Gran Bretagna Inghilterra e Irlanda - giunti.it · trisavoli – Gordon’s, Beefeater, Tanqueray e...

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— 90 — LE ETICHETTE DEL GIN Qui nacque «Mother’s Ruin» e qui il genever diventò gin. Che altro dire? Per quasi trecento anni la storia del gin si è svolta qui. Si potrebbe riassumere così: qualche secolo di cultura britannica in un sorso. Il gin britannico è stato a lungo dominato dagli stessi marchi noti ai nostri trisavoli – Gordon’s, Beefeater, Tanqueray e Greenall’s – che producono ancora ottimi gin. Oggi la situazione è un po’ più complessa, perché le piccole distillerie spuntano ovunque: Londra, Scozia, Galles, Cornovaglia, Irlanda del Nord e così via. I britannici esprimono ancora una volta il loro estro nel distillato perfezionato tempo fa, e sono pronti a ricominciare. Gran Bretagna e Irlanda Adnams Copper House Distilled Gin 40% vol. T HE C OPPER H OUSE D ISTILLERY , S OUTHWOLD , I NGHILTERRA Distillato Il naso avverte il sentore carico e balsamico del rosmarino sapido . Evidente anche la sensazione piena di cereali, con tocchi agrumati e floreali più oltre. Il palato è morbido e diretto, con note di ibisco e agrumi verso il finale. Ben integrato al distillato base di ottima qualità, questo gin è unico e molto buono. Adnams Copper House First Rate Gin 48% vol. Distillato Questo gin nasce da una miscela di tredici principi botanici. Si apre con l’accenno ricco e cremoso di frumento al naso. Vaniglia, frumento leggero e accenni di whisky non invecchiato con una lieve spinta di ginepro. La qualità complessiva è ottima, con bocca calda e setosa. Il ginepro che investe il palato è resinoso e tendente al pino, con cardamomo e spezie subito dopo. Finale di coriandolo, cannella e liquirizia. Adnams Copper House Sloe Gin 26% vol. Cordiale Tocchi sfarzosi di prugnola al naso. Anche di ciliegia e altri frutti con nocciolo, con accenni di marzapane e mandorla. Ben equilibrato, dolce e aspro in egual misura. Il sottostante carattere di gin evolve e sostiene il corpo prelibato di frutti, spezie e ginepro che rende così buono questo sloe gin tendente alla marmellata. Ottimo nel Fizz. Beckett’s London Dry Gin Type 1097 40% vol. K INGSTON D ISTILLERS L TD K INGSTON UPON T HAMES , I NGHILTERRA Classico Quest’ottimo gin, distillato e imbottigliato a Londra, ha una fragranza rinfrescante e pungente: cremoso eppure dolce, dal sapore caldo e aromatico con finale leggermente fresco. È l’unico gin al mondo con infusione di bacche di ginepro inglesi e del miglior mix botanico per un naso di erba e fiori di prato e simile al whisky con tenui note di agrumi e ginepro. Morbido, si chiude con un piccolo accenno di menta. La distilleria di Kingston upon Thames usa bacche raccolte a mano sulla Box Hill nel Surrey. Inghilterra SOTTO Sul collo della caratteristica bottiglia, il Bloom Gin (pagina 92) rimanda alla delicatezza del contenuto.

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Qui nacque «Mother’s Ruin» e qui il genever diventò gin. Che altro dire? Per quasi trecento anni la storia del gin si è svolta qui. Si potrebbe riassumere così: qualche secolo di cultura britannica in un sorso.

Il gin britannico è stato a lungo dominato dagli stessi marchi noti ai nostri trisavoli – Gordon’s, Beefeater, Tanqueray e Greenall’s – che producono ancora ottimi gin. Oggi la situazione è un po’ più complessa, perché le piccole distillerie spuntano ovunque: Londra, Scozia, Galles, Cornovaglia, Irlanda del Nord e così via. I britannici esprimono ancora una volta il loro estro nel distillato perfezionato tempo fa, e sono pronti a ricominciare.

Gran Bretagna e Irlanda Adnams Copper House

Distilled Gin 40% vol.Th e Co p p e r ho u s e Di sT i l l e ry, so u T h wo l D, ing h i lT e r r a

Distillato

Il naso avverte il sentore carico e balsamico del rosmarino sapido . Evidente anche la sensazione piena di cereali, con tocchi agrumati e floreali più oltre. Il palato è morbido e diretto, con note di ibisco e agrumi verso il finale. Ben integrato al distillato base di ottima qualità, questo gin è unico e molto buono.

Adnams Copper House First Rate Gin 48% vol.Distillato

Questo gin nasce da una miscela di tredici principi botanici. Si apre con l’accenno ricco e cremoso di frumento al naso. Vaniglia, frumento leggero e accenni di whisky non invecchiato con una lieve spinta di ginepro. La qualità complessiva è ottima, con bocca calda e setosa. Il ginepro che investe il palato è resinoso e tendente al pino, con cardamomo e spezie subito dopo. Finale di coriandolo, cannella e liquirizia.

Adnams Copper House Sloe Gin 26% vol.Cordiale

Tocchi sfarzosi di prugnola al naso. Anche di ciliegia e altri frutti con nocciolo, con accenni di marzapane e mandorla. Ben equilibrato, dolce e aspro in egual misura. Il sottostante carattere di gin evolve e sostiene il corpo prelibato di frutti, spezie e ginepro che rende così buono questo sloe gin tendente alla marmellata. Ottimo nel Fizz.

Beckett’s London Dry Gin Type 1097 40% vol.Ki ng sT o n Di sT i l l e r s lT D Ki ng sT o n u p o n Th a m e s, ing h i lT e r r a

Classico

Quest’ottimo gin, distillato e imbottigliato a Londra, ha una fragranza rinfrescante e pungente: cremoso eppure dolce, dal sapore caldo e aromatico con finale leggermente fresco. È l’unico gin al mondo con infusione di bacche di ginepro inglesi e del miglior mix botanico per un naso di erba e fiori di prato e simile al whisky con tenui note di agrumi e ginepro. Morbido, si chiude con un piccolo accenno di menta. La distilleria di Kingston upon Thames usa bacche raccolte a mano sulla Box Hill nel Surrey.

Inghilterra

SOTTO Sul collo della caratteristica bottiglia, il Bloom Gin (pagina 92) rimanda alla delicatezza del contenuto.

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Beefeater Gin 40% vol.be e f e aT e r Di sT i l l e ry lo n D r a, ing h i lT e r r a

Classico

Lanciato nel 1876, è a ragione uno dei marchi più rispettati. Il palato è ginepro fresco accentuato da una nota di pino, ma la scorza di alcuni agrumi emerge dalle note basse per conferirgli vivacità. Il palato si apre di nuovo con alcuni agrumi, ginepro evidente nel centro bocca che non regala sorprese, consistenza calda e terrosa e la nota speziata dei semi di coriandolo. Il finale è di persistenza moderata, con un caldo accento di coriandolo.

Beefeater 24 45% vol.Contemporaneo

Il Beefeater 24, con l’aggiunta di pompelmo e due tipi di tè alla formula classica, si chiama così perché i principi botanici restano in infusione 24 ore prima della distillazione finale. Scorza di pompelmo e note di tè verde al naso. Gin molto morbido e cremoso con un ricco assortimento di agrumi, ginepro e pino e una nota speziata di tisana. Finale di lunghezza moderata dalla sorprendente dolcezza. Magnifico in cocktail delicati tendenti al gin.

Beefeater Burrough’s Reserve 43% vol.Invecchiato

Le botti di rovere francese in cui riposa il Burrough’s Reserve erano usate per il Jean de Lillet, un particolare aperitivo superiore degli autori del Lillet Blanc e dell’estinto Kina Lillet del Vesper di James Bond. Caldo e floreale al naso, ha limone, arancia e note erbacee e canforose che richiamano alla mente pino e rosmarino. Il sentore di scorza di limone e il gusto tradizionale lo accostano a un gin più classico, immediati sentori di vaniglia, agrumi e un finale caldo e intenso di legno di quercia.

Beefeater London Market 40% vol.Contemporaneo

Note di testa floreali di lime, poi limone e arancia. Il naso si chiude con un breve accenno di Beefeater classico. Il palato è carico di scorza di limone e lime in parti uguali. Il ginepro cresce nelle note di cuore, specie il suo aspetto sempreverde, prima di chiudersi con accenti di liquirizia e angelica. Caldo e vivace, vi risparmierà il lime nel prossimo Gin tonic: ci pensa il London Market.

Beefeater Summer 40% vol.Contemporaneo

Il naso di questo gin stagionale tende al fruttato con accenni di fragola e ibisco. Il sapore è carico di accenni di melagrana e una leggera nota di testa di fiore di sambuco. Ci sono anche molte delle caratteristiche del sapore tradizionale del Beefeater, con la freschezza del ginepro a introdurre un finale che si discosta appena dal terreno battuto. Fantastico accompagnato da acqua tonica o selz.

Beefeater Winter 40% vol.Contemporaneo

Sulle prime il naso non è invernale come ci si potrebbe aspettare. Si apre con una nota floreale brillante per poi lasciare spazio alle note calde di cassia e noce moscata. Il palato mostra che dietro le quinte c’è davvero un Beefeater, con alcune note più tradizionali di ginepro, agrumi e coriandolo che si rivelano. Il finale è carico di noce moscata evidente e una spinta speziata. Ottimo nel Negroni, ma occorre tirarlo su. Da provare due parti di gin per una di Campari e una di vermouth dolce.

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Berkeley Square Gin 40% vol.g & J Di sT i l l e r s wa r r i ng T o n, ing h i lT e r r a

Classico, consigliato

Naso evidente, vivace di limone e ginepro e qualche nota floreale, soprattutto giaggiolo e lavanda. Il sapore, però, ritorna al classico: ginepro accompagnato da una robusta nota terrosa iniziale. Il calore delle note di cuore si accentua per poi dissolversi delicatamente negli agrumi erbacei. Molto rinfrescante e buono da solo. Da provare con ghiaccio.

Bombay Dry Gin 37,5% vol.lav e r sT o K e mi l l wh i T C h u r C h, ing h i lT e r r a

Classico

Tratto direttamente da una ricetta del XVIII secolo che prevede ginepro, limone, coriandolo, angelica, liquirizia, cassia, mandorle e radice di giaggiolo, il Bombay Dry Gin accoglie il classico. Il naso è denso di ginepro. Al palato emergono complessità delicate con il ginepro che assume un netto carattere astringente, poi scorza di limone e coriandolo. Gin classico ben fatto, adatto ai cocktail. La versione statunitense è a 43% vol.

Bombay Sapphire [gradazione statunitense] 43% vol.Classico

Per così dire, il gin «che varò mille navi». Nel 1987, quando fu lanciato, tentò davvero l’impossibile. Il naso, con note di testa assai aromatiche benché fugaci, rende onore al metodo dell’infusione a vapore con l’alambicco Carter Head. Agrumi, coriandolo e un tocco di spezie al naso. Al palato aghi di ginepro intensi e freschi, un turbine di limone e coriandolo che scivola delicatamente verso un finale rafforzato da una spinta pepata con un lievissimo tocco floreale. Buon potenziamento del Vesper o del French 75. Oggi non è estremo come quando fu lanciato, eppure l’aroma tipico e tutti i gin che ha influenzato ci sono ancora.

Bloom Gin 40% vol.g & J Di sT i l l e r s wa r r i ng T o n, ing h i lT e r r a

Contemporaneo, consigliato

Grande gin apripista. Il naso di caprifoglio e agrumi non lo fa sembrare subito un gin. È sfarzoso e ricco, con bocca viscosa e densa. Il ginepro si nota prima nel centro bocca, con caprifoglio, agrumi aciduli e tè pepato. Note di camomilla verso la fine. Finale lungo e secco con accentuate note balsamiche di ginepro. Forse la definizione migliore è «versione floreale del London Dry», da provare nel French 75.

Bombay Sapphire [gradazione britannica] 40% vol.Classico

La versione britannica del Bombay Sapphire viene imbottigliata a una gradazione alcolica appena inferiore rispetto a quella statunitense. Buono e simile all’altro pur se non altrettanto ricco di coriandolo e spezie, ma il minore grado alcolico fa risaltare più di una traccia di lavanda nel finale floreale.

Bombay Sapphire East 42% vol.Contemporaneo

I principi botanici del Bombay Sapphire East subiscono l’influenza delle vedute, dei suoni e dei cibi del Sudest asiatico. In questo caso le novità aggiunte sono citronella e pepe nero. La citronella troneggia, conferendo un carattere erbaceo e agrumato al naso. Il palato è dominato dalle note di pepe nero appena frantumato con sfondo di ginepro, scorza di limone e citronella appena tagliata. Uno dei gin migliori per il Basil Smash o da usare nel Bloody Mary a base di gin.

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Brockmans Gin 40% vol.g & J Di sT i l l e r s wa r r i ng T o n, ing h i lT e r r a

Contemporaneo

Vivace e floreale al naso con fragola, ibisco e un tocco di lampone. Al palato c’è un po’ di zenzero iniziale, poi note di lampone, torta al limone, mora matura e coriandolo. Il ginepro arriva verso il finale, sorprendentemente secco. Un gin in stile contemporaneo non per tutti. Buono nel Bronx Cocktail o nel Gin tonic che ricorda il Blackberry Bramble.

Bulldog Gin 40% vol.g & J Di sT i l l e r s wa r r i ng T o n, ing h i lT e r r a

Classico

Dalle origini londinesi, il Bulldog Gin guarda a «Est» in cerca di ispirazione dalle culture alimentari asiatiche. Papavero, foglie di loto e longan. Al naso l’influenza asiatica non è immediata, con ginepro e lime iniziali, poi torta alla cannella con una nota pungente in sottofondo. Il palato è dominato da ginepro brillante, con note terrose e speziate. L’aroma asiatico è integrato in un palato ben equilibrato. Sufficientemente morbido da essere un gin quotidiano.

Chilgrove Dry Gin 44% vol.Th a m e s Di sT i l l e ry lo n D r a, ing h i lT e r r a

Contemporaneo, consigliato

Distillato da una base alcolica d’uva, con acque minerali delle colline di gesso intorno a Chilgrove, West Sussex, questo gin secco usa undici principi botanici fra cui un’insolita menta acquatica selvatica che, se sfregata, ha un caratteristico profumo di limone. Il naso maturo, fruttato e floreale, con tracce base dell’uva, introduce un palato morbido e pulito di ginepro, coriandolo e angelica, più note leggere di agrumi e menta. Finale lungo e persistente di menta e pino. Ben equilibrato.

Broker’s Gin 47% vol.la ng l e y Di sT i l l e ry la ng l e y gr e e n, ing h i lT e r r a

Classico, consigliato

Con il suo tappo a bombetta, il Broker’s Gin potrebbe vincere il premio per l’abito più elegante. Il gin che contiene supera il copricapo. La fragranza aromatica è dolce, vivacemente agrumata con un’impetuosa dose di ginepro robusto, verde e balsamico. Ginepro acerbo e scorza d’arancia al palato. Un lieve aroma di giaggiolo complica un po’ le cose. Il finale è accentuato dal pino, trattenuto da un mélange di spezie scure e terrose. Squisito.

Butler’s Lemongrass and Cardamom Gin 40% vol.bu T l e r’s gi n lo n D r a, ing h i lT e r r a

Aromatizzato

Nasce come semplice gin distillato con l’unico principio botanico richiesto. Le note ulteriori sono aggiunte mediante infusione. Al naso è brillante e floreale, soprattutto con cardamomo. Al palato i principi botanici evolvono lentamente, uno sull’altro: prima anice, poi cannella e cardamomo, tutti prima che il ginepro investa il centro bocca. Il finale ha una ricchezza cremosa in cui vaniglia, arancia, citronella e finocchio si fondono in un ricco mélange, per poi chiudersi lievemente secco con note verdi.

Cotswolds Dry Gin 46% vol.Co T s wo l D s Di sT i l l i ng Co m pa n y sT o u rT o n, ing h i lT e r r a

Contemporaneo

Servendosi di un misto di macerazione e infusione a vapore, la Cotswolds lavora con un esperto per ricavare il massimo dai principi botanici. Il naso ha erbe mentolate, buccia di pompelmo e fiore d’arancia. Estremamente vivace, salta fuori dal bicchiere. Spiccano la pigna e il ginepro legnoso e resinoso, agrumi, poi sedano al palato. Quindi alloro, lavanda e lenzuola pulite. Il fresco finale di menta ha un tocco di grani di pepe. Come bere un Kandinskij: intenso e non tradizionale.

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D1 Daringly Dry Gin 40% vol.D.J. li m b r e y Di sT i l l i ng Co. lo n D r a, ing h i lT e r r a

Contemporaneo

Il D1 ha una composizione botanica relativamente classica (ginepro, coriandolo, scorza di agrumi, angelica, cassia, mandorla e liquirizia), ma le dà una bella spinta con l’aggiunta di ortiche di alta qualità. Il naso è aromatico e delicato con ginepro, agrumi e angelica. Bocca setosa e morbida e sapore iniziale di coriandolo e pino, mentre il centro si arrotonda con tocchi di erbe e un finale di pepe e mentolo. Adatto per un Martini tonificante o un Negroni secco.

Durham Gin 40% vol.Du r h a m Di sT i l l e ry Du r h a m, ing h i lT e r r a

Contemporaneo

Il naso è gradevole e floreale, con fiore di sambuco e grani di pepe rosa. Nelle note più basse c’è anche finocchio con ginepro resinoso. Palato tendente a zenzero, anice e cardamomo. Il ginepro e il coriandolo seguono subito dopo. Qualche accenno di tè chai con grani del paradiso e limone. Finale medio lungo, caldo e pepato con una lieve nota vegetale di sottofondo. Un buon gin ponte fra il classico e il contemporaneo.

Gilpin’s Westmoreland Gin 40% vol.Th a m e s Di sT i l l e ry lo n D r a, ing h i lT e r r a

Classico

Classico al naso, con tanto ginepro più limone e coriandolo speziato. Il palato è assai influenzato dal ginepro, ma la scorza di agrumi amari lo accompagna mantenendo il giusto equilibrio. Il finale è terroso e astringente con ginepro e angelica. Pulito e tonificante, rende superbi i cocktail, soprattutto Martini, Negroni secco o un Aviation pulito con sfumature di ginepro.

Dorset Dry Gin 40% vol.Co n K e r sp i r i T Ch r i sT C h u r C h, ing h i lT e r r a

Contemporaneo

È il primo gin distillato nel Dorset, così la Conker Spirit ha condiviso con noi un po’ di flora locale: bacche di sambuco, salicornia e fiori di ginestrone. Delicato aroma di foresta con un tocco di menta e olio essenziale di limone. Morbido al palato, con una lenta evoluzione. Un po’ di coriandolo e angelica ai margini mentre aumenta la nota di ginepro resinoso. Ricco e caldo con una lieve nota mentolata. Brevi note di menta e vegetali nel finale.

Fifty Pounds Gin 43,5% vol.Th a m e s Di sT i l l e ry lo n D r a, ing h i lT e r r a

Classico

Il Gin Act del 1736 tentò di vietare il gin con una licenza annuale dal proibitivo costo di 50 sterline. Chiamato così in memoria di una delle epoche più buie del distillato, il Fifty Pounds Gin è un gin classico dei nostri tempi. Il naso è limone tenue con picchi di lime e ginepro. Il sapore è ginepro sulla punta della lingua, con limone nel centro bocca e una fresca chiusura di biscotto all’anice. Finale lungo che pulisce il palato. Rinfrescante con l’acqua tonica o nel 20th Century Cocktail.

Greenall’s Gin 40% vol. g & J Di sT i l l e r s wa r r i ng T o n, ing h i lT e r r a

Classico

Fondata nel 1761, la più antica distilleria di London Dry Gin al mondo vanta 250 anni di storia ininterrotta alle spalle. Il naso di questo gin è lieve e classico, con un bouquet di ginepro vivace fin dall’apertura della bottiglia che, se bevuto da solo, si amplifica. Accenno di coriandolo citrico e speziato, con una spinta agrumata di scorza di limone. Il finale è di lunghezza media e non astringente o secco come altri gin classici. Buono anche miscelato, ma avendo aromi tenui rischia di essere sovrastato.

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Greenall’s Wild Berry Gin 37,5% vol.Aromatizzato

Più il risultato dell’aromatizzazione successiva alla distillazione che di una lunga infusione, questo gin ha pur sempre ginepro al naso, insieme al mirtillo. Al palato c’è un picco di gin, poi mora e lampone. La nota di sottofondo agrumata e di abete rosso ribadisce il gin. Adatto alla miscelazione con l’acqua tonica e buon punto di partenza per conquistare gli amanti della vodka aromatizzata, anche se per molti potrebbe esserci troppo mirtillo.

Hammer & Son Old English Gin 44% vol.la ng l e y Di sT i l l e ry la ng l e y gr e e n, ing h i lT e r r a

Old Tom

Per il suo Old English Gin, distillato in alambicco discontinuo, zuccherato e venduto in bottiglie tipo quelle dello champagne per ricordare i tempi dell’«Old Tom», la distilleria usa una formula del XVIII secolo. Il naso è pungente e muschiato, con accenni di giornate autunnali piovose e ginepro. Il palato è cremoso con ginepro e buccia di agrumi, poi noce moscata, chiodi di garofano e giaggiolo in fondo. Morbido e dolce, ha un finale lungo e pepato. Da provare nel Tom Collins o nel Martinez.

Hayman’s Family Reserve 41,3% vol.Classico

Variante aggiornata dell’Hayman’s 1850, il Family Reserve riposa in botti di Scotch whisky giusto per un paio di settimane. Malgrado ciò il gin non sa di legno: sia al naso sia al palato, anzi, le note di legno sono moderate e tenute in fondo. Subito coriandolo e ginepro, sia al naso che al palato, con il finale accentuato da un tocco di limone, arancia e pepe.

Greenall’s Sloe Gin 26% vol. Cordiale

Ricca tonalità di porpora, il naso è carico di prugnole fresche imbevute di zucchero. Al primo sorso intense prugnole mature con sfumature di lampone, nota bassa di cannella, poi ginepro, scorza di limone e una traccia speziata in fondo alla gola. Ben equilibrato e gradevolmente dolce. Questo sloe gin è spaziale nel Blackthorne Cocktail o liscio.

Hayman’s London Dry Gin 40% vol.hay m a n Di sT i l l e r s es s e x, ing h i lT e r r a

Classico

Aromatico e classico, c’è subito ginepro rinforzato da un sottofondo terroso e caldo di angelica, coriandolo e agrumi. Il palato si apre un po’ pepato, con un accenno di grani del paradiso e pepe di montagna. Ginepro tonificante con un rinforzo floreale/agrumato. Finale lungo, denso e ricco di pino. Ottimo nel Bronx Cocktail, ma abbastanza classico anche per il Martini.

Hayman’s Old Tom 40% vol.Old Tom

Basato su una ricetta di famiglia che risale agli anni Settanta dell’Ottocento, l’Hayman’s Old Tom è pensato per essere un rifacimento genuino del gin bevuto all’epoca. Carico di principi botanici e appena dolcificato, è audace ed energico con ginepro, agrumi, coriandolo e angelica iniziali. Il sapore è altrettanto vivido: una dolcezza speziata, lievi tracce floreali e agrumi si fondono in un palato ben equilibrato e integrato. Il finale è lungo e secco, con note di ginepro tendenti al pino.

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Bermondsey DistilleryDentro, invece, c’è una moderna distilleria con il laboratorio sul retro dove si sperimentano nuove idee. Un pomeriggio piovoso Hannah Lanfear e la dottoressa Anne Brock, distillatrice del Jensen’s Gin, mi hanno fatto fare un tour.

La dottoressa Brock è arrivata al mondo della distillazione seguendo un percorso insolito. Ha una formazione in chimica organica sintetica con un PhD conseguito a Oxford. Del resto la distillazione è tutta una questione di chimica: tenere d’occhio punti di ebollizione e pressione e al tempo stesso maneggiare con delicatezza le molecole che conferiscono al gin il carattere. Nel lavoro quotidiano, però, «la chimica non basta» spiega lei. «C’è anche il lato pratico. Liquidi da spostare, macchinari, sistemi pressurizzati». Dopo anni di lavoro in un laboratorio di chimica organica la distillazione le viene ovviamente naturale.

La Bermondsey Distillery produce due gin che affondano le radici nella storia.

Il Jensen’s Bermondsey Dry Gin nasce dalla ricetta trovata dall’informatico Christian Jensen mentre era a caccia di un gin dimenticato. L’ispirazione gliel’aveva fornita un gin da tempo fuori produzione assaggiato in un Martini, così ha cominciato a collezionare vecchie bottiglie e libri di ricette finché non è spuntata fuori quella che cercava. L’«hobby personale» è diventato qualcosa di più e, insieme al mastro distillatore Charles Maxwell della Thames Distillery, Christian è riuscito a ricreare il gin. Poiché stiamo parlando del 2004, il Jensen’s Dry Gin è già un veterano del moderno boom della distillazione britannica. Sebbene l’impresa non fosse destinata a diventare un’attività commerciale, quel «gin scomparso» è stato molto apprezzato conquistando i barman di tutta Europa. Nel 2013 la distilleria si è trasferita nello spazio attuale di Southwark, a Londra, sotto la ferrovia.

La dottoressa Brock ha raccontato come la passione per i «gin dimenticati» sia cresciuta. «Christian ha cercato di ricreare un Old Tom da una ricetta del 1840 trovata in un manuale del distillatore. Lo stile differisce da quello di molti altri Old Tom presenti sul mercato perché è “a dolcificazione botanica”, cioè ha la liquirizia al posto di zucchero o miele. È fedele alla ricetta dello spirito prodotto da una precisa distilleria ed è l’Old Tom moderno storicamente più accurato che ci sia».

Non sembra quindi una coincidenza scoprire che, nel passare accanto all’arco oltre il quale c’è la distilleria, il luogo racconta le stesse storie che racconta il gin. La ricetta e lo spazio vecchi di oltre un secolo rivivono nel moderno laboratorio che ha ancora il gusto della sperimentazione. Christian e la dottoressa Brock ricreano un gin che incarna i migliori distillati del presente e del passato.

Bermondsey Distillery55 Stanworth StreetLondra SE1

www.bermondseygin.com

A volte si capisce molto di una distilleria dalla sua ubicazione. La Bermondsey Distillery si trova in una galleria ferroviaria subito a sud del London Bridge e del Tower Bridge. L’esterno ti catapulta indietro di un secolo o giù di lì. Potrebbe dunque non essere una coincidenza che quel periodo sia lo stesso evocato dal Jensen’s Bermondsey Dry Gin e dal Jensen’s London Distilled Old Tom Gin.

Gin degni di nota

Jensen’s Dry Gin43% vol.

Jensen’s Old Tom Gin43% vol.

A FRONTE La distillatrice Anne Brock ispeziona lo scintillante alambicco nel laboratorio della Bermondsey.

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Hayman’s Royal Dock of Deptford 57% vol.Classico, Navy Strength

Uno dei più importanti arsenali della Marina militare britannica sul Tamigi, il Royal Dock è stato attivamente usato dal 1513 fino alla chiusura nel 1961. Il naso di questo gin è semplicità pura: ginepro tendente al pino. Il palato è più morbido e più dolce di quanto ci si aspetti dal naso. Principalmente agrumi arancioni, angelica e giaggiolo. Pepe bianco e ginepro per un finale lungo e caldo. Ottimo per la miscelazione, da provare nel prossimo Bramble.

Japanese Gin 42% vol.Ca m b r i D g e Di sT i l l e ry Ca m b r i D g e, ing h i lT e r r a

Classico

Questo gin annovera principi botanici giapponesi quali shiso, sesamo e yuzu, distillati sottovuoto singolarmente a basse temperature e successivamente mescolati. Il naso blando di ginepro e una lieve profumo di spezie introduce un’esplosione aromatica al palato. Resinoso, sentore erbaceo di ginepro, grani di pepe rosa e cetriolo dolce. Finale lungo con sesamo tostato e ginepro. Ottimo nel Negroni, conferisce anche un tocco unico all’Aviation.

The Lakes Gin 43,7% vol.la K e s Di sT i l l e ry Co C K e r m o u T h, ing h i lT e r r a

Classico

Ginepro, coriandolo, angelica e agrumi al naso con un’inflessione erbacea nelle note più basse. La bocca ricca e densa sostiene un aroma pulito e tonificante che si avvicina molto al gin classico. Ben integrato, il profilo aromatico emerge piuttosto singolare. Sebbene ci sia subito ginepro, il profilo è fresco e vivace, tratto spesso assente nel carattere resinoso/ricco di linfa del ginepro di altri gin. Assai accessibile e gradevolmente ben equilibrato.

Hayman’s Sloe Gin 26% vol.Cordiale

Sloe gin tradizionale fatto con prugnole selvatiche raccolte subito dopo la prima gelata. I frutti vengono messi a macerare per diversi mesi nell’Hayman’s Gin prima dell’ulteriore dolcificazione. Ha una gradevole tonalità di cuoio cordovano. Al naso frutti maturi, fragole, arancia e spezie nelle note più basse. Il palato, carico di prugna, ciliegia arrostita e pompelmo rosa, s’intensifica culminando in un complesso finale di agrumi e noce moscata. Ottimo nello Sloe Gin Fizz o con ghiaccio.

Jensen’s Dry Gin 43% vol.be r m o n D s e y Di sT i l l e ry lo n D r a, ing h i lT e r r a

Classico, consigliato

Grazie alla composizione botanica più tradizionale, il London Dry riesce a essere floreale senza intaccare la convenzione. Carico di coriandolo, le note di giaggiolo e ginepro tendente al pino aggiungono spessore. Il palato si apre con ginepro morbido e complesso, poi la lavanda, la violetta e il coriandolo moderato del naso occupano i margini. Il Jensen’s London Dry Gin è ottimo nel Martini, mentre l’Old Tom è ottimo nel Martinez.

Lord Astor London Dry Gin 40% vol.la ng l e y Di sT i l l e ry la ng l e y gr e e n, ing h i lT e r r a

Classico

Al naso ginepro chiaro e brillante, pino deciso e fresco. Al palato è diretto e pulito: due terzi di ginepro e l’altro terzo è una combinazione pulita ma assai classica di coriandolo, angelica e agrumi. Il finale è vigoroso, ma con la necessaria sfumatura di ginepro e pino che un buon gin classico dovrebbe sempre avere.

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Martin Miller’s Gin 40% vol.la ng l e y Di sT i l l e ry la ng l e y gr e e n, ing h i lT e r r a

Contemporaneo

Il Martin Miller’s è distillato in Gran Bretagna, eppure affonda le radici anche nel mistero dell’Islanda. Qui non contano solo il distillato base e i principi botanici, ma anche l’acqua, la cui provenienza è specificata sulla bottiglia. Scorza d’arancia al naso con bacca di ginepro rinforzata da un lieve accenno di liquirizia. Le note iniziali di scorza d’arancia e cetriolo lasciano il posto a ginepro tendente al pino. Finale secco di lunghezza media con grani di pepe, giaggiolo e successive note vegetali.

Mayfair Dry Gin 40% vol.Th a m e s Di sT i l l e ry lo n D r a, ing h i lT e r r a

Classico

Naso classico di ginepro legnoso e limone, più note di coriandolo in sottofondo. Al palato il ginepro acerbo arriva subito, con successive note resinose e terrose. Nel centro bocca la cannella amara è seguita da una spinta erbacea, poi note sapide di dragoncello seguite da altro ginepro. Il finale è lungo, con angelica delicata e terrosa. Ottimo nel Tom Collins o nel Gimlet con il loro contrappunto agrumato.

Opihr Oriental Spiced Gin 40% vol.g & J Di sT i l l e r s wa r r i ng T o n, ing h i lT e r r a

Contemporaneo

L’Opihr Gin punta a ricollegare il gin moderno a un’epoca di complesso botanico speziato, quando le spezie esotiche arrivavano in Europa dall’Oriente con il commercio, via terra e via mare. Spezie sapide, alcune locali (cumino dei prati) e altre esotiche (cardamomo, cumino e cassia) al naso. Il palato è morbido, con ginepro secco e coriandolo a completare il profilo speziato. Buon esempio di gin contemporaneo tendente alle spezie.

Martin Miller’s Westbourne Strength Gin 45,2% vol.Contemporaneo, consigliato

Uguale all’originale, ma con una gradazione alcolica un po’ più forte. A mio avviso è superiore perché ottimo nei cocktail. L’arancia e il cetriolo, fortissimi nell’originale, qui sono integrati meglio, con il ginepro che conferisce più mordente. Anche questo molto morbido con finale lungo e frizzante. Da provare con l’acqua tonica per un Gin tonic molto tonificante o nel French 75.

Mombasa Club Gin 41,5% vol.Th a m e s Di sT i l l e ry lo n D r a, ing h i lT e r r a

Classico

Il Kenya è stato un protettorato britannico nel XIX e nel XX secolo e questo gin prende il nome da un famoso circolo sociale di Mombasa, i cui membri lo importavano dall’altra parte del mondo. Si potrebbe cominciare con «ispirato a una storia vera…» Il naso è foresta decidua con aromi di corteccia e terreno, più giaggiolo e limone. Il palato è complesso con lime, ginepro acerbo, pani speziati e noce moscata. Finale lungo tendente al pino. Un gin complesso assai sorprendente.

Oxley Gin 47% vol.lav e r sT o K e mi l l wh i T C h u r C h, ing h i lT e r r a

Classico

Uno dei primi gin distillati sottovuoto sul mercato, ricorre a basse temperature per preservare le sostanze aromatiche più delicate del suo mix botanico. Il naso è brillante, con arancia e ginepro molto forti. Il palato esprime ancora la nota di pino e ginepro acerbo, con tocchi di limone e pompelmo. Buono nel Martini, con l’acqua tonica nel Gin tonic oppure nel Corpse Reviver #2.

— l e e t i c h e t t e d e l g i n —

Plymouth Gin

Plymouth GinBlack Friars Distillery60 Southside StreetThe BarbicanPlymouth, Devon PL1 2LQ

www.plymouthdistillery.com

La denominazione «Plymouth Gin» è stata a lungo protetta dall’Unione Europea quasi fosse uno stile di gin. Più leggero della maggior parte dei London Dry, fino alla recente esplosione degli stili più contemporanei ha convinto molti di poter essere a ragione ritenuto un drink a sé.

Gin degni di nota

Plymouth Gin 41,2% vol.Plymouth Navy Strength Gin 57% vol.Plymouth Sloe Gin 26% vol.

Nel 2014, però, il proprietario Pernod Ricard ha deciso che forse non era nell’interesse del marchio continuare a essere associato a uno stile protetto. Se il nome sopravvive, i giorni del Plymouth Gin (insieme al Vilnius Gin e al Gin de Mahón di Minorca) come marchio simbolo di uno stile erano finiti. Ciò non toglie che il Plymouth e la Black Friars Distillery siano ancora due pilastri del patrimonio storico del gin.

La distilleria ha oltre cinquecento anni di vita e dai documenti risulta che distilla gin e altri alcolici dal 1697.

Lo stesso Plymouth Gin fu prodotto per la prima volta nel 1793. Il mito, cresciuto nei secoli recenti perché è da qui che nel 1620 i padri pellegrini salparono per l’America a bordo del Mayflower, ha inizio quando il signor Coates entrò a far parte della distilleria diretta da Fox e Williamson. Ben presto il suo nome salì alla ribalta, almeno fino al 2004.

Il gin divenne famoso soprattutto nel XIX secolo, quando la distilleria riforniva la Marina militare britannica. La versione a 57% vol., o Navy Strength, ha origine da quella partnership. Plymouth riforniva la Marina e, a sua volta, la Marina trasportava il gin ovunque. In termini di volume era fra i marchi più grossi al mondo, citato per nome in diversi manuali di cocktail di inizio XX secolo.

Oggi Plymouth non produce solo il suo noto gin e le varianti Navy Strength, ma anche uno sloe gin. La distilleria, anzi, è stata a lungo l’unica a produrne uno autentico. Basato su una ricetta del 1883, agli inizi degli anni 2000 era quello preferito dai barman che tentavano di ricreare cocktail autentici a base di sloe gin, e per molti lo è ancora.

Pur non essendo più protetto, il Plymouth è una delle pietre miliari più antiche della distillazione del gin, a testimonianza dell’influenza duratura del marchio e del suo distillato.

— D i s T i l l e r i e —

SOPR A Nascosta nel quartiere Barbican, la distilleria è una nota

mecca per i turisti del gin.

SOTTO La distilleria offre un tour con il mastro distillatore, durante il quale si

può creare la propria ricetta di gin.

La distilleria del Plymouth Gin esiste dal 1793.

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— l e e t i c h e t t e d e l g i n —

Plymouth Navy Strength Gin 57% vol.Classico, Navy Strength, consigliato

Questo è il gin Navy Strength, regolarmente bevuto dagli ufficiali della Marina militare britannica. E per quanto sia difficile migliorare l’originale, la maggiore gradazione alcolica lo rende addirittura più adatto ai cocktail. Quanto ad aroma e palato, è come l’originale con un pizzico di verve in più. Le note agrumate sono più acidule, il ginepro più aspro.

Sacred Gin (Cardamomo) 43,8% vol.Classico, consigliato

Ho sentito dire che il cardamomo è quasi ovunque nei gin moderni (in realtà è presente nel 25% circa, ma sto divagando). E in fondo perché no? Il magnifico aroma speziato e floreale, dal carattere legnoso, canforoso ed esotico, introduce un palato in cui i toni legnosi/floreali si armonizzano con ginepro e pino. Da provare nell’Alexandra o nel Ramos Gin Fizz: vedrete di cos’è capace il cardamomo nel gin.

Plymouth Gin 41,2% vol.bl aC K fr i a r s Di sT i l l e ry ply m o u T h, ing h i lT e r r a

Classico, consigliato, fra i primi 10

Il Plymouth è un ottimo gin classico. Naso delicato con ginepro enfatizzato dalla nota di pino, coriandolo e olio d’arancia. Il gusto è sublime, con ginepro e agrumi assai affiatati. È cremoso e deciso. Il finale è delicatamente dolce con un’evidente nota di coriandolo, prolungata da accenni aromatici e un tocco di anice. Ottimo gin da miscelazione o da sorseggiare puro.

Sacred Gin 40% vol.saC r e D sp i r i T s Co m pa n y lo n D r a, ing h i lT e r r a

Classico

Il naso è delicato, perlopiù dominato da ginepro fresco e aromi di pino che ricordano quelli trasportati dal vento. Il palato si apre con ginepro e coriandolo, poi liquirizia e una tenue dolcezza di anice nelle note di cuore, infine note di violetta e pepe. Lungo e secco, il finale è piuttosto pepato con ginepro oleoso/resinoso.

Sacred Gin (Pompelmo) 43,8% vol.Classico, consigliato

Al Gin tonic spesso si aggiunge il lime. Limone e arancia sono presenti quasi in tre quarti dei gin. E il pompelmo? La Sacred accentua questo ingrediente e viene da chiedersi come abbia fatto a non conquistarsi il podio. Agrumi tenui nelle note di testa, con un po’ di ginepro in sottofondo. Il palato si apre con ginepro erbaceo e poi esplode il pompelmo giallo fresco. Il finale è appena più intenso: lungo, fresco e tendente agli agrumi. Ottimo nel Tom Collins.

Sacred Gin (Coriandolo) 43,8% vol.Classico, consigliato

Di tutti i principi botanici, a volte il coriandolo è quello con il minor merito quanto all’effetto sul gin. Qui il naso esibisce perfettamente gli aromi esotici che invece può sprigionare. Il palato sfoggia il gusto brillante e agrumato che solo il coriandolo sa conferire. Questo principio botanico complesso e assai frainteso è messo a nudo per essere apprezzato. Consigliato nel Gin and Jam o nel Bronx Cocktail.

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— g r a n b r e T a g n a e i r l a n D a —

South Bank London Dry Gin 37,5% vol.Th a m e s Di sT i l l e y lT D lo n D r a, ing h i lT e r r a

Classico

Il naso è tenue, con accenni di ginepro, agrumi e spezie dolci. Anche cassia e giaggiolo, ma giusto un pizzico. È come se tutto fosse il più possibile attenuato, eppure si sente. Al palato le note di arancia speziata si mescolano al ginepro acerbo tendente al pino, che svanisce in fretta in un finale lievemente caldo, anche se corto. Il South Bank London Dry Gin è un buon gin da miscelazione dal profilo pulito e classico.

Tarquin’s Dry Gin 42% vol.so u T h w e sT e r n Di sT i l l e ry sT er va n, ing h i lT e r r a

Contemporaneo

Naso intrigante di sorbetto al limone e caramella alla pera, seguiti da ginepro e agrumi freschi. Al palato il ginepro secco lascia il posto ad agrumi vivaci, che proseguono in un’esplosione floreale. Il finale è appena sapido con un tocco di salinità che ricorda la costa della Cornovaglia. Il Tarquin’s Gin scavalca il confine tra classico e contemporaneo.

Sipsmith London Dry Gin 41,6% vol.si p s m i T h Di sT i l l e ry lo n D r a, ing h i lT e r r a

Classico

Con i suoi dieci principi botanici su una base di frumento e acqua di Londra, questo gin è leggero ma deciso. Ginepro brillante e robusto al naso, appena tendente al pino, con una sensazione di limone in fondo. Il palato è carico di ginepro secco e tonificante, scorza d’arancia amara, un tocco delicato di dolcezza al limone e un finale incisivo e secco. Gin ben equilibrato con una base alcolica di qualità e una miscela botanica assai curata. Ottimo nel French 75 o nel Gimlet.

Sipsmith Sloe Gin 2013 29% vol.Cordiale

Ricco al naso con aromi di amarena, bacche appena raccolte e un tocco di ginepro, agrumi e cannella, gradevolmente speziato e proprio invitante. Il palato è robusto e di marmellata, con le prugnole che risaltano di più e le spezie tenui che arrivano dopo. Il finale è carico di altre note di bacche. Ottimo nello Sloe Gin Fizz, ma piuttosto buono anche da solo. Fresco e schietto, è un eccellente sloe gin.

Sipsmith VJOP 57,7% vol.Classico, Navy Strength, Consigliato, fra i primi 10

VJOP è l’acronimo di «Very Junipery Over Proof», cioè molto alcolico e a prevalenza di ginepro. Il ginepro viene aggiunto in tre fasi: durante la macerazione, nell’alambicco e infine tramite infusione a vapore. Il risultato è un naso audace tendente al ginepro con accenni di pino e legno. Il palato è la massima rappresentazione del ginepro che io abbia mai assaggiato, con gli aspetti di pino e legno, erbacei e di oli essenziali, espressi appieno. Palato armonioso con finale lungo di note più terrose e rotonde. Magnifico.

Two Birds Gin 40% vol.un i o n Di sT i l l e r s ma r K e T ha r b o r o u g h, ing h i lT e r r a

Classico, consigliato

Il Two Birds è un gin tradizionale ben equilibrato con note fresche tendenti al ginepro acerbo. Parte dalla composizione tradizionale che prevede ginepro, agrumi, coriandolo e giaggiolo. Gli agrumi sono subito presenti al palato con limone e coriandolo che aggiungono un tocco speziato. Il ginepro conferisce spessore nel centro bocca, con angelica, gelato alla vaniglia e violette candite, poi finale lungo e caldo. Buono nel Martini, anche se in drink più complessi rischia di essere sovrastato.

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— l e e t i c h e t t e d e l g i n —

SacredA una prima occhiata la Sacred non somiglia a nessun’altra distilleria che abbiate mai visitato. Torna tutto, visto che il Sacred Gin non somiglia a nessun altro gin che abbiate mai assaggiato e, pur avendo una laurea in scienze naturali, Ian Hart non è uno scienziato pazzo. Al gin è arrivato a seguito della contrazione dei mercati finanziari, stimolo che lo ha indotto a esplorare l’arte della distillazione. I primi esperimenti li ha fatti con il vino attingendo alla sua collezione di vecchie bottiglie. Eliminando l’acqua si ottiene un vino più ricco? Sì. Più ricco e più commerciabile…? Non proprio, per cui si è subito dedicato al gin.

Torniamo un attimo al laboratorio. Non è pura ostentazione. Il Sacred Gin viene distillato in un sistema a bassa pressione che, tentando di riprodurre le condizioni del sottovuoto, riduce il punto di ebollizione. La distillazione avviene dunque con meno calore. I principi botanici non si «cuociono», perciò alcune delle sostanze aromatiche più volatili vengono preservate e ridistillate.

I distillati di Ian sono in assoluto tra le espressioni più pure di un solo principio botanico. In ciascuno si possono assaporare gli svariati modi in cui emergono negli altri gin, di rado vivaci o complessi come i suoi. Nei gin al coriandolo si sente il coriandolo, ma degustare quell’unico ingrediente in maniera così piena è tutta un’altra cosa.

Ogni principio botanico del Sacred Gin è distillato singolarmente e poi miscelato alla base di distillato di cereali per ottenere il prodotto finale. Fra i principi ci sono ginepro, coriandolo, angelica, noce moscata, cannella, cardamomo, lime, arancia, limone e incenso (da cui Sacred, ovvero sacro). Non è solo una questione di proporzioni. Il vantaggio della distillazione singola di ogni ingrediente sta nel fatto che le fragranze, o sostanze aromatiche, interagiscono fra loro assorbendo o influenzando il risultato. È una decisione consapevole che alla fine paga. I principi botanici del Sacred hanno una purezza e una precisione senza pari. Sono l’espressione più realistica che si possa ottenere.

I vari gin della distilleria invitano anche alla sperimentazione. Si può infatti acquistare un kit che include singoli distillati e trasformarsi in mastro miscelatore o indossare il cappello di Ian Hart e provare a creare un gin che soddisfi le proprie esigenze. Per chi vuole cimentarsi negli effetti di certi principi botanici in un contesto meno analitico (per esempio nel Gin tonic), i gin al pompelmo rosa, ginepro, cardamomo e coriandolo della Sacred usano ciascuno un solo principio botanico e lo accentuano per farlo risaltare nel distillato. Quello al coriandolo è indispensabile per chi sta imparando i segreti dell’assaggio del gin e vuole farsi un’idea di com’è, da sola, questa diffusa nota.

Sto divagando di nuovo. La Sacred produce anche il Rosehip Cup, vari vermouth e una linea di vodka tra cui la London Dry Vodka, ridistillata con sette principi botanici (ma senza ginepro).

Sacred Spirits Company5 Talbot Road, HighgateLondra N6 4QS

www.sacredspiritscompany.com

Se entrando nella microdistilleria Sacred di Ian Hart a Highgate, Londra, si ha la sensazione di aver messo piede nella tana di uno scienziato pazzo o dietro le quinte di un programma televisivo di scienza per bambini un motivo c’è: condensatori, bottiglie di vetro e tubi si annodano l’un l’altro, mentre liquidi colorati e comandi astrusi adornano un’apparecchiatura che occupa l’intera stanza.

A FRONTE La distilleria di Ian Hart sembra uscita da un programma televisivo di scienza, ma il suo

gin dimostra che non è solo ostentazione.

Gin degni di nota

Sacred Gin 40% vol.Sacred Gin (Cardamomo) 43,8% vol.Sacred Gin (Coriandolo) 43,8% vol.Sacred Gin (Pompelmo) 43,8% vol.

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— l e e t i c h e t t e d e l g i n —

A FRONTE Jared Brown, Fairfax Hall e Sam Goldsworthy sono stati i pionieri della rivoluzione londinese dei distillatori di gin artigianale. Il loro gin è presto

diventato un caposaldo della nuova generazione di produttori artigianali.

In realtà la storia comincia un po’ prima. «Il Plymouth era il gin dei miei genitori» dice Sam parlando dei suoi primi incontri con l’alcolico «praticamente ci è stato imposto. Bisogna conoscere […] rispettare e apprezzare quello che si beve». Fin da subito, dunque, c’erano le basi dei principi che avrebbero guidato il lavoro svolto dalla distilleria Sipsmith. Ma torniamo al presente.

Sam e Fairfax sono partiti da un’indagine della scena degli alcolici negli Stati Uniti durata cinque anni. Hanno fatto visita a due distillatori americani e appreso tutto ciò che potevano. All’epoca Sam lavorava alla Fuller’s Brewery dove aveva imparato un’altra lezione. «I birrifici piccoli stavano sfidando i grandi marchi» ma non era per forza una competizione o una gara a eliminazione. «Dobbiamo tutto a loro» ha detto, ribadendo il suo rispetto.

I due hanno lasciato i rispettivi lavori per aprire la Sipsmith nel 2007, ma hanno dovuto aspettare la fine del 2008 per ottenere la licenza per produrre il gin. Sam racconta che a un evento del Negroni Club di Londra hanno conosciuto Jared Brown e Anastasia Miller, stimati storici dei cocktail. Dopo il fatidico incontro, Jared Brown si è unito al team come mastro distillatore. Gli esperimenti sono stati tutti improntati al desiderio di rifarsi ai vecchi maestri. Una volta divenuti pratici del loro alambicco Prudence, hanno cominciato a creare le ricette che avrebbero dato vita alla linea di gin.

«La Sipsmith affonda le sue radici nel classicismo» spiega Sam. E in effetti sono partiti proprio dallo stile London Dry. La composizione botanica non riserva molte sorprese: ginepro, radice di iris, liquirizia, angelica, cannella, cassia, mandorla, coriandolo e due tipi di agrumi. Forse, però, la creazione più sbalorditiva, il massimo canto d’amore al classicismo consentito dal ginepro, è il VJOP (Very Junipery Over Proof). «Lo realizziamo in tre fasi: prima maceriamo il ginepro nell’alcol, poi aggiungiamo altro ginepro quando l’alcol viene trasferito nell’alambicco discontinuo e infine ne aggiungiamo ancora nel Carter Head». Lo definisce il loro «capolavoro». L’aggiunta del ginepro in tutti e tre i modi con cui i distillatori possono arricchire di principi botanici il gin consente di conservare ogni frequenza dell’aroma nel prodotto finale. Le note delicate si ricavano dall’infusione a vapore e il corpo robusto dalla presenza delle bacche nell’alambicco.

«I distillatori si stanno moltiplicando ed è fantastico» dice Sam commentando la recente esplosione di piccole distillerie in Gran Bretagna. La Sipsmith è fra le prime e non sarà di certo l’ultima. «È importante che i nuovi distillatori “raccontino la storia” […] questo ha davvero cambiato il mercato. Sono i collegamenti emotivi alle singole storie a far sì che, al bar, la gente chieda il tuo gin».

La storia della Sipsmith si fonda sulla passione, il rispetto della tradizione e la prudenza. Nel 2007, quando hanno lasciato il lavoro, non si aspettavano di metterci così tanto a realizzare il loro sogno. Adesso che ci sono riusciti, e parlo a nome degli amanti del gin, ne è valsa la pena. La Sipsmith fa anche uno Sloe Gin e un Summer Cup Cordial oltre al London Dry Gin e al VJOP. Produce inoltre una vodka da «sorseggiare» e una variante aromatizzata alla susina.

Sipsmith

Sipsmith The Distillery83 Cranbrook RoadChiswickLondra W4 2LJ

www.sipsmith.com

«Il sogno si era avverato: stavamo bevendo il gin» ha detto Sam Galsworthy, uno dei fondatori della Sipsmith, raccontando di come lui e Fairfax Hall hanno deciso di aprire la distilleria che sarebbe diventata la rinomata Sipsmith Independent Spirits.

Gin degni di nota

Sipsmith London Dry Gin 41,6% vol.Sipsmith VJOP 57,7% vol.Sipsmith Sloe Gin29% vol.Sipsmith Summer Cup Cordial29% vol.

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— l e e t i c h e t t e d e l g i n —

Warner Edwards Elderflower Infused Gin 40% vol.Aromatizzato, consigliato

Con il suo ottimo Harrington Dry Gin (che già annovera il fiore di sambuco nella composizione botanica), il team mette in infusione fiore di sambuco fresco raccolto nelle fattorie vicine e aggiunge un tocco di dolcificante. Vaniglia, fiore di sambuco e spezie al naso. Nel complesso il palato è un mix da pasticceria. Spezie calde e crème brûlée iniziali, finale floreale con note di fiore di sambuco e rosa. Da provare nel Gimlet o con selz.

Warner Edwards Victoria’s Rhubarb Gin 40% vol.Aromatizzato

Il rabarbaro può essere un principio botanico del gin, ma di rado assume un ruolo centrale come accade qui. Il naso è carico dell’aroma estivo di rabarbaro cotto, con un assortimento di spezie tradizionali per dolci quali noce moscata e cannella, che conferiscono un certo spessore. Il rabarbaro ricompare al palato, riconoscibile ed evidente con il suo tipico sentore aspro. La dolcezza della vaniglia e qualche spezia (cardamomo, cassia e noce moscata) conferiscono una complessità da gin.

Warner Edwards Harrington Sloe Gin 30% vol.Cordiale

Partendo dal loro gin, quelli della Warner Edwards aggiungono prugnole raccolte a mano della campagna britannica. Lo Sloe Gin che viene prodotto è brillante con note di marmellata, prugnola fresca, prugna matura e ciliegia cotta corposa. Molto buono, da provare nel Savoy Tango.

Williams Chase Elegant Crisp Gin 48% vol.wi l l i a m s Ch a s e Di sT i l l e ry he r e f o r D, ing h i lT e r r a

Contemporaneo, consigliato

La Williams Chase trasforma le sue mele in sidro, per produrre la vodka di sidro che trasforma nell’Elegant Crisp Gin. Al naso ha un elegante aroma dolce, speziato e appena fruttato. Il rigoglioso ginepro introduce un piacevole centro bocca con note di croccante alle noci, caramella morbida e caramelle immerse nel miele. Finale lungo e secco, con ginepro e coni di luppolo che conferiscono una consistenza secca, fresca e frizzante con un tocco d’arancia. Magnifico gin, ideale per il prossimo Martini.

Warner Edwards Harrington Dry Gin 44% vol.wa r n e r eDwa r D s Di sT i l l e ry ha r r i ng T o n, ing h i lT e r r a

Contemporaneo

Quando due persone che amano bere il gin s’incontrano alla facoltà di agraria, il risultato è quasi una favola. Realizzato con undici principi botanici e base d’orzo, ingredienti che arrivano soprattutto dalle loro fattorie. Scorza d’arancia, spezie, lavanda e un accenno di cola. Il palato è complesso, con frumento caldo, ginepro, coriandolo, cardamomo e un tocco di garam masala. Il finale pungente e secco ha sentori agrumati.

Two Birds Speciality Cocktail Gin 40% vol.un i o n Di sT i l l e r s ma r K e T ha r b o r o u g h, ing h i lT e r r a

Classico

Ideato appositamente per essere la versione per cocktail dei Two Birds Gin, lo Speciality ha una generosa dose di ginepro. Il naso è ginepro vivace con un rinforzo di coriandolo. Gradevole e classico. Il palato è brillante con sentori di mix botanico, ginepro forte e profondo, ma ci sono anche note di coriandolo, limone e angelica. A questa gradazione alcolica è senza dubbio uno dei migliori gin da miscelazione. Da provare… be’, ovviamente nei cocktail.

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— g r a n b r e T a g n a e i r l a n D a —

Williams Chase Seville Orange Gin 40% vol.Aromatizzato, consigliato

Il naso è un collage di mandarino, bergamotto e olio essenziale di scorza di limone. Agrumi intensi e decisi. Il palato, però, si apre con una sensazione cristallizzata di gin: coriandolo, ginepro e radice di giaggiolo prima di far emergere il tenore degli agrumi, arancia amara con buccia e non solo, fresco ed esuberante. Si chiude con un finale stringato d’arancia e un tocco di spezie da gin. Buonissimo, perfetto nel Martini, con l’acqua tonica, nel Fizz o nel Collins. Fra i migliori gin aromatizzati in circolazione.

Scozia

The Botanist Gin 46% vol.br u i C h l a D D i C h Di sT i l l e ry is l ay, sC o z i a

Contemporaneo

Il nome della distilleria cattura l’attenzione poiché Islay è molto famosa per lo Scotch. I ventidue principi botanici, un numero da far strabuzzare gli occhi, celebrano il patrimonio dell’isola. Il naso è tendente al floreale con echi di coriandolo, verbena odorosa, olmaria e menta. Al palato la varietà botanica ferve senza troppe sorprese: ginepro, erbe dolci e menta. Il finale ha un carattere acerbo in gradevole brillante ascesa, frutta o vermouth secco.

Blackwood’s Vintage Dry Gin (2012) 40% vol.Di sT i l Co m pa n y sh e T l a n D, sC o z i a

Classico

«Principi botanici dello Shetland raccolti a mano» significa che di anno in anno ci sono differenze a seconda del clima/terroir della stagione. Il 2012 ha ginepro, arancia dolce e olmaria al naso. Il palato è vaniglia e olmaria, con una nota di bacca che si fonde nel ginepro erbaceo. Finale appena dolce di lunghezza media. Ottimo nel Gin and Jam o nel French 75.

Gordon’s Crisp Cucumber Gin 37,5% vol.Aromatizzato

Una delle due varianti della linea lanciata in questo decennio, il Gordon’s non è estraneo ai gin aromatizzati. I collezionisti si sono già accaparrati molte bottiglie ancora esistenti del Gordon’s Orange Gin prodotto all’inizio del XX secolo, ma sto divagando. Questo ha cetriolo e limone al naso e un palato più leggero del profilo del Gordon’s classico, con tenui note dolci vegetali. Invitante, morbido e facile da bere, dà il suo meglio con l’acqua tonica.

Gordon’s Gin 40% vol.Ca m e r o n b r i D g e gi n Di sT i l l e ry wi n DygaT e s, sC o z i a

Classico

Il Gordon’s è in circolazione dal 1769 ed è un vero veterano della scena del dry gin. Per oltre un secolo è rimasto in cima alla classifica dei marchi della Gran Bretagna, dove è disponibile a 37,5% vol., ben più leggero e diluito delle versioni reperibili negli Stati Uniti. Ginepro smagliante e scorza di limone tonificante al naso, il palato è ginepro accentuato dal pino con cassia e arancia. Il finale è relativamente corto, ma pulito e classico fino in fondo.

SOTTO La Sacred (pagina 104) rende omaggio alla scienza della creazione del gin imprimendo sul sigillo del tappo le immagini dell’attrezzatura per la distillazione.

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— l e e t i c h e t t e d e l g i n —

Indian Summer Saffron Infused Gin 46% vol.Du nC a n Tay l o r lT D ab e r D e e n s h i r e, sC o z i a

Contemporaneo

Lo zafferano è la spezia più costosa al mondo, ma per fortuna ne basta poco. Qui conferisce al gin giusto una tonalità dorata, ma anche un naso ricco che si rivela esotico, di cuoio e dell’inconfondibile nota calda di questa spezia. Al primo sorso scorza d’arancia, cannella e ginepro tendente al pino. Lungo finale aromatico di nuovo di cannella, con grani di pepe nero e scorza d’arancia.

NB Gin 42% vol.nb Di sT i l l e ry lT D no rT h be r w i C K, sC o z i a

Classico, consigliato

Piccolo lotto con un’estrema cura dei dettagli, non si cimenta in niente di troppo assurdo. Prodotto da marito e moglie, i due usano i principi botanici più diffusi del gin lasciando che sia il procedimento a fare la differenza. Pino, rosmarino e limone penetrante al naso, che evolve mentre emerge basilico e una nota bassa di brodo. Il palato è più tradizionale. Si apre con ginepro e limone: mentre il secondo si fa da parte, il primo persiste e rafforza i delicati tocchi di spezie. Finale caldo.

Makar Glasgow Gin 43% vol.gl a s g ow Di sT i l l e ry Co m pa n y gl a s g ow, sC o z i a

Classico

L’etichetta recita «superior juniper-led dry gin», cioè gin secco di alta qualità dominato da ginepro, e il gin è all’altezza dell’enunciato. Ginepro vigoroso al naso, completato da abete rosso fresco. Vivace ed entusiasmante, è rinforzato da agrumi e da un po’ di rosmarino legnoso. Il sapore rivela le stesse cose: forte e marcato, saturo oltre misura di resinoso ginepro verde. Lo sostengono coriandolo, angelica secca, agrumi e rosmarino. Se pensate che i gin moderni ci vadano piano con il ginepro, questo fa per voi.

Pickering’s Gin 42% vol.su m m e r h a l l Di sT i l l e ry eD i m b u r g o, sC o z i a

Classico, consigliato

Da una ricetta segreta di famiglia che risale al 1947, e prodotto in un alambicco di rame, ha la base alcolica di cereali con otto principi botanici oltre al ginepro: coriandolo, chiodi di garofano, anice, cardamomo, angelica, finocchio, limone e lime. Ginepro erbaceo e coriandolo al naso. Il palato si apre con pino e scorza di limone più violette delicate, grani di pepe nero frantumati e semi di finocchio. persistente, finale secco, caldo grazie ai semi di finocchio e all’olio essenziale di chiodi di garofano. Da provare nel Corpse Reviver #2 o nel Last Word.

Gordon’s Elderflower Gin 37,5% vol.Aromatizzato

All’inizio del decennio il fiore di sambuco era un aroma di tendenza, presente in numerosi alcolici e cocktail. Questo Gordon’s ha un naso floreale dominato dal ginepro, con accenni dolci di violetta e camomilla in sottofondo. Il primo sorso rivela ginepro e rami di pino bagnati, poi buccia di agrumi nel centro bocca. Il fiore di sambuco arriva con forza nel finale. Inspirate delicatamente dopo un sorso e l’aroma del fiore di sambuco prende vita come foglie secche lanciate sul fuoco. Accessibile, è buono nel Martini, anche se i tradizionalisti potrebbero non essere d’accordo.

Hendrick’s Gin 41,4% vol.gi r va n Di sT i l l e ry gi r va n, sC o z i a

Contemporaneo

La tipica bottiglia potrebbe evocare il termine «eccentrico», rimandando all’immagine di un dandy edoardiano con il monocolo che mangia un sandwich al cetriolo. La pubblicità dell’Hendrick’s è onnipresente e caratteristica, ma anche il prodotto ha i suoi meriti poiché coltiva il gusto del contemporaneo fra gli amanti del gin. Naso fresco, inconfondibilmente gin, con nota di sottofondo floreale di rosa. Il palato è ben arrotondato con ginepro, coriandolo e un finale di olmaria e rosa. Ottimo nel Gin tonic.

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— g r a n b r e T a g n a e i r l a n D a —

Rock Rose Gin 41,5% vol.Du n n e T bay Di sT i l l e ry Du n n e T, sC o z i a

Classico

Combina i principi botanici tradizionali del gin con alcuni locali (olivello spinoso, sorbole e radice di rosa) per conferire i sapori delle Highlands scozzesi. Il naso è ramo di pino fresco con cardamomo e coriandolo speziati. Il ginepro erbaceo e acerbo diminuisce delicatamente al palato. Verso il finale noterete una nota cupa di rosa terrosa, coriandolo e grani di pepe bianco. Misurato ma elegante, è il gin ideale per il prossimo Martini.

Tanqueray 43,1% vol. (Gran Bretagna) 47% (Stati Uniti)Ca m e r o n b r i D g e gi n Di sT i l l e ry wi n DygaT e s, sC o z i a

Classico

Lanciato nel 1830, il Tanqueray è uno dei nomi iconici del gin. Il suo fiore all’occhiello ha appena quattro principi botanici: ginepro, coriandolo, angelica e liquirizia. La combinazione, però, è talmente ben fatta da indurre a pensare che ce ne siano di più. Il ginepro predomina al naso con un tocco agrumato. Il palato è classico fino in fondo, con ginepro compensato da note speziate. Cannella? Pepe nero? Né l’una né l’altro. Da provare nell’Aviation.

Tanqueray Old Tom 47,3% vol.Old Tom, consigliato

Il naso è caldo con ginepro cremoso, limone e accenni di iris e camomilla. Il palato è gradevolmente tenue e morbido, con ginepro delicato che si dipana lentamente per rivelare un sentore di menta che racchiude il finale con la sua nota pungente appena maltata, fruttata e floreale. Ha una dolcezza delicata ed è un buon gin stile Old Tom perfetto per il prossimo Martinez.

Tanqueray Malacca 47,3% vol.Contemporaneo

Edizione limitata di un gin lanciato nel 1997 e poi resuscitato, ha conquistato il mercato subito dopo l’avvento del Tanqueray 10. Questo alcolico aveva un seguito fedele. Era chiaramente in anticipo sui tempi e infatti nel 2012, quando è ricomparso, andava di moda. Agrumi e pompelmo vivace al naso. Il palato è dominato dagli agrumi con spezie e un finale lungo profumato alla crema inglese. Buono da solo, ma da provare nel Clover Club o nel Ramos Gin Fizz per qualcosa di speciale.

Tanqueray Rangpur Distilled Gin 41% vol.Contemporaneo

Se sentite l’espressione Rangpur Lime o vedete una bottiglia verde con un lime verde raffigurato penserete al piccolo agrume che trovate dal fruttivendolo. Il rangpur è un incrocio fra il mandarino e il limone. Sembra un’arancia ma ha un sapore più simile a quello del lime. Com’è prevedibile, quindi, al naso e al palato il Rangpur Gin è lime accentuato e aspro con l’aroma tradizionale del Tanqueray che emerge al palato. Da provare nel Gin tonic.

Tanqueray 10 47% vol. (Gran Bretagna) 47,3% vol. (Stati Uniti)Classico

Non restate sorpresi se entrando in un cocktail bar esclusivo noterete che il gin della casa è il Tanqueray 10. È in circolazione dal 2000, con naso tendente al ginepro e, aspettate, non è tutto, ecco che arrivano pompelmo e gelsomino. Il palato è tradizionale, ma decisamente più carico di vaniglia, limone e coriandolo. Sa di torta, burro ed è molto ricco. Ottimo nel Martini, nell’Aviation o nel Pegu Club, tutti squisiti con il Tanqueray 10.

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— l e e t i c h e t t e d e l g i n —

Dingle 42,6% vol.Di ng l e wh i s K e y Di sT i l l e ry, Di ng l e, Co u n T y Ke r ry, ir l a n Da

Classico

La Dingle adopera l’infusione a vapore per conferire al suo gin gli aromi di svariati principi botanici locali. Non si tratta solo di distillatori irlandesi che fanno gin, bensì di distillatori irlandesi che aggiungono tocchi irlandesi al loro gin. Compongono il mix botanico sorbola, mirto di palude, cerfoglio ed erica. Note di confettura al naso con un sentore erbaceo e mentolato e il finale è ginepro.

Irlanda

Knockeen Hills Elderflower Gin 43% vol.Th a m e s Di sT i l l e ry lo n D r a, ing h i lT e r r a

Contemporaneo, Aromatizzato

Il Knockeen Hills ha una base alcolica distillata da siero di latte anziché da cereali, la stessa dei pluripremiati Poitín. Aroma erbaceo con una piccola nota di gelsomino. Bocca calda e densa con fiore di sambuco, limone e foglie. Ginepro acerbo nel centro bocca e finale moderato di fiore di sambuco.

Shortcross Gin 46% vol.ra D e m o n esTaT e Di sT i l l e ry, Dow n paT r i C K, Co u n T y Dow n ir l a n Da D e l no r D

Contemporaneo

Una zaffata e sarete catapultati nella campagna irlandese in primavera, con le siepi in fiore: bacca, foglie, erbe e note floreali si fondono in una brezza fresca. Un po’ più in basso, crema alla vaniglia e frollino al limone. Il distillato riveste la bocca con una ricca consistenza viscosa e una morbidezza tutt’altro che tipica di un gin a 46% vol. Coriandolo, agrumi, dolcezza di bacca, ginepro e trifoglio. Finale lungo piuttosto secco.

A FRONTE La bottiglia del Martin Miller’s (pagina 99) rimanda alle sorgenti dell’acqua usata

per produrre il gin.

SOTTO Questa bottiglia di Seaweed Farmhouse Botanical Gin è stata sigillata dal sottoscritto con la cera per affrontare un viaggio transatlantico.

GallesSeaweed Farmhouse Botanical Gin 42% vol.Dà mh ì l e Di sT i l l e ry ll a n Dy s u l, ga l l e s

Contemporaneo

Buon abbinamento con pesce e frutti di mare data la presenza dell’alga di Newquay nel composto botanico. Il naso è erbe estive con verbena odorosa, menta, salvia, finocchio e fiori remoti. Il palato è fresco con note di menta ed eucalipto. Unico e audace, da provare nel Southside Cocktail o nel Basil Smash.