«HO FATTO UN SOGNO» - Vecchiaforesta.it · sus si dio fanciulli 2011-12 movimento giovanile...

60
SUS SI DIO FANCIULLI 2011-12 MOVIMENTO GIOVANILE SALESIANO «HO FATTO UN SOGNO» 20110811_SUSSIDIO_fanciulli_COPERTINA.indd 1 11/08/11 11.48

Transcript of «HO FATTO UN SOGNO» - Vecchiaforesta.it · sus si dio fanciulli 2011-12 movimento giovanile...

SUSSIDIO

FANCIULLI

2011-12

MOVIMENTO GIOVANILE SALESIANO

«HO FATTOUN SOGNO»

1815-2015IO DO LA MIA VITA

20110811_SUSSIDIO_fanciulli_COPERTINA.indd 1 11/08/11 11.48

INDICE

PRESENTAZIONE sussidi mgs nazionali 2011-12 .............................................................................. 1

INTRODUZIONEIo do la mia vita ......................................................................................................... 4

INIZIO ANNOMi prendo cura di te ................................................................................................ 8

AVVENTO E NATALEMi fido di te ................................................................................................................ 16

MESE SALESIANOImparo ad essere dono ............................................................................................. 24

QUARESIMASulla tua strada ci sono dei segni ...................................................................... 31

TEMPO PASQUALEPiù forte è chi ama di più ........................................................................................ 38

MESE MARIANOIo prego per me, per te, per tutti ........................................................................... 46

Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercena-rio - che non è pastore e al quale le pecore non appartengono - vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercena-rio e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».

Gv 10, 11-18

20110811_SUSSIDIO_fanciulli_COPERTINA.indd 2 11/08/11 11.48

Hanno collaborato nella realizzazione del sussidio:sr Paola Vendrame e Giada Dalla LiberaIllustrazioni: Tommaso Vidus RosinGrafica e foto di copertina: Daniela Baldo e Claudia Rossi

Nella copertina i ragazzi giocano con il tricorno, copricapo che usava Don Bosco e che è diventato la sua icona: da 200 anni Don Bosco vive tra i gio-vani e per i giovani.

20110811_SUSSIDIO_fanciulli_COPERTINA.indd 3 11/08/11 11.48

MOVIMENTO GIOVANILE SALESIANO ITALIAwww.mgsitalia.itSussidio on line www.donboscoland.it

20110811_SUSSIDIO_fanciulli_COPERTINA.indd 4 11/08/11 11.48

SUSSIDI MGS NAZIONALI 2011-2012

"IO DO LA MIA VITA"

1

STRENNA 2012

«Io sono il buon pastore.Il buon pastore offre la vita per le pecore» (Gv 10,11)

Conoscendo e imitando Don Bosco,facciamo dei giovani la missione della nostra vita

«Il primo anno del triennio di preparazione al bicentenario della nascita di don Bosco è tutto cen-trato sulla conoscenza della sua storia. Dobbiamo studiarlo e, attraverso le vicende della sua vita, dobbiamo conoscerlo come educatore e pastore, fondatore, guida, come legislatore. Si tratta di una conoscenza che conduce all’amore e all’imitazione. Questo è il tema della strenna 2012. […] Le Memorie dell’Oratorio di San Francesco di Sales, scritte da Don Bosco per richiesta esplicita del Papa Pio IX, sono un punto di riferimento imprescindibile per conoscere il cammino spirituale e pastorale di Don Bosco. Sono scritte perché noi potessimo conoscere gli inizi prodigiosi della vo-cazione e dell’opera di Don Bosco, ma soprattutto perché assumendo le motivazioni e le scelte di Don Bosco, ognuno di noi personalmente e ogni gruppo della Famiglia salesiana potessimo fare lo stesso cammino spirituale e apostolico. Esse sono state definite “memorie di futuro”. Perciò durante quest’anno impegniamoci a conoscere questo testo, a comunicarne i contenuti, a diffonderlo, soprattutto a metterlo nelle mani dei giovani: esso diventerà un libro ispiratore anche per le loro scelte vocazionali» (dalla Strenna 2012 di Don Pascual Chávez).

PROGETTO GENERALELa Strenna invita la Famiglia salesiana a conoscere don Bosco, una conoscenza che conduca all’amore e all’imitazione.I sussidi MGS si pongono su questa linea offrendo per i fanciulli, preadolescenti, adolescenti, gio-vani, un cammino di conoscenza di don Bosco per comprendere le sue scelte, le sue esperienze, il suo cammino di maturazione vocazionale per imparare da lui uno stile di vita che porta alla santità.Concretamente vorremmo dare in mano agli educatori uno strumento utile per far fare ai ragazzi e ai giovani, nelle diverse fasce di età, un percorso di educazione alla fede alla scuola di don Bosco, ispirandoci alla Strenna 2012. È una proposta formativa da attuare, con le dovute integrazioni e adattamenti, all’interno dei diversi ambienti educativi: scuola, oratorio, gruppi formativo-apo-stolici, sport…Useremo come testo di riferimento le Memorie dell’Oratorio arricchite da materiale integrativo, per aiutare i destinatari ad interiorizzare i diversi messaggi che vi sono racchiusi per procedere ad un confronto e ad una attualizzazione per la loro vita.

I Sussidi MGS Nazionali «Io do la mia vita» traducono per i fanciulli, i preadolescenti, gli adolescentie i giovani la Strenna del Rettor Maggiore per l'anno pastorale 2011-2012.

PRESENTAZIONE

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 1 11/08/11 00.20

SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI2

OBIETTIVIOBIETTIVO GENERALEAiutare i ragazzi e i giovani a fare un cammino formativo sulle orme di don Bosco, scoprendo quelle tracce di santità che lui stesso ha vissuto e poi indicato ai suoi ragazzi e ai suoi giovani.

SVILUPPO DEI TEMIPER FASCE DI ETÀ

FANCIULLI _«Ho fatto un sogno» La finestra di osservazione: l'apertura al mistero della vita

PREADOLESCENTI_«La "società dell’allegria"» La finestra di osservazione: lo sviluppo di una personalità simpatica e socievole

ADOLESCENTI_«Cosa farò della mia vita»La finestra di osservazione: lo sviluppo di una personalità attiva, interiore, unificata

GIOVANI_«Per voi darei la vita »La finestra di osservazione: lo sviluppo di una personalità integrata attorno a un centro interiore (la relazione con dio) e a un progetto (la missione giovanile)

NOTA BENE. Gli obiettivi specifici per fascia di età (che troveremo in ogni singolo sussidio) sottolineano la “finestra di osservazione” da cui osservare la vita di don Bosco, sguardo tipico di quella fascia di età, quasi un "filtro" esistenziale. Ma il sussidio – attraverso le sue sei tappe lungo l'anno liturgico – deve presentare TUTTA la vita di don Bosco come da Memorie dell'Oratorio (e da altre fonti), e non soltanto quelle indicate sopra per ogni singola fascia di età, anche se queste restano privilegiate, almeno come punto di partenza. Proponiamo di farlo non solo attraverso racconti di episodi, ma evidenziando alcuni tratti della sua personalità, che don Bosco apprende, sperimenta, conquista…: come un identikit della sua figura "storica" di ragazzo-uomo, prete, educatore, santo…Qui sotto ne indichiamo – a mo' di esemplificazione – alcuni, due (in un caso tre) per ognuna delle tappe di vita descritte nelle Memorie dell'Oratorio.In vista del sussidio, tutti questi tratti devono essere "trattati" (individuati, compresi, allargati/esemplificati con altre pagine della sua biografia, e poi confrontati, applicati, sperimentati, in-teriorizzati, pregati, celebrati nella vita del fanciullo-ragazzo-giovane) cioè in una dimensione storica, pedagogica, spirituale sempre dall'ottica specifica o "filtro" della fascia di età.Nel senso che ogni fascia di età verrà a conoscenza della personalità storica e spirituale di don Bosco così come riesce a comprenderla e farla sua dalla sua specifica esperienza (di fanciullo, ragazzo, giovane…). In effetti sono diversi i modi (psicologici, esistenziali e spirituali) con cui il destinatario percepisce (e reagisce a) il tema del "sogno", dell'ambiente e famiglia, degli amici, dell'esperienza religiosa, del progetto, della dimensione educativa e spirituale, ecc.

Primo periodo (mo pagg. 9-16). È il periodo dell’infanzia di Giovannino fino al sogno dei 9 anni. Tratti della vita di Giovannino da mettere in evidenza:1. Giovannino cresce in ambiente molto povero ma ricco di fede, di amore, di tanta attenzio-

ne da parte di Mamma Margherita che lo educa secondo i più sani principi, nonostante tante difficoltà.

2. Giovannino fa un sogno che segna la sua vita. Tale sogno è già frutto di una certa predisposi-zione al dono di sé, respirato nella sua famiglia.

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 2 11/08/11 00.20

SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI 3

PRESENTAZIONESecondo periodo (mo pagg. 19-36). È il periodo in cui Giovannino capisce che può fare qualcosa per gli altri, è il periodo della sua vita in cui comprende il valore dello studio e del sacrificio. Tratti della vita di Giovannino da mettere in evidenza:3. Giovannino è un leader tra i suoi compagni, ma sa distinguere le sue amicizie:• Non perde mai i valori acquisiti in famiglia, anche se i suoi compagni potrebbero provocarlo• Si pone sempre come lievito tra i compagni trasmettendo la sua fede e i suoi valori4. Giovannino si fida delle persone che lo accompagnano nella sua crescita: a loro dà confidenza,

obbedienza, collaborazione.

Terzo periodo (mo pagg. 37-62). È il periodo in cui Giovannino fa molte esperienze che rafforzano la sua personalità e arricchiscono il suo patrimonio di conoscenze Tratti della vita di Giovannino da mettere in evidenza:5. Giovannino ha molti interessi, coltiva molti hobbies che saranno un patrimonio di cui servir-

sene in futuro anche per un servizio agli altri6. Sa trasformare le difficoltà delle vita come opportunità per crescere 7. La sua premura per i ragazzi lo porta a trovare modi inediti di animazione: la società dell’al-

legria.

Quarto periodo (mo pagg. 63-102). È il periodo dell’adolescenza di Giovanni in cui matura la sua scelta vocazionale fino all’ordinazione sacerdotaleI tratti da mettere in evidenza sono:8. Giovanni si interroga sulla sua scelta vocazionale e lo fa con spirito di ricerca, leggendo a fon-

do i segni che Dio pone sul suo cammino9. Una volta diventato sacerdote, accompagnato dai suoi superiori, cerca continuamente la vo-

lontà di Dio per capire fino in fondo come realizzare la sua missione.

Quinto periodo (mo pagg. 104-139). È il periodo in cui don Bosco intravvede e poi inizia la sua missione tra i giovaniTratti della vita di don Bosco da mettere in evidenza:10. Don Bosco matura una grande passione per l’educazione dei giovani11. È creativo e tenace nel suo obiettivo di fare del bene ai suoi ragazzi nel corpo e nello spirito.

Sesto periodo (mo pagg. 141-159). È il periodo dello sviluppo dell’Oratorio fino al miracolo della guarigione strappato a Dio dai suoi ragazzi Tratti della vita di don Bosco da mettere in evidenza:12. Don Bosco trasmette ai suoi ragazzi un profondo senso di Dio che si esprime in uno stile par-

ticolare di stare all’oratorio13. Si consuma per i suoi giovani non facendo mai mancare a nessuno la sua attenzione e la sua

amorevolezza.

Siamo convinti che ogni sussidio assume valore nella misura in cui chi lo propone e lo usa si pone seriamente in un continuo percorso di conversione personale e di ricerca sincera del Si-gnore della vita per seguirlo con gioia e nella verità.

p.s.: I numeri di pagina delle Memorie dell'oratorio si riferiscono al testo San Giovanni Bosco, Me-morie, trascrizione in lingua corrente di Teresio Bosco, Elledici, 2008

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 3 11/08/11 00.20

4 SUSSIDIO FANCIULLI

Il sussidio di quest’anno vuole puntare l’attenzione sulla conoscenza della figura di don Bosco dal punto di vista della sua storia, del suo carattere, degli ambienti in cui è vissuto e delle persone che più gli sono state vicine.Partendo dalle sue esperienze di vita e dalle sue scelte vogliamo far conoscere questo Santo ai bambini e far in modo che possano imitarlo in alcuni sui atteggiamenti e nei suoi insegnamenti.Si è voluto creare un parallelo tra il buon pastore (Gv 10, 11 – 18), don Bosco (Memorie dell’orato-rio) e i fanciulli che seguiranno questo percorso.Il filo conduttore di tale cammino è il pastore buono che raduna tutte le pecore a formare un solo gregge, così come il Signore ci ha riuniti in un’unica famiglia, e così come ha fatto don Bosco con i suoi ragazzi.

STRUTTURA DEL SUSSIDIOIn ogni periodo troviamo:

INTRODUZIONE AL SUSSIDIO

IO DO LA MIA VITA

Sulle tracce del buon pastore: è il vangelo di riferimento -“Io sono il buon pastore” (Gv 10, 11 – 18) - diviso in sei parti, una per ogni tappa;

Colleghiamoci: è un commento che collega la Parola di Dio alla figura di Don Bosco e agli obiettivi previsti per i bambini. È utile per l’animatore;

Sulle orme di don Bosco: sono stati presi alcuni episodi significativi della vita di don Bosco dal testo San Giovanni Bosco, Memorie (mo), trascrizione in lingua corrente di Teresio Bosco, Editrice ldc, Torino, 1985;

Per riflettere: sono alcune domende per aiutare a cogliere il senso più gene-rale del racconto o a soffermarsi sui nuclei portanti;

Le prove: sono brani di approfondimento tratti da varie fonti, ma sempre re-lativi ad alcuni aneddoti della vita di Don Bosco e a delle sue massime. I testi contengono un linguaggio a volte difficile per i bambini, perciò consigliamo all’educatore di spiegare/cambiare eventuali passaggi;

I testimoni: storie vere, fatti e racconti inerenti al tema della tappa;

Accendiamo il motore: attività o giochi da proporre ai bambini per com-prendere meglio il significato di ogni tema;

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 4 11/08/11 00.20

FANCIULLI

SUSSIDIO FANCIULLI 5

INTRODUZIONE

SFONDO INTEGRATOREQuesta proposta fa da sfondo a tutte le tappe.Scopo del gioco: aiutare il pastore a formare il suo gregge.Materiale: disegnare su un cartellone un paesaggio agreste su cui attaccare delle pecorelle di car-ta.Modalità: per aiutare il pastore a radunare le pecore, ogni gruppo dovrà guadagnare tre pecore per tappa. In che modo? La prima pecora verrà data dopo la lettura del vangelo, perché mettersi in atteggiamento di ascolto aiuta ad iniziare bene il cammino. La seconda e la terza saranno con-segnate rispettivamente per l’impegno mantenuto e per la riposta corretta al Don Bosco test.

L’aiuto giusto: una preghiera che può essere ripetuta in tutti gli incontri del periodo;

Rimbocchiamoci le maniche: per rendere concreto il cammino di ogni fan-ciullo viene proposto un semplice impegno che potrà verificare di volta in volta con l’educatore;

Don Bosco test: un quiz di domande a risposta multipla inerente alla vita di Don Bosco, da proporre alla fine di ogni tappa per costruire il gregge finale previsto dallo sfondo integratore.

Lente d’ingrandimento: materiale integrativo di approfondimento (musica/video). In ogni tappa sono presenti dei brani musicali da cui l’educatore può trarre spunto per ulteriori riflessioni. Ogni brano ha un rimando a un link (video) con relativo testo (le frasi in grassetto sono le parti più significative);

IL MATERIALE ON LINEPuoi trovare i riferimenti del materiale indicato nel sussidio su www.donboscoland.it cliccando questo bottone che trovi sulla home del sito:

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 5 11/08/11 00.20

SUSSIDIO FANCIULLI6

PERIODO E PdD TEMA

INIZIO ANNO

Io sono il buon pastore.

AVVENTO E NATALE

Conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre co-nosce me e io conosco il Padre.

MESE SALESIANO

Il buon pastore dà la propria vita per le pecore.

QUARESIMA

Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo.

TEMPO PASQUALE

E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.

MESE MARIANO

Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio.

«Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola»

Prendersi cura.Conoscersi e accogliere gli altri

Mi fido di te.Dare e ricevere fiducia

Imparo ad essere dono.Le mie qualità a servizio degli altri

Sulla tua strada ci sono dei segni.Vocazione e volontàdi Dio

Il più forte è chi ama di più.Cercare il bene di tutti con tenacia

Io prego per me, per te, per tutti.La preghiera

SCANSIONEDEI PERIODI

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 6 11/08/11 00.20

7SUSSIDIO FANCIULLI

INTRODUZIONE

TEMI DALLE MO MOOBIETTIVO

Un sogno che spalanca la vita:• le origini: la famiglia, mamma Margherita, Antonio…• il sogno dei 9 anni: conte nuti e interpretazione

Gli incontri che cambiano la vita:• incontro con Gesù• Incontro con Don Calosso• Le amicizie (Giona, Comollo…)

Allegria e studio:• la società dell’allegria• la vita cristiana (vita a Chieri): studio e lavoro• Valorizzazione del tempo e delle opportunità

Prete per i giovani• l’oratorio• un sogno che ritorna (cf. p.113- 114)• dai fallimenti alla nascita dell’oratorio di Valdocco

Oratorio non laboratorio:• don Bosco con Dio• don Bosco e la Madonna• la comunità

Cosa farò della mia vita?• la guida spirituale• discernimento vocazionale (formazione e vita pratica)• la scelta vocazionale (cf. imparare ad essere prete p.100-103)• il sacrificio

I fanciulli saranno aiutati a:• scoprire che ci sono persone (genitori, maestri,

amici, animatori, ecc.) che si prendono cura di loro e li aiutano a scoprire e valorizzare i doni ricevuti;

• mettere in gioco i propri doni per costruire relazioni positive intorno a sé.

I fanciulli saranno aiutati a:• fidarsi delle persone che li accompagnano nella

crescita di ogni giorno;• essere un esempio positivo tra gli amici

I fanciulli saranno aiutati a:• a crescere facendo tesoro delle esperienze

positive e negative• scoprirsi come dono per gli altri

I fanciulli saranno aiutati a:• capire che Dio ha pensato ad una strada per ognuno• imparare ad ascoltare e a mettere in pratica i consigli di chi si prende cura di loro (genitori, insegnanti, educatori)

I fanciulli saranno aiutati a:• fare del bene a tutti anche verso quelli con cui

vanno meno d’accordo.• capire che la diversità è una ricchezza

I fanciulli saranno aiutati a:• Comprendere il valore della preghiera come

incontro con Dio e avvicinamento agli altri• conoscere la figura di Maria

9-16

19-36

37-62

63-102

104-139

141-159

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 7 11/08/11 00.20

8 SUSSIDIO FANCIULLI

INIZIO ANNO

SUSSIDIO FANCIULLI

Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.(Gv 10, 11 – 13)

SULLE TRACCEDEL BUON PASTORE

MI PRENDO CURA DI TECONOSCERSI E ACCOGLIERE GLI ALTRI

OBIETTIVI:I fanciulli saranno aiutati a:• scoprire che ci sono persone (genitori, maestri, amici, animatori, ecc.) che si prendono cura di

loro e li aiutano a scoprire e valorizzare i doni ricevuti;• mettere in gioco i propri doni per costruire relazioni positive intorno a sé.

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 8 11/08/11 00.20

SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI 9

INIZIO ANNO

Gesù, prendendo spunto dai segni del suo tempo, paragona il suo amore a quello che ha il pastore per le sue pecore. È un amore che non ci lascia mai soli. Il pastore è il compagno di vita e di viag-gio del suo gregge. Egli non mette in salvo prima sé stesso, non si sfama o si disseta indipendente-mente dal suo gregge, bensì ne condivide l’esistenza. Sono tante, infinite “le voci” che popolano la nostra vita. Ogni giorno ascoltiamo mille pareri, mille punti di vista, mille diverse considerazioni e ci troviamo così ad essere sempre indecisi e disorientati. Siamo, appunto, come le pecore di cui parla Gesù: dispersi e confusi dalle “voci” dei tanti pastori che cercano di garantirci il futuro portandoci nel loro ovile. Sentiamo allora in noi il desiderio di una “voce” che riconduca ad unità la nostra vita parlando al nostro cuore e risveglian-do la speranza. Gesù è il pastore che conduce verso la libertà, verso la vita vera.Come il buon pastore dà la vita per le sue pecore così Don Bosco ha dato la sua vita per i giovani. In questo gli è stata di esempio mamma Margherita, che ha dato tutta se stessa per la famiglia e in seguito per i giovani dell’oratorio di Don Bosco.In questo periodo vogliamo spingere i bambini a riflettere su quali sono le persone che li guidano e che, come mamma Margherita, si prendono cura di loro e li aiutano a scoprire e valorizzare i doni ricevuti e a costruire relazioni positive con chi hanno accanto.

Una strana proposta per la mammaMio padre cessò di vivere a 34 anni.In quella durissima annata, mia madre soffrì e faticò moltissimo. Solo con un lavoro instancabi-le, una parsimonia continua, un risparmio spinto fino al centesimo, e qualche aiuto veramente provvidenziale, riuscimmo a superare la crisi. Questi fatti mi sono stati raccontati più volte da mia madre, e confermati da parenti e amici.Passato quel terribile momento e tornata l'economia domestica a un bilancio migliore, mia ma-dre ricevette la proposta di risposarsi in maniera molto conveniente. Ma essa rispose con un co-stante rifiuto.- Dio mi ha dato un marito e me lo ha tolto. Morendo egli mi affidò tre figli, e sarei una madre crudele se li dimenticassi nel momento in cui hanno più bisogno di me.Le fecero notare che i suoi bambini sarebbero stati affidati ad un buon tutore, che ne avrebbe avuto ogni cura. Quella donna generosa rispose:- II tutore è un amico, io sono la madre dei miei figli. Non li abbandonerò mai, nemmeno per tutto l'oro del mondo. Le sue preoccupazioni più grandi furono: istruire i figli nella religione, educarli all'obbedienza, crescerli senza paura della fatica e del lavoro.

La prima confessioneQuand'ero ancora molto piccolo, mi insegnò le prime preghiere. Appena fui capace di unirmi ai miei fratelli, mi faceva inginocchiare con loro mattino e sera: recitavamo insieme le preghiere e

COLLEGHIAMOCI

SULLE ORME DI DON BOSCO(cfr pag. 9-16 MO)

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 9 11/08/11 00.20

FANCIULLI

10 SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI

PERRIFLETTERE

LEPROVE

1. Cosa ti ha colpito di più di questo brano della vita di Giovannino?2. Perché Mamma Margherita non voleva assegnare i suoi figli al tutore?3. Cosa ha imparato Giovannino in questo primo periodo della sia vita?

Dalle Memorie Biografiche di San Giovanni Bosco…Benché Margherita avesse l'animo fornito di tanta dolcezza, pure non era debole, e i figli cono-scevano che se si fossero ostinati in qualche mancamento, ella non avrebbe esitato di ricorrere al castigo. Non avea rinunziato alla sua podestà punitiva; e simbolo di questa era una verga posta in un angolo della stanza. Non l'usò però mai, come non diede mai a' suoi figli neppure uno scap-pellotto.Suppliva a ciò con artificii tutti suoi particolari, i quali, usati prudentemente, riuscivano di mira-bile effetto su cuori avvezzi ad obbedire. Giovanni avea soli quattro anni. Tornato un giorno dal passeggio col fratello Giuseppe, ambidue arsi da molta sete per essere quella la stagione estiva, la mamma andò ad attingere acqua e diede a bere pel primo a Giuseppe. Giovanni, osservata quella specie di preferenza, quando la mamma fu a lui coll'acqua, un po' permalosetto, fece segno che non volea bere. La mamma, senza dire parola, portò via l'acqua e la ripose. Giovanni stette un momento così, e poi timidamente: - Mamma!- Ebbene?- Date dell'acqua anche a me?- Credevo che non avessi sete!- Mamma, perdono!- Ah, così va bene! - E andò a prendere l’acqua e sorridendo gliela porse.( MB, I, p.58)

la terza parte del Rosario.Ricordo che fu lei a prepararmi alla prima confessione. Mi accompagnò in chiesa, si confessò per prima, mi raccomandò al confessore, e dopo mi aiutò a fare il ringraziamento. Continuò ad aiu-tarmi fin quando mi credette capace di fare da solo una degna confessione.

Per il Sogno dei nove anni: vedi pag.14 MO. Consigliamo il video della Strenna del 2008 nella par-te finale, dove viene raccontato il sogno dal Rettor Maggiore: vai su www.donboscoland.it, clicca su e cerca il contributo numero 1.

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 10 11/08/11 00.20

FANCIULLI

SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI 11

INIZIO ANNO

ITESTIMONI

1. La rondine e lo spaventapasseriUna volta una rondine fu ferita da un cacciatore. Quando arrivò l'autunno non poté così partire con le sue compagne verso i paesi più caldi. Per qualche tempo riuscì a sopravvivere con quello che trovava nei campi. Poi, terribile e gelido, arrivò l'inverno. Un freddo mattino, cercando qualcosa da mettere nel becco, la rondine si posò su uno spaventa-passeri. Era uno spaventapasseri molto distinto, grande amico di gazze, cornacchie e volatili vari. Aveva il corpo di paglia infagottato in un vecchio abito da sera, la testa era una grossa zucca aran-cione, i denti erano fatti con granelli di mais, per naso aveva una carota e due noci per occhi."Che ti capita rondinella?", chiese lo spaventapasseri, gentile come sempre. "Va male", sospirò la rondine. "Il freddo mi sta uccidendo e non ho rifugio. Per non parlare del cibo. Penso che non rivedrò la primavera"."Non avere paura. Rifugiati qui, sotto la mia giacca: la paglia è asciutta e calda". Così la rondine trovò una casa nel cuore di paglia dello spaventapasseri. Restava il problema del cibo. Era sempre più difficile per la rondine trovare bacche o semi. Un giorno in cui tutto rabbrividiva sotto il velo gelido della brina, lo spaventapasseri disse dolce-mente alla rondine: "Rondinella, mangia i miei denti: sono ottimi granelli di mais". "Ma tu resterai senza bocca". "Sembrerò molto più saggio".Lo spaventapasseri rimase senza bocca, ma era contento che la sua piccola amica vivesse. E le sorrideva con gli occhi di noce. Dopo qualche giorno fu la volta del naso di carota. "Mangialo. È ricco di vitamine", diceva lo spaventapasseri alla rondine.Toccò poi alle noci che servivano da occhi. "Mi basteranno i tuoi racconti", diceva lui. Infine lo spaventapasseri offrì alla rondine anche la zucca che gli faceva da testa. Quando arrivò la primavera, lo spaventapasseri non c' era più: si era sacrificato per far vivere la rondine.

Vai su www.donboscoland.it, clicca su e cerca il contributo numero 2. 2. L'angelo custodeBeppe conosceva già Michele di fama. Quella stessa mattina, dopo la messa, Don Bosco lo aveva chiamato nel suo ufficio.- Senti, Beppe: se ti domandassi un piacere, me lo faresti?- Certo, volentieri.- Anche se è un po' difficile?- Anche se è molto difficile. Farò del mio meglio.Dunque: c’è all'Oratorio un ragazzo di Carmagnola. Si chiama Michele Magone. Suo padre è mor-to già da un po' di tempo, e così Michele è cresciuto abbandonato a se stesso. Potrebbe anche aver preso un indirizzo sbagliato. Perciò tu dovresti fargli da angelo custode, facendotelo amico e cor-reggendolo, ma con molta bontà, quando vedi che non si comporta bene.- E se non mi ascolta?- Vedrai che ti ascolterà. In ogni caso ci sono qui io ad aiutarti. E poi c'è il Signore. Dunque, buona fortuna, e appena puoi vieni a darmi notizie del tuo amico.Così Beppe era diventato l'angelo custode di Michele. Don Bosco pensava infatti che, oltre all'an-gelo invisibile messo da Dio a custodirci, nel caso di ragazzi tipo Michele c'era posto e lavoro

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 11 11/08/11 00.20

12 SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI

anche per un secondo angelo, visibile. Per questo egli sceglieva i suoi migliori ragazzi, sviluppan-do così il loro senso di responsabilità e formandoli allo stile di servizio. Era la prima volta che Beppe era stato scelto a far da angelo custode, e iniziò con entusiasmo. Michele, impulsivo come sempre, sentì subito per lui una profonda simpatia. Per prima cosa Beppe gli aveva fatto visitare l'Oratorio, cominciando dalla sala di studio.- Quanti banchi. - esclama Michele. - Per chi è quella cattedra là in fondo?- Per l'assistente.- E che ci sta a fare l'assistente? - Cerca di farci studiare.- E chi non studia, lo picchia?Per Michele era un affare di importanza capitale.- Nessuno mai ti picchierà qui all'Oratorio, tanto meno l’assistente che è fin troppo bravo. Sarà anche tuo professore di latino.- Come si chiama?- Don Francesia, ed è un uomo dal cuore d'oro.- Meno male! - conclude Michele con un sospiro di sollievo.Andarono poi in refettorio, ancora profumato di pane fresco, quindi in teatro, e Michele non sta-va in sé dalla gioia, al pensiero di poter recitare un giorno anche lui.- Naturalmente, quelli che non si comportano bene non li lasciano recitare - disse Beppe come per caso.Finalmente gli fece assegnare un posto in dormitorio e poi lo condusse in chiesa dicendo:- Adesso andiamo a trovare il padrone di casa.- Ma il padrone non è Don Bosco?- Sì e no. Don Bosco dice sempre che il padrone dell'Oratorio è il Signore.Tornati in cortile, i due amici continuarono a confidarsi avventure e progetti.- Sì, mi chiamo Beppe: Giuseppe Rinaldi, di Chieri.- È da molto che sei qui all'Oratorio?- Da quando è morta mia mamma due anni fa.- E ti piace star qui?- Certo che mi piace. Tanto che l'anno scorso non sono andato a casa nemmeno per le vacanze. Ve-drai come si sta bene all'Oratorio. Don Bosco ci fa cantare e giocare. E ogni tanto ci porta perfino al suo paese, con la musica e il teatro.- Don Bosco è un prete che mi piace - ammise Michele. - Peccato che dovrò mettermi a studiare. Mi vien male al solo pensarci.- Via! Ci son riuscito io: perché non devi riuscirci anche tu? Don Bosco è sempre pronto ad aiu-tarti.E dopo una pausa: - E poi ci sarò anch’io. Saremo amici, no?

(in: http://www.donboscoland.it/articoli/articolo.php?id=1613)

ACCENDIAMOIL MOTORE

Le foglie della mia famiglia: costruire un albero genealogico sia della famiglia di Don Bosco che della propria, inserendo sotto ogni persona le sue caratteristiche.

Gioco “Pecore e pastori”: scopo del gioco è trasformare i lupi in pecore. Svolgimento:• dividere i giocatori in due gruppi: lupi e pecore

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 12 11/08/11 00.20

FANCIULLI

FANCIULLI

SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI 13

INIZIO ANNO

LENTED’INGRANDIMENTO

Tu vedi più lontano di me (in collegamento al sogno dei 9 anni), dal DVD “Giuseppe il re dei sogni”, vai su www.donboscoland.it, clicca su e cerca il contributo numero 3.

Avevo agito bene avevo le rispostela strada era quella giusta ma mi ha portato quaConosci le mie pene per questo chiedo aiutoadesso che ho rinunciato io sò la verità Rit. tu vedi più lontano di metu sai la vianon voglio sapere perchètu vedi piu lontano di me se questo è un saggio non ne vedo la ragionec’ho messo tutta l’ intenzione ma forse no, non bastanon voglio fare peggio la fede sai mi aiutaripongo in te tutta la mia fiducia e tutto ciò che resta ma Rit. Tu vedi…credevo che una nuvola fosse il cieloho visto un uccello volare e l’ho seguitocredevo di poter spiccare il voloma tu puoi plasmarmi devi insegnarmi Rit. Tu vedi…ti ascoltero io credo in te

Forza Gesù Zecchino D’Oro 53°edizione, vai su www.donboscoland.it, clicca su e cerca il contributo numero 3.

Ogni sera quando prego nel lettinoPenso a quello che si vede da lassù,Tutto il male che viviamo sulla terra,Ogni lacrima che scende sale su.Tu mi dici cosa mai può fare un bimbo,Come può contare piccolo com’è.Con l’amore penso si può fare tanto

• stabilire fra le pecore un pastore • i lupi devono cercare di trasformare le pecore in lupi prendendole• i lupi devono scappare dal pastore• le pecore devono evitare di farsi prendere dai lupi • il pastore deve cercare di prendere i lupi trasformandoli in pecoreIl gioco si conclude quando tutti i lupi saranno diventati pecore.

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 13 11/08/11 00.20

14 SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI

L’AIUTOGIUSTO

RIMBOCCHIAMOCILE MANICHE

“Angelo mio Custode, un nuovo giorno comincia. Io apro gli occhi e tu non li hai mai chiusi. Come mi hai protetto per la notte, custodiscimi, proteggimi e benedicimi in questa giornata. Che io non perda la calma, la speranza e la fiducia. Che possa ricevere amore e donarlo a tutti coloro con cui verrò in contatto.”

Impegno: ogni fanciullo estrae a sorte il nome di un compagno di cui sarà l’angelo custode segre-to.

Per esempio consolare un po’ Gesù.

Rit. Forza Gesù, non ti preoccupareSe il mondo non è bello visto da lassù,Con il tuo amore si può sognareE avere un po’ di paradiso quaggiù.Avere un po’ di paradiso Anche quaggiù,Avere un po’ di paradiso.Quando dico la preghiera del mattinoPrego per la sorellina ed il papà,Per la mamma che mi sta vicinoMi sorride, mi dà gran felicità.Ma poi penso a tutti quei bambiniChe non sono fortunati come me,Senza amore si cresce con faticaChe dolore tutto questo per Gesù.

Rit. Forza Gesù…È importante la preghiera di un bambino,È importante perché nel suo cuore haLa bellezza che al Signore dà un sorriso,La bellezza che il mondo salverà.

Rit. Forza Gesù…Avere un po’ di paradiso Anche quaggiù,Avere un po’ di paradiso: Anche quaggiù!

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 14 11/08/11 00.20

SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI 15

INIZIO ANNO

DBTEST

Completa le frasi che riguardano Mamma Margherita, la mamma di Don Bosco:A_Le sue preoccupazioni più grandi furono:…B_Non abbandonerò mai i miei figli neppure…C_Quand'ero ancora molto piccolo, mi insegnò…

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 15 11/08/11 00.20

16 SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI

AVVENTO E NATALE

Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre.(Gv 10, 14 – 15)

SULLE TRACCEDEL BUON PASTORE

MI FIDO DI TEDARE E RICEVERE FIDUCIA

OBIETTIVI:I fanciulli saranno aiutati a:• fidarsi delle persone che li accompagnano nella crescita di ogni giorno;• essere un esempio positivo tra gli amici

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 16 11/08/11 00.20

SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI 17

AVVENTO E NATALE

Gesù conosce le pecore creando un rapporto di amore, di amicizia secondo la misura di ogni per-sona; ama (= conosce) ciascuno personalmente. Fra Gesù e ogni pecora del suo ovile, fra ciascuno di noi, c’è una comunione reale ed intima che non viene meno nemmeno quando qualcuno si allontana da Lui. Don Bosco, come Gesù, ha potuto instaurare relazioni autentiche con i suoi ragazzi sull’ esempio delle relazioni che egli ha vissuto nella sua infanzia e nel rapporto con Dio. Ha così imparato a fidarsi delle sue guide umane e del Signore e ad essere a sua volta guida verso Dio per gli altri. In questo periodo vogliamo aiutare i bambini a capire l’importanza di fidarsi sia delle persone “giuste”, quelle che li accompagnano nella crescita di ogni giorno, sia di Dio che anche in questo Natale nascerà nel nostro cuore. Allo stesso tempo, si vuole far capire l’importanza di essere per-sone di fiducia, diventando esempio positivo per gli altri.

Amici e non amiciIn quel primo anno dovetti anche fare i conti con alcuni compagni cattivi. Tentarono di portarmi a giocare in tempo di scuola. Trovai la scusa che non avevo soldi. Mi suggerirono come procurar-meli: rubare al mio padrone e a mia madre. Uno, per convincermi, mi disse sfacciato:- È’ tempo che ti svegli. Impara a vivere in questo mondo. Se continui a tenere gli occhi bendati, rimarrai sempre un bambino. Se vuoi una vita spensierata devi procurarti denaro, in una maniera o nell'altra.Ricordo che gli diedi questa risposta:- Non capisco le vostre parole. Sembra che mi vogliate convincere a diventare un ladro. Ma il setti-mo comandamento di Dio dice: « non rubare ». Chi diventa ladro fa cattiva fine. D'altra parte, mia madre mi vuol bene. Se le chiedo denaro per cose buone, me lo dà. Le ho sempre obbedito, e non comincerò certo adesso a disobbedirle. Se i vostri amici rubano, sono delinquenti. Se non rubano ma consigliano gli altri a rubare, sono dei mascalzoni.Questa mia risposta decisa passò di bocca in bocca, e nessuno ebbe più il coraggio di farmi pro-poste simili. Anche il professore venne a conoscerla, e da quel momento mi dimostrò più affetto. Persino i genitori di molti miei compagni di scuola furono informati della faccenda, e si dimostra-rono contenti che i loro figli diventassero miei amici.In breve tempo tornò a formarsi intorno a me un bel gruppo di amici, che mi volevano bene e mi obbedivano come i ragazzi di Morialdo.

La prima ComunioneAvevo undici anni quando fui ammesso alla prima Comunione. Conoscevo ormai tutto il cate-chismo, ma nessuno veniva ammesso alla Comunione prima dei dodici anni. Poiché la chiesa era lontana, non ero conosciuto dal parroco. L'istruzione religiosa me la procurava quasi soltanto mia mamma. Essa desiderava farmi compiere al più presto quel grande atto della nostra santa religio-

COLLEGHIAMOCI

SULLE ORME DI DON BOSCO(cfr pag. 19 – 36 MO)

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 17 11/08/11 00.20

18 SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI

PERRIFLETTERE

1. Di fronte ai compagni che non mi sono simpatici o sono cattivi con me, come mi comporto?2. Per i ragazzi che si preparano alla prima comunione: cosa ti ha colpito del racconto della Prima

Comunione di Giovannino? Cosa vorresti imitare di lui?3. Per i ragazzi che hanno già fatto la prima comunione. Prova a ricordare il giorno della tua prima

comunione: da allora da adesso sei cresciuto nella tua amicizia con Gesù?4. A Don Bosco piaceva pregare e imparare tante cose riguardo la fede: ti piace andare a catechi-

smo? Cosa stai imparando?

ne, e mi preparò con impegno, facendo tutto quello che poteva.Durante la quaresima mi mandò ogni giorno al catechismo. Al termine diedi l'esame, fui promos-so, e venne fissato il giorno in cui insieme agli altri fanciulli avrei potuto fare la Comunione di Pasqua.Durante la quaresima, mia mamma mi aveva condotto tre volte alla confessione. Mi ripeteva:- Giovanni, Dio ti fa un grande dono. Cerca di comportarti bene, di confessarti con sincerità. Do-manda perdono al Signore, e promettigli di diventare più buono.Ho promesso. Se poi abbia mantenuto, Dio lo sa. Alla vigilia mi aiutò a pregare, mi fece leggere un buon libro, mi diede quei consigli che una madre veramente cristiana sa pensare per i suoi figli.Nel giorno della prima Comunione, in mezzo a quella folla di ragazzi e di genitori, era quasi im-possibile conservare il raccoglimento. Mia madre, al mattino, non mi lasciò parlare con nessuno. Mi accompagnò alla sacra mensa. Fece con me la preparazione e il ringraziamento, seguendo le preghiere che il parroco, Don Sismondo, faceva ripetere a tutti a voce alta.Quel giorno non volle che mi occupassi di lavori materiali. Occupai il tempo nel leggere e nel pregare.Mi ripeté più volte queste parole:- Figlio mio, per te questo è stato un grande giorno. Sono sicura che Dio è diventato il padrone del tuo cuore. Promettigli che ti impegnerai per conservarti buono tutta la vita. D'ora innanzi vai sovente alla comunione, ma non andarci con dei peccati sulla coscienza. Confessati sempre con sincerità. Cerca di essere sempre obbediente. Recati volentieri al catechismo e a sentire la parola del Signore. Ma, per amor di Dio, stai lontano da coloro che fanno discorsi cattivi: considerali come la peste.Ho sempre ricordato e cercato di praticare i consigli di mia madre. Da quel giorno mi pare di essere diventato migliore, almeno un poco. Prima provavo una grande ripugnanza a obbedire, ad accettare le decisioni degli altri. Rispondevo sempre a chi mi dava un comando o un consiglio.C'era un fatto che mi preoccupava: non c'era nessuna chiesa dove potessi andare a pregare o a cantare con i miei amici. Per ascoltare una lezione di catechismo o una predica, dovevo andare a Castelnuovo o a Buttigliera, cioè camminare per dieci chilometri tra andata e ritorno. Questo era anche il motivo per cui molti venivano volentieri ad ascoltare le mie «prediche di saltimbanco».

Don Calosso, amico dell’anima- Molto importante è il rapporto tra Giovannino Bosco e Don Colosso. A tal proposito consiglia-mo la lettura: “Quattro soldi per quattro parole”, a pag. 24 – 25 delle MO oppurela visione del film dal dvd: Don Bosco di Lodovico Gasparini, ed. San Paolo (con Flavio Insinua e Lina Sastri), dal minuto 15.12 al minuto 22.45 (scena 2/24).

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 18 11/08/11 00.20

SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI 19

AVVENTO E NATALE

LEPROVE

ITESTIMONI

Dalle Memorie Biografiche di San Giovanni Bosco…Giovanni, appena valicati i quattro anni, già si occupava con molta costanza a sfilacciare le verghe di canapa, della quale la madre davagli una quantità numerata. E il fanciulletto, compiuto il suo còmpito, si metteva a preparare i suoi divertimenti. In quell'età già era capace a rotondare pezzi di legno per farne pallottole e bastoncini pel giuoco della galla. In ciò sta questo giuoco, che uno getta la pallottola con un'assicciuola e l'altro di rincontro la rigetta col bastone. Giovanni co' suoi compagni trovava il suo gusto in questo sollazzo; ma non mancavano le questioni e le risse, solite in simili riunioni di bamboli; la sua parte allora era sempre quella di paciere e si gettava in mezzo cercando di calmare gli animi. Più di una volta però la palla, maneggiata da quelli inesperti ed imprudenti, lo colpiva nel capo o nella faccia, sicchè, soffrendo vivi dolori, correva in cerca della madre per farsi medicare. La buona Margherita appena l'avea dinanzi in quello stato: - Possibile! diceva; tutti i giorni ne fai qualcuna. Perchè vai con quei compagni? Non vedi che sono cattivi?- È apposta per questo che io vado con loro; se ci sono io, stan più quieti, più buoni, non dicono certe parole.- E intanto vieni a casa con la testa rotta.- È stata una disgrazia.- Sta bene; ma non andar più in loro compagnia. Madre....- Mi hai inteso?- Se è per farvi piacere non andrò più; benchè se mi trovo in mezzo ad essi fanno come voglio io, e non rissano più.- Già, capisco che verrai a farti medicare altre volte; ma bada - concludeva coi denti stretti e crol-lando leggermente il capo - bada che sono cattivi, sono cattivi. - E Giovannino immobile attende-va l'ultima parola della madre, la quale, dopo aver riflettuto alquanto, come se temesse di impe-dire un bene, dicevagli: - Va pure.(Memorie Biografiche di Don Giovanni Bosco, raccolte dal Sac. Salesiano G. B. Lemoyne, vol. I, pag. 48)

1. Da una storia vera… Benvenuda en esta scola Florencia!Nella quarta A la maestra entrò in classe annunciando ai bambini una novità: domani sarebbe ar-rivata una nuova alunna proveniente dall’Argentina, Florencia. Subito si raccomandò di trattarla bene, di cercare di starle vicino, anche se all’inizio sarebbe stato difficile comunicare per via della lingua diversa. Durante la ricreazione alcuni bambini di quarta si riunirono e discussero molto perché non avrebbero voluto una nuova alunna straniera in classe. Pietro, sconvolto, disse: “Ci mancava una che non è dei nostri, ma chi la vuole?”. Il suo amico Alberto e altre bambine della classe furono d’accordo con lui. “Chi è diverso da noi non può stare con noi”, affermò Claudia. “Magari ci porta qualche malattia” continuò Alberto. “Io la penso come voi – disse Veronica - anzi, sapete cosa

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 19 11/08/11 00.20

20 SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI

ACCENDIAMOIL MOTORE

Gioco della fiducia: a coppie, un bambino sarà l’automobile e l’altro il conducente. Il bambi-no che desidera essere l’auto si mette dritto con le braccia distese in avanti e gli occhi chiusi; il

vi dico? Che venga pure, io la ignorerò. Dopotutto non siamo obbligati a stare con lei!”. La cosa sembrò risolta e, prima del suono della campanella, riuscirono anche a giocare un po’ a “scappa-prendi”.Alla fine della scuola Veronica ripensò alla discussione fatta in ricreazione e ne parlò con sua mamma. Quest’ultima, però, non fu proprio d’accordo con la sua bambina e le disse: “Ma Veroni-ca, pensa a quella poveretta che arriva da un posto lontano, magari sarà triste perché avrà lasciato i suoi amici, le persone a cui vuole bene…e se fossi tu al suo posto?”.Veronica non volle cedere e continuò a pensarla allo stesso modo: “Dopotutto non siamo obbliga-ti a stare con lei!”, si ripetè nella mente.Anche in oratorio, parlò dell’accaduto con i suoi amici del gruppo e con Paolo e Chiara, i due animatori che una volta alla settimana organizzavano per loro giochi e momenti in cui riflettere sulle cose importanti. Paolo e Chiara la pensavano come la sua mamma: “Veronica, perché non provi a conoscerla prima di parlare? Magari è simpatica. E poi…Non pensi che magari sarà triste perché le mancherà chi ha dovuto lasciare in Argentina? Credi che Gesù si comporterebbe come te? Se tu fossi al suo posto non vorresti qualcuno che ti avvicinasse, ti parlasse, che diventasse tuo amico?”.Queste parole rimasero nel cuore di Veronica per tutta la durata del pomeriggio. Nella sua testa risuonava continuamente la frase: “E se fossi tu al suo posto?”. Finalmente Veronica si decise: “Sì, hanno ragione la mamma, Chiara e Paolo: se fossi io al suo posto?... devo accogliere bene questa Florencia, sorriderle, darle il benvenuto…anzi…farò di più”…Il giorno dopo Veronica arrivò a scuola con un piccolo vocabolario Italiano – Spagnolo spagnolo – Italiano. Appena entrata in classe chiese alla maestra se poteva dire una cosa importante. “Io…ho comprato un vocabolario tascabile di Italiano – Spagnolo Spagnolo – Italiano…perché vorrei che scrivessimo alla lavagna un bel benvenuta a Florencia.”Subito Pietro la interruppe: “Ma oh, sei matta? Che ti succede? Ieri in ricreazione avevamo deciso che non ci interessava conoscere una nuova”. “E diversa da noi”, aggiunse Alberto. Li interruppe la maestra: “Che discorsi sono questi, bambini?”. “No, maestra – disse Veronica – all’inizio anch’io la pensavo come loro , poi però ci ho pensato bene; è da ieri che mi risuonano nella mente queste parole: e se fossi io al suo posto?”.“Già – continuò la maestra – e se foste voi al suo posto? Avete pensato che probabilmente questa bimba nuova non ha amici perché sono tutti in Argentina e si sente sola? Se foste voi al suo po-sto?”“Per questo mi è venuta l’idea del vocabolario: potremmo scrivere alla lavagna una frase di benve-nuto, tipo: Benvenuda en esta scola Florencia! Che ne dite?”Pietro e Alberto rimasero in silenzio, anche il resto della classe non parlò. Veronica guardò i suoi amici e ripetè: “E se fossimo noi al suo posto?” Fu allora che Claudia disse: “Io ci sto! Ok! “ a queste sue parole anche altri iniziarono a dire: “OK”…anche Pietro e Alberto alla fine si convinsero, fu infatti Pietro a dire: “Muoviamoci, prima che arrivi! Scriviamo alla lavagna il benvenuto!”.La maestra sorrise e scrisse: Benvenuda en esta scola Florencia! Dopo un po’ bussarono alla porta: era il dirigente con una bambina in mano, disse: Buongiorno bambini, qui con me c’è Florencia, la vo-stra nuova compagna!”. Florencia sembrava impaurita, poi però guardò la lavagna e fece un gran sorriso che contagiò tutti. I bambini applaudirono, la maestra la prese per mano, l’accompagnò al suo nuovo banco, vicino a Veronica. “Ciao, io sono Veronica, piacere!”, le disse…

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 20 11/08/11 00.21

FANCIULLI

FANCIULLI

SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI 21

AVVENTO E NATALE

LENTED’INGRANDIMENTO

Per le classi prima e seconda: Caro Gesù bambino – Zecchino d’Oro 2° edizione, reperibile anche su www.donboscoland.it, clicca su e cerca il contributo numero 6.

Caro Gesù Bambino,tu che sei tanto buono,fammi questo piacere,lascia una volta il cielo e vieni a giocar,a giocare con me.Lo sai che il babbo è poveroed io non ho giocattoli,sono un bambino buono,come lo fosti tu.Lo sai però, se vieni,noi ci divertiremo,anche senza balocchi,caro bambin Gesù.

Per i più grandi: Caro Gesù ti scrivo – Zecchino d’Oro 40° edizione, reperibile anche su www.donboscoland.it, clicca su e cerca il contributo numero 6.

Caro Gesù ti scrivo per chi non ti scrive mai,per chi ha il cuore sordo bruciato dalla vanità,per chi ti tradisce per quei sogni che non portano a niente,per chi non capisce questa gioia di sentirti sempre amico e vicino.Caro Gesù ti scrivo per chi una casa non ce l'ha,per chi ha lasciato l'Africa lontana e cerca un po' di solidarietà,per chi non sa riempire questa vita con l'amore e i fiori del perdono,per chi crede che sia finita, per chi ha paura del mondo che c'èe più non crede nell'uomo.Rit. Gesù ti prego ancora:vieni a illuminare i nostri cuori soli,

conducente si mette dietro e poggia le mani sulle spalle del compagno. Il conducente guiderà l’automobile con le mani in un percorso a piacere facendo attenzione a non scontrarsi con gli altri veicoli/ostacoli e cercando di far sentire sicuro il compagno. Quando l’educatore griderà: “Cambio!” si invertiranno i ruoli.Al termine del gioco si consegna ad ogni bambino l’immagine di un’automobile all’interno della quale ciascuno scriverà gli atteggiamenti che permettono di essere leader positivo che sa dare fiducia agli altri (es. incoraggiare i compagni, senza insultarli se sbagliano nei giochi).

costruire la propria pecora: da inserire nel presepe. La pecora si può costruire con un batuffolo di cotone a cui vanno incollate il muso (disegnata sulla carta) e le zampe (zampe anteriori: spezzare e incollare al cotone le due parti di uno stuzzicadenti, idem per le zampe posteriori). Ciascuno potrà posizionare la propria pecora dove vorrà all’interno del presepe di gruppo/classe, vicino o lontano da Gesù, a seconda di dove sente che sia il suo cuore.

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 21 11/08/11 00.21

FANCIULLI

22 SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI

a dare un senso a questi giorni duri,a camminare insieme a noi.Vieni a colorare il cielo di ogni giorno,a fare il vento più felice intorno,ad aiutare chi non ce la fa...Caro Gesù ti scrivo perché non ne posso piùdi quelli che sanno tutto e in questo tutto non ci sei tu,perché voglio che ci sia più amore per quei fratelli che non hanno niente,e che la pace, come il grano al sole, cresca e poi diventi pane d'orodi tutta la gente.Rit. Gesù ti prego…Signore vieni! Signore vieni!

Per le classi prima e seconda: Scusa Gesù ti do del tu – Zecchino d’Oro 28° edizione, reperibile anche su www.donboscoland.it, clicca su e cerca il contributo numero 7.

Il sole tramonta già, la pace scende sulla città. Adesso prego e certo Lui verrà... Sì... Scusa Gesù (Scusa Gesù) ti do del tu (ti do del tu) gioca con noi (gioca con noi) in mezzo a noi (in mezzo a noi) canta insieme a noi (insieme a noi) lo so, Gesù, che tutto puoi! (Che tutto puoi!) Dimmi di sì...! (Dimmi di sì...!) Inventerò per te una favola, scendi giù... Io so dov'è la città dei giocattoli! Scendi giù...! Se resteremo sempre con te saremo buoni come sei tu! Gesù ti prego, dimmi che verrai... Verrai... Scusa Gesù (Scusa Gesù) ti do del tu (ti do del tu) gioca con noi (gioca con noi) in mezzo a noi (in mezzo a noi) canta insieme a noi (insieme a noi) lo so, Gesù, che tutto puoi! (Che tutto puoi!) Dimmi di sì...! (Dimmi di sì...!) Inventerò per te una favola, scendi giù... Io so dov'è la città dei giocattoli! Scendi giù...! Sei sceso qui (sei sceso qui) dal tuo bel cielo...(dal tuo bel ciel) Grazie, Gesù, (grazie, Gesù,) per avermi ascoltato! Grazie Gesù...!in mezzo a noi (in mezzo a noi) canta insieme a noi (insieme a noi) lo so, Gesù, che tutto puoi! (Che tutto puoi!) Dimmi di sì...! (Dimmi di sì...!) Inventerò per te una favola, scendi giù... Io so dov'è la città dei giocattoli! Scendi giù...! Sei sceso qui (sei sceso qui) dal tuo bel cielo...(dal tuo bel ciel) Grazie, Gesù, (grazie, Gesù,)

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 22 11/08/11 00.21

SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI 23

AVVENTO E NATALE

L’AIUTOGIUSTO

RIMBOCCHIAMOCILE MANICHE

DBTEST

Ti ringrazio, o Signore,per tutte le cose belleche mi hai dato:l’amicizia e gli amici, i giochi,lo studio e la preghiera.Nel Vangelo diciche dobbiamo fidarci di Tee dobbiamo aspettarti con la porta del cuore aperta.Accresci in me la fedee aiutami a preparami alla Tua venuta.

Impegno: con l’aiuto dell’educatore (insegnanti, animatori, genitori) trovo una situazione concre-ta in cui posso essere di esempio positivo per i miei amici. Dopo un po’ di tempo verifico con l’educatore il risultato del mio impegno.

(segna la risposta giusta)Il prete amico dell’anima di Don Bosco che gli faceva un po’ di scuola ogni giorno e con cui Gio-vannino aveva piena confidenza al punto che gli raccontava ciò che faceva, ciò che diceva e persi-no i suoi pensieri per ricevere i consigli giusti era:A_Don MorialdoB_Don CalossoC_Don Cafasso

per avermi ascoltato! Grazie Gesù...!

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 23 11/08/11 00.21

24 SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI

MESE SALESIANO

Il buon pastore dà la propria vita per le pecore.(Gv 10, 11)

SULLE TRACCEDEL BUON PASTORE

IMPARO AD ESSEREDONOLE MIE QUALITÀ A SERVIZIO DEGLI ALTRI

OBIETTIVI:I fanciulli saranno aiutati a:• a crescere facendo tesoro delle esperienze positive e negative• scoprirsi come dono per gli altri

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 24 11/08/11 00.21

SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI 25

MESE SALESIANO

Dare la vita come il buon pastore e, quindi, come Gesù, significa amare, cioè mettere in gioco tut-to di noi per gli altri. Questo tipo di amore sa creare un rapporto educativo: si esprime aiutando gli altri ad aprirsi, a scoprire la ricchezza della vita e a crescere. Don Bosco ha fatto tesoro delle esperienze positive e negative della sua vita, ha così scoperto le proprie qualità e le ha messe al servizio dei ragazzi fin dalla sua infanzia.In questo periodo vogliamo aiutare i ragazzi a trarre insegnamento da tutte le esperienze positive o negative della loro vita e a scoprire che ciascuno di loro è un regalo di Dio per gli altri.

Imparare a proprie speseNelle prime quattro classi dovetti imparare a mie spese a trattare con i compagni.Li avevo divisi mentalmente in tre categorie: buoni, indifferenti, cattivi. I cattivi, appena cono-sciuti, li evitavo assolutamente e sempre. Gli indifferenti li avvicinavo se ce n'era bisogno e li trattavo con cortesia. I buoni cercavo di farmeli amici, li trattavo con familiarità.… Ero stimato e obbedito come il capitano di un piccolo esercito. Mi cercavano da ogni parte per organizzare trattenimenti, aiutare alunni nelle case private, dare ripetizioni.La divina Provvidenza mi aiutava così a procurarmi il denaro per i libri di scuola, i vestiti e le altre necessità, senza pesare sulla mia famiglia

Capitano di un piccolo esercitoQuelli che avevano cercato di farmi partecipare alle loro squallide imprese, a scuola erano un di-sastro. Così cominciarono a rivolgersi a me in maniera diversa: mi chiedevano la carità di prestare loro il tema svolto, la traduzione fatta.Il professore, venuto a conoscere la faccenda, mi rimproverò severamente. «La tua è una carità falsa - mi disse - perché incoraggi la loro pigrizia. Te lo proibisco assolutamente».Cercai una maniera più corretta per aiutarli. Spiegavo ciò che non avevano capito, li mettevo in grado di superare le difficoltà più grosse. Mi procurai in questa maniera la riconoscenza e l'affetto dei miei compagni. Cominciarono a venire a cercarmi durante il tempo libero per il compito, poi per ascoltare i miei racconti, e poi anche senza nessun motivo, come i ragazzi di Morialdo e di Castelnuovo.Formammo una specie di gruppo, e lo battezzammo Società dell'Allegria. Il nome fu indovina-to, perché ognuno aveva l'impegno di organizzare giochi, tenere conversazioni, leggere libri che contribuissero all'allegria di tutti. Era vietato tutto ciò che produceva malinconia, specialmente la disobbedienza alla legge del Signore. Chi bestemmiava, pronunciava il nome di Dio senza ri-spetto, faceva discorsi cattivi, doveva andarsene dalla Società.Mi trovai così alla testa di un gran numero di giovani. Di comune accordo fissammo un regola-mento semplicissimo:

COLLEGHIAMOCI

SULLE ORME DI DON BOSCO(cfr pag. 37 – 62 MO)

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 25 11/08/11 00.21

26 SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI

PERRIFLETTERE

1. Giovannino a scuola aiutava tutti, ma era stato sempre capito? Capita anche a te di aiutare gli altri e di non essere capito? Come reagisci?

2. Hai visto quanto diventava aggressivo Giovannino? Aveva ragione, secondo te? Di fronte ai

1. Nessuna azione, nessun discorso che non sia degno di un cristiano.2. Esattezza nei doveri scolastici e religiosi.Questo avvenimento mi diede una certa celebrità. Nel 1832 ero stimato e obbedito come il ca-pitano di un piccolo esercito. Mi cercavano da ogni parte per organizzare trattenimenti, aiutare alunni nelle case private, dare ripetizioni. La divina Provvidenza mi aiutava così a procurarmi il denaro per i libri di scuola, i vestiti e le altre necessità, senza pesare sulla mia famiglia.

Fecero muro davanti a meDa quel momento l'ho sempre avuto come intimo amico (Luigi Comollo). Posso dire che da lui ho imparato a vivere da vero cristiano. Ci siamo capiti e stimati immediatamente. Avevamo bisogno l'uno dell'altro: io di aiuto spirituale, lui di aiuto materiale. Il fatto è che Luigi, timidissimo, non osava nemmeno tentare di difendersi contro gli insulti e le malvagità. Io invece, per il coraggio e la forza gagliarda, ero rispettato da tutti, anche da chi aveva più anni e più forza di me.Un giorno alcuni volevano umiliare e picchiare Luigi e Antonio Candelo, un altro bravo ragazzo. Gridai di lasciarli in pace, ma non mi diedero retta. Cominciarono a volare insulti, e io:- Chi dice ancora una parolaccia, dovrà fare i conti con me. I più alti e sfacciati fecero muro da-vanti a me, mentre due ceffoni volavano sulla faccia di Luigi. Persi il lume degli occhi, mi lasciai trasportare dalla rabbia. Non potendo avere tra mano un bastone o una sedia, con le mani strinsi uno di quei giovanotti per le spalle, e servendomene come di una clava cominciai a menare botte agli altri.Quattro caddero a terra, gli altri se la diedero a gambe urlando.In quel momento entrò il professore, e vedendo braccia e gambe sventolare in mezzo a uno schia-mazzo dell'altro mondo, si mise a urlare e a menare schiaffi a destra e a sinistra.Calmato un poco il temporale, si fece raccontare la causa di quel disordine, e quasi non credendo-ci volle che ripetessi la scena. Allora scoppiò a ridere, risero anche gli altri, e il professore dimen-ticò di castigarmi. Ma una lezione me la diede Luigi, appena poté parlarmi a tu per tu.- Giovanni - mi disse - la tua forza mi spaventa. Dio non te l'ha data per far del male ai tuoi com-pagni. Egli vuole che perdoniamo, che ci vogliamo bene, che facciamo del bene a quelli che ci fanno del male.Aveva una bontà veramente incredibile. Finii per arrendermi alle sue parole e per lasciarmi gui-dare da lui.Luigi Comollo, Guglielmo Garigliano ed io andavamo sovente insieme alla confessione e alla Comunione, a far meditazione e lettura spirituale, a servire la santa Messa e a far visita a Gesù Sacramentato. Luigi sapeva invitarci con tale bontà e cortesia, che non era possibile dirgli di no.Un giorno, mentre parlavo con un amico passai davanti a una chiesa senza togliermi il berretto. In modo molto cortese, Luigi mi disse: “Sei così occupato a discorrere con gli uomini, Giovanni, che non ti accorgi nemmeno di passare davanti alla casa del Signore”.

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 26 11/08/11 00.21

SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI 27

MESE SALESIANO

LEPROVE

ITESTIMONI

Dalle Memorie Biografiche di San Giovanni Bosco…Ripigliamo il filo delle cose dell'Oratorio. Il Beato volle annunziare egli stesso a tutta la comunità il cominciamento della novena in preparazione alla festa dell'Immacolata……..Un'altra cosa che voleva dirvi, si è che tutti vi vogliate bene tra di voi, che vi amiate per farvi del bene a vicenda, per darvi buon esempio, per darvi dei buoni consigli. Ma non mai e poi mai vi siano di quelle amicizie che purtroppo si fanno per ….., per fare discorsi cattivi.(M.B. XII, 575)

1. Il donoFaceva un freddo pungente. I pastori si scaldavano attorno al fuoco. La notizia della nascita di un nuovo re, rivelata proprio a loro dalle luminose creature alate, li aveva sconvolti. Volevano anda-re a vederlo e venerarlo e implorare da lui salute e pace. Anche Filippo, il ragazzino che faceva da apprendista nel gruppo di pastori, aveva sentito l’annuncio degli angeli e stava già pensando a che cosa portare in dono al Bambino di Betlemme. Ma se tutti i pastori si allontanavano, chi avrebbe badato alle pecore? Non potevano certo lasciarle da sole! Nessuno di loro voleva rinunciare a vedere il neonato Re. Uno dei pastori ebbe un’idea: sarebbe rimasto a custodire le pecore quello di loro che portava il dono più leggero. Portarono la bilancia vicino al fuoco. Il primo pose sulla bilancia una grossa anfora piena di latte e aggiunse una pesante forma di formaggio. Il secondo portò una enorme cesta piena di mele. Il terzo, a fatica, collocò sulla bilancia un voluminoso fa-scio di rami e ceppi d’albero, che sarebbero serviti per scaldare la stalla per un bel po′ di tempo. Rimaneva solo Filippo. Tristemente il ragazzo guardava la sua piccola lanterna, l’unica ricchezza che possedeva. Era il dono che voleva portare al Bambino Re. Ma pesava così poco. Esitò un atti-mo. Poi decisamente si sedette sulla bilancia con la lanterna in mano e disse: ” Sono io il regalo per il Re! Un bambino appena nato ha certamente bisogno di qualcuno che porti la lampada per lui”. Intorno al fuoco si fece un profondo silenzio. I pastori guardavano il ragazzo sulla bilancia, colpi-ti dalle sue parole. Una cosa era certa: in nessun caso Filippo sarebbe rimasto al campo a custodire le pecore. Il regalo sei tu, non le cose che porti. (Bruno Ferrero, I fiori semplicemente fioriscono, LDC, Torino, 2007, pag. 12 - 13 )

2. La predica di San FrancescoUn giorno, uscendo dal convento, san Francesco incontrò frate Ginepro. Era un frate semplice e buono e san Francesco gli voleva molto bene. Incontrandolo gli disse: "Frate Ginepro, vieni, an-

tuoi amici che non si comportano bene, come reagisci?3. Per Giovannino l’amicizia era una cosa importantissima. Hai un amico/amica con il/la quale

senti davvero che stai crescendo?

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 27 11/08/11 00.21

FANCIULLI

28 SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI

ACCENDIAMOIL MOTORE

LENTED’INGRANDIMENTO

Guardo a Don Bosco: dare un’immagine di Don Bosco. Far compilare scrivendo o disegnando le seguenti voci:Se fossi Don Bosco:• con gli occhi vedrei………………..............• con le orecchie ascolterei………………...• con la bocca direi………………..................• con il cuore……………………….................... Caro Don Bosco: - Caro Don Bosco: Don Bosco mi scrive: “Caro Amico, io ti voglio bene con tutto il mio cuore. Mi basta sapere che sei giovane perché ti voglia molto bene. Nel tuo cuore porti il tesoro dell’amicizia con il Signore. Se lo conservi, sei ricchissimo. Se lo perdi, diventi una delle persone più infelici e più povere del mondo. Il Signore sia sempre con te, e ti aiuti a vivere come un suo amico. Se ti comporti così, ti assicuro che Dio sarà contento di te, e salverai la tua anima: la cosa più importante della tua vita. Dio ti regali una vita lunga e felice. L’amicizia del Signore sia sempre la tua grande ricchezza nella vita terrena e nell’eternità”. Sono il tuo amico Don Giovanni Bosco…Io gli rispondo o con una lettera o con un disegno…Caro Don Bosco…

Impara a dare, dal dvd “Giuseppe il re dei sogni”, reperibile anche su www.donboscoland.it, clic-ca su e cerca il contributo numero 8.

Ad una voce se ne aggiungono altre centoin ogni verso ci sono armonie che vanno in cielo come il ventoricca è la terra di chi l'avrà amatasempre più in alto va l'inno che glorifica la vita

diamo a predicare". "Padre mio" rispose, "sai che ho poca istruzione. Come potrei parlare alla gen-te?". Ma poichè san Francesco insisteva, frate Ginepro acconsentì. Girarono per tutta la città, pre-gando in silenzio per tutti coloro che lavoravano nelle botteghe e negli orti. Sorrisero ai bambini, specialmente a quelli più poveri. Scambiarono qualche parola con i più anziani. Accarezzarono i malati. Aiutarono una donna a portare un pesante recipiente pieno d'acqua. Dopo aver attraver-sato più volte tutta la città, san Francesco disse: "Frate Ginepro, è ora di tornare al convento"."E la nostra predica?". "L'abbiamo fatta... L'abbiamo fatta" rispose sorridendo il santo. Se hai in ta-sca il profumo del muschio non hai bisogno di raccontarlo a tutti. Il profumo parlerà in tua vece. La predica migliore sei tu. (Bruno Ferrero, C’è qualcuno lassù?, LDC, Torino, 1993, pag. 4 )

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 28 11/08/11 00.21

FANCIULLI

SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI 29

MESE SALESIANORit. impara a dare più di quello che prendi elascia sempre più di quello che c'eranon temere quello che intraprendi ma una cosa è verasei la pedina di un progetto e lo saima devi dare tutto quello che puoi risplenderai nel cielo se non ti arrendiimpara a dare più di quello che prendi.Il tempo passa ora il ragazzo è cresciutoil suo destino è al servizio di un bene grande ed assolutolunga è la strada su cui cammineràsempre più intenso è il messaggio che al mondo porteràRit. impara a dare …Risplenderai nel cielo se non ti arrendi impara a dare più di quello che prendi

per i più grandi: Caro Gesù ti scrivo – Zecchino d’Oro 40° edizione, reperibile anche su www.donboscoland.it, clicca su e cerca il contributo numero 9.

Caro Gesù ti scrivo per chi non ti scrive mai,per chi ha il cuore sordo bruciato dalla vanità,per chi ti tradisce per quei sogni che non portano a niente,per chi non capisce questa gioia di sentirti sempre amico e vicino.Caro Gesù ti scrivo per chi una casa non ce l'ha,per chi ha lasciato l'Africa lontana e cerca un po' di solidarietà,per chi non sa riempire questa vita con l'amore e i fiori del perdono,per chi crede che sia finita, per chi ha paura del mondo che c'èe più non crede nell'uomo.Rit. Gesù ti prego ancora:

L’AIUTOGIUSTO

O padre maestro dei giovani,San Giovanni Bosco, che hai tanto lavoratoper la loro felicità, sii il mio maestro.Insegnami a fidarmi di Dio, in Gesù e in Mariaaffinché possa riceverela forza e il coraggio per compiere tante meraviglie.Donami il tuo cuore appassionato di Dioperché la mia vita diventiun grande regalo per tutti.Fammi essere vicino a Dioper aiutare gli amici che soffrono,che si sentono soli o non accettati.Fa che io impari ad essereun dono per tutti.

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 29 11/08/11 00.21

30 SUSSIDIO FANCIULLI

RIMBOCCHIAMOCILE MANICHE

DBTEST

Impegno: scopro la mia qualità migliore e la metto a disposizione per gli altri.

(completa le frasi)La Società dell’Allegria fondata da Giovanni Bosco e dai suoi amici prevedeva:A_che ognuno avesse l’impegno di…B_Era vietato tutto ciò che…C_un regolamento semplicissimo:…

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 30 11/08/11 00.21

SUSSIDIO FANCIULLI 31

QUARESIMA

Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo.(Gv 10, 17)

SULLE TRACCEDEL BUON PASTORE

SULLA TUA STRADACI SONO DEI SEGNIVOCAZIONE E VOLONTÀ DI DIO

OBIETTIVI:I fanciulli saranno aiutati a:• capire che Dio ha pensato ad una strada per ognuno• imparare ad ascoltare e a mettere in pratica i consigli di chi si prende cura di loro (genitori,

insegnanti, educatori)

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 31 11/08/11 00.21

32 SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI

Spesso siamo convinti che fare il bene non debba costarci niente più che un sorriso o una pacca sulla spalla. Invece, amare davvero gli altri significa darsi senza aspettarsi nulla in cambio. L’amo-re è già premio a se stesso: colui che ama e dona agli altri ha già ricevuto la propria ricompensa, indipendentemente dal fatto che gli altri abbiano apprezzato o meno il gesto.Ognuno può dare pienamente la propria vita seguendo la propria vocazione, ovvero quella strada d’amore che Dio da sempre ha pensato per noi. Solo così saremo felici: questa è la volontà di Dio.Così ha fatto Don Bosco seguendo la sua strada, cioè diventando prete. Vogliamo aiutare i ragazzi a capire che ognuno deve cercare e seguire la propria strada e, per fare questo, è importante ascoltare i consigli di chi è guida per loro.

Il 30 ottobre dovevo trovarmi in Seminario.I familiari erano contenti, e io più di loro. Solo mia madre era pensierosa e mi avvolgeva con il suo sguardo. Voleva dirmi qualcosa e cercava il momento più opportuno.La sera prima della partenza mi chiamò in disparte, e mi disse queste profonde parole:- Giovanni, tu hai vestito l'abito del sacerdote. Io provo tutta la consolazione che una madre può provare per la buona riuscita di un figlio. Ricordati però che non è l'abito che fa onore, ma la virtù. Se un giorno avrai dubbi sulla tua vocazione, per carità, non disonorare quest'abito. Posalo subito. Preferisco avere come figlio un povero contadino che un prete trascurato nei suoi doveri. Quando sei nato ti ho consacrato alla Madonna. Quando hai cominciato gli studi ti ho raccomandato di voler sempre bene a questa nostra Madre. Ora ti raccomando di essere tutto suo, Giovanni. Ama quei compagni che vogliono bene alla Madonna. E se diventerai sacerdote, diffondi attorno a te l'amore alla Madonna.Quando terminò queste parole, mia madre era commossa. Io piangevo. Le risposi:- Madre, vi ringrazio di tutto quello che avete fatto per me. Queste parole non le dimenticherò mai. Le porterò con me come un tesoro per tutta la vita.Al mattino prestissimo mi recai a Chieri, e la sera dello stesso giorno entravo in seminario.

Un programma stampato sul muroSalutai i superiori, salii in camera a prepararmi il letto, e insieme all'amico Garigliano feci un lun-go giro di esplorazione per i dormitori, i corridoi, il cortile. Dall'alto di un muro, una meridiana ci diede il primo saluto. Portava scritte queste parole: per chi soffre le ore sono lente, sono veloci invece per chi ha il cuore contento. Dissi a Garigliano:- Ecco il nostro programma! Stiamo allegri, e il tempo passerà presto.[…] Mi recai dal professore e gli chiesi qualche suggerimento per comportarmi bene e meritare la fiducia di tutti i professori. Quel bravo prete rispose:Un suggerimento solo: compi con esattezza i tuo doveri. Presi quel consiglio come punto base

COLLEGHIAMOCI

SULLE ORME DI DON BOSCO(cfr pag. 63 – 102 MO)

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 32 11/08/11 00.21

SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI 33

QUARESIMA

PERRIFLETTERE

1. Giovannino ha deciso di diventare prete. Qual era la preoccupazione della sua mamma?2. Cosa è venuto in mente e Don Bosco nel momento in cui ha conosciuto la vita che facevano

quei ragazzi in carcere?3. Tu cosa pensi di fare da grande?

della mia vita di seminario. Cercai di osservare con esattezza il regolamento e l'orario. Obbedivo con prontezza ai segnali dati dalla campana: sia quando ci chiamava allo studio e alla chiesa, sia quando ci invitava al refettorio, alla ricreazione, al riposo.

Ragazzi dietro le sbarreDon Cafasso da sei anni era ormai la mia guida spirituale. Se ho fatto qualcosa di bene nella vita lo devo a lui. Domandavo il suo consiglio in ogni scelta, ogni progetto, ogni orientamento del mio lavoro sacerdotale.Egli cominciò a condurmi a visitare i carcerati. Nelle prigioni imparai a conoscere quanto è gran-de la malignità e la miseria degli uomini. Vedere un numero grande di ragazzi tra i 12 e i 18 anni, sani, robusti, intelligenti, vederli là oziosi, tormentati dalle cimici e dai pidocchi, senza pane e senza una parola buona, mi fece inorridire.Quei giovani infelici erano una macchia per la nostra patria, un disonore per le famiglie. Erano umiliati fino alla perdita della propria dignità. Quello che più mi impressionava era che mol-ti, quando riacquistavano la libertà, erano decisi a vivere in maniera diversa, migliore. Ma dopo poco tempo finivano di nuovo dietro le sbarre.Cercai di capire la causa, e conclusi che molti erano di nuovo arrestati perché si trovavano abban-donati a se stessi. Pensavo: «Questi ragazzi dovrebbero trovare fuori un amico che si prende cura di loro, li assiste, li istruisce, li conduce in chiesa nei giorni di festa. Allora forse non tornerebbero a rovinarsi, o almeno sarebbero ben pochi a tornare in prigione ». Comunicai questo pensiero a Don Cafasso, e col suo aiuto cercai il modo di tradurlo in realtà. Avevo molta confidenza nel Signore, perché sapevo che senza il suo aiuto ogni nostro sforzo è vano.

LEPROVE

Dalle Memorie Biografiche di San Giovanni Bosco…Io sono solito negli Esercizi Spirituali di raccomandare e raccomandare molto di pensare alla pro-pria vocazione. È questa, o miei cari, una cosa che si deve assai interessare; poiché dal conoscere quale sia la nostra vocazione, moltissime volte può dipendere una vita felice qui in terra e l’eterna salute anche nell’altra. XI,234.Mi pare un errore grave questo di dire che la vocazione è difficile a conoscersi. Il Signore ci met-

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 33 11/08/11 00.21

34 SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI

ITESTIMONI

Il crocifisso "Alla fine della seconda guerra mondiale gli abitanti di un villaggio tedesco si radunarono per ricostruire la propria chiesa parrocchiale distrutta dai bombardamenti. Trovarono che il grande Crocifisso giaceva senza braccia tra le macerie. Proposero di farne un altro più nuovo e più bello. Ma uno disse:"No! Mettiamolo così senza braccia al centro della navata, in alto, in modo che dica a tutti quelli che entrano in chiesa:'io ho bisogno delle tue braccia per continuare ad abbracciare il mondo ed aiutare chi è nel bisogno”.(P. Pellegrino)

Il filo di Dio Ognuno di noi è legato a Dio con un filo. Quando commettiamo un peccato, il filo si rompe. Ma quando ci pentiamo della nostra colpa, Dio fa un nodo nel filo, che diviene più corto di prima. Di perdono in perdono ci avviciniamo a Dio.(racconto rabbinico)

ACCENDIAMOIL MOTORE

Labirinto: cerco la mia strada come in un labirinto cerco la via giustaPer i più piccoli: aiuto Pimpa a cercare la strada giusta per arrivare al castello

te in circostanze tali che noi non abbiamo che da andare avanti, solo che noi corrispondiamo. XI,511.Quando alcuno vi domanderà consiglio sulla vocazione, come rispondere? cnf. XII,87.Per conoscere la volontà di Dio tre cose si richiedono: pregare, aspettare, consigliarsi. VI,715.

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 34 11/08/11 00.21

SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI 35

QUARESIMAPer i più grandi:

Oppure per i più piccoli: Da quale dei quattro triangoli di partenza (pallino, quadro, stellina, crocet-ta) si può raggiungere il rombo rosso, muovendosi solo sugli spazi bianchi?

VIA CRUCIS Nei venerdì di Quaresima, soprattutto nel Venerdì Santo, la Chiesa ricorda i mo-menti della passione di Gesù. Ripercorriamo anche noi la via seguita dal Redentore (Via della cro-ce), sostando in vari momenti (stazioni) per riflettere sul grande amore che Gesù ci ha mostrato.

1. Gesù viene condannato a morteE Pilato, volendo dar soddisfazione alla moltitudine, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagel-lare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso. (Mc 15,15)Signore, fammi capire che quando giudico con cattiveria i miei fratelli, offendendoli e scherzandoli, giudico e condanno anche Te.

4. Gesù incontra MariaStavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. (Gv 19,25) Maria fa che anch'io diventi come Te, capace di stare vicino alle persone che soffrono. Molte volte non servo-no tante parole. Aiutami a capire che basta un semplice sorriso per fare felici.

11. Gesù viene crocifisso sulla croce"Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno". (Lc 23,33-43) Signore Gesù sei stato incolpato ingiustamente; così anch'io ogni giorno incolpando ingiustamente i miei

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 35 11/08/11 00.21

FANCIULLI

36 SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI

LENTED’INGRANDIMENTO

Ci riuscirai, dal dvd “Il principe d’Egitto”, reperibile anche su www.donboscoland.it, clicca su e cerca il contributo numero 11.

Sebbene un piccolo filo possa risplendere così,l'intreccio del ricamo di sicuro lo nasconderà.E la pietra che più in alto sta, a contatto con il cielo,è importante come quelle che si trovano quaggiù.Rit. E se alla tua vita vorrai guardar con gran sincerità, tu dovrai sapere cos'è l'umiltà. Tu ci riuscirai, ci riuscirai con l'umiltà.*No, non so danzare*Un lago d'or nel deserto non può certo dissetar;per il gregge il pastore è importante più del ricco re.Molto spesso la ricchezza non equivale al valor, e se saprai capire, la tua vita cambierà.Così la tua mente si illuminerà, e presto troveraila risposta che è già dentro di te. E ci riuscirai.Sì ci riuscirai con l'umiltà. Tu ci riuscirai con l'umiltà.E questo perchè dividiamo con te la tua gioia ed il dolor,e non sarai mai solo, fino a che tu lo vorrai.Nessuno può essere libero, se non ha più la volontà.Tu la ritroverai qui con noi.*su danza con me*E con noi tu danzerai.Sì con noi tu danzerai.Rit. E se alla tua vita vorrai guardar

amici commetto peccato. Ti chiedo Signore di imparare a comprendere gli altri senza giudicarli e incolpar-li.

12. Gesù muore per la nostra salvezzaEra verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del po-meriggio. Gesù, gridando a gran voce, disse: "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito". Detto questo spirò. (Lc 23,44.46) Signore, Tu hai donato la vita per amore di tutti gli uomini. Aiutami ad amare come Tu hai amato me.

15. Gesù risorge dal sepolcro"Perché cercate tra i morti colui che è vivo?". (Lc 24,5-7) Signore, dammi gli occhi per vederti risorto nelle cose semplici e quotidiane della mia vita e nelle persone che mi hai posto accanto.

Per le altre stazioni rimandiamo al link:http://www.acrmania.it/materiale/5pani2pesci/5.php

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 36 11/08/11 00.21

SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI 37

QUARESIMA

L’AIUTOGIUSTO

Signore, aiutaci a guardare con attenzione questo mondo che ha bisogno di noi.Sostienici in questo periodo di Quaresima,Tu che sei grande e ricco di misericordia.Aiutaci a sostenere gli altri, anche i più lontani e i più poveri del mondo. Amen.

RIMBOCCHIAMOCILE MANICHE

DBTEST

Per la Quaresima, mi impegno nei seguenti tre punti:Carità: mi impegno ad aiutare chi è in difficoltà.Digiuno: mi impegno a non rispondere male.Preghiera: ogni sera ringrazio il Signore per quello che ho ricevuto durante la giornata e gli chiedo di aiutarmi a capire quale sia la mia strada.

(segna la riposta giusta)Quando Don Bosco diventò sacerdote sua mamma gli disse:A_Predica bene e gioca senza imbrogliare.B_ Ricordati però che è l'abito che conta e non come sei dentro. Preferisco che tu ti vesta non da

povero contadino, ma sempre da prete …diffondi attorno a te l'amore.C_ Ricordati però che non è l'abito che conta, ma com’è il tuo cuore. Preferisco avere come figlio

un povero contadino che un prete che non fa il suo dovere…diffondi attorno a te l'amore alla Madonna.

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 37 11/08/11 00.21

38 SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI

TEMPO PASQUALE

E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.(Gv 10, 16)

SULLE TRACCEDEL BUON PASTORE

IL PIU’ FORTEÈ CHI AMA DI PIÙCERCARE IL BENE DI TUTTI CON TENACIA

OBIETTIVI:I fanciulli saranno aiutati a:• fare del bene a tutti anche verso quelli con cui vadnno meno d’accordo.• capire che la diversità è una ricchezza

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 38 11/08/11 00.21

SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI 39

TEMPO PASQUALE

L’amore di Gesù non si ferma solo alle persone a lui vicine, ma è per tutti. Dà la vita per ciascuno senza fare preferenze e invita tutti a formare un unico gregge, ad essere tutti fratelli. Anche Don Bosco ha seguito la parola di Dio accogliendo con sé tutti i giovani soprattutto i più poveri cercando di creare uno spirito di famiglia, lottando con tenacia contro le avversità che incontrava in questo suo percorso.Vogliamo aiutare i bambini a capire che ognuno è un dono per tutti gli altri e che la vera forza sta nel cercare il bene di tutti.

La primavera porta lo sfratto« I parroci di Torino, raccolti in conferenza, hanno discusso sull'opportunità degli Oratori. Si sono soppesate le ragioni del pro e del contro, i timori e le speranze. Non potendo ogni parroco dar vita a un Oratorio nella propria parrocchia, incoraggiano il sacerdote Don Bosco a continuare nella sua opera, finché non sia stata presa una decisione diversa».Mentre si succedevano questi avvenimenti, giungeva la primavera del 1846. Casa Moretta aveva molti inquilini. Stanchi degli schiamazzi dei ragazzi, del loro fracasso nell'entrare ed uscire, di-chiararono che se ne sarebbero andati tutti se non cessavano immediatamente le nostre riunioni. Il buon prete Don Moretta dovette venirmi ad esporre le lagnanze collettive. Se volevamo tenere in vita il nostro Oratorio, dovevamo cercare subito un'altra sede.

Confessare sulla riva di un fossoMarzo 1846. Ancora una volta, con grande rincrescimento e notevole disagio, abbiamo fatto fa-gotto. Dai fratelli Filippi presi in affitto un prato (adesso è occupato da una fonderia di ghisa).L'Oratorio si trovò così a cielo scoperto, sull'erba di un prato, circondato da una siepe stentata che lasciava entrata libera a tutti. I ragazzi andavano dai trecento ai quattrocento, e si trovavano benissimo in quell'Oratorio che aveva per tetto il cielo. Ma io dovevo risolvere questioni pratiche. Dove celebrare la Messa? Come dare la possibilità di fare la Comunione e di pregare? Tutto ciò che riuscivamo a fare era un po' di catechismo, qualche canto sacro, la recita dei vespri. Dopo le preghiere, Don Borel oppure io salivamo su un rialzo del terreno o su una sedia, e parlavamo ai giovani. Ci ascoltavano sempre con tanta buona volontà.Per le confessioni facevamo così. Di buon mattino, nei giorni di festa, mi recavo nel prato, dove già parecchi ragazzi mi aspettavano. Mi sedevo sulla riva di un fosso e ascoltavo chi voleva confes-sarsi. Gli altri facevano la preparazione o il ringraziamento. Al termine, cominciavano i giochi.

Dio mandò un ometto balbuzienteArrivò l'ultima domenica in cui potevo radunare l'Oratorio sul prato. Era il 5 aprile 1846, la dome-nica prima di Pasqua. Non avevo detto niente a nessuno, tutti però sapevano che ero nei guai.La sera di quel giorno fissai a lungo la moltitudine dei ra gazzi che giocavano. Era la « messe ab-

COLLEGHIAMOCI

SULLE ORME DI DON BOSCO(cfr pag. 104 – 139 MO)

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 39 11/08/11 00.21

40 SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI

PERRIFLETTERE

LEPROVE

1. Secondo voi cosa c’era di così speciale in Don Bosco da avere tanti ragazzi attorno a sé?2. Quando non trovava casa per i suoi ragazzi Don Bosco era disperato, cosa ha chiesto al Signore?3. Cosa avrà pensato Don Bosco dopo che il signor Pancrazio Soave gli aveva fatto la proposta

della tettoia Pinardi?

« Andai a letto con il cuore inquieto »Il 12 ottobre 1844 era sabato. Il giorno dopo dovevo comunicare ai ragazzi che il nostro Oratorio

bondante » del Signore. Ma operai non ce n'erano. C'ero io solo, operaio sfinito, con la salute malandata. Avrei ancora potuto radunare i miei ra gazzi? Dove?Mi ritirai in disparte, cominciai a passeggiare da solo, e mi misi a piangere. « Mio Dio - esclamai - perché non mi indi cate il luogo dove portare l'Oratorio? Fatemi capire dov'è, op pure ditemi cosa devo fare».Avevo appena detto queste parole, quando arrivò un certo Pancrazio Soave, che balbettando mi disse:- È vero che lei cerca un luogo per fare un laboratorio? - Non un laboratorio, ma un oratorio.- Non so che differenza ci sia. Ad ogni modo il posto c'è. Venga a vederlo. È proprietà del signor Francesco Pinardi, persona onesta. Venga e farà un buon contratto.

Una scala e un balcone di legno tarlato…Era una lunga tettoia (metri 15 per 6) che da un lato si ap poggiava al muro della casa, dall'altro scendeva fino a un me tro da terra. Poteva servire da magazzino o da legnaia, non per altro. Ci sono entrato a testa bassa, per non picchiare contro il tetto.- Troppo bassa, non mi serve - dissi.- La farò aggiustare come vuole - rispose cortesemente il Pinardi. - Scaverò, farò gradini, cambierò pavimento. Ma ci tengo che faccia qui il suo laboratorio.- Non un laboratorio, ma un oratorio, una piccola chiesa per radunare dei ragazzi.- Meglio ancora. Io sono un cantore e verrò a darle una mano. Porterò due sedie: una per me e una per mia moglie. E poi in casa ho una lampada: la porterò qui. Su, facciamo que sto contratto.Quel brav'uomo era veramente contento di avere una chie sa in casa sua.- Mio caro amico - gli dissi - la ringrazio della sua buo na volontà. Se mi garantisce che abbasserà il terreno di 50 cen timetri, posso accettare……Tornai di corsa dai giovani, li raccolsi attorno a me e mi misi a gridare:- Allegri, figli miei! Abbiamo l'Oratorio dal quale più nes suno ci manderà via. Avremo chiesa, scuole e cortile per salta re e giocare. Domenica, domenica ci andremo. È la, in casa di Francesco Pinardi! –

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 40 11/08/11 00.21

SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI 41

TEMPO PASQUALEsi trasferiva nella periferia di Valdocco. Ma non sapevo dove li avrei radunati, come sarebbero stati accolti, chi mi avrebbe seguito e chi no. Quell'incertezza mi preoccupava. Alla sera andai a letto con il cuore inquieto.In quella notte feci un nuovo sogno, che mi sembrò la continuazione di quello fatto ai Becchi quando avevo nove anni. In sogno mi trovai in mezzo a un esercito di lupi, di capre e capretti, di agnelli, pecore, arieti, cani, uccelli. Tutti insieme facevano un rumore, o meglio uno schiamazzo così terribile da far spavento ai più coraggiosi. Io volevo fuggire, ma una signora vestita come una pastorella mi invitò ad accompagnare quello strano gregge, mentre essa lo precedeva. Girovagan-do ci recammo in luoghi diversi, e ci fermammo tre volte. Ad ogni fermata molti di quegli animali si trasformavano in agnelli, così che il numero di questi animali mansueti aumentava sempre più. Dopo molto cammino mi sono trovato in un prato, dove gli animali saltellavano e brucavano l'erba insieme, senza nemmeno tentare di farsi del male a vicenda.

«Gli agnelli si mutavano in piccoli pastori »Ero molto stanco e volevo sedermi ai bordi di una strada, ma la signora mi invitò a continuare il cammino.Percorso un ultimo, breve tratto, eccoci in un vasto cortile. Aveva tutto intorno un porticato, e all'estremità una chiesa. Il numero degli agnelli divenne grandissimo. Sopraggiunsero parecchi pastori per custodirli. Ma si fermavano poco, presto se ne andavano. Allora successe una meravi-glia: molti agnelli si mutavano in piccoli pastori, che crescendo si prendevano cura del gregge. I piccoli pastori diventavano sempre più numerosi. Allora si divisero in gruppi diversi, e andavano in altri luoghi, a raccogliere altri strani animali e a guidarli in luoghi sicuri.Volevo andarmene, ma la signora mi invitò a guardare verso sud. Vidi un campo seminato a gran-turco, patate, cavoli, barbabietole, lattughe ed erbe varie. « Guarda un'altra volta », mi disse. Guar-dai di nuovo e vidi una chiesa alta e stupenda. C'era un'orchestra che stava per suonare, un coro che stava per cantare, e io ero invitato per cominciare la Messa. All'interno della chiesa correva una fascia bianca su cui, a caratteri enormi, stava scritto: Questa mia casa. Di qui uscirà la mia glo-ria.« Capii tutto quando gli avvenimenti si verificarono »Nel sogno domandai alla signora dove mi trovavo, che cosa era tutto quel camminare, quelle fer-mate, e cos'erano quella casa, la prima chiesa, e la seconda chiesa. Mi rispose:- Comprenderai tutto quando vedrai con gli occhi del tuo corpo quello che oggi vedi con gli occhi della mente.Io però credevo di essere sveglio, e dissi:- Vedo già adesso con gli occhi del mio corpo, e vedo chiaro. So dove vado e quello che faccio.In quel momento suonò la campana dell'Ave Maria sul campanile di San Francesco, e mi sve-gliai.Quel sogno era durato quasi tutta la notte. Vidi tanti particolari che qui non ho saputo descrivere. Allora credevo poco a ciò che avevo visto, e meno ancora capivo che cosa significasse. Ma capii tutto man mano che gli avvenimenti si verificarono. Anzi, questo sogno insieme a un altro, mi servì più tardi come programma delle mie decisioni.(MO, pag. 113 - 114)

Dalle Memorie Biografiche di San Giovanni Bosco…Non voglio altro dai giovani, se non che si facciano buoni e siano sempre allegri. II,566. Se voi farti buono, pratica tre cose sole e tutto andrà bene: allegria, studio, pietà. VII,494. Studio, lavoro, preghiera: ecco ciò che li manterrà buoni. IX,160. Bisogna conoscere e praticare le cose buone per essere buoni. XI,233.Miei cari figlioli, abbiamo un’anima sola; salvata questa, è salvato tutto. V,730.

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 41 11/08/11 00.21

42 SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI

ACCENDIAMOIL MOTORE

(per i più piccoli)Gioco su pecore che diventano pastori: scopo del gioco è trasformare le pecore in pastori. Svolgi-mento:

ITESTIMONI

1. Il più poveroC'era un villaggio, molto tempo fa, i cui abitanti erano molto poveri. Spesso parecchie famiglie non avevano il necessario per vivere. L'inverno da quelle parti era terribile e tutti erano preoccu-pati per un povero vecchio che avrebbe certamente faticato e sofferto molto per sopravvivere al gran freddo. Tutti sapevano che da lungo tempo che non aveva nulla da coprirsi se non qualche straccio. Gli sarebbe servito un maglione. Ma nessuno in quel villaggio ne possedeva due e nessu-no aveva il denaro per aiutarlo. Alla fine una donna ebbe un'idea. "Se ogni persona del villaggio toglie un filo dal suo maglione, riusciremo ad avere abbastanza filo da fare un maglione nuovo da regalare a quel povero vecchio. E nessuno se ne accorgerà!" Accettarono tutti. Ognuno portò un filo. Tutti i fili furono attaccati l'uno all'altro e si formarono diverse matasse di lana. La brava donna lavorò per giorni con i ferri e confezionò un magnifico maglione multicolore. Tutti insie-me lo portarono al povero vecchio, all'inizio dell'inverno. Il pover'uomo l'accettò con le lacrime agli occhi. Così in quel gelido inverno nessuno nel villaggio ebbe freddo. E il povero vecchio era senza dubbio il più elegante.L’amore è l’unico tesoro che si moltiplica dividendo.(B. Ferrero, I fiori semplicemente fioriscono, piccole storie per l’anima, LDC, Torino, 2007, pag. 36)

2. Il filo inutileC'era una volta un filo di cotone che si sentiva inutile. «Sono troppo debole per fare una corda» si lamentava. «E sono troppo corto per fare una maglietta. Sono troppo sgraziato per un arazzo e non servo neppure per un ricamo da quattro soldi. Sono scolorito e ho le doppie punte ... Ah, se fossi un filo d'oro, ornerei una stola, starei sulle spalle di un prelato! Non servo proprio a niente. Sono un fallito! Nessuno ha bisogno di me. Non piaccio a nessuno, neanche a me stesso!». Si rag-gomitolava sulla sua poltrona, ascoltava musica triste e se ne stava sempre solo soletto. Lo udì un giorno un mucchietto di cera e gli disse: «Non ti abbattere in questo modo, piccolo filo di cotone. Ho un'idea: facciamo qualcosa noi due, insieme! Certo non possiamo diventare un cero da altare o da salotto: tu sei troppo corto e io sono una quantità troppo scarsa. Però possiamo diventare un lumino, e donare un po' di calore e un po' di luce. A qualcuno saremo certamente utili!È meglio illuminare e scaldare un po' piuttosto che stare nel buio a brontolare!»Il filo di cotone accettò di buon grado . Unito alla cera, divenne un lumino, brillò nell'oscurità ed emanò calore. E fu felice di sentirsi utile... Chissà quanti fili di cotone troppo corti ci sono nel mondo: hanno bisogno solo di trovare un mucchietto di cera per essere felici...(B. Ferrero, I fiori semplicemente fioriscono, piccole storie per l’anima, LDC, Torino, 2007, pag. 37)

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 42 11/08/11 00.21

FANCIULLI

SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI 43

TEMPO PASQUALE

LENTED’INGRANDIMENTO

Dio fa qualcosa, dal dvd “Il gobbo di Notre Dame”, reperibile anche su www.donboscoland.it, clicca su e cerca il contributo numero 12.

Io non so se puoi sentirmi e neppure se ci seiNe se ti soffermeresti sui pensieri mieiSo che sono una gitana e non oserei di piùChe pregare intensamente per la gente come meDio, fa’ qualcosa per quelli cheUn gesto d’amore non sanno cos’èDio, questa gente confida in TeE solo il tuo amore salvarli potràVorrei di più di ciò che ho vorrei per sempre la gloria e l’onorVorrei l’amor, gioia nel cuor ce Dio mi aiuti ogni giorno per sempreGrazie per quando possiedo giàIo so non è tanto, ma a me basteràPrego per gli altri, fuori di quaFalli sentire i figli di Dio.Sono indifesi, ma figli di Dio

Se fossi Don Bosco:• un giocatore fa il pastore, tutti gli altri sono pecore• il pastore deve cercare di prendere le pecore• le pecore prese diventano pastori che devono cercare di prendere le pecore rimasteIl gioco si conclude quando tutte le pecore saranno diventate pastori. Trova il tuo pastore: tutti i giocatori vengono fatti sedere in cerchio. Viene scelto un bimbo che, all’insaputa di tutti, avrà il ruolo del pastore. Gli altri verranno bendati. Si specifica che a cia-scuno verrà detto il nome di un animale e che al via dovrà seguire il richiamo corrispondente. L’educatore sussurra all’orecchio di ogni bambino la stessa cosa: “sei una pecora”. Al via il pastore, che nel frattempo si è messo in piedi in un punto della stanza, richiama con un verso le pecore, le quali devono ascoltarne la voce per raggiungerlo. Quando si arriva dal pastore ci si siede, ma solo al suo comando si può togliere la benda e scoprire così che tutti sono pecore appartenenti ad un unico gregge guidato da un solo pastore.

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 43 11/08/11 00.21

44 SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI

RIMBOCCHIAMOCILE MANICHE

Impegno: faccio un gesto gentile (un saluto, un gesto di generosità, un piacere) verso chi mi sta meno simpatico.

L’AIUTOGIUSTO

È risortoLa vita è una festa:noi possiamo ridere, ballare, cantare perché Cristo è risorto e noi risorgeremo. La vita è una festa: possiamo guardare al futuro con fiduciaperché Cristo è risortoe ci invita a sperare.La vita è una festa:la nostra allegria è la nostra santità;la nostra gioia non verrà mai meno:Cristo è risortoE noi risorgeremo.La vita è una festa:una festa nel profondo del cuorepur fra tanti dolori e problemi;la nostra gioia non verrà mai meno:Cristo è risorto E noi risorgeremo.Se crediamo in un mondo migliore,più buono di quello che oggi vediamo:è perché Cristo è risorto.

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 44 11/08/11 00.21

SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI 45

TEMPO PASQUALE

DBTEST

(segna la risposta giusta)Prima di trovare un nuovo posto per il suo oratorio (la tettoia Pinardi), Don Bosco con i suoi 300 – 400 ragazzi giocava, pregava, confessava:A_presso la casa di una ricca signoraB_a cielo scoperto, sull'erba di un pratoC_in un giardino, vicino ad una vecchia chiesa

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 45 11/08/11 00.21

46 SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI

MESE MARIANO

Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio.(Gv 10, 17 – 18)

SULLE TRACCEDEL BUON PASTORE

IO PREGO PER ME ,PER TE, PER TUTTILA PREGHIERA

OBIETTIVI:I fanciulli saranno aiutati a:• Comprendere il valore della preghiera come incontro con Dio e avvicinamento agli altri• conoscere la figura di Maria

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 46 11/08/11 00.21

SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI 47

MESE MARIANO

Il rapporto di Gesù con il Padre è profondo e intimo. Il suo scopo è di rivelarne il volto. Don Bosco ha sempre coltivato un’intensa comunione con Dio e ha trasmesso questo atteggiamento ai suoi ragazzi. Vogliamo insegnare ai fanciulli che l’amicizia con il Signore e Maria è un dono prezioso, da coltivare nella concretezza di ogni giorno.

Io mi servivo di quelle ricreazioni lunghissime per avvicina re ogni ragazzo. Con una parola all'orecchio, a uno raccoman davo maggior obbedienza, a un altro maggior puntualità al ca-techismo, a un terzo di venirsi a confessare, a un altro ancora suggerivo un pensiero di riflessione, e così via. Posso dire che la ricreazione era il tempo in cui agganciavo un bel numero di ragazzi, che al sabato sera o alla domenica mattina venivano con molta buona volontà a fare la loro con-fessione.

« Ero pronto a morire »Dopo il ritorno da Sassi, fui preso da un grande sfinimen to. Dovettero portarmi a letto. Ero se-riamente malato: bron chite, tosse, febbre violenta. In otto giorni giunsi al limite tra la vita e la morte. Mi diedero la Comunione come Viatico e l'Un zione degli infermi. Ero pronto a morire. Mi rincresceva abban donare i miei ragazzi, ma ero contento di morire dopo aver da to una forma stabile all'Oratorio.Quando si sparse la notizia che la mia malattia era grave, tra i giovani si diffuse un dolore vivis-simo, una costernazione incredibile. Ogni momento, alla porta della stanza dov'ero ri coverato arrivavano gruppi di ragazzi. Piangevano e chiedeva no mie notizie. Non se ne volevano andare: aspettavano di mo mento in momento una notizia migliore. Io sentivo le domande che rivolgeva-no all'infermiere, e ne ero commosso.L'affetto verso di me li stava spingendo a veri eroismi. Pre gavano, facevano digiuni, partecipava-no alla Santa Messa e fa cevano la Comunione. Nel Santuario della Consolata si dava no il turno giorno e notte. C'era sempre qualcuno che pregava per me davanti all'immagine della Madonna. Al mattino, quel li che dovevano andare a lavorare accendevano una candela che rimanesse al loro posto davanti all'altare. Molti altri trovava no il tempo di andarci anche durante il giorno, e resistevano fino alla sera tardi. Pregavano e scongiuravano la Madre di Dio perché conservasse in vita il loro povero Don Bosco.

« Dio li ascoltò »Molti promisero alla Madonna di recitare il Rosario intero per mesi, altri per un anno, alcuni per tutta la vita. Ci fu persi no qualcuno che promise di digiunare a pane e acqua per mesi, per anni, per tutta la vita. Sono certo che molti giovani mura tori digiunarono a pane e acqua per settimane

COLLEGHIAMOCI

SULLE ORME DI DON BOSCO(cfr pag. 141 – 159 MO)

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 47 11/08/11 00.21

48 SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI

intere, continuan do il lavoro pesante dal mattino alla sera. Il breve intervallo di tempo libero che veniva loro concesso andavano a passarlo da vanti al Santissimo Sacramento. Dio li ascoltò. Era un sabato sera, i medici fecero consulto e pronunciarono la sentenza: quella sarebbe stata la mia ultima notte di vita. Ne ero convinto anch'io, perché non avevo più forze e avevo continui sbocchi di sangue. A notte avanzata sentii una gran voglia di dormire, e mi assopii. Quando mi svegliai ero fuori pericolo. I medici Botta e Cafasso mi visitarono al mattino, e mi dissero di andare a rin-graziare la Madonna per grazia ricevuta.La notizia gettò la gioia tra i miei ragazzi. Non volevano crederci se non mi vedevano. E mi videro infatti pochi giorni dopo. Appoggiandomi a un bastone mi recai all'Oratorio. Mi accolsero can-tando e piangendo, con una commozione che è più facile immaginare che descrivere. Cantarono un inno di ringra ziamento a Dio, mi avvolsero di acclamazioni e di entusiasmo.Provvidi subito a una faccenda importante. Molti, quand'ero in pericolo di vita, avevano fatto voti e promesse enormi, pra ticamente impossibili da mantenere, spinti dall'emozione e dall'affetto. Le cambiai in promesse più semplici e leggere.

PERRIFLETTERE

LEPROVE

1. Don Bosco si ammala ed è in fin di vita. Cosa fanno i suoi ragazzi per implorare la guarigione?2. Riesci a fare qualche sacrificio per gli altri? Credi che la tua preghiera raggiungerà il cuore di

Dio?3. Immagina la gioia di Don Bosco nel vedersi guarito e la gioia dei suoi ragazzi nel vederlo tornare tra loro. Racconta di una grande gioia che hai avuto anche tu.

«C'è non crederci »IIl 14 maggio, primo giorno della novena di Maria Ausiliatrice, scendeva a celebrare la Messa nel Santuario, e in sagrestia si presentava a lui una povera donna, sorda e d'età assai avanzata, a chiedergli la benedizione. La benedisse, e sull'istante riacquistava l'udito. La poveretta, piena di contentezza e colle lagrime agli occhi, non avendo di che fai dono a Colei che le aveva concessa la grazia, si tolse gli orecchini e li offerse al Santo, dicendo che sarebbe tornata a fare un dono maggiore.Poche settimane prima s'era presentata un'altra donna conducendo per mano un ragazzino di sei o sette anni, che fin allora era stato inabile a camminar da solo. Don Bosco lo benedisse, e il giorno dopo il ragazzo prese a camminare liberamente, con tutta facilità; e la madre tornava a ringraziar la Madonna per il favore singolare. (X)Impegnate in vostro favore Maria Ausiliatrice; e persuadetevi che ciò che non possono fare i chi-rurghi, lo saprà fare Lei. (X,163).Da tutte parti si vedono effetti straordinari prodotti da questa confidenza in Maria Ausiliatrice. (XIII,804).

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 48 11/08/11 00.21

SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI 49

MESE MARIANOElla gusta tanto di portarci aiuto! (XVI,269).Anche in cortile, durante la ricreazione, si chinava delicatamente all'orecchio di questo o quello, e gli dava un consiglio o un ammonimento. Di coteste parole, oltre quelle pubblicate nei volumi precedenti, Don Lemoyne raccolse quest'altre: - Il paradiso non è fatto per i poltroni. . - Ti trovi in balia d'una tempesta? Invoca la stella del mare, invoca Maria. - Non fidarti troppo delle tue forze: cadde anche S. Pietro. - Vuoi diventar buono ed esser contento? Pensa a Dio. - Prega, prega bene, e certamente ti salverai. - Se tu m'aiuti, voglio renderti felice in questo mondo e nell'altro.” Il suo sistema era la dolcezza, senza tralasciare di far risaltare alla mente dei peccatori la bruttez-za dei loro peccati. (X,I,9).

Quando pregate, pensate a quel che fate. Pregando, parlate con Dio: parlare vuol dire pronunziare bene le parole in modo da essere intesi; quindi pregando, recitate adagio le preghiere e collo stes-so tono di voce, col quale parlereste ad un amico a Voi caro. (VIII,10.)

ITESTIMONI

1. Chi non prega? Un contadino, durante un giorno di mercato, si fermò a mangiare in un affollato ristorante dove pranzava di solito anche il fior fiore della città. Il contadino trovò posto in un tavolo a cui sede-vano già altri avventori e fece la sua ordinazione al cameriere. Quando l'ebbe fatta, congiunse le mani e recitò una preghiera. I suoi vicini lo osservarono con curiosità piena di ironia, un giovane gli chiese: "A casa vostra fate sempre così? Pregate veramente tutti?". Il contadino, che aveva in-cominciato tranquillamente a mangiare, rispose: "No, anche da noi c'è qualcuno che non prega". Il giovane ghignò: "Ah, si? Chi è che non prega?". "Bé", proseguì il contadino "per esempio le mie mucche, il mio asino e i miei maiali...". (A. P. Gouthey. D: B. Ferrero, Il canto del grillo, piccole storie per l’anima, LDC, Torino, 1992, pag. 26)

2. La finestra del cuore “Verso la fine del 1843, o qualche anno più tardi, la famiglia di Maria Mazzarello si trasferì dai Mazzarelli alla Valponasca. Distante circa tre quarti d'ora dal paese, ancora oggi sorge sul fianco di un colle. Caratteristica della rustica abitazione è una finestrella che si apre sulla parete occi-dentale come un occhio spalancato su vasti orizzonti.“Ogni sera, quasi alla stessa ora, la mamma si accorgeva che Maria scompariva dalla circolazio-ne: "Dove andrà poi a nascondersi una ragazza che lavora sodo e non perde mai un minuto?". La mamma Maddalena notò che, precisamente a quell'ora, cucina e stanze vicine si facevano deserte. Anche i fratellini, di cui Maria aveva cura, non erano più lì: né per una parola, né per uno sguardo. Non ci volle molto però che il segreto fu svelato.Quella finestrella che sulla parete occidentale della cascina si apriva come un occhio spalancato su Mornese e soprattutto sulla chiesa parrocchiale era diventata un potente richiamo. Maria sa-peva che ogni sera Don Pestarino a vespro radunava la popolazione per la preghiera in comune. A quell'ora dunque l'appuntamento con Gesù Eucaristico era là, presso la finestrella. Fu così che li scoprì la mamma. La buona donna, non solo non li rimproverò, ma ebbe la saggezza di avvertirne

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 49 11/08/11 00.21

FANCIULLI

FANCIULLI

50 SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI

sorridendo il marito e, insieme con lui, di fare la stessa scelta di Maria.Così ogni sera il raduno presso la finestrella, per recitare il Rosario e le preghiera della sera, di-venne una consuetudine di famiglia. Il tutto si chiudeva con la visita a Gesù Sacramentato. Dopo, ognuno si ritirava in pace: chi per andare subito a riposo, chi per intrattenersi ancora in qualche faccenduola. I fratelli però ricordano che Maria indugiava ancora presso la finestrella in un silen-zio colmo d'amore.(Liberamente tratto da: Alois Kothgasser, La finestrella della valponasca “Icona” di una vita, Roma, 1996)

ACCENDIAMOIL MOTORE

La mia mano si apre: disegno la mia mano e su ogni dito scrivo un impegno per ogni settimana del mese. La mano aperta significa l’offerta di quel impegno a Dio.Il rosario: disegnare un fiore con cinque petali chiusi, sotto ogni petalo è disegnato/scritto il mi-stero che si annuncia. Forniamo qui una breve traccia:IntroduzioneI fatti più importanti (o misteri) della vita di Maria e di Gesù, sono ricordati in una preghiera che si chiama Rosario.Ricordando quindici episodi che hanno procurato a Maria e a Gesù gioia, dolore, vogliamo fare un dolce omaggio alla nostra madre Maria.Annuncio dei misteri, seguono per ciascuno tre Ave Maria1° petalo: L'angelo propone a Maria di diventare la madre di Gesù. Il cuore di Maria è pieno di

gioia. 2° petalo: Maria visita Elisabetta e si ferma da lei alcuni mesi per aiutarla.3° petalo: Maria dà alla luce Gesù. Con tenerezza lo avvolge in fasce e lo pone in una mangiatoia.4° petalo: Maria, accompagnata da Giuseppe, presenta Gesù al tempio e lo offre a Dio come dono

per l'umanità.5° petalo: Maria e Giuseppe, dopo tre giorni di ricerche, trovano Gesù dodicenne, che discute con

i maestri della legge nel tempio di Gerusalemme.Per gli altri misteri vai su www.donboscoland.it, clicca su e cerca il contributo numero 13.

LENTED’INGRANDIMENTO

Vedrai miracoli dal dvd “Il principe d’Egitto”, reperibile anche su www.donboscoland.it, clicca su e cerca il contributo numero 14.

Molte notti noi,pregammo senza chiedercise in quel buio fosse già

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 50 11/08/11 00.21

SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI 51

MESE MARIANOla nostra verità.Paura non avraila fede sa proteggercila speranza può cambiarela nostra realtà...Rit. Vedrai miracolise crederai...La fede non si può fermarquanti miracolisono tra noie condividerlipotrai potrai se crederai...Questo è il tempo in cuisperare non è facilee la gioia che c'è in noinel vento vola via....Ed ora sono quiil cuore è così fragilecerco in me la forza cheio non ho avuto mai....Rit. Vedrai miracoli A-shi-raa la-do-nai […](traduzione): "Canterò al SignorePerchè ha mirabilmente trionfato !(x 2 volte )Chi è come Te tra gli dei, o SignoreChi è come Te splendido in santitàGuidasti con la tua misericordia questo popoloChe hai riscattato ( x 2 volte )Canterò, canterò, canterò..."Rit. Vedrai miracoli…sì! Potrai, potrai se crederai... Se crederai.....

L’AIUTOGIUSTO

A MariaSanta Maria, Madre di Dio,conservaci un cuore di fanciullo,puro e limpido come acqua di sorgente.Mantienici un cuore semplice,capace di donarsi,un cuore generoso che non dimentichi il bene ricevutoe che non tenga conto del male.Formaci un cuore dolce e umileChe ami senza pretendere di essere ricambiato,un cuore grande che sa ringraziare.

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 51 11/08/11 00.21

52 SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI

RIMBOCCHIAMOCILE MANICHE

Proponiamo un impegno riassuntivo di tutte le sei tappe percorse.Ad ogni bambino vengono date sette foglie che andranno a comporre un ramoscello (una volta completate le foglie si possono attaccare ad una cannuccia o ad un bastoncino di legno). In ogni foglia dovranno scrivere/disegnare simboli( o immagini) inerenti a:1. le persone speciali della mia vita sono………2. sono stato un esempio positivo per i miei amici quando……..3. posso aiutare gli altri a………. (penso alle mie qualità migliori)4. il consiglio che mi è stato dato da………….è…………….. (scrivere il buon consiglio). Questo consiglio

mi ha aiutato a…………5. il bambino con cui non andavo d’accordo e con cui adesso siamo un po’ più amici è………….6. scrivo una preghiera a Maria7. di Don Bosco ho capito che……………..(scrivere quello che ha fatto, una sua qualità…..)

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 52 11/08/11 00.21

SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI 53

MESE MARIANO

DBTEST

(scegli la risposta giusta)Quando Don Bosco si ammalò seriamente i suoi ragazzi pregarono un sacco per lui facendo pro-messe anche enormi a Dio in cambio della sua guarigione.Appena stette meglio Don BoscoA_fece cambiare le promesse enormi in promesse più semplici e leggereB_fece in modo che ciascun ragazzo mantenesse le promesse dateC_li salutò gentilmente e regalò ad ognuno un rosario

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 53 11/08/11 00.21

SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI

BibliografiaAlois Kothgasser, La finestrella della valponasca “Icona” di una vita, Roma, 1996San Giovanni Bosco, Memorie (trascrizione in lingua corrente di Teresio Bosco), Editrice ldc, Torino, 1985.Bruno Ferrero, C’è qualcuno lassù?, ldc, Torino, 1993B. Ferrero, Il canto del grillo, piccole storie per l’anima, ldc, Torino, 1992.B. Ferrero, I fiori semplicemente fioriscono, piccole storie per l’anima, ldc, Torino, 2007, pag. 52 - 53Memorie Biografiche di Don Giovanni Bosco, raccolte dal Sac. Salesiano giovanni battista lemoyne, edizione extracommerciale, Scuola Tipografi ca Libreria Salesiana, San Benigno Canavese 1898 (volumi vari).

SitografiaMemorie Biografichehttp://www.donboscoland.it/articoli/articolo.php?id=3801Memorie dell’Oratorio:http://www.donboscoland.it/articoli/index.php?id_testata=40&numero=Memorie+dell%26%238217Oratorio&del=Vita di Michele Magonehttp://www.donboscoland.it/articoli/articolo.php?id=1613)sogno dei nove anni:http://www.youtube.com/watch?v=qLobjFrBpys&feature=relatedsito ACR per le preghierehttp://www.acrmania.it/materiale/5pani2pesci/5.phphttp://www.acrmania.it/materiale/5pani2pesci/6.php

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 54 11/08/11 00.21

SUSSIDIO FANCIULLISUSSIDIO FANCIULLI 55

NOTE

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 55 11/08/11 00.21

56 SUSSIDIO FANCIULLI

SUSSIDIO FANCIULLI_CORRETTO.indd 56 11/08/11 00.21