e poi in un bic-chiere di yogurt, cosa puoi osserva-re? Lo stesso oggetto poggiato sul-l’acqua affonda mentre messo sulloyogurt rimane in superficie. In que-sto caso il peso ed il volume del-l’oggetto sono gli stessi, l’unica cosache cambia è la densità della sostan-za in cui l’oggetto è posto. Questoesempio può aiutare a comprenderecome la variazione della galleggiabi-lità sia influenzata anche dalla den-sità del fluido in cui esso vienemesso.L’oggetto immerso riceve unaspinta dal basso verso l’alto parial peso del liquido spostato.Semplificando, se un oggetto sposta un volume paria 10 litri d’acqua dolce (1 kg per litro) riceve unaspinta pari a 10 kg. Se l’oggetto pesa 10 kg, esso haun assetto neutro. Se pesa meno di 10 kg esso gal-leggia, se pesa anche pochi grammi più di 10 kg,l’oggetto affonda. L’acqua di mare pesa più di quella dolce, ciò è

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dovuto principalmente ai sali in essa contenuti.In effetti la differenza per ogni litro non è molta maè sufficiente per influire sull’assetto di un oggetto odel subacqueo immerso.Il peso dell’acqua di mare mediamente corrispondea 1,03 kg per litro, quindi la spinta verso l’alto eser-citata da 10 litri di acqua di mare sarà pari 10,3 kg(10 litri per 1,03 Kg). Se torniamo all’oggetto diprima che era neutro in acqua dolce (10 litri = 10Kg), in acqua salata esso galleggerà, perché la spin-ta verso l’alto data dall’acqua salata supera di 300 g(10 x 1,03 = 10,3) quella esercitata dal peso dell’og-getto verso il basso (10 kg). Poiché ti capiterà di immergerti sia in acqua

dolce sia in acqua salata, o di cam-biare località, ricorda che ci puòessere una differenza di densità edi effettuare sempre la verificadella pesata. Puoi considerare inoltre che esistonomari con salinità diversa e quindi condifferente densità e che nello stessomare la densità può variare sensibil-mente con il mutare delle stagioni cheinfluiscono sulla temperatura dell’ac-qua e sulle precipitazioni piovose. Il Mar Rosso, meta ambita per moltisubacquei, è più salato delMediterraneo per cui se pianifichi unviaggio da quelle parti ricorda dientrare in acqua per provare la pesatagià con uno o due kg in più di zavor-ra. Se presti attenzione, noterai che nellostesso punto e con la stessa attrezzatu-ra, in estate avrai bisogno di menopeso che in inverno; questo fenomenoti farà capire che variando la tempera-tura, varia anche la densità del liquidoe quindi l’assetto di un oggetto in essoimmerso.

Assetto e profonditàA volte i subacquei misurano la bravura chiedendo-si l’un l’altro: “A quanti metri sei stato?” “Per qualeprofondità sei abilitato?” E’ vero che la profondità può essere un parametroper valutare le capacità di un subacqueo ma non èdetto che sia quello più affidabile. La sicurezza di

Recupero diuna pesanteancora inpietra con ilpallone disollevamento

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un subacqueo spesso dipende proprio dallecapacità di padroneggiare l’assetto. Quasi tutti i problemi che si possono verificare sot-t’acqua (narcosi d’azoto, affanno, MDD, sovradisten-sione polmonare, consumo dell’aria, compensazio-ne, ecc.) rispecchiano condizioni che il subacqueopuò prevenire e gestire con maggior sicurezzaproprio se è bravo a controllare l’assetto e lapropria posizione in acqua. Considerando tutto ciò la domanda “più giusta”dovrebbe essere: “A quanti metri puoi rimanere per-fettamente immobile sospeso a mezz’acqua”? Colui che riesce controllare con scioltezza l’assettoin pochi centimetri d’acqua è sicuramente un sub-acqueo che ha una grande padronanza della propriagalleggiabilità e quasi certamente sarà un subacqueobravo e sicuro nelle diverse situazioni che possonoaccadere sott’acqua. Nei paragrafi che seguono potrai apprezzare quantol’assetto possa giocare un ruolo fondamentale indiverse tipologie d’immersione. Vediamo perché è così bravo il subacqueo che siesercita in acqua bassa sul controllo dell’assetto. Neiprimi metri della colonna d’acqua, le variazionidi pressione e (di conseguenza) di volumeavvengono in maniera macroscopica: una mini-ma variazione di quota corrisponde ad una grandevariazione di volume con conseguente modifica del-l’assetto. Basti pensare che percorrendo la distanzadalla superficie a 10 metri di profondità, la pressio-ne ambiente raddoppia e il volume si dimezza. Perottenere lo stesso risultato, scendendo ancora, ènecessario percorrere una distanza molto maggioree passare da –10 metri a –30 metri (20 metri di dif-ferenza). Se volessimo dimezzare un volume che staa –30 metri, il salto dovrebbe essere ancora mag-giore e cioè passare da –30 metri a –70 metri.Questo spiega perché è più difficile controllare l’as-setto in poca acqua, infatti a profondità di duee o tremetri, una piccola variazione di quota verso l’altocomporta un cospicuo aumento di volume cheinfluisce rapidamente sull’assetto del subacqueo. Lastessa variazione di quota a 16 metri di profonditàcauserà una modifica del volume minore, dando piùtempo al subacqueo di correggere il volume delGAV e l’assetto. Questo principio è rapportabile atutte le quote: più una persona è in profondità, mag-giore deve essere la variazione di quota per produr-re lo stesso cambio di volume e di assetto.Vuoi diventare davvero bravo nel controllo del-

2Le maggiorivariazioni di volumeavvengonoin acquabassa

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l’assetto? Esercitati a bassa profondità, assiemeal tuo compagno o all’Istruttore ESA, senza dimenti-care che proprio in acqua bassa è ancora più impor-tante evitare di trattenere il fiato.

Perché l’assetto neutro?Nel capitolo precedente abbiamo illustrato i mecca-nismi dell’assetto, nei paragrafi che seguono analiz-zeremo le applicazioni specifiche che l’assetto neu-tro può avere in diverse tipologie d’immersione. Sostanzialmente i benefici derivanti da un ottimoassetto si possono applicare universalmente atutti i tipi di immersione, ma in alcuni casi vedre-mo che senza un buon controllo della galleggiabili-tà e della posizione del corpo in acqua, sarebbepressoché impossibile partecipare ad alcune attività. In ogni immersione la capacità di gestire la propriaposizione in acqua in modo naturale offre anchevantaggi che possono sembrare strani, come la pos-sibilità di sentire meno freddo grazie al fatto che cisi può muovere di meno, tenendo le braccia raccol-te e riducendo lo scambio d’acqua tra l’interno dellamuta e l’ambiente esterno.Anche la tranquillità e la rilassatezza, ottenibili solocon l’assetto neutro, permettono di cogliere ogniminimo particolare e di assaporare tutti i beneficiderivanti dalla pratica dell’immersione subacquea.

Immersioni nelle aree protetteIl subacqueo ha la fortuna di poter visitare luoghi distraordinaria bellezza come parchi, riserve naturali earee marine protette.Questo privilegio deve farci assumere delle respon-sabilità e spingerci ad attuare un comportamentoche costantemente tenga conto dell’ambiente incui ci immergiamo e dei suoi abitanti.Questa considerazione non vale solo per le areeprotette, i parchi e le riserve ma per ogni luogo chevisitiamo, sia esso sotto o sopra la superficie delmare. Vediamo allora quale applicazione praticapuò avere un buon controllo dell’assetto proprionelle aree protette.In alcune regioni del mondo, i dive centre che pos-sono operare nelle zone soggette a vincoli di prote-zione, devono far eseguire un’immersione di verifi-ca, su una zona sabbiosa ed a poca profondità.Durante la “check dive” i subacquei devono dimo-strare di saper rimanere costantemente a 1

Minitest1) Se un oggetto messo inacqua sposta una quan-tità di liquido che pesapiù dell’oggetto stesso,esso:a. affonda b. galleggiac. ha un assetto neutro

2) I fattori che determi-nano la galleggiabilità diun oggetto sono:a. la densità del liquido b. il peso ed il volumedell’oggetto c. sia a. sia b

3) L’acqua salata pesacirca:a.1 kg per litro b. 1, 03 Kg per litroc. 3 Kg ogni 5 litri

4) L’acqua del Mar Rosso______ di quella delMediterraneo.a.Ha la stessa densità b. E’ più densac. E’ meno densa

Risposte: 1b – 2 c – 3c - 4b

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metro dal fondo senza muovere le mani ed utiliz-zando le pinne in modo che il flusso da loro creatonon sia diretto verso il fondo.Ovvio che solo i subacquei con un ottimo con-trollo dell’assetto potranno superare la provaed essere ammessi nel gruppo che visiterà l’areaprotetta, rigogliosa di coralli e altre forme di vita.In altri parchi marini, i Ranger controllano fisica-mente in acqua che i subacquei non tocchino inalcun modo la barriera corallina; la persona colta in“flagrante” dovrà rispondere delle proprie azionisecondo quanto stabilito dal regolamento del parcostesso. In alcuni casi è previsto il pagamento di unasanzione, in altre viene preclusa la possibilità diimmergersi nelle zone protette.

Fotografia e videoripresaSicuramente portare a casa, sottoforma di imma-gini, gli spettacoli che il mondo sommersooffre costantemente è una delle cose più ambi-te dal subacqueo. Ovviamente ognuno desidera rea-lizzare immagini nitide e di qualità, da rivedere congli amici ed i propri cari quando nonè possibile andare sott’acqua o inoccasione di qualche evento particola-re. Pensa se nel momento in cui staiper immortalare un organismo pazien-temente ricercato per parecchiotempo, una nube di sedimento si ponefra l’obiettivo e il tuo soggetto per fartiscoprire, una volta calata la “nebbia”,che è inesorabilmente scomparso.Oppure immagina di essere impegna-to a studiare una composizione foto-grafica a mezz’acqua ed al momentodel click, vedere il soggetto fuggirerapidamente perché disturbato daimovimenti poco aggraziati di chi nonè in grado di rimanere in assetto neu-tro.Nel corso ESA di fotografia subacquea,potrai imparare quanto sia importante stare vicino alsoggetto da immortalare e come le particelle di sedi-mento in sospensione causino spiacevoli effettiriflettendo la luce del flash. Scoprirai ancora unavolta come la gestione corretta dell’assetto offregrandi vantaggi, influendo in modo consistente sullabuona riuscita delle immagini.Anche chi svolge il ruolo di compagno/assi-

Per realizzareimmaginisubacqueedi qualitàsononecessarieottimecapacità dicontrollodell’assetto

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stente o di modello/a deve avere un ottimo con-trollo dell’assetto, sia per poter rimanere elegante-mente in posa dando il tempo necessario per laripresa sia per evitare il fastidioso inconveniente delsedimento spinto in sospensione.

Immersioni profonde e nel bluNon c’è cosa migliore di saper gestire con tranquil-lità e padronanza le discese, una discesa tranquillaconsente un ottimo controllo della compensazione epredispone correttamente il subacqueo all’incontrocon l’ambiente sommerso. Specialmente quando lediscese diventano più “impegnative” come nelle

immersioni profonde oin mancanza di un puntodi riferimento, il con-trollo dell’assetto con-sente di gestirle nelmodo migliore garan-tendo la massima sicu-rezza.Nei corsi ESA AdvancedDiver e Deep Diver, cheabilitano il subacqueo aquote più impegnative,si imparano le tecnicheper prevenire l’affanno,il consumo dell’aria, lanarcosi d’azoto e lamalattia da decompres-sione. Se non lo hai giàfatto scoprirai che spes-so c’è una stretta con-

nessione tra questi fenomeni e che, ancora unavolta, l’ottimo controllo dell’assetto gioca unruolo fondamentale nella prevenzione dei proble-mi che si possono verificare. Senza la capacità di acquisire e gestire con natura-lezza l’assetto neutro è complicato e difficoltososcendere senza problemi, effettuare le nostre sostedi sicurezza fluttuando nel blu e utilizzare il segna-latore di superficie.

Immersioni in correnteL’immersione subacquea può essere svolta sfruttan-do la corrente, in questo caso la gestione dell’asset-to è fondamentale per garantire un buon controllodella profondità e per godere al massimo degli

In ognibriefing, iprofessioni-sti racco-mandanodi essere in assettoneutro

durantetutta l’im-mersione

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scenari che scorrono, come in un film, davantialla maschera, mentre si rimane perfettamenteimmobili e stabili.In questo caso ci riferiamo alle immersioni pianifi-cate tenendo conto della corrente, spesso effettua-te con la barca non ormeggiata ma che segue isubacquei per recuperarli alla fine.Le immersioni non pianificate in questo modo, siiniziano sempre contro corrente (se è leggera) inmodo da essere avvantaggiati nel ritorno verso ilpunto d’appoggio o l’uscita. In alcuni casi però la corrente può cambiare duran-te l’immersione, costringendo il subacqueo a pro-gredire contro di essa. In occasioni come questa ilcontrollo dell’assetto si abbina ancoradi più al fatto di essere il più possibileidrodinamici in modo da offrire menoresistenza all’acqua e ridurre la faticaraggiungendo l’obiettivo con minorespreco di energia e di aria.A tal proposito può essere utile sapereche alcune case costruttrici hanno pro-gettato e realizzato GAV particolari, neiquali tutte le fruste e gli accessori sonocollocati all’interno di appositi allog-giamenti, riducendo notevolmente l’at-trito dovuto all’attrezzatura.

Siti archeologiciUna delle emozioni più forti che sipuò provare sott’acqua, è quella di tro-varsi di fronte alle tracce lasciate dainostri predecessori: relitti, cocci, anfo-re, ancore e addirittura antichi centriurbani, come a BAIA (Napoli) dove il subacqueoche è in grado di controllare adeguatamente il pro-prio assetto può letteralmente “volare” tra le vestigiadell’antica città sprofondata per effetto del bradisi-smo.Nei siti archeologici tutto è estremamente fragi-le ed ogni cosa può avere un importante valorescientifico ma solo se lasciata esattamente nellaposizione originaria. Basta una disattenzione, unmovimento brusco o una pinneggiata maldestra perarrecare danni, creare confusione e non permettereagli archeologi (ed all’umanità) di conoscere e stu-diare gli avvenimenti passati. Nel Corso ESA Archaeology Diver si può apprende-re come ci si deve comportare nel caso in cui ci siritrovi di fronte ad un sito o ad un reperto che possa

Mar Rosso:barca inattesa deisubacqueial puntod’arrivo

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avere valore storico o archeologico. In ogni caso èfondamentale che nulla venga toccato o spostato,ecco perché anche in questo contesto migliorare l’assetto è davvero molto utile, così come può servi-re imparare tecniche diverse di pinneggiata. Peresempio, tenendo le ginocchia piegate, ovviamentein assetto neutro, si può procedere muovendosolamente la caviglia e le pinne, indirizzandocosì il flusso dell’acqua verso l’alto piuttostoche verso il fondo ed i fragili reperti che potraiavvicinare fin quasi a sfiorare la maschera senzamuoverli o danneggiarli.In alcune località, il subacqueo ricreativo può averela fortuna di essere ammesso a collaborare durantele fasi di scavo di un antico relitto, ma solo se saràin grado di dimostrare un’ottima padronanza nelcontrollo dell’assetto e della posizione del corpo inacqua.

Luoghi chiusi“ Caverne, Relitti, Sotto i ghiacci”Per praticare queste attività, il subacqueo deveessere davvero esperto perché non è possibilel’accesso diretto alla superficie e la visibilità gioca unruolo importantissimo. Stiamo parlando di attività subacquee definite tecni-che o avanzate, per il grado di preparazione cherichiedono al subacqueo.Senza aver ricevuto la preparazione specifica èassolutamente sconsigliato immergersi in luo-ghi chiusi, anche un Istruttore subacqueo deve fre-quentare gli appositi corsi prima di cimentarsi in taliavventure subacquee.Esistono corsi specifici che offrono le indicazioni dibase per poter esplorare, entro limiti ben definiti, lecavità sommerse o i luoghi che precludono l’acces-so diretto alla superficie. Generalmente l’’esploarzione degli ambienti chiusisi svolge in condizioni molto particolari, il fondo ele pareti sono spesso ricoperti di sedimento ed ilminimo movimento incontrollato può trasformare leacque più limpide in un muro impenetrabile, è faci-le quindi immaginare quanto siano di vitale impor-tanza le tecniche di controllo dell’assetto.

OrientamentoNel corso ESA orienteering diver il subacqueoapprende diverse strategie per ritornare su un punto

L’immersione in luoghichiusirichiedeaddestra-mento specifico e ottimocontrollo dell’assetto

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d’immersione o per terminare l’escursione subac-quea il più possibile vicino al punto di entrata euscita.Per migliorare la precisione della navigazione sub-acquea è valutare le distanze percorse, per fare ciòè molto utile nuotare in assetto neutro e a ritmocostante.Anche l’uso della bussola richiede un assetto eccel-lente, solo grazie ad esso è possibile tenere lo stru-mento in posizione corretta ed avanzare offrendo ilminimo attrito all’acqua.

Uso della Muta stagnaL’invenzione della muta stagna ed i miglioramentitecnologici ad essa apportati hanno aperto al subac-queo ricreativo nuove opportunità per esplorare escoprire il mondo sommerso. Grazie alla muta stagna è possibile effettuareimmersioni durante la stagione fredda quandoil mare è meno frequentato e regala emozioniinaspettate. Si può pensare di tuffarsi nelleacque fredde ma limpide di un lago o di unfiume sicuri di vivere l’esperienza nelmodo più confortevole. Isolando il corpo dall’acqua, la muta sta-gna preserva dalla perdita del calore erende tutto più divertente. L’aria contenuta dalla muta assicurail miglior isolamento ma è soggettaalle variazioni di volume, di con-seguenza ogni cambiamento diquota nella colonna d’acquacorrisponde ad una modificadell’assetto. Il corso ESA Dry Diver è perfetto perchi vuole usare la muta stagna nel miglioredei modi.

Diventare professionistiUn ottimo controllo dell’assetto riveste un ruolofondamentale anche per tutti coloro che desideranoabbracciare la carriera professionale e proseguirenella propria formazione sino al livello ESADiveleader o ESA Instructor. Nei corsi di formazioneprofessionale sarà infatti richiesto di eseguire gliesercizi di controllo dell’assetto a livello di eccellen-za e nella pratica sarà importante essere in grado didare sempre l’esempio corretto.

2Nel corsoESA DryDiver sonoinsegnate le tecnicheper l’usocorrettodella mutastagna

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Complimenti!

Hai potuto rivedere o approfondire le cono-scenze relative al Principio di Archimede e

sai con maggior consapevolezzaperché è bene effettuare laverifica della pesata ogni

volta che cambi luogo d’im-mersione.

Hai potuto apprezzare in quanteoccasioni particolari sia utile il con-

trollo dell’assetto e della posizione inacqua ed allo stesso tempo conoscere quan-

te ulteriori opportunità ci possono essere perun subacqueo che vuole estendere il propriorizzonti.Impegnati al massimo assieme all’Istruttore,ascolta i suoi consigli e non stancarti di pro-vare e riprovare le tecniche di controllo del-l’assetto, vedrai che in breve tempo ti sentiraipiù a tuo agio in acqua e potrai godere almeglio delle emozioni e delle esperienze chesolo un’attività come la nostra può offrire.Ti sorprenderà scoprirti sospeso a mezz’acqua,quasi senza saperlo, intento ad osservare unostormo di organismi planctonici, durante lasosta di sicurezza senza perdere il controllodella quota.

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Cosa hai imparato?Lo scopo di questo esercizio è quello di ripassare le infor-mazioni più importanti della relativa Unità Teorica,innanzitutto per migliorare la tua formazione, maanche per arrivare più preparato al prossimo appunta-mento con il tuo Istruttore. Rispondi alle domande sce-gliendo la risposta esatta tra quelle indicate, specifican-do se l’informazione è vera o falsa oppure scrivendo larisposta nell’apposito spazio. Consegna al tuo Istruttorequesta scheda e se troverà delle imprecisioni, ti darà lespiegazioni necessarie. Buon lavoro!

1) Vero o falso. Una grande nave galleggia perchésposta una quantità d’acqua che pesa il 15 % in menodella nave stessa.

2) È possibile variare il volume complessivo di unsubacqueo tramite:

a. il tipo di muta impiegatab. il volume del GAV c. a) e b) sono esatte

3) Tra le seguenti, cosa può determinare una maggio-re densità dell’acqua?

a. la temperatura più alta e la limpidezzab. una quantità maggiore di sali mineralic. a) e b) sono esatte

4) Vero o falso. Se ti immergi nel Mar Rosso dovraitenere in considerazione la maggiore densità delle sueacque e ridurre la zavorra abitualmente usata inMediterraneo.

5) Vero o falso. Continui e bruschi movimenti posso-no far aumentare l’ingresso e la circolazione di acquafredda nella muta, migliorando sensibilmente la como-dità del subacqueo

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6) Parlando di immersioni in corrente, quale delleseguenti affermazioni è più corretta?

a. è utile assumere una posizione idrodinamicadel corpo e dell’attrezzaturab. è necessario effettuare la microregolazione dell’assetto tramite la valvola a scarico rapidoc. a) e b) sono esatte

7) Vero o falso. Per immergersi in alcune aree marineprotette è necessario dimostrare di avere un ottimocontrollo dell’assetto.

8) Le immersioni in luoghi che precludono la direttaascesa in superficie:

a. è possibile solo dopo aver ricevuto l’adeguata formazione teorico praticab. richiede ottime capacità nel controllo dell‘assettoc. a) e b) sono esatte

9) Vero o Falso. Dopo la verifica della pesata neutra,è consigliabile aggiungere 4 Kg per facilitare la disce-sa e prevenire l’eccessivo galleggiamento dovuto alprelievo dell’aria dalla bombola.

10) Durante quale di queste attività subacquee, è utileapplicare le tecniche di controllo dell’assetto?

a. Immersioni in correnteb. Fotografia e videoc. a) e b) sono esatte

Dichiaro di aver rivisto tutte le risposte conl’Istruttore ESA e di aver compreso la spiegazione diquelle da me sbagliate.

Firma__________________________data_________

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Capitolo TreImmersione in Acque Libere 1Briefing

Preparazione, vestizione e controllo dell’attrezzatura

Hover Training pre-immersioneIn barca o a riva, provare le tecniche di rilassa-mento suggerite dall’istruttore per favorire laconcentrazione e migliorare il controllo dell’as-setto Rilassarsi prima di immergersi può essere utile permigliorare le prestazioni ed il benessere. Dedicare pochi minuti a questa pratica, può aiutarea liberare la mente e favorire le tecniche di regola-zione della galleggiabilità e dell’assetto.

Ingresso e verifica della pesata in superficieControllare di avere la quantità di zavorra correttaprima di iniziare la discesaProvare la pesata con l’erogatore in bocca, mentre un sub-acqueo effettua la verifica, l’altro lo osserva e se necessariooffre la propria assistenza. Con l’erogatore in bocca, il GAVsgonfio, le pinne e le braccia ferme, trattenendo un respi-ro normale, l’acqua a livello degli occhi indicherà la pesa-ta neutra. Effettuare le eventuali correzioni respirando dal-l’erogatore con il GAV gonfio.

Immersione nel bluScendere in assetto senza riferimenti, corregge-re la velocità di discesa con l’aiuto del GAV e fer-marsi in assetto neutro prima di toccare ilfondoIl controllo in discesa è una fase importante dell’im-mersione. In particolare, essere in grado di fermarsiin qualsiasi momento può rivelarsi utile in caso didifficoltà di compensazione, per prevenire e verifi-care gli effetti della narcosi d’azoto, per non solle-vare sedimento in prossimità del fondo ed evitareaccidentali eccessi di profondità.

Tecniche per controllare l’assetto sott’acquaDurante l’immersione, mantenere l’assetto neu-tro provando tecniche diverseL’Istruttore fornirà le indicazioni, svolgerà le even-

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tuali dimostrazioni e farà praticare i seguenti eserci-zi: hovering, pinneggiata misurata, respirazione esuperamento di ostacoli in immersione.Questi “giochi subacquei” aumenteranno le abilitàsubacquee nel controllo dell’assetto.

Ripetizioni ed esperienza

Risalita controllata e sosta di sicurezzaRisalire dal fondo in modo controllato senzariferimenti rispettando la velocità corretta efermarsi senza alcun appoggio per una sosta disicurezza a 5 metri per 3 minuti prima diriemergereIn ogni immersione è necessario rispettare la corret-ta velocità di risalita (10 metri al minuto o più lenta)ed é fortemente raccomandato fermarsi per la sostadi sicurezza di 3 minuti a 5 metri. Per migliorare le capacità di controllo dell’assettoprovare, sotto il controllo dell’Istruttore, la sosta disicurezza senza riferimenti e punti d’appoggio, con-trollando la quota con gli strumenti.

Verifica della pesata in superficie dopo l’immersione

Uscita

Smontaggio e cura dell’attrezzatura

Debriefing e convalida dell’immersione

Immersione in Acque Libere 2Briefing

Preparazione, vestizione e controllo dell’attrezzatura

Ingresso e verifica della pesata in superficie

Discesa in assetto neutroScendere con l’ausilio di un riferimento visivofino alla profondità pianificata dall’IstruttorePer facilitare l’orientamento e utile osservare atten-tamente il paesaggio. Scendere lentamente osser-vando i riferimenti naturali caratteristici, il computero il profondimetro e rimanendo vicino al compagno.

Assetto neutroSu indicazione dell’Istruttore trovare l’assetto

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gonfiando il GAV a bocca e stare sospesi a mez-z’acqua per almeno 2 minuti Immettere aria nel GAV (a bocca) fino a raggiunge-re l’assetto neutro, trovare l’adeguata posizione amezz’acqua e rimanere sospeso senza usare le manie le pinne per almeno 2 minuti. Prestare attenzionea non trattenere il respiro.

Nuoto subacqueoEffettuare l’escursione subacquea navigando inprossimità del fondo senza sollevare sedimentoSu indicazione dell’Istruttore, provare le tecniche dipinneggiata: a rana, classica e modificata (muoven-do le pinne attraverso l’articolazione della caviglia)prestando attenzione a non sollevare sospensione eridurre l’impatto ambientale.

Percorso differenziatoEffettuare un percorso stabilito dall’Istruttorecon diversi livelli di profondità utilizzando lamicroregolazione polmonareA turno; al via dell’Istruttore eseguire un percorsoartificiale o naturale utilizzando la microregolazionepolmonare per compiere le minime variazioni diquota necessarie a superare gli ostacoli. Alla fine delpercorso, verificare la riserva d’aria del compagno escrivere i dati rilevati su una lavagnetta poggiata sulfondo, senza sollevare sedimento.

Ripetizioni ed esperienzaRisalita controllata Risalire dal fondo in modo controllato senzariferimenti rispettando la velocità corretta efermarsi senza alcun appoggio per una sosta disicurezza a 5 metri per 3 minuti prima diriemergereIn ogni immersione è necessario rispettare la corret-ta velocità di risalita (10 metri al minuto o più lenta)ed é fortemente raccomandato fermarsi per la sostadi sicurezza di 3 minuti a 5 metri. Per migliorare le capacità di controllo dell’assettoprovare, sotto il controllo dell’Istruttore, la sosta disicurezza senza riferimenti e punti d’appoggio, con-trollando la quota con gli strumenti.

Uscita

Smontaggio e cura dell’attrezzatura

Debriefing e convalida dell’immersione

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Immersione in Acque Libere 3Briefing.Valutazione delle condizioni ambientaliVerificare le condizioni ambientali e, assiemeall’Istruttore, stabilire se sono adatteQuesto laboratorio serve per creare la giusta consa-pevolezza in merito agli effetti che le condizioniambientali possono avere sull’immersione. La deci-sione finale spetterà comunque all’Istruttore.

Pianificazione dell’ImmersionePartecipare attivamente alla pianificazione del-l’immersioneIn coppia, sfruttando le indicazioni ricevute duranteil brieifng, pianificare tempo, profondità massima epercorso dell’immersione. Il piano dovrà essereapprovato dall’Istruttore.

Preparazione, vestizione e controllo dell’attrezzatura

Ingresso e verifica della pesata in superficie

Discesa nel bluScendere senza l’ausilio di un riferimento visi-vo e fermarsi allo stop dell’IstruttoreUtilizzare le tecniche di controllo dell’assetto inmodo tale da essere costantemente in grado blocca-re la discesa e sostare in assetto neutro.

“L’astronave”In una zona adatta, operando sul controllo delvolume polmonare, atterrare e decollare dalfondo e compiere un percorso orizzontale dicirca 5 metri per 3 volte, senza sollevare sedi-mento.Adagiati dolcemente nel punto indicatodall’Istruttore senza muovere le pinne e le mani. Alvia dell’Istruttore, dopo aver trovato l’assetto neutroagendo correttamente sul sistema di controllo delGAV (o della muta stagna) staccati dal fondo solle-vati dolcemente per circa un metro utilizzandoesclusivamente il controllo del volume polmonare.Assumi una posizione orizzontale con la punta dellepinne leggermente in alto e nuota verso il puntoindicato dall’Istruttore.

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Il GamberoIn assetto neutro, in posizione orizzontale apancia in giù, tentare di arretrare tramite ilmovimento delle pinneMuovere le pinne in modo da far presa sull’acqua edarretrare lentamente.

Approccio corretto agli organismi fissiAvvicinarsi ed allontanarsi da un punto fissocon il minimo impatto ambientaleIn assetto neutro, avvicinarsi lentamente ad unpunto fisso indicato dall’Istruttore, fermarsi alla giu-sta distanza di osservazione e arretrare senza arre-care disturbo. Provare a arretrare spingendosi conun dito da un punto privo di organismi e pinneg-giando all’indietro senza usare movimenti di oppo-sizione delle mani.

Ripetizioni ed esperienza

Risalita e sosta di sicurezzaRisalire con l’ausilio di un riferimento stru-mentale, fermarsi a ogni segnale di stop fattodall’Istruttore e sostare a 5 metri per 3 minutiprima di riemergere L’Istruttore chiederà di risalire in assetto neutro(osservando il profondimetro o il compute), e dicompiere delle soste. Alla fine eseguire la sosta disicurezza di 3 minuti a 5 metri usando (se possibile)gli strumenti come riferimento.

Uscita

Smontaggio e curadell’attrezzatura

Debriefing e convalida dell’immersione

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AppendiceESAESA è una agenzia didattica internazionale, ilsuo obiettivo è quello di formare i subacquei dallivello iniziale fino al raggiungimento dei livelli pro-fessionali come Diveleader e Istruttore. Per fare que-sto l’ESA si prefigge di applicare i più evoluti stan-dard operativi congiuntamente ad un elevatissimogrado di sicurezza e di promuovere l’attività subac-quea nelle sue varie forme.I percorsi formativi dell’ESA prevedono l’integrazio-ne delle informazioni divulgate dall’Istruttore, con imateriali di supporto che accompagnano i vari livel-li di brevetto. La formazione pratica iniziale avviene con lo svilup-po delle capacità subacquee in piscina o bacinodelimitato, successivamente applicate e migliorate inacque libere.Per ogni programma o corso ESA è prevista una veri-fica dell’apprendimento da parte dell’Istruttore chedovrà conservare una prova dell’avvenuta valutazione.I subacquei possono ricevere dall’ESA la formazioneiniziale, progredire verso livelli più alti di brevetto,specializzarsi in diverse aree legate all’attività subac-quea come la biologia marina, la fotografia, l’ar-cheologia subacquea, ecc.Raggiunte le adeguate credenziali, i subacquei posso-no partecipare ai programmi per la formazione ditipo professionale nell’ambito dell’attività subacquea.L’ESA stabilisce elevati standard per la forma-zione dei propri affiliati: essi sono professioni-sti subacquei in possesso di un brevetto ESADiveleader o di grado più alto.Gli istruttori ESA sono formati dagli ESA IC Director,persone adeguatamente preparate e qualificate pertrasmettere le tecniche di insegnamento ai futuriistruttori.La formazione dell’Istruttore è completa e prevedel’acquisizione di informazioni sulla teoria dell’immer-sione, sulle procedure ESA, nozioni di psicologia e dimarketing, lo sviluppo delle capacità di gestione deisubacquei singoli o in gruppo, di gestione dei pro-blemi, di salvaguardia dell’ambiente e altro.Le convalide dei brevetti ESA sono emesse dalla sede

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centrale e dagli uffici ESA ufficialmente autorizzati.Il dipartimento ESA che si occupa della formazioneinforma gli affiliati ESA sulle variazioni delle proce-dure esistenti e sull’introduzione di nuove procedure.Possono affiliarsi all’ESA anche strutture qualificate cheoperano nel campo dell’attività subacquea ricreativa.Centri immersione, club subacquei e negozi subac-quei possono, infatti, acquisire la qualifica di ESAPoint. Le strutture denominate ESA IC Point posso-no promuovere, organizzare e condurre i corsi diformazione per gli Istruttori ESA. L’ESA intende caratterizzarsi anche attraversoun particolare impegno volto alla divulgazionedelle conoscenze sull’ambiente, per migliorarela qualità delle immersioni e creare nei subac-quei una maggiore consapevolezza verso lo spa-zio sommerso. I professionisti ESA, infatti, effet-tuano il loro percorso formativo ricevendo una soli-da preparazione anche sulle conoscenze relativeall’ambiente. Tutta l’attività formativa dell’ESA è salda-mente collegata a obiettivi di salvaguardia degliambienti acquatici.

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