Grafiche e materiali di - Fondazione Querini Stampalia release.pdf · L’indagine sui materiali la...

11

Transcript of Grafiche e materiali di - Fondazione Querini Stampalia release.pdf · L’indagine sui materiali la...

Grafiche e materiali di comunicazione | Graphics and communication materialsUBA - StudioGiulia IsgròPaolo Taverna

P A S S I O N B E Y O N D E L E G A N C E

4

Paola Brussino e Maria Bruno.

La mostra, a cura di Ugo Bruno, si svolge in Fondazione Querini Stampalia dal 9 al 13 maggio 2017, in occasione della 57ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.

L’allestimento porta, nella sala al primo piano di Palazzo Querini Stampalia, l’intensa ricerca di due artiste torinesi agli antipodi.Da una parte, la street art di Maria Bruno, aka Sister Flash; dall’altra, l’ultima opera di Paola Brussino, che fin dagli esordi dialoga e si confronta con il lusso delle pietre più preziose.Due visioni fortemente personali e polarizzate, che trovano corrispondenze e continuità nel rigore puntuale del segno, nella capacità di generare forme organiche eleganti e concentrazioni millimetriche di linee ipnotiche.

Maria Bruno (Torino, 1966 - 2016) crea un sistema d’arte essenziale, un’organizzazione dello spazio piano precisa, che si sviluppa nei contrasti geometrici dati dai colori forti e artificiali. Dalla stesura di questi colori, enfatizzati dall’estrema vicinanza dei cerchi, prendono forma le sue opere, che, come amava dire, sono “Punti e basta”.

Paola Brussino sperimenta l’impiego di materiali inediti e meno nobili nell’alta gioielleria, animata dall’intenzione di cambiare il paesaggio emotivo e concettuale delle pietre per riscoprirne l’eleganza naturale. Per Antipode ha realizzato LILAC TI 22, anello con tessitura di intrecci in titanio e diamante lilla: pietra unica al mondo per purezza e colore, presentata qui per la prima volta alla Fondazione Querini Stampalia.

The exhibition, organised by Ugo Bruno, takes place at the Querini Stampalia Foundation from 9th to 13th May 2017, on the occasion of the 57th International Art Exhibition of the Venice Biennial.

The exhibition brings to the first floor of Querini Stampalia Palace, the intense research of two Turin artists that are worlds apart.On the one hand, the street art of Maria Bruno, aka Sister Flash; on the other, the latest work of Paola Brussino, who since the beginning has conversed and engaged with the luxury of the most precious stones.Two highly personal and polarised visions that find matches and continuity in the punctual severity of the mark, in the ability to create elegant organic shapes and millimetric concentrations of hypnotic lines.

Maria Bruno (Turin, 1966 - 2016) creates an essential system of art, a precise organisation of flat space, which develops in the geometric contrasts given by strong and artificial colours. Her works take shape from the laying of these colours, emphasised by the extreme closeness of the circles, which, as she loves to say, are “Dots and nothing else.”

Paola Brussino experiments with using new and less noble materials in fine jewellery, animated by the intention to change the emotional and conceptual landscape of the stones to rediscover the natural elegance. For Antipode she has created LILAC TI 22, a ring with titanium weaves and lilac diamond: a unique stone in the world for purity and colour, presented here for the first time at the Querini Stampalia Foundation.

5

The work is born out of the collaboration with Scarselli, a giant of the rarest natural coloured diamonds, known for the uniqueness and prestige of collections that are now considered classic and have been exhibited at the American Museum of Natural History in New York.

L’opera nasce dalla collaborazione con Scarselli, un gigante dei diamanti naturali colorati più rari, celebre per l’unicità e il prestigio di collezioni che sono ormai considerate un classico e sono state esposte all’American Musuem of Natural History di New York.

LILAC TI 22. Paola Brussino HZ 50. Maria Bruno

6

LILAC TI 22

I. LILACLILAC TI 22 è un anello che racconta il viaggio di un diamante lilla dal mantello terrestre fino alla superficie e dà forma al mistero del suo colore. A oltre 200 km di profondità, sotto il peso di una pressione insostenibile di 1.500 kg per centimetro quadro, il carbonio si cristallizza in diamante. È un fenomeno noto. L’origine del suo colore resta invece controversa. Nessuno è ancora riuscito a spiegare con certezza cosa accada perché quel diamante diventi lilla, quali deformazioni plastiche abbiano permesso di intrappolare quella luce rara senza che nessun altro oligoelemento sia intervenuto nel processo di formazione, come invece accade nei diamanti blu o gialli, che contengono tracce di boro o di azoto. Il diamante Lilla di Scarselli Diamonds non presenta traccia di altri composti. È una pietra unica al mondo per colore e clarity. Non ha florescenza, nessuna seppur lieve opacità nebulosa che incrini la trasparenza della luce. Nessun elemento estraneo che contamini l’esatta definizione del colore. È un assoluto cromatico: Lilac. È lilla in purezza e va a completare la prestigiosa collezione di diamanti naturali colorati che hanno reso celebre il nome Scarselli nel mondo.

II. TI 22

Attraverso un’elaborata architettura di sottili intrecci in Titanio tempestati di diamanti, Paola Brussino esalta l’eccezionalità irripetibile del diamante e al tempo stesso dà tessuto narrativo al mistero di un’eleganza cromatica naturale e irriproducibile. I fili in Titanio, TI 22

nella tavola periodica, ripercorrono idealmente le modificazioni plastiche che hanno generato la pietra e le traiettorie della sua solidità lieve, sottoposta a pressioni straordinarie e poi sospinta dalle correnti laviche in superficie

LILAC TI 22

I. LILACLILAC TI 22 is a ring that tells the journey of a lilac diamond from the earth’s mantle up to the surface and gives shape to the mystery of its colour. At over 200 km of depth, under the weight of unsustainable pressure of 1,500 kg per square centimetre, carbon crystallizes into diamond. It’s a well-known phenomenon. The origin of its colour remains controversial. Nobody has yet been able to explain with certainty what happens to make that diamond become lilac, what sculptural deformations allowed that rare light to be caught without any other trace elements being involved in the formation process, as happens in the case of blue or yellow diamonds which contain traces of boron or nitrogen. The Lilac diamond of Scarselli Diamonds has no trace of other compounds. It is a unique stone in the world for colour and clarity. It has no fluorescence, no mild cloudy opacity that spoils the transparency of light. No extraneous element that contaminates the exact definition of colour. It is a chromatic absolute: Lilac.It is lilac in purity and completes the prestigious collection of coloured natural diamonds that have made the name Scarselli famous all over the world.

II. TI 22

Through elaborate architecture of thin titanium twines adorned with diamonds, Paola Brussino exalts the unrepeatable uniqueness of the diamond and at the same time gives narrative fabric to the mystery of natural and irreproducible chromatic elegance. Titanium threads, TI 22 in the periodic table, ideally reflect the sculptural modifications that have generated the stone and trajectories of its slight solidity, subject to extraordinary pressures and

7

insieme ad altri diamanti incolori. È un percorso che Paola Brussino immagina tormentato, fatto di curve lente e improvvisi cambi di direzione e che trova un’intima corrispondenza con il suo lavoro su una materia durissima come il titanio, che è difficile, quasi impossibile da trattare in sezioni millimetriche e geometrie curve.

La scelta del metallo non è casuale. All’origine, c’è la consapevolezza della complessità del materiale, il desiderio di risolverla in semplicità e l’intuizione che gli ostacoli incontrati lungo il percorso avrebbero contribuito a dare la giusta forma e quindi un senso compiuto al rapporto tra la pietra e la struttura in cui ha sede.

Alla fine, il duro lavoro sulla materia lascia al centro della struttura un vuoto plastico tangibile, che ha una forma precisa, percepibile nella leggerezza sorprendente dell’anello. È la forma di un salto temporale che crea il mistero e occupa lo spazio dell’immaginazione. Da quel vuoto e dalla neutralità cromatica del Titanio il diamante Lilla emerge con la sua bellezza inspiegabile, il cui segreto è racchiuso negli intrecci di un lungo viaggio inquieto, nel tempo che ha impiegato a venire in superficie e nel tempo che noi abbiamo impiegato per ritrovarlo.

Paola BrussinoNata a Torino nel 1964 e formatasi al Politecnico, Paola Brussino inizia la sua carriera come architetto e designer. Alla fine degli anni ‘80, entra nel mondo dell’alta gioielleria. Attraverso la Maison Cantamessa collabora con le più prestigiose aziende internazionali, tra cui Cartier e Boucheron. Sono gli anni in cui sperimenta tecniche costruttive che le permettono di creare gioielli organici liberi e

then pushed to the surface by lava currents along with other colourless diamonds. It is a path Paola Brussino imagines tormented, made up of slow curves and sudden changes of direction and finds an intimate correspondence with her work on a hard material like titanium, which is difficult, almost impossible, to handle in millimetric sections and curved geometries.

The choice of metal is not random. At the origin, there is the awareness of the complexity of the material, the desire to solve it in simplicity and the intuition that the obstacles encountered along the way would have contributed to give the right shape and thus a sense of the relationship between the stone and the structure in which it is based.

In the end, hard work on the material leaves a tangible sculptural vacuum in the centre of the structure, which has a precise shape, perceivable in the surprising lightness of the ring. It is the form of a temporal leap that creates the mystery and occupies the space of the imagination. From that vacuum and from the chromatic neutrality of the titanium, the Lilac diamond emerges with its unexplainable beauty, whose secret is enclosed in the interweaving of a long, restless journey and in the time it took to come to the surface and the time we took to find it.

Paola BrussinoBorn in Turin in 1964 and educated at the polytechnic, Paola Brussino begins her career as an architect and designer. At the end of the 1980s, she enters the world of fine jewellery. Through Maison Cantamessa, she collaborates with the most prestigious international companies including Cartier and Boucheron,

8

mobili. Espone a Basilea, in Quatar, in Giappone, Russia e negli Stati Uniti. Nel 2012, dopo un lungo soggiorno a Ginevra, ritorna a Torino per aprire il suo studio e dedicarsi a un percorso di ricerca creativa pura. Studia il carbonio, il titanio, lo zirconio, il corian con l’intenzione di creare scenari materici che cambino la percezione emotiva e simbolica delle pietre. L’indagine sui materiali la porta a sviluppare tecniche che ampliano i confini delle lavorazioni possibili. L’esperienza e il controllo crescente delle loro proprietà le suggeriscono rapporti formali e strutturali nuovi. Al principio di ogni suo lavoro c’è sempre un’intuizione e la volontà di metterla alla prova. I progetti procedono per interrogativi ed ipotesi. È il tempo della ricerca e del confronto con la materia a dare le risposte, che devono essere sempre naturali ed eleganti, come le più belle pietre al mondo.

Scarselli DiamondsGli Scarselli sono maestri nell’arte dei diamanti naturali colorati da tre generazioni. La loro storia inizia in Italia nella prima metà del ‘900, con la creazione di gioielli eccezionali che in pochi anni conquistano la clientela europea più sofisticata. Nel 1955 si trasferiscono a New York, dove il nome si consolida e si lega in modo indissolubile alla selezione dei diamanti colorati più rari. Oggi, il prestigio delle collezioni Scarselli è conosciuto in tutto il mondo per la varietà, l’unicità, la purezza e il valore delle pietre. Nel settore dei diamanti naturali colorati gli Scarselli sono considerati dei giganti. La collezione Olympia, un tesoro di 5 diamanti di colore blu, giallo, rosa, arancione e turchese, è stata esposta all’American Museum of Natural History di New York. Ogni nuova pietra e ogni nuova opera si impone come un’eccezione destinata a diventare un classico.

and experiments with constructive techniques that allow her to create free and mobile organic jewels. She exhibits in Basel, Quatar, Japan, Russia and the United States. In 2012, after a long stay in Geneva, she returns to Turin to open her studio and dedicate herself to a pure path of creative research. She studies carbon, titanium, zirconium and corian with the intention of creating material scenarios that change the emotional and symbolic perception of stones. The investigation of materials leads her to develop techniques that extend the boundaries of possible manufacturing. Experience and the growing control of their properties suggest new formal and structural relationships. At the beginning of every one of her creations there is always an intuition and the will to put it to the test. The projects proceed through interrogations and hypotheses. It is the research time and engagement with the matter to give the answers, which must always be natural and elegant, like the most beautiful stones in the world.

Scarselli DiamondsThe Scarsellis have been masters in the art of natural coloured diamonds for three generations. Their history begins in Italy in the first half of the twentieth century, with the creation of exceptional jewels that in a few years conquer the most sophisticated European clientele. In 1955 they move to New York, where the name consolidates and binds permanently to the selection of the rarest coloured diamonds. Today, the prestige of the Scarselli collections is known throughout the world for the variety, uniqueness, purity and value of the stones. In the field of coloured natural diamonds, the Scarsellis are considered giants. The Olympia collection, a treasure of

9

LILAC TI 22 nasce da questa storia e con le stesse ambizioni. Nel Titanio tempestato di diamanti bianchi è incastonato un diamante Lilla di 1,27 carati con una clarity certificata dalla GIA in classe VS1. Per caratteristiche cromatiche e grado di purezza è un diamante unico, tra i più rari al mondo. Questa è la prima volta che viene presentato al pubblico.

5 diamonds in blue, yellow, pink, orange and turquoise, was exhibited at the American Museum of Natural History in New York. Every new stone and every new work imposes itself as an exception destined to become a classic. LILAC TI 22 is born from this story and with the same ambitions. In the Titanium adorned with white diamonds, a 1.27-carat Lilac diamond is embedded with a certified clarity from the GIA in class VS1. For colour characteristics and degree of purity it is a unique diamond, among the rarest in the world. This is the first time it has been presented to the public.

Paola Brussino Bruno Scarselli

10

PUNTI E BASTA

L’ampia superficie che si estende sotto gli occhi non è che un frammento. E’ una porzione, un continuum, una parte definita e circoscritta che attira lo sguardo fissandolo in una porzione arbitraria.In realtà il meccanismo messo in moto dal gioco di illusioni ottiche, profondità apparente, lucidità riflesso, è di stimolo per la vista in modo da focalizzare la fitta trama del segno/colore steso sulle tele.Il sistema che presiede alla preparazione del lavoro si regge su progressive stesure di colore, attentamente organizzate in funzione della forte componente illusoria predisposta.E’ una vera e propria intercambiabilità dei piani ad emergere, la risultante è una sottile ma destabilizzante sensazione di disorientamento spaziale, una sorta di “stasi brulicante”

Maria BrunoNata l’8 marzo 1966 Sister Flash si è avvicinata al mondo della StreetArt ala fine degli Anni ‘80. Proprio in quegli anni in cui la StreetArt era alle sue fasi sperimentali, Sister Flash è stata tra le prime donne a Torino ed in Italia a usare stencil per le strade.Colori forti, lavori ipnotici dotati di una profondità unica.Nel nuovo millennio, come molti artisti, ha trasferito il suo lavoro dal muro alla tela, senza mai abbandonare la strada.

v

11

Maria Bruno