GUIDA ALL’ECOLOGIA QUOTIDIANA · all’ecologia quotidiana”, arricchita dalla straordinaria...

24
GUIDA ALL’ECOLOGIA QUOTIDIANA

Transcript of GUIDA ALL’ECOLOGIA QUOTIDIANA · all’ecologia quotidiana”, arricchita dalla straordinaria...

Page 1: GUIDA ALL’ECOLOGIA QUOTIDIANA · all’ecologia quotidiana”, arricchita dalla straordinaria creatività di Makkox. Uno strumento utile per consentirci di esercitare, misurandone

GUIDA ALL’ECOLOGIA QUOTIDIANA

Page 2: GUIDA ALL’ECOLOGIA QUOTIDIANA · all’ecologia quotidiana”, arricchita dalla straordinaria creatività di Makkox. Uno strumento utile per consentirci di esercitare, misurandone

Ugo il Gufo Druido: controparte sana di Sergio, vive in paciosa armonia con l'ambiente. È un tipo abbastanza new age, un po' fricchettone anni '60, crede che per i nostri piccoli comportamenti quotidiani l'impatto

ambientale sia regolato da una specie di legge del karma.

SOMMARIOIntroduzione .............................................................................3

Meno rifiuti, più risorse ......................................................4

Consumo sostenibile ......................................................... 13

Risparmiare energia ........................................................... 17

Muoversi bene........................................................................ 18

Altri strumenti di “ecologia quotidiana” .............20

Appendice scientifica ....................................................... 21

Ugo e Sergio sono i personaggi di Makkox che ci accompagneranno nel percorso

alla ricerca della sostenibilità

Edizione realizzata per Unicoop Firenzeda Iniziative Speciali di Giunti Editore [email protected]

Grafica e impaginazione: Laura Venturi

Tavole a cura di Marco Dambrosio – Makkox

© 2018 UnicoopFirenze/LegambienteStampato presso Rotolito S.p.A.Seggiano di Poltiello (Mi)

Si ringraziano Coop Italia e Alia spa.

www.ecologiaquotidiana.it

Sergio il Gabbiano Lercio: amico antitetico di Ugo. Pochi dubbi su

quale sia la sua parte in commedia: è quello che sporca e inquina. Ammette Makkox:

«Spesso sento dentro di me Sergio il Gabbiano Lercio che combatte per uscire».

Page 3: GUIDA ALL’ECOLOGIA QUOTIDIANA · all’ecologia quotidiana”, arricchita dalla straordinaria creatività di Makkox. Uno strumento utile per consentirci di esercitare, misurandone

3

Introduzione

Siamo sempre più consapevoli che il rispetto dell’ambiente è determinante per la qualità delle nostre vite e per il futuro delle generazioni che verranno. Con la "Guida all’ecologia quotidiana" Unicoop Firenze e Legambiente propongono alcuni consigli perché i nostri comportamenti abbiano un impatto ridotto sull’ecosistema. Diminuire i rifiuti e smaltirli correttamente, leggere le etichette per imparare a scegliere i prodotti “più sostenibili”, misurare i consumi elettrici, limitare l’uso dell’automobile sono azioni piccole che riguardano la vita delle persone ma che, moltiplicate per tanti, possono generare cambiamenti. Questa guida nasce dalla partecipazione di migliaia di nostri soci che, insieme a Legambiente, hanno stilato un elenco di piccole e semplici azioni che ognuno di noi compie, spesso senza riflettere, ma che possono avere un impatto significativo sull’ambiente. Le informazioni, i consigli e gli approfondimenti che leggerete si propongono di guardare verso comportamenti consapevoli e responsabili e hanno rappresentato per tutti coloro che vi hanno collaborato un'occasione per discutere, confrontarsi ed imparare gli uni dall’esempio degli altri. Il nostro compito come cooperativa di consumatori è quello di tutelare i nostri soci attraverso la garanzia delle migliori condizioni possibili nell’approvvigionamento delle merci. In questo rientrano anche l’attenzione e il rispetto per il nostro pianeta e nelle nostre attività possiamo promuovere azioni che contribuiscono a ridurre lo spreco e a produrre meno rifiuti e meno emissioni nocive. Questo è ciò che dobbiamo fare e che ogni giorno ispira le nostre scelte con la consapevolezza che sensibilità e responsabilità verso l’ambiente sono questioni che riguardano l’impresa, così come i singoli cittadini. La conoscenza è il presupposto per poter procedere insieme a invertire la rotta, a mantenere la Terra in cui viviamo il luogo migliore dove poter vivere.

Daniela Moripresidente del Consiglio di Sorveglianza di Unicoop Firenze

“Pensare globalmente, agire localmente” è, da sempre, la frase che meglio rappresenta il cuore dell’impegno di Legambiente e più in generale della cultura ambientalista, in Italia e non solo. Di fonte agli effetti sempre più devastanti, purtroppo, dei cambiamenti climatici è urgente, come non mai, riuscire a saldare un pensiero e una visione globali, che guardino alla Terra e all’umanità che la abita, con l’azione concreta più prossima a noi e ai luoghi in cui viviamo. Cosa c’è di più “locale”, allora, delle nostre case e delle scelte, quotidiane, che facciamo da cittadini e consumatori?È con questa convinzione che abbiamo condiviso con Unicoop Firenze il percorso, partecipato e approfondito, che ci ha portato a realizzare questa “Guida all’ecologia quotidiana”, arricchita dalla straordinaria creatività di Makkox. Uno strumento utile per consentirci di esercitare, misurandone i benefici (ambientali, economici e sociali), quel principio di responsabilità che dovrebbe orientare sempre le nostre decisioni. Soprattutto quando possono contribuire a salvaguardare davvero, per noi e per le generazioni future, l’ambiente in cui viviamo.

Stefano Ciafanipresidente nazionale di Legambiente

INTRODUZIONE

Page 4: GUIDA ALL’ECOLOGIA QUOTIDIANA · all’ecologia quotidiana”, arricchita dalla straordinaria creatività di Makkox. Uno strumento utile per consentirci di esercitare, misurandone

4

Meno rifiuti, più risorse

MENO RIFIUTI, PIÙ RISORSE1

OCCHIO AL PACKAGING

Viviamo in un mondo che ogni giorno deve veder-sela con un grande nemico che noi stessi continu-iamo a produrre: i rifiuti. Soprattutto quelli di pla-stica: ogni anno ne finiscono in mare 8 milioni di tonnellate. E andando avanti di questo passo fini-remo per avere in mare più plastica che pesci. Per “salvare il pianeta”, bisogna innanzitutto appli-care la regola dell’economia circolare, sintetizzabi-le nelle 4 R: riduci, riutilizza, ricicla e recupera.

Consiglio: scegliamo prodotti più leggeri e impariamo a leggere le etichetteL’impatto ambientale del packaging (termine inglese che sta per confezione o imballaggio) è un elemento di inquinamento importante. Ogni italiano produce circa 497 kg di rifiuti l’anno (dati ISPRA) con un co-sto medio di circa 300 euro a famiglia per i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti sul proprio territo-rio. Circa il 35% di questi rifiuti è costituito da imbal-laggi (circa 174 kg di imballaggi pro capite all’anno).

Acquistando invece prodotti con meno packaging, otterremo sia un vantaggio personale, spesso an-che in termini di risparmio oltre che di minore quantità di rifiuti prodotti, sia un vantaggio per la collettività. Il risparmio stimato in un anno è di circa 20 euro e 168 kg di CO2 equivalente.

NOTA BENE

I consigli sono corredati di due indicatori di sostenibilità: ambientale ed economico, per una famiglia media composta da 3 persone. A pagina 20 trovate la tabella della sostenibi-lità, per scoprire quanto si può risparmiare se si applicano tutti i consigli.

Limita i rifiuti e leggi le etichette!

Page 5: GUIDA ALL’ECOLOGIA QUOTIDIANA · all’ecologia quotidiana”, arricchita dalla straordinaria creatività di Makkox. Uno strumento utile per consentirci di esercitare, misurandone

5

Meno rifiuti, più risorse

Consiglio: meno plastica in bottiglia – beviamo l’acqua del rubinetto L’Italia è il primo Paese europeo per consumo di ac-que in bottiglia (circa 206 litri pro capite all’anno) e terzo al mondo dopo Messico e Thailandia. Eppure l’acqua delle nostre abitazioni è potabile e sicura, fatta eccezione per la rete idrica interna di palazzi piuttosto vecchi, che potrebbe avere bisogno di in-terventi di manutenzione. Bere l’acqua di casa e promuovere l’utilizzo di acqua di rubinetto in brocca anche nelle attività ristorative significa fare un bel gesto, concreto, verso la tutela delle risorse naturali.Riducendo il consumo di 1 litro di acqua in bottiglia al giorno avremo un risparmio annuo stimato di circa 110 euro e circa 45 kg di CO2 equivalente.

Per contribuire a salvare l’ambiente favorendo la scelta di acqua del rubinetto o proveniente da fon-ti vicine, Unicoop Firenze ha aderito all’iniziativa “Acqua di casa mia”, volta a far conoscere le carat-teristiche dell’acqua del rubinetto e promuoverne l’utilizzo al posto dell’acqua in bottiglia.

Consiglio: viva le buste riutilizzabili della spesa – portiamo la sporta da casa Da gennaio 2012 non sono più in commercio i sac-chetti di plastica monouso. Nel 2017 gli italiani ne consumavano 150 a testa, per un totale di 9 miliar-di di sacchetti all’anno, spesso utilizzati solo per pochi minuti. A partire dal momento del divieto, i sacchetti di plastica sono quindi stati sostituiti dalla sporta del-la spesa in tela oppure dai sacchetti di carta o in bio-plastica “compostabile” (realizzati con mate-riale compostabile e in parte da fonti rinnovabili). I sacchetti che sono davvero “bio” riportano in pic-colo il marchio della norma “UNI-EN 13432” in quanto compostabili, sono di derivazione vegetale e si possono usare per la raccolta differenziata dei rifiuti alimentari.Il risparmio stimato in un anno per un consumato-re medio che usava 300 shopper all’anno ed è passato a 3 borse riutilizzabili è di circa 45 euro e 12 kg di CO2 equivalente.

I PRODOTTI A MARCHIO COOP

Sulla riduzione degli imballaggi sia Coop sia Unicoop Firenze investono molto. Dal 1988 la cooperativa toscana propone frutta e verdura sfuse per contenere l’impatto degli imbal-

laggi e da maggio 2017 è partito un progetto di graduale sostituzione delle cassette in polistirolo per il trasporto del pesce. L’obiettivo per il 2019 è arrivare a una riduzione totale di circa 65 tonnellate di polistirolo e “conta-giare” i fornitori di pesce per estendere la buona pratica di sostituzione del polistirolo con cassette di plastica riutilizzabile.E se l’Europa chiede di contenere l’uso della plasti-ca e diffondere l’uso di plastica riciclata, Coop Italia gioca d’anticipo. Del resto, fin dal 1996 Coop realiz-za interventi sugli imballaggi al fine di ridurne l’im-patto sull’ambiente (ad esempio smettendo di usa-re il PVC, pratica cui il mercato si è adeguato) e dal 2000 applica la politica delle tre R: riduzione, cioè uso di minore quantità di materiale ed eliminazione dei sovraimballi, riciclo, cioè uso di materiale ricicla-to al posto di quello “vergine”, riuso, cioè promozio-ne dell’uso di contenitori riutilizzabili e ricariche.Nell’ambito della campagna sulla riduzione della plastica della Commissione Europea, Coop si im-pegna a raggiungere nel 2025 l’utilizzo di 6.400 tonnellate annue di plastica riciclata al posto della vergine, risparmiando una quantità di plastica pari a circa 60 Tir.

Page 6: GUIDA ALL’ECOLOGIA QUOTIDIANA · all’ecologia quotidiana”, arricchita dalla straordinaria creatività di Makkox. Uno strumento utile per consentirci di esercitare, misurandone

6

Meno rifiuti, più risorse

Anche Unicoop Firenze fin dall’inizio ha anticipato le normative nazionali sul passaggio dalla plastica tradizionale ai materiali biodegradabili. Già dal 2009 la cooperativa toscana ha scelto i sacchetti biodegradabili al posto delle shopper tradizionali alle casse. Una decisione che, in termini ambientali, in nove anni ha prodotto numeri di successo. Oggi il 75% dei clienti di Unicoop Firenze ha imparato a usare borse riutilizzabili. Inoltre, dal 2009, la coo-perativa ha prodotto e fatto produrre 4900 ton-nellate in meno di rifiuti di plastica e ha emesso nell’ambiente 3000 tonnellate di anidride carboni-ca in meno rispetto a quanto sarebbe successo in assenza di queste scelte. L’introduzione del Mater-Bi per l’ortofrutta invece è cominciata nel 2012, con la sperimentazione in alcuni punti vendita, e dal 2014 tutti i punti vendita utilizzano i sacchetti compostabili. Per quanto riguarda i sacchetti per l’ortofrutta – quelli messi a pagamento per legge dal primo gen-naio 2018, che hanno fatto discutere gli italiani e sono stati per giorni al centro delle cronache, Unico-op Firenze li aveva già introdotti nel maggio del 2017. Dal primo gennaio 2018 sono diventati a paga-mento anche in cooperativa, ma da maggio parte del ricavato va al progetto “Arcipelago Pulito – La

Toscana per un mare senza rifiuti”, che ha permes-so ai pescatori di riportare in porto e smaltire cor-rettamente i rifiuti pescati durante la quotidiana attività di pesca.

LE ETICHETTE PARLANO!

Il contenuto è finito e il contenitore dove lo metto? Rispetto agli imballaggi, i prodotti a marchio Coop riportano in etichetta tre informazioni fondamen-tali per lo smaltimento, nel campo “Coop per l’am-biente”:1. la sigla identificativa del materiale (con abbre-

viazione e codice alfanumerico): in riferimento alla Decisione della Commissione del 28/01/1997 - 97/129/CE;

2. “che cosa è?”: descrive la tipologia di imballag-gio e il materiale. In caso di poliaccoppiati, indi-ca il materiale prevalente;

3. “dove va?”: identifica il canale di smaltimento, ma deve essere indicata la filiera specifica di ri-ciclabilità tecnica del materiale.

Sull’imballaggio va evidenziata l’eventuale percen-tuale di materiale riciclato o da fonti rinnovabili. Qui sotto, esempi di icone smaltimento che vengo-no utilizzate su tutti i prodotti a marchio per iden-tificare come differenziare gli imballaggi.

Impegni Eu contro l’inquinamento da plastiche

Nel grafico, a cura di Coop Italia, le fasi

di adesione alla Pledging Campaign UE.

I PROSSIMI PASSI

620 prodotti food e 110 prodotti non food della linea ViviVerde entro la fine del 2019 avranno imballaggi riciclabili, compostabili o riutilizzabili. 4553 prodotti, la totalità di quelli a marchio Coop, entro la fine del 2022 avranno imbal-laggi riciclabili, compostabili o riutilizzabili.

Page 7: GUIDA ALL’ECOLOGIA QUOTIDIANA · all’ecologia quotidiana”, arricchita dalla straordinaria creatività di Makkox. Uno strumento utile per consentirci di esercitare, misurandone

7

Meno rifiuti, più risorse

SMALTISCI CORRETTAMENTE!

Nonostante sia sempre più diffusa, la raccolta dif-ferenziata dei rifiuti per molte persone è ancora oggi un dilemma. Suddividere correttamente i rifiuti (organico, carta, vetro, plastica…) è indispensabile perché l’econo-mia circolare, quella che trasforma i nostri scarti in materiali preziosi per dar vita a nuovi prodotti, cre-ando lavoro e benefici ambientali, possa funziona-re davvero. Ma come possiamo fare al meglio la raccolta diffe-renziata? Partiamo dalle basi, ossia dai simboli.

Riconosciamo i simboliI suggerimenti forniti dai simboli di riciclabilità pre-senti nelle etichette dei prodotti che acquistiamo possono rendere più agevole la raccolta differen-ziata. Per questo è importante imparare a ricono-scerli: la tabella qui accanto vi aiuta a farlo.

Una volta compreso il significato dei simboli, oc-corre passare alla fase più complicata: come sce-gliere il giusto cassonetto o il giusto sacco per la raccolta porta a porta!

Questo simbolo non fornisce indicazioni circa la riciclabilità del prodotto, ma rappre-senta un invito generico a non disperderlo nell’ambiente dopo l’uso. Il simbolo può es-sere accompagnato o sostituito dalla dici-tura “Non disperdere nell’ambiente”.

Questo simbolo indica semplicemente che il prodotto o la confezione è riciclabile. È uti-lizzato principalmente su carta e cartone.

A differenza del precedente, il simbolo cir-colare che riporta una percentuale (al cen-tro del simbolo o a lato) non fornisce indica-zioni circa la riciclabilità del prodotto o della confezione, ma indica che lo stesso è fatto di materiale riciclato. La percentuale indica la quantità di materiale riciclato rispetto alla massa complessiva del prodotto.

Questo simbolo significa che il prodotto non deve essere gettato fra i normali rifiuti perché contiene sostanze potenzialmente pericolose, come ad esempio i RAEE (Rifiu-ti da Apparecchiature Elettriche ed Elettro-niche).

Questo simbolo è un’indicazione del mate-riale utilizzato per la produzione: in questo caso il PET (o Polietilentereftalato), ovvero il polimero plastico utilizzato per produrre le bottiglie. In alternativa, le sigle PET o similari (PE, PVC, PS ecc.) possono essere riportate sui prodotti e sulle confezioni di origine pla-stica all’interno di un cerchio o un esagono.

Questo simbolo è usato principalmente sui prodotti importati dall’estero. I produttori lo inseriscono sulle confezioni dei prodotti che circolano nel mercato europeo e per i quali è stata pagata una speciale tassa all’associazione che gestisce gli imballaggi a fine vita in altri Paesi europei.

Questo simbolo indica che il prodotto è biodegradabile e può essere avviato a com-postaggio.

Questo simbolo rappresenta un nuovo si-stema di etichettatura volontaria proposto dal Conai, per facilitare la raccolta differen-ziata. Vengono riportati il materiale di cui è composto il prodotto, il tipo di prodotto (incarto), e il cassonetto dove il prodotto stesso va conferito.

Alcuni imballaggi sono costituiti da mate-riali poliaccoppiati differenziabili in base alla prevalenza di uno dei suoi componenti (se ha prevalenza plastica, andrà nella rac-colta della plastica). Dovremmo avere l'ac-cortezza di ridurne il volume, appiattendoli.

Page 8: GUIDA ALL’ECOLOGIA QUOTIDIANA · all’ecologia quotidiana”, arricchita dalla straordinaria creatività di Makkox. Uno strumento utile per consentirci di esercitare, misurandone

8

Meno rifiuti, più risorse

COSA VA DOVE, MATERIALE PER MATERIALE*

Informazioni a cura di Legambiente

PlasticaLa plastica è sicuramente uno dei rifiuti più difficili da differenziare (se non impariamo a distinguerla) ed è anche uno dei più pericolosi per l’ambiente, so-prattutto per i mari, se viene smaltita illegalmente.Nei contenitori per la raccolta differenziata possia-mo gettare solo gli imballaggi, cioè tutto ciò che serve per contenere, proteggere o trasportare ali-menti, detersivi e oggetti vari. Ad esempio, i sac-chetti di plastica e la pellicola per alimenti possono diventare, una volta riciclati, nuove plastiche per imballaggi o contenitori per la spazzatura.

Plastica riciclabile (raccolta differenziata)Bottiglie dell’acqua e delle bibite; bottiglie di de-tersivi e prodotti per l’igiene personale; barattoli per creme di bellezza; confezioni di alimenti tipo affettati, biscotti, brioches, pasta, riso, patatine, surgelati, formaggi, brodo vegetale, creme spal-mabili, polveri alimentari, vaschette di polistirolo per frutta e verdura, yogurt; contenitori per sal-viette umidificate; contenitori per polveri tipo de-tersivi o borotalco; dosatori per polvere lavatrice; film per confezione acqua o carta igienica; pellico-le termoretraibili in genere; cassette per frutta e verdura; retine per frutta, shopper per spesa; tu-betto del dentifricio rigido; vasi per fiori.

Plastica non riciclabile (raccolta indifferenziata)Barattoli richiudibili per alimenti; bicchierini da caf-fè; bidoni per tempere e vernici; contenitori per fi-tofarmaci o pastiglie; contenitori parzialmente pie-ni; custodie per Cd/Dvd/Vhs; giocattoli in genere; grucce appendiabiti; imballi poliaccoppiati; insala-tiere; pedane antiscivolo per doccia; piatti e posate per pic-nic; sacchetti per la raccolta differenziata; scodelle per colazione; scolapasta; secchi; sottova-si per piante; teloni da imbianchino/muratore; to-vaglie in PVC; zainetti e borse; zerbini.

Polistirolo e Tetra PakIl polistirolo potrebbe essere gettato insieme alla plastica oppure nei rifiuti indifferenziati. Una regola generale: il polistirolo per alimenti, come quello per il trasporto di latticini, va raccolto insie-

me alla plastica solo dopo averlo pulito a fondo.Il polistirolo da imballaggio, utilizzato come prote-zione di prodotti elettronici, non contiene parti plastiche e andrebbe smaltito nelle isole ecologi-che, o in loro assenza, nella raccolta indifferenziata. Diverso il discorso per il Tetra Pak, materiale per confezionare i cibi (latte e succhi di frutta), molto noto perché asettico e riciclabile: alcuni Comuni lo differenziano nella carta, altri nella plastica.

Carta e cartoneQuella di carta e cartone è una delle tipologie di raccolta differenziata più diffuse e utili. Si può smaltire solo carta pulita: riviste, quotidiani, sac-chetti, rotoli, fogli e scatole. Carta e cartone torne-ranno così a nuova vita. Diverso, invece, il destino di carta oleata, carta pla-stificata, scontrini e carte termiche, involucri dei biscotti e carta sporca (per residui di cibo o altro), che vanno conferiti nei contenitori per la raccolta indifferenziata.

Umido organicoPer umido intendiamo tutti gli scarti delle nostre attività in cucina, inclusi bucce di frutta o verdura, alimenti scaduti, fondi di caffè, gusci d’uovo, fiori e foglie. Non sono recuperabili le cialde in plastica o metal-lo (di caffè o tè), peli e ossa di animali, i liquidi (so-prattutto l’olio, che va raccolto separatamente e portato alle piazzole ecologiche), pannolini e as-sorbenti igienici, anche se compostabili.L’umido raccolto può essere trasformato in com-post, utilizzato come fertilizzante nei terricci per le piante, molto simile all’humus. L’umido può diven-tare una risorsa preziosa anche per gli orti dome-stici, a patto che si abbia lo spazio necessario per una compostiera domestica. Dal compostaggio di questi rifiuti, infine, si può ottenere un nuovo com-bustibile, il biometano.

MetalliPossiamo recuperare solo gli imballaggi in metallo,mentre gli oggetti devono essere conferiti nei cen-tri di raccolta comunali, assieme a pentole, stovi-

* Ricordiamo a tutti gli utenti di consultare, sem-pre, il proprio Gestore per avere istruzioni corrette in merito alla differenziazione dei rifiuti sul proprio territorio (vedi tabella a pagina 11).

Page 9: GUIDA ALL’ECOLOGIA QUOTIDIANA · all’ecologia quotidiana”, arricchita dalla straordinaria creatività di Makkox. Uno strumento utile per consentirci di esercitare, misurandone

9

Meno rifiuti, più risorse

glie e lampadine. Molti oggetti, tra cui lattine, fogli e vaschette di alluminio, una volta riciclati possono diventare nuovamente oggetti di uso comune.

VetroIl vetro è uno dei materiali più riciclati al mondo e uno dei primi ad essere recuperato: bottiglie, vasi, bicchieri, barattoli, deodoranti in vetro e boccette di profumo possono avere una nuova vita. Dobbia-mo solo buttare ciò che non ci serve nelle campa-ne. Ricordiamoci, però, che specchi, lampadine, cristalli e lastre di vetro vanno conferiti nei centri di raccolta.

LegnoTotalmente riciclabile (sia quello naturale, sia quel-lo trattato), il legno domestico che si traduce per lo più in mobili, infissi, porte, sughero, può essere riciclato normalmente presso le aree ecologiche comunali, ma alcune amministrazioni ne propon-gono anche il ritiro a domicilio.

Oli vegetali e mineraliOgni anno in Italia vengono messi in commercio 1,4 milioni di tonnellate di olio vegetale (come olio commestibile oppure come ingrediente presente in altri cibi) per un consumo medio pro capite di circa 25 kg. Con il termine “oli minerali” intendiamo invece gli oli lubrificanti, a base minerale o sintetica, che si usano per far funzionare i motori a combustione interna (ad esempio quelli di auto, moto, veicoli agricoli e mezzi navali) e i macchinari industriali. Vanno conferiti tutti e due nei centri di raccolta co-munali, a meno che non esistano nel proprio Co-mune iniziative di raccolta diverse. Gli oli esausti non sono considerati nocivi per la salute umana, ma sono potenzialmente molto dannosi per gli ecosistemi se smaltiti in maniera scorretta.

RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche)Computer, cellulari, stampanti, lavatrici, frigoriferi, ma anche cellulari, rasoi elettrici e piccoli elettro-domestici rientrano tutti nella grande famiglia dei RAEE, i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. Attraverso un contributo ambientale, applicato a tutti questi prodotti, si finanziano i sistemi di rac-colta, che vanno dal cosiddetto “uno contro uno”

(un elettrodomestico da smaltire per uno nuovo acquistato) a “uno contro zero” (come nel caso dei telefoni cellulari, che è possibile riconsegnare, quando si rompono, ai punti vendita senza dover-ne acquistare necessariamente uno nuovo). In questo modo possono essere recuperati dei ma-teriali preziosi e si evitano problemi per l’ambiente molto seri, causati dalla dispersione di sostanze in-quinanti.

Rifiuti specialiAlcuni materiali devono essere smaltiti in conteni-tori dedicati; ad esempio i farmaci scaduti (presso le farmacie), le pile usate (presso i punti vendita o centri commerciali) e gli abiti usati. Batterie, toner e vernici devono essere portati direttamente ai centri di raccolta.

LA FILIERA DEL RICICLO

A cura di Alia, società di gestione di servizi ambientali della Toscana centrale.

Effettuare correttamente e con attenzione la rac-colta differenziata aiuta gli impianti di trattamento a dare una seconda vita ai materiali. Di seguito il racconto della filiera del riciclo della carta, del ve-tro e della plastica. Basta metterli nel giusto casso-netto per dare il via al circolo virtuoso.

CARTA IN CIRCOLOLe origini del cartone risalgono alla Cina del XV secolo, mentre nel 1817 in Inghilterra furono vendu-te le prime scatole di cartone commerciali. La carta è un materiale comune e usato da sempre, ma non per questo meno prezioso di altri. Perché? Nono-stante lo sviluppo di tanti sistemi di comunicazione digitale, rimane sempre uno strumento tra i più uti-lizzati al mondo e la cui produzione implica il con-sumo di risorse naturali. È necessario riciclarla al meglio, dunque. Il primo passo per effettuare cor-rettamente la raccolta differenziata di carta e car-tone è quello di togliere le parti estranee, la fine-strella in plastica nelle buste, i punti metallici alle riviste, e verificare se la carta è pulita, unta o ba-gnata. Il gestore raccoglie quindi dai contenitori appositi il materiale prodotto dai cittadini e lo fa arrivare nella Piana di Lucca, dove le cartiere co-minciano la loro attività.La carta da macero (composta da imballaggi in carta, cartone e cartoncino oltre che giornali, rivi-

Page 10: GUIDA ALL’ECOLOGIA QUOTIDIANA · all’ecologia quotidiana”, arricchita dalla straordinaria creatività di Makkox. Uno strumento utile per consentirci di esercitare, misurandone

10

Meno rifiuti, più risorse

ste, dépliant, libri, archivi cartacei e corrisponden-za), prima di arrivare in cartiera viene spesso sot-toposta a un processo di selezione nelle “piattafor-me”, dove vengono eliminate le impurità (plastica, spille metalliche ecc.), ed effettuate la cernita dei materiali e la pressatura dei maceri. I materiali selezionati vengono pressati in grandi balle e avviati alla cartiera. Qui le balle vengono gettate nella vasca piena d’acqua di un apposito macchinario, il pulper (letteralmente “spappolato-re”), che ha la funzione di separare fra loro le fibre. Il prodotto finale, “sospensione”, consiste in una poltiglia di fibre in sospensione acquosa al 4% cir-ca. Questo materiale viene sottoposto a tratta-menti specifici per eliminare tutti gli eventuali ma-teriali estranei ancora presenti come plastica, ve-tro, ferro, colle, paraffina ecc. A questo punto, se la nuova carta da produrre deve essere bianca, per esempio, è necessario ricorrere a un trattamento di “disinchiostrazione”, vale a dire all’eliminazione di inchiostri, vernici e smalti.A questi processi segue la “raffinazione”, utile per garantire la resistenza del foglio e la forma, oltre alla superficie regolare. Durante la fase di raffina-zione le fibre subiscono un’azione di frusta e una

successiva azione di taglio, per renderle più elasti-che e più flessibili oltre ad aumentarne i punti di contatto e quindi la resistenza. Ed ecco che il nuo-vo foglio, cartone, rotolino... è pronto!

INOSSIDABILE VETRO! “Bottiglia e vasetto, binomio perfetto!” recita la campagna del Consorzio nazionale che si occupa del recupero del vetro (COREVE). Perché? Perché anche in questo caso si restituisce “nuova vita” agli imballaggi (contenitori) e una corretta raccolta dif-ferenziata è fondamentale. L’attenzione quotidiana nel separare il vetro dagli altri rifiuti incide direttamente sulla qualità del ma-teriale raccolto e sul riciclo, ed è importantissima perché il vetro è il materiale eco-compatibile per eccellenza; può essere riciclato infinite volte, dan-do vita a contenitori sempre nuovi e dalle proprietà originarie invariate. Potremmo dire che il vetro è il “miglior testimonial” della raccolta differenziata! Dopo il corretto conferimento nelle campane stra-dali il vetro viene raccolto e avviato ai centri di trat-tamento, dove viene separato dagli eventuali corpi estranei (i “falsi amici”) come cristallo, ceramica, specchi e altri rifiuti. Le operazioni nei centri di trattamento avvengono con l’utilizzo di magneti, aspiratori, selezionatrici laser ma anche con una cernita manuale, che arriva a suddividere il mate-riale anche per colore (di solito bianco, marrone, verde, blu). Solo a questo punto, il vetro selezionato arriva nei forni delle vetrerie, dove a oltre 1500 °C viene fuso, con eventuale aggiunta di materiali come ferro (che funge da colorante per il vetro marrone o ver-de), cobalto (per il vetro blu), allumina (rende il ma-teriale più durevole), boro (migliora la resistenza al caldo o al freddo). Il materiale fuso viene, poi, fatto fluire alle macchine formatrici, dove con appositi

I NUMERI DEL RICICLO IN ITALIA

L’Italia è il Paese leader nel riciclaggio dei rifiu-ti, prima in Europa (dati Eurostat). Ricicliamo ben il 76,9% dei nostri rifiuti e i flussi più rile-vanti sono i riciclabili tradizionali (carta, pla-stica, vetro, metalli, legno, tessili): 26 milioni di tonnellate. Seguono i rifiuti misti avviati a se-lezione (14 milioni), i rifiuti organici e verdi (6 milioni) e i rifiuti chimici (1,7 milioni).

Page 11: GUIDA ALL’ECOLOGIA QUOTIDIANA · all’ecologia quotidiana”, arricchita dalla straordinaria creatività di Makkox. Uno strumento utile per consentirci di esercitare, misurandone

11

Meno rifiuti, più risorse

stampi vengono realizzate le nuove forme; stam-paggio o soffiatura permettono di realizzare nuovi contenitori come bottiglie o barattoli per infiniti usi domestici e industriali oppure di utilizzare il vetro per produrre lana di vetro (materiale isolante), ve-tro artistico, vetro per auto, fibre ottiche, mattoni speciali e filtri per il trattamento delle acque reflue. Il percorso si conclude con la fase di raffreddamen-to, dove il prodotto finale viene severamente con-trollato da sofisticate macchine elettroniche: anche soltanto la scheggia di ceramica di una tazzina ri-masta nella raccolta del vetro può compromettere una bella e brillante nuova bottiglia! Quindi, ricor-diamo sempre di separare accuratamente il vetro dagli altri rifiuti, togliere sempre i tappi in metallo, svuotare l’imballaggio e fare attenzione a cristallo, pyrex, ceramica... sembra vetro, ma non lo è!

LA SECONDA VITA DELLE PLASTICHEIl processo di riciclo della plastica permette di tra-sformare un imballaggio in una nuova materia pri-ma, o meglio, in una materia prima-seconda che potrà essere riutilizzata per dare vita a nuovi og-getti. Pensate che riciclando 13 bottiglie in plastica si può realizzare una maglietta da calcio! Un vasetto dello yogurt, per esempio, per essere correttamente riciclato dovrà affrontare un viag-gio in diverse tappe: • il gestore del servizio di igiene urbana istruisce

gli utenti sul corretto conferimento del rifiuto; • REVET (Azienda dove avviene la selezione di

gran parte degli imballaggi plastici toscani) ef-fettua la raccolta presso i Comuni convenzionati;

• i rifiuti, e anche il vasetto quindi, vengono tra-sportati nello stabilimento di Pontedera, dove

viene valutata la qualità del materiale da riciclare;• nell’impianto, il nostro vasetto inizia il suo per-

corso attraverso tanti controlli, magneti, sensori ottici e altri macchinari specializzati;

• gli imballaggi – il vasetto, ma anche bottiglie di plastica, shopper e flaconi del detersivo – vengono inseriti nella fase di suddivisione e selezionamento;

• i rifiuti vengono preparati per il successivo pro-cesso di riciclo, previa suddivisione per tipo di polimero e per colore su nastri trasportatori. Le bottiglie di plastica vengono lavate in acqua cal-da per eliminare etichette ed eventuali residui di sporcizia. I flaconi di detersivo vengono sottopo-sti a processi meccanici di eliminazione dei ma-teriali indesiderati;

• il materiale a questo punto può essere avviato al riciclo; un nastro trasportatore lo porta in una specie di lavatrice, dove viene lavato e poi scal-dato a 200 °C, diventando, insieme con gli altri rifiuti, una pasta fluida che quindi viene raffred-data in apposite vasche. Da questo trattamento il nostro vasetto esce in forma di granuli, piccoli coriandoli in plastica che, assemblati, possono diventare una panchina riciclata e altri arredi e giochi da giardino.

A livello nazionale, a seconda della dotazione im-piantistica, molte sono le destinazioni per il riciclo e recupero dei vari polimeri: gli imballaggi in PET diventano scaglie adatte per la produzione di la-stre, contenitori, prodotti per l’edilizia, ma anche nuove bottiglie d’acqua. Dai flaconi di detersivo si ricavano granuli destinati alla produzione di tubi e geo-membrana bugnata. Dalle shopper della spe-sa si possono produrre con il riciclo vasi per fiori, manufatti per l’arredo urbano, nuovi sacchetti…

ATTENZIONE: per verificare le corrette modalità di raccolta differenziata dei rifiuti è bene far riferimento al proprio gestore di servizi ambientali. Sotto, i principali della Toscana.

I PRINCIPALI GESTORI DELL’IGIENE URBANA IN TOSCANA

Ato Toscana Centro (province di Firenze, Prato e Pistoia)www.atotoscanacentro.it

Alia www.aliaspa.it

Numero verde: 800-888333 (gratuito da numero fisso)Da cellulare: 199105105 (a pagamento)

Ato Toscana Sud (province di Arezzo, Grosseto e Siena)www.atotoscanasud.it

Sei Toscana www.seitoscana.it

Numero verde: 800-127484 (gratuito sia da cellulare che da numero fisso)

Ato Toscana Costa (province di Livorno, Lucca, Massa-Carrara e Pisa)www.atotoscanacosta.it

Geoforwww.geofor.it

Sistema Ambientewww.sistemaambientelucca

Ato Toscana Costa comprende altri gestori sul territorio, maggiori informazioni sul sito www.atotoscanacosta.it.

Informazioni sulle filiere del riciclo: www.toscanaricicla.it

Page 12: GUIDA ALL’ECOLOGIA QUOTIDIANA · all’ecologia quotidiana”, arricchita dalla straordinaria creatività di Makkox. Uno strumento utile per consentirci di esercitare, misurandone

12

Meno rifiuti, più risorse

2“Arcipelago Pulito. La Toscana per un mare senza rifiuti”, è il progetto di Regione Toscana, Unicoop Firenze e Legambiente, che ha permesso ai pesca-tori di riportare in banchina e avviare al corretto smaltimento e spesso al riciclo i rifiuti pescati. La sperimentazione ha il merito di aver messo insie-me diversi attori e funzioni per ridisegnare il per-corso dei rifiuti in mare, il Marine Litter denunciato come uno dei principali pericoli per l’ambiente a livello internazionale, dalla raccolta allo smaltimen-to e quando possibile al recupero.“Arcipelago Pulito” nasce a inizio 2018 dal rap-porto quotidiano di Unicoop Firenze con i pe-scatori che le forniscono il pescato. Quando han-no raccontato che, insieme al pesce dell’Arcipe-lago toscano, capitava spesso di tirare a bordo rifiuti e soprattutto plastica, Unicoop Firenze ha proposto di trovare una soluzione che impedisse il “ritorno” in mare dei rifiuti e potesse garantirne il corretto smaltimento e quando possibile il rici-clo. Al progetto la cooperativa destina, sotto for-ma di incentivo e premio per i pescatori impe-gnati nella sperimentazione, parte del ricavato del centesimo che soci e clienti, per legge, dall'i-nizio dell'anno devono pagare per le buste in Mater-Bi dell'ortofrutta. Così tutti i soci e clienti possono contribuire alla pulizia del nostro mare.

LE TAPPE DI “ARCIPELAGO PULITO”Il 27 febbraio 2018 è stato firmato il protocollo “Tu-scany Fishing for Litter - Arcipelago Pulito”. Dopo la formazione dei pescatori, il 12 aprile è partita la sperimentazione coi primi 6 pescherecci. Il 30 maggio a Marina di Vecchiano si è tenuta l’iniziati-va Spiagge Pulite che ha permesso di raccogliere in una mattinata 10 quintali di rifiuti e plastica.Il 26 giugno il progetto Arcipelago Pulito è stato presentato al Parlamento europeo a Bruxelles, come buona pratica per liberare il mare dai rifiu-ti. Uno degli obiettivi della sperimentazione, in-fatti, è rendere il progetto replicabile in altre aree marine italiane ed europee.Il 28 giugno il ministro dell’ambiente Sergio Co-sta ha annunciato per le settimane successive la prima legge, quella sugli eco-pescatori, per ri-durre la plastica nel mare, consentendo ai pe-scherecci di raccogliere i rifiuti marini e facilitan-

done lo smaltimento. In seguito il ministro ha confermato la volontà di fare la legge.Il 13 settembre l’Europarlamento ha approvato una risoluzione non vincolante che contiene, fra le va-rie proposte per la riduzione dei rifiuti di plastica, anche l'incentivo ai pescatori, che possono svolge-re un importante ruolo raccogliendo i rifiuti duran-te le loro attività di pesca e riportandoli in porto.Il 30 settembre è terminata la prima fase della sperimentazione. In sei mesi i pescatori che han-no partecipato al progetto hanno raccolto e av-viato al corretto smaltimento o al riciclo oltre 18 quintali di rifiuti, per un volume di oltre 24mila litri.A inizio novembre i partner del progetto hanno deciso di prorogare per altri quattro mesi la spe-rimentazione. Attualmente i pescatori toscani continuano ad essere protagonisti della pulizia del mare, mentre il ministro Costa ha ribadito la volontà di includere nella legge Salvamare allo studio del suo ministero una norma ispirata alla buona pratica di “Arcipelago Pulito”.

IL PROGETTO “ARCIPELAGO PULITO”

Page 13: GUIDA ALL’ECOLOGIA QUOTIDIANA · all’ecologia quotidiana”, arricchita dalla straordinaria creatività di Makkox. Uno strumento utile per consentirci di esercitare, misurandone

13

Consumo sostenibile

CONSUMO SOSTENIBILE2

MANGIARE SANO: OCCHIO AL PIATTO

Quando parliamo della scelta del cibo che com-priamo e che consumiamo parliamo anche di am-biente: ⅓ delle cause che generano il cambiamen-to climatico ha origine in ciò che mangiamo. La produzione e il consumo di cibo hanno un impatto

molto più grande (almeno il doppio) rispetto a quello di tutte le automobili e del traffico del pia-neta. Per questo è importante scegliere prodotti del territorio. Dalla Lunigiana fino alla Maremma, dalla Val di Cor-nia al Mugello: ogni microterritorio della Toscana si distingue dagli altri per le sue tradizioni gastrono-miche. Per far gustare a soci e clienti la Toscana più autentica, la cooperativa sta introducendo un nu-mero sempre maggiore di fornitori e prodotti loca-li all’interno dei punti vendita. Molti gli obiettivi: sostenere l’economia dei vari territori, incentivare una dieta sana e un’alimentazione corretta, di con-seguenza il benessere di soci e clienti, e stimolare la conoscenza delle tradizioni locali.

Scegli il prodotto più vicino per la salute dell’ambiente

I NUMERI DI UNICOOP FIRENZE

Il progetto “Un amore infinito per il nostro ter-ritorio. Sosteniamo la Toscana”:

• 1050 fornitori toscani, che pesano il doppio della media degli altri operatori della grande distribuzione;

• 350 piccoli produttori toscani inseriti negli ultimi due anni;

• 2 anni di campagna esplorativa sul territorio per scoprire produttori e tradizioni artigianali;

• 35 microterritori coinvolti nel progetto “Cu-cina Toscana, ricette e salute”, con 8 volumi disponibili nei Coop.Fi, suddivisi per tipicità gastronomiche.

Page 14: GUIDA ALL’ECOLOGIA QUOTIDIANA · all’ecologia quotidiana”, arricchita dalla straordinaria creatività di Makkox. Uno strumento utile per consentirci di esercitare, misurandone

14

Consumo sostenibile

La Piramide alimentare toscanaL’alimentazione sana, corretta ed equilibrata è la migliore delle medicine. La scelta degli alimenti da consumare quotidianamente è nostra e, oltre che dal gusto e dal costo, deve essere guidata anche da criteri scientifici. Nasce così la Piramide alimen-tare toscana (PAT), ossia una rappresentazione grafica su sei livelli dei cibi sani ed equilibrati che andrebbero consumati regolarmente. Nei livelli più bassi i cibi che andrebbero consumati più frequen-temente, nei livelli più alti quelli che andrebbero mangiati più sporadicamente. La PAT è la prima e unica iniziativa esistente che declina in ambito regionale prodotti e abitudini per un’alimentazione corretta, in linea con le caratteri-stiche culturali e con le tradizioni alimentari della Toscana. La PAT propone 70 prodotti di cui 65 ap-partengono alla tradizione toscana. Tra questi pro-dotti, la PAT suggerisce pochi ma sicuri orienta-menti: consumare tutti gli alimenti – senza nessuna esclusione – con una frequenza diversificata (più spesso i gruppi alimentari posti in basso nella pira-mide e più raramente quelli in alto).

Scegliamo prodotti di stagione seguendo i cicli della naturaSe scegliamo frutta e verdura con cura e consape-volezza, in base alla stagionalità e alla provenienza, acquistiamo sicuramente prodotti di qualità, anche dal punto di vista ambientale e risparmiamo molte emissioni di CO2 generate durante la produzione e il trasporto. Preferiamo quindi prodotti locali an-che per aiutare la nostra economia.Il risparmio stimato in un anno (calcolato su una spesa media di circa 400 euro) è di circa 95 euro e 340 kg di CO2 equivalente!

IN BREVE: DAL SUPERMERCATO AL FRIGORIFERO

Le gestione della spesa non è semplice: ci vogliono attenzione e organizzazione per acquistare il ne-cessario con un occhio al portafoglio e uno all’am-biente. E, soprattutto, occorre una robusta dose di buon senso, che va seguito anche quando si torna a casa.

Fare la spesa in modo ragionatoImpariamo a fare una spesa ragionata, ad esempio sulla base di una lista preparata a casa. Dovremmo calcolare anche l’inquinamento che possiamo provocare con gli spostamenti casa-su-permercato. Si stima che una famiglia vada a fare la spesa 2 o 3 volte alla settimana, con una percor-renza media, tra andata e ritorno, di circa 6 km. Il risparmio stimato in un anno calcolato su una spesa media di 600 euro è di circa 180 euro e 280 kg di CO2 equivalente.

Teniamo d’occhio le scadenze, le offerte e le conservazioniFacciamo la spesa con criterio, senza farci troppo condizionare dalle offerte e partendo da casa con una idea già chiara di cosa comprare.Stiamo attenti alle scadenze, teniamo conto che la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro il...” ha qualche giorno di comporto, mentre se manca il “preferibilmente” la scadenza è tassativa. Questa dicitura è obbligatoria su tutti i prodotti rapidamente deperibili come latte e prodotti lat-tieri freschi, formaggi freschi, pasta fresca, carni fresche, prodotti della pesca e dell’acquacoltura freschi.Occhio alla conservazione in frigo: una buona re-gola è “first in, first out” cioè “dentro per primo, fuori per primo”, ossia tirare fuori e consumare in-nanzitutto gli alimenti che sono stati riposti per primi nel frigo, quelli “più vecchi”. Questo sistema, banale, aiuta a consumare i prodotti alimentari più vicini alla scadenza e a ridurre la quantità di cibo che si butterà.Il risparmio stimato in un anno, calcolato su una spesa media di 600 euro, è di circa 110 euro e 265 kg di CO2 equivalente.

Il frigorifero e la prudenzaIl frigo è un elettrodomestico molto utile, ma a vol-te può nascondere delle insidie, soprattutto quan-

Page 15: GUIDA ALL’ECOLOGIA QUOTIDIANA · all’ecologia quotidiana”, arricchita dalla straordinaria creatività di Makkox. Uno strumento utile per consentirci di esercitare, misurandone

15

Consumo sostenibile

do vi collochiamo frutta e verdura insieme non preoccupandoci del loro diverso stadio di matura-zione: è meglio invece conservare nello scomparti-mento in basso la verdura e fuori dal frigo la frutta.È bene sapere che alcuni prodotti ortofrutticoli (ad esempio mele, pere, banane, angurie, meloni, pe-sche, albicocche, prugne, fichi e pomodori) tendo-no a sprigionare in modo naturale l’etilene, una so-stanza che ha l’effetto di accelerare la maturazione degli altri frutti.Il posto migliore per conservare la carne e il pescefreschi, in un frigorifero tradizionale, è il punto piùfreddo: la mensola più bassa, sopra il cassetto perle verdure (+2/4 °C). Se non si è certi di consumar-li in breve tempo, è meglio congelare questi pro-dotti da subito.I prodotti caseari, gli affettati, le torte fresche e i prodotti contrassegnati con la scritta “dopo l’aper-tura conservare in frigorifero” sono invece da posi-zionare sulle mensole centrali (+5/6 °C) e su quellapiù alta (+8 °C).

Gli scompartimenti o le mensole che si trovano all’interno dello sportello sono i punti più caldi delfrigorifero (+10/15 °C), e vanno quindi destinati alle bibite.Inoltre, occorre fare attenzione allo sportello: se viene aperto di frequente, il frigo non riesce a man-tenere una temperatura costante, aumentando i consumi ma anche il rischio di una cattiva conser-vazione degli alimenti.Il risparmio stimato in un anno (calcolato su una spesa media di 600 euro) è di circa 115 euro e 212 kg di CO2 equivalente.

Page 16: GUIDA ALL’ECOLOGIA QUOTIDIANA · all’ecologia quotidiana”, arricchita dalla straordinaria creatività di Makkox. Uno strumento utile per consentirci di esercitare, misurandone

16

Consumo sostenibile

3IN BREVE: GLI AVANZI PREZIOSI

Ogni volta che buttiamo nei rifiuti del cibo avanza-to, stiamo gettando l’energia, il tempo, le risorse, il denaro che sono serviti per produrli. E in più creia-mo rifiuti. Nel 2017 in Italia sono stati sprecati 2,2 milioni di tonnellate di cibo all’anno, pari a circa di 8,5 miliardi di euro (lo 0,6% del Pil), equivalenti a circa 35-40 kg a per sona di avanzi non riutilizzati e alimenti scaduti o andati a male. Utilizzando alcu-ne ricette antispreco, come la tradizionale pappa al pomodoro, ma anche polpette o hamburger realiz-zati con gli avanzi di cucina (carne, pesce o verdu-re), possiamo risparmiare non solo denaro, ma an-che risorse preziose.Il risparmio stimato in un anno è di circa 180 euro e 310 kg di CO2 equivalente.

QUANDO LE ECCEDENZE ALIMENTARI VANNO A BUON FINE

“Buon Fine” è il progetto nazionale delle coopera-tive di consumo per la donazione solidale delle ec-cedenze alimentari. Partito nel 2003, ha finalità di contrasto alla povertà e tutela ambientale.Le cooperative nel 2017 hanno donato oltre 33 mi-lioni di euro di prodotti alimentari, pari a oltre 7.000 tonnellate di cibo e a più di 8 milioni di pasti equivalenti, a 930 associazioni di volontariato.I prodotti destinati al “Buon Fine”, perfettamente integri dal punto di vista nutrizionale e igienico, ma ritirati dalla vendita perché non più conformi agli standard di qualità e servizio, sono raccolti e con-servati in base a precise Linee Guida, affinché pos-sano essere ceduti a titolo gratuito a organizzazio-ni no profit attive nel sociale che li utilizzano per realizzare pasti o pacchi spesa.

Unicoop Firenze dal 2007 ha affiancato al recupe-ro di generi alimentari industriali e non alimentari quello dei prodotti freschi e freschissimi (prossimi alla scadenza, ma ancora validi) da destinare alle mense solidali.

Dal 2013 è partito in alcuni punti vendita il proget-to della cessione di prodotti cotti del reparto ga-stronomia e rosticceria con l’obiettivo di destinare alcuni di questi alimenti, quelli più facilmente rige-nerabili, come lasagne, cannelloni, pollo e verdure cotte, alle associazioni di volontariato, che le utiliz-zano per i pasti nelle mense aperte alle persone bisognose del territorio.

Ad oggi la tipologia dei prodotti raccolti spazia da-gli alimentari duri (come scatolame, salse, bibite...) ai freschi e freschissimi, come carni (soprattutto avicunicole), ortofrutta, salumi e latticini a libero servizio fino a quelli della forneria e della gastrono-mia e rosticceria.

Nel 2017 il progetto ha coinvolto 80 negozi Unico-op Firenze e sono stati donati prodotti per un va-lore di 2.168.332 euro, di cui 224mila euro di pro-dotti dai reparti rosticceria e gastronomia.

PAPPA AL POMODORO (x 4 persone)

800 g di pomodori maturi, 400 g di pane raffermo, 10 foglie di basilico, 1 spicchio d’aglio, 1/4 di cipolla bianca tritata, 2 bicchieri di brodo vegetale, olio extravergine d’oliva, sale e pepe.

In una pentola antiaderente disponete il pane ta-gliato a fette sottili e cospargete con i pomodori passati, la cipolla e l’olio extravergine di oliva. Ag-giungete 2 bicchieri di brodo vegetale caldo e fate cuocere per circa 25-30 minuti, mescolando di tanto in tanto. Unite le foglie di basilico a pez-zetti, sale, pepe e servite la pappa ben calda.

POLPETTE DI CARNE (x 4 persone)

400 g di avanzi di carne cotta (pollo, tacchino, vitello), 40 g di pane, 30 ml di latte parzialmente scremato, 2 uova, 30 g di Parmigiano Reggiano, 50 g di prezzemolo, pangrattato, olio extravergine di oliva, sale e pepe.

Macinate la carne e impastatela con il pane prece-dentemente ammollato nel latte, le uova, il parmi-giano grattugiato, il prezzemolo tritato, sale e pepe. Formate delle palline, schiacciandole un poco e rivestitele con una lieve impanatura di pangrattato. Rosolate in padella con olio caldo per 10 minuti, oppure cuocete in forno preriscal-dato a 180 °C per 15 minuti.

Page 17: GUIDA ALL’ECOLOGIA QUOTIDIANA · all’ecologia quotidiana”, arricchita dalla straordinaria creatività di Makkox. Uno strumento utile per consentirci di esercitare, misurandone

17

Risparmiare energia

CONSIGLI SOSTENIBILI

Impariamo a risparmiare energiaIn casa l’illuminazione e l’uso delle apparecchiature elettroniche sono in buona parte responsabili dei consumi in bolletta; ecco quindi qualche consiglio utile. In fase di acquisito di un elettrodomestico, è bene preferire quelli di classe energetica più alta (in-dicati in etichetta con A+, A++ o A+++), ma è impor-tante anche tenere sotto controllo il loro consumo.Per farlo può essere utile, oltre a una lettura attentadelle bollette, il misuratore di consumo elettrico o di energia, un piccolo dispositivo che si può appli-care direttamente alla presa e registra il consumo dell’apparecchio cui è collegato.Uno dei consumi “nascosti” nelle nostre case è legato agli stand by, la “lucina rossa” degli apparecchi in pausa (e non spenti): stando ai regolamenti europei non dovrebbero assorbire più di 3 watt. Lo stand by incide sulla bolletta più di quanto pensiamo: spe-gnendo completamente gli apparecchi possiamo ri-durre di circa il 10% il consumo di energia elettrica.Il risparmio stimato in un anno è di circa 56 euro e 200 kg di CO2 equivalente.

Utilizziamo lavatrici a pieno carico Per la lavatrice, il maggior consumo di energia arri-va dal riscaldamento dell’acqua, quindi è bene pre-ferire lavaggi a pieno carico con programmi che non superino i 40 °C, già efficaci per rimuovere lo sporco con i detersivi in commercio.Il risparmio stimato in un anno è di circa 8 euro e 31 kg di CO2 equivalente.

In casa, meglio un grado in menoLa temperatura ottimale in casa è 26-28 °C in esta-te e 19-20 °C in inverno. Ogni grado in meno con-sente un risparmio di circa il 7% sulle spese di ri-scaldamento.Il risparmio stimato in un anno è di circa 50-60 euro e 280 kg di CO2 equivalente.

Misura e sii consapevole di quanto consumi

LE ETICHETTE ENERGETICHE

Le classi energetiche, più propriamente detteclassi di consumo energetico, sono un siste-ma di classificazione degli elettrodomestici basato sul livello di efficienza. Le diverse clas-si sono indicate con le prime sette lettere dell’alfabeto, dove la G è la più energivora e la A è la migliore, con 3 classi super efficienti: A+, A++ e A+++. Da tempo l’Europa impone di specificare la classe energetica per ogni elettrodomestico con apposite etichette. Le classi energetiche sono rappresentate come una scala composta da sette frecce colorate: dal verde (miglior ef-ficienza), al giallo, al rosso (minor efficienza).Oltre alla classe energetica, le etichette indica-no il consumo annuo in KW. Per i frigoriferi sono inoltre indicate la capienza e la rumorosità.L’etichetta delle lavatrici indica inoltre la qua-lità del lavaggio, l’efficacia dell’asciugatura, il consumo di acqua in litri (per ogni ciclo di la-vaggio) e la rumorosità.

RISPARMIARE ENERGIA3

Page 18: GUIDA ALL’ECOLOGIA QUOTIDIANA · all’ecologia quotidiana”, arricchita dalla straordinaria creatività di Makkox. Uno strumento utile per consentirci di esercitare, misurandone

18

Muoversi bene

MUOVERSI BENE4

IL GUSTO DEL CAMMINARE

Riscopriamo una delle arti più antiche e salutari della storia: il camminare. Per Unicoop Firenze raf-forzare la promozione della salute, in particolare attraverso iniziative per l’educazione e la promo-zione di una corretta alimentazione e di un corretto stile di vita, significa privilegiare l’aspetto del cam-

minare come attività motoria. Per questo le sezioni soci Unicoop Firenze organizzano camminate aperte a tutti sui temi della salute, dell’arte, della cultura, dell’ambiente. Info: www.coopfirenze.it

Usiamo le gambe e non l’ascensoreIl consumo energetico medio di un ascensore rap-presenta circa il 5% del consumo elettrico comples-sivo di un edificio adibito a uffici. Considerando il consumo medio di 10 kWh a corsa, e un utilizzo me-dio di 4 corse al giorno, evitare l’utilizzo dell’ascen-sore per tratte da due piani comporta un risparmio energetico di circa 20 kWh all’anno pro capite, e quindi evita l’emissione di 10 kg di CO2. Questo equi-vale a piantare un nuovo albero ogni 2 anni. E poi, utilizzare le scale comporterà indubbi giovamenti alla salute, consumando 5 chilocalorie al minuto.Il risparmio stimato in un anno è di circa 4 euro e 10 kg di CO2 equivalente.

Incontriamoci come una voltaCon l’avvento della tecnologia e dei nuovi modi di comunicare, sempre più spesso la nostra vita sociale si sviluppa su piattaforme multimediali, limitando le interazioni umane dal vivo. Insomma, l’avvento dei social network e degli smartphone da un lato ha fa-vorito le comunicazioni, ma dall’altro ci ha resi sem-pre più pigri. Scegliamo almeno 2 volte a settimana di andare a trovare un amico, che abiti nel raggio di massimo 2 km, a piedi o in bici, invece di accendere il PC o utilizzare lo smartphone (per circa 2 ore).Il risparmio stimato in un anno è di circa 25 euro e 60 kg di CO2 equivalente.

Le camminate di Unicoop Firenze: a piedi è meglio!

Page 19: GUIDA ALL’ECOLOGIA QUOTIDIANA · all’ecologia quotidiana”, arricchita dalla straordinaria creatività di Makkox. Uno strumento utile per consentirci di esercitare, misurandone

19

Muoversi bene

MEZZI PUBBLICI E MOBILITÀ SOSTENIBILE

Utilizziamo di più i mezzi pubblici La maggior parte degli italiani si sposta con mezzi propri, soprattutto in auto, anche se è di gran lun-ga quello meno efficiente e con i maggiori impatti negativi sull’ambiente e la salute, a causa dello smog. Basti pensare che ogni automobile in circo-lazione trasporta in media solo 1,2 passeggeri. I benefici di spostarsi con i mezzi pubblici non ri-guardano solo la diminuzione delle emissioni, ma anche la diminuzione del traffico e il miglioramen-to delle condizioni di vita. Inoltre, con la diminuzione di spese fisse per il car-burante, il bollo e la manutenzione, sostituendole con un abbonamento annuale ai mezzi pubblici, si otterrebbe un ottimo risparmio. Anche in termini economici.Il risparmio stimato in un anno è di circa 500 euro e 850 kg di CO2 equivalente.

Punti Coop per chi compra gli abbonamentiUnicoop Firenze premia chi preferisce i mezzi pub-blici e con la promozione Tutti a bordo, nel perio-do di rinnovo degli abbonamenti – settembre, ot-tobre – premia chi acquista gli abbonamenti nei punti vendita Coop.Fi. La promozione è valida per la maggior parte degli abbonamenti nelle 7 provin-ce dove opera Unicoop Firenze.

Scegliamo auto elettriche e condiviseLe auto elettriche sono senza dubbio il futuro. Hanno molti vantaggi rispetto alle auto a combu-stione: la manutenzione ordinaria e straordinaria è meno costosa; i costi di rifornimento sono notevol-mente ridotti (il costo dell’energia è molto inferiore rispetto a quello dei carburanti); offrono l’esenzio-ne dal bollo auto per i primi anni oltre alla possibi-lità di avere la copertura assicurativa (RC auto) scontata del 50%. Un’altra soluzione economica e sostenibile è l’auto condivisa (car sharing), un servizio di mobilità ur-bana che permette agli utenti di utilizzare un vei-colo su prenotazione noleggiandolo per un perio-do di tempo breve, che può essere anche di minuti o ore, e pagando in base all’utilizzo effettuato. Ma per i tragitti casa-ufficio può essere utile anche organizzarsi per condividere l’auto con i colleghi (car-pooling o auto di gruppo).

Lo sviluppo della mobilità elettrica è subordinato alla disponibilità di centraline di ricarica. Su que-sto Unicoop Firenze sta facendo la propria parte: dall’inizio del 2019 in alcuni centri commerciali soci e clienti troveranno postazioni di nuova tecnologia che permetteranno la ricarica veloce delle auto elettriche. Entro giugno del 2019 è prevista l’instal-lazione di queste postazioni in oltre 30 strutture commerciali.

Piccoli accorgimenti alla guida Se non possiamo fare a meno di prendere l’auto, sarebbe bene utilizzare qualche piccola astuzia per limitare i consumi. Ecco alcuni esempi:• manteniamo i pneumatici gonfi: meno attrito più

risparmio;• se non li usiamo, evitiamo di viaggiare con i por-

tapacchi montati;• non facciamo girare il motore a vuoto, soprattut-

to quando vogliamo “farlo scaldare”;• evitiamo una guida nervosa, con improvvise ac-

celerazioni e brusche frenate.Il risparmio stimato in un anno è di circa 110 euro e 220 kg di CO2 equivalente.

Page 20: GUIDA ALL’ECOLOGIA QUOTIDIANA · all’ecologia quotidiana”, arricchita dalla straordinaria creatività di Makkox. Uno strumento utile per consentirci di esercitare, misurandone

20

Altri strumenti di “ecologia quotidiana”

ALTRI STRUMENTI DI “ECOLOGIA QUOTIDIANA”5

L’ECOLOGIA IN PRATICA, GIORNO PER GIORNO

• Il sito dedicato alle buone pratiche di ecologia quotidiana “ecologiaquotidiana.it”Dal racconto del progetto “Ecooperare” ai consigli ecosostenibili per la vita di tutti i giorni, dalla casa al tempo libero, uno spazio dedicato alle notizie e agli aggiornamenti, ai progetti e alle iniziative di Unicoop Firenze e Legambiente. Ad accompagnarci nelle buone pratiche ambienta-li i due personaggi creati da Makkox, Ugo il Gufo Druido e Sergio il Gabbiano Lercio.

• Il gioco on line sul sito “ecologiaquotidiana.it”: una corsa infinita alla sostenibilità"Karma e gioca. Ugo il Gufo Druido e Sergio il Gab-biano Lercio alla scoperta della sostenibilità” è il titolo di questo gioco che propone un modo diver-so e divertente per imparare a fare scelte sosteni-bili ogni giorno. Dalla raccolta differenziata alla lot-ta contro lo spreco alimentare, fino al risparmio di energia e alla cura del nostro territorio. In premio utili consigli sostenibili e, per chi termina il gioco, un “certificato di sostenibilità”.

La Tabella della Sostenibilità Quando si fa una stima dei benefici ambientali di un’azione, si parla di CO2 equivalente perché è l’u-nità di misura espressa in chilogrammi utilizzata per misurare il “potenziale di surriscaldamento glo-bale” della Terra. L’anidride carbonica (CO2) è stata scelta come gas

di riferimento per misurare quanto ogni singolo gesto sia responsabile del surriscaldamento della Terra. Per fare un esempio: per produrre 1 kg di plastica (che deriva dal petrolio), la quantità di CO2 equiva-lente emessa è di circa 6 kg. Ciò significa che per creare 1 kg di plastica si immettono nell’atmosfera ben 6 kg di CO2.Ecco, di seguito, una tabella che riassume quanto benessere economico e ambientale (calcolato sul-la base dei consumi medi di una famiglia di 3 per-sone) saremmo in grado di produrre seguendo al-cune buone pratiche che vengono proposte nelle pagine di questa guida all’ecologia quotidiana.

Per saperne di più: sito, gioco e informazioni

Consiglio Risparmio economico

CO2 equivalente non emessa

Buon uso del frigorifero 115 € 212 kg

Basta stand-by 56 € 200 kg

Lavatrici a pieno carico 8 € 31 kg

La casa con un grado in meno

55 € 280 kg

No all’ascensore 4 € 10 kg

Incontri tra amici 25 € 60 kg

Utilizziamo mezzi pubblici

500 € 850 kg

Una guida più accorta 110 € 220 kg

TOTALE 873 €* 1.863 kg*

*In un anno (elaborazione Legambiente).

Page 21: GUIDA ALL’ECOLOGIA QUOTIDIANA · all’ecologia quotidiana”, arricchita dalla straordinaria creatività di Makkox. Uno strumento utile per consentirci di esercitare, misurandone

21

APPENDICE SCIENTIFICA

APPENDICE SCIENTIFICA

AMBIENTE: è un sistema complesso in cui i rap-porti sono concatenati e intrecciati in modo dina-mico. Per comprenderne il funzionamento occorre considerare le connessioni, i rapporti, gli insiemi. Ogni insieme costituisce un sottosistema di un in-sieme più vasto. L’ambiente non è costituito da fe-nomeni naturali soltanto fisici o chimici o biologici: quando è implicato l’uomo è necessario analizzare e valutare anche, ad esempio, gli aspetti psicologi-ci, filosofici e sociali.

ATMOSFERA: guscio gassoso che circonda la su-perficie della Terra e di altri corpi celesti. Si chiama così anche un’unità di pressione uguale alla pres-sione esercitata al livello del mare alla temperatura di 0 °C dall’atmosfera terrestre.

BIODEGRADABILE: si dice di un prodotto o com-posto che può essere completamente scisso e tra-sformato dai batteri in elementi primari e innocui. La biodegradabilità intesa come requisito per i beni di consumo è un concetto relativo e si valuta in percentuale.

BIODIVERSITÀ: varietà della vita in tutte le sue forme e combinazioni, che possiamo schematica-mente dividere in varietà dei geni, delle specie e degli ecosistemi.

BIOSFERA: indica l’involucro esterno alla superfi-cie terrestre, costituito da aria, acqua, suolo e sot-tosuolo (per la profondità di poche decine di me-tri), in cui sussistono le condizioni essenziali alla

vita; per estensione definisce l’insieme delle forme viventi.

CAMBIAMENTI CLIMATICI: in climatologia il termi-ne mutamenti climatici indica le variazioni a livello più o meno globale del clima della Terra, ovvero variazioni a diverse scale spaziali e storico-tempo-

Piccolo glossario: le parole da conoscere

Page 22: GUIDA ALL’ECOLOGIA QUOTIDIANA · all’ecologia quotidiana”, arricchita dalla straordinaria creatività di Makkox. Uno strumento utile per consentirci di esercitare, misurandone

22

APPENDICE SCIENTIFICA

rali di uno o più parametri ambientali e climatici: temperature, precipitazioni, nuvolosità, tempera-ture degli oceani, distribuzione e sviluppo di piante e animali. Fino al secolo scorso i cambiamenti cli-matici erano dovuti a cause naturali ma, per gli ul-timi 150 anni, la comunità scientifica li ritiene dovu-ti all’azione dell’uomo, sotto forma di alterazione dell’effetto serra.

CO2: l’anidride carbonica (nota anche come biossi-do di carbonio o diossido di carbonio) è un ossido acido (anidride) formato da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno. È una sostanza fondamentale nei processi vitali delle piante e de-gli animali. È ritenuta uno dei principali gas serra presenti nell’atmosfera terrestre. È indispensabile per la vita e per la fotosintesi delle piante, ma è anche responsabile dell’aumento dell’effetto serra.

CO2 EQUIVALENTE: è l’unità di misura espressa in chilogrammi utilizzata per misurare il ‘potenziale di surriscaldamento globale’. L’anidride carbonica (CO2) è stata scelta come gas di riferimento per misurare quanto ogni singola azione è responsa-bile del surriscaldamento della Terra. Per fare un esempio: per produrre 1 kg di plastica (che deriva dal petrolio), la quantità di CO2 equivalente emes-sa è di circa 6 kg. Ciò significa che per creare 1 kg di plastica si immettono nell’atmosfera ben 6 kg di CO2.

ECOLOGIA: termine coniato nel 1866 da Ernst Haeckel, che la definì come “totalità delle scienze delle relazioni dell’organismo con l’ambiente, com-prese tutte le condizioni dell’esistenza nella loro accezione più ampia”. Nell’accezione contempora-nea indica lo studio interdisciplinare delle proble-matiche ambientali e la ricerca delle possibili mo-dalità di recupero degli squilibri. Ecologia non è quindi solo protezione della natura o studio dell’in-quinamento. Si occupa fondamentalmente dei rap-porti che legano gli esseri viventi, uomo compreso, all’ambiente che li circonda, e richiede il contributo di molte scienze (geografia, botanica, zoologia, biologia, biochimica, medicina, antropologia ecc.).

ECOLOGIA DOMESTICA: si interessa degli equilibri ecologici e dei rapporti tra casa e abitanti, delle possibili fonti di inquinamento interne e degli in-flussi che i comportamenti domestici determinano sull’ambiente esterno. La casa è un ecosistema ar-

tificiale di piccole dimensioni, per le cui analisi è possibile utilizzare i principi riferibili a un ecosiste-ma naturale.

ECONOMIA CIRCOLARE: è un termine generico per definire un’economia pensata per potersi rige-nerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: biologici, in grado di es-sere reintegrati nella biosfera, e tecnici, destinati a essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera. L’economia circolare è dunque un sistema in cui tutte le attività, a partire dall’estrazione e dalla pro-duzione, sono organizzate in modo che i rifiuti di qualcuno diventino risorse per qualcun altro.

EFFETTO SERRA: è un fenomeno naturale che consiste in un riscaldamento del pianeta per effet-to dell’azione di schermatura operata da alcuni gas presenti in atmosfera, i cosiddetti gas serra. Questi gas agiscono come una vera e propria serra, tratte-nendo un parte delle radiazioni solari che una volta entrate in atmosfera rimbalzano sulla superficie terrestre per tornare nello spazio. È un effetto estremamente utile per la Terra, in quanto permet-te di trattenere il calore necessario allo sviluppo delle forme di vita. Senza questo la temperatura media del pianeta sarebbe di 19 °C sotto lo zero.

ENERGIE ALTERNATIVE: dal 1970 in avanti, quan-do si parlava di energie alternative, si pensava ad energie alternative al petrolio; ora una definizione più vicina alle mutate esigenze socio-ambientali fa restringere il campo alle sole fonti rinnovabili: il sole, il vento, l’energia idraulica, la geotermia, il moto ondoso, le maree, le biomasse (trasformazio-ne dei rifiuti organici e inorganici – con esclusione, cioè del nucleare).

GAS SERRA: sono chiamati gas serra quei gas pre-senti in atmosfera che sono trasparenti alla radia-zione solare in entrata sulla Terra ma riescono a trattenere, in maniera consistente, le radiazioni del-la superficie terrestre, dell’atmosfera e delle nuvo-le. I gas serra possono essere di origine sia natura-le che antropica, e assorbono ed emettono a spe-cifiche lunghezze d’onda nello spettro della radia-zione infrarossa. Questa loro proprietà causa il fe-nomeno noto come effetto serra. Il vapore acqueo (H2O), l’anidride carbonica (CO2), l’ossido di azoto (N2O) e il metano (CH4) sono i gas serra principali nell’atmosfera terrestre.

Page 23: GUIDA ALL’ECOLOGIA QUOTIDIANA · all’ecologia quotidiana”, arricchita dalla straordinaria creatività di Makkox. Uno strumento utile per consentirci di esercitare, misurandone

23

APPENDICE SCIENTIFICA

INQUINAMENTO: presenza di materia o di energia la cui natura, collocazione, quantità, producono ef-fetti indesiderabili sull’ambiente. La contaminazione o l’alterazione di porzioni o aspetti dell’ambiente sempre più numerosi provoca l’accumulo di impuri-tà e minaccia la vita degli organismi viventi. Esisto-no varie forme di inquinamento: dell’aria, dell’acqua, del suolo, acustico, biologico, radioattivo, termico ecc. I sistemi di controllo consistono nelle misura-zioni quantitative e qualitative delle cause e degli effetti dell’inquinamento, in modo da programmare e attuare interventi preventivi e correttivi.

MARINE LITTER: letteralmente “spazzatura mari-na”, è costituita da qualunque materiale o manu-fatto solido persistente di origine antropica, scari-cato deliberatamente o introdotto accidentalmen-te in mare o lungo le coste. Il 95% della marine litter è composto da materie plastiche. Il resto è costitu-ito da metallo, vetro e materiali di altra natura (es. legno). Molte specie marine possono ingerire i de-triti che costituiscono la marine litter, soprattutto il materiale plastico. L’ingestione può avvenire acci-dentalmente, ad esempio durante l’attività preda-toria, o deliberatamente, se il materiale è confuso con le prede naturali (es. la tartaruga che confon-de un sacchetto di plastica con una medusa). Solo nel Mediterraneo un milione di uccelli marini muo-iono ogni anno per conseguenze dovute all’inge-stione di plastica.

QUALITÀ (della vita): concetto che caratterizza il grado e la misura secondo cui i contesti sociali (a livello locale, nazionale, internazionale) offrono ef-fettive possibilità di combinazioni congrue tra gli ambienti fisico, naturale e sociale in vista di una progressiva armonizzazione tra i bisogni dell’uomo e le risorse ambientali.

RESILIENZA: è un concetto che indica la velocità con cui una comunità, o un sistema ecologico, ri-torna al suo stato iniziale dopo essere stata sotto-

posta a una perturbazione che l’ha allontanata da quello stato. Le alterazioni possono essere causate sia da eventi naturali, sia da attività antropiche. So-litamente, la resilienza è direttamente proporzio-nale alla variabilità delle condizioni ambientali e alla frequenza di eventi catastrofici a cui si sono adattati una specie o un insieme di specie.

RIFIUTI: sono oggetti o sostanze di cui vogliamo disfarci, come residui, scarti, oggetti rotti o inutiliz-zabili, prodotti dalle attività domestiche o dai pro-cessi produttivi. In Italia ogni abitante produce cir-ca 1 kg di rifiuti al giorno.I rifiuti si distinguono in:• organici: sono i rifiuti di origine biologica, deriva-

ti dagli animali o dai vegetali;• inorganici: sono i rifiuti non associati al mondo

biologico ma a quello minerale.

STRATO DI OZONO: lo strato di ozono fa parte dell’atmosfera della Terra. Come molte cose, in na-tura, la buona salute di questo strato, che gli con-sente di proteggere uomini, animali e piante dalle radiazioni solari, dipende da un bilancio di sostan-ze chimiche. Purtroppo, il bilancio dello strato di ozono è stato alterato da alcune sostanze chimi-che prodotte dall’uomo, dette CFC, che sottraggo-no all’atmosfera il gas ozono responsabile della costituzione di questo strato.

SVILUPPO SOSTENIBILE: è la forma di sviluppo non economico, ma anche sociale e ambientale, in cui la crescita economica si realizza rispettando i limiti delle possibilità dell’ambiente di mantenersi e rigenerarsi, in modo da poter soddisfare oggi i bi-sogni di tutti i popoli, offrendo la stessa opportuni-tà a chi abiterà sulla Terra dopo di noi. Il concetto di sviluppo sostenibile mette in discussione il fatto che la crescita economica sia fondata solo sull’au-mento della produttività e del reddito, proponen-do nuovi parametri di valutazione: qualità della vita, rispetto per l’ambiente, equità sociale.

Page 24: GUIDA ALL’ECOLOGIA QUOTIDIANA · all’ecologia quotidiana”, arricchita dalla straordinaria creatività di Makkox. Uno strumento utile per consentirci di esercitare, misurandone

“Guida all’ecologia quotidiana”,

la prima guida partecipata

all’ecologia quotidiana d’Italia,

è un progetto di Unicoop Firenze

e Legambiente.

Quattromila cittadini toscani

hanno partecipato

dettando l’indice della guida,

convinti che dai nostri gesti quotidiani

possa arrivare un contributo concreto

per la salvaguardia del pianeta.

Info: www.ecologiaquotidiana.it