Gruppo di lavoro Co-Design Mario Caputo Anna Natali Giovanni Carrosio Francesco Silvestri
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Verso lInvestimento Territoriale Integrato della Val di Vara Incontro pubblico Rocchetta di Vara, 13 settembre 2014
Levoluzione della valle e delle competenze produttive
Anna Natali e Giovanni Carrosio
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Gruppo di lavoro Co-Design
Mario Caputo
Anna Natali Giovanni Carrosio Francesco Silvestri
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Obiettivi di Co-Design in Val di Vara
Contribuire allInvestimento Territoriale Integrato.
Sperimentare un metodo di coprogettazione che valorizzi le conoscenze e competenze sui problemi della valle di Comuni, Provincia e Regione, delle imprese, delle associazioni di cittadini, dei ricercatori e degli studiosi.
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Investimento Territoriale Integrato Val di Vara Azioni di Sviluppo locale
Sfruttamento biomasse a fini energetici manutenzione delle aree boschivepiccoli impianti a biomassa per produzione di energiaFESRPatrimonio culturalepercorsi e itinerari tematici di carattere culturale, storico, religiosoSistema Museale Territoriale rete delle emergenze storico monumentali, itinerari culturali FESRFondo sviluppo e coesione - CulturaSistema produttivo localebiodistrettoenergie rinnovabiliservizi legati a attrattori naturali e culturali sostegno a privato sociale, cooperative sociali (gestione boschi, decoro urbano e rurale, gruppi di acquisto, nuove imprese)FESRFondo sviluppo e coesione CulturaPSR
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Levoluzione della valle e delle competenze produttive
Dagli anni 90, importante ruolo dellintervento pubblico
recupero edilizioenergiabiologico
e, insieme, evoluzione delle competenze produttive conoscenze tecniche e manageriali produzioni tipiche e reti di promozionenuovi soggetti (neo-rurali)
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Neo-rurali in Val di Vara. Periodo di insediamento1994-19982004-2010AgriturismiAziende agricoleAllevatoriProfessionisti bioAltro
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Costruire lITI = raccogliere e fare interagire le competenze
Per lITI servono molte competenze in interazione tra loro.
Oggi: biodistretto del biologico, produzioni titpiche, cultura, sentieri. Sono temi destinati a intrecciarsi nella progettazione.
Chi coinvolgere nella progettazione? Le istituzioni, le organizzazioni, ma anche le persone che portano sia competenze nuove sia relazioni individuali che possono essere usate a beneficio di tutti.
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Costruire lITI Il percorso
Settembre - Ottobre 2014raccolta di ideesegnalazione di progetti formulazione di propostemediante invito a tutti a contribuirecontatti e incontri informali Novembre 2014approfondimento progettuale mediante riunioni ristrette di co-designDicembre 2014 sintesi idee e propostemediante elaborazione di un documento
Il progetto CoDesign riguarda accanto a Val di Vara anche altre aree: le citt di Urbino e Siracusa, la regione Basilicata (in cartellina una pagina di presentazione di Studiare Sviluppo). Gli obiettivi specifici sono diversi da caso a caso, ma lintento di fondo lo stesso: sperimentare metodi pi efficaci nella definizione dei piani di sviluppo locale.
In Val di Vara ci si propone di contribuire concretamente alla costruzione dellITI. Si contribuisce alla realizzazione di un prototipo, il quale, se giudicato valido, utile per definire un modello di riferimento per altri tipi di situazioni. Nel fare questo si sperimenta un metodo fondato sulluso pi intenso delle conoscenze e competenze (interne ed esterne allarea di intervento) e sulla co-progettazione.
Fonte: Regione Liguria, agosto 2014 documento sugli ITI Aree interne allegato alla delibera di Giunta 1042. Nostra rielaborazione: il sostegno a privato sociale, punto autonomo nel documento della Regione, qui collegato allazione Sistema produttivo locale.
Ordine dei temi: i primi due temi riguardano i principali beni pubblici della valle: boschi, suolo, paesaggio, beni culturali. Puntano ad aumentare luso delle risorse, a sottrarle alla sottoutilizzazione. Il terzo intende dare impulso alle attivit produttive, tradizionali e nuove.
I tre ambiti sono ovviamente nella realt fortemente intrecciati! Il modo per aumentare luso delle risorse naturali e culturali diversificare leconomia della valle verso nuovi tipi di attivit.
Con lITI nel 2014-2020 lintervento pubblico regionale giocher un ruolo forte in val di vara ! Non la prima volta che accade. E gi accaduto in passato con i finanziamenti per il recupero edilizio (es. centro storico di Varese; il recupero dei borghi a Maissana attraverso una misura del PSR) per lenergia, e soprattutto, e in modo decisivo, per il biologico. Nel passato, anche per effetto di questi importanti interventi pubblici, la valle cambiata: ad es. nata una fabbrica tecnologicamente avanzata, Arsfood, con forti investimenti in conoscenza sia tecnica sia manageriale, di cui hanno beneficiato in modo diretto e indiretto altre realt produttive locali; a valle del forte investimento nel bio si sono rafforzate le produzioni di qualit non bio, in particolare i presidi Slow Food con la relativa rete di promozione;sono stati attratti in valle nuovi soggetti, provenienti da contesti urbani, aree metropolitane, estero, portatori di conoscenze e competenze assai diverse da quelle dei gruppi sociali di antico radicamento.In sintesi si sono rafforzate le competenze tecniche e manageriali, si sono create le condizioni per sostenere le produzioni tipiche oltre al biologico, e si sono insediati nuovi soggetti. Vedi MAPPA che segue e relativo commento
Tra luglio e agosto abbiamo curato un censimento dei nuovi abitanti della Val di Vara censimento ancora parziale che si sono insediati a partire dalla met degli anni 90 avviando attivit economiche diversificate e prestando la propria capacit professionale sul territorio, senza che esistessero in loco politiche intenzionali per lattrazione di nuovi abitanti in et lavorativa. Ne abbiamo individuati pi di 20, qualcuno lo abbiamo intervistato, cercando di capire le loro motivazioni, i loro progetti, le loro competenze ed il sistema di relazioni allinterno delle quali sono inseriti. Nella mappa sono localizzati geograficamente e distinti per periodo di insediamento. Ad oggi vi sono stati due cicli di arrivo, che si condensano nei periodi 1994-1998 e 2004-2010. Perch sono una popolazione interessante: per due motivi soprattutto. 1- Hanno portato nella valle nuova capacit imprenditoriale, legata soprattutto allospitalit (agriturismi); sono persone con competenze professionali molto accentuate, che lavorano al recupero delle conoscenze locali, attualizzandole e contestualizzandole in nuove attivit produttive. 2- Sono inseriti in sistemi di relazione molto ampi, che portano ossigeno al sistema relazionale della valle (risorse economiche, culturali, professionali). Pensare di coinvolgere i neo-rurali in un percorso progettuale, facendo tesoro delle loro competenze, progettualit e relazioni pu essere proficuo. Si tratta di amalgamare il portato cognitivo e relazionale dei nuovi abitanti con quello degli attori e dei gruppi sociali storici.
LITI nel 2014-2020 in grado di dare una spinta importante nella direzione della diversificazione. Ma perch questo si realizzi occorre, pi intensamente che nel passato, coordinarsi e organizzarsi come valle. Se nel passato la Regione ha usato spesso la leva degli incentivi individuali, ora con lITI tutto diverso: occorre definire priorit e progetti di sistema. La valle deve organizzarsi sul piano istituzionale (obbligo della Unione di comuni) ed esprimere una maggiore capacit di progetto in cui si esprimano la componente pubblica e le imprese, e si intreccino diversi apporti di conoscenze e competenze. Occorre agire istituzionalmente come Valle e avere una progettualit condivisa, una visione comune di quali siano gli assi attorno ai quali imperniare gli interventi nel prossimo ciclo di programmazione. Lo schema ITI pertanto una opportunit di finanziamento esigente che richiede impegno collettivo, coordinamento, scelte e decisioni condivise. In altri termini, il piano di investimenti deve essere convincente! E di qualit.
Lincontro di oggi stato pensato per iniziare ad affrontare alcune delle tematiche centrali nel futuro ITI Val di Vara. Abbiamo individuato i relatori in base alle competenze, nella convinzione che per costruire buoni progetti sia necessario partire dallinterazione tra bisogni e competenze. Sono state rappresentate competenze di vario tipo: ricercatori, operatori, associazionismo. Ci siamo occupati del biodistretto del biologico, delle produzioni tipiche, della cultura, dei sentieri. Sono temi destinati a intrecciarsi nella progettazione.
Non avevamo lambizione di esaurire tutti i temi dellITI in questincontro. Non stato per esempio incluso un intervento su energia, bosco.
Su questi temi sono attivabili competenze anche apparentemente distanti luna dalle altre per costruire proposte progettuali ambiziose: ad esempio lotta al dissesto idrogeologico, produzione di energia da biomasse, opere di ingegneria naturalistica, sentieristica, riscaldamento degli edifici pubblici sono temi che si tengono insieme.
Lidea che ha ispirato il programma di questa mattinata: per progettare e realizzare lo sviluppo locale, occorre fa interagire conoscenze e competenze interne ed esterne alla valle.
Al tavolo di oggi abbiamo invitato: Alberto Sturla, ricercatore INEA, ha studiato a fondo le dinamiche dellassetto produttivo della Valle ed elaborato alcune proposte progettuali;Fulvio Gotelli, rappresenta il biodistretto, istituzione che riunisce produttori biologici ed istituzioni al fine di cooperare e mettere in campo progetti e visioni per la Valle;Silvano Zaccone, rappresenta Slow Food, le Comunit del Cibo, e ci parler di relazione tra tipicit e sviluppo del territorio e di opportunit da costruire;Monica Baldassarri ed Enrica Salvatori, Universit di Pisa, hanno fatto un lavoro molto importante di ricerca storico-archeologica su questo territorio, mettendo in luce tra le altre cose il tema della conoscenza locale, dei saperi locali, quali fattori di sviluppo;Maurizio Cattani, CAI, esperto di sentieristica, metter in evidenza le relazioni tra cura del territorio, sentieri, sviluppo turistico ed enogastronomico.
In questa fase cureremo tre profili:
Titolarit delle proposte:dietro a ogni proposta noi avremo un soggetto che la sostiene (o pi soggetti che daccordo tra loro hanno unito e organizzato proposte inizialmente separate). Le idee dovranno il pi possibile essere espressione di impegno, intenzione, volont da parte di definiti attori singoli o collettivi.Cantierabilit o tempi di assorbimento della spesa:distingueremo le idee progetto a bassa definizione da quelle che gi sono pi mature, e contengono indicazioni progettuali pi dettagliate. Questo aspetto fondamentale per pianificare temporalmente la spesa pubblica nel quadro dellITI.Ammissibilit:verificheremo e cureremo in itinere il profilo della coerenza tra le proposte emergenti e le condizioni di finanziamento nellambito dellITI (riferimento allo schema programmatico del PO FESR Liguria e degli altri programmi di riferimento).
Il percorso scandito temporalmente come segue: (1) tra la met di settembre e fine ottobre procediamo a una raccolta di ideepresso gli attori della valle, pubblici e privati, e presso esperti esterni competenti. La raccolta: (a) organizzata attorno a ciascuno dei principali temi indicati nel documento ITI parte Sviluppo locale: biomasse ed energia, beni culturali, sistema produttivo (b) fatta in modo proattivo (non aspettando, ma andando a cercare e a stimolare) e interattivo (modalit informali di coinvolgimento, confronto con i proponenti sul merito dei contenuti)- (c) cura in modo particolate i temi su cui sappiamo esistere uno iato tra offerta e domanda di intervento (es. energia)(2) In novembrei materiali raccolti, riordinati e gi discussi informalmente, diventano oggetto diriunioni ristrette di approfondimento progettualein cui i proponenti sono invitati a partecipare e a collaborare a costruire una sintesi. Questo momento rafforzer e render pi evidente il carattere di co-progettazione dellintero processo.(3) In dicembreil prodotto finale sar un documento dove per ogni ambito di intervento dellITI saranno riordinati gli elementi scaturiti dal percorso di co-progettazione. Questo prodotto sar messo nelle mani della Regione e della futura Unione.