Guido Salvini su Magistratura e pensionamento. Il Dubbio 02.02.2017

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02-FEB-2017 da pag. 2 foglio 1 / 2 Dir. Resp.: Piero Sansonetti www.datastampa.it Lettori: n.d. Diffusione: n.d. Tiratura: n.d. Quotidiano Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati - Ed. nazionale DO data 0 stampa dal 1980 monltor11gglo media ano1 quale pens1one: magi strati GIOVANNI M. JACOBAZZI L a magistratura e l'unica categoria (( di lavoratori che chiede con insistenza di lavorare piu a lungo. II motivo? Non vuole perdere ii prestigio e ii potere accumulato». Guido Salvini, giudice delTribunale di Milano, parla chiaro e dice la sua in modo deciso sulle polemiche tra l'Anm di Davigo e ii ministro Orlando. <<A noi magistrati piace il potere, perciO odiamo la pensione» «DIETRO LA PROTESTA DELl:ANM SI NASCONDE CORRORE PER 11,,. GIORNO IN CUI SI DOVRA RINUNCIARE AL PROPRIO PRESTIGIO. I VUOTI DI ORGANICO? BASTA RNIRLA CON GLI INCARICHI FUORI RUOLO» GIOVANNI M. JACOBAZZI A bbiamo chiesto al dot- tor Guido Salvini, at- tualmente giudice del T:ibunale di Milano, la sua opi- mone su alcuni temi che in questi giorni stanno facendo molto discutere. Non ultima, la rinnovata polemica sulla modi- fica delle prescrizione del reato. Consigliere, l' Associazione na- zionale magistrati ha disertato l'inaugurazione dell' Anno giu- diziario per protesta contra il governo che non ha portato a 72 anni il pensionamento dei magistrati. Cosa pensa di que- sta scelta? Anche a me il pensionamento a 72 anni sembra una via di mez- zo ragionevole tra i 70 e i 75, ma da qui sino a minacciare anche uno sciopero contra il governo ne passa. Giudico l'enfasi di questa protesta un caso di falsa coscienza, di quelli in cui non si vuole riconoscere nemmeno dinanzi a se stessi le ragioni di un comportamento e lo si riem- pie con qualcosa di non vero. Si spieghi meglio. La magistratura e l'unica cate- goria di lavoratori che chiede con insistenza di lavorare piu a lungo. E la strenua opposizione dei magistrati all'abbassamento dell' eta della pensione mi con- vince poco, forse non riguarda che marginalmente l'attenzione per i cittadini. Pili semplice- mente esprime lo sgomento per l'accorciarsi del tempo del pro- prio prestigio e potere persona- le. Negli anni il potere della magistratura si e molto espan- so, tocca tutti i campi della so- cieta, come ha ricordato anche il ministro Orlando, e le aspet- tative dei singoli sono la conse- guenza di questa espansione. In questo senso parlo di falsa co- scienza. Lei partecipa di solito all'inau- gurazione dell'Anno giudizia- rio? No, l'inaugurazione dell'Anno giudiziario mi sembra una ceri- monia ormai superata, anche sul piano estetico: quelle toghe d'ermellino rosse credo susciti- no piu che interesse un senso di lontananza, sembra un anti- co conclave, qualcosa che peril cittadino assomiglia piu ad un rito che a un momenta di servi- zio in suo favore. Andrebbe abolita la cerimo- nia? Basterebbe un incontro meno paludato e piu asciutto, solo qualche relazione, magari m una sala del Consiglio comu- nale o in un altro luogo piu aperto alla citta. Tornando alle pensioni quindi per lei la mancata posticipa- zione non e una catastrofe per la giustizia? Non credo, anche perche quan- do si parla di giudici che man- cano si evita sempre di consi- derare le decine e decine di ma- gistrati che, anche da moltissi- mi anni, non svolgono le fun- zioni giurisdizionali, perch8 so- no collocati fuori ruolo in incarichi ministeriali, politici, ILDUBBIO l r_m

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Dir. Resp.: Piero Sansonetti www.datastampa.it Lettori: n.d.Diffusione: n.d.Tiratura: n.d.

Quotidiano

Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati

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DO data 0 stampa

dal 1980 monltor11gglo media

• ano1

<<M~ quale pens1one:

magi strati

GIOVANNI M. JACOBAZZI

L a magistratura e l'unica categoria (( di lavoratori che chiede con insistenza di lavorare piu a lungo. II motivo? Non vuole perdere ii prestigio e ii potere accumulato». Guido Salvini, giudice delTribunale di Milano, parla chiaro e dice la sua in modo deciso sulle polemiche tra l'Anm di Davigo e ii ministro Orlando.

<<A noi magistrati piace il potere, perciO odiamo la pensione»

«DIETRO LA PROTESTA DELl:ANM SI NASCONDE CORRORE PER 11,,. GIORNO IN CUI SI DOVRA RINUNCIARE AL PROPRIO PRESTIGIO. I VUOTI DI ORGANICO? BASTA RNIRLA CON GLI INCARICHI FUORI RUOLO» GIOVANNI M. JACOBAZZI

A bbiamo chiesto al dot­tor Guido Salvini, at­tualmente giudice del

T:ibunale di Milano, la sua opi­mone su alcuni temi che in questi giorni stanno facendo molto discutere. Non ultima, la rinnovata polemica sulla modi­fica delle prescrizione del reato. Consigliere, l' Associazione na­zionale magistrati ha disertato l'inaugurazione dell' Anno giu­diziario per protesta contra il governo che non ha portato a 72 anni il pensionamento dei magistrati. Cosa pensa di que­sta scelta? Anche a me il pensionamento a 72 anni sembra una via di mez­zo ragionevole tra i 70 e i 75, ma da qui sino a minacciare anche uno sciopero contra il governo ne passa. Giudico l'enfasi di questa protesta un caso di falsa coscienza, di quelli in cui non

si vuole riconoscere nemmeno dinanzi a se stessi le ragioni di un comportamento e lo si riem­pie con qualcosa di non vero. Si spieghi meglio. La magistratura e l'unica cate-goria di lavoratori che chiede con insistenza di lavorare piu a lungo. E la strenua opposizione dei magistrati all'abbassamento dell' eta della pensione mi con­vince poco, forse non riguarda che marginalmente l'attenzione per i cittadini. Pili semplice­mente esprime lo sgomento per l'accorciarsi del tempo del pro­prio prestigio e potere persona­le. Negli anni il potere della magistratura si e molto espan­so, tocca tutti i campi della so­cieta, come ha ricordato anche il ministro Orlando, e le aspet­tative dei singoli sono la conse­guenza di questa espansione. In questo senso parlo di falsa co­scienza. Lei partecipa di solito all'inau­gurazione dell'Anno giudizia­rio? No, l'inaugurazione dell'Anno giudiziario mi sembra una ceri­monia ormai superata, anche sul piano estetico: quelle toghe d'ermellino rosse credo susciti­no piu che interesse un senso di lontananza, sembra un anti-

co conclave, qualcosa che peril cittadino assomiglia piu ad un rito che a un momenta di servi­zio in suo favore. Andrebbe abolita la cerimo­nia? Basterebbe un incontro meno paludato e piu asciutto, solo ~on qualche relazione, magari m una sala del Consiglio comu­nale o in un altro luogo piu aperto alla citta. Tornando alle pensioni quindi per lei la mancata posticipa­zione non e una catastrofe per la giustizia? Non credo, anche perche quan­do si parla di giudici che man­cano si evita sempre di consi­derare le decine e decine di ma­gistrati che, anche da moltissi­mi anni, non svolgono le fun­zioni giurisdizionali, perch8 so­no collocati fuori ruolo in incarichi ministeriali, politici,

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internazionali spesso superflui e per i quali basterebbe di nor­ma un buon funzionario. Come spiega questa corsa al "fuori ruolo"? Questa avviene perche incari­chi di questo genere sono un prestigio per i prescelti e, per la categoria, una delle porte gire­voli tra politica e giustizia, por­te che non dovrebbero esistere o essere ridotte al minima. In effetti ci sono magistrati che svolgono compiti che nulla hanno ache vedere con la giu­risdizione ... Infatti. Non si parla mai, quasi nessuno lo sa, delle centinaia di magistrati che svolgono funzio­ni giurisdizionali ridotte per­che fanno parte delle numerose strutture di supporto che il Csm ha voluto: e il caso dei magi­strati segretari del Consiglio, di coloro che fanno parte delle Commissioni organizzative. delle Commissioni per l'infor~ matica, delle Commissioni scientifiche. Anche qui baste­rebbe a seconda dei casi un buon tecnico, un funzionario o uno studioso e negli altri gli in­carichi non dovrebbero ridurre le presenze in udienza. Possiamo dire che far parte di questo mondo parallelo alla giurisdizione serva a far car­riera? La partecipazione a queste strutture, in cui si entra per co­optazione, e quasi sempre un passaggio obbligato per ottene­re poi dallo stesso ~ gli ago­gnati posti direttivi. Cambiamo argomento. Diritto all'informazione e processo mediatico, un valore e un di­svalore che secondo lei dovreb­bero essere meglio bilanciati? La giustizia spettacolo e gli show in televisione che parto­no gia all'inizio dell'indagine e rischiano di condizionarne gli sviluppi sono un problema tut­to italiano. Non credo che negli altri Paesi europei dopa ogni delitto eclatante si assista in te­levisione a processi paralleli

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con opinioni senza alcun freno. Chi vi partecipa e complice di questa stortura. A parte questo, un problema ormai irrisolvibi­le, si dibatte da anni sui limiti reciproci tra giustizia e infor­mazione. E pessimista, a riguardo? Il problema e complesso ma credo che vi sia un punto es­senziale: nessuno, grande o pic­colo, antipatico o simpatico che sia, deve avere notizia per la prima volta dalla stampa di una sua iscrizione nel registro noti­zie di reato, di una proroga in­dagini, di una intercettazione, di un atto che lo riguarda. Come si potrebbe fare? Non dovrebbe esserne consen­tita la pubblicazione sino ad un momenta preciso, non troppo avanti rispetto alla notizia, ma ben definito. Quella in cui l'in­teressato, indagato o testimone, abbia avuto la possibilita da­vanti a un magistrato di dare la sua versione su cio di cui e ac­cusato o su quanta stanno di­cendo di lui. Una soluzione ci­vile che dovrebbe essere studia­ta anche con l'aiuto dell'Ordine dei giornalisti, il quale non cre­do debba essere contento che i suoi scritti funzionano da sem­plici 'postini'. Un'ultima domanda. Cosa ne pensa del dibattito sulla pre­scrizione? Non bisogna dimenticare che vi sono due piani e che anche se si allunga la prescrizione rimane il problema della ragionevole durata dei processi, questione spesso offuscata dalla prima. Si puo allungare la prescrizione per certi reati anche a 15 anni, ma se il processo di primo gra­do si celebra dopa 7 o 8 anni chi viene condannato e soprat­tutto chi viene assolto e sotto­posto ad un meccanismo che non puo riconoscere come una giustizia accettabile. L'esigenza non e solo quella di allungare la prescrizione ma anche di avvi­cinare i processi, altrimenti il processo stesso diventa una pe­na aggiuntiva anche per l'inno­cente.

LACARRIERA

Riaprl l'inchiesta su piazza Fontana

G uido Salvini, agli inizi della carriera,

ha svolto indagini in materia di terrorismo. Negli anni Novanta riapri l'inchiesta sulla strage di piazza Fontana e sulle responsabilita dell'organizzazione eversiva di destra Ordine Nuovo. Da Gip si e occupato anche di terrorismo di matrice fondamentalista islamica nel processo nei confronti dell'lmam Abu Omar. Attualmente e giudice penale presso la prima sezione del Tribunale di Milano,

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co~pet~nte sui reati soc1etar1.