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XXVII CONGRESSO AIP Sez. Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione 18-20 Settembre Università della Calabria 1 Itinerario arte sacra e religiosità Il Santuario di San Francesco di Paola sorge nella parte alta e collinare della cittadina di Paola, città natale di San Francesco, in una valle costeggiata da un torrente e ricca di vegetazione. È meta di pellegrinaggio da tutto il sud Italia, specialmente dalla Calabria, di cui San Francesco è patrono. Il santuario custodisce parte delle spoglie del Santo (le restanti si trovano a Tours in Francia). Davanti al Santuario vi è un ampio piazzale, al limite del quale si erge la facciata principale del tempio. A destra dell'ingresso principale, vi è un arco attraverso il quale si accede alla parte laterale del santuario, in cui si trovano l'ampia basilica moderna (inaugurata nel 2000) e la fonte della cucchiarella, alla quale sogliono bere i pellegrini. Raggiungibile tramite treno da Castiglione Cosentino o autobus dall’Università. La Cattedrale di Santa Maria Assunta (Duomo) è il principale luogo di culto cattolico di Cosenza, sede vescovile dell'arcidiocesi di Cosenza-Bisignano. Santuario della Vergine S.S. del Pilerio, si trova nel cuore del centro storico della città, su Piazza Duomo, adiacente a Corso Telesio. Costruita intorno alla metà dell'XI secolo, vanta, grazie alla sua storia quasi millenaria, più stili architettonici. Il 12 ottobre 2011 è stata riconosciuta come Patrimonio testimone di cultura di pace dall'UNESCO. All’interno sono da ammirare, soprattutto, il mausoleo della regina di Francia Isabella d'Aragona nel transetto sinistro e il sarcofago di Enrico VII Hohenstaufen. Raggiungibile dall’Università (zona Pensiline) tramite autobus che porta a Piazza Matteotti. A Serra San Bruno, in provincia di Vibo Valentia, è possibile visitare il Santuario di Santa Maria del Bosco. L’Ordine Certosino fu fondato nel 1901, nel territorio delle Serre Calabresi, da Bruno di Colonia. Alla ricerca di una vita solitaria da dedicare completamente a Dio, egli costruì l’Eremo di Santa Maria del Bosco, prima chiesa consacrata nel 1094. Il monastero fu gestito dal 1193 al 1411 dall’Ordine Cistercense. Tornò, nuovamente, sotto il controllo dei Certosini agli inizi del Cinquecento, quando vennero ritrovate le ossa del fondatore Bruno e del suo successore Lanuino. Nel 1514 papa Leone X beatificò Bruno e autorizzò il culto certosino. La Certosa fu distrutta dal terribile terremoto del 1783 e fu riedificata solo nei primi del Novecento. Il Santuario risale al Seicento. Oltre alla Chiesa di Santa Maria del Bosco, esso ospita il Dormitorio di San Bruno e un laghetto nel quale il Santo era solito fare penitenza. Raggiungibile tramite autobus.

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18-20 Settembre Università della Calabria

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Itinerario arte sacra e religiosità

Il Santuario di San Francesco di Paola sorge nella parte alta e collinare della cittadina di Paola, città natale di San Francesco, in una valle costeggiata da un torrente e ricca di vegetazione. È meta di pellegrinaggio da tutto il sud Italia, specialmente dalla Calabria, di cui San Francesco è patrono. Il santuario custodisce parte delle spoglie del Santo (le restanti si trovano a Tours in Francia).

Davanti al Santuario vi è un ampio piazzale, al limite del quale si erge la facciata principale del tempio. A destra dell'ingresso principale, vi è un arco attraverso il quale si accede alla parte laterale del santuario, in cui si trovano l'ampia basilica moderna (inaugurata nel 2000) e la fonte della cucchiarella, alla quale sogliono bere i pellegrini. Raggiungibile tramite treno da Castiglione Cosentino o autobus dall’Università.

La Cattedrale di Santa Maria Assunta (Duomo) è il principale luogo di culto cattolico di Cosenza, sede vescovile dell'arcidiocesi di Cosenza-Bisignano. Santuario della Vergine S.S. del Pilerio, si trova nel cuore del centro storico della città, su Piazza Duomo, adiacente a Corso Telesio. Costruita intorno alla metà dell'XI secolo, vanta, grazie alla sua storia quasi millenaria, più stili architettonici. Il 12 ottobre 2011 è stata riconosciuta come Patrimonio testimone di cultura di pace dall'UNESCO. All’interno sono da ammirare, soprattutto, il mausoleo della regina di Francia Isabella d'Aragona nel transetto sinistro e il sarcofago di Enrico VII Hohenstaufen. Raggiungibile dall’Università (zona Pensiline) tramite autobus che porta a Piazza Matteotti.

A Serra San Bruno, in provincia di Vibo Valentia, è possibile visitare il Santuario di Santa Maria del Bosco. L’Ordine Certosino fu fondato nel 1901, nel territorio delle Serre Calabresi, da Bruno di Colonia. Alla ricerca di una vita solitaria da dedicare completamente a Dio, egli costruì l’Eremo di Santa Maria del Bosco, prima chiesa consacrata nel 1094. Il monastero fu gestito dal 1193 al 1411 dall’Ordine Cistercense. Tornò, nuovamente, sotto il controllo dei Certosini agli inizi del Cinquecento, quando vennero ritrovate le ossa del fondatore Bruno e del suo successore Lanuino. Nel 1514 papa Leone X beatificò Bruno e autorizzò il culto certosino. La Certosa fu distrutta dal terribile terremoto del 1783 e fu riedificata solo nei primi del Novecento. Il Santuario risale al Seicento. Oltre alla Chiesa di Santa Maria del Bosco, esso ospita il Dormitorio di San Bruno e un laghetto nel quale il Santo era solito fare penitenza. Raggiungibile tramite autobus.

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Itinerario archeologico

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L’Area archeologica di Sibari è il principale sito archeologico della provincia di Cosenza, collocato sulla S.S. 106 Ionica a pochi km dal mare, nella frazione di Sibari (CS). Si tratta del sito di una delle più ricche e importanti città greche della Magna Grecia. In profondità sono stati individuati, infatti, i resti dell’antica Sybaris. Prima di diventare una colonia greca, fu il centro della civiltà degli Enotri, antica popolazione preromana dell’Italia del Sud. Nel 194 a.C. la città fu fondata come colonia romana con il nome di Copiae. In superficie, infatti, sono maggiormente visibili i resti di epoca romana della città di Copia. I reperti degli scavi sono conservati nel Museo archeologico nazionale della Sibaritide, dove è anche esposto il ricco materiale rinvenuto nell’area archeologica di Francavilla Marittima (CS), un sito unico nel suo genere in quanto uno dei più importanti insediamenti indigeni precoloniali, fondato dagli Enotri e costituito da una ricca necropoli. Raggiungibile tramite Ferrovie dello Stato da Castiglione Cosentino fino alla stazione di Sibari o tramite autobus dall’Università (zona Pensiline).

L’Area archeologica dell'antica Locri Epizefiri, l’ultima delle colonie greche fondate sul mar Ionio, nel VII secolo a. C., è un sito archeologico collocato a pochi chilometri da Locri (RC), nel comune di Portigliola . Sono presenti tracce ben visibili di un teatro greco, risalente al VI secolo a. C. con rifacimenti in età romana: è l'unico edificio pubblico non sacro riportato alla luce a Locri. All’interno delle mura della città vi sono diversi luoghi di culto, come il santuario di Zeus e quello di Atena. All’esterno delle mura della città vi sono, invece, diverse necropoli. La necropoli locrese più nota è quella di Lucifero, dove sono state rinvenute circa 1.700 tombe databili tra il VII e il II secolo a.C. e spesso segnalate da vasi di grandi dimensioni, opera di ceramografi ateniesi di fama, decorati con immagini del mondo dell'oltretomba. I maggiori rinvenimenti sono esposti, oltre che nel museo archeologico di Locri, nel Museo nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria. Raggiungibile tramite autobus e treno.

L’Area archeologica di Kaulon è un sito archeologico collocato a Punta Stilo, nel comune di Monasterace (RC). In questa antica colonia della Magna Grecia sono ancora oggi visibili i resti di un monumentale tempio dorico. Gli scavi condotti dalla Scuola Normale Superiore e dall'Università di Pisa, hanno riportato alla luce buona parte del santuario urbano al quale appartenne il tempio dorico. Una delle case più lussuose dell’antica Kaulonia è la Casa del Drago, scoperta nel 1960, dal nome del mostro marino raffigurato nel mosaico che decorava uno dei pavimenti. I numerosi reperti archeologici provenienti dagli scavi effettuati sul posto sono per lo più esposti al Museo nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria. Raggiungibile in treno o autobus.

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All'ingresso del parco, imponente si erge la Roccelletta di Borgia, basilica normanna dell’XI secolo d.C. dedicata a Santa Maria della Roccella, e di cui oggi si ammirano le mura esterne e le absidi decorate con accorgimenti arabo-bizantini. Verso mare si trova il foro romano. Oltre il foro, appoggiato sulla collina, sorge il Teatro di Scolacium costruito in due fasi edilizie tra il I ed il II secolo d.C. Raggiungibile tramite treno da Castiglione Cosentino-Lamezia Terme Centrale, Lamezia Terme Centrale-Catanzaro Lido o autobus.

dorico. Oggi del maestoso tempio rimane, infatti, una sola colonna superstite che poggia sui pochi resti del possente stilobate. Il tempio vero e proprio aveva la classica forma dei templi greci: un imponente complesso di 48 colonne in stile dorico alte oltre 8 metri e costituite da 8 rocchi scanalati. Al complesso del tempio appartengono almeno tre altri edifici chiamati "Edificio B", "Edificio H", "Edificio K". I resti degli scavi si trovano nel Museo di Capo Colonna e nel Museo archeologico nazionale di Crotone. Raggiungibile in treno o autobus.

L’Area archeologica di Capo Colonna è un sito archeologico situato in località Capo Colonna (KR), vicino Crotone, raggiungibile tramite una strada costiera dal capoluogo in autobus. Il nome odierno ricorda le rovine del tempio di Hera Lacinia (V secolo a. C.), uno dei santuari più importanti della Magna Graecia dall’età arcaica fino al IV secolo a.C., con l’ultima “colonna” in piedi, in stile

L’Area archeologica di Scolacium è un sito archeologico situato nel comune di Borgia (CZ), poco distante da Catanzaro Lido. I ritrovamenti archeologici, rinvenuti sul luogo, sono la testimonianza che trattasi dell’antica colonia greca di Skylletion (di cui rimangono pochi resti) che successivamente vide il sorgere della romana Scolacium, costruita nel 120 a.C. e di cui i resti sono molto consistenti. Il parco conserva al suo interno, all’ombra dei verdi ulivi secolari, antichissime costruzioni di epoca greco-romana, normanna e diversi reperti archeologici di notevole interesse storico-artistico, ceramiche di età remote e numerose statue acefale.

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Musei in Calabria

Museo della Certosa di Serra San Bruno Il Museo della Certosa, nato nel 1993 su impulso della comunità monastica di Serra San Bruno, ha lo scopo di essere un legame e una connessione tra la vita monastica e il mondo. Si tratta di una porta che i monaci hanno aperto per poter accogliere pellegrini e turisti in uno spazio di riflessione e di conoscenza. Un'apertura attraverso la quale, chi giunge fino a Serra San Bruno, può accedere ad un modo di vita e a un mondo fuori dal comune. In treno: Castiglione Cosentino o Cosenza, Reggio Calabria. In autobus: Ferrovie della Calabria. Museo Diocesano di Arte Sacra di Catanzaro Il nucleo centrale del patrimonio museale è costituito dal Tesoro della Cattedrale, un considerevole numero di suppellettili liturgiche in argento, di provenienza napoletana e siciliana e da numerosi parati sacri; in particolare questi ultimi documentano la pregevolissima cultura manifatturiera tessile catanzarese. In treno: Stazione Ferroviaria di Castiglione Cosentino o Cosenza, Catanzaro. In autobus: Ferrovie della Calabria. Museo Diocesano di Tropea Nel cuore del centro storico della città di Tropea, accanto all'austera cattedrale normanna, sorge l'antico palazzo vescovile di Tropea. Al pian terreno, un porticato svevo, accogliente statue marmoree, introduce al Museo Diocesano. In treno: Stazione Ferroviaria di Castiglione Cosentino o Cosenza, Tropea. In autobus: Baltour autolinee. Museo Diocesano Tesoro della Cattedrale di Gerace La raccolta comprende un considerevole numero di suppellettili ed arredi provenienti dalla Cattedrale e da altri luoghi di culto e confraternite del territorio diocesano. Tra i manufatti di rilievo, sia sotto il profilo della qualità che per la rilevanza nella storia della diocesi, è la Stauroteca in argento dorato, pietre dure e perline portata in Gerace dal vescovo Atanasio Calceopoulos nel XIV secolo ma in realtà ascrivibile al XII sec., realizzata probabilmente in Gerusalemme o nei laboratori normanni di Sicilia. In treno: Stazione Ferroviaria di Castiglione Cosentino o Cosenza, Reggio Calabria. In autobus: Ferrovie della Calabria. Museo San Paolo di Reggio Calabria Il Piccolo Museo S. Paolo sorge nella zona alta di Reggio Calabria. E' opera di Mons. Francesco Gangemi il quale, con grande amore per l'arte e una tenacia straordinaria nella ricerca delle opere, ha saputo organizzare una collezione di grande pregio artistico e storico, in un arco di tempo di oltre 60 anni. Importante e ricca la pinacoteca, con oltre 100 tele e tavole che interessano un periodo che va dal '400 al '900. In treno: Stazione Ferroviaria di Castiglione Cosentino o Cosenza, Reggio Calabria. In autobus: Ferrovie della Calabria. Museo Archeologico di Scolacium (Roccelletta di Borgia) I materiali esposti sono frutto della ricerca archeologica compiuta nell’area in cui sorge il museo stesso e vanno dalla preistoria, età greca, romana, fino al Medioevo. Il museo è allestito in un edificio rurale che risale all’800 appartenente al complesso signorile dei baroni Mazza e recentemente ristrutturato per essere destinato a sede museale.

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Sono presenti 12 sale espositive divise su due piani. Gli spazi espositivi sono ampi e illuminati, le vetrine contenenti i reperti hanno didascalie chiare. In treno: Stazione Ferroviaria di Castiglione Cosentino o Cosenza, Catanzaro. In autobus: Bilotta autoservizi. Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria Inaugurato nel 1959, il Museo è stato oggetto nel corso degli anni di numerose trasformazioni quali l'allestimento, nel 1981, della Sezione di archeologia subacquea, resosi necessario per dare un'adeguata visibilità ai famosissimi Bronzi di Riace rinvenuti nel 1972, nonché la realizzazione del settore al secondo piano dedicato alle colonie della Magna Grecia. In treno: Stazione Ferroviaria di Castiglione Cosentino o Cosenza, Reggio Calabria. In autobus: Bilotta Autoservizi. Museo del Presente di Rende Il Museo del Presente sorge nella zona moderna della città; otto sale espositive si sviluppano su una superficie di 2500 metri quadrati. Il museo, disposto su due piani, dove si trova anche il Laboratorio dei Pensieri ed il Belvedere delle arti e delle scienze, ospita mostre d'arte moderna e contemporanea, mostre fotografiche, cineforum, spettacoli, convegni e presentazioni di libri. In autobus dall’Università (zona pensiline). Museo Civico di Rende e Pinacoteca Il museo è articolato in due sezioni: folklore e pinacoteca. La sezione folklore è intitolata al demologo calabrese Raffaele Lombardi Satriani ed ospita circa 3000 oggetti che testimoniano la cultura delle classi subalterne della Calabria centro settentrionale. In autobus dall’Università (zona pensiline). MAON Museo d'Arte dell'Otto e Novecento e Centro per l'Arte e la Cultura di Rende Il Maon è stato inaugurato il 4 maggio 2004 per iniziativa del Centro per l’arte e la cultura “A. Capizzano” nel centro storico di Rende.. In autobus dall’Università (zona pensiline).

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Cosa gustare in Calabria

La Soppressata Calabra viene lavorata a mano, legata con lo spago, insaccata in budello naturale. La lavorazione è artigianale e gli ingredienti sono semplici, il peperoncino per la concia è dolce, come dolci sono le carni. Un piccolo, ghiotto, inimitabile capolavoro del gusto.

La ̀ Nduja è forse la bandiera dei salumi della Calabria, il più tipico, il più sanguigno, il più acceso, focoso e irresistibile. Originaria di Spilinga, è diffusa in tutta la regione.

Il Pecorino Crotonese, a pasta dura, prodotto esclusivamente con latte di pecora di razza Gentile (una delle grandi razze ovine autoctone italiane) e caglio di capretto. Nasce in un territorio ricco di pascoli estensivi in quella fetta di Calabria che dalla Sila guarda al Marchesato e al mar Ionio. E` l`interno della provincia di Crotone, angolo d’Italia capace di evocare le immagini bucoliche della Magna Grecia.

Il Vino: L’Appianum (è il nome latino di Lappano) ed il Neostòs (è un nome nato da una crasi tra i termini greci Néos – nuovo - e Nóstos – ritorno), entrambi I.G.P. sono produzioni naturali e quasi del tutto artigianali, realizzate con utilizzo di lieviti e batteri naturalmente presenti sull’uva ed in cantina e senza uso di alcuno additivo, fatta eccezioni per piccole quantità di anidride solforosa. Il Cirò, vino DOC, è il più antico prodotto in Calabria, diretto discendente del famoso Krimisa.

Lo Stocco (pesce stocco o stoccafisso) di Mammola rinomato per la lavorazione della spugnatura e le modalità di cottura.

La Cipolla rossa di Tropea, cittadina a picco sul mare e rinomata località turistica. Il Peperoncino di Diamante dove è presente l’Accademia del peperoncino che si propone di

creare, approfondire e diffondere una vera e propria cultura del peperoncino. Il Tartufo di Pizzo (I.G.P.) (Pizzo Calabro), gelato alla nocciola con cuore di cioccolato fondente

ricoperto di cacao amaro. È possibile degustare l’olio extra vergine d’oliva DOP a Lamezia Terme e comuni limitrofi.

Mappa dell'itinerario enogastronomico su Google Maps

A cura di Segreteria organizzativa del congresso e Associazione Culturale “Il Sileno”. Per ulteriori informazioni è possibile inviare un’e-mail a [email protected] o [email protected].