guida 1 STORICA NUOVA - Alpine Space...avvio la “Romantische Strasse”. Ritrovamenti archeologici...
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sommario
BAVIERADonauwörth, Augsburg, Landsberg
am Lech, Peiting, Steingaden, Auerberg,
Füssen, Schwangau, Deutsche Alpenstrasse
TIROLOPinswang, Reutte, Bichlbach, Fernpass, Imst,
Landeck, Fliess, Pfunds, Altfinstermünz,
Nauders
ALTO ADIGEMalles, Glorenza, Sluderno, Castelbello,
Castel Juval, Naturno, Rablà, Merano, Bolzano,
Ora, Termeno, Egna
TRENTINOFai, Mezzocorona e Mezzolombardo,
San Michele all’Adige, Trento
TRENTINO, VENETORAMO “ALTINATE”
Tenna e Levico, Novaledo, Marter,
Borgo Valsugana, Val di Sella, Castel Ivano,
Castello Tesino, Lamon, Feltre, Cesiomaggiore,
Passo di Praderadego, Follina, Mercatelli,
Treviso, Altino
TRENTINO, VENETO, LOMBARDIA
RAMO “PADANO”Rovereto,
Isera, Ala, Nogara, Verona,
Isola della Scala, Ostiglia
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pag. 33
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La Via Claudia Augusta è un’antica strada romana
imperiale che da 2000 anni rappresenta un corridoio
lungo il quale soldati, uomini, commercianti, pellegrini,
e con loro lingue, usanze e culture diverse, hanno
percorso ed attraversato la barriera alpina.
Negli ultimi anni, grazie al Progetto “Via Claudia
Augusta”, cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito
del Programma Interreg III B attraverso
il FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), l’antica
strada romana e il territorio da essa attraversato
sono stati rivalutati e promossi, sviluppando per la
prima volta un’immagine comune della Via stessa.
La valorizzazione e il recupero sono stati possibili
grazie all’intuito e all’impegno profusi dai
partner europei interessati dal tracciato romano:
l’associazione Via Claudia Augusta della Baviera,
l’associazione MIAR del Tirolo, la Provincia Autonoma
di Bolzano, la Provincia Autonoma di Trento (Lead
Partner del Progetto), la Regione del Veneto, i Comuni
di Feltre e di Ostiglia.
La strategia di base del Progetto “Via Claudia
Augusta” è la promozione, su base transnazionale,
del territorio interessato dall’antica viabilità romana,
all’insegna dello sviluppo sostenibile e integrato delle
risorse territoriali. Per fare ciò si è deciso
di realizzare lungo il percorso Via Claudia Augusta,
azioni comuni in quattro settori di intervento che
meglio rispecchiano le potenzialità offerte dal
territorio: archeologia, cultura, turismo, marchio
ed attività economiche.
Questo opuscolo fa parte di una collana di 4 guide
tematiche realizzate nell’ambito delle attività del
Progetto. Lo scopo di queste pubblicazioni è quello
di presentare il variegato territorio attraversato
dalla Via Claudia Augusta sotto diversi punti di vista:
dalla cultura all’enogastronomia, dalla pista ciclabile
all’ambiente. In questa guida, dedicata alla cultura,
si troveranno informazioni legate a tutto ciò che
di storico-culturale si può trovare percorrendo la
Via Claudia Augusta: aree archeologiche che hanno
conservato per secoli e per millenni i reperti materiali
di epoche lontanissime; castelli e manieri che hanno
scritto pagine di storia spesso bellicosa
e cruenta; centri storici in cui le arti del Medioevo e del
Rinascimento, le estetiche filosofiche e monumentali
del Sei-Settecento sanno fondersi con gli stili più vicini
alla sensibilità moderna; musei, grandi e piccoli, della
tradizione e dell’innovazione, in cui la cultura si fa
“itinerario” e diventa momento didattico.
I Partner del Progetto
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IL PERCORSO
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BAVIERA
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Donauwörth,
città strategica sul LimesDonauwörth è una cittadina ricca di passato sulle
rive del fiume Danubio. Qui giungeva un tempo la
Via Claudia Augusta, che collegava l’Adriatico con il
Limes, il confine fortificato dell’Impero di Roma; da qui
transitavano i mercanti scandinavi che scendevano
verso Roma e quelli del Mediterraneo che utilizzavano
il tratto navigabile del Danubio.
Le vestigia romane sono conservate nel Museo
archeologico, mentre nel Museo delle Bambole
di Käthe-Kruse v’è una straordinaria raccolta di
bambole, ancora oggi prodotte a Donauwörth. Merita
una visita anche la Reichstrasse, la strada principale
con le caratteristiche case affrescate; su tutte
spicca la Fuggerhaus, che ospitò i famosi mercanti di
Augusta tra il Cinque-Seicento. Nel centro della città
il santuario Heilig Kreuz, in stile barocco, conserva un
frammento della Santa Croce.
Museo archeologico: tel. 0049 - (0)906 789 170
Informazioni Donauwörth: tel. 0049 - (0)906 789151
www.donauwoerth.de
Augsburg, la città più
settentrionale dell’ItaliaAugsburg è il capoluogo amministrativo della Svevia.
Fu fondata dai Romani nel 15 a.C. con il nome di
Augusta Vindelicorum, nel suo periodo “aureo” copriva
una superficie di 75 ettari con 10/15mila abitanti; la
sua storia è documentata nell’esauriente Römisches
Museum, il museo romano che espone bronzi,
maschere, utensili, statue e iscrizioni di origine
romana rinvenute nel corso di numerosi scavi. Verso il
Duecento divenne città libera dell’Impero, status che
le permise di espandersi economicamente nei secoli
del Rinascimento, grazie anche ai banchieri Welser
e Fugger, questi ultimi riconoscibili nella Fuggerei,
un pittoresco quartiere di casette bifamiliari fatte
costruire da Jacob Fugger agli inizi del Cinquecento
per ospitarvi il ceto meno abbiente della città.
Nel 1530 Martin Lutero rese qui pubblici i nuovi
dettami del Protestantesimo alla presenza
dell’imperatore Carlo V; tra il Sette-Ottocento
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il Trentino si servì ampiamente dell’oreficeria di
Augsburg per abbellire le proprie chiese.
Fuggerei Museum: tel. 0049 - (0)821 3198810
www.fuggerei.de
Informazioni Augsburg: tel. 0049 - (0)821 502070
Landesberg am Lech:
la porta gotica della BavieraCittà fortificata sulla destra del fiume Lech,
Landsberg mostra la Bayertor, una delle più belle
porte gotiche della Germania (1425), munita di
piccole torri e ornata di statue gotiche tuttora
ben conservate. La città si presenta con una
caratteristica piazza circondata da palazzi
barocchi alti e stretti, segnata al centro da una
fontana: c’è il municipio settecentesco, pregevole
negli stucchi, e la Schmalzturn, la porta verso la
città alta chiamata anche “Torre bella”. Oltre alla
parrocchiale dell’Assunta, edificata nel Quattrocento
e rimaneggiata in stile barocco, interessante
è la Malteserkirche, chiesa fondata alla fine
del sedicesimo secolo dall’Ordine di Malta e poi
ricostruita secondo i dettami del rococò.
Informazioni: tel. (0)8191 128246
www.landesberg.de
La villa rustica di PeitingTra Schongau e Peiting, nel 1956 sono state scoperte
le fondamenta di una villa rustica organizzata attorno
a un atrio con sala centrale e vani le cui pareti,
stando ai resti di pitture, dovevano essere decorati;
i bagni, inoltre, erano dotati di riscaldamento. Degna
di attenzione è inoltre una piccola targa di piombo
rinvenuta nelle fondamenta, recante, si presume, una
formula magica d’ispirazione amorosa, dedicata a una
donna di nome Gemella. Si tratta di un reperto unico
nel suo genere che a tutt’oggi non è stato possibile
interpretare a fondo.
www.excavate.de
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1 Donauwörth
2 Augsburg
3 Landsberg am Lech
4 Peiting
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Steingaden: il barocco
bavarese della WieskircheNei pressi di Steingaden, entro il cosiddetto
Pfaffenwinckel, “l’angolo dei preti”, una zona
caratterizzata dalla presenza di molte chiese, si trova
il santuario in der Wies, “nel prato”, (Wieskirche), in
quanto la sua origine è legata al luogo dell’apparizione
di Cristo a una contadina (1746-1754). L’esterno,
semplice e lineare, non lascia supporre lo sfarzo
dell’interno offerto da affreschi, stucchi, sculture. Il
santuario, capolavoro di Domenico Zimmermann, è il più
prezioso edificio sacro del rococò bavarese dell’intero
Land, dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità.
Santuario in der Wies: tel. 0049 - (0)9962 200
Insediamento romano
sull’AuerbergSulla montagna dell’Auerberg, a 1055 metri d’altezza,
i Romani costruirono una “zona industriale”: circondati
da un terrapieno sono stati scoperti diversi edifici
aperti sul lato della strada. Si tratta di botteghe di
vasaio, altre per la lavorazione del vetro, altre ancora
del bronzo e del ferro; tra i reperti, interessanti sono le
matrici di bussole di serraggio in bronzo per catapulte.
Schwangau: il castello
di NeuschwansteinAi piedi del Tegelberg, dove sono state rinvenute
testimonianze di epoca preistorica e romana
(bagni, fattoria), il re di Baviera, Massimiliano II,
fece costruire il castello di Hohenschwangau; suo
figlio, Ludwig II, fece poi erigere a poca distanza
un altro castello, quello di Neuschwanstein, dallo
scenografo di corte Christian Jank (1869). È il tipico
castello delle favole: guglie turrite, tetti spioventi
e imbandierati, porte d’ingresso imponenti, bifore
e trifore sulla facciata del palazzo reale... Forse, è
proprio in questa identificazione “automatica”, che
risiede la sua fortuna turistica, più degli altri castelli
che Ludwig fece costruire: a Linderhof (1874-1878) e a
Herrenchiemsee (1878-1886).
Tel. (0)8362 81980; visite a pagamento
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BAVIERA
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Füssen:
i resti della strada romanaLocalità di villeggiatura estiva e invernale, nonché
centro di cure termali (Bad Faulenbech), Füssen è
adagiata sulla sinistra del fiume Lech; da qui prende
avvio la “Romantische Strasse”. Ritrovamenti
archeologici documentano la presenza in zona della
civiltà romana (l’antica Foetibus, fortino), attestata
anche dalla presenza della Via Claudia Augusta;
in giornate particolarmente terse è possibile
scorgere nelle acque del vicino lago, il Forggensee,
la linea retta dell’antica strada romana (nei pressi,
ritrovamento di alcune palizzate).
Nell’abbazia benedettina di St. Mang (in parte
trasformata in Municipio) è visitabile il Museo
comunale che, oltre a interessanti collezioni, mostra
gli ambienti eleganti della Sala dei Principi, della
biblioteca, il chiostro medioevale.
www.fuessen.de
La Deutsche AlpenstrasseLa “Deutsche Alpenstraße”, istituita nel 1927,
rappresenta - assieme alla Romantische Straße - uno
degli itinerari turistici più spettacolari della Germania
meridionale. Lunga 450 chilometri, prende le mosse
da Lindau im Bodensee, borgata distesa su un isolotto
del Lago di Costanza, e si snoda ai piedi delle Alpi
Bavaresi fino a giungere a Berchtesgaden.
Lungo la Deutsche Alpenstrasse s’incontrano 21 laghi
di grandi e piccole dimensioni - il Tegernsee è tra le
mete preferite, 64 stazioni termali e di cura - a Bad
Reichenhall c’è il richiamo delle antiche miniere di
salgemma, le cui acque vengono sfruttate anche da
beauty-farm -, 25 castelli (tra cui quelli spettacolari
di Ludwig, re di Baviera) e le due cime più alte della
Germania: lo Zugspitze (2963 m) e il Watzmann
(2713 m). Oltre a Lindau, incantevole città d’arte,
valgono una tappa la pittoresca Füssen adorna di
case affrescate, Garmisch-Partenkirchen, stazione di
sport invernali, Mittenwald, la città dei liutai.
www.german-alpine-road.com
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1 Rosshaupten, Via Claudia Kunstpark
2 Castello di Neuschwanstein
3 Füssen, il ponte sul Lech
4 Forgensee, la Via Claudia Augusta
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TIROLO
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Pinswang: la guerra
contro gli Unni di AttilaIl piccolo centro di Pinswang merita una sosta
anche solo per ammirare lo straordinario affresco
settecentesco che campeggia sul soffitto della chiesa
parrocchiale, in cui è rappresentata la battaglia del
Lechfeld combattuta nel 955 dall’imperatore Ottone
e il vescovo Ulrico contro gli Unni di Attila. Altri dipinti
attribuiti alla scuola del Tiepolo, per cromia e ariosità
espressiva, sono visibili sugli altari laterali.
Reutte:
la Guerra dei Trent’anniReutte fu, tra i territori del Tirolo, quello che
maggiormente risentì dalla Guerra dei Trent’anni
(1618-1648) ed è per questo che qui si rintracciano
soprattutto resti di arte medievale. Spinti dalle allora
scarse risorse economiche, molti suoi abitanti si
dedicarono ad attività artigianali come l’intaglio del
legno, la decorazione a stucco, la pittura a imitazione
del prezioso marmo; tra questi vanno ricordati la
famiglia di pittori Zeiller (Zeiller-Haus, con pitture di F.
Anton Zeiller, 1770) e l’artista Josef Anton Koch (1768-
1839), che si conquistò una notevole fama a Roma. Il
Museo civico raccoglie una varia documentazione sul
folclore, la storia e l’arte della regione.
Museo civico, Reutte: tel. 0043 - (0)5672 72304
www.tirol.com/reutte-Kultur
Bichlbach: la chiesa
delle CorporazioniA Bichlbach è possibile visitare una chiesa unica nel suo
genere in Austria: è la chiesa delle Corporazioni voluta
da muratori, spaccapietre e falegnami della regione e
dedicata a S. Giuseppe. Costituisce un vero gioiello del
barocco anche se, dopo lo scioglimento delle Corporazioni
(1859), decadde fino al suo totale rifacimento attorno al
1970. Al suo interno sono godibili gli affreschi dedicati
al tema del lavoro (San Giuseppe carpentiere, Gesù
fanciullo nel laboratorio di Giuseppe), nonché lo stemma
della corporazione posto sull’altare, significativamente
fra gli stemmi del Tirolo e dell’Austria.
TIROLO
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Il FernpassIl Fernpass (m 1210) è un importante valico sulla
strada di comunicazione tra Germania, Austria
e Italia; una cappella del XVII secolo ne vigila il
“passaggio”. Caratterizzato da un ambiente di
fitte pinete, presenta anche due piccoli specchi
d’acqua limpidissima: il Blindsee a nord del passo e
il Fernsteinsee a sud, dove sono visibili le rovine del
Castello Sigmundsburg (XV secolo).
Sul Fernpass l’antica Via Claudia Augusta è ricalcata
dall’attuale strada, oggi un itinerario turistico molto
frequentato che collega le Prealpi con la valle dell’Inn.
La città medievale di ImstCitata per la prima volta nel 763 come oppidum
Humiste, Imst venne notevolmente ampliata nel
corso del Medioevo. Centro di villeggiatura, è base di
partenza per escursioni nell’Ötztal e nel Pitztal. Sul
territorio permangono diverse tradizioni folcloristiche
che costituiscono un ulteriore richiamo turistico: su
tutte il carnevale, qui chiamato Schemenlauf, la Corsa
dei fantasmi, le cui antiche maschere sono esposte,
unitamente a reperti preistorici, nel Museo civico.
Da visitare è la parrocchiale gotica dell’Assunta,
riconoscibile per l’alto campanile (86 m), uno dei
più imponenti del Tirolo; il cimitero è segnato dalla
cappella di S. Michele, con affreschi risalenti al 1480.
Museo civico, Imst: tel. 0043 - (0) 5412 6910 0
www.imst.at
Il castello di LandeckSituata nel punto d’incontro delle strade che provengono
da Arlberg, da Reschen (Resia) e dal Fernpass,
Landeck è la tipica cittadina di snodo commerciale e di
comunicazione. Anticamente era divisa su tre borgate
- Angedair, Perfuchs e Perjen - raggruppate in un’unica
municipalità nel 1904, elevata a rango di città nel 1923.
Meritevole di una visita è il castello, costruito nel 1250
dai Conti del Tirolo che oggi ospita il Bezirkmuseum di
arte barocca e folklore locale. Non lontano si scorge la
chiesa parrocchiale gotica dell’Assunta, custode di un
prezioso portale a rilievi del Cinquecento. Circondata
da un suggestivo paesaggio alpino, Landeck offre
passeggiate e sentieri ben segnati per raggiungere il
TIROLO
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1 Reutte, Zeilerhaus
2 Imst, “Schemenlauf”, il carnevale
3 Landeck, il castello
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TIROLOKrahnberg e le vette delle Lechtaler Alpen, fra cui la più
alta è il “Parseier” (3040 m).
Castello di Landeck: tel. 0043 - (0)5442 63202
Il museo archeologico
di FliessFliess, gemellato con Meano sobborgo di Trento, è
degno di menzione per il Museo regionale che raccoglie
importanti ritrovamenti di reperti archeologici
(utensili, recipienti, gioielli) risalenti all’età del
Ferro e all’epoca romana; prezioso è il “tesoro di
bronzo hallstattiano” (VII-VI sec. a.C.) comprendente
385 oggetti tra cinturoni, asce, situle e tazze. Qui
trova spazio anche il Centro di documentazione
Via Claudia Augusta, che ne mostra le diverse
ricerche archeologiche e i relativi reperti. Presso la
Maasskirche sono visitabili gli scavi archeologici che
hanno restituito fondamenta paleocristiane; la chiesa
in stile barocco-neoclassico riconoscibile per le doppie
torri è dedicata a S. Barbara.
Museo archeologico: tel. 0043 - (0)5449 20065
web: www.museum.fliess.at
Pfunds, antico vicus romanoCaratteristico villaggio dell’alta valle dell’Inn che
mantiene nel toponimo il ricordo dell’occupazione
romana avvenuta nel 15-14 a.C. (fundus, territorio,
possedimento), è diviso in due frazioni: Pfunds-Dorf,
a destra dell’Inn, e Pfunds-Stuben, sulla sinistra.
Stazione turistica, è il paradiso dei pescatori, degli
amanti della canoa e del parapendio, delle escursioni a
piedi o in mountain-bike, nonché degli alpinisti e degli
sciatori. Da visitare sono la chiesa parrocchiale dei
Ss. Pietro e Paolo (1482), la chiesa di Nostra Signora
a Stuben, custode di affreschi quattrocenteschi, e un
piccolo museo etnografico.
Il Castello di AltfinstermünzPer la sua posizione geografica la chiusa di
Finstermünz - con il castello di Altfinstermünz a
controllo della valle ove l’Inn scorre in una stretta gola
- rappresenta da sempre un passaggio importante
sulle strade che da Landeck portano in Val Venosta e
nell’Engadina; il castello si trova dunque al centro del
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“Dreiländereck”, ovvero il punto d’incontro tra l’Italia,
la Svizzera e l’Austria. Per secoli vi sorse uno dei più
importanti e redditizi passaggi di confine e posti di
dogana fra sud e nord; la Via Claudia Augusta passava
proprio in questo territorio, sotto al castello.
La prima menzione legata al fortilizio risale all’anno
1263, in un documento che parla di un castrum
Luech in Vinstermincz. A seguito della riforma del
sistema doganale del 1779, Finstermünz perse la sua
importanza; oggi il Castello di Altfinstermünz ospita
una trattoria. Ad Altfinstermünz si vogliono restaurare
le antiche strutture di fortificazione della chiusa
per renderle accessibili ai visitatori (l’associazione
Altfinstermünz organizza visite guidate ogni
settimana). Tra le manifestazioni in programma molto
suggestiva è la festa in costumi storici che rievoca
l’epoca dei cavalieri. Si prevede inoltre di creare un
parco di divertimenti che dia modo a bambini, giovani e
famiglie di rivivere il mondo medievale.
Tel. 0043 (0)5474 20042
Nauders,
in epoca romana InutriumNauders è nota come stazione turistica estiva e
invernale. Di rilievo sono la chiesa parrocchiale gotica
di S. Valentino (1512) e il Castello di Naudersberg,
una roccaforte risalente al XIII secolo, sede, fin dalle
sue origini, di un tribunale principesco per l’Alta Valle
dell’Inn, l’Alta Val Venosta e la Bassa Engadina. Oggi
nel Castello sono allestite varie sale d’esposizione
dove si possono vedere opere di artisti del luogo,
l’antica cancelleria del tribunale e attrezzi agricoli. La
struttura ospita inoltre una cappella e un ristorante.
La cappella di S. Leonardo, con affreschi romanici
e gotici, è una delle più antiche chiese del Tirolo e
si presenta come una tipica chiesa di campagna
dell’epoca. La Fortezza di Nauders, costruita fra il
1834 e il 1840 per difendere la strada del Passo di
Resia, è l’unico esempio in territorio austriaco di
fortificazione tipica dell’impero austro-ungarico. Oggi
è divenuta museo di se stessa (77 stanze, alcune
delle quali si spingono fino a 20 metri all’interno della
roccia) e sede di mostre temporanee.
Castello di Naudersberg: tel. 0043 - (0)5473 87252
Fortezza di Nauders: tel. 0043 - (0)5473 87242;
ingresso a pagamento
TIROLO
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1 Fliess, museo archeologico
2 Pfunds, alpinismo
3 Alfinstermünz, il castello
4 Nauders, il castello
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ALTO ADIGE
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ALTO ADIGETorri e campanili di MallesCapoluogo dell’Alta Val Venosta Malles (Mals) si
caratterizza per le numerose torri - come quella
cilindrica di Castel Fröhlich - e i campanili delle chiese;
tra queste vanno ricordate la gotica parrocchiale
dedicata all’Assunta, la chiesa di S. Michele, quella
di S. Martino, di S. Benedetto che conserva un
significativo ciclo di pitture altomedioevali costituito
da frammenti di storia del santo patrono e dai mirabili
ritratti dei due probabili fondatori della chiesa (il
conte Hunfriend e il vescovo di Coira, Remedius).
Splendida è la testa di Venere in marmo qui rinvenuta
e oggi conservata presso il Museo di Archeologia di
Bolzano: si tratta della copia romana di una statua
greca di Afrodite, della scuola di Fidia. Dal vicino
abitato di Burgusio (Burgeis) si raggiunge la luminosa
abbazia di S. Maria, eretta dai Benedettini, un ordine
religioso promotore di diversi interventi agricoli sul
territorio; è la più alta d’Europa.
Per la visita all’abbazia di S. Maria: tel. 0473 831306
APT di Malles: tel. 0473 831190
www.ferienregion-obervinschgau.it
Glorenza:
la città dei mercantiGlorenza (Glurns) è la città più piccola dell’Alto
Adige e di tutta Italia (800 ab. ca.). Chiusa entro
un’imponente cinta muraria con torrioni, è un
“gioiello” dell’Alto Adige che ha saputo mantenere
intatto il suo caratteristico aspetto medievale.
Tra gli aspetti più interessanti vi sono i portici (XIII
sec.), le numerose case nobiliari del Cinquecento,
il muro di cinta perfettamente conservato e, in
parte, percorribile. Di particolare pregio è la chiesa
parrocchiale di S. Pancrazio, edificio tardo gotico con
campanile barocco a bulbo, un prezioso affresco in
tre parti, risalente al XII secolo e interessanti oggetti
di arredamento, nonché pietre sepolcrali. Da non
perdere, agli inizi del mese di agosto, la tradizionale
festa sotto i portici che riecheggia gli antichi e
frequentatissimi mercati.
APT di Glorenza: tel. 0473 737073
www.ferienregion-obervinschgau.it
Malles 1
Glorenza, i portici 2
Campione avelignese 3
Castelbello 4
Castel Juval 5
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ALTO ADIGESluderno, là dove nacque
l’avelignesePatria del cavallo avelignese (monumento nella piazza
principale), Sluderno (Schluderns) può contare su
un clima assai mite che consente la coltivazione
di frutteti e vigneti. La chiesa parrocchiale di S.
Caterina è una costruzione in stile tardo gotico
(1493) poi ampliata agli inizi del Novecento. Di pregio
sono le statue lignee di Christian Greiner, conservate
nella chiesa di S. Michele. Di recente ha cominciato a
operare il Museo della Val Venosta (tel. 0473 615590;
ingresso a pagamento); di rilievo è il materiale
raccolto nel sito archeologico di Ganglegg (età del
Bronzo, del Ferro ed epoca romana), che documenta
l’attività quotidiana della comunità. Sluderno è
dominata da Castel Coira (Churburg) trasformato
in residenza rinascimentale dai Conti Trapp; la ricca
armeria è la più grande collezione privata d’Europa.
Museo della Val Venosta: tel. 0473 615590;
ingresso a pagamento
APT di Sluderno: tel. 0473 737074
www.ferienregion-obervinschgau.it
La Via Claudia Augusta
a Castelbello-CiàrdesPosto all’imbocco della Val Venosta, in una zona fertile
e intensamente coltivata (mele, albicocche, uva,
asparagi), il paese di Castelbello-Ciàrdes (Kastelbell-
Tschars) deve il nome al castello che lo sovrasta,
citato per la prima volta nel 1238 (signori di Montalban)
ma certamente più antico. Dal 1999 la conduzione è
del Curatorio del Castello di Castelbello che, oltre alla
Mostra permanente Via Claudia Augusta, lo propone
per coinvolgenti avvenimenti culturali. Da vedere è la
cappella decorata con affreschi trecenteschi.
Ufficio turistico Castelbello Ciàrdes: tel. 0473 737020
www.kastelbell-tschars.com
Il Tibet a Castel JuvalAntica fortezza sulla strada che un tempo portava in
Val Senales, Castel Juval fungeva anche da dazio; oggi
è raggiungibile a piedi o con servizio navetta. Costruito
agli inizi del Trecento, nel corso dei secoli passò per
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ALTO ADIGEinvestiture ed eredità a diversi signorotti locali;
dopo un periodo di abbandono venne acquistato da un
olandese nel 1913 e nel 1983 da Reinhold Messner, che
elesse Juval a propria dimora estiva trasferendovi molti
ricordi delle proprie spedizioni nel lontano Oriente oltre
a una galleria di quadri a soggetto alpinistico.
Tel. 348 4433871; ingresso a pagamento
Ufficio turistico Castelbello-Ciàrdes: tel. 0473 737020
La chiesa di S. Procolo
a NaturnoPresso i margini orientali di Naturno (Naturns),
immersa nei frutteti, si delinea la chiesa dedicata al
vescovo veronese, Procolo (anche la parrocchiale di
Naturno è dedicata a un vescovo veronese, S. Zeno).
Qui è conservata la più antica opera pittorica della
regione: si tratta di affreschi d’epoca carolingia (VIII-
IX sec.), per taluni realizzati al seguito di monaci
irlandesi scesi per evangelizzare le valli dell’arco
alpino, per altri attribuibili a un’area culturale
longobarda diffusa sia in ambiente veronese, sia
trentino, sia altoatesino. Altre pitture, sulla facciata e
sulle pareti interne, sono databili al Tre-Quattrocento.
Il pregio della chiesa di S. Procolo risiede nell’essere
stata rinnovata solo una volta, nel XIV secolo, nel
rispetto del suo assetto originale.
Tel. fax 0473 667312 (fam. Koch)
Associazione turistica Naturno: tel. 0473 666077
Il cippo romano di RablàDavanti a un albergo di Rablà (Rabland), frazione di
Parcines, è esposta una copia del miliare romano datato
46 d.C. che, come quella rinvenuto a Cesiomaggiore
(Belluno), riporta l’iscrizione che parla della Via Claudia
Augusta. L’originale del cippo è conservato presso
il Museo civico di Bolzano. Di seguito la traduzione
del testo latino: «Tiberio Claudio Cesare Augusto
Germanico, pontefice massimo, insignito della tribunicia
potestas per la sesta volta, console designato per la
quarta, imperatore per l’undicesima, padre della patria,
la via Claudia Augusta che il padre Druso, aperte le Alpi
con la guerra, aveva tracciato, munì dal fiume Po al
fiume Danubio per miglia 350 (CC[CL])».
Bolzano, Museo civico: tel. 0471 974625;
ingresso a pagamento1
23
ALTO ADIGEMerano:
la città delle passeggiateAdagiata in una conca assolata, Merano (Meran) è una
stazione di cura (acque oligominerali e radioattive) e
di soggiorno di fama internazionale (tradizione ippica,
ippodromo). È città di passeggiate (Passeggiata
d’Estate, Passeggiata Tappeiner, Passeggiata Gilf,
Passeggiata Sissi), di parchi e giardini botanici
(Castel Trauttmansdorff con il Museo del Turismo) e di
monumenti: il Duomo gotico di S. Nicolò con la cappella
di S. Barbara; il Castello Principesco, residenza dei
Principi del Tirolo dal 1470 in poi; la città vecchia con
i portici e le porte del borgo medievale. Non mancano
i musei: quello Civico, con collezioni di archeologia
(preziosa raccolta di monete romane rinvenute a Maia
Bassa), di arte, di artigianato; il museo della donna
Evelyn Ortner e il Museo ebraico.
Nei dintorni, Castel Tirolo, culla del conte Mainardo II,
è oggi sede di importanti mostre.
Museo del Turismo, Castel Trauttsmansdorff:
tel. 0473 232350
Castel Tirolo: tel. 0473 220221; ingresso a pagamento
Bolzano: nodo commercialeCapoluogo dell’Alto Adige, Bolzano (Bozen) è un
importante centro commerciale, industriale e turistico
abitato da italiani e tedeschi. Nota ancora ai Romani
col nome di Pons Drusi, Bolzano vide aumentare la
propria importanza soprattutto in epoca medievale,
con l’affermarsi della strada del Brennero.
Il centro storico si distende attorno alla pittoresca
piazza Walther, chiusa su un lato dall’imponente
Duomo gotico dedicato all’Assunta; attigua è la chiesa
dei Domenicani, mirabile nella cappella affrescata di
S. Giovanni (XIV sec.). Frequentata dai turisti è via
Portici, oggi fiancheggiata da eleganti negozi ma
in origine (XII sec.) da semplici botteghe artigiane;
interessanti sono il Museo di scienze naturali dell’Alto
Adige, il Museo civico e il Museo di Archeologia
custode della mummia del Similaun (Ötzi).
Piacevoli sono i dintorni, come l’Altopiano del Renón
(piramidi di terra), raggiungibile anche in funivia; la Val
Sarentino, fedele ancora ai suoi costumi tradizionali;
Castel Róncolo, alto su uno sperone roccioso.
Azienda di Soggiorno e Turismo di Bolzano: tel. 0471 307000
2
3
1 Naturno, chiesa di S. Procolo
2 Merano, Castel Tirolo
3 Naturno, chiesa di S. Procolo, affresco
4 Rablà, il cippo romano
4
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ALTO ADIGECastel Vètere di OraRaggiungibile per un sentiero che si stacca dalla
statale delle Dolomiti, Castel Vètere (Castelfeder)
è oggi rappresentato da pochi ruderi su un dosso
(biotopo provinciale), ma nei secoli passati ha
rappresentato un importante centro di riferimento
per la Bassa Atesina: la Grossen Kral sul lato
meridionale, ha restituito i resti di un villaggio retico.
Acropoli cinta da possenti mura, sotto i Romani
controllava il passaggio della Via Claudia Augusta
(tegola romana con il marchio di fornace auresis,
miliare degli imperatori Valente e Graziano); attorno al
XIV secolo cadde in rovina.
Associazione turistica Castelfelder: tel. 0471 810231
I “menhir” di Termeno
e LagundoNella Bassa Atesina diverse sono le testimonianze di
insediamenti stabili in età eneolitica. A Ronchi, presso
Termeno, nell’Ottocento venne trovata una statua-
stele figurata risalente all’età del Rame iniziale,
mentre a Lagundo i “menhir” ammontano a quattro;
altre statue-stele furono scoperte, una per sito, a
Laces, a Renón-S. Verena, a Velturno, a Bressanone-
Tecelinga, a Fié. La stele di Termeno - conservata
presso il Museo Ferdinandeum di Innsbruck - mostra
una collana a grani come quella rinvenuta presso
la chiesa di S. Verena e alla cintura reca incisi tre
pugnali e due asce, alla pari di tre delle quattro stele
di Lagundo: rientra, infatti, nel canone tipologico
delle figure maschili. La testa è sommariamente
accennata, come in tutte le statue stele dell’Alto
Adige, ed è alta 183 centimetri.
1
2
2525
ALTO ADIGEEgna: la statio lungo
la Via Claudia AugustaIl pittoresco paese medioevale di Egna (Neumarkt,
Endidae per i Romani), circondato da vigneti e
frutteti, rivela il suo fascino nel centro storico e nei
suoi suggestivi portici. Nella cittadina sono emersi
i resti di una grande struttura d’epoca romana che
si ipotizza esser stata una stazione di sosta e
rifornimento lungo la Via Claudia Augusta (visibile;
tabelle); presso il Municipio è aperto un piccolo spazio
espositivo che descrive Egna in epoca romana (tel.
0471 829111). Interessante è altresì il Museo di
cultura popolare (tel. 0471 812472).
Municipio di Egna: tel. 0471 829111
Museo di cultura popolare: tel. 0471 812472
Associazione Turistica: Tel. 0471 812373
3
1 Ora, Castel Vetere
2 Termeno
3 Appiano, Kreithof tra i vigneti
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TRENTINO
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TRENTINOL’abitato fortificato di FaiL’area archeologica attrezzata sul Doss Castel, a
20 minuti dal paese di Fai, è ubicata su uno sperone
roccioso a picco sulla Valle dell’Adige, difeso
naturalmente su tre lati e dotato, sul quarto, di un
possente muro di fortificazione. Il sito, scoperto
nel 1979, mostra i resti di un villaggio retico del V-IV
secolo a.C., ma sviluppatosi su preesistenze dell’età
del Bronzo. Suggestivi sono i muri perimetrali di
abitazioni di tipo “a schiera” costruiti sulla roccia;
dalla loro diversa dimensione emerge un’articolata
struttura. Attrezzi, strumenti in metallo, oggetti
ornamentali, resti botanici e faunistici informano
sugli aspetti della vita quotidiana, sorretta da
un’economia di autosufficienza agricolo-pastorale. Un
violento incendio (tracce), ne determinò l’abbandono
repentino.
APT Dolomiti di Brenta, Andalo, Lago di Molveno, Fai
della Paganella, Cavedago, Spormaggiore:
tel. 0461 583130
www.aptdolomitipaganella.it
Gli scavi di Mezzocorona
e di MezzolombardoAi piedi di un grande conoide si situa Mezzocorona,
un territorio molto interessante sotto il profilo
archeologico, con tracce di frequentazione a
partire dal Mesolitico (IX-metà VI millennio a.C.) per
proseguire al periodo romano (località Giontec, area
di 4000 mq, I-VI sec. d.C.) e alto medioevale. Visitabile
a richiesta è l’Antiquarium sotto il complesso delle
Cantine Mezzacorona, che comprende una parte
dei resti di una “fattoria agricola” d’età romana (in
origine estesa su 1000 mq di superficie), sviluppatasi
a partire dalla fine del I secolo d.C. Ne emerge la
fertilità di questa terra (pestini e macine in pietra,
pesi decorati per telai, numerosi vinaccioli) già allora
intensamente coltivata a vite e generosa di quel vino
decantato da storici quali Plinio e Svetonio.
Nella vicina località Nogarole di Mezzolombardo, un
riparo sottoroccia in prossimità del torrente Noce,
ha restituito un sepolcreto riferibile all’età del Rame
e all’età del Bronzo (cuspidi in selce, frammenti
ceramici, elementi di collana, resti di inumazioni di
1
2
2929
TRENTINOneonati in vasi, tracce di piccoli focolari).
Antiquarium: tel. 0461 381711
www.pianarotaliana.it
Museo Etnografico
degli Usi e Costumi della
Gente Trentina
di San Michele all’AdigeRiconoscibile per i due torrioni cilindrici, il monastero
fortificato degli Agostiniani (XII sec.) domina il paese
di San Michele all’Adige. Fondato da monaci tedeschi
provenienti dal convento di Novacella (Bressanone),
rappresentò per secoli un ospizio per i pellegrini.
Sul finire del Settecento venne saccheggiato da
parte delle truppe francesi e quindi soppresso. Dal
1972 vi trova sede il Museo Etnografico degli Usi
e Costumi della Gente Trentina, dedicato “all’uomo
della montagna alpina”: il percorso espositivo prende
avvio dalle attività agricole quotidiane (fienagione,
coltura dei cereali e molitura, coltura della vite e
distillazione, allevamento e alpeggio); prosegue con
i lavori artigianali legati al ferro, al rame, al legno,
alla ceramica, alle fibre tessili e si conclude con
allestimenti legati alla socialità (costumi, strumenti
musicali, religiosità...).
Tel. 0461 650314
www.museosanmichele.it
Ingresso a pagamento
Il legato Marcus Appuleius
a TrentoLa chiesa di S. Apollinare ai piedi del Doss Trento
rappresenta un prezioso elemento del paesaggio
trentino. Le svettanti linee gotiche, coperte da
un tetto con ripidi spioventi, sono segnate da un
portale strombato tardo-romanico (1319) eseguito
da maestranze lombarde, come il sarcofago
benedettino che lo affianca. Annessa v’era infatti
un’abbazia benedettina: sui muri esterni sono visibili
le pietre provenienti da edifici romano-imperiali, che
i Benedettini impiegarono per l’erezione della loro
chiesa. Tra queste, di rilevanza storica è l’epigrafe
3
4
1 Fai, area archeologica
2 Mezzocorona , scavi archeologici
3, 4 San Michele all’Adige, Museo
5 Trento, chiesa di S. Apollinare
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C E N T R I S T O R I C I , C U L T U R A , A R C H E O L O G I A
TRENTINOsulla lastra di calcare murata nella lesena, che ricorda
un’opera (una fortificazione o un’impresa, non è dato
sapere) eseguita dal legato Marcus Appuleius per
ordine di Augusto, nel 23 a.C.
Tridentum : la città romana
sotterraneaTrento, l’allora Tridentum, era certo una bella città se
l’imperatore romano Claudio la definisce splendidum
municipium nel suo editto del 46 d.C.
A pianta quadrangolare, raccolta in un’ansa del
fiume Adige, ha un ordinato reticolo urbano scandito
dalle vie principali di cardi e decumani. Tra gli scavi
archeologici si distingue la villa sub-urbana (I-IV
sec. d.C.) con pavimento musivo raffigurante il mito
d’Orfeo, la porta urbica Veronensis sotto la Torre
civica, il S.A.S.S. - Spazio Archeologico Sotterraneo
del Sas - che mostra un tratto della cinta muraria con
i resti di una torre poi trasformata in porta urbica,
un lungo segmento di strada pavimentata con grandi
lastre di pietra fiancheggiate dal marciapiede e
con sottostante rete fognaria, pavimenti e parti
di abitazioni con cortili, cucine, vani riscaldati con
funzioni anche termali, botteghe artigiane (I a.C.-
VI d.C.).
Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas:
tel. 0461 230171
www.trentinocultura.net/archeologia.asp
APT di Trento e Monte Bondone: tel. 0461 983880
www.apt.trento.it
Ingresso a pagamento
1 Trento, S.A.S.S.
A fianco, Trento, via Rosmini, Villa Romana
1
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33
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TRENTINOVENETO
RAMO“ALTINATE”
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TRENTINOI Romani a Tenna e a LevicoIl boscoso rilievo che divide il Lago di Caldonazzo dal
Lago di Levico è il colle di Tenna. Qui, nel 1878, venne
alla luce un miliare appartenente probabilmente
alla strada romana Via Claudia Augusta “Altinate” -
oggi esposto in Piazza S. Rocco a Tenna - con inciso
XXXXI, le 41 miglia (milia passum), necessarie per
raggiungere Feltre da Tenna. È probabile che questa
via di comunicazione da Pergine risalisse il colle di
Tenna per ridiscendere poi in direzione di Levico. E
proprio a Levico, nei pressi della stazione ferroviaria,
nel 1858 è stato scoperto un sarcofago romano in
pietra, decorato da bassorilievi a soggetto rituale ma
privo di iscrizione epigrafica (III - IV sec. d.C.); oggi, è
visibile in via Marconi.
www.valsugana.info
Valsugana Vacanze: tel. 0461 706101
Torre Quadra e Torre Tonda
in ValsuganaLa Valsugana, fin dall’antichità, era attraversata
da percorsi stradali che probabilmente correvano
a mezza montagna per evitare il fondovalle spesso
paludoso: in età medioevale un cospicuo numero di
castelli e torri vigilava sui transiti.
Uscendo da Novaledo, a sud lungo la vecchia strada
statale n. 47, s’incontra la Torre Quadra: formata da
due elementi rettangolari di pietre ben squadrate e
con la via passante nel mezzo, un tempo era munita
di ponte levatoio. Forse su d’una base più antica
s’inserisce l’aspetto medioevale oggi visibile: nel
1385 venne abbattuta dai Vicentini.
La Torre Tonda, nel paese di Marter (frazione di
Roncegno), appare invece come un suggestivo
mozzicone che col tempo ha fatto da spalla a un
edificio pubblico; poco sotto, il vecchio ponte sul
Brenta, chiamato “ponte della bastìa”, dà anche
l’accesso a un antico mulino ristrutturato.
1
2
RAMO “ALTINATE”
3535
RAMO “ALTINATE”
Borgo Valsugana, l’antica
AusugumForse identificabile nella stazione romana di
Ausugum, Borgo - attraversata dal fiume Brenta
che vi conferisce una piacevole impronta veneta -
ha restituito oggetti del lontano passato. Domina
l’abitato Castel Telvana, sorto in età medioevale
(proprietà privata, in parte abitato). Tra i palazzi
vanno ricordati Palazzo Baldessari con portale
bugnato, Palazzo Ippoliti con imponenti portali
in pietra grigia e Palazzo Ceschi, oggi sede del
Comprensorio. Didascalie in volgare commentano gli
affreschi cinquecenteschi dedicati alle Storie di S.
Rocco nell’omonima chiesa (per la visita rivolgersi
alla biblioteca). Tra i musei merita menzione la Mostra
Permanente della Grande Guerra in Valsugana e sul
Lagorai e la Sala Alcide Degasperi, il politico trentino
che fu a capo del governo italiano dal 1945 al 1953.
Biblioteca di Borgo Valsugana: tel. 0461 754052
Mostra Permanente della Grande Guerra in Valsugana:
tel. 0461 757195; ingresso a pagamento
Sala Alcide Degasperi: tel. 0461 754052; ingresso
gratuito
Artesella in Val di SellaDa Olle, frazione di Borgo Valsugana, si raggiunge
la Val di Sella, mèta di villeggiatura della borghesia
di Borgo nell’Otto-Novecento (Ponte della Strobela,
parcheggio veicoli, da qui proseguimento con bus-
navetta nei mesi estivi fino a Malga Costa). Dal 1986
vi si tiene Artesella, una rassegna internazionale
di arte contemporanea grazie alla quale gli artisti
interpretano la bellezza della natura, ostentando un
rifiuto verso la tecnologia. Passeggiando lungo la
strada forestale chiamata Percorso Artenatura, si
scorgono opere d’arte (fiumi di fascine, totem dipinti,
libri sepolti, dipinti appesi tra il fogliame...) create
con sassi, fogliame, rami, tronchi. Nei pressi di Malga
Costa - spazio espositivo e luogo di incontri culturali
- è visibile una “cattedrale vegetale” a tre navate
realizzata con piante di carpino.
APT Lagorai-Valsugana Orientale e Tesino
Borgo Valsugana: Tel. 0461 752393
www.artesella.it
Accesso a pagamento - Visite guidate
3
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1 Il miliare di Tenna
2 Marter, Torre Tonda
3 Borgo Valsugana, Chiesa di S. Rocco
4 Val di Sella, Artesella
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3636
RAMO “ALTINATE”
Personaggi illustri
a Castel IvanoL’elegante mole di Castel Ivano è ben visibile
sull’altura solatia tra Ivano e Fracena; evidente
appare la sua genesi medioevale, probabilmente a
guardia della Via Paulina, coi secoli passata a più
ariose forme rinascimentali. Al termine della prima
guerra mondiale, che lo vide occupato dal Comando
delle truppe italiane in Valsugana, venne acquistato
dalla famiglia milanese Staudacher che ne promosse
un attento restauro. Il castello ha visto ospiti
illustri come l’imperatrice Augusta Vittoria, l’attrice
Eleonora Duse; qui furono benedette, nel 1982, le
nozze del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, in
seguito ucciso dalla mafia.
Proprietà privata; visitabile in occasione di eventi cul-
turali. Sede del Centro Culturale “Castel Ivano Incon-
tri”; tel. 0461 763432
www.castelivano.it
Castello Tesino: un villaggio
protostoricoSul Dosso di Sant’Ippolito, sopra l’abitato di Castello
Tesino, si distende un’area archeologica costituita
da un agglomerato di abitazioni, ricavate in parte
nella roccia, risalente all’età preistorica (IV sec. a.C.-
metà I sec. d.C.). Poco discosto si delinea il profilo
romanico della chiesa cimiteriale di S. Ippolito,
decorata all’interno con affreschi quattrocenteschi
di cultura lombarda, tra i quali si distingue la
Leggenda dell’Impiccato, uno dei racconti agiografici
dell’apostolo S. Giacomo maggiore.
Sotto Castello Tesino, lungo una vecchia via, è visibile
un ponte a tutto sesto sul rio Governolo: definito
“romano”, facilmente ricalca in tempi storici recenti
un modello antico.
APT Lagorai-Valsugana Orientale e Tesino, Castello
Tesino: tel. 0461 593322
1
2
Castel Ivano 1
Castello Tesino 2
Castello Tesino, ponte “romano” 3
Feltre, Porta Oria 4
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RAMO “ALTINATE”
VENETOIl calice del diacono Orso e
il ponte “romano” di LamónLa forra del torrente Senàiga separa il territorio di
Castello Tesino dai paesi veneti di San Donato e Lamón.
In questo tratto di strada è stato rinvenuto uno dei più
antichi calici paleocristiani dell’Occidente (VI sec.), oggi
custodito nella chiesa parrocchiale di Lamón. Alto 35
centimetri, con una coppa capace di un litro e mezzo, è
completamente in argento; attorno, un’epigrafe niellata
attribuisce il calice al diacono Orso. A completare
questo quadro storico-geografico v’è il ponte
cosiddetto “romano” sul rio Stalena, presso Lamón,
sulla strada che porta a San Donato; ma se il sito
d’attraversamento può dirsi romano, le sottostrutture
(fondazione e spalle) sembrano risalire al XVIII secolo.
Recente è poi la scoperta di un altro ponte sul fondo
della valle del torrente Senaiga, anche questo definito
“romano”, ma più probabilmente medioevale.
Area archeologica
e Museo civico di FeltreLa Feltria romana, municipium ascritto alla tribù
Menenia a partire dal 42 a.C., è leggibile nell’area
archeologica ricavata sotto la piazza del Duomo:
pavimenti in marmo e in mosaico e un tratto di strada
lastricata sulla quale si aprono vari ambienti adibiti
a botteghe. In età medioevale vi si sovrapposero
importanti edifici connessi con la sede episcopale.
Presso il Museo civico, ospitato nel cinquecentesco
Palazzo Villabruna, sono raccolti diversi manufatti
romani (iscrizioni, bronzetti, monete) e la collezione
epigrafica. Dedicata a oggetti artistici in ferro battuto
è la Galleria d’Arte Moderna “C. Rizzarda”, intitolata
a questo grande maestro artigiano dei primi del
Novecento.
Area archeologica: tel. 0439 83879, ingresso gratuito
Museo civico: tel. 0439 885241, ingresso a pagamento
Galleria d’Arte moderna “C. Rizzarda”:
tel. 0439 885234, ingresso a pagamento
www.comune.feltre.bl.it
3
4
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RAMO “ALTINATE”
Cesiomaggiore: il cippo
della Via Claudia AugustaA Cesiomaggiore presso Feltre, nella settecentesca
Villa Tauro alle Centenère, è custodito un cippo miliare
ritrovato nel 1786 nella chiesa di S. Maria Maggiore,
riferito alla Via Claudia Augusta. La datazione, inizi
46 d.C., è di un anno successiva a quella del cippo
miliare di Rablà (Merano), anch’esso elemento base
a supporto dell’esistenza della Via Claudia Augusta
ma con la differenza che indica il Po come punto di
partenza anziché Altino. Il testo così riporta nella
sua traduzione: «Tiberio Claudio Cesare Augusto
Germanico, figlio di Druso, pontefice massimo,
insignito della tribunicia potestas per la sesta volta,
console per la quarta, imperatore per l’undicesima,
padre della patria, censore, la via Claudia Augusta,
che il padre Druso, aperte le Alpi con la guerra, aveva
tracciato, munì da Altino fino al fiume Danubio per
miglia 350».
La strada “romana”
al Passo di PraderadegoSituato a 910 m di quota, il Passo di Praderadego
mette in comunicazione la valle del fiume Piave con
quella di Soligo. Il passo è segnato dalla piccola
chiesa dedicata a S. Fermo e da pochi edifici (rifugio-
ristorante). L’aspetto più coinvolgente è però dato
dalla strada cosiddetta “romana” (più probabilmente
di età medioevale), uno stretto percorso scalinato
direttamente scavato nella roccia che scende verso
Valmareno (indicazioni turistiche), tagliando la
panoramica strada carrozzabile.
Le storie raccontano di una torre, a Praderadego,
poi distrutta dai Feltrini e Bellunesi alleati contro i
Trevigiani (1196). Oggi, nei pressi, si erge il Castello di
Zumelle (visitabile; iniziative culturali).
Castello di Zumelle: tel. 043 7747049
L’abbazia di FollinaA Follina (Treviso), tradizionale centro della lavorazione
della lana (da follare), emerge l’abbazia di S. Maria
Sanavalle, fondata dai Cistercensi nel XII secolo su una
preesistente badia benedettina; condotta in seguito
1
2
3939
RAMO “ALTINATE”da frati Camaldolesi, è oggi retta da una comunità di
frati Servi di Maria. Coinvolgente è la chiesa romanico-
gotica (1335) e ancor più il chiostro (1268), la cui
lettura delle colonnine binate e dei relativi capitelli
racchiude un affascinante universo semiologico. Il
maestoso polittico al centro dell’abside accoglie la
statua in pietra grigia della Madonna col Bambino,
Regina Duplavis, la regina delle due sponde del Piave,
realizzata ancora prima del Mille.
Tel. 0438 970231
La strada romana
dei MercatelliIn prossimità del Ponte della Priula sul Piave si cammina
sulla “Via dei Mercatelli”: qui, secondo una delle ipotesi
sul tracciato della Via Claudia Augusta “Altinate”, la
via, provenendo da sud, incrociava la strada romana
Opitergium-Tridentum, la Oderzo-Trento citata
nell’Itinerarium Antonini del III secolo, che correva
parallela alle Prealpi per unire tra di loro le terre del
nord-est con quelle dell’asta dell’Adige. Il placido e
tranquillo scorrere del Piave, mai dimentico degli orrori
della Grande Guerra (Nervesa della Battaglia: Ossario
monumentale; Museo dei soldati), sembra accarezzare
con discrezione i terrapieni e il ponte romano visibili
vicino alla chiesa di S. Anna di Soligo.
Museo dei soldati, Nervesa della Battaglia (TV):
tel. 0422 779996
Le ville veneteLe ville venete rappresentano un segno distintivo
dell’ampio territorio del Padovano, del Bellunese e
del Trevisano: a volte maestose a volte decadenti,
nascoste dal verde dei giardini o ben visibili dalla
strada, fanno parte integrante di un paesaggio che ha
subìto profonde variazioni nel corso del tempo. Databili
dalla fine del quindicesimo alla fine del diciottesimo
secolo ostentano ancora i fasti delle famiglie nobili
che le abitarono. La Via Claudia Augusta, da Feltre
ad Altino, consente, con qualche deviazione, di
incontrarne più d’una: Villa Artén di Fonzaso (visitabile
previo accordi con i proprietari) e Villa Pasole a
Pedavena (ospita la filiale di un’industria di birra)
entrambe nella provincia di Belluno; Villa Barbaro a
Masèr (visitabile), Villa Agostini a Cusignano di Giavera
3
1 Cesiomaggiore, il cippo
2 Passo di Praderadego
3 Follina, abbazia S. Maria Sanavalle
4 Villa Cà Riva a Silea (TV)
4
C E N T R I S T O R I C I , C U L T U R A , A R C H E O L O G I A
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RAMO “ALTINATE”e Villa (Castello) Giustinian a Roncade (visitabili previo
accordi con i proprietari), tutte in provincia di Treviso.
Treviso, dove strade e corsi
d’acqua s’incontranoOltre a restituire testimonianze risalenti all’età del
Bronzo (XIV-XIII sec. a.C.), Tarvisium racconta con
generosità dalla sua età romana all’età paleocristiana
(sala circolare attribuita a un battistero, con mosaico
policromo del IV sec.), al dominio dei Goti. Distesa alla
confluenza del Botteniga nel Sile, mostra un pittoresco
reticolo viario intervallato da corsi d’acqua; l’antica
porta urbica Altinia apriva proprio verso Altinum. Il
centro storico ruota attorno al Duomo, alla medioevale
Piazza dei Signori con il Palazzo dei Trecento e quello
del Podestà. Il Museo civico, che comprende materiale
archeologico e una preziosa pinacoteca (opere dal
XII al XX sec.), è custode della Collezione Salce, più
di 24.000 manifesti pubblicitari dal richiamo turistico
europeo, raccolti durante la prima metà del Novecento.
Museo civico: tel. 0422 658442;
ingresso a pagamento
Altino: il museo archeologicoDa Musestre (frazione di Roncade ma poco distante
da Quarto d’Altino) la Via Claudia Augusta proseguiva
forse diritta, a guisa di argine in molti tratti ancora
visibile, fino al borgo rurale di Altino. Altinum, già
insediamento paleo-veneto, fu fiorente municipium con
relativa necropoli in epoca romana, all’incrocio tra la
Via Annia (131 a.C.) e la Via Claudia Augusta (47 d.C.),
nei pressi del fiume Sile. Una ricca documentazione
dell’abitato romano (I sec. a.C.-I sec. d.C.) con il relativo
porto emerge dalle sale del Museo archeologico
nazionale: mosaici, frammenti architettonici, le
statue acefale di Icaro e Attis, monumenti funerari,
cippi, balsamari, monete... Assai interessante è
l’area archeologica che circonda il museo: resti di
pavimentazioni musive, lastricati di strade, perimetri
di abitazioni, le fondamenta di una porta-approdo.
Tel. 0422 829008; ingresso a pagamento
1
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Treviso 1
Altino, Museo archeologico 2
A fianco, Altino, la Via Claudia Augusta
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TRENTINOVENETO
LOMBARDIARAMO“PADANO”
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RAMO “PADANO”
TRENTINORovereto: la seta e il MARTL’industria serica, attiva per tutto il Settecento
in Vallagarina, promosse la costruzione di filatoi
e filande, ma anche canali d’acqua derivati dal
torrente Leno, tintorie, fabbriche per la tessitura
che conferirono benessere alla popolazione (pannelli
illustrativi lungo le vie). Rovereto Venexiana, la
manifestazione in costume che vi si tiene a fine luglio,
fa rivivere l’atmosfera di quel tempo, che anche W.A.
Mozart ebbe modo di apprezzare (al compositore
austriaco Rovereto dedica ogni anno un Festival
internazionale). Tra questi palazzi settecenteschi si
inserisce con una cupola in vetro e acciaio il MART,
Museo d’arte moderna e contemporanea, a cui fa
riferimento anche la Casa Museo Depero (attualmente
in restauro), sempre a Rovereto, che raccoglie il
patrimonio di questo grande artista del Futurismo.
Il Museo Civico, aperto sul territorio in sezioni
distaccate, promuove un’importante Rassegna
internazionale del Cinema archeologico.
MART: tel. 0464 438887 Call center 800 397760
www.mart.trento.it; ingresso a pagamento
Museo Civico: tel. 0464 439055
www.museocivico.rovereto.tn.it
Isera:
dai Romani alle cartolineIsera, borgata che si distingue per un susseguirsi
di palazzi borghesi del Sette-Ottocento, mostra nei
pressi della chiesa parrocchiale i resti di una villa
romana del I secolo d.C. i cui reperti - monete, anfore,
brocche, tegoloni - sono conservati presso il Museo
Civico di Rovereto.
Dal passato al presente, il Museo della Cartolina “C.
Nuvoli” espone cartoline che spaziano da panorami
turistici locali alla prima guerra mondiale, dalla figura
di Andreas Hofer alle cartoline firmate da artisti dello
Jugendstil, dal soggetto caricaturale alle cartoline
ricamate, dalle cartoline “a valigetta” ad altre più
pubblicitarie.
Museo civico Rovereto: tel. 0464 439055
Comune di Isera: tel. 0464 420840
Ingresso gratuito
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2
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RAMO “PADANO”
Il santuario
di San Valentino di AlaDeviando dalla statale del Brennero, si sale al
santuario di S. Valentino, panoramico sui vigneti della
Bassa Vallagarina. Anche se oggi è conosciuto come
il patrono degli innamorati, S. Valentino un tempo era
invocato dai contadini a protezione del bestiame e a
salvaguardia dei campi. Dal 1645 vi sono custodite
alcune sue reliquie (processioni il 14 febbraio e la
prima domenica di settembre). Retto da una comunità
laica, può ospitare gruppi di più persone desiderose di
una pausa di silenzio e di preghiera
Santuario di S. Valentino: tel. 0464 671510
3
1 Rovereto, il MART
2 Opera di Fortunato Depero
3 Rovereto, centro storico
C E N T R I S T O R I C I , C U L T U R A , A R C H E O L O G I A
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VENETONogaraIniziale villaggio palafitticolo, poi centro etrusco
quindi romano sulla via Claudia Augusta, Nogara
nel Medioevo segnò il confine tra il mantovano e il
veronese (Museo archeologico); in seguito divenne
motivo di scontro tra la casa d’Austria e Venezia.
Verona: un’arena romana
regalata all’operaDistesa su entrambe le sponde dell’Adige, Verona
venne fondata da popolazioni euganee sottomesse
da Etruschi prima e Galli poi. Nell’89 a.C. vi si
stanziarono i Romani che ne fecero un caposaldo
stradale. Cuore della città è Piazza Brà con la
celebre Arena, l’anfiteatro romano (I sec. d.C.): 152
metri per 123, capace di 25.000 posti, conserva il
tratto detto “Ala” della facciata esterna - quattro
arcate a tre ordini - mentre la seconda cinta è di 72
arcate a due ordini. In età romana vi si disputavano
naumachie e combattimenti tra gladiatori, ma già nel
Settecento si tenevano rappresentazioni teatrali;
oggi è un ambìto palcoscenico musicale e teatrale
e appuntamento fisso della stagione lirica. La poco
distante Piazza delle Erbe, sul luogo dell’antico forum,
rappresenta una parte pittoresca, così come la
duecentesca casa di Giulietta, l’amante di Romeo della
tragedia shakespeariana. Oltre al Duomo, segnato da
un grandioso protiro a due piani, pregevole è la chiesa
di S. Zeno Maggiore, capolavoro dell’arte romanica.
APT Verona: tel. 045 8000065
www.tourism.verona.it
RAMO “PADANO”
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Museo archeologico
di Isola della ScalaPresso l’ex chiesa di S. Maria Maddalena è visitabile,
dal 1978, un museo archeologico che espone reperti
rinvenuti in loco e nei comuni vicini. Appartenenti
all’età del Bronzo (XVI-X sec. a.C.) sono alcune ciotole
carenate, un frammento in terracotta di statuetta
a forma di bue, macine, pestelli, lame di falcetto
ecc.; poche, come in generale in tutta la pianura
veronese, sono le testimonianze riferibili all’età del
Ferro e provengono dalla necropoli di Palazzina e da
quella vicina di Castion di Erbè. Gran parte dei reperti
sono databili all’età romana: la torbiera di San Carlo
di Pellegrina ha restituito manufatti di raffinata
esecuzione come lucerne, unguentari, anfore.
Tel. 045 7302553
Ingresso gratuito
RAMO “PADANO”
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1 Verona, l’Arena
2 Verona, il balcone di Giulietta
3 Acquasantiera
4 Verona, il fiume Adige e Ponte Pietra
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C E N T R I S T O R I C I , C U L T U R A , A R C H E O L O G I A
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OSTIGLIA(MANTOVA)L’antica OstigliaOstium, Ostiglia, nel significato di “bocca”, “foce”,
è una cittadina assai antica, come comprovano i
reperti - strumenti in selce, oggetti in bronzo e in
osso, laterizi romani con marchi di fornace e monete,
urne funerarie, vasi rinascimentali in ceramica
invetriata - oggi conservati nel Museo archeologico
presso l’ottocentesco Palazzo Foglia. In epoca
romana è ricordata da Plinio per la coltivazione delle
Api, da Tacito che la chiama Vicus Veronensium e da
Cassiodoro che la considera un autentico granaio per
le truppe. Il cippo miliare ritrovato a Rablà (Merano),
che riporta la dicitura “a flumine Pado”, probabilmente
confermerebbe che la strada romana - la Via Claudia
Augusta “Padana” risalente verso il Danubio -
proveniva appunto dal Po, da Ostiglia.
I resti delle mura del castello scaligero sulle rive
del Po rappresentano la testimonianza visibile più
antica (1182), mentre i numerosi palazzi nobiliari
del Settecento - come Palazzo Bonazzi, oggi sede
del Municipio, dove è esposto un ben conservato
sarcofago paleocristiano - raccontano del dominio
austriaco succeduto a quello dei Gonzaga, signori
di Mantova. La chiesa parrocchiale dell’Assunta è
custode di un pregevole ciborio in marmo di Francesco
di Simone Ferrucci (1486).
Uficio Cultura/Biblioteca: tel. 0386 302537 - 31338
RAMO “PADANO”
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Ostiglia, il Museo archeologico 1
Ostiglia 2
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