Guida ai ibrï sulla riforma ventuno saggi ---lier cali...con punte polemiche. In appendice, il...

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volumi per farsi un'idea su cosa c'e in gioco nella sfida che attende gli italiani il 4 dicembre. Ecco i principali testi usciti a sostegno delle tesi del Si e dei quelli che non si schierano 0 00 Guida ai ibrï sulla riforma ventuno saggi --- lier cali V NI Lo scontro tra le due propagande dice molto. Fa parte del gioco democratico, soprattutto quando la posta politica in palio è alta. Ma quando si parla della Costituzione, la posta è troppo alta per poter- si accontentare della propaganda. Così, davanti a temi tanto complessi quanto rilevanti, i libri torna- no di moda. In alcuni casi scalano le classifiche. É il segno che c'è voglia e bisogno di capire e approfon- dire. Gli storici e i costituzionalisti che li firmano riescono, ognuno dal proprio punto di vista, a chia- rire tanti aspetti della Riforma, del suo contesto e della storia recente della Repubblica. Pubblichia- mo i titoli e le copertine dei numerosi saggi usciti sull'argomento, e ne raccontiamo otto più nel det- taglio. Tre per il Sì, altrettanti per il No e due neu- trali. @RICROOUZIONE RISERVATO

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volumi per farsi un'idea su cosa c'e in gioco nella sfidache attende gli italiani il 4 dicembre. Ecco i principali testi uscitia sostegno delle tesi del Si e dei quelli che non si schierano

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00

Guida ai ibrï sulla riformaventuno saggi ---lier cali

V NI

Lo scontro tra le due propagande dice molto. Faparte del gioco democratico, soprattutto quandola posta politica in palio è alta. Ma quando si parladella Costituzione, la posta è troppo alta per poter-si accontentare della propaganda. Così, davanti atemi tanto complessi quanto rilevanti, i libri torna-no di moda. In alcuni casi scalano le classifiche. É ilsegno che c'è voglia e bisogno di capire e approfon-dire. Gli storici e i costituzionalisti che li firmanoriescono, ognuno dal proprio punto di vista, a chia-rire tanti aspetti della Riforma, del suo contesto edella storia recente della Repubblica. Pubblichia-mo i titoli e le copertine dei numerosi saggi uscitisull'argomento, e ne raccontiamo otto più nel det-taglio. Tre per il Sì, altrettanti per il No e due neu-trali.

@RICROOUZIONE RISERVATO

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Fondamentale decidereprendíamo alla lettera1 padri costituenti

Una democrazia che decida. Arrivarci non significa smen-tire i padri costituenti, al contrario vuol dire prenderli al-la lettera. Così la pensa il costituzionalista Stefano Cec-canti ne La transizione è (quasi) finita (Giappichelli,XXIV-96 pagine,11 euro ), un libro breve ma denso di rife-rimenti al dibattito su sistemi istituzionali e scienza poli-tica. Nella prima parte Italia e Francia sono allo specchio:il passaggio transalpino alla Quinta Repubblica è per l'au-

tore esempio di una transizioneriuscita. Per il nostro Paese, inve-ce, la transizione non è mai fini-ta. Perché? Ceccanti ripercorre ipassaggi del Dopoguerra per di-mostrare che gli stessi costituen-ti si erano posti i problemi che og-gi la Riforma tenta di risolvere. Apartire dalla «irrazionalità delladoppia fiducia». Si parla allora diuna Carta concepita dagli stessiestensori come aperta, come di-mostra la successiva storia deicambiamenti tentati e falliti,compresi quelli subcostituziona-li come le leggi elettorali. Nel li-

bro è argomentato l'elenco degli interventi realizzati osolo ipotizzati, tutti in direzione della decisione a riprovadi quella originaria "incompiutezza". Per il costituzionali-sta la Riforma non è dunque perfetta (non pochi sono ipunti di criticità evidenziati), ma è certamente "ragione-vole". Vale a dire capace di riportare alla fisiologia dina-miche oggi stravolte (anche) dall'eccessivo ricorso ai de-creti e alle deleghe all'esecutivo. Taglio scientifico, macon ampi riferimenti alla vita parlamentare. In chiusura itesti dei nuovi articoli che andremo a votare. In appendi-ce i cambiamenti del sistema di voto con l'Italicum.

NIPRODU<IONERISERVAfA

% t' t perguariredal regno del provvisoriodiventato 1 alib i

Un sistema vissuto da sempre come provvisorio. Tantoda far diventare la provvisorietà un alibi. È il presuppo-sto di Italia, si cambia. Identikit della riforma costitu-zionale (Rubbettino, 201 pagine, 15 euro) che porta lafirma del costituzionalista Giovanni Guzzetta. Dal Re-gno d'Italia e da una "democrazia dei partiti" che si èpresto sovrapposta alla griglia istituzionale, il salto aldopoguerra: coalizioni forzate, trasformismo, bicame-

ralismo "frenante". Un sistemafiglio di uno spirito anomalo,plasmato per scansare la com-petizione e affidarsi invece allacollaborazione. Come nel librodi Ceccanti, il viaggio nell'insta-bilità riparte dall'AssembleaCostituente e prosegue attra-verso i tentativi di accentuarel'aspetto "decidente" della de-mocrazia. Un esempio per tuttila cosiddetta legge truffa di DeGasperi, proprio in quest'ottica"riabilitata". Quasi la metà delsaggio è una spiegazione deimeccanismi previsti dalla rifor-

ma, dagli iter legislativi agli interventi sul Quirinale,con una attenzione particolare alla chiarificazione delgioco di competenze tra Stato e Regioni. Guzzetta nonnasconde la preferenza per il Si ma non rimuove le obie-zioni del No. In alcuni casi le confuta, in altri le registra.Tesi finale: la democrazia smetta di sentirsi transitoriae si definisca in relazione ai cambiamenti nel sistemapolitico. La lingua è scorrevole, dotta ma non speciali-stica. Nelle due appendici l'elenco delle nuove compe-tenze. In chiusura gli articoli della Carta: testo vigentee testo modificato a fronte.

3 RIPROCU?IONE RISER'.'AI A

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"LA COSTITUZIONE SPEZZATA" "PERCHÉ SÌ " "LA COSTITUZIONE VA RIFORMATAT' "CAMBIARE LA COSTITUZIONE?"Andrea Pertici (Lindau) AA.W prefazione di Maria Elena Salvatore Sfrecola (Aracne) Fondazione Astrid (Maggioli)

Boschi (Laterza)

"LIBERIAMO LA POLITICA " 'U CHIAMALA, SE VUOI, REVISIONEV 'PERCHÉ É SAGGIO DIRE NO"Salvatore Vassallo (il Mulino) "SÌ? NO? NOTERELLE DI UN GIURISTA " Saulle Panizza (La Vela) Valerio Onida, Gaetano

Luigi Labruna (Edizioni Quagliariello (Rubbettino)scientifiche italiane)

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Aggiornare ilt testo del'48l 'obiettivo e rendere Confronto (a 1S ) tra due 1® tl

istituzioni 1® 1C1 1 perguardare voto senza pregíudízí

Un libro che invoca una «discussione pacata , perché seciò non avviene perdiamo tutti ». Carmine Donzelli loha affidato alle mani di uno storico, Guido Crainz, e aquelle di un giurista , Carlo Fusaro . Aggiornare la Costi-tuzione. Storia e ragioni di una riforma (Donzelli, 1,98pagine, 16 euro) si propone di far capire cosa andremoa votare smontando l'eccesso di enfasi che ha "seque-strato" la discussione . Un Si con la lettera minuscola,

dunque, e senza punti esclama-tivi. La prima parte, scritta daCrainz, è un compendio di sto-ria della Repubblica, seguendola rotta delle svolte (poche) edei travagli (molti) della no-stra vita istituzionale: dal climadel '47 agli anni Settanta, pas-sando per Craxi, i referendumdi Segni e l'impasse delle bica-merali. Uno strumento di conte-sto che apre la porta alla secon-da parte, firmata Fusaro, dovesi illustrano le ragioni della ri-forma ma, soprattutto, si ri-sponde alle obiezioni sulla legit-

timità e sul merito. In un dettagliato schema di tesi eantitesi il saggio affronta ognuno dei temi in campo,compreso il link con l'Italicum. Altrettanto approfondi-ta, anche con la simulazione di scenari, la parte dedica-ta agli adempimenti successivi: regolamenti parlamen-tari in primis. La valutazione finale è positiva ma senzache ciò comporti alcuna palingenesi; la Carta non cam-bia, ma «si aggiorna». Nessuna palingenesi, solo «istitu-zioni probabilmente più efficienti». Il taglio è scientifi-co ma divulgativo. In appendice il testo vigente con afronte i nuovi articoli.

3 RICftO[JULONE RIíHNATA

La dedica a Vittorio Foa, "costituente senza pregiudizi", rac-chiude il senso di questo breve libro, sintesi per istantanee diun dialogo tra un politico giurista, già presidente della Camerae un presidente emerito della Consulta. Perché No Perché Sì.Due opinioni aconfronto sulreferendumcostituzionale.(Acu-ra di Valeria Fadda, Le Chateau, 84 pagine, 10 euro) è un dialo-go a distanza tra Luciano Violante e Valerio Onida, con unoschema invertito rispetto agli altri testi sul tema. Nella premes-sa un riassunto discorsivo della riforma, poi la parte documen-tale con il testo della Costituzione del 1947 e, a fronte, le modifi-che approvate dal Parlamento. Quindi due interviste gemelle,di dodici domande, sui temi più scottanti della campagna in cor-so. Tra questi, legittimità della riforma, bicameralismo e azio-ne dei governo, legame con l'Italicum, nuovo regionalismo. Pursenza estremismi, i pareri delle due personalità interpellate so-no in alcuni casi opposti. Se per Violante i poteri del governo in realtà si riduco-no, per Onida invece il rischio c'è se si combina la riforma con la legge elettora-le. Sull'Italicum Onida e Violante concordano in parte, pure se le loro conclusio-ni divergono in vista del 4 dicembre. Riassumendo, la scelta del primo poggiasul No per il metodo scelto e, in parte, per 1-inefficacia" delle novità introdotte.Quella dei secondo finisce sul Si in virtù di una valutazione storica degli ultimisettant'anni e della esigenza di restituire funzionalità al sistema.

l9RIVR(ìUULIONE NISFJNATA

V naggi e rischi el dopp ioscenanole evitare le urne

que a macchia di leopardo, inevitabile per una materia tanto vasta econ tante conseguenze di dettaglio spesso intrecciate tra loro. Ciò mal-grado l'autore evidenzia come nel testo ci siano incongruenze ed errori.Non un "omicidio della democrazia", dunque, ma un intervento non pri-vo di rischi di funzionalità. La lingua è scientifica, ma semplificata. Inappendice il testo vigente con a fronte tutti gli interventi di modificaprevisti dal ddl Boschi.

Conoscere per giudicare. Mediando tra una materia com-plessa e i cittadini che si troveranno a giudicarla con un Sio un No. Politicamente neutro fin dall'introduzione, UnaCostituzione migliore? di Emanuele Rossi, docente di Di-ritto costituzionale a Pisa, (Pisa UniversityPress, 286 pa-gine, 12 euro) non è però reticente nel soffermarsi suognuna delle criticità del testo oggetto del referendum.Strutturato per brevi capitoli, il libro si muove dal genera-le al dettaglio, partendo dai temi macro (nuovo Senato,iter legislativi, Titolo V) e provando a sciogliere ognunodegli effetti della Riforma sul funzionamento della mac-china istituzionale. Arrivando talvolta alla conclusioneche vantaggi e rischi potranno anche dipendere dal mo-do con cui saranno interpretate le novità. Nel libro le ra-gioni tecniche del Sì e quelle del No si distribuiscono du

3 RIVROONlIONE RISER.'Ai:

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tit .̀ ,oche rovescia piram idedella cr i

Il giudizio di Gustavo Zagrebelsky è una stroncaturasenza se e senza ma. «Si rovescia la piramide della de-mocrazia» e piuttosto che ad una riforma «siamo da-vanti ad una s-costituzione». Il costituzionalista e presi-dente emerito della Consulta ha scelto per la prima par-te di Loro diranno, noi diciamo. Vademecum sulle ri-forme istituzionali (Laterza, 145 pagine, 10 euro) unoschema "a specchio": ad ogni affermazione dei fautoridel Sì corrisponde un "noi diciamo" che illustra il puntodi vista di chi dirà No. Sono quindici schemi di confuta-zione, dalla governabilità allalegittimità, dalle accuse di con-servatorismo alla velocizzazio-ne del processo legislativo. Poi,un documento: la lettera del2014 alla ministra Boschi con laquale il professore illustra lesue idee sul testo. È qui, e poinel vademecum vero e proprio,che il libro di Zagrebelsky (scrit-to con Francesco Pallante) en-tra nel dettaglio, esponendo lacontrarietà all'impianto e avan-zando proposte alternative inparticolare sul Senato, secondol'autore costituzionalmente svi-lito. Altrettanta attenzione ai meccanismi di rapportotra le due Camere e al rischio di conflitti, fino al legameintrinseco con la legge elettorale. Un quadro che portaZagrebelsky a definire la riforma come l'arroccamentodi un «sistema che si chiude in se stesso», sempre me-no partecipato e squilibrato sull'esecutivo. Il registro ècolto ma la lingua evita specialismi. Il taglio è diretto,con punte polemiche. In appendice, il testo vigente del-la Carta con a fronte le modifiche,

Una Caita c:, i smontatafen-níamo la sudd itanzadella pol itica alla finanza

La riforma di un sistema politico sottomesso alla fi-nanza globale. Un processo di degrado che solo di-fendendo la sostanza della Carta si può contrasta-re. Già nella premessa il libro di Salvatore Settis Co-stituzione! Perché attuarla è meglio che cambiarla(Einaudi, 317 pagine, 19 euro) disegna il perime-tro: al cambiamento, anzi allo "smantellamento"della Carta, va contrapposta la sua piena attuazio-ne. Il volume è in larga parte una raccolta (conte-stualizzata) degli interventi e degli articoli dellostorico dell'arte da sempreimpegnato sui temi civili. Laforbice temporale è quella de s ra% r., r n s ,gli ultimi cinque anni. Le te-state sono Repubblica, L'E-spresso, 11 Sole 24ore, Left.L'insieme va a comporre un li-bro dal forte taglio politico,che fa discendere dall'azionedei recenti governi quelleche per l'autore sono le smen-tite dello spirito e della lette-ra della Costituzione. UnaLegge che è "bene comune",e la cui seconda parte è inti-mamente collegata alla pri-ma. Dalla scuola al lavoro, fino ai beni culturali, ilvo-lume vuole così "agganciare" gli articoli della Cartaal loro vissuto, anzi non vissuto, alla realtà della no-stra vita democratica. Per un No che significa faredella Carta ii presupposto di una nuova autonomiadella politica. Il linguaggio è colto ma agile. Doppiaappendice: il testo della Costituzione con le modifi-che del passato e quello vigente con a fronte i cam-biamenti del 2016.

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Tropp í d íìíttí negatí.è tempo 1 ampl íarela rappresentanza

Rovesciare la prospettiva "ipermaggioritaria". E imboc-care una via che tuteli e ampli la rappresentanza. t que-sta la tesi di Democrazia e Costituzione. Perché dire noalla riforma Boschi e costruire una politica costituzio-nale (Castelvecchi, 87 pagine,12,12,50 euro) di Stefano Ro-dotà, saggio breve nel quale il giurista fa discendere ilNo alla Riforma dalla riflessione sui diritti - negati o ri-mossi - che invece una nuova "politica costituzionale"dovrebbe promuovere. Nel Pantheon delle citazioni,Proudhon, Arendt, Bauman e Calvino indicano un per-corso di avvicinamento al temaoggetto del referendum: si par-te dal rapporto tra democraziae morale, si continua sul temadell'oligarchia per giungere al-la narrazione che le classi diri-genti fanno della storia italiana.Costituzione compresa. Ecco al-lora la difesa del compromessocostituente del'47, inteso comemetodo che, appunto, vive perla sua capacità di tener contodelle diverse istanze di rappre-sentanza. E poi la risposta a chi,secondo Rodotà strumental-mente, invoca il caos in caso dibocciatura del quesito. Infine, il cuore del saggio sul me-rito delle modifiche. Che l'autore definisce "pasticcia-te" ma soprattutto squilibrate in direzione di un "domi-nio del governo". Inevitabile, vista la centralità del no-do rappresentanza, il nesso tra riforma e Italicum, dovela questione non è la fine del bicameralismo ma la conte-stuale riduzione del pluralismo nella Camera. Il linguag-gio è discorsivo. Non mancano spigoli polemici. In codaal libro una sintesi del ddl Boschi e il testo integrale.

U RIVROOU>JONE RISENVAIl.

"COME CAMBIA LA COSTITUZIONET'Mari lisa D'Amico, GiuseppeArconzo, Stefania Leone (Giappicheli

"PERCHÉ NO"Marco Travaglio, Silvia Truzzi(PaperFIRST)

"10 DICO NO"Livio Pepi no,Tomaso Montanari,Luigi Ciotti, Alessandra Algosti no(Edizioni Gruppo Abele)

"LA RIFORMA COSTITUZIONALE"Enrico Gaudenzi Si rotti(Primicieri)

"NO POSITIVO"Gianfranco Pasquino (Epoké)