Harakiri

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harakiri - il lecce si spegne dopo le imprese in trasferta e getta alle ortiche due match ball casalinghi consecutivi. La salvezza dipende anche dai risultati altrui

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COLPO DI TACCO. IL MENSILE DEL CALCIOSALENTINO... E NON SOLOANNO IV NUMERO 33 - Aprile 2012chiuso in redazione il 01/05/2012

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EDITORIALE - Imprese, harakiri e timori Sembrava a portata di mano, e resta tuttavia possibile, quella salvezza che il Leccescalcia via ed allontana ogni volta che gioca al "Via del Mare". Al di là della palmaredifferenza di rendimento fra la formazione di Di Francesco (0,61 punti a gara) equella che Cosmi (1,23 ad esibizione) ha sospinto in vista della linea di galleggia-mento, resterà il campionato della retrocessione (ogni forma di scongiuro è lecita)maturata in casa o della salvezza guadagnata lontano dal Salento. Sono niente le trevittorie raccolte in diciotto partite al "Via del Mare", troppe nove sconfitte. Inammis-sibile che le ultime due siano giunte, consecutive, proprio dopo aver riagganciato iltreno salvezza grazie alle imprese di Catania ed in casa della Lazio ed in presenza delcrollo verticale del Genoa (appena 12 punti nel ritorno) che ha spinto il presidentePreziosi ad affidarsi a mister De Canio, per una salvezza che solo la sera del 22 aprilein Liguria consideravano miracolosa. Azzerando così l’eccellente girone di ritorno nelquale i giallorossi rappresentano la quinta difesa del campionato. Se vengono a man-care gli spunti di Muriel e Cuadrado – è la sentenza reiterata nelle ultime uscite – ilgioco diventa prevedibile. Bisogna che Cosmi s’inventi un qualcosa che non vanifichigli enormi sforzi suoi e dei suoi ragazzi. Bravi ad isolarsi dal tetro contesto esternoche le accuse di Andrea Masiello addensano sulla prossima estate e sul futuro calcis-tico di Lecce e dei tifosi leccesi. L’addio alla vita terrena del giovane calciatore delLivorno Piermario Morosini getta nello sconforto chiunque ami lo sport e la vita. Escoperchia il vaso di Pandora degli interrogativi su prevenzione e sicurezza degliatleti. L’unico centro del Salento pallonaro in cui si registra un sorriso è Galatina. Lìc’è giubilo per la riguadagnata Eccellenza. (F. Rella)

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4 Serie A: Cosmi bandisce la rassegnazione5 Esposito: “Salvezza? Possiamo farcela”6 La promessa di Valeri Bojinov8 Quando lo sport piange9 Il tifo al di sopra di tutto

10 Il Lecce ad aprile 11 Serie D: Martina-Sarnese, tutto in 90’ 12 Casarano: Salvadore, da Milazzo con passione13 Nardò: tutte le verità di mister Longo14 Eccellenza: retrocede il Maglie15 Racale: a Cerignola serve la vittoria16 Copertino: Franco, la giovane promessa17 Promozione: Gallipoli cede, il Manduria è secondo18 Galatina: la soddisfazione di Natale De Benedictis20 Gallipoli: Passaseo si tuffa sui playoff21 Ciao Paolo: una casa nel ricordo22 Prima Categoria: Francavilla-Cellino, è spareggio!

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il carattere più della gamba “Cer-care il massimo in ognuna delle trepartite rimaste, indipendente-mente dal valore reale degli av-versari”. E’ il diktat di mister SerseCosmi alla vigilia della partenzaper Torino, destinazione “JuventusStadium”, covo della straordinariaformazione di Conte – ancora im-battuta – lanciata verso la conqui-sta dello scudetto. La dice lunga ilcriterio di selezione del tecnicoumbro circa gli undici da mandarein campo. “Guarderò più gli occhiche le gambe dei calciatori – scan-disce l’Uomo del Fiume -, cer-cando di individuare coloro chesono consapevoli di poter entrarenella storia di questo campionato.Non accetto la rassegnazione,anche se con il Parma abbiamosprecato un’occasione colossale.Poi mi girerò: chi sarà dietro di me,giocherà. Ne bastano 14”. Princi-pio selettivo il carattere. Sistemache potrebbe avere un senso nelledue successive sfide, qualora mer-coledì 2 maggio il Genoa non do-vesse riuscire a sconfiggere unCagliari pressoché salvo o – in casocontrario – il Lecce fosse capace diuscire imbattuto al cospetto dellamigliore formazione italiana diquesta stagione. Ipotesi remote,ma pur sempre di calcio stiamoparlando.

Quinta innestata e crollo A questopunto del torneo, è vero, conta piùla grinta, la voglia matta di nonsoccombere, che la gamba. Anchese, non va sottaciuto, il calo fisicodel Lecce sembra evidente. Comefioca appare la luce del gioco, unavolta smorzata la fiamma che ri-scaldava le giocate dei colombianiMuriel (davvero giù nelle ultimetre uscite) e Cuadrado. Grazie alcampioncino di Santo Tomàs ilLecce innesta quinta. Caracolla,mette a terra il portiere avversarioe sfodera tiri imparabili, rievo-cando il brasiliano Ronaldo difronte ad una Roma stordita; è l’a-nima (anche altruista nel passag-gio a Corvia) della rimonta alcardiopalmo di Catania. In pochiminuti il Lecce passa da un plum-beo -6 ad un grandioso -2 rispettoalla Fiorentina. La verve di Muriels’affievolisce in casa della Lazio,dove l’ottimo pareggio arriva gra-zie all’orgoglio indomito ed ad unatiro in mischia di Bojinov. Sul piùbello la squadra stecca nel doppioturno interno con Napoli e Parma:Muriel è spento, come Cuadradoche con gli emiliani è pure fuoriper squalifica. Anche un solopunto sarebbe stato utilissimo.Nulla è scontato Peccato se sipensa alla risalita impetuosa delgirone di ritorno. Sugli scudi una

difesa rinsaldata (quinta in asso-luto con 18 reti al passivo) che haun valore aggiunto nell’intercam-biabilità dei suoi elementi che –per necessità – ruotano in campo.“La natura della nostra squadra ciha penalizzato in casa - ammetteCosmi -, specie quando si trattavadi fare la partita. Sono i singoli a

fare le fortune degli allenatori.Anche noi quindi dipendiamo daloro. I due colombiani e Di Michelesono stati gli artefici della rincorsa.L’effetto scommesse spinge un po’tutte le squadre al massimo impe-gno. Impossibile fino al terminepreventivare il cammino nostro equello del Genoa”. (f. R.)

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Classifica Punti Gare Vinte Nulle Perse G.f. G.S.

JUVENtUS 77 35 21 14 0 62 18

MiLAN 74 35 22 8 5 68 28

NAPOLi 55 35 14 13 8 62 43

LAZiO 55 35 16 7 12 50 45

iNtER 55 35 16 7 12 52 47

UDiNESE 55 35 15 10 10 47 35

ROMA 51 35 15 6 14 55 50

CAtANiA 47 35 11 14 10 45 47

PARMA 47 35 12 11 12 48 52

AtALANtA (-6) 46 35 13 13 9 40 36

BOLOGNA 45 35 11 12 12 38 42

ChiEVO 44 35 11 11 13 30 41

SiENA 43 35 11 10 14 43 40

PALERMO 42 35 11 9 15 48 54

CAGLiARi 42 35 10 12 13 36 42

fiORENtiNA 41 35 10 11 14 34 41

GENOA 36 35 9 9 17 46 66

LECCE 35 35 8 11 16 39 53

NOVARA 28 35 6 10 19 29 61

CESENA 22 35 4 10 21 22 53

SERIE A

Cosmi tuona: “Avanti chi vuoleentrare nella storia del campionato!”Nulla è scontato per il tecnicoperugino. Al bando la rassegnazione

Mister Cosmi ha provato a sfrut-tare le sue doti, finanche comecentravanti, nei dieci minuti finalidella gara contro il Parma. E luiha risposto con una smorzata dipetto, pregevole assist a smar-care Seferovic. Poi è stato estro-messo dalla contesa, dall’arbitronel recupero per una trattenutaveniale ad un avversario. Andrea“Ciccio” Esposito non si arrende,pronto a metterci l’anima nei duematch conclusivi del campionato,al rientro dopo lo stop per squa-lifica a Torino. “Anche allo “Ju-ventus Stadium” i miei compagnidaranno il massimo. In ogni casospero che con il Genoa ce la sipossa giocare fino all’ultimo. Laloro fortuna in questa fase consi-ste probabilmente nel fatto chegiocheranno le due gare in casa aporte chiuse”. A proposito di eventi extra calci-stici, cosa pensi della brutta pa-gina scritta dai tifosi genoanicon il Siena e della tragedia diPiermario Morosini? “Morosini rappresenta una per-dita enorme per il mondo del cal-cio. Con lui ho fatto la trafila dellegiovanili nazionali fino all’under20. Era un ragazzo eccezionaleche non ha mai fatto pesare le di-sgrazie personali della sua tristeesistenza. Si tratta, purtroppo, difatalità. In tanti anni di calcio pro-fessionistico non ho mai sentitoparlare di doping. Circa quantoaccaduto a Genova, il gesto di sfi-larsi la maglia da parte dei gioca-tori non credo sia condivisibile.Reputo, altresì, sia stato com-piuto per placare i tifosi ed evi-tare successive penalizzazioni”. Ultime due cadute a parte, sietestati bravi ad isolarvi dall’oppri-mente cappa creata dalle inda-gini in corso sul derby di Baridello scorso anno ed a risalire lachina. Il Lecce resta la quinta di-fesa nel girone di ritorno. “Semplicemente, guardandocinegli occhi, abbiamo deciso dinon parlare dei problemi esi-stenti fuori dal campo che oltre-tutto esulano da noi. Nel ritornosiamo riusciti, grazie anche al mi-ster che ci ha dato consapevo-lezza e fiducia, a migliorareentrambe le fasi. Nessun titolare,nessuna riserva: direi che tuttihanno reso al massimo”.

Indietro, in effetti, hanno ruo-tato un po’ tutti, efficacementee dimostrando elevata inter-cambiabilità. Tu, Carrozzieri oMiglionico centrali, la difesa hasempre retto. In campo poi titrasformi: da ragazzo dolce acombattente di razza.

“Sono d’accordo. Farei un plausoa Tomovic che ha dimostratogrande adattabilità e continuità,penso meriti palcoscenici supe-riori. Io fuori dal campo sonotranquillo e legato alla famiglia. Ilruolo sul terreno di gioco m’im-pone una dose di cattiveria. Per-sonalmente, valutopositivamente la mia stagione,anche tenendo conto di più pe-riodi in cui brutti incidenti mihanno frenato. E’ chiaro che lacosa più importante resta ag-guantare il 13 maggio la sal-vezza”.

Il tuo cartellino è curiosamentea metà fra Lecce e Genoa. Cosahai in mente di fare a fine sta-gione? “Dipendesse da me, resterei qui.Giocare a Lecce era il mio sognoda ragazzo. Vorrei rimanere ingiallorosso. Spero in A”.

Francesco Rella

LECCE

Foto Chilla S.

AndreaEsposito“I conti si fanno

alla fine”

AndreaEsposito“I conti si fanno

alla fine”

“La morte diMorosini è una

perdita enorme peril calcio. Con lui hofatto la trafila delle giovanili nazionalifino all’under 20.

Era un ragazzo eccezionale”

“Non esistono titolari o riserve:

tutti abbiamo datoil massimo. Spero

di vestire la magliadel Lecce anche

il prossimo anno in serie A.”

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LECCE

A volte ritornano. E certe volte lofanno con quello stesso amore eaffetto con cui se ne erano an-dati. Un amore rinnovato, riccodi ricordi, accresciuto da anni diesperienza e con certi affetti chenon si sono mai sbiaditi con ilpassare del tempo. Per ValeriBojinov, dopo sei anni, è statoproprio così il suo ritorno nel Sa-lento, in quella stessa "culla"dove a nemmeno sedici anni,scovato e portato in giallorossoda Pantaleo Corvino, è stato il

più giovane giocatore della sto-ria ad esordire in Serie A. Ora, a26 anni suonati, l'attaccante bul-garo è diventato un uomo, unmarito attento e un padre pre-muroso, con la voglia accesa disalvare il "suo" Lecce.Il più bel ricordo che hai di Va-leri ragazzino nella tua amataBulgaria?"Sono davvero tanti i bei ricordidi quando ero piccolo che custo-disco nel cuore ed è proprio perquesto che sarebbe un peccatosceglierne uno. Quando ritornonella mia terra natale, sono tantigli amici di quei tempi che ho vo-glia di riabbracciare. Alcuni diloro si ricordano ancora di

quando ci divertivamo e gioca-vamo insieme, mentre io nonsempre mi ricordo di tutti loroperchè sono davvero tanti".Sei ritornato a Lecce dopo seianni: in cosa sei cambiato inquesto periodo in cui sei statolontano dal Salento?"In questi anni sono cambiatetante cose nella mia vita e sonomaturato molto come uomo.Quando me ne sono andato daLecce avevo 18 anni, ora ne ho26 e sono cresciuto soprattuttosotto l’aspetto della maturitàpersonale, ma anche come cal-ciatore".Senti, anche oggi come allora,l'affetto della gente che ti havisto crescere?"Sì, lo sento ancora. Quandosono arrivato a gennaio mihanno fatto sentire subito acasa, il che mi ha reso molto fe-lice perchè il calore della tifose-ria è importante per ognigiocatore. Anche dopo il mioprimo gol in giallorosso a Romacon la Lazio i tifosi mi hannofatto capire che erano soddisfattiper il fatto che ero stato proprioio a segnare quella rete".Pochi giorni fa è nata la tua se-condogenita: che padre e ma-rito sei?"Me la cavo molto bene in en-trambi i ruoli (sorride, ndr). Devodire che anche come papà nonsono niente male e aiuto comeposso mia moglie Nicoletta conla piccola Nicole".Ventisei anni e una carriera im-portante alle spalle, ma ancoratutta da scrivere: qual è il trenoche hai perso e quello su cuivorresti salire?

Valeri BojinovPazza idea:

"Se restiamoin A mi tatuo la data della

salvezza"

“Quando sonoritornato agennaio hosubito sentito il calore dellatifoseria”

Valeri BojinovPazza idea:

"Se restiamoin A mi tatuo la data della

salvezza"

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"Nella vita in generale non biso-gna avere mai dei rimpianti suqualcosa che non è andato nelverso giusto e questo anche dalpunto di vista professionale. Iltreno su cui vorrei salire? Andarea giocare in una grande squadra,ma ora ciò che conta davvero èsalvare questo Lecce, dare ilmassimo per questa maglia e perquesta gente".All'Olimpico di Roma con laLazio è arrivato il tuo primo gol-giallorosso e i relativi compli-

menti del mister: in questeultime due partite di campio-nato Cosmi vuole da te dei goldecisivi: sei pronto?"Mancano due partite alla fine espero di fare dei gol importanti,ma non solo io. Questo valeanche per tutti i miei compagni,perché la salvezza dobbiamoconquistarla con l'aiuto di tutti,di chi gioca e di chi no. Poi è nor-male che se sono io a segnare,sarei più che felice".Una promessa: se il Lecce sisalva Bojinov..."Mi tatuo (ci riflette a lungo, ndr)la data del giorno in cui avremoconquistato la salvezza".

Carmen TommasiFoto Chilla S.

“Mancano duegare alla fine

del campionato.Spero di

segnare il goldella salvezza”

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E' successo. Ancora una volta. Il14 aprile scorso si è consumatal'ennesima tragedia stagionale:Pescara - Livorno è il match dellaquattordicesima giornata di ri-torno di Serie B. Siamo al 31’quando Piermario Morosini,centrocampista dei toscani, si ac-cascia al suolo in seguito adun'improvvisa crisi cardiaca.Poco dopo, in ospedale, verràconstatato il decesso dell’atleta.Lo sport piange un altro cam-pione, strappato alla vita troppopresto. Ma che cosa sta succe-dendo? Per tentare di dare unaspiegazione a queste assurde vi-cende, abbiamo raggiunto il dot-tor Gino Peccarisi, medico dimedicina generale. Dottor Peccarisi, il 2012 si sta ri-velando un anno drammaticoper episodi di morti e infortunicardiaci che si stanno susse-guendo (Morosini e Cassano sututti in Italia): che sta succe-dendo?“La morte improvvisa in Italiacolpisce circa 50.000 persone inun anno ed è legata principal-mente a patologie cardiovasco-lari note. Quando la morteimprovvisa colpisce giovani oatleti, in forma apparentementeinspiegabile, si pongono giusta-mente molti interrogativi sullapossibile prevenzione di eventiche tanto clamore destano nel-l'opinione pubblica. Fra i tanti, ri-cordiamo la morte sui campi dicalcio di Antonio Puerta del Sivi-glia, di Feher del Benfica, di Da-niel Jarque dell'Espanyol eultimo in ordine di tempo del no-stro Pier Mario Morosini e delpallavolista Bovolenta. La morteimprovvisa di questi campionipuò essere ricondotta a disturbidel ritmo cardiaco. Quando ilpace maker naturale mostrasegni di malfunzionamento, sipuò degenerare in una tachicar-dia che non dà al cuore il temponecessario per riempirsi creandodeficit di ossigenazione a livellocerebrale. Svenimento, quindi,vertigini, visione alterata, fino al-l'arresto cardiaco. Altra e piùgrave circostanza è la fibrilla-

zione dei ventricoli che invece dicontrarsi "vibrano" portando ra-pidamente alla morte se non siinterviene istantaneamente”.Quali possono essere le cause?“Le morti improvvise anche seapparentemente inspiegabili de-vono essere ricondotte a patolo-gie acquisite e genetiche. Per leprime le attente indagini, chesono richieste per attestare l'a-bilità all'esercizio agonistico, de-vono essere in grado didiagnosticare le patologie. E, tut-tavia, in molti casi non è semprepossibile ricondurre l'evento adifetti macroscopici del cuorecome nel caso del povero Moro-sini. Questo caso può esseremesso in relazione con anomaliegenetiche, cioè ereditarie,quando il difetto è presente allanascita e si manifesta col passaredegli anni. Ma si è in grado dibloccare una carriera di un cal-ciatore – che ha fatto del calciol'unica ragione di vita e fonte diguadagno - per un sospetto? Si-curamente lo sforzo fisico e leperformance richieste agli atletipossono rappresentare la con-causa per un esito fatale, maiprevedibile”.Teme la presenza di una qual-che sostanza illecita nel mondodel pallone?“Negli atleti non sono infre-quenti episodi di aritmia car-diaca, spesso di nessunsignificato patologico, che pos-sono essere conseguenza di alle-namenti prolungati e protratti.L'assunzione di sostanze "ille-cite", soprattutto in atleti dilet-tanti e occasionali, permigliorare le prestazioni spor-tive, possono essere chiamate incausa in eventi aritmogeni. Mag-giormente a rischio sono gliatleti che sfuggono ai controllisanitari per essere protagonistidi sport dilettantistici o amato-riali. Tra le sostanze pericolosel'uso della cocaina con la sua re-lazione all'infarto del miocardioin atleti assolutamente sani el'uso di anabolizzanti che gene-rano pericolose ipertrofie car-diache”.

Si discute di defibrillatori....“Tessera e tornelli per tifare perla squadra del cuore. Per la vitadi un uomo neanche un defibril-latore". Questo slogan si è lettoin diversi striscioni negli stadidopo la morte di Morosini.“Quando il sistema elettrico delcuore non si espleta in modo na-turale, il cuore risulta essereinefficiente nel suo meccanismodi pompa. Se non si intervieneimmediatamente l'esito è fatale.Il defibrillatore, erogando scosseelettriche, è in grado di ripristi-nare il ritmo elettrico ed è, ta-lora, l'unico intervento che puòsalvare una vita. Lo slogan citatopuò rispondere alla verità. Inmolte nazioni la presenza di taliattrezzature si riscontra, oltreche negli stadi, anche nei luoghidove si prevede una forte con-centrazione di gente. In Italia bi-sognerebbe imporre l'acquisto intutte le strutture sportive, penala non autorizzazione all'eserci-zio”. Si impone il dibattito sui con-trolli medici nello spogliatoio:ritiene che si possa interveniresu questo fronte?“Per l'attività non agonistica inItalia è previsto il rilascio di uncertificato medico da parte delpediatra o del medico di medi-cina generale. In questo caso sipuò capire come i controlli nonsiano estremamente rigorosi.Per quanto riguarda il settoreagonistico le regole sono più se-vere e l'atleta viene studiato conmolta attenzione, specie dallesocietà che detengono la pro-prietà del "cartellino". L'atletarappresenta un vero e propriopatrimonio economico in questomondo assurdo di ricchi e fortu-nati esemplari da spettacolo che,racchiusi in palcoscenici dorati,non sono più padroni della vitada gestire a proprio piacimento.Il controllo degli atleti in Italia,per concludere, è fra i più avan-zati ed anche in questo siamocopiati da tutti coloro che ricer-cano un modello di buona sa-nità”.

Giulio Serafino

Quando lo sport piangeSalento Giallorosso 1908 Centro Coordinamento Club

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Fino alla trasferta di Roma con laLazio abbiamo assistito ad unnuovo cammino che i giallorossiavevano intrapreso sotto laguida di Serse Cosmi. Un Lecceche viveva un momento d’oro,che iniziava ad essere una verasquadra, gara dopo gara, e cheancora oggi sta facendo sognarei tifosi per una salvezza, perce-pita come un miraggio pochimesi addietro. Alle spalle delpossibile miracolo giallorosso(reso più difficile dalla doppiasconfitta casalinga con Napoli eParma) e della grinta di misterCosmi incombe, purtroppo,sempre di più l'ombra del calcioscommesse. Abbiamo provato achiedere ai tifosi salentini qualesia il loro pensiero in merito atutto ciò.Per lo studente universitarioKarol Pankiewicz “sono due lepaure più grandi che attana-gliano la mente dei supportersgiallorossi: la prima è quella diessere mandati in Serie B dopouna cavalcata -salvezza eroica, laseconda è quella di retrocedereaddirittura in Lega Pro con il pro-babile e conseguente fallimentodella società”. Chiara Ponzi, anche lei studen-tessa universitaria, afferma: “seil Lecce dovesse retrocederecontinuerei ininterrottamente aseguire la squadra perché l’a-more per la propria maglia è unsentimento puro e incondizio-nato. Soprattutto in questo casoscegliere di tifare per la propriaterra, per i propri colori e perquei profumi di casa è unagrande responsabilità: la serie A

è per noi il traguardo più ambitoe desiderato, ma ci saranno tantimomenti di sconforto e delu-sione, siamo sempre stati abi-tuati a lottare fino alla fine, adaccettare le sconfitte e a proteg-gere i nostri colori. In fondo “ èla terra tua, Amala e Difendila!”.Paolo Baldieri, ex stella giallo-rossa, ritiene di non aver “maiavuto l’impressione che le so-cietà siano coinvolte diretta-mente in questo gioco almassacro tra giocatori. Credo in-vece in un gioco sporco tramezze figure del calcio che mira-vano ad arrotondare di pochemigliaia di euro il loro ingaggio.L’onorabilità della famiglia Se-meraro è indiscutibile e la lorostoria ne è la conferma. Spero vi-vamente che alla serietà e pas-sione di papà Giovanni e degliamici Rico e Pierandrea, che inpassato hanno dimostratogrande professionalità e attacca-mento al Lecce, seguano altret-tanto amore e passione da partedei tifosi”. L’avvocato Cristian Sturdà, in-fine, augura a tutti i tifosi che ilLecce riesca a raggiungere,anche all’ultima giornata, la sal-vezza che permetterebbe la per-manenza, almeno per un altroanno, nell’ elite del calcio. “Ogginon importa se il Lecce sia con-siderato una tra le squadre piùdeboli della serie A - affermaSturdà -. Per i giallorossi e per ilGrande Salento la salvezza è unabellissima favola da raccontarecon massimo orgoglio a tutta l’I-talia”.

Chiara Ciurlia

Il tifo al di sopra di tutto

L’allenatore del LecceSerse Cosmi

Foto Chilla S.

1010

30^ GIORNATA

BOLOGNA - PALERMO 1 - 3

CAGLIARI - ATALANTA 2 - 0

CATANIA - MILAN 1 - 1

FIORENTINA - CHIEVO 1 - 2

INTER - GENOA 5 - 4

JUVENTUS - NAPOLI 3 - 0

LECCE - CESENA 0 - 0

PARMA - LAZIO 3 - 1

ROMA - NOVARA 5 - 2

SIENA - UDINESE 1 - 0

MARCATORI: --AMMONITI: Mutu, Pudil, Tomovic, Di Michele, Cuadrado.ARBITRO: Sig. Banti.

Lascia il segno... BRIVIOSe Muriel e, soprattutto, Cuadrado calano, ilLecce si affloscia. Ripetitivo cliché da un mesein qua. A molti sembrano svanire le forze, nona Brivio che è l’ultimo ad arrendersi. Martellasulla fascia con tenacia e costanza creandoipotetici pericoli, mortificati dall’approssi-mazione in fase conclusiva. E Benassi tiene in piedi la baracca…..

LECCE 0Benassi, Oddo, Miglionico, Tomovic, Cuadrado,Giacomazzi, Blasi (82' Corvia), Delvecchio (58'Bertolacci), Brivio, Muriel (63' Bojinov), Di Mi-chele. IN PANCHINA: Petrachi, Di Matteo, Gian-donado, Seferovic. ALL. COSMI

CESENA 0Antonioli, Comotto, Moras, Von Bergen, Pudil,Arrigoni, Colucci, Martinho (64' Djocovic), San-tana (82' Del Nero), Malonga (74' Rennella),Mutu. IN PANCHINA: Ravaglia, Rodriguez, Lauro,Benalouane. ALL. BERETTA

MARCATORI: 22’ e 49' Muriel, 44' e 55’ (rig.) DiMichele, 88’ Bojan, 90’ Lamela. AMMONITI:J. Angel, Delvecchio, Blasi, Di Michele, Marquinho, Miglionico. ARBITRO: Sig. Orsato.Lascia il segno... MURIELGiocate da cineteca e numeri alla Ronaldo. In-canta Luis Muriel sul prato del "Via del Mare" estende - in collaborazione con Di Michele ed unostrepitoso Giacomazzi (2 assist fantastici) – unaRoma che sembra rimasta a casa. Cosmi rinsaldail gruppo e lo rende impermeabile alla tempesta“Masiello”, anche se l’impresa della Fiorentina aMilano rovina molto.

LECCE 4Benassi; Oddo, Miglionico, Tomovic; Cuadrado(63’Grossmuller), Blasi, Giacomazzi (82’ Berto-lacci), Delvecchio, Brivio; Di Michele, Muriel(76’ Bojinov). IN PANCHINA: Petrachi, Di Mat-teo, Carrozzieri, Corvia. ALL. COSMI

ROMA 2Stekelenburg; Rosi, Kjaer, Heinze, Josè Angel;Gago, De Rossi, Marquinho; Lamela, Osvaldo,Bojan. IN PANCHINA: Curci, Taddei, Cicinho, Per-rotta, Viviani, Pjanic, Tallo. ALL. LUIS ENRIQUE

31^ GIORNATAATALANTA - SIENA 1 - 2CAGLIARI - INTER 2 - 2CESENA - BOLOGNA 0 - 0CHIEVO - CATANIA 3 - 2LAZIO - NAPOLI 3 - 1LECCE - ROMA 4 - 2MILAN - FIORENTINA 1 - 2NOVARA - GENOA 1 - 1PALERMO - JUVENTUS 0 - 2UDINESE - PARMA 3 - 1

32^ GIORNATABOLOGNA - CAGLIARI 1 - 0CATANIA - LECCE 1 - 2CHIEVO - MILAN 0 - 1FIORENTINA - PALERMO 0 - 0GENOA - CESENA 1 - 1INTER - SIENA 2 - 1JUVENTUS - LAZIO 2 - 1NAPOLI - ATALANTA 1 - 3PARMA - NOVARA 2 - 0ROMA - UDINESE 3 - 1

MARCATORI: 52' Bergessio, 88’ Corvia, 91’ Di Michele.AMMONITI: Bellusci, Blasi, Oddo, Marchese.ESPULSI: 89’ Carrizo. ARBITRO: Sig. De Marco.Lascia il segno... MURIELTutti giocano con ardore e contribuiscono al-l’incredibile ribaltone del “Massimino”, ma inquesto periodo Benassi e Muriel rappresen-tano il duo della svolta. Saracinesca Maxsbarra con interventi prodigio la strada aglietnei, il colombiano da solo sconquassa ladifesa sicula a più riprese. In più confezionarigore e gol - pareggio di Corvia.

CATANIA 1Carrizo; Motta, Legrottaglie, Bellusci (84’ Llama),Marchese; Izco,Lodi, Almiron (28' Seymour);Barrientos, Bergessio, Gomez (77’ Catellani). INPANCHINA: Kosicky, Capuano, Ricchiuti, Lan-zafame. ALL. MONTELLA

LECCE 2Benassi; Oddo, Miglionico, Tomovic; Cuadrado,Blasi (79’ Corvia), Giacomazzi, Delvecchio, Brivio(60’ Di Matteo); Muriel, Di Michele. INPANCHINA: Petrachi, Carrozzieri, Giandonato,Bertolacci, Seferovic. ALL.COSMI

33^ GIORNATA

ATALANTA - CHIEVO 1 - 0

CAGLIARI - CATANIA 3 - 0

CESENA - JUVENTUS 0 - 1

LECCE - NAPOLI 0 - 2

MILAN - GENOA 1 - 0

NOVARA - LAZIO 2 - 1

PALERMO - PARMA 1 - 2

ROMA - FIORENTINA 1 - 2

SIENA - BOLOGNA 1 - 1

UDINESE - INTER 1 - 3

MARCATORI: 5’ Hamsik, 51’ Cavani.AMMONITI: Cuadrado, Cannavaro, Delvec-chio, Fernandez, Blasi, Dzemaili.ARBITRO: Sig. Tagliavento.Lascia il segno... BLASIErrore imperdonabile dimenticarsi di Hamsikal limite dell’area. Gara subito sui binari gra-diti ad un Napoli feroce che smorza ognivelleità di rimonta. Tagliavento ignora un rig-ore su Di Michele un minuto prima del rad-doppio di Cavani. Di grande ardore il match diBlasi che ci mette l’anima e sradica palloni inquantità agli ospiti azzurri.

LECCE 0Benassi; Oddo, Esposito, Tomovic; Cuadrado,Delvecchio, Giacomazzi, Blasi, Brivio (27' Di Mat-teo); Di Michele, Muriel (57’ Corvia). IN PAN-CHINA: Petrachi, Carrozzieri, Obodo, Bertolacci,Bojinov. ALL. COSMI

NAPOLI 2De Sanctis; Campagnaro (63’ Fernandez), Canna-varo, Aronica; Maggio, Gargano, Inler, Zuniga;Dzemaili, Hamsik (72’ Vargas); Cavani (85’ Dos-sena). IN PANCHINA: Colombo, Fideleff, Britos,Ammendola. ALL. MAZZARRI

MARCATORI: 82' Matuzalem, 91' Bojinov.AMMONITI: Biava, Cuadrado, Bertolacci,Garrido. ARBITRO: Sig. Gava.

Lascia il segno... ESPOSITOSalta due gare ma torna in forma per guidare ladifesa giallorossa all’Olimpico. A Roma, Espositosi erge a baluardo invalicabile, una sola disatten-zione in un match in cui tura ogni falla, puntualee pulito. Un’altra gara di carattere, incarnataanche dallo spirito di Delvecchio e dalla voglia diBojinov che con il gol del pari contribuisce allacausa

LAZIO 1Marchetti; Scaloni, Diakitè, Biava, Garrido;Ledesma, Matuzalem (83' Dias); Gonzalez, Her-nanes (46' Alfaro, 76' Cana), Candreva; Rocchi.INPANCHINA: Bizzarri, Zauri, Zampa, Rozzi. ALL. REJA

LECCE 1Benassi; Oddo, Esposito, Tomovic; Cuadrado,Delvecchio, Giacomazzi, Bertolacci (87' Bojinov),Brivio; Muriel (73' Corvia), Di Michele. INPANCHINA: Petrachi, Di Matteo, Carrozzieri, Gian-donato, Obodo. ALL. COSMI

34^ GIORNATACATANIA - ATALANTA 2 - 0CESENA - PALERMO 2 - 2CHIEVO - UDINESE 0 - 0FIORENTINA INTER 0 - 0GENOA - SIENA 1 - 4JUVENTUS - ROMA 4 - 0LAZIO - LECCE 1 - 1MILAN - BOLOGNA 1 - 1NAPOLI - NOVARA 2 - 0PARMA - CAGLIARI 3 - 0

35^ GIORNATAATALANTA - FIORENTINA 2 - 0BOLOGNA - GENOA 3 - 2CAGLIARI - CHIEVO 0 - 0INTER - CESENA 2 - 1LECCE - PARMA 1 - 2NOVARA - JUVENTUS 0 - 4PALERMO - CATANIA 1 - 1ROMA - NAPOLI 2 - 2SIENA - MILAN 1 - 4UDINESE - LAZIO 2 - 0

MARCATORI: 67’ Giovinco, 78’Paletta, 84’ Tomovic. AMMONITI: Miglionico,Feltscher, Gobbi. ESPULSO: 91’ Esposito. ARBITRO: Sig. Mazzoleni.Lascia il segno... TOMOVICOltre a segnare il gol che riaccende per dieciminuti la speranza, Tomovic gioca una garadisciplinata e senza sbavature, dando seguitoad una stagione ottima per il difensore serbo.Ancora un pesante rovescio interno in unmatch senza luce e scarso brio, in cui potevatornare utile persino un pareggio, cercato solonel disperato assalto finale.

LECCE 1Benassi; Miglionico, Tomovic, Esposito; Blasi,Delvecchio, Giacomazzi (60’ Obodo), Bertolacci (46’Oddo), Di Matteo; Muriel (73’ Seferovic), DiMichele. IN PANCHINA: Petrachi, Carrozzieri, Brivio,Bojinov. ALL. COSMI

PARMA 2Mirante (61’ Pavarini); Feltscher, Paletta, Lu-carelli; Jonathan (60’ Biabiany), Valiani, Valdes,Galloppa, Gobbi; Floccari, Giovinco (81’ Okaka).IN PANCHINA: Santacroce, Musacci, Morrone,Palladino. ALL.DONADONI

1111

Un’intera stagione in 90’: Martina e Sarnese sigiocano la Lega Pro nell’ultima gara di cam-pionato. Uno scontro diretto che il calendariobeffardamente assegna all’appendice di que-sto entusiasmante torneo. Gli uomini di Bi-tetto pagano i pareggi ottenuti contro Nocerae Grottaglie che ne hanno compromesso ilprimato. La Sarnese, reduce da sette vittorieconsecutive (l’ultima battuta d’arresto risalea Trani nella 26^ giornata), guida la classificacon 71 punti. Domenica prossima -probabil-mente a Matera ed a porte chiuse (a causadella squalifica del “Tursi”) - andrà in scena lapartita delle partite. Serve un unico risultato aPicci e compagni, quella vittoria che signifi-cherebbe Lega Pro. Sul fronte playoff Ischia eCasertana hanno il posto assicurato. Per l’ul-timo piazzamento, la contesa impazza fra Tur-ris, Brindisi e Francavilla. Proprio dal “Fanuzzi”passano i destini delle compagini che lottanoper non retrocedere. Il regolamento recita, in-fatti, che se al termine del torneo dovesseroesserci più di 8 punti di differenza tra la 13^ ela 16^ o tra la 14^ e la 15^ classificata, allora iplay out tra quelle squadre non verrebberopiù disputati. In quel caso la 16^ e la 15^ re-trocederebbero direttamente assieme aGaeta ed Oppido. Attualmente il Grottaglievanta 11 lunghezze di vantaggio sul Nocera.Uscendo indenne da Brindisi condannerebbeNocera e Viribus alla retrocessione diretta. Ca-sarano e Nardò, già salve, concludono il lorotorneo rispettivamente ad Oppido ed a No-cera. In attesa di nuove notizie sul fronte so-cietario, partita ben più ostica di quelledisputate fin ora sul campo, i tifosi granata at-tendono impauriti le sorti di questa sfida con-tro il tempo e i debiti. Quelli casaranesi,invece, chiedono di più alla dirigenza e nel-l’ultima apparizione casalinga espongono unostriscione recitante: “Meritiamo di più”.34^: Brindisi-Grottaglie, Campania-Trani,Francavilla-Turris, Gaeta-Irsinese, Interna-poli-Casertana, martina-sarnese, Nocera-Nardò, Oppido-Casarano, Viribus-Ischia.

graziano congedo

29^ giornatacasarano - gaeta 0-1casertana - iscHia 2-0francavilla - internapoli 0-0grottaglie - viribus 2-1nocera - martina 0-0oppido - brindisi 0-1sarnese - irsinese 1-0trani - nardò 2-0turris - campania 0-030^ giornatabrindisi - turris 2-2campania - casertana 2-0gaeta - sarnese 1-4internapoli - casarano 0-0iscHia - irsinese 2-2martina - grottaglie 1-1nardò - francavilla 1-1oppido - nocera 1-0viribus - trani 1-031^ giornatacasarano - martina 1-3casertana - gaeta 3-1francavilla - oppido 2-1grottaglie - campania 0-0irsinese - nardò 4-0nocera - brindisi 0-1sarnese - viribus 2-0trani - iscHia 1-3turris - internapoli 4-032^ giornatabrindisi - casarano 0-0campania - sarnese 0-1francavilla - nocera 2-0gaeta - trani 1-3internapoli - grottaglie 1-1martina -casertana 2-0nardò - iscHia 0-2oppido - turris 0-1viribus - irsinese 0-033^ giornatacasarano - francavilla 3-0casertana - brindisi 4-1grottaglie - oppido 2-0irsinese - campania 2-1iscHia - gaeta 4-0nardò - viribus 1-2sarnese - internapoli 4-0trani - martina 0-2turris - nocera 3-1

SERIE D

Tutto in 90’: Martina e Sarnese sigiocano la Lega Pro

classifica punti gare vinte nulle perse g.f. g.s.

sarnese 71 33 22 5 6 68 27

martina 69 33 20 9 4 59 22

iscHia 65 33 19 8 6 66 38

casertana 62 33 18 8 7 61 32

turris 56 33 15 11 7 62 40

brindisi 56 33 16 8 9 57 41

francavilla 55 33 14 13 6 47 38

campania 49 33 13 10 10 29 25

casarano 45 33 11 12 10 39 29

nardò 43 33 11 10 12 29 41

trani 41 33 11 8 14 45 50

internapoli 37 33 8 13 12 29 42

grottaglie 35 33 8 11 14 34 50

irsinese 33 33 8 9 16 37 51

viribus 26 33 6 8 19 29 61

nocera 24 33 5 9 19 30 55

oppido 20 33 4 8 21 28 60

gaeta (-4) 19 33 7 2 24 22 69

12

CASARANO

“Grazie per aver onorato la ma-glia, Tindaro”. Questo il tributocon cui i tifosi casaranesi omag-giano Tindaro Salvadore, duttilecentrocampista dei rossoazzuri.Prima dell’avvio dell’ultima garacasalinga contro il Francavilla, in-fatti, le serpi salutano con affettoil generoso beniamino. “Mi sonoemozionato moltissimo - com-menta il giovane Salvadore -. Datre anni vesto la maglia del Casa-rano e i tifosi hanno sempre di-mostrato grande affetto nei mieiconfronti. Spesso mi dedicano deicori. E ciò mi gratifica enorme-mente”.A tuo parere da cosa scaturisce ilgrande affetto dei tifosi nei tuoiriguardi?“I tifosi del Casarano sono parti-colari. E’ evidente che hannovisto gara dopo gara il mio impe-gno. Ho sempre dato il cuore. Chiè sugli spalti nota chi scende incampo e dà tutto”.

Da tre stagioni sei a Casarano.Delle tre questa è stata la piùsfortunata per via del graveinfortunio. Dove hai trovato leforze per superare questo mo-mento così difficile?“Nella sfortuna sono stato fortu-nato. L’infortunio è accaduto adinizio stagione, durante un alle-namento nella settimana succes-siva alla prima gara dicampionato contro la Turris (peril calciatore la frattura del peronee della caviglia, ndr). Fin dalprimo giorno, dal capitano al ma-gazziniere, tutti mi sono statisempre vicini. Questo affetto èstato fondamentale. Devo ringra-ziare soprattutto la mia ragazzaSilvia (casaranese, ndr) che intutti quei momenti difficili è stataal mio fianco”.Al tuo rientro nella gara internacontro il Grottaglie, Calabro ti haomaggiato della fascia di capi-tano. Cosa hai provato?

“Calabro mi aveva consegnato lafascia in coppa Italia contro ilNardò. Il capitano è come un fra-tello maggiore. L’avermi ceduto lafascia in occasione del mio rien-tro dopo il lungo stop è stata unagrande emozione. Non ci sonoparole per descrivere la soddisfa-zione e l’emozione provate”.Dal punto di vista tattico, la tuaforza è la duttilità. In quale ruolocredi di esprimerti al meglio?“Fin da piccolo ho fatto il centro-campista centrale. In seguitoBianchetti, Toma e Caracciolo mihanno utilizzato in varie zone delcampo e ho sempre dato il mas-simo”.Con quali di questi tre allenatorihai imparato di più?“Ognuno di loro mi ha dato qual-cosa. Bianchetti mi ha fatto esor-dire in serie D a 16 anni. Tomacura moltissimo la fase del pos-sesso del pallone. Caracciolo, a li-vello umano, è straordinario”.

Il Casarano ha raggiunto senzaapprensioni la salvezza. Avrestepotuto fare qualcosa in più?“Abbiamo avuto troppi infortuni.A volte 13-14 calciatori out. Direi,viste le circostanze, che abbiamocompiuto un miracolo calcistico.Con la formazione base in campoavremmo dato filo da torcere atutti. Le vittorie contro Sarnese,Ischia, Francavilla ne sono la te-stimonianza”.Come trascorri il tuo tempo li-bero?“Mi piace stare a casa oppureuscire con la mia ragazza. Mipiace comportarmi da professio-nista anche fuori dal campo”.Il prossimo anno sarai ancorauna pedina fondamentale per ilCasarano?“Ho molte richieste da squadre diLega Pro. Se ci saranno progettiseri, non esiterei un minuto a ri-manere a Casarano”.

Vincenzo Congedo

Il giovane Tindaro SalvadoreFoto Pasquale D’AmbraSalentosport.net

Salvadore daMilazzo

con passione

Salvadore daMilazzo

con passione

NARDÒ

«Questo che va concludendosi èil mio terzo anno sulla panchinagranata. Ho nel cuore tutti i mi-gliori momenti, sia dal lato spor-tivo che umano». Per alcuni è uneroe, per altri il miglior allenatoresulla scena. Per tutti, o quasi,semplicemente “il mister”. Par-liamo di Alessandro Longo, unvero neretino acquisito. Il tecnicodi Trepuzzi si rivela a tutto tondo,ricordando gli attimi magici ingranata, senza lesinare qualche“bacchettata”. «Come dimenti-care lo straordinario sesto postonella mia prima stagione. Arrivaia Nardò su consiglio di MassimoAlemanno, attuale dg e all'epocaconsigliere personale di EnzoRusso. Ho avuto la fortuna di al-lenare un gruppo unito, capita-nato da Tartaglia, fatto di uominidisposti ad allenarsi anche dinotte pur di rimediare ad una si-tuazione compromessa. Get-tammo delle solidissime basitecniche e caratteriali per il saltodi categoria dell'anno succes-sivo». E nel secondo anno la vera con-sacrazione...«Sì. Indimenticabile l'abbracciocaloroso dei settemila tifosi ac-corsi per festeggiare la storicapromozione, dopo il duello ap-passionante con Trani e Molfetta.Poi ancora il successo in CoppaItalia e l'abbraccio al rientro incittà. Nulla di tutto ciò sarebbeaccaduto senza le oculate sceltedi mercato del nostro ds GianniInguscio. Irace, Montaldi, Rug-giero, Parlacino, Calabuig, giustoper citarne alcuni. Dobbiamomolto al “Pietro Lo Monaco delSalento”».Poi qualcosa si è rotto...«Colpa, se di colpe si può parlare,di dirigenti immaturi. Sono stateintraprese scelte di difficile com-prensione, poi non a caso rivela-tesi fallimentari. Un'occasionepersa per puntare al doppio saltodi categoria, che si sarebbe po-tuto realizzare anche con mode-

ste risorse economiche».Con Gianni c'è sempre stato ungrande feeling...«E' davvero il valore aggiunto.Merita solo elogi. Ma non biso-gna tralasciare l'enorme lavorosvolto dai preparatori atletici,Alessandro Negri e Antonio Maz-zotta, dalla straordinaria forza ca-ratteriale, dimostrata a piùriprese nelle fasi critiche, in cuiho sempre notato massima di-sponibilità e fiducia incondizio-nata».Tradito, stanco, depresso. Qualè il sentimento che prevale dopouna stagione così? «Resta l'onore di aver conosciutouomini, in primis e poi calciatori,che mi danno orgoglio e fierezzadopo un'annata del genere. L'e-sperienza vissuta mi ha comun-que arricchito. De Toma eLeopizzi prima, Vetrugno e DeRazza poi, e tutti gli altri compa-gni di avventura, rappresentanoper me e spero per tutta la Nardòcalcistica un esempio per queicalciatori che avranno l'onore divestire in futuro la gloriosa ma-glia granata. Di certo, io sonopronto a ripartire con lo stessoentusiasmo e le motivazioni chehanno caratterizzato da sempreil mio percorso calcistico».Se le cose cambiassero in posi-tivo, potremmo ancora rivedereLongo alla guida del Toro?«La mia prima scelta è semprestata e continuerà ad essereNardò. Purtroppo non potrà di-pendere solo da me, così comenon è dipesa da me la scelta di la-vorare altrove la scorsa stagione.Io credo che Nardò, nonostantetutto, debba andare fiera e orgo-gliosa di ciò che è stato e ottimi-sta per il futuro, se potrà contareancora su un neretino doc comeGianni Inguscio. A prescinderedalla categoria, perché è unadelle professionalità più alte cheil calcio pugliese ha prodottonegli ultimi anni».

Lorenzo Falangone

Parola di Mister Longo

Il tecnico del NardòAlessandro Longo Foto Congedo - First

“Un'occasione persa. Resto? Magari...”

14

Dopo il Monopoli anche il Bisceglie rag-giunge la serie D. La vittoria in Coppa Italiaconsente all’ex neretino Di Rito (autore diuna doppietta nella finalissima contro il Pisa)e compagni di raggiungere la massima seriedilettantistica. Questo risultato prestigiosodei nerazzurri libera un posto ai playoff, cheil Racale di Levanto ottiene nonostante lasconfitta rimediata nell’ultimo turno di cam-pionato contro il Locorotondo. Il Copertinonon va oltre il pareggio contro il Cerignola econsegna a Drago e compagni il posto utilealla partecipazione ai playoff. Il ko dei racalinicondanna altresì il Maglie (inutile l’impresadel “Veneziani” che vede gli uomini di Vol-turo imporsi contro la prima della classe per1-3) alla retrocessione diretta, compliceanche la concomitante vittoria del Vieste.Racale-Cerignola al “Basurto” è il primo attodella semifinale: i padroni di casa, dopo es-sere passati in vantaggio con Drago all’8’,sfiorano ripetutamente il gol del raddoppio,ma la mira imprecisa e l’ottima vena del por-tiere ospite Vurchio negano il 2-0, fino a su-bire l’espulsione dello stesso Drago(affrettata la sua seconda ammonizione) e ilgol del pareggio al 93’ su calcio di punizionedi Papagno (assegnata generosamente daldirettore di gara Cenami, tutt’altro che im-peccabile è apparsa la sua conduzione delmatch), la cui esecuzione è un tiro cross cheattraversa l’area senza essere toccato daalcun giocatore e che si infila beffardamentealla destra di Paracucchi. In quel di Cerignola,quindi, il Racale dovrà assolutamente vin-cere per ottenere il pass per la finale. Nel-l’altra gara Corato e Manfredonia non sifanno male: 0-0 il risultato finale (punteggioche favorisce i sipontini).Per quanto concerne i playout Fasano e Fran-cavilla escono imbattute rispettivamente daLocorotondo e Vieste: ottenendo il mede-simo risultato nella gara di ritorno si assicu-rerebbero la partecipazione al prossimotorneo di Eccellenza.

Graziano Congedo

29^ GIORNATACOPERTINO - CORATO 1-0FRANCAVILLA - FASANO 1-1LOCOROTONDO - MONOPOLI 2-2MAGLIE - MANFREDONIA 1-1SAN PAOLO - CERIGNOLA 5-2TERLIZZI - RACALE 2-1TRICASE - BITONTO 6-0VIESTE - BISCEGLIE 1-030^ GIORNATABISCEGLIE - FRANCAVILLA 4-1BITONTO - VIESTE 0-1CERIGNOLA - COPERTINO 1-1CORATO - TRICASE 1-3FASANO - TERLIZZI 3-1MANFREDONIA - SAN PAOLO 0 -0MONOPOLI - MAGLIE 1-3RACALE - LOCOROTONDO 2-3

PLAYOFFRACALE - CERIGNOLA 1-1, RIT.CORATO - MANFREDONIA 0-0, RIT.

PLAYOUTLOCOROTONDO - FASANO 2-2, RIT.VIESTE - FRANCAVILLA 1-1, RIT.

MONOPOLI E BISCEGLIE PROMOSSE IN SERIE D

MAGLIE RETROCEDE IN ECCELLENZA

ECCELLENZA

Racale ai playoffcontro il CerignolaRetrocede il Maglie

Classifica Punti Gare Vinte Nulle Perse G.F. G.S.

MONOPOLI 69 30 21 6 3 51 18

BISCEGLIE 60 30 18 6 6 55 26

CERIGNOLA 59 30 17 8 5 40 23

MANFREDONIA 45 30 11 12 7 44 30

CORATO 42 30 11 9 10 34 37

RACALE 39 30 11 6 13 44 43

COPERTINO 39 30 10 9 11 26 29

SAN PAOLO 36 30 10 6 14 28 43

BITONTO (-1) 35 30 10 6 14 28 49

TRICASE 35 30 9 8 13 40 36

TERLIZZI 35 30 8 11 11 31 37

FASANO (-4) 34 30 11 5 14 36 32

FRANCAVILLA 30 30 6 12 12 24 38

LOCOROTONDO 30 30 6 12 12 24 38

VIESTE 30 30 7 9 14 29 51

MAGLIE 29 30 6 11 13 28 35

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RACALE

Il Racale ha centrato l’obiettivoplayoff, nonostante le avversità af-frontate nella stagione. Il ds SilvioAllegro è stato il punto di riferi-mento della squadra, in partico-lare dopo le dimissioni delpresidente ha dovuto moltiplicaregli sforzi per superare lo scora-mento dei giocatori e andareavanti. Ecco perché, nella garad’andata con il Cerignola, l’arbi-traggio del signor Cenami di Rietinon gli è andato giù. “Rimane larabbia e la delusione. Ci hannomandato un arbitro dal curricu-lum scarno: Promozione, Primacategoria, calcio femminile. No-nostante abbia arbitrato pochevolte in Eccellenza, lo hanno desi-gnato per una gara di playoff delgirone pugliese, uno dei più im-portanti e difficili”.La qualificazione è ancora aperta.“Andiamo a Cerignola per giocar-cela, il pareggio dell’andata non ciha demoralizzato. Senza conside-rare che non potremo contare suDrago, anche di questo dobbiamoringraziare Cenami”.Quest’anno avete raggiunto iltraguardo dei playoff. Come giu-dica questa stagione?“Molto positiva, senza ombra didubbio. Sono soddisfatto del la-voro svolto. Dopo aver fatto unanno a Racale, puoi fare un annoal Real Madrid. Sono stato ancheaccompagnato dal mister, dal pre-paratore atletico Lamazza, daRino Soda, dalla professionalitàdei ragazzi”.Visto dall’esterno, l’impressioneè che tutto il gruppo sia moltocoeso.“Le tante vicissitudini ci hannounito. Dopo l’addio del presi-dente, ho cercato di stimolare igiocatori: quando non c’è più ilpresidente, quando non c’è chiporta il pane ai propri figli, un gio-catore è dispiaciuto. Quindi ab-biamo triplicato gli sforzi per faregruppo, continuare a fare benenegli allenamenti e in partita”.Voi avete raggiunto l’obiettivo,

ma quest’anno per le leccesi ingenerale, non solo in Eccellenza,è stato difficile.“La situazione economica è diffi-cile ovunque e penalizza il mondodel calcio. Però se si fanno le coseper bene, senza esagerare ed evi-tando i colpi di testa, si possonocostruire delle squadre, ragio-nando anche su progetti a lungotermine. A volte si sente di con-tratti esagerati, invece se si ten-gono i piedi per terra unpresidente ce la può fare. È chiaroche devi sapere costruire ungruppo, non basta prendere gio-catori forti e costosi per vincere,ci sono altre componenti da te-nere in considerazione. Non biso-gna far svenare il presidenteperché altrimenti arrivi a dicem-bre e non ce la fai più a gestireuna società. Dobbiamo ridurre lespese, soprattutto la voce ingaggidei giocatori. Ci sono cifre che dis-sanguano una società. Questo èquello che il calcio pugliese sta pa-gando”.Quale è stata la soddisfazione piùgrande della stagione?“Sicuramente aver raggiunto l’o-biettivo dei playoff: ci eravamofissati questa meta a inizio sta-gione e, nonostante le difficoltàaffrontate in itinere, siamo riuscitiad arrivarci. Spero che tutti i ra-gazzi che sono stati qui que-st’anno, troveranno per laprossima stagione posto in squa-dre importanti, perché lo meri-tano tutti. Sono stati grandiuomini e grandi giocatori”.Direttore, cosa c’è nel suo fu-turo?“Sono ottimista. Io ho voglia di unprogetto serio, come ai tempi diSogliano dove sono rimasto cin-que anni assieme al presidentePolimeno. A me interessa potercostruire qualcosa di serio. Io hoavuto diversi contatti, anche fuoridalla regione, ma ci penserò solodopo aver terminato questa sta-gione”.

Lorenzo Falangone

Fiducia Silvio Allegro

Il ds del RacaleSilvio Allegrofoto Colpoditacco

Il ds: “Andiamo a Cerignola per giocarcela”

“Sono soddisfattodel mio operato aRacale. Dopo unanno qui potrei

lavorare nel Real Madrid”

“Sono soddisfattodel mio operato aRacale. Dopo unanno qui potrei

lavorare nel Real Madrid”

16

COPERTINO

Il Copertino di Mister Moscachiude il campionato di Eccellenzacon 39 punti, al sesto posto in-sieme al Racale, ma per la regoladegli scontri diretti manca i playoff.I playoff degli uomini del patronMaurizio Fanuli sono sfumati al mi-nuto 87 dell’ultima trasferta dicampionato contro il Cerignola. Ilruolino di marcia della squadra co-pertinese parla di dieci vittorie,nove pareggi e undici sconfitte. Madei 39 punti in carniere, sono dav-vero pochi i 10 conquistati in tra-sferta, lontano dal GuidoVantaggiato. Uno dei giocatori eunder più promettente della squa-dra del Santo dei Voli è sicura-mente Lorenzo Franco, classe1994, piccolo campioncino in erbache nelle ultime giornate di cam-pionato ha calcato il terreno deicampi dell’Eccellenza e si candidanella prossima stagione a una ma-glia da titolare.Lorenzo, perdere i playoff al no-vantesimo è stata una beffa, cometi sei sentito in quel momento?“Purtroppo, il calcio è fatto di epi-sodi. Quando Di Pinto ha spinto lapalla in rete la delusione è stata co-cente; eravamo sul punto di realiz-zare un sogno dopo una stagionediscreta e invece ci ritroviamo fuoridagli spareggi promozione per gliscontri diretti sfavorevoli”.Franco, le due partite pareggiatein casa contro Vieste e Tricase, pe-sano un macigno sulla vostra po-sizione in classifica. Con solo due

punti in più in questo momento ilCopertino si sarebbe giocato unposto in paradiso?“Purtroppo Vieste e Tricase sonovenute al Comunale per racco-gliere un punticino di speranza persalvarsi, e quando una squadrapensa solo a difendersi è difficilecostruire gioco e azioni da goalanche se con un pizzico di cattive-ria in più sotto in porta in en-trambe le partite avremmoraccolto il bottino pieno”.Secondo gli addetti ai lavori sei ilgiovane più interessante del vi-vaio del Copertino e l’anno pros-simo dovresti essere titolare fisso!C’è il rischio di montarsi la testa?“Sinceramente queste voci non mifanno né caldo né freddo, io conti-nuerò a impegnarmi al massimoper farmi trovare sempre prontoalla chiamata del mister e della so-cietà, il mio desiderio è quello dicontinuare a giocare con la magliadella mia città e di onorala sempre,sperando di migliorare il settimoposto in classifica di questa sta-gione”. Per il Copertino di Fanuli una vitto-ria è arrivata in questo campio-nato: quella della Coppa Disciplina,un premio per una società valida estimata da tutti per la sua pro-grammazione e per il rispetto delleregole in ogni situazione. Per il clubrossoverde ora pausa di riflessione,ci sarà tempo e modo per pro-grammare la prossima stagione.

Marco Tarsi

Franco, la speranza copertinese

A sinistra il giovane Lorenzo FrancoFoto Tarsi

La società di Fanuli premiata con la Coppa Disciplina

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È stato un aprile decisivo, che ha portato perla verità alla definizione di una classificasenza grandi scossoni, soprattutto nelle altesfere, ma con tante conferme. Il Galatina haottenuto la vittoria del campionato e il saltoin Eccellenza con abbondante anticipo: lasquadra di Inglese - che teoricamente po-trebbe considerarsi sazia, visto anche il suc-cesso in Coppa – è decisa a regalare nulla,onorando il torneo e cercando di miglioraredei numeri già straordinari. Uno dei duelli più interessanti, quello per lapiazza d’onore, se l’è aggiudicato il Mandu-ria: al termine di un testa a testa duratoquasi tutto il girone di ritorno, è risultato ne-fasto per il Gallipoli lo scontro diretto delBianco, vinto dai messapici per 1 a 0. Definitiquasi certamente anche gli accoppiamentidel primo turno dei play off, con i giallorossiche se la dovranno vedere col Mottola; men-tre il Leverano di Castrignanò (che non haavuto certo un passo da vertice, ma chi eraalle sue spalle non ne ha saputo approfit-tare) cercherà l’impresa, tutt’altro che sem-plice, contro il Manduria. Il riferimento a chinon è riuscito ad inserirsi nella griglia spa-reggi è per Martano e Otranto, accomunateda un discorso pressappoco identico per ledue società: le rose iniziali avrebbero con-sentito ad entrambe di lottare fino alla fine,ma qualche difficoltà di troppo e la scelta dipuntare sui giovani ne hanno inevitabil-mente ridimensionato il cammino. Il finale più emozionante ce lo regalerannole leccesi in coda: il San Cesario non fa quasipiù notizia, Oscar Greco è riuscito a dare aisuoi una regolarità di rendimento, adesso dacolonna sinistra della classifica. Non è ca-suale che la squadra sarebbe salva qualora iltorneo si chiudesse oggi. Grande rimontaquella del Novoli di mister Leone, giunto aotto risultati utili consecuti: i play out nonsono ancora elusi, ma con questo trend e180 minuti tutti da giocare, crederci è piùche un dovere.

luigi alemanno

29^ GiORNaTaBOTRUGNO - massafRa 0-3caROviGNO - NOvOli 0-1cRispiaNO - OTRaNTO 0-0GalaTiNa - lepORaNO 4-1GallipOli - maRTaNO 2-1maNDURia - leveRaNO 3-0mOTTOla - saN viTO 3-0sTella jONica - fRaGaGNaNO 1-0saN cesaRiO - maRUGGiO 3-030^ GiORNaTafRaGaGNaNO - GalaTiNa 1-1lepORaNO - mOTTOla 0-2leveRaNO - BOTRUGNO 6-0maRTaNO - maNDURia 0-4maRUGGiO - GallipOli 1-2massafRa - caROviGNO 2-0NOvOli - sTella jONica 2-1OTRaNTO - saN cesaRiO 1-3saN viTO - cRispiaNO 2-131^ GiORNaTaBOTRUGNO - maRTaNO 1-8caROviGNO - leveRaNO 1-1cRispiaNO - lepORaNO 2-1GalaTiNa - NOvOli 2-2GallipOli - maNDURia 0-1maRUGGiO - OTRaNTO 5-1mOTTOla - fRaGaGNaNO 2-0sTella jONica - massafRa 0-0saN cesaRiO - saN viTO 2-032^ GiORNaTafRaGaGNaNO - cRispiaNO 2-1lepORaNO - saN cesaRiO 3-1leveRaNO - sTella jONica 2-2maNDURia - BOTRUGNO 11-1maRTaNO - caROviGNO 0-1massafRa - GalaTiNa 0-4NOvOli - mOTTOla 1-0OTRaNTO - GallipOli 2-2saN viTO - maRUGGiO 1-2

PROMOZIONE

Il Gallipoli cedeManduria è secondoSprint del Novoli

classifica punti Gare vinte Nulle perse G.f. G.s.

GalaTiNa 81 32 25 6 1 89 14

maNDURia 70 32 20 10 2 67 12

GallipOli 65 32 21 2 9 68 32

mOTTOla 58 32 18 4 10 50 32

leveRaNO 53 32 15 8 9 51 34

maRTaNO 48 32 13 9 10 57 43

OTRaNTO 46 32 11 13 8 50 41

fRaGaGNaNO 43 32 12 7 13 49 42

lepORaNO 43 32 13 4 15 43 45

massafRa 38 32 10 8 14 39 47

sTella jONica 38 32 10 8 14 34 48

saN cesaRiO 36 32 9 9 14 35 47

maRUGGiO 36 32 9 9 14 48 63

cRispiaNO 35 32 9 8 15 33 51

NOvOli 33 32 8 9 15 33 49

saN viTO 33 32 8 9 15 32 56

caROviGNO 32 32 9 5 18 32 58

BOTRUGNO (-3) 7 32 2 4 26 23 119

Due Trapani e un

GALATINA

L’attaccante del GalatinaNatale De BenedictisFoto Piernicola Mele

Due Trapani e un

L’attaccante del GalatinaNatale De BenedictisFoto Piernicola Mele Natal

“Un Eccellen

sareb

Natal “Un

Eccellen sareb

Con il pareggio per 1-1 a Fraga-gnano, il Galatina vola in Eccel-lenza. Un volo a bassa quota,senza tradizionali euforie ma in-triso da un profondo sentimentodi tristezza per la scomparsa delsorriso di Paolo Faraone. La com-postezza della società, dellasquadra e del pubblico, in occa-sione della gara interna contro ilNovoli (2-2, ndr), è stata una vit-toria di civiltà e moralità. La vita,però, continua. Cimarelli e com-pagni onorano il campionato daveri professionisti, strapazzandoin trasferta il malcapitato Massa-fra con un sonoro 4-0. Bianco-stellati assoluti protagonisti deltorneo sin dall’inizio con un qua-dro d’autore collocato, nella sto-ria sportiva galatinese, con duetrapani (Angelo e Natale De Be-nedictis) e una punta (Ade-shokan). 60 reti complessivequando mancano ancora duegiornate alla fine del campio-nato. “Un bell’attacco! Non cisono dubbi! Sono proprio con-tento di essere uno degli attac-canti di questa splendidasquadra.” Esordisce così NataleDe Benedictis 25 anni appenacompiuti (il 1 maggio scorso).Nato a Erice (per l’appunto inprovincia di Trapani), prima di ap-prodare a Galatina, il fantasistasiciliano ha giocato con Marsala,Valderice, Nardò (2 anni) e Co-pertino.Cosa significa per te giocare ac-canto a tuo fratello Angelo?“Con lui ho giocato anche a Mar-sala sette anni fa e a Copertino lastagione scorsa. E’ una bella sen-sazione! Con Angelo ho un’intesamigliore rispetto agli altri calcia-tori”.Come è avvenuto il tuo trasferi-mento a Galatina?“Ero in cerca di una squadra diserie D. Inizialmente mi sono al-lenato a Brindisi. Le difficoltà,però, in serie D sono tante e al-lora ho chiesto di potermi alle-nare qui a Galatina. Sono statoaccolto benissimo da mister In-glese e dalla società, la quale miha poi proposto di restare. Ho ac-cettato e alla fine abbiamo vintoalla grande. Meglio un campio-nato vinto in Promozione cheuno anonimo in una categoriasuperiore”.Mister Inglese ha affermato chesei un giocatore già pronto perdisputare un campionato “prof”.Cosa pensi in proposito?

“Io sarei anche pronto, però bi-sogna che ci siano le opportu-nità. Vedremo cosa succederà.Intanto ringrazio il mister”.Di tutte le punte in forza al Gala-tina solo Angelo non è stato maiin panchina. Quando non haigiocato da titolare sei rimastomale?“No mai! Se sono rimasto fuori èperché chi ha giocato si è trovatopiù in forma di me e poi in questasquadra la concorrenza è tanta edi qualità. Il mister, comunque,ha gestito bene il turnover”.Che differenza c’è fra il campio-nato di Eccellenza che hai vinto aNardò e quello di Promozionevinto quest’anno?“In Promozione ci sono squadredecadute e a livello tecnico e or-ganizzativo solo 5-6 squadresono all’altezza. In Eccellenza, in-vece, quasi tutte sono organiz-zate. Vincere, però, è belloovunque”.A parte tuo fratello, con qualecompagno leghi di più?“Mi trovo bene con tutti. ConAdeshokan e Miccoli siccomecoabitiamo ed abbiamo dunqueun rapporto diverso. Spessoviene a prenderci “zio” Patruno eci porta al bar”.Da quale mister hai imparato dipiù?“Gioco da pochi anni, però misterLongo mi è parso il più metico-loso. Un vero e proprio studiosodel settore”.Il prossimo anno giocheresti an-cora a Galatina?“Un grande campionato di Eccel-lenza a Galatina sarebbe il mas-simo! Aspettiamo la fine e poi sivedrà”.Soggiornando a Galatina, cometrascorri il tuo tempo libero?“Galatina è un bel paese e volen-tieri con Luca e Saidi andiamo ingiro in centro”.Esclusi i tuoi compagni, qualisono a tuo parere i giocatori piùinteressanti di questo torneo?“Nobile e Parlacino del Gallipoli,Scala e Marchi del Manduria”.A quale giocatore ti ispiri?“Per le mie caratteristiche seguomolto il brasiliano Neymar”.Qual è il difensore avversario piùforte che hai incontrato?“Coccioli del Manduria. Lo incon-trato lo scorso anno a Copertino.Quest’anno contro il Mandurianon l’ho affrontato perché nonero a posto fisicamente”.

Vincenzo Congedo19

na punta na punta

ale De BenedictisUn gran torneo di enza col Galatinaebbe il massimo”

ale De Benedictisn gran torneo di nza col Galatina

ebbe il massimo”

È un portiere moderno, giocamolto alto e sa disimpegnarsi con ipiedi, rischia sempre qualcosa nelleuscite sapendo di dare un segnaleforte al reparto, la sua imposta-zione è da veterano, la sua anagrafedice che è un under. Simone Passa-seo, classe ’93, dopo una fase cen-trale della stagione che lo ha vistofermo diversi mesi per infortunio, ètornato a mettere le mani sul Galli-

poli. “Sono stato fuori molto tempoe l’infortunio mi ha un po’ abbat-tuto. Ne parlavo spesso con Stanca:sono grato alla società che mi haaiutato a recuperare il prima possi-bile. Al rientro mi sono messo intesta di dover lavorare e fare beneper me stesso, sapendo di dovermigliorare sempre”. Ad inizio stagione hai avuto di-verse proposte, anche per catego-

rie superiori, ma alla fine hai sceltoil tuo Gallipoli. “Ho vissuto un’estate un po’ trava-gliata, non sapevo cosa scegliere edico grazie a chi mi è stato vicinoconsigliandomi nel modo giusto.Sono arrivato qua tardi, a prepara-zione già iniziata; l’interesse di altresquadre c’era, ma il presidente e ilmister mi hanno dato grande fidu-cia, facendomi capire di puntare

forte sul sottoscritto. Poi Gallipoli èla mia città e l’ambiente è semprestato straordinario”. La sfida al secondo posto si è de-cisa nel match col Manduria: c’e-rano entusiasmo e voglia diriscatto dopo il 5 a 0 dell’andata.Cosa resta di questa sconfitta, laprestazione alla pari contro un av-versario forte o il risultato nega-tivo?“Partiamo dal presupposto cheperdere è sempre brutto, specie incasa dove avevamo sempre vinto,davanti ad un pubblico con grandiaspettative. La partita è andatamale solo per il risultato, il calcio èquesto si può vincere con un tiro inporta. C’è rammarico per averperso questo duello, ma noi siamoun grande gruppo, giovane, dob-biamo solo migliorare: loro sonoforti ma noi non siamo inferiori anessuno”. I giochi sembrano ormai fatti, nelprimo turno il Gallipoli affronteràun avversario scomodo come ilMottola. “Sicuramente una bella squadra,compatta, organizzata. Bisognastare attenti, ma ce la giocheremotranquillamente senza paure. Noi citeniamo a fare bene a vincere i playoff”. Pensi che la squadra in questa sta-gione abbia fatto il massimo o c’èqualche rimpianto perché si sa-rebbe potuto fare di più? “Come prima esperienza, dopo ilsettore giovanile, ritengo che ab-biamo fatto tanto, affrontando di-versi problemi ed andando sempreavanti, lavorando sodo. È ungrande gruppo e non ci sono rim-pianti, solo la voglia di fare semprebene”. Chi è il numero 1 che ti piace mag-giormente e a cui ti ispiri e cosavedi nel tuo futuro? “Il mio idolo è Casillas, mi piace lostile, la classe e la sua tecnica: è ungran portiere e cerco di ispirarmi alui, senza imitarlo perché ho un miostile. Io devo pensare solo ad alle-narmi e crescere: solo così si pos-sono ottenere i risultati e coronarequello che è un po’ il sogno di tuttii ragazzi, giocare nei professionisti”.

Luigi Alemanno

Passaseo, in tuffo sui playoffGALLIPOLI

Foto bysam.it

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Tutti siamo chiamati a vedere losport oltre che come un’attività ri-creativa avvincente, come luogo incui si genera tessuto sociale e cul-turale democratico…una città chegioca è città che nasce. E, ancora,come luogo in cui adulti e giovani sieducano insieme a una cittadi-nanza consapevole, attraverso l’e-mancipazione dello sportassociativo delle “regole” dellosport spettacolo. Se si vuole ricor-rere a uno slogan, si può affermareche : “Emancipare lo sport è eman-cipare la società”. Se i tessuti socialiframmentati e individualizzati ten-gono sempre meno, e nuove ge-nerazioni si trovano in balia di un

contesto che è scarsamente acco-gliente e capace di ascoltare leistanze di crescita e identità, inmolti campi, compreso quellosportivo, le nuove generazionisono sottoposte piuttosto a richie-ste prestazionali e a logiche di rela-zione funzionale e strumentale. E’indispensabile che l’associazionesportiva ricopra la centralità diun’alleanza con le famiglie dei gio-vani atleti. Occuparsi delle famiglieè impegnativo, anche se diverseesperienze raccontano degli esitipositivi di un’attenzione partico-lare dedicate alle famiglie quandosi impara a cogliere in esse anchele risorse di cui sono portatrici e a

trovare terreni di conforto possibili.Una vera attenzione educativaconduce, infatti, verso la consape-volezza dell’importanza di unoscambio con i genitori degli atleti.Convivono nelle organizzazionisportive vari modelli di comunica-zione che sono legati alle logiche,alle culture e ai modi con cui ci sirappresenta il ruolo degli operatorisportivi. E’ interessante il fatto chesia diffusa una pratica di responsa-bilizzazione degli atleti fin da pic-coli, che diventano i primariinterlocutori e quindi i primi ad es-sere chiamati in causa nel ricordaree portare gli avvisi: anche a costodi cortocircuiti si punta all’autono-

mia dei ragazzi. Coinvolgendo le fa-miglie, possiamo affermare chel’associazione sportiva è il princi-pale luogo educativo nel tempo li-bero. In questo frutto dellospontaneo aggregarsi e auto-orga-nizzarsi fra i cittadini, esso esercitaun ruolo fondamentale nello svi-luppo della progettualità giovanilealla ricerca di stili sensati, oltrequelli proposti dalla società deiconsumi, ma anche nella rigenera-zione della vita sociale, culturale edemocratica del Paese. Tutt’altroche ai margini, lo sport associativosi pone al centro della ricerca di al-ternative etiche all’oggi.

Pier Luigi Giannachi

Atleti e famiglie: ottimo connubio

Avevamo un casa nel ricordo. Io, te,Graziano, Gianluca e tutti quegliscalmanati che ogni domenica sistringevano fra i sedili di una cor-riera per dire il calcio dei campionie poi giocarlo, quel calcio, nelle pol-veri e nelle bestemmie. E forza ProItalia, specie in trasferta, anchequando si finiva in panchina per in-sufficienza degli allenamenti. Evallo a spiegare al mister che nontradiresti mai il pallone, ma che lascuola, ma che i genitori, ma che ilgioco è gioco fino a che non viene ilmomento di prenderlo sul serio.Avevamo una casa nel ricordo,Paolo. E se mancavi la squadra nerisentiva, perché quel destro sini-stro, scupa, lancio di cinquantametri al millimetro, in una partita sisente. Si sentono tutte le cose chemancano, specie quelle al millime-tro. E il tuo matrimonio, per dire,era questione di millimetri, cometutte le felicità del resto.Io per dire, se m’avessero creatocon quei millimetri d’altezza in più,cosa basilare per un difensore,avrei avuto più fortuna nei proviniprofessionistici. E magari. E magari.E vallo a spiegare a mia madre chemi ha fatto basso. Io per dire, l’altrogiorno, alla catena della condo-glianze avrei contato i millimetriche separano gli occhi straziati ditua madre. Di tuo padre. Dellasposa tua. Avrei chiesto ai miei mil-limetri d’occhi quanta vita tua nonavessi visto. Non ho visto. La vitadopo il calcio dell’amata Pro ItaliaGalatina.

So solo che sorridevi bene. E chenon perdevi occasione per farlo,anche nei minuti prima del fischiod’inizio, che noialtri eravamo incaz-zati per principio e per tensione. Ein effetti, in tutte le foto di squadra,eri l’unico che pigliava il sorriso alvolo e se lo metteva in faccia, men-tre intorno affioravano i musi. Io,per dire, a certi sorrisi non ci facciomai l’abitudine. E’ per questo chel’altro giorno ho pianto come unbimbo quando sorridevi in foto,senza pantaloncini, senza calzet-toni, senza scarpe chiodate, ma conla divisa della polizia. Ho pianto,non per il dolore che pure è grande,

ma per essermi perso tanta vitatua.Io, per dire, avrei pure voluto sen-tire una delle tue battute mentrestringevi la mano della sposa du-rante il corso prematrimoniale. Ose proprio devo dirla tutta, avreisperato che per un gioco deglieventi quel corso prematrimonialefosse stato il tuo matrimonio. E’questione di millimetri la felicità, tel’ho detto.Paolo, te l’aspettavi che quel Gian-luca, attaccante ingovernabile,istrione che abbassava i pantaloniai passanti mentre il pullman pas-sava, l’altro giorno leggesse un pen-

siero per te su quell’altare? Sei ca-pace di tutto, tu, Paolo, e se ci ri-fletto troppo mi viene lo scatto perandare in sovrapposizione e rice-vere il tuo lancio in profondità.Eppoi il cross. Paolo, ora sei il pal-lone che tu stesso hai lanciato inaria. Scenderai prima o poi, losento, e berremo una birra al Keyse tu mi racconterai quella tua vitache non conosco, dell’Afghanistanpiegato dalla guerra e dalla pace,del tuo amore per la divisa, di tuamadre che prenota il pranzo nu-ziale, di tuo padre che gonfia ilpetto quando parla di te, di Sarache si sceglie il velo bianco.Io per dire, questa cosa dei milli-metri ce l’ho nel sangue. Io i milli-metri prima dell’impatto non liconterò. Conterò solo i millimetriche separano le mie dita dalla ta-stiera di un cellulare che chiameràancora tutti i componenti dellasquadra per dire loro che ci trove-remo al Keys, con un bicchiere, unabestemmia, un amore. Come sem-pre, Paolo, come tu hai voluto. Per-ché, lo sanno tutti: lo hai voluto tu.Se ti svegli per tempo ordiniamoqualcosa per te. Ma non tardare.Ah, dimenticavo: domani so che cisarà l’allenamento. Dicono che lechiavi le hai tu. Togli il lucchetto eapri il campo. E pure gli occhi, ca-volo. Io, per dire, attendo che tuapra gli occhi, cavolo. Noi siamo gente che è nata fra pol-veri e sacrifici, ricordi?, per naturanon accettiamo scuse.

Giuseppe Cristaldi

CIAO PAOLO

Una casa nel ricordo

Epilogo più incredibile non poteva esserepronosticato alla viglia del torneo di PrimaCategoria. Nel girone C, infatti, le battistradaFrancavilla e Cellino concludono il campio-nato a pari punti, a quota 71, e sono co-strette a giocare lo spareggio-promozioneper conoscere chi delle due sarà la prossimapartecipante al torneo di Promozione. Gliuomini di Brigante, reduci da ben dodici vit-torie consecutive (l’ultima sconfitta risale albig-match proprio contro il Francavilla della18^ giornata), si avvantaggiano della pena-lizzazione rimediata dai cugini brindisini ecompletano la spettacolare rimonta costrin-gendo proprio il Francavilla all’atto decisivo.Il Veglie che si assicura la quinta posizioneutile per la partecipazione ai playoff, graziealla vittoria contro il Parabita (gol di Taurino),attende la perdente.Parla brindisino anche l’altra semifinaleplayoff che vedrà il Mesagne opposto al La-tias: i Boys di mister Marangio appaiono ingrande spolvero (7 vittorie nelle ultime 8giornate). Unica battuta d’arresto il ko con-tro la capolista Francavilla.Sfuma l’obiettivo playoff per il Galatone checonclude il torneo con 50 punti ad una solalunghezza dal Veglie. Molti i rimpianti perMigali e compagni che in numerose occa-sioni gettano alle ortiche punti preziosi. Chiu-dono la stagione senza particolari patemianche Ruffano, Scorrano, Paradiso Brindisi,Parabita e Campi. Troppo discontinue, lecompagini citate, per ambire a risultati piùprestigiosi.Con il Surbo radiato per le ormai note vi-cende, le ultime quattro si giocano la per-manenza in Prima Categoria: ProLeverano-Tiggiano e Uggiano-Taviano gliscontri che determineranno chi retrocederàin Seconda Categoria: Taviano e Tiggiano po-tranno in ogni caso beneficiare del migliorpiazzamento conseguito nella regular seasonin caso di parità al termine delle sfide d’an-data e ritorno.

Graziano Congedo

27^ GIORNATAP. BRINdISI - VEGLIE 2-1SURBO - MESAGNE 0-3*LATIAS - GALATONE 1-1P.LEVERANO - FRANCAVILLA 0-3PARABITA - SCORRANO 2-0TAVIANO - SCORRANO 0-1TIGGIANO - CELLINO 2-4UGGIANO - CAMPI 0-128^ GIORNATACAMPI - P. BRINdISI 2-3CELLINO - PARABITA 5-1FRANCAVILLA - SURBO 3-0*GALATONE - TIGGIANO 1-0MESAGNE - UGGIANO 4-0RUFFANO - P. LEVERANO 2-1SCORRANO - TAVIANO 0-2VEGLIE - LATIAS 3-029^ GIORNATASURBO - RUFFANO 0-3*LATIAS - CAMPI 4-2P. LEVERANO - SCORRANO 3-0*MESAGNE - FRANCAVILLA 0-2PARABITA - GALATONE 0-1TAVIANO - CELLINO 1-4TIGGIANO - VEGLIE 2-2UGGIANO - P. BRINdISI 1-130^ GIORNATAP. BRINdISI - LATIAS 2-3CAMPI - TIGGIANO 2-2CELLINO - P. LEVERANO 4-1FRANCAVILLA - UGGIANO 7-1GALATONE - TAVIANO 4-2RUFFANO - MESAGNE 2-3SCORRANO - SURBO 3-0*VEGLIE - PARABITA 1-0

SPAREGGIO PROMOZIONEFRANCAVILLA - CELLINO

PLAYOFFLATIAS - MESAGNE

VEGLIE - PERdENTE SPAREGGIO

PLAYOUTP. LEVERANO - TIGGIANO

UGGIANO - TAVIANO

PRIMA CATEGORIA

Francavilla e Cellinoallo spareggio. Vegliecentra i playoff

Classifica Punti Gare Vinte Nulle Perse G.F. G.S.

FRANCAVILLA (-2) 71 30 23 4 3 84 14

CELLINO 71 30 23 2 5 78 28

MESAGNE 55 30 15 10 5 56 30

LATIAS 54 30 16 6 8 59 37

VEGLIE 51 30 15 6 9 49 41

GALATONE 50 30 14 8 8 42 31

RUFFANO 46 30 14 4 12 46 39

SCORRANO 43 30 13 4 13 35 41

P. BRINdISI 42 30 12 6 12 44 37

PARABITA 42 30 11 9 10 31 31

CAMPI 39 30 11 6 13 48 49

TIGGIANO 28 30 7 7 16 35 49

TAVIANO 25 30 7 4 19 37 66

UGGIANO 24 30 6 6 18 41 58

PRO LEVERANO (-1) 10 30 3 2 25 21 116

SURBO - - - - - - -

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