HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari...

67

Transcript of HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari...

Page 1: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo
Page 2: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

Moondi Edizioni via Rosso di San Secondo 1495128 Catania

[email protected]

P.I.05419460877

HeArtmostra d’arte contemporaneaa cura di Filippo Pappalardo e Valentina L. Barbagallo

Page 3: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

HeArtmostra d’arte contemporanea 28 dicembre 2016 — 28 giugno 2017

promossa dadr. Paolo Cantaro (direttore generale Azienda Ospedaliero – Universitaria Policlinico – Vittorio Emanuele, Ca-tania) e dal prof. Corrado Tamburino (direttore Dipartimento Cardio–Tora-co–Vascolare e Trapianto d’Organo)

publishersupportsponsor

40ANNI CON VOI1977 — 2017

FARMACIA DOTT. FILIPPO PAPPALARDO

POLICLINICO VITTORIO EMANUEL

E

AZI

ENDA

O

SPEDALIERO – SANITAR

IA

media partner

Gabriele Abbruzzese Roberta Baldaro Marcella Barone Federico Baronello Carmelo Bongiorno Nino Brancato Tano Brancato Valentina Brancato Totò Calì Canecapovolto Andrea Cantieri Carmen Cardillo Loredana Catania

Tiziana Contino e Carlo Tuzza Piero Corpaci Dino Cunsolo Marie-Claire Delamichelle Raffaele Pier Luca Di Francisca Enzo Federici Sergio Fiorentino Claudia Gambadoro Federica Gisana Alice Grassi /barbaragurrierigroup/Carlo e Fabio Ingrassia Filippo Leonardi

Gianluca Lombardo Loredana Longo Andrea Mangione Marco Mangione Marinella Mendola Giuseppe Mendolia Calella Fabio Modica Nicolò Morales Sebastiano Mortellaro Carmelo Nicosia Carmelo Nicotra Miriam Pace Angelo Pavone

Edoardo Puglisi Sandra Rizza Enzo Rovella Alessandro Russo Salvo Russo Samantha Torrisi Lisa Wade Rino Valenti Ilenia Vecchio Sandra Virlinzi

a cura di Filippo Pappalardo —collezionistaValentina L. Barbagallo — curatore indipendente, giornalista pubblicista

segreteria organizzativa Laura Basile Laura Buda

ufficio tecnico — coordinamento Salvo Favitta Filippo Passalacqua

movimentazione opere Rosario D’Amico

amministrazione dott.ssa Carmela Buonfiglio dott.ssa Rosamaria Brancato

ufficio comunicazione e relazioni con il pubblicodott.ssa Gaetana Reitano

allestimento a cura di Enrico Aresu (Canecapovolto, Scuola Fuorinorma) Andrea e Marco Mangione, Livio Lo Po’ (Ritmo)

documentazione fotografica Umberto Costa

catalogo testi a cura di Filippo Pappalardo, Valentina L. Barbagallo e Demetrio Paparoni

progetto grafico identità visivaa cura di Giorgia Di Carlo

redazioneMartina Tolaro

media partner Balloon project

La presente Opera si avvale del diritto di citazione, per le immagini di pagina 15 e 16 (fig.1 e 2), ai sensi dell’art. 70 della Legge sul Diritto d’Autore e dell’art. 10 della Convenzione di Brena, in accordo agli artt. 9 e 21 della Costituzione Italiana e nello spirito di condivisione concesso dalle due case editrici Edizioni Incontri e Mediterraneum.

© Tutti i diritti riservati 2017 Moondi Edizioni, Catania

18Opere in mostra

6 PrefazioneProf. Corrado Tamburino

8 HeArt:il virus della possibilitàValentina L. Barbagallo

12 Dalla sindrome di Stendhal alla sindrome di FelliniFilippo Pappalardo

16Il senso di una mostra e l’onestà degli artistiDemetrio Paparoni

Page 4: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

7

La domanda sorge spontanea: perché una mostra di opere di artisti siciliani in un ospedale? La risposta è semplice, almeno per chi ama la propria terra e vuole valorizzarla. Per noi medici, amore e dedi-zione per la propria terra significano vivere piacevolmen-te il posto di lavoro, amandolo come se fosse proprio; immedesimarsi ed entrare in empatia con la gente che si reca in ospedale proprio perché ha bisogno di aiuto, ed è quindi spesso in posizione di sudditanza psicologica, e quando in posizione supina, anche fisica; rendersi conto che un anziano possa anche disorientarsi, avere paura, perdere i punti abitudinari di riferimento; capire che un evento, anche minimale, possa essere vissuto come un dramma; comprendere che una malattia può sconvolge-re a 360° la vita familiare e professionale di un individuo; essere consapevoli che un semplice sorriso, una carez-za e, perché no (lo facciamo tante volte), un abbraccio e un bacio, sono colonne portanti di qualsiasi cura. Ecco, l’arte fa parte dei mezzi utili a far sentire più accogliente e piacevole un luogo di cura, di sofferenza e di dolore. Corrado Tamburino

Prefazione

L’ospedale, il monoblocco di cui parliamo, è appunto la sede in cui noi operatori trascorriamo più tempo che a casa nostra; è il luogo in cui capita che alcuni pazienti – lungodegenti o molto malati – trascorrano l’ultima fase della propria vita. Alleggerire i vari percorsi legati alla storia di ciascuno di essi, significa dare dignità umana al proprio servizio professionale (come dispensatori di amore e cure), e rispettare il prossimo anche nella sua più intima essenza, quella spirituale. Chiedere agli artisti siciliani di esporre le proprie opere ha il vantaggio di va-lorizzare il “fuoco sacro” delle persone della nostra terra dedicate all’arte, e di trasmettere quelle emozioni e quei sentimenti che contribuiscono a tenere vivo lo spirito di ogni individuo anche quando il corpo si ammala.

Page 5: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

98

Valentina L. Barbagallo

HeArt:il virus della possibilità

HeArt, progetto interdisciplinare dal taglio sociale, sin dal titolo rimanda alla sua duplice natura: medica, heart (cuore, della cui cura si occupa il nuovo centro ospe-daliero catanese, promotore della mostra) e artistica, art (arte). La mostra intende alleviare la condizione psicofisica dei pazienti, elevando l’attesa da intermezzo a atto del tempo trascorso in ospedale. L’ipocondria, diagnosticata o meno, è una delle nevrosi attuali1

dell’uomo contemporaneo. I tempi d’attesa, in sale ano-nime, riducono i pazienti a un abbecedario illustrato del malessere umano che acuisce il senso d’impotenza del malato, in un circolo vizioso del dolore. HeArt aspira a trasformare l’attesa nell’accezione autentica di crescita umana, propria del mondo antico (otium).

Durante le fasi progettuali e operative della mostra ab-biamo analizzato lo spazio sia dal punto di vista logistico che artistico. Abbiamo rispettato la natura e la funziona-lità della struttura, operando una selezione eterogenea di lavori a parete, concessi dagli artisti in comodato d’uso gratuito all’azienda ospedaliera, o realizzati ap-positamente per la mostra, come l’opera site specific donata da S. Virlinzi, il murales di M. Mangione o il video di canecapovolto per i monitor tagliacoda. Per questa orchestra visiva abbiamo selezionato lavori di cinquanta artisti (vd. schede opere) diversi per tecniche (pittura, video, scultura, installazione, disegno, fotografia, colla-ge, tecniche miste, ecc.), temi e soggetti, e abbiamo preso spunto dalle cinquantadue interpretazioni che G. Perec pone all’inizio di Specie di spazi2, cui abbiamo aggiunto quella di spazio possibile, cioè di uno spazio in cui arte e medicina possano lavorare a favore del benessere psicofisico della comunità.

spazio spazio libero spazio chiuso spazio precluso mancanza di spazio spazio contato spazio vitale spazio verde spazio critico posizione nello spazio spazio scoperto scoperta dello spazio spazio obliquo spazio vergine spazio euclideo spazio aereo spazio grigio spazio storto spazio del sogno barra spaziatrice passeggiate nello spazio geometria nello spazio sguardo che percorre lo spazio spazio - tempo spazio misurato la conquista dello spazio spazio morto spazio d’un istante spazio celeste spazio immaginativo spazio nocivo spazio bianco spazio del didentro il pedone dello spazio spazio spezzato spazio ordinato spazio vissuto spazio mobile spazio disponibile spazio percorso spazio piano

Page 6: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

1110

È proprio questo il tema della mostra, l’assenza di un tema, ma la presenza di un obiettivo sociale condiviso da artisti e medici. È l’endiadi presenza-assenza a rivelare l’essenza di HeArt. Così come “il cuore mio che mai vedrò e i cui battiti non si stancano mai di darmi la mia vita fino a quando morirò3” anche l’arte, per sua stessa natura, continuerà a rendere visibile l’invisibile, a fornire chiavi di lettura del suo tempo, sensibilizzando e istruen-do l’uomo alla lettura dell’immagine, strumento d’ana-lisi indispensabile nella società odierna visto il dominio assoluto e incontrollato che essa ha a livello mondiale. Quando S. Settis4 si chiede a che cosa serva la storia dell’arte, trova una risposta soddisfacente nel discorso pronunciato in occasione dell’inaugurazione del Festival de l’Histoire de l’Art Fontainebleau il 28 maggio 2011, dal ministro della cultura francese, Frédéric Mitterrand:

«[…]Essa deve rispondere alle sfide del nostro tem-po, «che ha assunto l’immagine – compresa l’imma-gine del sé – a feticcio», e con il proprio strumentario intellettuale deve «dare un senso al divenire collettivo […], rendere più intelligibile il nostro tempo», edu-cando lo sguardo dei cittadini, dalla scuola all’età adulta. «Oggi più di ieri, la strada per un’educazione alla cultura richiede di far comprendere la costruzio-ne di un’immagine, cogliere i suoi risvolti sociali, ca-pire che l’immagine non è la realtà ma la costruzione di un discorso […]».

Fare di un plesso ospedaliero anche la sede di una

mostra d’arte contemporanea, non vuol dire arredare o mettere opere a parete, ma parlare con il personale me-dico-sanitario, passeggiare tra i pazienti e cogliere dalla loro mimica, prossemica e dai discorsi da sala d’attesa il loro stato d’animo, per capire cosa davvero possa essere loro di conforto. Progetti culturali come HeArt, ricorda-no alla comunità l’importanza sociale dell’artista5 cui spesso, forse per retaggio o pregiudizio culturale, non è ancora riconosciuta, almeno in Italia, pari dignità di altre professioni. Se riadattassimo al settore artistico il famoso “prevenire è meglio che curare”, claim per antonomasia della comunicazione medica, diventerebbe, più o meno, “cura la prevenzione”, dimostrando così l’importanza di tutti gli studi e di tutte le professioni ed espressioni di pensiero. HeArt, in quanto spazio possibile, ha raccolto e lanciato tante sfide: dall’ideazione di un progetto in cui segno artistico e senso fossero equilibrati e intellegibili, al dialogo tra mondi professionali spesso molto distanti tra loro. Medici e artisti si sono approcciati all’iniziativa e allo spazio, ciascuno a proprio modo: collocando e distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo l’immaginazione, la creatività, la bellezza, la capacità di rendere visibili le cose invisibili6, i secondi.Ciò che può entusiasmare un curatore, spesso può anche intimidirlo. Per esorcizzare i timori di questa mostra è stata fondamentale la conoscenza delle ricerche degli artisti e di alcuni progetti d’arte presentati in “luoghi inso-liti”7, come il Salon des Refusés, Chambres d’Amis, The Xerox Book, ecc. HeArt vuole proprio rendere visibile e pertanto ricono-scibile la possibilità, attraverso la lezione di militanza e di solidarietà che tutti gli artisti hanno dato alla comunità, e instillando il virus della possibilità, di cui la cura è la non cura, in altre parole, il progredire della malattia.

1 Sigmund Freud, Introduzione alla psicoanalisi, Bollati Borin-ghieri editore, Torino, ristampa 2012.2 Georges Perec, Specie di spazi, Bollati Boringhieri editore, Torino, ristampa 2016.3 Pedro Salinas, Eterna Presenza, poesia contenuta nella raccolta La voce a te dovuta, Giulio Einaudi Editore, Milano, 1979.4 www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-06-19/storia-ar-te-aiuta-vivere-095419.shtml?uuid=AaznAJhD5 Sebastiano Milluzzo, editoriale L’artista utile membro della comunità, pubblicato su «Sicilia Arte», aprile del 1958.6 Anna Detheridge, L’arte genera giustizia, pubblicato su «Il giornale delle fondazioni», www.ilgiornaledellefondazioni.com/content/la-bellezza-genera-giustizia «[…] La bellezza genera impegno e attenzione. […] Gli artisti sono sempre i nostri grandi alleati. Vedere e soprattutto rendere visibili le cose invisibili è un’abilità, […] una capacità che dovreb-be essere considerata indicatore di una società sana, parte del linguaggio collettivo insieme agli indicatori economici […]».7 Mi riferisco, all’allestimento a “tutta parete”, realizzato dagli artisti nel 1863 nelle sale del Salon des Refusés, emblema di una rivoluzione al cubo della maniera d’esporre l’arte con-temporanea: rivoluzione degli spazi espositivi; dei ruoli; delle regole. Ai saggi di Brian. O’ Doherty, pubblicati nel 1976 su Artforum e poi raccolti in Inside the White Cube che traccia-no la nascita e l’evoluzione dello spazio espositivo dalle pa-reti bianche, detto anche “camera di trasformazione” perché “rende arte” qualunque oggetto in esso sia esposto, anche il vuoto come nel caso della mostra del 1958 di Yves Klein alla Galerie Iris Clert. A Chambres d’amis, curata a Gent da Jean. Hoet: durante l’estate del 1986, 50 artisti hanno realizzato interventi site specific in 50 case private, confrontandosi coi proprietari, il pubblico, l’architettura, ovvero, con “ambienti vis-suti e viventi”, diversi da quelli museali. E ancora, a Vitalità del negativo nell’arte italiana 1960 – 1970, curata nel 1970 da Achille Bonito Oliva che neutralizza e riduce, con un tessuto nero semitrasparente, l’architettura neoclassica del Palazzo delle Esposizioni di Roma. Esempio più estremo è The Xe-rox Book (New York, 1968) curata da Seth Siegelaub in cui il testo è sede e documentazione della mostra. La relazione spazio/contesto-arte e lo studio della storia delle mostre sono questioni che hanno portato a riforme accademiche importanti nel mondo anglo-americano: si pensi all’introduzione dei vi-sual culture studies nei corsi di laurea e alle sezioni archiviste

dei musei dedicate alla ricerca. Non è un caso che nel 2013 Germano Celant, Thomas Demand e Rem Koolhaas abbiano riproposto negli spazi veneziani della Fondazione Prada la mo-stra When attitudes became forms, così come l’aveva curata presso la Kunsthalle di Berna, nel 1969 Harald Szeemann; e non è un caso che nel 2016 il MoMa di New York abbia creato un archivio on-line con foto e testi dei progetti realizzati dal 1929 a oggi.

spazio tipo spazio intorno giro dello spazio al limitar dello spazio spazio di un mattino spazio perduto nello spazio i grandi spazi l’evoluzione degli spazi spazio sonoro spazio letterario odissea nello spazio

Page 7: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

13

Filippo Pappalardo

Dalla sindrome di Stendhal alla sindrome di Fellini

Non ero sicuro di poter entrare in ospedale, essendo tardissimo pomeriggio.Volevo rimettere a posto l’opera di Lisa Wade di cui si era rotto il vetro durante il trasporto, e con quest’ope-razione si sarebbe conclusa l’installazione delle opere di HeArt, mostra d’arte contemporanea.Ero molto soddisfatto del lavoro compiuto: la risposta di tutti gli artisti era stata di grande generosità, le opere concesse in comodato erano tutte molto belle. I com-mittenti, il dott.re Paolo Cantaro, direttore generale del Policlinico Universitario, ed il prof.re Corrado Tamburino, direttore dell’Istituto di cardiologia e ideatore del proget-to, erano soddisfatti. Le manifestazioni di simpatia che ci arrivavano dal pub-blico e dai lì presenti frequentatori dell’ospedale — du-rante l’installazione — erano molto confortanti.Una telefonata al sempre disponibile Saretto D’Amico, responsabile della logistica del Policlinico, risolse il pro-blema.Codice dell’asta e ingresso dal retro, avrei trovato al la-voro gli operai che stavano installando il bar nel grande salone d’ingresso. Attraversai il salone sotto lo sguardo incuriosito degli operai, cui — ovviamente — non sem-brava una scena abituale quella di un “anziano signore” in giacca e cravatta che, in un ospedale, trasportava un voluminoso quadro. Nessuno fece domande.Salito al primo piano — assolutamente deserto — mi diressi verso la parete in cui l’opera andava inseri-ta. Nell’attraversare il lungo corridoio, il mio sguardo si posò sull’opera della giovanissima Federica Gisana (3) ritraente delle figure che, in una intuibile ma non raffigurata giostra, ruotavano immerse in un’atmosfera nebbiosa che io stesso in etichetta avevo definito così di getto “felliniana”, senza collegarla a niente in particolare. Posizionai il quadro che trasportavo e tornai indietro per indagare una sensazione che stava aprendosi nella mia mente. Improvvisamente colsi quel richiamo...il gi-rotondo!In un mio racconto degli anni ‘90, pubblicato nel libro C’era una volta...una farmacia...in un paese1, descrive-

vo una visione in cui tutte le persone che mi erano state care e che non erano più, giravano dandosi la mano attorno alla cisterna della torretta di una storica proprietà di famiglia:

[…] Chissà chi aveva acceso i sarmenti2, chi tirato giù il canale, chi mescolato i caluceddi3 […]Come spesso mi succede quando vivo momenti in-tensi, la mia mente si distacca dal corpo e si pone al di fuori della scena per viverla da spettatore come al cinema… e come al cinema c’è anche la colonna sonora… cominciai a vedere tutte le persone che erano protagoniste di quelle bellissime gite in giro-tondo attorno alla cisterna… e la bellissima musica di Nino Rota della marcia di 8 e 1/2, indimenticabile film di Federico Fellini, esplose nella mia mente (1).

1 Angelo Pavone, Senza Titolo, china su carta 1994, Catania

Page 8: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

1514 Un attimo di tristezza nel ricordare che in quel girotondo di allora non c’erano papà e mamma, mancati succes-sivamente. Proprio a mio padre, cui devo la mia grande passione per l’arte e che proprio da questo reparto, al-lora in altra sede, trasse le ultime speranze di una vita che valesse la pena di essere vissuta, dedicai in quel momento quello che stavo facendo per HeArt.

Anche Franco Piruca, indimenticato maestro dell’arte colta, movimento che ebbe un suo importante nucleo proprio a Catania (artisti vicini a tale movimento, come i fratelli Brancato o Salvo Russo, sono presenti anche in questa mostra) in un racconto che scrisse per un’anto-logia dal titolo Immagini e memorie di farmacia4 curata da me, immergendosi nei ricordi della sua gioventù tra-scorsa nella nostra città, concluse le sue nostalgiche reminiscenze con un surreale girotondo attorno alla Ve-nere Tapallara di Piazza Borgo:

[…] È qui, dunque, da questa fessura, che balugina il mondo in cui convergono e si dissolvono le figure che ho prima evocate: mio nonno e il malinconico, dignitoso Testazza, come l’epifanico saggio della farmacia degli Astalli; come anche i protagonisti ed i comprimari delle interminabili serate estive del Bor-go.Li rivedo tutti — e me con loro — librarsi in un ultimo giro di danza, lievemente vorticanti intorno alla fon-tana con la statua della fertile figlia di Crono, la dea i cui misteri solo l’iniziato di Eleusi conosceva (2).

Stavolta non era un girotondo, ma la misteriosa rota-zione di una giostra che immerge i suoi occupanti nella nebbia. La musica non mi esplose nella mente, fui io a cercarla ponendone l’immaginario disco su un altrettan-to fantastico giradischi.Cominciai a vedervi gli artisti che avevo conosciuto fin da bambino: Roberto Rimini che pensavo giocasse da adulto con i miei stessi colori; Sebastiano Milluzzo che mi regalava un suo smalto per la nascita del mio primo-genito Giuseppe; Ciccio Contrafatto di cui recentemente

avevo promosso la cittadinanza onoraria di Mascalucia... e vedo avvicinarsi anche Nino Brancato che proprio in questi giorni è venuto a raggiungere i suoi amici; e poi Franco Piruca, maestro del ricordo, con cui condividevo gioie e sofferenze dei risultati della Juve; e Alberto Aba-te, grande artista e grande intellettuale, col quale alzai il calice in un solenne brindisi allo scomparso Franco... e ancora Renato Guttuso e il suo sguardo complice nel poggiare la penna sul frontespizio del suo catalogo e

1 Filippo Pappalardo, C’era una volta...una farmacia...in un pa-ese…, parte in Il mio 8 e 1/2, Catania, Edizioni Incontri,1994, p.92.2 tralci di vite secchi che si usano per accendere il fuoco.3 tipica verdura amara immancabile accostamento alla salsic-cia arrostita sul canale.4 Franco Piruca et al., Immagini e memorie di farmacia, parte in Litargirio, Catania, Edizioni Mediterraneum, 1997, p.67.

3 Federica Gisana, Esempi di memoria (aria) inchiostro su carta20,5x14,5cm

cominciare a tratteggiare il disegno che mi avrebbe re-galato; e Aligi Sassu che la dedica volle farla ai miei figli; Aldo Mondino con cui mi scontrai girando un angolo a Piazza della Signoria a Firenze, e che si sorprese perché io lo riconobbi immediatamente; infine Igor Mitoraj, dol-cissimo, quasi in contrasto con la prestante fisicità delle sue opere, compagno di tante feste veneziane, da poco ricordato assieme ai tanti suoi amici italiani in occasione della stupenda mostra agli scavi di Pompei. «Dottore… mi spiace, dobbiamo chiudere!» — il richia-mo del vigilante mi riportò alla realtà. Mi avviai all’uscita, e, proseguendo, pensavo che — in fondo — quello che mi era successo rappresentava l’obbiettivo della mostra: generare, in chi è in ospedale per motivi di salute, un momento di evasione. Proprio per questo avevo insistito nel volere etichette esplicative, che spingessero lo spet-tatore verso una riflessione, un volo di fantasia che — almeno per un po’ — lo allontanasse, lo confortasse dai tristi pensieri di un difficile momento. A questo scopo, nelle scelte espositive, abbiamo cercato — oltre che la qualità delle opere, garantita dall’aver invitato il fior fiore degli artisti del territorio — anche la varietà di genere, per essere sicuri di raggiungere tutte le sensibilità. La mostra propone pitture di tradizionale figurazione o di più provocatoria astrazione, fotografie monotematiche di maestri importanti, e installazioni di foto documentarie, di performance o di riflessioni particolari. Un video occupa parzialmente i monitor dei locali d’at-tesa, e un fumetto commuove chi lo legge. Persino la

scultura è rappresentata da un delizioso bassorilievo, mentre la ceramica caltagironese presenta una monu-mentale installazione di un suo illustre rappresentante. Volutamente non faccio nomi essendo, per me, — gli artisti partecipanti — tutti uguali e tutti da citare, ma in altra parte di questa monografia troverete i loro nomi e le loro opere e potrete coscientemente ringraziarli per quello che stanno facendo per la nostra città e per la parte più provata di essa.

Franco Piruca, Senza Titolomatita su carta, 1997, Catania.

2

Page 9: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

17Dare un senso a una mostra è l’obiettivo, peraltro spes-so disatteso, di ogni curatore. Una mostra non è una carrellata di opere disposte in ordine sparso, è la messa in scena di un’idea, di una visione del mondo. Non si tratta di presentare al pubblico un certo numero di lavori: se l’obiettivo fosse questo non ci sarebbe differenza tra una esposizione nello stand di una fiera o in uno spa-zio deputato quale può essere una galleria o un museo. Ora, senza voler entrare nello specifico delle singole opere della mostra che i miei amici Valentina Barbagallo e Filippo Pappalardo hanno allestito nelle sale dell’Istitu-to di Cardiologia del Policlinico Universitario di Catania, devo dire che il loro progetto un senso ce l’ha e che questo si percepisce subito.Qual è la funzione dell’arte? O meglio: quante e quali funzioni ha l’arte? Semplificando, si può affermare che l’arte può avere un ruolo consolatorio, può aiutarci a ras-serenarci, oppure, al contrario, può creare in noi benefi-ci turbamenti, che aiutano a prendere coscienza di una condizione esistenziale personale o collettiva. Si pensi alla Crocifissione dipinta all’inizio del XVI se-colo da Matthias Grünewald, oggi conservata al Musée d’Unterlinden a Colmar. Il dipinto costituiva uno dei pan-nelli centrali dell’Altare della chiesa annessa all’ospeda-le nel convento degli Antoniani, nella cittadina alsaziana di Isenheim. Agli Antoniani si rivolgevano allora le tante persone che contraevano malattie cutanee e veneree, principalmente la sifilide e l’ergotismo, allora chiamato “fuoco di sant’Antonio”, dovuto a un fungo presente nella segale cornuta con cui si faceva il pane. Questa crocifissione, una delle più drammatiche mai realizzate, mostra il corpo di Cristo dilaniato da piaghe. Assistere al tormento inflitto a Cristo doveva suggerire che la lotta contro la malattia prevede anche un percorso spirituale. Per attrarre, la crocifissione di Grünewald doveva innan-zi tutto respingere. Ho voluto ricordare l’opera di Grünewald per introdurre il concetto che ciò che la società chiede all’artista è di essere onesto con sé stesso, di non assecondare i gusti o le esigenze del pubblico. È questo che si chiede agli artisti, di rispondere alle proprie spinte interiori senza Demetrio Paparoni

Il senso di una mostra e l’onestà degli artisti

compromessi. La vita privata dell’artista, le sue azioni nei confronti degli altri contano in tal senso relativamen-te. Un buon artista può essere una cattiva persona, e una brava persona può essere un pessimo artista. Non è certo sulla scorta delle sue vicende private che giu-dichiamo l’arte di Caravaggio. L’artista è un uomo che con il proprio operato va sempre al di là dei propri pregi o delle proprie miserie. È l’onestà dell’artista verso sé stesso che rende l’arte salvifica. Ettore Sottsass, che ho avuto la fortuna di frequentare, diceva che il sapore dell’acqua cambia a seconda se si beva in un bicchiere di cristallo — con una bella forma — o in un bicchiere di plastica. È innegabile che sia così. Le forme e i materiali degli oggetti che ci circonda-no incidono sulla qualità della nostra vita. Avrete capito dove voglio andare a parare: un’opera d’arte non ha certo un carattere curativo, ma può aiutar-ci a rendere meno dura la permanenza in un ospedale. Ecco il senso di questa mostra organizzata nelle sale d’attesa dell’Istituto di Cardiologia del Policlinico Univer-sitario di Catania: non agevolerà le cure del corpo, ma può essere d’aiuto allo spirito.

Page 10: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo
Page 11: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

20 Gabriele Abbruzzese

Catania, 1986vive e lavora tra la Sicilia e l’Italia del nord

Abbruzzese osserva le cose d’uso quotidiano, alterandone la vi-sione e creando immagini stranianti della realtà. Il pattern della stampa inkejet su carta di Senza titolo si rifà a un frammento di plastica d’imballaggio di un’opera arrivata per errore presso una galleria d’arte in cui lavorava. L’artista lancia una provocazione e apre una parentesi sull’immaterialità dell’arte del nostro tempo, facendo della ri-produzione dell’involucro dell’opera d’arte, l’ope-ra d’arte stessa.

Nel 2013 si diploma in Arti tecnologiche presso l’Ac-cademia di Belle Arti di Catania e, dal 2016, segue un biennio di specializzazione presso la Fondazione Fotografia di Modena. La sua ricerca è incentrata sul binomio centro-periferia, indagato con dispositivi digitali (fotografia, video) che gli consentono una veloce elabo-razione di dati e informazioni. Mostre recenti: 2016, Low Brass, La galerie, Ginevra; 2015, Regali, MassArt, Boston; 2014, Viaggi straordi-nari, Von Holden Studio, Alcamo.

Senza titolo2014

stampa Inkjet su carta150x100cm

Page 12: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

22 Roberta Baldaro

Catania, 1975vive e lavora a Cesena (FC)

Catanese di nascita, romagnola d’adozione, dal 2009 la Baldaro concilia il suo lavoro come grafi-co con l’in-segnamento (è stata docente presso le Accademie di Belle Arti di Catania e Urbino, attualmente insegna a Roma) e la ricerca artistica.Ri-osserva luoghi e stati d’animo, creando dimensioni parallele (luoghi immaginifici per adulti) in cui fonde im-maginazione e realtà.Mostre recenti: 2013; Posto nuovo (personale), Reggio Emilia; Atto primo e Litinerario, Catania; Stazione eretta a cura di M. Gorni, Olbia.

Incurante #22011—2012

fotografia analogica, stampa digitale su carta, disegno a matita

41x27cm(con cornice in ferro zincato, 47x34cm)

La serie di foto/disegni Incurante #2, fa parte del progetto Posto nuovo, iniziato nel 2010, in cui, per la prima volta nella ricerca della Baldaro, il disegno a matita aggiunge elementi al paesag-gio fotografato, disorientando lo sguardo dell’osservatore fino a confonderlo. Il disegno è conclusione o origine dello sguardo dell’artista? È il luogo fotografato che accoglie conciliante l’og-getto disegnato o è il disegno che s’impossessa del paesaggio, alterandone la dimensione sensibile?

Page 13: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

24 Marcella Barone

Catania, 1965vive e lavora a Catania

Nel 1989 si diploma in Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Catania e nel 1994 frequenta il triennio di Progettazione Grafica presso la Scuola Internazionale di Comics a Roma. Ha collaborato con progetti artisti-ci, con la SSRG, Sicilian Soundscape Research Group. Pittura, disegno, installa-zione, fotografia e video sono i suoi mezzi d’indagine.È docente di Pittura e Tecniche Pittoriche dal 1997, e di Nuovi Linguaggi della Pittura e Tecniche Extramediali dal 2016, presso l’Accademia di Belle Arti di Catania.

Relazionale, Sequenza _3

stampa 1/3 2013

fotografia ed elaborazione digitale

40x129cm

La Barone, in molti suoi lavori e anche in questo, pone l’accento sui limiti e le possibilità delle situazioni. La sequenza di scatti della mano di una ragazza dal vestito rosso, ci mostra le zone emotive di confine della giovane, ripresa durante una conversazione. Il rosso del vestito e il nero dello sfondo fungono da quinta alla mano in movimento, emblema del passaggio da una sensazione di fragilità a una di autocompiacimento.La serie ha dimensioni variabili. Per Sequenza, 21 è prevista una superficie larga circa 10 metri.

Page 14: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

26 Federico Baronello

Catania, 1968vive e lavora a Catania ed è rappresentato dalla galleria collicaligreggi

Artista documentario il cui interesse principale si con-centra sulle implicazioni socio-politiche inerenti la co-struzione dell’immagine. Dal 1999 è membro di *Candy Factory, collettivo artistico internazionale con sede ope-rativa in Giappone. Ha esposto i suoi lavori presso istituzioni nazionali e in-ternazionali, quali: Fondazione Brodbeck, Catania; Bu-cerius Kunst Forum, Hamburg; Städtische Galerie im Lenbachhaus, München; NGBK, Berlin; Zentrum für Kunst und Urbanistik, Berlin; Auditorium Arte, Roma; ecc.

EUR_Libya #3549

Foro italico, mosaico — pro-babile attribuzione a Giulio Rosso n.d.c.— del Viale Impregilo di Luigi Moretti, 1933-37

2012

stampe giclée su carta Hah-nemühle Baryta montata su dibond

67x100cm

courtesy of Federico Baronello e Galleria Collicaligreggi

«[…] EUR_Libya #3549 contiene tutto un senso paradossale dato dal gioco surreale, per sua stessa natura trasgressivo, del fotomontaggio. […] Se l’accostamento e la sovrapposizione di immagini e luoghi ricorda la strategia visiva di artisti come H. Ha-acke, per Baronello la stessa operazione non ha uguale valenza critica o ideologica: il suo non è un lavoro di inchiesta sul reale […], quanto piuttosto sulla libertà dell’immaginazione, sull’utopia del possibile indicata con un gesto discreto e minimale.»Anna Cestelli Guidi

Page 15: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

28 Carmelo Bongiorno

Catania, 1960vive e lavora tra Catania, Milano e Parigi

Artista, fotografo e docente presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Catania. Ricerca e inter-disciplina-rietà sono le sue parole d’ordine. Dagli anni ’80 è tra gli autori emergenti della sua genera-zione. Nel 1989 vince l’European Award for Photography. Pubblica vari volumi, espone in più di 80 mostre in Italia e all’estero: al Mois de la Photo à Paris; al Guggenheim di Venezia; alla Galleria delle Stelline di Milano, ecc. Suoi lavori sono conservati presso collezioni pubbliche e private.

Isa e Giò(dalla serie Voci)2005

fotografia in B/N, stampa giclée su carta Hahnemühle fine art Baryta montata su Poliplat

80x80cm

courtesy of Carmelo Bongiorno

Isa e Giò ritratte in un bagno di acqua e di luce che nega i loro volti ma non le loro emozioni. Complicità, tenerezza, sfida e fi-ducia emergono da questa immagine che accenna a due figure umane: una donna e un bambino. Quello che colpisce delle foto di Carmelo Bongiorno è proprio quello che non viene visto, ma che è presente. Le sue fotografie sono in costante movimento, applicano la diacronia del racconto e del flusso del pensiero a un mezzo: la fotografia, che è “sincronica” per definizione.

Page 16: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

30 Antonio Brancato

Floridia (SR),1937—2016

Dal 1983 al 2006 è stato titolare della 1ª cattedra di Scultura all’Accademia di Belle Arti di Catania. Dal 1955 partecipa a varie mostre, tra cui: 1958, Mostra Giovanile d’Arte Contemporanea, Palazzo delle Esposi-zioni, Roma; dal 1981 al 1983 prende parte alla costi-tuzione del gruppo Narciso Arte, ideato e diretto da G. Di Genova; nel 1986, personale col fratello Tano con testo critico di V. Consolo, galleria Gian Ferrari, Milano e contemporaneamente partecipa all’XI Quadriennale di Roma nella sezione Arte come Storia dell’Arte con i gruppi Anacronismo, Arte Colta e Nuova Maniera Ita-liana. Nel 2011 V. Sgarbi lo invita alla 54ª Biennale di Venezia, padiglione Italia, sezione Sicilia.

Per Mondrian2006

olio su tavola

60x40cm

courtesy of collezione privata

Insieme al fratello Tano, fu esponente del gruppo Narciso Arte, corrente artistica italiana teorizzata da Giorgio Di Genova. Nel mito e nell’arcano risiede il mondo di Antonio Brancato: comples-so e affascinante, fatto di personaggi e paesaggi onirici, di colori e atmosfere fantastiche.Con Tano, espose in importanti mostre inerenti all’Anacronismo, all’Arte colta e alla Nuova Maniera Italiana, insieme con gli indi-menticabili amici A. Abate e F. Piruca.

Page 17: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

32 Tano Brancato

Floridia (SR),1937vive e lavora a Catania

Titolare della 1ª cattedra di Decorazione presso l’Ac-cademia di Belle Arti di Catania, dalla metà degli anni ‘50 partecipa a diverse mostre: 1958, Mostra Giova-nile d’Arte Contemporanea, Palazzo delle Esposizioni, Roma; nel 1974 il poeta della neoavanguardia E. San-guineti dedica un acrostico “Per Tano” in occasione della personale di grafica tenuta a Salerno presso lo Studio Arti Visive Oggetto; dal 1981 al 1983 prende parte alla costituzione del gruppo Narciso Arte; nel 1986 parteci-pa all’XI Quadriennale di Roma nella sezione Arte come Storia dell’Arte con i gruppi Anacronismo, Arte Colta e Nuova Maniera Italiana; nel 2011 partecipa alla 54a Biennale di Venezia, padiglione Italia, sezione Sicilia.

Pescatore di stelle2002

acrilico su tavola,

58x41,5cm

courtesy of Tano Brancato

Tano e Antonio Brancato sono tra i più importanti artisti del territo-rio siciliano, oltre che illustri docenti, che tanti allievi hanno portato alla notorietà. La loro bravura è stata riconosciuta anche su scala nazionale. Per Tano Brancato, dipingere è la rappresentazione del pensiero attraverso colori e immagini, e tale rappresentazione raggiunge sempre lo spettatore sollecitandone immaginazione ed emotività.

Page 18: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

34 Valentina Brancato

(Catania, 1973)vive e lavora a Catania

Si è diplomata nel 1997 all’Accademia di Belle Arti dove ha avuto come docente Franco Piruca.Mostre: 1996, Storia di un cherubino, presso Mater Dulcissima, (Sr); 1998, 1ª Biennale d’Arte Contempo-ranea al Trevi Flash Art Museum Palazzo Lucarini Trevi (PG); 1998, 40° Incontro con la Pittura, Il maestro e l’allievo, Mascalucia (CT); 1999, Segreto dell’esporsi, galleria Arte Club, (Ct); 2000 Mostra Uno, Galleria Arte Nuvò, (Ct); 2003, “fifty-fifty” bipersonale presso la Gal-leria Sergio Tossi Arte Contemporanea, Firenze; 2004, partecipa a “Ethos Etna”, Galleria Civica P. Giuffrida, Misterbianco.

Senza titolo2003

olio su tela

200x200cm

courtesy of Valentina Brancato e collezione privata

Figlia d’arte d’importanti artisti, si pensi al papà Tano e allo zio Antonio di cui si possono ammirare opere in mostra e allieva del grande Franco Piruca da cui eredita una maniacale ricerca del-la perfezione. Valentina Brancato dimostra di aver maturato uno stile personale e interessante fin dalle sue prime opere. Anche in uno sfondo monocromo il suo pennello riesce a creare miriadi di sfumature velate che lo animano e lo rendono protagonista. Valentina pone ironicamente se stessa al centro del mondo la-sciando che il suo sguardo vaghi nello spazio alla ricerca degli occhi del pubblico.

Page 19: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

36 Totò Calì

Roma, 1968vive e lavora a Catania

Vignettista del quotidiano «La Sicilia» di Catania, ha col-laborato con la Rai e Teletna, ha esposto le sue opere in varie mostre personali di pittura ed è autore teatrale. Ha pubblicato: Sgorbi Quotidiani; I figli (degli altri) sono la gioia della casa; La Tosca e La Carmen a fumetti per il Teatro Massimo Bellini di Catania; Il Talebook, Litterio – le nuove avventure, l’Odissea (una storia schizzata) e L’assassinio ci guarda. Si dedica anche a portare i suoi colori dentro gli ospedali psichiatrici e le carceri.

Povera Cesarina2016

pastelli su carta

4 tavole 50x70cm cad.

Installazione completa 140x100 cm

courtesy of Totò Calì

In questo lavoro Calì riassume la sua grande esperienza di fu-mettista, regista e scenografo. Il soggetto è tratto da un raccon-to breve di Alphonse Allais (Francia 1854—1905) dove il cuore della Povera Cesarina, tragica protagonista, è inteso nel suo più tradizionale ruolo letterario di registratore di un sentimento, non come organo funzionale del corpo umano con attività diversa da quella assegnatagli dalla tradizione romantica, cui invece si rifà il disegno quasi tecnico del cuore che unisce le tavole.

Page 20: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

38 canecapovolto

collettivo operante a Cataniavivono e lavorano a Catania

Dal 1992 il gruppo elabora processi di spiazzamento che, attraverso tecniche di trattamento e mani-polazio-ne dell’immagine originaria, si traducono in sabotaggi della rappresentazione. In una continua sperimentazio-ne, supportata dall’uso di film acustici, video, installa-zioni, happening, collage, il collettivo canecapovolto sviluppa un’indagine sulle possibilità espressive della visione, sulle dinamiche della percezione, sulla matrice scientifica della comunicazione e sulla sua risposta nello spettatore.

(un)cut and paste2016

video

5’

courtesy of canecapovolto

canecapovolto utilizza una particolare tecnica di montaggio video applicata a collage su carta, che simula un punto di vista in “volo”. I collage riprendono vita per mezzo di una distorsione della visione dell’immagine che, da statica, diventa dinamica esaltando così le successioni e le relazioni tra segni e colori.

Page 21: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

40 canecapovolto AUP_15-6A_022012

CAV 355 ALP 0192008

CCV B11_UNN2005

collage su carta

32x24cm (con cornice 52x37cm)

collage su carta

29x21cm (con cornice 38x29cm)

collage su carta

29x21cm (con cornice 38x29cm)

courtesy of canecapovolto

I collage di canecapovolto si presentano come figure retoriche post-moderne in cui sovrapposizioni d’immagini, linguaggi e con-tenuti appartenenti al cinema, alla televisione, alla pubblicità, alla letteratura, alla vita quotidiana creano nuove immagini di segno.

Page 22: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

42 Andrea Cantieri

Catania, 1975vive e lavora a Catania

Il jazz è lo stile di vita acquisito da Cantieri, l’improvvisa-zione è la sua linfa essenziale e la sintesi è il compimen-to della sua pittura ampia, libera, nervosa. Autodidatta, concentra la sua ricerca sullo studio della figura uma-na di cui sbiadisce i contorni. Sue opere sono presenti presso: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Palazzo Chigi, Roma; Alabama Jazz Hall of Fame Museum, City of Birmingham; Alabama U.S.A.; Teatro Massimo Vin-cenzo Bellini, Catania; Galleria d’Arte Contemporanea, Vizzini.

Blues Changes2016

tecnica mista su tela

100x200cm

courtesy of Andrea Cantieri

Bianche come le pareti del Cotton club che spicca nella grigia periferia di Harlem, le opere di Andrea Cantieri, anche quando i soggetti non ne fanno chiaro riferimento, lasciano intuire la sua grande passione per la musica e per il jazz, in particolare. Vibra il disegno dai contorni sbiaditi, come vibra la sua voce quando ese-gue St. Louis blues e allora l’opera si anima di movimento. Il jazz è soprattutto improvvisazione, caratteristica che contraddistingue il suo stile di vita e le sue opera.

Page 23: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

44 Carmen Cardillo

Catania, 1975vive e lavora a Catania

Dal 2007 è docente a contratto presso l’Accademia di Belle Arti di Catania. I suoi interessi di ricerca si con-centrano sullo studio dei linguaggi fotografici nelle arti visive. Dal 1997 ha partecipato a numerose mostre col-lettive promosse da associazioni culturali, gallerie ed enti pubblici sia in Italia che all’estero. Tiene corsi di fotogra-fia extra scolastici a Catania.

Alias, self-portraits2015

stampa giclée su carta fine art

45x135cm

courtesy of Carmen Cardillo

È la critica o la sua assenza a determinare le crisi identitarie di popoli e individui che denunciano la perdita di consapevolezza del valore del sé e degli altri, in una totale crisi identitaria? Sono ciò che rappresento? Sono ciò che penso? Sono ciò che faccio? Nelle sequenze di Alias, self-portraits, l’individuo-oggetto, rap-presentato simbolicamente da un ritratto fotografico (fototessera) della stessa artista, prende innumerevoli forme nel tentativo di rispondere visivamente a queste domande.

Page 24: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

46 Loredana Catania

Catania, 1974vive e lavora a Brescia

Nel ‘97 si diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, nel 2001 s’abilita all’insegnamento di Discipli-ne Pittoriche, Educazione Artistica e Disegno e Storia dell’Arte e si trasferisce in Lombardia. Nel 2006 conse-gue il biennio specialistico in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo, sez. Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Con la mostra Into the Darkess (Berlino) ini-zia il suo percorso con neRoPOP, gruppo che raffigura, con un linguaggio da fiabe per adulti, l’immaginario ma-lato di una società in crisi.

In-attesa2000

olio su tela

100x120cm

courtesy of collezione privata

In-attesa, è un’opera caratterizzata da un’atmosfera sospesa nella quale si respira molto forte il duali-smo presenza–assenza. Il quadro è delicatamente silenzioso, ma la scelta del soggetto, del taglio, dei toni lascia presupporre che qualcosa d’intenso sia avvenuto o stia per accadere. Il palloncino bianco — simbolo d’in-nocente purezza — è rimasto legato alle sedie ormai vuote, come una distrazione o, forse, a testimonianza di un recente passaggio. I lavori della Catania si prestano a letture psicologiche dei soggetti rappresentati.

Page 25: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

48 Tiziana Contino

Catania, 1979

Carlo Tuzza

Augusta, 1987vivono e lavorano a Torino

Tiziana Contino è artista visiva, performer, fotografa, vi-deomaker e graphic designer; docente di Progettazione grafica e Graphic design presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Ha partecipato a workshop e re-sidenze con A. Zmijewski, H. Nagasawa, M. Barney, M.Senatore.

Carlo Tuzza è musicista polistrumentista (chitarra, vio-lino, tastiera), compositore, performer, graphic&web designer. Consegue Masterclass con A. Timmons, A. Hutchings, M. Sfogli e “R. Maccagno”.I due collaborano dal 2014 in operazioni artistiche au-dio-visive e performative.

Blow outconcerto per rabbia2010—2016

10 fotografie

15x21cm cad.

courtesy of Tiziana Contino e Carlo Tuzza

credits fotografici Caterina Palermo

Quali sono le nostre paure e quanta paura abbiamo di affrontarle? «Le foto — come spiega la stessa Contino — documentano la performance audio-visiva tattile e interattiva pensata come con-certo, eseguita dai fruitori (pubblico [n.d.c.]) guidati da me e dal musicista Tuzza. L’idea nasce dall’assoluta e diffusa mancanza di tenerezza e di fiducia nella società contemporanea. Vi è una pau-ra radicata verso “l’altro da se”, “lo sconosciuto”. Questo progetto mira ad azzerare la diffidenza nei rapporti umani.»

Page 26: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

50 Piero Corpaci

Catania, 1949vive e lavora a Catania

Dopo il diploma presso il Liceo artistico statale di Cata-nia, negli anni della contestazione giovanile (che lo vide-ro attivamente impegnato), e dagli anni ’70 in poi par-tecipa a manifestazioni nazionali e internazionali come: il XIII, XIV e XV Premio Jean Mirò, la X Quadriennale Romana e la Mediterranea due. Negli anni ’80 la sua attività espositiva si concentra in operazioni locali come la Rassegna Continuo/Discontinuo; la Mostra di Arti-sti Siciliani Contemporanei Corde dell’Arpa e la Mostra d’Arte Siciliana a Niscemi.

Pioppi2010

olio su tela

120x100cm

courtesy of Piero Corpaci

Tra gli eredi dell’epoca d’oro della pittura catanese di Rimini, Ro-mano, ecc., Corpaci aggiunge alle sue opere una realtà visiona-ria di moderna personalità. Il lavoro esposto è quasi per intero occupato dalla maestosità di un albero e dominato da una luce intensa che sembra sprigionarsi dall’albero stesso per invadere il paesaggio circostante. L’albero attira la nostra attenzione quasi a farci dire: «non può essere solo un albero», e da qui sta alla nostra fantasia lanciarsi in interpretazioni!

Page 27: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

52 Dino Cunsolo

Biancavilla, 1944vive e lavora a Catania

Scultore siciliano, ha realizzato molte sculture.Tra le sue opere ricordiamo: la fontana monumentale in bronzo per il parco comunale di Serradifalco (CL); il Portacero Pasquale, L’Altare in bronzo e il Crocifisso astile in argento, per il Duomo di Catania; il portale in bronzo per la Basilica di San Valentino a Terni; una “Via Misericordiae” monumentale per la Basilica di Bianca-villa. Molte delle sue opere sono presenti in collezione pubbliche e private.

Flora2014

altorilievo

35x55cm (con cornice 60x80cm)

courtesy of Dino Cunsolo

Il caolino bianco diventa, nelle mani di Dino Cunsolo, metafora di un foglio bianco. Per questa mostra, il maestro ha deciso di nar-rare il mito di Flora, soggetto di molti racconti mitologici e simbolo delle stagioni e della primavera, in particolare. Il maestro Cunsolo attinge spesso dai testi sacri e dai miti classici i soggetti delle sue opere. L’altorilievo in caolino bianco rappresenta il punto d’incon-tro tra l’immagine mentale dell’artista e la sua maestria tecnica nel plasmare la materia.

Page 28: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

54 Marie-Claire Delamichelle

Francia, 1964vive e lavora tra Milano, Fiumefreddo di Sicilia (CT) e la Francia

Artista interdisciplinare che si dedica all’arte moderna e contemporanea. L’esperienza trascorsa tra le reti tele-visive Rai 1 e Rai 2 negli anni ’80 rafforza le sue qualità di performer e l’attitudine agli esperimenti socio-artistici. Lavora ed espone anche a livello museale in Francia alternando la sua produzione visiva a quella letteraria. Il concetto innovativo dell’opera d’arte OOMM prende vita nel 2004, scaturito dalle conversazioni nel suo stu-dio di Milano con il critico Achille Bonito Oliva.

OOMM:Claudia Ronchetti2007

elaborazione digitale con acrilici, smalti e materiali vari

120x100cm

courtesy of Marie-Claire Delamichelle

Delamichelle ha ideato un esperimento d’arte contemporanea OOMM, (Opera Omnia Munda Mundis) coinvolgendo critici e in-tellettuali. La domanda che OOMM pone è: «Cosa faresti se un’opera d’arte ti donasse una bacchetta ma-gica?» Delamichelle ha presentato la risposta della scrittrice C. Ronchetti: «Farei apparire l’immagine del paradiso terrestre, l’ac-compagnerei col sonoro dell’armonia, donerei immagine e canto solo a chi non venisse deluso dalla sconvolgente semplicità e insensatezza dell’atto d’amare».

Page 29: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

56 Raffaele Pier Luca Di Francisca

San Cataldo (CL) 1980vive e lavora a Saronno (VA)

Consegue il diploma di I livello in pittura presso l’Acca-demia di Belle Arti di Catania e quello di II livello presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 2013, si laurea in Scienze Religiose all’ISSR di Catania. Allievo del ma-estro E. Federici, nel 2003 inventa lo stile pittorico della Trasfigurazione degli oggetti d’uso quotidiano, fondendo arte sacra e contemporanea. Attualmente è impegnato nella predicazione della Parola di Dio e segue il Corso per Animatori della Comunicazione e della Cultura della CEI.

Trasfigurazione di una bombola di ossigeno2003

olio e brillantini su tela

100x180cm

courtesy of collezione privata

Chiara è la matrice pop del suo lavoro per i soggetti d’uso quoti-diano e per il disegno di derivazione fumettistica. Interessante è il suo voler andare oltre la smitizzazione dell'arte. La raffigurazione dell'oggetto e la sua esaltazione che sfiora il kitsch, è ottenuta usando lustrini e colori acidi e fluorescenti. Nel caso dell'opera in mostra, il suo soggetto, una bombola di gas, non fa pensare all'oggetto in sé, ma ad un'insegna al neon raffigurante l'oggetto stesso.

Page 30: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

58 Enzo Federici

Catania, 1953vive e lavora a Catania

Nel 1973 si diploma presso l’Istituto d’Arte di Catania e contemporaneamente frequenta e consegue il Corso Professionale di Tecnico Pubblicitario. Nel 1973, Fede-rici si trasferisce a Milano, città in cui frequenta l’Istituto Europeo di Design fino al 1976. Lo stesso anno s’iscri-ve alla Scuola di Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Catania, presso cui consegue il Diploma di Laurea nel 1980. Dal 1984 è docente della cattedra di Pittura dello stesso istituto accademico.

Paesaggi Metropolitani silicone su tela

80x100cm

courtesy of Enzo Federici

Federici crea lavori di grande impatto estetico, sostituendo il tra-dizionale olio con il silicone colorato. Quest’ultimo poggia mor-bidamente sulla tela, formando su di essa uno spesso tappeto di consistenza tridimensionale. I colori acquistano toni particolari anche in soggetti di chiara interpretazione e lettura; ne consegue una sospensione tra il reale e il fantastico. I suoi soggetti sono ispirati dalla realtà che lo circonda ma è proprio la tecnica che fa assumere a essi una dimensione onirica.

Page 31: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

60 Sergio Fiorentino

Catania, 1973vive e lavora a Noto

Dopo aver finito gli studi classici e conseguito il diploma di Laurea presso l'Accademia di Belle Arti, si dedica per anni all’apprendimento e alla ricerca del design e delle arti decorative del XX sec. Nel 2011 riprende a dipinge-re e espone in spazi pubblici e privati.Mostre recenti: 2015 Young Sicilians, RVB Arts, (Roma) Daisen, essere nel tempo dipinti di Sergio Fiorentino Ex Convitto Ragusa, Noto; Ex Cavallerizza,Fondazione S.Elia Palermo; 2014 Artisti di sicilia, Ex Tonnare Flo-rio Favignana, Fondazione Sant'Elia, Palermo, Castello Ursino, Catania.

Ritratto2016

olio e acrilico su tela

100x150cm

courtesy of Sergio Fiorentino

«I suoi volti sembrano manipolati dalla mano anziché dal pennello, come fossero di terracotta, di marmo, vere sculture dipinte. E non sono volti disumanizzati: […] appaiono emblema di una ricon-quista dell’uomo, di sé. Hanno quasi tutti gli occhi chiusi questi personaggi, occhi chiusi alla realtà degenerata, che si rifiutano di vedere, cui hanno voltato le spalle, ma non definitivamente, perché vogliono mutarla questa realtà, non ignorarla o azzerarla: una denuncia silente e carica di attesa […].» Anna Maria Ruta

Page 32: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

62 Claudia Gambradoro

Catania, 1972vive e lavora tra Catania e Milano

Fotografia, video, installazioni, performance sono i mezzi con cui affronta tematiche che riguardano la “persona”, sollecitando riflessioni sulla necessità di costruire libera-mente il proprio mondo interiore, riconoscendo all’inten-zione esistenziale, all’affermarsi dell’identità e all’equili-brio interiore, un ruolo essenziale. Specializzata in Arti visive e discipline dello spettacolo, partecipa a workshop e residenze d’artista nazionali e internazionali. Espone in Italia e all’estero in spazi pubblici e privati.

Memorandum #4The sign of that moment fleeted from the unmarked page

Installazione2016

serie di 20 disegni multilayerinchiostro e matita su carta, legno, vetro

singolo disegno 16x12cm

intera installazione 482x12cm

courtesy of Claudia Gambadoro

In questa serie di disegni a pennarello nero su carta, la mano di Claudia Gambadoro si sostituisce all’obiettivo fotografico nella rincorsa alla “cattura dell’attimo”, dell’istante da fissare per sem-pre. È un lavoro in bilico tra la memoria soggettiva e la memoria oggettiva della macchina, diametralmente opposte in natura, ma, qui, accomunate dall’incapacità di nitidezza dovuta all’impossibili-tà di catturare il “tempo”, il “racconto”, la “storia”.

Page 33: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

64 Federica Gisana

Modica (RG), 1985vive e lavora a Modica

Nel 2004 termina gli studi presso il Liceo artistico T.Campailla di Modica e nel 2008 si diploma in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Catania. I suoi lavori, spesso, partono da esperienze personali. Esperienze e ricordi sono la parte residua di visioni, intuizioni, possibi-lità che il mondo svela quotidia-namente. Ha partecipa-to a diverse mostre collettive nazionali e internazionali.

Esempi di memoria (aria) 2016

olio su tela

80x103cm

courtesy of Federica Gisana

Artista modicana trae dalla sua terra e dal ricordo la sua ispi-razione. Tra i suoi cicli più apprezzati I canneti, raffigurati come sfondo o come protagonisti delle sue opere; Il circo, di cui fa parte l'opera in mostra. Quello che i campi di grano sono stati per importanti artisti sono per Federica punti di partenza per i suoi voli fantastici. Tra questi voli vi è quello di una giostra sospesa in una nebbia da amarcord felliniano che lascia lo spettatore a metà tra un'interpretazione fisica e metafisica del lavoro esposto.

Page 34: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

66 Alice Grassi

vive e lavora tra l’Italia e l’estero

Si diploma in fotografia allo IED e all'Accademia di Belle Arti di Brera, si diploma alla Bauer e consegue il master in Lighting Design al Politecnico di Milano. Partecipa a tre mostre presso la Fondazione Sandretto Re Rebau-dengo. È tra i finalisti del Premio Cairo, è tra i selezionati dal Master artist J. M. Bustamante per l'Artist in resi-dence A.C.A. Florida. Partecipa alla mostra a cura di G. Tedone, Artopia Gallery, lavora con Asterisma e Non Ri-servato per l’installazione Borderlight, Fuori Salone, MI.

Breve storia della Natura (dialogo #1,#2,#3,#4,#5)2014

serie di 5 fotografie a colori su carta cotone

13x18cm (con cornice 27 cm x 22 cm x 4 cm)

courtesy of Alice Grassi

Breve storia della Natura è il racconto del possibile sviluppo di un seme in una forma duale. Questa figura botanica immaginaria si muove spinta dal desiderio di un continuo dialogo. Il legame empatico di feeling, si muove verso il feeding nel momento in cui le due parti usufruiscono vicendevolmente del nutrimento prima-rio, inteso come energia vitale e conoscenza. Le radici di questo nuovo lavoro si snodano lungo un pensiero sulle possibilità di un dialogo tra generazioni, e si soffermano sul quesito dell’origine.

Page 35: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

68 /barbaragurrieri/group

Barbara Gurrieri (Vittoria, 1978)vive e lavora a Vittoria

Dopo il diploma in Grafica (II Liv.) presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, partecipa a premi, workshop e residenze (2011, UQBAR, Berlino; 2010, Fond. IKSV, Istanbul; 2009 Fond. Antonio Ratti, Como) in Italia e all’estero. La sua ricerca si concentra sui comportamenti umani e sui cambiamenti della società. Tra le personali: 2016 Lo spazio compreso tra 152,9 e 154,2, Ritmo, (Ct); 2009 Ci piace rimanere da soli, però alla fine ci raccontiamo sempre le solite favole, Galleria Francesco Pantaleone, (Pa). Ha anche preso parte a diverse collettive e premi in Italia e all’estero.

Untitled (offset)2011

matita e spray su carta

in mostra: 7/12 disegni

3/7 disegni — 50x70cm1/7 disegni — 33x48cm 3/7 disegni — 24x34cm

courtesy of /barbaragurrieri/group

La perdita d’equilibrio fisico, emotivo, razionale provoca fasi d’in-stabilità momentanee che non sempre sono sinonimo di fine o di smarrimento, anzi, spesso possono essere preludio di nuovi com-portamenti e atteggiamenti del corpo e della mente. I personaggi di Untitled (offset), interagendo con lo spazio, rilevano instabilità e potenziali solidità del concetto di limite. La perdita d’equilibrio diventa sinonimo di un ciclo perenne di perdita e di ritrovo di centri di gravità temporanei.

Page 36: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

70 Carlo e Fabio Ingrassia

Catania, 1985vivono e lavorano tra Catania e Milano

La produzione artistica degli Ingrassia è il risultato di una dualità tecnica e programmatica, accentuata dal fatto che uno è destrorso e l’altro è mancino. Ogni progetto è portato a compimento attraverso un lavoro simultaneo sullo stesso centimetro quadrato di superficie del sup-porto cartaceo. Le strutture delle immagini mentali sono sviluppate attraverso una sintesi additiva e sottrattiva del colore a pastello: «Cerchiamo un segno che sia autosuf-ficiente, l’opera è un principio termodinamico». Grammatica dei colori e grammatura della carta si so-vrappongono e compongono, di volta in volta, in un ge-sto su misura.

(Part) Astrazione novecentista2016

stampa giclée su carta cotone e legno patinato

88,3x60,4x3,5cm

dettaglio opera 10x7,5cm

courtesy of Carlo e Fabio Ingrassia

Le opere degli Ingrassia sono il risultato di molti mesi di lavoro: i gemelli donano tempo all’arte ma chiedono inconsapevolmente altrettanto tempo allo spettatore. Tempo meditato e interrogativo è quello che consente di cogliere i dettagli e le molteplici chiavi di lettura segniche e semantiche della loro ricerca. Immagini sempli-ci — come ad esempio quella di una casa — immediatamente ci riportano al nostro vivere quotidiano e al nostro abitare quotidia-namente spazi privati, pubblici, personali, collettivi, mentali e fisici.

Page 37: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

72 Filippo Leonardi

Catania, 1970vive e lavora tra Catania e Torino

Identità, uso della ragione nelle specie vegetali, e rifles-sioni su come la specie umana si ponga oggi nei con-fronti delle specie animali, sono alcuni temi della ricerca di Leonardi. Si pensi a Supereroi, presentata nel 2002 alla Biennale Internazionale Arte Giovane (To); a Colom-baia, work in progress, esposto al PAV (To) e al MUSE di (Tr); a Perché mangiamo gli animali e a Flora plastica esposti rispettivamente nel 2013 all’Accademia Ame-ricana (Roma) e nel 2016 in vari spazi, tra cui BOCS (CT).

Volounico C.M.T.T.2014

stampa su carta fotografica montata su dibond

110x110cm

courtesy of Filippo Leonardi

Mappatura aerea del territorio, fatta con microcamere poste sui petti di colombi viaggiatori, trasformati in registi inconsapevoli di riprese video, da cui l’artista estrapola frame per rivelarci un’im-magine altra di luoghi a noi noti. Le città sono presentate dalla prospettiva visiva animale, non umana. Il piccione, o meglio il suo punto di vista, è il vero protagonista del lavoro volto a innescare una riflessione su quale possa essere realmente la percezione del paesaggio da parte di un essere non umano.

Page 38: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

74 Gianluca Lombardo

Catania, 1966vive e lavora a Catania

Mostre recenti: solo show Abissale (2012, Abadir, Ct); Cecità (2011, BOCS, Ct).Collettive: 48° Biennale di Venezia — Padiglione Ita-lia; Invideo, Triennale (Mi); Tracce-Spuren (Hannover/Etna); Nautilus di intervento sul territorio realizzato coi collettivi Cliostraat, Stalker e A12, Mappe, (Ct); La mossa delle idee (Fi). Prende parte alla fondazione del SSRG (Sicilian Soundscape Research Group) con cui ha partecipato a manifestazioni internazionali di Sound-scape Composition.

VENIRE AL MONDO_5 (a casa di Giuliana)2015

acrilico e olio su tela

230x160cm

courtesy of Gianluca Lombardo

Venire al mondo_5 (a casa di Giuliana) è un’interpretazione del-la rielaborazione della perdita, tema cui Lombardo si è dedicato negli ultimi anni. Le impercettibili sfumature di colore sono meto-nimia del ciclo vita-morte, ciclo che alterna nello stesso momento primo e ultimo respiro, presente e passato, euforia e malinco-nia. Piccolissimi frammenti di foto dell’archivio privato dell’artista, sono qui resi irriconoscibili per le dimensioni alterate e per l’uso di una pittura intensa che li inabissa in fondo alla tela. È in quest’im-mersione nel passato che la vita sembra venire al mondo.

Page 39: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

76 Loredana Longo

Catania, 1967vive e lavora a Milano

Diplomata in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, la Longo incentra la sua ricerca sull’Estetica della distruzione (espressione coniata dalla stessa arti-sta), realizzando installazioni, performance spesso do-cumentate da video e fotografie. Usa il fuoco per scrivere e scavare su qualsiasi tipo di superficie. Ha esposto in Italia e all’estero. Mostre recenti: 2016, Victory, Francesco Pantaleone Arte contemporanea, (Pa); 2015, The Mdina Cathedral Contemporary Art Biennale, Malta; 2014, My Own War, GAM (Pa)

Explosion#9 Christmas Evening(particolare tavolo)2006

stampa lambda su carta fotografica

61x40cm

courtesy of Francesco Pantaleone arte contemporanea, Palermo

Le cicatrici degli oggetti dei lavori della Longo hanno la stessa intensità e profondità di quelle umane: sono visibili, fanno male, sono memento dell’urto, della scissione e della nuova forma/vita. Si presentano come linee di congiunzione tra passato e presente, tra l’attimo prima e l’attimo dopo l’impatto: nell’estetica della di-struzione la parola cicatrice fa rima con consapevolezza individua-le e sociale e le esplosioni sono esternazioni di violenza pacifica.

Page 40: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

78 Andrea Mangione

Catania, 1986vive e lavora tra Catania e Torino

Nel 2003 s’avvicina all’ambiente del writing, grazie al fratello Marco con cui dà vita nel 2006 al progetto di sperimentazione artistica Brevidistanze, Collabora con: Fondazione Brodbeck (Ct), Riso Museo d’Arte Contem-poranea della Sicilia (Pa), Fondazione Puglisi Cosentino (Ct), Galleria Lo Magno (Mo), Von Holden Studio (Pa), Ritmo (Ct), BOCS (Ct). Nel 2013 fonda, con altri collaboratori, Ritmo, spazio culturale indipendente catanese, che si occupa di ricer-ca e divulgazione artistica contemporanea.

Reset2009

(dittico) olio su tela

70x35cm

courtesy of Andrea Mangione

Andrea Mangione usa la tela come fosse una pellicola su cui cattura immagini e ambientazioni che rimandano al linguaggio vi-sivo del cinema, delle riviste patinate, della moda. Figurazione e astrazione, profondità e superficie: sono le endiadi ossimoriche da cui partono gli stimoli visivi ed emotivi che l’artista lancia a chi osserva il suo lavoro. Elementi liberi da connessioni logiche si compongono, per provocare una suggestione, in un contesto formulato per evocare il fluire delle grandi città.

Page 41: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

80 Marco Mangione

Catania, 1986vive e lavora tra Catania e Torino

Nel 2000 entra in contatto con l’ambiente del writing che gli consente di sviluppare una grammatica persona-le attraverso cui descrive universi possibili in cui figura-zione e astrazione si compenetrano. Nel 2006, col fratello Andrea, pittore figurativo, dà vita al progetto di sperimentazione artistica Brevidistanze. Nel 2013 fonda, con altri collaboratori, Ritmo, spazio culturale indipendente catanese, che si occupa di ricer-ca e divulgazione artistica contemporanea, e di cui è direttore artistico.

H2016

murales

site specific

courtesy of azienda ospedaliero—universitaria Policlinico Vittorio Emanuele, padiglione 8

L’intervento murale si basa sulle suggestioni provate dall’artista all’interno degli ambienti del nuovo complesso ospedaliero.Monitor “tagliacoda”, strumentazioni mediche, elementi architet-tonici sono resi in chiave astratta per palesare la visione interioriz-zata dall’artista a scapito della visione oggettiva del luogo.La scomposizione degli elementi è il risultato di una ricerca verso la sintesi che tende a rappresentare lo spazio visionario, in dialogo con l’architettura e l’ambiente circostante.

Page 42: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

82 Marinella Mendola

Lentini, 1977vive e lavora a Lentini

Marinella Mendola, in arte Marlene, nasce come autodi-datta e frequenta sin da piccola “botteghe d’arte” presso un ceramista e uno scultore di pietra e legno. Consegue successivamente la prima laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Catania con indirizzo Pittura, e la seconda in Grafica pro-gettazione. Il suo lavoro esposto, presenta un soggetto mitologico in chiave contemporanea: una Venere i cui tratti sembrano delinearsi per sottrazione dalla superficie ricoperta di colori fluo e spray.

Siamo polvere di stelle… l’uomo fa parte del tutto2015–2016

tecnica mista su tela

80x80cm

courtesy of Marinella Mendola

Il lavoro della Mendola, pur attingendo al più tradizionale classi-cismo per il soggetto, usa uno stile contemporaneo: la sua Ve-nere, infatti, emerge per sottrazione dalla superficie ricoperta di colori fluo e spray. Ne vien fuori una raffigurazione irriverente che trasporta la dea in una dimensione metropolitana, come se l'im-magine fosse realizzata sul vagone di un treno o proiettata sulla parete di un grande edificio di periferia. Insomma, non una Vene-re da Galleria degli Uffizi, ma una Venere da street art.

Page 43: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

84 Giuseppe Mendolia Calella

Caltanissetta, 1987vive e lavora a Catania

Designer di formazione, si occupa di comunicazione per l’arte, il design e la cultura. S’interessa di editoria indi-pendente e libri d’artista. Cura mostre e progetti culturali per spazi no-profit; insegna storia dell’arte al liceo ed è cultore della cattedra di Design, del prof.re G. Levanti presso l’Accademia di Belle Arti di Catania. Nel 2012 lancia, con alcuni colleghi, Balloon Project, piattaforma dedicata alla comunicazione, ricerca e curatela per l’arte contemporanea.

Il sacello dello stante2013

(dittico) stampa fotografica a getto d’inchiostro su carta cotone

30x40cm

courtesy of Giuseppe Mendolia Calella

Il letto è la porta d’accesso a un mondo altro fatto di sogni e in-cubi. È luogo d’incontro tra innamorati (talamo) e luogo di scontro tra individui che condividono uno spazio intimo, pur non essendo intimi tra loro. È luogo di transito tra la vita (concepimento) e la morte (catafalco). Il letto e la camera che lo custodisce sono visti come luoghi sacri della casa da mettere a riparo dagli estranei. Il sacello dello stante rende la dicotomia del letto e del bianco, evidenziandone la purezza e la sensualità.

Page 44: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

86 Fabio Modica

Catania, 1978vive e lavora tra l’Italia e gli Stati Uniti

Allievo di Abate e Santacroce, Fabio Modica vive e ope-ra fra Italia e Stati Uniti. Sebbene le sue prime prove possano ascriversi allo stile rinascimentale con riferi-menti alla mitologia classica, gradualmente prende le di-stanze dall'arte figurativa per abbracciare una prospetti-va semi-astratta, dando origine ad un agone irrisolto fra astrazione e rappresentazione. I ritratti di Modica sono il "correlativo oggettivo" di uno stato d'animo, di un fram-mento di ricordo o di un momento epifanico.

Paidia2016

tecnica mista su tela

200x150cm

courtesy of Fabio Modica

Ispirata alle prime espressioni verbali e grafiche infantili, Paidia rappresenta una terra di mezzo, in cui realtà e immaginazione, istinto e raziocinio si fondono.Come il cosmo nel caos, la forma si dissolve nell'informe, e la pit-tura si svela nella sua forma più pura e primitiva, l'immaginazione del bambino, con il suo prelinguaggio scomposto ma nel contem-po denso ed intraducibile, e le sue associazioni ancora libere e destrutturate, irriducibili al senso comune e a visioni consolidate.

Page 45: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

88 Nicolò Morales

Caltagirone, 1973vive e lavora a Caltagirone

Morales vanta un’esperienza, trentennale. Ha realizzato varie opere pubbliche, come la composizione barocca più grande e complessa al mondo (alta 3,10 m) in occa-sione dell’anno santo giubilare Compostellano. Ha par-tecipato a numerose mostre in Italia e all’estero, tra cui ricordiamo alcuni progetti curati dal prof. Vittorio Sgarbi: 54° Esposizione Biennale di Venezia, Padiglione Italia Torino; Spoleto Arte incontra Venezia (Venezia); Artisti di Sicilia da Pirandello a Iudice; Expoarteitaliana; Oltre il limite per il Premio Pio Alferano.

Mediterranean Fish2016

maioliche

installazione site specific

courtesy of Nicolò Morales

Artista ceramista sperimentatore delle arti visive, tra i suoi prin-cipali estimatori vi è il prof.re Vittorio Sgarbi. La spettacolare in-stallazione esposta — Mediterranean Fish — è un vero e proprio trionfo del concetto di mediterraneità sia nel gioioso movimento suggerito dall'entrare e uscire dei pesci dalla parete sia dai vivaci colori delle ceramiche.

Page 46: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

90 Sebastiano Mortellaro

Siracusa, 1974vive e lavora tra Siracusa e Torino

Formatosi tra Milano e Siracusa dal 2008 fa parte dell'archivio S.A.C.S. (Sportello Artisti Contempo-ranei Siciliani) di Palazzo Belmonte Riso museo d'arte con-temporanea per la Sicilia. Della sua terra natia, Seba-stiano Mortellaro ripercorre la storia di ieri e di oggi, at-traverso ricostruzioni liminali, precarie, instabili, ironiche in cui lo spaesamento e le vertigini scandiscono il tempo passato e presente, raccontando il passaggio dalla so-cietà contadina e artigiana a quella industrializzata.

Lampedusa2014

stampa su carta da poster

100x70cm

courtesy of Sebastiano Mortellaro

Lampedusa è una parte di progetto che si compone di altre set-te fotografie, un’installazione audio e un video. In questo lavoro, l’artista fa dialogare due immagini: una in bianco e nero del pas-sato e una a colori del presente. Il passato percorre la sua strada sotto gli occhi curiosi e stanchi del presente. Sebastiano Mortel-laro ritrae luoghi di un’isola (Lampedusa), associata oggi a notizie di cronaca relative ai viaggi della speranza e a morti tragiche in mare, creando un’atmosfera sospesa.

Page 47: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

92 Carmelo Nicosia

Catania, 1960vive e lavora a Catania

Nicosia (Direttore della Scuola di fotografia dell’Acca-demia di Belle Arti di Catania), è uno dei maggiori autori della nuova fotografia italiana. Tiene corsi nell’ambito dell’Antropologia Visuale su “Analisi e Progettazione nella fotografia contemporanea” per istituzioni italiane e straniere. Dal 2000 segue progetti internazionali, edi-toriali e espositivi a carattere socio-antropologico (rela-zione tra identità/memoria collettiva e la storia; rapporto fotografia-scrittura). Sue opere sono conservate in col-lezioni italiane e straniere.

Nero Mare, Phil Stern2015

stampa digitale fine arts

107x76cm

courtesy of collezione privata

Mar Mediterraneo senza trasparenze, speranze, desideri. In pas-sato spezie e merci pregiate solcavano acque blu, culture ac-coglienti; oggi moltitudini di esseri umani sono in bilico tra un presente tragico e un futuro improbabile. Nero mare ammantato da nuvole foriere di tempesta, e oltre lo sguardo, all’orizzonte, nulla grida a festa. Phil Stern, grande fotografo americano era sbarcato a Gela nel 1943, a seguito delle truppe americane per documentare lo sbarco americano in Sicilia; anche allora il mare era nero, denso di storia.

Page 48: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

94 Carmelo Nicotra

Agrigento, 1983vive e lavora a Favara (Ag) e Palermo

Ha completato i suoi studi presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, diplomandosi in Pittura nel 2011. Carmelo Nicotra indaga — con un approccio quasi scientifico — i mutamenti sociali e urbani, rielaboran-do le immagini e le notizie di cronaca attraverso un lin-guaggio che alterna immediatezza comunicativa e poe-tica concettuale, oltre a mezzi espressivi diversi (pittura, scultura, installazioni, disegno, audio, video e graphic design)

Senza Titolo2016

collage, carta e fotografia

50x70cm

courtesy of Carmelo Nicotra

Assenza di piani regolatori adeguati, costruzioni abusive e incom-piute: è da qui che Nicotra parte per la serie di sculture prima e di collage poi, di cui il lavoro in mostra fa parte, focalizzati sulle incongruenze tra gli interni e gli esterni delle case di Favara. Gli oggetti impossibili composti da arredi d’interni (comodini, sedie, ecc.) dai piedi sottilissimi su cui sono innestati pezzi di pareti pa-stello, tipiche degli anni ’60,) denunciano la pericolosità dell’edi-lizia incontrollata di Favara.

Page 49: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

96 Miriam Pace

Catania, 1981vive e lavora a Caltagirone

Nel 2005 si laurea in Design, presso la Facoltà di Archi-tettura, Politecnico di Milano. Pittrice autodidatta, grazie alla sua conoscenza chimica dei materiali, fa della tecni-ca per sottrazione e incompatibilità il suo tratto distinti-vo. Ha partecipato a concorsi, premi, residenze, mostre personali e collettive in Italia e all’estero, tra cui: 2014, Abracadabra, Selective Art Gallery (Parigi); 2013, New York art Expo, (NY); 2011, La memoria della sopravvi-venza, a cura di A. Bonito Oliva, Fondazione Orestiadi (Gibellina).

Pensatore Turchese2014

acrilici e vernici su tela

180x120cm

courtesy of Miriam Pace

Miriam Pace grazie a una tecnica per sottrazione e incompatibilità che consta di due passaggi, il primo, in cui combina materiali di differente solvenza chimica, e il secondo che consta di una se-rie di lavaggi speciali, ottiene, sulle sue tele, un effetto simile al décollage. Su un fondo apparentemente astratto, storie e perso-naggi vengono, lentamente, alla luce grazie alla cancellazione e asportazione di parti della superficie lavorata: è così che lo sfondo diviene vero soggetto dell’opera.

Page 50: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

98 Angelo Pavone

Acicastello, 1971vive e lavora ad Acicastello

Si diploma in scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Catania; lavora nell’ambito pubblicitario e pitto-rico.Ha collaborato alle seguenti pubblicazioni: Blade Run-ner Magazine Art & Comics (rivista autoprodotta, Ct 1992), Adamv (volume monografico, supplemento di Sotto il vulcano, M. Spampinato editore, Ct 1994), C’e-ra una volta...una farmacia...in un paese (Ed. Incontri, Ct 1994), Memorie di Farmacia (Mediterraneum ed., Ct 1997), La cassaforte della signora Imbert (L. Bonanno ed., Ct 1998).

Wally2008

acrilico su tela

90x100cm

courtesy of Angelo Pavone

Tra i più importanti esponenti dell'arte del fumetto a Catania, An-gelo Pavone, nei suoi non frequenti cimenti in pittura, affronta con tono iperrealistico temi quotidiani del mondo giovanile. Il la-voro esposto fa parte del ciclo Pubs, protagonista di una mostra presso la galleria d'arte moderna di Catania alle Ciminiere. Wally, la ragazza ritratta mentre mangia una pizza in compagnia di amici in un qualunque sabato sera, assurge a simbolo del sempre più popolare fenomeno della movida catanese.

Page 51: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

100 Edoardo Puglisi

Catania, 1936vive e lavora tra Milano e Fiumefreddo di Sicilia

La sua fama internazionale è riconosciuta soprattutto in Francia, dove espone in ambito museale. Si collo-ca tra i principali artisti consacrati all’utilizzo degli smalti dagli anni sessanta e fa parte del gruppo del Nouveau Réalisme fondato da Pierre Restany. Affresca nel Giar-dino d’Inverno del Palazzo Imperiale di Teheran in Per-sia, l’opera Il fiore e la sua meravigliosa avventura. Nel 1979, il Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, gli conferisce per meriti artistici il titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana.

Pinocchio1999

smalto su tela

60x50cm

courtesy of collezione privata dello “studio-teatro Puglisi” di Milano

L’opera fa parte del ciclo La Commedia, iniziato nel 2000. La forza del colore particolarmente deciso, crea la percepibile satira dei dipinti, delle sculture e delle foto performative di Edoardo Pu-glisi che ben si può tradurre nella locuzione latina castigat ridendo mores. L’opera Pinocchio è stata esposta anche al Museo d’Ar-te Contemporanea di Béziers (Francia) dal 7 aprile all’8 giugno 2010 in occasione della mostra personale Les éclats d’une Cou-leur Sonore presentata in catalogo dal critico Gérard Xuriguera.

Page 52: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

102 Sandra Rizza

Siracusa, 1963vive e lavora a Siracusa

Sandra Rizza si avvicina alla pittura già da bambina gra-zie alla madre pittrice che le dà i primi rudimenti. Fre-quenta lo studio dell’artista A. Romano che la incita a partecipare alle prime collettive. Si reca frequentemente a Roma, lì conosce il fotografo C. Abate cui la lega sti-ma professionale e umana.Mostre recenti: 2015 Mdina Cathedral Contemporary Art Biennale, 2014, MaDama, Galleria Quadrifoglio (Sr); 2012 collettiva presso il Camponeschi di Roma; 2011 Biennale di Venezia (padiglione Torino)

Family2016

acrilico su tela

75x50cm

courtesy of Sandra Rizza

Una delle tematiche care all’artista è quella dell’incontro sociale, ideale e materiale attraverso cui ogni uomo ha modo di confron-tarsi con sé stesso e con gli altri. Come il pensiero, anche il lin-guaggio artistico di Sandra Rizza è ricco di rimandi segnici ascri-vibili alla geometria, all’astronomia, anche il trittico in mostra, fa parte di questa ricerca. Per l’artista siracusana, il segreto dell’esi-stenza è un incrocio di destini e di percorsi inconsci e casuali che creano ordine nel disordine, senso nel non senso.

Page 53: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

104 Enzo Rovella

Catania, 1966vive e lavora a Catania

Ha partecipato a numerose mostre nazionali e interna-zionali, e le sue opere sono state acquisite da diverse fondazioni private e istituzioni pubbliche. Mostre recenti: 2014; per Il Rito della luce 2014, orga-nizzata dalla Fondazione Fiumara d’Arte di A. Presti, ha realizzato una grande pittura murale donata alla città di Catania; 2012 ha ricevuto a Pechino la 2° Cup Interna-tional of Art Water Cube e una sua opera è stata acqui-sita dal museo Water Cube; 2011, alla 54° Biennale di Venezia (padiglione Sicilia).

Night Vision Technology2015—2016

acrilico su tela

125x65cm

courtesy of Enzo Rovella

Artista colto e raffinato, Rovella porta avanti il suo percorso di cicli pittorici di grande intensità umana. L’acrilico Night Vision Technology appartiene al ciclo Night vision ispirato al video della cattura del terrorista saudita Osama Bin Laden da parte delle forze USA. Il filmato della CIA trasmesso in mondovisione, ebbe un forte impatto emotivo reso ancor più devastante a causa della virale condivisione sul web da parte dei media. L’artista coglie e riproduce su acrilico proprio un’immagine in infrarosso di questo video.

Page 54: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

106 Alessandro Russo

Catania, 1988vive e lavora a Catania

Dopo la maturità classica, nel 2007 si diploma in Graphic Design presso l’Accademia di Belle Arti di Catania dove frequenta il biennio specialistico in fotografia, sotto la supervisione dei maestri Carmelo Nicosia e Carmelo Bongiorno. Collabora con l’ufficio qualità dell’Azienda Ospedaliera Vittorio Emanuele, curando l’immagine di alcuni convegni e conferenze. Attualmente lavora per il reparto marketing dell’azienda Joyàcademy di Catania. Ha partecipato a varie mostre a livello nazionale.

La via Dello Zolfo2016

stampa fotografica B/N

91x180cm

courtesy of Alessandro Russo

Durante un reportage presso le solfare Zanuccoli e Ciminiere di Catania, Russo ripercorre i luoghi dell’imprenditoria catanese le-gata alla lavorazione dello zolfo e di reinterpretarla nel trittico fo-tografico in mostra. Antiche memorie di spazi che sanno ancora di zolfo e ruggine, stencil di lamiera zincata che macchiano sacchi di juta colmi di zolle giallo fosforescente. Odori intensi che pene-trano i polmoni e gli occhi. Rumore di macchinari che frantumano come litania perpetua. Poi, silenzio e abbandono.

Page 55: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

108 Salvo Russo

Acicastello, 1954vive e lavora a Catania

Docente di pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Catania e docente a contratto di Disegno presso la Fa-coltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Catania. Ha lavorato presso il Palazzo di Festos (Creta) come disegnatore archeologico per conto dello Stato Italiano e Greco. È stato Consulente all’Assesso-rato alla Cultura e ai Grandi eventi del Comune di Cata-nia per gli anni 2010–2011. Ha partecipato a numerose mostre in Italia e all’estero in spazi pubblici e privati.

Gli argonauti2012

olio su tela

140x130cm

courtesy of Salvo Russo

Artista dai grandi contenuti intellettuali propri della corrente dell'Arte Colta che annovera tanti esponenti nella nostra area ge-ografica. Il suo percorso è caratterizzato da un fitto pluralismo di stili e linguaggi organizzati tra loro per comporre un'unica trama. «Mondi sospesi — Il viaggio degli Argonauti […] è la considera-zione che l'unica via di fuga sia il ritrovarsi: una complessa ricerca stilistica e filologica per ritornare all'infanzia e a se stessi».

Page 56: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

110 Samantha Torrisi

Catania, 1977vive e lavora tra Giarre e Catania

Diplomatasi in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Catania nel 2002, ha poi collaborato a diversi proget-ti multidisciplinari legati al video, alla grafica, all’archi-tettura, alla musica e alla letteratura. Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali in Italia e all’e-stero. Tra le sue personali recenti, ricordiamo: Una sola moltitudine curata da Giuseppe Mendolia Calella e tra le collettive Artisti di Sicilia, nuovi talenti curata da Vittorio Sgarbi, entrambe del 2015.

Untitled2011

olio su tela

80x60cm

courtesy of Samantha Torrisi

La visione di Samantha Torrisi è caratterizzata da ampi spazi suburbani in cui ombre e figure sfuggenti vengono catturate in fotogrammi e investigate da uno sguardo esterno che ne carpi-sce momenti e movimenti fugaci, trasfigurati in immagini lontane, ineffabili e inafferrabili. Velocità e indifferenza, personaggi inquie-ti, spazi fisici e metafisici, scorci di vite urbane, spaccati metro-politani raggelati in continui fermo-immagine sono i protagonisti dell’opera Untitled.

Page 57: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

112 Lisa Wade

Washington, D.C., 1972vive e lavora tra l’America e la Sicilia

Lisa Wade indaga le forme di dipendenza della società contemporanea, gli elementi fondanti e mutevoli della coscienza collettiva attraverso un processo di decostru-zione della realtà. Formatasi come pittrice, realizza in-stallazioni, sculture e video. Ha vinto il Premio Celeste Internazionale, NYC, sezione Installazione/Scultura nel 2010, ha partecipato alla 54° Biennale di Venezia e ha esposto in America, Messico ed Europa. Mostre recenti: Fondazione Brodbeck di Catania e La Galerie di Ginevra.

Making light of something that is not the least bit funny III2013

gouache sul carta

70x100cm

courtesy of Lisa Wade

Making light of something that is not the least bit funny III, 2013Lisa Wade neutralizza il messaggio bellico insito nelle uniformi mimetiche militari, interpretando la “divisa” non come sinonimo di uniforme ma di scissione, separazione. La leggerezza del sup-porto cartaceo si presta a dare nuovo senso e a rendere innocuo il contenuto. Making light of something that is not the least bit funny III si presenta come una carta da parati, un decoro barocco, o un disegno Rorschach. È un esempio di lettura altra del segno in ragione di un nuovo senso attribuito dall’artista.

Page 58: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

114 Rino Valenti

Randazzo, 1949vive e lavora a Catania

Rino Valenti insegna dal 1974 Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico statale di Catania, e attualmente all’Istituto d’Arte della stessa città. Ha partecipato a nu-merose mostre personali e collettive in Italia e all’estero presso istituzioni pubbliche e private.Tra le esposizioni più importanti ricordiamo: 2009, per-sonale presso Villa del Lauro / De Stefano Palace, Ragusa; 2005, Collettiva Arte Sacra, New York; 2003 Caffè Break, ex Chiesa del Carmine, Taormina2000 Madè Catania – Berlino.

Totem2000

serigrafia

50x210cm

courtesy of collezione privata

Artista catanese d'astrazione complessa e originale, difficilmente collocabile tra i comuni schemi con cui è studiata questa forma di pittura. Rino Valenti opera attraverso composizioni omogenee e monocrome, nelle quali fa da protagonista l'ombra con ingan-nevoli oscurità totalitarie e auto-specchianti. I suoi lavori sono scevri di messaggi unitari perché pervasi da parti e controparti — ognuno aventi propria autonomia — integrate e disintegrate, vicendevolmente tra loro.

Page 59: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

116 Ilenia Vecchio

Catania, 1985vive e lavora a Catania

Dopo la maturità classica, Ilenia Vecchio s’iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Catania. Studia Fotogra-fia al biennio specialistico presso l’Accademia di Belle Arti di Catania e diventa cultrice della materia Fotografia nel 2014. Ha collaborato con gallerie e Fondazioni d’ar-te contemporanea nell’ambito della didattica. Affascina-ta dai colori della fotogragia analogica e dalle polaroid, cerca di sperimentare varie tecniche analizzando il rap-porto tra l’uomo, la natura e il quotidiano.

Lettera da2014

fine art giclée prints, ink, han-dwriting

12 foto 23x30cm cda.

courtesy of Ilenia Vecchio

Conservare le lettere ricevute e poi ridistribuirle come pezzo del proprio vissuto soggettivo: è il tratto costante e comune del lavoro fotografico. Ossia fare del mondo, di ogni cosa del mondo, la pro-pria autobiografia. Il lavoro artistico di Ilenia Vecchio è incentrato su “particolari anonimi” non invasivi del corpo umano e dell’am-biente circostante. Una suggestione tipica dell’artista è proprio l’insieme di immagini e pensieri che, con tale tecnica, si creano e diffondono nelle sue foto.

Page 60: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

118 Sandra Virlinzi

Catania, 1973vive e lavora a Catania

Sandra Virlinzi, dopo aver frequentato lo IED di Roma, si trasferisce a Milano. Lavora presso l’Atelier Mendini, per il quale realizza il sito internet ed è coinvolta in alcuni progetti di decorazione. In quegli anni incontra e fre-quenta numerosi artisti, grafici e fumettisti, in particolare A. Sorrentino, D. Arcidiacono e G. Curreri con i quali fonda il gruppo ULTRAPOP. Con loro svolge un’inten-sa, costante e approfondita attività come artista. Dopo tre anni newyorkesi rientra, nel 2010, in Sicilia.

Emoazionatevi!2017

site specific

donazione dell’artista all’ospedale.

disegni originali stampati su pellicola adesiva elettrostatica applicata sui vetri della facciata dell’ospedale

Al di là della nostra coscienza, per tutta la durata della nostra vita, il cuore lavora per noi. Questi vivaci personaggi invitano lo spettatore a riconoscere, a tale organo muscolare, la gratitudine e il rispetto che si merita. Il cuore pompa e l’uomo vive: il primo è un muscolo involontario, il secondo è un essere inconsapevole; entrambi vivono questa relazione invisibile a loro, ma chiara all’e-sterno. È un invito all’essenza e all’esistenza: essere sé stessi, esprimendo sempre le proprie idee ed emozioni.

Page 61: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

backstage /inaugurazione 28.12.2016

Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare e Trapianto d’Organo Padiglione 8 “delle specialità”A.O.U. Policlinico — Vittorio Emanuelevia Santa Sofia 78, Catania

Page 62: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo
Page 63: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo
Page 64: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo
Page 65: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

Pagina a fianco dall’alto in senso orario— Un momento della conferenza durante l’inau-gurazione del Padiglione 8 e della mostra (nella foto F. Pappalardo, dott.re P. Cantaro, prof.re C. Tamburino, Cardinale P. Romeo).— L’intervento del prof.re C. Tamburino.— L’intervento di D. Paparoni.

Dall’alto in senso orario— Dott.ri A.Carbonaro, G. Di Gregorio, D. Faro.— Un momento della conferenza d’inaugurazione.— Taglio del nastro durante l’inaugurazione della mostra (Federica Gisana, Concetta Mazzeo).— Rettore F. Basile.

Page 66: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

Pagina a fianco dall’alto in senso orario— Un momento dell’inaugurazione di HeArt— Dott.re P. Cantaro, prof.re N. Crimi, Sua Ecc. Procuratore generale S. Scalia, F. Basile, rettore dell’Univ. degli studi di Catania

Dall’alto in senso orario— Prof.re G. Tamburino, V. Moncada.— Equipe organizzativa HeArt mostra d’arte contemporanea (da sinistra: L. Basile, M. Tolaro, G. Di Carlo, V.L. Barbagallo, prof.re C. Tamburino, F. Pappalardo, L. Buda e D. Paparoni).

— Prof. G. Ronsisvalle e il Cavaliere del Lavoro dr. G. Benanti.— F. Pappalardo junior alla sua prima mostra, dott.re P. Cantaro

Page 67: HeArt - moondiedizioni.it · distribuendo nei vari ambienti dell’ospedale sistemi e macchinari indispensabili a migliorare la qualità delle loro prestazioni, i primi; introducendo

finito di stampare nel mese di febbraio presso Tipografia Arti grafiche Leonardi – Catania