GLI EPISODI PIÙ RECENTI Il bullismo, la nuova piaga della ... · non prescinde da questa realtà....

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La Storia d'Italia, come tutti sanno, è da sempre condizionata in modo inestricabile dalle scelte d'oltre Tevere. Anche l'Italia dell'Ulivo, e quella che noi auspi- chiamo prossima del post Ulivo, non prescinde da questa realtà. L'argomento non si presta a sem- plificazioni o riassunti. Proviamo, tuttavia, a vederne gli aspetti salienti per trarre poi una conclu- sione attuale. Cominciamo dall'Unità d'Italia: se questa è stata frutto del laicismo (anzi dell'anti- clericalismo, cioè dell'idea por- tante ed unificante che consacran- do l'ideale di libertà ha fatto sì che l'Italia divenisse una e indipen- dente) lo si deve principalmente al fatto che, mentre da un lato il movimento cattolico liberale ita- liano di Rosmini e Gioberti non riuscì nell'associare alla ricerca di una riforma religiosa la rivendica- zione dell'unità d'Italia, dall'altro la spinta unitaria era fortissima, inarrestabile. Quella sorta di con- federazione con alla guida il Papa che Gioberti immaginava non prese corpo proprio perché Pio IX rifiutò di associarsi alla guerra condotta contro l'Austria e ruppe con il movimento nazionale italia- no. Fu ancora Pio IX nel 1864 con l'enciclica Quanta cura e il Syllabo, cioè un catalogo di idee considerate erronee, a condannare il liberalismo. Da quelle scelte ha inizio lo stato di minorità dei cat- tolici liberali all'interno del mondo della Chiesa e la conse- guente estraneità alla cultura libe- rale dello Stato. Basti dire che solo con il Concordato del 1929 la Chiesa riconobbe l'unità d'Italia e superò definitivamente il "non expedit" che aveva mantenuto i cattolici ai margini della vita poli- tica. Fu proprio grazie al definitivo superamento del "non expedit" che alla fuoriuscita dal fascismo i cattolici italiani poterono trovarsi riuniti in un partito popolare democratico cristiano fondato da un prete, don Sturzo, che subito divenne il partito di maggioranza relativa. segue a pagina 4 D a diverso tempo è entra- to a far parte del nostro linguaggio comune, in particolar modo quando si parla di ragazzi e ragazze di età com- presa tra i 7 e gli 8 anni, e dai 14 ai 18. Stiamo parlando del ter- mine bullismo: un comporta- mento allarmante che può crea- re gravi disagi soprattutto per chi lo subisce. Per bullismo si intendono, infatti, atteggiamenti di minaccia, prepotenza, violen- za fisica e psicologica che spes- so diventano intenzionali e ripe- tuti nel tempo. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di aggressioni fisiche: spintoni, calci, pugni, tirate di capelli, ma anche impossessamento di oggetti altrui, sottrazione di denaro o di altri beni materiali. Ma le aggressioni possono essere anche verbali: quali minacce, offese, insulti o prese in giro ed anche psicologiche come l'e- sclusione, l'isolamento o la dif- fusione di false accuse sul conto delle vittime. Sono molti gli atti di questo tipo che stanno riem- piendo le pagine di cronaca per- ché la legge è intervenuta su questi autori di comportamenti scorretti, ma sono anche molti i casi in cui le vittime di violenze e le famiglie non trovano il coraggio di denunciare. Il feno- meno tende a manifestarsi soprattutto in ambito scolastico: aule, corridoi, bagni, laboratori, spogliatoi e specialmente in tutti i luoghi isolati e poco sor- vegliati. Si parla di bullismo quando qualche persona ha un comportamento aggressivo su altri sia con le azioni che con le parole. I bulli sono furfanti che si sentono superiori a tutti e a tutto. Per aiutare sia le famiglie che le scuole è stato addirittura istituito un numero verde anti- bullismo al quale dal giorno della sua istituzione. Il 5 feb- braio scorso, sono arrivate 4.437 telefonate. Il dato è stato reso noto dal ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, che ha presentato un primo bilancio del progetto ideato per fronteggiare il feno- meno nelle scuole. La maggior parte delle chiamate ricevute provengono da genitori (37,5%), seguiti da insegnanti (31,4%) e studenti (23,2%). Diversi gli episodi di bullismo e non poco gravi. L'ultimo ha addirittura causato il suicidio di un sedicenne! A Novara, due studentesse di 14 anni, iscritte al primo anno di un liceo artisti- co, sono state segnalate dai carabinieri alla Procura per i minorenni di Torino con le accuse di ingiurie, minacce e danneggiamento ai danni di una compagna di scuola. Il 27 marzo scorso le due ragaz- zine, mentre si trovavano su un autobus, avrebbero incendiato il giubbotto indossato dalla vitti- ma, rischiando di ustionarla. Non meno gravi gli episodi denunciati in Sicilia dove con un video è stata ripresa un'inse- gnante mentre veniva colpita al volto da un astuccio lanciato da uno studente. Il video è stato scoperto su internet e denuncia- to alla polizia postale di Catania dall'associazione Meter. Un altro caso si è verificato a Messina, dove un liceale ha col- pito la sua professoressa d'in- glese con una bottiglia di plasti- ca piena d'acqua. A Bergamo c'è stato un episodio di bullismo su bimbo autistico. segue a pagina 4 L’EDIT ’EDIT ORIALE ORIALE di Alessandro Lozzi La politica, l’Italia e la Chiesa Il bullismo, la nuova piaga della società Il fenomeno tende a manifestarsi soprattutto in ambito scolastico GLI EPISODI PIÙ RECENTI GLI EPISODI PIÙ RECENTI ‘Mobbing in età evolutiva’, le singole iniziative predisposte a pagina 2 Il fatto In Inghilterra impazza il cyberbullismo, preoccupanti segnali in Italia a pagina 2 L’ultima frontiera Cellulari a scuola, l’Europa corre ai ripari. I regolamenti a pagina 3 L’esperienza Le linee guida e le sanzioni disciplinari previste dal Ministro Fioroni a pagina 3 La posizione dell’Italia ‘Cartelle pazze’, le associazioni dei contribuenti mettono in allerta i cittadini a pagina 4 L’allarme Il bullismo non è un fenomeno che interessa solo l’Italia, anzi. Anche in altri Paesi si sono verificati, e continuano a verificarsi, episodi di violenza nei confronti di ragazzi perpetrati da altri ragazzi. Violenze fisiche e psicologi- che a cui si cerca di porre un argine. Ad esempio in Giappone il bullismo è divenuto ormai un vero e proprio allarme sociale. Qualche mese fa due ragazzini si sono tolti la vita dopo che erano stati aggrediti da compagni di classe. Stiamo parlando di un paese che ha uno dei più alti tassi di suicidio al mondo, oltre 30mila casi solo nel 2005, ma ultimamente a a sconvolgere di più è il fatto che siano i giovanissimi a togliersi la vita. Su questi epi- sodi è intervenuto il ministro della Pubblica istruzione Bunmei Ibuki, dopo aver ricevuto decine di lettere ano- nime di studenti che preannunciavano l'intenzione di farla finita. Le autorità stanno cercando in ogni modo di identificare i mittenti, certo è che sta assumendo contor- ni sempre più allarmanti. Un altro episodio che ha Non è chiaro se avessero scritto al ministro anche i due giovanissimi suicidi di ieri. Nella prefettura di Osaka, nell'ovest del Giappone, una bambina di 12 anni si è tolta la vita buttandosi dalle finestre del suo apparta- mento all'ottavo piano di un palazzo. Ai genitori ha lasciato un biglietto in cui ha scritto solo: "Mi uccido, addio". Secondo l'agenzia di stampa Jiji Press, la madre aveva raccontato al consiglio di istituto che la figlia era stata più volte pesantemente presa in giro dagli altri stu- denti per la sua bassa statura. Altro episodio si è verifi- cato nella periferia di Tokyo: un quattordicenne si è impiccato. "I compagni di classe gli chiedevano soldi", ha spiegato il preside della scuola frequentata dal ragaz- zino. Eppure questi non sono gli unici episodi che hanno sconvolto il Giappone che è in piena emergenza bulli- smo. Le notizie riportate sono tragiche e ci fanno com- prendere quanta crudeltà può nascondere un ragazzino ed a cosa può portare la manifestazione di essa. Le ragio- ni di simili atteggiamenti possono essere diverse ed ispi- rano diversi studi. Un gruppo di professori ed esperti di Oxford ha condotto un curioso studio secondo cui gli studenti dotati sarebbero maggiormente esposti al feno- meno in esame. Secondo questa ricerca proprio i più bravi della classe nel tentativo di scrollarsi di dosso la nomea di "secchione" sarebbero a rischio-bullismo. Centinaia di professori, amministratori scolastici e geni- tori, sono convinti che i ragazzi, dopo essere definiti "intelligenti", si sentono in qualche modo marchiati. Da qui la reazione. ALL ALLESTERO ESTERO : : VIOLENZE VIOLENZE FISICHE FISICHE E PSICOLOGICHE PSICOLOGICHE , , IN IN GIAPPONE GIAPPONE SCA SCATT TTA LALLARME ALLARME SOCIALE SOCIALE segue a pagina 4 di MARIA P AOLA OLIV A fondato da Pasquale Merola Mensile di approfondimento culturale di ispirazione liberale - Direzione, Redazione: Via Trieste, 6 81055 S.Maria C.V. (CE) Tel./Fax: 0823.890229 - Testata registrata al Tribunale di S.Maria C.V. al n° 607 reg. periodici del 02/12/03 Poste italiane - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n° 46 art. comma 1-DCB Caserta Anno 4 - Numero 4 - Aprile 2007 nuovo Euro 1,00 Diffusione gratuita www.ilnuovopicchio.org 334 3076035

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La Storia d'Italia, come tuttisanno, è da sempre condizionatain modo inestricabile dalle scelted'oltre Tevere. Anche l'Italiadell'Ulivo, e quella che noi auspi-chiamo prossima del post Ulivo,non prescinde da questa realtà.L'argomento non si presta a sem-plificazioni o riassunti. Proviamo,tuttavia, a vederne gli aspettisalienti per trarre poi una conclu-sione attuale. Cominciamodall'Unità d'Italia: se questa è statafrutto del laicismo (anzi dell'anti-clericalismo, cioè dell'idea por-tante ed unificante che consacran-do l'ideale di libertà ha fatto sì chel'Italia divenisse una e indipen-dente) lo si deve principalmente alfatto che, mentre da un lato ilmovimento cattolico liberale ita-liano di Rosmini e Gioberti nonriuscì nell'associare alla ricerca diuna riforma religiosa la rivendica-zione dell'unità d'Italia, dall'altrola spinta unitaria era fortissima,inarrestabile. Quella sorta di con-federazione con alla guida il Papache Gioberti immaginava nonprese corpo proprio perché Pio IXrifiutò di associarsi alla guerracondotta contro l'Austria e ruppecon il movimento nazionale italia-no. Fu ancora Pio IX nel 1864 conl'enciclica Quanta cura e ilSyllabo, cioè un catalogo di ideeconsiderate erronee, a condannareil liberalismo. Da quelle scelte hainizio lo stato di minorità dei cat-tolici liberali all'interno delmondo della Chiesa e la conse-guente estraneità alla cultura libe-rale dello Stato. Basti dire chesolo con il Concordato del 1929 laChiesa riconobbe l'unità d'Italia esuperò definitivamente il "nonexpedit" che aveva mantenuto icattolici ai margini della vita poli-tica. Fu proprio grazie al definitivosuperamento del "non expedit"che alla fuoriuscita dal fascismo icattolici italiani poterono trovarsiriuniti in un partito popolaredemocratico cristiano fondato daun prete, don Sturzo, che subitodivenne il partito di maggioranzarelativa.

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Da diverso tempo è entra-to a far parte del nostrolinguaggio comune, in

particolar modo quando si parladi ragazzi e ragazze di età com-presa tra i 7 e gli 8 anni, e dai 14ai 18. Stiamo parlando del ter-mine bullismo: un comporta-mento allarmante che può crea-re gravi disagi soprattutto perchi lo subisce. Per bullismo siintendono, infatti, atteggiamentidi minaccia, prepotenza, violen-za fisica e psicologica che spes-so diventano intenzionali e ripe-tuti nel tempo. Nella stragrande maggioranzadei casi si tratta di aggressionifisiche: spintoni, calci, pugni,tirate di capelli, ma ancheimpossessamento di oggettialtrui, sottrazione di denaro o dialtri beni materiali. Ma leaggressioni possono essereanche verbali: quali minacce,offese, insulti o prese in giro edanche psicologiche come l'e-sclusione, l'isolamento o la dif-fusione di false accuse sul contodelle vittime. Sono molti gli attidi questo tipo che stanno riem-piendo le pagine di cronaca per-ché la legge è intervenuta suquesti autori di comportamentiscorretti, ma sono anche molti icasi in cui le vittime di violenze

e le famiglie non trovano ilcoraggio di denunciare. Il feno-meno tende a manifestarsisoprattutto in ambito scolastico:aule, corridoi, bagni, laboratori,spogliatoi e specialmente intutti i luoghi isolati e poco sor-vegliati. Si parla di bullismoquando qualche persona ha uncomportamento aggressivo sualtri sia con le azioni che con leparole. I bulli sono furfanti chesi sentono superiori a tutti e atutto. Per aiutare sia le famiglieche le scuole è stato addiritturaistituito un numero verde anti-

bullismo al quale dal giornodella sua istituzione. Il 5 feb-braio scorso, sono arrivate4.437 telefonate. Il dato è statoreso noto dal ministro dellaPubblica Istruzione, GiuseppeFioroni, che ha presentato unprimo bilancio del progettoideato per fronteggiare il feno-meno nelle scuole. La maggiorparte delle chiamate ricevuteprovengono da genitori(37,5%), seguiti da insegnanti(31,4%) e studenti (23,2%).Diversi gli episodi di bullismo enon poco gravi. L'ultimo ha

addirittura causato il suicidio diun sedicenne! A Novara, duestudentesse di 14 anni, iscritteal primo anno di un liceo artisti-co, sono state segnalate daicarabinieri alla Procura per iminorenni di Torino con leaccuse di ingiurie, minacce edanneggiamento ai danni di unacompagna di scuola.Il 27 marzo scorso le due ragaz-zine, mentre si trovavano su unautobus, avrebbero incendiato ilgiubbotto indossato dalla vitti-ma, rischiando di ustionarla.Non meno gravi gli episodi

denunciati in Sicilia dove conun video è stata ripresa un'inse-gnante mentre veniva colpita alvolto da un astuccio lanciato dauno studente. Il video è statoscoperto su internet e denuncia-to alla polizia postale di Cataniadall'associazione Meter. Unaltro caso si è verificato aMessina, dove un liceale ha col-pito la sua professoressa d'in-glese con una bottiglia di plasti-ca piena d'acqua. A Bergamo c'èstato un episodio di bullismo subimbo autistico.

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LL’EDIT’EDITORIALEORIALE

di Alessandro Lozzi

La politica, l’Italia e la Chiesa

Il bullismo, la nuova piaga della societàIl fenomeno tende a manifestarsi soprattutto in ambito scolastico

GLI EPISODI PIÙ RECENTIGLI EPISODI PIÙ RECENTI

‘Mobbing in età evolutiva’, le singole iniziative predisposte a pagina 2

Il fatto

In Inghilterra impazza il cyberbullismo, preoccupantisegnali in Italia a pagina 2

L’ultima frontiera

Cellulari a scuola, l’Europacorre ai ripari.I regolamenti a pagina 3

L’esperienza

Le linee guida e le sanzionidisciplinari previste dalMinistro Fioroni a pagina 3

La posizione dell’Italia

‘Cartelle pazze’, le associazionidei contribuenti mettono in allerta i cittadini a pagina 4

L’allarme

Il bullismo non è un fenomeno che interessa solo l’Italia,anzi. Anche in altri Paesi si sono verificati, e continuanoa verificarsi, episodi di violenza nei confronti di ragazziperpetrati da altri ragazzi. Violenze fisiche e psicologi-che a cui si cerca di porre un argine. Ad esempio inGiappone il bullismo è divenuto ormai un vero e proprioallarme sociale. Qualche mese fa due ragazzini si sonotolti la vita dopo che erano stati aggrediti da compagni diclasse. Stiamo parlando di un paese che ha uno dei piùalti tassi di suicidio al mondo, oltre 30mila casi solo nel2005, ma ultimamente a a sconvolgere di più è il fattoche siano i giovanissimi a togliersi la vita. Su questi epi-sodi è intervenuto il ministro della Pubblica istruzioneBunmei Ibuki, dopo aver ricevuto decine di lettere ano-nime di studenti che preannunciavano l'intenzione difarla finita. Le autorità stanno cercando in ogni modo di

identificare i mittenti, certo è che sta assumendo contor-ni sempre più allarmanti. Un altro episodio che ha Non è chiaro se avessero scritto al ministro anche i duegiovanissimi suicidi di ieri. Nella prefettura di Osaka,nell'ovest del Giappone, una bambina di 12 anni si ètolta la vita buttandosi dalle finestre del suo apparta-mento all'ottavo piano di un palazzo. Ai genitori halasciato un biglietto in cui ha scritto solo: "Mi uccido,addio". Secondo l'agenzia di stampa Jiji Press, la madreaveva raccontato al consiglio di istituto che la figlia erastata più volte pesantemente presa in giro dagli altri stu-denti per la sua bassa statura. Altro episodio si è verifi-cato nella periferia di Tokyo: un quattordicenne si èimpiccato. "I compagni di classe gli chiedevano soldi",ha spiegato il preside della scuola frequentata dal ragaz-zino. Eppure questi non sono gli unici episodi che hanno

sconvolto il Giappone che è in piena emergenza bulli-smo. Le notizie riportate sono tragiche e ci fanno com-prendere quanta crudeltà può nascondere un ragazzinoed a cosa può portare la manifestazione di essa. Le ragio-ni di simili atteggiamenti possono essere diverse ed ispi-rano diversi studi. Un gruppo di professori ed esperti diOxford ha condotto un curioso studio secondo cui glistudenti dotati sarebbero maggiormente esposti al feno-meno in esame. Secondo questa ricerca proprio i piùbravi della classe nel tentativo di scrollarsi di dosso lanomea di "secchione" sarebbero a rischio-bullismo.Centinaia di professori, amministratori scolastici e geni-tori, sono convinti che i ragazzi, dopo essere definiti"intelligenti", si sentono in qualche modo marchiati. Daqui la reazione.

ALLALL’’ESTEROESTERO: : VIOLENZEVIOLENZE FISICHEFISICHE EE PSICOLOGICHEPSICOLOGICHE, , ININ GIAPPONEGIAPPONE SCASCATTTTAA LL’’ALLARMEALLARME SOCIALESOCIALE

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di MARIA PAOLA OLIVA

fondato da Pasquale Merola

Mensile di approfondimento culturale di ispirazione liberale - Direzione, Redazione: Via Trieste, 6 81055 S.Maria C.V. (CE)Tel./Fax: 0823.890229 - Testata registrata al Tribunale di S.Maria C.V. al n° 607 reg. periodici del 02/12/03

Poste italiane - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n° 46 art. comma 1-DCB CasertaAnno 4 - Numero 4 - Aprile 2007

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Diffusione gratuitawww.ilnuovopicchio.org

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Tra le altre azioni di sistema promossedallo Stato per combattere il bullismopossiamo ricordare anche: elevamentodell'obbligo scolastico a 16 anni(ragazzi più consapevoli nelle scelteper la loro formazione e il loro futuro);riforma dell'esame di Stato (per ridareserietà e importanza a un momento for-mativo fondamentale); potenziamentodell'insegnamento della musica, dellescienze e dell'educazione motoria ascuola; premi all'eccellenza; scuoleaperte di pomeriggio; approfondimen-to della conoscenza della Costituzione;più spazio alla partecipazione studen-tesca; promozione dell'educazione allasalute; miglioramento dell'accoglienzadegli alunni stranieri. La scuola sem-bra aver preso ormai coscienza del pro-blema, chiede maggiori risorse e inno-vazioni, perché sa che la risposta aiproblemi di bullismo è una scuola atti-va che deve soffermarsi sull'importan-za dei valori, perché sono questi chefanno capire il significato della nostravita e anche e soprattutto di quelladegli altri. La scuola deve quindi aiuta-re i ragazzi a riscoprire questi valori,

serve però anche un patto reciproco disostegno tra scuola e famiglia.Riportiamo di seguito un piccolo deca-logo da seguire.Cose da non fare:· offendere gli altri, soprattutto ipiù deboli · nascondere ai genitori chequalcuno ti fa del male · dire bugie · trattare male un compagno cheti sta antipatico · approfittarsi dei compagni piùdeboli Cose da fare:· raccontare sempre tutto aigenitori · raccontare i comportamentiprepotenti, se ne sei vittima, se ne seitestimone o se ne vieni a conoscenza · difendere, se possibile, i com-pagni vittime di prepotenze · trattare tutti i compagni allostesso modo · cercare l'aiuto degli insegnan-ti, del personale non docente, di altricompagni se qualcuno ti minaccia

ter.pont

Bullismo, ecco le iniziative predisposteL’Italia è al terzo posto nella diffusione di questo fenomeno nelle scuole

Il decalogo per gli studentiBisogna fidarsi degli adulti e raccontare tutto ai genitori

ISTITUITISTITUITO UN NUMERO O UN NUMERO VERDEVERDE

In Inghilterra impazza il cyberbullismo, preoccupanti segnali anche in Italia

Accanto al bullismo perpetrato ai dannidi ragazzi nelle scuole, si è fatto largo unfenomeno simile: il cyberbullismo, cioèla diffusione via Internet di clip girati ascuola che hanno per tema la violenza diuno o più studenti nei confronti del piùdebole della classe. Si tratta di un feno-meno che è esploso purtroppo anche inItalia, ma che ha radici profonde inInghilterra, ciò ha spinto il segretarioinglese all'Educazione Alan Johnson adintervenire. Dopo aver conferito piùpoteri agli insegnanti (come quello diusare moderato la forza o di sequestrarei cellulari usati indebitamente), il mini-stro Johnson ha chiesto agli operatori deisiti di rimuovere i video creati daglialunni, che umiliano o sbeffeggiano per-sonale degli istituti: "Stiamo parlando digrosse aziende. Hanno una responsabi-lità sociale e l'obbligo morale di agire.Senza la prospettiva della diffusioneonline - ha dichiarato il ministro - simi-li sinistre iniziative diventano automati-camente molto meno attraenti”. Ancheperchè non bisogna negare che, internetoffre la possibilità di immortalare legesta del bullo che si sente, in questo

modo, più forte anche fuori dalle aulescolastiche. Ma l’intervento del ministroinglese è stato determinato anche dalleconseguenze che la diffusione di questeimmagini hanno comportato tra i profes-sori. “L’esposizione pubblica - ha dichia-rato a tal proposito - che si fa delle umi-liazioni che gli insegnanti sono costrettia subire ha già indotto alcuni a pensaredi abbandonare l’insegnamento”. InInghilterra, infatti, vi sono diversi siti,molto visitati dai ragazzi, sui quali vi sipossono trovare immagini di vario tipo.Il più famoso e quello nei confronti delquale pare essere stata rivolta l’accusadel Ministro inglese, è YouTube. Vi è poiil sito ratemyteachers.com, che nonmostra immagini di violenza, macomunque invita i ragazzi a ribaltare iruoli, giudicando tutti i professori dellescuole del mondo anglosassone.Ma il discorso di Alan Johnson non è unadenuncia nei confronti della rete:"Internet è comunque uno strumentopositivo per l'educazione", ma piuttostoun monito per avere maggiori controlli eper evitare che diventi uno strumentonegativo nelle mani di pochi.

Bullismo o anche mobbing inetà evolutiva: questo è il terminedi nuova generazione per indica-re atti di violenza, fenomeno checoinvolge soprattutto i giovani esi realizza spesso all´internodelle scuole. Sono molti gli epi-sodi che sono stati portati allaribalta delle cronache. Non èbullismo se due ragazzi o gruppidi ragazzi litigano fra loro o sipicchiano, non è bullismo, mareato quando qualcuno attacca ominaccia un coetaneo con uncoltello, procura ferite gravi ocompie molestie o abusi sessua-li. Gli atti di bullismo sono:aggressioni fisiche calci, pugni,sottrazione di beni; aggressioniverbali minacce, offese, insulti,prese in giro; violenze psicolo-giche esclusione, isolamento,diffusione di calunnie; quindiper bullismo si intende ogni attodi intimidazione, sopraffazione,oppressione fisica o psicologicacommessi da un soggetto "forte"(bullo) nei confronti di uno"debole" (vittima) in modointenzionale e ripetuto neltempo. Il DPR 249/98 (Statutodelle studentesse e degli studen-ti) prevede all'art. 4 che le scuo-le adottino un proprio regola-mento disciplinare, regolamentiche affrontino le questioni con-nesse al bullismo con specificaattenzione e severità, preveden-do, da un lato, procedure snelle

ed efficaci e, dall'altro, unavariegata gamma di misure san-zionatorie nel rispetto del princi-pio di proporzionalità tra sanzio-ne irrogabile ed infrazione disci-plinare commessa. Il più dellevolte l'atto di bullismo viola siala legge penale, sia quella civile,quindi può dar vita a due pro-cessi, l'uno penale e l'altro civile:quando si verifica una violazio-ne della legge penale o civile, inalcuni casi basta la denuncia adun organo di polizia o all'auto-rità giudiziaria per attivare unprocedimento penale (ad esem-pio lesioni gravi, minacciagrave, molestie); negli altri casi,la denuncia deve contenere larichiesta che si proceda penal-mente contro l'autore di reato

(querela). La responsabilitàpenale è personale, quindirisponde anche il minorenne, seha compiuto 14 anni; prima delcompimento di tale età, è diffici-le che all'autore del reato siaapplicata una misura di sicurez-za quale il collocamento incomunità o la libertà controllata,perché i tribunali preferisconodisporre una misura educativa.Non è escluso che i genitori diun minorenne, autore di reato,rispondano a loro volta penal-mente per il reato commesso dalfiglio. La responsabilità deigenitori non è, tuttavia, oggetti-va e assoluta, infatti possonoesserne esonerati se dimostranodi non avere potuto impedire ilfatto, lo stesso dicasi per gli

insegnanti. L'Italia oggi è alterzo posto in Europa, dopoGran Bretagna e Francia, nelladiffusione del bullismo nellescuole, e al fine di prevenirlo ecombatterlo molte Questure ePrefetture hanno organizzatoiniziative legate alla polizia diprossimità, diffondendo opusco-li informativi e facendo visitenelle scuole. La Polizia diBelluno ha attivato un’area inte-ramente dedicata all’argomentodove è possibile per i ragazzieffettuare segnalazioni in formaanonima per ogni tipo di mole-stia subita, inviando una mailche, tramite il portale, arrivadirettamente all’Ufficio Minoridella Squadra Mobile; è statoistituito un numero verde nazio-

nale 800.66.96.96, costituito da10 postazioni di ascolto seguiteda una task force di esperti (psi-cologi, insegnanti, genitori epersonale del ministero) e attivodal lunedì al venerdì dalle 10alle 13 e dalle 14 alle 19, chepermette di segnalare casi, chie-dere informazioni generali sulfenomeno e su come comportar-si in situazioni critiche. Il "brac-cio operativo" del numero verdeè costituito dagli Osservatoriregionali permanenti sul bulli-smo, istituiti con fondi appositipresso gli Uffici ScolasticiRegionali, che, mettendo insinergia le diverse forze sociali epolitiche del territorio (enti loca-li, associazionismo, scuole, uni-versità, Asl, prefetture, tribunaliper minorenni), permettono didare una risposta immediata,concreta ed efficace alle nume-rose richieste di aiuto.Garantiranno inoltre la rileva-zione e il monitoraggio costantedel fenomeno, il collegamentocon le diverse istituzioni che sioccupano di educazione allalegalità e la verifica delle attivitàsvolte dai vari soggetti. Mapunto di raccordo, di raccolta edivulgazione delle informazioniutili provenienti dagli osservato-ri e dagli operatori del numeroverde è il sito internetwww.smontailbullo.it.

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Le linee guida tracciate dal MinistroFioroni e le sanzioni disciplinari previste

LALA POSIZIONEPOSIZIONE DELLDELL’’ITITALIAALIA

Sull’uso dei cellulari nelle scuo-le si è molto dibattuto, sullesoluzioni da proporre e sulleeventuali sanzioni disciplinari dainfliggere ai trasgressori dellelinee guida tracciate dalGoverno. Riportiamo in sintesiil decalogo delle novità contenu-te nelle linee guida emanate oggidal ministro Giuseppe Fioroni.1. L'uso dei cellulari daparte degli studenti, durante losvolgimento delle attività didat-tiche, è vietato. Il divieto derivadai doveri sanciti dallo Statutodelle studentesse e degli studenti(D.P.R. n. 249/1998).2. L aviolazione di tale divieto confi-gura un'infrazione disciplinarerispetto alla quale la scuola ètenuta ad applicare apposite san-zioni.3. Si ribadisce che le san-zioni disciplinari applicabilidevono essere individuate daciascuna istituzione scolasticaautonoma all'interno dei regola-menti di istituto in modo tale dagarantire, con rigore ed inmaniera efficace, il rispetto delleregole, della cultura della lega-lità e della convivenza civile.4.Le scuole sono chiamate a veri-ficare che i regolamenti di istitu-to contengano sanzioni idonee econformi con quanto previstodalla normativa vigente.5.I lMinistero metterà a disposizionedelle scuole esempi di regola-menti di istituto sul sito internetwww.pubblica.istruzione.it6.Il divieto di utilizzare il telefonocellulare, durante le attività diinsegnamento e di apprendimen-to, vale anche per il personaledocente, come già previsto conprecedente circolare ministeriale(n. 362 del 25 agosto 1998) .7.Grazie allo schema di modifichenormative predisposte, che ilMinistro Fioroni si impegna aproporre in Consiglio deiMinistri, si introdurrà una sem-plificazione ed una maggiorerapidità delle procedure per l'ir-rogazione e l'impugnazione dellesanzioni disciplinari.8. N e icasi di particolare ed estrema

gravità, in cui vi siano fatti dirilevanza penale o situazioni dipericolo per l'incolumità dellepersone, anche riconducibili adepisodi di violenza fisica o psi-chica o a gravi fenomeni di "bul-lismo", sarà possibile applicare,a seguito dell'approvazione dellemodifiche normative proposte,sanzioni più rigorose che potran-no condurre anche alla nonammissione allo scrutinio finaleo all'esame di Stato conclusivodel corso di studi. 9. S ipreannuncia l'introduzione nor-mativa della possibilità per cia-scuna scuola di richiedere allefamiglie di sottoscrivere, ad ini-zio d'anno, un "patto sociale dicorresponsabilità" verso i proprifigli. Questo accordo conterràuna definizione condivisa didiritti e doveri tra famiglie escuola.10. D i r i g e n t i ,docenti e personale tecnico eamministrativo hanno doverideontologici e professionali siadi vigilanza sui comportamentidegli studenti in tutti gli spaziscolastici che di tempestivasegnalazione alle autorità com-petenti di eventuali infrazioni.L'inosservanza di questo dovereè materia di valutazione discipli-nare. fonte: www..pubblica.istruzione.it

L’uso dei cellulari è una problematica moltosentita e discussa non solo in Italia, ma anchenel resto dell’Europa. I governi dei singoliStati hanno approntato alcune linee guida.C’è chi ha adottato una posizione forte, chipiù blanda come ad esempio l’Inghilterralasciando che sia ogni istituto scolastico astabilire le regole. Queste brevi esperienzeriportate di seguito comunque hanno loscopo di aiutarci a capire come ormai quellodell’uso dei cellulari, e le relative conse-guenze come dimostrano gli ultimi fatti dicronaca, sia un fenomeno diffuso anche nelresto d’Europa. In Germania l’unico Landche ha introdotto il divieto di utilizzo del cel-lulare in classe è la Baviera. Nel marzo del2006 la legge di riforma del sistema scolasti-co bavarese ha incluso una norma che stabi-lisce che "nei locali della scuola devonoessere tenuti spenti telefoni cellulari e altristrumenti digitali, non specificamente utiliz-zati a fini didattici. Il personale insegnante enon insegnante può consentire eccezioni. Incaso di trasgressione gli stessi oggetti posso-no essere ritirati". Il dibattito sull’argomentoè molto acceso a livello nazionale, soprattut-to perchè non tutti i Lander concordano sullanecessità di introdurre tale divieto.In Inghilterra poi non ci sono linee guida alivello nazionale sull'uso dei cellulari a scuo-la, l'argomento riguarda le singole istituzionieducative. Il governo ha accolto la racco-mandazione del rapporto "LearningBehaviour: The Report of the Practitioners"che stabilisce che le singole scuole devonoadottare una politica chiara sia per quantoriguarda il possesso e l'uso dei telefonini, siaper le punizioni nei confronti degli studenti

che non rispettano le regole stabilite. Ed inostri cugini francesi? Uno schieramento dideputati ha proposto lo scorso marzo un testodi legge che proibisce l'uso del cellulare ascuola. Il Governo si sta ancora interrogandosull'opportunità di una misura nazionale datoche ogni istituto scolastico ha la responsabi-lità del proprio regolamento interno.Insomma il dibattito è acceso. Anche la Spagna lascia ‘spazio di manovra’alle scuole nell'ambito educativo e per quan-to concerne la regolamentazione dell'uso delcellulare, questa è lasciata alle Comunità oalle singole scuole. A breve dovrà essere pre-sentato un nuovo Codice di condotta scola-

stica dallaC o m u n i t àAutonoma diMadrid. Le nuoveregole prevedonola proibizione del-l'uso di qualsiasiapparecchio elet-tronico nelle clas-si (compresi i let-tori mp3 e i video-game) che possadistrarre gli alun-ni. In Svezia l’at-tuale legge sull'e-ducazione nonprevede disposi-zioni a livello cen-trale sull'uso deitelefonini, però èin preparazioneuna nuova leggesull 'educazione.

Con molta probabilità vi saranno contenutenuove norme sull'uso dei cellulari visto chela problematica è molto sentita anche lì.Insomma la società cambia, l’età in cui vieneacquistato il primo cellulare è sempre piùbassa. I giovani lo utilizzano ovunque, anchenelle scuole e questo ha fatto sorgere diversiproblemi. Problemi che sono condivisi anchein altri Paesi europei che si stanno attrezzan-do a fronteggiare questa ‘novità’. Il problemanon è tanto il possesso dei cellulari, quantol’uso distorto che ne possano fare gli studen-ti nelle scuole e purtroppo le cronache recen-ti ci riportano episodi sconvolgenti in talsenso.

Cellulari a scuola, l’Europa corre ai ripari In Germania l’unico Land che ha introdotto l’utilizzo dei telefonini in classe è la Baviera

Il contratto per il pubblico impie-go è stato rinnovato, gli aumenti distipendio sono stati concessi, manient’altro è cambiato. Se il pro-blema fosse solo il governo Prodie la sua condotta non ci resterebbeche aggiungere un ulteriore moti-vo a quelli che ce ne fanno auspi-care la crisi. Ma non è così. Dal2001 al 2005, governante il cen-trodestra, la retribuzione deidipendenti pubblici è aumentata,mediamente, del 4,1%, mentre nelsettore industriale i salari sonocresciuti del 2,7 e nei servizi del2,1. A fronte di questi aumenti, che

sono, naturalmente, anche aumen-ti della spesa pubblica, non si èregistrato alcun miglioramento, oanche solo l'introduzione di unqualche criterio di diversa valuta-zione. In altre parole, i due gover-ni, formalmente contrapposti, sicomportano nello stesso modo. Laragione, se si vuole, è banale: ilnostro è un Paese dove si votasempre e non si governa mai. I daticitati possono far credere ad unprivilegio in capo ai dipendentipubblici. Non è così. Il privilegioc'è, ma riguarda quanti approfitta-no dell'inefficienza per lavorare

poco. Il privilegio relativo ai man-cati controlli, insomma, è tale soloper i lavativi. Che non sono pochi.Ma poi ci sono quelli che lavora-no, e che sono la maggioranza, iquali continuano ad essere sotto-pagati. Pensate ad un insegnanteche fa il suo dovere, pensate ad uninfermiere che passa la giornata incorsia, ed avrete pensato a figureprofessionali di alto livello conretribuzioni di scarsa consistenza.Se la politica avesse capacità delproprio ruolo dovrebbe far leva suquesti ultimi per punire i primi,così facendo crescere la produtti-

vità. Ma per una politica incapacedi entrare all'interno delle realtàlavorative è più facile pagare ilconsenso e l'omertà un tanto alchilo. Così procedendo si creaun'irresponsabilità di massa, equando i nodi verranno al pettinetutti saranno pronti a prenderselacon il "sistema" (che non si sa cosasia) e con chi ci governa (che tantofa lo stesso del predecessore e delsuccessore). In quel contrattodegli statali c'è, insomma, il dna diun Paese che scivola giù, ma creded'essere al parco giochi.

Davide Giacalone

DIPENDENTIDIPENDENTI EE SPESASPESA PUBBLICAPUBBLICA , , LALA PRODUTTIVITÀPRODUTTIVITÀ CONTINUACONTINUA AA NONNON DAREDARE SEGNISEGNI DIDI MIGLIORAMENTMIGLIORAMENT OO

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Violenze fisiche e psicologiche, in Giappone scatta l'allarme sociale

ALLALL’’ESTEROESTERO

continua dalla primaLa riprova? Si è scoperto chein numerosi casi, molti di lororifiutano addirittura di ritirarei premi scolastici per paura diessere sbeffeggiati dai compa-gni di classe. Ma aldilà delle teorie e deglistudi, alcuni di questi lascianoveramente il tempo che trova-no, emergono dati sconcertan-ti. Nell’ultimo periodo poi questifenomeni hanno come vittimeanche professori. Si pensi chesecondo una rilevazione diffu-sa nei mesi scorsi, circa il

17% degli insegnanti britanni-ci ha subito episodi di bulli-smo via email, testi o usimalevoli del web o su cha-troom di Internet. Quello rela-tivo alla diffusione di videoscioccanti sul web è un altrofenomeno in ascesa purtroppoa cui si cerca di porre un argi-ne. Un fenomeno che interes-sa l’Italia, ma che è diffuso damolto tempo anche negli altriPaesi.E le vittime possono essereindifferentemente di qua o di làdella cattedra!

Pasqualina Iodice

Parte ufficialmente ‘Missione InternetSicuro!’, il progetto didatticodell'UNICEF Italia e di SicuramenteWeb asostegno della navigazione protetta deiminori sul web e della sicurezza informa-tica, realizzato in collaborazione con laPolizia di Stato e la Polizia Postale e delleComunicazioni, con il patrocinio delMinistero per le Politiche della Famiglia.Il progetto coinvolgerà fino alla fine del-l’anno scolastico 1.000 scuole secondariedi primo grado del Paese, attraverso unafase didattica che si svolgerà in classe, eun concorso cui sarà possibile accedereonline. Il tutto per permettere ai più giovani dimuoversi nel mondo di Internet liberi da

pericoli e da rischi di manipolazioni. Allescuole è stato consegnato un cruciverba,che permetterà ai ragazzi di conoscere ecomprendere i rischi e le opportunità delmondo di Internet.

Nel contempo l’insegnante potràapprofondire le tematiche della sicurezzain Internet con percorsi formativi gratuiti.“Adulti e famiglie - spiega Maria ChiaraAcciarini, Sottosegretario Ministero dellePolitiche per la Famiglia - devono sapervalorizzare il carattere positivo di Internete dei videogiochi quali strumenti di svi-luppo delle capacità cognitive e creativedei ragazzi, e individuare le misure neces-sarie a promuoverne un consumo consape-vole e informato.”Le scuole potranno partecipare al concor-so dal 16 aprile all’11 giugno 2007. Persaperne di più: www.appren-dereinrete.it/concorsoUNICEF.

di Roberta Camisasca

Internet sicuro, l’Unicef lancia un concorsoSi tratta di un progetto a sostegno della navigazione protetta dei minori sul web

Sono un milione e cinquecentomilale cartelle esattoriali notificate inquesti giorni agli italiani per multeautomobilistiche, ICI, diritti came-rali, Tarsu, IRPEF, IVA, INPS e red-diti soggetti a tassazione separata e,tra queste, ben il 42% sono pazze,perché gli importi non sono dovu-ti.". La denuncia arriva daContribuenti.it – AssociazioneContribuenti Italiani attraverso "LoSportello del Contribuente" e ilfenomeno delle "cartelle pazze",cioè sbagliate, ha colpito 630 miladi cittadini in regola il fisco. Il feno-meno si registra in tutta Italia e la

punta dell'icerberg è a Roma con54.600 "cartelle pazze" seguita aruota da Napoli con 53.900, Milanocon 52.100, Genova con 47.600,Torino con 44.900, Palermo con43.700, Bologna con 41.100 e Baricon 34.500. Chiude la Campobassoed Isernia rispettivamente con15.100 e 6.200 avvisi. Purtropposolo 18mila su quasi 630mila dicartelle pazze sono state individua-te dagli agenti della riscossioneprima della spedizione. Ciò che piùallarma Lo Sportello delContribuente è che tra le vittimefigurano anche i minorenni, i disa-

bili e persone decedute. "Basta -afferma Vittorio Carlomagno, presi-dente di Contribuenti.itAssociazione Contribuenti Italiani– con continuo reiterarsi di questeinutili vessazioni poste in essere indispregio di norme costituzionali,tributarie e statuto dei diritti delcontribuente che minano la fiduciatra fisco e contribuente, generando,in modo indiretto, danni all'erario. IlGoverno deve immediatamenteprendere dei provvedimenti – conti-nua Carlomagno – e fermare questoodioso fenomeno e malcostume”.

Roberta Camisasca

CCARARTELLETELLE PPAZZEAZZE, , LELE ASSOCIAZIONIASSOCIAZIONI DEIDEI CONTRIBUENTICONTRIBUENTI ININ ALLERALLERTTAAIl bullismo, la preoccupante piaga della società

IILL FENOMENOFENOMENO TENDETENDE AA MANIFESTMANIFESTARSIARSI SOPRASOPRATTUTTTTUTTOO ININ AMBITAMBITOO SCOLASTICOSCOLASTICO

continua dalla primaQuesta volta il luogo dell'aggressio-ne non è stata la scuola, ma un ora-torio, il "Don Bosco" di Bariano, inprovincia di Bergamo. Un ragazzi-no autistico, un 12enne di originebrasiliana, è stato insultato e pic-chiato davanti a numerosi coetaneiche lo filmavano con il telefonino.Anche la madre è stata minacciata.Medicato in ospedale al bambino èstato diagonistico un trauma craniconon commotivo. Scandalo a Torinodove un ragazzo di 16 anni si è ucci-

so dopo aver sopportato per un annoe mezzo gli insulti dei compagni discuola, "Ti piacciono i ragazzi, seigay…" gli urlavano contro i compa-gni dell'istituto tecnico dove fre-quentava la seconda superiore. Epreso dalla disperazione il ragazzi-no ha deciso di farla finita: primauna coltellata mirata al petto, poi ilvolo dalla finestra di casa, dal quar-to piano di un quartiere residenzia-le. L'atteggiamento del bullo neiconfronti dei più deboli ha causeche spesso risalgono all'invidia nei

confronti delle vittime. Uno studen-te brillante o con una famiglia moltoagiata è vittima del bullo che dimo-stra la sua superiorità nell'eviden-ziare i difetti fisici o caratterialidella vittima, per renderla inferiore.Per cercare di evitare o almeno dicontrollare questo fenomeno ènecessaria una maggiore attenzioneda parte delle famiglie nell'educare ipropri figli e da parte degli inse-gnanti di infondere principi diciviltà e di rispetto a scuola qualeluogo di cultura e di formazione.

4 APRILE 2007

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Pasqualina Iodice, Maria Paola Oliva, Giuliano Gennaio,Si ringraziano le redazioni: ilpungolo.com, laici.it, riformatoriliberali.org,

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Iscritto presso il R.O.C. Registro Operatori Comunicazione al numero 11396

continua dalla primaLa Dc e la Chiesa, vivendo neltempo della guerra fredda, rap-presentarono l'argine al comu-nismo e ciò non tanto e nonsolo per ragioni di principio eper avversione al materialismostorico ma anche perché inUnione Sovietica come inCina, in Cecoslovacchia comein Ungheria ed Polonia, insom-ma ovunque governavano icomunisti la Chiesa era vittimadi persecuzioni. Ciononostante,

la Chiesa non ha mai sposato lacultura liberale tanto che all'in-terno della Dc nacque e crebbeprima confusamente, poi informa sempre più radicata ediffusa, quella politica che siriassume con il nome di "pro-getto cattolico sociale". Sotto ilpapato di Paolo VI il progettosi caratterizzò appieno cometerza via tra il comunismo ed illiberalismo con l'obiettivodichiarato della Chiesa di ani-mare con il proprio modo di

agire la società contemporanea.La caduta del muro di Berlinoha reso più accentuata questapolitica perché, venendo menola necessità della lotta al mate-rialismo marxista, il papato diWojtila, che degli orrori delcomunismo e dell'impegnoanticomunista della Chiesa erala rappresentazione vivente,non potè che spendersi perimpedire l'omologazione delcattolicesimo al modello vin-cente del capitalismo. Ciò

avvenne appunto valorizzandola dottrina sociale della Chiesaed offrendola al mondo comefonte di civilizzazione, rimedioautentico alla crisi del signifi-cato della vita moderna, allacaduta delle tensioni ideali,all'edonismo che, si dice, carat-terizza le società contempora-nee. E' questa la chiave di let-tura con cui va interpretata laposizione di Giovanni Paolo IIche, rompendo la solidarietàatlantica, annunciò al mondo la

sua obiezione radicale allaguerra del Golfo, la medesimachiave di lettura che, tornandoal nostro piccolo Paese, con-sente di comprendere perché ilmondo ecclesiastico abbia par-teggiato per l'alleanza elettora-le dell'Ulivo sino ad esseredeterminante per sconfitta dellaCdL. Diciamocelo, amaramen-te ma con franchezza: in defini-tiva, la discesa in campo diBerlusconi ha ridotto noi pove-ri laici a sperare nella Chiesa e

nei cattolici! Ci resta una con-solazione, una sorta di provvi-denziale legge del contrappas-so: se il mondo ecclesiastico e icattolici italiani faranno questascelta, noi saremo con loro, maloro saranno costretti ad abban-donare definitivamente lavisione del cattolicesimo socia-le e sposare indissolubilmenteil cattolicesimo liberale diRosmini, Gioberti, Sturzo e DeGasperi. E tanto basti a salvar-ci l'anima.

La politica, l'Italia e la Chiesa, la storia del nostro Paese

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