ROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE N AREA DELLA MURGIA · 2008-09-08 · REGIONE PUGLIA PROGETTO...

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Regione Puglia Programma Operativo Regionale 2000-2006 Misura 6.2 - Azione B) PROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE N. 4 AREA DELLA MURGIA Comuni di: Acquaviva delle Fonti, Altamura, Cassano delle Murge, Gioia del Colle, Gravina in Puglia, Ginosa, Grumo Appula, Minervino Murge, Poggiorsini, Sammichele di Bari, Santeramo in Colle, Spinazzola, Toritto, Turi Amministrazione provinciale di: Bari e Taranto Paesi esteri di destinazione: RUSSIA, STATI UNITI E ROMANIA PROGETTO DEFINITIVO “PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE A SOSTEGNO DEI PROCESSI DI INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE DEL TERRITORIO DEL PIT DELL’AREA DELLA MURGIAElaborazione: AGOSTO/2006

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Regione Puglia Programma Operativo Regionale 2000-2006

Misura 6.2 - Azione B)

PPRROOGGEETTTTOO IINNTTEEGGRRAATTOO TTEERRRRIITTOORRIIAALLEE NN.. 44 AREA DELLA MURGIA

Comuni di: Acquaviva delle Fonti, Altamura, Cassano delle Murge, Gioia del Colle, Gravina in Puglia, Ginosa, Grumo Appula, Minervino Murge, Poggiorsini, Sammichele di Bari, Santeramo in Colle, Spinazzola, Toritto, Turi Amministrazione provinciale di: Bari e Taranto

Paesi esteri di destinazione: RRUUSSSSIIAA,, SSTTAATTII UUNNIITTII EE RROOMMAANNIIAA

PROGETTO DEFINITIVO “PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE A SOSTEGNO DEI PROCESSI DI INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE DEL TERRITORIO DEL PIT DELL’AREA DELLA MURGIA”

Elaborazione: AGOSTO/2006

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REGIONE PUGLIA PROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE N. 4 Programma Operativo Regionale 2000-2006 “AREA DELLA MURGIA”

PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 2 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

INDICE

PREMESSA:

IL RUOLO DEL PIT NEI PROCESSI DI INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMRESE DEL TERRITORIO

1. ANAGRAFICA PROGETTO 5

1.1. NOME 5 1.2. SETTORE DI INTERVENTO 5 1.3. PAESE OBIETTIVO 5 1.4. EXSECUTIVE SUMMARY 8 1.5. PIT PROPONENTE 11

2. OBIETTIVI ED INDIRIZZI STRATEGICI DEL PROGETTO SETTORE 17

2.1. OBIETTIVI STRATEGICI E VALENZA STRATEGICA DEL PROGETTO SETTORE 17 2.2. SETTORE AGRO-ALIMENTARE NEL TERRITORIO DEL PIT DELL’ “AREA

DELLA MURIGIA 21 2.3. PAESE/AREA-MERCATO DI DESTINAZIONE 21

3. ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO SETTORE AGRO ALIMENTARE 26

3.1 FASE 0: ATTIVITÀ PROPEDEUTICHE 26 3.2 FASE 1: AZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE 29 3.3 FASE 2: AZIONI DI APPROFONDIMENTO, STUDI ED INDAGINI 31 3.4 FASE 3: PROGRAMMA DI INIZIATIVE PROMOZIONALI ALL’ESTERO 34 3.5 FASE 4: AZIONI DI FOLLOW-UP E VALUTAZIONE DEI RISULTATI DI

PROGETTO 40 4. BUDGET DI SPESA 42

4.1. NOTA METODOLOGICA ATTUATIVA 47

5. CALENDARIO 49

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IL RUOLO DEL PIT NEI PROCESSI DI INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMRESE DEL TERRITORIO

Prima di procedere nell’esposizione del Progetto, teso a supportare l’internazionalizzazione delle imprese del territorio dei 14 comuni compresi nel Progetto Intergrato Territoriale n. 4, operanti nel Settore dell’Aro-alimentare , si ritiene di accennare brevemente agli organismi che operano a livello nazionale a supporto delle imprese e del ruolo che questo territorio chiede di svolgere alla Regione Puglia.

Il tema dell'internazionalizzazione del Sistema Italia non può che partire dalla premessa che il rilancio dell'economia italiana è oggi una necessità per garantire lo sviluppo di un sistema produttivo come il nostro che rischia di essere sempre troppo frammentato per disporre di una presenza stabile sui mercati globali.

Gli strumenti che, a livello nazionale, dovrebbero concorrere a supportare le imprese, sono rappresentati dagli aspetti più importanti della Legge 46; dalla convenzione MAE-MAP-ICE con la creazione degli Sportelli Unici e la firma del Protocollo d'Intesa MAE-MAP-ENIT sulla promozione del turismo verso l'Italia.

I soggetti che aiutano le imprese italiane ad "internazionalizzarsi" sono :

⇒ l’ICE, l'ente pubblico che ha il compito di sviluppare, agevolare e promuovere i rapporti economici e commerciali con l'estero,

⇒ la SACE S.p.A., la società italiana che assume in assicurazione e/o in riassicurazione i rischi a cui sono esposti gli operatori italiani nelle loro transazioni internazionali e negli investimenti all'estero.

Tra le società che svolgono la loro attività a supporto dell'internazionalizzazione, opera anche la Simest S.p.A., la finanziaria di sviluppo e promozione delle imprese italiane all'estero. Il suo scopo è quello di promuovere il processo di internazionalizzazione delle imprese italiane ed assistere gli imprenditori nelle loro attività all'estero, favorendo gli investimenti e gli scambi commerciali. La Simest opera sia con fondi propri (nell'ambito della legge 100/90) che con fondi affidatile dal Ministero delle Attività Produttive. Un ruolo importante svolgono, inoltre, l’Unioncamere e Assocamerestero.

Per quanto attiene l’internazionalizzazione del settore agroalimentare, particolarmente interessante, anche ai fini del presente Progetto Settore, appare il ruolo affidato alla BUONITALIA S.p.A..

Si tratta, infatti, della società italiana per la promozione, la valorizzazione e l’internazionalizzazione dell’agroalimentare italiano, costituita dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali nel luglio del 2003, ed ha quali soci di riferimento ICE, ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) UNIONCAMERE e quali interlocutori operativi primari il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero delle Attività Produttive e le Regioni Italiane, con le quali, nel febbraio del 2005, è stato siglato in Conferenza Stato-Regioni un Accordo Istituzionale.

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In tale scenario di strutture che operano a supporto, anche diretto, alle imprese, la Regione potrebbe assumere un ruolo rilevante nella gestione dei rapporti istituzionali in linea con la politica estera condotta a livello nazionale, svolgendo funzioni volte allo sviluppo delle capacità di comunicazione ed intermediazione tra i soggetti coinvolti nei processi di internazionalizzazione. Non si può tuttavia, sottacere l’esistenza di problematiche di legittimazione all’estero, infatti è concreto il rischio di essere interpretati quale figura di secondo o terzo piano, se confrontati con la rappresentanza nazionale. Tale rischio è ancora più rilevante se la presenza regionale non è supportata da un preciso piano che contenga gli obiettivi e le strategie che si intendono perseguire attraverso la presenza istituzionale nelle azioni di internazionalizzazione. Ancora più difficile, in tale ottica, appare la legittimazione del ruolo che gli organismi dei PIT si candidano ad assumere, sia in relazione alla dimensione dei territori rappresentati che alla possibilità di portare avanti nel tempo, prescindendo dai contingenti finanziamenti assicurati dall’Accordo tra Amministrazioni, Progetti Settore che rivestano carattere di stabilità e metodicità, elementi questi indispensabili per assicurare una efficace e duratura azione di supporto alle imprese attraverso la promozione del territorio.

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1. ANAGRAFICA PROGETTO 1.1. Nome Progetto Settore Agro-Alimentare 1.2. Settore di intervento Il settore d’intervento è quello della produzione agricola e agro-alimentare. Sul territorio in esame particolare rilevanza riveste l’attività di trasformazione e lavorazione dei prodotti agricoli, che, grazie anche ad una agricoltura e un allevamento con buoni livelli di produttività, presenta una notevole consistenza e si è consolidanta intorno alla seguenti filiere produttive: filiera del grano duro (semola di grano duro, pane di Altamura (DOP) e

prodotti da forno); filiera del latte (mozzarelle e prodotti caseari tipici); filiera dell’olio extravergine di oliva; filiera del vino, con le produzioni di qualità (DOC).

1.3. Paesi obiettivo MERCATO OBIETTIVO: RUSSIA

La scelta della Russia come area-mercato “obiettivo” dei prodotti agricoli e agro-alimentari dell’area del PIT 4 deriva dall’aver verificato che questo Paese, con i suoi quasi 150 milioni di abitanti, con un territorio sconfinato quanto la sua ricchezza ed il suo potenziale di crescita, rappresenta un interessante mercato di sbocco per i prodotti agricoli e agro-alimentari italiani e quindi pugliesi.

La sua crescita, legata allo sfruttamento delle immense ricchezze del territorio e al desiderio collettivo della società di recuperare il tempo perduto, assicura un potenziale di consumi impetuoso già nel breve periodo.

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MERCATO OBIETTIVO: STATI UNITI

STATI UNITI Superficie 9.372.614 kmq

Popolazione 281.421.906

Densità 30 ab /kmq

Lingua Inglese

Religione Protestante (58%), Cattolica (21%), Ebrea (2,1%), Mussulmana (1,9%)

Capitale Washington

Sede di governo Washington, DC

Forma istituzionale Repubblica Federale

Relazioni internazionali Membro di ANZUS, APEC, EBRD, NAFTA, NATO, OAS,

OCDE, ONU, OSCE, PC, osservatore Consiglio d'Europa

Unità Monetaria Dollaro USA

Orientativamente, in considerazione delle dimensioni del mercato statunitense, la progettazione e l’organizzazione degli eventi, mirati a far conoscere e promuovere i prodotti agroalimentari di qualità della Regione Puglia ed in particolare dei territori rientranti nell’area dei PIT n 1, 4 e 8, coinvolgendo in loco sia i consumatori, sia i media sia gli operatori del settore (ristoratori, importatori, cuochi e dettaglianti), sarà orientata, in una prima fase, verso 3 città degli U.S.A, che dopo un'accurata analisi, sono state considerate le più significative, sia in considerazione della loro importanza, sia in considerazione della presenza nelle stesse, di alcune delle più importanti ed numerose comunità italo-americane, che rappresentano negli U.S.A una fetta di mercato appetibile, essendo i componenti delle stesse nostri potenziali acquirenti. In una seconda fase si potrà orientare l’azione di promozione su tutto il territorio degli Stati Uniti.

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In maggiore dettaglio, nella prima fase, all’intero dell’area mercato Stati Uniti, che può essere definita come un’area macro, si è ritenuto di poter operare su alcune aree di riferimento che possono essere definite come aree micro-intervento rappresentate dalle maggiori città ed in particolare: ⇒ New York, ⇒ Washington D.C, ⇒ Chicago La definizione di tali aree è ritenuta di notevole interesse per una migliore incisività degli interventi ed in particolare per favorire il raggiungimento di particolari finalità/ obiettivi:

Ottenere la massima esposizione pubblicitaria sia per i prodotti agroalimentari pugliesi evidenziandone le doti, le proprietà e le qualità, sia per il territorio dal quale gli stessi provengono, promuovendolo come meta turistico-culturale in forte sviluppo ed espansione, tramite il coinvolgimento e la partecipazione dei consumatori, dettaglianti e ristoratori statunitensi.

Educare e familiarizzare i media statunitensi con la Regione Puglia, con i territori rientranti nell’area dei PIT. N. 1, 4 e 8 ed in particolare con i loro prodotti.

Creare advertising, opportunità di marketing ed eventi che promuoverebbero la Regione Puglia, con i territori rientranti nell’area dei PIT. 1, 4 e 8 e i suoi prodotti.

Le iniziative sopra richiamate richiedono una notevole esperienza e professionalità nella promozione dei prodotti agroalimentare ed vinicoli, collaborando con i più conosciuti ristoratori Americani. NOTA SUL MERCATO: ROMANIA

La scelta della Romania quale Paese cui destinare una azione del PIT 4 deriva dalla opportunità di proseguire e rafforzare l’esperienza di intenazionalizzazione che già alcuni Comuni dell’Area del PIT hanno avviato attraverso le iniziative intraprese dal Consorzio SV.E.V.O. (Sviluppo Europeo Valide Opportunità), società consortile mista a

prevalente partecipazione pubblica tra il Comune di Gioia del Colle (socio maggioritario), Comune di Adelfia, Comune di Sammichele di Bari, Comune di Acquaviva delle Fonti, Comune di Cassano delle Murge. Tale esperienza, che sta trovando concretizzazione in alcune iniziative sia di carattere istituzionale che d’opportunità d’investimento, sono state indirizzate in particolare verso la contea rumena di Dambovita (situata nella parte sud-centrale della Romania, con capitale la città di Targoviste), identificata dopo un lungo percorso di collaborazione che ha preso avvio nel settembre del 2003.

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1.4. Exsecutive summary In tema d’internazionalizzazione delle imprese, obiettivo del PIT 4 è quello di assumere un ruolo di “facilitatore” supportando le imprese del territorio per favorire tali processi. Le azioni che il PIT intende attivabili sono schematizzabili nelle seguenti tre Linee d’intervento: I LINEA D’INTERVENTO ⇒ Azioni di sensibilizzazione - Informazione. II LINEA D’INTERVENTO ⇒ Azioni di approfondimento dei mercati - Orientamento. III LINEA D’INTERVENTO ⇒ Programma di iniziative promozionali,

che comprendo: •••• Iniziative promozionali all’ESTERO; •••• Iniziative promozionali sul territorio del PIT. Le linee operative trovano attuazione nelle fasi di seguito in sintesi descritte: FASE 0 - ATTIVITÀ PROPEDEUTICHE E DI GESTIONE DEL PROGETTO In questa fase, l’Ufficio del PIT 4 porrà in essere le procedure e le modalità interne relative all’attività di coordinamento, monitoraggio e gestione tecnico-amministrativa del Progetto Settore. Saranno inoltre attivate le procedure di evidenza pubblica per la realizzazione delle attività promozionali inserite nel Progetto. FASE 1 - AZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE - INFORMAZIONE L’attività di sensibilizzazione, mirerà, attraverso la divulgazione di materiale informativo, seminari ed incontri con le associazioni di categoria e gli imprenditori del settore, a fornire un intervento informativo di base sulle problematiche connesse al processo di internazionalizzazione del territorio, sugli obiettivi e contenuti del Progetto Settore, nonché sulle opportunità e modalità di internazionalizzazione, con particolare riferimento ai mercati di riferimento. Inoltre, le attività di informazione ed animazione saranno finalizzate a favorire la condivisione delle conoscenze sulle problematiche del Settore nella realtà locale e ad approfondire i reali fabbisogni d’internazionalizzazione del sistema produttivo in quest’Area. Nell’ambito del Progetto Settore relativo al settore agro-alimentare, si intendono realizzare workshop con le imprese, le associazioni di categoria e i soggetti pubblici coinvolti nel PIT, oltre alla pubblicazione di materiale informativo che illustri obiettivi, attività e risultati attesi relativi alle diverse azioni previste.

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Tra gli strumenti di comunicazione che si intendono utilizzare ci sono anche un sito internet 1in diverse lingue, una brochure di presentazione del progetto e una guida che illustri le potenzialità dei mercati considerati nel Progetto Settore agli operatori locali.

FASE 2: AZIONI DI APPROFONDIMENTO, STUDI ED INDAGINI Si prevede la realizzazione di uno studio-indagine sulle potenzialità di internazionalizzazione del territorio del PIT 4 finalizzato ad una corretta programmazione delle politiche di intervento per l’internazionalizzazione delle imprese, in particolare nei mercati prescelti. Per la realizzazione di questa azione verrà avviata una attività di analisi approfondita del territorio attraverso il confronto con le aziende e un’ampia concertazione con il partenariato locale al fine di verificare i reali fabbisogni delle aziende in materia di internazionalizzazione e procedere ad una corretta individuazione degli obiettivi e delle strategie per favorire l’internazionalizzazione delle imprese. Si tratterà di uno studio teso ad individuare le potenzialità, ma anche le criticità delle imprese del Settore al fine di fornire informazioni utili a definire gli strumenti più adeguati per favorire l’internazionalizzazione delle stesse nei Paesi di riferimento. Inoltre, si intende predisporre una indagine sul campo relativa ai mercati di riferimento per analizzare le opportunità presenti nei Paesi, le migliori modalità di approccio a quei mercati, le modalità di individuazione dei potenziali partner.

FASE 3: PROGRAMMA DI INIZIATIVE PROMOZIONALI ALL’ESTERO E NEL TERRITORIO DEL PIT Le missioni economiche e le azioni promozionali coordinate all’estero saranno volte ad assicurare, a breve-medio termine, l’ingresso o il rafforzamento della presenza delle imprese del PIT 4 nei Paesi individuati dal Progetto Settore. Nel corso delle missioni, saranno realizzate iniziative di promozione istituzionale, economica e culturale, necessarie ad assicurare nel medio periodo la stabilizzazione dei rapporti istituzionali ed economici del PIT 4 con il sistema geo-economico esterno considerato. Durante le missioni verranno organizzati incontri con le Associazioni di categoria, Camere di commercio, Istituzioni locali, Associazioni di rappresentanza della cooperazione. In particolare le missioni all’estero del Progetto Settore prevederanno:

1 Il presente Progetto Settore presenta forti correlazioni con il Progetto MurgiaNet, finanziato attraverso la

Misura 6.2 del POR e con il Progetto SIM MURGIA, in contemporanea presentazione, e che attiene alla Misura 6.2 PIT e fa riferimento specifico all’innovazione tecnologica. Pertanto, anche se la formulazione tecnica è affidata a format differenziati, di fatto gli stessi sono da considerare sinergici in quanto alle azioni di promozione diretta del territorio per il tramite di eventi e missioni in loco o all’estero, va collegata la possibilità di far conoscere lo stesso in remoto sfruttando le opportunità di comunicazione offerte dalle nuove tecnologie e di facilitarvi l’accesso (conoscenza delle normative, degli incentivi, dei siti localizzativi, ecc), tutto al fine di poter ampliare le possibilità di business e favorire quindi lo sviluppo.

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• un’adeguata attività di programmazione e organizzazione della missione attraverso un’attività di affiancamento alle imprese (con incontri tematici e il supporto di documentazione sui Paesi esteri) al fine di garantire la preparazione dei partecipanti a cogliere le opportunità derivanti dalla missione;

• la predisposizione di materiale promozionale tradotto in lingua russa, e inglese; • la promozione delle missioni in Russia e Stati Uniti, attraverso un’adeguata

campagna di comunicazione per far conoscere l’iniziativa agli operatori esteri potenzialmente interessati;

• l’organizzazione di workshop, visite aziendali e incontri bilaterali con gli operatori esteri e rappresentanti delle istituzioni nell’ambito delle missioni;

• la realizzazione di eventi di promozione che facciano leva sul patrimonio storico-culturale della murgia e sui legami (già esistenti o potenziali) tra la Puglia e il Paese estero al fine di accrescere la notorietà dell’area e far conoscere le risorse economiche e imprenditoriali presenti nel territorio dei Comuni del PIT4.

Per la definizione delle missioni e degli eventi all’estero, il PIT si riserva di valutare eventuali opportunità offerte da eventi organizzati a livello nazionale ( esempio, nell’ambito delle iniziative promosse attraverso BUONITALIA S.p.A.) atte a valorizzare i prodotti dell’area. FASE 4 – AZIONI DI FOLLOW-UP Gli interventi di follow-up, monitoraggio e valutazione dei risultati si prefiggono di verificare il raggiungimento degli obiettivi dell’attività progettuale e l’efficacia delle azioni realizzate attraverso incontri con gli imprenditori coinvolti al fine di garantire una reale crescita delle imprese nel processo di internazionalizzazione.

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1.5. PIT proponente 1.5.1 DENOMINAZIONE PIT N. 4 “AREA DELLA MURGIA” 1.5.2 TERRITORIO DI RIFERIMENTO L’area di riferimento per la definizione del presente Progetto Integrato Territoriale comprende 14 comuni, tutti della provincia di Bari tranne il comune di Ginosa che è in provincia di Taranto. In particolare sono interessati i territorio dei comuni di: Acquaviva delle Fonti, Altamura, Cassano delle Murge, Gioia del Colle, Gravina in Puglia, Ginosa, Grumo Appula, Minervino Murge, Poggiorsini, Sammichele di Bari, Santeramo in Colle, Spinazzola, Toritto, Turi. 1.5.3 COMUNE CAPOFILA Comune di Santeramo in Colle. 1.5.4 PROJECT MANAGER Dott.ssa Irene Rita GIORDANO. 1.5.4 RIFERIMENTI DEL PIT PIT. N. 4. 1.5.5 CODICE FISCALE 82001050721 1.5.6 DURATA 18 mesi 1.5.7 COSTO TOTALE DEL PROGETTO Costo totale del Progetto € 941.848,00

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Promozione dell'internazionalizzazione (misura 6.2 - azione b - POR PUGLIA 2000-2006)

INTERNAZIONALIZZAZIONE Progetto settore AGRO ALIMENTARE - AREA DELLA MURGIA PAESI: RUSSIA, STATI UNITI e ROMANIA

COSTO DEL PROGETTO (importi al lordo di IVA ed altri oneri previdenziali e assicurativi)

COSTO complessivo progetto: 941.848,00

FASE costi previsti per le singole attività costo attività costo fase

1.7.1 COSTO TOTALE 941.848,00 note

metodologia operativa: scelta dei soggetti

attuatori/realizzatori

viaggi e soggiorni per contatti e/o controlli da parte dell'Ufficio Unico PIT (previsti rimborsi a piè di lista e/o diarie in linea con il vigente C.C.N.L.)

30.000,00 personale designato dall'Ufficio Unico del PIT

acquisto di "pacchetti" da agenzie già convenzionate ovvero individuate a mezzo

avviso pubblico. 1.7.2

CO

STI I

NTE

RN

I

viaggi e soggiorni per rappresentanti istituzionali (previsti rimborsi a piè di lista ) 30.000,00 60.000,00 rappresentanti delle Istituzioni

locali e provinciali

preparazione e pubblicazione "bandi" per ricerca soggetti attuatori progetto settore (spese consulenti; pubblicazione, ecc.). 10.500,00

Commissione per valutazione soggetti e progetti presentati 5.000,00

notifica a vincitore/i e altri partecipanti 500,00

1.7.3

SPES

E G

ENER

ALI

altre spese generali (circa 12% delle spese "dirette") 10.200,00 26.200,00 utilizzo di "risorse" interne

laddove possibile ovvero da "lista" esperti.

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REGIONE PUGLIA PROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE N. 4 Programma Operativo Regionale 2000-2006 “AREA DELLA MURGIA”

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Promozione dell'internazionalizzazione (misura 6.2 - azione b - POR PUGLIA 2000-2006)

INTERNAZIONALIZZAZIONE Progetto settore AGRO ALIMENTARE - AREA DELLA MURGIA PAESI: RUSSIA, STATI UNITI e ROMANIA

COSTO DEL PROGETTO (importi al lordo di IVA ed altri oneri previdenziali e assicurativi)

COSTO complessivo progetto: 941.848,00

FASE costi previsti per le singole attività costo attività costo fase

1.7.1 COSTO TOTALE 941.848,00 note

metodologia operativa: scelta dei soggetti

attuatori/realizzatori

predisposizione progetto/i definitivo/i in bozza definitiva 18.800,00 individuato soggetto esperto

azioni di studio da parte di esperti (per l'intero periodo si stimano 30 giorni/uomo per tali valutazioni) 13.500,00 da "lista" di esperti da formare in

base ad avviso pubblico

esperti per rendicontazione in itinere e finale (si stimano 20 giorni/uomo per tale attività) 9.000,00

1.7.4

CO

STI D

I CO

NSU

LEN

ZA

consulenti/assistenza per l'intero periodo di attuazione del progetto 25.000,00 66.300,00 da "lista" di esperti da formare in

base ad avviso pubblico

Progettazione e studi di strumenti di comunicazione organizzati in una unica linea editoriale attraverso pubblicità televisiva, radiofonica e su organi di stampa.

10.000,00

individuazione di società esperta nella comunicazione che predisponga il progetto

esecutivo, lo realizzi e lo rendiconti, mediante avviso

pubblico

Realizzazione di comunicazione organizzati in una unica linea editoriale attraverso pubblicità televisiva, radiofonica e su organi di stampa.

35.000,00

campagne stampa, brochure, pagine pubblicitarie, pagine web, video, newsletter elettronica e/o

cartacea

individuazione soggetto/i attuatore mediante avviso

pubblico

studio sulle potenzialità di internazionalizzazione e criticità delle aziende del settore agro alimentare nel PIT 4 5.000,00 da "lista" di esperti da formare in

base ad avviso pubblico

1.7.5

CO

STI P

ER S

ERVI

ZI V

AR

I

pubblicazione e divulgazione dello studio e dei risultati 9.000,00

individuazione di società esperta nella comunicazione mediante

avviso pubblico

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REGIONE PUGLIA PROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE N. 4 Programma Operativo Regionale 2000-2006 “AREA DELLA MURGIA”

PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 14 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

Promozione dell'internazionalizzazione (misura 6.2 - azione b - POR PUGLIA 2000-2006)

INTERNAZIONALIZZAZIONE Progetto settore AGRO ALIMENTARE - AREA DELLA MURGIA PAESI: RUSSIA, STATI UNITI e ROMANIA

COSTO DEL PROGETTO (importi al lordo di IVA ed altri oneri previdenziali e assicurativi)

COSTO complessivo progetto: 941.848,00

FASE costi previsti per le singole attività costo attività costo fase

1.7.1 COSTO TOTALE 941.848,00 note

metodologia operativa: scelta dei soggetti

attuatori/realizzatori

progettazione di ricerche di mercato 5.000,00 da "lista" di esperti da formare in

base ad avviso pubblico

indagine relativa a marchi e/o mercati ed alle potenzialità di assorbimento 12.000,00

divulgazione dei risultati della ricerca di mercato sulla RUSSIA 9.000,00 individuazione di società esperta nella comunicazione mediante

avviso pubblico

programmazione degli incontri per il follow-up 2.500,00 individuazione di società esperta nella comunicazione mediante

avviso pubblico

attività di comunicazione sugli incontri di follow-up 5.000,00

1.7.5 (segue)

CO

STI P

ER S

ERVI

ZI V

AR

I (s

egue

)

incontri con imprese ed istituzioni locali (almeno 10) 12.500,00 105.000,00

promozione delle missioni sul territorio PIT 4 6.000,00 (brochure e materiale vario in due lingue, ecc.)

campagna pubblicitaria in Russia 32.500,00

Partecipazione a evento/i specializzato/i e/o fiere 46.000,00

Organizzazione incontri bilaterali con gli operatori esteri e rappresentanti delle istituzioni locali nell’ambito della missione 45.000,00

1.7.6

MIS

SIO

NE

IN R

USS

IA

Organizzazione di evento in Russia cui presentare ad operatori, stampa, opinion leader ecc. del paese la "produzione" delle imprese operanti nel settore Agro Alimentare della MURGIA

67.500,00 197.000,00

brochure e materiale vario in due lingue; affitto locali; viaggi e

soggiorni per esperti e personale PIT 4; hostess, tecnici ed interpreti; oneri per animazione ed incontri, seminari ecc. di "rappresentanti

della cultura alimentare della Murgia" (cuochi, giornalisti del

settore, ecc.)

individuazione di società esperta in "incontri internazionali" che

predisponga il progetto esecutivo della missione e realizzi e rendiconti tutte le attività, mediante gara pubblica.

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REGIONE PUGLIA PROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE N. 4 Programma Operativo Regionale 2000-2006 “AREA DELLA MURGIA”

PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 15 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

Promozione dell'internazionalizzazione (misura 6.2 - azione b - POR PUGLIA 2000-2006)

INTERNAZIONALIZZAZIONE Progetto settore AGRO ALIMENTARE - AREA DELLA MURGIA PAESI: RUSSIA, STATI UNITI e ROMANIA

COSTO DEL PROGETTO (importi al lordo di IVA ed altri oneri previdenziali e assicurativi)

COSTO complessivo progetto: 941.848,00

FASE costi previsti per le singole attività costo attività costo fase

1.7.1 COSTO TOTALE 941.848,00 note

metodologia operativa: scelta dei soggetti

attuatori/realizzatori

selezione prodotti 5.000,00 con l'ausilio dei settori dei media, del mondo imprenditoriale ecc.

predisposizione di materiale informativo tradotto in INGLESE 23.000,00

attività di sensibilizzazione degli imprenditori locali 7.500,00

attività di progettazione dell'evento-promozione 12.000,00con rappresentanti delle Istituzioni locali e regionali; con associazioni

ed imprese ecc.

attività di comunicazione dell'evento 17.500,00

definizione del programma di incontri previsti della missione 21.000,00

con rappresentanti delle Istituzioni locali e regionali; con associazioni

ed imprese ecc.

organizzazione e realizzazione della missione 90.000,00

organizzazione e realizzazione assaggi prodotti agroalimentari locali 90.500,00

1.7.7

MIS

SIO

NE

NEG

LI S

TATI

UN

ITI

monitoraggio dell'evento/promozione 7.848,00 274.348,00

brochure e materiale vario in due lingue; affitto locali; viaggi e

soggiorni per esperti e personale PIT 4; hostess, tecnici ed interpreti; oneri per animazione ed incontri, seminari di "rappresentanti della cultura alimentare della Murgia" (cuochi, giornalisti del settore,

ecc.), abbinamento con spettacoli ecc.

individuazione mediante gara pubblica, di società esperta in "incontri ed eventi di carattere

internazionale" che predisponga il progetto esecutivo dell'evento,

ne curi la realizzazione e provveda alla necessaria

rendicontazione di tutte le attività.

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REGIONE PUGLIA PROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE N. 4 Programma Operativo Regionale 2000-2006 “AREA DELLA MURGIA”

PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 16 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

Promozione dell'internazionalizzazione (misura 6.2 - azione b - POR PUGLIA 2000-2006)

INTERNAZIONALIZZAZIONE Progetto settore AGRO ALIMENTARE - AREA DELLA MURGIA PAESI: RUSSIA, STATI UNITI e ROMANIA

COSTO DEL PROGETTO (importi al lordo di IVA ed altri oneri previdenziali e assicurativi)

COSTO complessivo progetto: 941.848,00

FASE costi previsti per le singole attività costo attività costo fase

1.7.1 COSTO TOTALE 941.848,00 note

metodologia operativa: scelta dei soggetti

attuatori/realizzatori

progettazione attività di sensibilizzazione/informazione 2.500,00 da "lista" di esperti da formare in base ad avviso pubblico

comunicazione delle attività sensibilizzazione/informazione 2.500,00 individuazione di società esperta nella comunicazione mediante avviso pubblico

1.7.8

INC

ON

TRI E

SEM

INA

RI

workshop con imprese, soggetti pubblici e privati 21.000,00 26.000,00 almeno 10 incontri complessivamente

utilizzo di "risorse" interne laddove possibile ovvero da "lista" esperti.

Partecipazione ad iniziative comunali (ROMANIA), provinciali e/o regionali 135.000,00

somme a disposizione del PIT 4 per la partecipazione attiva del territorio a manifestazioni e/o

eventi di natura trasversale ma coerenti con il progetto di

internazionalizzazione, promossi da province e/o regione.

In linea con le procedure predisposte da Province e/o

Regione sia per l'individuazione dei soggetti attuatori che per la rendicontazione delle spese.

1.7.9

ALT

RI

Partecipazione ad iniziative promosse o con "BUONA ITALIA" 52.000,00

somme a disposizione del PIT 4 per la partecipazione attiva del territorio a manifestazioni e/o

eventi coerenti con il progetto di internazionalizzazione, promossi

da "BUONA ITALIA".

In linea con le procedure per la rendicontazione delle spese nei casi di affidamento "in house".

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REGIONE PUGLIA PROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE N. 4 Programma Operativo Regionale 2000-2006 “AREA DELLA MURGIA”

PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 17 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

2. OBIETTIVI ED INDIRIZZI STRATEGICI DEL PROGETTO SETTORE 2.1 OBIETTIVI STRATEGICI E VALENZA STRATEGICA DEL PROGETTO SETTORE La scelta strategica del agro-alimentare per gli interventi promozionali previsti dal Progetto Settore deriva dalla consapevolezza che il complesso problema dell’affermazione sul mercato globale dei prodotti agricoli e agro-alimentari di questa area del PIT non può essere affrontato da una somma di soluzioni eterogenee e fra loro scollegate, ma attraverso l’elaborazione e la messa a punto di una precisa strategia di sistema che tenga conto del nuovo contesto internazionale e definisca il ruolo del territorio nell’ambito degli interventi a carattere regionale. Sono infatti le caratteristiche di questo mercato ad aprire un’importante serie di prospettive anche per i prodotti tipici che nascono e crescono inizialmente soprattutto sul mercato locale, ma che sul mercato internazionale possono trovare sviluppi un tempo impensabili. Il legame “verticale” tra produzione, trasformazione, distribuzione e consumatore, che in passato era un dato strutturale della filiera, oggi – grazie alle nuove tecnologie e ai modelli organizzativi di imprese e mercati – è diventato meno essenziale. In altre parole, se in passato la concorrenza tra prodotti agricoli e agro-alimentari si svolgeva su di un piano prettamente locale e solo per taluni prodotti finiti ampliava i propri confini geografici, oggi la filiera si è segmentata originando mercati distinti per materie prime, per semilavorati e per prodotti finiti, con livelli della concorrenza e dimensioni geografiche crescenti, da locali a regionali, da nazionali fino alla dimensione comunitaria e internazionale. Questa tendenza è il frutto dell’azione delle nuove tecnologie – a livello dei trasporti, della distribuzione e della conservazione dei beni alimentari, della comunicazione -, e delle nuove politiche di gestione del commercio mondiale, orientate alla progressiva apertura dei mercati e alla liberalizzazione degli scambi. A tale proposito è emblematico sottolineare come il volume del commercio mondiale di beni agro-alimentari negli ultimi 30 anni è complessivamente aumentato di ben 2,5 volte. Questo trend è destinato ad aumentare anche nel prossimo futuro sotto la spinta delle richieste di liberalizzazione dei mercati da parte dei Paesi in via di sviluppo da un lato e di quelli occidentali con eccedenze di materie prime dall’altro. Esempi eclatanti in tal senso si legano, ad esempio, al boom della produzione lattiero casearia in Oceania ed in particolare in Nuova Zelanda, alle produzioni zootecniche dell’America del Sud, agli ortofrutticoli del Nord Africa, del Sud Africa e ancora dell’America del Sud. Collegato al tema della globalizzazione vi è dunque quello della ulteriore riforma della politica agricola comunitaria. In questo nuovo scenario si modificheranno rapidamente le politiche di approvvigionamento delle materie prime agricole da parte dell’industria alimentare e della distribuzione commerciale, con la tendenza a gestire gli acquisti su scala geografica sempre più ampia per ottenere il migliore rapporto qualità/prezzo dell’offerta.

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REGIONE PUGLIA PROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE N. 4 Programma Operativo Regionale 2000-2006 “AREA DELLA MURGIA”

PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 18 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

In definitiva l’offerta agricola e agro-alimentare della Puglia, e dell’area del PIT 4 in particolare, è destinata a sopportare una concorrenza sempre più ampia ed agguerrita da parte di nuove imprese ed aree di produzione; i primi segnali di questa concorrenza già si possono cogliere sia direttamente, a livello del mercato dei beni agricoli, come nel caso dei cereali e dei semi oleosi statunitensi e del Sud America, degli agrumi del Marocco o delle patate dell’Egitto, sia anche indirettamente attraverso la concorrenza di prodotti finiti, e quindi di intere filiere di produzione, a partire da quella già sperimentata operata dal latte tedesco per giungere a quella dei vini cileni e del Sud Africa o della frutta sudamericana. Nello stesso tempo, se l’offerta agricola e agro-alimentare locale riesce a trovare la strada per conseguire una sua competitività, fondata su uno specifico mix tra necessari requisiti qualitativi e costo di produzione, può oggi puntare – a differenza del passato – anche a mercati “lontani”, con capacità di spesa e volumi d’acquisto che divengono sempre più interessanti. Nell’ambito di un mercato non più locale ma globale, le dimensioni ridotte della nostra agricoltura offrono la possibilità di ricercare spazi specifici di crescita attraverso la differenziazione dell’offerta e la segmentazione dei mercati al consumo. Tali opportunità si possono concretizzare, tuttavia, solo in base alla capacità dell’offerta di proporsi in modalità adeguate nei mercati internazionali (volumi d’offerta, prezzo, marketing, organizzazione logistica) e contenuti apprezzati dal consumatore (attributi materiali ed immateriali, caratteristiche organolettiche, certificazione, metodi di produzione, provenienza geografica). Gli interventi che animeranno l’attuazione del presente Progetto Settore devono coerentemente puntare al conseguimento dei seguenti obiettivi:

• rafforzamento della presenza delle produzioni agro-alimentari tipiche di questo territorio e aumento di quote di mercato su un mercato classico come quello nipponico ma che recentemente ha segnato un rallentamento della presenza dei prodotti italiani soprattutto per effetto delle dinamiche valutarie;

• sviluppo della presenza commerciale delle aziende agro-alimentari locali in un Paese emergente come la Russia, caratterizzato da livelli di crescita economica piuttosto marcati, che può rappresentare un mercato di sbocco potenzialmente interessante per le imprese del territorio;

• affermazione di una nuova logica di interventi per i mercati esteri: occorre recuperare maggiore sistematicità d’intervento nei processi di internazionalizzazione attraverso crescenti sinergie tra tipologie di azioni rivolte ad un Paese e tra soggetti che intervengono in quel Paese (tutto ciò per conseguire, da una parte, maggiore massa critica di interventi in un mercato, efficacia promozionale e importanti economie di scala, da un’altra, attraverso azioni sinergiche fra diversi soggetti, puntare ad aumentare il grado di coerenza e quindi di efficacia comunicativa delle azioni).

Gli interventi che verranno attuati, nel rispetto degli obiettivi suddetti, sono orientati a produrre alcuni importanti risultati di ordine quantitativo: • una maggiore partecipazione da parte degli operatori economici e degli attori

del territorio alle iniziative promozionali;

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REGIONE PUGLIA PROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE N. 4 Programma Operativo Regionale 2000-2006 “AREA DELLA MURGIA”

PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 19 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

• una maggiore compartecipazione e collaborazione di attori diversi del territorio alla realizzazione degli interventi promozionali all’insegna di una crescente integrazione.

In aggiunta ai risultati di ordine quantitativo, ci si attende che le azioni del Progetto Settore, in coerenza degli obiettivi precedentemente delineati, possano contribuire ad indurre anche alcuni effetti virtuosi di ordine qualitativo, fra i quali si citano: • una più chiara conoscenza dei mercati esteri; • un maggiore avvicinamento a questi mercati da parte delle imprese del

territorio che avranno la possibilità di cogliere opportunità di collaborazione con operatori dei Paesi esteri considerati;

• una migliore immagine complessiva del territorio del PIT 4 e della Puglia all’estero, non solo legata all’iconografia più caratteristica e tradizionale della Regione, ma anche all’originalità dei processi e delle caratteriche che contraddistinguono specifici territori;

• la possibilità che il sistema economico del territorio del PIT 4 trovi delle occasioni per costruire una rete di relazioni internazionali e, attraverso di esse, un aumento delle opportunità di sviluppo.

I VINCOLI INTERNI ALLE AZIENDE PER L’ACCESSO AI MERCATI INTERNAZIONALI I vincoli interni per l’accesso ai mercati internazionali sono rappresentati dalla dimensione familiare delle aziende che tende a riprodurre strategie di impresa verso ambiti più prossimi da un punto di vista geografico e meno rischiosi da un punto di vista produttivo e commerciale. Le risorse contestuali al modello di sviluppo delle PMI risentono di un bisogno di forte aggiornamento da un punto di vista culturale, da un lato, ed istituzionale dall’altro. Formazione e spostamento del management verso contesti esteri rappresenta, inoltre, un ulteriore vincolo all’attività di internazionalizzazione delle PMI. L’obiettivo strategico che si intende perseguire con il presente Progetto Settore è quello di rafforzare i processi di internazionalizzazione posti in atto dalle aziende del dell’Area della Murgia promuovendo azioni pianificate e sistemiche che rafforzino l’identità di territorio. Le azioni saranno attuate in stretta sinergia con i Progetti Paese promossi dal programma regionale e saranno strettamente connesse sia alle missioni istituzionali che al programma di partecipazione alle manifestazioni fieristiche. Per quanto attiene a quest’ultima forma di promozione il Progetto esecutivo indicherà, a seguito anche di ulteriori incontri partenariali con le imprese, le manifestazioni cui partecipare e la forma di evento più efficace da promuovere in tali ambiti. E’ previsto lo sviluppo di azioni specifiche volte a rafforzare l’esperienza di internazionalizzazione che parte dei Comuni dell’Area del PIT 4 stanno facendo attraverso l’attività del Consorzio SV.E.V.O., volta alla promozione verso la ROMANIA, con particolare riferimento alla contea di Dambovita – situata nella parte sud-centrale della Romania, con capitale la città di Targoviste – identificata a seguito di un intenso percorso di collaborazione avviato nel settembre del 2003.

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REGIONE PUGLIA PROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE N. 4 Programma Operativo Regionale 2000-2006 “AREA DELLA MURGIA”

PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 20 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

Infatti, sono state realizzate numerose missioni esplorative che hanno consentito di stabilire importanti relazioni di partnership con i rappresentanti delle istituzioni e con esponenti dell’imprenditoria rumena. Saranno poi realizzati materiali informativi e promozionali adatti agli eventi.

Il presente Progetto Settore presenta forti correlazioni con il Progetto MurgiaNet, finanziato attraverso la Misura 6.2 del POR e con il Progetto SIM MURGIA, in contemporanea presentazione, e che attiene alla Misura 6.2 PIT e fa riferimento specifico all’innovazione tecnologica. Pertanto, anche se la formulazione tecnica è affidata a format differenziati, di fatto gli stessi sono da considerare sinergici in quanto alle azioni di promozione diretta del territorio per il tramite di eventi e missioni in loco o all’estero, va collegata la possibilità di far conoscere lo stesso in remoto sfruttando le opportunità di comunicazione offerte dalle nuove tecnologie e di facilitarvi l’accesso (conoscenza delle normative, degli incentivi, dei siti localizzativi, ecc), tutto al fine di poter ampliare le possibilità di business e favorire quindi lo sviluppo. Nel corso dell’intera durata del Progetto è prevista la prosecuzione dell’attività di parternariato avviata che troverà istituzionalizzazione attraverso la costituzione di un “tavolo tecnico permanente”. Per quanto attiene alla redazione di eventuali studi ed indagini “ad hoc” connessi con la predisposizione dei programmi di internazionalizzazione si ritiene che i rapporti redatti a cura degli organismi nazionali preposti, integrati, per le indagini più specifiche, dagli studi commissionati dalla Regione Puglia costituiscano un valido ausilio al Progetto. Eventuali approfondimenti potranno essere commissionati per supportare scelte in merito alle tipologie di eventi da promuovere, al materiale di supporto da produrre, ovvero studi specifici su canali ed attori del sistema di distribuzione, con la finalità eventuale di costituire un piano operativo che favorisca la comunicazione.

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REGIONE PUGLIA PROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE N. 4 Programma Operativo Regionale 2000-2006 “AREA DELLA MURGIA”

PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 21 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

2.2 IL SETTORE AGRO-ALIMENTARE NEL TERROTORIO DEL PIT DELL’ “AREA DELLE MURGIA”

Uno dei settori di maggiore rilievo sul territorio PIT è quello della produzione agricola e agro-alimentare rispetto alla quale il territorio necessita di una politica agricola più attenta allo sviluppo attraverso misure verticali indirizzate ai comparti produttivi tradizionali più sviluppati, in particolare: la filiera del grano duro (semola di grano duro, pane di Altamura (DOP) e prodotti da forno); la filiera del latte (mozzarelle e prodotti caseari tipici); la filiera del vino, con le produzioni di qualità (DOC); la filiera dell’olio extravergine di oliva.

La concentrazione delle produzioni tipiche nel territorio del PIT 4 è abbastanza elevata ma si ha difficoltà a proporsi adeguatamente sul mercato nazionale e, soprattutto, internazionale, per la dimensione ridotta e parcellizzata delle strutture. E’ necessario operare con interventi promozionali nell’ambito del Progetto Settore per la valorizzazione dei prodotti e la loro commercializzazione, specie per quelli più a rischio (ciliegio, mandorlo, olio d’oliva, ecc.) e puntare con alta priorità sulla valorizzazione dei prodotti tipici locali che mostrano elevato gradimento da parte dei mercati anche internazionale, e che garantiscono un buon reddito e mantengono inalterate le tradizioni agricole locali.

Il territorio agricolo del comprensorio del PIT 4 è caratterizzato da diverse tipologie di colture, che si differenziano per fasce territoriali, vi si trovano, in prevalenza, oltre alla produzione del grano duro, dell’ulivo e dell’uva, quelle del mandorlo in particolare con la “Mandorla di Toritto”, e la produzione cerasicola, in particolare concentrata - relativamente all’area del PIT dell’Area della Murgia - nei territori di Turi, Sammichele di Bari, Gioia del Colle ed Acquaviva delle Fonti, con la famosa produzione della “Ciliegia Ferrovia”. La produzione di grano duro in termini di filiera corta si esplicita in produzione di semola di grano duro, pane di Altamura (DOP) e prodotti da forno, pasta fresca e secca. In tale comparto, particolare rilevanza riveste la produzione del PANE DI ALTAM U R A D.O.P., perno essenziale del sistema alimentare delle popolazioni altomurgiane e simbolo di tutti i pani pugliesi a lievitazione naturale, realizzato con semola rimacinata di grano duro, sale e acqua, oggi è al centro di una intensa produzione di tipo artigianale, che risponde efficacemente alle esigenze e ai gusti del mercato nazionale e che presenta caratteri di forte continuità con la tradizione.

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REGIONE PUGLIA PROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE N. 4 Programma Operativo Regionale 2000-2006 “AREA DELLA MURGIA”

PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 22 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

Ad Altamura sono ancora in molti a ricordare come, fino ad anni ancora vicini, il pane, nella sua forma tipica (u sckuanèté) e in pezzature di notevoli dimensioni, fosse prevalentemente impastato e lavorato tra le mura domestiche, quindi definitivamente confezionato e cotto in forni pubblici a legna, dando corpo ad un interessantissimo esempio di produzione tra contesto privato e dimensione collettiva, con implicazioni di vario genere sul piano sociale e culturale. La principale caratteristica di quel pane non era la freschezza, bensì la durevolezza, necessaria per garantire l'alimentazione di contadini e pastori nella settimana o, più spesso, nei quindici giorni che trascorrevano lontano da casa, nelle masserie e negli jazzi disseminati tra le alture murgiane. La qualità e la notorietà del pane altamurano, il suo valore simbolico e culturale, l'enorme produzione quotidiana e la diffusione ormai capillare sul mercato nazionale, sono stati i fattori predominanti per l'ottenimento della certificazione di origine protetta. Il pane di Altamura è un prodotto di panetteria ottenuto dal rimacinato di semola di grano duro, ricavato dalla macinazione di grani duri delle varietà "appulo", "arcangelo", "duilio" e "simeto" prodotte nella zona geografica delimitato, nel disciplinare di produzione che comprende i territori dei Comuni di Altamura, Gravina di Puglia, Poggiorsini, Spinazzola e Minervino Murge. Il Pane di Altamura, dal caratteristico profumo, di peso mai inferiore a kg. 0,5, è stato il primo prodotto in Europa a fregiarsi del marchio D.O.P. nella categoria merceologica "Panetteria e prodotti da forno". Due sono le forme tradizionali riconosciute nei disciplinare di produzione: il pane accavallato (u skuanète), dalla foggia alta, accavallata, senza baciatura ai fianchi, a cappello di prete, localmente denominato u cappidde de prèvete, dalla forma bassa, che non presenta baciatura. Qualificate aziende che operano nel settore della panificazione, gia dal1979, dettero vita al Consorzio per la Tutela del Pane di Altamura, Consorzio promotore della richiesta della D.O.P. per il Pane di Altamura ai sensi del regolamento CEE n. 2081/92, riconoscimento ottenuto definitivamente con Regolamento CE n. 1291/2003. Altro prodotto da forno che sta assumendo notevole rilevanza è il “Dolcemandorla”, prodotto di pasticceria , sicuramente “di nicchia” promosso dal Consorzio Dolci dI Puglia le cui caratteristiche lo rendono atto alla conservazione, con spazi interessanti anche in termini di commercializzazione. Per quanto attiene alla filiera del vino, nella zona sono prodotti numerosi vini di cui due DOC, di si riportano di seguito le principali caratteristiche.

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REGIONE PUGLIA PROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE N. 4 Programma Operativo Regionale 2000-2006 “AREA DELLA MURGIA”

PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 23 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

A) Vino “Gioia del Colle” DOC Scheda delle caratteristiche produttive

Denominazione Zona di Produzione Caratteristiche organolettiche

Quantità prodotte (aggiornamento

anno 2000)

Organismi di Tutela

Gioia del Colle (DOC con un D.P.R. del 11 maggio 1987)

Comune di Gioia del Colle (BA) e area comprendente i comuni di: Adelfia, Acquaviva delle Fonti, Putignano, Castellana, Conversano, Casamassima, Cassano Murge, Noci, Grumo Appula, Rutigliano, Sammichele, Santeramo Turi e Sannicandro (BA)

Prodotto in 5 varietà da vitigni Primitivo, Malvasia nera, Montepulciano, Sangiovese, Negroamaro, Aleatico

939 hl

Consorzio di Tutela Vini Gravina e Gioia del Colle – Gravina in Puglia (BA)

Mappa Geografica di produzione del Gioia del Colle DOC

B) Vino “Gravina” DOC Scheda delle caratteristiche produttive

Denominazione Zona di Produzione

Caratteristiche organolettiche

Quantità prodotte (aggiornamento

anno 2000) Organismi di

Tutela

Gravina (DOC risalente a un DPR del 1983)

Comuni di Gravina e Poggiorsini (BA) e parte del territorio dei comuni di Spinazzola ed Altamura (BA)

Prodotto da vitigni Malvasia del Chianti, Greco di Tufo e Bianco d’Alessano.

1558 hl

Consorzio di Tutela Vini Gravina e Gioia del Colle – Gravina in Puglia (BA) - Consorzio Tutela Vini DOC Murgia Carsica – Gravina in Puglia (BA)

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REGIONE PUGLIA PROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE N. 4 Programma Operativo Regionale 2000-2006 “AREA DELLA MURGIA”

PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 24 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

Principali aziende produttrici Gravina DOC Nome Indirizzo Sito web/e-mail Attività produttiva

Cantine Botromagno

Via Archimede 22 70024 Gravina di Puglia (BA) Tel 080-326.58.65 Fax 080-326.90.26

www.botromagno.it [email protected]

Produzione Gravina DOC Quantità prodotte: 250.000 bottiglie annualmente

Mappa Geografica di produzione Gravina DOC

La tradizione olivicola della Terra di Bari risale al neolitico (5000 a.C.): documenti storici attestano come l’olivicoltura fosse una delle attività agricole predominanti nella Terra di Bari fin da questa lontana epoca. La zona di produzione dell’olio Dop della Terra di Bari comprende l’intero territorio della provincia di Bari ed è caratterizzata da 3 sottodenominazioni corrispondenti a distinte aree di produzione: Castel del Monte, Bitonto, Murgia dei Trulli e delle Grotte. La zootecnia è uno dei settori che riveste importanza nella zona del PIT dell’ “Area delle Murgia”. Il settore zootecnico, orientato prevalentemente alla produzione di latte, è rappresentato prevalentemente dall’allevamento di bovini ed è strettamente connesso alla presenza di seminativi, le cui superfici costituiscono la base su cui si impianta l’azienda zootecnica. In questa parte della Murgia si è sviluppato e consolidato, attraverso i secoli, uno dei migliori modelli di allevamento zootecnico in aree asciutte, che hanno dato vita ad una intensa attività casearia tanto da poter essere individuato come un vero distretto lattiero caseario. Molto significativa, in tutta questa area geografica, è la presenza di importanti industrie casearie locali che, con i loro marchi aziendali e le produzioni tipiche di qualità, hanno da tempo valicato il mercato regionale e si sono stabilmente affermate nei mercati del nord Italia, di diversi Paesi comunitari e del nord America. Non mancano, comunque, le attenzioni di gruppi nazionali e multinazionali del settore caseario. L’interesse di questi grandi gruppi verso questo territorio è

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dovuto sia al mercato di consumo regionale appuro-lucano, che alla bontà del latte della zona. Notevole è anche la produzione casearia: • il Caciocavallo Silano è un formaggio semiduro a pasta filata di forma ovale o

troncoconica che viene prodotto con latte vaccino stagionato almeno quindici giorni;

• il Canestrato Pugliese è un formaggio di vecchie tradizioni perché legato alle antiche pratiche della transumanza (intere famiglie vivevano sull’organizzazione del commercio e dei traffici che ruotavano intorno al passaggio dei pastori).

Oltre a queste produzioni tipiche, il decreto 167/2002 del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha inserito nell’apposito Elenco Nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (istituito ai sensi dell’art. 8 del decreto legislativo n. 173/98), numerosi prodotti che hanno origine e continuano ad essere prodotti in quest’area: in particolare, tra i formaggi di quest’area che hanno ottenuto un riconoscimento come prodotti tradizionali, possiamo annoverare la burrata, il cacio, il caciocavallo, il cacioricotta, la giuncata, la manteca, la mozzarella, il pecorino, la ricotta, la ricotta forte e la scamorza. Tra le carni è inserita la cervellata tipica della zona di Toritto. In quest’area il settore agricolo e agro-alimentare è visto non solo quale fonte di produzione di beni alimentari, o materie prime industriali, ma anche con la funzione di conservazione del paesaggio e del mondo rurale ricco di cultura, arte, storia, gastronomia: il prodotto agricolo si eleva, così, da bene alimentare a “bene culturale”. Questi prodotti simbolo possono costituire il “panire di beni” previsti nell’ambito della Legge Quadro sulle aree protette in relazione all’avvenuta istituzione del “PARCO DELL’ALTA MURGIA”

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2.3 PAESE/AREA-MERCATO DI DESTINAZIONE MERCATO OBIETTIVO: RUSSIA

Il Progetto Settore agroalimentare del PIT n. 4, sarà attuato in stretta relazione con i Progetti del settore agroalimentare promossi dagli altri due Progetti Integrati Territoriali che hanno nella valorizzazione dei prodotti agricoli uno dei principali obiettivi, ed in particolare con il PIT 1 -“Area del Tavoliere e il PIT 8 - “AREA JONICA-SALENTINA. I Paesi di riferimento sono la RUSSIA e gli STATI UNITI, Paesi individuati in relazione alle potenzialità del mercato ed in stretta coerenza con i Progetti Paese promossi dalla Regione Puglia. ANDAMENTO CONGIUNTURALE E RISCHIO PAESE Il quadro macroeconomico della Federazione Russa continua ad essere positivo nonostante un certo rallentamento nella seconda metà dell’anno. Infatti, grazie soprattutto all’elevato prezzo internazionale del greggio in base alle ultime stime nel 2004 il PIL ha registrato una crescita del 7,1 % rispetto allo scorso anno, confermando così che quella russa è attualmente una delle economie più dinamiche a livello mondiale. I principali indicatori macroeconomici nei primi 11 mesi hanno avuto un andamento positivo. Sono aumentati la produzione industriale (+6,1 %), gli investimenti (+10,9%), i consumi privati (+12,1%) e, sia pure in misure minore, la produzione agricola( +1,6 %). L’inflazione, tuttavia, è ammontata a 11,7 %, a fronte di un obiettivo governativo del 10% per l’intero 2004. L’interscambio è in forte crescita (+34 %), la bilancia commerciale continua a migliorare (saldo attivo di 79 miliardi in dollari). Grazie al sostenuto aumento delle esportazioni (+35 %) ed un incremento leggermente inferiore delle importazioni (+ 32 %), la bilancia dei pagamenti è in attivo ( 40,7 miliardi di dollari). Il bilancio federale registra un surplus (pari al 4,7 % del PIL). I redditi reali sono in aumento (+ 13,8 %) con un salario medio mensile pari a 249 dollari. Il debito pubblico è fortemente diminuito (attualmente pari a poco più del 19 % del PIL) come anche il debito estero (37 % del PIL). Le riserve valutarie hanno raggiunto la nuova cifra record di 124 miliardi di dollari. Il tasso di disoccupazione è diminuito (7,6%). Il corso del rublo si é rafforzato nei confronti del dollaro passando da 29,4 rubli per dollaro a fine 2003 a 27,8 rubli a fine 2004. Rispetto all’Euro, il rublo si é leggermente indebolito passando da 36,8 a 37,8 rubli per Euro a fine 2004. Se da un lato, dunque, l’economia russa, grazie al quadro di stabilità politica e al favorevole andamento del prezzo del greggio, appare in buona salute essendo entrata nel sesto anno consecutivo di espansione, dall’altro essa non può ancora competere con le grandi economie occidentali. Infatti, i dati relativi al PIL (451 miliardi di dollari nel 2003 ed una stima di circa 560 milioni di dollari per il 2004 ) Tale cifra, che non tiene comunque conto della realtà dell’economia sommersa stimata dagli analisti intorno al 30 % del PIL*, non colloca ancora la Russia tra le prime dieci economie mondiali.

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Inoltre il tasso di crescita del 6,3 %, previsto per il 2005 dal Governo é insufficiente a conseguire l’obiettivo, fissato dal Presidente Putin, del raddoppio del volume del PIL entro il 2010. Nell’economia russa permangono debolezze strutturali: in particolare un tessuto industriale poco diversificato, una eccessiva incidenza del comparto energetico con conseguente eccessiva dipendenza dai prezzi internazionali del petrolio e del gas**, una insufficiente crescita della produzione industriale nei settori non collegati al comparto energetico, una crescita ancora modesta degli investimenti e una eccessiva sperequazione dei redditi (quasi il 22 % della popolazione vive ancora al di sotto della soglia di sopravvivenza pari a 85 dollari mensili). In particolare, il volume degli investimenti diretti stranieri (29 miliardi di dollari nel periodo 1999-settembre 2004) è assolutamente insufficiente per garantire l’indispensabile iniezione di capitali e di tecnologia, senza la quale l’industria manifatturiera russa non è in grado di affrontare la concorrenza internazionale. Inoltre, applicando il criterio della Purchasing Power Parity, secondo i dati della Banca Mondiale, nel 2003, il Pil russo é ammontato a 1318 miliardi di dollari. ** secondo uno studio della Banca Mondiale almeno 3 punti percentuali del tasso di crescita del PIL, pari al 7,4 %, sono correlati direttamente al favorevole andamento del prezzo del greggio. Un fattore di vulnerabilità è costituito poi dal ruolo ancora marginale delle PMI mentre, al contrario, è forte l’influenza dei grandi monopoli statali e di pochi grandi gruppi industrialifinanziari integrati controllati dagli oligarchi, che operano prevalentemente nel settore energetico e delle altre ricchezze minerarie. Altro problema grave é rappresentato dalla perdurante inefficienza del settore pubblico, caratterizzato da un apparato burocratico, che continua ad intralciare le riforme amministrative. Nonostante le surriferite debolezze strutturali, da parte delle principali istituzioni finanziarie internazionali (FMI, Banca Mondiale, BERS), vi è comunque un moderato ottimismo sulla situazione congiunturale e sulle prospettive di crescita dell’economia russa, giudizio condiviso dall’OCSE, che ha promosso la Russia dalla quinta alla quarta categoria di rischio. Va poi ricordato che Moody’s, Fitch e recentemente anche Standard and Poor’s hanno innalzato il rating assegnato alla Russia ponendolo dal livello speculativo a quello di investimento. Le valutazioni positive delle istituzioni finanziarie internazionali riguardano vari aspetti tra i quali i robusti tassi di crescita degli ultimi anni e i dati positivi degli altri principali indicatori macroeconomici, la riduzione del debito estero, l’accelerazione degli investimenti, l’adozione da parte delle Autorità di una politica finanziaria accorta con un surplus del bilancio, l’inflazione sotto controllo, un tasso di cambio stabile, la costituzione di ampie riserve valutarie e l’entrata in vigore del fondo per la tutela dei depositi bancari. É stata poi giudicata positivamente la decisione del Governo di creare un fondo di stabilizzazione per fronteggiare eventuali improvvisi cali delle entrate statali in conseguenza di brusche cadute del prezzo internazionale del greggio. D’altro canto, le stesse istituzioni finanziarie internazionali sono concordi nel sottolineare che l’economia russa rimane vulnerabile per una serie di fattori tra i quali una certa perdita di dinamismo nell’attuazione delle riforme strutturali nel corso degli ultimi due anni, la poco trasparente gestione del caso Yukos e le conseguenti incertezze sull’effettiva protezione dei diritti di proprietà, la perdurate debolezza dello Stato di diritto ed il perdurante fenomeno dilagante della corruzione.

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Il FMI, la Banca Mondiale e l’OCSE insistono pertanto sulla necessità di più incisive ed immediate riforme strutturali, in particolare della burocrazia* e dei monopoli naturali, al fine di ridurre l’eccessiva dipendenza dell’economia dall’andamento dei prezzi delle materie prime, nonché del debole sistema bancario e finanziario. ** Inoltre, il FMI ed in misura minore la Banca Mondiale, esortano le Autorità monetarie a rafforzare le misure di lotta all’inflazione (ritenuto obiettivo più importante rispetto a quello pur auspicabile di evitare un eccessivo apprezzamento del rublo al fine di salvaguardare la competitività delle industrie esportatrici). Rimane dunque l’incognita se il Presidente Putin sarà effettivamente in grado di imprimere una marcia più spedita alla prioritaria riforma della Pubblica Amministrazione, abolendo i privilegi della burocrazia. Resta poi da vedere se egli sarà in grado di rafforzare il sistema giudiziario, condizione necessaria per la creazione di uno Stato di diritto pienamente funzionante Infatti, nonostante le molteplici leggi di riforma nel settore giudiziario adottate negli scorsi anni, il sistema giudiziario permane debole e facilmente esposto a pressioni esterne. Per quanto riguarda la riforma dei monopoli naturali va ricordato che il Presidente Putin non ha ceduto alle pressioni della Commissione Europea per uno smantellamento della posizione di monopolio della Gazprom ed all’immediato allineamento dei prezzi dell’energia a uso industriale a quelli europei, sottolineando che la Russia non intende rinunciare al naturale vantaggio competitivo, che le deriva dall’ampia disponibilità di energia a basso costo. Le linee di tendenza emerse recentemente sembrano ispirarsi alla volontà di aumentare il controllo statale delle risorse naturali, recuperando la influenza sul comparto petrolifero privatizzato nel corso degli anni 90. Principale strumento di tale strategia é proprio la società Gazprom, prima produttrice mondiale di gas, che, una volta completata l‘integrazione con la società petrolifera statale Rosneft, sarebbe partecipata dallo Stato per il 50%. Va poi segnalato che la Gazprom ha recentemente acquisito partecipazioni azionarie nei settori elettrico e nucleare. La recente cessione della Yugnasneftegaz, società della Yukos, alla Rosneft che, come dianzi accennato, dovrebbe essere a sua volta fusa alla Gazprom, rappresenta un indice convincente dell’intendimento dello Stato di costituire di un polo pubblico degli idrocarburi. La riforma amministrativa lanciata nel marzo 2004, che contemplava una ristrutturazione dell’apparato governativo basata sulla ripartizione in tre livelli operativi (Ministeri, Agenzie e Servizi), cosi da dare maggiore trasparenza e funzionalità alla Pubblica Amministrazione, non ha dato i frutti separati. Al contrario,essa sembra aver causato un aumento del livello di confusione ed inefficienza della burocrazia statale. Un indicatore della volontà di rafforzare il suo potere di controllo sui monopoli naturali é rappresentato dalla decisione del Governo Fradkov di rinviare alla fine del 2006 l’avvio dell’atteso programma di liberalizzazione del settore elettrico, che contempla il progressivo smantellamento del monopolio RAO-UES. Un altro elemento di debolezza é rappresentato dal tuttora fragile, frammentato (oltre 1300 istituti di credito) e sotto capitalizzato sistema bancario, non ancora capace di svolgere un adeguato ruolo di intermediazione finanziaria e di trasformare i risparmi privati in investimenti produttivi. In particolare, durante l’estate 2004 vi sono state forte tensioni a causa del fallimento di alcune banche. In tale quadro, un’importante spinta alle riforme strutturali potrebbe essere impresso proprio dai negoziati di accessione della Russia all’OMC, entrati in una

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fase cruciale. Nel recente Protocollo bilaterale firmato con la Commissione Europea la Russia ha fatto importanti concessioni, venendo tra l’altro incontro alla richiesta europea di un rialzo graduale dei prezzi energetici in maniera di coprire almeno i costi di produzione, di rimuovere gradualmente le barriere non tariffarie, di ridurre fortemente i picchi tariffari su molti prodotti ed accettando inoltre una liberalizzazione graduale di settori strategici quali le telecomunicazioni, le assicurazioni, i trasporti, il turismo e la distribuzione. Vi é poi da attendersi che gli Stati Uniti, con i quali la Russia deve ancora firmare il protocollo bilaterale di accessione all’OMC, premeranno per una piena liberalizzazione del settore bancario e finanziario, per una effettiva tutela dei diritti di proprietà intellettuale e per una maggiore apertura di settori protetti quali l’industria aeronautica locale. Un altro elemento di incertezza è rappresentato dall’anzidetta vicenda giudiziaria della Yukos, condotta in maniera maldestra. Gli ultimi sviluppi, rappresentati dalla vendita all’asta della principale unità produttiva della Yukos, la Yugansneftegaz, alla società petrolifera pubblica Rosneft, oltre ad aver avuto ripercussioni negative sulla Borsa (l’indice é cresciuto solo del 7 % nel corso del 2004), ha sicuramente danneggiato l’immagine della Russia agli occhi degli investitori stranieri. La discutibile gestione del caso Yukos ha sicuramente contribuito a dare nuovo impulso alla fuga di capitali verso l’estero. Nei primi nove mesi del 2004 si é registrato un deflusso netto di capitali per 11 miliardi di dollari. Trattasi di una preoccupante inversione di tendenza rispetto all’anno precedente quando il deflusso netto era stato di 2,3 miliardi di dollari, l’importo più basso mai registrato dopo la disgregazione dell’Unione Sovietica. GRADO DI APERTURA DEL PAESE AL COMMERCIO INTERNAZIONALE ED AGLI INVESTIMENTI ESTERI La Federazione Russa rimane ancora un paese relativamente chiuso al commercio internazionale, relegata ad un ruolo marginale (i dati OMC del 2003 la collocano come 17mo Paese esportatore 23mo importatore) e soprattutto con un clima ancora poco favorevole agli investimenti esteri. Se, infatti, da un lato la Russia, già oggi il principale esportatore mondiale di gas e secondo esportatore di greggio (dopo l’Arabia Saudita), è destinata a svolgere un ruolo sempre più importante di fornitore affidabile ed alternativo di risorse energetiche ed altre materie prime ai Paesi occidentali, dall’altro, esistono ancora tutta una serie di ostacoli di varia natura (tariffaria e non, amministrativa, legislativa ecc..) su cui si riferirà in dettaglio al successivo punto 3, che rendono difficile l’accesso ai beni e servizi al mercato russo e soprattutto scoraggiano l’arrivo di investimenti produttivi stranieri. Nel giudizio degli analisti la situazione potrebbe rapidamente migliorare nei prossimi anni, grazie al quadro di relativa stabilità politica e alla perdurante crescita economica ed al conseguente costante incremento delle importazioni. L’obiettivo perseguito dalla Russia di Putin è infatti la sua piena integrazione nell’economia mondiale. Innanzitutto il cammino di accessione verso la OMC, dopo la firma degli accordi bilaterali con la Commissione Europea e la Cina, appare facilitato e si prevede che la Russia possa raggiungere l’obiettivo

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dell’ingresso in tale Organizzazione entro la fine del 2005 o, comunque, nel corso dei primi mesi del 2006. É inoltre destinato a rafforzarsi il partenariato strategico con l’Unione Europea (già oggi il maggiore partner commerciale di Mosca e primo acquirente di gas e petrolio russo), basato sulla creazione di uno Spazio Economico Comune Europeo e l’intensificazione del dialogo energetico. A testimonianza della crescente proiezione di Mosca sui mercati internazionali l’interscambio russo con il Resto del Mondo é in continua crescita (+29 % nei primi undici mesi del 2004). Stanno inoltre aumentando gli investimenti stranieri (nei primi nove mesi del 2004 29,1 miliardi di dollari, cioè + 39,4% in più rispetto allo scorso anno, di cui quelli diretti pari a 5,6 miliardi di dollari), a conferma che le multinazionali straniere, soprattutto nel settore energetico, sembrano meno titubanti che in passato ad affrontare le incognite di un’attività produttiva sul territorio russo. A titolo di esempio possono essere citati negli ultimi anni gli importanti investimenti stranieri, tra le quali la fusione della British Petroleum con la TNK (costo dell’operazione poco meno di 7 miliardi di dollari), l’aggiudicazione da parte della Conoco Phillips di un pacchetto azionario di minoranza nella Lukoil (7,6 % per un valore di 2 miliardi di dollari) e l’avvio dello sfruttamento dei giacimenti petroliferi russi da parte delle compagnie petrolifere internazionali quali la Royal Dutch Shell, la Chevron Texano, la Total Elf e l’Exxon Mobile, nonché l’arrivo delle principali case automobilistiche straniere con insediamenti produttivi sul mercato russo (Renault, General Motors, Toyota, BMW, Ford ecc..). ELENCO DEI PRIMI DIECI PAESI PARTNER COMMERCIALI DELLA FEDERAZIONE RUSSA (DATI STATISTICI RUSSI RELATIVI AL PERIODO GENNAIO-OTTOBRE 2004): * 1) Germania 21,2 miliardi di dollari 2) Bielorussia 15,4 miliardi di dollari 3) Ucraina 15,2 miliardi di dollari 4) Olanda 15 miliardi di dollari 5) Italia 13,7 miliardi di dollari 6) Cina 13,2 miliardi di dollari 7) Stati Uniti 8,8 miliardi di dollari 8) Turchia 7,6 miliardi di dollari 9) Svizzera 7,5 miliardi di dollari 10) Finlandia 7,4 miliardi di dollari Và osservato che i dati statistici russi non sono pienamente attendibili poiché indicano a volte il Paese di prima destinazione o di transito invece che quello di destinazione finale dei prodotti energetici. Per tale motivo vi é una forte sovrastima delle esportazioni russe verso i Paesi confinanti oppure di smistamento ( come ad esempio i Paesi Bassi che precedono erroneamente l’Italia nella classifica dei principali Partners commerciali della Russia). Appaiono pertanto piu veritieri i dati statistici italiani che indicano per il 2004 un volume di interscambio con la Federazione Russa decisamente superiore (14,6 milioni di Euro).

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ELENCO DEI PRIMI DIECI PAESI INVESTITORI NELLA FEDERAZIONE RUSSA NEL PERIODO 1999- 2003: 1) Stati Uniti 4,7 miliardi di dollari 2) Germania 2,8 miliardi di dollari 3) Paesi Bassi 2,5 miliardi di dollari 4) Gran Bretagna 2,3 miliardi di dollari 5) Cipro 2,3 miliardi di dollari 6) Giappone 1,4 miliardi di dollari 7) Svizzera 1 miliardi di dollari 8) Francia 854 milioni di dollari 9) Isole Vergini 478 milioni di dollari 10) Lussemburgo 385 milioni di dollari 12) Italia con 207 milioni di dollari. Anche in questo caso tali dati non sono pienamente affidabili, dato che alcune aziende italiane effettuano i loro investimenti in Russia per il tramite di partecipate con sede fuori dall’Italia per motivi di convenienza fiscale (un esempio in proposito é il progetto Blue Stream dell’ENI realizzato attraverso una società olandese, per un valore di investimento pari a circa 800 milioni di dollari) ANDAMENTO DELL’INTERSCAMBIO COMMERCIALE CON L’ITALIA E DEGLI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI BILATERALI Secondo i dati ISTAT, nel 2004 l’interscambio italo-russo ha registrato un incremento del 21,3 % rispetto al 2003, raggiungendo i 14,6 miliardi di Euro. Alla confortante crescita delle esportazioni (+29,1%), che hanno raggiunto i 5 miliardi di Euro, ha corrisposto un incremento minore delle importazioni (+17,7%), pari a 9,7 miliardi di Euro. É tuttavia ulteriormente aumentato il nostro saldo negativo (+7,8 %), tradizionalmente sfavorevole per l’Italia data la relativa rigidità delle nostre importazioni costituite per oltre il 72 % da gas e petrolio. In realtà tali dati non devono generare eccessiva euforia, poiché gli altri principali paesi concorrenti registrano tassi di aumento delle vendite verso la Russia superiori: l’Italia è stata superata dalla Germania, dalla Cina, dal Giappone e dagli Stati Uniti. É soprattutto sempre più concreta la minaccia dei Paesi extraeuropei, in primo luogo la Cina, che ci stanno facendo sempre più concorrenza in settori di tradizionale preminenza italiana. Circa la composizione merceologica dell’interscambio italo-russo, le voci principali (dati ISTAT dei primi nove mesi del 2004) risultano essere le seguenti esportazioni italiane in Russia: macchine e apparecchi meccanici (28,8 %), prodotti tessili e abbigliamento (17,3 %), mobili (10,6%), cuoio e prodotti in cuoio (7.8%), prodotti chimici (6,8%), macchine elettriche e ottiche (6,7 %). importazioni italiane dalla Russia: prodotti energetici e altri minerali (73,1%) , metalli e prodotti in metallo (16,4%), coke, prodotti petroliferi e combustione nucleare (3,3 %). Per quanto riguarda i nostri investimenti in Russia la nostra posizione è debole. Infatti, nel periodo 1999-2003 l’Italia era cumulativamente solamente il dodicesimo Paese investitore con 207 milioni di dollari ( di cui 63 milioni di dollari nel 2003), pari solamente al 0,9 % sul totale. Trattasi comunque di un dato fortemente sottostimato dato che, per motivi di convenienza fiscale, molte nostre aziende (ad esempio l’ENI e la Duferco) hanno qui effettuato

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investimenti per il tramite di società straniere. Le imprese italiane operanti stabilmente in Russia sono diverse centinaia mentre le banche italiane presenti sono sei, cinque con Uffici di Rappresentanza. La Banca Intesa BCI ha aperto il primo sportello bancario italiano pienamente operativo nella Federazione Russa. VALUTAZIONE DELLA PENETRAZIONE COMMERCIALE DEI PRODOTTI ITALIANI SUL MERCATO RUSSO L’Italia ha tuttora una forte presenza sul piano commerciale, ma deve fare i conti con una crescente concorrenza. L’Italia ha innanzitutto conquistato importanti quote di mercato nel settore dei beni strumentali (macchinari per lavorazione legno, plastica, imballaggio per prodotti alimentari ecc...), un segmento che ci vede collocati saldamente al secondo posto dopo la Germania. Abbiamo poi una radicata presenza nel segmento dei beni di consumo (mobili, calzature, tessile, abbigliamento,accessori, mobili, calzature, gioielli ecc...), grazie alla forte attrazione esercitata dal marchio Italia sul pubblico russo, che ci riconosce un primato indiscusso per la qualità estetica dei nostri prodotti. La nostra posizione nel segmento dei beni strumentali e di consumo, in particolare della fascia più bassa, rischia tuttavia di essere erosa dalla crescente concorrenza dei prodotti cinesi e di altri Paesi, che stanno dilagando sul mercato russo. Il pericolo è amplificato dal fatto che in Russia la tutela delle proprietà intellettuale è ancora insufficiente e ciò ha favorito l’arrivo di merce contraffatta, un fenomeno che ha assunto dimensioni allarmanti e che danneggia le nostre esportazioni di prodotti quali i mobili e le calzature. Il Governo italiano svolge un’azione diplomatica nelle opportune sedi internazionali (OMC, Unione Europea ecc...) e presso le Autorità russe, affinché vengano svolte adeguate azioni repressive volte a debellare il fenomeno della contraffazione e a garantire la tutela dei marchi italiani. É ancora debole, ed andrebbe rafforzata, la nostra presenza commerciale nelle altre Regioni della Federazione Russa, al di là di Mosca e San Pietroburgo, ormai vicine al livello di saturazione. In effetti, anche nelle province la crescita economica degli ultimi anni ha favorito un aumento del tenore di vita e la nascita di una nuova classe media, con una spiccata propensione al consumo di prodotti occidentali. Un crescente numero di iniziative promozionali e/o di penetrazione commerciale del sistema Italia dunque si dirigeranno dunque verso le varie Regioni della Federazione Russa. Un ostacolo all’incremento della penetrazione commerciale di prodotti italiani nell’enorme territorio della Federazione Russa (con un’estensione cinquantasette volte superiore a quella italiana) è rappresentato dalla totale assenza di gruppi italiani nel settore della distribuzione commerciale, laddove stanno arrivando molti gruppi stranieri (svedesi, tedeschi, francesi, turchi ecc...). Ciò rappresenta un grave handicap soprattutto per molti nostri prodotti, ad esempio quelli alimentari, che hanno volumi di vendita sicuramente inferiori rispetto alle potenzialità gastronomiche del nostro Paese. Tra i vari settori di intervento dove vi sono ampie prospettive di miglioramento della nostra presenza commerciale vanno ricordati l’enogastronomia, le attrezzature di trasformazione alimentare (confezionamento, imballaggio ecc...), la moda e le costruzioni edilizie. Per rafforzare la nostra presenza commerciale in Russia è importante che il sistema bancario italiano, stante la perdurante debolezza ed inaffidabilità di quello locale, garantisca un’adeguata assistenza gli operatori commerciali ed investitori italiani.

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REGIONE PUGLIA PROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE N. 4 Programma Operativo Regionale 2000-2006 “AREA DELLA MURGIA”

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Inoltre, é necessario che i pacchetti di assistenza finanziaria, assicurativi e promozionali predisposti dalle nostre istituzioni pubbliche di supporto alle imprese (SACE, Simest ecc...) siano pienamente concorrenziali con quelli dei Paesi concorrenti. Un prezioso aiuto all’auspicata maggiore penetrazione dei nostri prodotti sul mercato russo potrebbe essere inoltre fornito dall’utilizzo su larga scala dello strumento del leasing. BARRIERE TARIFFARIE Su un piano generale, il livello medio dei dazi russi, pari a circa l’11-12 %, è già oggi in linea con quello di altri Paesi Membri dell’OMC. La Russia impone tuttavia ancora dazi doganali elevati in alcuni settori di nostro interesse (mobili, calzature, abbigliamento, articoli di arredamento, ceramica, bevande) ed inoltre applica dazi sull’esportazione su alcune merci quali le pelli grezze e rottami non ferrosi, che danneggiano le nostre industrie conciaria e siderurgica. La situazione dovrebbe migliorare decisamente grazie alla firma del protocollo bilaterale con la Commissione Europea, che disciplina le condizioni di accesso della Russia all’OMC. Infatti, la Parte russa ha accettato una riduzione generale delle tariffe, ivi compreso una leggera diminuzione dei picchi tariffari nei settori strategici sensibili per l’industria locale (automobili, aeronautica, acciaio ecc..). La media tariffaria dei prodotti industriali sarà pari al 7,6 %, un valore sensibilmente inferiore a quello (8,9%) ottenuto dai cinesi al momento della loro accessione all’OMC. La media tariffaria dei prodotti agricoli sarà ridotta al 13,5%, una evidente concessione, se raffrontato a quanto negoziato a suo tempo dai cinesi ( 15%). Va sottolineato che alcune delle riduzioni tariffarie concordate riguardano prodotti importanti per l’Italia, quali mobili (dal 20 al 12,5 % nell’arco di 5 anni ), vini e vermouth (dal 20 al 12,5 % nell’arco di 3 anni), olio d’oliva (dal 15 al 5 %) e calzature. Mosca ridurrà inoltre sensibilmente i dazi alle esportazione su alcuni prodotti strategici per gli europei (rottami ferrosi e non, pelli ecc…). BARRIERE NON TARIFFARIE Nonostante i miglioramenti normativi apportati negli ultimi anni, il sistema russo delle regole doganali, certificazioni, licenze, regolamentazioni tecniche, procedure di registrazione e standardizzazioni è tuttora complesso, non trasparente e poco armonizzato con la normativa internazionale e costituisce pertanto una forte barriera non tariffaria e fonte di corruzione. Decisi miglioramenti in materia sono da attendersi nel corso dei prossimi mesi poiché il prossimo round negoziale multilaterale dell’OMC sarà dedicato principalmente a verificare l’effettiva rimozione da parte russa delle numerose barriere non tariffarie (standard e certificazioni). Sono altresì frequenti i casi di restrizioni alle importazioni, principalmente di prodotti animali e alimentari, giustificate da parte russa per ragioni di tutela della salute, fitosanitarie o ambientali. Un esempio in tal senso è stata la recente decisione russa, successivamente revocata, di sospendere le importazioni di carne dai Paesi dell’Unione Europea se non accompagnati da certificati comunitari.Alla base della decisione di Mosca vi sono spinte protezionistiche volte a difendere un settore, quello dell’agricoltura, vulnerabile, anche perché il passaggio da un sistema collettivizzato ad uno di mercato sta procedendo a rilento.

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Non si è invece ancora potuto appurare l’esistenza di situazioni discriminatorie o non trasparenti in materia di appalti pubblici, avendo raramente aziende italiane partecipato alle gare bandite nella Federazione Russa. Su un piano generale, va sottolineato che uno dei principali problemi è rappresentato dalla scarsa collaborazione della burocrazia nell’applicare le semplificazioni previste dalle leggi di riforma del sistema amministrativo. Un’altra barriera non tariffaria formidabile è rappresentata dall’annoso problema delle dogane. Nonostante l’entrata in vigore del nuovo Codice Doganale, che prevede una semplificazione ed una riduzione dei margini di discrezionalità delle procedure (ad esempio fissando tempi massimi nelle operazioni di sdoganamento), la situazione rimane insoddisfacente. VIOLAZIONE DELLE NORME SULLA TUTELA DEI DIRITTI DI PROPRIETÀ INTELLETTUALE Nonostante gli indubbi miglioramenti normativi apportati negli ultimi anni, nella Federazione Russa sono ancora frequenti le violazioni dei diritti di proprietà intellettuale, un problema che nei negoziati di accessione russa all’OMC viene sollevato soprattutto dagli Stati Uniti, fortemente danneggiati dalla contraffazione su scala industriale degli audiovisivi (CD Rom, DVD e video). Poiché gli Stati Uniti devono ancora firmare il protocollo bilaterale d’adesione all’OMC è da attendersi che gli Americani eserciteranno nei prossimi mesi una forte pressione per l’ottenimento di un’effettiva tutela dei diritti di proprietà intellettuale al di là dei miglioramenti legislativi apportati negli ultimi anni. È altresì ancora insufficiente la tutela accordata dalle Autorità russe alla registrazione di marchi e brevetti, alle denominazione di origine e delle indicazioni geografiche. L’Italia è danneggiata soprattutto dalla contraffazione dei beni strumentali a basso contenuto tecnologico e di consumo di fascia bassa ad opera dei cinesi, che con il loro prodotti stanno inondando il mercato russo, facilitati dalla sostanziale inerzia delle Autorità locali. PROBLEMATICHE RELATIVE AGLI INVESTIMENTI ESTERI NEL PAESE Uno dei problemi più acuti con cui gli investitori italiani devono confrontarsi è rappresentato dall’ancora imperfetto funzionamento dello Stato di diritto, l’assenza di un quadro giuridico certo e trasparente e dalla debolezza del potere giudiziario locale. In effetti, nonostante gli indubbi miglioramenti legislativi apportati negli ultimi anni (approvazione dei nuovi Codici, riforma dei Tribunali Arbitrali ecc..), le aziende straniere trovano talora inadeguata tutela da parte delle Autorità locali e del potere giudiziario. La casistica delle vertenze è ampia e spazia dal mancato rispetto di impegni contrattuali alle vere e proprie azioni di esproprio da parte del socio russo. In particolare, la debolezza finanziaria della Magistratura espone i giudici ad influenze esterne. Inoltre, non sempre le Autorità giudiziarie riconoscono le sentenze dei Tribunali Arbitrali Internazionali. Come dinanzi accennato un problema tipico è rappresentato dai tentativi di espropriazione da parte del socio russo, che può contare sull’appoggio di Autorità locali e giudici conniventi nello sfruttare le pecche della legislazione russa sui diritti di proprietà e sulla bancarotta. Destano poi preoccupazione i contenziosi che riguardano le società miste in cui la controparte sono le Autorità locali, col ricorso a vari atti ostili ivi compreso l’utilizzo della procedura di bancarotta, speciosamente motivata col ritardato versamento di somme irrisorie.

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Un altro meccanismo talvolta utilizzato è il sistema delle cosiddetta scatola vuota, per cui il partner russo in una società mista e/o la società russa debitrice trasferiscono tutte i loro attivi ad altre società del gruppo. In tal caso le sentenze pur favorevoli dei Tribunali locali sono svuotate di significato, poiché l’azienda italiana creditrice non può rivalersi sulla società controparte, che risulta gravata da debiti. Inoltre, può accadere che i proprietari russi, subentrati nel controllo di una società mista, disconoscono gli obblighi contratti dai precedenti soci russi nei confronti del partner italiano. Il Governo russo ha ora accolto la proposta italiana dell’istituzione di un tutore, un’istanza a cui le imprese italiane si possano rivolgere per prevenire e, ove necessario, risolvere i contenziosi in campo economico, evitando il ricorso all’ordinamento giudiziario. Altri ostacoli con i quali gli investitori stranieri debbono spesso confrontarsi sono costituiti dagli anzidetti problemi doganali, dalle barriere non tariffarie e dall’atteggiamento ostruzionistico assunto talvolta dalle Autorità locali. La situazione potrebbe comunque sensibilmente migliorare tenuto conto della priorità attribuita dal Governo russo all’attuazione delle riforme strutturali nel settore della Pubblica Amministrazione ed all’obiettivo della rapida accessione all’OMC. Va infine ricordato che gli investimenti stranieri possono chiedere agevolazioni di tipo fiscale, amministrativo e sugli immobili. MOTIVAZIONI DELLA SCELTA

MERCATO OBIETTIVO: RUSSIA

Contrariamente a quello che accade in molti Paesi dell’Occidente industrializzato, saturi di consumi e già in decrescita, in Russia il consumo di prodotti alimentari di qualità pregiata è solo all’inizio con un “Made in Italy” alimentare di alta qualità che già gode di buona fama nelle grandi città del Paese. I ristoranti più famosi di Mosca sono italiani e stanno generando un’immagine alta del nostro prodotto alimentare e della cucina italiana.

Ma il cammino per la conquista di quel grande mercato ancora lungo. Un obiettivo strategico è quello di far conoscere i prodotti italiani a tutti i consumatori di quel Paese, non solo alla ristretta élite che frequenta i grandi ristoranti. L'andamento dell'economia in Russia continua ad essere favorevole con un aumento costante del salario e del PIL.

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Evoluzione salario medio mensile in Russia 1999 - 2003 (in dollari USA eqiovalenti al cambio medio dell'anno e di fine anno)

fonte:elaborazione D&E su dati Goskomstat della F.R., gennaio 2004

Previsioni di crescita del Pil al 2010

fonte: Aton Capital

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Importazione dei generi alimentari in Russia 1999 – 2003

Il settore dei prodotti alimentari occupa il secondo posto nelle grandi categorie di prodotti importati in Russia.

Valore del mercato russo dei prodotti agroalimentari nel biennio 2002/2003

(miliardi di dollari)

fonte:elaborazione D&E su dati Goskomstat della F.R. Comitato Statale della Dogana russo, gennaio 2004

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Vendita dei principali prodotti alimentari nei primi undici mesi

del 2003 rispetto allo stesso periodo del 2002 (% calcolata sul valore in tonnellate)

fonte: elaborazione D&E su dati Goskomstat della F.R., gennaio 2004

Le vendite complessive dei generi alimentari hanno continuato a crescere con un andamento stabile ed omogeneo. Il mercato russo oggi rappresenta un'opportunità enorme per il Made in Italy, soprattutto nel settore dell'agro-alimentare. I consumatori russi di fascia medio alta sono molto esigenti, guardano alla qualità, e sono disposti a pagarla, ma vogliono prodotti che garantiscano qualità e sicurezza alimentare. Apprezzatissima anche la ristorazione italiana: a Mosca ci sono 15 ristoranti a conduzione italiana e ben 150 ristoranti gestiti da russi ma con chef italiani, tutti di ottimo livello. Decisamente bassa, invece, la presenza dei prodotti italiani nella grande distribuzione: un comparto dove gli spazi sono notevoli, ma che richiede un interlocutore organizzato e dalle idee chiare. Il mercato alimentare ha risentito della congiuntura favorevole, generata dalla ripresa generale di tutta l’economia russa e quindi anche della aumentata capacità d’acquisto della popolazione. Negli ultimi cinque anni, si sono aperti numerosi supermarket alimentari e di beni di consumo, (vedi catena Ramstore), e si prevede l’ulteriore apertura di nuovi spazi commerciali. Il numero dei negozi specializzati, anche non grandi, nel settore alimentare, è aumentato in modo palpabile. Inoltre, è stata avviata un’opera di ristrutturazione e modernizzazione anche della struttura dei mercati cittadini e rionali, con spazi più modernamente attrezzati e rispondenti alle esigenze commerciali e sanitarie moderne. Per ora la produzione russa media di prodotti alimentari non è ancora ai livelli qualitativi ed economici (in termini di struttura dei costi) dell’UE. Questo appare evidente soprattutto in taluni settori alimentari, come la produzione di carne e parzialmente di salumi, nonchè quella di formaggi, etc.. Da un lato però, essa soddisfa la fascia di consumi medio-bassa, ma non più quella decisamente media, che ricerca prodotti migliori.

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D’altra parte, una serie di imprese alimentari russe ha incominciato o ripreso a fabbricare prodotti di qualità, dopo un corrispondente miglioramento tecnologico degli impianti, diventando concorrenziale. Nello stesso tempo, si vanno definendo sempre più chiaramente per il futuro le fasce definite e differenziate di consumi e di tipologia di concorrenza tra i vari produttori. La concorrenza sul mercato si sta facendo sempre più forte e si possono rilevare tre principali fasce di consumatori con relativo predominio di questa o quella nazione nelle relazioni commerciali. La prima fascia di alta qualità e prezzo corrispondente, rimane predominio delle importazioni soprattutto dai paesi più industrializzati, con maggiore tradizione culinaria-alimentare e con maggiore esperienza tecnologico-produttiva e finanziaria-commerciale, come Germania, Francia, Italia, Gran Bretagna, Danimarca. In questa fascia incomincia però ad operare anche un numero molto ristretto di imprese russe che producono sfruttando le tecnologie occidentali, insieme a determinate tradizioni e ricette alimentari di gusto locale. La seconda fascia, di qualità media, sta conoscendo una crescente concorrenza tra: • i nuovi importatori e produttori dell’Europa Orientale (Polonia, Repubblica

Ceca), e della Bielorussia, e in minor misura, di paesi asiatici, che offrono determinati prodotti di qualità accettabile a prezzi abbastanza contenuti;

• alcune imprese europee e occidentali che incominciano a produrre beni alimentari per il consumo di massa avviando nuovi stabilimenti direttamente in territorio russo;

• e infine, le nuove imprese russe che si sono ristrutturate e ammodernate spesso con tecnologie straniere, e sono in grado di produrre già ora a un buon livello concorrenziale, anche non ancora di qualità da “prima fascia”.

La terza fascia o fascia medio-bassa e bassa, è occupata principalmente dai produttori russi, dagli importatori di paesi CSI e dai prodotti di qualità inferiore e basso costo provenienti da paesi asiatici etc. Più che sulla qualità e l’estetica del prodotto (tipo di imballaggio e confezionamento) si mira al basso costo e alla praticità immediata per il soddisfacimento dei fabbisogni alimentari più basilari. Occorre però dire che tale fascia di consumi viene immediatamente abbandonata dal consumatore russo non appena possibile sul piano del potere d’acquisto. Non a caso, negli ultimi anni si nota nel consumatore russo, insieme all’aumento del potere d’acquisto, anche una maggiore propensione a curare meglio la propria la propria famiglia e l’alimentazione, aiutato in questo sia dalla persistente pubblicità televisiva di prodotti alimentari, sia dalla lettura delle varie riviste specializzate per la casa e la cucina che escono ora in Russia. E questo anche se non si può dire che esistano in Russia riviste o giornali ad alta tiratura che si concentrino specificamente sull’alimentazione, sia dal punto di vista commerciale, che da quello della valutazione della qualità dei prodotti, del loro valore nutritivo e igienico, etc.. In questo, senso, qualsiasi iniziativa che sponsorizzasse una pubblicazione del genere potrebbe incontrare un forte successo, nell’ambito di una formula editoriale adatta al gusto e al mercato russo.

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Non dimentichiamo che buona parte del gusto alimentare russo, soprattutto a livello medio, rimane ancora piuttosto semplice ed ancorata a pochi alimenti di base tradizionali, senza una grande immaginazione o varietà. È necessario prendere atto che la posizione di mercato italiana è lontana dall’essere soddisfacente e non corrisponde affatto, tranne poche eccezioni, alle effettive potenzialità sia del Paese che del prodotto. Il caso più tipico è quello del vino, che si ripete anche per frutta, prosciutto, etc. In tal caso, tenendo conto dell’esperienza e dell’immagine nel settore alimentare detenuta anche in Russia da paesi come la Francia, varrebbe probabilmente la pena di valutare una serie di iniziative coordinate e straordinarie, di adeguato impegno ed alto profilo pubblicitario e di sponsorizzazione, per promuovere la cucina e l’alimentazione italiana. Per quanto riguarda poi l’aspetto della distribuzione dei prodotti alimentari, malgrado determinati progressi finora compiuti, la realtà è che in Russia non esiste ancora un numero adeguato di vere grandi catene di negozi e supermarket alimentari a livello interregionale o nazionale, come negli Stati Uniti o in Europa. A questo fatto corrisponde evidentemente la mancanza di una rete di distribuzione e di grossisti veramente organizzata su tutto il territorio nazionale. Anche per i prodotti alimentari, come per gran parte dei beni durevoli, si può dire che Mosca e in misura minore San Pietroburgo vedono concentrato tutto il mercato (benchè Rostov sul Don, porta d’accesso ai ricchi mercati agricoli della Russia meridionale, sta aspirando ad un ruolo di rilievo in questo campo). In realtà i vari dealer regionali preferiscono, per evitare problemi doganali etc, fare i loro acquisti direttamente a Mosca, e non rivolgersi senza intermediari a produttori stranieri. Ma anche questo incomincia a cambiare per il prossimo futuro, che dovrà tenere in maggior conto la dimensione regionale russa. Per questi motivi, l’impresa agricola e agro-alimentare che opera nel territorio del PIT 4 e che vuole affrontare seriamente il mercato russo, deve essere più preparata e attenta di quanto spesso non pensi sia necessario ed è importante che sia affiancata e sostenuta da un intervento di sistema che promuova la produzione agricola e agro-alimentare italiana. Il mercato e i consumatori russi stanno diventando sempre più sofisticati e la concorrenza si fa sempre più forte. Sul piano commerciale un approccio sporadico o improvvisato non rende più, pena una decisa emarginazione dal mercato. Occorre fare sentire la propria presenza, e pubblicizzarla in modo adeguato con i mezzi più moderni, instaurando inoltre un rapporto stabile e di fiducia con i propri distributori e clienti russi, accordando all’occorrenza e su basi fondate, condizioni finanziarie più flessibili e pagamenti dilazionati, formule che hanno visto premiare altri paesi europei nostri concorrenti, a partire da Germania e Francia. Di seguito si riporta l’andamento delle importazioni dei principali prodotti agro-alimentari in Russia.

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Russia: importazioni di vino (in migliaia di dollari)

Paese 1998 % sul totale 1999 % sul

totale

Var.% 1999

su 1998

2000 % sul totale

Var.% 2000 Su

1999

2001 % sul totale

Totale 389.934 100 168.111 100 -57 200.645,20 100 19,3 272.979 100 36

Moldavia 224.130 57,4 94.025 55,9 -58 113.220,20 56,4 20,4 150.946 55,2 33,3

Francia 32.969 8,4 25.669 15,2 -95,7 25.545,40 12,7 -0,48 33.833 12,3 32,4

Georgia 24.379 6,2 16.677 9,9 -31,6 25.196,80 12,5 51 26.137 9,5 3,7

Ucraina 23.485 6 8.474 36 -63,9 5.964,50 2,9 -29,6 13.506 4,9 +2.2

Italia 12.055 3,09 5.627 3,34 -53,4 7.068,80 3,5 25,6 10.082 3,6 42,6

Spagna 6.968 1,7 3.885 2,3 -44,3 5.486,40 2,7 41,2 7.748 2,8 41,2

Bulgaria 7.068 1,8 1.097 0,6 -84,4 2.509,40 1,2 2,2 5.786 2,1 2,3

Germania 15.639 4 1.622 0,96 -89,6 2.831,90 1,4 74,5 4.391 1,6 55

Uzbekistan 3.697 0,9 2.497 1,4 -32,4 3.446,90 1,7 38 4.076 1,4 18,2

Cile 72 0,01 386 0,2 5,3 743,3 0,3 92,5 2.731 1 3,6

Ungheria 8.266 2,1 1.794 1,06 -78,3 1.343,70 0,6 -25,1 2.118 0,7 57,6

Argentina 872 0,2 572 0,3 -34,4 549 0,2 -4 1.996 0,7 3,6

Usa 2.180 0,5 708 0,4 -67,5 1.009,80 0,5 42,6 1.976 0,7 95,6

Lettonia 2.530 0,6 539 0,3 -78,6 867 0,4 60,8 1.326 0,48 Repubblica del Sud Africa

225 0,05 100 0,05 -55,5 1.123,50 0,55 11,2 382 0,1 -65,9

Azerbajan 11.804 3 1.571 0,93 -86,7 1.064,60 0,53 -32,2 83 0,03 -92,1Fonte: elaborazione D&E su dati del Comitato doganale di Stato della F.R., gennaio 2003

Russia: importazioni di olio d’oliva nel 2000-2001 Paese 2000 migl

Usd % totale

migl. Dollari % totale

tonn. 2001 % totale migl. Dollari

% totale tonn.

Totale 2.295 100 100 2.974 100 100

Spagna 1.819 79,2 84,5 2.358 79,3 81,6

Italia 218,4 9,5 6,25 360 12,1 8

Grecia 82,5 3,6 3,6 161 5,4 5,6

Turchia 76,7 3,3 1,7 20 0,67 0,98

Macedonia 34,5 1,5 1,9 - - -

Olanda 13,9 0,6 0,8 2,7 0,08 0,05

Gran Bretagna 13,3 0,57 0,09 - - -

Belgio 10,9 0,47 0,2 1,3 0,04 0,01

Lituania 5,8 0,25 0,07 - - -

Francia 5,6 0,24 0,2 2,7 0,08 0,03

Germania 5 0,21 0,1 2,6 0,08 0,07Fonte: Elaborazione di D&E da dati Comitato statale di statistica della Federazione russa, gennaio 2003

I prodotti alimentari italiani maggiormente diffusi sul mercato russo nel 1999-2002 (in % del mercato di importazione in dollari Usa)

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REGIONE PUGLIA PROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE N. 4 Programma Operativo Regionale 2000-2006 “AREA DELLA MURGIA”

PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 42 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

Prodotto %

Italia 1999

% Italia 2000

% Italia 2001

% Italia 2002

Note sulla posizione italiana nel 2002 N.

Pasta 24 21,5 24,1 36,8 L’Italia è al primo posto, seguita da Kazakhstan (14,9%) Germania (9,0%), Vietnam (7,5%), Spagna (6,4%)

1

Salsa di pomodoro, pomodori pelati

12,8 15,3 25,1 19L’Italia, prima nel 2001, è stata superata nel 2002 da Cina (21,8%) ed Uzbekistan (20,9%), ed e’ seguita dalla Turchia (11,9%).

3

Vino spumante (specialmente moscato)

19,4 26,3 28,1 32,5

L’Italia nel 2002 e’ passata al primo posto (32,5%), seguita da Francia (31,2%, anch’essa salita dal 24,1%) e dalla Moldavia, arretrata dal 30 al 22,6 percento.

1

Olio d’oliva 9 9,5 12,1 12,7Al primo posto viene la Spagna (78,4%), seguita dall’Italia, in lieve recupero, e dalla Grecia (3,7%)

2

Uva fresca 4,3 3,9 21,2 n.d. Al primo posto l’Uzbekistan (29,4%), seguono Turchia (25,3%), e Italia. – dati 2001

3

Caffè 5,6 5,7 7,1 8,2Al primo posto Vietnam (25,1%), poi Indonesia (13,7)%, e quindi l’ Italia, in progressione

3

Vini 3,3 3,5 3,6 4,6

Al primo posto e’ la Moldavia (scesa dal 55,2 al 49,8%), seguita da Francia(salita dal 12,3 al 15,2%), Georgia (9,5%) , e poi dall’Italia salita nel 2002 dal quinto al quarto posto. Malgrado questo, il vino italiano è ancora troppo poco conosciuto rispetto al vino francese . Tra i motivi: pubblicità e promozione ancora inadeguate e insufficiente coordinamento tra i produttori di vino

4

Albicocche 2,8 1 2,2 n.d. L’Uzbekistan è al primo posto (41,5%), seguono la Grecia (29,5%) e il Kazachstan (8,4%). L’Italia è settima – dati 2001

7

Dolci a base di zucchero 0,6 0,1 1,4 1,5

Prima è l’Ucraina (47,1%), seguita da Bielorussia (18,8%), Belgio (5,4%) e Spagna (4,7%).L’ Italia è dodicesima

12

Salumi 0,5 1 0,2 0,7

La Polonia (41,3%) è al primo posto, poi c’è Bielorussia (11,8%), Ucraina (9,8%) Danimarca (8%) e altri. L’Italia è 16ma, in lieve progresso. Ma anche se la qualità dei salumi italiani è buona, la presenza è ancora scarsa.

16

Formaggi 0,5 0,6 0,3 n.d.

Ucraina (26%), Germania (24,6%) e Bielorussia (20%) ai primi tre posti. Nel 2001 la Francia era 10ma (1,2%) e l’Italia 12ma (0,3%), malgrado il raddoppio dell’export .

12

Fonte: elaborazione D&E su dati del Comitato doganale di Stato della F.R., gennaio 2003

Da una indagine condotta dall’Istituto Piepoli sull’immagine dei Prodotti Italiani emergono informazioni interessanti sulla percezione dei prodotti italiani in Russia.

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“Cosa le evoca, cosa le fa venire in mente l’Italia?”

16

12

9

9

5

5

4

3

2

2

2

2

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50

Località italiane

Cibo e vini

Mare

Abbigliamento

Arte

Cultura

Paesaggi

Calcio

Donne

Musica

Qualità di vita

Uomini

Dati in percentuale - Base: 1,000 intervistati in Russia Fonte: Istituto Piepoli S.P.A. - Immagine dei Prodotti Italiani in Russia ricerca commissionata dall’ICE e dal Comitato Leonardo

“Quali sono i primi prodotti italiani che le vengono in mente?”

34

22

11

7

5

4

3

2

1

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60

calzature

prodottialimentari

abbigliamento

tecnologia

vino

automobili

arredamento

pelletteria

accessori moda

Dati in percentuale - Base: 1,000 intervistati in Russia Fonte: Istituto Piepoli S.P.A. - Immagine dei Prodotti Italiani in Russia ricerca commissionata dall’ICE e dal Comitato Leonardo

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La percezione dei prodotti italiani in Russia

32

62

421

Dati in percentuale - Base: 1,000 intervistati in Russia

Fonte: Istituto Piepoli S.P.A. - Immagine dei Prodotti Italiani in Russia ricerca commissionata dall’ICE e dal Comitato Leonardo

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MERCATO OBIETTIVO: STATI UNITI

Come già accennato nel Capitolo 1.3, in relazione alle dimensioni del mercato statunitense, la progettazione e l’organizzazione degli eventi, mirati a far conoscere e promuovere i prodotti agroalimentari di qualità della Regione Puglia, coinvolgendo in loco sia i consumatori, sia i media sia gli operatori del settore (ristoratori, importatori, cuochi e dettaglianti), sarà orientata, in una prima fase, verso 3 città degli U.S.A, che dopo un'accurata analisi, sono state considerate le più significative, sia in considerazione della loro importanza, sia in considerazione della presenza nelle stesse, di alcune delle più importanti ed numerose comunità italo-americane, che rappresentano negli U.S.A una fetta di mercato appetibile, essendo i componenti delle stesse nostri potenziali acquirenti. In maggiore dettaglio, nella prima fase, all’intero dell’area mercato Stati Uniti, che può essere definita come un’area macro, si è ritenuto di poter operare su alcune aree di riferimento che possono essere definite come aree micro-intervento rappresentate dalle maggiori città ed in particolare:

⇒ New York, ⇒ Washington D.C, ⇒ Chicago CHICAGO

La città sul lago Chicago nasce sulle rive del gelido Lake Michigan e sulla foce del Chicago River, terza città degli Stati Uniti per grandezza, è da sempre un colosso dell'industria americana, forte di una buona industria e di un porto ed un areoporto molto importanti. Una città straordinariamente bella, lontana dal caos tipico delle metropoli con un'architettura da togliere letteralmente il fiato, Chicago si è

conquistata con fatica la tranquillità attuale. Il Loop è il centro artistico e finanziario della città e prende il nome dalla ferrovia sopraelevata che lo racchiude. Per un primo orientamento si può salire sulla Sears Tower, che, con i suoi 433 metri di altezza, è l'edificio più alto di tutti gli States. Rimanendo in centro, merita una visita il Board Trade Building, la borsa dove viene trattata la maggior parte del grando del mondo. La Harold Washington Library Center è la biblioteca pubblica e ospita più di due milioni di volumi. L' origine del soprannome the City of the Wind si perde nella note dei tempi, di sicuro c'è il riferimento alle condizioni metereologiche, la città infatti viene spazzata da un forte vento gelido.

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Lo stesso vento che sospinse i primi immigrati e che sferzò il viso a coloro che determinatamente costruirono una delle città più forti degli Stati Uniti d' America. Fondata nel lontano 1800, Chicago crebbe insieme al territorio, fungendo da nodo principale tra le città della East Coast e le selvagge frontiere della West Coast. Porto e aeroporto sono di grande importanza e hanno contribuito a rendere Chicago un centro di rilievo per il commercio e il trasporto, anche se nella zona ha molta importanza anche la lavorazione dell'acciaio e dei metalli in genere.

Abitanti: 2.939.700 abitanti (11.042.100 abitanti nell'area metropolitana Chicago-Milwaukee) Stato: Illinois Fuso orario: 7 ore indietro rispetto all' Italia Periodo migliore (clima): Il clima si presenta molto caldo e umido d'estate e molto freddo d'inverno

NEW YORK

New York è un' emozione continua, splendida anche nelle sue contraddizioni, affascinante skyline, ragnatela di quartieri, assolutamente unica. Una delle maggiori attrattive della città sono i musei: il Metropolitan, il MoMa, il Guggenheim, il Museum of Natural History ed il Withney Museum of American Arts sono famosi in tutto il

mondo. Da non trascurare inoltre le gallerie d'arte di SoHo e di Dumbo (Brooklyn) e i musei meno famosi come il P.S.1 ed il Brooklyn Museum of Art. Abitanti: 8.038.600 abitanti (29.936.900 abitanti nell'area metropolitana) Stato: New York Fuso orario: 6 ore indietro rispetto all' Italia Periodo migliore (clima): i mesi più temperati sono settembre fino a metà ottobre e da maggio a giugno.

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Washington D.C. La città simbolo degli Stati Uniti Washington D.C. sorge all'interno del District of Columbia, un piccolo territorio di 174 kmq delimitato a nord dal Maryland e a sud dalla Virginia. Washington D.C. è famosa anche per l'efficentissima rete di trasporti urbani, per gli ottimi ristoranti e per l'atmosfera cosmopolita. Washington DC è un

monumento vivente agli stessi Stati Uniti, il cuore politico dell'impero, la città presidenziale. Al numero 1600 di Pennsylvania Avenue si trova la mitica White House, residneza Presidenziale fin dal 1800. Venne distrutta nel 1814 durante la guerra contro l'Inghilterra e subito ricostruita. Vietnam Veterans Memorial l'immenso monumento in granito nero si trova in Constitution Avenue e può essere visitato n qualsiasi momento. La semplicità del monumento, una grande "V" di granito nera conficcata nel terreno con incisi sopra i nomi dei 58022 caduti americani nella guerra del Vietnam, suscitano emozioni e impressioni molto profonde. L' opera fu progettata da Maya Lin uno studente di 21 anni. Da segnalare il Lincoln Memorial, aperto tutti i giorni dalle 8 di mattina a mezzanotte. Il momumento ospita l'imponente statua dell' ex presidente degli Stati Uniti Abramo Lincoln alta 6 metri scoplita in venti blocchi di marmo. Il quartiere storico di Washington è un pò decentrato rispetto al centro, ma è interessantissimo. Raggiungibile comodamente in autobus, il quartiere di Georgetown nacque come quartiere nero, venne poi ristrutturato e 'occupato' dalla popolazione bianca. Oggi ci si trovano negozi di lusso e ristoranti chic, edifici storici ristrutturati con grande cura. La vita notturna, nei week end in particolare, è parecchio vivace. Il maggiore afflusso di turisti è tra aprile e settembre. Abitanti: 571.400 abitanti (7.713.900 nell'area metropolitana Washington-Baltimore) Stato: District of Columbia Fuso orario: 6 ore indietro rispetto all' Italia Periodo migliore (clima): I periodi migliori sono da marzo a maggio e da settembre a novembre.

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ANDAMENTO CONGIUNTURALE E RISCHIO PAESE E MOTIVAZIONI DELLA SCELTA L’andamento dell’import-export tra Italia e Stati Uniti ha risentito negli ultimi anni di una serie di fattori che hanno in diverso modo influenzato gli equilibri commerciali.

L’elemento che ha maggiormente inciso sui flussi di scambio è stato il progressivo

apprezzamento dell’euro rispetto alle altre monete e in particolare alla divisa statunitense. All’inizio del periodo considerato nella seguente analisi il rapporto di cambio era arrivato a 1,3645 dollari per ogni euro, per poi terminare alla fine di aprile in flessione a 1,2865.

Fonte: ICE

Ma l’apprezzamento su base annuale è quello che ha pesato sulle esportazioni dell’Italia, che ha dovuto fare i conti con gli alti costi e con la spietata concorrenza di produttori locali e paesi emergenti. Per questo, le aziende, spesso in cooperazione con gli esportatori, hanno avviato una serie di iniziative che mirano alla

riduzione dei costi, al contenimento dei prezzi, e alla promozione dei prodotti agro-alimentari sui mercati esteri. Si tratta sovente di iniziative che prevedono un coordinamento più ampio a livello governativo con la partecipazione di enti locali, associazioni di categoria, e piccole-medie imprese. Nei primi quattro mesi del 2005 gli Stati Uniti hanno importato prodotti agro-alimentari per un valore di 23.020,93 milioni di dollari, l’8,71% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le esportazioni sono state pari a 19.195 milioni di dollari, l’1,73% in più rispetto al 2004. Il saldo per i primi quattro mesi del 2005 è quindi in rosso di 3.825,93 milioni di dollari, a fronte di un passivo contenuto a 2.307,5 milioni di dollari dei primi quattro mesi del 2004. L’interscambio agro-alimentare tra Stati Uniti e Italia risulta a favore di quest’ultima. Nei primi quattro mesi del 2005 gli USA hanno importato prodotti italiani per un valore totale di 825,12 milioni di dollari (+13,65% rispetto ai primi quattro mesi del 2004), a fronte di un export di 197,51 milioni di dollari (-6,96% rispetto ai primi quattro mesi del 2004). Il saldo premia l’Italia con un surplus 627,61 milioni di dollari, il 22,16% in rialzo rispetto allo scorso anno.

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Le quote di esportazioni detenute dall’Italia risultano da gennaio ad aprile in lieve aumento al 3,58% dal 3,43% dello scorso anno. Gli USA invece detengono l’1,03% di quote del mercato agro-alimentare italiano in termini di export, in lieve flessione rispetto all’1,12% dei primi quattro mesi del 20042.

Importazioni USA nel settore agro-alimentare (valori in milioni di dollari*) Performance Annuale Performance Parziale

Gennaio-Dicembre Quota di Mercato Gennaio-Aprile Quota di Mercato Var. % PAESI 2003 2004 2003 2004 2004 2005 2004 2005 2004/2005

Totale 59.821 65.152 100 100 21.175,50 23.020,93 100 100 8,71Canada 12.921 13.572 21,46 20,831 3.808,61 3.890,85 17,98 16,9 2,16Messico 6.659 7.697 11,13 11,81 2.802,20 3.047,20 13,23 13,24 8,74Cina 2.510 2.860 3,81 4,38 836,75 889,19 3,95 3,86 6,27Italia 2.086 2.310 3.49 3,54 726,03 825,12 3,43 3,58 13,65 Nei primi quattro mesi del 2004 l’euro si è deprezzato rispetto al dollaro del 5,04% (da 1,258 usd a 1,1945 usd) Nei primi quattro mesi del 2005 l’euro si è deprezzato rispetto al dollaro del 5,69% (da 1,3645 usd a 1,2865 usd)Fonte: elaborazione su dati ICE – Luglio 2005

Esportazioni USA nel settore agro-alimentare (valori in milioni di dollari*) Performance Annuale Performance Parziale

Gennaio-Dicembre Quota di Mercato Gennaio-Aprile Quota di Mercato Var. % PAESI

2003 2004 2003 2004 2004 2005 2004 2005 2004/2005Totale 59.561 61.308 100 100 18.868 19.195 100 100 1,73Italia 494 526 0,82 0,86 212,29 197,51 1,12 1,03 -6,96 Nei primi quattro mesi del 2004 l’euro si è deprezzato rispetto al dollaro del 5,04% (da 1,258 usd a 1,1945 usd) Nei primi quattro mesi del 2005 l’euro si è deprezzato rispetto al dollaro del 5,69% (da 1,3645 usd a 1,2865 usd) Fonte: elaborazione su dati ICE – Luglio 2005 I PRODOTTI AGROALIMENTARI NEL MERCATO DEGLI STATI UNITI

A. LE PRODUZIONI VITIVINICOLE Il vino è il prodotto agro-alimentare italiano più esportato negli Stati Uniti. Lo indicano i dati dei primi quattro mesi del 2005, che confermano un trend consolidato da moltissimi anni. Da gennaio a aprile, gli Usa hanno importato 317,9 milioni di dollari di vini e vermouth “made in Italy”, pari al 29,36% dell’intero mercato. Il dato mostra non solo un rialzo in termini assoluti ma anche in termini di quote. L’incremento è ancora più netto rispetto al 2003.

2 RAPPORTO SULL’IMPORTAZIONE NEGLI U.S.A. DEI PRODOTTI AGRO-ALIMENTARI ITALIANI – ICE - Luglio 2005. Istituto nazionale per il Commercio EsteroItalian Trade Commission – Government Agency 33 East 67th. Street, New York, NY 10021

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Il trend indica il recente rafforzamento delle produzioni italiane rispetto ai concorrenti, come Francia e Australia. Nei primi quattro mesi dell’anno l’Italia ha riguadagnato il primo posto nella classifica dei vini importati, con un incremento del 10,26% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E’ il Chianti il vino rosso italiano più apprezzato dagli americani, mentre tra i vini bianchi invece prosegue - così come lo scorso anno - la scalata di quelli meridionali (Falanghina), che si affiancano così ai più rinomati vini del centro-nord (Pinot Grigio). Da segnalare inoltre la crescita delle vendite degli spumanti “made in Italy” a fronte di una flessione degli champagne d’Oltralpe. La Francia pur avendo perso il podio, ha registrato da gennaio ad aprile un incremento dell’import del 5,81% in termini monetari, a fronte di un calo delle quote di mercato al 27,19%, dal 28,04 del 2004. In netta flessione invece i vini australiani, che oltre ad aver ridotto le quote di mercato di oltre due punti percentuali, hanno segnato un ribasso dello 0,38% intermini monetari.

USA – Importazioni di vini e vermouth (valori in milioni di dollari*)

Performance Annuale Performance Parziale Gennaio-Dicembre Quota di Mercato Gennaio-Aprile Quota di Mercato Var. %

Classifica 2005

2003 2004 2003 2004 2003 2004 2005 2003 2004 2005 2004/2005Totale 3.302,95 3.426,54 100 100 972,91 992,33 1.082,86 100 100 100 9,12Italia 925,79 972,44 28,09 28,01 276,77 288,31 317,9 28,41 29,05 29,36 10,26Francia 1.121,79 1.052,08 35,96 32,98 324,86 278,25 294,42 33,39 28,04 27,19 5,81Australia 625,6 731,82 18,94 21,51 207,23 240.64 239.72 21.47 24,43 22.30 -0.38Cile 138,34 152,24 4,22 4,47 47,15 44,7 55,45 0,23 4.54 5.16 24,05Spagna 155,65 183,4 4,72 5,42 40,19 48.77 54,26 4.13 0,229861 5.01 270,14 Nei primi quattro mesi del 2004 l’euro si è deprezzato rispetto al dollaro del 5,04% (da 1,258 usd a 1,1945 usd) Nei primi quattro mesi del 2005 l’euro si è deprezzato rispetto al dollaro del 5,69% (da 1,3645 usd a 1,2865 usd) Fonte: elaborazione su dati ICE – Luglio 2005 Continua il momento di buona salute dei vini spagnoli e cileni, che registrano da gennaio ad aprile un incremento delle esportazioni rispettivamente dell’11,26% e del 24,05%, con una quota di mercato che si aggira oltre il 5% per entrambi. I dati del 2005 segnalano un inizio d’anno che conferma il vino italiano ancora fra i leader nella classifica delle importazioni, con una quota di mercato di circa il 30% nella classe di maggiore riferimento e cioè quella dei vini fermi imbottigliati nelle confezioni inferiori ai due litri. La ripresa dei vini italiani, dopo il temporaneo appannamento dell’anno scorso, è avvenuta nonostante la prosecuzione del trend di crescita dell’euro rispetto al dollaro, che nel giro di un anno ha guadagnato più di 10 centesimi. Secondo le statistiche americane il prezzo medio al litro del vino italiano negli ultimi 5 anni è aumentato da 3,75 dollari a 5,18. Nello stesso periodo quello australiano è invece diminuito da 5,06 dollari a 4,03. A condizionare la performance dei vini europei (di quelli francesi in particolare) è quindi il progressivo apprezzamento dell’euro rispetto al dollaro: la moneta unica, pur essendosi indebolita negli intervalli di tempo considerati per il 2004 e il 2005, ha registrato infatti un netto rialzo sulla divisa statunitense su base annuale.

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Il rapporto di cambio, salito da gennaio 2004 a gennaio 2005 di oltre 10 centesimi a 1,3645 usd per ogni euro, ha penalizzato le esportazioni italiane facendo lievitare i prezzi al dettaglio. Il trend si è però invertito nel corso dei primi quattro mesi con il dollaro in ripresa sulla divisa europea con probabile effetti positivi per l’export italiano nella restante parte dell’anno. Talvolta inoltre politiche di marketing inadeguate e la mancanza di strategie cooperative rendono il prodotto meno competitivo. Tuttavia il settore vitivinicolo rimane un asset strategico per l’Italia, e per questo sono state messo a punto una serie di iniziative per il rilancio e il consolidamento del vino italiano, in un mercato così importante, ma anche esigente e mutevole come quello statunitense. DISTRIBUZIONE: Non esistono barriere alla commercializzazione di vini, che arrivano ai consumatori attraverso il sistema della “filiera a tre livelli”: importatore-distributore-dettaglio/ristorazione. I principali canali di distribuzione per i vini italiani sono i “liquor stores”, ma anche i supermercati e ovviamente i ristoranti. Da segnalare anche la crescita delle vendite di vini online, grazie alla nascita delle enoteche virtuali sempre più popolari negli Stati Uniti. CONSUMATORI: La clientela americana è diventata nel corso degli anni ben informata e il livello di conoscenza del prodotto fra i consumatori risulta maggiore nelle aree metropolitane del Paese, piuttosto che nelle zone periferiche. STRATEGIE: Per le aziende vinicole italiane già rappresentate negli USA da uno o più importatori, ed interessate a rafforzare la propria presenza sul territorio, è necessaria la conoscenza del mercato in cui si opera, grazie alla quale è possibile modulare le strategie più adatte per la promozione del prodotto. Per tali aziende è auspicabile il ricorso a programmi di comunicazione ben integrati, oltre alla partecipazione a fiere e food-show, ad attività di pubbliche relazioni e pubblicità sulle riviste specializzate. Per le aziende non ancora rappresentate, esistono ampie possibilità di penetrazione nel mercato Usa. In questi casi, l’offerta va rivolta non solo ai grandi importatori delle zone metropolitane, ma anche ad aziende che servono le zone suburbane e le regioni più interne del paese, che rappresentano un mercato dalle grande potenzialità. In funzione della vasta offerta di prodotti in circolazione provenienti da tutte la parti del mondo, trovare la disponibilità di importatori risulta sempre più difficile. A tale riguardo il momento sembra proficuo per le aziende interessate a sviluppare il mercato e ad investire per il futuro aprendo una propria filiale o entrando in una “joint venture” o una “partnership” con società di importazione già esistenti. Le aziende di dimensioni medio/piccole, per le quali avviare un propria attività e’ talvolta troppo oneroso, possono invece ricorrere a operatori specializzati nell’importazione e nella vendita di vini di limitata produzione, cedendo loro solo esclusive di vendita regionali e limitate agli stati dove l’azienda può distribuire direttamente il prodotto.

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REGIONE PUGLIA PROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE N. 4 Programma Operativo Regionale 2000-2006 “AREA DELLA MURGIA”

PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 52 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

B. L’OLIO D’OLIVA L’olio d’oliva è il secondo prodotto agro-alimentare maggiormente esportato dall’Italia negli Stati Uniti. La classifica generale per i primi quattro mesi del 2005 vede infatti la leadership italiana, con 185,88 milioni di dollari di prodotto esportato nel 2004, in rialzo del 21,41% dai 153,10 milioni di dollari dello stesso periodo del 2004. Il trend che trova riscontro anche negli indicatori relativi all’intero 2003 e 2004, è accompagnato da un equivalente aumento delle quote di mercato, cresciute al 67,21%, dal 65,42% dei primi quattro mesi del 2004. Un trend riflesso nel generale aumento della quantità di olio d’oliva importata dagli USA (276,55 milioni rispetto a 234,01 milioni), e che è stato accompagnato dal rafforzamento di altri importatori e dall’entrata di nuovi. Sempre in riferimento al periodo gennaio-aprile 2005, la Spagna ha incrementato l’export del 19,18%, inoltre si è imposta sul mercato Usa anche la Turchia con un incremento di quasi il 140,25% dell’export. E’ andata bene anche per la Grecia (+26,76%), mentre la Tunisia dopo la veloce crescita degli ultimi due anni ha riportato un ribasso del 64,97 per cento.

USA – Importazioni di olio d’oliva (valori in milioni di dollari*)

Performance Annuale Performance Parziale Gennaio-Dicembre Quota di Mercato Gennaio-Aprile Quota di Mercato Var. %

Classifica 2005

2003 2004 2003 2004 2003 2004 2005 2003 2004 2005 2004/2005Totale 520,11 718,3 100 100 153,02 234,01 276,55 100 100 100 18,18Italia 361,84 480,51 69,57 66,9 110,55 153,1 185,88 72,24 65,42 67,21 21,41Spagna 95,3 123,94 18,32 17,26 25,36 41,65 49,64 16,57 17,8 17,95 19,18Turchia 28,49 27,69 5,48 3,86 7,51 9,13 21,94 4,91 3,9 7,94 140,25Grecia 12,26 12,51 2,36 1,74 4,37 3,89 4,93 2,86 1,66 1,78 26,76Tunisia 4,15 39,29 0,8 5,47 1,43 10,5 3,68 0,94 4,49 1,33 -64,97 Nei primi quattro mesi del 2004 l’euro si è deprezzato rispetto al dollaro del 5,04% (da 1,258 usd a 1,1945 usd) Nei primi quattro mesi del 2005 l’euro si è deprezzato rispetto al dollaro del 5,69% (da 1,3645 usd a 1,2865 usd) Fonte: elaborazione su dati ICE – Luglio 2005

Dal quadro delineato appare evidente il monopolio dei paesi del bacino Mediterraneo sul mercato americano dell’Olio d’oliva (vedi cartina; quote di mercato USA relative al 2004). I cinque stati che controllano infatti il 96,21% del mercato USA si affacciano tutti sul Mar Mediterraneo. E’ importante sottolineare comunque che le dinamiche dell’export sono condizionate, così come in altri settori,

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PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 53 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

dall’apprezzamento su base annuale registrato dall’euro rispetto al dollaro, che penalizza soprattutto l’Italia, a vantaggio dei paesi che non appartengono all’area euro. DISTRIBUZIONE: Gli importatori di olio d’oliva si trovano ad operare in un mercato difficile e molto competitivo. L’attuale trend valutario impone infatti ai produttori italiani strategie per la riduzione dei costi e per il mantenimento dei prezzi al livello di quelli dei paesi concorrenti. Non esistono barriere alla commercializzazione di olio d’oliva, che può essere distribuito ai consumatori anche direttamente dagli importatori o tramite i canali broker/ distributore e dettaglio/ristorazione. Principali canali di distribuzione e di consumo per l’olio d’oliva italiano sono: 1) Catene di Supermercati; 2) Negozi alimentari/ Delicatessen; 3) Specialty Stores (Gastronomie / Negozi specializzati); 4) Vendita per corrispondenza e on- line (Internet); 5) Ristorazione (particolarmente quelli italiani). Anche per l’olio si moltiplicano le vendite online grazie alla nascita dei tanti empori virtuali che popolano il web e che spesso consentono anche un risparmio per il consumatore finale. CONSUMATORI: Il livello di conoscenza del prodotto fra i consumatori è migliorato nel corso degli ultimi anni grazie all’uso più frequente che viene fatto dell’olio d’oliva in cucina e alla sua importanza per un’alimentazione bilanciata. Il suo indiscusso valore è ormai noto a tutti gli americani, che hanno progressivamente abbandonato prodotti alternativi, e che sembrano oggi più che mai attenti a scegliere ingredienti salutari e poveri di grassi. STRATEGIE: Per le aziende italiane già rappresentate negli USA, che puntano a rafforzarsi sul mercato o a una presenza più capillare sul territorio, il mercato americano richiede programmi coordinati con gli stessi produttori. È auspicabile quindi il ricorso a progetti di comunicazione ben integrati, coinvolgenti la partecipazione a fiere del settore, attività di pubbliche relazioni, oltre al lancio di promozioni dirette ai punti di vendita, alla ristorazione ed ai consumatori. Ma oggi più che mai appare essenziale la pubblicità sulle riviste settoriali e specializzate. Sono pubblicazioni sempre più diffuse tra il pubblico americano e che spesso vengono adottate come vere e proprie guide al benessere in cucina. L’Italia in particolare più sfruttare il prestigio che la contraddistingue nelle arti culinarie come leva per la promozione di un prodotto costantemente presente nelle sue ricette.

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PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 54 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

Per le aziende non ancora rappresentate, ma seriamente interessare a sviluppare il mercato, esistono ancora possibilità di inserimento con importatori. Le aziende di piccole/medie dimensioni, all’esordio sul mercato americano, dovrebbero valutare l’opportunità di associarsi con importatori/distributori anche loro in fase di “start-up”. Trattandosi di importatori nuovi, quest’approccio comporta ovviamente un maggiore elemento di rischio, e la necessità di seguire molto da vicino il mercato, cedendo agli importatori solo esclusive di vendita regionali. Anche in questo settore il momento sembra proficuo per entrare in “joint venture” o avviare “partnership” con società di importazione già esistenti o per aprire propri depositi o uffici vendite. L’IMMAGINE DEI PRODOTTI ITALIANI NEGLI STATI UNITI

Da una recente indagine condotta dall’Istituto Piepoli sull’immagine dei Prodotti Italiani negli Stati Uniti e commissionata dall’ICE e dal Comitato Leonardo emergono delle riflessioni interessanti per i prodotti agroalimentari italiani negli USA.

“Cosa le evoca, cosa le fa venire in mente l’Italia?”

46

10

3

3

2

2

2

2

2

1

1

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50

Cibo e vini

Località italiane

Relig./ Vatic.

Paesaggi

Arte

Mare

Abbigliamento

Cultura

Donne

Allegria

Sole

Dati in percentuale - Base: 1,000 intervistati in USA Fonte: Istituto Piepoli S.P.A. - Immagine dei Prodotti Italiani negli Stati Uniti ricerca commissionata dall’ICE e dal Comitato Leonardo

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Quali sono i primi prodotti italiani che le vengono in mente? Dati in percentuale - Base: 1,000 intervistati in USA

49

7

6

6

5

5

1

1

1

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60

prodottialimentari

vino

calzature

automobili

abbigliamento

pelletteria

accessori moda

arte/ design

arredamento

Dati in percentuale - Base: 1,000 intervistati in USA Fonte: Istituto Piepoli S.P.A. - Immagine dei Prodotti Italiani negli Stati Uniti ricerca commissionata dall’ICE e dal Comitato Leonardo

PERCEZIONE DEI PRODOTTI ITALIANI NEGLI USA

30

54

103 3

In sostanza dall’indagine emerge come la percezione dei prodotti italiani nell’itero territorio degli Stati Uniti sia positiva.

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3. ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO SETTORE L’obiettivo generale che il Progetto Settore intende promuovere è quello di aiutare/accompagnare ad espandere le relazioni economiche del tessuto imprenditoriale insediato nell’area verso nuovi mercati (in particolare il mercato statunitense e quello russo). Inoltre, si punta a instaurare rapporti proficui con istituzioni governative ed enti di supporto allo sviluppo economico. Per raggiungere questo obiettivo è necessario costruire strategie integrate, fornendo agli operatori tutti gli strumenti a disposizione per aprirsi al panorama internazionale, ed individuando, attraverso il lavoro con le imprese, i percorsi e i mercati più vantaggiosi per le produzioni locali, le opportunità dei mercati, le capacità di far sistema rispetto alla dimensione concorrenziale dei sistemi esterni. Le strategie e le azioni che si adotteranno per sviluppare una rete di PMI locali a livello internazionale sono:

promozione imprenditoriale, assistenza tecnica, servizi avanzati, divulgazione dei risultati raggiunti.

Il Progetto Settore sarà articolato nelle seguenti fasi che si illustrano in dettaglio. 3.1 FASE 0: ATTIVITÀ PROPEDEUTICHE DESCRIZIONE In questa fase, l’Ufficio del PIT 4 porrà in essere le procedure e le modalità interne relative all’attività di coordinamento, monitoraggio e gestione tecnico-amministrativa del Progetto Settore. Saranno inoltre attivate le procedure di evidenza pubblica per la realizzazione delle attività promozionali inserite nel Progetto Settore. AZIONI

3.1.1 Denominazione dell’azione: PREDISPOSIZIONE PROCEDURE PER COORDINAMENTO, MONITORAGGIO E GESTIONE TECNICO-AMMINISTRATIVA 3.1.1.1 Contenuti L’Ufficio del PIT 4 predispone procedure e le modalità interne relative all’attività di coordinamento, monitoraggio e gestione tecnico-amministrativa del Progetto Settore.

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PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 57 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

3.1.1.2 Fasi di realizzazione • Costituzione gruppi di lavoro. • Programmazione esecutiva attività. • Definizione delle procedure operative. • Attuazione attività di coordinamento e gestione. • Attuazione attività tecnico-amministrativa del Progetto. • Monitoraggio e valutazione del Progetto. 3.1.1.3 Luogo di realizzazione Ufficio Unico PIT 4. 3.1.1.4 Periodo di realizzazione Le attività di coordinamento, monitoraggio e gestione tecnico-amministrativa si svilupperanno nel corso di tutto il periodo di realizzazione del Progetto Settore. 3.1.1.5 Risultati attesi Gestione ottimale del Progetto Settore in tutte le sua fasi. 3.1.1.6 Elenco dettagliato delle voci di spesa e dei relativi costi

FASE costi previsti per le singole attività costo unitario

costo attività

fase 0 - attività propedeutiche e di gestione progetto

a consulenti/assistenza per l'intero periodo di attuazione del progetto 25.000,00

b viaggi e soggiorni per contatti e/o controlli da parte dell'Ufficio Unico PIT (previsti rimborsi a piè di lista e/o diarie in linea con il vigente C.C.N.L.)

30.000,00

c viaggi e soggiorni per rappresentanti istituzionali (previsti rimborsi a piè di lista ) 30.000,00

3.1.

1

d

Predisposizione delle procedure per le attività di coordinamento e gestione

del progetto Settore.

altre spese generali (circa 12% delle spese "dirette") 10.200,00 95.200,00

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3.1.2/3.1.3 Denominazione dell’azione: ATTIVAZIONE DELLA PROCEDURA DI GARA DI APPALTO PUBBLICO PER LA REALIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ 3.1.2.1 Contenuti Attraverso la predisposizione delle procedure di gara di appalto pubblico si provvede ad una trasparente assegnazione degli incarichi per la realizzazione delle attività. 3.1.2.2 Fasi di realizzazione • Preparazione e pubblicazione del bando per la ricerca dei soggetti attuatori del

Progetto Settore • Istituzione della Commissione per la valutazione delle proposte presentate • Individuazione dei soggetti attuatori • Notifica dell’esito del bando. 3.1.2.3 Luogo di realizzazione Ufficio Unico PIT 4. 3.1.2.4 Periodo di realizzazione di realizzazione L’espletamento delle procedure di gara di appalto pubblico avverrà nella fase iniziale del Progetto settore. 3.1.2.5 Risultati attesi Gestione ottimale del Progetto Settore in tutte le sua fasi. 3.1.2.6 Elenco dettagliato delle voci di spesa e dei relativi costi

FASE costi previsti per le singole attività costo unitario

costo attività

fase 0 - attività propedeutiche e di gestione progetto

a preparazione e pubblicazione "bandi" per ricerca soggetti attuatori progetto settore (spese consulenti; pubblicazione, ecc.).

10.500,00

b Commissione per valutazione soggetti e progetti presentati 5.000,00

c individuazione soggetto/i che dovranno predisporre il progetto esecutivo di settore e la relativa attuazione.

3.1.

2

d

Attivazione di procedure di evidenza pubblica per la

individuazione dei soggetti che provvederanno alla

predisposizione e realizzazione del progetto

esecutivo.

notifica a vincitore/i e altri partecipanti 500,00 16.000,00

a predisposizione progetto/i definitivo/i in bozza definitiva 9.400,00

b eventuali puntualizzazioni

3.1.

3

c

realizzazione del progetto

validazione da parte del Responsabile Ufficio PIT 4 dei progetti definitivo (pagamento a saldo del 50%) 9.400,00 18.800,00

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3.2 FASE 1: AZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE - INFORMAZIONE DESCRIZIONE L’attività di sensibilizzazione, mirerà, attraverso la divulgazione di materiale informativo, seminari ed incontri con le associazioni di categoria e gli imprenditori del settore, a fornire un intervento informativo di base sulle problematiche connesse al processo di internazionalizzazione del territorio, sugli obiettivi e contenuti del Progetto Settore, nonché sulle opportunità e modalità di internazionalizzazione nei mercati di riferimento del Progetto. Inoltre, le attività di informazione ed animazione saranno finalizzate a favorire la condivisione delle conoscenze sulle problematiche del Settore nella realtà locale e ad approfondire i reali fabbisogni d’internazionalizzazione del sistema produttivo in quest’Area. Nell’ambito del Progetto Settore relativo al settore agro-alimentare si intendono realizzare i workshop con le imprese, le associazioni di categoria e i soggetti pubblici coinvolti nel PIT, oltre alla pubblicazione di materiale informativo che illustri obiettivi, attività e risultati attesi relativi alle diverse azioni previste dal Progetto Settore. Tra gli strumenti di comunicazione che si intendono utilizzare ci sono anche un sito internet1 in diverse lingue, una brochure di presentazione del progetto e una guida che illustri le potenzialità dei mercati considerati nel Progetto Settore agli operatori locali. AZIONI

3.2.1 Denominazione dell’azione: REALIZZAZIONE DI ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE E DIVULGAZIONE DEL MATERIALE INFORMATIVO 3.2.1.1 Contenuti La comunicazione e la diffusione del materiale informativo rappresentano un’area d’intervento fondamentale poiché è chiamata a fornire, oltre a strumenti operativi di comunicazione, le linee strategiche di coordinamento comunicativo per tutte le tipologie di azioni. Gli interventi di comunicazione e divulgazione del materiale informativo (campagne stampa, brochure, pagine pubblicitarie, pagine web, video, newsletter elettronica e/o cartacea) si integreranno con le diverse iniziative avendo presente l’esigenza di razionalizzare/armonizzare l’immagine del territorio del PIT 4 con una gestione coordinata delle azioni di comunicazione.

1 Il presente Progetto Settore presenta forti correlazioni con il Progetto MurgiaNet, finanziato attraverso la

Misura 6.2 del POR e con il Progetto SIM MURGIA, in contemporanea presentazione, e che attiene alla Misura 6.2 PIT e fa riferimento specifico all’innovazione tecnologica. Pertanto, anche se la formulazione tecnica è affidata a format differenziati, di fatto gli stessi sono da considerare sinergici in quanto alle azioni di promozione diretta del territorio per il tramite di eventi e missioni in loco o all’estero, va collegata la possibilità di far conoscere lo stesso in remoto sfruttando le opportunità di comunicazione offerte dalle nuove tecnologie e di facilitarvi l’accesso (conoscenza delle normative, degli incentivi, dei siti localizzativi, ecc), tutto al fine di poter ampliare le possibilità di business e favorire quindi lo sviluppo.

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3.2.1.2 Fasi di realizzazione • Definizione delle linee guida per la comunicazione del territorio del PIT e

iniziative di coordinamento e focalizzazione di obiettivi di comunicazione rivolte al sistema delle istituzioni chiamate a svolgere un ruolo attivo nel Progetto Settore.

• Progettazione, produzione e distribuzione di strumenti di presentazione generale delle attività progettuali previste dal Progetto Settore (campagne stampa, brochure, pagine pubblicitarie, pagine web, video, newsletter elettronica e/o cartacea).

• Diffusione dei risultati per via telematica attraverso il portale MurgiaNet • Progettazione, produzione e distribuzione di strumenti di comunicazione

organizzati in una unica linea editoriale e coordinati con altri attori presenti sul territorio per valorizzare i prodotti della moda realizzati nell’area del PIT 4.

• Progettazione, produzione e distribuzione di una guida illustrativa, alle imprese locali, delle potenzialità dei mercati russo e statunitense per i loro prodotti.

• Progettazione, produzione e distribuzione di strumenti di comunicazione a supporto degli specifici eventi previsti nei Comuni del PIT 4 nel corso del Progetto Settore.

• Progettazione, produzione e distribuzione di strumenti di comunicazione specifici a supporto della partecipazione alle iniziative fieristiche e ad altre tipologie di azioni promozionali previste.

3.2.1.3 Luogo di realizzazione Comuni del PIT 4 e Paesi obiettivi del Progetto. 3.2.1.4 Periodo di realizzazione Gli interventi di comunicazione saranno un insieme organico di “procedure” da seguire in tutte le fasi in cui si articola il Progetto. 3.2.1.5 Risultati attesi Completa diffusione delle informazioni relative al Progetto Settore sia nei Comuni del PIT 4 che nei Paesi obiettivi del Progetto Settore al fine di garantire il pieno coinvolgimento dei soggetti interessati ai diversi interventi. 3.2.1.6 Elenco dettagliato delle voci di spesa e dei relativi costi

FASE costi previsti per le singole attività costo unitario

costo attività

fase 1 - azione di sensibilizzazione

a Progettazione e studi di strumenti di comunicazione organizzati in una unica linea editoriale attraverso pubblicità televisiva, radiofonica e su organi di stampa.

10.000,00

3.2.

1

b

divulgazione di materiale informativo Realizzazione di comunicazione organizzati in una

unica linea editoriale attraverso pubblicità televisiva, radiofonica e su organi di stampa.

35.000,00 45.000,00

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3.2.2 Denominazione dell’azione: ORGANIZZAZIONE DI WORKSHOP CON ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA E IMPRENDITORI 3.2.2.1 Contenuti Nell’ambito del Progetto Settore relativo al settore agro-alimentare si intendono realizzare sei workshop con le imprese, le associazioni di categoria e i soggetti pubblici coinvolti nel PIT, oltre alla pubblicazione di materiale informativo che illustri obiettivi, attività e risultati attesi relativi alle diverse azioni previste dal Progetto Settore. 3.2.2.2 Fasi di realizzazione • Programmazione dei sei workshop • Attività di comunicazione sui workshop • Realizzazione dei workshop • Monitoraggio dei workshop 3.2.2.3 Luogo di realizzazione I tre workshop all’anno con le imprese, le associazioni di categoria e i soggetti pubblici coinvolti nel PIT saranno realizzati nei principali Comuni aderenti al PIT 4. 3.2.2.4 Periodo di realizzazione Indicativamente e compatibilmente con i tempi di attivazione del presente Progetto e di consegna degli studi ed indagini che saranno commissionati di cui all’azione 3.3.1 (anno previsto di realizzazione 2007) 3.2.2.5 Risultati attesi Sensibilizzare le imprese e gli attori locali attraverso interventi informativi sulle problematiche connesse al processo di internazionalizzazione del territorio, sugli obiettivi e contenuti del Progetto Settore. 3.2.2.6 Elenco dettagliato delle voci di spesa e dei relativi costi

FASE costi previsti per le singole attività costo unitario

costo attività

fase 1 - azione di sensibilizzazione

a progettazione attività di sensibilizzazione/informazione 2.500,00

b comunicazione delle attività sensibilizzazione/informazione 2.500,00

3.2.

2

c

incontri e seminari

workshop con imprese, soggetti pubblici e privati 21.000,00 26.000,00

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3.3 FASE 2: AZIONI DI APPROFONDIMENTO, STUDI ED INDAGINI DESCRIZIONE Si prevede la realizzazione di uno studio-indagine sulle potenzialità di internazionalizzazione del territorio del PIT 4 finalizzato ad una corretta programmazione delle politiche di intervento per l’internazionalizzazione delle imprese, in particolare nei mercati prescelti dal progetto. Per la realizzazione di questa azione verrà avviata una attività di analisi approfondita del territorio attraverso il confronto con le aziende e un’ampia concertazione con il partenariato locale al fine di verificare i reali fabbisogni delle aziende in materia di internazionalizzazione e procedere ad una corretta individuazione degli obiettivi e delle strategie affinché il supporto da mettere a disposizione delle aziende risulti il più idoneo alle esigenze delle stesse per favorirne i processi d’internazionalizzazione. Si tratterà di uno studio teso ad individuare le potenzialità, ma anche le criticità delle imprese del Settore agro-alimentare al fine di fornire informazioni utili a definire gli strumenti più adeguati per favorire l’internazionalizzazione delle stesse nei Paesi di riferimento. AZIONI

3.3.1 Denominazione dell’azione: STUDIO-INDAGINE SULLE POTENZIALITÀ DI INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL PIT 4 3.3.1.1 Contenuti Al fine di supportare le aziende del settore agro-alimentare nel processo di internazionalizzazione, il Progetto settore prevede la realizzazione di una indagine sulle potenzialità di internazionalizzazione delle aziende del territorio del PIT 4 finalizzato ad una corretta programmazione delle politiche di intervento per l’internazionalizzazione delle imprese, in particolare nei mercati di riferimento del presente progetto settore. 3.3.1.2 Fasi di realizzazione • Definizione degli obiettivi dello studio • Definizione dei campi di indagine • Realizzazione dello studio-indagine • Divulgazione dei risultati dello studio-indagine • Monitoraggio dell’attività 3.3.1.3 Luogo di realizzazione Comuni del PIT 4. 3.3.1.4 Periodo di realizzazione Lo studio dovrà essere effettuato nelle fasi preliminari del Progetto Settore.

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REGIONE PUGLIA PROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE N. 4 Programma Operativo Regionale 2000-2006 “AREA DELLA MURGIA”

PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 63 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

3.3.1.5 Risultati attesi Analisi dei punti di forza e di debolezza del sistema agro-alimentare del PIT 4. 3.3.1.6 Elenco dettagliato delle voci di spesa e dei relativi costi

FASE costi previsti per le singole attività costo unitario

costo attività

fase 2 - azioni di approfondimento, studi ed indagini

a Studio/indagine sulle potenzialità di internazionalizzazione e criticità delle aziende del settore agro alimentare nel PIT 4

22.000,00

3.3.

1

b

studi e indagini

pubblicazione e divulgazione dello studio e dei risultati 18.000,00 40.000,00

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PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 64 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

3.4 FASE 3: PROGRAMMA DI INIZIATIVE PROMOZIONALI ALL’ESTERO PROGRAMMA DI INIZIATIVE PROMOZIONALI SUL

TERRITORIO DEL PIT DESCRIZIONE Le missioni economiche e le azioni promozionali coordinate all’estero saranno volte ad assicurare, a breve-medio termine, l’ingresso o il rafforzamento della presenza delle imprese del PIT 4 nei Paesi individuati dal Progetto Settore. Nel corso delle missioni, saranno realizzate iniziative di promozione istituzionale, economica e culturale, necessarie ad assicurare nel medio periodo la stabilizzazione dei rapporti istituzionali ed economici del PIT 4 con il sistema geo-economico esterno considerato. Durante le missioni verranno organizzati incontri con le Associazioni di categoria, Camere di commercio, Istituzioni locali, Associazioni di rappresentanza della cooperazione. In sintesi, lo scopo delle missioni all’estero e degli eventi informativi collaterali sarà quello di offrire occasioni di incontro tra una rappresentanza del sistema produttivo del PIT 4 e gli imprenditori, buyers, rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni imprenditoriali estere, allo scopo di favorire lo sviluppo di proficue relazioni industriali e commerciali tra il paese estero e il territorio del PIT. AZIONI

3.4.1 Denominazione dell’azione: ASSISTENZA PRE-MISSIONE E ORGANIZZAZIONE MISSIONE IN RUSSIA 3.4.1.1 Contenuti Nella fase di preparazione e organizzazione della missione in Russia si prevede di realizzare un’attività di affiancamento alle imprese (con incontri tematici e il supporto di documentazione sui Paesi esteri) al fine di garantire la preparazione dei partecipanti a cogliere le opportunità derivanti dalla missione. 3.4.1.2 Fasi di realizzazione • Predisposizione di materiale promozionale tradotto nella lingua del Paese

oggetto della missione • Organizzazione dettagliata dei diversi eventi previsti nel corso della missione

con predisposizione di un calendario delle iniziative • Promozione della missione nel Paese estero attraverso un’adeguata

campagna di comunicazione per far conoscere l’iniziativa agli operatori esteri potenzialmente interessati.

3.4.1.4 Periodo di realizzazione L’attività di preparazione e organizzazione della missione in Russia sarà realizzata in Italia nei sei mesi precedenti la missione in Russia.

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PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 65 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

3.4.1.4 Periodo di realizzazione L’attività di preparazione e organizzazione della missione in Russia sarà realizzata in Italia nei tre mesi precedenti la missione in Russia. 3.4.1.5 Risultati attesi Ottimale organizzazione delle missioni in Russia. 3.4.1.6 Elenco dettagliato delle voci di spesa e dei relativi costi

FASE costi previsti per le singole attività costo unitario

costo attività

fase 3 - programma di iniziative promozionali all'estero

a promozione delle missioni sul territorio PIT 4 6.000,00

3.4.

1

b

assistenza pre-missione in RUSSIA

campagna pubblicitaria in Russia 32.500,00 38.500,00

3.4.2 Denominazione dell’azione: MISSIONE IN RUSSIA E REALIZZAZIONE DI UN EVENTO DI RICHIAMO A MOSCA È programmata la realizzazione di una missione all’anno a Mosca in contemporanea a un importante evento fieristico del settore agro-alimentare (Prodexpo). 3.4.2.1 Contenuti È programmata la realizzazione di una missione all’anno a Mosca in contemporanea a un importante evento fieristico del settore agro-alimentare (Prodexpo). 3.4.2.2 Fasi di realizzazione • Partecipazione a Prodexpo, il principale salone russo specializzato

nell’industria alimentare e ormai tra le più importanti fiere di questo settore a livello internazionale: la partecipazione avverrà attraverso l’allestimento di uno stand che promuova il sistema territoriale del PIT 4 e i prodotti tipici agroalimentari del territorio del PIT 4

• Organizzazione incontri bilaterali con gli operatori esteri e rappresentanti delle istituzioni locali nell’ambito della missione

• Realizzazione di un importante evento di promozione che faccia leva sul patrimonio storico-culturale pugliese e sui legami (già esistenti o potenziali) tra la Puglia e la Russia al fine di accrescere la notorietà dell’area e far conoscere le risorse economiche e imprenditoriali presenti nel territorio dei Comuni del PIT 4.

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REGIONE PUGLIA PROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE N. 4 Programma Operativo Regionale 2000-2006 “AREA DELLA MURGIA”

PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 66 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

3.4.2.3 Luogo di realizzazione Mosca (Russia) 3.4.2.4 Periodo di realizzazione La missione in Russia sarà realizzata in contemporanea alla realizzazione di Prodexpo a Mosca, ovvero a febbraio. 3.4.2.5 Risultati attesi Promozione dei prodotti tipici, della produzione agricola e agroindustriale della Murgia nel mercato russo. 3.4.2.6 Elenco dettagliato delle voci di spesa e dei relativi costi.

FASE costi previsti per le singole attività costo unitario

costo attività

fase 3 - programma di iniziative promozionali all'estero

a Partecipazione a evento/i specializzato/i e/o fiere 46.000,00

b Organizzazione incontri bilaterali con gli operatori esteri e rappresentanti delle istituzioni locali nell’ambito della missione

45.000,00

3.4.

2

c

missione in RUSSIA

Organizzazione di evento in Russia cui presentare ad operatori, stampa, opinion leader ecc. del paese la "produzione" delle imprese operanti nel settore Agro Alimentare della MURGIA

67.500,00 158.500,00

3.4.1 Denominazione dell’azione: ASSISTENZA PRE-MISSIONE E ORGANIZZAZIONE MISSIONE NEGLI STATI UNITI 3.4.1.1 Contenuti Nella fase di preparazione e organizzazione della missione negli Stati Uniti si prevede di realizzare un’attività di affiancamento alle imprese (con incontri tematici e il supporto di documentazione sui Paesi esteri) al fine di garantire la preparazione dei partecipanti a cogliere le opportunità derivanti dalla missione. 3.4.1.2 Fasi di realizzazione • Predisposizione di materiale promozionale tradotto nella lingua del Paese

oggetto della missione • Organizzazione dettagliata dei diversi eventi previsti nel corso della missione

con predisposizione di un calendario delle iniziative • Promozione della missione nel Paese estero attraverso un’adeguata

campagna di comunicazione per far conoscere l’iniziativa agli operatori esteri potenzialmente interessati.

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PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 67 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

3.4.1.4 Periodo di realizzazione L’attività di preparazione e organizzazione della missione sarà realizzata in Italia nei sei mesi precedenti la missione stessa. 3.4.1.4 Periodo di realizzazione L’attività di preparazione e organizzazione della missione sarà realizzata in Italia nei tre mesi precedenti la missione. 3.4.1.5 Risultati attesi Ottimale organizzazione delle missioni negli Stati Uniti. 3.4.1.6 Elenco dettagliato delle voci di spesa e dei relativi costi

FASE costi previsti per le singole attività costo unitario

costo attività

fase 3 - programma di iniziative promozionali all'estero

a selezione prodotti 5.000,00

b predisposizione di materiale informativo tradotto in INGLESE 23.000,00

3.4.

3

c

assistenza pre-missione negli STATI UNITI

attività di sensibilizzazione degli imprenditori locali 7.500,00 35.500,00

3.4.2 Denominazione dell’azione: MISSIONE NEGLI STATI UNITI E REALIZZAZIONE DI UN EVENTO DI RICHIAMO NEGLI STATI UNITI 3.4.2.1 Contenuti È programmata la realizzazione di una missione anche in stretta relazione con i programmi regionali e degli altri PIT agricoli, ovvero di importanti iniziative promosse da enti nazionali. 3.4.2.2 Fasi di realizzazione • Organizzazione della missione. • Organizzazione incontri bilaterali con gli operatori esteri e rappresentanti delle

istituzioni locali nell’ambito della missione • Realizzazione di un importante evento di promozione che faccia leva sul

patrimonio storico-culturale pugliese al fine di accrescere la notorietà dell’area e far conoscere le risorse economiche e imprenditoriali presenti nel territorio dei Comuni del PIT 4.

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3.4.2.3 Luogo di realizzazione Stati Uniti. 3.4.2.4 Periodo di realizzazione La missione i sarà realizzata in contemporanea con eventi promossi a livello regionale e nazionale. 3.4.2.5 Risultati attesi Promozione dei prodotti tipici, della produzione agricola e agroindustriale della Murgia. 3.4.2.6 Elenco dettagliato delle voci di spesa e dei relativi costi.

FASE costi previsti per le singole attività costo unitario

costo attività

fase 3 - programma di iniziative promozionali all'estero

a attività di progettazione dell'evento-promozione 12.000,00

b attività di comunicazione dell'evento 17.500,00

c definizione del programma di incontri previsti della missione 21.000,00

d organizzazione e realizzazione della missione 90.000,00

e organizzazione e realizzazione assaggi prodotti agroalimentari locali 90.500,00

3.4.

4

f

missione negli STATI UNITI

monitoraggio dell'evento/promozione 7.848,00 238.848,00

3.4.5 Denominazione dell’azione: PARTECIPAZIONE AD INIZIATIVE REGIONALI E PROVINCIALI E DEI COMUNI DEL PIT (ROMANIA)

Nell’ambito del Progetto Settore, in accordo con il partenariato, si è ritenuto di stimare un importo da destinare alla partecipazione del PIT ad iniziative, attualmente in fase di definizione, promosse, in tema d’internazionalizzazione, dalla Regione o dalle Province interessate, ovvero da e/o con BUONITALIA S.p.A. di cui alle premesse, nonché a quelle avviate da comuni del PIT, con particolare riferimento all’esperienza in corso verso la Romania.

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In relazione a quest’ultima, è previsto lo sviluppo di azioni specifiche volte a rafforzare l’esperienza di internazionalizzazione che parte dei Comuni dell’Area del PIT 4 stanno facendo attraverso l’attività del Consorzio SV.E.V.O., volta alla promozione verso la ROMANIA, con particolare riferimento alla contea di Dambovita – situata nella parte sud-centrale della Romania, con capitale la città di Targoviste – identificata a seguito di un intenso percorso di collaborazione avviato nel settembre del 2003. Infatti, sono state realizzate numerose missioni esplorative che hanno consentito di stabilire importanti relazioni di partnership con i rappresentanti delle istituzioni e con esponenti dell’imprenditoria rumena. Tutti gli interventi saranno correlati agli obiettivi specifici del Progetto Settore ed avranno la finalità di rafforzare l’attuazione del presente Progetto Settore. 3.4.5.1 Periodo di realizzazione L’intero arco temporale di realizzazione del Progetto. 3.4.5.2 Elenco dettagliato delle voci di spesa e dei relativi costi

FASE costi previsti per le singole attività costo attività

fase 3 - programma di iniziative promozionali all'estero

a Partecipazione ad iniziative comunali (ROMANIA), provinciali e/o regionali

partecipazione del territorio a manifestazioni ed eventi promossi da province e/o regione in tema di internazionalizzazione.

135.000,00

3.4.

5

b Partecipazione ad iniziative promosse o con "BUONITALIA"

partecipazione del territorio a manifestazioni e/o eventi promossi od organizzati da/con BUONITALIA 52.000,00

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3.5 FASE 4: AZIONI DI FOLLOW-UP E VALUTAZIONE DEI RISULTATI DI PROGETTO

DESCRIZIONE Gli interventi di follow-up, monitoraggio e valutazione dei risultati si prefiggono di verificare il raggiungimento degli obiettivi dell’attività progettuale e l’efficacia delle azioni realizzate attraverso incontri con gli imprenditori coinvolti al fine di garantire una reale crescita delle imprese nel processo di internazionalizzazione. AZIONI 3.5.1 DENOMINAZIONE DELL’AZIONE: MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEI RISULTATI

3.5.1.1 Contenuti Si procederà ad azioni di monitoraggio e valutazione dei risultati sia durante le diverse fasi di realizzazione del Progetto sia al termine delle attività utilizzato adeguati strumenti di monitoraggio quali: • questionari, rivolti ai partecipanti delle diverse iniziative, finalizzati a conoscere

il livello di soddisfazione per l’attività svolta, • interviste agli imprenditori per verificare il reale beneficio derivante dal Progetto

Settore nei processi di internazionalizzazione delle imprese.

3.5.1.2 Fasi di realizzazione • Programmazione delle azioni di monitoraggio • Attuazione delle procedure di monitoraggio e valutazione • Analisi e diffusione dei risultati del monitoraggio • Rendicontazione finale

3.5.1.3 Luogo di realizzazione Comuni del PIT

3.5.1.4 Periodo di realizzazione Durante tutto l’arco di realizzazione del Progetto Settore.

3.5.1.5 Risultati attesi Monitoraggio e valutazione dei risultati 3.5.1.6 Elenco dettagliato delle voci di spesa e dei relativi costi

FASE costi previsti per le singole attività costo unitario

costo attività

fase 4 - azioni di follow-up

a azioni di studio da parte di esperti (per l'intero periodo si stimano 30 giorni/uomo per tali valutazioni) 13.500,00

3.5.

1

b

monitoraggio e velutazione dei risultati esperti per rendicontazione in itinere e finale (si stimano

20 giorni/uomo per tale attività) 9.000,00 22.500,00

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3.5.2 DENOMINAZIONE DELL’AZIONE: INCONTRI DI FOLLOW-UP CON LE IMPRESE E DIFFUSIONE DEI RISULTATI 3.5.2.1 Contenuti Attraverso la realizzazione di incontri di follow-up con gli operatori a valle delle missioni e degli eventi promozionali sarà verificata l’efficacia degli interventi al fine di assicurare la coerenza delle azioni con il raggiungimento degli obiettivi. Sarà inoltre assicurata ampia divulgazione sul territorio dei risultati raggiunti con le azioni del Progetto Settore attraverso adeguate iniziative di comunicazione (conferenze stampa, comunicati, newsletter elettronica e/o cartacea); la diffusione dei risultati avverrà anche per via telematica (attraverso il portale S.I.M. Murgia). 3.5.2.2 Fasi di realizzazione • Programmazione delle azioni di follow-up e diffusione dei risultati • Diffusione dei risultati per via telematica (portale S.I.M. Murgia - finanziato con

risorse della 6.2 az. C) • Attività di comunicazione e diffusione dei risultati • Incontri con imprese 3.5.2.3 Luogo di realizzazione Comuni del PIT 3.5.2.4 Periodo di realizzazione Durante tutto l’arco di realizzazione del Progetto Settore. 3.5.2.5 Risultati attesi Verifica e diffusione dei risultati 3.5.2.6 Elenco dettagliato delle voci di spesa e dei relativi costi

FASE costi previsti per le singole attività costo unitario

costo attività

fase 4 - azioni di follow-up

a programmazione degli incontri per il follow-up 2.500,00

b attività di comunicazione sugli incontri di follow-up 5.000,00

3.5.

2

c

follow-up con le imprese e diffusione dei risultati

incontri con imprese ed istituzioni locali (almeno 10) 12.500,00 20.000,00

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4. BUDGET DI SPESA Promozione dell'internazionalizzazione

misura 6.2 - azione b - POR PUGLIA 2000-2006) PIT 4 - MURGIA INTERNAZIONALIZZAZIONE Progetto settore AGRO ALIMENTARE - AREA DELLA MURGIA

PAESI: RUSSIA, STATI UNITI e ROMANIA

BUDGET DI SPESA (importi al lordo di IVA ed altri oneri previdenziali e assicurativi)

costo totale del PROGETTO 941.848,00

FASE costi previsti per le singole attività costo unitario

costo attività costo fase note

metodologia operativa: scelta dei soggetti

attuatori/realizzatori

fase 0 - attività propedeutiche e di gestione progetto

a consulenti/assistenza per l'intero periodo di attuazione del progetto 25.000,00 da "lista" di esperti da formare in

base ad avviso pubblico

b viaggi e soggiorni per contatti e/o controlli da parte dell'Ufficio Unico PIT (previsti rimborsi a piè di lista e/o diarie in linea con il vigente C.C.N.L.)

30.000,00 personale designato dall'Ufficio Unico del PIT

c viaggi e soggiorni per rappresentanti istituzionali (previsti rimborsi a piè di lista ) 30.000,00

rappresentanti delle Istituzioni locali e provinciali

acquisto di "pacchetti" da agenzie già convenzionate ovvero individuate a

mezzo avviso pubblico. 3.1.

1

d

Predisposizione delle procedure per le attività di coordinamento e gestione

del progetto Settore.

altre spese generali (circa 12% delle spese "dirette") 10.200,00 95.200,00

a preparazione e pubblicazione "bandi" per ricerca soggetti attuatori progetto settore (spese consulenti; pubblicazione, ecc.).

10.500,00

b Commissione per valutazione soggetti e progetti presentati 5.000,00

utilizzo di "risorse" interne laddove possibile ovvero da "lista" esperti.

c individuazione soggetto/i che dovranno predisporre il progetto esecutivo di settore e la relativa attuazione.

3.1.

2

d

Attivazione di procedure di evidenza pubblica per la

individuazione dei soggetti che provvederanno alla

predisposizione e realizzazione del progetto

esecutivo.

notifica a vincitore/i e altri partecipanti 500,00 16.000,00

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REGIONE PUGLIA PROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE N. 4 Programma Operativo Regionale 2000-2006 “AREA DELLA MURGIA”

PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 73 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

Promozione dell'internazionalizzazione misura 6.2 - azione b - POR PUGLIA 2000-2006) PIT 4 - MURGIA

INTERNAZIONALIZZAZIONE Progetto settore AGRO ALIMENTARE - AREA DELLA MURGIA PAESI: RUSSIA, STATI UNITI e ROMANIA

BUDGET DI SPESA (importi al lordo di IVA ed altri oneri previdenziali e assicurativi)

costo totale del PROGETTO 941.848,00

FASE costi previsti per le singole attività costo unitario

costo attività costo fase note

metodologia operativa: scelta dei soggetti

attuatori/realizzatori

a predisposizione progetto/i definitivo/i in bozza definitiva 9.400,00

b eventuali puntualizzazioni

3.1.

3

c

realizzazione del progetto

validazione da parte del Responsabile Ufficio PIT 4 dei progetti definitivo (pagamento a saldo del 50%)

9.400,00 18.800,00 130.000,00

individuato soggetto esperto

fase 1 - azione di sensibilizzazione

a Progettazione e studi di strumenti di comunicazione organizzati in una unica linea editoriale attraverso pubblicità televisiva, radiofonica e su organi di stampa.

10.000,00

individuazione di società esperta nella comunicazione che

predisponga il progetto esecutivo, lo realizzi e lo rendiconti, mediante

avviso pubblico 3.2.

1

b

divulgazione di materiale informativo

Realizzazione di comunicazione organizzati in una unica linea editoriale attraverso pubblicità televisiva, radiofonica e su organi di stampa.

35.000,00 45.000,00

campagne stampa, brochure, pagine pubblicitarie, pagine web, video, newsletter elettronica e/o cartacea

individuazione soggetto/i attuatore mediante avviso pubblico

a progettazione attività di sensibilizzazione/informazione 2.500,00 da "lista" di esperti da formare in

base ad avviso pubblico

b comunicazione delle attività sensibilizzazione/informazione 2.500,00

individuazione di società esperta nella comunicazione mediante avviso pubblico 3.

2.2

c

incontri e seminari

workshop con imprese, soggetti pubblici e privati 21.000,00 26.000,00 71.000,00 almeno 10 incontri

complessivamente utilizzo di "risorse" interne laddove possibile ovvero da "lista" esperti.

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REGIONE PUGLIA PROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE N. 4 Programma Operativo Regionale 2000-2006 “AREA DELLA MURGIA”

PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 74 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

Promozione dell'internazionalizzazione misura 6.2 - azione b - POR PUGLIA 2000-2006) PIT 4 - MURGIA

INTERNAZIONALIZZAZIONE Progetto settore AGRO ALIMENTARE - AREA DELLA MURGIA PAESI: RUSSIA, STATI UNITI e ROMANIA

BUDGET DI SPESA (importi al lordo di IVA ed altri oneri previdenziali e assicurativi)

costo totale del PROGETTO 941.848,00

FASE costi previsti per le singole attività costo unitario

costo attività costo fase note

metodologia operativa: scelta dei soggetti

attuatori/realizzatori

fase 2 - azioni di approfondimento, studi ed indagini

a Studio/indagine sulle potenzialità di internazionalizzazione e criticità delle aziende del settore agro alimentare nel PIT 4

22000,00

da "lista" di esperti da formare in base ad avviso pubblico

3.3.

1

b

studi e indagini

pubblicazione e divulgazione dello studio e dei risultati 18.000,00 40.000,00 40.000,00

individuazione di società esperta nella comunicazione mediante avviso

pubblico

fase 3 - programma di iniziative promozionali all'estero

a promozione delle missioni sul territorio PIT 4 6.000,00

3.4.

1

b

assistenza pre-missione in RUSSIA

campagna pubblicitaria in Russia 32.500,00 38.500,00

(brochure e materiale vario in due lingue, ecc.)

a Partecipazione a evento/i specializzato/i e/o fiere 46.000,00

b Organizzazione incontri bilaterali con gli operatori esteri e rappresentanti delle istituzioni locali nell’ambito della missione

45.000,00

3.4.

2

c

missione in RUSSIA

Organizzazione di evento in Russia cui presentare ad operatori, stampa, opinion leader ecc. del paese la "produzione" delle imprese operanti nel settore Agro Alimentare della MURGIA

67.500,00 158.500,00 197.000,00

brochure e materiale vario in due lingue; affitto locali; viaggi e soggiorni per esperti e personale PIT 4; hostess, tecnici ed interpreti; oneri per animazione ed incontri, seminari ecc. di "rappresentanti della cultura alimentare della Murgia" (cuochi, giornalisti del settore, ecc.)

individuazione di società esperta in "incontri internazionali" che

predisponga il progetto esecutivo della missione e realizzi e rendiconti

tutte le attività, mediante gara pubblica.

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REGIONE PUGLIA PROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE N. 4 Programma Operativo Regionale 2000-2006 “AREA DELLA MURGIA”

PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 75 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

Promozione dell'internazionalizzazione misura 6.2 - azione b - POR PUGLIA 2000-2006) PIT 4 - MURGIA

INTERNAZIONALIZZAZIONE Progetto settore AGRO ALIMENTARE - AREA DELLA MURGIA PAESI: RUSSIA, STATI UNITI e ROMANIA

BUDGET DI SPESA (importi al lordo di IVA ed altri oneri previdenziali e assicurativi)

costo totale del PROGETTO 941.848,00

FASE costi previsti per le singole attività costo unitario

costo attività costo fase note

metodologia operativa: scelta dei soggetti

attuatori/realizzatori

a selezione prodotti 5.000,00

b predisposizione di materiale informativo tradotto in INGLESE 23.000,00

3.4.

3

c

assistenza pre-missione negli STATI UNITI

attività di sensibilizzazione degli imprenditori locali 7.500,00 35.500,00

con l'ausilio dei settori dei media, del mondo imprenditoriale ecc.

a attività di progettazione dell'evento-promozione 12.000,00

b attività di comunicazione dell'evento 17.500,00

con rappresentanti delle Istituzioni locali e regionali; con associazioni ed imprese ecc.

c definizione del programma di incontri previsti della missione 21.000,00

d organizzazione e realizzazione della missione 90.000,00

e organizzazione e realizzazione assaggi prodotti agroalimentari locali 90.500,00

3.4.

4

f

missione negli STATI UNITI

monitoraggio dell'evento/promozione 7.848,00 238.848,00 274.348,00

brochure e materiale vario in due lingue; affitto locali; viaggi e soggiorni

per esperti e personale PIT 4; hostess, tecnici ed interpreti; oneri

per animazione ed incontri, seminari di "rappresentanti della cultura

alimentare della Murgia" (cuochi, giornalisti del settore, ecc.),

abbinamento con spettacoli ecc.

individuazione mediante gara pubblica, di società esperta in "incontri ed eventi di carattere

internazionale" che predisponga il progetto esecutivo dell'evento, ne

curi la realizzazione e provveda alla necessaria rendicontazione di tutte

le attività.

a Partecipazione ad iniziative comunali (ROMANIA), provinciali e/o regionali

partecipazione del territorio a manifestazioni ed eventi promossi da province e/o regione in tema di internazionalizzazione.

135.000,00

somme a disposizione del PIT 4 per la partecipazione attiva del territorio a manifestazioni e/o eventi di natura trasversale ma coerenti con il progetto di internazionalizzazione, promossi da province e/o regione.

In linea con le procedure predisposte da Province e/o Regione sia per

l'individuazione dei soggetti attuatori che per la rendicontazione delle

spese.

3.4.

5

b Partecipazione ad iniziative promosse o con "BUONA ITALIA"

partecipazione del territorio a manifestazioni e/o eventi promossi od organizzati da/con BUONA ITALIA

52.000,00 187.000,00

somme a disposizione del PIT 4 per la partecipazione attiva del territorio a manifestazioni e/o eventi coerenti con il progetto di internazionalizzazione, promossi da "BUONA ITALIA".

In linea con le procedure per la rendicontazione delle spese nei casi

di affidamento "in house".

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REGIONE PUGLIA PROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE N. 4 Programma Operativo Regionale 2000-2006 “AREA DELLA MURGIA”

PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 76 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

Promozione dell'internazionalizzazione misura 6.2 - azione b - POR PUGLIA 2000-2006) PIT 4 - MURGIA

INTERNAZIONALIZZAZIONE Progetto settore AGRO ALIMENTARE - AREA DELLA MURGIA PAESI: RUSSIA, STATI UNITI e ROMANIA

BUDGET DI SPESA (importi al lordo di IVA ed altri oneri previdenziali e assicurativi)

costo totale del PROGETTO 941.848,00

FASE costi previsti per le singole attività costo unitario

costo attività costo fase note

metodologia operativa: scelta dei soggetti

attuatori/realizzatori

fase 4 - azioni di follow-up

a azioni di studio da parte di esperti (per l'intero periodo si stimano 30 giorni/uomo per tali valutazioni)

13.500,00

3.5.

1

b

monitoraggio e velutazione dei risultati

esperti per rendicontazione in itinere e finale (si stimano 20 giorni/uomo per tale attività) 9.000,00 22.500,00

da "lista" di esperti da formare in base ad avviso pubblico

a programmazione degli incontri per il follow-up 2.500,00

b attività di comunicazione sugli incontri di follow-up 5.000,00

3.5.

2

c

follow-up con le imprese e diffusione dei risultati

incontri con imprese ed istituzioni locali (almeno 10) 12.500,00 20.000,00 42.500,00

individuazione di società esperta nella comunicazione mediante avviso

pubblico

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REGIONE PUGLIA PROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE N. 4 Programma Operativo Regionale 2000-2006 “AREA DELLA MURGIA”

PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 77 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

4.1 NOTA METODOLOGICA ATTUATIVA

A) "LISTA" di esperti

La lista potrà riguardare i seguenti profili professionali:

1 esperti nell’area AMMINISTRATIVA (Sezione A); 2 esperti nell’area "STUDI DI MERCATO" (Sezione B); 3 esperti nell’area COMUNICAZIONE (sezione C). 4 esperti nell’area MONITORAGGIO/RENDICONTAZIONE (sezione D); 5 esperti nell’area “MARKETING” (sezione E); 6 esperti nell’area “PROGETTAZIONE E ASSISTENZA TECNICA” (sezione F);

e verrà utilizzata per l'affiancamento/assistenza all'UFFICIO UNICO PIT per l'attuazione delle attività indicate con il codice:

fase 0 3.1.1a fase 0 3.1.1d fase 0 3.1.2a fase 0 3.1.2b fase 2 3.3.1a fase 4 3.5.1a fase 4 3.5.1b

B) Agenzia turistica Verrà individuata mediante evidenza pubblica.

L'agenzia dovrà provvedere all'organizzazione di "pacchetti" di viaggi e permanenze all'estero ovvero dell'accoglienza e permanenza di eventuali "personalità" invitate a manifestazioni e/o eventi in loco e verrà utilizzata dall'UFFICIO UNICO PIT per l'attuazione delle attività indicate con il codice:

fase 0 3.1.1b fase 0 3.1.1c

nonché per l'eventuale affiancamento alle strutture che dovranno provvedere all'organizzazione delle manifestazioni indicate nel progetto con il codice:

fase 3 3.4.2c fase 3 3.4.4d

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REGIONE PUGLIA PROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE N. 4 Programma Operativo Regionale 2000-2006 “AREA DELLA MURGIA”

PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 78 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

C) Società di comunicazione Verrà individuata mediante evidenza pubblica.

La società dovrà provvedere alla individuazione di marchi, testi ecc. da utilizzare e diffondere nonché alla migliore utilizzazione dei mezzi di comunicazione e verrà utilizzata dall'UFFICIO UNICO PIT, oltre quale "addetto stampa", per l'attuazione delle attività indicate con il codice:

fase 3 3.3.1b fase 5 3.5.2a fase 5 3.5.2b fase 5 3.5.2c

D) Società esperta in "incontri internazionali" Verrà individuata mediante appalto-concorso.

La società dovrà provvedere alla predisposizione dei "progetti esecutivi" sia della missione in Russia sia dell'EVENTO e verrà utilizzata dall'UFFICIO UNICO PIT per l'attuazione delle attività indicate nell'ambito della " FASE 3"

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REGIONE PUGLIA PROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE N. 4 Programma Operativo Regionale 2000-2006 “AREA DELLA MURGIA”

PROGETTO DEFINITIVO Elaborazione: Agosto/2006 PROGETTO SETTORE AGRO-ALIMENTARE: Russia, Stati Uniti e Romania - Pagina 79 di 79 – Promosso dall’Ufficio Unico del PIT n. 4 – “Area della Murgia”

5. CALENDARIO Promozione dell'internazionalizzazione (misura 6.2 - azione b - POR PUGLIA 2000-2006)

INTERNAZIONALIZZAZIONE Progetto settore AGRO ALIMENTARE - AREA DELLA MURGIA PAESI: RUSSIA, STATI UNITI e ROMANIA

DIAGRAMMA TEMPORALE DELLE ATTIVITA' PREVISTE SUDDIVISO IN MESI (attuazione 18 mesi)

2006 2007 2008

FASE

TIPOLOGIA DI ATTIVITA’

lug ago set ott ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug

a) - Predisposizione delle procedure per le attività

b) - individuazione dei soggetti per realizzazione del progetto

0 -

prop

edeu

tica

e di

ges

tione

c) - predisposizione del progetto esecutivo

a) - divulgazione di materiale informativo

1 -

sens

ibiliz

.

b) - incontri e seminari

2 -

stud

i

a) - studi e indagini

a) - assistenza pre-missioni

b) - organizzazione di evento in Russia (impegni)

b) - organizzazione di evento in Russia (realizzazione)

c) - organizzazione di EVENTO "SALOTTO" (impegni)

3 -

in

izia

tive

prom

ozio

nali

c) - organizzazione di EVENTO "SALOTTO" (realizzazione)

a) - valutazione

4 -

fo

llow

-up

b) - diffusione