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Boschi collinar i e montani con suolo acido.

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Boschi collinari e montani con suolo

acido.

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• Il castagno (Castanea sativa) è diffuso allo stato naturale nell'area del Mediterraneo, con prevalenza dell'area orientale. A nord il suo limite corrisponde con i Pirenei, le Alpi e, passando attraverso i monti della Bosnia, con i monti Rodope ed il Caucaso. Viene coltivato sporadicamente anche nel sud dell'Inghilterra e nella Germania centro settentrionale. In Italia vive sulle Alpi e sull'Appennino. In Piemonte è presente praticamente ovunque sull'Appennino, nella fascia pedemontana delle Alpi e sulle colline, coprendo una superficie di circa 100.000 ettari.

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Il suo areale originario è pressoché sconosciuto, poiché è stato diffuso dall'uomo, soprattutto per i frutti, fin dall'antichità.

Un tempo si pensava che fosse una specie originaria della Turchia, ma sono stati ritrovati anche dei pollini fossili in Italia.

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La distribuzione dei castagni caratterizzati da una circonferenza del tronco superiore ai 7 metri è tutt'altro che casuale. Stando alle indagini svolte nelle valli al Sud delle Alpi, oltre il 90% di questi colossi si trova in prossimità di edifici rurali nella area dei maggenghi, il più delle volte al di sopra dei 700 metri di altitudine.

L’habitat naturale del castagno è nel clima caldo d’estate e mite d’inverno, con precipitazioni abbondanti, per lo più su suolo siliceo.

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• Il castagno, pianta a un tempo agraria e forestale, occupa un posto di primaria importanza fra le piante economiche dell’Europa Mediterranea, zona nella quale vanta un antichissimo indigenato, anche se tuttora incerto è l’areale di originale diffusione.

• In Europa, il castagno è presente nelle regioni montuose temperate e temperato-calde ed è coltivato fra i 300 e i 1000-1200 m s.l.m., in funzione della latitudine e delle caratteristiche climatiche delle singole zone castanicole.

• Sebbene sia considerato una pianta eminentemente eliofila, predilige esposizioni a N-NE poiché meno soggette a periodi siccitosi estivi e con minori escursioni termiche sia invernali, sia fra le differenti stagioni.

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In rapporto alle precipitazioni, il castagno, specie mesofila, vive di norma in stazioni con una media annua compresa fra i 600 ed i 1600 mm ed una media nei tre mesi estivi di almeno 30 mm, al di sotto della quale la produzione può essere fortemente ridotta.

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Riguardo alla temperatura, il castagno è specie mesotermica, atta a vivere in tutte quelle zone caratterizzate da una temperatura media annua compresa fra +8°C e +15°C e da una temperatura media mensile superiore a +10°C per almeno sei mesi. Sopporta bene le basse temperature invernali (fino a –20-25°C).

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Relativamente al terreno il castagno ha esigenze particolari e precise che limitano la possibilità di coltivazione: il pH non dovrebbe essere superiore a 6.5, rifugge tutti i terreni con presenza di calcare attivo e scarsamente drenanti dove più frequenti sono i problemi fitosanitari. La sensibilità a quest’ultimo sembra, tuttavia, inferiore nei terreni ricchi di potassio e nelle zone molto piovose

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