Guglielmo Ebreo - Trattato Dell'Arte

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TRATTATO DELL. ARTE DEL BALLO 111 GUGLIELlIO EBREO PES.\RESE TESTO INEDITO !Jf>:L SJO:C'OLO X.\' B<)LOGNA l'RES, O UAETA:-.'O IH))l.\C::-101,1

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Tratado

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TRATTATO

DELL. ARTE DEL BALLO 111

GUGLIELlIO EBREO

PES.\RESE

TESTO INEDITO

!Jf>:L SJO:C'OLO X.\'

B<)LOGNA

l'RES, O UAETA:-.'O IH))l.\C::-101,1

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AL CüRTE::iE LE'J"l'ORE.

La danza, gia cerimonia sacra,

convenevohnente e nobilrnente usa.­

ta, fu poi in ogni tempo e in ogni

lnogo In, delizia della civile societu.

All' incontro, abusando ne, ven ne

di santa ragione risguardata. sic­

come potente mezzo ed incentivo

efficace a fnrtivi amori e ad illecite

tresche, e per cio avnta dagli ac­

corti padri di famiglia e dai cir­

cospetti mariti in diftidenza. Lo

stesso Antore del presente 'l'rn.ttato.

alla pag. 9, ill\'eisce contro coloro

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uhe ne abu:;ano. colle segneuti pa­

role. - La qnnJe nrte e aliena in t utto e mortal nimica de' Yiziosi e

meccanicl1i plebei, i quali le piü

volte, coll' animo corrotto e colln

sciellerata mente, la fauno, ele arte

liherale e Yirtuosa, scienza adultera

csser e vilo: e molte volte ancora

alle loro inoneste concnpisccnze.

sotto spezie d' onesfa, la indncono

mezzana, per potere cautamente,

all' effetto d' alcuna sua Yoluntate,

danzando, perrnnire. Ai quali quan­

to piil posso totalmente la niego

loro, ne punto m' e caro che allc

sue mani la presente mia operetta peryenga, accio clt' io 11011 sia per

alcuno tempo alle sue inique e ma­

ligne corruzio11i efficiente e massima

cagione: ma solo agli onesti e casti

¡ictti. et a chi essa, come Yirtntt'

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e lecita scienza la desidera c> nwle

adoperare, con umilissimo e cor­

diale affetto la raccomanr1o. -

L' arte del hallo dona graziosa

presenza, begli atteggiamenti, no­

bile portamento, soa>c andatura,

movimenti leggieri e sciolti: il hallo

insonnna e lo studio della perso­

nale leggiadria, il ncmico el' ogni

goffo.ggine, e costituisce una r1ellc

piit degne partí della ginnastica.

1fa qua.le e quella urna.na aziouc,

che. da innocentissima per natura.

nocente non possa divenire, stante

la umana malignita? Anche i sacri

templi Yediamo pcr abuso conver­

titi ale una Yolta in ricettacoli d' a­

morosi ritroYi e di tripudii. ma

vorrassi per ció dirc, che l' usan·

a chiesa torni di nocnmento e c1i

Yergogna ai huoni costumi?

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Onde, como 11011 possiamo riprcn­

der quelle giovani donne che con­

vencvolmente in ccrti tempi delr au­

no, a somplico cliporto, intervengono

ai halli; cosi 11on possiamo com­

men<lare le troppo vagbc o in csso

penlute, che il rcndono suuhietto

precipuo dello loro occupazioni o dei

loro pensieri: e dotcstiamo soprat­

tutto alcunc svergognato. che, po­

sposta la verecondia o l' onesta fcm­

minile, come so andassero, non acl

un clicernle trattenimento. ma a far

sacrifizio cli se medesime a Venere.

vi si conducono quasi ignucle ecl ill

foggie tanto sconvenevoli, cl::t farr

stupire chi non abuia sponti del

tu tto ne] cu oro suo i sensi di mo­

rlestia, cli onoro e di virti1. Per la

quale cosa il nostro :\Iaestro Gu­

glielmo, c·hc tanto sclcg11osamentr.

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rome piü :;oprn ,·edemmo. im·eirn

eontro i ciziosi e 111C'ccanich i plC'úr•i. potcva altrrsi a~giugnerr con hel

moflo qnalche parolina alle orec­

chic non solo dei riziosi nobili pa­

trizii, donde scendc il malc esempio

al meccanico plcbeo, ma ben nnclw

de lle gentili clonne. le <1nali. anzi

r he le sollecitate. son o assai rnlte le sollccitatrici. Colni chr predico

l' emancipazione , cioe la sfrenatezzn

rlellc donne. comien proprio cre­

rlere. per non impntargli rnaggiore

colpa. che poco si conoscesse rlella

storia. impero che se l' ª ' 'csse cono­

sciuta, si sarebhe argomentato che

il lihertinaggio scosse e avvalló na­

zioni che reggevano il mondo. Ltt

licenza e i ba~onli continuati. come si concedono oggidi. non víYificano

i popoli . nrn. gli assonnano. gli

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Xll

(leturpa110 e gli alihiettano assni

piü di q_nel che si voglia. Onde chi

procura l' abhiezione del popolo, (·

uemico della Patria, perche il pro­

gresso non isfa nella corrnttela.

ma si nei savi e buoui costmni, e

nel mantenere fennamente e con

saviezza e sagacitit ció, che a si

grande fatica s' <\ potnto acq_uistare.

Ora lasciando di q_uello intorno

a cui non mi spetta pii1 che tanto

di ragionare, diró, che mol to op­portnno torna. per mio avviso, alla

Scellct di euriosifii lctterrr ,..¡e q_ nesto

libricciuolo. Vi si inserirono fin qui,

in 131 Dispense, volnmi di N01:cllf' morali e profane. in versi ed in

pros<t; libri di Jllcdieinn e di Clti­ntrgin; StoriP popolriri; Vitr d' uo­mini ülllst ri: Ll'ggr·1ul e; Ro111rt nz i rnm,llerl'srhi; Pro1wrói: Strrtut i:

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xm

Tmttati 17' art-i, di 111rsffrri r di

encina; raccoltc cli Lrtfrrc e lli

Rime; r·iaggi; testi Scrittumli t•

Biblfr1·: L1"bri di riconli, e vin, vía

assai altri di moltcplici ed isvn,­

riati argomenti, che resero assn,i

importante ed in ogni Inogo ap­

preizata qncsta Biblioteca, della

qunJe io vanto essere stato J' ini­

ziatore e il fondatore, sostennto

con energicn, cosbnza, per h pm"te

tipogrnficn,, del benemerito lihrnio.

sig. Gn,etano Romn,gnoli . .Jfanrnrn

proprio un Tmttatn di gin11astir11 ad nccrescere h messe: 0ccolo chm­

qne. e di qnalcho pregio per cic'1

che rigun,rda i tempi in cui fn scritto: qimlcosa dehh' esservi ¡mr

ch rnzzohr0 anche pe· nos tri gior­

ui: n,hneno cosi n, m0 sembra.

Pu llilig0ntem0ntr copia to cla 1111

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cocl :\I:tgliabccliiano <lel Scc. XY.

Classe XIX, n. 88. I~ diviso in tre

parti: nella prinrn, oltre nn ele­

gante e largo Proemio in cni si

mgioua dell' origine <lel hallo. si

contcngono i prccctti teorici, in

fine de' quali dcscrivesi grnziosa­

mcnte cio che vuolf' r11·cr,, la gin­vrtnf' e fanciul/a che brilla, in qne­

sto modo. - Il suo anclare sia con

<lchita misura e con onesta, e aie­

rosa; e la Rna maniera sia dolcie.

morlernta e suave: il movimento

suo corporeo vnole cssere mnik <'

mansueto, con un portamento della

Rua persona rleguio e signorilc: lcg­

gicrn in sul ¡licdc. et i suoi gicsti

hcnc forma ti; e non sia cogli occhi

suoi alticra o rngahonda. mirando

or 11na or lit. ronH' molte fanno.

ma onestmnentr il piil <le! tempo

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XY

riguanli Ja tena, non portando

pero. come al cune fanno, il capo

in seno e hasso, ma diritto. suso

et alla persona rispondente, come <1uasi pcr se medesima, la, natura

insegniasse: e , nel suo mnovere,

tlcstra. leggiadrn, e contcncntc ce. Poi nel fine del hallo, Iascinfa clal­

r nomo. con dolcie riguardo a lui tutta rivolta,, faccin. una onesta e

pin.tosa riverenza, a quella dell ' no­

mo conrispondente. E cosi poi con

modesta attitudine si rndia a ripo­

sa.re. - Nelle nJtre cluc parti s' in­clica la pmtica risgnardante la Bassa Danza e il Brillo propria­

mente detto. Non meno le Dm1zr che i Balli'. qui riportati , oltrc a

<1ne' clell' Autorc. appartengono a 1liYersi compositori. e cioe. a l\Ies­ser Domcnico <ln F'Prrnrn. :i Gin-

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seppe Bhreo. e al urngnifico Lorenzo

de· Jiedici.

Chi fosse Gnglielmo Ebrco. ¡ier

q un.nte indagini m' abbia usa to, nou

m · e strtto possihile raccapezrnre:

ne dalle storie letternrie pesaresi

puossene trarre notizia alcnna. Egli

fn, a qnn.nto dice nel sno Proemio.

dirofissimo discicpolo f' fcn·cnff' i­mitatorf' del dir111issimo camlicrc.

J[r>S.Sf'r Domcnico rla Frrrrtrn, nrl­

l' arfe dPl virtuoso f'f onf'sfo dan.rnrf'

l'irfuosissimo. E fli rot0sto i\Iessrr

Domenico 1h Ferrnra ronservasi

vera mente nn Trrdtato di Bullo.

pii1 copioso 1lel nostro. col ti tolo

di Libcr Brillomm. nclb Bihliotecn

Comunale di Siena, testo a penna

membranacco del 1460. sccondo il

Catolvgo clcll' n.h. Lnigi DI' Angelis.

;\ rl <] nalc lihro purl' stmmo i d nc

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X\' ll

So11f'tii, con ntriet:\ di lezione. che

leggou i in questo: il primo fo

starnpato alla pag. 271 del sopracl­

lletto Cafrtlogo. E come il nostro

Guglielmo riporta nella sua com­

pilazione alcunc Dauzc e cliYersi

Balli cli Domcuico cla Ferrara, cosi

il da Ferrara, nel suo Libcr Bal­lorum, si trattienc col nostro Gu­

gliclmo in un suo Dialogo che di

r¡ucllo fa parte.

Nel renclcrc di pubblica ragione

r¡ucsto Yolumetto, in m' attcuni

strettamente al coclice, si perche

e clel mio costmnc. come ancora

perche egli e cli si corretta lezionc.

che raclo assai m' avYennc el' incon­

trarvi mendc le quali mi co tringes­

sero a clipartirmenc. Riclussi pcrú

l' intcrpunzionc nella forma che og­

gicli si cost11nrn. ma non Yolli arbi-

'*

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trarmi, per ció che riguarda la gra­fía, ne punto ne poco, sembranclomi stoltezza quella di rivest.ire un uomo antico in foggia moderna. Lo stilc e la lingua mi paion buoni, e tali. che se a chiare letterc non si leg­gesse al sommo della prima pagina . che questo scritto e opera d' un pesarese, io l' anei in bnona fede crednto pinttosto el' alcun toscano. Vero e per altro che gli icliotismi vi furono sparsi a larga mano, ma gli idiotismi trornnsi in quale si rn­glia altro libro di que' tempi, ap­partenga cgli ad una Provincia o ad un' altra. Per cío che risguarcb gli ammacstramenti dcll'arte e l'artP prntica stessa, io non clirü piú che tanto: giudichcrauno rli cotcsto gli intelligenti maestri " coloro che di tale arin~o f'Í 0cc11pano: la sposi-

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z10ne peró y" e, non giont infiu­

gerlo, abbastanza stnccheíole e no­

iosa. l\on potei rirndere io stesso

le bozze di stampa per l' affievolitn. mía facolt:\ Yisirn: forse qui e qua

l' an-ei anche migliorata: ne assu11se

tuttavia l' impegno persona capacis­

sima e diligente. per cuí vuolsi cre­

rlere che l' edizione dehha essere

riuscita corretta e degna. A me

hasta di aíere offcrto al pubblico

un antico documento italiano sul-

1' arte ginnastica, che rimancvasi

ignorato e sepolto entro gli scaffali

rl ' una hihlioteca.

F. Z.

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Ghuglielmi hebrei Pisauriensis de Praticha , seu arte tripudij , vul­ghare opusculum. Feliciter incipit.

La ermonia suax e e '1 dolcie canto, Che per l' audito pa'8a dentro al core, Di gran dokiezza nasde nn Yivo ardore (sic). Da cui il danzar poi den, che piaC'ie tanto!

!'eró chi di tal •rienza mole il Yanto. Convien rhe sei partiti s;auza errorP :\°(•l suo ronriPtto apprenda e mostri fuore, $ i rom' io qui descrh·o, insegnio e ranto.

:\lisura f> prima. e seco vuol memoria: Partire poi di terreo ron aire bella, Dolcie maniera e movimento é poi.

Queste ne danno del danzar la g loria Con dolde grazia a chi !' ardente stella. Pit\ fa vo1·eggia rogli razzi suoi.

Et i passi e' g-iesti tuoi

Sien ben composti, e destra tua persona Collo iotelletto attento a 1¡uel chP suona.

PROHE~IIUM.

~Iolte e Yaric sono infra gli uma­ni le diYerse openioni nello investi­gare quale anticamente fo -se al mondo l' inventore della mu ica :

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impero che alcuni fcrmamente ten­gono Appollo. potcntissimo Iddio terreno, avere prima l'nso della dol­cie citara al secolo ritrornto. Altri vogliono che uno antichissimo fa­bro, colla dolcie consonan za ele' suoi rnartelli nell' ancndine percotenclo, prima le concorclanzc di tale scienza ritrovas. e. Altri Desiringa poetica­mente clescriYono, la quale al dolcie mormorio cl elle trascorrente acque, una cierta melodia e canto formas­se. Altri clicono Derpanarcaclio pa­stare, il qnale per .naturalo inge­gnio, conginnto insieme cierto can­ne artifiziosamente composte et ü1-cierrate, e que lle postosi alla bocea. faciern con fiato, clolcie consonanza; tale che le sne pasciente pecorelle, uclendo la dolcieza del suono soa­YC, spC'sse Yolte lasciarnno il notri­tivo ciho, e c1nasi dalla forza di quC'lla meloflia comrnosse, ora in qua ora in la. in torno al pa~tore

s110 danznyann e salhwann. Cosi

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eziarnlio el· infini ti altri ancora po­tiamo clire e raccordare: ma quale di <1uesti, o altri che si fus~e prima orrigine o principio di tale scienza, fu di singulare laude e di memoria degnio. J,a quale arte infralle sette non n' e la minore annmnerata, anzi come scienza liherale si mostra snhlime et alta e da doYere seguire come l' altre clegnissima e quasi alla nmana natura piú che alcuna dell' altre attissima e conforme. Im­pero che da quattro concordanze e principali Yocie fonnata e cornpo­sta, alle nostre quattro priucipali compo-izioni corrispoudrnte por­gie, ascoltando. a tutti i nostri sensi singolar conforto, qnasi si come ella fnsse <li nostri spiriti natnrn­lissimo cibo. Xe par che si ritrnoYi al mondo alcnna si eruela et inu­mana giente, che al clolcie canto o al suase suono el' alcuno hen con­cordato strumento, con sommo pia­ciere non si commuoYa , si come

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del famoso Orfeo clegniamentc si scrive: il fl.Halc con tanta grnzia la dolcie sna citara suonanclo, non solamente gli umani spiriti a dol­cieza commovea, ma el fiero Plu­tone, e gl' infernali dij. e gli ani­mali brnti, et i fcrocissimi leoni coll' altre alpestre fiero, et i sassi et i monti faciern per la srn1 gran dolcieza della propria sua natura ad altm piü henignia trasmutare. Similmente si scrive dell' antiflnis­simo Amphione, il quale, come vo­gliono i poeti, alla cittñ. di Thebe col vago suono della sua citara fa­ciern. le pietrc clegli alti monti sciendere. e <plCllc per se meclesime nclla fahricazione clell' alte murn mirncolosamentc comporsi. E di molti altri ancora similmente po­tria nftrrnre, li qnali per b dol­ciezn. e virtü di qncsta vagft e sna­vissima scicnza, lmnno al m01Hlo fatto singuhrissimi cffetti e marn­vigliosi movimenti: per li qnali si

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compreende q uella essere alla u a­tura et alla composizione delli q uat­tro elementi grandemente colligata, et in gran parte conforme. Per la Yirtü e potenza della quale gia si commosse el cieleste omnipotente Iddio , dagli uomini dirntamente pregato; i quali ne' sauti sacrificii con alta melodia cantando, e con dolci strnmenti et santi tripudii <lanzando. ottenernno la <lomandata grazia. come gia piü Yolte, si come si legge, fecie il sapientissimo Sa­lamoue. quando contro a lui et al suo popolo Yedern l' alto Idclio tur­bato. E come ancora fecie il glo­rioso e saYio Re DaYicl, il qnale piü volte collo suo amoroso e sonante salterio, et aginnto insieme el tri­holato popolo, con festernle et one­sto danzare e con l' ermonia del dolcie cn.nto conunoYea l' irato e potente Iddio a piatosa e sunsis­sima pacie. ~loises ancora. princi­palissimo patriarca, con simile modo

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placarn !' etterno lcldio con sfün-i can ti, coll i rpiali spesse Yoltc el suo errante popolo cln.lla furiosa e divina Yendetta difondea. Per li quali esempli e molti altri assai chiarn.meute si manifesta, qucsta tal virtute e scicnzia essere di gran­dissima e singulare efficacia, et alla umana gienerazione e amicissima e conservatfra, sanza la c1uale al­cuna lieta e perfctt:t vita essere infra gli uomini giit mai non puoto, si como noi stessi spesse volte pro­Yiamo, <¡nando con tanto e si fer­vente studio nutriamo nelle nostre case e rnghi e lieti uccelletti per ª'·ere da loro el c1olcie e suaYe frutto c1c' suoi amorosi e dilctternli cunti, dnJ!a gran maestría di ua­tnra in loro creati, Ii qu:tli soave­mento porgono agl' infermi spiriti et a,lle contristate menti letizia sin­gulare. Le q na' cose e mol te al trc simile ci mostrano la grande eciel­lcnza e soprcma degnitatle ir Pssa

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scienza, della quale r arte ioconda e 'l dolcie effetto del danzare e na­turalmente procieduta. La qual Yir­tute del danzare e una azione di­mostratirn di fuori di moYÜnenti spiritnali li quali si ¡\nno a con­cordare colle rnisurate e perfette consonanze el' essa ermonia, che per lo nostro audito alle parti in­tellettire trai sen i cordiali con di­letto discientle, do>e poi si genera cierti dolci commo>imenti, i quali, come contro a sua natura rinchiusi, si sforzano qnanto possono el' uscire fuori e farsi in atto manifesti. El quale atto el' essa dolcieza e melo­dia, tirato alle partí steriore, colla propria persona danzando, si climo­stra qnello, quasi colla >ocie e co11 l' ermonia conginnto e concordante. che e cie dello accordato e dolcie canto, o Yero dallo ascoltante e mi urato suono. }fa perche tale arte e ,·irtuosa contemplazionc, fo,­cilmcnte non si puu sotto briere

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parole nello umano intelletto beno compreeudere sanza c¡ualche chiara e dimostrati rn ragione, radnciendo in prntica et in aperta isperienza tntto qnello, che al!' arte clel dan­zare et a tale virtuoso esercizio condene. E per tanto io, dilotis­simo disciepolo e fonente imitatore del dignissimo ca valiere, ~Iesser

Domenico da Perrn.ra. nell' arto del virtuoso et onesto danzare dottis­simo e singnlare quanto dalla sua famosa e prestante dottrina potetti raccogliere, avenga che insofficiento e di hasso ingegnio a si alta impre­sa, non da iattanzia o Yero da glo­riosa pompa, uc anche da prosun­tuosa intonziono commosso, ma solo tle ::unicabili o climestichi prieghi el· alcuui virtuosi et onesti giovani dell' arte precletta cnpidi e volon­tarosi di quella sapero e perfetta­mento intendere, i quali a me per graudissima amicizia conginntissi­mi, non posscndo io per ale uno

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modo m suoi persuasissimi et one­sti pricghi coutmdire, disposi la mente mia, quanto alle forze del mio piccolo iugegnio si conciede, dO\'ere al sno alto et ouesto clesi­derio in parte satisfare, mostran­doYi la compilazione di q uesta mia operetta della virtü dell' arte clel danzare alcune opportune e neccs­sarie particielle a quella n.parte­nente. Le quali intcse, e quelle con fermo intcllecto ben notate, et alla sua pratica conginnte. potra cia­scuno facilrnente e con sicnrtá in ogni festiYo lnogo con somnrn. lauclc danzare, e tale Yirtute ottimamentc esercitare. La quale agl' innamorati e gienerosi quori, et agli animi gentili per cieleste indiclinazione, piu tosto che pcr accidentale di­sposizione e amicissima e con for­ma aliena in tutto e mortal nimica de' viziosi e rneccanichi plehei, i q nali le pi Íl rnlte, coll' animo cor­rotto e colla sciellcrata mente, la

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fanno, de arte liherale e virtuosa. scicnza adultera essere, vile e molte YOlte ancora alle loro inoneste con­cupiscenze, sotto spezie el' onesta. la inclncono meza na, per potere cautamente, all' effetto el' alcuna sua vol un tate danzando, pervenire . .Ai quali <1uanto piü posso dotalmente la nirgo loro, ne punto m' e caro che alle sue maní la presente mia operetta ¡wrvenga, accio ch' io non sia pcr alcuno tempo alle sue ini­quc e maligne corrczione (sic) effi­ciente. e massime cagione: m::t solo agli onesti e casti petti, et a chi essa, come Yirtute e lecita scienza. la clesiclem e vuole acloperare con umilissimo e cordiale effetto , la raccomanclo; e priego, che quella, collo mio huono Yolerc lietamente acccttanclo, legga, scusando il mio debole ingegnio, se in c¡uella alcuna particiclla lasciata ::tYcssi, pcr la c¡ualc meno che pcrfrtta si mostras­se. sottoponcnclomi semprc alla lle-

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guia correzione del mio rrnorato e dotto precettorc, e di ciascnno altro nella detta arte e scienz:t peritis­simo et esperto. Atternb adunque e coll' animo gientile e giocondo ben raccoglia le s11e parte, felicie­mente poi e con Yirtii danzando.

CHE CH! \TOLE SE(;UJHE ¡,'ARTE DEL

D.\:\Z.\RE, BISOf;X.\ CHE L\''l'EXD.\ PHl­

MA CHE COSA SU D.\XZ.\RE.

Qnaluuche Yirtnosamcnte In scien­za et arte del danzare con lieto nni­mo e colla mente siuciera e lwn disposta seguire n10le. hisognia clw prima con fermo quore e con ispc­culante consiclernzione intenda in gicnerale, che cosa sia drmzare, e la Yera diffinizione; che altro nonn'e. che uno atto dimostratiYo, concor­dante alla misurata melodia <l' al­cuna Yocie. o Yero suono; el c1uale ntto e composto 0 conlegato con sei

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regole, o vero particellc principali, le q uali son o q u este seguenti; cioc misurci, mcmorfo, vartirc cli ter­reno, aierc, municrci, e movúnento eorporeo. Circa le quali sei parte hisognia particolarmente e perfet­tamente intcndere, e nella mente hcue ricogliere: impero che mrn di queste per alcnno modo mancan­do, non saria l' arte in se perfetta. Onde per asere di quella piii piena intelligenza, mosterremo prima sot­to brevita, come s' intenda ciascuna delle predette par ti e sua natura, e quello che abbia ciascmut ad ope­rare. Le quali so110 el fondamcnto e la via e la vera introcluzione a tu tta 1' arte perfetta del danzare. Diremo adunque prima, che cosa sia lllisurn, e pero notn..

CAPITl'Ll' )! DE ]Jisura.

lliisura, in (1uesta pttrte et al-1' arte flcl rlanzarc appartenentc-,

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s' intencle una dolcie e misurata concordnuza cli rncie e di tempo pnrtito con rngione et arte. il quale principnlmente consiste nello strn­mento citarizante o altro snono. el quale in tal 1110110 sía concordante e tempera to, che t:lnto sia il sno pieno, quanto il suo Yoto. Ció e che tanto sia il tinore, q uanto il con­tratinore, tale che sia l' un tempo misurntamente, el qnale a l' altro per lui ( qnale bisogna che la per­sona che vuole danzare) si regoli e rnisnri et a quello perfettamente si concorcli ne' suoi moYimenti si [e] in tal modo, che i suoi passi siano al detto tempo e misura per­fettamen te concorcbnti e colla detta misma regolati, e che intencla e conosca qnal pie dehha anclare al pieno, e quale al voto. portando la sua persona libera colli giesti snoi alla clctta misura. e secondo il suono concordanti: la qnale ti rnostra il tempo de' passi sciernpi

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e de' passi cloppi e di tutti gli altri tuoi movim0nti et atti alla detta arte conducen ti e neccssarii; sanza la quale misma sarchhono inpcr­fotti. E questo basti qnanto alla llii:sum.

CAPl'l'ULU~I I>E 1'1cmoria.

futesa la misnrn e nello intel­lctto bcne raccolta, come di sopra e dctto, e di bisognio in qnesto seconclo luogo cr avere mm pcrfctta memoria, cioe una cosbntc attcn­zionc, et adducienclosi alb mente le partí necessarie ad cssa misura, avenclo i sentimenti tutti a se ri­colti e benc att!'nti al misnrato e concordante sno110. Impero che, se quello in aknno modo si mntasse, overo allargassc, o strignicssc, che colni che fnsse uel danzare intro­dotto non rimanessc per poca aver­tenza e per mancamenti di memo­ria nel sno 1hnzarc schernito, cosi

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ezianclio ncl mutare ele' tempi e uellc sne mismo in q nalnnche bailo si sia, hisognia che a quello si ricor­di di sopperire colla lmona atten­zione, segnenclo colla persona e i gicsti e' passi snoi tutte le misnre del detto tempo, o Yero suono ad esso coucorcbnte. Imperó che, YO­

lendo segnire l' arte predetta, come molti fauno trasporta ti pi iI tosto e gnidati dalla fortuna che el' alcn­na ragione, overo misura, nou si racordano qnal sia, il principio, o 'I mezo o 'l fine, rimania come sme­morato [e] il suo danzare saria im­perfotto. E qnesto hasti alla JJle­moria.

CAPrITLmI DEL Partire drl terreno.

Seguita in qnesto terzo lnogo el Partire del terrf110, il qua.le som­mamcntc e nece sario alr arte per­fetta del danzare, ncl qnale fa di hisognio ottima cliscrezione e fermo

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intelletto m doverc considern,re el 1 uogo e la stanza el ove si halla, e quella nello sno i11telletto hen par­tire e misurare. Imperó che, fac­cienclo uno hallo o una hassa dan­za, e di hisognio che, quando l' uo-1110 si parte dalla donna col sno tempo danzando, che con quello medesimo tempo la sappia ritro­vare, non rompendo il tempo per cagione del terreno, o Yero per man­camento della stanza, la qnale fusse al detto esercizio hricvc o stretta, dove conviene col proprio ingegnio misnrnre e com partire si et in tal modo el terreno e 'l luogo, dove si halla, che a tutti i tempi colla don­na danzando si ritruovi, e che non gli arn11zi ne manchi terreno. Im­pero che altra misura, et altro tem­po hisognia alla stanza stretta e hrie,·e, che alla grande e spaziosa, perche il partimento e '1 misurato tempo nel luogo strctto e molto piit artificioso e difficilc. che llOUll' e

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nel luogo aperto e largo, 1love si puó raccoglicre i tempi e facilmentc compartire: hisognia qui adnnquc singulare e buona arertenza. E qne­sto hasti quanto al Partire del fr>r­rr>110.

CAPITVLD! DELL' Aierc.

Bisognia ancora in f1ucsto quarto luogo, per adempierc e fare pi u perfetta l' arte predetta del dan­zare, un altro argomento e favore, chiamato Aicre, el qnale e un atto de aierosa prcsenza et elevato mo­vimento, colla propria persona mo­strando con destreza nel danzare un dolcic et umanissimo rilevamen­to. Imperó che, facicndo alcuno nel danzare un passo sciempio o uno doppio o ripresa o coutinenza o scossi o salterello, e cli hisognio farc alcuno aieroso rilcYamcnto, P

porgiere destmmente nel hattere de' tempi. perchf> trnell(loli has"i

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sanza rilievo e sanza aiere, mostrar­ria imperfetto e fuori di sua natura el danzare, ne pania anche a cir­cunstanti clegnio di grazia ne cli vera laude. Questo atto adunque del rilicvo [ch'] e chiamato Aiere; bisognia che con fenna cliscrezione al lnogo e tempo necessario a mente si adopcri, e ponga in pratica; e moderatamente quello escrcitando, dimostri nel danzare i passi et i gicsti con destra leggiercza assai piit grati e di piit piacere, san za la quale parte staria l' arte pre­cletta semplicie e difcttiva: e per­tanto a qnesto bcne attenda chi perfcttamente vuole danzare. E que­sto basti quanto all' Aiere.

CAPITULUM DE JIJanicra.

Ancora nell' arte predctta del danzare hisog-nia, all' aclornamento e pcrfezioue rli quclla, un altro

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atto, o Yerarnente regola. chiamata lllanicra, la quale bisognia s' aclo­peri insieme coll' altre suc parte, come di sopra e detto. E questo s' intcnde, che quanclo alcuno nel­l' arte del danzare faciesse o vero uno passo sciempio, o Yero uno passo doppio, portasse che quello, secondo accade, lo adorni et om­breggi con bella maniera, cioe che dal pie che luí porta el passo o sciempio o vero passo doppio, in­fino che 'l tempo misurato dura, tutto si volti colla sua persona in su quello lato o eolio pie ma.nco, overo col pie ritto, collo quale lui abbi a fare il detto atto adornato et ombreggiato dalla detta. regola. chiamata 1llanicra, la quale nella pratica piü largamente si ponh compreenclerc, sanza la qualc non awria la detta arte la, sua natu­rale e necessaria perfezionc; e per­tanto noti bene chi a quella per­Yenire intende. E questo sia a, suf-

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ficienza quanto a mostrare che cosa sia .ZJianiem (1).

CAPlTULmI DE illoYimcnto cor¡1orco.

In questa sesta et ultima parte si denota uno atto necessario e con­clusivo, chiamato JJiovimento cor­poreo, nel quale apertamente si di­mostra in atto et in apparenza tutta la perfezione dell' arte e virtute del cfanzare, el quale hisognia che sia in se con ogni perfozione misurato, manieroso, aieroso e compartito, e con dolcie maniera, si come di so­pra hahbiamo mostrato. Le qua' cose ono rnolto pii1 facile e suave a chi dal sommo ci0lo ha la sua natura e complessione gientile a ció disposta e ben proporzionata, colla sua persona lihem, sana e spedita sanza alcuno mancamento

(1) 11 cod. con manifcsto crrore ICf'/!'C Nemorin. P pi1) sotto .1.lfrm ie,·o:w.

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cli suo' memhri: ma giovane, for­moso, destro, leggiere e di grazia ben dotato, in cui tutte le predette parti si possano con piü lnnga di­lettazione lihemmente, esercitando, rlimostrare. Impero che in persona di suo' membri difettive non pos­sono ::¡,ycre lnogo, come sono zoppi, gohbi, storpiati e simile gienti , perche qneste tali parti vogliono e consistono nello esercizio e mo­vimento corporale. E cosi averno [rletto) in tutto, che cosa sia Dan­zare.

CAPITt'LmI DEL Partire delle botte.

Veduto di sopra e pienamente inteso quanto sia il principale fon­darnento e le parti necessarie et appartencnte all' arte predctta del danzare . sanza le quali. com' e . . . rlctto, 11011 pno alcnno di qnella avere perfetta scicnza (ne saria fra gli uomini intelligienti rli lamle

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degnia riputata) ora biso guia no­tare alcune altre particielle somma­mente neccssarie, per le quali piil facilmente alla pratica si clivenga. Perche, volendo alcuno fare di se medesimo aperta sperienza in co­gnoscere, se lui iutende le sopra dette parti, faccia sonare la prima o seconda misura, o r1uale si vuole dell' altre, hallando in hassa dan­za, overo in salterello ; e pruovi bene prima il partire delle botte, o vero delle volte, che questo, bene intendenclo, cognoscerit da se stesso, se sa danzare o no; perche osser­Yando hene le dette misure, e quelle sappiendo bene partirc, e mettcre in atto' e segnio di buona intelli­gienza e principio della vera pra­tica, alla quale fa di bisognio con queste pruovc, o vero sperienze, se stesso misurando, pervenire. Le quali danno la via all' uso della pcrfczionc clell' arte predetta, se be­nc saranno. come seguc, esercitate.

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CAPITULO! DEL Bailare contro a tempo.

Un' altra regola ancora, o Yel'O sperien;m, si puo pigliare nel >o­lere per se meclesimo alcuno cogno­scere qnanto lui sia nelb detfa scienza, o >ero arte del danzare, scientifico et intelligente, in questo modo; cioe che pruoYi alcuno Yo­lere danzare contro a tempo in sulla prima, o >ero seconda misura, o in su alcnna dell' altre preclette, dan­zando misnratamente contro a tem­po et a tempo: e qnesta pruorn grandemente giom a e bi mole bene irnparare, e fa lo 'ntelletto acuto et attento allo snono: do>e poi piu facihnente >iene alla perfezione del-1' arte precletta, perche se alcuno sapra con questa sperienza hene hallare contro a tempo' e segnio di hnona intelligienza: imperó che heno saprit di poi alle debite mi­sure cogliere il tempo. perche ogui

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cosa per lo suo contrario si cono­scie e piü perfettamente s' intencle. E qnesto hasti quanto a questa seconda regola.

CHE CIASCUNO NON SI LASCI 1'Icttere uel tempo.

Puossi ancora un altro moclo fare <li se meclesimo chiara sperieuza et ottima pruova pigliando questa rc­goht; che volenclo alcuno hallare uno saltcrcllo , pruovi di bnJlarlo coutro a tempo collc debite suc misnrc, o dall' altra parte il sona­tore si sforzi e pruovi di metterlo nel tempo; ma lui sia tanto cauto e destro, che per alcuno modo non si lasci cogliere ad entrare nel tem­po. La qual cosa faccicndo, sareb­bc manifcsto segnio di huona pra­tica e di clostreza e el' essere libc­ramcntc signore della sua persona e del suo picdc. La qual pruova <.·

molto necessaria e perfetta a volcre

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penenit·c alla pcl'fczione dell' al'te prcdetta del danzare.

CHE CtA ·cl'N"O "º" si L.\SCl CaYarc

del tempo.

Ancora si puó per lo suo con­trario fare un' <tltl'a spcrieuza iu qucsto altro modo: che, hallando a.lcuno uno saltcrcllo al tempo e calle sue mis u re, faccia che ·1 so­natore pruo1i con orrni ingcgnio di volcrlo carnre del tempo , e che lui che balla sía tanto provcdnto e destro che mai per alcuno modo non si lasci caval'e, ne uscil'c del tempo. E q nesto facciendo, potril dire a.vcl'c piena notizia e bnona speranza di supere pcrfettamentr hallare: san za le q uaJi spel'ienze rado si puo sapcrc llauzare. E que­sto hasti.

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CHE LE PROYE DETTE CONSJ TONO AD

JNTENDEL{E LA ~lisura.

E nota, che questc pruove clette. o vero sporienzo, consistono ad intonclore perfottarncute la misura soprn la qualo e fonclata tutta l' arto proclotta del danzare; la qua) misura s' impara e mettesi in pratica mediante lo procletto spo­rionze. E pertanto si vuole, sopra ogni altra cosa, quosta porfetta­rnente intenclore, perche e cosa mol­to fruttuosa e necossaria e giova ancora ad ogni altra scienza, alla quale s' appartenga el' a vero misura. Onde nota, che tanto e la sua vir­tute o porfoziono, cho qualuncho tt bono la misura, soconclo le suo ro­golo, che souo quattro; cioe por­fetto maggiorc, e porfctto minore, o íluaternario (sic), o quello tale toccasso il polso ad uno amalato o n.ltcrato da fobre, conoscion\ per-

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fettarnentc, si come il medico, in q nale grado hatte il polso, an~nga che non sappia la qualitit della in­fcrmitii, perche scicnza e separata da qncsta, ma basta, che intender:\ se le bottc so no regolate, seconclo sua ragione, o piil o meno. E que­sto fa la misura, et assottiglia l' intelletto a mol te altre cose, e massimamente all' arte clcl danzare.

Cmrn NEL SCOXO SON'O DUE ChiaYÍ.

Ancora e da notare come uel sonare sono due chiavi, le qnali sono chiamate B. molle, B. quadro; e bisognia, qnando il sonatore suo­na, che chi vuole heno danzare, o bassa danza, o sa1terello, o che altro si sia, che quello intcncla e conosca se snona per B. molle, o per B. qnn.dro. Impero che sommamentc e necessario, che i passi e i giesti snoi sin.no conformi e conconhnti a quelle voci dolcie, o semituoni.

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o incopak che in quella tal mi­sura si suona: cioeoper B. molle, o per B. qnadro: e quelle bene iu­tendere, e scgnire colla persona e co' giesti. E 11ota; che B. quadro e molto piit aicroso [in] la sua mi­sura, che quella cli hocie molle, ma e alqnanto piil eruela e men dolcie. Le quali cose, hene intese e poste in pratica, climno all' arte prcdetta del danzare la vera perfezione, e porgono a cbi intende singular dol­cicza e confortamento.

CAPITl"LnI DEL Com¡wrre de' balli.

Apresso hisognia intcndere e he11e notare, che, chi volesse comporre uno hallo cli nuovo, li conYiene avere buona avcrtenza in pensare prima, se lui il n10lc comporre pcr liocic molle o per bocie quaclro. ritrovanclo prima colla sua fantasia il tinorc, o Yero il suono. il <1ualc sin, aicroso. e che pcrfctta misura

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~!)

abhia. et abhia lrnouo tnono; o gnanli ancora el partire clcl terre­no. come di sopra e rlrtto; e che sopra tutto non sia alcuno mezo tempo' ne altrn falsitade. impen'i che 11011 saria visto ne bello. I<i bí­sognia ancora che sia in tale modo composto e bene misurato con buo­na aiere, che lni porga diletto e piaciere ai círcunstantí et a chi di tale arte si diletta; e sopra tntto che piaccia alle donne. Imperó che tanto si climostra il danzare essere piü bello, quanto pin.cíe alh mnl­titucline eleº risgnarclanti. i quali diurno il suo indizio píü tosto. se­condo il piacimento e seconclo il suo appetito, che seconclo Ja ragío­ne o l' arte, la q na le non ne intrn­dono e non sanno. E qnesto hasti f1nanto alla composiziono del hallo.

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CAPlTl:Ll:M DEL COMPORRE LE Ilassc danzc.

La Bassa danza hisognia che si­milrnente sia misurata perfettamen­te, e che per alcun modo non Yi sia alcuno mezo tempo; impero che, altrimenti, saria falsa e di poco diletto e piaciere; sicche alcuno volendo comporre bassa danza, co­m' e dctto, bisognia che prima ab­hia bnona fantasia a troYarc il tinore colle suc partí bene misu­rnte, e che sopra tutto piaccia alla hrigata.

Co)!E IL si.:oxo E FOXDATO IX QUATTRU

YOClE PRIXCIP ALI.

Aprcsso, per avcre piu piena co­gnizione et intelligenza dnJlc prc­clette cose, e da notare, sl come di sopra nel Proemio abbiamo fatto menzione, che il suono vero e canto

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e principalmente fondato e formato in qnattro vocie principale, le qnali sono concordante e conforme a.lle qnattro nostre elementali composi­zione. Per la qualc concordanza abhiamo 1' cssere e 'l sustcntamento del nostro >iYere per tale modo e con tal misura. che qnando per alcuno accidente manca in noi una di queste q nattro sustanze princi­pali, chiamati clementi, dello quali siamo composti e forma.ti, snbito mancheria la propria vita. E qnan­clo 1' una parte fnssi clall' altre di­scordante o superante, faria 1' es­sere nostro cliYenire dehole , clispia­cievole et infermo, e ridncicre la nostra composizione impcrfetta. E cosi similemente, le qnattro rnci priucipali forma.ti ve della clolcie me­lodía entrando per lo nostro aclin­to (1) quando auno le sne clehitc e misurate concorclanzc, poi porgano

(!) Cosi il cod. 1¡ui e piu sotto: forse a!tdilo .

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ai nostri spiriti di singular dol­cieza una nuoYa e dilettevole Yiüt, per la (prnle tutti a gioconda festa pare che si comm uoYino; e non so­lamente ai sani e lieti, ma eziandio ai corpi egri et infermi porgic di­lctto, clolcic piacierc. Cosi per lo contrario, se ale una el elle predettc Yocic fosse discordante dall' altre e non avesse le dettc misure. fo ria e rencleria al nostro ad iuto et agli spiriti scnsitid un mo,·imento et altre cagionc de dispiacierc in mo­clo, che q nella clolcieza che doveria porgicre al core conforto e nutri­mento iier sna propria natura, si conYertc in rincrc cimento e tedio per la cliscorclanza sna. )fa quando anno perfettamente la sua compo­sizione consonante e bene accor­data colle clebite e naturalc suc mi­sure. fanno agli ascoltanti com­rnuoYcre tutti e scnsi in s1rn1issima 1lolcieza pcr modo. che spesse rnlte stanno cssi fcrmi et attcnti ad

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udirc. Perche so110 cb. essa dolcieza e mclodia. co11stretti a fare colla pcrso11a alcuni lllOíÜnenti climostra­tiíi di fuori, significando qnello che dentro sen tono; e non n· e da farne mam1iglia per la ragionc sopra dctta, si come si scriYe della Serena, monstro marino: la qnale colla dolciPza e surwifa del suo ca11to fa per forza i navicanti ador­mentare: che nonn' e altro che le qnattro virti1 principali in qncllo canto concordante e conforme ai nostri naturali sentimcnti, che com­mno1ono e tirano a se spiriti come amici naturali et a se conformi. E non preenda di ció alcnno amira­zione, cou ció sia cosa che ·1 danzare sia tratto et originato da essa me­lodía, come atto dimostrativo della sua propria natura, sanza la quale ermonia, o 1ero consonan za, J' arte del danzare niente saria ne farc si potria.; impero che Yolcndo alcnn1i <l:rnzarc sanza snono o sanza. alcnna.

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concorchnza <li ,·ocie, pensa che piacierc sal'ia, o che cliletto por­gieria a chi danzassc, o vero a chi ascoltasse. Cierto nessuno, anzi piu tosto rnostreria dispiaccvolczza e materia e cosa contro a sua natura. E pcrtanto cliremo, cssa arte e scicnza cld danzare csscre virtit e scienza naturale, composta e natu­ralmente trntta, e cava ta dalla me­loclia, o >ero suono tl' alcune con­corclanti vocie, come di sopra ab­biaino <1ctto. E pero chi essa col­l' animo pronto e heno disposto vuolc a quella pervenirc, bisognia che tutte le preclette partí e capi­toli bene notati, e nella sua mente· hene gli ricoglia, e quella sopra tutto Yirtnosameute esercitanclo. Onde ci resta solamente alcuna re­gola gienerale, appartenente alla conclizione et onestatc della douna. le quali sarnnno nel segnente ca­pitolo: e poi mostel'remo la sua prntica et arte predetta. E qnesto hasti qnanto alla reg-ola.

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(!t:EL!,O n ; o1.E .\\' Elrn LA G!O\' ,\:-;E

E FA~C'llJL!,,\.

Alla giovane r virtuosa don na, la quale in tale esercizio et arte si diletta di apprenclere et imparare. se gli conviene avere regola e modo con piu mocleranza assai, e piil onestate, che all' uomo; e clebba peró tutte le sopra dette partí e regole et esperienze bene intenclere e perfcttarnente notare; si che sap­pia la mislll'a et intenda benr il snono, e poi sia a qnello attenta e memoriosa, e conosca il partirr del terreno, e '1 suo anclare sía con rlebita misma e con onestit e aie­rosa, e la sua maniera sia dolcie, moderata e suave. Il movimento suo corporeo vuole essere urnile t'

mansueto. con nn portamento della sua persona clegnio e signorile; leg­giera in sul piede. et i suoi giesti bene f'ormati: e non sía cop:li ncrhi

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suoi altiera o Yagabonda , mirando or qua or la, come molte fanno. ;\fa oncstamente il piil del tempo riguardi Ja tena, non portan el o pero, come alcnne fanno, il capo in seno e basso, ma cliritto suso et alla persona risponclcnte, come qna­si per se meclesima la natura insc­gniasse; e ncl suo muoYere destra, leggiaclra e contenente, perche fo.c­cienclo un passo doppio, o vero uno sciempio, bisognia essere accorta r henc adatta. Cosi ancora nclle ri­prese , continenza e riverenza o scossi, bisognia che abbia umano, soaYe e clolcie modo. collo intel­letto sernprc atten to allc concor­<lanze et alle misnrc; si che gli atti suoi et i clolci giesti siano a quelle conrispondenti e henc cornposti. E poi nel fine del hallo, Iasciata clal-1' nomo, con dolcie rignardo a luí tutta riYolta. faccia una oncsta e piatosa riYercnza a qnella del!' no­mo conrispondente: e cosi. poi con

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modesta attitudinc si va.dia a n­posarc, clcgli altri notan(lo gli oc­corrcnti difetti e gli atti visti et i moYitncuti perfetti. Le q u ali cose della giovaue do una beue no tate , e qnclle con prudente aYiso da lei hene oserYate, sará dell' arte prc­detta del danzare landabilmente clotata e cleguia di virtuosa e com­mendabile fama; e tanto piil, quan­to sono piil racle le clonne, che tale virtnte intencl::tno perfettamente. ~fa piil tosto tale esercizio nsano per cierta pratica alla ventura, che per iscienza alcuna che in loro sia: clove spesse voltc commettono cr­rore e mancamento, per che ne sono da chi intende biasimate. E per­tanto tntte, con divoto animo, per suo dolcie conforto che questa mia operetta attentamente leggiamo(sic): impero che quella non spcrando gli porgiera suavissimo e virtuoso frntto.

Qui van dua figure in danza et nno sonatore.

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SEGUE ADUN C'l!E LA PRAT!CA DELL' AKTE

l'REDETTA DEL DANZARE.

El bel da nzar che con virtU s' a cquista.: Per dar pi acere all ' a nima gentil e, Confort.:t il core e fa l piU s ig norile, l •~t porgie con clolciezza allegra vista .

El senso natural che a.mor contrista E fal , la.ng uendo, s pesso cangiar stile, H.iunuova le sue fol'ze e fal virile. Licto da nzand o in amorosa lista.

Per sua na tura il pr llegrino ingenio, Che p--ns t.'.\ del son~r la. melodia, Dil etto prende e fa.ssi d' ouor <legnio .

Peró chi tal virtt'l impar ar disia , Dis ponga la suo me nte e 'l c-or condegnio. Seguendomi, che mostro altrui la via .

I~ con questa Opera mia. InCJegno con vaghezza. di t u.le a rte La pratica gentile e le suo parte.

BASSA DA:'<ZA ClllAMATA REALE, IN DUE.

lu prima dne passi sciempi e qnattro cloppi, cominciando col pie manco. e poi vn.da con una ripresa in sul pie manco, e poi vadino con

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duc passi scicmpi et uno doppio. cominciando col pie ritto. E poi faccino due riprese l' una in sul pie manco, r altrn in sul pie ritto: e poi facciuo pure duo passi scicmpi et uno doppio, partcndosi col pie manco; e poi faccino una rivercuza in sul pie ritto, e poi si tornino indictro con due passi sciempi, co­minciando col pie ritto: e poi fac­ci no el ne ripresc, l' una in sul pie manco, l' altrn in sul pie ritto, e poi faccino una rivercnza in su] pie manco. Finita, e' manda innanzi la clonna, et e' faccino un' altra volta qucllo medcsimo.

BA.SSA DA:-IZA, C!IL\.~IATA ALESSA.i'\­DRESCA, IN 1n.·E, cm1ro:;TA PEH

GUGL!EL)lQ.

In prima clno passi sciempi et uno doppio, cominciando col pie manco; e poi dieno una volta tonda con uno passo scicmpio et uno clop-

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.+n

pio, cominciando col pie ritto; e di poi cliauo meza volta in sul pie ritto tanto, che la donna resti di sopra all' uomo; e poi faccino due riprese, l' una in sul pie mn,nco e l' altra in sul ritto; e clipoi faccino dne couteneuze: e poi faccino tutto questo che C clotto lllHt a,ltra volta. tanto che l' nomo resti al luogo suo; e poi vadino al tondo l' uno dirimpctto all' altro con due passi sciempi et uno doppio. cominciando col pie mn,nco: o poi vadino cbll' al­tra mano con clue passi sciempi et uno cloppio pnro al tondo, parten­dosi col pie ri tto; e poi vaclino al contrario l' uno dell' altro con clne passi doppi, partondosi col pie man­co: e poi rlieno meza volta in su] pie ritto: e poi facci110 duo riprese. l' una in sul pie manco e l' altra in snl pie ritto, et una riverenza in snl pie manco; e poi vadiuo i11-contro l' 11110 all' altro con dne tcm­pi di saltercllo. comincia11clo col pif>

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manco, e la donna tlia meza Yoltn. in sul pie ritto: e poi si piglino pcr mano e faccino duc riprc c. l' una in sul pie manco e l' altra in sul rit­to; e poi faccino una rÍ\'crcnzn. in sul pie manco. Finita e: rifaccino una altra 1olta tutto qncllo ch' e clctto, e l' nomo mandi iunanzi la don na.

B.\SSA DA:\'ZA, {'!IIA)lATA ZI~EVER.\,

l:\' Dl'A, {'O)lPOSTA PER Gl'CTLJE(,)10.

In prima clua passi scicmpi et uno cloppio, et uua riYerenza in sul pie ritto. comiucianclo col pie man­co: e poi torni inclietro co11 dnc passi scicmpi, comincianclo col pi(• ritto: e poi clieno meza volta in snl pie ritto, tanto che la donna riman­ga di sopra all' nomo; e poi fac­cino una riprcsa in sul pie manco: e poi dieno una volta toncla con <lua passi sciempi et una riprcsa in su! pi<" ritto. cominciando col pi(•

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ritto; e poi faccino clue contcnenze. E tutto questo, che e cletto disopra, faccino una altra volta, tanto che l' u orno ritorni al suo luogo: e poi l' uomo pigli la mano diritta della donna, e vadino tondi con dua passi sciempi et uno doppio, cominciando col pie manco: e poi si piglino la,

mano manca, e vaclino pnre ton di con clnc passi sciempi et uno clop­pio, cominciando col pie ritto: e poi faccino una rivcrenza in sul pie manco, e poi tornino indietro con uno passo sciempio, comincianclo col pie manco; e poi dieno meza volta in snl pie ritto, tanto che rirnan­ghino al contrario l' uno dell' altro: e poi clicno una volta tonda con duo passi sciempi, cominciando col pie ritto, in modo che venghino al contrario l' uno dell' altro; e poi vaclino al contrario l' uno dell' al­tro con clua passi doppi, comincian­rlo col pit' manco; e poi rlicno mezn rnlta in sul pi& ritto [e] faccino rlur

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ripresc, l'una in sul pie mnuco, l' al­tnt in sul pie ritto; e poi faccino una riYcrenza in snl pie manco, e poi Yenghino incontro l' uno all' a.1-tro con duo passi sciempi et uno doppio, cominciando col pie manco: e poi dieno una Yolta tonda con cluo passi scicmpi et una ripresa . comincianclo col pie ritto; e poi faccicnclo una riYerenza in snl pie manco; et in qnel tempo della ri­Yerenza si tocchino la mano l' uno

• all' altro, e poi la clonna clia meza volta in sul pie ritto; e poi si pigli­no per mano e faccino clne riprcse, l' una in sul pie manco. l' altra in sul pie ritto: e poi faccino una rivc­rcnza in sul pie manco. Finita e: r uomo mancli innanzi la donna. e rifaccino una altra volta c1ucsto ch' e detto meclesimamcntc.

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IhSSA DA'>ZA, CHIA~IATA ::"IIIGNIOTTA, ALLA FILA, CO~IPOSTA PER MESSERE

DmmN1co.

In prima due contenenze, e poi faccino due passi sciempi e duo doppi, cominciando col pie manco: e poi faccino duc riverenze in sul pie manco, e poi faccino uno passo doppio et uno scicmpio, et uno passo doppio tornando indietro , cominciando col pie ritto; e poi dieno meza vol ta in sul pie ritto; e poi faccino clue riprese, l' una in sul pie ritto, e l' altra in sul pie manco: e poi faccino clue riverenze in sul pie manco; e poi faccino duc tempi di Salterello, corninciando col pie manco; e poi faccino uno passo doppio, cominciando col pie manco: e poi faccino una ripresa in sul pie ritto; e poi faccino duo passi dop­pi in su 'n' un pie, comincianclo col pi& manco: e poi faccino una rive-

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renza rn sul pie manco. Finita e: rifaccila una altra volta. e la don­na ntdia innanzi.

BASSA DA::\ZA' CH!A)L\ TA PIA. TOSA ' fO)IPOSTA PER GcGLIEL)IO.

Inprinm duo passi sciempi et uno doppio, cominciam1o col pie manco; e poi si faccino una ripresa in snl pie ritto, e r nomo faccia duo con­tenenze: in qucl tempo delle con­tenenze la clonmt rnclia dalla mano di sotto clell' nomo con dua passi sciempi, cominciando col pie man­co, e poi si piglino per Ja mano, e faccino duc riprese, l' una in sul pie manco e l' altra in sul pie ritto; e poi faccino dur cont('l)cnze. E tntto q u esto che e detto si facci un' altra Yolta, in fino che J' uomo ritorni al suo luogo: e poi fn,ccino una rirnrenza in sul pie manco: c poi faccino cluo tempi di salterello, corninciando col pie manco, e r 110-

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1110 fo.c.:c.:i una riYcrcnza in sul pie manco: et in quel tempo della ri­Ycrcnza la donna Si dia meza volta. e poi vadino al contrario l' uno <lell' altro con due passi doppi, co­minciando col pie manco; e poi cliano meza volta in sul pie ritto, e faccino due riprcse. l' una in sul pie ritto e l' altra in sul pie manco, et una rivcrcnza in snl pie manco; e poi venghino incontro l' uno all' al­tro con clue riprese in galone, l' una in sul pie manco, l' altrn in sul pie ritto; e poi si piglino per la mano e faccino nna riprcsa in sul pie manco. e poi diano una volt::i, toncla con clua passi sciempi, comincian­do col pie ritto, et una ripresa in sul pie ritto, et una rivcrenza in snl pie" manco. Finita 0: rifacciln, nn' altra Yolta, e 1' nomo mandi in­nanzi la donna, e poi l' uomo n­mcni l::t donna al luogo sno.

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BASSA DANZA, CH!A)!AT,\ Cl'Pl!H), l'I

QUATTRO ALL.\ FILA, CO)!POSTA PER

Gt'.GLIEL)!O.

In prima due pn.ssi scicmpi e dua doppi cominciando col pie man­co e poi gli uornini dicno mt'>za volta in snl pie ritto, e le don ne non si voltino niente; e poi facciuo due ripresc, l' una in sul pié manco e l' altra in sul pie ritto: e poi facci-110 una riverenza in snl pie manco, e poi rndino iutorno l' uno all' al­tro: piglin.nsi per la !llauo ritta, e rndino tomli con dua passi scicmpi et uno doppio, comiucin.ndo col pie mn.uco; e poi faccino una riprcsa in sul pie ritto; e poi gli uomini va­dino al contrario dclle donne cou dua passi doppi, cominciall<lo col pie manco: et in quel tempo le clon­nc faccino quattrn contcnenze, e poi dieuo tutti meze >oltr in sul pit' ritto: e poi fn.cciuo dne riprcsc .

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l' una in sul pie manco e l' altra in sul pie ritto; e poi faccino una ri­verenza in sul pie manco, e poi vcn­ghino incontro l' uno all' altro con clua passi sciempi; comincianclo col pie manco; e poi 1' nomo clia meza vol ta in sul pie ritto, e piglinsi per mano, e faccino una ripresa in sul pie manco; e poi dieno una volta tonda con dua passi sciempi, co­minciando col pie ritto; e poi fac­cino una ripresa in sul pie ritto, e poi faccino una rivcrcnza in snl pie manco. Finita e: rifaccino un' altra Yolta, e 1' nomo man di innanzi h donna, e poi l' accompagni al luo­go suo.

BASSA DANZA, CHJA~IATA PELLEGRI­NA, rn TRE, cm1PoSTA PER GGGLIEL)IO.

In prima dno passi sciempi e dna cloppi, comincianclo col pie manco, e poi dieno meza volta in sul pie ri tto, e poi faccino clne ripresc,

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-rn r una i11 snl pie manco e l' altra, in sul pie ritto; e poi faccino mm riverenza in snl pie manco; e poi l' nomo pigli la mano ritta della llonna e va.dino al tondo con dna passi scicmpi et uno doppio, comin­ciando col pie manco: et in quel tempo In, don na si rol ti ton1h, et in qnel lnogo sno medesimo, cior con que' passi mcdesimi; e poi pigli la mano manca a l' altra donna, e \'adino tondi con duo passi isciempi et uno doppio, ccmincianclo col pie ritto; e quella donna, che resta sola, si rnlti tonda con duo ¡mssi scicmpi et uno doppio, cominciando col pie ritto: e poi va.dino al co11trario l'nno ckll'altro con duo passi sciem­pi e dna doppi cominciando col pie manco; e poi diano. meza volta in snl pie ritto; e poi faccino dne ri­prese, l' una in sul pie manco, l' al­tra in sul pie ritto; e poi vcnghino incontro l' uno all' altro con <l ua passi scir.mpi et uno 1loppio. comin-

-1

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i)Q

ciarn1o col pie manco: e poi di::mo una volta tonch con dna passi sciempi, cominciam1o col pie ritto; e poi faccino una riprcsa in sul pie ritto, e poi venghino incontro 1' uno all' altrn con dna passi sciempi, cominciando col pie manco : e poi le donne diano meza volta in sul pie ritto, e piglinsi per mano, e faccino una ripresa in sul pie man­co: e poi facci 110 mm volta ton da con dua passi sciempi, comincian­clo col pie ritto, et n1rn ripresa fac­cino poi in sul pie ri tto; e poi fac­cino una rivcrenza in sul pie manco. Finita e: poi la rifaccino una altra volta da capo, e poi vadino ogninno di loro a sedere.

BASSA DA:-IZA' ClllA:llATA FEBUS' l'.'\

TRE, COMPOSTA PER NlESSER DOMENl('(l.

[n prima duo contenenzr, e poi faccino dua passi sciempi et uno cloppio, rominri::wdo col pie manco:

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e poi faccino una ripresa in snl pie ritto; e tutto qnesto che e detto faccino una altm rnlta. Et in c¡uel tempo della ripresa, quello del mezo clia meza YOlta insnl pie ritto: e poi nt(liuo al contrario l' uno del-1' altro con dna passi doppi, comin­ciamlo col pie manco; e poi diano meza rnlta in sul pie ritto e poi faccino dnc riprese, l' una iD snl pie manco e l' altrn in snl pie ritto; e poi venga incontro l' uno all' altro con clno passi sciempi e clna doppi, cominciando col pie manco, pas­~ando l' UOlllO in mezo clclle donne: e poi diano meza volta in snl pie ritto: e poi faccino el ne riprese , l' una in sul pie manco e l' altrn in sul pie ritto; e poi faccino una rivcrenza in snl pie manco: e poi faccino due tempi di saltcrcllo, co­minciando col pie manco, passanclo l' uomo in mezo delle donne: e poi tliano meza volta in sul pie ritto: 0

poi faccino tre riprese, l' nna i11 sul

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pie manco e l' altm in sul pie ritto e l' altra in sul pie manco; e poi diano unn, volta tonda con dua passi sciempi, comincianclo col pie ritto; e poi faccino una ripresa in sul pie ritto: e poi venghino incon­tro l' uno all' altro con dua passi scicmpi, cornincia11do col pie man­co; e poi le donne cliano meza vol ta in snl pie ritto; e poi si piglino tutti per mn.no e faccino clue riprcse, l' una in sul pie manco e l' altra in sul pie ritto; e poi faccino mrn ri­verenza in sul pie manco. Finita e: poi b rifaccino un' altm volta, e v:ulino poi a seclere a' luoghi loro.

BASSA DANZA, C!IlJDIATA DAMPNES, IN TRE, CO)!POSTA PER MERSERE

Do~rn:-11co.

1nprima b 1lonna faccia dno con­tenenzc e l' uomini scambino il luo­go loro con dnc passi sciempi, par­tenclosi col pit1 manco. cioe q11ello

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uomo, ch' e dinanzi, passi diuauzi alla douna; e quello che e di sotto, passi dirieto alla don11a, e poi fac­cino una ripresa in sul pie manco: e poi gli uorniui ritomino a' luoghi loro per la Yia che si partirouo, co­minciando col pie ritto, et in quello tempo la, donna !lia una Yolta tonda con dua passi scicmpi, cominciando col pie ritto; e poi facciuo uua ri­presa in sul pie ritto, e poi faccino una riverenza in snl pie manco: e la donna sola san za gli uomini, Yaclia tramezanclo gli uomini a guisa d'uno siguore, con duo passi sciempi e quattro doppi: poi si piglino por mano e faccino cluc riprese, l' una in sul pie manco el' altra in sul pie ritto: e poi faccino una riYcrcnza in sul pie mn.nco: e poi gli uomini Yadiuo iudietro con dua riprese iu portogallese, larghc : et in q uel tempo la donna vadia innanzi con clua passi sciempi e dua passi doppi, e gli uomini si rnltino tondi. comin-

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t:iamlu col pie ri tto: e poi faccino una riprcsa in snl pie ritto, e la donna dia meza volta: e poi fa,c­cino due riprese, l' una in sul pie manco e l' altra iu snl pie ritto; e poi vadino gli uornini incontro alla clonna con duo passi sciempi e clno doppi, comiuciando col pie manco: e la donna dia mia volta tonda con quelli passi mcdcsimi, cioe con duo passi scicmpi e dua doppi, al luogo suo mcdesimo, imrtendosi puro col pie manco; e poi gli no mini diano meza volta in sul pie ritto, e mct­tano la donna in mezo: e poi fac­cino tutti, dua riprese, ]'mm in sul pie manco e l' altra in snl pie ritto: e poi facl:ino qnattro conteuenze: e poi vadiuo l' uno dietro ali' altro con qnatro tcmpi di s:1Jtere1lo, co­minciando col pie manco: e poi ¡}iano meim volta in su] pie ritto: e poi faccinu una ripresa in sul pie m;wco: e poi vadino l' uno dictro all' altro co11 duo passi sciempi et

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uno doppio, eominciando cul pi& ritto; e poi cliano meza YOJta in Snl pie ri tto; e poi facciuo una ripresa in snl pie manco; e poi cliano una rnlta tonda con el na passi st:iempi. cominciando col pie ritto; e poi facciuo una ripresa in su] pie ritto: e poi faccino una rivercnza in snl pie manco. Finita e: poi la ri fac­cino un' altm Yolta da capo, e poi melino a porre la clonna al lnogo sno.

BASSA DAXZA, CH!A)L\TA GlOLl\.A, IX Dl'E, CmIPOSTA PER Gt-Gl.IEL>IO.

In prima el na passi sciempi e el ua doppi, cominciando col pie manco, e poi diano meza volta in snl pi1~

ritto, tanto che la clonna rimanga di sopra clall' uomo; e poi faccino due riprese, l' una in sul pie manco e l' altra in sul pie ritto; e poi fac­cino dne riYerenze in snl pie man­en: e poi la donna \'a<lia atomo

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nJl' nomo con chut pas¡,i sciernpi e clua cloppi, comincianclo col pié manco: et in qucl tempo l' nomo stia formo al lnogo: e poi si pigli-110 por mano e faccino due riprcse. l' una in snl pie manco e l' altnt in sul pie ritto; e poi l' nomo mdia atorno alla clonna con dna passi sciempi e dua doppi, cominciando col pié manco: et in quel tempo la don na stia ferma al l uogo suo; e poi faccino due riprese, l' un:x in sul pié 1n:1nco e l' altra in sul pie ritto: e poi faccino mm. ri>erenza in sul pie mauc;o: e poi fa,ccino duo tcmpi di saltcrello, cominciando col pie manco; e poi diano meza volta in sul pie ritto, tanto che l' nomo rimauga lli sopra alla donna: e poi facciuo una ripresa in sul pie man­co, e poi faccino una volta tonda con dua passi sciempi, cominciando col pié ri tto; e poi faccino una ripresa in sul pie ritto: e poi fac­cino una rivcreuza in snl pie manco.

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Finita e: poi la l'ifaccino un' :tltra volta da capo, e r nomo mamli in­nanzi la clonna.

BASS.\ D.\XZA, CHIA:'l!ATA PAZIENZIA, lX QUATTRO, cmIPOSTA PER GCGLIEL:'llO.

In prima chrn passi sciempi e chm cloppi, cominciamlo col pie manco: e poi faccino una rivercnza in sul pie manco, e poi si piglino pcr la mano ritta e vadino toncli con clna passi sciempi et uno cloppio, comin­cianclo col pie manco; e poi si pi­glino per ln, mano manca e Yadino pnrc toncli con clno passi scicmpi et uno cloppio, comincianclo col pie ritto, t[tnto che le clonnc rimanghi­no al contrario clegli nomini; 0 poi Yaclino al contrario l' uno <lell' altro con c1 na passi cloppi, cominciarnlo col pie manco; e poi diano meza volta in snl pie ritto; e poi faccino 1luc ripl'ese, 1' una in snl pie'~ manco e 1' ultra in snl pie ri tto; r poi

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faccino mw ri verenza, in snl pie manco; e poi ven gano incontro l' uno all' altro con g uattro tcmpi di sal­terello, comincianelo, cioe trame­zando gli nomini collc elonne; e poi eliano rn&za Yolta in sul pie ritto; e poi faccino elnc riprcse, l' nna in sul pie manco e l' altro in sul pie ritto: e poi faccino una riYcrcnza in snl pie manco; e poi ,·cngano incontro l' uno a11' altro con clua passi doppi , cominciando col pie manco; e poi le donnc cliano meza Yolta in sul pie ritto, e poi si pigli­no tutti a quattro pcr mano e fac­ciuo duc riprese, l' una in snl pie manco e l' altra in sul pie ritto: e poi faccino clne rilerenze in snl pie manco; e poi le elonnc melino clirittc l' u11a al!' altra con clua passi sciem­pi e quattro doppi, alla guisa el' uno signore, intorno, e gli uomini stiano fcrmi: e q nanelo le elonnc son o tor-11atc al loro lnogo, pigliu::;i pcr 111a110, o poi faccino el lll' ri prese,

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1' una iu sul pie manco e 1' altra in snl pie ritto; e poi facciuo due conteneuze: e poi gli nomini fac­cino il simile che hanno fatto le donne. tanto che gli nomini ritol'­nino al loro lnogo: e poi si piglino per mano e faccino una riprcsa in snl pie manco: e poi faccino nna Yolta ton<b con d na passi scicmpi. cominciando col pie ritto: e poi faccino una ripresa in su] pie ritto: e poi faccino nna riverenza in su! pie manco. Finita e: gli uomini man dino immnzi le clonne, e rifac­cilla un' altra volta.

DASSA DA:'\Z.\' CJll.\)IATA FLANDE­SCA, C'Q)IPOSTA (sic).

ln prima clna passi sciempi Pt uno doppio, cominciando col pi\• manco; e poi faccino una riprcsa in sul pie ritto: e poi faccino dnc contencnze: e poi quattro rivercnzc in snl pif> manco: P poi qnattro con-

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GO

tenenze; e poi quattro tempi di sal­terello, cominciando col pie manco, e faccino fine dal pie ritto; e poi faccino una ripresa in sul pie man­co; e poi duo passi sciempi et uno doppio, cominciando col pie ritto e ritornanclo indietro; e poi faccino el ne riprese, l' una in sul pie manco e l' altra in sul pie ritto; e poi dua contcnenze; e poi trc passi doppi, comincianclo col pie manco faccien­do fine col pie manco; e poi fac­cino quattro contincnze; e poi fac­cino una rivercnza in sul pie man­co. Finita e: poi la rifaccino un'al­tra volta da capo, e la donna vacla 1nnanz1.

BASSA DANZA' CHIAMATA PRINCIPES­SA, ALLA FILA, cm1rosTA (sic).

In prima dua passi sciempi e tre cloppi, cominciando col pie manco, e poi una riverenza in sul pie ritto: e poi tornando indietro con dna

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Gl

passi sciempi, cominciando col pié ritto; e poi cliano 111l'za Yolta in sul pié ritto; e poi faccino una ripresa in sul pié manco: e poi tliano una rnlta tonclrt con chut passi sciempi, cominciauclo col pié ritto; e poi faccino nna ripresa in sul pié ri t­to; e poi faccino una riverenza in sul pié manco; e poi tornino in­clietro con nno passo sciempio, co­ruinciando col pié manco; e poi vadino r uno dietro all' altro ron trc riprese in portogallese, comin­ciando col pie ritto; e poi diano una Yolta toncla con dua passi sciempi, comincianclo col pie ritto; e poi faccino una ripresa in sul pie ritto et una in sul pié manco et un' altra ripresa in snl pie ritto: e poi faccino nna rivcrenza in sul pie manco, tanto che l' nomo primo rimanga innanzi come lui era; e poi faccino tre tempi di saltcrello teclc­sco; e poi faccino una ripresa in sul pie ritto tornando imlirtro: r

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G2

poi nnn, ripresa in sul pie manco; e poi faccino unn, volta tonda con lhrn passi sciernpi, cominciando col pie ritto; e poi faccino una ripresa in snl pie ritto; e poi faccino due rivereuze in sul pie manco; e poi faccino <luo tempi di salterello, co­minciando col pie manco; e poi <1 iano meza volt a in sn l pie ritto; e poi faccino una ripresn, in sul pie manco; o poi tornino ü1dietro con uno passo doppio, cominciando col pie ritto: e poi faccino duo passi doppi, cominciando col pie manco: o poi diano meza voltn, in snl pie ritto; e poi faccino tlne riprese, in snl pie mn,nco e l' altrn in sul pie ritto; o poi faccino una rive­rellZa in sul pie manco, tanto che l' uomo primo rimanga innanzi, co­me lui era. Finita e: rifaccinla cb. capo un' altra volta, e poi gli uomini rime11ino le donne a' lnoghi loro.

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B.\SS,\ DAXZA' ('Hl.Ul.\TA PARTITA CRUDELE, l:'.11 Dl'E, ('0)!PO~TA PER

G1usEPPE EnrrEo.

In prima duo passi sciempi, <·o­minciando col pie manco, e poi faccino una rivcrenza in sul pie manco. e poi di::rno meza Yolta in sul pie ritto: e poi faccino mm ripresa in su] pie manco; e poi tor­nino con duo passi sciernpi: comin­cian<lo col pie ritto; e poi <lütno meza Yolta in sul pie manco; e poi faccino una riprcsa in sul pie ritto: C poi i YOltino j' llllO \'el'SO ]' altro. toccandosi la mano. e faccino una rivercnza in sul pie manco; e poi si partino puro col pie manco, J' uno in uno canto e l' altro in uno altro con trc riprcsc in portogallese; cioo l' una in sul pie ritto, e J' ultra in su] pie manco, e J' ultra in sul pi1\ ritto; e poi si voltino J' uno inYcnm 11ell' altro: t' poi ven~rtno incontro

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l' nno all' altro con ¡hm i1nssi sciem­pi et nno cloppio, cominciando col pie nrnnco: e poi faccino una r i'l'c­renza in snl pie ritto: e poi si pi­glino per b mano e vadino tondi con duo passi sciempi et uno clop­pio, rominc:iando col pie ritto: e poi faccino nna ripresa in snl pie man­co, in modo che l' nomo yenga a rinrnncrc sotto ulla don na; e poi faccino una Yolta tonda con rl ua passi scicmpi, cornincianclo col pie ritto; e poi faccino una riprcsa in sul pie ritto; e poi faccino una rivc­renm in snl pie manco: e poi fac­cino tre tempi di salterello, battcn­clo il tempo rlelli dna innnnzi et il terzo tempo faccino una ri>erenza in snl pie ritto: e poi faccino el na passi sciernpi, comincianclo col pie ritto: e poi di ano meza volta in snl pie ritto: e poi faccino dna passi scicmpi, comiuciando col pie ritto: c poi diano m(•za volta in snl pir manco: e poi facciuo nn:t riprcsn

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G:j

in sul pie ritto: e poi Yadino :1lb. fila, l' uno dietro all' altro, con nno passo doppio, cominci::mdo col pie· manco; e quello passo doppio n10lr essere pediande: e poi diano meza Yolta in sul pie ritto: e poi foccino due riprese, l' una in sul pie manco e r altra in sul pie ritto: e poi fac­cino una ri1erenza in snl pie man­co. Finita e: rifaccinh un' altrn YOl­ta, e l' nomo manrli inuanzi la rlonna.

B.\~SA DA:\ZA' CH!..\)!.\ TA YE:\'US' !::\

TRE, CO)!POSTA PER LORE:\ZO DI PIERO

I>I Cosmo oE· .'.\1Eo1r1.

In prima faccino una coutcnen­za, e poi 1adino insieme con duo passi sciempi, corninciando col l)ic manco; e poi r1nello di mezo torni indietro, attra1crso, con dua riprese. l' una in snl pie manco. cosi per lato, el' altra in snl pie ritto purr attraYerso: et in quello tempo. che

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qncllo di mezo fa qnelle riprese, gli altri dua ndino innanzi con dna passi doppi, e poi diano meza volta in su1 pie ritto, tanto cho si voltino l' uno verso r altro : e poi faccino due riprese, 1' una in sul pie manco e r altrn i11 sul pie ritto: e poi ve11-ghino incoutro 1' uno all' altro con uno passo doppio, cominciando col pie manco; e poi faccino la volta del gioioso tutti insieme; poi quello di mezo venga incontro agli altri con duo passi sciempi: et in que1 tempo gli altri faccino nna rivc­renza in su1 pie manco; e poi qnello di mezo pigli la mano ritta di colui che e l1a11ato ritto, o vadino intor­no co11 dua passi doppi, partendosi col pie manco: e poi si volti al-1' altro, o pigligli la mano manca, e vadiuo atorno con dua passi dop­pi, partondosi col pie ritto, tanto che q 11el10 di mezo torni al 1 uogo suo, cioe in mezo; o poi foccino in­siome duo ripresc. r ll!Ht in su1 pi(•

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manco e l' altra in su! pie• ri tto: e poi foccino una riwrcnza in sul pil.· manco; e poi qncllo di mezo si parta da loro con dua passi doppi, cominci~ndo col pie manco; et in quel tempo gli altri dua faccino dne ripresc. l ' una in sul pie manco e l'altra in snl pie ritto, cioe attra­verso. come detto e di sopm: e poi dia una meza rnlta iu snl pie ritto. tanto che restino volti viso con viso: e poi faccino due riprcsc, l' una in sul pié manco e l' altra in su! pie ritto; e poi venghino inconfro l' nno all' altro con dua tempi di saltercl­lo, partendosi col pie manco; e qucl­lo di mezo passi per mezzo di qne­gli dna: e poi faccino 11na rivcrenzn in snl pie manco: e poi cliano meza vol ta in sul pie ritto , tanto che rimanghino viso con viso; e poi fac­cino dna riprcsc l' nna in s11l pi0 manco e r altra in sul pie ritto: (' poi venghino incontrn l' uno all ' al­tro eo11 thrn passi scirmpi, partrn-

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<lo col pie manco; e poi tutti a tro insieme faccino una riverenza in sul pie manco Yolti il viso l' uno all' al­tro; e poi quello c1i mezo dia meza rnlta in sul pie ritto, tanto che ri­manga al luogo suo, cioe in mezo: e poi faccino due riprese, l' una in sul pie manco e l' altra in sul pie ritto; poi faccino una riverenza in sul pie manco. Finita e: poi la rifaccino un' altra >olta.

BASSA DA:'-IZA' CHIAMATA ZATRO, l'.>

nuE, cmrrosTA PER LoRE:>zo m PIERO DI Cosrno I>E' MEDICI.

In prima faccino una contenenza, e poi dua passi sciempi e dna dop­pi, cominciando col pie manco; e poi faccino una riYerenza in sul pie manco; e poi faccino due ripre­se, l' una in sul pie manco e l' al­trn in sul pie ritto: e poi foccino clua passi sciempi et uno doppio. cominciando col pie· manco: e poi

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faccinu uua ripre a in sul pie ritto: e poi fo.ccino una con ten enza: e poi si piglino per ln, mano ritta e va­clino tondi con chm passi sciernpi et 11110 cloppio, comincianclo col pie manco; e poi si piglino per l::t mano manca e Yadino pure ton<li con c1 no passi sciempi et uno cloppio, comin­cianclo col pie ritto, tanto che l' no­mo resti al suo luogo cli sopra; e poi faccino dne riprese, l' una in sul pie manco e l' altra in snl pie ritto; e poi Yaclino insiemc con chm passi sciempi e tre doppi, comin­cianclo col pie manco; e poi faccino la, Yolta del gioioso, cioe con clua passi sciempi. comincianclo col pie ritto: e poi faccino una ripresa in snl pie ritto: e poi faccino una ri­Yerenza in snl pie manco. Finita e: rifaccinla un ' altra Yolta. e la clonna vaclia inuanzi.

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BASSA DAXZ.\, r H1 1DIATA ALIS, :<O)ll­

NATA CATERVA, l:< TRE, cmn'oSTA

PER GuaLIEL)JO l:< BoLOGNIA.

[n prima duo passi sciempi, co­minciando col pie manco; e poi faccino due continenzo; e poi faccino uno passo doppio, cominciando col pie manco; e poi diano una vol ta ton da con <lne passi sciompi, comin­ciando col pie ritto; e poi faccino una riprosa in sul pie ritto; e poi faccino una riveronza in sul pie manco; e poi va,dino l' uno dietro all' altro alla fiht con 1lua passi sciempi e <lua <loppi, cominciando col pie manco; e poi faccino una ripresa in snl pie ritto; o poi fae­cino una riverenza in sul pie man­co; o poi va<lino pure alla fila l' uno <lietro all' altro con sei tempi di saJ­torello tedeseo, comincian<lo col pie manco: e poi faccino una riprosa

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i1

in snl pie ma11co, et in qucl tempo faccino trc ripresc in portogallese, in sul pie ritto: e poi faccino il simile in sul pie manco: e poi fac­cino una volta tonda con clua passi sciempi, cominciando col pie ritto; e poi faccino una riprcsa in sul pie ritto: e poi faccino el ne ri verenze in sul pie manco: e poi faccino q uattro tcmpi di salterello teclesco, non battenclo tempo all' innanzi: e poi cliano meza rnlta in sul pie ritto; e poi facciuo due ripresc, l' una in sul pie manco e l' altra in sul pie ritto: e poi faccino una ri verenza in sul pie manco: e poi faccino quattro tempi di salterel­lo, comincianclo col pie manco: e poi diano meza volta in sul pie ritto: e poi faccino una riprcsa in sul pie manco: e poi faccino una volta tonda con dua passi sciem­pi, cominciando col pie ritto: r poi faccino una rircrenza in sul pie manco. Fini lit C-: poi rifaccino

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7'2

u11 ' al tra Yo! ta da capo. e poi rndi-110 a sede re.

Ül' I FIXISCOXO LE BASSE I>A~ZE,

ET IX CO)l!::\Cl.\XO I B.ALLI, eomposti pcr l\lcsscrc Domcnico e pcr Guglielmo suo disdepolo.

B.\LLO, Cll!A)L\TO <lTOIUSO, 1::\ Di;E,

ro)JPOSTO PER ~IESSERE Dmmx1co.

[11 prinhL dne riprese, l' mm in su! pie manco e l' altra in sul pie ritto, e poi l ' uomo si parta dalla <launa con clua passi sciempi e dua cloppi. cominciando col pie manco; e poi faccino due riprese. l' nna in snl pie manco l' altra in snl pie ritto, et in quel tempo la clonna faccia ancora le riprcse insieme coll ' uomo; e poi l' uomo faccia dua passi sccm pi e el na <loppi, comiu­cianclo col pit> manco. e vadia a

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trornrc la domrn; e poi faceinno insiemc d ne riprcse, !' nna in snl pie manco e r altra in snl pie ri tto: e poi r nomo si fermi, e la don na si parta dall' nomo. e faccia tutto (1uello ch' a fatto !'nomo; e poi si piglino per la mano e faccino due riprese, l' una in su! pi(• manco <'

l' altra in su! pie ritto; e poi fac­cino due passi sciernpi e tre cloppi. cominciando col pie manco: e poi faccino una volta tonda con clna passi sciempi, cominciando col pie ritto; e poi faccino tre riprcse. l' una in sul pie ritto e l' nitra in su! pie manco e r altra iu su! pie, ritto; e poi rifaccino nn' altra vol ta, cioc dno passi sciempi e tre cloppi e la volta: e poi facciuo seclici tempi cli saltcrello, cominciando col pie• manco: e poi si fcrmino, e r nomo faccia uno scossetto, e l::t clonna le risponda: e poi l' nomo vaclia iu­nanzi con uno passo doppio, comin­cia11do col pie manco: e poi la do11-

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na faccia uno scossetto. e l' uomo le risponda; e poi la donna vadia apresso all' uomo con uno passo doppio, cominciando col pie manco; e poi l' nomo faccia uno scossetto e la donna le ri sponda; e poi l' uo­mo faccia uno passo doppio, comin·· ciando col pie manco; e poi l::t don­na faccia nno scossetto e l' uomo le risponda: e poi la dornrn faccia uno passo cloppio, comincianclo col pie manco, e vadiasene apresso all ' uo­mo. Finita e: poi la rifaccino un ' al­tra volta da capo, e l' uomo mandi innanzi la donna, e poi l' accom­pagni al luogo suo.

BALLO, CIII,DIATO DUCHESCO, IX TRE

ALLA FJLA, CO)lPOSTO PER GUGLJEL~W.

In prima c¡uinclici tempi di sal­terello, cominciando col pie manco, e poi si fennino, e poi cliano una volta ton da con dua passi sciempi, cominciando col pie ritto: e poi

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faccino una riprc a iu sul pii• ritto: e poi faccino una riverenza in sul pie manco; e poi la don na che e in mezo ntdia tramezando gli uo­mini, a guisa d'uno signorc. con dua passi sciempi e sei doppi, co­minciando col pie manco, tanto ch' ella ritorni al suo luogo; e gli uomini in qucl tempo stiano fermi: e poi quando In, donna e giunta al luogo suo, faccino due riprc e. l'una in sul pie m:111co e l' altra in su! pie ritto; e poi faccino una riYc­renza in su! pie manco; e poi qucllo 1101110 e innanzi, Y:tdia ÍllCOntro alla donna con dua tempi di salte­rello tcdesco e tocchi la mano alla don na; e poi qucllo nomo, che e di sotto, faccia il simile che ñ. fatto il primo; e poi gli uomini si fcr­mino; e poi la donna vadia tra­mezando gli uomiui con quattro tcmpi di piana, a guisa el' uno si­gnorc; e poi vaclino l' uno Jirieto all' altro, cioe alla fila. co11 llnc

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passi seiempi e dua doppi, eorniu­eiam1o col pie manco; e poi faccino una riverenza. in sul pie manco; e poi si fermino: e poi la donna fac ­cia uno scossetto, e li uomini le rispondino; e poi la donna faccia una volta ton da, comi ncianclo col pie manco; e poi li uomini faccino uno scossetto, e la donna risponda loro; e poi gli uomini diano una volta tonda in sul pie manco, comin­ciando col pie manco; e poi anche la don na dia una vol ta tonda con uno passo doppio, cominciando col pie manco. Finita e; poi la rifac­cino un' altra volta.

BALLO, C'HIA:llATO LEGGIADRA., 1:-1

QUATTRO, C'O:llPOSTO PER Gt:GLIEL'.\10.

In pnma sedici tempi di salte­rello, e poi si fermino, e poi la coppia prima c1ia meza vulta in sul pir ritto; e poi farcino c1ne ripr('sc.

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runa in sul pie manco e r altrn in nl pie ritto. In qnello tempo dcllc riprese, la, coppia diricto facci quattro couteneuzc e poi Ycnghino incontro l' uno all' altrn con due passi sciempi e due doppi, comin­ciando col pie manco, cioe passan­do l' una coppia per mezo dell' al­tra; e poi diano meza volta in sul pie ritto; e poi faccino due riprese, l' una in sul pie manco e l' altra in sul pie ritto: e poi faccino quattro contenenzc tutti insieme: e poi Ya­clino incontro l' uno all' altro con duo passi sciempi e dua doppi , cominciando col pie mrmco, cior passando l' una coppia per im\zo dell' altra; e poi diano meza YOlta in snl pie ritto: e poi faccino due riprese, l' una in sul pie manco l' altra in sul pie ritto: e poi fac­cino due scossetti l' una coppia in­siemc: e poi l' altra gli risponda: e poi rndia uno uomo incontro alln clomrn del compngnio con 11110 tPmpo

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di salterello tedesco, comincia11do col pie manco; e cosi venga b clonna del compagnio con quello mc<lesimo; e poi faccino tre riprese in sul pié ritto; e poi diano una volta tonda con uno passo doppio col pie manco, cioe che l' uomo vadia al luogo della clon11a e la clonna vadia con quelli passi me­<lesimi al luogo dell' uomo. E tutto qucsto, ch' e detto, faccia. l' altro uomo e l' altra clomia, tanto che ogniuno si trovi col suo compagnio: e poi gli uomini vadiano intorno allc donne con due tcrnpi di piva. e poi la donna vaclia atorno a r no­mo con due tempi di piva: e poi si fermi l' una coppia e faccia mio scossetto, e l' altra coppia le rispon­tlano: e poi cliano una •olta tonda, cominciando col pie manco. Finita e: poi la rifaccino un' altra volta. e li uomini mandiuo innanzi le <lonnc.

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BALLO, rHIAMATO COLLONESE, rn

SEi, CQ)IPOSTO PER GUGLIEDIO.

In prima sedici tcmpi di salte­rello, e poi si fermino, e quella cop­pia, che e dietro, •adía con duc passi sciemni e qnattro cloppi, co­minciando col pie manco, cioe fra­mezando le clue coppie, tanto che la coppia di dietro si trnovi dinanzi a tutti, e la donna si trnovi alla mano di sopr¡¡, dell' nomo; et in quello tempo, che la coppi¡¡, dietro fa questo, quella di mezo vadia al tondo in due passi sciempi et nno cloppio, comincianclo col pie m¡¡,nco, cioe piglianclosi per la mano ritta ogni uno; e poi in qucllo tempo medesimo vadino pnre al tondo con dne passi sciempi et uno cloppio, piglianclosi per la mano manca. e partenclosi col pie ritto; e poi fac­cino una riverenza in sul pie man­co: e poi cosi faccino la coppia ili

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mezo' come ft fatto qnella ultima, cioe con dne passi sciempi e quat­tro doppi; et in quello tempo che quegli dirietro vanno, la coppia di mezo Y::t!lia sempre al tondo con dna passi sciempi et uno doppio. come e <letto' ta nto che le donne si trnovino tntte allí loro lnoghi, come stavano in prima; e poi si ferm ino tutti ad 11110 tempo: e poi vadino Ji uomini interno alle donne loro con tre tempi di Jiiva: in quel tempo le clonne sti ano forme, e poi le donne faccino 'l nello clte auno fatto gli uomini, cioe quelli tre tempi di piva; e poi tntti e tre gli nomini faccino uno scossetto ad 11110 tempo insieme, e poi le donne gli risponclino loro tntti a tre in­sieme; e poi gli uomini e le donne si tirino indietro con uno passo doppio, cominciando col pi(• ritto, n poi venghino incontro l' uno al-1' altro con uno passo rloppio, co­minciaurlo col pie manco. cioe vol-

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tandosi tondi tutti quanti. Finita e: poi la rifaccino un' altrn Yolta, e le donne melino innanzi agli uomini.

B.\LLO , CHIA)l..\TO PETTIROSSE, IX

Dl:E, ED E CmlPOSTO PER .\JE~SERE

·no)mx1co.

In prima sedici tempi di piYa, e poi si fermino, e poi 1' nomo facci uno scossetto e h clonna gli rispon­cla; e poi l' nomo faccia una voltn, tondo, comincin,nclo col pie manco. e poi similc faccin, h clonna; e poi si piglino per mano e faccino trc passi cloppi, comincianclo col pie manco, e per ogni passo 1loppio si tirino inclietro col pie ritto, e poi col pie manco, e poi si fermino, e poi l' uomo din, meza volta l' uno al contrario clell' altro; e poi fac­cino due tempi di salterello, cioe che 'l primo tempo vadino di lnngo e l' altro si vaclino a toccare la mano. Finitn, e: poi la rifaccino

li

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un' altra rnlta, e ln, clonna rndia innanzi.

BALLO, cui.uIATO GIOYE, 1x TRE, co:.r­rosTo PER ::\IESSERE Do;.1Ex1co.

In prima faccian tre tempi di salterello tedesco, corninciando col pie manco: e poi faccino la volta del gioioso; e poi facciuo un' altra Yolta quel medesimo; e poi quel dinanzi si •olti Yerso la donna, toccaurloli la mano ritta con uno passo cloppio: e la do una vadia nel lnogo rlell' nomo, e l' uorno vadia nel lnogo della donna sanza fermar­si; e poi rp1ell' nomo rnclia con un altro passo doppio, toccanclo la mano manca all' altro uomo, scam­biandosi li luoghi: e poi la donna con un altro passo cloppio, toccan­clo la mano ritta, si rnlti all' nomo scamhiando li lnoghi; e cosi r¡uello nomo clirieto vadia innanzi, yol­tanclosi wrso la clonna, e vadia a

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trovare con un passo doppio, e la donn::i, il simile facci::i, imerso del-1' uomo, toccandosi b mano ritta e scambiandosi li lnoghi; e poi la domrn tocchi la mano manca al-1' altro nomo, andando a troYare con uno passo doppio per uno, e scambiandosi li lnogbi; e poi h donn::i, si Yolti e Yadiansi a trornre con uno passo cloppio, toccandosi la mano ritta: e poi quello che cm dietro vaclia innanzi, e poi vadiano clue altri passi sciempi et uno clop­pio, e poi faccino tre tempi di pirn a spinapescie, tramezandosi l' uno r altro tanto, che ogni uno torni al luogo sno; e poi faccino uno scossetto; e poi quattro tempi di salterello, cioe li nomini , ma la clonna ne faccia dna e poi si fermi, e 1' uomo dinanzi di quelli quattro ne faccia el na innanzi e el na rnl­tancl osi indietro, passando aprcsso alla don na, et anclando al l nngo cldl' nomo cliril to. e qucllo dirit·to

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,-aclia nel luogo di qucllo clinanzi, anclando dall' altro lato della don­na: e poi la donna faccia una volta tonda nel suo luogo; e poi faccia :i.ltri quattro tempi di salterello simili a quelli che iurno fatto ogni uno, tornanclosi al suo luogo; e poi r nomo dinanzi dia meza volta con una ri,erenza toccanclo la mano alla clonna: e poi la donna si volti ,-erso l' altro nomo, toccandoli la mano. e l' nomo faccia una rfre­renza. Finita e: poi ltt rifaccino un' altra volta da capo.

B.\LLO, CllIA)IATO PRIGIO~IERA, !:->

nuE, rm1POSTO PER :\lESSERE Dmm­:->Iro.

In prima duo continenzo, e poi faccino tre passi sciempi et uno floppio, comincianclo col pie manco L' faccienclo fine clal pie ritto, o poi faccino una riverenza in sul pie manco: e que>sto ch'¿, \letto, faccino

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un' altra volta; e poi l' uomo lasci la donna e faccia dua passi scicmpi e dua contrapassi, cominciando col pie manco, Yoltandosi verso la don­na; e poi la donna rndia a troYare l' nomo con dua passi sciempi e dua contrapassi, cominciando col pie ri tto: e poi si pigli no per la mano ritta e vadino tondi con clua passi sciempi e faccino una rive­renza, cominciando col pie manco e rimanenclo la clonna dalla mano di soprn dell' u orno; e poi la don na si parta dall' nomo con dua passi sciempi e dua contrnpassi, comin­ciando col pie manco e voltandosi rnrso l' nomo, e fermisi la donna. e poi l' nomo si parta e vadia a trovare la clonna con dua passi sciempi e dua contrnpassi, comin­ciando col pie ritto; e poi si piglino per la mano ritta, e vaclino al tondo con clua passi scicmpi et una rivcrcnza in sul pie manco, comin­ciancl~ col pie manco, rirnanendo

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l' uomo dalla mano di sopra dalla don na; e poi si piglino per mano e faccino quattro tempi di salte­rello tcdesco, cioe andando un passo <loppio et una ripresa per tempo di saltcrello, e fermisi; e poi l' nomo faccia uno scossetto e la donna gli rispomla, e poi si tirino i ndietro l' uno al contrario dell' altro con tre passetti, cominciando col pie ritto ; e poi la don na faccia uno scossetto e l' nomo gli risponrln., e poi si tirino purc indietro con tre passctti, comincianclo col pie ritto, et al terzo passetto pigliasi al tem­po del saltcrello, andando incontro l' uno all ' altro in tempo di salte­rcllo, cominciando col pie manco; e pigliusi per la mano e facciano due altri tcmpi di salterello, comin­ciando col pie ritto, e poi faccino uno passo doppio in sul pie ritto. :Finita e: rifaccilla un' altra volta, P. la donna vaclia innanzi.

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B.\LLO, CH!A)JATO ~IARCIIES.\N . .\ , l:'< DVE, CO)IPOSTO PER ~!ESSERE

Dü)IE:\ICO.

In prima dodici passi cloppi, tre pcr pie, cominciando col pie manco e facciendo fine in sul pie ritto: e poi l' nomo lasci la clonna e faccia clua passi cloppi, comincianclo col pie manco; e poi la donna il rnclia a trornre con dua passi doppi, co­minciando col pie manco: e poi si piglino pcr la mano e faccino dnc riprcse l' una in sul pie mauco e l' altra in sul pie ritto; e poi r no­mo lassi la mano manca alla donna e pigli la mano ritta e 1adino alto con dua passi sciempi et uno llop­pio, cominciando col pie manco : e poi si lasciuo la mano ritta e fac­cino una riprcsa in sul pie ritto; e poi si piglino per la mano manca e vadiano al tondo con dua passi scicmpi et uno doppio, comim:iauclo

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col pie manco: o poi si lascmo le mani e faccino una ripresa in sul pie ritto, e poi vadiano al contra­rio l' uno dell' altro con dua passi doppi, comincianclo col pie manco; e poi diana meza v-olta in snl pie ritto; e poi faccino clue riprese. l' una in sul pie manco e l' altra in sul pie ritto; e poi faccino clue riverenzc in sul pie manco, e poi l' uomo faccia uno scossetto e la <lonna gli rispondc; e poi faccino uno passo doppio per uno, l' uno incontro all' altro, comincianclo col pie manco: e poi la donna faccia uno scossctto e r nomo gli rispon­tla: e poi vcnghino incontro l' uno all' altro con uno passo doppio, co­minciau<lo col pie ritto; e poi fac­ciuo una volta tanda con uno salto in sul pie ritto. Finita e: poi la rifaccino da capo, e la don na vadia mnanz1.

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BALLO, Clll.DL\ T-0 BEL FlOíl.E , IX

TRE, CO)JPOSTO PER ~lESSERE DmIE~Iro.

In prima dodici tempi di pini, tutti a tre iusieme, e fermisi il pri­mo e poi si parta e faccia 11uo passo doppio, comiuciaudo col pie manco, c nel fine del passo doppio riduca il pie ritto al stanco e fermisi, e poi il simile faccia il secondo, et il terzo; e poi il primo faccia uno scossetto, e poi il secondo gli rispon­da, et anche il terzo: e poi il pri­mo faccia una volta touda. cio<' uno passo doppio, comiuciando col pie manco, et il similc poi faccia il secoudo. et ancora il terzo, l' 11110 apresso all' altro: e poi il llrimo faccia dna ¡mssi doppi, comincian­do col pie manco et 11110 passo sciempio in sul pie ritto, andando dal canto dirieto de' compagui, e truovisi cosi al parí di sotto ele' com­pagni. e fermisi come l' altro: e poi

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9U

il terzo si muovc con quattro passi doppi in sul pie manco, pure dal canto dietro, e poi qnello che rima­ne appresso a colui che fa gli quat­tro passi doppi detti, faccia uno passo doppio dal canto di sotto pure, dirieto rimaucndo pnre al pari, e poi qncllo che fa i quattro passi doppi nel fine del q uarto va­dia ncl lnogo di col ni, e ferminsi tutti a dna; e poi quello di mezo faccia tre tempi di piva et uno passo sciempi, circundando qnello dalla mano ri tta, andando diritto e passaudo per mezo ai dua com­pagui e rimanga di sopra. Finita e: poi la rifacciuo un' altra volta.

BALLO, í'H!A'.\IATO INGRATA, LX TRE,

CO'.\IPOSTO PER l\IESSERE DO'.l!El\IW.

In prima nove tcmpi di salterello tutti a tre iusiemc, e fcnninsi : e poi la donna si nrnorn allo innanzi con quattro passi scicmpi, comin-

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!) 1

ciando col píe manco e fermínsí aprcsso: gli nomíní faccíno il símile e vadiano ímrnnzi al pn.ri della clonna, e poi la donna snhito Ri volti mrza rnlta con dnc l1assi sciempi, cominciando col pi& ma11co e voltandosi dallato manco, fac­cicndo poi qnattro tempi di salte­rello all' ínnanzi; e gli uomini fac­cino quello meclesimo: e poi gli UOmÍni O la clonna dianO meza YOlta in sul pie ritto, viso con viso, e poi faccino due riprese larghe, l' una in sul pie manco e l' altra in snl pie ritto; e poi si parta la clonna dal suo luogo anclando incontro agli uomini: el simile faccino gli uomini inverso h clonna con clnr passi sciempi et uno doppio, comin­cianclo col pie manco, seguitanclo col pie manco, seguitando con una volta in hassa clanza. comincürnclo col pie ritto n. faro la \Toltn.: e poi ancora faccíno dua passi sciempi et uno cloppio. comincin.1Hlo col pi<'·

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ritto a fose la volta; e poi ancora faccino clua passi sciempi et uno doppio, cominciando col pie manco e faccicndo una meclesima volta, secornlo che di sopra e cletto. E poi gli uomini e la don na, secondo che si truovano, foccino quattro passi doppi, cominciando col pie manco e finendo col pie ritto; e poi si vol­tino tutti acl uno tempo e riman­gbino volti viso con viso, voltan­dosi in sul lato ritto: e poi faccino due riprese. l' una in sul pie manco e l' altra in sul pie ritto; e poi va­dino incontro l' uno all' altro, cioe la don na, facciendo sei tero pi di salterello ciascuno, cioe faccienclo uno passo doppio in sul pie manco et una ripresa in sul pie ritto in­dietro, a guisa di pi va; e poi gli uornini si fermino e rimangbino tutti ad essere in tre: e poi la don­na vaclia circunclamlo gli uomini C'on sci tempi di salterello, comin­C'Íanclo col pie manco e finenclo clal

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pie ritto, andando prima circun­dando qncllo di sopra, comincian-1lo dallato di fuori e entrando poi per mezzo; e circuncli r altro com­pagnio, e poi il iwimo nomo, qnau­do la. clonna il circunda, anche lui faccia una rnlta, anclando clirieto alla clonna, e 'l simile faccia il com­pagnio, tronmdosi tutti il suo luo­go. Finita e: poi la rifacciuo un' al­tra rnlta.

BALLO, CHL\)IATO ANELLO, 1"1 QC.\T­

TRO, CO)JPOSTO PER :MESSERE Dmm­NJCO.

In prima otto tempi di salterel­lo, cominciando col pie manco e finenclo clal pi€., ritto, et all' ultimo tempo, cioo fatti li sette, gli uornini lascino le mn.ni alle clorrnc e riman­ghino in quadro, cioo gli uornini incontro l' uno all' altro, e 'l sirnilc faccino le donne e fcnninsi. B poi gli uomini faccino uno scossrtto r

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9-l

le donne rispondano loro con q uello medesimo: e poi gli uomini si scam­bino con dua tempi di salterello, cominciando col pie manco, e diano meza volta in sul pie ritto a rin­contro l' uno all' altro; e poi si truo­vino in quattro; e poi le donne fac­ciuo uno scossctto e gli uomini rispondino loro; e poi le clonne si scarnbino cou quello medesimo che iurno fatto gli nomini, e pure si truovino in quaclro: e poi tutti in­sieme faccino uno scossetto; e poi gli uomiui faccino una YOlta ton da, voltandosi da lato manco: e poi le donne faccino il simile e fenninsi; e poi gli uornini si partino e rn­diuo dirieto ai suoi compagni con q uattro tempi cli pirn, comincian­do col pie manco e fineudo dal pie ritto, scambianclosi li luoghi, e ri­truoviusi pure in q uattro; e poi le doune faccino il simile e trnovinsi tutti ai lorn lnoghi: e poi gli uo­mini faccino nuo scossrtto e le

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!)5

c1onne gli rispondino loro. Finita C: poi Ja rifaccino llll. altra YOlta. e le donne Yadiano innanzi.

RALLO, CHLDI.\TO GIELOSIA, IX SEi,

co~IPOSTO PER },lESSERE Dmmxrco.

In prima faccino tutti otto tempi di salterello, facciendo a dna a clna, cioe che sicno tre coppie, e sia uno uomo et nna donna pcr coppia e poi si fennino: e poi l' no­mo che e di sopra llalla donna sna compagnia e vadia a tro"Vare la coppia seconcla, cio(• qnclla di mezo con tre passi doppi in sul pie man­co et una ri1·erenza, toccando 1::t mano a qnella rlonna: e poi l' nomo sno compagnio, ch. e in mezo si parta con uno passo c1oppio in snl pie manco e Yadia a trontre qnolla donna ch, e rimas ta di so pra sola: e poi l' nomo primo, scguemlo con <lna passi cloppi in snl pie manco. rndia a trovar!' r altra donna ch.¡,

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9(i

cli Sotto alln, terza Cüppia, C l" llOlllO

ch' e compagnio a qnella di sotto si parta con 11110 passo cloppio in snl pie manco, e ·vadia a trovare quclla di mezo: e poi qnello primo uomo vadia per dietro a quella donna con clna ternpi; di poi co­mincürndo col pié manco e vadia di sotto alla clomrn,, e poi si par­tino tntti insiemc con qnattro tempi di pi va tedesca, e fermisi; e poi la coppia dinauzi dia nna volta tonda; e poi la coppia scconda gli risponda; e poi il simile faccia la terza; e poi, fatto qnesto, si pigli-110 per la mano manca e fa.ccino dua passi sciernpi in sul pie manco. scam hian<losi posta per posta; e poi si scamhino le mani e faccino ancora il simile: (' poi qnello che era innanzi sía dirieto, e qnello ch' era dirieto siít il seconrlo, e c¡nello ch' era il secando sia il pri­mo. Finita l..•: poi la rifaccino nna altrn volta. (' 10 clonn<' vadino in­nauzi.

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BALLO, CJllA)lATO BEL RIGU.ARDO. 1)1 DGE, CmlPOSTO PER :\faSSERE

DmIEx1co.

In prima quindici tempi di sal­terello e ferminsi, e poi faccino quattro passi doppi, cominciando col pie manco, e finendo cbl pie ritto; e poi faccino quattro contm­passi, cominciando col pie manco; e poi faccino dua passi sciempi, cominciamlo col pie ritto; e poi faccino qnattro contrapassi, comin­ciando col pie ritto; e poi faccino clue riprese, l'una in sul pie manco e l' altra in sul pie ritto; e poi faccino dua tempi di salterello, co­minciando col pie manco; e })OÍ

faccino due riprese, l' una in sul pie manco e l' altra in su\ pie ritto; e poi faccino due altri tempi di sal­terello e due riprese, l' mm in sul pie manco e l' altra in sul pie rit­to: e poi faccino dne passi sciempi

7

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et uno tloppio, cominciando col pie manco; e poi una ripresa in sul pie ritto, e poi due contenenze. Finita e: poi la rifaccino, o la clonna vadia mnanzr.

BALLO, CIIIA~IATO GRAZIOSA, l=" DUE,

co~1rosTo PER MESSERE Do~rnN1co.

In prima vaclino insieme con tro tompi di salterello tedosco, comin­cianclo col pie manco, e poi si fer­mino; e poi l' uomo vadia dalla mano di sotto della clonna con uno passo cloppio, cominciando col pie ritto' et in qucl mezo la clonna stia forma; e tutto ch' e detto di sopra faccino un' altra volta, tanto che la donna ritorni al suo luogo, o poi si fcrmino; o poi l' uomo si parta dalla donna con dua tempi di salterello tedosco e dua passi sciempi et uno doppio, cominciando col pie manco, e poi si fermi; o poi la donna vaclia ri trovare l' nomo

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con q uelli passi medesimi, e poi si partino i11sieme con dua passi sciem­pi e dua doppi, cominciando col pié manco: l' nomo vac1ia dilungo e la donna vadia al tondo, tanto che la ritorni al suo luogo, e poi si vol­tino viso con viso, e faccino due riprese, l' una in sul pie manco e l' altra in sul pié ritto; e poi fo.c­cino una riverenza in sul pie man -co; e poi faccino dua passi a dua, doppi, cominciando col pie manco, cioc l' uomo vadia al tondo e la donna vadia inverso l' uomo con quegli passi meclesimi; e poi si pi­glino per la mano e faccino due ri­presc, l' una in sul pie manco e l' altra in sul pie ritto; e poi fac­cino una rivcrenza in sul pie man­co; e poi si piglino per la mano ritta e vadino toncli con tre tempi di pirn; e poi si piglino per la mano manca e vadino pure toncli con tre tempi di piva, e poi si fer­mino: e poi l' uomo faccia uno seos-

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set to, e la donna gli risponcla; e poi si tirino inclietro iusieme con uno passo doppio, cominciando col pie ritto; e poi si vadino iucontro con uno passo doppio, voltanclosi al tondo, cominciauclo col pie man­co. Finita e: poi la rifaccino un' al­tra vol ta cla capo, e la don na vadia rnnanzL

BALLO, CHIA.MATO SPERO, !:'! TRE,

CO•rPOSTO PER ~lESSERE D0)1E'.'/!CO.

In prima quattro passi doppi in tcdesco, battenclo il tempo innanzi , e poi si fermino, e poi qnello di mezo si parta dalle cloune con dna passi sciempi et uno doppio, comin­ciando col pie manco; et in qnel tempo le doune sti11no fermc, e poi tutte 11 dna le donne yn,diano in­Yerso l' nomo con clua passi sciempi et uno doppio, cominciando col pie manco; et in qncl tempo del passo cloppio. 1' nomo si rnlti con uno

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passo doppio al contrario delle don­ne, cominciando col pie ritto: e poi vadiano al contrario l' uno dell' al­tro con dna tempi di salterello tedesco, comincianclo col pie manco, battendo il tempo in galo ne; e poi vcnghino incontro r uuo all' altro con quattro tempi di salterello, co­minciando col pie manco, cioe pas­sando l' nomo per mezo delle don­ne, e poi diano meza voltn, in sul pie ritto; e poi faccino d ne riprese. l' una in sul pie manco e l' n.ltra in sul pie ritto: e poi faccino nna riverenza in sul pie manco; e poi si tirino indietro con uno passo sciempio in snl pie manco; e poi >enghino incontro l' uno all' altro con trc riprese in portogallese, co­mincianclo in snl pie ritto; e poi le donne diana meza \Olta Ín sul pie ritto e mettano l' uomo in mezo: e poi faccino una ripresa in snl pie manco: e poi diano tutti a tre una volta tonda in hassa cln.nza

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con dua passi sciempi, comincian­do col pie ritto et una ripresa in sul pie ritto; e poi faccino una ri­verenza in sul pie manco; e poi quello di mezo pigli la donna, ch' e dalla mano ritta, per la mano ritta e vadino al tondo con tre tempi di pi va, cominciando col pie manco ; e poi pigli la donna, ch' e dalla mano manca, per la mano manca e vadino al tondo con tre tempi di piva, cominciando col pie ritto; e poi l' uomo faccia uno scossetto e le donnc gli risponclino; e poi l' no­mo dia una volta tonda con uno passo cloppio, cominciando col pie manco; e poi le don.ne faccino una volta tonda con uno passo cloppio, comincianclo col pie manco. Finita e; poi la rifaccino un' altra volta da capo.

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BALLO' CH!Ai\IATO LlOi\CELLO' l:-1

DUE, CO~IPOSTO PER J\IESSERE Doi\IE·

i'HCO.

In prima faccino tre volte qnat­tro contrapassi, comincianclo col pie manco; e poi l' uomo faccia uno scossetto, e la clonna gli ri­sponcla; e poi l' nomo faccia nno passo doppio in sul pie manco, e e dia meza volta in sul pie ritto: e poi la donna faccia uno scosset­to, e l' nomo gli risponda; e poi la donna vadia a trovare l' nomo con uno passo doppio; e poi l' uomo si parta dalla clouna, e faccia quat­tro passi scicmpi et uno cloppio, cominciando col pie manco: e poi la donna vadia a trovare l' nomo con qnattro passi sciempi et uno cloppio, comincianclo col pie man­co; e poi l' nomo faccia qnattro con trnpassi, comincianclo col pie manco: e poi la clonna gli vacla n

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trovare con qucgli qnattro contra­passi, come tL fatto l' nomo; e poi l' uomo faccia due passi sciempi e due doppi, cominciando col pie manco; e poi la don na vadia a ri­trovare (sic) con clue imssi sciempi e due doppi, cominciando col pie manco; e poi si piglino per la ma­no e faccino due riprese, l' una ü1 sul pie manco e l' altrn in sul pie ritto; e poi faccino insieme due passi sciempi e due doppi, comin­cianclo col pie manco; e poi fac­cino clue riprese' r una in sul pie manco l' altra in sul pie ritto; e poi l' uomo faccia uno scossetto, e la don na gli rispoucfa. Finita e: poi la rifaccino un' altra volta, e la donna vaclia innanzi.

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BALLO, CHIA•IATO ~IERCANZIA, IX

QUATTRO, í'O)!POSTO PER ~lESSERE

Do•rnxrco.

In prima faccino nndici tcmpi di salterello tutti a qnattro insiemc, e ntdia la donna con uno nomo. e gli altri clna insicme, e la donna sia nella coppia di sopra, e fermisi; e poi gli nomini, che so no di dietro, si racoglino con sei riprcse in tra­verso, cioe l' uno si rallarghi a man manca, e l' altro a man ritta; e poi la clonna dia meza \Olta clal lato manco e l' nomo sno compagnio vadia innanzi con tre passi doppi. cominciando col pie manco, e la donna venga a rimanere con gli al tri dua uomini in triangolo: e poi l' nomo, che e a mano ritta, si parta con el ne passi scicmpi et uno cloppio. cominciando col pii> manco. e vadia a toccare la mano alla donna: e poi si Yolti a mano

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ritta con el ue passi sciempi et uno cloppio, comincianclo col pie ritto, e ritornisi al suo luogo, dove lui era. Poi il suo compagnio, ch' era a man o man ca, faccia il simile ; e nota che la donna vuol dare una volta toncla, qnando el primo nomo in quello tempo che l' nomo s' e con quegli sciempi et uno cloppio (~ic),

com' e detto' e cosi facci quello medesimo all' nomo seconclo; e poi quello nomo' ch' e di sopra, dia meza volta in sul pie ritto: e poi gli nomini, che sono di sotto, si piglino per mano e faccino duo passi sciempi et uno doppio, comin­ciando col pie ritto, e scambinsi li lnoghi; e poi quello nomo, ch' e di sopra, si parta con clue tempi di salterello, cominciando col pie man­co e finenclo col pie ritto, e vadan­sene apresso alla donna; e poi sn­bito la donna si vol ti inverso l' no­mo, e l' nomo gli toccbi la mano, e faccia una riverenza in sul pie

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manco; e poi quello medesimo nomo Yadia da mano manca della donna, e >adía a pigliare l' nomo, che e a mano ritta, con clne passi sciempi et uno cloppio, cominciando col pie ritto; e quello ch' era a man 111an­ca, vadia a pigliare la donna con que' meclesimi passi che a fatto l' altro uomo, cioe con duc passi scicmpi et uno doppio, cominciando col pie ritto, e rimanga lni colla clonna. Finita e: poi la rifaccino da capo un' altra vol ta.

FIN!'l'O LIBIW !STO.

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Prcfazione . . Prohemium

IN DICE

Che chi \Uole seguirc r arte del danzare, bisogna rhc iutenda prima che co~a sia

Pag-. v11

danzare 11 Capitulum de ,lfisiwa . . 12 Capitulum de ,lfemoria . 11 Capitulum del Parth-e del ten·eno 15 Capitulum dell' Aiel"e . . . 17

Capitulum de ,lfaniei·a 18

Capitulum de Jforimento coi·poi·eo 20 Capitulum del Pai·ti,.e del/e bolle ~I

Capitulum del Ballai·e cont1·0 a tempo. '.!'.l Che ciascuno non si lasci Jle1te1·e nel

lempo . . . . . . . 21 Che ciascuno non si lasci Cavare del

tempo. ·!:l

Che le prove dette consistono ad inten-dere la ,\fiSl<ra ~6

Come ne! suono sano due Chiat"i. 27 Capitulum del rompor1·e de' balli '.!~

Capitulum del comporre le Bnsse clan=e. :{O Come il suono l• fondato in quattro Yocic

priuripali ivi

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110 Quello vuolc a vere la giovane e fan-

ciulla . . . . . . Pag. 3:; Scgue adunche la prutica dell ' arte pre-

detta del danzare. 3S Bassa danza. chiamata. REALE, in due . ivi Bassa danza, chiamata A.LESSAXDRESCA, in

due, composta per Guglielrno . 39 Bassa danza, chiamata ZI:-iEVERA, in dua,

composta per Guglielrno . 41 nassa danza, chia.mata. !\llGN"IOTTA, alla

fila , composta per messere Domenico. -1 l Bas~a danza., chia.mata PI.\TOS.\, cornposta

por Gug-lielmo . . . . . 45 Ba~sa danza 1 e hin.mata CUPIDO, in quattro

alla fila, composta per Guglielmo. 4í Ilassa danza, chiatnata PELLEGRI:\'.~, in tre,

composta per Guglielmo . . 4S Bassa. danza, chiarnata. FEBus, in tre, com-

postn per i\Iesser Domenico . !"'>O

Bassa. danza, chiamata DA:\IPNES; in tre, composta per C.lessere Domenico . 52

Bassa danza, chia.mata GIOLTVA , in duc, co1nposta per Guglielmo . . • :S5

13assa danza, chia.mata PAZtENZIA, in quat-tro, composta per Guglielmo. . 57

13assa danza ~ chiamata FLANDESC • .\, com-posta (.~ic). . . . ~,g

Bassa dauza, chiamata PRINCIPESSA, alla fila , composta (sic) . . . . • . . 60

Bassa <ln.nza, chia1nata PARTITA C'RUDELE,

in due, co mposta per Giuseppc Ebreo 6:\ Uassa danza, chia.mata VENUS, in tre, com·

posta per Loreuzo <li Pi ern di Cosi mo de' :\Jediri G:">

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Bassa danza, chiarnata. 1.AURO, in due, cornposta per Lorenzo di Piero di Co<i -

111

rno de' ~ledici . . . . . Pag. 68 Bassa. danza., chiamata ALIS, nomina.ta.

CATERVA, in tre, composta per Guglielmo in Bolognia . . . . . . . . . 70

Bailo, chiamato mornso, in due, composto per ~lessel"e Dornenico 72

Bailo, chiamato DUCllESCO: in tre alla fila, composto per Guglielmo . i-l

Bailo, chia.mato LEGGI.\DR.\, in quattro, composto per Guglielmo . . IG

Sallo, chiamato COLLO~ESE, in sei, com-posto per Guglielmo . . . . . ;g

Bailo, chiamato PETTJROSSE, in tre, ed é cornposto per ~Iessere Dornenico . . SI

Ballo, chia mato GIOVE, in tre, composto per ~Iessere Domenico 8·2

Bailo. chiamato PRIGIO~IERA, in Jue, com-posto per ~lessere Dornenico. . . . ~I

Bailo, chiamato '.\HRCHESAXA, in due, com-posto per ~Iessere Domenico. . 87

Ballo, chiarnato BEL FIORE, in tre, com-posto per ~Iessere Dornenico. . . . 89

Ballo, chiamato ?~GRATA , in tre, per !\1es-sere Domenico . . . . . . VU

Dallo, chiamato A:'\"ELLO, in quattro, com-posto per ~!essere Dornenico 93

BaJlo, chiamato GlELOSIA, in sei, composlo per :Messere Domenico 93

Ballo , chiamato BEL RIGU,\RDO, in due, cornposto per ~lessere DornPnico . . 97

Bailo, chiamato GRAZIOSA, in due, cornpo-sto per ,lessere Dornenico 9S

Page 125: Guglielmo Ebreo - Trattato Dell'Arte

112 Ballo, chinmato SPERo, i11 tre, cumposto

per lllessere Domenico . • . . . . Pag. 100 Bullo, chia.mato LIONCELLO, in due, com·

pasto per lllessere Domenico 103 Ba.llo , chia mato MERC.\NZIA, in qunttro,

composto per 11essere Domenico . 105