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Conferenza stampa TUMORE DEL SENO: + 10% DI GUARIGIONI IN 15 ANNI ARRIVA LA "BOMBA" CHE DISTRUGGE LE CELLULE MALATE Roma, 13 Novembre 2013 Intermedia s.r.l. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata Via Malta, 12/B Fax 030 24 20 472 [email protected] www.medinews.it www.ilritrattodellasalute.org 25124 Brescia Tel. 030 22 61 05 Rassegna Stampa

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Conferenza stampa TUMORE DEL SENO: + 10% DI GUARIGIONI IN 15 ANNI ARRIVA LA "BOMBA" CHE DISTRUGGE LE CELLULE MALATE

Roma, 13 Novembre 2013

Intermedia s.r.l. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata

Via Malta, 12/B

Fax 030 24 20 472

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Segnalazioni

INTERMEDIA

NOVEMBRE 2013

RILEVAZIONI

Programma GR Data 13/11/13 Emittente RADIO 105 Servizio di REDAZIONE   

Programma GR Data 13/11/13 Emittente RADIO 24 Servizio di REDAZIONE     

Programma GR Data 13/11/13 Emittente RADIO RDS Servizio di REDAZIONE

Programma GR Data 13/11/13 Emittente RADIO 101 Servizio di REDAZIONE            

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Programma GR Data 13/11/13 Emittente RADIO CAPITAL Servizio di REDAZIONE     

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Tumore seno:oncologi,87% donne oggi guarisce,+10% in 15 anni Ma aumenta incidenza;2013 stimati 48mila nuovi casi,costo 7 mld 13 novembre, 14:53

(ANSA) - ROMA, 13 NOV - Prevenzione, diagnosi precoce e terapie sempre più mirate ed efficaci. Sono il mix che ha permesso di vedere aumentare del 10% in 15 anni i casi di guarigione dal tumore del seno, passati dal 78 all'87% dei casi. Sono alcuni dei dati presentati da Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica del Regina Elena di Roma e presidente dell'International Meeting in New Drugs in Breast Cancer, convegno internazionale a cadenza biennale per fare il punto sullo stato della malattia e sui nuovi trattamenti per il carcinoma del seno, che vedrà la partecipazione di oltre 200 esperti da tutto il mondo. Per il 2013 nel nostro Paese si stimano circa 48mila nuove diagnosi di tumore al seno, con un costo sociale della malattia che, tra guadagni persi e nuove spese, risulta pari a 7 miliardi di euro l'anno, circa 28mila euro a paziente''. Costi che potrebbero essere ridotti grazie a cure più appropriate, cioè ''fornendo il farmaco giusto al paziente giusto'', come ci si propone di fare con la 'nuova frontiera' delle terapie molecolari, che oggi sono volte in particolare a combattere ''le resistenze che si riscontrano in molte pazienti alle terapie ormonali''. Ma al meeting ci sarà anche un focus sull'importanza della prevenzione ''che resta l'arma fondamentale per sconfiggere la malattia. Pensate - continua il professor Cognetti - che il 40% dei tumori circa è potenzialmente prevenibile con uno stile di vita sano, che comprende attività fisica costante, dieta equilibrata e l'abbandono del vizio del fumo. Inoltre - conclude- e' dimostrato che le donne con un carcinoma mammario che praticano esercizi a intensità moderata per circa 20 minuti al giorno, presentano il 40% in meno di possibilità di cadere in recidiva rispetto a quelle attive per meno di un'ora alla settimana''. (ANSA).

http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/salute/2013/11/13/Tumore‐seno‐oncologi‐87‐donne‐oggi‐guarisce‐10‐15‐anni_9612918.html 

  13-11-2013

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NUOVE 'ARMI' CONTRO TUMORE SENO, GUARISCE 87% DONNE (ANSA) - ROMA, 13 NOV - Prevenzione, diagnosi precoce e terapie sempre piu' mirate ed efficaci. Sono il mix che ha permesso l'aumento del 10% in 15 anni delle donne guarite dal tumore del seno, passate nel mondo occidentale dal 78 all'87% dei casi. Percentuali che potranno crescere ancora in futuro anche grazie a una classe di nuove molecole 'intelligenti' denominate 'anticorpi armati', come il T-DM1, capaci di distruggere solo le cellule tumorali, salvaguardando quelle sane, con una potenza mai ottenuta finora, e riducendo gli effetti collaterali. Sulle nuove frontiere per combattere il carcinoma alla mammella, la cui incidenza e' comunque in aumento (48mila i nuovi casi stimati nel 2013 solo in Italia) faranno il punto gli esperti di tutto il mondo nella due giorni dell'International Meeting on New Drugs in Breast Cancer, appuntamento biennale organizzato all'Istituto Regina Elena di Roma. Grazie allo sviluppo della ricerca molecolare, afferma Francesco Cognetti, presidente del Meeting e direttore dell'oncologia medica dell'Irccs romano, oggi si deve parlare ''non piu' di una malattia unica, legata all'organo, ma di un gruppo di malattie'' che necessitano di cure sempre piu' specifiche e mirate. Come il T-DM1 appunto, approvato negli Stati Uniti e in attesa ''a breve'' di ricevere l'ok anche dall'Ema, l'ente regolatorio europeo. Il nuovo farmaco e' indicato per una forma aggressiva di carcinoma mammario, l'Hr2 positivo (10mila le donne italiane colpite ogni anno), un fattore di crescita che piu' facilmente porta a metastasi: ''Si tratta di un farmaco ben tollerato - spiega l'esperto – che riduce effetti collaterali come nausea e vomito o l'alopecia'', la perdita dei capelli cui si va incontro con la chemioterapia tradizionale. Il farmaco combina i benefici clinici di trastuzumab, ''che gia' ha cambiato in meglio la storia naturale della malattia Her2 positiva'', con la chemioterapia potente costituita da Dm1, della famiglia delle meitansine, altrimenti intollerabile. E' insomma il prodotto ''di una fusione tra un citotossico, cioe' un farmaco chemioterapico, e un anticorpo monoclonale''. Le nuove armi, dicono gli esperti, dovrebbero pero' ''essere disponibili subito'' e, problema tutto italiano ''su tutto il territorio nazionale, dopo l'approvazione dell'Aifa, senza attendere l'inserimento nei prontuari regionali che rappresentano un inutile doppione''. Di qui l'appello a ottenere per i farmaci oncologici innovativi un iter rapido, visto che non e' sufficiente, per gli oncologi, la norma sui '100 giorni' introdotta questa estate con il decreto Fare. Il testo da' 'corsia preferenziale' per l'immissione in commercio dei farmaci 'orfani' o di 'eccezionale rilevanza terapeutica' ma non specifica, sottolineano gli esperti, quali tipologie di farmaci rientrino in questa definizione. Il rischio ''e' che tutti i farmaci oncologici restino fuori'' e peraltro, ricorda Cognetti, ce ne sono ''gia' 3-4 gia' autorizzati dall'Ema prima della nuova norma e che sono stati introdotti in Italia in fascia C, cioe' a carico dei cittadini, in attesa da ben piu' di 100 giorni di concludere l'iter'' per il rimborso da parte del Servizio sanitario nazionale. (ANSA).

 

https://mida.ansa.it/midagate/news_view.jsp 

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  13-11-2013

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TUMORE SENO: ARRIVA FARMACO-BOMBA,SOLO CONTRO CELLULE MALATE (ANSA) - ROMA, 13 NOV - 'Anticorpi armati', 'bombe' intelligenti che sanno distruggere solo le cellule tumorali, risparmiando i tessuti sani, con una potenza mai ottenuta finora con nessuna molecola. Sono le nuove terapie molecolari su cui esperti di tutto il mondo faranno il punto nella due giorni organizzata all'Istituto Regina Elena di Roma 'International meeting on New Drugs in Breast Cancer'. In particolare si analizzeranno i risultati ottenuti con un nuovo farmaco, il T-DM1, gia' autorizzato negli Stati Uniti come seconda linea nella fase metastasica, e in attesa a breve dell'autorizzazione da parte dell'Ema, l'ente regolatorio europeo, che rilasciando una sostanza altamente tossica soltanto dove si trova la neoplasie, e' altamente efficace e riduce glieffetti collaterali rispetto alle altre terapie.''Si tratta di un farmaco ben tollerato, nausea e vomito ad esempio - spiega Francesco Cognetti, direttore dell'oncologia medica dell'Irccs romano - si riducono moltissimo, cosi' come laperdita dei capelli'' cui si va incontro con la chemioterapia tradizionale. Il nuovo farmaco e' indicato per i tumori Her2 positivi, un fattore di crescita che rende la malattia piu' aggressiva e piu' facilmente tende a sviluppare metastasi, e presto potra' essere impiegato anche in altri tipi di tumori. Combina i benefici clinici di trastuzumab, ''che gia' ha cambiato in meglio la storia naturale della malattia Her2 positiva'', con la chemioterapia potente costituita da Dm1, della famiglia delle meitansine, altrimenti intollerabile. E' insomma il prodotto ''di una fusione tra un citotossico, cioe' un farmaco chemioterapico, e un anticorpo monoclonale''. Ogni anno sono 10mila le donne colpite in Italia da questo tipo di tumore della mammella, e, precisa Cognetti, ormai non si puo' piu' parlare del carcinoma al seno come di una ''malattia unica legata all'organo'' grazie ai progressi della biologia molecolare che consente di individuare i biomarker delle diverse tipologie e le mutazioni genetiche che le comportano, come hanno spiegato anche Massimo Cristofanilli, oncologo che lavora a Philadelphia, e Edith Perez, del Mayo Clinic Cancer Center di Jacksonville. Anche per questo sono necessari farmaci sempre piu' efficaci e 'personalizzati', perche' ogni 'sottotipologia' reagisce alle terapie in maniera diversa.

 

https://mida.ansa.it/midagate/news_view.jsp 

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  13-11-2013

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TUMORI: APPELLO ONCOLOGI, ITER RAPIDO PER OK A NUOVI FARMACI

(ANSA) - ROMA, 13 NOV - Un appello a velocizzare l'iter per l'introduzione in Italia di nuovi farmaci oncologici gia' autorizzati dall'ente regolatorio europeo. E' quello che arriva dagli oncologi per voce di Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia medica del Regina Elena di Roma, alla vigilia del terzo appuntamento con il congresso internazionale sui nuovi farmaci per la cura del tumore al seno. L'Italia, spiega l'esperto, non solo sconta ''le gravi disuguaglianze in termini di prevenzione'' con il Nord generalmente organizzato e con una buona adesione delle pazienti ai programmi di screening e il Sud che arranca, ma deve combattere anche con il problema ''dell'accesso ai farmaci innovativi, che, al momento, in attesa che si completi l'iter della negoziazione del prezzo'' per il rimborso da parte del Servizio sanitario nazionale, ''vengono inseriti in fascia C, cioe' a carico del cittadino''.E non basta nemmeno la nuova 'corsia preferenziale' per gli innovativi, introdotta questa estate con il dl Fare, perche' non c'e' ''un elenco di quali tipologie di farmaci debbano essere interessati dall'iter rapido'' e c'e' quindi il rischio che ''tutti gli oncologici rimangano fuori''. La norma parla infatti di un iter che non puo'superare i 100 giorni complessivi per i farmaci 'orfani' o di 'eccezionale rilevanza terapeutica e sociale'. Peraltro,aggiunge Cognetti, ce ne sono ''gia' 3-4 autorizzati prima dell'introduzione della norma e che sono in fascia C, in attesa di concludere l'iter per il prezzo da ben piu' di 100 giorni''. Senza contare poi, ricorda l'oncologo, che superato l'iter con l'Aifa che ''in media finisce la pratica per il rimborso in circa un anno, ci vuole poi un altro anno perche' i farmaci siano inseriti nei prontuari regionali''. Invece ''le nuove armi dovrebbero essere disponibili subito su tutto il territorio nazionale dopo l'approvazione dell'Aida, senza attendere l'inserimento nei prontuari regionali che rappresentano un inutile doppione''. (ANSA).

 

http://www.wallstreetitalia.com/articolo‐stampa.aspx?IdPage=1642754 

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13 Novembre ore 13:22

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 Tumori: +10% guarigioni in 15 anni per cancro seno

Roma, 13 nov. (Adnkronos Salute) - In 15 anni le percentuali di guarigioni per il cancro al seno sono cresciute di circa il 10%, passando dal 78% all'88%. "Un risultato eccezionale da ricondurre alle campagne di prevenzione e a terapie innovative sempre piu' efficaci", spiega Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia medica del Regina Elena di Roma e presidente del convegno 'International Meeting on new drugs in breast cancer' che si apre domani a Roma al Regina Elena. Oggi in Italia vivono piu' di 522 mila donne con una diagnosi di tumore al seno. Per il 2013 si stimano in Italia circa 48 mila nuove diagnosi. "Assistiamo - precisa Cognetti, presentando oggi a Roma all'Istituto superiore di sanita' l'evento - ad un aumento di incidenza del carcinoma al seno ma diminuisce la mortalità. La sfida e' il superamento". "Nel settore delle terapie innovative - prosegue Cognetti - oggi abbiamo la molecola T-Dm1, denominate anticorpi armati che combina i benefici clinici di trastuzumab, che ha gia' cambiato in meglio la storia naturale della malattia Her2 positiva, con la chemioterapia potente costituita da Dm1, della famiglia delle meitansine". La forma tumorale Her2 colpisce ogni anno 10 mila italiane. Il T-Dm1, ancora non disponibile in Italia ma in fase di approvazione in Europa, e' in grado di rilasciare una sostanza altamente tossica solo dove si trova la neoplasia, riducendo gli effetti collaterali e aumentano l'efficacia del farmaco. Al convegno internazionale verranno presentate e discusse le piu' recenti evidenze scientifiche sulle nuove molecole. "Nuove diagnostiche hanno permesse di scoprire nuove mutazioni genetiche dei tumori prima non conosciute - afferma Massimo Cristofanilli, direttore Breast Cancer Center del Jefferson Hospital di Philadelphia - e su queste si stanno concentrando le ricerche". "Circa il 40% dei tumori - sottolinea l'oncologo - e' potenzialmente prevenibile con uno stile di vita sano, che comprende attività fisica costante, dieta equilibrata e l'abbandono delle sigarette. Inoltre e' dimostrato che le donne con un carcinoma mammario che praticano esercizi a intensità moderata per circa 20 minuti al giorno presentano il 40% in meno di possibilita' di cadere in recidiva rispetto a quelle attive per meno di un'ora a settimana".

 

 

  13-11-2013

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  13-11-2013

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Tumori: +10% guarigioni in 15 anni per cancro seno

Un risultato eccezionale da ricondurre alle campagne di prevenzione e a terapie innovative sempre piu' efficaci

Roma, 13 nov. (Adnkronos Salute) - In 15 anni le percentuali di guarigioni per il cancro al seno sono cresciute di circa il 10%, passando dal 78% all'88%. "Un risultato eccezionale da ricondurre alle campagne di prevenzione e a terapie innovative sempre piu' efficaci", spiega Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia medica del Regina Elena di Roma e presidente del convegno 'International Meeting on new drugs in breast cancer' che si apre domani a Roma al Regina Elena. Oggi in Italia vivono piu' di 522 mila donne con una diagnosi di tumore al seno. Per il 2013 si stimano in Italia circa 48 mila nuove diagnosi. "Assistiamo - precisa Cognetti, presentando oggi a Roma all'Istituto superiore di sanita' l'evento - ad un aumento di incidenza del carcinoma al seno ma diminuisce la mortalità. La sfida e' il superamento".

"Nel settore delle terapie innovative - prosegue Cognetti - oggi abbiamo la molecola T-Dm1, denominate anticorpi armati che combina i benefici clinici di trastuzumab, che ha gia' cambiato in meglio la storia naturale della malattia Her2 positiva, con la chemioterapia potente costituita da Dm1, della famiglia delle meitansine". La forma tumorale Her2 colpisce ogni anno 10 mila italiane. Il T-Dm1, ancora non disponibile in Italia ma in fase di approvazione in Europa, e' in grado di rilasciare una sostanza altamente tossica solo dove si trova la neoplasia, riducendo gli effetti collaterali e aumentano l'efficacia del farmaco.

Al convegno internazionale verranno presentate e discusse le piu' recenti evidenze scientifiche sulle nuove molecole. "Nuove diagnostiche hanno permesse di scoprire nuove mutazioni genetiche dei tumori prima non conosciute - afferma Massimo Cristofanilli, direttore Breast Cancer Center del Jefferson Hospital di Philadelphia - e su queste si stanno concentrando le ricerche".

"Circa il 40% dei tumori - sottolinea l'oncologo - e' potenzialmente prevenibile con uno stile di vita sano, che comprende attività fisica costante, dieta equilibrata e l'abbandono delle sigarette. Inoltre e' dimostrato che le donne con un carcinoma mammario che praticano esercizi a intensità moderata per circa 20 minuti al giorno presentano il 40% in meno di possibilita' di cadere in recidiva rispetto a quelle attive per meno di un'ora a settimana".

http://www.adnkronos.com/IGN/Daily_Life/Benessere/Tumori‐+10‐guarigioni‐in‐15‐anni‐per‐cancro‐seno_32859281820.html 

 

 

 

 

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Tumori: in 15 anni +10% guarigioni cancro seno, 87% donne si salva 14:14 13 NOV 2013

(AGI) - Roma, 13 nov. - Aumenta l'incidenza e diminuisce la mortalita' del tumore al seno. In quindici anni infatti, nei paesi occidentali, le percentuali di guarigione sono cresciute di circa il 10%, passando dal 78 all'87%. "Un risultato eccezionale da ricondurre al successo delle campagne di prevenzione e a terapie innovative sempre piu' efficaci che essenzialmente mirano a superare le resistenze indotte dall'ormonoterapia", spiega il professor Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica del Regina Elena di Roma e presidente del convegno mondiale, che si apre domani a Roma, dal titolo 'International Meeting in New Drugs in Breast Cancer', presentato oggi all'Iss. Protagonista, l'ospedale Regina Elena, che ospitera' i lavori della terza edizione del Congresso, giovedi' e venerdi' 15 novembre. "Un riconoscimento dell'eccellenza raggiunta dall'oncologia italiana - afferma Massimo Cristofanilli del Fox Chase Cancer Centre di Philadelphia - che si e' distinta nel panorama internazionale per il livello delle pubblicazioni e la qualita' delle sperimentazioni cliniche, nonostante le difficolta' strutturali e le risorse economiche esigue". Al meeting verranno presentate e discusse le piu' recenti evidenze scientifiche sulle nuove molecole e focus sull'importanza della prevenzione, "che resta l'arma fondamentale per sconfiggere la malattia. Pensate- continua il professor Cognetti- che il 40% dei tumori circa e' potenzialmente prevenibile con uno stile di vita sano, che comprende attivita' fisica costante, dieta equilibrata e l'abbandono del vizio del fumo. Inoltre - conclude - e' dimostrato che le donne con un carcinoma mammario che praticano esercizi a intensita' moderata per circa 20 minuti al giorno, presentano il 40% in meno di possibilita' di cadere in recidiva rispetto a quelle attive per meno di un'ora alla settimana".  

http://www.agi.it/research‐e‐sviluppo/notizie/201311131414‐eco‐rt10173‐tumori_in_15_anni_10_guarigioni_cancro_seno_87_donne_si_salva 

  13-11-2013

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  Tumori: appello oncologi, sia rapido iter per ok nuovi farmaci 15:24 13 NOV 2013   

(AGI)‐ Roma, 13 nov. ‐ Velocizzare l'iter per l'introduzione in Italia di nuovi farmaci oncologici gia' autorizzati dall'ente regolatorio europeo. E' l'appello lanciato dagli oncologi alla vigilia del terzo appuntamento con il Congresso internazionale sui nuovi farmaci per la cura del tumore al seno, per voce di Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia medica del Regina Elena di Roma e presidente del meeting. L'Italia "deve combattere anche con il problema dell'accesso ai farmaci innovativi, che, in attesa che si completi l'iter della negoziazione del prezzo per il rimborso da parte del Servizio sanitario nazionale, vengono inseriti in fascia C, cioe' a carico del cittadino", afferma Cognetti a margine della conferenza stampa di presentazione del congresso.   E spiega che non basta nemmeno la nuova 'corsia preferenziale' per gli innovativi, introdotta questa estate con il dl Fare, perche' "non c'e' un elenco di quali tipologie di farmaci debbano essere interessati dall'iter rapido". Tradotto, c'e' il rischio che tutti gli oncologici rimangano fuori, conferma il professore. "Le nuove armi dovrebbero essere disponibili subito su tutto il territorio nazionale dopo l'approvazione dell'Aifa, senza attendere l'inserimento nei prontuari regionali che rappresentano un inutile doppione", conclude. (AGI) . 

 

  13-11-2013

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 Tumori: appello oncologi, sia rapido iter per ok nuovi farmaci (2) (AGI) - Roma, 13 nov. - E spiega che non basta nemmeno la nuova 'corsia preferenziale' per gli innovativi, introdotta questa estate con il dl Fare, perche' "non c'e' un elenco di quali tipologie di farmaci debbano essere interessati dall'iter rapido". Tradotto, c'e' il rischio che tutti gli oncologici rimangano fuori, conferma il professore. "Le nuove armi dovrebbero essere disponibili subito su tutto il territorio nazionale dopo l'approvazione dell'Aifa, senza attendere l'inserimento nei prontuari regionali che rappresentano un inutile doppione", conclude. (AGI) Rmc/Eli

 

 

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Tumori: oncologo,rendere disponibili 'molecole-bomba' cancro seno

(AGI) - Roma, 13 nov. - Come una bomba ha la capacita' di distruggere le cellule tumorali, con una potenza mai

ottenuta finora con nessuna molecola , rilasciando una sostanza altamente tossica soltanto dove si trova la neoplasie.

Si chiama T-dm1, e' altamente efficace e riduce gli effetti collaterali rispetto alle altre terapie. Nel corso della

conferenza stampa di presentazione del Congresso che si svolgera' da domani al Regina Elena di Roma,

"l'International meeting on New Drugs in Breast Cancer", gli esperti hanno evidenziato i risultati eccellenti ottenuti nel

trattamento del tumore del seno Her2 positivo, una forma che solo in Italia colpisce ogni anno 10mila donne, con un

meccanismo che presto potra' essere impiegato anche in altri tipi di cancro. (AGI) Rmc/Pgi (Segue)

 

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  Tumori: oncologo,rendere disponibili 'molecole-bomba' cancro seno (2) (AGI) - Roma, 13 nov. - Ad esempio T-dm1 e' soltanto il primo di una classe di molecole denominate "anticorpi armati" e combina i benefici clinici di trastuzumab, con la chemioterapia potente costituita da Dm1, dell famiglia delle meitansine. Per il 2013 si stimano circa 48mila nuove diagnosi di tumore del seno nel nostro Paese, un numero impressionante. "E' essenziale che le nuove armi siano disponibili in tutto il territorio subito dopo l'approvazione da parte dell'Aifa- dichiara Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica del Regina Elena di Roma e presidente del convegno che si apre domani - senza attendere l'inserimento nei prontuari regionali che rappresentano inutili doppioni. L'appropriatezza - conclude l'esperto - si misura anche nella capacita' di garantire le cure migliori su tutto il territorio". (AGI) Rmc/Pgi

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  Tumori: in 15 anni +10% guarigioni cancro seno,87% donne si salva (AGI) - Roma, 13 nov. - Aumenta l'incidenza e diminuisce la mortalita' del tumore al seno. In quindici anni infatti, nei paesi occidentali, le percentuali di guarigione sono cresciute di circa il 10%, passando dal 78 all'87%. "Un risultato eccezionale da ricondurre al successo delle campagne di prevenzione e a terapie innovative sempre piu' efficaci che essenzialmente mirano a superare le resistenze indotte dall'ormonoterapia", spiega il professor Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica del Regina Elena di Roma e presidente del convegno mondiale, che si apre domani a Roma, dal titolo 'International Meeting in New Drugs in Breast Cancer', presentato oggi all'Iss. Protagonista, l'ospedale Regina Elena, che ospitera' i lavori della terza edizione del Congresso, giovedi' e venerdi' 15 novembre. (AGI) Rmc/Pgi (Segue)

 

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  Tumori: in 15 anni +10% guarigioni cancro seno,87% donne si salva (2) (AGI) - Roma, 13 nov. - "Un riconoscimento dell'eccellenza raggiunta dall'oncologia italiana - afferma Massimo Cristofanilli del Fox Chase Cancer Centre di Philadelphia - che si e' distinta nel panorama internazionale per il livello delle pubblicazioni e la qualita' delle sperimentazioni cliniche, nonostante le difficolta' strutturali e le risorse economiche esigue". Al meeting verranno presentate e discusse le piu' recenti evidenze scientifiche sulle nuove molecole e focus sull'importanza della prevenzione, "che resta l'arma fondamentale per sconfiggere la malattia. Pensate- continua il professor Cognetti- che il 40% dei tumori circa e' potenzialmente prevenibile con uno stile di vita sano, che comprende attivita' fisica costante, dieta equilibrata e l'abbandono del vizio del fumo. Inoltre - conclude- e' dimostrato che le donne con un carcinoma mammario che praticano esercizi a intensita' moderata per circa 20 minuti al giorno, presentano il 40% in meno di possibilita' di cadere in recidiva rispetto a quelle attive per meno di un'ora alla settimana". (AGI) Rmc/Pgi

 

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SALUTE: TUMORE SENO, GUARIGIONI AUMENTATE DEL 10% IN 15 ANNI

(ASCA) - Roma, 13 nov - Ha la capacita' di distruggere come una ''bomba'' le cellule tumorali, con una potenza mai ottenuta finora con nessuna molecola. Si chiama T-DM1 ed e' in grado di rilasciare una sostanza altamente tossica solo dove si trova la neoplasia, piu' efficacemente e con meno effetti collaterali rispetto alle altre terapie. Ha evidenziato risultati eccellenti nel trattamento del tumore del seno HER2 positivo, una forma che ogni anno in Italia colpisce circa 10.000 donne, ma il suo meccanismo d'azione rivoluzionario potra' essere impiegato anche in altri tipi di cancro. Ai nuovi trattamenti per il carcinoma del seno e' dedicato l'International Meeting on New Drugs in Breast Cancer, che si apre domani al Regina Elena di Roma con la partecipazione di piu' di 200 esperti da tutto il mondo. Il Convegno, giunto alla terza edizione, e' stato presentato oggi in un incontro con i giornalisti all'Istituto Superiore di Sanita'. ''In quindici anni le percentuali di guarigione in questa malattia sono cresciute di circa il 10%, passando dal 78 all'87 per cento - afferma Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica del Regina Elena di Roma e presidente del Convegno -. Si tratta di un risultato eccezionale, da ricondurre alle campagne di prevenzione e a terapie innovative sempre piu' efficaci. Oggi in Italia vivono piu' di 522 mila donne con una diagnosi di tumore. E' pero' importante che le nuove armi siano disponibili in tutto il territorio subito dopo l'approvazione da parte dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), senza attendere l'inserimento nei prontuari regionali che rappresentano inutili doppioni''. Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuove diagnosi di tumore del seno nel nostro Paese. Un dato che pone in primo piano anche il costo sociale della malattia che, tra guadagni persi e nuove spese, risulta pari a 7 miliardi di euro ogni anno: circa 28.000 euro per paziente. ''Non possiamo rispondere alle esigenze di questi malati con una politica di tagli lineari - continua Cognetti -. L'appropriatezza si misura anche nella capacita' di garantire le cure migliori su tutto il territorio''. Infatti da una recente indagine della Fondazione Censis condotta su 1.000 pazienti oncologici e' emerso che l'aspetto piu' preoccupante per il 24% delle donne con tumore alla mammella e' rappresentato dalle differenze di cura tra i territori, in particolare per i trattamenti piu' innovativi, e per il 33% dal timore che le difficolta' di bilancio in sanita' condizionino la disponibilita' di terapie oncologiche piu' mirate e con minori effetti collaterali. L'International Meeting di Roma vede il Regina Elena protagonista.  

http://www.asca.it/salute/internoCopertina‐Salute‐Salute__Tumore_seno__guarigioni_aumentate_del_10_PERCENTO__in_15_anni‐1335654‐1.html 

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 SANITA' LAZIO: COGNETTI SU TUMORE DEL SENO, AUMENTANO DEL 10% LE GUARIGIONI IN 15 ANNI  (AGENPARL) - Roma, 13 nov – Ha la capa cità di distr uggere come una “bomba” le ce llule tumorali, con una potenza mai ottenuta finora con nessuna molecola. Si chiama T-DM1 ed è in grado di rilasciare un a sostanza altamente tossica solo dove si trova la neoplasia, più efficacemente e con meno effetti collaterali rispetto alle altre terapie. Ha evidenziato risu ltati eccellenti nel trattamento del tumor e del seno HER2 positivo, una for ma che ogni anno in Italia colpisce circa 10.000 donne, ma il suo me ccanismo d’azione rivoluzionario p otrà essere impiegato anche in altri tipi di cancro. Ai nuovi trattamenti per il car cinoma del seno è dedicato l’International Meeting on New Drugs in Breast Cancer, che si apre domani al Regina Elena di Roma con la partecipazione di più di 200 esperti da tutto il mondo. Il Convegno, giunto alla terza edizione, è presentato oggi in un incontro con i giornalisti all’Istituto Superiore di Sanità. “In quindici anni le percentuali di guarigione in questa malattia sono cresciute di circa il 10%, passando dal 78 all’87 per ce nto - affer ma il profe ssore Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica del Regina Elena di Roma e presid ente del Co nvegno -. Si tratta di un risultato eccezionale, da ricondurre alle campagne di prevenzione e a t erapie innovative sempre più efficaci. Ad esempio T-DM1 è il primo di una classe di molecole denominate ‘anticorpi armati’ e combina i benefici clinici di trastuzumab, che già ha cambiato in meglio la storia n aturale della malattia HER2 positiva, con la chemioterapia potente costituita da DM1, della famiglia delle meitansine. Questo farmaco è tollerato molto bene dall’organismo e non presenta quasi nessuno degli effetti collaterali debilitanti che caratterizzano gli antitumorali. Oggi in Italia vivono più di 522 mila donne con una dia gnosi per questa patologia. È però importante che le nuove armi siano disponibili in tutto il terr itorio subito dopo l’approvazione da parte dell’A IFA (Agenzia Italiana d el Farmaco), senza atte ndere l’inserimento nei prontuari regionali che rappresentano inutili doppioni”. Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuove diagnosi di tumore del seno nel no stro Paese. Un dato che pone in primo piano anche il costo sociale della malattia che, t ra guadagni persi e nuove spese, risulta pari a 7 miliardi di euro ogni a nno: circa 28.000 euro per paziente. “Non possiamo rispondere alle esigenze di questi malati con una politica di tagli lineari – continua il prof. Cognetti -. L’appr opriatezza si misura anche nella cap acità di garantire le cure migliori su tutto il territ orio”. Infatti da una re cente indagine della Fondazione Censis condotta su 1.000 pazienti oncologici è emerso che l’aspetto più preoccupante per il 24% delle donne con tumore alla mammella è rappresentato dalle differenze di cura tra i territori, in particolare per i trattamenti più innovativi, e per il 33% dal timore che le di fficoltà di bilancio in sanità condizionino la disponibilità di terapie oncologiche più mirate e con minori effetti collaterali. L’International Meeting di Roma ve de il Regina Elena protagonista. “È un importante riconoscimento dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia italiana – sp iega il professore Massimo Cristofanilli del Fox Chase Cancer Centre di Philadelphia - che si è distinta n el panorama scientif ico

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internazionale per il livello delle pubblicazioni e la qualità delle sperimentazioni cliniche. Pur con molte difficoltà strutturali e risorse economiche esigue, l’It alia può co ntare su professionisti di primo livello. È però necessario no n perdere la spinta all’innovazione perché i ricercatori non vedano come unica alternativa la fuga all’estero”. “È importante - continua la professoressa Edith Perez del Mayo Clinic Cancer Center di Jacks onville - stimolare interazioni tra gli scien ziati provenienti da diversi Paesi e fornire loro i mezzi nece ssari per svolgere attività di ricerca. Oggi abbiamo a disposi zione molte armi per combattere quest o big killer: prevenzione, diagno si precoce, chirurgia conservativa, chemioterapie combinate, terapie or monali e far maci biologici che permettono di a ssicurare alla maggioranza delle donne colpite la guarigion e. I risultat i presentati al convegno confermano come la stra tegia vincente sia quella di tarare la terapia sulle caratteristiche specifiche delle pazienti”. Al Meeting verranno presentate e discusse le più recenti evidenze scientifiche sulle nuove molecole. “A ppropriatezza – sotto linea Cognetti - sign ifica fornire il farmaco giusto al paziente giusto e ridurre tutti i possibili sprechi. Ad esempio, la nuova formulazione di trastuzumab sottocute presenta notevoli vantaggi risp etto a quella endoveno sa. Non solo è più facile e comoda da gestire, ma consentirà a nche di risparmiare risorse, grazie a un minor carico di lavoro per i farmacisti ospedalieri e a minori costi per l’alle stimento del medicinale. Infatti la preparazione di trastuzu mab sottocute, già pronta all’uso, potrà essere totalmente affidata agli infermieri, liberando così i farmacisti”. La prevenzione resta l’ar ma fondamentale per sconfiggere la malattia. “Circa il 40% dei tumori - conclude Cognetti - è potenzialmente prevenibile con uno stile di vita sano, che comprende attività fisica costante, dieta equilibrata e l’abbandono del vizio del fumo. Inoltre è dimostrato che le donne con un carcinoma mammario che praticano esercizi a intensità moderata per circa 20 minuti al giorno presentano il 40% in meno di possibilità di cader e in recidiva rispetto a q uelle attive per meno di un’ora alla settimana”.

 

http://www.agenparl.it/articoli/news/cronaca/20131113‐sanita‐lazio‐cognetti‐su‐tumore‐del‐seno‐aumentano‐del‐10‐le‐guarigioni‐in‐15‐anni 

 

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Tumori: oncologo, rendere disponibili 'molecole-bomba' cancro seno

(AGI) - Roma, 13 nov. - Come una bomba ha la capacita' di distruggere le cellule tumorali, con una potenza mai ottenuta finora con nessuna molecola , rilasciando una sostanza altamente tossica soltanto dove si trova la neoplasie. Si chiama T-dm1, e' altamente efficace e riduce gli effetti collaterali rispetto alle altre terapie. Nel corso della conferenza stampa di presentazione del Congresso che si svolgera' da domani al Regina Elena di Roma, "l'International meeting on New Drugs in Breast Cancer", gli esperti hanno evidenziato i risultati eccellenti ottenuti nel trattamento del tumore del seno Her2 positivo, una forma che solo in Italia colpisce ogni anno 10mila donne, con un meccanismo che presto potra' essere impiegato anche in altri tipi di cancro. (AGI) Rmc/Pgi (Segue)

http://salute.agi.it/farmaci‐e‐terapie/notizie/201311131420‐far‐rsa1052‐tumori_oncologo_rendere_disponibili_molecole_bomba_cancro_senotumori_oncologo_rendere_disponibi

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Tumori: oncologo, rendere disponibili 'molecole-bomba' cancro seno (2)

(AGI) - Roma, 13 nov. - Ad esempio T-dm1 e' soltanto il primo di una classe di molecole denominate "anticorpi armati" e combina i benefici clinici di trastuzumab, con la chemioterapia potente costituita da Dm1, dell famiglia delle meitansine. Per il 2013 si stimano circa 48mila nuove diagnosi di tumore del seno nel nostro Paese, un numero impressionante. "E' essenziale che le nuove armi siano disponibili in tutto il territorio subito dopo l'approvazione da parte dell'Aifa- dichiara Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica del Regina Elena di Roma e presidente del convegno che si apre domani - senza attendere l'inserimento nei prontuari regionali che rappresentano inutili doppioni. L'appropriatezza - conclude l'esperto - si misura anche nella capacita' di garantire le cure migliori su tutto il territorio". (AGI) Rmc/Pgi

http://salute.agi.it/farmaci‐e‐terapie/notizie/201311131420‐far‐rsa1052‐tumori_oncologo_rendere_disponibili_molecole_bomba_cancro_senotumori_oncologo_rendere_disponibi

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Tumori: appello oncologi, sia rapido iter per ok nuovi farmaci 15:24 13 NOV 2013

(AGI)- Roma, 13 nov. - Velocizzare l'iter per l'introduzione in Italia di nuovi farmaci oncologici gia' autorizzati dall'ente regolatorio europeo. E' l'appello lanciato dagli oncologi alla vigilia del terzo appuntamento con il Congresso internazionale sui nuovi farmaci per la cura del tumore al seno, per voce di Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia medica del Regina Elena di Roma e presidente del meeting. L'Italia "deve combattere anche con il problema dell'accesso ai farmaci innovativi, che, in attesa che si completi l'iter della negoziazione del prezzo per il rimborso da parte del Servizio sanitario nazionale, vengono inseriti in fascia C, cioe' a carico del cittadino", afferma Cognetti a margine della conferenza stampa di presentazione del congresso. E spiega che non basta nemmeno la nuova 'corsia preferenziale' per gli innovativi, introdotta questa estate con il dl Fare, perche' "non c'e' un elenco di quali tipologie di farmaci debbano essere interessati dall'iter rapido". Tradotto, c'e' il rischio che tutti gli oncologici rimangano fuori, conferma il professore. "Le nuove armi dovrebbero essere disponibili subito su tutto il territorio nazionale dopo l'approvazione dell'Aifa, senza attendere l'inserimento nei prontuari regionali che rappresentano un inutile doppione", conclude. (AGI) .

http://www.agi.it/research‐e‐sviluppo/notizie/201311131524‐eco‐rt10201‐tumori_appello_oncologi_sia_rapido_iter_per_ok_nuovi_farmaci 

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Tumori: oncologo, rendere disponibili 'molecole-bomba' cancro seno 14:57 13 NOV 2013

(AGI) - Roma, 13 nov. - Come una bomba ha la capacita' di distruggere le cellule tumorali, con una potenza mai ottenuta finora con nessuna molecola , rilasciando una sostanza altamente tossica soltanto dove si trova la neoplasie. Si chiama T-dm1, e' altamente efficace e riduce gli effetti collaterali rispetto alle altre terapie. Nel corso della conferenza stampa di presentazione del Congresso che si svolgera' da domani al Regina Elena di Roma, "l'International meeting on New Drugs in Breast Cancer", gli esperti hanno evidenziato i risultati eccellenti ottenuti nel trattamento del tumore del seno Her2 positivo, una forma che solo in Italia colpisce ogni anno 10mila donne, con un meccanismo che presto potra' essere impiegato anche in altri tipi di cancro. Ad esempio T-dm1 e' soltanto il primo di una classe di molecole denominate "anticorpi armati" e combina i benefici clinici di trastuzumab, con la chemioterapia potente costituita da Dm1, dell famiglia delle meitansine. Per il 2013 si stimano circa 48mila nuove diagnosi di tumore del seno nel nostro Paese, un numero impressionante. "E' essenziale che le nuove armi siano disponibili in tutto il territorio subito dopo l'approvazione da parte dell'Aifa- dichiara Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica del Regina Elena di Roma e presidente del convegno che si apre domani - senza attendere l'inserimento nei prontuari regionali che rappresentano inutili doppioni. L'appropriatezza - conclude l'esperto - si misura anche nella capacita' di garantire le cure migliori su tutto il territorio". (AGI) .

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Tumore al seno: +10% le guarigioni in 15 anni Oggi l’87% delle donne sconfigge la neoplasia. Arriva la “bomba” che distrugge le cellule malate

di red/ics ‐ 13 novembre 2013 12:26fonte ilVelino/AGV NEWSRoma

Ha la capacità di distruggere come una “bomba” le cellule tumorali, con una potenza mai

ottenuta finora con nessuna molecola. Si chiama T-DM1 ed è in grado di rilasciare una

sostanza altamente tossica solo dove si trova la neoplasia, più efficacemente e con meno

effetti collaterali rispetto alle altre terapie. Ha evidenziato risultati eccellenti nel trattamento

del tumore del seno HER2 positivo, una forma che ogni anno in Italia colpisce circa 10 mila

donne, ma il suo meccanismo d’azione potrà essere impiegato anche in altri tipi di cancro. Ai

nuovi trattamenti per il carcinoma del seno è dedicato l’International meeting on new drugs in

breast cancer, al Regina Elena di Roma, con la partecipazione di più di 200 esperti da tutto il

mondo. “In quindici anni le percentuali di guarigione in questa malattia sono cresciute di circa

il 10%, passando dal 78 all’87% - ha detto il prof. Francesco Cognetti, direttore

dell’Oncologia medica del Regina Elena e presidente del convegno -. Si tratta di un risultato

eccezionale, da ricondurre alle campagne di prevenzione e a terapie innovative sempre più

efficaci”. Il nuovo T-DM1 “è tollerato molto bene dall’organismo e non presenta quasi

nessuno degli effetti collaterali debilitanti che caratterizzano gli antitumorali. Oggi in Italia

vivono più di 522 mila donne con una diagnosi per questa patologia. È però importante che le

nuove armi siano disponibili in tutto il territorio subito dopo l’approvazione da parte dell’Aifa

(Agenzia italiana del farmaco), senza attendere l’inserimento nei prontuari regionali che

rappresentano inutili doppioni”.

Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuove diagnosi di tumore del seno nel nostro Paese. Un

dato che pone in primo piano anche il costo sociale della malattia che, tra guadagni persi e

nuove spese, risulta pari a 7 miliardi di euro ogni anno: circa 28.000 euro per paziente. “Non

possiamo rispondere alle esigenze di questi malati con una politica di tagli lineari – continua il

prof. Cognetti -. L’appropriatezza si misura anche nella capacità di garantire le cure migliori

su tutto il territorio”. L’International Meeting di Roma vede il Regina Elena protagonista. “È un

importante riconoscimento dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia italiana – spiega il prof.

Massimo Cristofanilli del Fox Chase Cancer Centre di Philadelphia - che si è distinta nel

panorama scientifico internazionale per il livello delle pubblicazioni e la qualità delle

sperimentazioni cliniche. Pur con molte difficoltà strutturali e risorse economiche esigue,

l’Italia può contare su professionisti di primo livello. È però necessario non perdere la spinta

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all’innovazione perché i ricercatori non vedano come unica alternativa la fuga all’estero”.

“È importante – secondo la prof.ssa Edith Perez del Mayo Clinic Cancer Center di

Jacksonville - stimolare interazioni tra gli scienziati provenienti da diversi Paesi e fornire loro i

mezzi necessari per svolgere attività di ricerca. Oggi abbiamo a disposizione molte armi per

combattere questo big killer. I risultati presentati al convegno confermano come la strategia

vincente sia quella di tarare la terapia sulle caratteristiche specifiche delle pazienti”. Al

Meeting vengono presentate e discusse le più recenti evidenze scientifiche sulle nuove

molecole. “Appropriatezza – sottolinea il prof. Cognetti - significa fornire il farmaco giusto al

paziente giusto e ridurre tutti i possibili sprechi. Ad esempio, la nuova formulazione di

trastuzumab sottocute presenta notevoli vantaggi rispetto a quella endovenosa. Non solo è

più facile e comoda da gestire, ma consentirà anche di risparmiare risorse, grazie a un minor

carico di lavoro per i farmacisti ospedalieri e a minori costi per l’allestimento del medicinale”.

La prevenzione resta l’arma fondamentale per sconfiggere la malattia. “Circa il 40% dei

tumori - conclude il prof. Cognetti - è potenzialmente prevenibile con uno stile di vita sano,

che comprende attività fisica costante, dieta equilibrata e l’abbandono del vizio del fumo.

Inoltre è dimostrato che le donne con un carcinoma mammario che praticano esercizi a

intensità moderata per circa 20 minuti al giorno presentano il 40% in meno di possibilità di

cadere in recidiva rispetto a quelle attive per meno di un’ora alla settimana”.

http://www.ilvelino.it/it/article/tumore‐al‐seno‐10‐le‐guarigioni‐in‐15‐anni/52a59ee6‐a3f4‐4e5e‐a606‐ae995e751859/ 

   

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Salute, tumori al seno: +10% delle guarigioni in 15 anni E arriva una nuova molecola che distrugge cellule tumorali Roma, 13 nov. (TMNews) ‐ Ha la capacità di distruggere come una "bomba" le cellule tumorali, con una potenza mai ottenuta finora con nessuna molecola. Si chiama T‐DM1 ed è in grado di rilasciare una sostanza altamente tossica solo dove si trova la neoplasia, più efficacemente e con meno effetti collaterali rispetto alle altre terapie. Ha evidenziato risultati eccellenti nel trattamento del tumore del seno HER2 positivo, una forma che ogni anno in Italia colpisce circa 10.000 donne, ma il suo meccanismo d'azione rivoluzionario potrà essere impiegato anche in altri tipi di cancro. Ai nuovi trattamenti per il carcinoma del seno è dedicato l'International Meeting on New Drugs in Breast Cancer, che si apre domani al Regina Elena di Roma con la partecipazione di più di 200 esperti da tutto il mondo. Il Convegno, giunto alla terza edizione, è presentato oggi in un incontro con i giornalisti all'Istituto Superiore di Sanità. "In quindici anni le percentuali di guarigione in questa malattia sono cresciute di circa il 10%, passando dal 78% all'87% ‐ spiega Francesco Cognetti, direttore dell'oncologia medica del Regina Elena di Roma e presidente del Convegno ‐ Si tratta di un risultato eccezionale, da ricondurre alle campagne di prevenzione e a terapie innovative sempre più efficaci. Ad esempio T‐DM1 è il primo di una classe di molecole denominate 'anticorpi armati' e combina i benefici clinici di trastuzumab, che già ha cambiato in meglio la storia naturale della malattia HER2 positiva, con la chemioterapia potente costituita da DM1, della famiglia delle meitansine". Oggi in Italia vivono più di 522mila donne con una diagnosi per questa patologia. Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuove diagnosi di tumore del seno nel nostro Paese. Un dato che pone in primo piano anche il costo sociale della malattia che, tra guadagni persi e nuove spese, risulta pari a 7 miliardi di euro ogni anno: circa 28.000 euro per paziente. 

http://www.tmnews.it/web/sezioni/dalla‐redazione/salute‐tumori‐al‐seno‐10‐delle‐guarigioni‐in‐15‐anni‐PN_20131113_00087.shtml 

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TUMORE DEL SENO: +10% LE GUARIGIONI IN 15 ANNI, ARRIVA LA ‘BOMBA' CHE DISTRUGGE LE CELLULE MALATE

Ha la capacità di distruggere come una “bomba” le cellule tumorali, con una potenza mai ottenuta finora con nessuna molecola. Si chiama T-DM1 ed è in grado di rilasciare una sostanza altamente tossica solo dove si trova la neoplasia, più efficacemente e con meno effetti collaterali rispetto alle altre terapie. Ha evidenziato risultati eccellenti nel trattamento del tumore del seno HER2 positivo, una forma che ogni anno in Italia colpisce circa 10.000 donne, ma il suo meccanismo d’azione rivoluzionario potrà essere impiegato anche in altri tipi di cancro. Ai nuovi trattamenti per il carcinoma del seno è dedicato l’International Meeting on New Drugs in Breast Cancer, che si apre domani al Regina Elena di Roma con la partecipazione di più di 200 esperti da tutto il mondo. “In quindici anni le percentuali di guarigione in questa malattia sono cresciute di circa il 10%, passando dal 78 all’87 per cento - afferma il prof. Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica del Regina Elena di Roma e presidente del Convegno -. Si tratta di un risultato eccezionale, da ricondurre alle campagne di prevenzione e a terapie innovative sempre più efficaci. Ad esempio T-DM1 è il primo di una classe di molecole denominate ‘anticorpi armati’ e combina i benefici clinici di trastuzumab, che già ha cambiato in meglio la storia naturale della malattia HER2 positiva, con la chemioterapia potente costituita da DM1, della famiglia delle meitansine. Questo farmaco è tollerato molto bene dall’organismo e non presenta quasi nessuno degli effetti collaterali debilitanti

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che caratterizzano gli antitumorali. Oggi in Italia vivono più di 522 mila donne con una diagnosi per questa patologia. È però importante che le nuove armi siano disponibili in tutto il territorio subito dopo l’approvazione da parte dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), senza attendere l’inserimento nei prontuari regionali che rappresentano inutili doppioni”. Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuove diagnosi di tumore del seno nel nostro Paese. Un dato che pone in primo piano anche il costo sociale della malattia che, tra guadagni persi e nuove spese, risulta pari a 7 miliardi di euro ogni anno: circa 28.000 euro per paziente. “Non possiamo rispondere alle esigenze di questi malati con una politica di tagli lineari – continua il prof. Cognetti -. L’appropriatezza si misura anche nella capacità di garantire le cure migliori su tutto il territorio”. Infatti da una recente indagine della Fondazione Censis condotta su 1.000 pazienti oncologici è emerso che l’aspetto più preoccupante per il 24% delle donne con tumore alla mammella è rappresentato dalle differenze di cura tra i territori, in particolare per i trattamenti più innovativi, e per il 33% dal timore che le difficoltà di bilancio in sanità condizionino la disponibilità di terapie oncologiche più mirate e con minori effetti collaterali. L’International Meeting di Roma vede il Regina Elena protagonista. “È un importante riconoscimento dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia italiana – spiega il prof. Massimo Cristofanilli del Fox Chase Cancer Centre di Philadelphia - che si è distinta nel panorama scientifico internazionale per il livello delle pubblicazioni e la qualità delle sperimentazioni cliniche. Pur con molte difficoltà strutturali e risorse economiche esigue, l’Italia può contare su professionisti di primo livello. È però necessario non perdere la spinta all’innovazione perché i ricercatori non vedano come unica alternativa la fuga all’estero”. “È importante - continua la prof.ssa Edith Perez del Mayo Clinic Cancer Center di Jacksonville - stimolare interazioni tra gli scienziati provenienti da diversi Paesi e fornire loro i mezzi necessari per svolgere attività di ricerca. Oggi abbiamo a disposizione molte armi per combattere questo big killer: prevenzione, diagnosi precoce, chirurgia conservativa, chemioterapie combinate, terapie ormonali e farmaci biologici che permettono di assicurare alla maggioranza delle donne colpite la guarigione. I risultati presentati al convegno confermano come la strategia vincente sia quella di tarare la terapia sulle caratteristiche specifiche delle pazienti”. Al Meeting verranno presentate e discusse le più recenti evidenze scientifiche sulle nuove molecole. “Appropriatezza – sottolinea il prof. Cognetti - significa fornire il farmaco giusto al paziente giusto e ridurre tutti i possibili sprechi. Ad esempio, la nuova formulazione di trastuzumab sottocute presenta notevoli vantaggi rispetto a quella endovenosa. Non solo è più facile e comoda da gestire, ma consentirà anche di risparmiare risorse, grazie a un minor carico di lavoro per i farmacisti ospedalieri e a minori costi per l’allestimento del medicinale. Infatti la preparazione di trastuzumab sottocute, già pronta all’uso, potrà essere totalmente affidata agli infermieri, liberando così i farmacisti”. La prevenzione resta l’arma fondamentale per sconfiggere la malattia. “Circa il 40% dei tumori - conclude il prof. Cognetti - è potenzialmente prevenibile con uno stile di vita sano, che comprende attività fisica costante, dieta equilibrata e l’abbandono del vizio del fumo. Inoltre è dimostrato che le donne con un carcinoma mammario che praticano esercizi a intensità moderata per circa 20 minuti al giorno presentano il 40% in meno di possibilità di cadere in recidiva rispetto a quelle attive per meno di un’ora alla settimana”. http://www.pharmastar.it/popup/stampa.html?idlink=12917 

 

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NUMERO 175 ANNO 7

Pharmakronos Q U O T I D I AN O D ’ I N F O R M AZ I O N E F AR M A C E U T I C A

14 novembre 2013

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13-11-2013

TUMORI. IL CONVEGNO INTERNAZIONALE DI ROMA: AL CENTRO I NUOVI TRATTAMENTI PER IL CARCINOMA AL SENO Il 14 novembre nella capitale oltre 200 esperti da tutto il mondo per l'International Meeting on New Drugs in Breast Cancer al Regina Elena. Verranno presentate e discusse le più recenti evidenze scientifiche sulle nuove molecole. I nuovi trattamenti per il carcinoma del seno: sarà questo il tema dell’International Meeting on New Drugs in Breast Cancer, che si apre domani al Regina Elena di Roma con la partecipazione di più di 200 esperti da tutto il mondo. “In quindici anni le percentuali di guarigione in questa malattia sono cresciute di circa il 10%, passando dal 78 all’87 per cento - afferma Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica del Regina Elena di Roma e presidente del convegno - Si tratta di un risultato eccezionale, da ricondurre alle campagne di prevenzione e a terapie innovative sempre più efficaci. Ad esempio T-DM1 è il primo di una classe di molecole denominate ‘anticorpi armati’ e combina i benefici clinici di trastuzumab, che già ha cambiato in meglio la storia naturale della malattia HER2 positiva, con la chemioterapia potente costituita da DM1, della famiglia delle meitansine. Questo farmaco è tollerato molto bene dall’organismo e non presenta quasi nessuno degli effetti collaterali debilitanti che caratterizzano gli antitumorali. Oggi in Italia vivono più di 522 mila donne con una diagnosi per questa patologia. È però importante che le nuove armi siano disponibili in tutto il territorio subito dopo l’approvazione da parte dell’Aifa, senza attendere l’inserimento nei prontuari regionali che rappresentano inutili doppioni”. Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuove diagnosi di tumore del seno nel nostro Paese. Un dato che pone in primo piano anche il costo sociale della malattia che, tra guadagni persi e nuove spese, risulta pari a 7 miliardi di euro ogni anno: circa 28.000 euro per paziente. “Non possiamo rispondere alle esigenze di questi malati con una politica di tagli lineari – continua Cognetti -L’appropriatezza si misura anche nella capacità di garantire le cure migliori su tutto il territorio”. Infatti da una recente indagine della Fondazione Censis condotta su 1.000 pazienti oncologici è emerso che l’aspetto più preoccupante per il 24% delle donne con tumore alla mammella è rappresentato dalle differenze di cura tra i territori, in particolare per i trattamenti più innovativi, e per il 33% dal timore che le difficoltà di bilancio in sanità condizionino la disponibilità di terapie oncologiche più mirate e con minori effetti collaterali. Al Meeting verranno presentate e discusse le più recenti evidenze scientifiche sulle nuove molecole. “Appropriatezza – sottolinea Cognetti - significa fornire il farmaco giusto al paziente giusto e ridurre tutti i possibili sprechi. Ad esempio, la nuova formulazione di trastuzumab sottocute presenta notevoli vantaggi rispetto a quella endovenosa. Non solo è più facile e comoda da gestire, ma consentirà anche di risparmiare risorse, grazie a un minor carico di lavoro per i farmacisti ospedalieri e a minori costi per l’allestimento del medicinale. Infatti la preparazione di trastuzumab sottocute, già pronta all’uso, potrà essere totalmente affidata agli infermieri, liberando così i farmacisti”. La prevenzione resta comunque l’arma fondamentale per sconfiggere la malattia. “Circa il 40% dei tumori - conclude Cognetti - è potenzialmente prevenibile con uno stile di vita sano, che comprende attività fisica costante, dieta equilibrata e l’abbandono del vizio del fumo. Inoltre è

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dimostrato che le donne con un carcinoma mammario che praticano esercizi a intensità moderata per circa 20 minuti al giorno presentano il 40% in meno di possibilità di cadere in recidiva rispetto a quelle attive per meno di un’ora alla settimana”.

http://www.quotidianosanita.it/stampa_articolo.php?articolo_id=18079 

 

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13-11-2013

Tumori: +10% guarigioni in 15 anni per cancro seno

Un risultato eccezionale da ricondurre alle campagne di prevenzione e a terapie innovative sempre piu' efficaci

In 15 anni le percentuali di guarigioni per il cancro al seno sono cresciute di circa il 10%, passando dal 78% all'88%. "Un risultato eccezionale da ricondurre alle campagne di prevenzione e a terapie innovative sempre piu' efficaci", spiega Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia medica del Regina Elena di Roma e presidente del convegno 'International Meeting on new drugs in breast cancer' che si apre domani a Roma al Regina Elena. Oggi in Italia vivono piu' di 522 mila donne con una diagnosi di tumore al seno. Per il 2013 si stimano in Italia circa 48 mila nuove diagnosi. "Assistiamo - precisa Cognetti, presentando oggi a Roma all'Istituto superiore di sanita' l'evento - ad un aumento di incidenza del carcinoma al seno ma diminuisce la mortalità. La sfida e' il superamento". "Nel settore delle terapie innovative - prosegue Cognetti - oggi abbiamo la molecola T-Dm1, denominate anticorpi armati che combina i benefici clinici di trastuzumab, che ha gia' cambiato in meglio la storia naturale della malattia Her2 positiva, con la chemioterapia potente costituita da Dm1, della famiglia delle meitansine". La forma tumorale Her2 colpisce ogni anno 10 mila italiane. Il T-Dm1, ancora non disponibile in Italia ma in fase di approvazione in Europa, e' in grado di rilasciare una sostanza altamente tossica solo dove si trova la neoplasia, riducendo gli effetti collaterali e aumentano l'efficacia del farmaco. Al convegno internazionale verranno presentate e discusse le piu' recenti evidenze scientifiche sulle nuove molecole. "Nuove diagnostiche hanno permesse di scoprire nuove mutazioni genetiche dei tumori prima non conosciute - afferma Massimo Cristofanilli, direttore Breast Cancer Center del Jefferson Hospital di Philadelphia - e su queste si stanno concentrando le ricerche"."Circa il 40% dei tumori - sottolinea l'oncologo - e' potenzialmente prevenibile con uno stile di vita sano, che comprende attività fisica costante, dieta equilibrata e l'abbandono delle sigarette. Inoltre e' dimostrato che le donne con un carcinoma mammario che praticano esercizi a intensità moderata per circa 20 minuti al giorno presentano il 40% in meno di possibilita' di cadere in recidiva rispetto a quelle attive per meno di un'ora a settimana".

http://www.wallstreetitalia.com/articolo‐stampa.aspx?IdPage=1642754 

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13-11-2013

 

TUMORE AL SENO: 10% IN PIÙ DI GUARIGIONI IN 15 ANNI

Al International Meeting on New Drugs in Breast Cancer di Roma i dati sulle nuove molecole target per sconfiggere le cellule malate. Il 14 e il 15 novembre il Regina Elena di Roma ospiterà il 3° International Meeting of New Drugs in Breast Cancer, dedicato completamente ai nuovi trattamenti per il carcinoma del seno. Oltre 200 esperti provenienti da tutto il mondo discuteranno le più recenti scoperte in ambito terapeutico, che puntano soprattutto all’assetto genetico e molecolare del singolo paziente.

Il convegno, giunto alla sua terza edizione, punterà sui numeri per dimostrare l’efficacia dei nuovi trattamenti. In 15 anni le percentuali di guarigione del tumore al seno hanno fatto un gran passo avanti. Ad oggi le terapie innovative, in unione alla prevenzione e a programmi di screening ben strutturati, hanno portato la soglia di guarigione a circa il 10% in più, passando da un 78% dei tempi passati all’87% di oggi.

A disegnare un quadro della situazione è stato il Professor Francesco Cognetti, Direttore del reparto di Oncologia Medica del Regina Elena di Roma e Presidente dell’International Meeting on New Drugs in Breast Cancer. “Nel corso deglianni – ha spiegato Cognetti – è cambiato l’approccio nei confronti di questa malattia. (…) Sia dal punto di vista diagnostico che dal punto di vista terapeutico. Il tumore alla mammella non può essere considerato più un’unica malattia, ma una serie di patologie differenti ed è per questo che è importante soprattutto l’assetto genetico e molecolare della singola paziente. Da qui deriva poi lo sviluppo di nuovi farmaci che sono specifici verso la normalità molecolare di cui la singola paziente può essere portatrice. Le ricerche condotte in questi anni hanno comportato lo sviluppo di farmaci specifici molecolari cosiddetti intelligenti che sono già in uso nella pratica clinica quotidiana”.

Sulla nuova tipologia di farmaci Cognetti ha poi precisato che “la maggior parte dei nuovi farmaci si rivolgono a quelle pazienti che sono portatrici di un fattore di crescita, il fattore HER2, che rende la malattia molto più evolutiva e molto più aggressiva. Si tratta di farmaci che hanno una notevole attività e riducono molto l’impatto del fattore di crescita stesso, inducendo risposte anche nella lunga durata. Inoltre, se applicate dopo il trattamento chirurgico, possono diminuire di molto il

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rischio che la paziente possa andare incontro ad una recidiva della malattia”.

Uno dei trattamenti oncologici che ha riscosso risultati eccellenti nel trattamento del tumore al seno HER2 positivo, una forma che ogni anno in Italia colpisce circa 10.000 donne, è il T-DM1, il primo di una nuova classe di farmaci, denominati farmaci anticorpo coniugati (ADC) o anticorpi armati. “Il farmaco T-DM1 è stato approvato negli Stati Uniti come seconda linea di trattamento nella fase metastatica” ha detto Cognetti, precisando che si tratta di “un farmaco che rappresenta un prodotto di fusione tra un citotossico, quindi un farmaco chemioterapico, e un anticorpo monoclonale che va a legare il recettore di HER2. Il complesso viene veicolato specificamente sulla cellula neoplastica, esercitando tutta l’azione su di essa e risparmiando i tessuti sani, col vantaggio di una notevole attività, ma anche di una scarsa tossicità”.

In Italia il farmaco verrà approvato a breve dall’Agenzia regolatoria europea, dopodiché potrà essere esaminato dall’AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco, che dovrà poi approvarne la commercializzazione.

La ricerca scientifica fa segnare quindi un avanzamento nella battaglia al tumore del seno ma la diagnosi precoce rappresenta sempre il primo tassello per rendere qualsiasi terapia sempre più efficace.

http://openmag.it/2013/11/13/tumore‐al‐seno‐guarigioni‐in‐ultimi‐quindici‐anni/ 

 

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13-11-2013

 

TUMORI RIDOTTI DEL 10% NEGLI ULTIMI 15 ANNI

(ClassTv) Roma. In 15 anni +10% di guarigioni dal cancro al seno. Oggi superano la malattia l’87% delle donne affette."Un risultato eccezionale da ricondurre allecampagne di prevenzione e a terapie innovative sempre piu' efficaci", spiega Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia medica del Regina Elena di Roma e presidente del convegno 'International Meeting on new drugs in breast cancer' che si apre domani a Roma al Regina Elena. Oggi in Italia vivono piu' di 522 mila donne con una diagnosi di tumore al seno. Per il 2013 si stimano in Italia circa 48 mila nuove diagnosi. "Assistiamo - precisa Cognetti, presentando oggi a Roma all'Istituto superiore di sanita' l'evento - ad un aumento di incidenza del carcinoma al seno ma diminuisce la mortalità. La sfida e' il superamento". "Nel settore delle terapie innovative - prosegue Cognetti - oggi abbiamo la molecola T-Dm1, denominate anticorpi armati che combina i benefici clinici di trastuzumab, che ha gia' cambiato in meglio la storia naturale della malattia Her2 positiva, con la chemioterapia potente costituita da Dm1, della famiglia delle meitansine". La forma tumorale Her2 colpisce ogni anno 10 mila italiane. Il T-Dm1, ancora non disponibile in Italia ma in fase di approvazione in Europa, e' in grado di rilasciare una sostanza altamente tossica solo dove si trova la neoplasia, riducendo gli effetti collaterali e aumentano l'efficacia del farmaco. Al convegno internazionale verranno presentate e discusse le piu' recenti evidenze scientifiche sulle nuove molecole. "Nuove diagnostiche hanno permesse di scoprire nuove mutazioni genetiche dei tumori prima non conosciute - afferma Massimo Cristofanilli, direttore Breast Cancer Center del Jefferson Hospital di Philadelphia - e su queste si stanno concentrando le ricerche". "Circa il 40% dei tumori - sottolinea l'oncologo - e' potenzialmente prevenibile con uno stile di vita sano, che comprende attività fisica costante, dieta equilibrata e l'abbandono delle sigarette. Inoltre e' dimostrato che le donne con un carcinoma mammario che praticano esercizi a intensità moderata per circa 20 minuti al giorno presentano il 40% in meno di possibilita' di cadere in recidiva rispetto a quelle attive per meno di un'ora a settimana".

http://www.italiaoggi.it/news/dettaglio_news.asp?id=201311131505001239&chkAgenzie=CLASSNEWS&sez=news&testo=&titolo=Tumori%20ridotti%20del%2010%%20%20negli%20ultimi%2015%20anni. 

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13-11-2013

 

IL NEMICO È ALLE CORDE

In quindici anni le percentuali di guarigione nei tumori del seno sono aumentate di circa il 10%, passando dal 78 all’87 per cento. «Si tratta di un risultato eccezionale – commenta Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia medica del Regina Elena di Roma e presidente dell’International Meeting on New Drugs in Breast Cancer, che si apre domani all’Istituto romano con la partecipazione di oltre 200 esperti da tutto il mondo - da ricondurre alle campagne di prevenzione e a terapie innovative sempre più efficaci. Oggi in Italia vivono più di 522 mila donne con una diagnosi per questa patologia. È però importante – raccomanda Cognetti - che le nuove armi siano disponibili in tutto il territorio subito dopo l’approvazione da parte dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, senza attendere l’inserimento nei prontuari regionali che rappresentano inutili doppioni».

Per il 2013 si stimano circa 48 mila nuove diagnosi di tumori del seno nel nostro Paese. Un dato che pone in primo piano anche il costo sociale della malattia che, tra guadagni persi e nuove spese, arriva a qualcosa come 7 miliardi di euro ogni anno, circa 28 mila euro per paziente. «Non possiamo rispondere alle esigenze di questi malati con una politica di tagli lineari. L’appropriatezza – sottolinea l’oncologo - si misura anche nella capacità di garantire le cure migliori su tutto il territorio».

L’International Meeting di Roma «è un importante riconoscimento dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia italiana – sottolinea Massimo Cristofanilli del Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia (USA) - che si è distinta nel panorama scientifico internazionale per il livello delle pubblicazioni e la qualità delle sperimentazioni cliniche. Pur con molte difficoltà strutturali e risorse economiche esigue, l’Italia può contare su professionisti di primo livello. È però necessario – avverte Cristofanilli - non perdere la spinta all’innovazione perché i ricercatori non vedano come unica alternativa la fuga all’estero». «È importante stimolare interazioni tra gli scienziati provenienti da diversi Paesi – aggiunge da parte sua Edith Perez del Mayo Clinic Cancer Center di Jacksonville - e fornire loro i mezzi necessari per svolgere attività di ricerca. Oggi abbiamo a disposizione molte armi per combattere questo big killer: prevenzione, diagnosi precoce, chirurgia conservativa, chemioterapie combinate, terapie ormonali e farmaci biologici che permettono di assicurare alla maggioranza delle donne colpite la guarigione. I risultati presentati al convegno – sottolinea l’esperta - confermano come la strategia vincente sia quella di tarare la terapia sulle caratteristiche specifiche delle pazienti».

Al Meeting dell’Ire verranno presentate e discusse le più recenti evidenze scientifiche sulle nuove molecole per la terapia dei tumori della mammella, tuttavia la prevenzione resta l’arma fondamentale per sconfiggere la malattia. «Circa il 40% dei tumori – conferma infatti Cognetti - è potenzialmente prevenibile con uno stile di vita sano, che comprende attività fisica costante, dieta equilibrata e l’abbandono del vizio del fumo. Inoltre – conclude - è dimostrato che le donne con un carcinoma mammario che praticano esercizi a intensità moderata per circa venti minuti al giorno presentano il 40% in meno di possibilità di cadere in recidiva rispetto a quelle attive per meno di un’ora alla settimana».

 

http://www.healthdesk.it/medicina/il_nemico_alle_corde/1384367703 

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13-11-2013

Nuove armi contro il tumore al seno: arriva il farmaco-bomba Gli esperti dicono che guarisce l'87% delle donne. Da domani gli studiosi riuniti a Roma. Un appello per un iter rapido per l'approvazione dei farmaci.

Prevenzione, diagnosi precoce e terapie sempre più mirate ed efficaci. Sono il mix che ha permesso l'aumento del 10% in 15 anni delle donne guarite dal tumore del seno, passate nel mondo occidentale dal 78 all'87% dei casi. Percentuali che potranno crescere ancora in futuro anche grazie a una classe di nuove molecole intelligenti denominate "anticorpi armati", come il T-DM1, capaci di distruggere solo le cellule tumorali, salvaguardando quelle sane, con una potenza mai ottenuta finora, e riducendo gli effetti collaterali. Sulle nuove frontiere per combattere il carcinoma alla mammella, la cui incidenza è comunque in aumento (48mila i nuovi casi stimati nel 2013 solo in Italia) faranno il punto gli esperti di tutto il mondo nella due giorni dell'International Meeting on New Drugs in Breast Cancer, appuntamento biennale organizzato all'Istituto Regina Elena di Roma. Come il T-DM1 appunto, approvato negli Stati Uniti e in attesa "a breve" di ricevere l'ok anche dall'Ema, l'ente regolatorio europeo. Il nuovo farmaco è indicato per una forma aggressiva di carcinoma mammario, l'Hr2 positivo (10mila le donne italiane colpite ogni anno), un fattore di crescita che più facilmente porta a metastasi: "Si tratta di un farmaco ben tollerato - ha spiegato Francesco Cognetti, presidente del Meeting e direttore dell'oncologia medica dell'Irccs romano - che riduce effetti collaterali come nausea e vomito o l'alopecia", la perdita dei capelli cui si va incontro con la chemioterapia tradizionale. Grazie allo sviluppo della ricerca molecolare, ha affermato l'esperto, oggi si deve parlare "non più di una malattia unica, legata all'organo, ma di un gruppo di malattie" che necessitano di cure sempre più specifiche e mirate. Le nuove armi, dicono gli esperti, dovrebbero però "essere disponibili subito" e, problema tutto italiano

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"su tutto il territorio nazionale, dopo l'approvazione dell'Aifa, senza attendere l'inserimento nei prontuari regionali che rappresentano un inutile doppioni". Di qui l'appello a ottenere per i farmaci oncologici innovativi un iter rapido, visto che non è sufficiente, per gli oncologi, la norma sui 100 giorni introdotta questa estate con il decreto Fare. Il rischio "è che tutti i farmaci oncologici restino fuori" e peraltro, ricorda Cognetti, ce ne sono "già 3-4 già autorizzati dall'Ema prima della nuova norma e che sono stati introdotti in Italia in fascia C, cioè a carico dei cittadini, in attesa da ben più di 100 giorni di concludere l'iter" per il rimborso da parte del Servizio sanitario nazionale.

 

 

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13-11-2013

TUMORE DEL SENO, ARRIVA LA BOMBA CHE DISTRUGGE LE CELLULE MALATE: SE NE PARLA IN UN CONVEGNO

Ha la capacità di distruggere come una “bomba” le cellule tumorali, con una potenza mai ottenuta finora con nessuna molecola. Si chiama T-DM1 ed è in grado di rilasciare una sostanza altamente tossica solo dove si trova la neoplasia, più efficacemente e con meno effetti collaterali rispetto alle altre terapie.

Ha evidenziato risultati eccellenti nel trattamento del tumore del seno HER2 positivo, una forma che ogni anno in Italia colpisce circa 10.000 donne, ma il suo meccanismo d’azione rivoluzionario potrà essere impiegato anche in altri tipi di cancro.

Ai nuovi trattamenti per il carcinoma del seno è dedicato l’International Meeting on New Drugs in Breast Cancer, convegno che -giunto alla sua terza edizione - si apre domani 14 novembre al Regina Elena di Roma con la partecipazione di più di 200 esperti da tutto il mondo.

“In quindici anni le percentuali di guarigione in questa malattia sono cresciute di circa il 10%, passando dal 78 all’87 per cento - afferma il prof. Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica del Regina Elena di Roma e presidente del Convegno -. Si tratta di un risultato eccezionale, da ricondurre alle campagne di prevenzione e a terapie innovative sempre più efficaci. Ad esempio T-DM1 è il primo di una classe di molecole denominate ‘anticorpi armati’ e combina i benefici clinici di trastuzumab, che già ha cambiato in meglio la storia naturale della malattia HER2 positiva, con la chemioterapia potente costituita da DM1, della famiglia delle meitansine. Questo farmaco è tollerato molto bene dall’organismo e non presenta quasi nessuno degli effetti collaterali debilitanti che caratterizzano gli antitumorali. Oggi in Italia vivono più di 522 mila donne con una diagnosi per questa patologia. È però importante che le nuove armi siano disponibili in tutto il territorio subito dopo l’approvazione da parte dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), senza attendere l’inserimento nei prontuari regionali che rappresentano inutili doppioni”.

Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuove diagnosi di tumore del seno nel nostro Paese. Un dato che pone in primo piano anche il costo sociale della malattia che, tra guadagni persi e nuove spese, risulta pari a 7 miliardi di euro ogni anno: circa 28.000 euro per paziente. “Non possiamo rispondere alle esigenze di questi malati con una politica di tagli lineari – continua il prof. Cognetti -. L’appropriatezza si misura anche nella capacità di garantire le cure migliori su tutto il territorio”.

Infatti da una recente indagine della Fondazione Censis condotta su 1.000 pazienti oncologici è emerso che l’aspetto più preoccupante per il 24% delle donne con tumore alla mammella è rappresentato dalle differenze di cura tra i territori, in particolare per i trattamenti più innovativi, e per il 33% dal timore che le difficoltà di bilancio in sanità condizionino la disponibilità di terapie oncologiche più mirate e con minori effetti collaterali.

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L’International Meeting di Roma vede il Regina Elena protagonista. “È un importante riconoscimento dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia italiana – spiega il prof. Massimo Cristofanilli del Fox Chase Cancer Centre di Philadelphia - che si è distinta nel panorama scientifico internazionale per il livello delle pubblicazioni e la qualità delle sperimentazioni cliniche. Pur con molte difficoltà strutturali e risorse economiche esigue, l’Italia può contare su professionisti di primo livello. È però necessario non perdere la spinta all’innovazione perché i ricercatori non vedano come unica alternativa la fuga all’estero”.

“È importante - continua la prof.ssa Edith Perez del Mayo Clinic Cancer Center di Jacksonville - stimolare interazioni tra gli scienziati provenienti da diversi Paesi e fornire loro i mezzi necessari per svolgere attività di ricerca. Oggi abbiamo a disposizione molte armi per combattere questo big killer: prevenzione, diagnosi precoce, chirurgia conservativa, chemioterapie combinate, terapie ormonali e farmaci biologici che permettono di assicurare alla maggioranza delle donne colpite la guarigione. I risultati presentati al convegno confermano come la strategia vincente sia quella di tarare la terapia sulle caratteristiche specifiche delle pazienti”.

Al Meeting verranno presentate e discusse le più recenti evidenze scientifiche sulle nuove molecole. “Appropriatezza – sottolinea il prof. Cognetti - significa fornire il farmaco giusto al paziente giusto e ridurre tutti i possibili sprechi. Ad esempio, la nuova formulazione di trastuzumab sottocute presenta notevoli vantaggi rispetto a quella endovenosa. Non solo è più facile e comoda da gestire, ma consentirà anche di risparmiare risorse, grazie a un minor carico di lavoro per i farmacisti ospedalieri e a minori costi per l’allestimento del medicinale. Infatti la preparazione di trastuzumab sottocute, già pronta all’uso, potrà essere totalmente affidata agli infermieri, liberando così i farmacisti”.

La prevenzione resta l’arma fondamentale per sconfiggere la malattia. “Circa il 40% dei tumori - conclude il prof. Cognetti - è potenzialmente prevenibile con uno stile di vita sano, che comprende attività fisica costante, dieta equilibrata e l’abbandono del vizio del fumo. Inoltre è dimostrato che le donne con un carcinoma mammario che praticano esercizi a intensità moderata per circa 20 minuti al giorno presentano il 40% in meno di possibilità di cadere in recidiva rispetto a quelle attive per meno di un’ora alla settimana”.

http://www.giroma.it/index.php/citta/2956‐tumore‐del‐seno‐arriva‐la‐bomba‐che‐distrugge‐le‐cellule‐malate‐se‐ne‐parla‐in‐un‐convegno.html 

 

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  14-11-2013

Appello oncologi, velocizzare iter per ok a innovativi Velocizzare l'iter per l'introduzione in Italia di nuovi farmaci oncologici già autorizzati dall'ente regolatorio europeo. A chiederlo il direttore dell'Oncologia medica del Regina Elena di Roma, Francesco Cognetti, alla vigilia del terzo appuntamento con il congresso internazionale sui nuovi farmaci per la cura del tumore al seno. L'Italia, spiega l'esperto, non solo sconta «le gravi disuguaglianze in termini di prevenzione» con il Nord generalmente organizzato e con una buona adesione delle pazienti ai programmi di screening e il Sud che arranca, ma deve combattere anche con il problema «dell'accesso ai farmaci innovativi».

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  13-11-2013

LETTORI

395.000

Giornalista scopre di avere il cancro in diretta tv Una brutta storia per fortuna a lieto fine. E' quella di una giornalista americana che ha scoperto in diretta televisiva di avere un tumore. Una storia che dovrebbe insegnare a tante donne che la prevenzione è fondamentale e può salvarci la vita. Come racconta la stessa protagonista di questa incredibile vicenda: "Non volevo farlo. Mangio correttamente, faccio regolarmente ginnastica, mi prendo cura di me stessa e non ho una storia familiare segnata dal cancro: perché dovevo fare una mammografia a soli 40 anni?". Queste le parole di Amy Robach, giornalista della rete televisiva americana ABC News. E' stato proprio grazie alla "visita" fatta per far capire ai telespettatori della rete americana come è facile e indolore il controllo che la donna - moglie dell’attore Andrew Shue e madre di 5 bambini - ha potuto scoprire di essere malata. Per sua stessa ammissione se non l'avesse fatto per lavoro, andando in tv, non si sarebbe mai sottoposta a questo tipo di controllo e no navrebbe scoperto di avere il cancro al seno. "In pochi istanti - ha raccontato Amy Robach - mi si è fermato il respiro. Mi hanno diagnosticato un tumore e i medici mi hanno detto che l’esame fatto durante lo show mi ha salvato la vita. Proprio a me che non volevo fare controlli, ritenendomi al sicuro per il mio stile di vita e l’età. Ora affronterò le cure necessarie e spero davvero che la mia storia possa essere utile (foto ABC News)

LO STUDIO - Come una bomba ha la capacità di distruggere le cellule tumorali, con una potenza mai ottenuta finora con nessuna molecola, rilasciando una sostanza altamente tossica soltanto dove si trova la neoplasie. Si chiama T-dm1, è altamente efficace e riduce gli effetti collaterali rispetto alle altre terapie. Durante l'"International meeting on New Drugs in Breast Cancer", gli esperti hanno evidenziato i risultati eccellenti ottenuti nel trattamento del tumore del seno Her2 positivo, una forma che solo in Italia colpisce ogni anno 10mila donne, con un meccanismo che presto potra' essere impiegato anche in altri tipi di cancro. Ad esempio T-dm1 e' soltanto il primo di una classe di molecole denominate "anticorpi armati" e combina i benefici clinici di trastuzumab, con la chemioterapia potente costituita da Dm1, dell famiglia delle meitansine. Per il 2013 si stimano circa 48mila nuove diagnosi di tumore del seno nel nostro Paese, un numero impressionante. "E' essenziale che le nuove armi siano disponibili in tutto il territorio subito dopo l'approvazione da parte dell'Aifa- dichiara Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica del Regina Elena di Roma e presidente del convegno che si apre domani - senza attendere l'inserimento nei prontuari regionali che rappresentano inutili doppioni. L'appropriatezza - conclude l'esperto - si misura anche nella capacita' di garantire le cure migliori su tutto il territorio".

http://www.affaritaliani.it/cronache/reporter‐tv‐scopre‐cancro‐diretta‐tv131113.html 

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13-11-2013

 

Tumore del seno, arriva la bomba che distrugge le 

cellule malate 

Roma, 13 novembre 2013 – Ha la capacità di distruggere come 

una “bomba” le cellule tumorali, con una potenza mai ottenuta 

finora con nessuna molecola. Si chiama T‐DM1 ed è in grado di 

rilasciare una sostanza altamente tossica solo dove si trova la 

neoplasia, più efficacemente e con meno effetti collaterali rispetto 

alle altre terapie. Ha evidenziato risultati eccellenti nel trattamento 

del tumore del seno HER2 positivo, una forma che ogni anno in 

Italia colpisce circa 10.000 donne, ma il suo meccanismo d’azione 

rivoluzionario potrà essere impiegato anche in altri tipi di cancro. 

Ai nuovi trattamenti per  il carcinoma del seno è dedicato  l’International Meeting on New Drugs in Breast Cancer, che si apre domani al Regina 

Elena  di  Roma  con  la  partecipazione  di  più  di  200  esperti  da  tutto  il mondo. Il Convegno, giunto alla terza edizione, è presentato oggi in 

un  incontro  con  i  giornalisti  all’Istituto  Superiore  di  Sanità.  “In  quindici anni le percentuali di guarigione in questa malattia sono cresciute di 

circa il 10%, passando dal 78 all’87 per cento ‐ afferma il prof. Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica del Regina Elena di 

Roma e presidente del Convegno ‐. Si tratta di un risultato eccezionale, da ricondurre alle campagne di prevenzione e a  terapie  innovative  sempre 

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più  efficaci.  Ad  esempio  T‐DM1  è  il  primo  di  una  classe  di  molecole denominate ‘anticorpi armati’ e combina i benefici clinici di trastuzumab, che  già  ha  cambiato  in  meglio  la  storia  naturale  della  malattia  HER2 positiva, con  la chemioterapia potente costituita da DM1, della  famiglia delle meitansine. Questo farmaco è tollerato molto bene dall’organismo e non  presenta  quasi  nessuno  degli  effetti  collaterali  debilitanti  che caratterizzano gli antitumorali. Oggi in Italia vivono più di 522 mila donne con una diagnosi per questa patologia. È però  importante che  le nuove armi siano disponibili  in tutto  il territorio subito dopo  l’approvazione da parte  dell’AIFA  (Agenzia  Italiana  del  Farmaco),  senza  attendere l’inserimento nei prontuari regionali che rappresentano inutili doppioni”. Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuove diagnosi di tumore del seno nel nostro  Paese. Un  dato  che  pone  in  primo  piano  anche  il  costo  sociale della malattia  che,  tra  guadagni  persi  e  nuove  spese,  risulta  pari  a  7 miliardi di euro ogni anno: circa 28.000 euro per paziente. “Non possiamo rispondere alle esigenze di questi malati con una politica di tagli lineari –continua  il  prof.  Cognetti  ‐.  L’appropriatezza  si  misura  anche  nella capacità di garantire  le cure migliori su tutto  il territorio”.  Infatti da una recente  indagine  della  Fondazione  Censis  condotta  su  1.000  pazienti oncologici  è  emerso  che  l’aspetto  più  preoccupante  per  il  24%  delle donne con tumore alla mammella è rappresentato dalle differenze di cura tra  i territori,  in particolare per  i trattamenti più  innovativi, e per  il 33% dal  timore  che  le  difficoltà  di  bilancio  in  sanità  condizionino  la disponibilità  di  terapie  oncologiche  più  mirate  e  con  minori  effetti collaterali.  L’International  Meeting  di  Roma  vede  il  Regina  Elena protagonista. “È un  importante riconoscimento dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia italiana – spiega il prof. Massimo Cristofanilli del Fox Chase Cancer Centre di Philadelphia ‐ che si è distinta nel panorama scientifico internazionale  per  il  livello  delle  pubblicazioni  e  la  qualità  delle sperimentazioni  cliniche.  Pur  con  molte  difficoltà  strutturali  e  risorse economiche esigue,  l’Italia può contare su professionisti di primo  livello. Èperò  necessario  non  perdere  la  spinta  all’innovazione  perché  i ricercatori  non  vedano  come  unica  alternativa  la  fuga  all’estero”.  “È importante  ‐  continua  la  prof.ssa  Edith  Perez  del  Mayo  Clinic  Cancer Center di Jacksonville  ‐ stimolare  interazioni tra gli scienziati provenienti da  diversi  Paesi  e  fornire  loro  i mezzi  necessari  per  svolgere  attività  di ricerca. Oggi abbiamo a disposizione molte armi per combattere questo big  killer:  prevenzione,  diagnosi  precoce,  chirurgia  conservativa, 

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chemioterapie  combinate,  terapie  ormonali  e  farmaci  biologici  che permettono  di  assicurare  alla  maggioranza  delle  donne  colpite  la guarigione.  I  risultati  presentati  al  convegno  confermano  come  la strategia  vincente  sia  quella  di  tarare  la  terapia  sulle  caratteristichespecifiche delle pazienti”. Al Meeting verranno presentate e discusse  le più recenti evidenze scientifiche sulle nuove molecole. “Appropriatezza –sottolinea  il prof. Cognetti ‐ significa fornire  il farmaco giusto al paziente giusto  e  ridurre  tutti  i  possibili  sprechi.  Ad  esempio,  la  nuovaformulazione  di  trastuzumab  sottocute  presenta  notevoli  vantaggi rispetto a quella endovenosa. Non solo è più facile e comoda da gestire, ma  consentirà  anche di  risparmiare  risorse,  grazie a un minor  carico di lavoro  per  i  farmacisti  ospedalieri  e  a  minori  costi  per  l’allestimento del medicinale.  Infatti  la  preparazione  di  trastuzumab  sottocute,  già pronta all’uso, potrà essere totalmente affidata agli infermieri, liberando così  i  farmacisti”.  La  prevenzione  resta  l’arma  fondamentale  per sconfiggere  la  malattia.  “Circa  il  40%  dei  tumori  ‐ conclude  il  prof. Cognetti  ‐  è  potenzialmente  prevenibile  con  uno  stile  di  vita  sano,  che comprende  attività  fisica  costante,  dieta  equilibrata  e  l’abbandono  del vizio  del  fumo.  Inoltre  è  dimostrato  che  le  donne  con  un  carcinoma mammario che praticano esercizi a intensità moderata per circa 20 minuti al  giorno presentano  il 40%  in meno di possibilità di  cadere  in  recidiva rispetto a quelle attive per meno di un’ora alla settimana” 

http://www.metropolisweb.it/Notizie/Campania/Cronaca/tumore_seno_oncologi_87_donne_oggi_guarisce.aspx 

    

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TUMORE DEL SENO: +10% LE GUARIGIONI IN 15 ANNI. ARRIVA LA ‘BOMBA’ CHE DISTRUGGE LE CELLULE MALATE

Roma, 13 novembre 2013 – Ha la capacità di distruggere come una “bomba” le cellule tumorali, con una potenza mai ottenuta finora con nessuna molecola. Si chiama T-DM1 ed è in grado di rilasciare una sostanza altamente tossica solo dove si trova la neoplasia, più efficacemente e con meno effetti collaterali rispetto alle altre terapie. Ha evidenziato risultati eccellenti nel trattamento del tumore del seno HER2 positivo, una forma che ogni anno in Italia colpisce circa 10.000 donne, ma il suo meccanismo d’azione rivoluzionario potrà essere impiegato anche in altri tipi di cancro. Ai nuovi trattamenti per il carcinoma del seno è dedicato l’International Meeting on New Drugs in Breast Cancer, che si apre domani al Regina Elena di Roma con la partecipazione di più di 200 esperti da tutto il mondo. Il Convegno, giunto alla terza edizione, è presentato oggi in un incontro con i giornalisti all’Istituto Superiore di Sanità. “In quindici anni le percentuali di guarigione in questa malattia sono cresciute di circa il 10%, passando dal 78 all’87 per cento - afferma il prof. Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica del Regina Elena di Roma e presidente del Convegno -. Si tratta di un risultato eccezionale, da ricondurre alle campagne di prevenzione e a terapie innovative sempre più efficaci. Ad esempio T-DM1 è il primo di una classe di molecole denominate ‘anticorpi armati’ e combina i benefici clinici di trastuzumab, che già ha cambiato in meglio la storia naturale della malattia HER2 positiva, con la chemioterapia potente costituita da DM1, della famiglia delle meitansine. Questo farmaco è tollerato molto bene dall’organismo e non presenta quasi nessuno degli effetti collaterali debilitanti che caratterizzano gli antitumorali. Oggi in Italia vivono più di 522 mila donne con una diagnosi per questa patologia. È però importante che le nuove armi siano disponibili in tutto il territorio subito dopo l’approvazione da parte dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), senza attendere l’inserimento nei prontuari regionali che rappresentano inutili doppioni”. Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuove diagnosi di tumore del seno nel nostro Paese. Un dato che pone in primo piano anche il costo sociale della malattia che, tra guadagni persi e nuove spese, risulta pari a 7 miliardi di euro ogni anno: circa 28.000 euro per paziente. “Non possiamo rispondere alle esigenze di questi malati con una politica di tagli lineari – continua il prof. Cognetti -. L’appropriatezza si misura anche nella capacità di garantire le cure migliori su tutto il territorio”. Infatti da una recente indagine della Fondazione Censis condotta su 1.000 pazienti oncologici è emerso che l’aspetto più preoccupante per il 24% delle donne con tumore alla mammella è rappresentato dalle differenze di cura tra i territori, in particolare per i trattamenti più innovativi, e per il 33% dal timore

  13-11-2013

Lettori: 3.191

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che le difficoltà di bilancio in sanità condizionino la disponibilità di terapie oncologiche più mirate e con minori effetti collaterali.

L’International Meeting di Roma vede il Regina Elena protagonista. “È un importante riconoscimento dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia italiana – spiega il prof. Massimo Cristofanilli del Fox Chase Cancer Centre di Philadelphia - che si è distinta nel panorama scientifico internazionale per il livello delle pubblicazioni e la qualità delle sperimentazioni cliniche. Pur con molte difficoltà strutturali e risorse economiche esigue, l’Italia può contare su professionisti di primo livello. È però necessario non perdere la spinta all’innovazione perché i ricercatori non vedano come unica alternativa la fuga all’estero”. “È importante - continua la prof.ssa Edith Perez del Mayo Clinic Cancer Center di Jacksonville - stimolare interazioni tra gli scienziati provenienti da diversi Paesi e fornire loro i mezzi necessari per svolgere attività di ricerca. Oggi abbiamo a disposizione molte armi per combattere questo big killer: prevenzione, diagnosi precoce, chirurgia conservativa, chemioterapie combinate, terapie ormonali e farmaci biologici che permettono di assicurare alla maggioranza delle donne colpite la guarigione. I risultati presentati al convegno confermano come la strategia vincente sia quella di tarare la terapia sulle caratteristiche specifiche delle pazienti”. Al Meeting verranno presentate e discusse le più recenti evidenze scientifiche sulle nuove molecole. “Appropriatezza – sottolinea il prof. Cognetti - significa fornire il farmaco giusto al paziente giusto e ridurre tutti i possibili sprechi. Ad esempio, la nuova formulazione di trastuzumab sottocute presenta notevoli vantaggi rispetto a quella endovenosa. Non solo è più facile e comoda da gestire, ma consentirà anche di risparmiare risorse, grazie a un minor carico di lavoro per i farmacisti ospedalieri e a minori costi per l’allestimento del medicinale. Infatti la preparazione di trastuzumab sottocute, già pronta all’uso, potrà essere totalmente affidata agli infermieri, liberando così i farmacisti”. La prevenzione resta l’arma fondamentale per sconfiggere la malattia. “Circa il 40% dei tumori - conclude il prof. Cognetti - è potenzialmente prevenibile con uno stile di vita sano, che comprende attività fisica costante, dieta equilibrata e l’abbandono del vizio del fumo. Inoltre è dimostrato che le donne con un carcinoma mammario che praticano esercizi a intensità moderata per circa 20 minuti al giorno presentano il 40% in meno di possibilità di cadere in recidiva rispetto a quelle attive per meno di un’ora alla settimana”.

http://www.fondazioneaiom.it/default2.asp?active_page_id=2115 

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TUMORE DEL SENO: +10% LE GUARIGIONI IN 15 ANNI. ARRIVA LA ‘BOMBA’ CHE DISTRUGGE LE CELLULE MALATE

Roma, 13 novembre 2013 – Ha la capacità di distruggere come una “bomba” le cellule tumorali, con una potenza mai ottenuta finora con nessuna molecola. Si chiama T-DM1 ed è in grado di rilasciare una sostanza altamente tossica solo dove si trova la neoplasia, più efficacemente e con meno effetti collaterali rispetto alle altre terapie. Ha evidenziato risultati eccellenti nel trattamento del tumore del seno HER2 positivo, una forma che ogni anno in Italia colpisce circa 10.000 donne, ma il suo meccanismo d’azione rivoluzionario potrà essere impiegato anche in altri tipi di cancro. Ai nuovi trattamenti per il carcinoma del seno è dedicato l’International Meeting on New Drugs in Breast Cancer, che si apre domani al Regina Elena di Roma con la partecipazione di più di 200 esperti da tutto il mondo. Il Convegno, giunto alla terza edizione, è presentato oggi in un incontro con i giornalisti all’Istituto Superiore di Sanità. “In quindici anni le percentuali di guarigione in questa malattia sono cresciute di circa il 10%, passando dal 78 all’87 per cento - afferma il prof. Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica del Regina Elena di Roma e presidente del Convegno -. Si tratta di un risultato eccezionale, da ricondurre alle campagne di prevenzione e a terapie innovative sempre più efficaci. Ad esempio T-DM1 è il primo di una classe di molecole denominate ‘anticorpi armati’ e combina i benefici clinici di trastuzumab, che già ha cambiato in meglio la storia naturale della malattia HER2 positiva, con la chemioterapia potente costituita da DM1, della famiglia delle meitansine. Questo farmaco è tollerato molto bene dall’organismo e non presenta quasi nessuno degli effetti collaterali debilitanti che caratterizzano gli antitumorali. Oggi in Italia vivono più di 522 mila donne con una diagnosi per questa patologia. È però importante che le nuove armi siano disponibili in tutto il territorio subito dopo l’approvazione da parte dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), senza attendere l’inserimento nei prontuari regionali che rappresentano inutili doppioni”. Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuove diagnosi di tumore del seno nel nostro Paese. Un dato che pone in primo piano anche il costo sociale della malattia che, tra guadagni persi e nuove spese, risulta pari a 7 miliardi di euro ogni anno: circa 28.000 euro per paziente. “Non possiamo rispondere alle esigenze di questi malati con una politica di tagli lineari – continua il prof. Cognetti -. L’appropriatezza si misura anche nella capacità di garantire le cure migliori su tutto il territorio”. Infatti da una recente indagine della Fondazione Censis condotta su 1.000 pazienti oncologici è emerso che l’aspetto più preoccupante per il 24% delle donne con tumore alla mammella è rappresentato dalle differenze di cura tra i territori, in particolare per i trattamenti più innovativi, e per il 33% dal timore che le difficoltà di bilancio in sanità condizionino la disponibilità di terapie oncologiche più mirate e con minori effetti collaterali. L’International Meeting di Roma vede il Regina Elena protagonista. “È un importante

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http://community.donnamoderna.com/blog/blog‐di‐fbzfiorelli85/tumore‐del‐seno‐10‐le‐guarigioni‐in‐15‐anni‐arriva‐la‐%E2%80%98bomba%E2%80%99‐che‐distrugge‐le‐cellule‐mal 

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TUMORE DEL SENO: +10% LE GUARIGIONI IN 15 ANNI

Roma, 13 novembre 2013 – Ha la capacità di distruggere come una “bomba” le cellule tumorali, con una potenza mai ottenuta finora con nessuna molecola. Si chiama T-DM1 ed è in grado di rilasciare una sostanza altamente tossica solo dove si trova la neoplasia, più efficacemente e con meno effetti collaterali rispetto alle altre terapie. Ha evidenziato risultati eccellenti nel trattamento del tumore del seno HER2 positivo, una forma che ogni anno in Italia colpisce circa 10.000 donne, ma il suo meccanismo d’azione rivoluzionario potrà essere impiegato anche in altri tipi di cancro. Ai nuovi trattamenti per il carcinoma del seno è dedicato l’International Meeting on New Drugs in Breast Cancer, che si apre domani al Regina Elena di Roma con la partecipazione di più di 200 esperti da tutto il mondo. Il Convegno, giunto alla terza edizione, è presentato oggi in un incontro con i giornalisti all’Istituto Superiore di Sanità. “In quindici anni le percentuali di guarigione in questa malattia sono cresciute di circa il 10%, passando dal 78 all’87 per cento - afferma il prof. Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica del Regina Elena di Roma e presidente del Convegno -. Si tratta di un risultato eccezionale, da ricondurre alle campagne di prevenzione e a terapie innovative sempre più efficaci. Ad esempio T-DM1 è il primo di una classe di molecole denominate ‘anticorpi armati’ e combina i benefici clinici di trastuzumab, che già ha cambiato in meglio la storia naturale della malattia HER2 positiva, con la chemioterapia potente costituita da DM1, della famiglia delle meitansine. Questo farmaco è tollerato molto bene dall’organismo e non presenta quasi nessuno degli effetti collaterali debilitanti che caratterizzano gli antitumorali. Oggi in Italia vivono più di 522 mila donne con una diagnosi per questa patologia. È però importante che le nuove armi siano disponibili in tutto il territorio subito dopo l’approvazione da parte dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), senza attendere l’inserimento nei prontuari regionali che rappresentano inutili doppioni”. Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuove diagnosi di tumore del seno nel nostro Paese. Un dato che pone in primo piano anche il costo sociale della malattia che, tra guadagni persi e nuove spese, risulta pari a 7 miliardi di euro ogni anno: circa 28.000 euro per paziente. “Non possiamo rispondere alle esigenze di questi malati con una politica di tagli lineari – continua il prof. Cognetti -. L’appropriatezza si misura anche nella capacità di garantire le cure migliori su tutto il territorio”. Infatti da una recente indagine della Fondazione Censis condotta su 1.000 pazienti oncologici è emerso che l’aspetto più preoccupante per il 24% delle donne con tumore alla mammella è rappresentato dalle differenze di cura tra i territori, in particolare per i trattamenti più innovativi, e per il 33% dal timore che le difficoltà di bilancio in sanità condizionino la disponibilità di terapie oncologiche più mirate e con minori effetti collaterali. L’International Meeting di Roma vede il Regina Elena protagonista. “È un importante riconoscimento dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia italiana – spiega il prof. Massimo Cristofanilli del Fox Chase Cancer Centre di Philadelphia - che si è distinta nel panorama scientifico internazionale per il livello delle pubblicazioni e la qualità delle sperimentazioni cliniche. Pur con molte difficoltà strutturali e risorse economiche esigue, l’Italia può contare su professionisti di primo livello. È però necessario non perdere la spinta all’innovazione perché i ricercatori non vedano come unica alternativa la fuga all’estero”. “È importante - continua la prof.ssa Edith Perez del Mayo Clinic Cancer Center di Jacksonville - stimolare interazioni tra gli scienziati provenienti da diversi Paesi e fornire loro i mezzi necessari per svolgere attività di ricerca. Oggi abbiamo a disposizione molte armi per combattere questo big killer: prevenzione, diagnosi precoce, chirurgia conservativa, chemioterapie combinate, terapie ormonali e farmaci biologici che permettono di assicurare alla maggioranza delle donne colpite la guarigione. I risultati presentati al convegno confermano come la strategia vincente sia quella di tarare la terapia sulle caratteristiche specifiche delle pazienti”. Al Meeting verranno presentate e discusse le più recenti evidenze scientifiche sulle nuove molecole. “Appropriatezza – sottolinea il prof. Cognetti - significa fornire il farmaco giusto al paziente giusto e ridurre tutti i possibili sprechi. Ad esempio, la nuova formulazione di trastuzumab sottocute presenta notevoli vantaggi rispetto a quella endovenosa. Non solo è più facile e comoda da gestire, ma consentirà anche di risparmiare risorse, grazie a un minor carico di lavoro per i farmacisti ospedalieri e a minori costi per l’allestimento del medicinale. Infatti la preparazione di trastuzumab sottocute, già pronta all’uso, potrà essere totalmente affidata agli infermieri, liberando così i farmacisti”. La prevenzione resta l’arma fondamentale per sconfiggere la malattia. “Circa il 40% dei tumori - conclude il prof. Cognetti - è potenzialmente prevenibile con uno stile di vita sano, che comprende attività fisica costante, dieta equilibrata e l’abbandono del vizio del fumo. Inoltre è dimostrato che le donne con un carcinoma mammario che praticano esercizi a intensità moderata per circa 20 minuti al giorno presentano il 40% in meno di possibilità di cadere in recidiva rispetto a quelle attive per meno di un’ora alla settimana”.

http://www.comunicati.net/comunicati/istituzioni/comuni/lazio/comune_di_roma/municipio_roma_xvii/299696.html 

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TUMORE SENO, GUARIGIONI CRESCIUTE 10% IN 15 ANNI

(AIS) Roma, 13 nov 2013 - “In quindic i anni le percentuali di guarigione in questa malattia sono cresciute di cir ca il 10%, p assando dal 78 all’8 7 per ce nto. Si tratta di un risu ltato eccezionale, da ricondurre alle campagne di prevenzione e a terapie innovative sempre più efficaci". Lo ha detto Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica del Regina Elena di Roma e presidente dell’International Meeting on New Drugs in Breast Cancer, che si a pre domani al Regina Elena di Roma con la partecipazione di più di 200 esperti da tutto il mondo.

Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuove diagnosi di tumore del seno nel nostro Paese. Un dato che pone in primo piano anche il costo sociale della malattia che, tra guadagni persi e nuove spese, risulta pari a 7 miliardi di euro ogni anno: circa 28.000 euro per paziente. “Non possiamo rispondere alle esigenze di questi malati con una politica di tagli lineari – continua il prof. Cognetti -. L’appropriatezza si misura anche nella capacità di garantire le cure migliori su tutto il territorio”.

Da una recente indagine della Fondazione Censis condotta su 1.000 pazienti oncologici è emerso che l’aspetto più preoccupante per il 24% delle donne con tumore alla mammella è rappresentato dalle differenze di cura tra i territori, in particolare per i trattame nti più innovativi, e per il 33 % dal timore che le difficoltà di bila ncio in sanità c ondizionino la disponibilità di terapie oncologiche più mirate e con minori effetti collaterali.

“Circa il 40% dei tumori - conclude il prof. Cognetti - è potenzialmente prevenibile con uno stile di vita sano, che comprende attività fisica costante, dieta equilibrata e l’abbandono del vizio del fumo. Inoltre è dimostrato che le donne con un carcinoma mammario che praticano esercizi a intensità moderata per circa 20 minuti al giorno presentano il 40% in meno di possibilità di cadere in recidiva rispetto a quelle attive per meno di un’ora alla settimana”.

http://www.ais‐sanita.it/organizzazione‐e‐gestione‐sanitaria/14380‐tumore‐seno‐guarigioni‐cresciute‐10‐in‐15‐anni.html 

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13-11-2013

  

TUMORE SENO, ARRIVA 'BOMBA' CHE DISTRUGGE CELLULE MALATE

(AIS) Roma, 13 nov 2013 – Ha la capacità di distruggere come una “bomba” le cellule tumorali, con una potenza mai ottenuta finora con nessuna molecola. Si chiama T-DM1 ed è in grado di rilasciare una sostanza altamente tossica solo dove si trova la neoplasia, più efficacemente e con meno effetti collaterali rispetto alle altre terapie. Ha evidenziato risultati eccellenti nel trattamento del tumore del seno HER2 positivo, una forma che ogni anno in Italia colpisce circa 10.000 donne, ma il suo meccanismo d’azione rivoluzionario potrà essere impiegato anche in altri tipi di cancro. Questo è uno dei nuovi trattamenti per il carcinoma del seno a cui è dedicato l’International Meeting on New Dr ugs in Breast Cancer, che si a pre domani al Regina Elena di Roma con la partecipazione di più di 200 esperti da tutto il mondo.

“Il T-DM1 - spiega il p rof. Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica del Regin a Elena di Roma e presidente del Convegno - è il primo di una classe di molecole denominate ‘anticorpi armati’ e combina i benefici clinici di trastuzumab, che già ha cambiato in meglio la storia naturale della malattia HER2 positiva, con la chemioterapia potente costituita da DM1, della famiglia delle meitansine. Questo farmaco è tollerato molto bene dall’organismo e non presenta quasi nessuno degli effetti collaterali debilitanti che caratterizzano gli ant itumorali. Oggi in Italia v ivono più di 522 mila donne con una diagnosi per questa patologia. È però importante che le nuove armi siano disponibili in tutto il territorio subito dopo l’approvazione da parte dell’AIFA (Agenzia Italiana d el Farmaco), senza att endere l’inserimento nei prontuari regionali che rappresentano inutili doppioni”.

http://www.ais‐sanita.it/organizzazione‐e‐gestione‐sanitaria/14379‐tumore‐seno‐arriva‐bomba‐che‐distrugge‐cellule‐malate.html 

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Tumore del seno: +10% le guarigioni in 15 anni. Arriva la ‘bomba’ che distrugge le cellule malate Roma, 13 novembre 2013 - Ha la capacità di distruggere come una "bomba" le cellule tumorali, con una potenza mai ottenuta finora con nessuna molecola. Si chiama T-DM1 ed è in grado di rilasciare una sostanza altamente tossica solo dove si trova la neoplasia, più efficacemente e con meno effetti collaterali rispetto alle altre terapie. Ha evidenziato risultati eccellenti nel trattamento del tumore del seno HER2 positivo, una forma che ogni anno in Italia colpisce circa 10.000 donne, ma il suo meccanismo d'azione rivoluzionario potrà essere impiegato anche in altri tipi di cancro. Ai nuovi trattamenti per il carcinoma del seno è dedicato l'International Meeting on New Drugs in Breast Cancer, che si apre domani al Regina Elena di Roma con la partecipazione di più di 200 esperti da tutto il mondo. Il Convegno, giunto alla terza edizione, è presentato oggi in un incontro con i giornalisti all'Istituto Superiore di Sanità. "In quindici anni le percentuali di guarigione in questa malattia sono cresciute di circa il 10%, passando dal 78 all'87 per cento - afferma il prof. Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica del Regina Elena di Roma e presidente del Convegno -. Si tratta di un risultato eccezionale, da ricondurre alle campagne di prevenzione e a terapie innovative sempre più efficaci. Ad esempio T-DM1 è il primo di una classe di molecole denominate 'anticorpi armati' e combina i benefici clinici di trastuzumab, che già ha cambiato in meglio la storia naturale della malattia HER2 positiva, con la chemioterapia potente costituita da DM1, della famiglia delle meitansine. Questo farmaco è tollerato molto bene dall'organismo e non presenta quasi nessuno degli effetti collaterali debilitanti che caratterizzano gli antitumorali. Oggi in Italia vivono più di 522 mila donne con una diagnosi per questa patologia. È però importante che le nuove armi siano disponibili in tutto il territorio subito dopo l'approvazione da parte dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), senza attendere l'inserimento nei prontuari regionali che rappresentano inutili doppioni". Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuove diagnosi di tumore del seno nel nostro Paese. Un dato che pone in primo piano anche il costo sociale della malattia che, tra guadagni persi e nuove spese, risulta pari a 7 miliardi di euro ogni anno: circa 28.000 euro per paziente. "Non possiamo rispondere alle esigenze di questi malati con una politica di tagli lineari - continua il prof. Cognetti -. L'appropriatezza si misura anche nella capacità di garantire le cure migliori su tutto il territorio". Infatti da una recente indagine della Fondazione Censis condotta su 1.000 pazienti oncologici è emerso che l'aspetto più preoccupante per il 24% delle donne con tumore alla mammella è rappresentato dalle differenze di cura tra i territori, in particolare per i trattamenti più innovativi, e per il 33% dal timore che le difficoltà di bilancio in sanità condizionino la disponibilità di terapie oncologiche più mirate e con minori effetti collaterali.

L'International Meeting di Roma vede il Regina Elena protagonista. "È un importante riconoscimento dell'eccellenza raggiunta dall'oncologia italiana - spiega il prof. Massimo Cristofanilli del Fox Chase Cancer Centre di Philadelphia - che si è distinta nel panorama scientifico internazionale per il livello delle pubblicazioni e la qualità delle sperimentazioni cliniche. Pur con molte difficoltà strutturali e risorse economiche esigue, l'Italia può contare su professionisti di primo livello. È però necessario non perdere la spinta all'innovazione perché i

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ricercatori non vedano come unica alternativa la fuga all'estero". "È importante - continua la prof.ssa Edith Perez del Mayo Clinic Cancer Center di Jacksonville - stimolare interazioni tra gli scienziati provenienti da diversi Paesi e fornire loro i mezzi necessari per svolgere attività di ricerca. Oggi abbiamo a disposizione molte armi per combattere questo big killer: prevenzione, diagnosi precoce, chirurgia conservativa, chemioterapie combinate, terapie ormonali e farmaci biologici che permettono di assicurare alla maggioranza delle donne colpite la guarigione. I risultati presentati al convegno confermano come la strategia vincente sia quella di tarare la terapia sulle caratteristiche specifiche delle pazienti". Al Meeting verranno presentate e discusse le più recenti evidenze scientifiche sulle nuove molecole. "Appropriatezza - sottolinea il prof. Cognetti - significa fornire il farmaco giusto al paziente giusto e ridurre tutti i possibili sprechi. Ad esempio, la nuova formulazione di trastuzumab sottocute presenta notevoli vantaggi rispetto a quella endovenosa. Non solo è più facile e comoda da gestire, ma consentirà anche di risparmiare risorse, grazie a un minor carico di lavoro per i farmacisti ospedalieri e a minori costi per l'allestimento del medicinale. Infatti la preparazione di trastuzumab sottocute, già pronta all'uso, potrà essere totalmente affidata agli infermieri, liberando così i farmacisti". La prevenzione resta l'arma fondamentale per sconfiggere la malattia. "Circa il 40% dei tumori - conclude il prof. Cognetti - è potenzialmente prevenibile con uno stile di vita sano, che comprende attività fisica costante, dieta equilibrata e l'abbandono del vizio del fumo. Inoltre è dimostrato che le donne con un carcinoma mammario che praticano esercizi a intensità moderata per circa 20 minuti al giorno presentano il 40% in meno di possibilità di cadere in recidiva rispetto a quelle attive per meno di un'ora alla settimana".

http://aiom.it/area+pubblica/area+medica/aiom+informa/notiziario/Tumore+del+seno%3A++10%25+le+guarigioni+in+15+anni.+Arriva+la+%E2%80%98bomba%E2%80%99+che+distrugge+le+cellule+malate/1,3286,0, 

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13-11-2013

Tumori: +10% guarigioni in 15 anni per cancro seno Roma, 13 nov. (Adnkronos Salute) - In 15 anni le percentuali di guarigioni per il cancro al seno sono cresciute di circa il 10%, passando dal 78% all'88%. "Un risultato eccezionale da ricondurre alle campagne di prevenzione e a terapie innovative sempre piu' efficaci", spiega Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia medica del Regina Elena di Roma e presidente del convegno 'International Meeting on new drugs in breast cancer' che si apre domani a Roma al Regina Elena. Oggi in Italia vivono piu' di 522 mila donne con una diagnosi di tumore al seno. Per il 2013 si stimano in Italia circa 48 mila nuove diagnosi. "Assistiamo - precisa Cognetti, presentando oggi a Roma all'Istituto superiore di sanita' l'evento - ad un aumento di incidenza del carcinoma al seno ma diminuisce la mortalità. La sfida e' il superamento". "Nel settore delle terapie innovative - prosegue Cognetti - oggi abbiamo la molecola T-Dm1, denominate anticorpi armati che combina i benefici clinici di trastuzumab, che ha gia' cambiato in meglio la storia naturale della malattia Her2 positiva, con la chemioterapia potente costituita da Dm1, della famiglia delle meitansine". La forma tumorale Her2 colpisce ogni anno 10 mila italiane. Il T-Dm1, ancora non disponibile in Italia ma in fase di approvazione in Europa, e' in grado di rilasciare una sostanza altamente tossica solo dove si trova la neoplasia, riducendo gli effetti collaterali e aumentano l'efficacia del farmaco. Al convegno internazionale verranno presentate e discusse le piu' recenti evidenze scientifiche sulle nuove molecole. "Nuove diagnostiche hanno permesse di scoprire nuove mutazioni genetiche dei tumori prima non conosciute - afferma Massimo Cristofanilli, direttore Breast Cancer Center del Jefferson Hospital di Philadelphia - e su queste si stanno concentrando le ricerche"."Circa il 40% dei tumori - sottolinea l'oncologo - e' potenzialmente prevenibile con uno stile di vita sano, che comprende attività fisica costante, dieta equilibrata e l'abbandono delle sigarette. Inoltre e' dimostrato che le donne con un carcinoma mammario che praticano esercizi a intensità moderata per circa 20 minuti al giorno presentano il 40% in meno di possibilita' di cadere in recidiva rispetto a quelle attive per meno di un'ora a settimana".

http://www.sassarinotizie.com/24ore‐articolo‐219742‐tumori_10_guarigioni_in_15_anni_per_cancro_seno.aspx 

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13-11-2013

  

Tumore seno, incidenza in aumento. Per gli oncologi l’87% del donne oggi guarisce,+10% in 15 anni

Prevenzione, diagnosi precoce e terapie sempre più mirate ed efficaci. Sono il mix che ha permesso di vedere aumentare del 10% in 15 anni i casi di guarigione dal tumore del seno, passati dal 78 all’87% dei casi. Sono alcuni dei dati presentati da Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica del Regina Elena di Roma e presidente dell’International Meeting in New Drugs in Breast Cancer, convegno internazionale a cadenza biennale per fare il punto sullo stato della malattia e sui nuovi trattamenti per il carcinoma del seno, che vedrà la partecipazione di oltre 200 esperti da tutto il mondo. Per il 2013 nel nostro Paese si stimano circa 48mila nuove diagnosi di tumore al seno, con un costo sociale della malattia che, tra guadagni persi e nuove spese, risulta pari a 7 miliardi di euro l’anno, circa 28mila euro a paziente”.

Costi che potrebbero essere ridotti grazie a cure più appropriate, cioè ”fornendo il farmaco giusto al paziente giusto”, come ci si propone di fare con la ‘nuova frontiera’ delle terapie molecolari, che oggi sono volte in particolare a combattere ”le resistenze che si riscontrano in molte pazienti alle terapie ormonali”. Ma al meeting ci sarà anche un focus sull’importanza della prevenzione ”che resta l’arma fondamentale per sconfiggere la malattia. Pensate – continua il professor Cognetti – che il 40% dei tumori circa è potenzialmente prevenibile con uno stile di vita sano, che comprende attività fisica costante, dieta equilibrata e l’abbandono del vizio del fumo. Inoltre – conclude- e’ dimostrato che le donne con un carcinoma mammario che praticano esercizi a intensità moderata per circa 20 minuti al giorno, presentano il 40% in meno di possibilità di cadere in recidiva rispetto a quelle attive per meno di un’ora alla settimana”.

http://www.gonews.it/2013/tumore‐seno‐incidenza‐in‐aumento‐per‐gli‐oncologi‐l87‐del‐donne‐oggi‐guarisce10‐in‐15‐anni/#.UoOKktKZauI 

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13-11-2013

Salute, tumore al seno: è sempre più facile guarire, +10% negli ultimi 15 anni 

mercoledì 13 novembre 2013, 12:42 di Peppe Caridi

a la capacità di distruggere come una “bomba” le cellule tumorali, con una potenza mai ottenuta 

finora con nessuna molecola. Si chiama T‐DM1 ed è in grado di rilasciare una sostanza altamente 

tossica solo dove si trova la neoplasia, più efficacemente e con meno effetti collaterali rispetto alle 

altre terapie. Ha evidenziato risultati eccellenti nel trattamento del tumore del seno HER2 positivo, 

una forma che ogni anno in Italia colpisce circa 10.000 donne, ma il suo meccanismo d`azione 

rivoluzionario potrà essere impiegato anche in altri tipi di cancro. Ai nuovi trattamenti per il 

carcinoma del seno è dedicato l`International Meeting on New Drugs in Breast Cancer, che si apre 

domani al Regina Elena di Roma con la partecipazione di più di 200 esperti da tutto il mondo. Il 

Convegno, giunto alla terza edizione, è presentato oggi in un incontro con i giornalisti all`Istituto 

Superiore di Sanità. ”In quindici anni le percentuali di guarigione in questa malattia sono cresciute di 

circa il 10%, passando dal 78% all`87% – spiega Francesco Cognetti, direttore dell`oncologia medica 

del Regina Elena di Roma e presidente del Convegno – Si tratta di un risultato eccezionale, da 

ricondurre alle campagne di prevenzione e a terapie innovative sempre più efficaci. Ad esempio T‐

DM1 è il primo di una classe di molecole denominate `anticorpi armati` e combina i benefici clinici di 

trastuzumab, che già ha cambiato in meglio la storia naturale della malattia HER2 positiva, con la 

chemioterapia potente costituita da DM1, della famiglia delle meitansine”. Oggi in Italia vivono più di 

522mila donne con una diagnosi per questa patologia. Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuove 

diagnosi di tumore del seno nel nostro Paese. Un dato che pone in primo piano anche il costo sociale 

della malattia che, tra guadagni persi e nuove spese, risulta pari a 7 miliardi di euro ogni anno: circa 

28.000 euro per paziente.

http://www.meteoweb.eu/2013/11/salute‐tumore‐al‐seno‐e‐sempre‐piu‐facile‐guarire‐10‐negli‐ultimi‐

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FA LA MAMMOGRAFIA IN DIRETTA TV E SCOPRE DI AVERE UN CANCRO. FOTO

la giornalista si era sottoposta al test per dimostrare quanto è importante la prevenzione

Una giornalista americana ha scoperto in diretta televisiva di avere un tumore. Una storia che dovrebbe insegnare a tante donne che la prevenzione è fondamentale e può salvarci la vita. Come racconta la stessa protagonista di questa incredibile vicenda: "Non volevo farlo. Mangio correttamente, faccio regolarmente ginnastica, mi prendo cura di me stessa e non ho una storia familiare segnata dal cancro: perché dovevo fare una mammografia a soli 40 anni?".

Queste le parole di Amy Robach, giornalista della rete televisiva americana ABC News. E' stato proprio grazie alla "visita" fatta per far capire ai telespettatori della rete americana come è facile e indolore il controllo che la donna - moglie dell’attore Andrew Shue e madre di 5 bambini - ha potuto scoprire di essere malata. Per sua stessa ammissione se non l'avesse fatto per lavoro, andando in tv, non si sarebbe mai sottoposta a questo tipo di controllo e no navrebbe scoperto di avere il cancro al seno. "In pochi istanti - ha raccontato Amy Robach - mi si è fermato il respiro. Mi hanno diagnosticato un tumore e i medici mi hanno detto che l’esame fatto durante lo show mi ha salvato la vita. Proprio a me che non volevo fare controlli, ritenendomi al sicuro per il mio stile di vita e l’età. Ora affronterò le cure necessarie e spero davvero che la mia storia possa essere utile

LO STUDIO - Come una bomba ha la capacità di distruggere le cellule tumorali, con una potenza mai ottenuta finora con nessuna molecola, rilasciando una sostanza altamente tossica soltanto dove si trova la neoplasie. Si chiama T-dm1, è altamente efficace e riduce gli effetti collaterali rispetto alle altre terapie. Durante l'"International meeting on New Drugs in Breast Cancer", gli esperti hanno evidenziato i risultati eccellenti ottenuti nel trattamento del tumore del seno Her2 positivo, una forma che solo in Italia colpisce ogni anno 10mila donne, con un meccanismo che presto potra' essere impiegato anche in altri tipi di cancro. Ad esempio T-dm1 e' soltanto il primo di una classe di molecole denominate "anticorpi armati" e combina i benefici clinici di trastuzumab, con la chemioterapia potente costituita da Dm1, dell famiglia delle meitansine. Per il 2013 si stimano circa 48mila nuove diagnosi di tumore del seno nel nostro Paese, un numero impressionante. "E' essenziale che le nuove armi siano disponibili in tutto il territorio subito dopo l'approvazione da parte dell'Aifa- dichiara Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica del Regina Elena di Roma e presidente del convegno che si apre domani - senza attendere l'inserimento nei prontuari regionali che rappresentano inutili doppioni. L'appropriatezza - conclude l'esperto - si misura anche nella capacita' di garantire le cure migliori su tutto il territorio".

http://notizie.virgilio.it/cronaca/fa‐mammografia‐in‐diretta‐tv‐scopre‐di‐avere‐cancro.html 

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  13-11-2013

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TUMORE DEL SENO: +10% LE GUARIGIONI IN 15 ANNI. ARRIVA LA ‘BOMBA’ CHE DISTRUGGE LE CELLULE MALATE Roma, 13 novembre 2013 – Ha la capacità di distruggere come una “bomba” le cellule tumorali, con una potenza mai ottenuta finora con nessuna molecola. Si chiama T-DM1 ed è in grado di rilasciare una sostanza altamente tossica solo dove si trova la neoplasia, più efficacemente e con meno effetti collaterali rispetto alle altre terapie. Ha evidenziato risultati eccellenti nel trattamento del tumore del seno HER2 positivo, una forma che ogni anno in Italia colpisce circa 10.000 donne, ma il suo meccanismo d’azione rivoluzionario potrà essere impiegato anche in altri tipi di cancro. Ai nuovi trattamenti per il carcinoma del seno è dedicato l’International Meeting on New Drugs in Breast Cancer, che si apre domani al Regina Elena di Roma con la partecipazione di più di 200 esperti da tutto il mondo. Il Convegno, giunto alla terza edizione, è presentato oggi in un incontro con i giornalisti all’Istituto Superiore di Sanità. “In quindici anni le percentuali di guarigione in questa malattia sono cresciute di circa il 10%, passando dal 78 all’87 per cento - afferma il prof. Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica del Regina Elena di Roma e presidente del Convegno -. Si tratta di un risultato eccezionale, da ricondurre alle campagne di prevenzione e a terapie innovative sempre più efficaci. Ad esempio T-DM1 è il primo di una classe di molecole denominate ‘anticorpi armati’ e combina i benefici clinici di trastuzumab, che già ha cambiato in meglio la storia naturale della malattia HER2 positiva, con la chemioterapia potente costituita da DM1, della famiglia delle meitansine. Questo farmaco è tollerato molto bene dall’organismo e non presenta quasi nessuno degli effetti collaterali debilitanti che caratterizzano gli antitumorali. Oggi in Italia vivono più di 522 mila donne con una diagnosi per questa patologia. È però importante che le nuove armi siano disponibili in tutto il territorio subito dopo l’approvazione da parte dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), senza attendere l’inserimento nei prontuari regionali che rappresentano inutili doppioni”. Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuove diagnosi di tumore del seno nel nostro Paese. Un dato che pone in primo piano anche il costo sociale della malattia che, tra guadagni persi e nuove spese, risulta pari a 7 miliardi di euro ogni anno: circa 28.000 euro per paziente. “Non possiamo rispondere alle esigenze di questi malati con una politica di tagli lineari – continua il prof. Cognetti -. L’appropriatezza si misura anche nella capacità di garantire le cure migliori su tutto il territorio”. Infatti da una recente indagine della Fondazione Censis condotta su 1.000 pazienti oncologici è emerso che l’aspetto più preoccupante per il 24% delle donne con tumore alla mammella è rappresentato dalle differenze di cura tra i territori, in particolare per i trattamenti più innovativi, e per il 33% dal timore che le difficoltà di bilancio in sanità condizionino la disponibilità di terapie oncologiche più mirate e con minori effetti collaterali.

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L’International Meeting di Roma vede il Regina Elena protagonista. “È un importante riconoscimento dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia italiana – spiega il prof. Massimo Cristofanilli del Fox Chase Cancer Centre di Philadelphia - che si è distinta nel panorama scientifico internazionale per il livello delle pubblicazioni e la qualità delle sperimentazioni cliniche. Pur con molte difficoltà strutturali e risorse economiche esigue, l’Italia può contare su professionisti di primo livello. È però necessario non perdere la spinta all’innovazione perché i ricercatori non vedano come unica alternativa la fuga all’estero”. “È importante - continua la prof.ssa Edith Perez del Mayo Clinic Cancer Center di Jacksonville - stimolare interazioni tra gli scienziati provenienti da diversi Paesi e fornire loro i mezzi necessari per svolgere attività di ricerca. Oggi abbiamo a disposizione molte armi per combattere questo big killer: prevenzione, diagnosi precoce, chirurgia conservativa, chemioterapie combinate, terapie ormonali e farmaci biologici che permettono di assicurare alla maggioranza delle donne colpite la guarigione. I risultati presentati al convegno confermano come la strategia vincente sia quella di tarare la terapia sulle caratteristiche specifiche delle pazienti”. Al Meeting verranno presentate e discusse le più recenti evidenze scientifiche sulle nuove molecole. “Appropriatezza – sottolinea il prof. Cognetti - significa fornire il farmaco giusto al paziente giusto e ridurre tutti i possibili sprechi. Ad esempio, la nuova formulazione di trastuzumab sottocute presenta notevoli vantaggi rispetto a quella endovenosa. Non solo è più facile e comoda da gestire, ma consentirà anche di risparmiare risorse, grazie a un minor carico di lavoro per i farmacisti ospedalieri e a minori costi per l’allestimento del medicinale. Infatti la preparazione di trastuzumab sottocute, già pronta all’uso, potrà essere totalmente affidata agli infermieri, liberando così i farmacisti”. La prevenzione resta l’arma fondamentale per sconfiggere la malattia. “Circa il 40% dei tumori - conclude il prof. Cognetti - è potenzialmente prevenibile con uno stile di vita sano, che comprende attività fisica costante, dieta equilibrata e l’abbandono del vizio del fumo. Inoltre è dimostrato che le donne con un carcinoma mammario che praticano esercizi a intensità moderata per circa 20 minuti al giorno presentano il 40% in meno di possibilità di cadere in recidiva rispetto a quelle attive per meno di un’ora alla settimana”.

http://www.medinews.it/news,16238 

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13-11-2013

 

TUMORE DEL SENO: +10% LE GUARIGIONI IN 15 ANNI. ARRIVA LA ‘BOMBA’ CHE DISTRUGGE LE CELLULE MALATE Oggi l’87% delle donne sconfigge la neoplasia. Il prof. Francesco Cognetti: “T-DM1 è più efficace degli altri trattamenti, con minimi effetti collaterali. Le nuove armi siano subito disponibili”

Roma, 13/11/2013 (informazione.it - comunicati stampa) Roma, 13 novembre 2013 – Ha la

capacità di distruggere come una “bomba” le cellule tumorali, con una potenza mai ottenuta

finora con nessuna molecola. Si chiama T-DM1 ed è in grado di rilasciare una sostanza

altamente tossica solo dove si trova la neoplasia, più efficacemente e con meno effetti

collaterali rispetto alle altre terapie. Ha evidenziato risultati eccellenti nel trattamento del

tumore del seno HER2 positivo, una forma che ogni anno in Italia colpisce circa 10.000

donne, ma il suo meccanismo d’azione rivoluzionario potrà essere impiegato anche in altri tipi

di cancro. Ai nuovi trattamenti per il carcinoma del seno è dedicato l’International Meeting on

New Drugs in Breast Cancer, che si apre domani al Regina Elena di Roma con la

partecipazione di più di 200 esperti da tutto il mondo. Il Convegno, giunto alla terza edizione,

è presentato oggi in un incontro con i giornalisti all’Istituto Superiore di Sanità. “In quindici

anni le percentuali di guarigione in questa malattia sono cresciute di circa il 10%, passando

dal 78 all’87 per cento - afferma il prof. Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica

del Regina Elena di Roma e presidente del Convegno -. Si tratta di un risultato eccezionale,

da ricondurre alle campagne di prevenzione e a terapie innovative sempre più efficaci. Ad

esempio T-DM1 è il primo di una classe di molecole denominate ‘anticorpi armati’ e combina i

benefici clinici di trastuzumab, che già ha cambiato in meglio la storia naturale della malattia

HER2 positiva, con la chemioterapia potente costituita da DM1, della famiglia delle

meitansine. Questo farmaco è tollerato molto bene dall’organismo e non presenta quasi

nessuno degli effetti collaterali debilitanti che caratterizzano gli antitumorali. Oggi in Italia

vivono più di 522 mila donne con una diagnosi per questa patologia. È però importante che le

nuove armi siano disponibili in tutto il territorio subito dopo l’approvazione da parte dell’AIFA

(Agenzia Italiana del Farmaco), senza attendere l’inserimento nei prontuari regionali che

rappresentano inutili doppioni”. Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuove diagnosi di tumore

del seno nel nostro Paese. Un dato che pone in primo piano anche il costo sociale della

malattia che, tra guadagni persi e nuove spese, risulta pari a 7 miliardi di euro ogni anno:

circa 28.000 euro per paziente. “Non possiamo rispondere alle esigenze di questi malati con

una politica di tagli lineari – continua il prof. Cognetti -. L’appropriatezza si misura anche

nella capacità di garantire le cure migliori su tutto il territorio”. Infatti da una recente

indagine della Fondazione Censis condotta su 1.000 pazienti oncologici è emerso che l’aspetto

più preoccupante per il 24% delle donne con tumore alla mammella è rappresentato dalle

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differenze di cura tra i territori, in particolare per i trattamenti più innovativi, e per il 33% dal

timore che le difficoltà di bilancio in sanità condizionino la disponibilità di terapie oncologiche

più mirate e con minori effetti collaterali.

L’International Meeting di Roma vede il Regina Elena protagonista. “È un importante

riconoscimento dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia italiana – spiega il prof. Massimo

Cristofanilli del Fox Chase Cancer Centre di Philadelphia - che si è distinta nel panorama

scientifico internazionale per il livello delle pubblicazioni e la qualità delle sperimentazioni

cliniche. Pur con molte difficoltà strutturali e risorse economiche esigue, l’Italia può contare

su professionisti di primo livello. È però necessario non perdere la spinta all’innovazione

perché i ricercatori non vedano come unica alternativa la fuga all’estero”.

“È importante - continua la prof.ssa Edith Perez del Mayo Clinic Cancer Center di Jacksonville

- stimolare interazioni tra gli scienziati provenienti da diversi Paesi e fornire loro i mezzi

necessari per svolgere attività di ricerca. Oggi abbiamo a disposizione molte armi per

combattere questo big killer: prevenzione, diagnosi precoce, chirurgia conservativa,

chemioterapie combinate, terapie ormonali e farmaci biologici che permettono di assicurare

alla maggioranza delle donne colpite la guarigione. I risultati presentati al convegno

confermano come la strategia vincente sia quella di tarare la terapia sulle caratteristiche

specifiche delle pazienti”.

Al Meeting verranno presentate e discusse le più recenti evidenze scientifiche sulle nuove

molecole. “Appropriatezza – sottolinea il prof. Cognetti - significa fornire il farmaco giusto al

paziente giusto e ridurre tutti i possibili sprechi. Ad esempio, la nuova formulazione di

trastuzumab sottocute presenta notevoli vantaggi rispetto a quella endovenosa. Non solo è

più facile e comoda da gestire, ma consentirà anche di risparmiare risorse, grazie a un minor

carico di lavoro per i farmacisti ospedalieri e a minori costi per l’allestimento del medicinale.

Infatti la preparazione di trastuzumab sottocute, già pronta all’uso, potrà essere totalmente

affidata agli infermieri, liberando così i farmacisti”. La prevenzione resta l’arma fondamentale

per sconfiggere la malattia. “Circa il 40% dei tumori - conclude il prof. Cognetti - è

potenzialmente prevenibile con uno stile di vita sano, che comprende attività fisica costante,

dieta equilibrata e l’abbandono del vizio del fumo. Inoltre è dimostrato che le donne con un

carcinoma mammario che praticano esercizi a intensità moderata per circa 20 minuti al

giorno presentano il 40% in meno di possibilità di cadere in recidiva rispetto a quelle attive

per meno di un’ora alla settimana”.

http://www.informazione.it/comunicati‐stampa/nuovo 

   

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Salute, tumori del seno: +10% le guarigioni in 15 anni E arriva nuova molecola che distrugge cellule tumorali Roma, 13 nov. Ha la capacità di distruggere come una "bomba" le cellule tumorali, con una potenza mai ottenuta finora con nessuna molecola. Si chiama T-DM1 ed è in grado di rilasciare una sostanza altamente tossica solo dove si trova la neoplasia, più efficacemente e con meno effetti collaterali rispetto alle altre terapie. Ha evidenziato risultati eccellenti nel trattamento del tumore del seno HER2 positivo, una forma che ogni anno in Italia colpisce circa 10.000 donne, ma il suo meccanismo d'azione rivoluzionario potrà essere impiegato anche in altri tipi di cancro. Ai nuovi trattamenti per il carcinoma del seno è dedicato l'International Meeting on New Drugs in Breast Cancer, che si apre domani al Regina Elena di Roma con la partecipazione di più di 200 esperti da tutto il mondo. Il Convegno, giunto alla terza edizione, è presentato oggi in un incontro con i giornalisti all'Istituto Superiore di Sanità. (Segue)

http://www.ilmondo.it/attualita/2013‐11‐13/salute‐tumori‐del‐seno‐10‐guarigioni‐15‐anni_359086.shtml

  13-11-2013

Lettori: 4.000

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  13-11-2013

Tumore del seno: +10% le guarigioni in 15 anni. Arriva la ‘bomba’ che distrugge le cellule malate Roma, 13 novembre 2013 – Ha la capacità di distruggere come una “bomba” le cellule

tumorali, con una potenza mai ottenuta finora con nessuna molecola. Si chiama T-DM1 ed è

in grado di rilasciare una sostanza altamente tossica solo dove si trova la neoplasia, più

efficacemente e con meno effetti collaterali rispetto alle altre terapie. Ha evidenziato risultati

eccellenti nel trattamento del tumore del seno HER2 positivo, una forma che ogni anno in

Italia colpisce circa 10.000 donne, ma il suo meccanismo d’azione rivoluzionario potrà essere

impiegato anche in altri tipi di cancro. Ai nuovi trattamenti per il carcinoma del seno è

dedicato l’International Meeting on New Drugs in Breast Cancer, che si apre domani al Regina

Elena di Roma con la partecipazione di più di 200 esperti da tutto il mondo. Il Convegno,

giunto alla terza edizione, è presentato oggi in un incontro con i giornalisti all’Istituto

Superiore di Sanità. “In quindici anni le percentuali di guarigione in questa malattia sono

cresciute di circa il 10%, passando dal 78 all’87 per cento - afferma il prof. Francesco

Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica del Regina Elena di Roma e presidente del Convegno

-. Si tratta di un risultato eccezionale, da ricondurre alle campagne di prevenzione e a terapie

innovative sempre più efficaci. Ad esempio T-DM1 è il primo di una classe di molecole

denominate ‘anticorpi armati’ e combina i benefici clinici di trastuzumab, che già ha cambiato

in meglio la storia naturale della malattia HER2 positiva, con la chemioterapia potente

costituita da DM1, della famiglia delle meitansine. Questo farmaco è tollerato molto bene

dall’organismo e non presenta quasi nessuno degli effetti collaterali debilitanti che

caratterizzano gli antitumorali. Oggi in Italia vivono più di 522 mila donne con una diagnosi

per questa patologia. È però importante che le nuove armi siano disponibili in tutto il

territorio subito dopo l’approvazione da parte dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), senza

attendere l’inserimento nei prontuari regionali che rappresentano inutili doppioni”. Per il 2013

si stimano circa 48.000 nuove diagnosi di tumore del seno nel nostro Paese. Un dato che

pone in primo piano anche il costo sociale della malattia che, tra guadagni persi e nuove

spese, risulta pari a 7 miliardi di euro ogni anno: circa 28.000 euro per paziente. “Non

possiamo rispondere alle esigenze di questi malati con una politica di tagli lineari – continua il

prof. Cognetti -. L’appropriatezza si misura anche nella capacità di garantire le cure migliori

su tutto il territorio”. Infatti da una recente indagine della Fondazione Censis condotta su

1.000 pazienti oncologici è emerso che l’aspetto più preoccupante per il 24% delle donne con

tumore alla mammella è rappresentato dalle differenze di cura tra i territori, in particolare per

i trattamenti più innovativi, e per il 33% dal timore che le difficoltà di bilancio in sanità

condizionino la disponibilità di terapie oncologiche più mirate e con minori effetti collaterali.

L’International Meeting di Roma vede il Regina Elena protagonista. “È un importante

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riconoscimento dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia italiana – spiega il prof. Massimo

Cristofanilli del Fox Chase Cancer Centre di Philadelphia - che si è distinta nel panorama

scientifico internazionale per il livello delle pubblicazioni e la qualità delle sperimentazioni

cliniche. Pur con molte difficoltà strutturali e risorse economiche esigue, l’Italia può contare

su professionisti di primo livello. È però necessario non perdere la spinta all’innovazione

perché i ricercatori non vedano come unica alternativa la fuga all’estero”.

“È importante - continua la prof.ssa Edith Perez del Mayo Clinic Cancer Center di Jacksonville

- stimolare interazioni tra gli scienziati provenienti da diversi Paesi e fornire loro i mezzi

necessari per svolgere attività di ricerca. Oggi abbiamo a disposizione molte armi per

combattere questo big killer: prevenzione, diagnosi precoce, chirurgia conservativa,

chemioterapie combinate, terapie ormonali e farmaci biologici che permettono di assicurare

alla maggioranza delle donne colpite la guarigione. I risultati presentati al convegno

confermano come la strategia vincente sia quella di tarare la terapia sulle caratteristiche

specifiche delle pazienti”.

Al Meeting verranno presentate e discusse le più recenti evidenze scientifiche sulle nuove

molecole. “Appropriatezza – sottolinea il prof. Cognetti - significa fornire il farmaco giusto al

paziente giusto e ridurre tutti i possibili sprechi. Ad esempio, la nuova formulazione di

trastuzumab sottocute presenta notevoli vantaggi rispetto a quella endovenosa. Non solo è

più facile e comoda da gestire, ma consentirà anche di risparmiare risorse, grazie a un minor

carico di lavoro per i farmacisti ospedalieri e a minori costi per l’allestimento del medicinale.

Infatti la preparazione di trastuzumab sottocute, già pronta all’uso, potrà essere totalmente

affidata agli infermieri, liberando così i farmacisti”. La prevenzione resta l’arma fondamentale

per sconfiggere la malattia. “Circa il 40% dei tumori - conclude il prof. Cognetti - è

potenzialmente prevenibile con uno stile di vita sano, che comprende attività fisica costante,

dieta equilibrata e l’abbandono del vizio del fumo. Inoltre è dimostrato che le donne con un

carcinoma mammario che praticano esercizi a intensità moderata per circa 20 minuti al

giorno presentano il 40% in meno di possibilità di cadere in recidiva rispetto a quelle attive

per meno di un’ora alla settimana”.

http://www.insiemecontroilcancro.net/notizia.php?ID=167 

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  13-11-2013

Tumore del seno: +10% le guarigioni in 15 anni. Arriva la ‘bomba’ che distrugge le cellule malate Roma, 13 novembre 2013 – Ha la capacità di distruggere come una “bomba” le cellule tumorali, con una potenza mai ottenuta finora con nessuna molecola. Si chiama T-DM1 ed è in grado di rilasciare una sostanza altamente tossica solo dove si trova la neoplasia, più efficacemente e con meno effetti collaterali rispetto alle altre terapie. Ha evidenziato risultati eccellenti nel trattamento del tumore del seno HER2 positivo, una forma che ogni anno in Italia colpisce circa 10.000 donne, ma il suo meccanismo d’azione rivoluzionario potrà essere impiegato anche in altri tipi di cancro. Ai nuovi trattamenti per il carcinoma del seno è dedicato l’International Meeting on New Drugs in Breast Cancer, che si apre domani al Regina Elena di Roma con la partecipazione di più di 200 esperti da tutto il mondo. Il Convegno, giunto alla terza edizione, è presentato oggi in un incontro con i giornalisti all’Istituto Superiore di Sanità. “In quindici anni le percentuali di guarigione in questa malattia sono cresciute di circa il 10%, passando dal 78 all’87 per cento - afferma il prof. Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica del Regina Elena di Roma e presidente del Convegno -. Si tratta di un risultato eccezionale, da ricondurre alle campagne di prevenzione e a terapie innovative sempre più efficaci. Ad esempio T-DM1 è il primo di una classe di molecole denominate ‘anticorpi armati’ e combina i benefici clinici di trastuzumab, che già ha cambiato in meglio la storia naturale della malattia HER2 positiva, con la chemioterapia potente costituita da DM1, della famiglia delle meitansine. Questo farmaco è tollerato molto bene dall’organismo e non presenta quasi nessuno degli effetti collaterali debilitanti che caratterizzano gli antitumorali. Oggi in Italia vivono più di 522 mila donne con una diagnosi per questa patologia. È però importante che le nuove armi siano disponibili in tutto il territorio subito dopo l’approvazione da parte dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), senza attendere l’inserimento nei prontuari regionali che rappresentano inutili doppioni”. Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuove diagnosi di tumore del seno nel nostro Paese. Un dato che pone in primo piano anche il costo sociale della malattia che, tra guadagni persi e nuove spese, risulta pari a 7 miliardi di euro ogni anno: circa 28.000 euro per paziente. “Non possiamo rispondere alle esigenze di questi malati con una politica di tagli lineari – continua il prof. Cognetti -. L’appropriatezza si misura anche nella capacità di garantire le cure migliori su tutto il territorio”. Infatti da una recente indagine della Fondazione Censis condotta su 1.000 pazienti oncologici è emerso che l’aspetto più preoccupante per il 24% delle donne con tumore alla mammella è rappresentato dalle differenze di cura tra i territori, in particolare per i trattamenti più innovativi, e per il 33% dal timore che le difficoltà di bilancio in sanità condizionino la disponibilità di terapie oncologiche più mirate e con minori effetti collaterali.

L’International Meeting di Roma vede il Regina Elena protagonista. “È un importante riconoscimento dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia italiana – spiega il prof. Massimo Cristofanilli del Fox Chase Cancer Centre di Philadelphia - che si è distinta nel panorama scientifico internazionale per il livello delle pubblicazioni e la qualità delle sperimentazioni cliniche. Pur con molte difficoltà strutturali e risorse economiche esigue, l’Italia può contare su professionisti di primo livello. È però necessario non perdere la spinta all’innovazione perché i ricercatori non vedano come unica alternativa la fuga all’estero”.

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“È importante - continua la prof.ssa Edith Perez del Mayo Clinic Cancer Center di Jacksonville - stimolare interazioni tra gli scienziati provenienti da diversi Paesi e fornire loro i mezzi necessari per svolgere attività di ricerca. Oggi abbiamo a disposizione molte armi per combattere questo big killer: prevenzione, diagnosi precoce, chirurgia conservativa, chemioterapie combinate, terapie ormonali e farmaci biologici che permettono di assicurare alla maggioranza delle donne colpite la guarigione. I risultati presentati al convegno confermano come la strategia vincente sia quella di tarare la terapia sulle caratteristiche specifiche delle pazienti”.Al Meeting verranno presentate e discusse le più recenti evidenze scientifiche sulle nuove molecole. “Appropriatezza – sottolinea il prof. Cognetti - significa fornire il farmaco giusto al paziente giusto e ridurre tutti i possibili sprechi. Ad esempio, la nuova formulazione di trastuzumab sottocute presenta notevoli vantaggi rispetto a quella endovenosa. Non solo è più facile e comoda da gestire, ma consentirà anche di risparmiare risorse, grazie a un minor carico di lavoro per i farmacisti ospedalieri e a minori costi per l’allestimento del medicinale. Infatti la preparazione di trastuzumab sottocute, già pronta all’uso, potrà essere totalmente affidata agli infermieri, liberando così i farmacisti”. La prevenzione resta l’arma fondamentale per sconfiggere la malattia. “Circa il 40% dei tumori - conclude il prof. Cognetti - è potenzialmente prevenibile con uno stile di vita sano, che comprende attività fisica costante, dieta equilibrata e l’abbandono del vizio del fumo. Inoltre è dimostrato che le donne con un carcinoma mammario che praticano esercizi a intensità moderata per circa 20 minuti al giorno presentano il 40% in meno di possibilità di cadere in recidiva rispetto a quelle attive per meno di un’ora alla settimana”.

http://healthyfoundation.org/news‐leggi.php?ID=358 

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13-11-2013

  

Tumore seno:oncologi,87% donne oggi guarisce,+10% in 15 anni

Ma aumenta incidenza;2013 stimati 48mila nuovi casi,costo 7 mld

(ANSA) - ROMA, 13 NOV - Prevenzione, diagnosi precoce e terapie sempre più mirate ed efficaci. Sono il mix che ha

permesso di vedere aumentare del 10% in 15 anni i casi di guarigione dal tumore del seno, passati dal 78 all'87% dei

casi. Sono alcuni dei dati presentati da Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica del Regina Elena di Roma

e presidente dell'International Meeting in New Drugs in Breast Cancer, convegno internazionale a cadenza biennale

per fare il punto sullo stato della malattia e sui nuovi trattamenti per il carcinoma del seno, che vedrà la partecipazione

di oltre 200 esperti da tutto il mondo.

Per il 2013 nel nostro Paese si stimano circa 48mila nuove diagnosi di tumore al seno, con un costo sociale della

malattia che, tra guadagni persi e nuove spese, risulta pari a 7 miliardi di euro l'anno, circa 28mila euro a paziente''.

Costi che potrebbero essere ridotti grazie a cure più appropriate, cioè ''fornendo il farmaco giusto al paziente giusto'',

come ci si propone di fare con la 'nuova frontiera' delle terapie molecolari, che oggi sono volte in particolare a

combattere ''le resistenze che si riscontrano in molte pazienti alle terapie ormonali''.

Ma al meeting ci sarà anche un focus sull'importanza della prevenzione ''che resta l'arma fondamentale per

sconfiggere la malattia. Pensate - continua il professor Cognetti - che il 40% dei tumori circa è potenzialmente

prevenibile con uno stile di vita sano, che comprende attività fisica costante, dieta equilibrata e l'abbandono del vizio

del fumo. Inoltre - conclude- e' dimostrato che le donne con un carcinoma mammario che praticano esercizi a intensità

moderata per circa 20 minuti al giorno, presentano il 40% in meno di possibilità di cadere in recidiva rispetto a quelle

attive per meno di un'ora alla settimana''. (ANSA).

http://www.regione.vda.it/notizieansa/details_i.asp?id=176708li_molecole_bomba_cancro_seno 

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13-11-2013

 Tumore seno: oncologi, 87% delle donne oggi guarisce

Prevenzione, diagnosi precoce e terapie sempre più mirate ed efficaci. Sono il mix che ha permesso di vedere aumentare del 10% in 15 anni i casi di guarigione dal tumore del seno, passati dal 78 all'87% dei casi. Sono alcuni dei dati presentati da Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica del Regina Elena di Roma e presidente dell'International Meeting in New Drugs in Breast Cancer, convegno internazionale a cadenza biennale per fare il punto sullo stato della malattia e sui nuovi trattamenti per il carcinoma del seno, che vedrà la partecipazione di oltre 200 esperti da tutto il mondo. Per il 2013 nel nostro Paese si stimano circa 48mila nuove diagnosi di tumore al seno, con un costo sociale della malattia che, tra guadagni persi e nuove spese, risulta pari a 7 miliardi di euro l'anno, circa 28mila euro a paziente''. Costi che potrebbero essere ridotti grazie a cure più appropriate, cioè ''fornendo il farmaco giusto al paziente giusto'', come ci si propone di fare con la 'nuova frontiera' delle terapie molecolari, che oggi sono volte in particolare a combattere ''le resistenze che si riscontrano in molte pazienti alle terapie ormonali''. Ma al meeting ci sarà anche un focus sull'importanza della prevenzione ''che resta l'arma fondamentale per sconfiggere la malattia. Pensate - continua il professor Cognetti - che il 40% dei tumori circa è potenzialmente prevenibile con uno stile di vita sano, che comprende attività fisica costante, dieta equilibrata e l'abbandono del vizio del fumo. Inoltre - conclude- e' dimostrato che le donne con un carcinoma mammario che praticano esercizi a intensità moderata per circa 20 minuti al giorno, presentano il 40% in meno di possibilità di cadere in recidiva rispetto a quelle attive per meno di un'ora alla settimana''.

13/11/2013 

http://www.metropolisweb.it/Notizie/Campania/Cronaca/tumore_seno_oncologi_87_donne_oggi_guarisce.aspx 

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13-11-2013

 

Tumori: +10% guarigioni in 15 anni per cancro seno

Roma, 13 nov. - In 15 anni le percentuali di guarigioni per il cancro al seno sono cresciute di circa il 10%, passando dal 78% all'88%. "Un risultato eccezionale da ricondurre alle campagne di prevenzione e a terapie innovative sempre piu' efficaci", spiega Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia medica del Regina Elena di Roma e presidente del convegno 'International Meeting on new drugs in breast cancer' che si apre domani a Roma al Regina Elena. Oggi in Italia vivono piu' di 522 mila donne con una diagnosi di tumore al seno. Per il 2013 si stimano in Italia circa 48 mila nuove diagnosi. "Assistiamo - precisa Cognetti, presentando oggi a Roma all'Istituto superiore di sanita' l'evento - ad un aumento di incidenza del carcinoma al seno ma diminuisce la mortalità. La sfida e' il superamento".

"Nel settore delle terapie innovative - prosegue Cognetti - oggi abbiamo la molecola T-Dm1, denominate anticorpi armati che combina i benefici clinici di trastuzumab, che ha gia' cambiato in meglio la storia naturale della malattia Her2 positiva, con la chemioterapia potente costituita da Dm1, della famiglia delle meitansine". La forma tumorale Her2 colpisce ogni anno 10 mila italiane. Il T-Dm1, ancora non disponibile in Italia ma in fase di approvazione in Europa, e' in grado di rilasciare una sostanza altamente tossica solo dove si trova la neoplasia, riducendo gli effetti collaterali e aumentano l'efficacia del farmaco.

Al convegno internazionale verranno presentate e discusse le piu' recenti evidenze scientifiche sulle nuove molecole. "Nuove diagnostiche hanno permesse di scoprire nuove mutazioni genetiche dei tumori prima non conosciute - afferma Massimo Cristofanilli, direttore Breast Cancer Center del Jefferson Hospital di Philadelphia - e su queste si stanno concentrando le ricerche".

"Circa il 40% dei tumori - sottolinea l'oncologo - e' potenzialmente prevenibile con uno stile di vita sano, che comprende attività fisica costante, dieta equilibrata e l'abbandono delle sigarette. Inoltre e' dimostrato che le donne con un carcinoma mammario che praticano esercizi a intensità moderata per circa 20 minuti al giorno presentano il 40% in meno di possibilita' di cadere in recidiva rispetto a quelle attive per meno di un'ora a settimana".

 

http://www.focus.it/ADNKronos/tumori‐10‐guarigioni‐in‐15‐anni‐per‐cancro‐seno‐‐‐‐‐_C65.aspx 

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13-11-2013

  T-DM1, la “bomba” contro il cancro al seno

Gli oncologi la chiamano la bomba. Perchénella terapia al cancro al seno, finora,nessuna molecola come la T-DM1 hamostrato una così forte potenza didistruggere le cellule tumorali. Infatti è ingrado di rilasciare una sostanza altamentetossica soltanto dove si trova la neoplasia,aumentando i risultati della cura e riducendo gli effetti collaterali rispetto allealtre terapie esistenti.I primi risultati si sono avuti nel trattamento del tumoredel seno HER2 positivo, una forma che ogni anno in Italia colpisce circa 10.000donne. Ma gli oncologi sono convinti di poter esportare la cura ad altri tipi dicancro. Non a caso il professore Francesco Cognetti, direttore dell'OncologiaMedica del Regina Elena di Roma, fa notare: “In quindici anni le percentuali diguarigione in questa malattia sono cresciute di circa il 10 per cento, passandodal 78 all'87 per cento. Si tratta di un risultato eccezionale, da ricondurre allecampagne di prevenzione e a terapie innovative sempre più efficaci”. Inquest’ottica fa miracoli il T-DM1.

Secondo il dottor Cognetti questo “è il primo di una classe di molecoledenominate anticorpi armati e combina i benefici clinici di trastuzumab, che giàha cambiato in meglio la storia naturale della malattia HER2 positiva, con lachemioterapia potente costituita da DM1, della famiglia delle meitansine”.Secondo le ultime rivelazioni, il farmaco è tollerato molto bene dall'organismo e non presenta quasi gli stessi effetti collaterali debilitanti causati dagliantitumorali”. Attualmente sono circa più di 522 mila le donne affette datumore al seno. E per il 2013 si stimano circa 48.000 nuove diagnosi soltantonel nostro Paese. Con una spesa complessiva pari a 7 miliardi di euro.

Tutti numeri che spingono il professor Cognetti a concludere che “nonpossiamo rispondere alle esigenze di questi malati con una politica di taglilineari. L'appropriatezza si misura anche nel

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la capacità di garantire le curemigliori su tutto il territorio". In quest’ottica miete non pochi riconoscimenti ilRegina Elena di Roma, eccellenza per i trattamenti più innovativi e mirati perridurre gli effetti collaterali. Al riguardo commenta il professor MassimoCristofanilli del Fox Chase Cancer Centre di Philadelphia: “È un importantericonoscimento dell'eccellenza raggiunta dall'oncologia italiana, che si è distintanel panorama scientifico internazionale per il livello delle pubblicazioni e laqualità delle sperimentazioni cliniche. Pur con molte difficolta' strutturali erisorse economiche esigue, l'Italia può contare su professionisti di primo livello”.

 

http://www.farmacia.it/index.php/infosalute/articolo/15/12045 

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Tumori: +10% guarigioni in 15 anni per cancro seno Roma, 13 nov. (Adnkronos Salute) - In 15 anni le percentuali di guarigioni per il cancro al seno sono cresciute di circa il 10%, passando dal 78% all'88%. "Un risultato eccezionale da ricondurre alle campagne di prevenzione e a terapie innovative sempre piu' efficaci", spiega Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia medica del Regina Elena di Roma e presidente del convegno 'International Meeting on new drugs in breast cancer' che si apre domani a Roma al Regina Elena. Oggi in Italia vivono piu' di 522 mila donne con una diagnosi di tumore al seno. Per il 2013 si stimano in Italia circa 48 mila nuove diagnosi. "Assistiamo - precisa Cognetti, presentando oggi a Roma all'Istituto superiore di sanita' l'evento - ad un aumento di incidenza del carcinoma al seno ma diminuisce la mortalità. La sfida e' il superamento". "Nel settore delle terapie innovative - prosegue Cognetti - oggi abbiamo la molecola T-Dm1, denominate anticorpi armati che combina i benefici clinici di trastuzumab, che ha gia' cambiato in meglio la storia naturale della malattia Her2 positiva, con la chemioterapia potente costituita da Dm1, della famiglia delle meitansine". La forma tumorale Her2 colpisce ogni anno 10 mila italiane. Il T-Dm1, ancora non disponibile in Italia ma in fase di approvazione in Europa, e' in grado di rilasciare una sostanza altamente tossica solo dove si trova la neoplasia, riducendo gli effetti collaterali e aumentano l'efficacia del farmaco. Al convegno internazionale verranno presentate e discusse le piu' recenti evidenze scientifiche sulle nuove molecole. "Nuove diagnostiche hanno permesse di scoprire nuove mutazioni genetiche dei tumori prima non conosciute - afferma Massimo Cristofanilli, direttore Breast Cancer Center del Jefferson Hospital di Philadelphia - e su queste si stanno concentrando le ricerche". "Circa il 40% dei tumori - sottolinea l'oncologo - e' potenzialmente prevenibile con uno stile di vita sano, che comprende attività fisica costante, dieta equilibrata e l'abbandono delle sigarette. Inoltre e' dimostrato che le donne con un carcinoma mammario che praticano esercizi a intensità moderata per circa 20 minuti al giorno presentano il 40% in meno di possibilita' di cadere in recidiva rispetto a quelle attive per meno di un'ora a settimana".

 

http://it.notizie.yahoo.com/tumori‐10‐guarigioni‐15‐anni‐per‐cancro‐seno‐160900640.html 

  13-11-2013

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  13-11-2013

Tumore del seno: +10% le guarigioni in 15 anni. Arriva la ‘bomba’ che distrugge le cellule malate Roma, 13 novembre 2013 – Ha la capacità di distruggere come una “bomba” le cellule tumorali, con una potenza mai ottenuta finora con nessuna molecola. Si chiama T-DM1 ed è in grado di rilasciare una sostanza altamente tossica solo dove si trova la neoplasia, più efficacemente e con meno effetti collaterali rispetto alle altre terapie. Ha evidenziato risultati eccellenti nel trattamento del tumore del seno HER2 positivo, una forma che ogni anno in Italia colpisce circa 10.000 donne, ma il suo meccanismo d’azione rivoluzionario potrà essere impiegato anche in altri tipi di cancro. Ai nuovi trattamenti per il carcinoma del seno è dedicato l’International Meeting on New Drugs in Breast Cancer, che si apre domani al Regina Elena di Roma con la partecipazione di più di 200 esperti da tutto il mondo. Il Convegno, giunto alla terza edizione, è presentato oggi in un incontro con i giornalisti all’Istituto Superiore di Sanità. “In quindici anni le percentuali di guarigione in questa malattia sono cresciute di circa il 10%, passando dal 78 all’87 per cento - afferma il prof. Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica del Regina Elena di Roma e presidente del Convegno -. Si tratta di un risultato eccezionale, da ricondurre alle campagne di prevenzione e a terapie innovative sempre più efficaci. Ad esempio T-DM1 è il primo di una classe di molecole denominate ‘anticorpi armati’ e combina i benefici clinici di trastuzumab, che già ha cambiato in meglio la storia naturale della malattia HER2 positiva, con la chemioterapia potente costituita da DM1, della famiglia delle meitansine. Questo farmaco è tollerato molto bene dall’organismo e non presenta quasi nessuno degli effetti collaterali debilitanti che caratterizzano gli antitumorali. Oggi in Italia vivono più di 522 mila donne con una diagnosi per questa patologia. È però importante che le nuove armi siano disponibili in tutto il territorio subito dopo l’approvazione da parte dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), senza attendere l’inserimento nei prontuari regionali che rappresentano inutili doppioni”. Per il 2013 si stimano circa 48.000 nuove diagnosi di tumore del seno nel nostro Paese. Un dato che pone in primo piano anche il costo sociale della malattia che, tra guadagni persi e nuove spese, risulta pari a 7 miliardi di euro ogni anno: circa 28.000 euro per paziente. “Non possiamo rispondere alle esigenze di questi malati con una politica di tagli lineari – continua il prof. Cognetti -. L’appropriatezza si misura anche nella capacità di garantire le cure migliori su tutto il territorio”. Infatti da una recente indagine della Fondazione Censis condotta su 1.000 pazienti oncologici è emerso che l’aspetto più preoccupante per il 24% delle donne con tumore alla mammella è rappresentato dalle differenze di cura tra i territori, in particolare per i trattamenti più innovativi, e per il 33% dal timore che le difficoltà di bilancio in sanità condizionino la disponibilità di terapie oncologiche più mirate e con minori effetti collaterali. L’International Meeting di Roma vede il Regina Elena protagonista. “È un importante riconoscimento dell’eccellenza raggiunta dall’oncologia italiana – spiega il prof. Massimo Cristofanilli del Fox Chase Cancer Centre di Philadelphia - che si è distinta nel panorama scientifico internazionale per il livello delle pubblicazioni e la qualità delle sperimentazioni

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cliniche. Pur con molte difficoltà strutturali e risorse economiche esigue, l’Italia può contare su professionisti di primo livello. È però necessario non perdere la spinta all’innovazione perché i ricercatori non vedano come unica alternativa la fuga all’estero”. “È importante - continua la prof.ssa Edith Perez del Mayo Clinic Cancer Center di Jacksonville - stimolare interazioni tra gli scienziati provenienti da diversi Paesi e fornire loro i mezzi necessari per svolgere attività di ricerca. Oggi abbiamo a disposizione molte armi per combattere questo big killer: prevenzione, diagnosi precoce, chirurgia conservativa, chemioterapie combinate, terapie ormonali e farmaci biologici che permettono di assicurare alla maggioranza delle donne colpite la guarigione. I risultati presentati al convegno confermano come la strategia vincente sia quella di tarare la terapia sulle caratteristiche specifiche delle pazienti”. Al Meeting verranno presentate e discusse le più recenti evidenze scientifiche sulle nuove molecole. “Appropriatezza – sottolinea il prof. Cognetti - significa fornire il farmaco giusto al paziente giusto e ridurre tutti i possibili sprechi. Ad esempio, la nuova formulazione di trastuzumab sottocute presenta notevoli vantaggi rispetto a quella endovenosa. Non solo è più facile e comoda da gestire, ma consentirà anche di risparmiare risorse, grazie a un minor carico di lavoro per i farmacisti ospedalieri e a minori costi per l’allestimento del medicinale. Infatti la preparazione di trastuzumab sottocute, già pronta all’uso, potrà essere totalmente affidata agli infermieri, liberando così i farmacisti”. La prevenzione resta l’arma fondamentale per sconfiggere la malattia. “Circa il 40% dei tumori - conclude il prof. Cognetti - è potenzialmente prevenibile con uno stile di vita sano, che comprende attività fisica costante, dieta equilibrata e l’abbandono del vizio del fumo. Inoltre è dimostrato che le donne con un carcinoma mammario che praticano esercizi a intensità moderata per circa 20 minuti al giorno presentano il 40% in meno di possibilità di cadere in recidiva rispetto a quelle attive per meno di un’ora alla settimana”.

http://www.ilritrattodellasalute.org/news.php?ID=2739&ID_CAT=5 

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Tumore seno, incidenza in aumento. Per gli oncologi l’87% del donne oggi guarisce,+10% in 15 anni

Prevenzione, diagnosi precoce e terapie sempre più mirate ed efficaci. Sono il mix che ha permesso di vedere aumentare del 10% in 15 anni i casi di guarigione dal tumore del seno, passati dal 78 all’87% dei casi. Sono alcuni dei dati presentati da Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica del Regina Elena di Roma e presidente dell’International Meeting in New Drugs in Breast Cancer, convegno internazionale a cadenza biennale per fare il punto sullo stato della malattia e sui nuovi trattamenti per il carcinoma del seno, che vedrà la partecipazione di oltre 200 esperti da tutto il mondo. Per il 2013 nel nostro Paese si stimano circa 48mila nuove diagnosi di tumore al seno, con un costo sociale della malattia che, tra guadagni persi e nuove spese, risulta pari a 7 miliardi di euro l’anno, circa 28mila euro a paziente”.

Costi che potrebbero essere ridotti grazie a cure più appropriate, cioè ”fornendo il farmaco giusto al paziente giusto”, come ci si propone di fare con la ‘nuova frontiera’ delle terapie molecolari, che oggi sono volte in particolare a combattere ”le resistenze che si riscontrano in molte pazienti alle terapie ormonali”. Ma al meeting ci sarà anche un focus sull’importanza della prevenzione ”che resta l’arma fondamentale per sconfiggere la malattia. Pensate – continua il professor Cognetti – che il 40% dei tumori circa è potenzialmente prevenibile con uno stile di vita sano, che comprende attività fisica costante, dieta equilibrata e l’abbandono del vizio del fumo. Inoltre – conclude- e’ dimostrato che le donne con un carcinoma mammario che praticano esercizi a intensità moderata per circa 20 minuti al giorno, presentano il 40% in meno di possibilità di cadere in recidiva rispetto a quelle attive per meno di un’ora alla settimana”.

http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=184268 

  13-11-2013

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  13-11-2013

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Tumore seno: arriva farmaco-bomba

13 Novembre 2013

ROMA - 'Anticorpi armati', 'bombe' intelligenti che sanno distruggere solo le cellule tumorali, risparmiando

i tessuti sani, con una potenza mai ottenuta finora con nessuna molecola. Sono le nuove terapie molecolari

su cui esperti di tutto il mondo faranno il punto nella due giorni organizzata all'Istituto Regina Elena di

Roma 'International meeting on New Drugs in Breast Cancer'. In particolare si analizzeranno i risultati

ottenuti con un nuovo farmaco, il T-DM1, già autorizzato negli Stati Uniti

 

http://www.corriere.it/notizie‐ultima‐ora/Scienza_e_salute/Tumore‐seno‐arriva‐farmaco‐bomba/13‐11‐2013/1‐A_009008850.shtml 

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  13-11-2013

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CANCRO AL SENO, AUMENTANO LE SPERANZE DI GUARIGIONE. OCCORRE AGIRE IN TEMPO, ECCO COSA FARE

ROMA - Camminare un’ora al giorno per tutti i giorni della settimana riduce il rischio di tumore del seno del 14%; a intensità più elevata la riduzione del rischio arriva addirittura al 25%. Prevenire la malattia oggi è possibile, e i numeri dicono che si guarisce sempre di più: sono cresciuti del 10% in 15 anni i casi di guarigione dal tumore del seno, passati dal 78 all’87%. Sono alcuni dei dati presentati da Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica del Regina Elena di Roma e presidente dell'International Meeting in New Drugs in Breast Cancer. Prevenire si può, intervenendo in primis sui fattori ‘modificabili’. Se infatti il più importante resta l’età (a 40 anni si ammala una donna su 250, a 85 anni una su 8), su tutti gli altri si può fare qualcosa di molto concreto. Iniziando con l’esercizio fisico moderato ma regolare, un regime di vita sano, con più frutta e verdura e meno carne. E’ la cosiddetta prevenzione ‘primaria’ alla portata di tutte le donne. La prevenzione ‘secondaria’ invece si basa sull'effettuazione ad intervalli regolari di tempo di esami diagnostici che possono identificare un tumore del seno in fase iniziale. «Se un tumore viene identificato quando è più piccolo di un centimetro, le possibilità di guarigione sono superiori al 90% - spiega Riccardo Masetti, presidente della Susan G. Komen Italia e Direttore del Centro di Senologia del Policlinico Gemelli di Roma - è sufficiente adottare semplici provvedimenti già dai 20 anni come imparare a prender confidenza con il proprio seno, palpandolo ogni tanto, per valutare eventuali cambiamenti così da rivolgersi al medico, e fare una ecografia ogni 2-3 anni». Il primo passo quindi è l’autopalpazione, una metodica molto semplice, che va fatta con i polpastrelli del dito indice, medio e anulare insieme, distese e con il braccio alzato sopra la testa, il seno destro con la mano sinistra e viceversa. In Italia si contano oltre 45mila nuova casi di tumore al seno ogni anno. In assoluto a livello mondiale è la neoplasia più diagnosticata tra le donne. Ecco allora che anche la terapia è fondamentale. «Negli ultimi 30 anni l'oncologia ha fatto passi da gigante nella cura –aggiunge il prof. Masetti- Non solo si guarisce in percentuali sempre più alte, specie se la diagnosi è precoce, ma si può beneficiare di terapie nel controllo locale della malattia sempre meno invasive. Le terapie farmacologiche hanno fatto notevoli progressi mentre la chirurgia si avvale di tecniche cosiddette "onco-plastiche", in cui si combinano le tecniche oncologiche con quegli accorgimenti che usano di solito i chirurghi plastici. Con queste tecniche si riesce ad essere più efficaci nella asportazione della malattia e nel mantenere la forma naturale del seno».

http://www.leggo.it/SOCIETA/SANITA/cancro_seno_guarigione_prevenzione/notizie/357678.shtml