Gregorio Fogliani: coupon cultura per una pausa al museo

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http://www.tafter.it/2013/09/24/coupon-cultura-per-una-pausa-pranzo-al-museo/ Coupon Cultura, per una pausa pranzo al museo Chiara Bocchi Chiara Bocchi Chiara Bocchi Chiara Bocchi Favorire il consumo culturale attraverso buoni sconto: un'infelice iniziativa di marketing o un'opportunità per dare slancio a cultura ed intrattenimento? Alcuni casi, italiani e non, ci aiutano a riflettere su un fenomeno che potrebbe rivelarsi un importante alleato per la promozione del consumo culturale. Molte aziende pubbliche e private utilizzano, ormai in modo consolidato, i "buoni lavoro" come sistema per remunerare prestazioni professionali. Conosciuti anche come "buoni pasto" o più semplicemente "ticket" , questi coupon sono una vera e propria moneta di scambio, tanto che, chi li percepisce, si ritrova di fatto ad arrotondare la propria capacità di acquisto mensile. I molti siti internet dedicati agli acquisti online ci dimostrano come lo scambio "coupon-servizio" possa essere applicato a molti ambiti produttivi al fine di favorire maggiori consumi; tra questi vi è anche quello della Cultura e dell' Entertainment. Sembra esserne convinta "Qui!Group Spa" (società italiana attiva nel settore dei servizi e Buoni Pasto) che di recente ha lanciato l'iniziativa "Qui!Cultura" : un coupon dedicato ad arte e cultura (accettato da musei, gallerie, siti archeologici, cinema e teatri partners dell'iniziativa) che consente una riduzione sul biglietto d'ingresso o sull' acquisto di prodotti venduti dalle stesse strutture. Il progetto "Qui!Cultura" si ricongiunge ad una più ampia politica di Welfare Aziendale : le agevolazioni culturali si sommano a quant'altro un'azienda è in grado di offrire ai propri collaboratori al fine di dare valore al tempo delle persone, migliorando di conseguenza performance professionali e clima aziendale. 1/2 Copyright tafter.it - Più : www.alexa.com/siteinfo/tafter.it Estrazione : Estrazione : Estrazione : Estrazione : 24/09/2013 12:00:25 Categoria : Categoria : Categoria : Categoria : Arte e Cultura File : File : File : File : piwi-9-12-207140-20130924-1137521107.pdf Audience : Audience : Audience : Audience : Articolo pubblicato sul sito Articolo pubblicato sul sito Articolo pubblicato sul sito Articolo pubblicato sul sito tafter.it QUI! GROUP

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Coupon Cultura, per una pausa pranzo al museo

Chiara BocchiChiara BocchiChiara BocchiChiara Bocchi

Favorire il consumoculturale attraverso buonisconto: un'infelice iniziativadi marketing oun'opportunità per dareslancio a cultura edintrattenimento? Alcuni casi,italiani e non, ci aiutano ariflettere su un fenomenoche potrebbe rivelarsi unimportante alleato per lapromozione del consumoculturale.

Molte aziende pubbliche eprivate utilizzano, ormai inmodo consolidato, i "buonilavoro" come sistema perremunerare prestazioniprofessionali.

Conosciuti anche come"buoni pasto" o piùsemplicemente "ticket" ,questi coupon sono una vera e propria moneta di scambio, tanto che, chi li percepisce, si ritrova difatto ad arrotondare la propria capacità di acquisto mensile.

I molti siti internet dedicati agli acquisti online ci dimostrano come lo scambio "coupon-servizio"possa essere applicato a molti ambiti produttivi al fine di favorire maggiori consumi; tra questi vi èanche quello della Cultura e dell' Entertainment.

Sembra esserne convinta "Qui!Group Spa" (società italiana attiva nel settore dei servizi e BuoniPasto) che di recente ha lanciato l'iniziativa "Qui!Cultura" : un coupon dedicato ad arte e cultura(accettato da musei, gallerie, siti archeologici, cinema e teatri partners dell'iniziativa) che consenteuna riduzione sul biglietto d'ingresso o sull' acquisto di prodotti venduti dalle stesse strutture.

Il progetto "Qui!Cultura" si ricongiunge ad una più ampia politica di Welfare Aziendale : leagevolazioni culturali si sommano a quant'altro un'azienda è in grado di offrire ai propri collaboratorial fine di dare valore al tempo delle persone, migliorando di conseguenza performanceprofessionali e clima aziendale.

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Anche l'azienda "Edenred" , proprietaria del marchio "Ticket Restaurant" , attua veri e propri piani diWelfare per le aziende attraverso i voucher "Ticket Family" (per pagare servizi come asili nido,ripetizioni scolastiche, assistenza domiciliare per anziani) e "Ticket Cultura" (con sconti perl'ingresso in enti convenzionati o per l'iscrizione a corsi di formazione ed aggiornamentoprofessionale).

Nel nostro Paese, però, a parte le iniziative di specifiche realtà aziendali, le opportunità derivanti dalbinomio "coupon-cultura" sono ancora poco sostenute.

Le politiche culturali di altri Paesi (come ad esempio Francia, Belgio, Portogallo ) hanno giàsperimentato almeno in parte questa pratica.

Nel 2008 , nella regione spagnola dell' Andalusia , il Consiglio Regionale della Cultura ha promossobuoni sconto al fine di incrementare la partecipazione culturale giovanile.

In quel caso, il voucher fu concepito come un modo per evitare che i giovani usassero la scusaeconomica per non partecipare ad attività culturali.

Un caso interessante quanto attuale è rappresentato dal Brasile , dove il Governo recentemente haapprovato il programma "Vale-Cultura": un vantaggio rivolto ai lavoratori dipendenti (in primis dibasso e medio reddito) per garantire loro l'accesso e la partecipazione alle varie attività culturali delPaese, mentre per le aziende che aderiscono al programma sono previsti speciali favori fiscali.

Ad ulteriore sostegno dell'intera iniziativa il Governo ha istituito un portale online, interamentededicato al progetto ed utilizzabile come strumento di informazione e consulenza anche legislativa.

I coupon dedicati alla cultura , dunque, possono rappresentare un' opportunità per ampliare ilconsumo culturale , soprattutto in tempi di crisi.

Un'azienda che sostiene una simile iniziativa può ottenere molti benefici, come: usufruire diagevolazioni fiscali, incentivare lo svago dei propri dipendenti, maturare un valore aggiunto grazie adiniziative a sostegno del reddito.

I lavoratori, invece, possono beneficiare di vantaggi economicamente tangibili derivanti da unrisparmio sul costo diretto di accesso e consumo culturale , senza perdere l'opportunità di svolgereleisure activities e di frequentare luoghi culturali, anche in tempi di ristrettezze economiche.

Certamente non si può pensare di risolvere il problema dei bassi consumi culturali proponendobuoni sconto, soprattutto nel nostro Paese.

Il sistema culturale italiano necessita con urgenza di politiche culturali oculate e complesse che,attraverso l'integrazione di differenti strumenti, possano favorire una concreta promozione delconsumo culturale.

Il "Coupon Cultura" non può che essere un singolo passo.

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