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GRANDE GUERRA. CONFERENZA STAMPA A PALAZZO CHIGI CON MAESTRO MUTI Luogo di memoria ma anche porta d’ingresso alle commemorazioni di Governo del centenario del primo conflitto mondiale. Non poteva che essere il Sacrario militare di Redipuglia a fare da cornice alla solenne 'Messa da Requiem' di Giuseppe Verdi che il Maestro Riccardo Muti dedicherà alle vittime di tutte le guerre il 6 luglio prossimo alle ore 21. Un grandioso omaggio ai caduti che racchiude il senso autentico di questo importante anniversario che il governo italiano vuole commemorare a partire da quest’anno, in linea con gli altri Paesi allora belligeranti. Il concerto è la prima iniziativa internazionale in Italia e vedrà la presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, insieme ai capi di Stato di Croazia e Slovenia, con il ministro della cultura albanese e un rappresentante del governo austriaco. Per l’occasione, musicisti delle nazioni coinvolte nella Grande Guerra si esibiranno assieme all’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, all’European Spirit of Youth Orchestra e ai cori provenienti dal Friuli Venezia Giulia, Lubiana, Zagabria e Budapest. Oltre a fare da altare alle note di Giuseppe Verdi, il complesso monumentale di Redipuglia, dove riposano i resti di 100.000 soldati italiani caduti, sarà il tassello da cui partirà il piano degli interventi infrastrutturali, dei riallestimenti museali e di recupero della memoria che la Presidenza del Consiglio dei ministri si appresta a realizzare nel corso del quinquennio 2014/2018. L’evento del Ravenna Festival, in coproduzione con Mittelfest, reso possibile anche grazie alla Regione Friuli Venezia Giulia, sarà trasmesso in diretta da Rai3 e riproposto su Rai1 il 1° Agosto. Per assistere al concerto sono stati previsti 2700 posti a sedere a pagamento e 4.500 posti in piedi gratuiti, previa prenotazione. I tagliandi per l’ingresso gratuito possono essere prenotati fino ad esaurimento (info www.mittelfest.org) CONTATTI: STRUTTURA DI MISSIONE PER GLI ANNIVERSARI DI INTERESSE NAZIONALE ANNAMARIA DE CAROLI Resp. Comunicazione e relazioni esterne Tel. 06.6779.6864 – Cell. 335 5743186 [email protected] ALESSIA DI FABIO Addetto stampa tel. 06.6779 2112 - Cell 339 1739817 [email protected]

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GRANDE GUERRA. CONFERENZA STAMPA A PALAZZO CHIGI CON MAESTRO MUTI

 

Luogo di memoria ma anche porta d’ingresso alle commemorazioni di Governo del centenario del primo conflitto mondiale.

Non poteva che essere il Sacrario militare di Redipuglia a fare da cornice alla solenne 'Messa da Requiem' di Giuseppe Verdi che il Maestro Riccardo Muti dedicherà alle vittime di tutte le guerre il 6 luglio prossimo alle ore 21.

Un grandioso omaggio ai caduti che racchiude il senso autentico di questo importante anniversario che il governo italiano vuole commemorare a partire da quest’anno, in linea con gli altri Paesi allora belligeranti.

Il concerto è la prima iniziativa internazionale in Italia e vedrà la presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, insieme ai capi di Stato di Croazia e Slovenia, con il ministro della cultura albanese e un rappresentante del governo austriaco.

Per l’occasione, musicisti delle nazioni coinvolte nella Grande Guerra si esibiranno assieme all’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, all’European Spirit of Youth Orchestra e ai cori provenienti dal Friuli Venezia Giulia, Lubiana, Zagabria e Budapest.

Oltre a fare da altare alle note di Giuseppe Verdi, il complesso monumentale di Redipuglia, dove riposano i resti di 100.000 soldati italiani caduti, sarà il tassello da cui partirà il piano degli interventi infrastrutturali, dei riallestimenti museali e di recupero della memoria che la Presidenza del Consiglio dei ministri si appresta a realizzare nel corso del quinquennio 2014/2018.

L’evento del Ravenna Festival, in coproduzione con Mittelfest, reso possibile anche grazie alla Regione Friuli Venezia Giulia, sarà trasmesso in diretta da Rai3 e riproposto su Rai1 il 1° Agosto.

Per assistere al concerto sono stati previsti 2700 posti a sedere a pagamento e 4.500 posti in piedi gratuiti, previa prenotazione. I tagliandi per l’ingresso gratuito possono essere prenotati fino ad esaurimento (info www.mittelfest.org)

CONTATTI: STRUTTURA DI MISSIONE PER GLI ANNIVERSARI DI INTERESSE NAZIONALE

ANNAMARIA DE CAROLI Resp. Comunicazione e relazioni esterne Tel. 06.6779.6864 – Cell. 335 5743186 [email protected]

ALESSIA DI FABIO Addetto stampa tel. 06.6779 2112 - Cell 339 1739817 [email protected]

UN REQUIEM PER LE VITTIME DI TUTTE LE GUERRE

“Milleduecento gradini che paiono molti di più, un milione, o seicentomila come il computo dei morti, e tutti parlanti, e tutti che gridano una sola parola che risuona come il tuono lontano di una preparazione di artiglieria: Presente”. Nella cruda e onirica visione di Guido Ceronetti, la scalinata di Redipuglia si fa voce, si fa urlo, monito lanciato attraverso il tempo e la storia. Ed è ai piedi di quel luogo-simbolo, consacrato per sempre al lutto e alla memoria, ai piedi di quel monumento dedicato al sacrificio militare e patriottico, che culmina la venticinquesima edizione di Ravenna Festival, in questo 2014 doverosamente intitolata al centenario dello scoppio della Prima guerra mondiale: “1914: l’anno che ha cambiato il mondo”. Perché interpretare i segni che percorrono e plasmano l’attualità significa anche guardare al passato, coltivarne la memoria, e cogliere le ricorrenze per sottrarle alla retorica della celebrazione e restituirle all’ambito della riflessione; e, in questo caso, a quello della rielaborazione artistica.

Una vera e propria tradizione per Ravenna Festival, che sceglie Redipuglia come ennesima meta delle Vie dell’Amicizia, attraverso le quali negli anni ha raggiunto, nei più diversi angoli del mondo, città martoriate dalla guerra o ferite dal più cieco terrore, città segnate da antichi e nuovi conflitti, città in cui portare un messaggio di fratellanza e di amicizia, alla ricerca di un dialogo possibile e, al tempo stesso e inevitabilmente, delle proprie origini e della propria identità. Vie dell’amicizia che si sono snodate attraverso luoghi come Beirut, Gerusalemme, Damasco, Erevan e Istanbul, Il Cairo, poi New York e Meknès… ma che, nel 1997, sono partite proprio dalla città in cui cento anni fa – con l’attentato di Gavrilo Princip all’arciduca Francesco Ferdinando e a sua moglie Sofia - scoccò la scintilla prima di quell’inutile e tragico massacro che fu la Grande Guerra. E’ da Sarajevo, infatti, di nuovo colpita dalla furia cieca dell’odio, di nuovo città-martire, che arrivò allora la prima “chiamata”, l’invito al Ravenna Festival a gettare un “ponte di fratellanza” sull’Adriatico per ridare dignità e coraggio ad un popolo attraverso la forza e l’universalità del linguaggio musicale. Da allora il “viaggio” non si è più interrotto e quest’anno, appunto, approda a Redipuglia, in coproduzione con il Mittelfest, domenica 6 luglio (alle 21.30).

Il messaggio, come sempre, è affidato al maestro Riccardo Muti che chiamerà simbolicamente a raccolta musicisti di molte delle nazioni protagoniste del massacro che si consumò tra il 1914 e il 1918 (prime parti di: Berliner Philharmoniker, Chicago Symphony Orchestra, Orchestra del Teatro Verdi di Trieste, Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, Orchestre National de France, Orchestre Symphonique du Théatre Royal de La Monnaie, Philharmonia Orchestra e Wiener Philharmoniker) ad unirsi all' Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, all’ European Spirit of Youth Orchestra e agli allievi dei Conservatori di ‘Giuseppe Tartini’ di Trieste e ‘Jacopo Tomadini’ di Udine. I solisti

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saranno: il soprano Tatiana Serjan, il mezzosoprano Daniela Barcellona, il tenore Saimir Pirgu ed il basso Riccardo Zanellato. Dal Friuli Venezia Giulia, Lubiana, Zagabria e Budapest proverranno significativamente le compagini corali coordinate da Cristiano Dell’Oste.

In programma – e non poteva essere diversamente – la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi: una partitura composta nel 1874 in occasione del primo anniversario della morte di Alessandro Manzoni, in cui, come scrive Massimo Mila “è tutto il genere umano che […] stramazza fulminato, come selvaggina abbattuta di colpo dall’improvvisa palla di fucile, passando di punto in bianco dal calore di una vita intensissima al gelo della morte”. Quella morte inutile, inspiegabile, intollerabile che la guerra porta con sé, che della guerra è l’essenza stessa. Quella morte, che attraversa tutta l’opera verdiana, e che qui assume i contorni di una drammaticità cristallizzata, oltrepassando i confini della singola fede per rivolgersi all’Uomo. Una meditazione che si nutre di una spiritualità che proprio nell’uomo, nel suo ineluttabile destino ma anche nella consapevolezza delle sue forze, intravede la possibilità di una consolazione. E la visione verdiana finisce quindi per sovrapporsi insospettabilmente a quella di Guido Ceronetti. Nel centenario della Grande Guerra, le Vie dell’Amicizia, tracciate per anni nel mondo a confortare popoli segnati dalla guerra e lacerati dalla follia del male, non potevano che approdare lì, ai piedi di quel monumento al dolore e alla memoria: chiamando simbolicamente a raccolta i musicisti delle nazioni protagoniste di quel massacro, unite nell’inno al futuro che scaturisce dall’abbraccio pacificatore della musica.

INFO LOGISTICHE DI ACCESSO AL CONCERTO

Le vie dell’amicizia REQUIEM PER LE VITTIME DI TUTTE LE GUERRE Messa da Requiem Giuseppe Verdi Direttore RICCARDO MUTI Domenica 6 luglio Fogliano di Redipuglia, Sacrario Militare, ore 21.00

Per assistere al concerto sono stati previsti 2700 posti a sedere in tre settori, al costo di 60, 40 e 20 euro, a seconda della collocazione scelta. I biglietti possono essere acquistati online a partire dalle 10.30 di martedì 24 giugno sui siti internet di Mittelfest e di Vivaticket. www.mittelfest.org www.vivaticket.it Disponibili anche 4.500 posti in piedi gratuiti, previa prenotazione. I tagliandi per l’ingresso gratuito possono essere prenotati fino ad esaurimento della disponibilità esclusivamente sul sito www.mittelfest.org , per un massimo di 2 posti a richiesta. L’eventuale limitata visibilità di questi posti ha suggerito l’installazione di maxischermi sui quali gli spettatori potranno seguire in dettaglio il concerto. Per ragioni di sicurezza la strada regionale 305 di Redipuglia, che conduce al Sacrario, sarà chiusa all’altezza del km 11+7 fino al km 14+3. A questa altezza saranno collocati i varchi di accesso all’area del concerto. Servizi di navetta per pubblico e stampa saranno disponibili dai parcheggi limitrofi all’area del Sacrario (indicazioni specifiche sulla loro ubicazione saranno a breve disponibili sul sito mittelfest.org) fino ai varchi d’ingresso dove andranno esibiti e/o ritirati biglietti e accrediti. Da qui ulteriori servizi di navetta condurranno dentro l’area di svolgimento del concerto. Corse delle navette a partire dalle 17.00 di domenica 6 luglio, l’ultima corsa dai varchi di ingresso al luogo di concerto è fissato alle 20.15 Nessuno potrà accedere allo spazio del concerto dopo le 20.30 RICHIESTE DI ACCREDITAMENTO STAMPA Tutte le richieste di accredito dovranno pervenire entro e non oltre le 10.00 di venerdì 4 luglio all’indirizzo: [email protected] specificando nome, cognome, testata, numero di tessera professionale e numero di un documento d’identità. Sarà dato via mail tempestivo riscontro del ricevimento della richiesta, mentre la conferma dell’effettivo accreditamento giungerà successivamente, e comunque non oltre la giornata di venerdì 4 luglio.

CENTENARIO PRIMA GUERRA MONDIALE

2014 / 2018

Le vie dell’amiciziaREQUIEM PER LE VITTIMEDI TUTTE LE GUERRE

DOMENICA 6 LUGLIO 2014Fogliano di Redipuglia,Sacrario Militare, ore 21.00

1914-2014 Cent’anni dalla Grande Guerra

GIUSEPPE VERDI Messa da RequiemRICCARDO MUTI Direttore

TATIANA SERJAN sopranoDANIELA BARCELLONA mezzosopranoSAIMIR PIRGU tenoreRICCARDO ZANELLATO bassoOrchestra Giovanile Luigi Cherubini / European Spirit of Youth OrchestraMusicisti deiBerliner Philharmoniker / Chicago Symphony Orchestra / Orchestra del Teatro Verdi di Trieste /Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo / Orchestre National de France / Orchestre Symphonique du Théatre Royal de La Monnaie / Philharmonia Orchestra / Wiener Philharmoniker

Allievi dei Conservatori Giuseppe Tartini di Trieste e Jacopo Tomadini di Udine

Coro del Friuli Venezia Giulia / Coro del Teatro Verdi di Trieste / Nuovo Coro da Camera Franz Liszt di Budapest / Coro dell’Accademia Musicale di Lubiana / Coro dell’Accademia Musicale di ZagabriaCoordinatore dei Cori Cristiano Dell’Oste

Esibizione del Coro dei Cori della Associazione Nazionale Alpini Sezione di Udinee della Fanfara Congedati Brigata Alpina Cadore

Con il patrocinio di: Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del TurismoIn collaborazione con: Ministero Affari Esteri, Ministero della Difesa, Commissariato generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra - OnorCaduti, Comune di Fogliano-Redipuglia

IN COPRODUZIONE CON

Sotto l’Alto Patronatodel Presidente della Repubblica Italiana

PRESIDENZADEL CONSIGLIODEI MINISTRI

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Pellegrinaggi laici, che toccano città ferite; che riallacciano antichi legami con luoghi che hanno fatto la storia; che costruiscono ‘ponti di fratellanza’. Ravenna Festival ha chiamato questi momenti ‘Vie dell’Amicizia’ e, dal 1997, continua a tracciarne ogni anno di nuove. Sono lo spirito profondo della manifestazione, il culmine del suo progetto culturale, la sintesi più alta. A guidare questi viaggi, ambasciatore di cultura nel mondo, è da sempre Riccardo Muti, sul podio di orchestre e cori come il Teatro Alla Scala, Il Maggio Musicale Fiorentino, la Cherubini e la Giovanile Italiana oppure formatesi per l’occasione, come avvenne nel 2002 per il concerto a New York con i ‘Musicians of Europe United’. Orchestre e cori che, proprio nello spirito di fratellanza che anima questo progetto e a testimonianza dell’universalità del linguaggio musicale, in ogni occasione hanno accolto tra le proprie fila musicisti della città meta del viaggio.

1997 La prima volta, il 14 luglio, si vola fino a Sarajevo: la città martire bosniaca ha chiesto aiuto, ha bisogno di essere guardata e ascoltata. Sul podio dell’Orchestra e del Coro della Scala, Riccardo Muti dirige il Canto degli spiriti sulle acque di Schubert e l’Eroica di Beethoven, al Centro Skenderija. Commenta lo scrittore Zlatko Dizdarevic: “... per la prima volta dal giorno in cui il nostro dramma è cominciato, abbiamo sentito con tutti i sensi che la speranza del mondo è la cultura senza frontiere, l’elevazione dello spirito e la potenza della musica... la dignità restituita è molto più delle case ricostruite. Non lo dimenticheremo mai”. La strada è così tracciata.

1998 L’esperienza di gemellaggio trova nuova linfa con il ‘Progetto Ravenna-Beirut’. Il 26 luglio nella città di Beirut, “mille volte distrutta e mille volte rinata” (Gibran Khalil Gibran) risuona la forza pacificatrice e rasserenante della grande musica. Fra le sinfonie e i cori operistici svetta il Va pensiero di Verdi imponente inno alla libertà. 1999 Da Sarajevo a Beirut, il tragitto che ripercorre idealmente le antiche terre di Bisanzio, crocevia di popoli erranti e di un mosaico di culture e lingue, non poteva che condurre a un’altra, suprema meta: Gerusalemme. L’1 luglio 1999, nella straordinaria cornice della Piscina del Sultano, viene eseguita la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi. Il senso del divino della composizione trova la propria corrispondenza nello spirito della città. 2000 Il ponte di fratellanza attraverso l’arte e la cultura porta a Mosca, per celebrare il legame fra due città accomunate storicamente e culturalmente dalla matrice bizantina. Il 24 luglio, al Teatro Bolshoi, l’esecuzione della Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven. L’inno An die Freude (Alla gioia) su testo di Friedrich Schiller diventa un elevatissimo commiato al secolo trascorso e un saluto colmo di speranza per quello appena inaugurato. 2001 Per la prima volta ‘Le Vie dell’Amicizia’ toccano due città che vivono tensioni antiche e terribili: Erevan e Istanbul (23 e 24 luglio). Il primo concerto costituisce, per altro, il culmine delle solenni celebrazioni per il 1700° anniversario della proclamazione della Cristianità in Armenia (301-2001). 2002 Il ‘Ponte di fratellanza’ porta sulle soglie della voragine di Ground Zero. Il tema-dedica del Festival, ‘New York, 11 settembre’, rimanda ai tragici eventi che nel 2001 hanno sconvolto lo scenario internazionale. In quel luogo, dopo il concerto al Lincoln Center, risuona, in un silenzio assoluto innaturale nel cuore della metropoli, il Va pensiero di Verdi, che parla di “torri atterrate” e “crudi lamenti”. 2003 Il pellegrinaggio prosegue e il festival riscopre la bellezza della Ravenna visionaria per confrontarsi poi con i miraggi del deserto. Si attraversa di nuovo il Mediterraneo per arrivare al Cairo, ai piedi delle grandi piramidi e della Sfinge dove risuonano la Grande symphonie funèbre et triomphale di Berlioz, e il secondo atto dell’opera Orfeo ed Euridice di Gluck. 2004 Ancora nel deserto, quello siriano intorno alla capitale Damasco: il 25 luglio le ‘Vie dell’Amicizia’ portano alla favolosa Bosra. L’antico teatro romano, gremito da migliaia di persone, fa da cornice all’esecuzione di brani della Norma di Vincenzo Bellini e dei Pini di Roma di Ottorino Respighi.

Le vie dell’amicizia 1997 - 2013

1997 SARAJEVO Centro Skenderija1998 BEIRUT Forum di Beirut

1999 GERUSALEMME Piscina del sultano2000 MOSCA Teatro Bolshoi

2001 EREVAN Palazzo dell’Arte e dello Sport2001 ISTANBUL Convention & Exhibition Centre2002 NEW YORK Ground Zero - Lincoln Center

2003 IL CAIRO Ai piedi delle Piramidi2004 DAMASCO Teatro Romano di Bosra2005 EL DJEM Teatro Romano di El Djem

2006 MEKNÈS Piazza Lahdim 2007 CONCERTO PER IL LIBANO Roma, Palazzo del Quirinale

2008 MAZARA DEL VALLO Arena del Mediterraneo2009 SARAJEVO Olympic Hall Zetra

2010 ITALIA-SLOVENIA-CROAZIA Piazza Unità d’Italia, Trieste2011 NAIROBI Uhuru Park

2012 CONCERTO DELLE FRATERNITà Pala De Andrè, Ravenna 2013 CONCERTO PER LE ZONE TERREMOTATE dell’emilia Mirandola

2005 Si viaggia ancora lungo il Mediterraneo per approdare in Tunisia, nell’isolata El Djem. In quello spazio così simile al Colosseo si alzano le note del Mefistofele di Boito, ma proprio mentre la bacchetta del direttore è pronta nell’aria si leva sommesso il lamento del muezzin per la preghiera della sera e la fusione fra il canto islamico e l’esecuzione dell’orchestra è il simbolo più forte del ‘Ponte di fratellanza’ che il Festival getta fra i popoli.

2006 Le ‘Vie dell’Amicizia’ si spingono ancor più a occidente, fino a Meknès, regina del Marocco imperiale. Il 17 luglio, accanto ai marmi e ai mosaici colorati della porta moresca di Bab el Mansour, l’Orchestra e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino accolgono alcuni musicisti dell’Orchestre Philarmonique du Maroque per eseguire sinfonie e pezzi sacri verdiani.

2007 Concerto per il Libano è l’appuntamento con ‘Le Vie dell’Amicizia’ del 2007 che si svolge, grazie alla straordinaria ospitalità concessa dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel Cortile d’Onore del Palazzo del Quirinale. La meta doveva essere appunto il Libano, ma gli scontri armati di quel periodo rendono impossibile il viaggio. Il concerto vede la partecipazione straordinaria di Sœur Marie Keyrouz, artista libanese dalla voce sublime.

2008 Il cuore del Mediterraneo torna al centro delle rotte delle ‘Vie dell’amicizia’; si arriva infatti al porto fenicio di Mazara del Vallo in Sicilia, scalo che oggi ospita la più imponente flotta di pescherecci d’Italia. Il concerto è dedicato Giovanni Paolo II, sommo esempio di pellegrino e messaggero di pace che ha sempre operato per favorire la fratellanza universale, idea perfettamente calzante alla comunità mazarese, esemplare modello di convivenza dove gli oltre 7.000 tunisini che abitano nell’antica casbah, ogni giorno calano le reti a fianco dei pescatori siciliani.

2009 Dopo 13 anni esatti, le ‘Vie dell’Amicizia’ approdano nella stessa meta del primo viaggio: Sarajevo. Non poteva esserci occasione più elevata e pregnante di questo ritorno nella capitale bosniaca per celebrare i vent’anni del festival, il cui tema è quello della Preghiera. Lunedì 13 luglio, il concerto coinvolge un’ampia polifonia di voci appartenenti alle aree geografiche e alle etnie di diverso credo religioso che rappresentano la specificità di questo territorio europeo. Così da Mostar, da Lukavica e Srebenica e da Tuzla si uniscono strumentisti e soprattutto cori, anche di bambini, portatori di un messaggio di speranza, in una continuità ideale di memoria storica e futuro. 2010 Meta è Trieste, nell’intento di individuare una possibile strada della riconciliazione fra tre popoli che hanno sofferto in anni più o meno recenti nel corso di varie temperie storiche: sloveni, croati e italiani. Grande emozione suscita così la presenza, sul palco in piazza Unità d’Italia, del presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, con quello sloveno Danilo Türk, e quello croato Ivo Josipovic’.

2011 È dal cuore dell’Africa, da Nairobi, che giunge una ‘chiamata’ che ha come esito una grande e indimenticabile festa della musica e dello stare insieme con un concerto dedicato alle genti delle baraccopoli di Kibera, la più grande dell’Africa sub-sahariana. Riccardo Muti ha diretto la Cherubini e la Giovanile Italiana, a cui si sono affiancati i ragazzi dell’Orchestra Giovanile di Nairobi, con la presenza festante sul palcoscenico di giovani artisti della città che si sono esibiti con acrobazie, canti e ritmi sulle loro percussioni tradizionali.

2012 Nel segno del tema monastico, della riflessione sulla vocazione alla preghiera, al silenzio e alla meditazione che ha caratterizzato quell’edizione del Festival il percorso per le vie dell’amicizia approda a un grande e comunitario momento di raccoglimento: il Concerto delle Fraternità tenutosi al Palazzo Mauro de Andrè di Ravenna. L’incontro tra comunità monastiche e confraternite avviene nel segno del linguaggio musicale e trova la suprema espressione intrecciando stili e modalità esecutive solo apparentemente inconciliabili. Il concerto, il cui programma ‘classico’ prevedeva composizioni di Haydn, Brahms, e Mozart, ha visto la partecipazione dei lama tibetani del monastero di Drepung Loseling, della suora nepalese Ani Choying Drolma, del Coro Maschile Ortodosso di Mosca, del Coro serbo bizantino ‘Moisey Petrovich’ di Belgrado, del Coro della Fraternità di San Carlo Borromeo nonché dei ‘lamentatori’ siciliani provenienti da Mussomeli e da Marianopoli. Tutte espressioni di fede, di fraternità e di pace, emanazioni di un bisogno di spiritualità che attraversa i confini dello spazio e del tempo.

2013 Le ‘Vie dell’amicizia’ sono sempre andate molto lontano, in terre segnate dalla sofferenza, da guerre o da antiche incomprensioni, per portare un segno di ‘fratellanza’ e condivisione attraverso la musica. Nell’anno dedicato al ‘sentimento popolare’, si sceglie con il medesimo spirito una città e una terra molto vicine: Mirandola e l’intero comprensorio emiliano, sconvolti dal terremoto nel 2012. Una destinazione che assume un valore fortissimo anche perché raggiunta nel nome della musica di Giuseppe Verdi, ancora una volta simbolo di una identità intorno alla quale rinsaldare valori che non sono certo solo musicali, ma culturali in senso lato, sociali e storici.