Guida agli itinerari culturali, naturalistici ed enogastronomici del Gal Murgia Più

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Itinerari culturali, naturalistici ed enogastronomici Canosa di Puglia // Gravina in Puglia // Minervino Murge // Poggiorsini // Ruvo di Puglia // Spinazzola

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Itinerari culturali, naturalistici ed enogastronomiciCanosa di Puglia // Gravina in Puglia // Minervino Murge // Poggiorsini // Ruvo di Puglia // Spinazzola

© 2014 Murgia Più s.c.a.r.l.Realizzazione a cura de Il Grillo Editore Soc. Coop., Gravina in Puglia (BA)[email protected] – www.ilgrilloeditore.it

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Il Grillo Editore rimane a disposizione di altri eventuali aventi diritto che non è stato possibile identificare e contattare.

Si ringraziano: la Pro Loco di Ruvo, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Minervino e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Canosa.

Comune di Canosa di Puglia

Comune di Gravina in Puglia

Comune diMinervino Murge

Comune diPoggiorsini

Comune diRuvo di Puglia

Comune diSpinazzola

Comune di Canosa di Puglia

Comune di Gravina in Puglia Minervino Murge

Cosa è il galGal significa Gruppo di Azione Locale. Tre parole che insieme danno il senso della missione che l’Unione Europea ha affidato a questi organismi, nati per aiutare il territorio a crescere attraverso i fondi europei e secondo i dettami della “nuova ruralità”. L’approccio è dal basso ed è per questo che ciascun Gal elabora un proprio PSL (Piano di Sviluppo Locale), teso a creare sinergie e partnership con tutti gli attori locali (imprenditori, istituzioni, associazioni e altri Gal) per rilanciare turismo, impresa, ruralità, enogastronomia, storia, cultura e tradizione.

Il Gal Murgia PiùIl Gal Murgia Più s.c. a r. l. è uno dei 25 Gal presenti in Puglia. Nasce nel 2003 e ha tra i scuoi scopi statutari la promozione di uno sviluppo innovativo, integrato e sostenibile del territorio rurale del comprensorio murgiano. Costituito da oltre 100 soci, tra pubblici e privati, il Gal ha sede a Spinazzola ed esercita oggi il suo raggio di azione nei comuni di Canosa di Puglia, Gravina in Puglia, Minervino Murge, Poggiorsini, Ruvo di Puglia e Spinazzola, coprendo così un territorio di 1.237 km2 ed una popolazione di circa 117.850 abitanti.

Cosa è stato finanziato Tra le sue azioni, il Gal annovera il finanziamento in favore di progetti di investimento in agriturismi, affittacamere, imprese artigiane, masserie didattiche, servizi alla popolazione locale, riqualificazione del patrimonio storico-architettonico, formazione del capitale umano del territorio. Inoltre, il Gal sta realizzando un Centro del Gusto con sede a Spinazzola, punti di informazione turistica e promozione

di prodotti tipici in ciascuno degli altri Comuni del Gal, una rete di sentieri per la fruizione dei luoghi di maggior interesse. Il Gal punta inoltre a promuovere il territorio e gli operatori economici, attraverso progetti di cooperazione transnazionale e l’organizzazione di altre attività promozionali. Nella sola programmazione 2007-2013 sono stati ammessi a finanziamento oltre 300 progetti, investendo nel territorio oltre 12,8 milioni di euro.

Chi può rivolgersi al GalAl centro dell’attività del Gal c’è il territorio, che va ascoltato, interpretato e valorizzato. Operatori, aziende, enti pubblici e singoli cittadini possono rivolgersi al Gal per formulare idee progettuali, evidenziare criticità e così contribuire a diventare promotori dello sviluppo locale.

Murgia Più – Società consortile a.r.l.Piazza Cesare Battisti, 4 – 76014 Spinazzola (Bt)

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11. Gravina

Architettura, Arte e ArcheologiaCanosa // L’importanza di questa città

nei tempi antichi è legata all’Impero Ro-mano. Già fiorente città dauna a partire dal VII secolo a.C., Canosa fu considerata punto strategico di retroguardia delle Sali-ne e avamposto dell’Impero. Del glorioso periodo imperiale sono testimonianza i re-perti e i vasi ospitati oggi in numerosi mu-sei importanti e collezioni private nel mon-do. Le maggiori attrattive della città sono il Parco Archeologico di San Giovanni; la Torre Casieri, che rientra nella tipologia delle tombe a dado; il complesso ipogeo Lagrasta, il più grande nel Sud Italia, scava-to interamente nella calcarenite; l’ipogeo

del Cerbero; l’ipogeo dell’Oplita; le terme romane note come Terme Lomuscio. Il Museo Civico Archeologico, fondato nel 1934 e situato nel Palazzo Casieri, ospita soprattutto materiale archeologico, cera-mica locale risalente al periodo tra VI e II sec. a.C. (in particolare i celebri vasi dipinti a colori vivaci e ritrovati nella Tomba degli Ori), ceramica medievale e una raccolta numismatica.

Gravina // Gravina era abitata già dal Paleolitico. La città subì la colonizzazione peuceta, greca e romana. Numerose le sue attrattive. Il Castello federiciano fu costru-

ito grazie a Federico II per difendere la città e come maniero di caccia, ma fu di-strutto da un violento nubifragio nel 1687; la Biblioteca Finya è una delle più antiche biblioteche esistenti in Puglia, fondata nel 1686; il bastione medioevale, testimonian-za di ciò che rimane delle antiche mura medievali che recinsero la città durante i conflitti nel IX secolo; il Palazzo Ducale, meglio conosciuto come Palazzo del Prin-cipe, ultima residenza degli Orsini. Il palaz-zo, con la sua mole architettonica, mostra quale sia stato il peso della famiglia feudale nella città. Fuori dall’abitato si sviluppa la parte archeologica: il “Padre eterno” con le

sue numerose grotte e le cosiddette “Tom-be dei guerrieri”; l’interessante “Botroma-gno”, con sepolture nelle quali sono stati ritrovati vasi, ceramiche, corredi funerari, custoditi presso il Museo “Pomarici Santo-masi”. Qui si trovano anche i meravigliosi affreschi estratti dalla cripta rurale di San Vito Vecchio, una Pinacoteca, diverse mo-stre e una raccolta di monete.

Minervino // Dai ritrovamenti sul terri-torio si evince che l’origine di Minervino risale a 2000 anni a.C. Fu fondata dalle popolazioni japige e successivamente ven-ne colonizzata dai Romani. Secondo una

leggenda fu fondata nel 216 a.C. da alcuni legionari romani scampati alla battaglia di Canne. Il centro storico è un’area medio-evale chiamata Scesciola dove si può am-mirare uno scenario suggestivo. Pregevoli e numerosi i palazzi di Minervino: Palazzo Baronale, Palazzo Tedeschi con la Colon-na di San Michele, Palazzo Brandi, Palaz-zo Cristiani, Palazzo Corsi e Casa De Deo. Lungo via Dante si erge un’antica torre campanaria, detta l’Orologio vecchio, con lo stemma della famiglia Del Balzo. Il Ca-stello è oggi la sede del Municipio. Dal cor-tile si accede alla parte più antica, costruita nell’XI secolo. Da non perdere all’interno

la recente rassegna archeologica che espo-ne i più significativi reperti archeologici re-cuperati a Minervino che hanno permesso l’individuazione di un insediamento dauno frequentato dall’VIII al III sec. a.C. Il faro è un monumento eretto nel 1932 ad esalta-zione del fascismo e dei suoi caduti.

Poggiorsini // I ritrovamenti archeo-logici presso i più antichi insediamenti di Grottelline e Castel Garagnone attestano che il territorio di Poggiorsini fu popolato sin dal Paleolitico antico, anche grazie alla presenza di sorgenti d’acqua che ancora scaturiscono nelle sue prossimità. Grottel-

2. Minervino

line è un importante insediamento preisto-rico. Ancora oggi si possono leggere i segni della remotissima presenza umana: tombe, graffiti, percorsi viari, canalizzazione del-le acque. A 5 km da Poggiorsini sorgeva il Castello del Garagnone. L’importanza del castello derivava dalla sua posizione pri-vilegiata formando un sistema efficace di controllo e di difesa. In più occasioni il Ga-ragnone è citato come castello di Federico II. Fu distrutto dal terremoto del 1731. A partire dal 1609 l’area divenne di proprietà privata degli Orsini, duchi di Gravina, col nome di Poggio degli Orsini. Nel Borgo An-tico la costruzione del casale fu voluta dal

duca Michele Antonio Orsini per pastori e braccianti in cerca di occupazione o dimo-ra. Gli Orsini fecero costruire il Palazzo Du-cale e la chiesa dedicata a Maria Santissima dei Sette Dolori con annessi cimitero, mo-lino, forno, mattatoio. Da quel momento, intorno al palazzo sorsero varie costruzioni più modeste.

Ruvo // Abbiamo le prime tracce di una reale esistenza di Ruvo nell’Età del bronzo. Nell’VI secolo a.C. la civiltà iapigia assunse sempre più la forma di tre culture simili ma anche distante in alcuni tratti: messapica (l’attuale Salento), peuceta (attuale Terra

di Bari) e daunia (attuale Foggia). I terri-tori della Peucezia e della Messapia furono influenzati dai costumi e dalle tradizioni culturali greche. Ruvo divenne una città economicamente fiorente grazie alle sue botteghe di gioiellieri, alle industrie di ce-ramica e ai contatti commerciali diretti con la Grecia; sia gli oggetti in metallo che in bronzo, scoperti nelle tombe, sia le monete d’argento e oro testimoniano il benessere economico di Ruvo sin dal IV secolo a.C. In questo periodo ci fu un considerevole aumento di importazioni di vasi da Atene. Nel Museo Archeologico Nazionale Jatta la collezione è costituita da vasi e da prodot-

3. Poggiorsini_Castello del Garagnone

ti della ceramica locale. Altra attrattiva è il Castello, situato nella parte antica della città e probabilmente risalente al periodo normanno, presidio di accesso alla città.

Spinazzola // Ha origine nel secolo III a.C. in corrispondenza di una statio romana sulla Via Appia. Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente fu preda dei barbari e sede della lunga guerra tra Bizantini e Goti. Intorno al 1100, i Templari costruirono il primo Ospedale della Puglia per curare i cavalieri feriti provenienti dalle Crociate, oggi in stato di semiabbandono. Dopo le in-vasioni dei Saraceni, i principi beneventani

e Lodovico II di Lotario fecero costruire il Castello di Spinazzola. Con il tempo il Ca-stello fu abbandonato e negli anni Trenta demolito. Si conservano qui alcuni resti d’una cinta muraria medioevale e l’antica chiesa madre di San Pietro Apostolo. Pres-so Spinazzola si trovano anche i ruderi del Castello normanno e l’Epitaffio, manufatto storico realizzato nel 1631 per ricordare il vecchio “Tratturo Regio Melfi-Castellaneta”.

Canosa // The importance of this city dur-ing ancient times is connected with Roman Empire. A former flourishing Daunian city from VII century BC, Canosa was considered as a strategic point of rearguard for Salt Works and an Empire outpost. Glorious Empire age is testified by the Canosa finds and vases host-ed today in many important museums and private collections over the world. Among the most important sightseeing of the city there are the Archaeological Park of St. Giovanni; the Casieri Tower, a cube tomb; the Lagrasta Fu-nerary Hypogei, the largest in the Southern Italy, dug into the limestone; the Hypogeum of the Cerbero; the Hypogeum of the Oplita;

35. Ruvo_Resti del Castello4. Spinazzola_ Borgo

the thermal baths known as Lomuscio Ther-mal Baths. The Civic Archaeological Muse-um, founded in 1934 and placed in Palazzo Casieri, hosts archeological material, local ce-ramic dated back to the period between VI and II century BC (particularly the famous vases painted with bright colours and found in the Tomb of the Golds), Medieval ceramic and a coin collection.

Gravina // Gravina was populated since the Paleolithic age. The city was colonized by Peuceti, Greeks and Romans. You can visit here a lot of sightseeing. The castle was ordered by Frederick II to defend the city and as a hunting

lodge, but it was destroyed in 1687 by a vio-lent cloudburst; the Finya Library is one of the oldest libraries in Apulia, founded in 1686; the Medieval bastion, remain of the old Medi-eval walls which enclosed the town during the conflicts in the IX century; the Ducal Palace, known as The Prince Palace, the last Orsini’s residence. This building, with its great archi-tectural size, shows the weight this feudal fami-ly had in the town. Outside the city, there is the archaeological area: “Padre Eterno” with its numerous caves and the so-called “Warriors’ tombs”; the interesting “Botromagno”, with a lot of tombs full of many vases, pottery and grave goods hosted in the Museum “Pomarici

Santomasi”. Here there are also the marvelous frescoes from the rural crypt of San Vito Vec-chio in addition to the Art Gallery, numerous exhibits and a coin collection.

Minervino // Thanks to the finds in this territory, we know that the origin of Minervi-no dates back to 2000 years b.C., founded by Japigian population and then colonized by Ro-mans. According to a legend, it was founded in 216 b.C. by Roman legionaries who escaped the battle in Canne. The old town is a Medi-eval area called “la Scesciola” where you can admire a suggestive scenery. There are a lot of valuable palaces in the town: Palazzo Baron-

6. Gravina_Castello Svevo 7. Poggiorsini_ Borgo Antico

ale, Palazzo Tedeschi with the St. Michael’s column, Palazzo Brandi, Palazzo Cristiani, Palazzo Corsi and Casa De Deo. A beautiful tower rises in via Dante called the Old Clock Tower with the Del Balzo’s coat of arms. The Castle is today the seat of the town hall. Its courtyard leads to the most ancient part of the castle built in the XI century. Inside you can find an archaeological exposition which shows the most important historical and archaeologi-cal relics found in this area which documented the pre-existent location of a Daunian settle-ment between the VIII and III century b.C. The lighthouse is a monument built in 1932 to ex-alt the Fascism and its deads.

Poggiorsini // The archeological remains found in the old settlements in Grottelline e Castel Garagnone prove that the area of Po-ggiorsini was populated since the Paleolithic age, thanks to some nearby springs. Grottelline is an important prehistoric settlement where you can still read the signals of an old human presence: tombs, graffiti, roads and canals. 5 km far from Poggiorsini there was the Castle of Garagnone whose importance is connected to its privileged position for a system of defense and control. In some occasions this castle is quoted as a Frederick’s castle. It was destroyed by an earthquake in 1731. Since 1609 this area became Orsini’s property, who were dukes

of Gravina, and was called Poggio degli Ors-ini. In the Old Town the duke Michele Orsini promoted the building of the farmhouse as a place to work and live for shepherds and farm-ers, of the Palazzo Ducale and of the church dedicated to Maria Santissima dei Sette Do-lori with its graveyard, mill, furnace and slaughterhouse. Since then, around the Palaz-zo Ducale, a lot of modest buildings rose.

Ruvo // We find the first traces of the real existence of Ruvo in the Bronze Age. In the VIII century BC the Iapigian civilization was made up of three kinds of similar but also different cultures: Messapica (the current

8. Ruvo_Torre dell’Orologio 9. Spinazzola_Torre dell’Orologio 10. Poggiorsini_Arco del casale

Salento), Peuceta (the current Land of Bari) and Daunia (the current Foggia). Peucetian and Messapic areas were influenced by Greek cultural customs and traditions. Ruvo became an economically prosperous city thanks to its jewelery shops, ceramic factories and direct trade contacts with Greece; both metal and bronze objects, discovered in tombs, and silver and gold coins prove the economic well-being of Ruvo since the IV century BC. In this period there was a vase importations from Athens. In the Jatta Archaeological National Museum the collection is made up of both imported vas-es and local ceramic products. Other relevant sightseeing is the Castle, situated in the old

part of the city and probably dated back to the Norman age. It was a defence at the entrance of the city.

Spinazzola // Spinazzola dates back to the III century BC and is situated near a Ro-man statio along the Appian Way. After the fall of the Western Roman Empire, it was plundered by barbarian population and seat of a long war between Goths and Byzantines. Around 1100, the Knights Templar built the first hospital in Apulia to nurse the knights from the Crusades, but it’s today abandoned. After the invasions by Saracens, the Princes from Benevento and Lodovico II, son of Lotario, ordered the build-

ing of the castle in Spinazzola. Then the castle was abandoned and in the Thirties destroyed. In Spinazzola you can observe the remains of a Medieval surrounding wall and the old Ca-thedral of St. Peter Apostle. Near Spinazzola there are also the remains of the Norman castle and the Epitaffio, an historical artifact built in 1631 to recall the old transhumance path named “Tratturo Regio Melfi-Castellaneta”.

11. Minervino_Torre Quattrocentesca 12. Gravina_Biblioteca Fynia 13. Canosa_ Ipogeo

14. Ruvo_Cattedrale

Arte e cultura religiosaCanosa // La cattedrale, edificata in età

longobarda, fu consacrata a San Sabino nel 1101 da Pasquale II, circa 400 anni dopo la traslazione delle spoglie del Santo nella cripta sottostante. L’edificio, a tre navate, più volte colpito da terremoti e tentativi di saccheggio, rimase quasi abbandonato fino all’Ottocento quando fu aggiunto un nuo-vo corpo di fabbrica sul braccio longitudi-nale dell’antica chiesa per disporre di una cattedrale più ampia.

Tra le chiese rupestri degne di nota tro-viamo la Basilica di San Leucio, uno dei maggiori esempi dell’architettura paleo-cristiana in Puglia, e la Basilica di San Pie-

tro, prima cattedrale cristiana della città, trasformata poi in sepolcro di San Sabino, patrono di Canosa.

Il Sabato Santo si tiene la suggestiva pro-cessione della Desolata con bambini vestiti da angioletti che mostrano gli oggetti e le frasi della passione di Cristo, seguiti dalla statua e da un folto coro composto da cir-ca 250 ragazze col volto coperto e vestite di nero, alcune ancora oggi scalze, che urlano un canto tipico, lo Stabat Mater.

Gravina // La Cattedrale romanica, dedicata a Santa Maria Assunta, di origine normanna, oggi si presenta come un gran-

dioso edificio rinascimentale, con resti ro-manici e gotici. All’interno puoi ammirare il prezioso soffitto barocco di legno inta-gliato e dorato che incornicia ben cinque tele. Le navate laterali ospitano preziosi altari settecenteschi in marmi policromi. Nella navata di destra è conservato il fonte battesimale presso il quale, nel 1650, è sta-to battezzato Pier Francesco Orsini, eletto Papa Benedetto XIII nel 1724, il quale è ri-cordato per aver rafforzato la disciplina ec-clesiastica, abolito il gioco del lotto, lottato per la riduzione delle imposte per i più po-veri, fondato ospedali e ospizi per malati. Degno di nota è anche il soccorpo, meglio

conosciuto come chiesa della Santa Croce o “Lamia dei morti”, sotto la Cattedrale e all’interno del quale erano permesse le se-polture.

Numerose le chiese rupestri tra cui Santa Maria degli Angeli e Madonna della Stel-la, ma la più importante è la chiesa di San Michele delle Grotte nel Rione Fondovico, l’antica cattedrale della città.

Minervino // Da visitare assolutamente la grotta-chiesa di San Michele. Attraverso 90 scalini in pietra si arriva a un presbite-rio con quattro colonnine alto-medioevali. Sull’altare in breccia corallina si erge la

statua ottocentesca di San Michele. Il culto del santo è molto sentito dalla popolazio-ne locale e la stessa grotta fa parte di un itinerario micaelico che comprende altri siti come Monte Sant’Angelo sul Gargano e Mont Saint-Michel in Francia. Non distante dalla Grotta di San Michele si può visitare la chiesetta della Madonna della Croce, an-tico tempietto rupestre che contiene alcuni affreschi e lastre tombali del XVII secolo. Sotto il pavimento si trovano le sepolture delle vittime di un’ultima pestilenza del XVIII secolo. A circa un chilometro da Mi-nervino si erge la grotta-santuario della Ma-donna del Sabato, costituita da due chiese

sovrapposte, quella inferiore che racchiude la grotta e quella superiore completata nel 1799. Di particolare interesse è la collezio-ne degli ex-voto custodita nel santuario.

La Cattedrale, riedificata nel XVI secolo, è dedicata alla Vergine Assunta. L’antico duomo fu edificato sotto la dominazione normanna nell’XI secolo, probabilmente su un preesistente tempio pagano. La fac-ciata in pietra presenta un rosone in stile romanico e tre portali rinascimentali.

Poggiorsini // La Chiesa dell’Addolo-rata è stata costruita, a tre navate, dopo il terremoto del 1930, tra il 1933 e il 1937, e

15. Gravina_Cattedrale

consacrata nel 1988. All’interno si può os-servare un pulpito ligneo realizzato da Vito Tritto di Acquaviva; dietro il fonte battesi-male vi è una tela di datazione incerta con l’immagine di Sant’Antonio. Nella navata di sinistra è collocata la pregevole Deposizione settecentesca di Leonardo Antonio Olivieri.

Ruvo // La Cattedrale fu costruita tra il XII e il XIII secolo durante il dominio nor-manno in Puglia e rappresenta il cuore pul-sante del centro storico di Ruvo di Puglia. La semplicità e l’austerità della struttura e degli arredi sacri mettono in evidenza l’im-pianto romanico-gotico della chiesa.

Di notevole interesse anche altre chiese: la Chiesa dell’Annunziata, eretta nel 1377; la chiesa dei SS. Medici, risalente al 1293; la chiesa di San Rocco costruita nel 1502 quando la città fu liberata da una terribile pestilenza per intercessione del Santo; la chiesa e il convento di San Domenico co-struiti intorno al 1560, in passato sede delle Scuole Pie.

Durante la Settimana Santa Ruvo vive alcuni eventi significativi attraverso le pro-cessioni delle confraternite: la “Desolata” (venerdì di passione), la “Deposizione” (la notte tra mercoledì e giovedì santo), “i Misteri” (venerdì santo), la “Pietà” (sabato

santo), “Gesù risorto” (domenica di Pa-squa). Le processioni vengono ritmate da tamburi, mentre la banda esegue le cosid-dette “marce funebri”. Ai balconi lungo il percorso vengono appesi lenzuoli bianchi in segno di devozione.

Spinazzola // La Cattedrale, di stile ro-manico, è stata costruita intorno al 1300 ed è dedicata a San Pietro Apostolo. Si trova nel centro storico, nei pressi del castello dove nacque Antonio dei Marchesi Pigna-telli che diventò papa con il nome di In-nocenzo XII. L’interno è a tre navate con quattro arcate laterali.

16. Minervino_Cattedrale

Papa Innocenzo XII nacque a Spinazzola nel 1615 e fu eletto Papa nel 1691. Dopo la sua elezione prese posizione contro il nepotismo. In tutto il suo pontificato ri-mase fedele a questo principio: nessun suo familiare ebbe incarichi in Vaticano. Nello stesso tempo cercò di contrastare la compravendita di cariche presso la Camera Apostolica, per questo introdusse alla sua corte uno stile di vita più semplice e più economico.

Degno di nota anche il Santuario di Ma-ria Santissima del Bosco, situato nei pres-si del boschetto comunale a pochi km dal centro abitato: custodisce la sacra immagi-

ne della Madonna del Bosco che il martedì dopo Pasqua viene portata in processione in paese e posta nella Chiesa Madre per essere poi riportata ad agosto presso il san-tuario.

Canosa // The Cathedral, built during the Longobardic period, was consecrated to St. Sabino in 1101 by Pasquale II, about 400 years after the transfer of the Saint’s remains to the underlying crypt. The building, with one nave and two aisles, hit several times by earthquakes and attempted pillages, remained nearly deserted until the XIX century, when the need to have a larger cathedral led to the addition of a new building on the longitudi-nal arm of the ancient church. Among the rup-estrian churches noteworthy are the Basilica of St. Leucio, one of the main examples of early Christian architecture in Apulia, and the Ba-silica of St. Peter, the first Christian cathedral

17. Spinazzola_Chiesa di San Sebastiano 18. Canosa_Cattedrale

in the town, then turned into the tomb of St. Sabino, Canosa’s patron Saint.

On Holy Saturday there is the picturesque procession of the Desolate Virgin with children dressed as little angels who show objects and messages of the Christ’s Passion, followed by the statue and a numerous choir composed by girls with the face covered and dressed in black, and some of them still today barefoot, who shout and sing a typical song, the Stabat Mater.

Gravina // The Romanesque Cathedral, dedicated to Santa Maria Assunta, of Nor-man origin, today appears as a great build-

ing of the Renaissance with Romanesque and Gothic remains. Inside you can admire the precious baroque ceiling made of carved and gilded wood which frames five paintings. The aisles host precious polychrome-marbled altars. In the right aisle you can observe the baptismal font where Pier Francesco Orsini was baptised in 1650, then became Pope Ben-edikt XIII in 1724; he strengthened the church discipline, abolished the lotto, worked at the reduction of the taxes for poor people, founded hospitals and hospices for sick people. Below the cathedral there is the Church of the Holy Cross, also known as “soccorpo della Catte-drale”, with several graves.

There are a lot of rupestrian churches, e.g. Santa Maria degli Angeli and Madonna del-la Stella. But the most important rupestrian church is San Michele delle Grotte, the old cathedral of the city in the old quarter Fond-ovico.

Minervino // It’s interesting to visit the cave-church of St. Michel. Through 90 stairs in the stone you arrive to a presbytery with four medieval columns. On the altar there is the XIX-century St. Michael’s statue. The cult of St. Michael is very important here and this rupestrian church is part of an itinerary which includes other places such as Monte Sant’An-

19. Gravina_Madonna della Stella 20. Poggiorsini_Chiesa dell’Addolorata

gelo in the Gargano and Mont St.-Michel in France. Near St. Michael’s cave you can vis-it the Church of Madonna della Croce, an ancient rupestrian temple which keeps some frescoes and gravestones dated back to the XVI-II century. Under the floor you can find the graves of the victims of the last XVIII-century pestilence. One km far from Minervino rises the sanctuary-cave of Madonna del Sabato, constituted by two overlapped churches: the one below includes the cave and the one above was completed in 1799. Really interesting is the ex-vote’s collection exposed in the church.

The Cathedral, rebuilt in XVI century, is consecrated in 1608 to the Virgin of Assump-

tion. The ancient Cathedral was built under the Norman domain in the XI century; prob-ably it was a pre-existent pagan temple. The exterior facade presents a Romanesque rose window and three renaissence portals.

Poggiorsini // The Church of Addolora-ta, with one nave and two aisles, was built between 1933 and 1937, after the earthquake in 1930, and was consecrated in 1988. Inside you can admire a wooden pulpit realized by Vito Tritto from Acquaviva.

At the back of the baptismal font there is a painting of St. Antonio. In the left aisle you can observe the valuable XVIII-century paint-

ing of the “Deposizione” by Leonardo Antonio Olivieri.

Ruvo // The Cathedral was built between the XII and the XIII century during the Nor-man dominion in Apulia and represents the heart of the historical center in Ruvo di Puglia. The simplicity and the austerity of the building and of the holy furniture highlight the Roman-esque-Gothic structure of the church. Some churches are very interesting: the church of Annunziata, built in 1377; the church of SS. Medici, built in 1293; the church of St. Roc-co, built in 1502 when the town was freed from a terrible plague thanks to the Saint’s interces-

22. Spinazzola_Cattedrale21. Ruvo_Chiesa del Redentore 23. Minervino_Chiesa dell’Incoronata

sion; the church and convent of St. Domenico, built in 1560, in the past seat of the “Religious Schools”.

During the Holy Week in Ruvo there are the processions of the local religious brotherhoods: “Desolata” (Passion Friday), “Deposizione” (the night between Good Wednesday and Thursday), “Misteri” (Good Friday), “Pietà” (Holy Saturday) and “Gesù Risorto” (Easter Sunday). The processions are accompanied by two drums, while the band plays the so-called “dead marches”. Along the itinerary people hang white sheets on the balconies as sign of devotion.

Spinazzola // The Romanesque Cathe-dral was built in the XIV century and was dedicated to St. Peter Apostle. It is in the old town center, near the castle where Antonio dei Marchesi Pignatelli, the future Pope Innocence XII, was born. It has one nave and two aisles with four side arches. Pope Innocence XII was born in Spinazzola in 1615 and became Pope in 1691. After his election stood up against nepo-tism. During his pontificate he remained faithful to this principle, therefore nobody of his relatives held a task in Vatican. At the same time he tried to oppose the offices’ sale in the Camera Apostoli-ca and introduced a simpler and cheaper lifestyle in his court.

The Sanctuary of Maria Santissima del Bo-sco is also noteworthy. It is located in the civ-ic wood near the residential area: it hosts the holy painting of the Madonna del Bosco which is carried around the streets of Spinazzola on Tuesday after Easter and then positioned in the Cathedral to be carried again to the sanc-tuary in August.

25. Gravina_Papa Bendedetto xiii 26. Spinazzola_ Papa Innocenzo xii24. Canosa_Seggio episcopale

27. Poggirosini_

Attrattive naturalisticheL’Alta Murgia rappresenta un’oasi vitale

che ospita moltissime specie animali e ve-getali, come attestato dal riconoscimento di Parco Nazionale. La Murgia, dal latino murex, sasso sporgente, è una vasta area carsica. È un territorio che ha grande im-portanza naturalistica, rappresentando il più significativo esempio di prateria arida dell’Italia peninsulare e uno dei più im-portanti di tutto il Mediterraneo. Spazi im-mensi, colline caratterizzate da una gran-de uniformità altimetrica, pascoli, grave, doline, grotte e un grande silenzio sono alcuni degli aspetti peculiari della Murgia. Quest’area appare come un immenso giar-

dino di pietra, solitario e deserto. Osser-vandolo con più attenzione, si scopre che tra le pietre la vita brulica.

Il fenomeno della transumanza ha rap-presentato, fin dai tempi più remoti, una via obbligata per le greggi allevate nelle zone montane. La puntuale caduta della neve, infatti, impediva il pascolo degli er-baggi e costringeva i pastori a spostare le proprie greggi a valle per tutto il periodo invernale. Di qui lo sviluppo di una tran-sumanza vernotica o invernale. La Mur-gia era soggetta anche a un’altra forma di transumanza, la transumanza statonica o estiva, quando le colline murgiane diventa-

vano aride e senza pascoli e i pastori erano costretti a scendere verso l’area tarantina con le loro greggi per trovare nuovi pascoli verdi.

La “gravina”, profonda gola rocciosa di origine carsica formata dall’azione insi-stente e corrosiva dei corsi d’acqua, che partono dall’altipiano delle Murge e si dirigono verso il mare, presenta un anda-mento piuttosto tortuoso, con anse più o meno pronunciate e gradini concentrici di roccia, con diverso spessore e sagoma, ric-chi di fenditure.

Tutta la Murgia è interessata da fenomeni carsici ed è ricca di cavità, doline e inghiot-

titoi, che spesso celano tesori suggestivi e affascinanti. È il caso delle grotte carsiche recentemente scoperte tra Minervino e Spi-nazzola, un patrimonio geologico di rara bellezza che – a detta degli studiosi – porta impresse le tracce della storia geologica di quest’area e dell’intera Puglia, risalenti pro-babilmente a più di 50 milioni di anni fa. Il sito geologico si snoda in un complesso universo sotterraneo e in futuro potrebbe diventare Parco Geologico Regionale.

Il bosco di Scoparella si trova a circa 12 km da Ruvo di Puglia, e costituisce uno dei pochi boschi di quercia roverella (Quercus pubescens) nel versante adriatico delle Mur-

ge. Il bosco si caratterizza per un sottobo-sco ricco e fiorito composto da cespugli di rosa canina, biancospino, asfodeli e aspa-ragi e, in primavera, è possibile ammirare la splendida peonia. All’interno del bosco è assolutamente da osservare lo jazzo del Demonio, che presenta tutte le tipicità di uno jazzo dell’Alta Murgia, dai muretti a secco provvisti di paralupi al mungituro, e risulta impossibile non sostare all’om-bra della splendida quercia secolare dalla quale è affiancato. Sembra che il nome del bosco derivi dal fatto che vi si possono tro-vare molte ginestrelle, piante con le quali si facevano scope.

A 6 km a sud del centro abitato di Gra-vina si estende il Bosco “Difesa Grande” che, con i suoi circa 2000 ettari, è uno dei più estesi e importanti complessi boscati dell’intera Puglia, tanto da essere Zona SIC (Sito di Interesse Comunitario). Da sempre è stato fonte di approvvigionamen-to di legname e luogo di pastorizia per la collettività. Attualmente, dei quasi 2000 ettari di estensione, 1500 sono di bosco di querce di origine spontanea, mentre i restanti sono di rimboschimento a conife-re. È molto interessante poter osservare la presenza di ben sei diverse specie di quer-cia: Roverella, Cerro, Farnetto, Fragno,

27. Gravina in Puglia_

Leccio e la Quercia spinosa. Per quanto riguarda le specie avifaunisti-

che, tra le tante, il barbagianni, l’usignolo, il verzellino, il picchio rosso maggiore e il raro nibbio reale. Per quanto riguarda i mammiferi, tra tutti è certa la presenza del cinghiale, dell’istrice, oltre alla puzzola e al tasso. Tra i rettili sono da annoverare il ramarro, il cervone, la vipera e il raro co-lubro leopardino. In un territorio caratte-rizzato poi da pochi ristagni di acque me-teoriche, risulta piuttosto ricca la presenza di specie di anfibi, quali il tritone italico, il rospo smeraldino e l’ululone appenninico.

The Alta Murgia (from Latin murex, pro-tecting stone) represents a vital oasis, rich in wildlife, well deserving its designation as National Park. The Murgia is a wide karst area, a land of great naturalistic relevance, and represents the most outstanding example of dry grassland in mainland Italy and one of the most important all around the Mediterra-nean. It is characterized by vast spaces, hills, pastures, ravines, dolines, caves and a great silence. It appears as a large, solitary and de-sert stone garden. But if you oserve it better, you’ll discover life among stones.

Transhumance represented, in the old time, the only way to raise flocks in mountain are-

as. Two were the main kinds of transhumance: “Winter” transhumance when cold tempera-tures and snow falls caused some difficulties to the shepherds, so they moved their flocks down-stream, and “Summer” transhumance when the hills of Murgia became bare and without pastures: then the shepherds descended to the zone of Taranto with their flocks in order to find new green pastures.

The ravine, a deep rocky gorge of karst or-igin, created by the persistent and corrosive action of water courses which leave from the Murge plateau and move towards the sea, has a meandering profile with more or less pro-nounced bays and concentric stone stairs of

28. Ruvo_

different thickness and form, full of crevices. The whole Murgia is interested by karst

phenomena and is full of caves, dolines and ponor which often hide striking and charming treasures. For example, the karst caves recently discovered in the area between Minervino and Spinazzola, a geological heritage of rare beau-ty, which – according to the scientists – shows the traces of the geological history of this area and of the whole Apulia which dates back prob-ably to more than 50 millions of years ago. The geological site presents a complex underground world and in the future it could become a Re-gional Geological Park.

The Scoparella wood is located 12 km away

from Ruvo di Puglia, and is one of the few woods of Downy Oak (Quercus pubescens) on the Adriatic slope of the Murgia. The wood is characterized by a rich and bloomy underbrush which includes bushes of wild rose, hawthorn, asphodel and asparagus and, in spring, you can admire the wild peony. In the wood you have to observe the Devil’s Jazzo (traditional sheep shelter), with remarkable features such as high dry-stone walls ending with protruding stones for protection against wolves (“paralu-pi), and fences for milking (“mungituro”).

It’s impossible not to sit down in the shade of the beautiful centuries-old oak near this jazzo. The name Scoparella derives from the

presence of many Osyris alba, plants used to produce brooms.

6 km far from Gravina there is the “Difesa Grande” Wood which, thanks to its 2000 hec-tares about, is the largest and most important woods in Apulia and is a SCI (Site of Com-munity Importance). From time immemorial it has been a source of wood supply and a place for the sheep farming for the whole community. Nowadays, 1500 hectares are characterized by natural oak forest, while the remaining part is mainly conifer plantation. The presence of six different species of oak is very interesting to be observed: Pubescent oak (Quercus pubescens), Turkey oak (Quercus cerris), Hungarian Oak

28. Ophrys murgiana 29. Bosco Scoparella

(Quercus frainetto), Macedonian oak (Quer-cus trojana), Evergreen oak (Quercus ilex) and Kermes oak (Quercus coccifera).

As concerning birds, easy sightings are, among others, the honey buzzard, the scops owl, the Eurasian roller, the hoopoe and the woodchat shrike. Mammals include the wild boar, the porcupine, the polecat and the badg-er, while the otter is present along the streams.

Among reptiles, it is worthwhile to mention the four-lined snake, the leopard snake and the southern Italian asp. The few ponds and streams host remarkable amphibians such as the Italian newt, the Italian tree frog and the Apennine yellow-bellied toad.

30. Rospo smeraldino 31. Falco grillaio

32

EnogastronomiaLa Murgia ha alle spalle una ricca tradi-

zione di piatti e prodotti tipici, alcuni dei quali, in anni recenti, hanno addirittura ricevuto importanti riconoscimenti.

A fare da regina è il tenero e gustoso fio-re della cima di rapa. Non mancano altre verdure della Murgia: cicorie, sivoni, le te-nere cimarelle, gli asparagi, i cardoncelli e i finocchietti selvatici, cucinati a Pasqua con l’agnello di produzione locale, le cicoriel-le selvatiche, spesso condite con purea di fave. Tra i prodotti della terra dobbiamo annoverare il Fungo Cardoncello, partico-larmente usato come ingrediente princi-pale in primi e secondi piatti, contorni e

torte salate, e i lampascioni dal gusto leg-germente amarognolo. Non dimentichia-mo la pasta fatta in casa: le orecchiette (o coppitelli) da preparare con i pomodorini o con il ragù; gli strascinati di grano duro e semola o farina di grano arso, ottimi con broccoli e mollica fritta; i troccoli (o tro-glioli), spaghetti doppi e corti conditi con ragù di carne di cavallo e ricotta dura; i cavatelli o capunti, che si accompagnano a legumi, fagioli, ceci o cicerchie.

Il patrimonio enogastronomico di quest’area è di incredibile varietà e origi-nalità, fatto di piatti semplici e saporiti, in grado di caratterizzare non solo le varie

stagioni ma anche i periodi tipici dell’an-no. Le focacce rustiche sono semplici o ripiene, ad esempio il calzone di San Giu-seppe (una focaccia arrotolata ripiena di cipolle, uva sultanina, olive nere e acciu-ghe) e le pettole, frittelle salate natalizie. Tra i dolci troviamo il sasanello (o susimello o mostaccioli) al vin cotto o al cacao, le chio-sere (o cartellate natalizie) fritte e condite con miele o vincotto, i calzoncelli (panze-rottini dolci ripieni di mandorle o ceci tri-tati), le mandorle zuccherate, i marzapane di mandorle, le chiacchiere (dolci fritti di Carnevale), i taralli con le uova o al vino bianco, le scarcelle o pupe (dolci pasquali a

base di uova, ricoperto di glassa e confet-tini colorati), le sfogliatelle (dolce natalizio a base di sfoglie di pasta a forma di nastro ripieni di mandorle tritate, marmellata di uva o mele cotogne, garofano e cannella). Genuini si presentano i latticini, le sca-morze, il formaggio pecorino, il Pallone, tutti rigorosamente di latte di produzione locale. Tra i secondi piatti di carne trovia-mo la braciola, involtino di carne di cavallo al sugo, l’agnello al forno con le patate e il coniglio al ragù o al forno.

Fiori all’occhiello della tradizione enolo-gica sono la Verdeca dolce di Gravina e il vino Rosso Canosa, prodotto con uva di Troia.

The Murgia has got a rich tradition of typ-ical food and dishes, and some of them have received important rewards in the last years. The queen of the dishes is the tender and tasty flower of the “cima di rapa”.

There are also other herbs such as the chic-ories, the “sivoni”, the tender “cimarelle”, the asparagus, the “cardoncelli” and the wild “finocchietti”, cooked on Easter with the lo-cal lamb, the wild “cicorielle” which are often served with mash tun of broad beans.

Other relevant products are the Cardoncello Mushroom, used especially as main ingredi-ent in first and second dishes, side dishes and savoury pies, and the “lampascioni”, a type of

tuber with a light bitter taste.Don’t forgive the home-made pasta: the

“orecchiette” (o “coppitelli) to be served with cherry tomatoes or meat sauce; the “stras-cinati” made with durum wheat, semolina or burned flour of wheat, good with broccoli and fried guts; the “troccoli (or “troglioli”), a sort of spaghetti to be served with horse sauce and ricotta; the “cavatelli” or “capunti” to be served with legumes, beans, chickpeas or “cic-erchie”.

The wine and food heritage of this area is very varied and genuine, made of simple and tasted dishes, which characterize not only the different seasons but also the typical periods of the year.

Orecchiette alle cime di rapa300 gr di orecchiette1 kg di rape4 filetti di acciughe sott’olio1 spicchio d’aglioolio d’olivamollica di pane raffermoagliosalepeperoncino piccante

Mondare le rape eliminando i gambi e le foglie dure e conservando le cime e le foglie più tenere. Lavarle in acqua fresca. Far bollire una pentola d’ac-qua e calarvi le rape, coprire e, al secondo bollore, tuffarvi le orecchiette preparate precedentemente e salare. Nel frattempo preparate un soffritto con l’olio, l’aglio, le acciughe, un po’ di peperoncino e delle briciole di mollica di pane raffermo. Far dorare la mollica. Eliminare l’aglio. Scolare la pasta e le rape e, lontano dal fuoco, aggiungervi il soffritto e un filo d’olio crudo. Mescolare per bene e servire.

The savoury “focacce” are simple or stuffed, for example the “calzone of St. Joseph” (rolled focaccia stuffed with onions, sultana, black olives and anchovies) and the “pettole” (Christmas’ savory “frittelle”).

Among the desserts we find the “sasanello” (or “susimello” or “mostaccioli”) to be pre-pared with cooked wine or cocoa, “chiosere” (or Christmas’ “cartellate”) to be fried and served with honey or cooked wine, “calzoncel-li” (sweet “panzerottini” stuffed with minced almonds or chickpeas), the sugared almonds, “marzapane” with almonds, “chiacchiere” (Carnival fried desserts), “taralli” made with eggs or white wine, “scarcelle” or dolls

(Eastern desserts to be prepared with eggs, glazed and garnished with coloured sugared almonds), “sfogliatelle” (Christmas’ dessert made with puff pastry stuffed with minced al-monds, grapes or “cotogna” apple jam, clove and cinnamon).

The milk and dairy products are very good: for example “scamorze”, pecorino, “canestra-to” and “Pallone”, all rigorously made of local milk.

Among the second dishes we find the “bra-ciola”, little rolls of horse meat served with sauce, the baked lamb with potatoes and the baked or sauced rabbit.

Flagships of the wine tradition are the sweet

“Verdeca” from Gravina and the Canosa Red Wine, produced with Troia grapes.

Tagliolini con purè di fave e funghi cardoncelli250 g fave secche300 g tagliolini all’uovo1 cipolla1 pomodoro8 peperoncini rossi dolciolio d’olivasale e pepe

Tenere a mollo le fave secche per una notte. Metterle poi in un tegame con acqua, la cipolla affettata, il pomodoro tagliato a filetti, sale e pepe. Far cuo-cere finché le fave non saranno diventate una morbida crema. Preparare i funghi trifolati friggendo i funghi con l’aglio e sfumando con il vino bianco. Da parte arrostire i peperoncini e salarli. Nel frattempo cuocere i tagliolini che avrete preparato precedentemente. Mescolare la pasta al purè di fave e ai funghi trifolati. Condire con un filo di olio crudo e peperoncini arrostiti.

mangiare // eatingCanosaTwins Risto show Via Lavello, 42Tel.: +39 08836621 00

Osteria VinaliaCorsoso San Sabino, 11

Osteria La CapanninaVia Savino di Bari, 12

Locanda Di Nunno Via Balilla, 2 Tel. +39 0883615096

Gravina

Ristorante TracceVia Borgo, 28Tel: +39 0803269786

Osteria La MurgianaVia XXIV Maggio, 25Tel: +39 0803250342

Trattoria Mamma miaVia Civita, 59Tel: +39 0803264509

Osteria al cardoncelloC.so G. Di Vittorio, 22Tel: +39 3939047484–0803266813

Osteria Sant’Agostino – I mascalzoniVia Lelio Orsini, 15Tel: +39 0804035186–3391854418

Osteria Gli amici di CuccoPiazza Pellicciari, 4Tel: +39 0803268432–3406683310

L’arrosticiccioVia Marconi, 30Tel: +39 0803257574–3343084521

Trattoria Zia RosaVia Marconi, 18Tel: +39 0803257842–330934472

La OlaP.zza Notar Domenico, 10Tel: +39 0803224311

Alla Vecchia NorciaVia V. Ragni, 45Tel: +39 3201749491

Ristorante Pizzeria La scarpettaViale Orsini, 13-15Tel: +39 0803216403–349764 6503

Taverna Vecchia GravinaPiaza Pellicciari, 13Tel: +39 3474866826–0803254893

Ristorante Con gustoPiazza Scacchi, 24Tel: +39 080 3221262–3331036637

Minervino L’antico palazzoCorso De Gasperi 24Tel: +39 0883692622

Taverna GaribaldiRampa II Incoronata, 5Tel: +39 0883693121

CibusPiazza G. Bovio, 9

La Tradizione Cucina CasalingaVia Imbriani, 11/13Tel.: +39 0883691690

Ristorante Osteria L’Altra MurgiaVia Giuseppe di Vagno, 29 Tel: +39 0883691520

Osteria Cantina BrandiCalata Brandi, 7Tel: +39 0883693624

Ristorante Villa delle MurgeVia BixioTel: +39 0883695197

Ristorante MillenniumVia Nino Bixio, 54Tel: +39 3403934515

Il GrottinoVia San Arcangelo, 4

Ristorante Pizzeria Il FocolareVia Di Vagno, 53-57

Ristorante Pizzeria Rosa BluVia Martiri di Via Fani

Ristorante Il LabirintoChiuso Filomeni, 14

A Sud dell’AnimaVia Chiuso Cancello, 3 Tel: +39 0883691175

Poggiorsini Il fagianoSP S. Angelo Tel.: +39 0803237285

Ristorante La Taberna Piazza Borgo Vecchio, 3Tel.: +39 3493670435

Ristonte Al PoggioPiazza A. Moro, 28 Tel.. +39 0803237135

Ristorante Borgo AnticoPiazza Borgo Vecchio, 1

Ristorante La Braceria Piazza A. Moro, 24 Tel.: +39 3335965312

Ruvo Ristorante ConvivioCorso Gramsci, 11/13Tel.: +39 0803600036

SpinazzolaRistorante Al Borgo SaracenoVia Fiore, 13Tel.: +39 088368422

dormire // sleepingCanosaCefalicchioContr. Cefalicchio S. Prov. 143, km 3Tel.: +39 0883617601

Hotel Queen VictoriaS.S. 98 km 16,700Tel.: +39 0883617788

Hotel del CentroCorso S. Sabino, 92Tel.: +39 0883612424

Gravina Le stanze del console Via V. Veneto, 5 Tel.: +39 0803266992

Hotel Alta MurgiaVia MarconiTel.: +39 0803256369

Relais PeucetiaVia Bari, 96 Tel.: +39 0802371770

Palazzo Sottile MeninniVia Abbrazzo D’Ales, 11Tel.: +39 080.3223695

B&B Dal PrefettoVia Giacomo Lupi, 9Tel.: +39 0803266989

Le Quattro Fontane B&BVia Marconi, 2Tel.: +39 0804030141

B&B Casa MurgianaVia S. Mercadante, 3Tel.: +39 0803264965

Masseria Sant’AngeloContrada Sant’AngeloTel.: +39 0803264255

B&B La CattedraleP.zza Benedetto XIII, 9Tel: +39 0803264152–3381439507

OperaVia C. Battisti, 47Tel.: +39 0803266071

Minervino L’ArcangeloCorso De Gasperi, 9Tel.: +39 0883692272

Poggiorsini B&B Garagnone via E. Montemurro, 18

B&B Borgo Antico via C. Mazzini, 2 Tel.: +39 0803237135

Ruvo B&B GirasoliVia Crocifisso, 27Tel.: +39 0803614954

Hotel PinetaVia Carlo Marx, 5Tel.: +39 0803611578

Hotel TalosVia R. Morandi, 12Tel.: +39 0803611645

SpinazzolaBorgo SaracenoVia FioreTel.: +39 0883684225

IAT // tourist officeCanosaVia Puglia, 12Tel.: +39 [email protected]

Gravina Via Matteotti ang. Largo PlebiscitoTel.: +39 [email protected]

Ruvo Via Vittorio Veneto, 44A Tel.: +39 [email protected]

agriturismi // agritourismCanosaAzienda agricola di Damiano F. Contrada Cefalicchio Km 4,3 www.tenutaleone.com

Minervino Masseria BarberaSS 97, km 5.8Tel.: +39 [email protected]

Ruvo Parco Naturale Selva Reale Str. Provinciale 238, Km 25.4Tel.: +39 3466070190 [email protected]

SpinazzolaMasseria San VincenzoContrada San Vincenzo Tel.: +39 [email protected]

Fondo europeo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone ruraliPSL “Più natura, più cultura” – Misura 431 Azione 5 - Promozione

Unione EuropeaFEASR

RepubblicaItaliana

Regione Puglia

PSR Puglia2007/2013

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