GUARDIA D’ONORE · d’Aquino Maurizio De Andrea Paola ... Faroni Vanda Interesse Giuseppe...

64
maggio / giugno 2013 GUARDIA D’ONORE Principe Eugenio von Savoy (1663-1736) Trecentocinquant’anni dalla nascita, Der Edel Ritter Salvò l’Europa cristiana dalla minaccia islamica Registrazione del Tribunale di Roma n° 300/86 del 10/06/1986 C/0553/2011

Transcript of GUARDIA D’ONORE · d’Aquino Maurizio De Andrea Paola ... Faroni Vanda Interesse Giuseppe...

maggio / giugno 2013

GUARDIA D’ONORE

Principe Eugenio von Savoy (1663-1736)Trecentocinquant’anni dalla nascita, Der Edel RitterSalvò l’Europa cristiana dalla minaccia islamica

Reg

istr

azio

ne d

el T

ribu

nale

di

Rom

a n°

300

/86

del

10/0

6/19

86

C/0553/2011

Dalla Presidenza 1

Quote sociali 4

Avvisi 5

Cariche sociali 6

Lo Statuto Albertino 10

La Giovane Guardia 18

Prossimi eventi 19

Cronaca delle Delegazioni 22

Cultura 41

Firme di omaggio alle Tombe Reali 53

Ore di Servizio di guardia 2012 53

Note liete 55

Necrologi 56

Nuovi iscritti 57

Oggettistica 59

Modulo di domanda di ammissione 60

SOMMARIO3Rivista bimestrale dell’IstitutoNazionale per la Guardia d’Onorealle Reali Tombe del Pantheon

Direzione:00186 Roma - Via della Minerva, 20Tel. 06.67.93.430Fax. 06.69.92.54.84

Indirizzo Internet:www.guardiadonorealpantheon.it

E-mail dell’Istituto:[email protected]

Direttore Responsabile:Ugo d’Atri

Le lettere e gli articoli esprimono unicamente le opinionidegli autori. Proprietà letteraria, artistica e scientificariservata. per le riproduzioni anche se parziali, è fattoabbligo di chiederne preventiva autorizzazione, citarnela fonte, inviando all’Istituto una copia.

Registrazione del Tribunale di Roman.° 300/86 del 10-06-1986

Spedizione in abbonamento postale

Del presente numero di 60 pagine sono statestampate 4500 copie

Finito di stampare il 20 giugno 2013Impaginazione e stampa: Co.Art s.r.l.www.co-art.it

Prevista consegna alle poste il il 24 giugno 2013

La collaborazione del Direttoree dei soci è da sempre gra-tuita e mai può assumere laforma di lavoro dipendenteo di collaborazione autono-ma perché incompatibilecon la natura volontaristicadell’Istituto Nazionale per laGuardia d’Onore alle realiTombe del Pantheon, di cuila Rivista è organo.Fermo quanto precede, ladirezione si riserva di ospita-re, in attuazione all’art. 21della Costituzione, interventianche di non soci a titologratuito, riservandosi sem-pre e comunque il diritto diapportare tagli e modificheritenute necessarie. Ogni collaborazione implicaaccettazione integrale e senzariserve di quanto precede.

Hanno collaborato a questo numero:

Francesco AtanasioRiccardo Basile

Gianluigi ChiaserottiUgo d’Atri

Domenico GiglioCiro Romano

pag.

SOMMARIO GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

MAGGIO - GIUGNO 2013

DALLA PRESIDENZA

1GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

I SOLITI QUATTRO PASSI NEL TESSERAMENTO

Iscritti al 31/12/2011

Iscritti al 1/1/2012

Nuove iscrizioni 2012

Iscritti al 31/12/2012

Iscritti al 1/1/2013

Val d’Aosta 14 14 5 19 16Piemonte 453 408 29 442 382Liguria 170 154 16 170 149

Lombardia 413 379 42 420 386Trentino-Alto

Adige26 25 - 27 25

Veneto 222 203 27 238 214Friuli-Venezia

Giulia93 90 10 100 92

Emilia-Romagna

195 173 22 203 181

Toscana 194 162 24 190 172Marche 82 70 6 77 68Umbria 43 39 1 42 39Lazio 595 527 58 603 507

Abruzzo 143 121 14 139 118Molise 23 18 1 19 16

Campania 249 206 27 242 206Basilicata 13 12 2 14 9

Puglia 445 382 66 458 382Calabria 157 136 9 150 124Sicilia 473 123 38 458 410

Sardegna 113 92 5 103 87Estero 301 276 21 309 271Totale 4417 3910 424 4422 3862

Il calo fra il numero degli iscritti al 31 dicembre e il numero degli iscritti al 1° gennaio di ogni anno è dovuto alle radiazioni per morosità, che vengono adottate ai sensi dell’art. 22 appunto al 31 dicembre nei confronti di coloro che non hanno versato la quota sociale annua da più di una anno.Nel 2011 le radiazioni furono 507 a fronte di 500 nuove iscrizioni; nel 2012 sono state 560 contro 424 nuove iscrizioni. L’aumento di coloro che non hanno rinnovato l’adesione all’Istituto e la diminuzione delle iscrizioni si spiegano con le condizioni miserevoli in cui, in linea generale, è stata ridotta la maggioranza degli Italiani.Ne ringraziamo la casta, quale che sia il suo colore.L’Istituto, come si legge in altra parte della rivista, ha incassato nel 2012 20.000 euro in meno rispetto alle previsioni.Il numero complessivo non si abbassa troppo per il recupero di un po’ di vecchi iscritti.Nel quadro generale, bene Aosta, Asti, Savona, la Lombardia, il Veneto, l’Emilia-Romagna, cinque province della Puglia e la Sicilia, male Torino, malgrado la presenza di un ottimo delegato, Firenze, Roma, l’Abruzzo, la Campania, Brindisi, Reggio Calabria e la Sardegna settentrionale.Diamoci da fare di più oppure, in altri casi, semplicemente, cominciamo a darci da fare.

Ugo d’Atri

GUARDIA D’ONORE N. 3 - 20132

PROMULGAZIONE DI DECRETI DELLA CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTINel pomeriggio di ieri, giovedì 2 maggio 2013, ilSanto Padre Francesco ha ricevuto in Udienza pri-vata Sua Eminenza Reverendissima il Signor Card.Angelo Amato, S.D.B., Prefetto dellaCongregazione delle Cause dei Santi. Nel corso

dell’Udienza il Sommo Pontefice ha autorizzato laCongregazione a promulgare i Decreti riguardanti:-il miracolo, attribuito all'intercessione dellaVenerabile Serva di Dio Maria Cristina di Savoia,Regina delle due Sicilie; nata il 14 novembre 1812a Cagliari (Italia) e morta il 31 gennaio 1836 aNapoli (Italia)

Ho ritenuto di dover inviare ad alcuni delegati dell’Istituto la seguente lettera:

GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013 3

ERRATA CORRIGEIl Delegato provinciale di Pescara, Paride Febbo, era presente al consiglio generale dell’Istituto del12/1/2013.

4 GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

QUOTESOCIALI

AMMISSIONE ......................................................50 Euro (senza fascia e cravatta/foulard)..............................................................................100 Euro (con fascia e cravatta/foulard)RINNOVI ANNUALI ............................................30 Euro SOCI SOSTENITORI ............................................50 Euro (fino a 100)SOCI BENEMERITI .............................................100 Euro (oppure oltre)DIPLOMI DI GUARDIA D’ONORE, GUARDIAD’ONORE SCELTA, MERITO DI SERVIZIO ........50 Euro

I versamenti possono essere eseguiti sulC.C.P. 59325001: INTESTATO A ISTITUTONAZIONALE PER LA GUARDIA D’ONOREALLE REALI TOMBE DEL PANTHEONLe coordinate bancarie dell’Istituto sono le seguen-ti:numero conto: 000000092139IBAN (coordinate bancarie internazionali)IT84R 05390 03201 000000092139BIC: ARBAIT 33042Banca Etruria, via Uffici del Vicario n°45/48, 00186 Roma, tel 06/69768340

SONO SOCI BENEMERITI LE GUARDIE D’ONORE CHE HANNO VERSATO UNA QUOTADI ALMENO 100 EURO PER L’ANNO CORRENTE Bertone FrankBuccioni AntonioCardellini ClaudioCirotti VittorioCosnotti Luis RichardCotti Cometti Valter LuigiFilimberti Marco Frau MarcelloGiussani Gallazzi Adriana (250 euro)Grandi Maria LuisaIerardi Eric Lubin Valentini GiuseppinaMonti Bragadin Stefano EmanuelePatrone Amalia (450 euro)Saponaro Monti Bragadin Maria RaffaellaVecchiarelli Corradino Ezio

NELL’ELENCO DEI SOCI SOSTENITORI FIGURANO I NOMI DELLE GUARDIED’ONORE CHE HANNO VERSATO LA QUOTADI ALMENO 50 EURO PER L’ANNO CORRENTEAmicarelli Scalisi AntoniettaBernardinetti LuigiCafiero GennaroCahn Elaine

Cahn HarrisCardinale AlfonsoCardinale GemmaCarlini LorenzoCasadei AlbertoCastellacci Riva PatriziaCipriano AnthonyColitti Carotenuto Maria RosariaCremonte Pastorello AlessandroCrepaldi Luigid’Aquino MaurizioDe Andrea PaolaDe Caro SalvatoreDi Cesare CalogeroElliot EricFaroni VandaInteresse GiuseppeJannetta NicolettaLauritano-Russo DomenicoMagni MarcoMoncalieri Morandi Maria RosaPugliese FrancescoRossi MassimoSabbatini GiovanniSangiorgi BasilioSantoro MatteoScarlata Giuseppe AscanioTaglioretti Franco

5GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

Data… Spett. Direzione

dell’Ufficio Postale

di …

Oggetto: RECLAMO per mancata consegna di Posta

Il sottoscritto…………………………………………………. nato a………………..

il………………. residente in…………………….. Via.......................................................

cap..………. denuncia la ripetuta mancata consegna del bimestrale “Guardia d’Onore” che

gli viene regolarmente inviato da Roma.

Chiede che vengano effettuati i necessari controlli ed individuato il responsabile, onde

permettere al sottoscritto di continuare a ricevere detto bimestrale per il cui recapito viene

regolarmente pagato il corrispettivo alle Poste.

In attesa di conoscere l’esito del presente reclamo, invia distinti saluti.

In caso di mancata consegna da parte delle Poste, si può presentare il seguente reclamo:

VIAGGIO A VIENNA IN OCCASIONE DEL 350° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DEL PRINCIPE EUGENIO DI SAVOIA: IL GRANDE COMANDANTE ITALIANO AL SERVIZIO

DEL SACRO ROMANO IMPERO (18 ottobre 1663)

Si informa che è in corso di preparazione un viaggio a Vienna per il periodo compreso tra il 17 e il 20ottobre p. v. per onorare la memoria del Principe Eugenio di Savoia nel 350° anniversario della nascita.Per informazioni su programma, costi, modalità e termini di prenotazione prendere contatto con laGuardia d’Onore dott. Armando Pietroni (3275904924) ovvero con la Segreteria della Presidenzadell’Istituto (066793430)

AVVISI

6 GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

CARICHESOCIALI

PRESIDENTE Cap. Vasc. Dr. Ugo d’Atri

CONSULTORI Avv. Pierfrancesco del Mercato

Dr. Stefano Di Martino

Nob. Avv. Alfonso Marini Dettina

COMM. DI DISCIPLINA Avv. Pierfrancesco del Mercato

Avv. Giovanni Tomaino

Avv. Carlo Morganti

REVISORI DEI CONTI Dr. Giovanni De Pasquale

Dr.ssa Clelia Antonelli

Dr. Armando Pietroni

Supplenti Dr. Francesco Alicicco

Sig. Giovanni Falcioni

ISPETTORI

Europa Avv. Mario Bruno

Americhe Nob. Dr. Agostino Mattoli

ITALIA SETTENTRIONALE Prof. Stefano Emanuele Monti Bragadin

ITALIA CENTRALE Dr. Walter Pellegrino

ITALIA MERIDIONALE Avv. Angelo Gadaleta

Piemonte On. Riccardo Garosci

Liguria Dr. Giacomo Zoppi di Zolasco

Lombardia Dr. Eugenio Longo

Trentino – Alto Adige Dr. Claudio Bertrand

Veneto Gen. B. Pietro Grassi

Friuli Venezia Giulia Gen. B. Riccardo Basile

Emilia Romagna Dr. Dionigi Ruggeri

Toscana Prof. Dr. Giovanni Duvina

Marche Cav. Vladimiro Gatti

Umbria Ten. Col. Dr. Stefano Barlozzari

Lazio Dr. Aldo Quadrani

Abruzzo Sig. Christophe Ruffi er

7GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

Molise Dr. Christian del Pinto

Campania Duca Dr. Giannandrea Lombardo di Cumia

Puglia Dr. Domenico Fata

Basilicata Sig. Stefano Dragonetti

Calabria Avv. Giuseppe Palaja

Sicilia Dr. Pietro Suriano

Sardegna Avv. Marcello Frau

Rapporti con le autorità religiose Mons. Francesco Millimaci

Cerimoniale liturgico Cav. Alberto Di Maria

Cultura e Giovane Guardia Prof. Dr. Ciro Romano

Sepoltura al Pantheon dei Sovrani Dr. Paolo Arfi lli

Rapporti con la Famiglia Reale Dr. Federico Pizzi

Rapporti con gli Ordini Cavallereschi Nob. Cap. Dr. Pierfelice degli Uberti

Rapporti con l’associazionismo Nob. Dr. Antonino Lazzarino de Lorenzo

Rapporti con l’A. I. C. O. D. S. Nob. C. Gr. Cr. Sandro Pierato

Studi storico-militari Dr. Teodoro Monescalchi

Rapporti con le Associazioni Patriottiche Ten. Col. Carlo Cetteo Cipriani

Cerimonie militari Cap. Massimiliano Gottardi

Rapporti con gli organi d’informazione Cav. Fabrizio Marabello

DELEGATI

Aosta Lgt. Paolo Morale

Torino Prof. Dott. Claudio Cardellini

Alessandria Sig.ra Paola De Andrea

Cuneo Cav. Uff. Pietro Bruno

Verbania - Cusio - Ossola M.llo Vincenzo Pironi

Biella Cav. Renato Conzon

Asti Comm. Giovanni Triberti

Novara Cav. Marco Lovison

Genova Prof.ssa Raffaella Saponaro Monti Bragadin

La Spezia Dr. Riccardo Balzarotti

Imperia Sig. Pietro T. Chersola

Savona Sig. Lorenzo Pastorino

Milano Cav. Uff. Luigi Mastroianni

Como Dr. Gaetano Pichierri

Pavia Cap. Vasc. Ing. Giosuè Allegrini

Varese Nob. Avv. Marco Filimberti

8 GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

Brescia Dr. Walter Luigi Cotti Cometti

Bergamo Sig. Claudio Mario Bressani

Mantova Cav. Dott. Nicola Venturelli

Padova Gen. D. Roberto Giacalone

Venezia Sig. Gennaro Belladonna

Verona M.llo Cav. Dr. Roberto de Razza Planelli

Rovigo Cav. Uff. Luciano Garbin

Vicenza Sig. Santo Giuseppe Ponza

Trieste Gen. Riccardo Basile

Udine (commissario) Cav. Enrico Pontelli

Pordenone S. Ten. Franco Sciarrino

Bologna Dr. Giampiero Alberti

Ravenna Avv. Claudio Angeli

Modena Cav. Massimo Nardi

Rimini M.llo Gianni Ruzzier

Parma Nob. Dr. Umberto Carlevarini

Piacenza Prof. Daniele Tizzoni

Forlì - Cesena Cav. Rag. Giancarlo Flamigni

Ancona Sig. Giancarlo Aiudi

Macerata Sig.ra Leida Luciani

Perugia Dr. Enrico Ardissone

Terni Cap. Mauro De Angelis

Arezzo Sig.ra Maria Isolina Forconi

Firenze Dr. Pietro Belli

Massa Carrara Dr. Umberto Barzaghi

Pisa Cav. Umberto Moschini

Livorno Cap. Andrea Sirabella

Lucca Sig. Amerigo De Cesari

Grosseto Dr. Corrado Giusti

Roma Col. Pil. Paolo Caruso

Rieti Dr. Luigi Bernardinetti

Viterbo Prof. Pier Ferdinando Petri

Frosinone Sig. Marcantonio Pasin

Latina M.llo Ing. Nello Soldà

Pescara Cav. Paride Febbo

Chieti Avv. Fabio Rispoli

9GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

L’Aquila Cav. Giuseppe Del Zoppo

Campobasso – Isernia Dr. Lorenzo Orrino

Napoli Co. Avv. Gerardo Mariano Rocco di Torrepadula

Avellino Dr. Augusto Genovese

Caserta Prof. Aldo Anzevino

Salerno Gen. C. d’A. Antonio D’Errico

Benevento Prof. Ing. Pasquale Mongillo

Bari Rag. Oronzo Cassa

Barletta-Andria-Trani Dr. Ruggiero Piazzolla

Foggia Avv. Anna Maria De Tullio

Brindisi Gen. B. Salvatore Chiriatti

Taranto Gen. B. Francesco Calò

Lecce M.llo Luigi Mazza

Reggio Calabria Nob. Dott. Candido Francica di Panaya

Catanzaro Avv. Antonio Palaja di Tocco

Cosenza Dr. Ciro Bacci

Crotone Avv. Francesco Cavallaro

Vibo Valentia M.llo Gennaro Bonaventura

Catania Avv. Maria Lapis

Palermo M.llo Cav. Francesco D’Appolito

Siracusa Rag. Ivan Grancagnolo

Messina Cav. Rag. Matteo Santoro

Agrigento Sig. Pino Iacona

Ragusa Ten. Col. Vincenzo Piccitto

Trapani Cav. Vincenzo D’Angelo

Enna Ins. Giuseppe Restifo

Caltanissetta Prof. Vincenzo Falzone

Cagliari Cav. Rafaello Saba

Sassari Dr. Mario Marinaro

Australia Cav. Salvatore Staglianò

Brasile Co. Ing. William Marmonti

Canada-Ontario Cav. Mario Gentile

Canada-Québec Co. Magg. Andrea Maria Coda di San Grato

Svizzera Dr. Enrico Giuliano di Sant’Andrea

Francia Cav. Gilles Carrier-Dalbion

Gran Bretagna Dr. Gianni Donfrancesco

Stati Uniti d’America Prof. Eric Ierardi

Malta Dr. Ing. Colombo Marco Lombardo

GUARDIA D’ONORE N. 3 - 201310

LO STATUTOALBERTINO

CARLO ALBERTOPER LA GRAZIA DI DIO RE DI SARDEGNA DI CIPRO E DI GERUSALEMME

DUCA DI SAVOIA DI GENOVA, ECC. ECC. ECC.PRINCIPE DI PIEMONTE, ECC. ECC.

Con lealtà di Re, con affetto di Padre noi veniamo oggi a compiere quanto avevamo annunziato ai nostriamatissimi sudditi col nostro proclama dell’8 dell’ultimo scorso febbraio, con cui abbiamo voluto dimo-strare, in mezzo agli eventi straordinari che circondavano il paese, come la nostra confidenza in loro cre-scesse colla gravità delle circostanze, e come, prendendo unicamente consiglio dagli impulsi del nostrocuore, fosse ferma nostra intenzione di confermare le loro sorti alla ragione dei tempi, agli interessi ed alladignità della Nazione.Considerando noi le larghe e forti istituzioni rappresentative contenute nel presente Statuto fondamentale,come un mezzo il più sicuro di raddoppiare coi vincoli d’indissolubile affetto che stringono all’Itala NostraCorona un popolo, che tante prove ci ha dato di fede, di ubbidienza e di amore, abbiamo determinato disancirlo e promulgarlo, nella fiducia che Iddio benedirà le pure nostre intenzioni, e che la Nazione, libera,forte e felice, si mostrerà sempre più degna dell’antica fama, e saprà meritarsi un glorioso avvenire.Perciò, di nostra certa scienza, Regia Autorità, avuto il parere del nostro Consiglio, abbiamo ordi-nato ed ordiniamo, in forza di Statuto e Legge Fondamentale, perpetua ed irrevocabile dellaMonarchia, quanto segue:

Art. 1.La Religione Cattolica, Apostolica e Romana, è la sola Religione dello Stato. Gli altri culti ora esistentisono tollerati conformemente alle leggi.

Art. 2.Lo Stato è retto da un governo monarchico rappresentativo. Il Trono è ereditario secondo la legge salica.

Art. 3.Il potere legislativo sarà collettivamente esercitato dal Re e da due Camere: il Senato e quella dei deputati.

Art. 4.La persona del Re è sacra ed inviolabile.

Art. 5.Al Re solo appartiene il potere esecutivo. Egli è il Capo Supremo dello Stato; comanda tutte le forze diterra e di mare; dichiara la guerra; fa i trattati di pace, d’alleanza, di commercio ed altri, dandone notiziaalle Camere tosto che l’interesse e la sicurezza dello Stato il permettano, ed unendovi le comunicazioniopportune. I trattati che importassero un onere alle finanze o variazione di territorio dello Stato, nonavranno effetto se non dopo aver ottenuto l’assenso delle Camere.

Art. 6.Il Re nomina a tutte le cariche dello Stato, e fa i Decreti e i regolamenti necessari per la esecuzione delle

GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013 11

Leggi senza sospenderne l’osservanza o dispensarne.

Art. 7.Il Re solo sanziona le leggi e le promulga.

Art. 8.Il Re può far grazia e commutare le pene.

Art. 9.Il Re convoca in ogni anno le due Camere; può prorogarne le sessioni e disciogliere quella dei Deputati:ma in questo ultimo caso ne convoca un’altra nel termine di 4 mesi.

Art. 10.La proposizione delle Leggi apparterrà al Re ed a ciascuna delle due Camere. Però ogni Legge d’imposi-zione di tributi o di approvazione dei bilanci e dei conti dello Stato, sarà presentata prima alla Cameradei Deputati.

Art. 11.Il Re è maggiore a 18 anni compiti.

Art. 12.Durante la minorità del Re il Principe suo più prossimo parente nell’ordine della successione al Trono saràreggente del Regno se ha compiuto gli anni ventuno.

Art. 13.Se, per la minorità del principe chiamato alla Reggenza, questa è devoluta ad un parente più lontano, ilReggente che sarà entrato in esercizio conserverà la Reggenza fino alla maggiorità del Re.

Art. 14.In mancanza di parenti maschi la Reggenza apparterrà alla Regina Madre.

Art. 15.Se manca anche la Madre, le Camere convocate fra dieci giorni dai ministri nomineranno il Reggente.

Art. 16.Le disposizioni precedenti relative alla Reggenza sono applicabili al caso in cui il Re maggiore si trovi nellafisica impossibilità di regnare. Però se l’erede presuntivo del Trono ha compiuto diciotto anni egli sarà intal caso di pien diritto il Reggente.

Art. 17.La Regina Madre è tutrice del Re finché egli abbia compiuto l’età di sette anni; da questo punto la tutelapassa al Reggente.

Art. 18.I diritti spettanti alla podestà civile in materia beneficiaria, o concernenti alla esecuzione delle provvisionidi ogni natura provenienti dall’estero, saranno esercitati dal Re.

Art. 19.La dotazione della Corona è conservata, durante il regno attuale, quale risulterà dalla media degli ultimidieci anni. Il Re continuerà ad avere l’uso dei Reali palazzi, ville, giardini e dipendenze, non che di tuttiindistintamente i beni mobili spettanti alla Corona, di cui sarà fatto inventario a diligenza di un ministroresponsabile. Per l’avvenire la dotazione predetta verrà stabilita per la durata di ogni Regno, dalla primalegislatura dopo l’avvenimento del Re al Trono.

12 GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

Art. 20.Oltre i beni che il Re attualmente possiede in proprio, formeranno il privato suo patrimonio ancora quelli chepotesse in seguito acquistare a titolo oneroso o gratuito, durante il suo regno. Il Re può disporre del suo patri-monio privato sia per atti tra vivi, sia per testamento, senza essere tenuto alle regole delle leggi civili che limi-tano la quantità disponibile. Nel rimanente il patrimonio del Re è soggetto alle leggi che reggono la proprietà.

Art. 21.Sarà provveduto per legge ad un assegnamento annuo del Principe ereditario giunto alla maggiorità, odanche prima in occasione di matrimonio; all’appannaggio dei Principi della Famiglia e del sangue Reale,nelle condizioni predette, alle doti delle Principesse ed al vedovario delle Regine.

Art. 22.Il Re, salendo al Trono, presta, in presenza delle Camere riunite, il giuramento di osservare lealmente ilpresente Statuto.

Art. 23.Il Reggente, prima di entrare in funzioni, presta il giuramento di essere fedele al Re e di osservare leal-mente lo Statuto e le leggi dello Stato.

DEI DIRITTI E DEI DOVERI DEI CITTADINI

Art. 24.Tutti i regnicoli, qualunque sia il loro titolo o grado, sono eguali dinanzi alla legge. Tutti godono egualmentei diritti civili e politici, e sono ammessibili alle cariche civili e militari, salve le eccezioni determinate dalle leggi.

Art. 25.Essi contribuiscono indistintamente, nella proporzione dei loro averi, ai carichi dello Stato.

Art. 26.La libertà individuale è guarentita. Niuno può essere arrestato o tradotto in giudizio, se non nei casi pre-visti dalla legge e nelle forme che essa prescrive.

Art. 27.Il domicilio è inviolabile, niuna visita domiciliare può aver luogo se non in forza della legge e nelle formeche essa prescrive.

Art. 28.La stampa sarà libera, ma una legge ne reprime gli abusi.Tuttavia le bibbie, i catechismi, i libri liturgici e di preghiere non potranno essere stampati senza il pre-ventivo permesso del vescovo.

Art. 29.Tutte le proprietà, senza alcuna eccezione, sono inviolabili. Tuttavia, quando l’interesse pubblico legal-mente accertato lo esiga, si può essere tenuti a cederle in tutto od in parte mediante una giusta indennitàconformemente alle leggi.

Art. 30.Nessun tributo può essere imposto o riscosso se non è stato consentito dalle Camere e sanzionato dal Re.

Art. 31.Il Debito pubblico è guarentito. Ogni impegno dello Stato verso i suoi creditori è inviolabile.

Art. 32.È riconosciuto il diritto di adunarsi pacificamente e senza armi, uniformandosi alle leggi che pos-sono regolarne l’esercizio nell’interesse della cosa pubblica. Questa disposizione non è applicabile

13GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

alle adunanze in luoghi pubblici o aperti al pubblico, i quali rimangono intieramente soggetti alleleggi di polizia.

DEL SENATO

Art. 33.Il Senato è composto di membri nominati a vita dal Re, in numero non limitato, aventi l’età di quarant’an-ni compiuti, e scelti nelle categorie seguenti:1° Gli arcivescovi e vescovi dello Stato;2° Il presidente della Camera dei deputati;3° I deputati dopo tre legislature e sei anni d’esercizio;4° I ministri di Stato;5° I ministri segretari di Stato;6° Gli ambasciatori;7° Gli inviati straordinari, dopo tre anni di tali funzioni;8° I primi presidenti e presidenti del Magistrato di Cassazione e della Camera dei Conti;9° I primi presidenti del Magistrato d’appello;10. L’avvocato generale presso il Magistrato di Cassazione ed il procuratore generale dopo cinque anni difunzioni;11. I presidenti di classe dei Magistrati d’Appello dopo tre anni di funzioni;12. I consiglieri del Magistrato di Cassazione e della Camera dei conti con cinque anni di funzioni;13. Gli avvocati generali, o fiscali generali presso i Magistrati d’Appello dopo cinque anni di funzioni;14. Gli ufficiali generali di terra e di mare. Tuttavia i maggiori generali ed i contr’ammiragli dovrannoavere da cinque anni quel grado in attività;15. I consiglieri di Stato dopo cinque anni di funzioni;16. I membri dei Consigli di divisione, dopo tre elezioni alla loro presidenza;17. Gli intendenti generali, dopo sette anni d’esercizio;18. I membri della Regia Accademia delle Scienze, dopo sette anni di nomina;19. I membri ordinari del Consiglio superiore d’istruzione pubblica, dopo sette anni di esercizio;20. Coloro che con servizio e meriti eminenti, avranno illustrata la patria;21. Le persone che da tre anni pagano tre mila lire d’imposizione diretta, in ragione dei loro beni o dellaloro industria.

Art. 34.I Principi della famiglia Reale fanno di pien diritto parte del Senato. Essi seggono immediatamente dopoil presidente. Entrano in Senato a ventun anno, ed hanno voto a venticinque.

Art. 35.Il Presidente e i Vice-Presidenti del Senato sono nominati dal Re. Il Senato nomina nel proprio seno i suoi Segretari.

Art. 36.Il Senato è costituito in Alta Corte di Giustizia con Decreto del Re, per giudicare dei crimini di alto tradi-mento e di attentato alla sicurezza dello Stato, e per giudicare i Ministri accusati dalla Camera deiDeputati. In questi casi il Senato non è Corpo Politico. Esso non può occuparsi se non degli affari giudi-ziari per cui fu convocato, sotto pena di nullità.

Art. 37.Fuori del caso di flagrante delitto, niun Senatore può essere arrestato, se non in forza di un ordine delSenato. Esso è solo competente per giudicare dei reati imputati ai suoi Membri.

Art. 38.Gli atti coi quali si accertano legalmente le nascite, i matrimoni e le morti dei Membri della Famiglia Realesono presentati al Senato, che ne ordina il deposito nei suoi Archivi.

14 GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

Art. 39.La Camera elettiva è composta di Deputati scelti dai Collegi elettorali conformemente alla Legge.

Art. 40.Nessun deputato può essere ammesso alla Camera se non è suddito del Re, non ha compiuto l’età ditrent’anni, non gode i diritti civili e politici e non riunisce in sè gli altri requisiti voluti dalla legge.

Art. 41.I Deputati rappresentano la nazione in generale e non le sole provincie in cui furono eletti. Nessun man-dato imperativo può loro darsi dagli elettori.

Art. 42.I deputati sono eletti per cinque anni; il loro mandato cessa di pien diritto alla spirazione di questotermine.

Art. 43.Il Presidente, i Vice-Presidenti, i Segretari della Camera dei Deputati sono da essa stessa nominati nel pro-prio seno al principio di ogni sessione per tutta la sua durata.

Art. 44.Se un deputato cessa, per qualunque motivo, dalle sue funzioni, il Collegio che lo aveva eletto sarà tostoconvocato per fare una nuova elezione.

Art. 45.Nessun Deputato può essere arrestato, fuori del caso di flagrante delitto, nel tempo della sessione, né tra-dotto in giudizio in materia criminale, senza il previo consenso della Camera.

Art. 46.Non può eseguirsi alcun mandato di cattura per debiti contro un deputato durante la sessione dellaCamera, come pure nelle tre settimane precedenti o susseguenti alla medesima.

Art. 47.La Camera dei Deputati ha il diritto di accusare i Ministri del Re e di tradurli dinanzi all’Alta Corte diGiustizia.

DISPOSIZIONI COMUNI ALLE DUE CAMERE

Art. 48.Le sessioni del Senato e della Camera dei Deputati cominciano e finiscono nello stesso tempo. Ogni riu-nione di una Camera fuori di tempo della sessione dell’altra è illegale, e gli atti ne sono intieramente nulli.

Art. 49.I Senatori e i Deputati, prima di essere ammessi all’esercizio delle loro funzioni, prestano giuramento diessere fedeli al Re, di osservare lealmente lo Statuto e le leggi dello Stato e di esercitare le loro funzionicol solo scopo del bene inseparabile del Re e della patria.

Art. 50.Le funzioni di Senatore e di Deputato non danno luogo ad alcuna indennità. [p. 12]

Art. 51.I Senatori e i Deputati non sono sindacabili per ragione delle opinioni da loro emesse e dei voti dati nelleCamere.

15GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

Art. 52.Le sedute delle Camere sono pubbliche. Ma quando dieci membri ne facciano per iscritto la domanda, essepossono deliberare in segreto.

Art. 53.Le sedute e le deliberazioni delle Camere non sono legali nè valide, se la maggiorità assoluta dei loro mem-bri non è presente.

Art. 54.Le deliberazioni non possono essere prese se non alla maggiorità di voti.

Art. 55.Ogni proposta di legge debb’essere dapprima esaminata dalle Giunte, che saranno da ciascuna Cameranominate per i lavori preparatorii. Discussa ed approvata da una Camera, la proposta sarà trasmessaall’altra per la discussione ed approvazione, e poi presentata alla sanzione del Re. Le discussioni si farannoarticolo per articolo.

Art. 56.Se un progetto di Legge è stato rigettato da uno dei tre poteri legislativi, non potrà più essere riprodottonella stessa sessione.

Art. 57.Ognuno che sia maggiore d’età ha diritto di mandare petizioni alle Camere, le quali debbono farle esami-nare da una Giunta, e dopo la relazione della medesima, deliberare se debbano essere prese in considera-zione, ed in caso affermativo mandarsi al Ministro competente, o depositarsi negli uffici per gli opportuniriguardi.

Art. 58.Nessuna petizione può essere presentata personalmente alle Camere. Le autorità costituite hanno sole ildiritto di indirizzare petizioni in nome collettivo.

Art. 59.Le Camere non possono ricevere alcuna Deputazione, nè sentire altri fuori dei proprii Membri, dei Ministrie dei Commissari del Governo.

Art. 60.Ognuna delle Camere è sola competente per giudicare della validità dei titoli d’ammessione dei propriimembri.

Art. 61.Così il Senato, come la Camera dei Deputati, determina, per mezzo di un suo regolamento interno, il modosecondo il quale abbia ad esercitare le proprie attribuzioni.

Art. 62.La lingua italiana è la lingua ufficiale delle Camere. È però facoltativo di servirsi della francese ai Membriche appartengono ai paesi in cui questa è in uso, od in risposta ai medesimi.

Art. 63.Le votazioni si fanno per alzata e seduta, per divisione e per squittinio segreto. Quest’ultimo mezzo saràsempre impiegato per la votazione del complesso di una legge e per ciò che concerne il personale.

Art. 64.Nessuno può essere ad un tempo Senatore e Deputato.

16 GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

DEI MINISTRI

Art. 65.Il Re nomina e revoca i suoi Ministri.

Art. 66.I Ministri non hanno voto deliberativo nell’una o nell’altra Camera, se non quando ne sono Membri. Essivi hanno sempre l’ingresso, e debbono essere sentiti semprechè lo richieggano.

Art. 67.I Ministri sono risponsabili. Le Leggi e gli atti del Governo non hanno vigore se non sono muniti dellafirma di un Ministro.

DELL’ORDINE GIUDIZIARIO

Art. 68.La giustizia emana dal Re, ed è amministrata in suo nome dai Giudici che egli istituisce.

Art. 69.I Giudici nominati dal Re, ad eccezione di quelli di mandamento, sono inamovibili dopo tre anni di esercizio.

Art. 70.I Magistrati, Tribunali e Giudici attualmente esistenti sono conservati. Non si potrà derogare all’organiz-zazione giudiziaria se non in forza di una legge.

Art. 71.Niuno può essere distolto dai suoi giudici naturali. Non potranno perciò essere creati Tribunali oCommissioni straordinari.

Art. 72.Le udienze dei Tribunali in materia civile i dibattimenti in materia criminale saranno pubblici conforme-mente alle leggi.

Art. 73.Le interpretazioni delle Leggi in modo per tutti obbligatorio spetta esclusivamente al potere legislativo.

DISPOSIZIONI GENERALI

Art. 74.Le istituzioni comunali e provinciali e la circoscrizione dei comuni e delle provincie sono regolate dallaLegge.

Art. 75.La leva militare è regolata dalla legge.

Art. 76.È istituita una Milizia comunale sovra basi fissate dalla Legge.

Art. 77.Lo Stato conserva la sua bandiera, e la coccarda azzurra è la sola nazionale.

Art. 78.Gli Ordini cavallereschi ora esistenti sono mantenuti con le loro dotazioni. Queste non possono essere

17GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

impiegate in altro uso fuorché in quello prefisso dalla propria istituzione. Il Re può creare gli Ordini e pre-scriverne gli Statuti.

Art. 79.I titoli di nobiltà sono mantenuti a coloro che vi hanno diritto. Il Re può conferirne dei nuovi.

Art. 80.Niuno può ricevere decorazioni, titoli o pensioni da una potenza estera, senza l’autorizzazione del Re.

Art. 81.Ogni legge contraria al presente Statuto è abrogata.

DISPOSIZIONI TRANSITORIE

Art. 82.Il presente Statuto avrà il pieno suo effetto dal giorno della prima riunione delle due Camere, la quale avràluogo appena compiute le elezioni. Fino a quel punto sarà provveduto al pubblico servizio con sovranedisposizioni secondo i modi e le forme sin qui seguite, ommesse tuttavia le interinazioni e registrazioni deiMagistrati, che sono fin d’ora abolite.

Art. 83.Per l’esecuzione del presente Statuto il Re si riserva di fare Leggi sulla Stampa, sulle Elezioni, sulla MiliziaComunale e sul riordinamento del Consiglio di Stato. Sino alla pubblicazione della Legge sulla Stamparimarranno in vigore gli ordini vigenti a quella relativi.

Art. 84.I Ministri sono incaricati e responsabili della esecuzione e della piena osservanza delle presenti disposizionitransitorie.

Dato a Torino addì quattro del mese di marzo l’anno del Signore mille ottocento quarantotto e del regnonostro il decimo ottavo.

CARLO ALBERTO

Il Ministro e primo Segretario di Stato per gli affari dell’Interno, Borelli.Il primo Segretario di Stato per gli affari Ecclesiastici, di Grazia e Giustizia, dirigente la Gran Cancelleria,Avet.Il primo Segretario di Stato per gli affari di Finanze, Di Revel.Il primo Segretario di Stato dei Lavori Pubblici, dell’Agricoltura e del Commercio, Des Ambrois.Il primo Segretario di Stato per gli Affari Esteri, E. Di San Marzano.Il primo Segretario di Stato per gli affari di Guerra e Marina, Broglia.Il primo Segretario di Stato per la Pubblica Istruzione, C. Alfieri.

18 GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

LA GIOVANEGUARDIA

Alle Giovani Guardie Carissimi tutti della Giovane Guardia, come qualcuno di voi saprà il Presidente d’Atri, nel rinnovare le nomine degli Ispettori Nazionali delNostro Istituto, ha inteso confermarmi Ispettore alla Cultura e conferirmi anche l’incarico di Ispettore allaGiovane Guardia. Non vi nascondo l’imbarazzo di questa duplicazione delle mie competenze: questo per-ché già sono consapevole di non adempiere bene all’incarico “culturale” ma ancor di più temo per l’inca-rico “giovanile”. Succedo al caro Federico Pizzi, che saluto e ringrazio, che ha guidato questa competenzafino al mio subentro. Prima di tutto, carissimi, permettermi di presentarmi. Sono Ciro Romano, classe 1982, ProfessoreAggregato presso l’Università “Federico II” di Napoli; dal 2005 sono Guardia d’Onore al Pantheon e daallora non ne sono uscito più (sebbene momenti di acque agitatissime ne siano passati). Purtroppo lo scor-so incontro delle Giovani Guardie di ottobre 2012 sono stato assente, ero in Finlandia per i miei impegniuniversitari lì e lo scorso Gennaio 2013, con rammarico, non ho presenziato agli eventi del nostro Istitutoperché ho dovuto prendere parte ad un convegno sul 900° anniversario della fondazione della Diocesi diCaserta come relatore. Dunque, alcuni di voi -forse- mi conosceranno, ma altri non ancora e questo anche per mia colpa: maognuno di noi è preso anche dalla vita in costruzione per il nostro futuro. Carissimi sono consapevole che il nostro mondo monarchico è affetto da divisioni e da “pattacchismi”(consentitemi il termine) ma noi, che siamo giovani, dobbiamo guardare oltre: guardare oltre l’apparte-nenza a questa o quella sigla monarchia, oltre l’afferenza “dinastica”, oltre la spasmodica ricerca di onori,onorificenze, e patacche varie. Noi, Giovani Guardie, dobbiamo guardare al futuro e tenere alto, e saldo,l’ideale che soggiace alla nostra appartenenza al sodalizio delle Guardie d’Onore, cioè l’ideale patrio:l’Italia prima e nonostante tutto! Evitiamo quindi di essere, o sembrare, dei nostalgici di tempi che non ci sono più, e che oggettivamentenon potranno esser più; evitiamo di arrovellarci su inutili dispute dinastiche (ognuno tenga ben salda lapropria idea, ma senza farne motivo di divisione e litigiosità), evitiamo di dividerci tra noi. Se siamo divisitutto è perso ed è inutile; uniti andiamo avanti. Le identità ed i carismi specifici anziché esser motivo didivisione e di rincorsa all’affermazione egoistica e personale, siano motivi di ricchezza reciproca e per ilnostro Istituto. Cari Ragazzi, che la nostra storia patria e risorgimentale sia lo strumento per aprirci al decadente mondocontemporaneo, dimostrando che i nostri ideali, che vengono da lontano, sono l’unica attuale rispostaall’assenza di punti di riferimento. Divulghiamo, agiamo, facciamo ciò che può ridestare nelle coscienzeideali patri e risorgimentali, anche ristabilendo la verità storica sulla Monarchia e sulla Dinastia Sabaudasenza contrapposizioni inutili ed antistoriche. Ragazzi cari nelle mie intenzioni ci sono alcuni momenti fondamentali che vorrei comunicarvi: vorrei organizzare incontri “zonali” con Voi Giovani Guardie e cioè uno al Nord, uno al Centro, ed uno alSud; incontri dove noi giovani ci incontriamo e discutiamo, dibattiamo, organizziamo, proponiamo.Un’altra iniziativa sarebbe quella di organizzare un incontro nazionale di tutti quanti noi in un posto che,adesso, sia diverso da Roma per dare il senso e significato che l’Italia, e le Guardie d’Onore, sono ovunquenella Penisola che è fatta da tanti piccoli o grandi focolai d’Italianità, che devono solo esser ravvivati erafforzati con il calore e l’entusiasmo dei giovani. Sono consapevole che ognuno ha esigenze e problema-tiche proprie (chi studia, chi non lavora, che è agli inizi di una vita lavorativa) ma insieme possiamo pro-vare a superare e supportarci vicendevolmente.

19GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

Ovviamente dobbiamo sempre agire con la testa rivolta verso chi è più grande di noi, poiché dalle espe-rienze altrui possiamo imparare tante cose, e soprattutto possiamo imparare cosa non dobbiamo fare néripetere evitando di continuare la perseverazione nell’errore.

Cercatemi, contattatemi, scrivetemi, proponetemi, invitatemi (se avete bisogno di me), io sarò sempredisponibilissimo a qualsiasi iniziativa vogliate portare avanti in tutta Italia.

Da solo non posso fare niente, dobbiamo agire insieme a stretto contatto di animo e di menti. Definiamoquindi qualche azione da poter portare avanti.

Insomma procediamo speditamente io sono con voi, spero che voi vogliate essere con me.

In calce trovate i miei recapiti

A tutti Auguri e, W L’ITALIA.

Prof. Ciro Romano Ispettore alla Cultura e alla Giovane Guardia.

Recapiti:Prof. Ciro Romanoab.: Via Diaz 180,80055 PORTICI (Na). 336 62 89 899. [email protected]

PROSSIMIEVENTI

Venerdì 21 giugno 2013Roma, chiesa di Sant’Ignazio, piazza diSant’Ignazio, ore 18, Santa Messa in onore di SanLuigi Gonzaga. Ore 20.30, Grand Hotel de laMinerve, piazza della Minerva, evento conviviale altermine del quale il dott. Teodoro Monescalchiterrà una relazione sul Principe Eugenio di Savoia,il grande Comandante italiano al servizio del SacroRomano Impero, ricorrendo quest’anno il 350°anniversario della nascita. L’evento è promossodalla presidenza dell’Istituto, dalla delegazione diRoma dell’Istituto del Sacro Romano Impero edalla delegazione di Roma e del Lazio degli OrdiniDinastici di Casa Savoia. Il costo della cena (abitoscuro con rosetta) è di 70 euro; detto importoandrà versato a mezzo bonifico bancario n. 227presso il Credito Emiliano IBAN:IT27X0303203222010000000227, intestato a “I Viaggi delle Meraviglie” S. r. l.. La quota di

adesione potrà altresì essere consegnata all’arrivoalla cena a persona incaricata dalla Delegazione. Ilversamento a mezzo bonifico andrà effettuato entroil 17 giugno p. v., data sotto la quale – a prescinde-re dalla modalità di regolamento prescelta – la par-tecipazione propria e degli accompagnatori allediverse iniziative andrà confermata, chiamando ilnumero telefonico 3664618802 ovvero inviandouna mail all’indirizzo:[email protected] (si ricorda che laprenotazione è vincolante per la partecipazione).

Sabato 22 giugno 2013San Martino della Battaglia (BS), complesso monu-mentale, ore 14.30 allestimento ospitale storico conrievocatori in divisa d’epoca e visite guidate didat-tiche (su prenotazione); ore 17 un pomeriggio inpiazza d’armi: dimostrazione manovre dellaCavalleria e delle strategie di battaglia dell’epoca;

20 GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

ore 21 alzabandiera; ore 21.15: “IL BELCANTO.OMAGGIO A GIUSEPPE VERDI”. Concertodell’Ente Filarmonico – Banda cittadina; ore 23Libiamo ne’ lieti calici, brindisi finale sulle note de“La Traviata”.

Sabato 22 giugno 2013Tradate (VA), castello Pusterla Melzi, cerimonia reli-giosa in cui è prevista l’ostensione delle reliquie diSan Maurizio. La cerimonia è organizzata dal vica-riato di Varese degli Ordini Dinastici di Casa Savoia.

Domenica 23 giugno 2013Desenzano del Garda (BS), Centro Storico, ore10.30 sfilata dei reparti storici con la BandaStorica della Guardia Nazionale, Arrivo dei Sovraniin carrozza – Rassegna delle truppe –Intrattenimento musicale in piazza Malvezzi. SanMartino della Battaglia (BS), complesso monumen-tale, ore 9.30 allestimento Ospitale storico con rie-vocatori in divisa d’epoca, visite guidate didattiche(su prenotazione) – Manovre della Cavalleria –Intrattenimento musicale. Ore 16 GRANDE RIE-VOCAZIONE STORICA DELLA BATTAGLIA:Carosello del 1° Reggimento Aosta cavalleria.“Real Italiano” – Presentazione dei reparti storici esfilata davanti ai sovrani – Rievocazione dellaBattaglia del 24 giugno 1859 con oltre 250 figu-ranti in uniforme e armamento d’epoca.Accompagnamento musicale della Banda cittadina.Ore 17.30 ammainabandiera e chiusura dellamanifestazione.

Sabato 29 giugno 2013Cremona, cimitero monumentale, ore 9.15, com-memorazione della battaglia di Solferino.

Domenica 7 Luglio 2013Costigliole d’Asti (AT), Castello di Rorà, PiazzaVittorio Emanuele II, ore 14.30, convegno: 1943: LABATTAGLIA DEL DON – CAMPAGNA DI RUSSIAE 30° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI REUMBERTO II. Relatori: DR. PAOLO LANFRANCO,SINDACO di VALFENERA (AT), LA BATTAGLIADI NIKOLAJEWKA A 70 ANNI dalla fine dellaGUERRA in RUSSIA; DR. CARLO ALBERTOGORIA, SINDACO di S. PAOLO SOLBRITO (AT),LA CAVALLERIA SAVOIA NELLA BATTAGLIA diISBUSCENSKIJ; PROF. SSA LUCIANA RISSO,DOCENTE, LE FIGURE DEGLI EROICI CAPPEL-LANI MILITARI DON ENELIO FRANZONI e DONCARLO GNOCCHI; DR. UGO d’ ATRI, CAPITANOdi VASCELLO E PRESIDENTE ISTITUTO NAZIO-NALE GUARDIA D’ ONORE REALI TOMBE DELPANTHEON – ROMA: RE UMBERTO II (REBUONO) A 30 ANNI DALLA MORTE; ConcluderàMONS. VITTORIO CROCE – TEOLOGO, VICARIO

GENERALE della DIOCESI di ASTI e DIRETTOREdel SETTIMANALE “GAZZETTA D’ASTI“.MODERATORE: COMM. GIOVANNI TRIBERTI,VICE PRESIDENTE NAZIONALE DELL’U. N. I.R. R., PRESIDENTE SEZIONE U. N. I. R. R. diASTI E DELEGATO di ASTI delle GUARDIE D’O-NORE. Programma: RITROVO PRESSO IL CORTI-LE DEL CASTELLO alle ore 14,30; INIZIO CON-VEGNO alle ore 15; TERMINE CONVEGNO alleore 16,45, “seguirà rinfresco”; SFILATA alle ore17,30 e S. MESSA PRESSO L’ADIACENTE CHIE-SA alle ore 18 officiata da Don Luigi Binello, con lapartecipazione della mezzosoprano Dott. ssa PaolaNebiolo, che canterà gli inni sacri. Seguirà, su preno-tazione, cena conviviale. Le Guardie d' Onore sonopregate di presenziare con i distintivi e i mantelli, leassociazioni combattentistiche, d'arma e di volonta-riato con divise, labari e bandiere e i Sindaci, con lafascia.

Sabato 13 luglio – venerdì 19 luglio 2013VIAGGIO IN RUSSIA IN OCCASIONE DEL 400°ANNIVERSARIO DELL’ASCESA AL TRONODELLA DINASTIA ROMANOFF.

Sabato 20 Luglio 2013Monza (MB), cerimonia con corteo per commemo-rare il 113° Anniversario del Regicidio di S. M. ilRe Umberto I, alla presenza del presidentedell’Istituto, Cap. di Vasc. Dott. Ugo d’Atri.Programma: ore 09.45 ritrovo in Piazza delDuomo; ore10.00 partenza del Corteo accompa-gnato dalla Banda Musicale di Valbrona e deposi-zione di alcune corone d’alloro alla CappellaEspiatoria; ore 11.30 celebrazione della SantaMessa nella Chiesa dei Padri Carmelitani Scalzi inViale Cesare Battisti n°52; ore 13 conviviale pressoil Ristorante dell’Hotel de la Ville (quota euro 60).La Presidenza rilascerà un attestato alle Guardied’Onore presenti alla cerimonia. Si prega gentil-mente di voler segnalare la presenza ai seguentinumeri: Delegato Uff. Luigi Mastroianni3453217614; segreteria della delegazione: CarlaPirovano: 3404623004; Cav. Mario Finizio3899175852: conte Federico Sagramoso3347944524. Etichetta: Guardie d’Onore conMantello o tenuta sociale abito scuro, scarpe ade-guate, cravatta dell’Istituto, fascia da braccio,guanti bianchi e basco con fregio dell’Istituto ocappello del corpo militare in cui si è svolto il ser-vizio alla Patria. Per informazioni sulla cerimonia,Maestro di Cerimonie Isp. Naz Alberto Cav. A. DiMaria 392.95.98.193; [email protected].

Lunedì 29 luglio 2013Roma, Pantheon, ore 18, Santa Messa in suffragiodi Sua Maestà il Re Umberto I.

21GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

Sabato 7 settembre 2013Chieti, manifestazione commemorativa della per-manenza a Chieti (9 – 15 settembre 1943) di S. A.R. la Principessa Mafalda di Savoia/Assia.Programma: ore 17.30, Circolo degli Artisti, confe-renza-dibattito sul tema: “Cronaca di un giorno: 9settembre 1943”. Relatore: Gianni Dal Buono. Altermine, ore 18.30, contributi ed interventi. Ore 20cena presso il “Circolo degli Amici”.

Domenica 8 settembre 2013Chieti, manifestazione commemorativa della per-manenza a Chieti (9 – 15 settembre 1943) di S. A.R. la Principessa Mafalda di Savoia/Assia.Programma: ore 9.30 Santa Messa in suffragio diS. A. R. la Principessa Mafalda di Savoia/Assiaofficiata da S. E. Rev.ma Mons. Bruno Forte, arci-vescovo Metropolita di Chieti-Vasto. Al terminedella cerimonia religiosa avverrà la deposizione diuna corona d’alloro presso la lapide commemorati-va posta in piazza Umberto I (palazzoMassangioli). All’interno del palazzo si terrà unabreve commemorazione dell’Augusta Persona daparte del presidente d’Atri.

Venerdì 13 settembre 2013Vercelli, celebrazione del 30° anniversario dellascomparsa di Sua Maestà il Re Umberto II ed il 12°anniversario della scomparsa di Sua Maestà laRegina Maria Josè. Nell’occasione saranno ricordatianche il beato Amedeo IX e la Sacra Sindone, cheper un periodo ebbe a sostare a Vercelli.

Sabato 14 settembre 2013Racconigi (TO), Auditorium scuole medie, ILREGNO E L’UNITA’ D’ITALIA, I Savoia per laPatria, 30 anni dopo la morte di S. M. il ReUMBERTO II e 20 anni dopo l’inaugurazione delmonumento di Racconigi. Programma: ore 10inaugurazione dell’evento, dott. Ugo d’atri, presi-dente dell’Istituto: “La figura di S. M. Umberto II,cittadino di Racconigi e Re d’Italia”; ore 11, filma-to sulla vita di S. M. il RE UMBERTO II: REUMBERTO II - VITA DI UN RE, RE UMBERTO IIPARLA DEL RE VITTORIO EMANUELE III,INCONTRO DEGLI ITALIANI CON RE UMBER-TO II; ore 12 filmato sulla vita di S. M. il REUMBERTO II: RE UMBERTO II INTERVISTATODALLA RAI NEL 30° ANNIVERSARIO DELL’E-SILIO, RE UMBERTO II A BEAULIEU, DEDICA-TO AL RE UMBERTO II - LO SGUARDO TRISTEDI CASCAIS; ore 15,30 filmato sulla vita di S. M.il RE UMBERTO II: RE UMBERTO II - UN ADDIOPROIBITO; LA GRANDE STORIA -UMBERTO II;MONUMENTO DEDICATO AL RE UMBERTO IIA RACCONIGI 1993; ore 17 filmato sulla vita di S.M. il RE UMBERTO II.

Sabato 14 settembre 2013Vercelli, celebrazione del 30° anniversario dellascomparsa di Sua Maestà il Re Umberto II ed il 12°anniversario della scomparsa di Sua Maestà laRegina Maria Josè. Nell’occasione saranno ricordatianche il beato Amedeo IX e la Sacra Sindone, cheper un periodo ebbe a sostare a Vercelli.

Domenica 15 settembre 2013Racconigi (TO), Santuario Reale, ore 10,30 SantaMessa in ricordo di S. M. il Re Umberto II, cittadinodi Racconigi. Intervengono: Delegazione delleGuardie d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon,Delegazione dei Cavalieri dell’Ordine dei SS.Maurizio e Lazzaro, Delegazione dei Cavalieridell’Ordine al merito civile di Savoia; ore 12 sfi-lata gruppi storici dal Santuario a PiazzaCastello: apre la sfilata lo stendardo azzurro diCasa Savoia, BRIGADE DE SAVOIE 1600, REG-GIMENTO DI FANTERIA D’ORDINANZANAZIONALE SAVOIA 1741, REGGIMENTO DIFANTERIA D’ORDINANZA NAZIONALE PIE-MONTE 1793, Guardie d’Onore alle Reali Tombedel Pantheon, Cavalieri degli ordini dinastici.Deposizione di una corona d’alloro al monumen-to a S. M. il re Umberto II; ore 13 colazione pres-so la Tenuta BERRONI di Racconigi, ristorantel’ARANCERA.

Venerdì 20 settembre 2013Chioggia (VE), ristorante “Bella Venezia”, ore 20,conferenza conviviale sul tema: “Istria, Fiume,Dalmazia, testimonianza vissuta. Attualità deldramma”. Relatore prof. Nidia Cernecca. Per infor-mazioni e prenotazioni rivolgersi al delegato, sig.Gennaro Belladonna, al numero 3476400001.Costo della cena 30 euro.

Domenica 22 settembre 2013Castelfidardo-Loreto (AN), 7° raduno interregio-nale delle Guardie d’Onore.

Giovedì 17 – Domenica 20 ottobre 2013Vienna, viaggio organizzato in occasione del 350°anniversario della nascita del Principe Eugenio diSavoia, il grande comandante italiano al serviziodel Sacro Romano Impero. Per ulteriori dettagli cisi potrà rivolgere alla Guardia d’Onore dott.Armando Pietroni (tel. 3275904924).

Giovedì 28 novembre 2013Roma, Pantheon, ore 17, Santa Messa in suffragiodi Sua Maestà la Regina Elena.

Sabato 28 dicembre 2013Roma, Pantheon, ore 17, Santa Messa in suffragiodi Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele III.

22 GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

CRONACA DELLE DELEGAZIONI

AGRIGENTO

Canicattì, 16 marzo 2013Nella chiesa di San Diego, mons. Vito Scialabra hacelebrato una Messa in memoria di S. M. UmbertoII, morto 30 anni fa il 18 marzo 1983 a Ginevra.Dopo la Messa la delegazione ha commemoratoSua Maestà con una relazione sulla vita e la figuradi Re Umberto II tenuta dal dr. Vella Cannella Pio.Hanno partecipato numerose le Guardie d’Onoreagrigentine con il delegato Iacona Pino, inoltre lerappresentanze delle delegazioni di Enna, Cataniae dell’associazione Reduci e Combattenti dellacittà, l’associazione religiosa Venerdì Santo ePasqua di Resurrezione.

ALESSANDRIA

Casale Monferrato, 6 aprile 2013Si è svolto nello storico palazzo Gozzani di Trevilleil tradizionale “Ballo dei Cento e non più Cento”,organizzato dall’International Commission forOrders of Chivalry, dalle Famiglie Storiche d’Italia,dal Circolo dei Cento e non più Cento e dall’IstitutoNazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombedel Pantheon.Una delegazione ufficiale dell’Istituto, guidata dalpresidente, capitano di vascello d’Atri, e dal dr.Pietroni, presidente del collegio dei revisori deiconti, preceduta dalla Bandiera del Regno d’Italia edal labaro della presidenza nazionale, alfiere laGuardia d’Onore Previero e annunciata con squillidi tromba, ha fatto ingresso nel palazzo con le notedell’Inno Sardo suonato dalla fanfaradell’Associazione Nazionale Bersaglieri di Asti.La stessa fanfara ha poi eseguito un concerto dimusiche bersaglieresche, oltre che la Marcia delPrincipe Eugenio e la Marcia di Radetky.Circa trecento i partecipanti. Fra i presenti, domDuarte de Braganza, capo della Casa Reale delPortogallo, ed il fratello dom Enrique, gli arciduchiMonika e Karl Joseph d’Asburgo, le PrincipesseLuciana e Mahera Hassan dell’Afghanistan,entrambe Guardie d’Onore, il principe MaurizioGonzaga marchese del Vodice, Guardia d’Onore,discendente della famiglia che ha regnato nelMonferrato, il principe Alberto Giovanelli, il prin-cipe Guglielmo Giovanelli Marconi, il duca Diegode Vargas Machuca, i generali di Corpo d’ArmataCravarezza e Zavattaro Ardizzi con le consorti, ilnob. prof. Dumin, Re d’Armi della GranduchessaMaria Vladimirovna, capo della Famiglia ImperialeRussa (nell’occasione il prof. Dumin è entrato a farparte dell’I. N. G. O. R. T. P), il nob. DimitriShebalin, presidente del gruppo giovanile del

23GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

Circolo della Nobiltà Russa, gli ispettori dell’I. N.G. O. R. T. P. nob. dr. Pierfelice degli Uberti, che daventicinque anni è, con la moglie Loredana, il veroartefice del successo del Ballo dei Cento e non piùCento, dr. Paolo Arfilli, prof. dr. Giovanni Duvina,Fabrizio Marabello e dr. Lazzarino de Lorenzo, idelegati provinciali di Alessandria, sig.ra DeAndrea, di Milano, cav. uff. Mastroianni, diFirenze, dr. Pietro Belli e di Ravenna, avv. ClaudioAngeli. Come sopra riportato, la manifestazione è dovutaall’impegno di Pierfelice e Loredana degli Uberti.

BARI

20 marzoNel Salone delle Muse dello storico Circolo Unione,è stato presentato il libro “I prigionieri dei Savoia”del prof. Alessandro Barbero, docente di StoriaMedioevale nell’Università del Piemonte Orientale,facoltà di lettere di Vercelli.Il volume ripercorre le vicende dei soldati borbonicirinchiusi in alcune carceri dell’Italia Settentrionaledopo il 1860, in particolare nella fortezza diFenestrelle e demolisce le recenti invenzioni anti-unitarie circa massacri, torture, fucilazioni dimassa della pubblicistica neo-borbonica, affidata aricostruzioni di fantasia e non a fonti documentali.Ha presentato Giacomo Tomasicchio, presidentedel Circolo Unione, moderatore la Guardia d’Onoreavv. Massimo Adabbo, organizzatore dell’incontro,interventi del prof. Barbero, del prof. Aldo Luisi(università di Bari) e del comandante d’Atri, presi-dente dell’Istituto Nazionale per la Guardiad’Onore alle Reali Tombe del Pantheon.Circa duecento, in una magnifica sala settecentesca,gli intervenuti, in buona parte Guardie d’Onore, fraloro gli ispettori avv. Angelo Gadaleta e dr. DomenicoFata, il delegato provinciale di Bari, Oronzo Cassa,l’avv. Oscar Lojodice, l’avv. Matteo Calvano, LuigiOnofrio delli Carri, Vito Dibitonto, l’avv. PalmoDorian Saracino, Maffei, Di Cagno, l’avv. Chieco.

BARLETTA

14 aprile 2013La delegazione provinciale di Barletta-Andria-

Trani dell’Istituto è stata intitolata al marinaioFrancesco Conteduca (1844-1930), medagliad’oro al valor militare per il comportamento tenutonella battaglia di Lissa (18-20 luglio 1866),Guardia d’Onore, nel corso di una cerimonia tenu-tasi nella città pugliese.I partecipanti si sono riuniti in Piazza Caduti ditutte le Guerre, dove è stata deposta una coronad’alloro al monumento a Loro dedicati.Successivamente un corteo, preceduto dai gonfalo-ni della Provincia e del Comune di Barletta e dailabari delle Associazioni combattentistiche e d’ar-ma (Nastro Azzurro, Guardie d’Onore, Granatieridi Sardegna, Marinai, Unuci), e seguito dalle auto-rità intervenute (il vice-prefetto, il presidente dellaprovincia, il rappresentante del commissariostraordinario del Comune di Barletta, la dr.ssaMaria Carmela Conteduca, pronipote dell’Eroe,con il marito, Amm. Sq. Gemignani), ha raggiuntoil monumento a Francesco Conteduca, dove è statadeposta una seconda corona d’alloro.Quindi, le persone intervenute hanno preso postonella Sala Rossa del Castello Svevo di Barletta, ovesi è tenuto un convegno commemorativo della bat-

24 GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

taglia di Lissa. Dopo i saluti delle autorità, si sonoregistrati gli interventi del dr. Ruggiero Piazzolla,delegato provinciale dell’Istituto, del dr. RenatoRusso, storico ed editore, moderati dal dr. GiuseppeDimiccoli, giornalista de La Gazzetta delMezzogiorno. Ha concluso il capitano di vascello(ris.) d’Atri, presidente dell’Istituto.Fra i circa centoventi presenti, il colonnello coman-dante provinciale della Guardia di Finanza, ilcolonnello comandante dell’82° ReggimentoFanteria Torino con un tenente colonnello e con ilLuogotenente Contò, Guardia d’Onore, il Ten.Balsamo, vicecomandante della locale CompagniaCarabinieri, Guardia d’Onore, un Sottotenente diVascello in rappresentanza della Capitaneria diPorto di Barletta, gli ispettori dell’Istituto avv.Angelo Gadaleta (Italia Meridionale ed Isole) e dr.Domenico Fata (Puglia), il rag. Oronzo Cassa, dele-gato provinciale di Bari, il dr. Tommaso Bucci, ilrag. Onofrio delli Carri, i Conti Carlo e LarissaValperga di Masino, il magg. De Sario, l’avv.Lojodice. Erano inoltre presenti le Guardied’Onore: Nunzia Tarantini, Michele Mininno, LuigiFavia, Luigi Presicce, Tommaso Abbadessa, FrancoMagliocco, Dorian Saracino, Enrico Primavera,Giuseppe Di Cagno, Mariano G. Rubini, GaetanoMinenna. Eccellenti organizzatori dell’evento il delegatoPiazzolla e le Guardie d’Onore Maffei e Dibitonto.

BRESCIA

14 aprile 2013La Delegazione provinciale, su impulso del SocioMagg. (ris.) Dott. Gianfranco Guglielmi, ha orga-nizzato una giornata di approfondimento e studiosulle decorazioni militari e civili.La giornata è iniziata con la visita al Museo Storicodel Nastro Azzurro di Salò (BS) che, unico nel suogenere in Italia, raccoglie e documenta 200 anni distoria gloriosa del Soldato italiano, da quando cioèfu istituito da Vittorio Amedeo III Re di Sardegna,il “distintivo d’onore” per militari (sottufficiali etruppa) che avessero compiuto “azioni di segnalatovalore in guerra”.Mediante Bandiere, Labari, Uniformi, Decorazioni,armi e documenti il Museo testimonia gli ideali, glieroismi, i sacrifici e l’alto senso del dovere verso la

Patria del Combattente italiano.È articolato su quattro sale: prima sala, dal 1793 al1913: comprende fotografie e cimeli dell'epoca napo-leonica, del Risorgimento, della guerra di Etiopia del1896, e di quella Italo-Turca del 1911-12; secondasala, dal 1914 al 1922: è in gran parte dedicata allaprima guerra mondiale da Cesare Battisti e NazarioSauro, all'impresa fiumana di Gabriele D'Annunzio;terza sala, dal 1923 al 1939: offre una sintetica pano-ramica dell'epoca fascista ed è comprensiva dellaguerra d'Etiopia e della guerra civile spagnola, con lapartecipazione dei volontari italiani; quarta sala, dal1940 al 1945: è dedicata alla seconda guerra mon-diale e termina con le vetrine relative alla RepubblicaSociale e alla Resistenza.La giornata è proseguita con la relazione“Faleristica e Guardie d'Onore al Pantheon” delSocio Guglielmi, vero cultore ed esperto in materia,che ha così offerto alle Guardie d'Onore brescianela possibilità di apprezzare la sua copiosa raccoltadi medaglie e decorazioni associata all'esaustiva edettagliata spiegazione di ogni pezzo. La relazioneè stata particolarmente brillante, ha suscitato estre-mo interesse ed ha appassionato gli intervenuti chehanno posto molti quesiti al Socio Guglielmi.Il Delegato ha portato i saluti e gli apprezzamentiper l'attività del Sodalizio bresciano del Presidentenazionale Cap. Vasc. (ris.) Dott. Ugo d'Atri, e,quale segno di gratitudine e di stima, ha donato alDott. Guglielmi il guidoncino sabaudo appartenutoal nonno materno Francesco Luigi Martinelli – M.B. V. M. capitano s.p.e. del Regio Esercito Italianodurante il secondo conflitto mondiale.

FIRENZE

21 aprile 2013Si è tenuta presso il Circolo Ufficiali di Firenze unaconviviale dove si sono ritrovate le Guardie d’Onoreed i loro familiari per definire un calendario di mas-sima per le prossime occasioni di incontro.Oltre al Delegato di Firenze, dr. Pietro Belli, eranopresenti le Guardie:Avv. Antonio Bellizzi, dr. Salvatore Belli e consorte, ilprof. Balloni e consorte, il dr. Pierfrancesco Cellai econsorte, il maestro Leonardo Previero, l’Avv. MarcoBarbaro, il sig. Alberto Franceschina, il sig. StefanoCanesi, la Delegata di Arezzo, sig.ra Maria Isolina

25GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

Forconi, oltre a diversi ospiti e simpatizzanti.Graditissimo ospite il Prof. Pierluigi Duvina, presi-dente della Consulta dei Senatori del Regno, che,prendendo spunto dagli ultimi avvenimenti politicidi casa nostra, ci ha intrattenuto brevemente sualcuni episodi storici legati ai Savoia.In tale occasione sono state distribuite le tessere ainuovi iscritti.

ISERNIA

4 aprile 2013Nella sala convegni del Palazzo della Provincia diIsernia si è tenuto un convegno dal titolo “Vival’Italia. Il Molise che visse l’Unità”.Organizzatori dell’evento l’Istituto Nazionale per laGuardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon,l’Amministrazione Provinciale di Isernia, il LionsClub di Bojano, l’Ufficio Scolastico Regionale per ilMolise e l’Istituto di Istruzione SecondariaSuperiore di Bojano.Dopo i saluti portati dal comandante d’Atri, presi-dente dell’Istituto, dal presidente neo-eletto dellaRegione Molise e dal presidente della Provincia diIsernia, hanno tenuto relazioni il prof. GiovanniCerchia, il prof. Antonio Sorbo, la Guardia d’Onoredr.ssa Anita Garibaldi (Il ruolo delle donne nelRisorgimento: madri e patriote) e il prof. Ciro

Romano, Ispettore I. N. G. O. R. T. P. per la Culturae per la Giovane Guardia, moderati da Anna Paolella.Dopo gli interventi, ha avuto luogo uno spettacolodedicato all’Unità d’Italia, al tempo stesso commo-vente e divertente, realizzato con la partecipazionedi bambini della locale scuola primaria.Presenti trecento persone, in gran parte studenti;per motivi di spazio, non è stato possibile accoglie-re tutte le scolaresche che avevano fatto richiesta dipartecipare.Fra i presenti, il dr. Christian del Pinto, ispettore I.N. G. O. R. T. P. per il Molise, ed il delegato provin-ciale Lorenzo Orrino, applauditi e principali orga-nizzatori del convegno, e le Guardie d’Onore dr.Armando Sammartino, Francesco Orrino,Giovanni Cimino, avv. Raffaele Colitti, dr.ssa MariaLuisa Colitti e avv. Maria Rosaria Monaco.Ampia copertura dell’evento da parte della stampalocale, del TG 3 e delle televisioni libere, con nume-rose interviste alla dr.ssa Garibaldi e al presidentedell’Istituto.

GUARDIA D’ONORE N. 1 - 201326

LUCCA

Bagni di Lucca, dicembre 2012Nelle sale del Park Hotel Regina a Bagni di Luccaa cura della sezione di Bagni di Lucca delleGuardie d’Onore, si è svolta la presentazione delvolume “Reggimento Cavalleggeri Lucca 16°”. Allapresenza degli intervenuti la G. d’O. Sassetti hapresentato gli ospiti. Dopo un breve interventodell’editore, l’autore Bruno Giannoni ha espresso lemotivazioni che lo hanno spinto a scrivere l’operaletteraria. Al termine è stato offerto a tutti un pic-colo buffet per gentile commiato e augurio dibuone feste. Per l’Istituto oltre Sassetti erano pre-senti le Guardie P. Bianchi e R. Bianchi, anch’essiimportanti organizzatori dell’iniziativa.

MANTOVA

La Delegazione di Mantova e Cremona si arricchi-sce negli ultimi mesi di 6 nuove Guardie d'Onore(Dr. Roldano Astolfi, Avv. Andrea Rossato, Dr.Luca Talarico, Dr. Pietro Zambonini, Dr. RiccardoBraglia, Uff. Domenico d'Ambrosio) e riprendenella provincia mantovana e cremonese un discorsocollaborativo con le istituzioni cittadine. La nuovasede del Circolo Ufficiali a Mantova e alcune inizia-tive a scopo benefico sono infine il fiore all'occhiel-lo per una serie di eventi che vedranno coinvoltetutte le Guardie d'Onore della delegazione.Il Commissario straordinario Nicola Venturelli, sot-tolinea che nelle prossime conviviali saranno pre-senti delegazioni di altre città con presentazioni ditesti editati sulla Real Casa Savoia.

MILANO

Milano - 9 marzo 2013Presso il Circolo degli Ufficiali di Palazzo Cusani siè tenuta una riunione di Delegazione, avente comeoggetto principale l'allestimento della nuova sede,individuata presso la Caserma XXIV Maggio di viaV. Monti. In quest'occasione è stata aperta una sot-toscrizione per la raccolta di risorse economiche,con l'obiettivo di acquistare arredi e materialevario (PC, libri etc.), ed è stata inoltre richiesta,compatibilmente con le possibilità di ciascuno, la

disponibilità a presenziare in sede per garantireuna sua regolare apertura.Alla riunione erano presenti il DelegatoMastroianni, il Consultore Di Martino, gli IspettoriPierato e Pizzi e numerose G.d'O.

Melegnano - 23 marzo 2013La Delegazione di Milano, Monza e Lodi ha patro-cinato una conferenza dal titolo “Umberto II – l’uo-mo, il Re. L’Italia innanzitutto”, tenutasi il 23marzo a Melegnano (MI) presso la Scuola SocialeAccademia delle Arti, con il contributo organizzati-vo dell’Associazione Nazionale Arma di Cavalleriae del Rotary Club di San Giuliano Milanese. I rela-tori della conferenza sono stati le G.d’O. FedericoPizzi, storico nonché Ispettore Nazionale per iRapporti con la Famiglia Reale, e Carla Pirovano,giornalista pubblicista.L’Ispettore Pizzi ha evidenziato in particolare comel’evento di Melegnano fosse uno dei primi in calen-dario in occasione del trentennio della scomparsadi Re Umberto II e ha apprezzato il fatto che oggisi possa parlare della sua figura in una conferenza

GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013 27

pubblica, cosa che, soltanto qualche hanno fa,sarebbe stata quasi impensabile. Il suo intervento siè poi concentrato su quello che fu il ruolo diUmberto II nel travagliatissimo periodo della storiad’Italia compreso tra il 1943 e il 1946, prima comePrincipe Ereditario, poi come Luogotenente e infi-ne come Re. Allungandosi poi fino agli anni ’50,Pizzi ha spiegato quale sia stato il ruolo dei partitimonarchici nelle legislature dell’epoca e di come ReUmberto II, anche dall’esilio, abbia rimarcato piùdi una volta il ruolo super - partes dell’istitutomonarchico, che non può essere legato a doppio fiload un unico gruppo politico, ma deve essere a ser-vizio di tutta la nazione.La G.d.’O. Pirovano ha invece approfondito l’a-spetto biografico di Re Umberto II, con un partico-lare accento a come la sua figura è stata vista attra-verso i giornali. Il passaggio più critico del suointervento ha riguardato i rapporti che l’alloraPrincipe Ereditario intrattenne con Mussolini: ilDuce, infatti, fin dagli anni Venti, lasciò che sullecronache mondane trapelassero notizie sui presuntiamori di S.A.R., nella speranza di farlo apparirecome un damerino poco adatto a diventare Re e dipoter così accumulare elementi che gli consentisse-ro un giorno di sbarazzarsi della monarchia.L’intervento della G.d'O. Pirovano ha poiapprofondito anche il periodo dell’esilio, con l’in-tento di superare l’immagine stereotipata dell’ex Remalinconico che spopolava all’epoca sui giornali edi restituire di lui un ritratto più sfaccettato e vici-no alla realtà.Il Presidente dell’Istituto, Capitano di Vascello Dr.Ugo d’Atri, ha inviato il suo saluto ai relatori e alleassociazioni ospitanti tramite il Consultore Stefanodi Martino. Alla conferenza hanno partecipatoanche altre delegazioni dell’Istituto e alcuneAssociazioni d’Arma: erano infatti presenti ilDelegato di Novara e Vercelli, Marco Lovison, cheha portato il saluto della Delegata di Alessandria,Prof. Paola de Andrea, rappresentanze delleDelegazioni di Varese e Como ed il Dott. AlessioCerniglia, Segretario della sezione novarese diAssoarma e Vice Presidente della sezione novaresedell’Associazione Reduci e Rimpatriati d’Africa.

Lodi, 31 marzo 2013La Delegazione, nella persona della G.d’O. CarlaPirovano, ha partecipato alla S. Messa di suffragio

in memoria delle LL.MM. Umberto II e Maria Josétenutasi nel Santuario di S. Maria delle Grazie diLodi, su richiesta della Sig.ra Elena Aguzzi.

NAPOLI

31 gennaio 201

Nella splendida Basilica di Santa Chiara è statacelebrata la consueta S. Messa voluta dalla delega-zione di Napoli in suffragio della Ven. Serva di DioMaria Cristina di Savoia Borbone, Regina diNapoli. Invitate all’evento anche le altre delegazio-ni della Campania, purtroppo assenti.La celebrazione eucaristica è stata officiata dalRev. Don Luigi Abid Sid assistente spirituale delladelegazione, appositamente venuto da L’Aquila.Presente un folto numero di Guardie d’Onore,amici e simpatizzanti dell’Istituto capeggiato dalDelegato Provinciale di Napoli, Avv. GerardoMariano Rocco di Torrepadula. Presenti, tra glialtri intervenuti, l’Avv. Pier Francesco Del Mercatoe consorte nonché il Duca Giannandrea Lombardo

28 GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

di Cumia ed il Prof. Giovanni Battista de’ Medicidei principi di Ottajano.Subito dopo, alle ore 20, si è tenuta una cena con-viviale presso il Circolo Ufficiali della Marina in ViaCesario Console che ha visto la partecipazione diun nutrito numero di Guardie d’Onore ed amici. Laserata, voluta dal delegato, è stata motivo di gran-de soddisfazione non solo per il numero degli inter-venuti e per la splendida cornice in cui si è svoltama anche perchè si è dimostrata quale momento diconfronto e di fratellanza utile al rinsaldamento deirapporti tra i soci. Diverse proposte di nuove manifestazioni sonostate avanzate da alcuni soci che saranno vagliatedalla delegazione per poi attuarle durante l’annosociale corrente.La delegazione di Napoli ha, così, inaugurato ilnuovo anno sociale in modo visibile ed attivo nelsegno del rinnovato impegno che i presenti hannomostrato di voler profondere nell’interessedell’Istituto e della Delegazione testimoniando,ancora una volta, l’attaccamento agli ideali patriot-tici di cui è custode nel nome di Casa Savoia.

NOVARA

28 maggio 2013Si è svolta presso il Duomo di Novara, la SantaMessa in suffragio di Umberto II nel 30° della suascomparsa, presieduta da Sua Eccellenza Mons.Franco Giulio Brambilla. Vescovo di Novara, ilquale ha tenuto un’omelia interessante e significa-tiva.Era da 113 anni che non veniva officiata la Messaper un Re da parte di un Vescovo, esattamentedalla scomparsa di Umberto I, assassinato aMonza, e quindi a maggior ragione le guardie sistringono con cuore sereno al loro Vescovo.Al termine della celebrazione eucaristica c’è statoun breve ma interessante e pertinente interventodella giornalista Carla Pirovano che ha delineato ilregno di Umberto II.Erano presenti al sacro rito diverse delegazioni pro-vinciali dell’Istituto delle Guardie d’Onore alPantheon: NOVARA e VERCELLI: DelegatoProvinciale Cav. Uff. Marco Lovison, Cav. Uff. can.Mons. Gian Luca Gonzino, Alfiere e Segretario perNovara Cav. Ing. Mario Angelo Crivelli, Alfiere e

Segretario per Vercelli Cav. Dario Buschini, Comm.Lino Mortarino, Dama di Commenda AmeliaFossati Ebraico, Cav. Guido Lomanto, NobilePatrizio Riccardo Dinucci, Luogotenente AngeloLarossa, Ezio Sacchetti. TORINO: Delegato:Membro della Consulta dei Senatori del RegnoProf. Cav. Claudio Cardellini, Alfiere: Cav. AdrianoSettimini, Alessandra Mollicone. BIELLA: MarcoRosazza Mina Gianon. ALESSANDRIA: DelegataProf.ssa Paola De Andrea, Conte Dr. Nicolò Calvidi Bergolo, Prof. Cav. don Augusto Piccoli, Arch.Mirco Ulandi, D.ssa Paola Scassino, EmanueleLombardi. MILANO: Alfiere Cav. David GiuseppeStaino, Segretaria Guardie d’Onore Milano D.ssaCarla Luisa Pirovano. VARESE: Claudio Cav.Felotti, Carlo Premoli. PAVIA: Cav. GianfrancoCicala, Cav. Isacco Cicala. SAVONA: Cav. donSimone Ghersi.

29GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

Erano presenti autorità cittadine: NOVARA in rap-presentanza il Vice Presidente del ConsiglioComunale Dr. Livio Rossetti, BORGOLAVEZZA-RO Consigliere Comunale Maestro Comm. LinoMortarino, BASCAPE’ Vice Sindaco Isacco Cicala,AUTORITA’ MILITARI: CASERMA BABINI 1°Reggimento Trasporti di Bellinzago ColonnelloEdoardo Marrata, Luogotenente VincenzoMancuso; COMANDO PROVINCIALE DI NOVA-RA GUARDIA di FINANZA in rappresentanzaCapitano Giuseppe Sanfedele; ORDINI DINASTICIDELLA REALE CASA di SAVOIA DELEGAZIO-NE PIEMONTE Conte Cav. di Gr. Cr. Dr. CarloBuffa di Perrero. PRESIDENTE D’ASSOARMA –NOVARA - Presidente Gen. di Brig. DarioCerniglia, ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO inrappresentanza Cap. Carlo Malvisi, UNIONENAZIONALE UFFICIALI IN CONGEDO D’ITA-LIA Presidente Gen. di Brig. Antonio Petrosino,UNIONE NAZIONALE SOTTOUFFICIALI ITA-LIANI Presidente Cav. Luciano Valdambrini,ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERIPresidente Sotto Tenete Francesco De Meo, ASSO-CIAZIONE NAZIONALE ARMA di CAVALLERIACav. Paolo Marletta Agatino, ASSOCIAZIONENAZIONALE VENEZIA GIULIA E DALMAZIAPresidente Antonio Sardi, ASSOCIAZIONENAZIONALE REDUCI E RIMPATRIATI D’AFRI-CA, Presidente Nazionale Cav. Ing. Franco DeMolinari, ASSOCIAZIONE NAZIONALE BERSA-GLIERI D’ITALIA SEZIONE BIELLA VicePresidnete Marco Rosazza Mina Gianon, ASSO-CIAZIONE NAZIONALE RAGAZZI DEL 99Presidente N. D. dama di Commenda marchesaAmelia Fossati Ebraico, ASSOCIAZIONE NAZIO-NALE INSIGNITI ONORIFICENZE CAVALLE-RESCHE Presidente Regionale Lombardia, ASSO-CIAZIONE NAZIONALE INSIGNITI ONORIFI-CENZE CAVALLERESCHE Delegato ProvincialeCav. Uff. Dr. Mauro Cardone, ASSOCIAZIONEAMICI DEL PARCO DELLA BATTAGLIA DELLABICOCCA Presidente Dr. Livio Migliorini. Ospite diriguardo il nipote di S. A. R. Jolanda di Savoia, S.E. il conte Nicolò Calvi di Bergolo. Alla fine dellacerimonia, la Delegazione di Novara ha omaggiatoil Vescovo di una pergamena, a ricordo di questoevento straordinario.La cerimonia si è conclusa con un corteo. LeGuardie d’Onore hanno deposto corone d’alloro ai

caduti partigiani presso le lapidi al Broletto, a S. M.Vittorio Emanuele II, Padre della Patria presso ilmonumento di Piazza Martiri e ai caduti di tutte leguerre presso la stele del piazzale del Viale IVNovembre. Ha accompagnato il corteo la BandaVerde Azzurra di Galliate.

PADOVA

12 aprile 2013“Due Guerre Mondiali due Eroi da ricordare:Giorgio Emo Capododista e Nicola Bellomo”: è iltitolo della conferenza che il Gen. Pietro Grassi, dapoco nominato Ispettore per il Veneto del nostroIstituto, ha tenuto presso il Circolo dell’Esercito diPadova. I due personaggi sono stati accumunati inomaggio alle due comunità, veneta e pugliese(come i due protagonisti), da sempre unite davicende culturali e storiche, fin dai tempi dellaSerenissima.Il Generale Giorgio Emo Capodilista fu l’eroe diPozzuolo del Friuli che nei tragici giorni della riti-rata di Caporetto ebbe l’ingrato compito di risalirela pianura veneta fino a quel centro abitato mentreil nostro esercito in rotta defluiva in senso inversoper attestarsi sul Piave. Dopo una terribile marciache mise a dura prova uomini e cavalli, la II^Divisione di Cavalleria comandata dal Capodilista(reggimenti “Genova” e “Novara”) resistette eroi-camente contro la 14^ Divisione austroungarica ealtri reparti germanici per ventiquattro ore, dal 29al 30 ottobre 1917, così consentendo il movimentoretrogrado della Terza Armata del Duca d’Aosta.Le perdite di ufficiali, uomini e cavalli furono del70%. Quella data (30 ottobre) che segnò l’eroismodei nostri cavalieri fu poi scelta come celebrativadella Festa dell’Arma di Cavalleria.Il Generale Nicola Bellomo è stato invece ricordatoper la sua tragica, ingiusta storia personale tantosimile a quella dei nostri due marò, tuttora ostaggidi una nazione straniera.La sera dell’8 settembre Bellomo, comandantedella piazza di Bari, era presso il Comando del IXCorpo d’Armata dove ascoltò l’annuncio dell’armi-stizio. Si precipitò subito in città per la salvaguar-dia del porto, intuendo le mire dei tedeschi perappropriarsene. L’indomani, contrastando l’azionegermanica in due diversi assalti riuscì, con morti eferiti, a mantenere il possesso della struttura, rima-

30 GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

nendo egli stesso ferito. Nel gennaio 1941, a segui-to di denuncia di una cittadina anglo-britannica,venne accusato di avere ucciso un ufficiale ingleseprigioniero che per due volte aveva tentato la fuga;un episodio di due anni prima, verificatosi nelrispetto delle convenzioni di Ginevra e che pertantonon poteva essere addebitato come reato.Rinchiuso in campo di concentramento, sottopostoa umiliazioni e processato, venne fucilato a Nisidanel settembre successivo. Nessuno lo difese malgra-do il comportamento tenuto nei giorni dell’armisti-zio, forse vittima di invidie, maldicenze e, comesembra, della resistenza cosiddetta “politica”.Conferenza seguita con grande interesse dalleGuardie d’Onore, dai soci del Circolo e dalla citta-dinanza, informata della iniziativa dellaDelegazione padovana.

PARMA

18 marzo 2013Nella chiesa Abbaziale di San Giovanni, sotto lasplendida cupola del Correggio, è stato commemo-rato il Trentennale della scomparsa di Sua MaestàUmberto II di Savoia Re d’Italia, a cura dellaDelegazione di Parma delle Guardie d’Onore.Il sacro rito, che ha avuto ampio risalto sullaGazzetta di Parma, il più antico quotidianod’Italia, è stato presieduto dalla G. d’O. DonStefano Antonelli giunto appositamente daPiacenza mentre i concelebranti erano Padre Luigie Padre Maurizio del Monastero Benedettino.Nella commovente omelia, Don Antonelli ha trac-ciato la figura di Re Umberto II sottolineando comeEgli abbia portato la Sua croce in esilio, con digni-tosa umiltà per oltre trent’anni mentre per l’Italiasarebbe stato senz’altro il più illuminato Sovranodella Sua casata.Il Delegato di Parma, Nobile Dottor UmbertoCarlevarini, ha portato il saluto delle Guardied’Onore di Parma a tutti gli intervenuti fra i qualierano: l’Abate Padre Giacomo con tutta laComunità Benedettina del Monastero di SanGiovanni, il Colonnello Donato Carlucci Presidentedi Assoarma in rappresentanza di tutte leAssociazioni d’Arma Consorelle mentre il GeneraleAlberto Pietroni Presidente dell’UNUCI edell’Istituto del nastro Azzurro che pure aveva

inviato un messaggio d’adesione è stato bloccatofuori città dall’improvvisa ondata di maltempo, ilPresidente del Circolo Filippo Corridoni Prof.Massimo Zanoni, il Prof. Scarabelli con fascia tri-colore in rappresentanza della municipalità diReggiolo e della Delegazione delle Guardie d’Onoredi Reggio Emilia e le Guardie d’Onore di ParmaProf. Francesco Alloggio (Alfiere), SignoraGiovanna Canali Lanati, Rag. Ivana Ingrosso,Prof.ssa Enrica Passera Baroni, Geom. Carlo Niro eil Cav. Uff. Luigi Carlo Baroni (Figlioccio di SuaMaestà) che ha espresso l’augurio che le spogliemortali di Umberto II di Savoia trovino presto defi-nitiva dimora sul suolo della Patria che tanto haamato.

PERUGIA

Spoleto, 3/4 novembre 2012

31GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

Si è tenuta presso la caserma Garibaldi, sede stori-ca del 52° reggimento fanteria, una mostra di sto-ria postale risorgimentale con: annulli dello Statopontificio e degli antichi Stati italiani; foto e docu-menti del Risorgimento spoletino; storia del 52°reggimento fanteria “Cacciatori delle Alpi”; fotostoriche della caserma Garibaldi. Una parte dellastoria del 52° è stata curata dalla Guardia d’OnoreStefano Barlozzari e dal sig. FrancescoCampagnani esponendo foto inedite e cimeli dellaguerra italo-turca. Come ben si può vedere dallafoto, riportata anche sulla stampa regionale, laBandiera italiana con lo stemma sabaudo è stataesposta in risalto e con il dovuto rispetto ed onoratada tutti i numerosi visitatori con riferimento anchealla ricorrenza del 4 novembre, giorno della vittoriaottenuta sotto l’alta guida di S. M. il Re Soldato.

PIACENZA

10 MarzoIl Delegato di Piacenza Daniele Tizzoni, in collabo-razione con la signora Antonella Bergamaschi,segretaria della Delegazione e la signora AdalisaCavuti, ha organizzato nella Chiesa parrocchiale aSaliceto di Cadeo, la celebrazione dell’annuale S.Messa in suffragio di S. M. il Re Umberto II, informa particolarmente solenne, cadendo quest’an-no il trentennale della Sua scomparsa.Alla Funzione, officiata da don Stefano Antonellianch’egli Guardia d’Onore e Cappellano diDelegazione, hanno partecipato circa 50 Guardie esimpatizzanti provenienti da Varie Delegazioni trai quali: il neo-Ispettore regionale Dionigi Ruggeri(già Delegato per Bologna e Ferrara), il pastIspettore regionale Paolo Arfilli, il Delegato diParma Umberto Carlevarini, il Commissario perReggio Emilia Gaetano Scaravelli, il Delegato diModena Massimo Nardi, il Delegato di Forlì-Cesena Giancarlo Flamigni, il Delegato di RiminiGianni Ruzzier, il Vicario degli OO. DD. di CasaSavoja per le provincie di Rimini e Forlì-CesenaArturo Menghi Sartorio e la segretaria regionaleSerena Savorani. Hanno voluto essere presenti,provenienti da fuori regione, il Delegato di MilanoLuigi Mastroianni con Alfiere David Staino, ilDelegato di La Spezia Riccardo Balzarotti, il past-Delegato di Torino Gualtiero de Andreis.

Hanno partecipato con Fascia Tricolore: in rappre-sentanza dell’Amministrazione comunale di Cadeo,in assenza del Sindaco avv. Marco Bricconi affezio-nato ospite delle precedenti Funzioni, ma in que-st’occasione assente per improrogabili impegniIstituzionali, il vice Sindaco di Cadeo prof.ssaMarica Toma, il m.llo Piero Sasso quale Presidentedel Consiglio Comunale di Sarmato, il prof.Gaetano Scaravelli Presidente del ConsiglioComunale di Reggiolo; hanno partecipato inoltre ilvice presidente dell’AVIS signor Renzo Sartori eduna rappresentanza del Corpo delle CrocerossineCRI di Piacenza e Roveleto.Momenti salienti della Celebrazione:Sfilata in corteo dalla Sacrestia all’Altare degliAlfieri con scorta delle GG. d’O ai Labari eBandiere, sulle note de “l’Inno Sardo” suonato dalm° d’organo Federico Perotti;Lettura di don Stefano del messaggio di ReUmberto II agli Italiani in occasione della partenzaper l’Esilio;Recita corale de “la preghiera della Guardia”, pervolere dell’Ispettore Dionigi Ruggeri;Corteo a fine Celebrazione sulle note de “la Marciareale”.Piccola nota: l’organo della Chiesa di Saliceto èquello originale sul quale il m° Giuseppe Verdi hacomposto la famosa aria “la Vergine degli Angeli”dell’opera “la Forza del Destino”.In Chiesa era presente, con fotografo, la signorinaValentina Paderni della redazione del quotidiano“Libertà” Testata della provincia di Piacenza che,anche quest’anno, ha pubblicato un ampio articolosulla giornata delle Guardie a Saliceto.Dopo le foto di gruppo ai piedi dell’AltareMaggiore, ci si è trasferiti presso il ristorante “ilFocolare”, nelle immediate vicinanze, per una con-viviale alla quale hanno partecipato una quaranti-na di persone, all’inizio della quale Dionigi Ruggeriha letto il gradito messaggio di saluto da parte delPresidente Ugo d’Atri, che ha espresso la Sua vici-nanza a tutti gli intervenuti.Tra una portata e l’altra dell’ottimo menù, si sonoavvicendati gli interventi dei Delegati presenti, adiniziare del Delegato di Piacenza Daniele Tizzoni,quale “padrone di casa”, dell’Ispettore DionigiRuggeri che ha dato parola ad un altro pensiero delRe agli Italiani e che ha voluto offrire personalmen-te dell’ottimo Prosecco per un brindisi di buon

32 GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

augurio per il Suo nuovo Mandato, dell’Ispettore“ad acta” Paolo Arfilli che ha relazionato sullostato di avanzamento dell’iter per il ritorno delleSalme dei nostri Re e Regine ancora in esilio postmortem.Dopo pranzo c’è stata una breve riunione riservataai Delegati, nella quale l’Ispettore ha tracciato lelinee-guida per le Delegazioni; la Sua totale dispo-nibilità nel supportare il lavoro di conoscenza epubblicità dell’I. N. G. O. R. T. P. alla più ampiaplatea di pubblico, cercando di individuare lemanifestazioni, anche miratamente rivolte ai gio-vani, che meglio possano concorrere al raggiungi-mento dello scopo, non ultimo, di aumentare leiscrizioni alla Guardia d’Onore; all’organizzareeventi a livello regionale con il contributo e parteci-pazione di tutte le Delegazioni; il Suo personaleimpegno a “rifondare” la Delegazione di Ferrara,opera per la quale si sta già muovendo fattivamente.Si sottolinea il clima di genuina cordialità fra gliintervenuti, la disponibilità alla sempre più strettacollaborazione fra i Delegati, il legame di sincera eprofonda Amicizia che ormai intercorre fra molteGuardie della nostra Regione, difficile, ma genero-sa nei sentimenti.

PISA

18 marzo 2013Si è celebrata la santa Messa in occasione del tren-tesimo anniversario della morte di S. M. UmbertoII di Savoia, organizzata dalla delegazione nellachiesa abbaziale di San Michele in Borgo.Ha celebrato la Santa Messa mons. FrancoBaggiani che ha ricordato oltre al Re Umberto II, ireali scomparsi. Hanno prestato servizio d’onore altricolore con lo stemma sabaudo le GG. d’O.Francesco Lapucci, Bruno Dinelli e GiovanniMerola.Il Delegato di Pisa, Umberto Moschini, ha letto lapreghiera in suffragio del Re Umberto II ricordan-do i caduti per la Patria e tutti i reali defunti.Ai numerosi i presenti è stato distribuito un ricordonel quale si auspica che finalmente le sue spoglie equella della Regina Maria Josè e dei reali genitoripossano riposare nel Pantheon luogo che gli italianivollero come ultima dimora per i Savoia che reserol’Italia una unica Patria.

RAVENNA

Faenza, 24 marzo 2013Nella Chiesa di Santa Maria dell’Angelo si è stabi-lito un record che non vuole essere annoverato nelGuinness dei primati, ma che testimonia la volontàdi non dimenticare e di esserci: sono trent’anni,senza soluzione di continuità, che viene celebratauna S. Messa in suffragio di Re Umberto II; sonotrent’anni che essa è celebrata nella stessa Chiesa;sono trent’anni che viene celebrata dallo stessoSacerdote, mons. Giuseppe Piazza, oggi ultra-novantenne; sono trent’anni che la FamigliaLeonesi Ricciardelli Colombi, oggi nella Personadella dama di comm. Alessandra Colombi, organiz-za questo incontro fra gli Insigniti degli OO. DD. diCasa Savoja e le Guardie d’Onore, uniti nel ricordodell’ultimo Re d’Italia e della Regina Maria Josè.La coincidenza con la celebrazione della Domenicadelle Palme ha dato ancor più solennità allaLiturgia, che ha avuto comunque momenti dedica-ti, nelle “Intenzioni”, a Casa Savoja ed a quantifanno riferimento ad Essa; in seguito, al ricordo deldr. Mauro Zarri, G. d’O. di Bologna, prematura-mente scomparso da pochi giorni; ad una preghieraperché l’intervento chirurgico a Dionigi Ruggeri,neo Ispettore per l’Emilia Romagna, avesse buonesito; a fine Funzione, al breve intervento diRoberto Favero, Delegato regionale OO. DD. diCasa Savoja che ha letto una riflessione di ReUmberto sul suo status di Esule; alla lettura dellaPreghiera della Guardia d’Onore da parte di GianniRuzzier, Delegato di Rimini; alla lettura delMessaggio di Saluto del nostro Presidente, UgoMaria d’Atri, da parte dell’Ispettore Paolo Arfilli.Le Delegazioni di Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena eBologna erano rappresentate dai Loro Labari oBandiere.Ha partecipato alla S. Messa un’ottantina di persone.Dopo la Funzione religiosa, è seguita una convivia-le con un elegante menù dal ricordo sabaudo, nelreciproco piacere di essere insieme: eravamo 33.

ROMA

11 dicembre 2012La festa degli auguri natalizi dell’Istituto si è svoltaall’interno del Circolo Ufficiali dello Stato

GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013 33

Maggiore dell’Esercito, alla presenza di settantunopersone, fra le quali l’on. Giovanni Quarzo, consi-gliere comunale di Roma, primo firmatario dellaproposta per l’intitolazione di due strade cittadinea Re Umberto II ed alla Regina Maria Josè, e leGuardie d’Onore Antonelli, Assogna, A. Bianchi,M. Bianchi, Blais, Bruno Grandori, A. Cardinale, G.Cardinale, Caruso, Cassani Pironti, Cellai,Ciavarella, Covelli, Covino, Cuomo, d’Atri, DiBartolomei, Dongiovanni, Di Crosta, Duma, Fefè,Garibaldi, Giordano, Giovannini, Grassi, Guinzio,Hassan, Iannaccone, La Longa Mancini, Leo,Lucarini, Maddalena, Mariani di Corneto, A.Marini Dettina, Militano, Monescalchi, Nardella,Papa, Pallavicini Hassan, Politelli, Pasquali,Pignalosa, Previero, F. Russo, Tarelli, Torriero.Nel corso della serata, il dr. Fabio Torriero ha pre-sentato la sua recente biografia di Alfredo Covelli.Nell’occasione, sono entrati a far parte dell’Istitutoil dr. Baschieri ed il dr. D’Orazio.

13 dicembre 2012La delegazione di Roma dell’Istituto del SacroRomano Impero, retta dal dr. Armando Pietroni,che è anche presidente del collegio dei revisori deiconti dell’I. N. G. O. R. T. P., promosso un conve-gno sul tema “I Romanoff e lo splendoredell’Impero Russo”, tenutosi a Palazzo Ferraiolialla presenza del conte Stanislaw Dumyn, Red’Armi di Casa Romanoff, il quale ha portato unmessaggio inviato per l’occasione da Sua AltezzaImperiale la Granduchessa Maria, attuale Capodella Casa Imperiale.Dopo l’introduzione del Conte Stefano GuelfiCamaiani, Vice Presidente dell’I. S. R. I., hanno tenu-to relazioni l’avv. Filippo Maria Berardi, “I Romanoffe l’ascesa al trono imperiale” il Generale deiCarabinieri Domenico Libertini, “L’ordinamentoimperiale dell’Impero”, la professoressa Lami,Università di Milano, il Colonnello dei CarabinieriAlessandro Gentili, “Gli ordini cavallereschi deiRomanoff”, e il capitano di vascello (ris.) Ugo d’Atri“La fine dell’Impero Russo”.La giornata si è conclusa in serata con una riunioneconviviale.Il dr. Pietroni ha dato notizia del viaggio che l’I. N.G. O. R. T. P. terrà nel mese di luglio 2013 inRussia, in occasione del quattrocentesimo anniver-sario dell’ascesa al trono imperiale della dinastia

Romanoff e che verrà concordato con la famigliaimperiale e con i gruppi zaristi russi.Folto e qualificato il pubblico presente.Fra i partecipanti all’evento il principe MaurizioFerrante Gonzaga, le Guardie d’Onore Monescalchi,Crovato, Iannaccone, Pazzaglia, Ferrero, La LongaMancini, Patrone, Bertinotti, Di Maria, Rutili,Imperato, Alberto Bianchi, Caruso, Gunzio.

14 dicembre 2012La Guardia d’Onore Massimiliano Gottardi, utiliz-zando la propria esperienza di selezionatore delpersonale, ha tenuto, nella sede della presidenzadell’Istituto, una conferenza per illustrare a giovanied altre persone in cerca di lavoro le modalità piùopportune per presentare il proprio curriculumvitae e per predisporsi a sostenere un colloquio dilavoro.

28 dicembre 2012Nel 65° anniversario della morte in esilio di S. M. ilRe Vittorio Emanuele III, una Santa Messa di suf-fragio è stata celebrata al Pantheon dall’arcipretedella Basilica, mons. Daniele Micheletti, concele-branti le Guardie d’Onore fra Marco Galdini deGalda e don Andrea Ghiselli.Erano presenti circa ottanta Guardie d’Onore, frale quali d’Atri, Pazzaglia, F. Gagliani Caputo,Crovato, F. Monesclachi, T. Monescalchi, Duma, DiCrosta, Pignalosa, A. Marini Dettina, Gonzaga delVodice, L. Pallavicini Hassan d’Afghanistan, M.Hassan d’Afghanistan, Celauro, Caruso, Ingrosso,Alloggio, Di Tosto, Pierato, Otta, Sinibaldi,Nicolosi, Luzi, F. Bianchi, Gottardi, Rovere.Giovannini, Fefè, C. Papa, La Longa Mancini,Arsetti, Porro Papa, Furlan, Errico, Bastianelli, DeAngelis, Ciavarella, Trentin, Goretti, Salvini,Cuomo, Alicicco, Di Nardo, Ciotti, Iannaccone,Scuderi, Mastrosanti, Mereu, Mottola, Garofalo,Grossi, Savarese, Pasquali.

31 gennaio 2013Alla Santa Messa in suffragio di Sua Maestà laRegina Maria Josè erano presenti le Guardied’Onore: Ametrano, Bastianelli, Bilotti, Cardinale,Caruso, Crovato, Di Brisco, Garofalo, Gottardi,Marini Dettina, Mariotti, Mastrosanti, Miele,Tarelli, Villani.

GUARDIA D’ONORE N. 3 - 201334

18 marzo 2013Nel trentesimo anniversario della morte in esilio diS. M. il Re Umberto II, una Santa Messa è stataofficiata al Pantheon dalla Guardia d’Onore fraMarco Galdini de Galda alla presenza di circa centopersone fra le quali il presidente dell’Istituto,capitano di vascello (ris.) Ugo d’Atri, il principeMaurizio Ferrante Gonzaga del Vodice, il consul-tore nob. avv. Alfonso Marini Dettina, con lamadre n. d. Silvana ed il fratello nob. avv.Domenico, i membri del collegio dei revisori deiconti dr.ssa Clelia Antonelli e dr. ArmandoPietroni con i membri supplenti dr. FrancescoAlicicco e sig. Giovanni Falcioni, l’avv. CarloMorganti, membro della commissione di discipli-na, il gen. Valerio Blais, il col. Alfonso Cardinale,il Ten. Col. Carlo Cetteo Cipriani, gli ispettori dr.Teodoro Monescalchi con il fratello Fabio, dr.Antonino Lazzarino de Lorenzo e Ten. Col. Dr.Stefano Barlozzari con la consorte Daniela, il dr.Alvise Figà Talamanca, il dr. Rino Tarelli, il dr.Santacesaria, l’amb. Bosco, l’avv. AlessandroPazzaglia, la sig.ra Maria Coculo Satta, i delegatidi Roma, col. pil. Caruso, e di Terni, cap. DeAngelis, il conte La Longa Mancini, il dr. Ilardi,il dr. Rutili Dragonetti de Torres, l’ing. Ferrero.

7 maggio 2013Sua Eccellenza l’Ambasciatore del Regno diSpagna presso la Repubblica Italiana ha ricevutonella sua sede il presidente dell’Istituto Nazionaleper la Guardia d’Onore alle Reali Tombe delPantheon, capitano di vascello dr. Ugo d’Atri, cheera accompagnato dall’ispettore dell’Istituto dr.Teodoro Monescalchi e dalla Guardia d’Onoreconte dr. Federico La Longa Mancini.Il comandante d’Atri, nell’occasione, ha donatoall’ambasciatore un crest dell’Istituto ed una copiadel volume “Storia e ruolo della Guardia d’Onorealle Reali Tombe del Pantheon”, opera del consul-tore nob. avv. Alfonso Marini Dettina.

8 maggio 2013L’Istituto ha organizzato la presentazione del volu-me “Eugenio di Savoia-Carignano, un artefice delRisorgimento italiano”, opera del Gen. MauroFerranti.Si tratta della biografia dell’Ammiraglio che fucomandante in capo della flotta sardo-piemontese

negli anni del Risorgimento e che per quattro voltefu Luogotenente del Regno.Il libro è stato presentato nella libreria Borghesedall’Autore e dal dr. Ascanio Guerriero, storico; con-clusioni a cura del capitano di vascello Ugo d’Atri.Circa quaranta le persone presenti, fra le quali ilprincipe Maurizio Ferrante Gonzaga marchese delVodice, il dr. Armando Pietroni, la marchesa Ripadi Meana, i nobb. Pierfelice e Loredana degliUberti, l’on. Alberto Lembo, il presidentedell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia, Gen.Viglietta, con il vicepresidente, la dr.ssa AnitaGaribaldi, il dr. Paolo Casanova, il dr. PierluigiMei, l’Amm. Paolo Bembo con la c.ssa Adriana,l’avv. Gianroberto Caldara, il Gen. Valerio Blais,l’avv. Roberto Malagodi, la sig.ra Maria LetiziaGiovannini, la sig.ra Rita Salvini Antonazzo,Alessio Trentin, la sig.ra Giovanna Liverzani, lasig.ra Maria Concetta Micheli Vincenti, il comm.Benito Mereu, l’ing. Roberto Piazzini, l’ing.Domenico Giglio, il col. Alfonso Cardinale, la dr.ssaAntonietta Amicarelli Scalisi, il dr. Pierantozzi, ifigli dell’autore, dr. Alessandro Ferranti e dr.ssaMaria Emanuela Ferranti, l’ing. Ferrero.

10/11 maggio 2013L’Opera Nazionale Caduti Senza Croce ha portatoin pellegrinaggio a Roma la statua della Madonnadel Piave, collocata abitualmente all’interno dellaCappella del Sacrario di Monte Zurrone(Roccaraso).Nel pomeriggio del 10 la statua è stata portatanella sede dell’I. N. G. O. R. T. P., da dove il gior-no successivo è stata posta all’interno delPantheon.Qui è stata celebrata una Santa Messa, cui hannoassistito, insieme ai dirigenti dell’Opera, circaventi Guardie d’Onore, fra le quali il presidentedell’Istituto, comandante d’Atri, il delegato pro-vinciale di Roma, col. pil. Caruso, la sig.raGiovannini, l’avv. Gagliani Caputo, AlessioTrentin, Mario Bianchi, il cap. Covino, l’avv.Rovere, l’ins. Emma Porro Papa, GerardinaCuomo, Antonietta Calandra, Marcello Sinibaldi,Aurora Nicolosi, Aldo, Angelo ed Alessia Leo, lasig.ra de Angelis, Alfonso Pignalosa, AnnaSavarese, Giovanna Liverzani, Chirivì, GiorginoDeiana, il dr. Tripepi.

GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013 35

SALERNO

19 maggio 2013

Adunata dell’Associazione Nazionale dei Bersaglieri.Il labaro dell’Istituto portato dalla Guardia d’OnoreMassimiliano Gottardi.

SAVOIA

Altacomba, 16 marzo 2013Nel trentesimo anniversario della morte di S. M. ilRe Umberto II, una Santa Messa è stata officiatadal vescovo di Chambery, assistito dalla Guardiad’Onore don Carlo Cecchin, nell’Abbazia Reale diAltacomba.I partecipanti sono stati accolti da un tempo bene-volo che, insieme al richiamo esercitato dalla bel-lezza del paesaggio alpino e lacustre, hanno creatoun’atmosfera di grande suggestione.La splendida cornice dell’Abbazia, gioiello delladimora ancestrale della nostra Dinastia, ha accoltoi numerosissimi partecipanti (seicento, non tuttiGuardie d’Onore).Le Guardie d’Onore sono affluite sul luogo in perfettoordine marziale, con alla testa il labaro nazionale.In attesa dell’inizio della funzione numerose

Guardie hanno voluto dimostrare il loro attacca-mento alla memoria del Sovrano rendendo un com-posto servizio d’ordine alla tomba provvisoria.All’arrivo della Famiglia Reale si è svolto il corteodegli Ordini Dinastici di Casa Savoia che ha prece-duto l’inizio della Messa.Al termine i Principi di Savoia hanno inteso saluta-re i partecipanti con un sobrio rinfresco, che si ètenuto presso l’imbarcadero del lago.Erano presenti le LL. AA. RR. i Principi VittorioEmanuele, Marina ed Emanuele Filiberto diSavoia, il Principe Sergio di Jugoslavia e il conteAgostino Guarienti di Brenzone.L’Istituto era rappresentato dal suo presidente,cap. di vasc. (ris.) Ugo d’Atri, dal prof. Pier LuigiDuvina, presidente della Consulta dei Senatori delRegno e dai consultori dr. Di Martino e nob. avv.Marini Dettina, dagli ispettori cav. gr. cr. Pierato,dr. Arfilli, dr. Pizzi, cav. Di Maria, dr. Longo, dr.Zoppi di Zolasco, ten. col. dr. Barlozzari, dr.

GUARDIA D’ONORE N. 3 - 201336

Monescalchi, dai delegati di Brescia, dr. CottiCometti, di Milano, cav. uff. Mastroianni, diTorino, prof. dr. Cardellini, di Aosta, lgt. Morale,della Savoia, cav. Carrier-Dalbion, di Genova,prof.ssa Saponaro Monti Bragadin, di Ancona, cav.Aiudi, di Como, dr. Pichierri, di Asti, comm.Triberti, di Alessandria, sig.ra De Andrea, diNovara, cav. Lovison, di Pavia, cap. di vasc. ing.Allegrini, di Varese, nob. avv. Filiberti, di Roma,col. pil. Caruso, di Biella, cav. Conzon.Erano inoltre presenti il principe AlbertoGiovanelli, la contessa Thellung di Courtelary, ilmaestro Leonardo Previero, l’arch. Mirko FresiaPaparazzo, il conte Philippe de la Forest Divonne,il cav. Andrea Rivoira, l’avv. Peter Linser, il cav. gr.cr. Thaon di Revel Vandini, il dr. De Blasiis, presi-dente del Gruppo Savoia, il conte Sagramoso, l’ar-ch. Garavaglia, mons. Gonzino, il dr. Grancagnolo,la prof.ssa Sciaraffia.L’organizzazione è stata curata dagli ispettoridell’Istituto Pizzi e Di Maria.

TERNI

Fabro, 16 dicembre 2012Si è tenuta la cerimonia che ha solennizzato il 152°anniversario della apertura all’esercizio della sta-zione ferroviaria di Fabro – Ficulle.Questo evento è stato realizzato con la partecipa-zione ed il concorso delle amministrazioni comuna-li interessate e di TreniItalia ed ha visto un grandeconcorso di popolo coinvolgendo la stragrandemaggioranza degli abitanti dei due comuni.Un plauso particolare va alla G. d’O. dott. GianniMorcellini, che, storico delle ferrovie, è stato ilvalente organizzatore dei festeggiamenti. La manifestazione è iniziata alle ore 09.00 con l’ar-rivo di un treno storico a vapore da Siena ed è statoseguito da un solenne alzabandiera e successivabenedizione dei Tricolori Sabaudo e Repubblicano.La Marcia Reale e l’Inno di Mameli sono stati ese-guiti dalla banda civica che ha anche intonato laCanzone del Piave nel toccante momento dell’inau-gurazione di una lapide dedicata ai ferrovieri mortiin servizio in tempo di pace e di guerra.La giornata è proseguita con un viaggio tra volutedi fumo e sbuffi di vapore in quel di Siena. Al ritor-no, dopo un paio d’ore, la lieta comitiva è stata

GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013 37

salutata all’arrivo alla stazione con un ricco buffetdi bentornato e giochi pirotecnici.Il termine delle celebrazioni è stato scandito dasolenne ammainabandiera; nuovamente sono statiintonati gli inni.Hanno partecipato il Presidente d’Atri , l’isp.Barlozzari e l’Isp. Monescalchi, la G. d’O. Mortolinie la G. d’O. Morcellini.

TORINO

6 dicembre 2012Nella sede del Circolo Culturale La Limonaia Foodas Culture in Via Mario Ponzio, 10 (zona PozzoStrada) si è svolta la presentazione del’ultimo libroscritto dallo storico Domenico Fisichella dal titolo“Dal Risorgimento al Fascismo 1861 – 1922”Carocci Editore. L’incontro è stato introdotto dalCav. Fabrizio Marabello (promotore dell’evento) emoderato dal Prof. Stefano Emanuele MontiBragadin dell’Università di Genova.Fisichella, Senatore per quattro legislature, è statoMinistro per i Beni Culturali e Ambientali, VicePresidente del Senato per dieci anni, membro dellaCommissione Bicamerale per la Riforma costituzio-nale. Professore ordinario di Dottrina dello Stato edi Scienza della Politica nelle Università di Firenzee di Roma “La Sapienza”, editorialista per circa untrentennio di importanti quotidiani, Medagliad’Oro ai Benemeriti della Cultura, della Scuola edell’Arte, fa parte del Consiglio scientificodell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana fondata daGiovanni Treccani, le sue numerose opere sono tra-dotte in inglese, francese, spagnolo, portoghese,ungherese e rumeno. L’Autore, nel suo intervento, ha ripercorso le vicen-de dell’Italia unita dalla nascita e lungo un sessan-tennio che, pur tra crisi significative, conducono ilgiovane Stato nazionale a divenire una potenzacontinentale. In tal quadro, demografia, economia,partecipazione popolare, cultura, politica coloniale,alleanze internazionali, partiti e movimenti finoalla prova decisiva della Grande Guerra, sonoaltrettanti tasselli di un processo storico ricostruitoin una prospettiva sempre attenta alla comparazio-ne con la realtà europea. Fisichella ha illustrato iprimi passi, le difficoltà, infine il successo del fasci-smo, il suo confronto con socialisti, liberali popolari

nazionalisti, comunisti, monarchia, costituiscono imomenti di un percorso il cui svolgimento fa emer-gere le condizioni, le circostanze e le responsabilitàche consentono a Benito Mussolini di conquistare laguida del governo.Alla presentazione del volume hanno inoltre parte-cipato il Presidente dell’Istituto Cap. V. (Ris.) Dott.Ugo d’Atri, il Delegato Provinciale di Torino Dr.Claudio Cardellini e il Conte Gustavo Mola diNomaglio. Ha fatto gli onori di casa il Cav. Dr. Cesare Grandi,Direttore de La Limonaia e abile chef capace diabbinare sapientemente gusti ricercati con la suaraffinata cucina mentre la soprano Angelica Cirillo,accompagnata al pianoforte dal Maestro AngiolinaSensale, si è magnificamente esibita con un reper-torio di arie risorgimentali che ha affascinato ilpubblico presente.

VERCELLI

Larizzate, 28 dicembre 2012Si è svolta presso la Parrocchia della Beata VergineAssunta la commemorazione dei Sovrani d’ItaliaVittorio Emanuele III e della Regina Elena.Il Corteo è partito dall’affresco che ritrae la VergineMaria, dove le Infermiere Volontarie e le AutoritàCivili hanno posto ad essa dei fiori, seguendo cosìuna preghiera da parte del Cappellano Mons. GianLuca Gonzino, invocando per Sua Altezza RealeVittorio Emanuele di Savoia capo della Casa Realepossa essere sempre vegliato dalla DivinaProvvidenza.Segue l’arrivo presso la Parrocchia, dove sulle notedell’Inno Sardo si sono svolte le celebrazioni delleLoro Maestà Vittorio Emanuele III ed Elena diSavoia; è seguito il Messaggio di Sua Altezza RealeVittorio Emanuele di Savoia Principe di Napoli,Capo di Casa Savoia, quello dell’Arcivescovo diVercelli S. E. Mons. Enrico Masseroni, del Vescovodi Asti S. E. Mons. Francesco Ravinale e delVescovo di Acqui S. E. Mons. Pier GiorgioMicchiardi.Un ringraziamento particolare per il messaggioinviato di S.E. Mons. Antonio Staglianò Vescovodella Diocesi di Noto e Priore degli OrdiniDinastici della Reale Casa di Savoia per la SiciliaOrientale.

GUARDIA D’ONORE N. 3 - 201338

La D.ssa e Senatrice della Consulta dei Senatori delRegno, Maria Enrica Magnani Bosio Guardiad’Onore, Storica e Scrittrice di molte pubblicazionisulla Dinastia Savoia, ha tenuto una relazione storicasulle figure dei Sovrani d’Italia, concludendo la ceri-monia nella più grande commozione dei convenuti.All’uscita della Chiesa, il corteo, accompagnato dalComplesso bandistico “Verde Azzurra di Galliate”suonava la Marcia Reale, dopo di quella seguel’Inno del Piave con la Deposizione della Coronad’Alloro presso la Lapide dei Caduti di tutte leGuerre. A conclusione si è tenuto presso laCanonica un rinfresco per l’Augurio di un BuonAnno Nuovo.Ospite di prestigio, il Conte Niccolò Calvi diBergolo, famiglia aristocratica Piemontese, legatada parentela con Casa Savoia tramite S. A. R.Jolanda di Savoia e il Conte Giorgio Carlo Calvi diBergolo.L’evento è stato Patrocinato e presenziato: OrdiniDinastici della Reale Casa Savoia per il Piemonte,Delegato Conte Cav. di Gr. Cr. Dr. Carlo Buffa diPerrero; Provincia di Vercelli, Presidente Dr. CarloRiva Vercellotti; Comune di Villarboit, Dr. RobertoBadini; Consiglio Permanente di AssoArmaProvinciale di Novara, Presidente Gen. DarioCerniglia; Istituto del Nastro Azzurro, PresidenteNazionale Gen. Carlo Maria Magnani; IstitutoNazionale del Nastro Azzurro – Sezione Provincialedi Novara, Dama Maria Lucia Taglioni;Associazione Nazionale Reduci e Rimpatriatid’Africa, Presidente Nazionale Ing. Franco De’Molinari; Ass. Naz. Reduci e Rimpatriati d’Africa –Sezione di Novara “ Ugo Ferrandi”, PresidenteGen. Dario Cerniglia; Associazione nazionaleBersaglieri d’Italia sezione di Vercelli; AssociazioneNazionale Artiglieri d’Italia Sezione di Vercelli,Gen. Luigi Ghezzi. Presenti i seguenti delegati delSodalizio: dottoressa Paola De Andrea,Alessandria; Prof. Dr. Comm. Gaetano ScaravelliVolta, Reggio Emilia; Prof. Daniele Tizzoni,Piacenza; Cav. Uff. Marco Lovison, Novara.Cappellani delle Guardie d’Onore:Celebrante della Funzione Commemorativa è statoil Can. Mons. Cav. Uff. Gian Luca Gonzino,Cappellano delle delegazioni di Novara e Vercelli,assistente la Guardia d’Onore don Carlo Brivio.Erano presenti le Guardie d’Onore: Torino: UbaldoRevel Chion, Marco Adriano; Milano: Carla Luisa

Pirovano, Roberto Ervas; Varese: Claudio Felotti;Novara: dama Taglioni Maria Lucia, dama AmeliaFossati Ebraico, Alfiere Rag. Mario Angelo Crivelli;Alessandria: Tino Luxardo Alfiere, Mirco Ulandi,Paolo Scassino; Vercelli: Dr.ssa Maria EnricaMagnani Bosio, Roberto Badini; Reggio Emilia:Anna Volta.

VERONA

Peschiera del Garda, 11 novembre 2012L’Istituto ha partecipato alla celebrazione del 95°anniversario del convegno di Peschiera dell’8novembre 1917 ed il 65° anniversario della mortedi S. M. il Re Vittorio Emanuele III.Le celebrazioni si sono tenute presso la PalazzinaStorica, sede della Società Sala Storica diPeschiera del Garda, sodalizio che si occupadella conservazione della sala ove si tenne lo sto-rico convegno inter-alleato e che ebbe come pro-tagonista S. M..I presenti, circa un centinaio, si sonoradunati alle ore 9.Dopo una visita al piccolo ma interessante museoche raccoglie una serie di cimeli del primo conflittomondiale e alla storica sala del Convegno, è statacelebrata la Santa Messa. A seguire, dopo il salutodi un rappresentante dell’amministrazione comu-nale di Peschiera del Garda (VR), assessoreMontresor, è seguita una serie di interventi sul perio-do storico tra cui quello del presidente dell’Istituto,che ha avuto per tema il rientro delle salme deiSovrani del Regno d’Italia, una applauditissima rela-zione della Dr.ssa Garibaldi e un’altra di LuciaTomellieri della società “Sala Storica”, a finire larelazione della G. d’O. dott. Ceschi, avente cometema: “Italia Reale, pagine di storia dimenticate”.Il previsto corteo con deposizione di corona d’alloroal Monumento ai Caduti non ha potuto aver luogoper il maltempo.Sono intervenuti: il presidente dell’Istituto, cap. divasc. (ris.) Ugo d’Atri, il consultore cav. gr. cr. DiMartino, l’isp. reg. dr. Arfilli, l’isp. reg. dr. Longo,la G. d’O. dr.ssa Ania Garibaldi, il delegato diMiliano Uff. Mastroanni, il delegato di Verona dott.de Razza Planelli, il delegato di Brescia dott. CottiCometti, il delegato di Padova Gen. B. Grassi, ildelegato di Vicenza cav. Ponza, il delegato diVenezia Belladonna.

GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013 39

VICENZA

Creazzo, 14 aprile 2013

La Delegazione di Vicenza dell'Istituto Nazionaledella Guardia D'Onore alle Reali Tombe delPantheon si è nuovamente ritrovata nella stupendacornice delle Opere Parrocchiali della parrocchia diSan Ulderico a Creazzo.Dopo la Santa Messa tenuta da Don MarcoMarchetti si è proceduto benedire le tessere deinuovi iscritti; quest’anno la neonata Delegazione diVicenza ha già ben 16 nuovi iscritti e di questo rin-graziamo tutti i soci che si sono prodigati per farlacrescere.Successivamente nella sala delle OpereParrocchiali, alla presenza della SenatriceElisabetta Alberti Casellati, dell'Ispettore per laRegione Veneto della Guardia D'Onore GeneralePietro Grassi, del Dott. Giovanni AngileriPresidente di Assoarma, dell'Assessoreall'Istruzione e Servizi Sociali Mirella Olivieri diCreazzo, del Delegato di Vicenza Giuseppe Ponza econ la rappresentanza di tutti i Delegati Guardia

D'Onore della regione Veneto, dopo i saluti di ritodelle autorità, si è tenuta la presentazione del libro"Risorgimento Italiano - Le altre verità" da partedell’autore Prof. Giulio Cesare Papandrea e conl’intervento del Dr. Roberto Fassina, poeta e critico,che ha già recensito l’opera stessa, con una sessionedi quesiti posti dall’assemblea.A seguire si è tenuto il pranzo conviviale al qualesono seguiti la consegna delle tessere ai nuovi aspi-ranti Guardia D’Onore e, tenuta da Don MarcoMarchetti, una relazione sul tema "Politica, religio-ne, risorgimento. Il tentativo di Antonio Rosmini"molto apprezzata dai partecipanti.Dopo le foto di rito e i calorosi saluti e ringrazia-menti, con la consegna di un omaggio floreale allerappresentanti del gentil sesso, la manifestazioneha avuto termine.

VITERBO

18 marzo 2013

La delegazione di Viterbo ha ricordato Re UmbertoII nel trentesimo anniversario della Sua dipartitacon la celebrazione della S. Messa in suffragio nellaChiesa di San Giovanni Battista in Bagnaia. Con illabaro della delegazione, scortato dalle GG. d’O.

GUARDIA D’ONORE N. 3 - 201340

Petri P. F., Quadrani F., Fracassini, Appolloni, PetriP., Quadrani A., era presente una rappresentanzadell’Ordine Costantiniano di San Giorgio edell’Associazione Carabinieri.

22 marzo 2013Nella Sala Regia del Comune di Viterbo è stato pre-sentato il libro di Fabio Torriero “AlfredoCovelli.La mia destra”. Alla presenza di un attentopubblico e dei rappresentanti istituzionali delComune e della Provincia di Viterbo, i giornalistiAmerigo Mascarucci e Arnaldo Sassi, con l’autoredel libro, hanno tratteggiato la figura e l’idea poli-tica di Covelli, che per tanti versi ha anticipato,inascoltato, i tanti problemi che oggi affliggono ilnostro Paese.

AUSTRALIA

13 aprile 2013

La delegazione Australiana ha voluto celebrare conuna cena di gala il 135° anniversario della fonda-zione dell’Istituto e il 13° anniversario della nascitadella Delegazione Australiana, presso il CalabriaClub a Melbourne. Hanno partecipato alla seratacon le loro bandiere e labari, l’AssociazioneNazionale Combattenti InterAlleati (F. I. D. C. A),Associazione Combattenti Australiani (R. S. L),Associazione Nazionale Carabinieri, AssociazioneNazionale Caduti senza Croce, AssociazioneNazionale Artiglieri d’Italia, AssociazioneNazionale Aereonautica, Associazione NazionaleBersaglieri, Associazione Nazionale Marinai d’Italia“Costantino Borsini”, Gruppo Marinai d’Italia“Stefano Pugliese”. Erano presenti anche le sezionidi Dandenong, di East Keilor e di Glenroy con le

loro bandiere. Tra le 150 persone presenti alla sera-ta c’erano il Delegato Salvatore Staglianò e consor-te, le seguenti Guardie D’Onore: Mario Sabatini econsorte, Pietro Strangis e consorte, AntonioStaglianò, Giovanni Mete e consorte, GiuseppinaGuzziglia e il giovane Gabriele Cialdini della dele-gazione di Roma. La serata poi si è conclusa con 2nuovi iscritti al nostro Istituto

GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013 41

EUGENIO DI SAVOIA–CARIGNANO. UNARTEFICE DEL RISORGIMENTO ITALIANOdi Domenico Giglio

“Perché un personaggio di tale statura, che tantoha influito sugli eventi che hanno contraddistintouno dei periodi più importanti, significativi e com-plessi della storia d’Italia, ha trovato così pocoriscontro presso gli storici tanto da essere quasidimenticato?” Questa è la domanda sulla quarta dicopertina del libro del generale Mauro Ferrantiintitolato “Eugenio di Savoia-Carignano – Un arte-fice del Risorgimento Italiano”, stampato dalla“Umberto Soletti Editore” a marzo 2013 ed uscitoin questi giorni.La domanda ha una facile risposta: in una Italiache dopo il 1946 ha cercato in tutti i modi di can-cellare qualsiasi memoria della MonarchiaUnitaria, che ignora Carlo Alberto, che ha dimen-ticato Vittorio Emanuele II, protagonista delRisorgimento, eliminando in molte città il suonome dalle strade, e solo con il 150° del Regnod’Italia, pudicamente definito dell’Unità d’Italia,ha avuto un risveglio di interesse nei suoi confrontied un riconoscimento ufficiale con l’omaggio daparte dell’attuale Capo dello Stato, alla tomba delgran Re al Pantheon, cosa poteva interessarela figura di questo Principe, cadetto di un ramo chenon era erede della Corona e che non aveva parte-cipato fisicamente alle nostre guerre d‘indipenden-za, proprio perché delegato ad esercitare il potereregio, mentre Carlo Alberto nel 1848-1849 eVittorio Emanuele II nel 1859-1860 erano al fron-te, quale loro Luogotenente Generale, ruolo ritenu-to erroneamente di scarso rilievo ed importanza.A questa mancanza d’interesse, per non definirlacon il suo vero nome di voluta “ignoranza”, haposto un punto fermo, il Ferranti con un testodocumentatissimo e completo, ricco di note e conbiografie di tutte le personalità citate, che partendodalla origine di questo ramo cadetto Savoia-Carignano Villafranca del ramo Savoia-Carignano,

ne traccia la storia dal 1752 al 1816, data di nasci-ta di Eugenio Emanuele, di cui segue passo perpasso la sua vita che ha una svolta decisiva quandocon l’estinzione, alla morte di Carlo Felice nel1831, del ramo primogenito di Casa Savoia cheaveva ininterrottamente regnato per ottocentoanni, sale al trono Carlo Alberto di SavoiaCarignano. A questo punto, infatti, non avendoCarlo Alberto fratelli ed essendo bambini i figliVittorio Emanuele (n. 1820) e Ferdinando(n.1822), questo giovane Eugenio già di 15 annirappresenta un rafforzamento della nuova dinastiae saggiamente il Re ne curò l’educazione, racco-gliendone i frutti nel 1848 dandoGli il prestigioso,ma non facile incarico di Suo Luogotenente, che ilPrincipe Eugenio, ormai trentaduenne, seppeassolvere con saggezza e dignità, doti che lo accom-pagnarono in tutta la Sua, per l’epoca, lunga vita,venendo a mancare nel 1888 a settantadue anni.Prima di questa esperienza politica e statuale il gio-vane Principe, militare, come nella tradizione sto-rica dei Savoia, aveva però scelto la vita marinara,nella Regia Marina Sarda, che grazie all’opera delDes Geneys, si stava consolidando ed affermandonel Mediterraneo contro i pirati barbareschi edanche nell’Atlantico con importanti crociere, pertutelare gli interessi materiali e morali degli emi-grati del Regno Sardo ed in una di queste crociereEugenio di Savoia, si trattenne qualche tempo inBrasile, accolto con tutti gli onori dall’ImperatoreDon Pedro II, della casa di Braganza, ed ammiratodalla figlia, principessa Januaria, erede del trono,tanto che si erano imbastiti progetti matrimonialitra le due Case Reali, tramontati per un insieme difattori ampiamente descritti nel testo ricco, comegià detto, di documenti originali, pubblicati nelloro testo integrale, molti dei quali provenienti dalegati testamentari del Re Umberto II.La carriera militare del Principe, raggiunge il suoculmine il 16 luglio 1844, quando assume ilcomando della Marina Sarda, dopo altri importantitraguardi quale il 28 aprile 1834, il suo riconosci-

CULTURA

GUARDIA D’ONORE N. 3 - 201342

mento di Principe del Sangue, e la concessione nel1836 del Collare della Santissima Annunziata.Tornando alla prima Luogotenenza del Re CarloAlberto, spetta ad Eugenio di inaugurare l’8 mag-gio 1848 il nuovo Parlamento Subalpino, pronun-ciando il primo “Discorso della Corona”, in nomedi Carlo Alberto, che esule ad Oporto, un annodopo, il 30 giugno 1849, riceve la visita di Eugenio,inviato dal nuovo Re e da tutta la famiglia e succes-sivamente è sempre Eugenio a riportarne in Patria lespoglie mortali sulla Regia Nave “Monzambano”,sbarcando a Genova il 4 ottobre 1849.Comincia così il decennio 1849-1859 dove ilPrincipe Eugenio, continua ad assolvere numerosiincarichi di rappresentanza, conferitigli da VittorioEmanuele, specie dopo il 1855, quando con la pre-matura scomparsa del fratello del Re, il Duca diGenova, Ferdinando, rimane l’unico principe mag-giorenne di Casa Savoia .Oltre a questi incarichi ilPrincipe Eugenio continua a seguire le vicendepolitiche del Regno, intrattenendo una frequentecorrispondenza con il conte di Cavour, che, a suavolta, è sempre sollecito e deferente nelle sue rispo-ste. Si giunge così al 1859 ed alla seconda guerrad’indipendenza e Vittorio Emanuele II nomina ilsuo “Caro Fratello“, Luogotenente Generale, primadi assumere il comando supremo dell’esercito epartire per il fronte. A questa Luogotenenza, dopol’armistizio di Villafranca, seguono incarichi sem-pre più delicati, quando liberatisi i popoli deiDucati, dell’Emilia Romagna e della Toscana, chevorrebbero subito unirsi al Regno di Sardegna,bisogna prendere tempo per questa unione, evitan-do il rientro dei sovrani spodestati con le baionettestraniere, o la creazione di quel Regno dell’ItaliaCentrale di gradimento napoleonico che sarebbestato un “vulnus” al concetto di unità e provvederegradualmente al raggiungimento della stessa. Cosìsi giunge alla Luogotenenza del Re in Toscana, conDecreto del 23 marzo 1860, dopo il plebiscito perl’adesione al Regno di Vittorio Emanuele, i cuirisultati positivi (366.571 voti per l’unione, 14.925per un regno separato e 4.949 nulli)erano stati por-tati a Torino dal Barone Bettino Ricasoli, accoltosolennemente dal Re, con vicini Cavour ed il Principedi Carignano. Le vicende si fanno sempre più com-plesse: Garibaldi sbarca in Sicilia e poi nel continentedirigendosi verso Napoli. Vittorio Emanuele deveprendere il comando delle truppe che liberateUmbria e Marche dal governo pontificio si appresta-no ad entrare nel territorio delle Due Sicilie per cuinomina nuovamente Suo Luogotenente il Principe

Eugenio che lascia Firenze il 2 ottobre 1860 per tor-nare a Torino. Vicende ed eventi anche successivi cheil Ferranti inserisce in una vera e propria storia delRisorgimento e dell’Unità rendendo il libro di estre-mo interesse storico a prescindere dalla figura delPrincipe Eugenio, che ne rimane pur sempre prota-gonista.Il 26 ottobre avviene l’incontro di Teano tra il Re eGaribaldi che lo saluta “Re d’Italia” ed il 7 novem-bre Vittorio Emanuele entra a Napoli e si trattienenelle provincie meridionali fino alla fine del 1860 econscio del problema di non lasciare Napoli, giàcapitale di regno, senza una adeguata rappresen-tanza, nomina il 3 gennaio 1861 il PrincipeEugenio, Luogotenente Generale delle ProvinceMeridionali, con ampi poteri, ed Eugenio si affrettaa raggiungere Napoli, accompagnato da CostantinoNigra, abile diplomatico, che tanta parte positivaaveva avuto nelle vicende del Risorgimento semprea stretto contatto con Cavour di cui era uno deimigliori collaboratori L’incarico questa volta èancora più difficile e delicato dei precedenti,durante i quali Eugenio aveva dovuto egualmenteprendersi numerosi e notevoli responsabilità, mal’esperienza maturata e le doti di carattere, di cuiabbiamo già detto, fanno superare anche momentidifficili quale il rapporto tra Luogotenente eCialdini che comandava le truppe che assediavanoGaeta. La Luogotenenza termina alla fine di mag-gio ed Eugenio ritorna a Torino dove rimarrà finoal 1866, quando in occasione della terza guerrad’indipendenza deve recarsi nella nuova capitaleFirenze, essendo stato nominato da VittorioEmanuele suo Luogotenente, partendo il Re conl’esercito, insieme con i due figli, Umberto edAmedeo, ormai maggiorenni, e che entrambi sicomportarono valorosamente, Umberto nel famosoquadrato di Villafranca, ed Amedeo addiritturaferito, sia pure lievemente. Gli anni dal 1861 al1866 non furono privi di eventi importanti e signi-ficativi, dalla prima esposizione italiana d’arte emacchine per l’agricoltura tenuta a Firenze e di cuiil Principe era stato promotore e presidente onora-rio, al viaggio ufficiale nel 1862 a Parigi e Londra,avendo incontri con Napoleone III, con la reginaVittoria e con importanti membri del Governoinglese ed alla Presidenza della “Commissione per-manente per la difesa generale dello Stato” e del“Consorzio Nazionale per l’estinzione del DebitoPubblico” alla cui raccolta di fondi contribuì per-sonalmente con un milione Vittorio Emanuele, adimostrazione della fiducia riposta dal Re nel suo

43GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

cugino e testimonianza del clima di affetto cheregnava nella famiglia reale. Infatti ad Eugenio erastato anche affidato il compito di protutore dei figlidel Duca di Genova, Margherita e Tommaso, com-pito assolto con il consueto zelo particolarmente neiconfronti del giovane Tommaso che seguirà la voca-zione marinara dello Zio, compiendo tutta la sua car-riera militare nei ranghi della Regia Marina.In questo periodo, il 25 novembre 1863, il PrincipeEugenio a 47 anni si sposa con una ragazza della pic-cola borghesia Felicita Crosio, molto più giovane,matrimonio senza dubbio felice e ricco di figli, mache rimane morganatico in quanto VittorioEmanuele, secondo le precise regole di Casa Savoia,è molto rigido nelle questioni matrimoniali deiPrincipi Reali, per cui non dà il suo assenso, malgra-do l’affetto per il cugino, ma, fortunatamente, i rap-porti rimangono più che buoni e proprio nello stessoperiodo essendo nato un figlio alla Regina delPortogallo, Maria Pia di Savoia, il Re incaricaEugenio di recarsi a Lisbona con la flotta per congra-tularsi con la figlia, e di questa missione fa pure parteAmedeo, Duca d’Aosta fratello della Regina. Altramissione, dopo la Luogotenenza del 1866, è l’inviodel Principe Eugenio a Napoli per alcuni mesi nel1867 per far sentire nuovamente ai napoletani la sol-lecitudine della nuova dinastia nei loro confronti, sol-lecitudine che ebbe poi il suo culmine con la residen-za a Napoli del Principe Ereditario Umberto conMargherita nel 1869 e la nascita, l’11 novembre dellostesso anno, del loro figlio, al quale fu messo il nomedi Vittorio Emanuele in onore del Nonno, ed il titolodi “Principe di Napoli”.Torino dopo il sofferto trasferimento della Capitalea Firenze e successivamente a Roma, con il Re e lacorte trova nella presenza del principe Eugenio,ritornato a risiedervi, un motivo di soddisfazioneed Eugenio, anche per motivi di salute riduce le sueassenze se non per motivi gravi come la morte diVittorio Emanuele II, ed il suo imponente funerale,che Edmondo De Amicis ricordò così nel libro“Cuore”:”…Il feretro di Vittorio Emanuele II por-tato dai corazzieri passò, e allora ottanta veli nericaddero, cento medaglie urtarono contro la cassa equello strepito sonoro e confuso, che rimescolò ilsangue di tutti, fu come il suono di mille vociumane che dicessero tutte insieme: Addio buon Re,prode Re, leale Re! Tu vivrai nel cuore del tuopopolo finché risplenderà il sole sopra l’Italia”.Anche per Eugenio si avvicinava la fine, ma la suavecchiaia era allietata dai numerosi figli e dalrispetto affettuoso dei nuovi giovani Sovrani per il

vecchio Zio, il “barba“, nomignolo affettuoso chein Piemonte si dà normalmente allo zio, che siricorda di loro in ogni occasione e ricorrenza, davero “pater familiae”, ed Umberto I con le RR.Lettere Patenti del 14 settembre 1888, convalida ilmatrimonio morganatico del Principe e conferiscealla moglie ed ai figli il titolo di “Conti diVillafranca Soissons, recandosi con tutta la fami-glia reale a dargli la notizia nel Castello diStupinigi “…dove Eugenio villeggia con la fami-glia…”. E Ferranti a proposito del titolo comitaleconcesso scrive“… che il nome Soissons porta consé ricordi tra i felici e dignitosi nella storia di CasaSavoia e che, averlo dato alla famiglia del Principedi Carignano, è da considerare come un alto ricono-scimento della statura di Eugenio come uomo politicoe della sua grandezza come principe e come uomo”,parole che sono il miglior suggello della vita di questoPrincipe che sarebbe mancato di lì a poco il 15dicembre dello stesso anno ed i cui solenni funeralifurono indetti per il successivo 18 dicembre nelTempio della Gran Madre di Dio, a spese della RealCasa, che nobilmente volle assumersi questo onere,esentandone il Governo che pure aveva deliberatoessere i funerali a spese dello Stato.

CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRAdi Riccardo Basile

Il 2014 è alle porte. Presto ricorrerà il Centenariodel più sanguinoso conflitto che abbia mai sconvol-to il pianeta. Era stato chiamato “La GrandeGuerra”, mai immaginando che vent’anni dopo l’u-manità sarebbe ripiombata in un altro scontro arma-to di spaventevoli proporzioni e conseguenze. L’Italia era entrata in guerra nel ’15, dopo soffertaattesa.Per noi si trattava di concludere il percorso risorgi-mentale, iniziato con i Moti del 1821 in Campania,in Sicilia e nel Piemonte e bruscamente interrotto,dopo le tre Guerre d’Indipendenza, con l’ingressodel nostro Paese nel 1882 nella Triplice Alleanza, alfianco dell’Austria – Ungheria e della Germania.Perché riparlarne? Per un istintivo bisogno dell’a-nima: è la nostra cultura che ci chiede di farlo. Lodobbiamo ai nostri Caduti: “NON DIMENTICA-TECI”, pare che urlino ancora dal silenzio delleloro ultime dimore.Il Governo Italiano per commemorare la rotondaricorrenza fin dall’agosto del 2012 ha costituito unComitato interministeriale e ha stilato un program-

44 GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

ma di alte finalità etiche comprendente attività dasvolgere in più sedi del territorio nazionale. La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia dalcanto suo, con una tempestività che la onora, ha fattoprontamente la sua parte. Entrando nel merito dellacommemorazione (quinquennio 2014- 2018) ha fis-sato i seguenti obiettivi: ricordare nominativamente,onorandone la memoria, ogni singolo Caduto (pro-getto “Albo d’Oro”), operare in ambito europeo pro-muovendo fra le Nazioni allora in guerra cerimoniecondivise, inserire nel Patrimonio Mondialedell’UNESCO alcuni siti del territorio regionale tea-tro, all’epoca dei fatti, di durissimi scontri.Il 24 maggio u.s. ad Aquileia ha avuto luogo laprima manifestazione della commemorazione delCentenario: la consegna simbolica di un volumedell’Albo d’Oro ad una Associazione d’Arma.Perché ad Aquileia? Non solo per l’illustre passatodella storica sede, secolare faro di civiltà prima roma-na, poi cristiana, poi veneziana, ma ancor di più perla presenza, a lato della Basilica patriarcale, del“Cimitero degli Eroi”, uno dei più importantiCimiteri Monumentali della 1^ Guerra Mondiale.In esso giganteggiano tre opere scultoree di rara inten-sità emotiva: “L’Angelo della Carità”, di Ximenes, cheraffigura una Creatura Celeste nell’atto di sollevareverso il Cielo un Caduto, “Il Cristo” di Furlan, doveGesù stacca un braccio dalla Croce e lo pone amore-volmente sul capo di un Caduto sopreso nell’atto disoccorrere un fratello giacente a terra, e infine la“Tomba–Altare” dei dieci “Militi Ignoti”, vegliati daMaria Bergamas, la triestina Madre putativa delCaduto senza nome accolto con tutti gli onori nelVittoriano, sul Campidoglio, all’Altare della Patria.Il nostro Istituto fondato dai Reduci Garibaldini e daiVeterani delle Guerre d’Indipendenza non potevamancare alla partecipazione a tale evento. La GrandeGuerra infatti si era presentata come l’ultima occasio-ne per portare i limiti dell’Italia là dove li aveva postiil Sommo Poeta (IX Canto dell’Inferno) e offrivafinalmente la possibilità di ricongiungere alla madre-patria Trento, Trieste e i loro territori che attendevano,trepidanti, la Redenzione.L’inclemenza del tempo, veramente incredibile peruna giornata di fine maggio, non ha frenato lo slan-cio dei partecipanti. Da Trieste, ma anche daPordenone, eravamo presenti all’ombra del nostroLabaro, con i nostri colori sociali.Ci siamo assunti l’onere, nell’ambito dellaFederazione Grigioverde, di concorrere a ricordare,a partire dal prossimo anno, non solo gli IRRE-DENTI, i Giuliani cioè che sotto nome di copertu-

ra, per sfuggire al capestro dell’imperial regiogoverno, erano accorsi ad ingrossare le file dellenostre Forze Armate combattendo in prima fila perla liberazione delle loro Terre, ma anche coloro che,nati in località sotto tallone asburgico (Trento,Trieste, l’Istria, Fiume, e la Dalmazia) sono Cadutiindossando l’uniforme austriaca.Riteniamo infatti che oggi più che mai si debbaguardare al passato considerando “avversar”i e“non nemici” gli antagonisti del tempo e checomunque si debba onorare con pari sentimenti lamemoria di chi si è immolato sul campo di batta-glia combattendo onorevolmente per la sua Patria,non importa quale essa sia. Non discendiamo forse da quella cultura classicache ammoniva i Combattenti a tornare con gliscudi o sugli scudi ?Lo facciamo con lo stesso spirito che animava inostri Padri: l’amore per la nostra Bandiera, la fie-rezza della nostra italianità.

GIUSEPPE VERDI NEL II CENTENARIO DELLA NASCITA (1813-1901)di Gianluigi Chiaserotti

Cade quest’anno, il II Centenario della nascita diuno dei più grandi ed innovatori musicisti italiani:Giuseppe Verdi. Giuseppe Fortunino Francesco Verdi nacque nellecampagne della bassa parmense, a Le Roncole, frazio-ne di Busseto, il 10 ottobre 1813 da Carlo, oste e riven-ditore di generi alimentari, e Luigia Uttini, filatrice.Il padre Carlo proveniva da una famiglia di agri-coltori piacentini (stesse origini della moglie) e,dopo aver messo da parte un po’ di denaro, avevaaperto una modesta osteria nella casa de LeRoncole, la cui conduzione alternava con il lavorodei campi.Il registro dei battesimi, del giorno 11 ottobre1813, indica Giuseppe Verdi come “nato ieri”.Il giorno successivo venne battezzato nella chiesalocale di San Giovanni Battista e gli vennero impo-sti, come poca’anzi detto, i nomi di GiuseppeFortunino Francesco. Il terzo giorno della suanascita il padre di Verdi raggiunse Busseto pernotificare la nascita alle autorità locali e venneindicato nel registro comunale coi nomi di “JosephFortunin François”.L’atto di nascita fu redatto in lingua francese,appartenendo in quegli anni Busseto ed il suo ter-ritorio all’Impero creato da Napoleone Bonaparte

45GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

(1769-1821).Pur essendo un giovane di umile condizione socia-le, riuscì tuttavia a seguire la propria vocazione dicompositore grazie alla buona volontà ed al deside-rio di apprendere dimostrato.L’organista della chiesa de Le Roncole lo prese abenvolere e gratuitamente lo indirizzò verso lo stu-dio della musica ed alla pratica dell’organo. Piùtardi, Antonio Barezzi (1787-1867), un negozianteamante della musica e direttore della locale societàfilarmonica, convinto che la fiducia nel giovanenon fosse mal riposta, divenne suo mecenate e pro-tettore aiutandolo a proseguire gli studi intrapresi.La prima formazione del futuro compositoreavvenne tuttavia sia frequentando la ricca bibliote-ca della Scuola dei Gesuiti sita in Busseto, ancoraesistente, sia prendendo lezioni da FerdinandoProvesi (1770-1833), maestro dei locali filarmoni-ci, che gli insegnò i principi della composizionemusicale e della pratica strumentale.Verdi aveva solo quindici anni quando, nel 1828,una sua sinfonia d’apertura venne eseguita, inluogo di quella di Gioacchino Rossini (1792-1868),nel corso di una rappresentazione de “Il barbiere diSiviglia” al teatro di Busseto.Nel 1832 il Nostro si stabilì in Milano, grazie all’ul-teriore aiuto economico di Antonio Barezzi ed auna “pensione” elargitagli dal Monte di Pietà diBusseto.A Milano tentò inutilmente di essere ammesso pres-so il locale prestigioso Conservatorio e fu per diver-si anni allievo di Vincenzo Lavigna (1776-1836),maestro concertatore alla Scala.Nel 1836 sposò Margherita Barezzi (1814-1840),ventiduenne figlia del suo benefattore, con la qualedue anni più tardi andò a vivere a Milano in unamodesta abitazione a Porta Ticinese.Nel 1839 riuscì finalmente, dopo quattro anni dilavoro, a far rappresentare la sua prima opera allaScala: era l’“Oberto, Conte di San Bonifacio”, sulibretto originale di Antonio Piazza (1742-1825),largamente rivisto e riadattato da un altro libretti-sta Temistocle Solera (1815-1878). L’“Oberto” eraun lavoro di stampo donizettiano, ma alcune suepeculiarità drammatiche piacquero al pubblicotanto che l’opera ebbe un buon successo e quattor-dici repliche. Ma, in quei giorni lieti, un tremendo dolore fami-gliare attanagliava Verdi a causa della tragedia cheaveva vissuto: la morte della moglie e dei figli avutida lei. La prima ad andarsene era stata la piccolaVirginia Maria, nata nel marzo 1837 e deceduta

nell’agosto 1838; quindi Icilio Romano, nato nelluglio 1838, e deceduto invece nell’ottobre 1839.Infine la loro madre Margherita era spirata nelgiugno 1840.Verdi era solo, privo ormai della sua famiglia. Ciòaveva gettato il musicista nel più profondo sconfor-to, e per ironia della sorte l’opera che gli era statarichiesta doveva essere comica: “Un giorno diregno”, che si rivela un clamoroso fiasco.Verdi dichiara che non avrebbe più composto musica. Fu un libretto, una storia che poteva funzionare, afargli cambiare idea.L’impresario della Scala, Bartolomeo Merelli(1794-1879), lo fece leggere al Maestro e lo con-vinse a non abbandonare la lirica. Era un soggettobiblico, il “Nabucco”, scritto ancora da TemistocleSolera.Verdi, però, ancora scosso dalla tragedia familiareripose il libretto senza neanche leggerlo, senonché,una sera per spostarlo gli cadde per terra e si aprì,caso volle proprio sulle pagine del “Va, pensiero”, equando lesse il testo del famoso brano rimase pres-soché scosso... Dopodiché andò a dormire ma non riuscì a prende-re sonno, si alzò e rilesse il testo più volte, ed allafine lo musicò, e una volta musicato il “Va, pensie-ro”, decise di leggere e musicare l’intero libretto.L’opera andò in scena il 9 marzo 1842 al Teatroalla Scala ed il successo fu questa volta trionfale.Venne replicata ben sessantaquattro volte solo nelsuo primo anno di esecuzione.Con il “Nabucco” iniziò la parabola ascendente diVerdi. Sotto il profilo musicale l’opera presentaancora un impianto belcantistico, in linea con igusti del pubblico italiano del tempo, ma teatral-mente è un’opera riuscita, nonostante la debolezzae alcune ingenuità del libretto.Lo sviluppo dell’azione è rapido, incisivo, e talecaratteristica avrebbe contraddistinto anche la suc-cessiva, e più matura, produzione del compositore.Alcuni personaggi, come Nabucodonosor eAbigaille, sono fortemente caratterizzati sotto il pro-filo drammaturgico, così come il popolo ebraico, chesi esprime in forma corale, unitaria, e che forse rap-presenta il protagonista vero di questa prima, signifi-cativa, creazione verdiana. Uno dei cori dell’opera,appunto il celebre “Va, pensiero”, finì con il divenireuna sorta di canto doloroso o inno contro l’occupanteaustriaco, diffondendosi rapidamente in Lombardiae nel resto d’Italia, tanto da venir cantato e suonatoperfino per le strade.Sempre in quel 1842 Verdi conosce due donne

46 GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

importantissime nella sua vita: la soprano e piani-sta Giuseppina Strepponi (1815-1897), che sareb-be diventata sua compagna e poi sua secondamoglie, e la contessa Chiarina Maffei (1814-1886), grazie alla quale gli si aprirono le porte deisalotti milanesi. Iniziano anni di lavoro durissimo e indefesso, gra-zie alle continue richieste, e al sempre poco tempoa disposizione per soddisfarle, anni che Verdi chia-merà “gli anni di galera”.Il “Nabucco” segnò l’inizio di una folgorante elunga carriera. Per quasi dieci anni Verdi scrissemediamente un’opera all’anno.Da “I Lombardi alla prima crociata” a “Labattaglia di Legnano”, passando per “I dueFoscari”, “Giovanna d’Arco”, “Alzira”, “Attila”,“Il corsaro”, “I masnadieri”, “Ernani” e“Macbeth”.Tali opere giovanili, ad eccezione delle due ultime,pur presentando talvolta al loro interno pagine diacceso lirismo ed una lucida visione dei meccani-smi e delle dinamiche teatrali, non danno testimo-nianza di un’evoluzione del maestro verso formemusicali e drammaturgiche più personali e si ada-giano su schemi già sperimentati in passato e legatialla tradizione melodica italiana precedente.Furono creazioni generalmente di successo rappre-sentate in molti teatri italiani ed europei, ma com-poste spesso su commissione, con ritmi di lavorotalvolta massacranti e non sempre sorrette da unagenuina ispirazione.Fra la produzione verdiana dell’epoca spiccanosenz’altro, per forza drammaturgica e fascinomelodico due opere, “Ernani” e “Macbeth”.Tratta dall’omonimo dramma di Victor-MarieHugo (1802-1885), l’“Ernani” fu concepito dalnostro fin dall’estate del 1843.Musicato nell’inverno successivo su libretto diFrancesco Maria Piave (1810-1876), venne pre-sentato al pubblico veneziano in marzo. La vicen-da, ricca di colpi di scena e incentrata su un tripliceamore, diede la possibilità a Verdi di approfondirela caratterizzazione di alcuni personaggi dal puntodi vista drammaturgico e di iniziare ad affrancarsidall’ingombrante influsso dei grandi compositoriitaliani dei primi decenni dell’Ottocento: GioachinoRossini, Vincenzo Bellini (1801-1835) e GaetanoDonizetti (1797-1848).“Macbeth”, presentata al Teatro La Pergola diFirenze nel 1847, è, con ogni probabilità, il capolavo-ro giovanile di Verdi. Musicata su libretto dello stessoFrancesco Maria Piave, si ispira alla tragedia omoni-

ma di William Shakespeare (1564-1616). Negli ulti-mi decenni è stata sottoposta a un intenso processo dirivalorizzazione, anche se generalmente viene rappre-sentata nella sua veste definitiva del 1865, riveduta eampliata dal compositore bussetano. L’opera, dallepotenti connotazioni drammatiche, si differenzia dalleprecedenti per un maggiore approfondimento psicolo-gico dei protagonisti della tragedia (Macbeth e LadyMacbeth), preannunciando, con il suo debordante liri-smo, la trilogia popolare di un Verdi entrato nella suapiena maturità espressiva.Nel 1849, venne presentata al pubblico napoletano“Luisa Miller”, opera meno affascinante di“Macbeth”, ma importante per l’evoluzione dellostile musicale e della drammaturgia verdiana.L’orchestrazione si fa più raffinata che in passato,il recitativo più incisivo ed il compositore scavanella psiche della protagonista come mai avevaforse fatto prima di allora.Anche nella creazione successiva, “Stiffelio”, rap-presentata per la prima volta a Trieste nel 1850,Verdi portò avanti quel lavoro di caratterizzazionepsicologica del personaggio centrale, iniziato con“Macbeth” e proseguito in “Luisa Miller”. L’operapresentava però alcune debolezze strutturali, dovu-te in parte ai drastici tagli operati dalla censuraaustriaca, che non gli permisero di imporsi al gran-de pubblico italiano ed europeo. Ancor oggi“Stiffelio” è rappresentato raramente.Un anno più tardi, con “Rigoletto” (Venezia,1851), Verdi si sarebbe imposto come il massimooperista italiano del suo tempo. “Rigoletto” fuseguito da altri due capolavori assoluti, “Il trova-tore” e “La traviata”, che formano con esso lacosiddetta “trilogia popolare”, o (più impropria-mente) “romantica”, del compositore bussetano.Tratto da una “pièce” di Victor Hugo, “Le roi s’a-muse”, “Rigoletto” è un’opera profondamenteinnovativa, sotto il profilo drammaturgico e musi-cale. Per la prima volta al centro della vicenda diun’opera drammatica troviamo un buffone dicorte, cioè un personaggio che, utilizzando una ter-minologia moderna, potremmo definire un c. d.“emarginato sociale”. La dimensione emotiva deiprotagonisti è colta da Verdi magistralmente attra-verso una partitura messa al servizio del dramma edi straordinaria bellezza melodica. Azione e musicasembrano rincorrersi e sostenersi mutuamente inuna vicenda che ha un ritmo di sviluppo rapido,senza cedimenti né parti superflue. Il miracolo si ripeté con “Il trovatore” (Roma,1853), opera dall’impianto più tradizionale, ma

47GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

altrettanto affascinante. Dramma di grande originalità oltretutto, perché sistruttura su una vicenda povera di avvenimenti edove i protagonisti o sono proiettati verso un futurogravido di incognite, o immersi nei ricordi di unpassato lontano che ne condiziona l’azione e che lisospinge verso un destino di morte ineluttabile.Con codesta opera Verdi scrisse alcune fra le suepagine più alte, ricche di patetismo e suggestionitardo-romantiche che sarebbero nuovamente emer-se pochi mesi più tardi, nella terza opera, in ordinecronologico, e precisamente “La Traviata”(Venezia, 1853), la quale ruota attorno alla storiadi una cortigiana travolta dall’amore per un giova-ne di buona famiglia. Più che su alcuni accadimen-ti esteriori, la vicenda viene vissuta all’interno dellacoscienza della protagonista la cui natura umana èscandagliata da Verdi in tutte le sue minime sfuma-ture. Le scelte stilistiche del grande compositorerisultano sempre adeguate alla complessa dramma-turgia dell’opera e si traducono in un raffinamentoorchestrale ed in una complessità armonica la cuimodernità non venne all’epoca pienamente recepi-ta. Attualmente alcuni critici considerano “LaTraviata” una vera e propria pietra miliare nellacreazione del dramma borghese degli ultimi decen-ni dell’Ottocento e ne evidenziano l’influenza suGiacomo Puccini (1858-1924) e gli autori veristisuoi contemporanei.Con la “trilogia popolare”, Giuseppe Verdi si eraimposto come il più celebre musicista del suotempo.Augustine Eugène Scribe (1791-1861), all’epocalibrettista dell’Opéra di Parigi, propose al composi-tore un testo in francese per un’opera da rappre-sentare nella “Ville Lumière”.Non senza esitazioni, Verdi accettò.Ne uscì un’opera, “Les vêpres siciliennes” (1855),di notevole impatto musicale ma poco convincentesotto il profilo drammaturgico. L’opera, inquadra-bile nel genere del “Grand opéra”, con spettacolarimesse in scena, coreografie e movimenti di massa,poco si addiceva al genio verdiano, approdato con“la Traviata” ad un tipo di drammaturgia più inti-mista, psicologica.Maggior successo avrebbe avuto, pochi mesi piùtardi, la versione italiana dell’opera, “I vespri sicil-iani” (Parma, 1855), con la quale si sono cimenta-ti, nel secondo dopoguerra alcuni fra i maggioridirettori d’orchestra ed interpreti della grande liri-ca internazionale (celebre fu a rappresentazionescaligera del 1951).

In quegli anni riaffiorò prepotente nel Maestro,ormai compositore affermato, ricco e noto al pub-blico internazionale, il fascino della campagna.Pertanto, nel maggio 1848 Verdi acquistò daisignori Merli la villa di Sant’Agata, una frazione diVillanova sull’Arda (provincia di Piacenza), dovediventò anche consigliere comunale.Qui si stabilì tre anni più tardi, insieme alla suanuova compagna, il soprano Giuseppina Strepponi,che sposò poi nel 1859.La fattoria finì con l’assorbire gran parte del tempodel Maestro, almeno tutto quello che la musica glilasciava libero e così, via via, con il passare deglianni, l’amore per la campagna diventò, per lui, quasiuna mania. Le lettere, indirizzate al fattore, sono unariprova di quanto il “il Cigno di Busseto” fosse esper-to in fatto di pioppicultura, di allevamento di cavalli,di irrigazione dei campi, di enologia.Quanto poi fosse competente e si tenesse al correntedelle ultime novità si puo’ dedurre da una lettera,datata marzo 1888 ed indirizzata a dei coltivatoriemiliani, che gli avevano mandato in omaggio seicachi di cui avevano appena iniziato, in Italia, lacoltivazione. Verdi se ne mostrò subito entusiasta,auspicandone la diffusione su tutto il territorionazionale.Il 31 agosto 1857 Verdi ottenne, dalla Repubblicadi San Marino, il titolo di Patrizio Sanmarinese. La seconda metà degli anni cinquanta del SecoloXIX furono, per il compositore, anni di vero e pro-prio travaglio.Giuseppe Verdi poteva finalmente comporre senzafretta, ma l’intero mondo musicale stava lentamen-te cambiando.Sui palcoscenici italiani, il “Simon Boccanegra”,presentato al pubblico veneziano nel 1857, nonpiacque. Il dramma, prettamente politico, nonaveva quei risvolti sentimentali che tanto appassio-navano il pubblico del tempo e quindi si attesequasi cinque lustri ed una rielaborazione radicale[cui collaborò anche Arrigo Boito (1842-1918)]per imporsi definitivamente nel repertorio liricoitaliano ed internazionale (1881).Due anni più tardi vedeva la luce, dopo varie vicis-situdini prima con la censura napoletana (che inpratica rese impossibile la sua rappresentazione),poi con quella romana, “Un ballo in maschera”(Roma, 1859), opera di successo nella quale Verdimescolò, con sapiente dosaggio, elementi proceden-ti dal teatro tragico e da quello leggero. Creazionemusicalmente e drammaturgicamente raffinata,dallo stile elegante e delicato, in codesta opera

48 GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

affiora un’umanità vagamente inquieta, non esenteda ambiguità, che trova nella relazione fra i dueprotagonisti i suoi momenti liricamente più elevati.Un interessante connubio di elementi comici e tra-gici (con decisa prevalenza di questi ultimi), si rea-lizza ne “La forza del destino” (San Pietroburgo,1862). L’opera possiede un indubbio vigore musi-cale anche se appare in alcuni punti meno compat-ta, meno unitaria della precedente sotto il profiloteatrale. Ne “La forza del destino” Verdi riesce tut-tavia ad elaborare un linguaggio ancor più realisti-co che in passato, anticipando l’opera successiva, il“Don Carlos”, presentato al pubblico parigino nel1867.“Don Carlos” è oggi considerato uno dei grandicapolavori verdiani.In quest’opera il compositore, pur facendo propriealcune impostazioni del “Grand opéra” (fra cuil’articolazione in cinque atti, l’inserimento di unballetto fra il terzo e quarto, e la creazione di alcu-ne scene particolarmente spettacolari), riesce a sca-vare in profondità nella psicologia dei protagonisti,offrendoci una poderosa raffigurazione del dram-ma umano e politico che sconvolse la Spagna nellaseconda metà del XVI secolo e che ruota attornoalla logica spietata della Ragion di Stato.Tale periodo di massima maturazione umana edartistica culminò con l’“Aida”, andata in scena a IlCairo la vigilia di Natale del 1871. L’opera fu ilrisultato finale dei contatti tra Verdi e il kedivèd’Egitto, che nel 1869 aveva invano tentato di otte-nere dal maestro un inno per l’inaugurazione delCanale di Suez.“Aida” costituisce un ulteriore, grande passo inavanti verso la modernità. Il quasi completoabbandono dei pezzi a forma chiusa, l’uso ancorpiù accentuato che in passato di temi e motivimusicali ricorrenti potrebbero fare accostare taleopera al dramma wagneriano. In realtà Verdi avevaseguito un percorso del tutto autonomo in quest’o-pera, fondamentalmente intimista e poggiata suuna vocalità dalle caratteristiche prettamente ita-liane. Ricordiamo a questo proposito che la primaopera di Wilhelm Richard Wagner (1813-1883) (dicui cadono quest’anno anche per lui i duecentoanni dalla nascita) ad essere rappresentata in Italiafu il “Lohengrin” a Bologna, e ciò avvenne dopo laprima esecuzione dell’“Aida”. Verdi era tuttaviagià al corrente di alcune innovazioni musicali delgrande compositore tedesco, verso il quale inizial-mente non nutriva molta stima.Dopo “Aida”, Verdi decise di ritirarsi a vita privata.

Iniziò così il periodo del grande silenzio – sia pureinterrotto dalla “Messa di Requiem” scritta in occa-sione della morte di Alessandro Manzoni (1785-1873) – durante il quale il rude contadino de LeRoncole meditò sui grandi mutamenti artistici incorso nel mondo. A far uscire Verdi dall’isolamentofu Arrigo Boito, il compositore scapigliato che loaveva pubblicamente offeso nel 1863 ritenendolocausa del provincialismo e dell’arretratezza dellamusica italiana del tempo.Con gli anni Boito aveva compreso che solo Verdiavrebbe potuto portare l’Italia musicale al passocon l’Europa e, con il fondamentale aiuto dell’edi-tore Giulio Ricordi (1840-1912), si riconciliò conlui. Primo frutto della collaborazione fra il grandemusicista e l’ex scapigliato fu il rifacimento del“Simon Boccanegra” rappresentato con grandesuccesso al Teatro alla Scala di Milano nel 1881.Seguirono a distanza di alcuni anni due operememorabili: “Otello” e “Falstaff”, entrambi fruttodelle fatiche letterarie di Boito, che si occupò dellastesura dei rispettivi libretti, e di Verdi che ne com-pose la musica.Si tratta di due capolavori assoluti del grande bus-setano, ormai prossimo alla concezione wagnerianadel dramma ma senza pagare un solo tributo allostile del suo coetaneo d’oltralpe. In Boito Verdi potétrovare un collaboratore prezioso, che seppe essereall’altezza delle proprie concezioni drammaturgi-che, un intellettuale di notevole spessore culturale,duttile nella versificazione ed, a sua volta, musici-sta, ovvero capace di pensare la poesia in funzionedella musica. Le due opere, entrambe rappresenta-te alla Scala, ebbero esiti diversi. Se l’“Otello”incontrò immediatamente i gusti del pubblico,affermandosi stabilmente in repertorio, “Falstaff”lasciò, in un primo momento, perplesso il grandepubblico verdiano e, più in generale, i melomaniitaliani. Per la prima volta dopo lo sfortunato “Ungiorno di regno” infatti, l’anziano Verdi si cimenta-va nel teatro comico, ma con la sua estrema com-media aveva accantonato in un sol colpo tutte leconvenzioni formali dell’opera italiana, dandoprova di una vitalità artistica, di uno spirito apertoalla modernità e di un’energia creativa sorprenden-ti. “Falstaff” fu sempre amato dai compositori edesercitò un influsso decisivo sui giovani operisti, daPuccini agli autori della Generazione dell’Ottanta.Il Maestro trascorse gli ultimi anni tra Sant’Agata eMilano. Aveva oramai perso gli ultimi amici di gio-ventù: Andrea Maffei e sua moglie Clara, Tito, IRicordi ed Emanuele Muzio. Nel 1897 la moglie

49GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

Giuseppina morì, lasciandolo solo nella sua lungavecchiaia. Nel 1899 istituì l’Opera Pia - Casa diRiposo per i Musicisti: redigendo il testamento, sta-bilì molti legati destinati ad essa ed a vari altri entisociali, mentre istituì erede universale delle sueingenti ricchezze una cugina (da parte di padre) diBusseto, Filomena Verdi, la cui storia è come quelladi una fortunata Cenerentola. Di famiglia poveris-sima, aveva abitato con Carlo Verdi, che avevavoluto strapparla alla miseria di casa sua. Quandoil padre di Verdi morì (14 gennaio 1867), il musi-cista e Giuseppina presero a loro volta in casa labambina di sette anni, che ribattezzarono Maria ededucarono con ogni cura, considerandola una figliaa tutti gli effetti. In seguito la ragazza si sposò conil figlio del notaio Carrara, loro buon amico, edebbe quattro figli maschi. Fu lei a prendersi curadel Maestro rimasto vedovo, e fu lei presente al suoletto di morte, insieme alla cantante Teresa Stolz(1834-1902). Verdi morì a Milano in un appartamento dove erasolito alloggiare dal 1872 al Grand Hotel et DeMilan alle 2:50 del 27 gennaio 1901, all’età di 87anni. Era venuto nella città lombarda per trascor-rervi l’inverno, come faceva da tempo. Colto damalore, spirò dopo sei giorni di agonia. Il Maestrolasciò istruzioni per i suoi funerali: si sarebberodovuti svolgere all’alba, od al tramonto, senza sfar-zo né musica. Volle esequie semplici, come sempli-ce era sempre stata la sua vita. Le ultime volontàdel compositore vennero rispettate, ma non menodi centomila persone seguirono in silenzio il feretro.Nei giorni che precedettero la morte di Verdi, viaManzoni e le strade circostanti vennero cosparse dipaglia affinché lo scalpitio dei cavalli ed il rumoredelle carrozze non ne disturbassero il riposo. Vennesepolto a Milano presso la Casa di Riposo per iMusicisti che lui stesso istituì.Tra le cerimonie svoltesi in tutta Italia per comme-morare la morte di Verdi, particolarmente suggesti-va fu quella che si svolse, alla presenza del principeTommaso di Savoia-Genova (1854-1931), Duca diGenova, fratello germano della Regina MadreMargherita di Savoia (1851-1926), nel teatro grecodi Siracusa. Fu stampata anche una cartolina com-memorativa in occasione del luttuoso evento, men-tre sia Giovanni Pascoli (1855-1912) che Gabrieled’Annunzio (1863-1938) scrissero composizionipoetiche in sua memoria. Al Museo Verdiano CasaBarezzi di Busseto è conservata la prima stesura delmanoscritto originale dell’ode “In morte diGiuseppe Verdi” (1901) del d’Annunzio medesimo.Verdi si cimentò anche al di fuori dal campo operi-

stico.Dopo aver ricevuto la formazione di maestro dicappella - secondo la prassi italiana dell’epoca -scrisse molta musica sacra e strumentale, destinataper lo più alla locale Società Filarmonica.Ricordiamo di questo periodo (1836-1839) un“Tantum ergo”, che il compositore giudicò moltoseveramente negli anni della propria maturità.Dall’”Oberto” (1839) abbandonò, per oltrevent’anni, i generi non operistici, con l’eccezionedella musica da camera (fra cui alcune romanze dasalotto).Nel 1862 il Nostro compose, per l’EsposizioneUniversale di Londra, il c. d. “Inno delle Nazioni”su testo del Boito.Molti anni più tardi, Verdi scrisse, come abbiamodi già detto, anche una “Messa di requiem” per lamorte di Alessandro Manzoni (rappresentata nellaChiesa di San Marco a Milano il 22 maggio 1874).In realtà, di già dopo la morte di Rossini, era statoproposto a ben undici compositori italiani deltempo, come omaggio collettivo al compositorepesarese, un “Requiem” mai realizzato. Verdi per séaveva riservato l’ultimo brano, quel “Libera me,Domine” che avrebbe recuperato successivamente,inserendolo, con alcuni cambiamenti, nel“Requiem” medesimo per il Manzoni. Sempre nel campo della musica sacra, Verdi com-pose un “Pater noster”, su testo in volgare diDante, pubblicato nel 1880 ed i Quattro pezzisacri, composti nella tarda maturità e pubblicatinel 1898: “Ave Maria”, “Stabat Mater”, “Laudi”(alla Vergine) ed un “Te Deum”.Di Verdi, nel genere cameristico, ricordiamo alcuneopere giovanili come le “Sei romanze” (ed. 1838)ed un “Album di sei romanze” (ed. 1845) per vocee pianoforte ed il “Quartetto” per archi in mi mino-re (1873).Giuseppe Verdi partecipò anche attivamente allavita pubblica del suo tempo. Fu, come si è accen-nato, un patriota convinto, anche se nell’ultimaparte della sua vita traspare, dall’epistolario e dalletestimonianze dei suoi contemporanei, una disillu-sione, un disincanto, nei confronti della nuovaItalia unita, che forse non si era rivelata all’altezzadelle proprie aspettative.In occasione delle celebrazioni del CL Anniversariodella proclamazione del Regno d’Italia, nell’artico-lo “I motivi che portarono all’Unità d’Italia”, tral’altro, scrissi:“(…) Ma la “Restaurazione” fu l’inizio di una nuovastagione per la nostra Penisola, che, culminerà, comepiù volte abbiamo detto, nell’Unità d’Italia.

Agli ideali illuministici, razionali, che portaronoalla Rivoluzione Francese, si comincia a contrap-porre quel nuovo movimento culturale che è ilRomanticismo.Fra tutti gli avversari della Restaurazione, gli ex-ufficiali napoleonici, formati alla scuola ardimen-tosa dell’esercito imperiale ed impazienti dell’iner-zia cui son ridotti, costituiranno, non di rado l’ele-mento più combattivo e pronto a passare all’azionerivoluzionaria contro i governi restaurati. Edaccanto a loro un grosso contingente di oppositoriè dato dalla borghesia dei commerci e delle indu-strie, danneggiata, nei propri interessi, ed esaspe-rata dal risorto predominio dell’aristocrazia,oppure da nobili di idee progressiste, ma soprat-tutto dagli intellettuali, influenzati, come si dicevapoc’anzi, dall’ormai irresistibile diffusione delRomanticismo dalla Germania verso il restodell’Europa.Da principio puo’ apparire che il Romanticismo,predicando il ritorno alla tradizione od esaltandoil sentimento, in netta antitesi al razionalismo illu-ministico, sia alleato alla Restaurazione. Ma sivede che la rievocazione della storia, l’esaltazionedelle tradizioni nazionali, il richiamo alla coscien-za popolare significano solo l’alimento del patriot-tismo. Fare appello, come i romantici, al sentimen-to individuale, alla libera espressione del cuore edella fantasia, in antitesi alle regole del classici-smo, significa alimentare la battaglia per la libertàcontro lo spirito autoritario della Restaurazione. Romantico diviene sinonimo ovunque di liberale epatriota.Non dimentichiamoci che il Romanticismo nasce inGermania da quel movimento (pre-romantico) deno-minato “Sturm und Drang”, “impeto ed assalto”.La cultura del Romanticismo, infatti, non vive iso-lata in una sua “turris eburnea”, (la torre d’avo-rio), ma partecipa caldamente alla battaglia poli-tica che attorno a lei si svolge.In ogni paese, le università con i loro studenti edocenti costituiscono altrettanti focolai di agitazio-ne liberale e di cospirazioni. Il poeta, il dotto, ilmusicista [Vincenzo Bellini (1801-1835), GiuseppeVerdi (1813-1901)] si sentono investiti di una spe-cie di missione morale e, come tali, non ascoltatidai loro contemporanei. (…)”. Nel corso della vita di Verdi, lunga quasi un secolo,l’Italia si trasforma appunto da paese soggiogato aldominio straniero in uno stato unificato indipendente,desideroso di far parte delle grandi potenze europee.Il Risorgimento, le lotte per l’unificazione d’Italia,non potevano lasciare indifferente l’animo del com-

positore. “Nabucco” (con il famoso coro “Va’ pen-siero, sull’ali dorate), “I Lombardi alla prima cro-ciata” (famoso è “O Signore dal tettonatio”), “Macbeth”, “Don Carlo” esprimono il sin-cero amore patriottico di Verdi ed il suo dolore perun popolo oppresso.A Milano, come detto, frequentò i salotti intellet-tuali della città, primo tra tutti quello dell’amicaChiarina Maffei, dove fervevano sentimenti ed ini-ziative anti-austriache. I moti del 1848 lo portarono sicuramente ed aper-tamente a manifestare i di lui ideali patriottici.Il nome del Maestro rimarrà per sempre legato agliideali del Risorgimento, trasformandosi in un acro-stico rivoluzionario, “Viva Verdi!”, da leggersi “VivaVittorio Emanuele re d’Italia!”, scritto per la primavolta sulle mura di Roma all’epoca di “Un ballo inmaschera”. Il graffito alludeva ad un’aspirazioneche con gli anni stava diventando sempre più popo-lare e condivisa.Lo stesso Verdi finisce per credere in questo proget-to quando soprattutto comprende che l’unità delpaese si potè concretizzare non tanto attraversol’insurrezione popolare e l’inutile e fuori luogo uto-pia repubblicana di Giuseppe Mazzini (1805-1872), ma esclusivamente con un paziente lavorodiplomatico.Fu Camillo Benso di Cavour (1810-1861) che lovolle, quasi a viva forza, membro del primo parla-mento del Regno d’Italia (1861-1865), eletto comeDeputato nel Collegio di Borgo San Donnino, l’at-tuale Fidenza. Tuttavia, le alchimie politiche si rivelano estraneealla personalità del Maestro.Quindi entrò in Parlamento, ma ci rimase soloper soli cinque anni (1861-1865), convinto diessere più utile al suo paese come artista checome deputato.Ma successivamente, Giuseppe Verdi fu giustamen-te creato senatore del Regno (dal 15 novembre1874), e ciò ai sensi dell’art. 33, categorie 20(“Coloro che con servizi o meriti eminenti avrannoillustrato la Patria”) e 21 (“Le persone che da treanni pagano tremila lire di imposizione diretta inragione dei loro beni o della loro industria”) delloStatuto Albertino.Per le sue alte benemerenze verso la Patria, ilNostro fu creato anche Cavaliere Civile di Savoia(1867), Cavaliere di Gran Croce decorato del GranCordone dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro edell’Ordine della Corona d’Italia (entrambi nel1887), nonché di numerosi ordini equestri stranieri(tra cui la Legion d’Onore francese) e quindi

GUARDIA D’ONORE N. 3 - 201350

GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013 51

Cittadino Onorario di Parma con medaglia d’oro(1872). Fu anche consigliere provinciale di Piacenza.Rappresentò, e continua a rappresentare per moltiitaliani la somma di tutti quei simboli che li hannoguidati all’unificazione nazionale contro l’oppres-sione straniera.Per lungo tempo Verdi è stato considerato un tran-quillo uomo di campagna toccato dal genio, unuomo rustico e schietto, integerrimo, e di rara one-stà intellettuale.Tale immagine si univa a quella del patriota ardente,che a giusto titolo sedette come deputato nel primoparlamento dell’Italia unita. Aspetti tutti codesti,facenti sicuramente parte della di lui personalità mache da soli non possono spiegare la grandezza dell’ar-tista e delle sue immortali creazioni.In realtà Verdi fu un operista attento alle grandicorrenti di pensiero che percorrevano l’Italia el’Europa del tempo, pronto a mettersi in discussio-ne e nel contempo profondamente conscio del pro-prio valore. Sempre aggiornatissimo, alla ricerca dinuovi soggetti cui ispirare le proprie opere, fu ungrande frequentatore della capitale artisticadell’Europa del tempo, Parigi. Il suo primo viaggionella “Ville Lumière” risale al 1847, l’ultimo, al1894, in occasione dell’allestimento dell’“Otello”che egli stesso volle seguire personalmente. Compositore meticoloso, dotato di un’eccezionalesensibilità drammaturgica che aveva ulterior-mente affinato con gli anni, Verdi fu per tutta lasua vita uno sperimentatore, proteso verso tra-guardi sempre più alti e dotato di un senso criticofuori del comune, che gli permise di andareincontro ai gusti di un pubblico sempre più esi-gente pur senza mai rinunciare ai propri convin-cimenti di uomo ed artista.L’ampio epistolario che ci ha lasciato, oltre a rap-presentare un affascinante affresco di quasi set-tant’anni di storia italiana (dalla metà degli annitrenta del secolo XIX sino alla fine del secolo mede-simo), è uno strumento per conoscere un Verdi“inedito”, orgoglioso della propria estrazione con-tadina, ma allo stesso tempo uomo fondamental-mente colto ed osservatore fine della realtà e del-l’ambiente che lo circondavano, personaggioinquieto e protagonista carismatico di un’epocamemorabile.Stimato ed amato da un ampio pubblico interna-zionale, Giuseppe Verdi è sicuramente, conGiacomo Puccini, l’operista più rappresentato almondo, occupando un posto privilegiato nell’olim-po dei più grandi creatori musicali di tutti i tempi.

LE SCELTE DELLA CORONA di Francesco Atanasio

La vulgata che vuole la Corona italiana mera spet-tatrice della caduta del Fascismo, cui sarebberoseguito quasi per inerzia l’armistizio, la “resisten-za” partigiana e l’alba “radiosa” della Repubblicaebbe a rivelarsi subito infondata: bastava leggere ilvolume indagine “Roma 1943” di Paolo Monelli,uno dei più acuti e informati giornalisti del tempoper vedere quanto rilevante e decisivo era statoinvece il ruolo svolto da Casa Savoia per salvarel’Italia dalla sorte toccata alla Germania. Ne eraconsapevole anche la gran parte degli uomini poli-tici saliti nel 1944 agli onori delle cronache e che,dopo avere invocato l’intervento “taumaturgico” diVittorio Emanuele III (come era successo dopo ilregicidio nel 1900, dopo Caporetto e prima della“marcia” su Roma del 1922), con una campagnadi stampa senza precedenti gli avevano addossatotutte le responsabilità del regime per spianare lastrada alla Repubblica. Come è noto durante il“ventennio” la Corona era stata gradualmentesvuotata di compiti in un crescendo “repubblica-neggiante” di Mussolini che, sotto la nefastainfluenza del nazismo, aveva preteso nel 1940anche la delega del comando supremo delle ForzeArmate, riservato dallo Statuto al Sovrano. LaFamiglia Reale era stata emarginata (rare o quasinulla divennero le sue citazioni nei cinegiornaliLUCE) e anche per questo gli Italiani le riservava-no accoglienze spontanee ed affettuose ovunque iSovrani e i Principi Ereditari apparissero. Col pre-cipitare della situazione militare alla fine del 1942si levarono così verso la Corona gli sguardi diquanti auspicavano un cambio di rotta nonostantel’apparente solidità del regime fascista. E le aspet-tative non furono deluse. La riservatezza diUmberto II e il “silenzio” imposto da lui stesso aisuoi archivi non hanno infatti potuto occultare leiniziative che, pur con i limiti derivatigli dalla posi-zione ricoperta, era pronto ad assumere.L’ambasciatore di Polonia presso la Santa Sede,Papèe, ebbe a rappresentare al Ministero degli affa-ri esteri inglese in una nota del maggio 1942 come“il Principe di Piemonte intende svolgere in futuroun ruolo politico”, mentre Bottai, ministrodell’Educazione nazionale, nel suo diario alla datadel 21 ottobre 1942 annotava: “Il marasma cre-sce….Gente, per solito sennata, viene a confidartidi complotti capitanati dal principe ereditario”. Inun rapporto inoltrato nel febbraio 1943 da Halifax,ambasciatore inglese a Washington, al suo governo

si legge: “I recenti cambiamenti nel gabinetto ita-liano sono riferiti come risultato della scoperta daparte della Gestapo che c’era un complotto perdare il potere al Principe di Piemonte e rovesciareil governo”. All’influenza di Umberto negliambienti militari si dovrà in ogni caso la nomina aCapo di Stato maggiore generale delle FF.AA. il 31gennaio 1943 del gen. Vittorio Ambrosio, sceltarivelatasi fondamentale per le successive mossedella Corona. Le cautele richieste al Principe sonomeno necessarie per la consorte che, facilitata dal-l’incarico di Ispettrice nazionale della C.R.I., siattiverà per coagulare consensi attorno allaMonarchia e cercare di tracciare un nuovo percorsopolitico al di là del Fascismo. Con il consiglio delfilantropo e uomo di cultura Umberto ZanottiBianco, Maria Josè incontra Einaudi, Croce,Gonella, Antoni e mons. Montini (sostituto allaSegreteria di Stato di Pio XII), che suggerisce l’av-vio di contatti diplomatici con Londra tramite ilPortogallo (laddove effettivamente si svolgeranno inegoziati per l’armistizio nell’agosto 1943). LaPrincipessa avvicina anche intellettuali non “alli-neati” come Vittorini, Flora, Giame Pintor,Trilussa, Bontempelli, ma visita anche pubblica-mente il ghetto ebraico di Roma, apre agli sfollati ilPalazzo Reale di Napoli…I Principi (allietati il 2febbraio 1943 dalla nascita della loro ultimogenitaMaria Beatrice) vedono ripetutamente Badoglio,membri del corpo diplomatico, della borghesiaindustriale e dell’alto clero: il clima per improroga-bili cambiamenti è preparato così da questa lorointelligente azione anche se solo al Sovrano spettaadottare le gravi decisioni imposte dagli eventi.Vittorio Emanuele III, che un Mussolini isterico nel1939 aveva detto a Ciano di poter deporre affig-gendo un semplice manifesto, era ritornato al cen-tro della vita della Nazione. Salgono al Quirinale iministri Grandi e Bottai, il Presidentedell’Accademia d’Italia Federzoni, il grande invali-do Delcroix, gli eroi della Grande Guerra Thaon deRevel, Caviglia e Zuppelli, gli eroi di quella in corsocome il generale Adolfo Infante, gli uomini politicidell’età liberale Bonomi, V.E.Orlando e Soleri, conuna richiesta univoca: destituire Mussolini, instau-rare un governo militare, denunciare l’alleanza conla Germania e uscire dalla guerra. Sono richiesteavanzate anche al ministro della Real Casa,Acquarone, da quanti egli incontra con la compia-cenza del Capo della Polizia Senise: i liberali diCasati e Bergamini, i radicali del periodo clandesti-no “Ricostruzione”, i demolaburisti di Meuccio

Ruini, i cattolici di De Gasperi e Gronchi …”Tutticostoro contavano sulla possibilità di un interventodel sovrano per abbattere il fascismo e mandare acasa il dittatore; e in questo ebbero alleati i comu-nisti, i quali, pur di ottenere il ribaltamento delregime e uno stato di cose nuovo di zecca si procla-marono pronti a tutti i compromessi, anche la par-tecipazione a un governo borghese e monarchicocon un ministro senza portafoglio” *. Il Re decidedi procedere alla destituzione di Mussolini, ma –come scriverà ad Acquarone nel 1944 perché sireagisse alla campagna di stampa antimonarchica– “l’attuazione di questo provvedimento, resa piùdifficile dallo stato di guerra doveva essere minuta-mente preparata e condotta nel più assoluto segre-to”. Qui risiede la causa dell’apparente sordità delSovrano alle sollecitazioni che gli giungevano e delsuo apparente immobilismo: non far insospettire ildittatore, che avendo subdorato qualcosa allonta-nava dal governo Ciano, Grandi e Bottai, rimuove-va Senise e prometteva dal balcone di PalazzoVenezia “piombo per i traditori”. Nè si dovevaallarmare il sospettosissimo alleato tedesco, ostileper pregiudizio ideologico a Casa Savoia, che dapar suo preparava contro l’Italia il famigerato“piano Alarico”. Le speranze che fosse Mussolini,sollecitato in tal senso dal gen. Ambrosio e dalnuovo e intelligente sottosegretario agli esteriBastianini, a preparare lo sganciamento dallaGermania naufragarono quando nell’incontro diSalisburgo (7 - 10 aprile 1943) non riuscì a ferma-re gli sproloqui deliranti del dittatore nazista, checonsiderava l’Italia oramai solo un campo di batta-glia a difesa della Germania. L’invasione dellaSicilia il 10 luglio convinceva il Sovrano ad agire,facilitato dalla convocazione del Gran Consigliodel Fascismo dopo l’ennesimo nulla di fattoseguito al colloquio fra i due dittatori a Feltre il19 luglio, giorno in cui era stata gravemente e perla prima volta bombardata Roma. All’indomanidell’approvazione dell’ordine del giorno propostoda Grandi (illustrato a Vittorio Emanuele III il 3giugno e passato con 19 sì, 8 no e 1 astenuto) ilRe assumeva “con l’effettivo comando delleForze Armate quella suprema iniziativa di deci-sione che le nostre istituzioni a Lui attribuisco-no”. Nel pomeriggio del 25 luglio, alla notiziadella deposizione di Mussolini, tutta l’Italia scen-deva in piazza sventolando i tricolori e innalzan-do i ritratti di Vittorio Emanuele III, ancora unavolta la sola persona che riassumeva in sé i destinidella nazione.

GUARDIA D’ONORE N. 3 - 201352

GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013 53

Il numero delle firme di omaggio ai Sovrani d’Italia raccolti nel Pantheon, ad Altacomba, a Montpellier ead Alessandria d’Egitto durante il 2012 è stato complessivamente di 93.954, come è evidenziato dallatabella che segue, che riporta i dati dal 1978.Come da sempre, i registri delle firme sono custoditi in Presidenza, a disposizione di chiunque voglia con-sultarli.

1978: 345561979: 325561980: 321041981: 348711982: 574991983: 357651984: 62764

1985: 750191986: 595541987: 868771988: 850551989: 716311990: 686321991: 94944

1992: 932721993: 861311994: 950521995: 964481996: 1098951997: 1048641998: 91300

1999: 1323672000: 1985832001: 1918702002: 1613252003: 1545762004: 1440002006: 122848

2007: 1237502008: 1081602009: 838422010: 858562011: 1037392012: 93954

FIRME DIOMAGGIO

ORE DISERVIZIO

ORE DI GUARDIA 2012

Si pregano le Guardie d’Onore di comunicare entro la data del 30 giugno 2013 in qualunque modo allapresidenza le ore di servizio prestate nel corso del 2012. Come negli ultimi anni si è fatto ricorso all’au-tocertificazione per economia di personale; si fa peraltro riserva di effettuare controlli a campione.Il numero delle ore tiene anche conto dei servizi prestati presso le Tombe Reali provvisoriamente all’estero,per le quali sono state attribuite 4 ore per ciascun servizio, così come per le cerimonie di Roma (anniver-sario dell’Istituto, gennaio), e di Altacomba (marzo).Per le messe ufficiali al Pantheon sono state attribuite 2 ore di servizio.Si ricorda che i servizi di guardia sono esclusivamente quelli espletati presso le Tombe dei Re e delleRegine d’Italia (Pantheon, Alessandria d’Egitto, Montpellier, Altacomba), non altri. È stato quindi elimi-nato dal conteggio (e quindi dal totale) ogni altro tipo di servizio.Per quanto concerne i servizi resi a Superga e quelli resi a Monza nell’anniversario del regicidio, se ne terràconto con riconoscimenti diversi.

GUARDIA D’ONORE N. 3 - 201354

AGRIGENTO Celauro 11, Dei Cesare 38, VellaCannella G. 7, Vella Cannella P. 10ALESSANDRIA Adiletta 6, Balbo 4, Cappella 12,Cassero 4, De Andrea 14, degli Uberti 4, Di Stefano4, Ferrari 4, Francese 4, Luxardo 6, Milanese 4,Passalacqua 16, Scaffino 6, Ulandi 9ANCONA Aiudi 4, Cicconi Massi 6, Cipriani 4, DiRuvo 8, Gorrieri 6, Moresi 12, Scarsato 20, Pace 8ASTI Franco 4, Ghione 4, Scrimaglio 4, Montani 4AVELLINO Battista 6, Del Sordo 6, Ferrone 6,Genovese 12, Pacello 6BARI Lombardi 6BARLETTA-ANDRIA-TRANI Cassa 4, Denisi 31,Fata 6, Maffei 10, Pica 41BERGAMO Bressani 15BIELLA Rosazza Mina Gianon 6BRESCIA Cotti Cometti 16, Didiano A. 4, DidianoR. 2CAGLIARI Angioni 10CALTANISSETTA Andolina 4, Bonifazio 4,Cardella 6, Catena 9, D’Angelo 9, D’Oca 8,Dell’Utri 6, Domicoli 24, Falzone 5, Falcone 4,Fiocco A. 7, Fiocco G. 9, Mugavero 6, Palmeri 3,Paternò 2, Pernace 14, Russo 6, Serpente 9, Spanò4CASERTA Amodio 2, Anzevino 26CATANIA Caruso G. 4, Caruso S. 4, Rapisarda 10,Squillaci 4, Terranova 6CATANZARO Palaja di Tocco 4, Papasidero 4CHIETI D’Orazio 49, Di Campli 6, Di Donato 15,Di Muzio 14, Di Nardo 30, Di Pietro 6, Di Pinto 6,Faieta 12, Fornarola 4, Frangione 8, Gatto 12,Lancia 6, Marcello 3, Marino 6, Natarelli 19,Petrocchi 35, Pizzola 7, Rapa 4, Rollo 8, Scampoli8, Spatocco 6, Vito 14COMO Arnaboldi 4, Bergamini 4, Bernasconi 4,Brambilla 4, Esposito 4, Noseda 4, Ortelli 22,Pichierri 4, Poggi 4, Reina 39, Robutti 4, Sanfelice4, Roccato 4, Viganò 4CROTONE Costa 4, Grosso 4, Panteca 4, Paturzo 4CUNEO Damilano 4ENNA Calì 17

FIRENZE Castini 9, Cellai 12, Previero 51, Rispoli 4FOGGIA delli Carri 6, De Tullio 7, Errico 2,Facenna 4, Galli 8FORLÌ-CESENA Ceraolo 4, Merendi 2,Monescalchi F. 19FROSINONE Coltellacci 19, Pagliaro 23GENOVA Accogli 4, De Martiis 4, Fantini Monsello4, Rachero 4, Venturoli 11, Verona 4, Zoppi diZolasco 8L’AQUILA Colasante 28LA SPEZIA Dal Degan 6, Riu 4LECCE Chianella 4, De Luca 7, De Sabato 7,Nutricati 15, Mazza 21, Sarcinella 27, Tarantino18, Toma 10, Zappatore 6LIVORNO Rossi 8, Sirabella 26MANTOVA Astolfi R. 1MASSA-CARRARA Barzaghi 6, Bellegoni 12,Franzoni 6MESSINA Arena 10, Borghi 4, Bruno 6, Castiglione4, Cardullo 13, Chignella 4, De Lorenzo 4, Donato4, Di Pastena 6, Felice 6, Lafauci 4, Mignani 19,Milazzo Savoca 4, Mungo 15, Negro 4, Proto 7,Sabato 6, Santoro 4, Sciliberto 4, Smedile 6,Tortorici 1, Villanti I. 4, Villanti S. 4MILANO, MONZA-BRIANZA, LODI Antoniuzzi 4,Barbieri 4, Buelli 4, Centis 4, Comazzi 4, DallaChiara 12, De Blasiis 4, Di Maria 4, Di Martino 4,Ervas 4, Fasciani 9, Ficara 4, Finizio 4, Fiolini 4,Garavaglia 9, Gelsi 12, Giardino 4, Giraudo 4,Grosso 4, Guadalupi 4, Leone 4, Longo 4, Magni16, Mastroianni 4, Maffioli Torriani 4, Marinaro 4,Masciocchi 4, Marco 4, Micheli 4, Navone 4,Panitteri 4, Panza 10, Perego 7, Piccinelli Cassata4, Pirovano 4, Pugliese 4, Ruggiero 10, Sagramoso4, Staino 4, Tamburello Careddu 28NAPOLI Bova 9, Castiello 6, Ermione 4, Nappa 6,Riva 43, Romano 10, Sautto 21, Scala 6, Scotti 50PADOVA Canino 4, De Palo 4, Dal Toso 4, Dori 4,Franceschini 4, Giustiniani 3, Grassi 4, Mattiello 4,Ortolan 4, Perazzin 4, Roman 4, Scimeca 4PALERMO Abate 4, Aversano 4, Bono 4, Cravotta,D’Appolito 4, Galbo 4, Gentile 4, Giordano 4,

1981: 11791982: 17401983: 25731984: 31941985: 42851986: 40621987: 50551988: 5578

1989: 53881990: 59851991: 61101992: 57931993: 77291994: 70791995: 77951996: 8286

1997: 80391998: 90181999: 101722000: 118262001: 136822002: 163202003: 110932004: 8182

2005: 81752006: 56312007: 71702008: 62552009: 73192010: 54362011: 64672012: 5504 (dato provisorio)

GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013 55

NOTE LIETE

La Guardia d’Onore Ten. Col. Franco Ciaglia èstato promosso al grado di Colonnello.

Sabato 27 aprile 2013, nel Duomo di Molfetta, ilnob. avv. Angelo Gadaleta, ispettore dell’Istitutoper l’Italia Meridionale ed Insulare e delegato per laPuglia degli Ordini Dinastici di Casa Savoia, si èsposato con la sig.na Cristina Buzzerio.Testimoni per lo sposo la m.sa dr.ssa Raffaella DeLuca ed il capitano di vascello dr. Ugo d’Atri, pre-sidente dell’Istituto.Presenti al matrimonio le Guardie d’Onore dr.Domenico Fata, ispettore per la Puglia, rag. OronzoCassa, delegato provinciale di Bari, sig. Franco

Magaglio 4, Marcianò 4, Navarra 4, Puleio 4, Puleo4, Velardi 4PARMA Alloggio 6, Carlevarini 4, Ferrari 6,Ingrosso 6PAVIA Ceriani 13, Rivoira 10, Spinardi 4, Zaffino4PERUGIA Barlozzari 55, Paoluzi 9PESCARA Febbo 25, Cipriani 1, Ruffier 30PIACENZA Tizzoni 7RAVENNA Bella 7RIMINI Serafini 2, Ruzzier 8ROMA Alicicco 8, Ametrano 29, Bastianelli 14,Bianchi 39, Bilotti 55, Buonfiglio 69, Jelencovic 19,Calandra 417, Caruso 82, Crisafulli 15, d’Atri 23,Deiana 59, De Nardo 84, Errico 29, Fantinel 45,Fatucci 28, Furlan 39, Garofalo 14, Goretti 31, LaLonga Mancini 22, Landi Lauro 21, Luzi 21,Marini Dettina 12, Mastrosanti 449, Militano 68,Mobilia 4, Mottola 18, Murano 1, Murciano 8,Nicolosi 107, Oliveri 44, Persico 13, Pesce 56,Pignalosa 28, Porro Papa 287, Rovere 1, Russo F.23, Russo S. 36, Saldicco 26, Savarese 50, Sciuto20, Scuderi 41, Sinibaldi 253, Tripepi 4, Venditti22, Rocchi 2, Stifano 2, Giovannini 1, Fefè 1,Monescalchi T. 30, Iannaccone 31, Covino 1,Mariani di Corneto 1, Ilardi 1, Santacesaria 1,

Dongiovanni 1, Di Crosta 1, Duma 1, Di Tosto 7SAVONA Marabello 17SASSARI De Murtas 10, Dettori 6SIRACUSA Atanasio 4TARANTO Oliva 2TERNI De Angelis 18TORINO Anglesio 4, Berutti 4, Cacioli 4, Cardellini4, Commisso 4, Cresta 4, Ferraris 4, Filippi 5,Genta 3, Lucchese 4, Lucia 4, Manfredini 4,Mollicone 4, Novo 4, Pigella 4, Riccini 4, Rossi 4,Settimini 4TRAPANI D’Angelo 2TREVISO Trentin 17UDINE Pontelli 2VARESE Berlinguer 6, Felotti C. 5, Felotti E. 5,Gallazzi 47, Giussani Gallazzi 27, Lubin Valentini15, Pandolfi 10, Premoli 9VENEZIA Scrascia 14VERONA Braganza 4, Ricotti 4, Trevisan 4VICENZA Benazzato 4, Lamonea 8, Ponza 4, Tura 13FRANCIA Berod 6, Carrier-Dalbion 8, La ForestDivonne 6, Torbiero 11SPAGNA Latorre Valero 6, Chaques 6REPUBBLICA DI SAN MARINO Arfilli 4

Totale 5504

GUARDIA D’ONORE N. 3 - 201356

Magliocco, vice delegato provinciale di Bari, rag.Luigi Presicce, referente provinciale per le attivitàmilitari e referente per i comuni di Bitonto, Palo delColle, Modugno e Giovinazzo, cav. Sergio Ragno,commissario del comune di Molfetta, GaetanoMinenna, Mariano Rubini e Leopoldo Deruvo. Messaggi augurali agli sposi sono giunti dalle LL.AA. RR. i Principi Vittorio Emanuele ed EmanueleFiliberto di Savoia.

A Firenze è nato Emanuele Amedeo, figlio dellaGuardia d’Onore Avv. Stefano Dorigo.

Lo scorso 6 maggio è nato Raffaele, primogenitodella Guardia d’Onore di Alessandria DiegoBenevento.

Il 24 giugno 2012 la Guardia d’Onore scelta SilvioScampoli si è unito in matrimonio con la signorinaGraziella Di Fonzo nella chiesa di Santa MariaMaggiore di Vasto (CH).

NECROLOGI

BARBAGALLO Piero Luigi – Enna – iscritto n° 21517 dal 23 aprile 2010

LORITTO Luigi – Viadana (MN) – iscritto n° 13515 dal 23 maggio 1996

MASCIULLI Lorenzo – Alberobello (BA) – iscritto n° 14214 dal 24 gennaio 1998

MINGRAT Vittoria – Spinetta Marengo (AL) – iscritta n° 15443 dal 25 febbraio 2000

TORELLA Elio – Casavatore (NA) – iscritto n° 11608 dal 30 settembre 1989

TRALLI Adelino – Sondrio – iscritto n° 13553 dal 1° luglio 1996

VOLLO Claudio – Roma – iscritto n° 11163 dal 24 ottobre 1987

ZARRI Mauro – Sasso Marconi (BO) – iscritto n° 22134 dal 12 luglio 2011

GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013 57

NUMERO COGNOME E NOME GRADO MILITARE PROFESSIONE CITTÀ NASC.

22.878 LOMBARDO Colombo Marco Ingegnere Malta 1964

22.880 PERRONE DI SELLIA Maurizio Imprenditore agricolo Catanzaro 1959

22.881 BERTONI Alberto Consulente aziendale Riolo Terme (RA) 1950

22.882 NOCERA Antonino Fabio Massimo

Bancario Reggio Calabria 1963

22.883 MARRA Domenico Giuseppe Soldato Medico chirurgo Reggio Calabria 1957

22.884 SORBELLO Giuseppe Studente Giarre (CT) 1998

22.885 SMALDINI Giovanni Carabiniere Commerciante Catania 1973

22.886 BORRELLI Luigi Capo di Prima Classe NP

Sottuffi ciale di Marina Sant'Anastasia (NA) 1973

22.887 MOTTOLA Mario Perito industriale capotec-nico

Setteville di Guidonia (RM) 1990

22.888 BAX Graziano Tecnico di telefonia Massafra (TA) 199222.889 SERRA Flavio Mauro Libero professionista Castell'Alfero (AT) 198122.890 MARZANO de MARINIS Marco Avvocato Roma 197322.891 ESPOSITO Antonio Maresciallo Sottuffi ciale dei Carabinieri San Felice a Cancello (CE) 198522.892 BAIETTA Roberto Imprenditore Mantova 197722.893 RANCATI Mario Sottotenente medico Medico chirurgo odontoiatra Mantova 195822.894 DORIGO Stefano Avvocato e docente universit. Firenze 197322.895 ILARDI Marco Pensionato Roma 195022.896 ILARDI Roberto Consigliere parlamentare Roma 194922.897 COTTI COMETTI Emilio Studente liceale Piamborno (BS) 199522.898 ENA Marco Soldato di sanità Artigiano Savona 197222.899 STUIVE Willem Sottotenente Imprenditore Bergen (Olanda) 194722.900 FUMAGALLI Andrea Maresciallo Sottuffi ciale dei Carabinieri Savona 198822.901 RUBINI Mariano Giovanni Farmacista Bitonto (BA) 198222.902 MILITANO Francesco Saverio Luogotenente Sottuffi ciale dei Carabinieri Montaquila (IS) 196522.903 ROVEDA Giovanni Sergente degli Alpini Pensionato Verbania-Pallanza (VB) 194522.904 LAURO Michele Appuntato scelto Graduato G. d. F. Messina 197122.905 DUMIN Stanislaw Capitano Genealogista Mosca (Russia) 195222.906 MINENNA Gaetano Caporal maggiore Pensionato Bitonto (BA) 194822.907 PALADINI Alessandro Impiegato Carmiano (LE) 198722.908 ISOLA Francesco Dottore commercialista Milano 1981

NUOVI ISCRITTI

GUARDIA D’ONORE N. 3 - 201358

22.909 LUCIANO Gennaro Luogotenente Chieti 195022.910 ABBADESSA Tommaso Medico Bitonto (BA) 194822.911 DINOI Maria Teresa Odontoiatra Manduria (TA)22.912 LOPRESTO Cosimo Dipendente N. A. T. O. Taranto 196722.913 PANTAFIO Antonio Tenente dell'Aeronautica Imprenditore Catanzaro 194022.914 REZZOAGLI Gianluca Imprenditore Gazzano Schianno (VA) 197322.915 MERCADANTE Romana Avvocato Roma22.916 MICHEROLI Antonio Ingegnere Como 196422.917 BELTRAMI Claudio Vigile del Fuoco Brescia 195822.918 D'ORAZIO Enzo Maresciallo capo Sottuffi ciale G. d. F. Alatri (FR) 197022.919 D'ORAZIO Lucio Appuntato scelto Graduato G. d. F. Alatri (FR) 197522.920 GORIA Carlo Alberto Pensionato San Paolo Solbrito (AT) 194522.921 DI ROCCO Giuseppe Sergente Maggiore alp. Sottuffi ciale Esercito Sulmona (AQ) 197422.922 NENNA Pasquale Autiere Agente procuratore Barletta (BT) 196322.923 CAFAGNA Benito Nicola Primo Maresciallo Segretario amministrativo Barletta (BT) 196722.924 MORIN-CARPENTIER Justin Portavoce e direttore media Gatineau (Canada)22.925 MARAGLINO Vincenzo Pensionato Massafra (TA) 195122.926 CATUCCI Raffaele Educatore professionale Palagiano (TA) 197922.927 CAPONIO Giovanni Egidio Imprenditore Massafra (TA) 196722.928 ARENA Giovanni Sergente Bancario Rapallo (GE) 196422.929 GAGLIANO Concetta Pensionata Catania22.930 GORRARA Jolanda Operatore turistico Varazze (SV)22.931 SCARRONE Enrico Imprenditore Boissano (SV) 196822.932 GALLONE Marco Artigiano Savona 196122.933 GALLONE Matia Assistente bagnanti Savona 199122.934 RUSSO Giorgio Imprenditore Ir Rabat (Malta) 196922.935 CAMENZULI Ivan Consulente Mosta (Malta) 197522.936 FARRUGIA Vincent Segretario di dipartimento Valletta (Malta) 196522.937 SANTAERA Giancarlo Imprenditore Qormi (Malta) 196922.938 ZAMMIT Robert Silvio Imprenditore Valletta (Malta) 196822.939 BORSERINI Emanuele Gianluigi Seminarista Filetto (MS) 198622.940 CHIRIVÌ Giovanni Roma 197022.941 SEMENZATO Liana Funzionario commerciale Mirano (VE)22.942 FILOMARINO Vincenzo Pensionato istituto bancario Taranto 194922.943 CARUCCIO Eusterio Appuntato scelto Graduato dei Carabinieri Novi Levia (SA) 196822.944 RUOCCO Gaetano Architetto Napoli 195822.945 LIVERZANI Giovanna Pilota Roma22.946 GIULIANI Franco Ispettore Polizia di Stato Petritoli (FM) 195522.947 MARCHESE Maria Paola Funzionario I. N. P. S. Savona22.948 VIGNOLO Giovanna Impiegata comunale Pontinvrea (SV)22.949 TORTAROLO Mauro Funzionario comunale Pontinvrea (SV) 1952

GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013 59

OGGETTISTICA

� � � � � � � � � � � �� � � � � � � � � � � �

� � � � � � � � � � � � �

� �

� �

� �

� � � � � � � � � � � �� � � � � � � � � � � �

� � � � � � � � � � � � �

� �

� �

� �

� �

� �

� �

� �

� �

� �

� �

� �

� � � � �� �

� � � �� �

� �

� �

� � � � �� �

� � � �� �

Fascia da Braccio

€ 20,00 € 100,00 € 100,00

€ 20,00 € 20,00 € 20,00 € 10,00 € 50,00 € 30,00

€ 20,00 € 5,00

€ 30,00 € 30,00 € 30,00

€ 10,00 € 35,00€ 10,00 € 20,00

CravattaMarinella

CravattaMarinella

DistintivoG. d’O. Scelta

Distintivo G. d’O.Scelta Ispettore

DistintivoIspettore

DistintivoG. d’O.

Medaglia al Meritodi Servizio grande

Medaglia al Meritodi Servizio piccola

Fregio in materiale plastico

Barrettedi riconferma perla

Medaglia al Merito diServizio piccola

Foulard Cravatta Sciarpa

Calendario 2013 CrestCalendario 2012 Targa

€ 20,00 € 30,00 € 30,00 € 30,00 € 10,00 € 20,00

DISTINTIVI COMMEMORATIVICentenario morte

V.E. IITrentennalemorte R.E.

Quarantennalemorte V.E. III

Quarantennalemorte V.E. III

Scudetto di stoffa Medaglia ReginaElena

� � � � � � � � �

� � � �

� �

€ 20,00 € 2,00

Distintivo Ispettorericonfermato

(più di una conferma)

CD AUDIO "Alle radici

della millenariaCasa Savoia" Fregio da basco

Libro� � � � � � � � �

� � � �

� �

€ 20,00 € 15,00 € 10,00 € 30,00

Sotto ciascun oggetto sono indicate le offerte minime per la cessione dei gadget sopraelencati. La cessione può essere effettuata soltanto ai soci. Gli oggetti sono disponibili presso l'Istituto; in caso di spedizione occorrerà aggiungere € 5per le spese postali. Per verificare l’effettiva disponibilità dei singoli articoli, consultare la sezione “Oggettistica” del nostro sito internetwww.guardiadonorealpantheon.it

Bandiera(in poliestere) Adesivo tricolore

60 GUARDIA D’ONORE N. 3 - 2013

LA PENNA NERA

Sul cappello, sul cappello che noi portiamoc'è una lunga, c'è una lunga penna nera,

che a noi serve, che a noi serve da bandierasu pei monti, su pei monti a guerreggiar.

Oilalà!

Su pei monti, su pei monti che noi saremo,pianteremo, pianteremo l'accampamento,brinderemo, brinderemo al reggimento,viva il Corpo, viva il Corpo degli Alpin!

Oilalà!

Su pei monti, su pei monti che noi saremo,coglieremo, coglieremo stelle alpine,per donarle, per donarle alle bambinefarle pianger, farle pianger e sospirar.

Oilalà!

Farle pianger, farle pianger e sospirarenel pensare, nel pensare ai begli Alpini

che tra ghiacci, che tra ghiacci e gli sdrucciolevoli scalinivan sui monti, van sui monti a guerreggiar.

Oilalà!

Cartolina realizzata dalla Guardia d’Onore A. Bergamini (Como)

L’adunata a Roma delle truppe coloniali per il 1° Anniversario della Fondazione dell’Impero.9 Maggio 1936 - XIV9 Maggio 1937 - XV