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Impianti bassa tensione

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  • Guida al Sistema Bassa Tensione

    intercalari.p65 25/11/2003, 15.441

  • Indice generale

    Introduzione Generalit _____________________________________________________ 4

    Studio di una installazione ________________________________________ 6

    Le norme Introduzione __________________________________________________ 10

    Le norme per gli impianti elettrici __________________________________ 12

    Caratteristiche della rete Sistemi di distribuzione __________________________________________ 16

    Protezione e sezionamento dei circuiti _____________________________ 19

    La sicurezza nei sistemi TT ______________________________________ 20

    La sicurezza nei sistemi TN ______________________________________ 21

    La sicurezza nei sistemi IT _______________________________________ 22

    Protezione dei circuiti Introduzione __________________________________________________ 28

    Protezione contro i sovraccarichi __________________________________ 30

    Installazione dei cavi ___________________________________________ 32

    Portata dei cavi ________________________________________________ 35

    Caduta di tensione _____________________________________________ 43

    Protezione contro il cortocircuito __________________________________ 47

    Protezione dei conduttori di protezione e di neutro ____________________ 54

    Dimensionamento rapido dei cavi _________________________________ 55

    Condotti sbarre prefabbricati _____________________________________ 57

    Tabelle di coordinamento ________________________________________ 74

    Caratteristiche degli apparecchi di protezione Definizioni ____________________________________________________ 82

    e manovra Tipi di protezioni _______________________________________________ 85

    Tipi di sganciatori ______________________________________________ 86

    Caratteristiche elettriche interruttori automatici _______________________ 89

    Curve di intervento ____________________________________________ 128

    Declassamento in temperatura __________________________________ 144

    Comando e sezionamento ______________________________________ 148

    Potenze dissipate _____________________________________________ 164

    Curve di limitazione ___________________________________________ 167

    Filiazione ____________________________________________________ 181

    Selettivit ____________________________________________________ 189

    Selettivit rinforzata ___________________________________________ 211

    Impiego in corrente continua ____________________________________ 216

    Impiego a 400 Hz _____________________________________________ 218

    intercalari.p65 25/11/2003, 15.442

  • Protezione delle persone Introduzione _________________________________________________ 220

    Dispositivi differenziali _________________________________________ 222

    Lunghezza massima protetta per la protezione delle persone __________ 246

    Protezione degli apparecchi utilizzatori Protezione dei circuiti di illuminazione _____________________________ 256

    Protezione motori _____________________________________________ 257

    Protezione dei circuiti alimentati da un generatore ___________________ 262

    Protezione dei trasformatori BT/BT ________________________________ 265

    Compensazione dell'energia reattiva______________________________ 268

    Quadri prefabbricati Introduzione _________________________________________________ 274

    Il sistema funzionale Prisma _____________________________________ 276

    Contenitori universali Sarel _____________________________________ 283

    Il sistema di installazione modulare Centralini e quadri per apparecchiature modulari ____________________ 290

    Verifiche e prove secondo norma CEI 23-51 ________________________ 292

    Quadri di distribuzione a norme CEI EN 60439-4 ____________________ 295

    Prese e spine di tipo industriale __________________________________ 297

    Guida alla scelta ______________________________________________ 300

    Grado di protezione degli involucri _______________________________ 301

    intercalari.p65 25/11/2003, 15.443

  • Schneider Electric288

    Quadri prefabbricati

  • Schneider Electric 3

    Generalit 4

    Studio di una installazione 6

    PAG4_8 INTRO.p65 25/11/2003, 11.453

  • Schneider Electric4

    Introduzione

    Scopo della Guida BT

    La guida non vuol essere n un libron un catalogo tecnico, ma uno strumentodi lavoro destinato a soddisfare moltepliciesigenze.

    L'obiettivo quello di aiutare il progettistae l'utilizzatore di reti elettriche a sceglierele apparecchiature che meglio si adattanoall'impianto.

    La complessit degli impianti di distribuzionedi energia elettrica spesso rende difficilequesta scelta per la diversit dei problemida risolvere e la variet di materiali elettriciche il progettista deve scegliere.

    La guida il complemento indispensabileai cataloghi dei prodotti di bassa tensione.

    Questo documento intende fornireinformazioni pratiche e presenta, sotto formadi tabelle sempre illustrate da uno o piesempi, i problemi che si pongonoal momento della definizione delleapparecchiature da installare.

    Talvolta i dati presenti nelle tabelle di questaguida sono necessariamente approssimati.

    In ogni caso i risultati sono sempre in favoredella sicurezza e rispettano quanto indicatodalla norma CEI 64-8 V Edizione.

    Qualora si desideri un calcolo pi precisosi consiglia l'impiego del Software i-project.

    Contenuti della presente

    edizione

    Il successo avuto dalle precedenti edizionidella Guida BT presso i nostri Clienti ci hamotivati a preparare ed a pubblicare questanuova edizione.

    In essa, abbiamo provveduto ad aggiornarei contenuti tecnici legati all'evoluzione dellagamma di prodotti posti sul mercato dopo il1997 (miglioramento di prestazioni, nuoviprodotti, ecc.).

    Il tutto stato organizzato in uno spirito dicontinuit rispetto alle precedenti edizioni,per fornire ai nostri Clienti informazioniteoriche e pratiche per l'uso coordinato deiprodotti del Sistema BT Schneider, oltreche regole generali di impiantisticadi bassa tensione applicabili in unpi ampio contesto.

    In questa opera di aggiornamento, abbiamospesso tenuto in evidenza i suggerimentiche ci sono stati rivolti dai nostri Clienti, acui vanno dunque i nostri ringraziamenti.

    La nostra speranza che questa edizionevenga accolta con favore, contribuendo cosa rinsaldare i legami di collaborazione contutti i nostri Clienti.

    Il Software i-project

    I concetti espressi nella Guida BT sonoalla base della realizzazione del Softwarei-project.

    La conoscenza della guida consentir unamigliore comprensione delle procedure dicalcolo messe in atto dal software e quindiun migliore sfruttamento pratico dello stessosoftware per la progettazione rapida degliimpianti in modo sicuro ed economico.

    Il Software i-proiect un programmadestinato a chi opera nel settoredell'impiantistica elettrica.

    Generalit

    PAG4_8 INTRO.p65 25/11/2003, 11.454

  • Schneider Electric 5

    Funzione dell'interruttore

    automaticoL'interruttore svolge un ruolo determinantenell'impianto elettrico.Le sue funzioni fondamentali sono quelledi sezionamento e protezione di una reteelettrica.Una scelta appropriata dell'interruttoreautomatico garantisce una sicurezza globaledei beni, delle persone e dei cicli produttivi.

    Scelta dell'interruttore

    automaticoLa scelta di un interruttore automaticodeve essere fatta in funzione:c delle caratteristiche della rete sulla qualeviene installato;c della continuit di servizio desiderata;c delle diverse regole di protezioneda rispettare.

    Caratteristiche della rete

    Tensione

    La tensione nominale dell'interruttoreautomatico deve essere maggioreo uguale alla tensione tra le fasidella rete.

    Frequenza

    La frequenza nominale dell'interruttoreautomatico deve corrisponderealla frequenza della rete.Gli apparecchi funzionano indifferentementealle frequenze di 50 o 60 Hz (per impiegosu reti a 400 Hz vedere a pag. 218,per impiego su reti a corrente continuavedere a pag. 216).

    Corrente di impiego/corrente nominale

    La regolazione della protezione termicadello sganciatore dell'interruttore automaticodeve essere maggiore o uguale alla corrented'impiego della linea sulla quale installatoe deve essere minore o uguale alla correnteammissibile (portata) della conduttura.

    Corrente di cortocircuito/potere

    di interruzione

    Il potere di interruzione dell'interruttoreautomatico deve essere almeno ugualealla massima corrente di cortocircuitoche pu verificarsi nel punto in cui esso installato.

    A pag. 47 proposto un metodoche permette di determinare la correntedi cortocircuito in un punto qualsiasidell'impianto.

    Eccezione: il potere di interruzionedell'interruttore automatico pu essereinferiore alla corrente di cortocircuito,se a monte esiste un dispositivo:

    c che abbia il potere di interruzionecorrispondente alla corrente di cortocircuitonel punto della rete dove installato;

    c che limiti l'energia specifica passante(I2t) e la corrente di cresta a valori inferioria quelli ammissibili dall'interruttoreautomatico a valle e dai conduttori(vedere le curve di limitazione a pag. 167 ele tabelle di filiazione da pag. 181).

    Numero di poli

    Il sistema di distribuzione (TT, TN, IT)e la funzione richiesta (protezione, manovra,sezionamento) determinano il numerodei poli degli apparecchi (vedere a pag. 19).

    Continuit di servizio

    In funzione delle esigenze di continuitdi servizio di una rete (regolamentidi sicurezza, vincoli di esercizio ecc.)il progettista pu essere portato a sceglieredegli interruttori automatici che assicurino:

    c una selettivit totale tra due apparecchiinstallati in serie;

    c una selettivit parziale(vedere le tabelle di selettivit a pag. 135).

    Regole di protezione

    Protezione delle persone contro

    i contatti indiretti

    Le misure di protezione contro i contattiindiretti tramite interruzione automaticadel circuito dipendono dal sistema didistribuzione impiegato (vedere a pag. 15).Nel sistema TT (schema caratteristicoa pag. 20) la protezione assicuratadai dispositivi differenziali a corrente residuaDDR (vedere a pag. 221).Nel sistema IT o TN (schemi caratteristicia pag. 22 e 21) la protezione in generaleassicurata dai dispositivi di protezionecontro i cortocircuiti.La corrente di regolazione magneticadi questi apparecchi permette dideterminare, nel rispetto della protezionedelle persone, la lunghezza massima deicavi in funzione della loro sezione(vedere a pag. 251).Inoltre nel sistema IT l'impianto deve esserecostantemente sorvegliato da un controllorepermanente d'isolamento CPI(vedere a pag. 23).

    Protezione dei cavi

    c L'interruttore automatico, in casodi sovraccarico, deve intervenire in tempicompatibili con la caratteristicadi sovraccaricabilit del cavo.Questa verifica si effettua confrontandola corrente nominale dello sganciatore conla portata del cavo (vedere a pag. 53).

    c L'interruttore automatico, in casodi cortocircuito, non deve lasciar passareun'energia specifica superiore a quella chepu essere sopportata dal cavo.Questa verifica si effettua confrontando lacaratteristica I2t del dispositivo di protezionecon l'energia specifica ammissibile del cavoK2S2 (vedere a pag. 52).

    c In casi particolari in cui la protezionetermica dell'interruttore automatico sovradimensionata, oppure l'interruttorenon munito di sganciatori termici, necessario assicurarsi che la correntedi cortocircuito all'estremit pi lontanadella linea provochi l'aperturadell'interruttore automatico per mezzo deglisganciatori magnetici.Ne risulta una lunghezza massima protettain funzione della sezione del cavo(vedere a pag. 172 e 173).

    Protezione dei condotti sbarre

    c Linterruttore automatico posto a montedel condotto sbarre deve proteggere lostesso dagli effetti della corrente di cortocircuito che si possono identificarenelleffetto dinamico, con il valore dellacorrente di cresta, e dalleffetto termico chea sua volta pu essere identificato con lacorrente di breve durata.Questi due valori, riportati nellecaratteristiche tecniche dei condottiidentificano, per questi, il limite massimo disopportabilit che non dovr essere maisuperato. Il coordinamento della protezionecon il condotto sta in questo, ciolinterruttore dovr evitare di lasciarepassare una corrente di cresta o di brevedurata superiore a quella del condotto.

    c Per la protezione alle persone la sogliamagnetica dellinterruttore dovr avere unataratura tale che sia inferiore alla corrente dicorto circuito di fondo linea (pag. 256)

    Protezione dei diversi componenti

    elettrici

    Alcune apparecchiature necessitanodi protezioni con caratteristiche speciali. il caso dei motori (vedere a pag. 261)dei trasformatori BT/BT (vedere a pag. 268),delle batterie di condensatori (vederea pag. 271) e dei circuiti alimentatidai generatori (vedere a pag. 266).

    Realizzazione dei quadri

    elettriciLa recente evoluzione del concettodi sicurezza dei quadri elettrici ha postoall'attenzione generale l'esigenzadi realizzare quadri di bassa tensionein conformit alle relative norme CEI.A questo argomento dedicato un capitolo(vedere a pag. 277) che fornisce i criterifondamentali per la corretta determinazionedelle caratteristiche tecniche dei quadri,sia nel campo delle applicazioni domestichee similari che in quello industriale.

    AvvertenzeLa Guida BT e il Software i-projectcostituiscono un mezzo di ausilio per unaprogettazione preliminare e velocedegli impianti elettrici di bassa tensione.Tutti i rischi per ci che concernela progettazione sono assunti dall'utente.L'utente dovr inoltre controllarela rispondenza della guida e dei programmialle proprie esigenze, interpretandocriticamente i risultati per verificarela congruenza con le scelte progettualiutilizzate.Schneider Electric si riserva di modificareil contenuto di questi documenti in relazioneall'evoluzione normativa e di prodotto.

    PAG4_8 INTRO.p65 25/11/2003, 11.455

  • Schneider Electric6

    Introduzione

    IntroduzioneCi proponiamo di studiare il seguenteimpianto in un sistema di neutro TN.Tra ogni trasformatore e l'interruttore diarrivo corrispondente ci sono 5 m di cavounipolare e tra un interruttore di arrivoe un interruttore di partenza c' 1 mdi sbarre in rame.Tutti i cavi sono in rame e la temperaturaambiente di 40C.

    Caratteristica dei cavi

    lunghezza [m] riferimento cavi Ib [A] modalit di posa40 S1 350 cavo unipolare PVC su passerella

    perforata con 4 circuiti vicini

    35 S2 110 cavo multipolare XLPEsu passerella con 4 circuiti vicini

    80 S3 29 cavo multipolare PVCin canaletta con 2 circuiti vicini

    30 S4 230 cavo multipolare XLPEsu passerella con 2 circuiti vicini

    50 S5 65 cavo multipolare XLPE a parete65 S6 22 cavo multipolare XLPE in tubo10 S7 17 cavo multipolare PVC in tubo

    Determinazione

    della corrente nominale

    degli interruttoriLa tabella di pag. 260 permette dideterminare la corrente nominaledell'interruttore terminale D3 di protezioneal circuito d'illuminazione in funzione dellapotenza, del tipo e del numero di lampade.Per le altre partenze si considera la correntenominale dell'interruttore di tagliaimmediatamente superiore alla corrented'impiego calcolata.

    riferimento potenza corrente corrente

    interruttori d'impiego [A] nominale [A]D0 e D'0 800 kVA 1155 1250D1 350 400D2 110 125D3 30 lampade/fase 2 x 58 W 29 32D4 230 250D5 65 80D6 22 25D7 17 20

    Determinazione

    della sezione del cavoDalle tabelle a pag. 35 e seguentisi ricavano i coefficienti di correzionein funzione delle modalit di posa e lerispettive sezioni minime dei cavi.

    riferimento In interruttori coefficiente Iz sezione

    cavi [A] Ktottottottottot [A] minima [mm2]S1 400 0,64 373 300S2 125 0,68 131 50S3 32 0,61 38 16S4 250 0,75 258 120S5 80 0,91 98 16S6 25 0,91 27 4S7 20 0,87 21 2,5

    D'0

    PEN

    D0

    PEN

    2 x 800 kVA

    20 kV/400 V

    D1

    D2

    A

    B

    C

    PEN

    PEN

    S1

    S2

    D3

    S3

    NPE

    D4

    PE

    S5

    D

    D7

    NPE

    S7

    D5

    PE

    S6

    D6

    P = 12 kW

    Illuminazione:30 lampade fluorescenti per fase (2 x 58W)

    AusiliariPE

    P = 37 kW

    S4

    U UUtilizzatori

    Studio di una installazione

    F.M.

    PAG4_8 INTRO.p65 25/11/2003, 11.456

  • Schneider Electric 7

    Determinazione

    della caduta di tensioneLe tabelle da pag. 44 a 69 permettonodi determinare la caduta di tensione peri diversi cavi.Il cos medio dell'installazione 0,9.Occorre verificare in seguito, che la sommadelle cadute di tensione lungo la linea siainferiore al 4%.

    riferimento I d'impiego sezione lunghezza u%cavi [A] [mm2] [m]

    S1 350 300 40 0,65S2 110 50 35 0,78S3 29 16 80 1,33S4 230 120 30 0,63S5 65 16 50 1,86S6 22 4 65 3,15S7 17 2,5 10 0,60

    Calcolo della caduta di tensione

    dei diversi circuiti

    c Circuito di illuminazioneu = 0,65 + 0,78 + 1,33 = 2,76%

    c Circuito di forza motrice (65 A)u = 0,63 + 1,86 = 2,49%

    c Circuito di forza motrice (22 A)u = 0,63 + 3,15 = 3,78%

    c Circuito ausiliariou = 0,60% = 0,6%

    La selettivit

    delle protezioniLe tabelle di selettivit da pag. 190permettono di determinare i limiti diselettivit tra i diversi livelli di distribuzione.Per acquistare significato, i limiti diselettivit devono essere confrontati con ivalori della corrente di cortocircuito calcolatiprecedentemente.I limiti di selettivit tra gli interruttori D0-D1,D0-D4 e D0-D7 sono moltiplicati per ilnumero di trasformatori in parallelo.

    Esempio

    La selettivit tra un NS1250N e un NS400N totale.

    Determinazione della

    corrente di cortocircuitoLa tabella a pag. 49 permette di ottenereil valore della corrente di cortocircuito sullesbarre di parallelo in funzione della potenzae del numero di trasformatori.Le tabelle a pag. 50 permettono dideterminare la corrente di cortocircuitonei differenti punti in cui sono installatele protezioni.

    riferimento interruttore sganciatore

    D0 e D'0 NS1250N Micrologic 2.0D1 NS400N STR23SED2 NS160N TM125DD3 C60L C32D4 NS250sx TM250DD5 NS160N TM80DD6 C60L C25D7 NG125L C20

    Scelta del dispositivo

    di protezionePer scegliere il dispositivo di protezione sufficiente verificare che:

    Pdi Icc.

    Per la scelta dell'interruttore automaticosi utilizzino le tabelle a pag. 89 e seguenti.

    riferimento sezione [mm2] lunghezza [m] Icc [kA]A 45B 300 40 27C 50 35 13D 120 30 23

    PENPEN

    2 x 800 kVA20 kV / 400 V

    A

    B

    C

    PEN

    PEN

    S1

    S2

    S3

    NPE

    PE

    S5

    D

    NPES7

    PE

    S6

    PE

    S4

    totale

    45 kA

    D4NS250SXTM250D

    D7NG125LC20

    D5NS160NTM80D

    D6C60LC25

    D3C60HC32

    27 kA

    23 kA

    13 kA

    D1NS400NSTR23SE

    D2NS160NTM125D

    Ausiliari

    Totale

    10 kA

    TotaleTotale

    TotaleTotale

    U UUtilizzatori

    D0NS1250N

    Micrologic 2.0

    D0NS1250N

    Micrologic 2.0

    PAG4_8 INTRO.p65 25/11/2003, 11.457

  • Schneider Electric8

    Introduzione

    riferimento interruttori sezione lunghezza lunghezza

    cavi [mm2] [m] massima [m]S1 NS400N STR23SE 300 40 153S2 NS160N TM125D 50 35 141S3 C60H C32 16 80 170S4 NS250SX TM250D 120 30 122S5 NS160N TM80D 16 50 69S6 (1) C60L C25 4 65 55S7 NG125L C20 2,5 10 41

    Verifica della protezione

    delle personeNel sistema di distribuzione TN si deveverificare la massima lunghezza del cavoprotetto dal rispettivo interruttoreautomatico.Le tabelle a pag. 251 indicano, in funzionedella regolazione della protezionemagnetica, la lunghezza del cavo per laquale assicurata la protezione dellepersone con SF = SPE.L'esempio della tabella qui a fianco basatosullo schema ottenuto con il miglioramentodella selettivit.

    (1) La protezione delle persone non assicurata per il cavo S6 di sezione 4 mm2. Le soluzioni possibili sono:c aumentare la sezione del cavo a 6 mm2; cos facendo la lunghezza massima protetta di 82 m;c utilizzare un interruttore C60L con sganciatore B25 che assicura una lunghezza massima protetta di 109 mcon il cavo da 4 mm2;c installare un dispositivo differenziale.

    Applicazione della tecnica

    di filiazioneL'applicazione della tecnica di filiazionepermette di installare interruttori con poteredi interruzione inferiore alla correntedi cortocircuito nel punto di installazione.Le tabelle a pag. 181 permettono dieffettuare il coordinamento tra dueapparecchi.Nel caso di trasformatori in parallelosi possono utilizzare le tabelle da pag. 51per la scelta degli interruttori a valledelle sbarre di parallelo.I limiti di selettivit tra gli interruttori cosscelti in genere inferiore a quello ottenutocon la soluzione standard.

    Studio di una installazione

    PENPEN

    2 x 800 kVA20 kV / 400 V

    A

    B

    C

    PEN

    PEN

    S1

    S2

    S3

    NPE

    PE

    S5

    D

    NPES7

    PE

    S6

    PE

    S4

    24 kA

    45 kA

    D4NS250SXTM250D

    D7NG125LC20

    D5NS160NETM80D

    D6C60NC25

    D3C60NC32

    27 kA

    23 kA

    13 kA

    D1NS400NSTR23SE

    D2NS160ETM125D

    Ausiliari

    Totale

    10 kA

    TotaleTotale

    TotaleTotale

    U UUtilizzatori

    D0NS1250N

    Micrologic

    D0NS1250N

    Micrologic

    PAG4_8 INTRO.p65 25/11/2003, 11.458

  • Schneider Electric 9

    Introduzione 10

    Le norme per gli impianti elettrici 12

    pag9_14 NORME.p65 25/11/2003, 11.499

  • Schneider Electric10

    Le norme

    Di fatto quindi, le Norme CEI sonoconsiderate una delle possibili formedi regola dell'arte, sia per gli impiantiche per i singoli componenti.La legge n. 186, entro certi limiti, implicail superamento del DPR 547 in materiaelettrica in favore della Norma CEI, piaffidabile, aggiornata e completa dal puntodi vista tecnico di quanto non possa esserela legge dello Stato di per s generica e,su certi punti, necessariamente obsoleta.Inoltre, la sua applicazione non si limitaagli ambienti di lavoro, ma si estende a tuttigli impianti elettrici.

    Le direttive comunitarieSono strumenti legislativi comunitariemanati dal Consiglio della Comunit suproposta della Commissione Europea; l'iterdi approvazione coinvolge il ParlamentoEuropeo al fine di armonizzarela legislazione dei paesi membri, che sonotenuti ad adottarle entro i termini stabilitidalle Direttive stesse.Lo scopo principale delle direttive quellodi eliminare gli ostacoli tecnici agli scambicommerciali nell'ambiente del MercatoUnico Europeo, fissando per i diversi tipidi prodotto i requisiti essenziali dellasicurezza. Le Direttive prevedonol'applicazione della marcatura CE da partedel costruttore, il quale attesta larispondenza del prodotto ai requisitiessenziali della sicurezza, riportati in tutte leDIRETTIVE COMUNITARIE applicabilial prodotto in questione.La marcatura CE obbligatoriae rappresenta la condizione necessariaper l'immissione dei prodotti sul mercatoe la loro libera circolazione all'interno dellaComunit Europea.La marcatura CE un obbligoamministrativo ed destinata al controllodelle autorit (ad es. doganali);non quindi un 'marchio' destinato all'utente(ad es. il cittadino).I prodotti elettrici di Bassa Tensione utilizzatinella distribuzione devono riportarela marcatura CE dal 1 Gennaio 1997.Nota:la marcatura CE deve essere appostadal fabbricante o dal suo mandatario nellaComunit sul materiale elettrico o, inalternativa, sull'imballaggio, sulle avvertenzed'uso o sul certificato di garanzia, in modovisibile, facilmente leggibile e indelebile.Le Direttive Comunitarie applicabili (salvoalcune eccezioni) sono due, di seguitodescritte.

    Direttiva per il materiale elettrico di

    Bassa Tensione (73/23/CEE - 93/68/CEE)

    stata recepita in Italia con la legge 791del 18/10/1977.Si applica a tutti i prodotti elettrici di BassaTensione (tra 50 a 1000 Vca e tra 75e 1500 Vcc), assicurandone un livellodi sicurezza adeguato, stabilito mediantei requisiti essenziali (minimi).Assicura peraltro la libera circolazionedei prodotti elettrici in tutti gli Stati membri.Nello stesso tempo demanda alle Normetecniche il compito di prescriverele questioni specifiche conseguentiai dettami della Direttiva stessa:

    in particolare, condizione sufficiente perchun prodotto sia ritenuto sicuro secondola legge n.791, la rispondenza alla Normaarmonizzata del CENELEC recepitadalla Comunit e pubblicata sulla GazzettaUfficiale della Comunit o, in assenzadi questa, alle Norme CEE o IEC o, infine,alle Norme del paese di produzione purchdi sicurezza equivalente a quella richiestain Italia.

    Direttiva sulla Compatibilit

    Elettromagnetica (EMC) (89/336/CEE)

    stata recepita in Italia con il DecretoLegislativo n.472 del 4/12/1992.Si applica a tutte le apparecchiatureelettrotecniche ed elettroniche, nonchagli impianti ed installazioni che contengonocomponenti elettrici ed elettronici,che possono creare perturbazionielettromagnetiche o il cui funzionamentopossa venire influenzato da tali perturbazioni.Tali apparecchiature devono essere costruitein modo che:c le perturbazioni elettromagnetichegenerate siano limitate ad un livelloche consenta agli apparecchi radio,di telecomunicazione ed altri apparecchidi funzionare in modo conforme alla lorodestinazione;c abbiano un adeguato livello di immunitalle perturbazioni elettromagneticheche permetta loro di funzionare in modoconforme alla loro destinazione.

    Legge n. 46 del 5-3-1990L'obbligo alla sicurezza coinvolge,in un qualsiasi processo produttivo, tuttigli operatori, ciascuno in misura dipendentedalle capacit decisionali o di interventoche gli competono. quindi compitodi ognuno, per la propria parte, osservareleggi, regolamenti e norme, applicandoli condiligenza, al fine di rendere l'impalcaturanormativa non fine a se stessa. a questo scopo che, anche se con graveritardo, uscita nel marzo del 1990la legge 46/90, che finalmente costituisceun testo legislativo che comprendee disciplina tutti gli impianti elettrici.Questa legge, nel quadro complessivodella regolamentazione degli impiantielettrici ai fini della sicurezza, risultaparticolarmente importante, in quanto:c ribadisce la legge n. 186 del 1968,per cui il rispetto delle Norme CEI/UNI condizione sufficiente per la conformitalla regola dell'arte;c impone l'utilizzo dell'interruttoredifferenziale ad alta sensibilit (In 1 A,ved. Regolamento d'attuazione)e l'adeguamento degli impianti esistenti.Inoltre sancisce:v la lotta all'abusivismo, ostacolandoil lavoro di soggetti impreparati chepotrebbero realizzare impianti pericolosi, siadal punto di vista dell'installazione, sia per laqualit stessa dei materiali impiegati;v l'individuazione precisa e giuridicadelle figure chiave, con relativi compitie responsabilit: Committente Progettista Installatore Collaudatore

    Introduzione

    Gli impianti elettrici di bassa tensione sonoregolamentati da un insieme di testi chehanno l'obiettivo di definire le misure per laprotezione dei beni e delle persone.Tale obiettivo, necessario per il correttofunzionamento degli impianti, prevedel'utilizzo di apparecchi che rispondonoalle norme di costruzione e implical'osservanza di regole che definisconole modalit di installazione di questiapparecchi.

    Norme tecniche e norme

    di leggeIl progetto di un impianto elettrico deveessere elaborato per soddisfare leesigenze di funzionamento e di servizio,nel rispetto dei fondamentali requisiti dellasicurezza.Il progetto un documento di naturatecnica, regolamentato da testi normativi(tecnici) e legislativi.Questi guidano alla scelta appropriatadi apparecchiature che rispondonoai requisiti di buona tecnica e ne definisconole modalit di installazione e di utilizzoper il corretto esercizio dell'impianto.In Italia, il primo testo legislativo costituitodal Decreto del Presidente della Repubblica(DPR) n. 547 del 27/4/1955, che riguardala prevenzione infortuni sul lavoro.Esso applicabile unicamente ai luoghidi lavoro, ove cio esista la figura del datoredi lavoro e del lavoratore dipendente, non quindi applicabile (salvo ulteriore specifica):c nel settore Civile;c nel settore Scuola;c nel settore locali di Pubblico Spettacolo.

    La legge n. 186 e la regola

    dell'arteUn importante passo avanti stato fatto,nel 1968, con l'emanazione della leggen.186: "Disposizioni concernentila produzione di materiali, apparecchiature,macchinari, installazioni e impianti elettricied elettronici."La legge 186 composta di due soli articoliqui riportati:Art. 1. Tutti i materiali, le apparecchiature,i macchinari, le installazioni e gli impiantielettrici ed elettronici devono essererealizzati e costruiti a regola d'arte.Art. 2. I materiali, le apparecchiature,i macchinari, le installazioni e gli impiantielettrici ed elettronici realizzati secondole norme del Comitato Elettrotecnico Italianosi considerano costruiti a regola d'arte.L'art. 1 ribadisce l'obiettivo che venganorealizzate opere "a regola d'arte"; l'art. 2evidenzia l'intenzione del legislatoredi fornire un riferimento preciso,individuandolo nelle norme CEI. Ci lasciaal progettista la libert (e la conseguenteresponsabilit) di soluzioni alternative,che soddisfino comunque i fondamentalirequisiti di sicurezza; si possono ciorealizzare apparecchiature e impiantia regola d'arte anche al di fuori dellaNormativa CEI, ma in tal caso si tenutia dimostrare la rispondenza alla regoladell'arte medesima.

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    l'obbligatoriet del progetto (overichiesto), che costituisce il primo passonella direzione della sicurezza dell'impianto.L'insieme di queste regole potr contribuiread ottenere una maggiore sicurezza degliimpianti.Quindi, come detto prima, dovranno esseretutti i protagonisti del processo produttivoad essere qualificati e responsabilizzatinel proprio lavoro, a partire dall'imprenditore(Committente) per la sua parte diresponsabilit per arrivare all'installatore, chedeve comunque essere professionalmentepreparato, conoscere la Normativa e imateriali e non essere solo un buon esecutoreo, al pi, un buon organizzatore dei lavori.L'art. 9 della legge n. 46 imponeall'installatore il rilascio della "dichiarazionedi conformit" dell'impianto realizzato,in cui si assicura il rispetto della regoladell'arte.Nella maggioranza dei casi, come si detto,conviene all'installatore riferirsi alle normeCEI, in quanto gi di per s regola dell'arte.In pratica quindi, l'installatore dichiarala conformit dell'impianto alle norme CEI.

    Le Norme CEI

    Per quanto finora detto l'osservanzadelle norme CEI diviene in pratica unobbligo per il progettista e l'installatoremedio che, in questa maniera, non hannodifficolt a dimostrare la regola dell'arterispetto ad impianti realizzati secondonormative differenti.

    Norme riguardanti

    gli impianti elettrici

    di bassa tensioneCostituiscono le regole di concezionee progettazione degli impianti.Tra queste, la pi importante sicuramentela norma CEI 64.8 che riguarda le regolegenerali degli impianti di Bassa Tensione.

    Norme riguardanti

    le apparecchiature

    di bassa tensioneQueste norme definiscono le caratteristichedelle apparecchiature elettriche (dimensioni,prestazioni meccaniche ed elettriche ecc.).Le norme di prodotto di maggiore interesseper il catalogo Schneider Electric sono,per quanto riguarda gli interruttoriautomatici, le seguenti:c interruttori per applicazioni "domestichee similari" che devono essere conformialla norma CEI 23.3 (EN 60898);c interruttori per applicazioni "industriali"che devono essere conformi alla normaCEI EN 60947-2;c interruttori differenziali senza sganciatoridi sovracorrente incorporati per installazionidomestiche e similari conformi alla NormaCEI EN 61008-1;c interruttori differenziali con sganciatoridi sovracorrente incorporati per installazionidomestiche e similari conformi alla NormaCEI EN 61009-1;c apparecchiature assiemate di protezione emanovra per bassa tensione (quadri BT)v Parte 1: apparecchiature di serie (AS) enon di serie (ANS) CEI EN 60439-1

    v Parte 2: prescrizioni particolari per icondotti sbarre CEI EN 60439-2;c prescrizioni per la realizzazione, leverifiche e le prove dei quadri didistribuzione per installazioni fisse per usodomestico e similari: CEI EN 23.51.Tutti i dispositivi di protezione di nostraproduzione sono conformi a queste norme.

    Relazioni internazionaliIl CEI membro, tra gli altri, dei seguentiorganismi internazionali:c IEC (International ElectrotechnicalCommission): l'organismo che preparanorme tecniche su scala mondiale; costituitonel 1907, attualmente raggruppa i 41 paesimaggiormente industrializzati del mondo edha in catalogo pi di 2200 norme. L'Italiapartecipa a tutti i Comitati Tecnici della IECe utilizza le norme internazionali come baseper le norme italiane;c CENELEC (Comit Europen deNormalisation Electrotechnique): l'entenormativo europeo avente lo scopo diarmonizzare le norme nell'ambito europeo. costituito da 17 Comitati Tecnici nazionali.Il CENELEC agisce anche per incarico dellaComunit Europea con lo scopodi eliminare gli ostacoli agli scambi, dovutialle normative tecniche, e predisporrei documenti di armonizzazione destinatia diventare, nei singoli Paesi, normearmonizzate ai sensi della DirettivaComunitaria per i materiali di bassa tensionen. 73/23/CEE.

    Norme CEI di particolare

    rilevanza per impianti

    e apparecchi di bassa

    tensioneCorrispondenza con le norme europee(CENELEC) ed internazionali (IEC)c La corrispondenza pu essere totaleo parziale: maggiori dettagli sono riportatinel testo;c Sotto l'intestazione CENELECsono riportate anche le corrispondentinorme CEE.(Vedere pagine 12, 13, 14).

    Indirizzi utiliLe norme CEI sono reperibili presso:MILANO

    CEI - Comitato Elettrotecnico ItalianoSede di MilanoVia Saccardo, 9 - 20134 MilanoTel. 02 21006.226 - fax 02 21006.222BERGAMO

    TELMOTOR S.p.A.Via Zanica, 91 - 24126 Bergamotel. 035 325122 - fax 035 317393BRESCIA

    AQMVia Lithos, 53 - 25086 Rezzato (BS)tel. 030 2590656 - fax 030 2590659BIT S.p.A.Via G. Di Vittorio, 3d/3e - 25125 Bresciatel. 030 2687511 - fax 030 2687611FIRENZE

    CONFINDUSTRIA TOSCANA SERVIZIVia Valfonda, 9 - 50123 Firenzetel. 055 2661521 - fax 055 218055LECCO

    G. SACCHI S.p.A.Via G. Sacchi, 2 - 23691 Barzan (LC)tel. 039 92181 - fax 039 958984NAPOLI

    CONSORZIO PROMOS RICERCHECorso Meridionale, 58 - 80143 Napolitel. 081 5537106 - fax 081 5537112

    MONZA

    G. SACCHI S.p.A.Via della Giardina, 6 - 20052 Monza (MI)tel. 039 27031 - fax 039 796311MODENA

    Libreria ATHENAVia Campi, 284/A - 41100 Modenatel. 059 370842 - fax 059 372964PADOVA

    Libreria PROGETTOVia Marzolo, 28 - 35131 Padovatel. 049 665585 - fax 049 8076036ROMA

    Libreria UNIVERSITARIA INGEGNERIA 2000Via della Polveriera, 15 - 00184 Romatel. 06 4744169 - fax 06 4885834DEI s.r.l.Via Nomentana, 20 - 00161 Romatel. 06 4402046 - fax 06 4403307TORINO

    Libreria LEVROTTO & BELLAVia Pigafetta, 2 E - 10129 Torinotel. 011 5097367 - fax 011 504025TRENTO

    Libreria UNIVERSITARIAVia Travai, 28 - 38100 Trentotel. 0461 230440 - fax 0461 266938TREVISO

    TREVISO TECNOLOGIAVia Roma, 4/D - 31020 Lancenigo di Villorba (TV)tel. 0422 608858 - fax 0422 608866MARCHIOL S.p.A.Via della Repubblica, 41 - 31050 Villorba (TV)tel. 0422 4271 - fax 0422 421729VARESE

    FOGLIANI S.p.A.Via per Cassano, 157 - 21052 Busto Arsizio (VA)tel. 0331 696911 - fax 0331 686561VENEZIA

    MEBVia Pialoi, 96 - 30020 Marcon (VE)tel. 041 5951206 - fax 041 5951253VICENZA

    TECNOIMPRESAIstituto Promozionale per lIndustriaP.zza Castello, 30 - 36100 Vicenzatel. 0444 232794 - fax 0444 545573

    Sedi CNA - ANIMBOLOGNA

    V.le Aldo Moro, 22 - 40127 BolognaTel. 051 299212- fax 051 359902FERRARA

    Via Caldirolo, 84 - 44100 Ferraratel. 0532 749210 - fax 0532 749236FORLIVia Pelacano, 29 - 47100 Forltel. 0543 770317 - fax 0543 770301MODENA

    Via Malavolti, 27 - 41100 ModenaTel. 059 418565 - fax 059 418598PARMA

    Via La Spezia, 52/a - 43100 Parmatel. 0521 227211 - fax 0521 227205PIACENZA

    Via Coppalati-Z. Dogana Loc. Le Mose- 29100 Piacenzatel. 0523 572211 - fax 0523 645300RAVENNA

    Viale Randi, 90 - 48100 Ravennatel. 0544 298699 - fax 0544 400272REGGIO EMILIA

    Via Maiella, 4 - 42100 Reggio Emiliatel. 0522 356367 - fax 0522 356351RIMINI

    Piazzale Tosi, 4 - 47900 Riminitel. 0541 760214 - fax 0541 791734

    Punti di Sola ConsultazioneANCONA

    SO.GE.SI.Via Filonzi - 60131 Anconatel. 071 2900240BARI

    TECNOPOLIS CSATA NOVUS ORTUSS.P. per Casamassima, km. 3 - 70010 Valenzano (BA)tel. 080 4670301 - fax 080 4670553CAGLIARI

    CENTRO SERVIZI PROMOZIONALI PER LE IMPRESEV.le A. Diaz, 221 - 09126 Cagliaritel. 070 34996305/08 - fax 070 34996306LA SPEZIA

    C.C.I.A.A.Piazza Europa, 16 - 19124 La Speziatel. 0187 728264/251 - fax 0187 777961UDINE

    CATAS SrlVia Antica, 14 - 33048 S. Giovanni al Natisone (UD)tel. 0432 747211 - fax 0432 747250BOLOGNA

    CERMETVia Cadriano, 23 - 40057 Cadriano di Granarolo (BO)tel. 051 764811 - fax 051 763382RIMINI

    ISTITUTO GIORDANOVia Rossini, 2 - 47814 Bellaria (RN)tel. 0541 343030 - fax 0541 345540

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    Le norme Le norme per gli impianti elettrici

    CT 0 : Applicazione delle norme e testi di carattere generaleCEI 0-1 1997 Adozione di nuove norme come base per la certificazione dei prodotti nei paesi membri del CENELEC (prima ediz.)

    CEI 0-2 2002 Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici

    CEI 0-3 1996 Legge 46/90 : Guida per la compilazione della dichiarazione di conformit e relativi allegati (prima ediz.); variante 1 (1999)

    CEI 0-4/1 1998 Documenti CEI normativi e non normativi. Parte 1: Tipi, definizioni e procedure (prima ediz.)

    CEI 0-5 1997 Dichiarazione CE di conformit. Guida allapplicazione delle Direttive Nuovo Approccio e della Direttiva Bassa Tensione (prima ediz.)

    CEI ES 59004 1998 Qualificazione delle imprese di installazione di impianti elettrici (prima ediz.)

    CT 1/24/25 Terminologia, grandezze ed unitCEI 1 1997 Glossario. 1 elenco di termini (prima ediz.)

    CEI 24-1 1997 Simboli letterali da usare in elettrotecnica (settima ediz.)

    CT 2 Macchine rotantiCEI EN 60034-1 2000 Macchine elettriche rotanti. Parte 1: Caratteristiche nominali e di funzionamento (quinta ediz.)

    CT 3 Documentazione e segni graficiCEI EN 60617 1997/98 Segni grafici per schemi (seconda ediz.). Parti da 2 a 13

    CEI EN 61082 1997/98 Preparazione di documenti utilizzati in elettrotecnica (prima ediz.). Parti 1, 2, 3 e 4

    CT 8/28 Tensioni, correnti e frequenze normali / coordinamento degli isolamentiCEI 8-6 1998 Tensioni nominali dei sistemi elettrici di distribuzione pubblica a bassa tensione (prima ediz.)

    CEI 28-6 1997 Coordinamento dellisolamento per gli apparecchi nei sistemi a bassa tensione. Parte 1: principi, prescrizioni e prove (prima ediz.)

    CT 11 Impianti elettrici ad alta tensione e di distribuzione pubblica di bassa tensioneCEI 11-1 1999 Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata (nona ediz.). Variante V1 (2000)

    CEI 11-8 1998 Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Impianti di terra (terza ediz.)

    CEI 11-17 1997 Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo (seconda ediz.)

    CEI 11-18 1997 Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Dimensionamento degli impianti in relazione alle tensioni (prima ediz.)

    CEI 11-20 2000 Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuit collegati a reti di I e II categoria (quarta ediz.)

    CEI 11-25 1997 Calcolo delle correnti di cortocircuito nelle reti trifasi a corrente alternata (prima ediz.)

    CEI EN 60865-1 1998 Correnti di cortocircuito - Calcolo degli effetti. Parte 1: definizioni e metodi di calcolo (seconda ediz.)

    CEI 11-28 1998 Guida dapplicazione per il calcolo delle correnti di cortocircuito nelle reti radiali di bassa tensione (prima ediz.)

    CEI 11-35 1996 Guida allesecuzione delle cabine elettriche dutente (prima ediz.)

    CEI 11-37 1996 Guida per lesecuzione degli impianti di terra di stabilimenti industriali per sistemi di I, II e III categoria (prima ediz.)

    CT 13 Apparecchi per la misura dellenergia elettrica e per il controllo del caricoCEI EN 61036/A1 2001 Contatori elettrici statici di energia attiva per corrente alternata (Classi 1 e 2)

    CT 14 TrasformatoriCEI EN 60076-1 1998 Trasformatori di potenza. Parte 1: Generalit

    CEI EN 60076-2 1998 Trasformatori di potenza. Parte 2: Riscaldamento

    CEI EN 60076-3 2002 Trasformatori di potenza. Parte 3: Livelli e prove di isolamento

    CEI EN 60076-5 2002 Trasformatori di potenza. Parte 5: Capacit di tenuta al cortocircuito

    CEI 14-7 1997 Marcatura dei terminali dei trasformatori di potenza (prima ediz.)

    CEI 14-8 1999 Trasformatori di potenza a secco (seconda ediz.)

    CT 16 Contrassegni dei terminali ed altre indicazioniCEI 16-1 1997 Individuazione dei conduttori isolati (prima ediz.)

    CEI EN 60445 2000 Individuazione dei morsetti degli apparecchi e delle estremit di conduttori designati e regole generali per un sistemaalfanumerico (terza ediz.)

    CEI EN 60073 1997 Principi fondamentali e di sicurezza per le interfacce uomo-macchina, la marcatura e lidentificazione.Principi di codifica per i dispositivi indicatori e per gli attuatori (quarta ediz.)

    CEI 16-4 1998 Individuazione dei conduttori isolati e dei conduttori nudi tramite colori (prima ediz.)

    CEI EN 60447 1997 Interfaccia uomo-macchina. Principi di manovra (seconda ediz.)

    CT 17 Grossa apparecchiaturaCEI EN 60947-1 2000 Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 1: regole generali. Variante 1 (2002). Variante 2 (2002)(17-44)

    CEI EN 60947-2 2004 Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 2: interruttori automatici(17-5)

    CEI EN 60947-3 2000 Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 3: interruttori di manovra, sezionatori, interruttori di manovra-(17-11) Sezionatori e unita' combinate con fusibili. Variante 1 (2002)CEI EN 60947-4-1 2002 Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 4: contattori ed avviatori. Sezione uno -(17-50) Contattori ed avviatori elettromeccaniciCEI EN 60947-5-1 1998 Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 5: dispositivi per circuiti di comando ed elementi(17-45) di manovra. Sezione uno - Dispositivi elettromeccanici per circuiti di comando (seconda ediz.). Variante V1 (2000). Errata c.(2001)

    CEI EN 60947-6-1 1998 Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 6: apparecchiature a funzioni multiple. Sezione uno -(17-47) Apparecchiature di commutazione automatica (prima ediz.). Variante 2 (1998)

    CEI EN 60947-6-2 1998 Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 6: apparecchiature a funzioni multiple. Sezione due -(17-51) Apparecchi integrati di manovre e protezione (ACP) (prima ediz.). Variante V2 (2000)

    CEI EN 60947-7-1 1998 Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 7: apparecchiature ausiliarie. Sezione uno -(17-48) Morsettiere per conduttori di rame (prima ediz.). Variante V2 (2000)

    CEI EN 60439-1 2000 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT)(17-13/1) Parte 1: Apparecchiature di serie soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature non di serie

    parzialmente soggette a prove di tipo (ANS) (quarta ediz.)

    CEI EN 60439-2 2000 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT)(17-13/2) Parte 2: prescrizioni particolari per i condotti sbarre (seconda ediz.). Errata c. (2001)

    CEI EN 60439-3 1997 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT)Parte 3: prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di protezione e manovra destinate ad essere installate in luoghidove personale non addestrato ha accesso. Variante 1 (2001)

    CEI EN 60439-4 1998 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT)(17-13/4) Parte 4: prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate per cantiere (ASC) (prima ediz.). Variante 1 (2000)

    Norma Anno Titolo

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    CEI EN 60439-5 1999 Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione (quadri bt). Parte 5: prescrizioni particolari per apparecchiatureassiemate destinate ad essere installate allesterno in luoghi pubblici - Cassette per distribuzione in cavo (prima ediz.)

    CEI EN 61095 2001 Contattori elettromeccanici per usi domestici o similari

    CEI 17-43 2000 Metodo per la determinazione delle sovratemperature, mediante estrapolazione, per le apparecchiature assiemate diprotezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) non di serie (ANS) (seconda ediz.)

    CEI 17-52 1997 Metodo per la determinazione della tenuta al cortocircuito delle apparecchiature assiemate non di serie (ANS) (prima ediz.)

    CEI EN 50298 1999 Involucri vuoti per apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione. Prescrizioni generali(prima ediz.)

    CEI 17.70 1999 Guida allapplicazione delle norme dei quadri di bassa tensione (prima ediz.)

    CT 18 Impianti elettrici di bordoCEI 18-4 1983 Impianti elettrici a bordo di navi. Parte 202: progetto dell'impianto - protezioni (prima ediz.). Varianti: 1

    CEI 18-8 1984 Impianti elettrici a bordo di navi. Parte 101: definizioni e prescrizioni generali. Varianti: 1

    CEI 18-13 1986 Impianti elettrici a bordo di navi. Parte 201: progetto dell'impianto - Generalit (prima ediz.). Varianti: 1

    CEI 18-14 2000 Impianti elettrici a bordo di navi. Parte 401: installazione e prove a impianto completato (seconda ediz.)

    CT 20 Cavi per energiaCEI 20-19 2003 Cavi isolati con gomma con tensione nominale non superiore a 450/750 V. Parti : da 1 a 4, da 6 a 11, 13 e 14

    CEI 20-20 2002 Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale non superiore a 450/750 V. Parti : da 1 a 5, da 7 a 13

    CEI 20-22 2002 Prove dincendio su cavi elettrici. Parti: da 1 a 5 (quarta ediz.)

    CEI 20-27 2000 Cavi per energia e per segnalamento. Sistema di designazione (seconda ediz.)

    CEI 20-29 1997 Conduttori per cavi isolati (seconda ediz.)

    CEI 20-33 1998 Giunzioni e terminazioni per cavi d'energia a tensione Uo/U non superiore a 600/1000 V in corrente alternata a 750 V incorrente continua (prima ediz.)

    CEI 20-37 2002 Prove sui gas emessi durante la combustione di cavi elettrici e dei materiali dei cavi. Parti da 1 a 7

    CEI 20-38/1 2001 Cavi isolati con gomma non propaganti l'incendio e a basso sviluppo di fumi e gas tossici e corrosiviParte 1 - tensione nominale Uo/U non superiore a 0,6/1 kV

    CEI 20-38/2 1997 Cavi isolati con gomma non propaganti lincendio e a basso sviluppo di fumi e gas tossici e corrosivi. Parte 2 -Tensione nominale U0/U superiore a 0.6/1 kV prima ediz.)

    CEI 20-39/1 2002 Cavi ad isolamento minerale con tensione nominale non superiore a 750 V. Parte 1: cavi

    CEI 20-40 1998 Guida per luso di cavi a bassa tensione (seconda ediz.)

    CEI 20-45 2003 Cavi resistenti al fuoco isolati con mescola elastomerica con tensione nominale Uo/U non superiore a 0.6/1 kV (prima ediz.)

    CEI 20-48 1996 Cavi da distribuzione per tensioni nominali 0.6/1 kV. Parte 1: prescrizioni generali; Parte 7: cavi isolati in gomma EPR ad altomodulo (prima ediz.). Errata corrige, V1 (1999)

    CT 23 Apparecchiatura a bassa tensioneCEI EN 60898 1999 Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per impianti domestici e similari

    CEI EN 60669-1 2000 Apparecchi di comando non automatici per installazione elettrica fissa per uso domestico e similare. Parte 1: prescrizionigenerali (quarta ediz.)

    CEI EN 60309-1/2 2000 Spine e prese per uso industriale. Parte 1: prescrizioni generali. Parte 2 : prescrizioni per intercambiabilit dimensionale perspine e prese con spinotti ad alveoli cilindrici (quarta ediz.)

    CEI EN 60934 2002 Interruttori automatici per apparecchiature

    CEI EN 61008-1 1999 Interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similariParte 1: prescrizioni generali (seconda ediz.)

    CEI EN 61008-2-1 1997 Interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari. Parte 2-1: applicabilit delleprescrizioni generali agli interruttori differenziali con funzionamento indipendente dalla tensione di rete (prima ediz.). Variante 1 (1999)

    CEI EN 61009-1 1999 Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similariParte 1: prescrizioni generali (seconda ediz.)

    CEI EN 61009-2-1 1997 Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari. Parte 2-1: applicabilit delleprescrizioni generali agli interruttori differenziali con funzionamento indipendente dalla tensione di rete (prima ediz.). Variante 1 (1998)

    CEI 23-48 1998 Involucri per apparecchi per installazioni elettriche fisse per usi domestici e similari. Parte 1: prescrizioni generali.

    CEI 23-49 1996 Involucri per apparecchi per installazioni elettriche fisse per usi domestici e similari. Parte 1: prescrizioni generali.Parte 2: prescrizioni particolari per involucri destinati a contenere dispositivi di protezione ed apparecchi che nell'usoordinario dissipano una potenza non trascurabile (prima ediz.). Variante1 (2001). Variante 2 (2003)

    CEI 23-51 1996 Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione perinstallazioni fisse per uso domesticoe similare (prima ediz.) Variante 1 (1998). Variante 3 (2001). Variante 4 (2003)

    CEI EN 61543 1996 Interruttori differenziali (RCD) per usi domestici e similari. Compatibilit elettromagnetica (prima ediz.)

    CEI EN 60669-2-1 2002 Apparecchi di comando non automatici per installazione elettrica fissa per uso domestico e similare. Parte 2: prescrizioni particolari.Sezione 1: Interruttori elettronici (prima ediz.). Variante 1 (1998)

    CEI EN 60669-2-2 1998 Apparecchi di comando non automatici per installazione elettrica fissa per uso domestico e similare. Parte 2: prescrizioni particolari.Sezione 2: Interruttori con comando a distanza (RCS) (prima ediz.)

    CEI EN 60669-2-3 1998 Apparecchi di comando non automatici per installazione elettrica fissa per uso domestico e similare. Parte 2: prescrizioni particolari.Sezione 3: Interruttori a tempo ritardato (seconda ediz.)

    CT 32 FusibiliCEI EN 60269-1 2000 Fusibili a tensione non superiore a 1000 V per corrente alternata ed a 1500 V per corrente continua.

    Parte 1: prescrizioni generali (quinta ediz.)

    CEI EN 60269-2 1997 Fusibili a tensione non superiore a 1000 V per corrente alternata ed a 1500 V per corrente continua.Parte 2: prescrizioni supplementari per i fusibili per uso da parte di persone addestrate (fusibili principalmente perapplicazioni industriali) (seconda ediz.). Variante V1 (1999)

    CEI EN 60269-3 1997 Fusibili a tensione non superiore a 1000 V per corrente alternata ed a 1500 V per corrente continua.Parte 3: prescrizioni supplementari per i fusibili per uso da parte di persone non addestrate (fusibili principalmente per applicazionidomestiche e similari) (seconda ediz.)

    CEI EN 60127-1/6 1997/98 Fusibili miniatura. Parte 1 - 2 - 3 - 5 - 6: definizioni per fusibili miniatura e prescrizioni generali per cartucce di fusibiliminiatura (terza ediz.)

    CT 33 CondensatoriCEI EN 60143-1 1998 Condensatori per inserzione in serie sulle reti in corrente alternata (seconda ediz.). Parte 1 - Generalit

    Norma Anno Titolo

    pag9_14 NORME.p65 25/11/2003, 11.4913

  • Schneider Electric14

    Le norme Le norme per gli impianti elettrici

    CT 38 Trasformatori di misuraCEI EN 60044-1 2000 Trasformatori di misura. Parte 1: trasformatori di corrente (quarta ediz.)

    CEI 38-2 1998 Trasformatori di tensione (terza ediz.)

    CT 44 Equipaggiamento elettrico delle macchine industrialiCEI EN 60204-1 1998 Sicurezza del macchinario. Equipaggiamento elettrico delle macchine. Parte 1: regole generali (terza ediz.)

    CEI 44-14 2000 Guida all'applicazione della Norma CEI EN 60204-1. Regole generali per l'equipaggiamento elettrico delle macchine

    CT 64 Impianti elettrici utilizzatori di bassa tensione (fino a 1000 V in c.a. e a 1500 V in c.c.)CEI 64-7 1998 Impianti elettrici di illuminazione pubblica (terza ediz.)

    CEI 64-8/1 2003 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata ed a 1500 V in corrente continua.Parte 1: oggetto scopo e principi fondamentali (quinta ediz.)

    CEI 64-8/2 2003 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata ed a 1500 V in corrente continua.Parte 2: definizioni (quinta ediz.)

    CEI 64-8/3 2003 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata ed a 1500 V in corrente continua.Parte 3: caratteristiche generali (quinta ediz.)

    CEI 64-8/4 2003 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata ed a 1500 V in corrente continua.Parte 4: prescrizioni per la sicurezza (quinta ediz.)

    CEI 64-8/5 2003 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata ed a 1500 V in corrente continua.Parte 5: scelta ed installazione dei componenti elettrici (quinta ediz.)

    CEI 64-8/6 2003 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata ed a 1500 V in corrente continua.Parte 6: verifiche (quinta ediz.)

    CEI 64-8/7 2003 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata ed a 1500 V in corrente continua.Parte 7: ambienti ed applicazioni particolari (quinta ediz.)

    CEI 64-12 1998 Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario (prima ediz.) Varianti 1 (2003)

    CEI 64-14 1996 Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori (prima ediz.). Variante V1 (2000)

    CEI 64-15 1998 Impianti elettrici negli edifici pregevoli per rilevanza storica e/o artistica (prima ediz.)

    CEI 64-17 2000 Guida all'esecuzione degli impianti elettrici nei cantieri. Errata corrige (2000)

    CEI 64-50 2001 Guida per l'esecuzione nell'edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione per impianti ausiliari, telefonicie di trasmissione dati. Criteri generali. Variante 1 (2002)

    CEI 64-51 1999 Guida all'esecuzione degli impianti elettrici nei centri commerciali.

    CEI 64-52 2000 Guida all'esecuzione degli impianti elettrici negli edifici scolastici

    CT 70 Involucri di protezioneCEI EN 60529 1997 Grado di protezione degli involucri (codice IP) (seconda ediz.). Variante V1 (2000)

    CEI EN 61032 1998 Protezione delle persone e delle apparecchiature mediante involucri. Calibri di prova (seconda ediz.)

    CEI EN 50102 1996 Gradi di protezione degli involucri per apparecchiature elettriche contro impatti meccanici esterni (codice IK) (prima ediz.)Variante V1 (1999)

    CT 81 Protezione contro i fulminiCEI 81-1 1998 Protezione di strutture contro i fulmini (terza ediz.). Variante: 1.

    CEI 81-3 1999 Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno e per chilometro quadrato dei comuni dItalia in ordine alfabetico(terza ediz.)

    CEI 81-4 1996 Protezione delle strutture contro i fulmini. Valutazione del rischio dovuto al fulmine (prima ediz.). Variante 1 (1998)

    CEI 81-8 2002 Guida d'applicazione all'utilizzo di limitatori di sovratensioni sugli impianti elettrici utilizzatori di bassa tensione

    CT 89 Prove relative ai rischi da fuoco

    CEI EN 60695-2-2 1998 Prove relative ai rischi di incendio. Parte 2: metodi di prova (prima ediz.)

    CEI EN 60695-2-1/0-3 1997/99 Prove relative ai rischi da fuoco. Parte 2: Metodi di prova. Sezione 1/fogli da 0 a 3

    CT 96

    CEI EN 60742 1995 Trasformatori di isolamento e trasformatori di sicurezza - Prescrizioni. Sicurezza dei trasformatori, delle unit di alimentazionee similari

    CE EN 61558-1 1998 Parte1: Prescrizioni generali e prove

    CEI UNEL

    CEI UNEL 35024/1 1997 Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali non superiori a 1000 V in correntealternata e 1500 V in corrente continua - Portate di corrente in regime permanente per posa in aria

    CEI UNEL 35024/2 1997 Cavi elettrici ad isolamento minerale per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in correntecontinua - Portate di corrente in regime permanente per posa in aria

    CEI UNEL 35026 2000 Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali non superiori a 1000 V in correntealternata e 1500 V in corrente continua - Portate di corrente in regime permanente per posa interrata

    Norma Anno Titolo

    pag9_14 NORME.p65 25/11/2003, 11.4914

  • Schneider Electric 15

    Caratteristichedella rete

    Sistemi di distribuzione 16

    Protezione e sezionamento dei circuiti 19

    La sicurezza nei sistemi TT 20

    La sicurezza nei sistemi TN 21

    La sicurezza nei sistemi IT 22

    PAG15_26 RETE.p65 25/11/2003, 12.3115

  • Schneider Electric16

    Caratteristichedella rete

    Sistema TT:

    neutro collegato a terra

    c Neutro collegato direttamente a terra;

    c masse collegate a terra (solitamenteinterconnesse);c sgancio obbligatorio al primo guastod'isolamento, eliminato tramite un dispositivodifferenziale a corrente residua posto amonte dell'installazione ed eventualmentesu ogni partenza per migliorare la selettivit.

    Considerazioni

    c Soluzione pi semplice per l'installazione;

    c non necessita di manutenzioni frequenti( necessario verificare periodicamente ilfunzionamento del dispositivo differenzialemediante il tasto di test).

    Impiego

    Sistema elettrico in cui l'utenza alimentatadirettamente dalla rete pubblica didistribuzione in bassa tensione (edificiresidenziali e similari).

    Nota 1: se le masse non sono collegate aduna terra comune, deve essere utilizzato undispositivo differenziale su ogni partenza.

    123N

    utilizzatori

    Sistema TN:

    masse collegate al neutro

    c Neutro collegato direttamente a terra;

    c conduttore di neutro e conduttore diprotezione comuni (PEN): sistema TN-C;

    c conduttore di neutro e conduttore diprotezione separati (PE + N): TN-S;

    c masse collegate al conduttore diprotezione, a sua volta collegato al puntodi messa a terra dell'alimentazione.Si raccomanda di collegare il conduttoredi protezione a terra in pi punti;

    c sgancio obbligatorio al primo guastod'isolamento, eliminato tramite i dispositivi diprotezione contro le sovracorrenti o tramitedispositivo differenziale.

    Considerazioni

    c Il sistema TN-C consente risparmiosull'installazione (impiego di interruttoritripolari e soppressione di un conduttore);

    c aumenta i rischi di incendio in caso di forticorrenti di guasto;

    c la verifica dell'intervento della protezionedeve essere effettuata, se possibile, durantelo studio tramite calcoli, ed eventualmente almomento della messa in funzione tramitestrumenti di misura. Questa verifica la solagaranzia di funzionamento, sia al momentodel collaudo, sia al momentodell'utilizzazione, sia dopo qualsiasi modificao ampliamento sulla rete.

    Impiego

    Sistema elettrico con propria cabina ditrasformazione (stabilimenti industriali).

    Nota 1: nel sistema TN-C il conduttore PENe nel sistema TN-S il conduttore PE nondevono mai essere interrotti.

    Sistema TNC

    123

    PEN

    utilizzatori

    Sistema TNS

    123

    N

    utilizzatori

    PE

    Sistemi di distribuzione

    Sistemi TT e TN

    Essi differiscono per la messa a terradel neutro e per il tipo di collegamentoa terra delle masse.Gli schemi e le principali caratteristichedi questi tre sistemi sono indicati qui diseguito. Gli apparecchi installati sulle retidevono assicurare la protezione dei benie delle persone e soddisfare le esigenzedi continuit di servizio dell'impianto.

    Nota 2: nel sistema TN-C le funzioni diprotezione e di neutro sono assolte dallostesso conduttore.In particolare il conduttore PEN deve esseredirettamente collegato al morsettodi terra dell'utilizzatore e quindi, tramite unponte, al morsetto di neutro.

    Nota 3: i sistemi TN-C e TN-S possonoessere utilizzati in una medesimainstallazione (sistema TN-C-S).Il sistema TN-C deve obbligatoriamentetrovarsi a monte del sistema TN-S.

    Nota 4: per sezioni di fase

  • Schneider Electric 17

    Caratteristichedella rete

    Nota 2: con le masse collegate a terraper gruppi o individualmente, verificarel'intervento dei dispositivi automaticisecondo la condizione richiesta per i sistemiTT (praticamente sempre necessarial'installazione di un dispositivo differenziale).

    Nota 3: con le masse collegate a terracollettivamente, verificare l'interventodel dispositivo automatico secondouna condizione analoga a quella richiestaper i sistemi TN.

    Nota 4: la norma raccomanda vivamentedi non distribuire il neutro nei sistemi IT.

    c la verifica dello sgancio al secondo guastodeve essere effettuata durante lo studiotramite calcoli ed eventualmente alla messain funzione tramite strumenti di misura.

    ImpiegoSistema elettrico con propria cabinadi trasformazione (con necessit prioritariadi continuit di servizio).

    Nota 1: se il dispersore delle masse dellacabina separato da quello degli utilizzatori(soluzione sconsigliata dalle orme), occorreinstallare un dispositivo differenziale acorrente residua a monte dell'installazione.

    CPI

    123N

    utilizzatori

    Sistema IT: neutro isolatoc Neutro isolato da terra o collegato a terraattraverso un'impedenza di valoresufficientemente elevato (qualche centinaiodi Ohm);

    c masse collegate a terra individualmente,per gruppi o collettivamente (si raccomandala messa a terra collettiva);

    c segnalazione obbligatoria al primo guastod'isolamento tramite un controllorepermanente d'isolamento (CPI) installato traneutro e terra;

    c sgancio non obbligatorio al primo guasto;

    c ricerca ed eliminazione del primo guasto;

    c sgancio obbligatorio al secondo guastod'isolamento tramite i dispositivi diprotezione contro le sovracorrenti o tramitedispositivo differenziale.

    Considerazionic Necessita di personale qualificato per lamanutenzione;

    c soluzione che assicura una migliorecontinuit di servizio;

    c richiede un buon livello d'isolamento dellarete (implica la frammentazione della retese questa molto estesa, e l'alimentazionedegli apparecchi utilizzatori con dispersionielevate tramite trasformatoridi separazione);

    Sistemi di distribuzione

    Sistema IT, separazione elettrica

    Sistema di protezione

    per separazione elettricaUn metodo di protezione contro i contattiindiretti previsto dalla norma CEI 64-8 ealternativo allinterruzione automaticadellalimentazione la separazione elettrica.Con questo metodo lalimentazione delcircuito deve essere realizzata con untrasformatore di isolamento o con unasorgente avente caratteristiche di sicurezzaequivalenti (es. gruppo motore-generatorecon avvolgimenti separati in modoequivalente a quelli del trasformatore).

    La tensione nominale del circuito separatonon deve superare 500 V. Le parti attive delcircuito separato non devono essereconnesse in alcun punto a terra e devonoessere separate rispetto a quelle di altricircuiti con un isolamento equivalente aquello esistente tra avvolgimento primario esecondario del trasformatore di isolamento.Le masse del circuito separato devonoessere collegate tra loro mediantecollegamenti equipotenziali non connessia terra ne a conduttori di protezioneo a masse di altri circuiti.

    Le prese a spina devono avere un contattodi protezione per il collegamento alconduttore equipotenziale cos comei cavi che alimentano i componenti elettricidevono possedere un conduttore diprotezione.Con questo metodo al verificarsi di un primoguasto nel circuito separato la corrente diguasto non pu praticamente circolare. Alsecondo guasto su una polarit diversa daquella interessata dal primo guasto deveintervenire una protezione automaticasecondo il criterio stabilito dalla norma per ilsistema TN.

    Inoltre se per ragioni funzionali si utilizzanobassissime tensioni, la norma prevede unsistema denominato a bassissima tensionefunzionale (FELV).

    I circuiti SELV e PELV devono esserealimentati:

    c con tensioni non superiori a 50 V CA e120 V CC non ondulata. In alcuni ambienti amaggior rischio la tensione di alimentazionedeve essere ridotta a 25 V CA e 60 V CC;

    c da una delle seguenti sorgenti:v trasformatore di sicurezza (CEI 14.6),

    v da sorgente con grado di sicurezzaequivalente,v da sorgenti elettrochimiche (batterie diaccumulatori),v da dispositivi elettronici (gruppi statici).Inoltre le parti attive devono essere protettecontro i contatti diretti mediante involucrocon grado di protezione non inferiore aIPXXB o isolamento in grado di sopportareuna tensione di prova di 500 Veff. per 1minuto( in ogni caso per PELV, solo seUn > 25 VCA o 60 VCC per SELV).

    Data la complessit della materia si

    consiglia di consultare la norma.

    Sistemi a bassissima

    tensioneLa norma CEI 64.8 individua due sistemidi distribuzione e le rispettive prescrizionicostruttive per garantire la protezione controi contatti diretti e indiretti.

    I due sistemi sono denominati:

    c a bassissima tensione di sicurezza(SELV);

    c a bassissima tensione di protezione(PELV).

    PAG15_26 RETE.p65 25/11/2003, 12.3117

  • Schneider Electric18

    Caratteristichedella rete

    Condizioni di installazionec Masse collegate a terra (non obbligatorio);

    c parti attive del circuito di alimentazioneprincipale separate dal circuito PELVmediante schermo o guaina atti a garantireun livello di sicurezza non inferiore a quelloprevisto per la sorgente di alimentazione;

    c prese a spina con o senza contatti peril conduttore di protezione, di tipo tale danon consentire l'introduzione di spine di altrisistemi elettrici;

    c le spine non devono poter entrare nelleprese di altri sistemi elettrici.

    Sistema PELVPer soddisfare i criteri di sicurezza eaffidabilit dei circuiti di comando o peresigenze funzionali pu essere necessariocollegare a terra un punto del circuito attivo.

    In tal caso viene utilizzato il sistema PELVche garantisce un livello di sicurezzainferiore rispetto al sistema SELV in quantonon risulta completamente isolato dalsistema esterno.

    Un guasto verso terra del circuito primariopotrebbe introdurre attraverso l'impianto diterra delle tensioni pericolose sulle massedel sistema PELV, tale rischio accettabileper la presenza, sul circuito principale,dei dispositivi automatici atti alla protezionecontro i contatti indiretti.

    Sistema FELVIl circuito FELV un circuito alimentato,per ragioni funzionali, con un normaletrasformatore con tensione secondaria nonsuperiore a 50 V.

    Un guasto di isolamento tra primario esecondario del trasformatore pu introdurretensioni pericolose per le persone senza chei dispositivi a monte del circuito FELVintervengano. Il circuito FELV richiedel'utilizzo di dispositivi automatici diinterruzione atti a garantire la protezionecontro i contatti indiretti.

    Condizioni di installazionec Masse obbligatoriamente collegate a terra;

    c grado di isolamento dei componenti paria quello del circuito primario;

    c prese a spina con contatto per il conduttoredi protezione, di tipo tale da non consentirel'introduzione delle spine del sistema FELVnelle prese alimentate con altre tensioni e danon consentire l'introduzione di spine di altricircuiti nelle prese del sistema FELV.

    c coordinamento del circuito di protezionecon il dispositivo automatico di interruzioneprevisto sul circuito principale per garantirela protezione contro i contatti indiretti.

    Sistemi di distribuzione

    Sistemi a bassissima tensione

    Sistema SELVIl sistema SELV garantisce un elevato livellodi sicurezza verso il pericolo di contatti direttie indiretti e per questo motivo vieneimpiegato in ambiente a maggior rischiocome luoghi conduttori ristretti, luoghi conpareti conduttrici e luoghi con alto livello diumidit.

    Condizioni di installazionec Masse non collegate n a terra nal conduttore di protezione o alle massedi altri circuiti elettrici;

    c parti attive del circuito di alimentazioneprincipale o di eventuali altri circuiti abassissima tensione PELV o FELV devonoessere separate dal circuito SELV medianteschermo o guaina per garantire un livellodi sicurezza non inferiore a quello previstoper la sorgente di alimentazione;

    c prese a spina senza contatto peril conduttore di protezione di tipo tale danon consentire l'introduzione di spine di altrisistemi elettrici;

    c le spine non devono poter entrare nelleprese di altri sistemi elettrici.

    400 V

    Circuitiseparati

    50 V max

    Utilizzatore

    Trasformatoreisolamento

    400 V

    Circuitiseparati

    50 V max

    Utilizzatore

    Trasformatoredi isolamento

    400 V

    50 V max

    Utilizzatore

    Trasformatoredi isolamento

    PAG15_26 RETE.p65 25/11/2003, 12.3118

  • Schneider Electric 19

    Caratteristichedella rete

    Protezione e sezionamento dei circuitill numero di poli indicato valido per gli interruttori automatici che assicurano contemporaneamente le funzioni di protezione, manovrae sezionamento.

    Sistema TT o TNSneutro non distribuito trifase schema Aneutro distribuito trifase + N S

    N = S

    F: schemi B o C

    SN < S

    F: schema C sotto la condizione 5

    o schema B sotto le condizioni 1 e 2fase + N schemi D o Efase + fase schema E

    Sistema TNCneutro non distribuito trifase schema Aneutro distribuito trifase + PEN SPEN = SF: schema F

    SPEN < SF:

    schema F sotto la condizione 4fase + PEN SPEN = SF: schema G

    Sistema ITneutro non distribuito trifase schema Aneutro distribuito trifase + N schema C

    fase + N schema Efase + fase schema E

    schema A schema B schema C schema D schema E schema F schema G

    PENPENPENPENPEN

    Condizione 3Quando la protezione del neutro giassicurata da un dispositivo di protezione amonte contro il cortocircuito o quando ilcircuito protetto da un dispositivo acorrente differenziale residua cheinterrompe tutti i conduttori.

    Condizione 4Se non sono soddisfatte le condizioni 1 e 2 sideve disporre sul conduttore PEN undispositivo sensibile alle sovracorrenti cheinterrompa le fasi, ma non il conduttore PEN.

    Condizione 1Il conduttore di neutro, di opportunasezione, deve essere protetto contro ilcortocircuito dal dispositivo di protezionedelle fasi.

    Condizione 2Solo in presenza di un sistemasostanzialmente equilibrato.La massima corrente che pu attraversareil conduttore di neutro , in servizioordinario, nettamente inferiore alla portatadi questo conduttore.

    Condizione 5La protezione del neutro deve essere adattaalla sua sezione.

    Nota 1: la norma CEI 64.8 raccomandadi non distribuire il neutro nei sistemi IT.

    Nota 2: il conduttore di neutro deve averela stessa sezione del conduttore di fasein circuiti monofasi e in circuiti polifasicon sezione di fase 16 mm 2 (rame)e 25 mm 2 (alluminio).

    PENPENPENPENPEN

    Protezione e sezionamento dei circuiti

    Numero di poli da interrompere eproteggere

    PAG15_26 RETE.p65 25/11/2003, 12.3119

  • Schneider Electric20

    Caratteristichedella rete

    In un sistema TT, per garantire la protezionedelle persone contro i contatti indiretti, deveessere soddisfatta la seguente relazione:

    dove:

    c Ia [A] la corrente che provoca l'interventoautomatico del dispositivodi protezione;

    c UL [V] la tensione limite di contatto paria 50 V (25 V in ambienti a maggior rischio);

    c RA [] la somma delle resistenzedel dispersore e dei conduttori di protezionedelle masse.

    I dispositivi automatici ammessi dalla normasono il dispositivo a corrente differenziale eil dispositivo di protezione contro lesovracorrenti.

    Utilizzando un dispositivo differenziale adalta sensibilit, il collegamento delle massecon la terra pu avere un valore diresistenza elevato (vedi tabella) senzacompromettere l'intervento del dispositivo.La Norma CEI 64.8 ammette l'impiegodella protezione contro le sovracorrenti,per garantire la protezione delle persone;ci pu essere realizzato solo in casodi resistenza di terra molto bassa

    escludendone di fatto l'applicazione nellamaggior parte dei casi.L'impiego di un dispositivo differenzialeconsente di prevedere un impianto di terrafacile da realizzare ed affidabile nel tempo.Il dispositivo differenziale pu essere:

    c parte integrante del dispositivodi interruzione automatica (sganciatorielettronici con opzione T o W).In questo caso il dispositivo differenziale halo scopo di proteggere l'impianto dai guastiverso terra e viene installato sugli interruttorigenerali;

    c direttamente associato al dispositivodi interruzione automatica (blocchi Vigi);

    c esterno al dispositivo di interruzioneautomatica (Vigirex).

    Valori massimi della resistenza di terra RA []Ia [A] VL [V]

    50 250,03 1660 8300,3 166 830,5 100 503 16 810 5 2,530 1,6 0,8

    La sicurezza nei sistemi TT

    PresentazionePrescrizioni per ambienti particolari

    IVRa

    L

    A

    <

    Prescrizioni per ambienti

    particolariLimpiego dei dispositivi differenziali consensibilit 30 mA obbligatorio neiseguenti casi:

    c locali da bagno, docce e piscine;

    c circuiti che alimentano prese a spina diimpianti per cantieri di costruzione e didemolizione o per strutture adibite ad usoagricolo o zootecnico;

    c circuiti che alimentano non pi di tre presea spina di impianti per aree di campeggio dicaravan e camper.

    Inoltre lutilizzo dei differenziali consensibilit 30 mA vivamente consigliatoin presenza di apparecchi utilizzatoritrasportabili, mobili o portatili alimentatitramite cavi flessibili e come protezioneaddizionale contro i contatti diretti.

    In ambienti a maggior rischio in casodi incendio una delle misure di protezioneaggiuntive quella che prevede limpiegodi dispositivi differenziali aventi correntenominale di intervento non superiorea 300 mA.

    Queste considerazioni sono valide ancheper un impianto gestito con modo dicollegamento a terra di tipo TN.

    123N

    MT/BT

    RA

    Ig

    Rn

    Uc

    Ia

    Sistema TT

    PAG15_26 RETE.p65 25/11/2003, 12.3120

  • Schneider Electric 21

    Caratteristichedella rete

    IUZa

    o

    s

    =

    Se il dispositivo di interruzione equipaggiato con una protezionedifferenziale, la corrente utilizzata perla verifica la soglia di intervento nominaleIn del dispositivo differenziale:

    Selettivit differenziale

    Per realizzare la selettivit, tra protezionidifferenziali disposte in serie, verificarele relazioni riportate a pag. 123.

    La norma ammette, l'impiego di dispositividifferenziali selettivi del tipo S oppuredi dispositivi differenziali regolabili in tempoe corrente.

    I dispositivi di interruzione automaticaammessi dalle norme sono il dispositivo acorrente differenziale e il dispositivo diprotezione contro le sovracorrenti.

    Che corrente di intervento utilizzareSe si utilizza per la protezione delle personelo stesso dispositivo impiegato perla protezione contro le sovracorrenti, consigliabile utilizzare, per la verificadella relazione sopra riportata, lacorrente di intervento della protezionemagnetica Im [A].

    c Il tempo di intervento della protezionemagnetica infatti inferiore ai tempimassimi previsti della norma. La relazioneiniziale diventa:

    IUZm

    o

    s

    = .

    Tuttavia si ricorda che per circuiti didistribuzione o per circuiti terminali chealimentano solo componenti elettrici fissila norma ammette tempi di interventoinferiori o uguali a 5 s.

    Per la soluzione pratica di questo

    problema vedere pag. 184.

    Come ottenere la protezione contro

    i contatti indiretti

    Qualora la protezione contro i contattiindiretti non sia verificata utilizzando icomuni dispositivi di protezione si possonoimpiegare i seguenti accorgimenti:

    c utilizzare uno sganciatore a sogliamagnetica bassa:v interruttori modulari con curva di interventotipo B,v interruttori scatolati con sganciatoremagnetotermico tipo G,v interruttori equipaggiati con sganciatoreelettronico tipo STR.

    Abbassando la soglia di intervento del relmagnetico possibile proteggere contro icontatti indiretti condutture di lunghezzamaggiore.In tal caso si consiglia di verificare i limitidi selettivit determinati precedentemente.

    c Utilizzare un dispositivo differenziale.Il suo impiego permette di realizzare laprotezione contro i contatti indiretti in tuttiquei casi dove l'intervento della protezionemagnetica non assicurata:c circuiti soggetti a modifiche e ampliamentiimportanti,c impedenze di guasto elevata o di difficilevalutazione.

    L'utilizzo del dispositivo differenziale, nellamaggior parte dei casi, rende la protezioneindipendente dai parametri dell'impiantoelettrico (lunghezza e sezione dei cavi).

    Esempio

    Ad una soglia di intervento differenziale paria 1 A corrisponde un'impedenza dell'anellodi guasto di 230 .

    Inoltre la soglia magnetica pu essereregolata al valore massimo migliorando cosle condizioni richieste per la selettivit incortocircuito.

    c Aumentare la sezione del cavo.Dove non sia possibile utilizzare interruttoricon la soglia magnetica bassa:v richiesta di limiti di selettivit elevati,v rischi di scatti intempestivi dovuti a correntidi avviamento importanti,e dove non si possa o non si vogliautilizzare dispositivi differenziali, perassicurare l'intervento della protezione necessario aumentare la sezione delconduttore di protezione o al limite lasezione del conduttore di fase.Cos facendo si riduce l'impedenzadell'anello di guasto e si eleva la corrente diguasto verso terra migliorando le condizionidi intervento del dispositivo di protezione.

    In un sistema TN per garantire la protezionecontro i contatti indiretti deve esseresoddisfatta la seguente relazione:

    dove:

    c Ia [A] la corrente che provoca l'aperturaautomatica del dispositivo di protezioneentro i tempi previsti dalla norma in funzionedella tensione nominale verso terra delsistema, indicati nella tabella sottostante.

    Tempi massimi di interruzioneper i sistemi TNU0[V] tempi di interruzione [s]120 0,8

    130 0,4

    400 0,2

    >400 0,1

    c Uo [V] la tensione nominale (valoreefficace) tra fase e terra;

    c Zs [] l'impedenza dell'anello di guastodalla sorgente di energia fino al punto diguasto e comprende l'impedenza delconduttore di fase e di protezionetrascurando l'impedenza di guasto.

    La sicurezza nei sistemi TN

    Presentazione

    123PEN

    MT/BT

    Ig

    RnUc

    IaZS

    Un/Uo

    IUZn

    o

    s =

    PAG15_26 RETE.p65 25/11/2003, 12.3121

  • Schneider Electric22

    Caratteristichedella rete

    123PEN

    MT/BT

    Ig

    RnUc

    IaZS

    Un/Uo

    La particolare configurazione di questosistema fa si che in caso di singolo guastoa terra la corrente di guasto sia fortemente

    limitata dall'impedenza capacitiva versoterra della linea e non richieda quindi diessere interrotta tempestivamente.

    Primo guasto obbligatorio limitare la tensione di contattoUc = RT Id UL

    dove:c UL [V] la tensione limite di contatto paria 50 V (25 V in ambienti a maggior rischio);c RT [] la resistenza del dispersore alquale sono collegate le masse;c Id [A] la corrente che si richiude versoterra, al primo guasto, attraversol'impedenza capacitiva verso terra ZFTdell'intera rete di bassa tensione.In reti trifasi senza neutro la corrente diprimo guasto si pu calcolare con laformula:

    Id =

    dove U la tensione concatenata della rete.

    Esempio: un valore tipico di capacit di unalinea in cavo verso terra di 0,25 F/km, dacui segue ZFT=12,7 K/km.Per ogni chilometro di linea si haId=54,5 mA.

    Supponendo un valore di RT pari a 10 , latensione di contatto VC uguaglia il valorelimite di UL per una lunghezza totale dellelinee in partenzadal trasformatore pari a 92 km.

    Se la tensione di contatto sicuramentelimitata, non necessario interrompereil circuito, ma si deve prevedere lasegnalazione del primo guasto utilizzando

    Secondo guasto

    Al secondo guasto (su una fase diversa osul neutro), le condizioni che garantisconol'intervento della protezione sono differentise le masse sono collegate a terracollettivamente oppure a gruppi e seil neutro viene o non viene distribuito:

    c masse collegate a terra per gruppi oindividualmente. Il guasto si chiudeattraverso le resistenze di collegamento aterra. Verificare le condizioni di intervento inmodo analogo a quanto richiesto nelsistema TT. praticamente semprenecessario il dispositivo differenziale;

    c masse interconnesse con un conduttoredi protezione:

    c neutro non distribuito

    .

    c neutro distribuito

    .

    dove:

    c Ia [A] la corrente che provoca l'aperturaautomatica del dispositivo di protezioneentro i tempi previsti dalla norma;

    c Uo [V] la tensione nominale (valoreefficace) tra fase e terra;

    c U [V] la tensione nominale (valoreefficace) tra fase e fase;

    c Zs [] l'impedenza del circuitodi guasto costituito dal conduttore di fase edal conduttore di protezione del circuito;

    c Z's [] l'impedenza del circuitodi guasto costituito dal conduttore di neutroe dal conduttore di protezione del circuito.

    I dispositivi di interruzione automaticariconosciuti dalla norma sono il dispositivodi protezione contro le sovracorrentie il dispositivo a corrente differenziale.

    Per la soluzione pratica di questo

    problema vedere pag. 266.

    IUZa s

    2

    o

    Che corrente di intervento utilizzare

    (masse interconnesse)

    Per quanto riguarda la corrente di interventoda utilizzare nella verifica valgono le stesseconsiderazioni espresse per il sistema TNapplicate alle relazioni sopra riportate.Se si utilizza un dispositivo differenziale necessario assicurarsi che la soglia diintervento sia superiore alla corrente versoterra al primo guasto di isolamento.Considerando il campo di possibileintervento del differenziale (da In/2 a In),si dovr imporre:

    Come ottenere la protezione contro

    i contatti indiretti

    Valgono le stesse considerazioni esposteper il sistema TN.

    IIn d

    2

    > primo guasto.

    La sicurezza nei sistemi IT

    Presentazione

    e UZFT

    un controllore permanente di isolamentoCPI (Vigilohm) che aziona un allarmesonoro o visivo. opportuno che il primo guasto vengalocalizzato e quindi eliminato.Inoltre richiesta l'installazione di unoscaricatore di sovratensione (Cardew C) trail neutro del trasformatore MT-BT e la terra,per proteggere l'impianto di BT dai possibiliguasti interni al trasformatore tra MT e BT.

    123PE

    MT/BT

    Ig

    RT

    Uc

    Ia

    Sistema IT2 guasto

    CPI

    Un/Uo

    Ig

    Ig

    Ia

    Uc

    Ia Uo

    2 Zs

    PAG15_26 RETE.p65 25/11/2003, 12.3122

  • Schneider Electric 23

    Caratteristichedella rete

    Tabella di sceltaLa scelta del controllore permanente d'isolamento deve essere effettuata in funzione dei seguenti parametri:c la tensione tra le fasi e il tipo di rete da controllare;c l'estensione della rete da controllare;c altri elementi quali installazione, alimentazione ausiliaria, ecc.

    La sicurezza nei sistemi IT

    Controllori permanenti di isolamentoCaratteristiche

    (1) Per cavi in Al moltiplicare la sezione del conduttore in Cu, qui indicata x 1,5.

    Tabella di scelta del limitatore di sovratensioni Cardew C

    Un [V] neutro accessibile neutro non accessibile

    230 tipo 250 V tipo 250 V230 U 400 tipo 250 V tipo 440 V400 U 660 tipo 440 V tipo 660 V660 U 1000 tipo 660 V tipo 1000 V1000 U 1560 tipo 1000 V

    Tabella di scelta dei cavi di collegamento del Cardew C (1)

    potenza del trasformatore [kVA] 63 100 125 160 200 250 315 400 500 630 800 1000 1250sezione Cu [mm2] neutro accessibile 25 25 35 35 50 70 70 95 95 120 120

    neutro non accessibile 25 25 25 25 35 35 50 70 70 95 95 120 120

    MT BT MT BT

    tipo TR22A TR22AH XM200 XM300Ctensione tra le fasi CA neutro accessibile da 20 a 1000 Hz 760 V (1) da 20 a 1000 Hz 760 V da 45 a 400 Hz 760 V da 45 a 400 Hz 760 V (1)

    CA neutro non accessibile da 20 a 1000 Hz 440 V (1) da 20 a 1000 Hz 440 V da 45 a 400 Hz 440 V da 45 a 440 Hz 440 V (1)CC 500 V 500 V (1)

    estensione della rete CA 50 km CA 50 km CA 30 km CA 30 kmprincipio di funzionamento: iniezione di CC CC CA 2,5 Hz CA 2,5 Hzsoglia di funzionamento 1 soglia da 0,7 a 100 k da1 a 251 k da 10 a 100 k da1 a 299 k

    2 soglia da 0,1 a 20 k da 0,2 a 99.,9 klettura diretta si si si sitensione ausiliaria CA da 115 a 525 V da 115 a 525 V da 115 a 525 V da 115 a 525 Vinstallazione ad incasso c c c c

    su guida DINmorsettiera di collegamento estraibile estraibile estraibile estraibilegrado di protezione parte frontale IP40 IP40 IP40 IP40tipo EM9 EM9B/BV EM9T TR5A

    tensione tra le fasi CA neutro accessibile da 50 a 1000 Hz 760 V da 50 a 1000 Hz 760 V da 50 a 1000 Hz 380 VCA neutro non accessibile da 50 a 1000 Hz 440 V da 50 a 1000 Hz 440 V da 50 a 1000 Hz 220 VCC 420 V

    estensione della rete CA 50 km CA 50 km CA 50 km CC 50 kmprincipio di funzionamento: iniezione di CC CC CC segnalazione di squilibrio

    di tensione

    soglia di funzionamento da 10 a 150 k da 1 a 100 k da 10 a 150 k 24/48 V da 5 a 25 k120 V da 10 a 50 k220/420 V da 30 a 150 k

    lettura diretta no si (solo EM9BV) no notensione ausiliaria CA da 115 a 480 V da 115 a 480 V da 24 a 240 V senza sorgente ausiliariainstallazione ad incasso c

    su guida DIN c c c c

    morsettiera di collegamento fissa fissa fissa fissagrado di protezione parte frontale IP30 IP30 IP30 IP30

    involucro IP20 IP20 IP20 IP20

    Tabella di scelta degli apparecchi di ricerca sotto tensione dei guasti d'isolamento

    apparecchio fisso XM200 + XD301 o XD312 + toroidiapparecchiatura portatile generatore XGR + rilevatore mobile XRM + pinze(1) Fino a 1700 V con neutro accessibile e 1000 V con neutro non accessibile utilizzando una piastra di adattazione.Fino a 1200 V in CC per l'XM300c con la stessa piastra.

    PAG15_26 RETE.p65 25/11/2003, 12.3123

  • Schneider Electric24

    Caratteristichedella rete

    Segnalazione del primo

    guastoLa norma CEI 64-8 richiede linserimentodi un controllore di isolamento (CPI) per lasegnalazione del primo guasto a terra.Per una normale rete a 50 Hz si possonoutilizzare sia controllori che iniettano unsegnale di tipo continuo che controllori cheiniettano un segnale alternato a bassafrequenza (2.5 Hz). Il secondo tipo di CPIpu fungere anche da generatore di segnaleper la ricerca dei guasti.Il controllore di isolamento pu essereinserito in alternativa sul centro stella deltrasformatore o su una delle fasi; nel primocaso la tensione che applicata al CPI perun guasto a terra la stellata mentre nelsecondo caso la concatenata.Uno dei parametri di scelta di un CPI proprio la tensione concatenata della rete dacontrollare: infatti nel caso di neutro nonaccessibile (collegamento del CPI su unafase) essa risulta 1/e volte inferiorerispetto al caso di neutro accessibile.I CPI sono dotati di una soglia di allarme ink al raggiungimento della quale si halaccensione di una spia sul fronte degliapparecchi e la commutazione di uncontatto per la segnalazione a distanza.La soglia di allarme deve essere impostataad un valore di resistenza inferiore alnormale valore di resistenza di isolamentoverso terra dellimpianto con tutti i carichiinseriti.Lintervento delle protezioni obbligatorioal secondo guasto.Nel caso di reti TT o TN alimentate tramiteUPS pu verificarsi la situazione in cuil'impianto a valle, in assenza di tensione direte, riceva tensione dalla batteria. Si haquindi il passaggio da un sistema di neutroTT o